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Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La «sorte» del Baracca si conoscerà il 31 luglio prossimo. Se la scorsa volta era stata la società arancionera a chiedere il rinvio dell’arbitrato, ieri mattina presso la sede della Camera di Commercio di Marghera, è stato il Comune a chiedere un supplemento di tempo per poter trovare una soluzione che vada a sanare una situazione complicata che «giace» dal 2012 senza risposte. All’incontro di ieri mattina, durato poco più di un’ora, erano presenti dei dirigenti comunali insieme all’avvocato Favaretto, l’avvocato Daminato per l’Ac Mestre, l’ingegner Candido e l’avvocato Castellan per Est Capital e i legali di Wind e Vodafone, che hanno delle antenne nell’impianto mestrino. L’avvento del sindaco Brugnaro ha sicuramente impresso una accelerazione allo «studio» di una soluzione concreta che vuole puntare a mantenere il Baracca alla città, quindi tecnicamente facendolo rientrare in possesso dei beni del Comune (e su questo lavorerà molto il Patrimonio, oltre che l’assessorato allo sport), consentendo al Mestre di ritornarvi a giocare, con «buona pace» di Est Capital (fondo di gestione immobiliare attualmente commissariato). Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Gianmaria Daminato. «Devo ringraziare i rappresentanti del Comune e il Sindaco – ha commentato il legale mestrino uscendo dall’incontro – questo rinvio non deve essere letto in maniera negativa, anzi. Ci è stato spiegato che, essendo la Giunta e il Consiglio Comunale insediati da pochissimo, il Comune ha voluto approfondire nel dettaglio una situazione che è davvero intricata: quello che è emerso è che finalmente c’è una chiara e determinata volontà del Comune di venire a capo della situazione e di consentire al Mestre di tornare al Baracca. Da qui al 31 luglio ci sarà molto da lavorare ma siamo ottimisti». Si muove intanto sul fronte sportivo la nuova società, che ha comunicato sui social media ieri sera dopo le 19 il tesseramento del portiere Joao Victor Cont Zanotti, classe 1997, altezza 188 cm, di nazionalità brasiliana. Il promettente portiere proviene dalla Virtus Entella, con cui la scorsa stagione ha collezionato diverse presenze nel campionato di serie B appena terminato.
Ore 20.50 – (Il Piccolo) Quella di Zubin non è l’unica notizia ufficiale in casa dell’Unione Triestina 2012. Anche se sta lavorando ormai da tempo alla costruzione della squadra, da ieri è ufficiale anche l’entrata di Sergio Pinzin nel ruolo di direttore sportivo. Un lavoro, come detto, già iniziato da parecchi giorni quello dell’ex ds del Pordenone (tre stagioni in neroverde con la promozione in Lega Pro nel campionato 2013/14), come testimoniano del resto l’ingaggio di Zubin e le trattative avviate con altri giocatori. Un lavoro proseguito di buona lena anche ieri e che ha portato al risultato che adesso Antonio Baggio, estroso giocatore del Giorgione e sicuramente stella della sua squadra nell’ultima stagione, sembra davvero a un passo dalla Triestina 2012. Nulla di ufficiale ancora, ma sono stati fatti molti passi avanti e probabilmente già dopo questo week-end potrebbe arrivare anche il sigillo definitivo al matrimonio con Baggio. Questi dovrebbero essere giorni decisivi anche per Mattielig, e in questo caso per il centrocampista sarebbe un ritorno, vista la sua militanza in alabardato nella stagione 2011/12, quella della Lega Pro. Per il resto, anche se il nome dell’allenatore ancora non c’è (oltre a Colella stanno tornando infatti in ballo anche altri nomi), Pinzin ha le idee chiare su quali basi costruire la squadra: si va verso una difesa a quattro e un centrocampo a tre, poi se sarà 4-3-3 o 4-3-1-2 con un trequartista, questo dipenderà dal resto del mercato e ovviamente dalle volontà dell’allenatore. «Sì, l’idea di base è questa – conferma Pinzin – poi naturalmente vedremo in corso d’opera a seconda di come evolveranno le cose. Vogliamo avere tra giovani e vecchi almeno sei centrocampisti in modo da avere una rotazione e una certa scelta in base alle partite, poi se davanti si giocherà con un trequartista e due attaccanti, oppure con gli esterni, questo lo vedremo. Invece per quanto riguarda gli under, a parte il portiere, l’idea è di acquisire delle coppie di esterni, in modo da poter utilizzare due giovani sulle corsie sopattutto in difesa, ma anche più avanti a seconda delle necessità e delle partite, considerata di volta in volta l’esigenza di avere reparti».
