Padova, Mattin saluta i tifosi: “Mi avete voluto bene, e io ve ne vorrò per sempre! Non vi dimenticherò mai…”

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Quel grande cuore finale che vale più di mille parole. Mattin Atai Najafi ha voluto affidare alla nostra redazione il commiato dai tifosi del Padova. E l’ha voluto fare con un messaggio che denota la semplicità di questo giocatore svedese di origini afghane, il quale è riuscito nel corso della passata stagione ad entrare nelle grazie dei tifosi biancoscudati. Sia per quanto ha fatto vedere in campo (suo il gol col Montebelluna che ha permesso al Padova di rilanciarsi dopo le due sconfitte consecutive con AltoVicentino ed Union Pro) che per il suo comportamento fuori dal rettangolo di gioco. O meglio, a ridosso della Tribuna Fattori: memorabili alcuni postpartita, nei quali Mattin si trasformava in un vero capo ultras lanciando cori e saltando a destra e a manca.

Un messaggio che ha voluto impreziosire con un cuore rosso, di quelli che la generazione cresciuta a pane ed emoticon inserisce per dimostrare stima, affetto o amore. Ed è proprio di quest’ultimo sentimento che si può tranquillamente parlare in questo caso. Basta leggere quanto vergato di proprio pugno dal centrocampista per capirlo:

“Voglio ringraziare tutti i meravigliosi tifosi del Padova per questa fantastico anno trascorso insieme. Non vi dimenticherò mai, perché è la prima volta nella mia vita che ho la fortuna di giocare davanti ad un pubblico così appassionato e caloroso. Rimarrete per sempre nel mio cuore, mi avete dimostrato un affetto incredibile! Mi dispiace di dovermene andare, avrei voluto vestire questa maglia ancora per molto tempo, ma questo è il calcio e ora devo guardarmi in giro alla ricerca di altre opportunità… Anche se avrei voluto fare il capo ultras anche l’anno prossimo! Tiferò sempre per questa squadra e per questi colori, e spero che il Padova possa andare subito in serie B perché merita di giocare in categorie superiori. Grazie ancora a tutti voi, a chi mi ha scritto su Facebook e a chi nel corso dell’anno mi ha voluto bene. Io continuerò a volervene, per sempre. Forza Padova!”

E quel grande cuore finale che vale più di mille parole. Perché è un cuore biancoscudato…




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