Ore 20.10 – (Il Piccolo) Dopo un lungo corteggiamento la fumata bianca è arrivata. Nei prossimi giorni ci sarà la firma che suggellerà il trasferimento di Emil Zubin da Padova a Trieste. La carta d’identità (a settembre taglierà il traguardo dei 38 anni) non parla a suo favore ma i gol segnati a grappoli in tutti i campionati e soprattutto nelle ultime stagioni sono una garanzia. A Pordenone in serie D, con il diesse Sergio Pinzin, solo due anni fa ha messo a segno 27 centri. Certo il rendimento di un attaccante dipende dalla squadra che ha attorno. E quella squadra era una corazzata che dominò il campionato davanti al Marano vicentino. Ma Emil, da quando è arrivato in Italia, ha sempre timbrato il cartellino e finendo quasi sempre in doppia cifra a fine campionato. Dall’esordio con i grandi (dopo l’arrivo a Palmanova appena quattordicenne) a Gorizia, all’avventura (16 gol) con l’Italia San Marco in C2 alle 34 reti in due anni a Venezia in serie D. «Manca ancora l’ufficialità ma ho detto sì alla proposta. Da una vita sognavo di poter giocare a Trieste – dice il bomber -. Con il presidente Pontrelli ho parlato solo in una circostanza ma so bene come lavora Pinzin. Il direttore è una persona seria e competente. Sono convinto che ci saranno le premesse per fare bene anche se so che dopo un anno difficile la piazza è fredda. Io fisicamente mi sento bene e poi mi avvicino a casa nel finale di questa mia onesta carriera (vive a Verteneglio in Istria ndr)». L’anno scorso però, almeno a vedere lo score, non sono arrivati tanti gol. «Ho cominciato a Pordenone in LegaPro segnando due reti – continua – e poi c’è stato il trasferimento ai biancoscudati con due mesi di stop prima per motivi burocratici (il passaggio dai professionisti ai dilettanti) e per un problemino al ginocchio. Comunque in 13 partite ho realizzato otto reti. Insomma ho mantenuto la mia media…». Zubin è un attaccante capace di tener palla ma soprattutto è un uomo d’area che sa anche calciare bene dalla distanza specie sui calci piazzati. Chi ha condiviso con lui lo spogliatoio sa come sappia incidere anche nel rapporto con i compagni. Caratteristica questa che qualunque allenatore sa quanto sia preziosa. Come stazza e pedigree raccoglie, limitatamente agli ultimi anni di carriera dell’Ariete, l’eredità di Godeas. «Il paragone è improponibile – continua Zubin – perché lui ha fatto molto meglio di me, oltre a essere un figlio del vivaio alabardato. Denis è un grande professionista ed è per questo che ancora adesso fa la differenza. Se valuto quello che nel mio piccolo ho fatto negli ultimi anni mi sorprendo. Sono un po’ come il vino che invecchiando migliora». Insomma Zubin è il primo tassello dell’Unione 2012 di Pontrelli. Anzi Emil è un pallino di Pinzin che vuole costruirgli attorno uan squadra. Nei “desiderata” dello staff avrebbe dovuto giocare in tandem con Daniele Rocco. E sarebbe stata una coppia d’elite. Ma il monfalconese (quindici reti nella scorsa stagione) ha scelto la strada emiliana dell’Imolese e la società ha incassato un no dall’eroe di Dro sul quale contava. Con l’arrivo del centravanti Pinzin ha messo in cassaforte un primo tassello che sembra indicare la volontà (e la possibilità) di costruire una squadra competitiva destinata a lottare anche contro lo scetticismo dei tifosi e contro la contestazione di una parte dei supportere. Sul piano tecnico e societario l’ingaggio di Zubin è la base per costruire l’attacco. Ora serve tutto il resto.
Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Go, go, go, manca. Di più, manca! Sfogliando l´album dei giocatori acquistati dall´Altovicentino, la cosa salta subito all´occhio: non c´è nessun portiere. Tredici i giocatori portati a casa dal presidente Rino Dalle Rive in collaborazione con il ds Davide Consolaro, nessuno di loro che giochi tra i pali. Difensori, centrocampisti, attaccanti, quanti se ne vuole, ma di numeri uno neppure l´ombra. Così, se non è allarme poco ci manca. Si dirà: ma ci sono Florin Logofatu e Aniello Di Filippo. No, non ci sono più. Lasciati liberi di accasarsi altrove dopo la stagione in chiaroscuro appena conclusa. E si dirà ancora: arriva Guglielmo Vicario dal Fontanafredda. Anche questa notizia, purtroppo, non corrisponde alla realtà. O meglio, il “pres” ha fatto di tutto per portare il classe ´96 di proprietà dell´Udinese allo stadio dei Fiori, ma poi la società friulana ha pensato bene di dirottarlo più vicino facendogli sottoscrivere l´addestramento tecnico, una specia di pre-contratto. Morale: il ragazzo giocherà nel Pordenone, retrocesso in D ma in odore di ripescaggio. L´ennesimo sorpasso dei “ramarri” ai danni dell´eterna rivale si è consumato proprio in queste ore, anche se per l´annuncio ufficiale si attende la fine degli esami di Stato. Sfumato Vicario, il pensiero vola agli altri due nomi annunciati tempo fa, Aladin Ayoub, Primavera dell´Entella, e Tommaso Emanuele Nobile, Sarnese, ma anche di loro si sono perse le tracce.
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Difensore e ala, stessa squadra di provenienza e un futuro possibile tra i pro. Sono due, le prossime mosse del Pordenone, finalmente protagonista del mercato. Ha atteso il 30 giugno, il club di Mauro Lovisa, come aveva chiesto Bruno Tedino al momento dell’insediamento. Nessuna mossa azzardata, nessun passo prima di conoscere (almeno in teoria) le possibilità di ripescaggio. Ora che queste ultime sono diventate ottime, ecco i primi nomi. Arrivano entrambi dal Legnago, gli obiettivi a breve termine dei ramarri. Si chiamano Nicola Valente e Marco Talin, ala il primo e difensore il secondo. Una chiacchierata, che però nelle prossime ore potrebbe diventare qualcosa di più concreto. I profili? Marco Talin è un difensore classe ’96, cresciuto nelle giovanili del Vicenza, che l’anno scorso ha disputato 23 gare ufficiali con la maglia dei veronesi. È il rinforzo giovane che cerca il Pordenone. Più esperto è invece Nicola Valente, bandiera della squadra veneta dal 2010. È nato nel 1991 ed è un esterno d’attacco che crossa e segna (7 gol nell’ultima serie D e 9 nelle penultime due stagioni), esattamente il profilo che piace al tecnico neroverde. Due affari che potrebbero decollare presto. Lo farà quasi certamente quello che legherà Paladin al Tamai (tutto ok anche per Minisini), mentre per Bolzan alle furie i tempi sono più lunghi. Continua la caccia alla punta del Fontanafredda: servono un esperto e un fuoriquota, in base alle indicazioni di De Pieri.
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un mese è già passato da quel 3-6 al Brianteo che ha condannato il Pordenone alla retrocessione. Un mese durante il quale sono cambiate anche le carte in tavola. Il Monza, salvo sul campo grazie ai punti conquistati con giocatori di spessore mai pagati, è fallito e ripartirà dalla Lega D grazie a Nicola Colombo (figlio di quel Felice che agita ancora i sonni dei supporter milanisti più datati) che ieri ha rilevato il marchio per 50 mila euro. Il Pordenone, attraverso il suo presidente Mauro Lovisa, ha annunciato di voler fare domanda di ripescaggio, pronto a pagare la supertassa di 500 mila euro e la fideiussione di 400 mila. A proposito: con la LegaPro che va verso il commissariamento, non sarà più possibile coprire 200 mila euro di spesa grazie ai tassi d’interesse molto bassi garantiti dai mutui del credito sportivo. SENZA PAROLE – Ancora oggi Fabio Rossitto rivive spesso quei 70′ (dal 2-0 per i ramarri al 3-6) che hanno cambiato la stagione del Pordenone e probabilmente fornito a Lovisa la giustificazione per una decisione (nonostante i dietrofront mediatici) che aveva maturato da tempo: il divorzio. Una scelta emotiva, considerato l’ottavo posto virtuale conquistato dal Crociato durante la sua gestione. Rossitto ha conosciuto il “licenziamento” (in realtà mancato rinnovo) attraverso un freddo comunicato stampa. «L’ultima volta che ho sentito il presidente – sorride amaro – è stato alla vigilia della trasferta a Monza». INATTESO – «In tutta onestà – riprende Rossitto – mi sarei aspettato un altro trattamento. Non sto parlando di soldi, altrimenti non avrei allenato per il minimo contrattuale. Parlo di rapporti umani. A dicembre – ricorda – mi ha chiamato lui, direttamente. Mi sarei aspettato la stessa cosa per il mancato rinnovo. Almeno gli avrei chiesto il perché della scelta. Quel che abbiamo fatto in metà stagione non lo meritava di certo». FUTURO – Subito dopo i playout avevano chiesto notizie di Rossitto tre società di C: Bassano, Santarcangelo e Venezia. Fabio ha preso tempo perché, pur intuendo come sarebbe finita, sperava di restare. «Il Pordenone – conferma – era la mia priorità. Non mi pento». Poi il suo nome è uscito insistentemente, accostato alla panca della Sacilese “croata”, che salvo sorprese nascerà il 9 luglio. Quando Gianpaolo Presotto e il rappresentante della cordata estera firmeranno il passaggio di proprietà. «Il mio obiettivo – premette il tecnico – è una panca di LegaPro. Credo di meritarmela, dopo quanto ho fatto a Pordenone. Però per la Sacilese, a fronte di programmi seri, rinuncerei anche alla Terza serie».
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) La svolta epocale, come detto, dovrebbe avvenire ufficialmente la prossima settimana: la famiglia Presotto punta a cedere la totalità delle quote all’imprenditore croato, che sarà così il nuovo plenipotenziario della Sacilese. Come condizione, però, il mecenate – assistito dall’avvocato Mazzarella – vorrebbe liberarsi da tutti i contratti in essere (il principale è quello del ds Fiorin). Il club potrebbe ripartire con dei punti di riferimento… neroverdi: Fabio Rossitto allenatore e Denis Maccan al centro dell’attacco. Sarebbero due dei protagonisti dell’ultima annata del Pordenone, infatti, i primi tasselli che la nuova proprietà vorrebbe piazzare nel mosaico biancorosso. Due pupilli proprio di Mazzarella, tecnico e centravanti che il legale conosce molto bene e che ha visto giocare nel corso di tutta la scorsa stagione. Come la prenderebbe, la tifoseria dei “ramarri”, se questi affari andassero a buon fine? Tornerebbe in auge la vecchia rivalità con i cugini, oppure “sopporterebbe”? Non resta che vederlo, ammesso che sia Rossitto sia Maccan si accasino al XXV aprile. Non è però un’utopia vederli come protagonisti del nuovo corso sacilese. Entrambi, infatti, non rientrano più nei piani neroverdi, il tecnico ufficialmente, la punta ufficiosamente. Non solo. Al tecnico non dispiacerebbe come ipotesi, dopo essere stato già vicino nel 2013 a questa panchina: al momento non ha grosse richieste in Lega Pro e può valutare di scendere di categoria. Leggermente diverso il discorso di Maccan, che si dice abbia qualche contatto in C (Cremonese?) ma che alla fine può rinunciarvi accettando di giocare per il club di casa sua (risiede a Sacile, dopo essere tornato due anni fa da Andria). Per ora sono solo idee, prima serve che il trapasso societario si completi con tutti i crismi dell’ufficialità. Si è vicini: per giovedì prossimo dovrebbe essere fissato l’incontro decisivo. Nel frattempo, in attesa dei primi colpi del Tamai (Minisini e Paladin, centrocampista e punta ex Pordenone), il Fontanafredda ufficializza tre nuovi acquisti: Riccardo Zambon (’88), attaccante del Tamai, Daniel Paciulli (’87), pari-ruolo del Chions, Atos Bianchini (’97), terzino fuoriquota del Pordenone.
Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone sarà ripescato? Sì, salvo sorprese. Però si è sempre nel dubbio fino a quando non c’è l’ufficialità. E lo si è adesso, anche dopo l’uscita dei criteri. La Figc ha reso noti ieri le condizioni per la domanda. Nessuna grossa novità, se non il fatto che, nel famoso criterio di alternanza, sarà beneficiata prima di tutto la società di Interregionale. Al momento solo tre club faranno certamente richiesta di ripartire dalla Lega Pro. Uno è il Seregno, unica società di serie D (privilegiate) a essere intenzionata a procedere, ed è in pole position; poi l’Albinoleffe e il Pordenone, citate scrupolosamente nell’ordine dei criteri. All’orizzonte nessun’altra società, quasi tutte spaventate per la richiesta dei 500 mila euro da versare a fondo perduto e i 400 mila da presentare a garanzia. I “ramarri”, dunque, sarebbero i terzi nella graduatoria. Perché rispetto all’Albinoleffe sono svantaggiati. L’unico dei parametri (che pesa il 50%) in cui si è sopra ai bergamaschi è la posizione ottenuta nell’ultimo campionato (penultimo posto contro ultimo): nel resto si parte dietro, visto che si parla di tradizione della città (peso 25%) e la media spettatori della stagione 2009-2010 e quella del 2013-2014 (25%). Per quanto riguarda il primo punto, l’Albinoleffe, è nei campionati “pro” dal 1998, mentre i “ramarri” hanno frequentato questo pianeta solo 2 volte negli ultimi 20 anni; per il secondo, basti dire che nel 2009-2010 i bergamaschi militavano in serie B e il Pordenone in D. A ogni modo, visto il totale di richiedenti ripescaggio e i cinque posti liberi in Lega Pro, il Pordenone non dovrebbe avere grossi problemi. Tuttavia, viste le molte società (più di 10) che non hanno presentato la domanda di iscrizione completa, non è escluso che, dopo la riunione del Consiglio federale del 17, si decida di ridurre drasticamente l’organico della C. In quel caso, i “ramarri” potrebbero stare fuori. Verso fine del mese si avrà il quadro completo.
Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Per il nome a effetto, per il colpo di mercato, c’è ancora tempo. D’altronde pochissimi club di Lega Pro hanno calato l’asso per la campagna acquisti. In questo momento si va su giocatori di secondo piano, sulle possibili sorprese. Quello che sta facendo il Pordenone, guidato da quella banca dati vivente di Bruno Tedino. Il tecnico neroverde, assieme al ds Giorgio Zamuner, è piombato su di una coppia del Legnago, formata da Marco Talin e Nicola Valente. Il primo, classe ’96, è un terzino; il secondo, classe ’91, è un esterno d’attacco. Con loro si è già impostata una chiacchierata, agevolata nel caso del giovane dal suo agente, pordenonese doc, Guido Gallovich. A Tedino piacciono molto entrambi i giocatori: nel difensore di fascia vede il classico diamante da sgrezzare – lavoro poi che è la sua specialità – nell’altro individua un’ottima ala offensiva per il suo 4-2-3-1, un elemento che salta l’uomo, brevilineo (1,70 per 65 kg), pronto per la Lega Pro. Valente, infatti, è reduce da 5 stagioni con i veronesi; campionati in cui ha totalizzato quasi 150 presenze (144) e segnato più di 30 gol (32). Insomma, per età e percorso, somiglia a Lavagnoli (’86), l’ex Pordenone salito tardi tra i “pro” ma poi dimostratosi uno dei migliori esterni della categoria. Affari fattibili, dunque? Decisamente. Dal punto di vista economico, oltre che finanziario. Serve però aspettare anche qualche giorno, probabilmente sino a metà della prossima settimana, prima che la trattativa decolli e si possa concludere. Intanto si aspettano anche maggiori certezze relative alla categoria – prossima data interessante il 10, quando sono attesi i verdetti della Covisoc sulle iscrizioni depositate – e sui giocatori dello scorso anno. Detto della conferma quasi certa di Buratto (’94), del dubbio Careri (’82) in porta, e del ballottaggio Andrea Migliorini (’88)-Fortunato (’90) in mezzo, sono destinati a non rimanere in neroverde Fissore (’80), Ferrani (’87, diretto a Parma), Salvatori (’85), Mattielig (’80), Pramparo (’94), Corrado (’94), Gianluca Migliorini (’93), Simoncelli (’89), Bertolucci (’89), Maccan (’84), Franchini (’84): tra questi, c’è chi guadagna troppo e chi non rientra più nei piani tecnico-tattici. Si valuterà a breve anche la situazione di Maracchi (’88). La società vuole confermare il giocatore, che però avrebbe diverse richieste. Ancora qualche giorno e se ne saprà di più. Attesa anche la prossima settimana la presentazione di Tedino e il suo staff (Marchetto, Lenisa e Zamuner), oltre a novità relative alla posizione del nuovo segretario (l’ex Venezia Brendolin).
Ore 17.20 – (Alto Adige) Recuperato il tesoretto, bisogna pensare a spenderlo. Il ds Piazzi aveva lanciato un primo pensiero dicendo che, se il budget lo avrebbe permesso, la società avrebbe puntato all’acquisizione di un portiere (è arrivato Coser), due difensori centrali, un centrocampista e una punta. I soldi adesso ci sono. E le soluzioni? «Se il mercato della B non parte è difficile poter fare valutazioni –afferma il ds biancorosso –. Sto sondando il terreno per due difensori, un paio di centrocampisti e tre o quattro attaccanti». Insomma si preannunciano grandi movimenti? «Beh è chiaro che dobbiamo pensare a ricostruire, soprattutto in attacco visto Novothny è tornato al Napoli e Marras che non è ancora sicuro di rimanere». Radio mercato svela che potrebbero tornare a Bolzano due vecchie conoscenze: il difensore centrale Bassoli (dal Chievo) e la ventiduenne ala destra (svincolato) Cocuzza. «E’ vero sono due nostri obiettivi – conferma Piazzi – anche se su Cocuzza dobbiamo ancora fare delle ulteriori valutazioni. Il brasiliano Vicente? Se ne è parlato ma non credo faccia al caso nostro perché è un play e in quel ruolo c’è già Bertoni, come alternativa abbiamo il nostro Melchiorri che arriva dal Mezzocorona». Torniamo al tesoretto: adesso con qualche euro in tasca in più è possibile delineare un possibile obiettivo? «Con il mercato che stanno facendo Pavia ed Alessandria non possiamo avere eccessive ambizioni, puntiamo fare una buona squadra che sia il giusto mix tra esperienza e prospettiva. Una squadra in cui dovranno regnare sempre entusiasmo e motivazioni».
Ore 17.00 – (Alto Adige) Manuel Fischnaller è un giocatore dell’Alessandria. Così, dopo Simone Branca, la società piemontese continua a pescare nel “giardino” biancorosso, con l’acquisizione a titolo definitivo del cartellino dell’attaccante di Signato. Notevole è stato anche lo sforzo economico dei grigi che hanno sborsato 380 mila euro, facendo sottoscrivere a “Fisch” un quadriennale. Con la partenza di Fischnaller, l’Alto Adige sta progressivamente vendendo la cosiddetta argenteria di famiglia, strategia che ha un obiettivo preciso: vendere, incassare e iniziare a programmare una seria campagna acquisti. E il tesoretto, dopo gli incassi per la cessione definitiva di De Luca al Torino e i trasferimenti di Branca e Fischnaller all’Alessandria, continua a crescere facendo lievitare le potenzialità già descritte. Ma torniamo al bomber Fischnaller che sveste la maglia biancorossa dopo aver totalizzato 143 presenze e realizzato 37 reti, di cui 16 nella scorsa stagione. Un pedigree di tutto rispetto e che ha permesso al Golden Boy di sugellare il matrimonio con una società ambiziosa e di grandi tradizioni. Nello scacchiere alessandrino, Fischnaller ritroverà Boniperti, con il quale aveva condiviso l’esperienza calcistica con la maglia della Juventus Primavera. «Ci sono molte ragioni per essere felici di essere diventato un giocatore dell’Alessandria – ha dichiarato Fischnaller in una nota diramata dalla società piemontese – l’ambizione della società, l’entusiasmo contagioso del suo Presidente, i progetti e le prospettiva illustrati dal direttore sportivo. E poi del Moccagatta e dei suoi tifosi ho un ricordo legati agli esordi della mia carriera, quando, diciassettenne, giocai contro i Grigi ed ebbi la percezione di una piazza dove si fa calcio vero, con passione e calore». La partenza di Fischnaller era nell’aria da diverso tempo. Il talento altoatesino non aveva mai fatto mistero di puntare ad una piazza ambiziosa, se non addirittura di categoria superiore. «La mia scelta arriva da lontano, presa da tempo e senza esitazioni – prosegue il bomber -. Occorreva definire solo tutti i dettagli ma non ho mai avuto dubbi, senza dimenticare che un contratto di quattro anni è una grande dimostrazione di fiducia nei miei confronti. Sono strafelice di essere diventato “Grigio”. Abbiamo di fronte un’annata in cui lavorare sodo per arrivare lontano. Ci sono tutte le premesse per fare bene. Società, giocatori, pubblico. Insieme ci toglieremo tante soddisfazioni. Mister Scienza? Una persona squisita. Lo scorso campionato, prima della gara col Feralpi, venne a salutarmi per conoscermi, un gesto davvero educato e signorile».
Ore 16.30 – (La Provincia Pavese) Dopo i primi cinque acquisti messi a segno dal direttore generale Massimo Londrosi continua un’intensa attività di trattative per completare una rosa che sarà competitiva, ambiziosa e numerosa per offrire il meglio a Michele Marcolini per centrare il traguardo della promozione in serie B. In questi giorni è particolarmente caldo il fronte Mantova-Pavia. L’ex tecnico Riccardo Maspero attende di svincolarsi dalla società di via Alzaia per legarsi ufficialmente ai virgiliani con cui ha già raggiunto un accordo. Il Pavia è disponibile a liberare Maspero ma s’inseriscono alcune operazioni di mercato in questa situazione contrattuale che coinvolge l’ex mister. Non è un mistero che al Pavia piaccia Angelo Siniscalchi che vive la stessa situazione di Maspero perché da settimane si era ventilata una sua rescissione, però per ora non avvenuta, con il Mantova. Questo frena l’ingaggio del difensore da parte del Pavia, suo corteggiatore come lo è stata in queste settimane anche la Cremonese. I nodi Maspero- Siniscalchi potrebbero quindi sciogliersi contemporaneamente. Nella lista del Mantova poi c’è tra i giocatori indicati dall’ex tecnico azzurro anche Samuele Sereni come, ma qui il giocatore è svincolato, il suo fedelissimo Matteo Romanini. Siniscalchi obiettivo numero uno, ma non solo per completare la difesa del Pavia perché nella lista del dg Londrosi, su richiesta di Michele Marcolini che lo ha allenato quest’anno al Real Vicenza, c’è Matteo Piccinni. Un giocatore con esperienza in serie B che potrebbe essere l’alternativa nel caso con il Mantova ci siano problemi, ma anche per un doppio ingaggio per completare il reparto arretrato che a quel punto diventerebbe affollatissimo. Ricordiamo infatti che la difesa azzurra può contare su Matteo Abbate, Andrea Cristini, Dario Biasi, Alessandro Malomo e Antonio Marino. A centrocampo oltre a Sereni, che piace al Mantova, ma non solo, ci sono molti giocatori in entrata ma anche elementi come Alessandro Corvesi che non rientrano più nei piani futuri. Rimarrà da capire poi il destino di Alex Pederzoli con l’arrivo di Giovanni La Camera: i due hanno un ruolo simile e difficilmente si potrà pensare di averli in rosa entrambi. Nella lista dei giocatori in uscita c’è anche il portiere De Toni. Si attende, invece, a ore l’annuncio dato per scontato anche di Alessandro Marchi dalla Cremonese, club da cui l’esterno destro si è svincolato. Un elemento che può giocare da quinto elemento a destra in mezzo al campo ma anche da interno destro. Sulla fascia sempre destra con Ghiringhelli e Cardin, smentito un ritorno di fiamma per l’ex Statella. In attacco con l’arrivo di Del Sante e le conferme di Soncin, Marchi e Cesarini, se non ci sarà la partenza di Ferretti per la Cina o comunque per altre squadre, tutto rimarrà così. Ieri intanto uno dei giocatori che era stato accostato al Pavia Samuel Di Carmine si è accasato in B al Perugia.
Ore 16.00 – (Gazzetta di Mantova) Le prime firme sui contratti arriveranno soltanto la prossima settimana, anche perché la società vuole presentare prima l’allenatore Riccardo Maspero, ma il Mantova ha già bloccato diversi giocatori sul mercato. L’intesa di massima, ad esempio, c’è già per l’attaccante Valerio Anastasi (9 reti nell’ultimo torneo fra Monza e Pistoiese) e per il mediano Gabriele Puccio (29 gare e un gol nella Vigor Lamezia), così come per i portieri Francesco Bonato (ex Real Vicenza) e Pierpaolo Boccanera (ex Castiglione). Ma anche altre due punte possono (sulla parola) già considerarsi quasi biancorossi: si tratta di Moreno Beretta, ex Pisa (11 gare e un gol) e del 21enne Caleb Ekuban, di proprietà del Chievo ma nell’ultima stagione al Lumezzane (34 presenze e 4 reti). Insomma, il Mantova del presidente Sandro Musso si sta muovendo parecchio sul mercato, ma è sempre in attesa che il Pavia liberi Ricky Maspero con la risoluzione del contratto che lo lega al suo ex club fino al 2017. «Ogni momento può essere quello buono», continua a ripetere il mister, che vede rinviare di giorno in giorno l’attesa firma. Al punto che in Viale Te c’è il sospetto che il Pavia stia giocando sui tempi per forzare l’addio all’Acm del difensore Angelo Siniscalchi, che vuole appunto trasferirsi nell’ex squadra di Maspero. In attesa che il tecnico designato possa diventare a tutti gli effetti il nuovo timoniere biancorosso, sul mercato il ds Alfio Pelliccioni ne segue le indicazioni per allestire una rosa adatta al modulo tattico 3-4-1-2, che Maspero è deciso ad attuare. Se Siniscalchi (come pare quasi certo) andrà via, a sostituirlo dovrebbe essere l’ex Venezia Elia Legati. L’alternativa all’esperto centrale è il 24enne Riccardo Carlini, già inseguito la scorsa estate dal Mantova e poi approdato al Real Vicenza (31 gare all’attivo). In attesa di affrontare lunedì lo “scoglio” Cristian Altinier e di discutere nei dettagli le conferme di capitan Matteo Paro e Silvano Raggio Garibaldi (che deve sistemare la sua posizione con l’Entella), il Mantova si muove anche sul fronte giovani. Dal Genoa, intanto, è stato ottenuto un assenso di massima al rinnovo del prestito del 20enne Francesco Todisco (in difesa tornerà anche Edoardo Scrosta dal Lanciano). Il Mantova, inoltre, oggi dovrebbe raggiungere l’accordo con il 18enne esterno destro Luca Ruffini. Per l’altra fascia, invece, è stato chiesto al Napoli (e i buoni rapporti personali del presidente Musso con De Laurentiis dovrebbero aiutare) il 19enne terzino sinistro Armando Anastasio, punto fermo della Primavera azzurra e con all’attivo anche una presenza nell’Italia under 19. Sempre restando alle corsie esterne, in biancorosso approderà anche il 22enne Luca Marongiu, che nell’ultima stagione ha collezionato 11 presenze nella Cremonese. Sul fronte delle uscite, per martedì è stato fissato l’incontro con il procuratore di Francisco Sartore per la rescissione del contratto (lo aspetta la Lucchese). A rescindere il contratto con il Mantova saranno anche Marco Festa (Juric lo vuole al Crotone in serie B) e Angelo Siniscalchi. In lista di cessione restano poi Samuele Olivi, Alessandro De Respinis e Francesco Uliano, rientrati all’Acm dopo i rispettivi prestiti.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Vendita sempre ferma al palo, però a fari spenti il sindaco Brugnaro è in campo per il dopo Korablin in serie D. La lenta agonia del Venezia si prolunga di giorno in giorno, senza far registrare progressi sul fronte della cessione – unica via per rimanere in Lega Pro pur penalizzati – da Yury Korablin a un nuovo proprietario che, oltre ai 28 mila euro per il 100% delle quote, dovrà ripianare per circa due milioni di euro. Parallelamente, intanto, qualcosa si sta muovendo per porgere al pallone arancioneroverde un «salvagente» facendo nascere una nuova società, destinata a subentrare a Fbc Unione Venezia in caso di mancata partecipazione alla Lega Pro. «Con riferimento al «piano B» non ho ancora novità da comunicare ma posso dire che non siamo passivi – ha confidato ieri senza sbottonarsi il sindaco Luigi Brugnaro – e stiamo monitorando con attenzione situazione e prospettive». Un lumicino di speranza, quindi, nel tunnel in cui Korablin ha fatto precipitare a suon di silenzi e inadempienze economiche gli appassionati arancioneroverdi. Un futuro chiamato serie D (ferma restando l’urgenza, affrontata evidentemente dietro le quinte dal primo cittadino, di scovare finanziatori in tempi rapidi) che sta prendendo quota anche alla luce dell’ennesima sconsolata ammissione di ieri da parte dell’avvocato Fausto Baratella. «A oggi nessuno concretamente si è fatto avanti per rilevare il Venezia da Korablin». Per quanto riguarda i tempi il nuovo Venezia potrà ignorare il termine di iscrizione (10 luglio) fissato per le società «aventi diritto». Entro fine mese, invece, la lettera con cui il sindaco Brugnaro chiederà l’ammissione in sovrannumero in serie D della neonata società attestando che si tratterà del primo club calcistico cittadino per importanza. Alla Lega Nazionale Dilettanti oltre a tale lettera dovranno essere versati 300 mila euro a fondo perduto, mentre le quote d’iscrizione (31 mila di fideiussione e 16.500 di tasse, diritti e acconti vari) andranno versate all’inizio di agosto e ovviamente solo dopo l’eventuale accoglimento della richiesta di partecipazione alla serie D.
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Se n’è andato in punta dei piedi, lasciando dietro di sé una scia di rimpianti. Michele Serena aspetta l’inizio dell’avventura col Ferlapisalò, ma guarda sempre a Venezia (ieri ennesima giornata senza novità): «Se sarà fallimento – sbotta – sarà il secondo che vivo sulla mia pelle. Scherzando per sdrammatizzare vorrei dire che sono io a portare sfortuna e che è un bene che me ne sia andato. Il comportamento di Korablin è stato vergognoso, sparire in questo modo è inconcepibile. Ho conosciuto lui e ho conosciuto Penocchio, questa gente non può fare calcio. Poi mi chiedo: perché hanno dato cinque milioni al Parma, e neanche un euro a club come Mantova, Venezia e Padova?». Serena ha una rabbia indescrivibile: «È scandaloso che si permetta a questi personaggi di distruggere un patrimonio di decine di anni. Io sto male per Venezia, spero sempre che succeda qualcosa, ma sappiamo tutti purtroppo come andrà a finire». Ci sono due giocatori sotto contratto come Raimondi e Legati. Su di lui si sono mosse anche Livorno, Brescia e Mantova ma c’è anche il FeralpiSalò: «Spero per Elia che trovi una sistemazione adeguata al suo valore – taglia corto – io se potessi riprenderei tutti i giocatori della rosa dello scorso campionato, anche se sappiamo bene che non sarà possibile. Ma da fuori non si capisce fino in fondo il lavoro che abbiamo fatto quest’anno tutti assieme. Io, Scibilia, De Franceschi, i ragazzi. Ringrazio tutti e vi porterò con me».
Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia veleggia a fari spenti verso l’ennesimo fine settimana senza fatti concreti. Qualche telefonata di curiosità, ma un’offerta concreta per rilevare il club dal presidente Korablin non è ancora arrivata. «Ho sempre detto di non voler alimentare illusioni» ha puntualizzato ieri l’avvocato Fausto Baratella, incaricato di raccogliere eventuali acquirenti, «allo stato attuale non c’è niente di concreto, sarei il primo ad essere felice di annunciare una trattativa effettiva». Se la società annaspa nel buio, i tifosi sono sempre in movimento. Oggi è in programma la quarta edizione della “Curva Sud in Festa”, che prevede anche un dibattito sul tema della cosiddetta “Public Company” e della partecipazione diretta o indiretta dei tifosi all’interno delle società sportive. Saranno ospiti e relatori l’avvocato Giovanni Adami, legale che da anni si batte per la causa Ultras, una rappresentanza di tifosi, nonché proprietari, dell’ Austria Salzburg, che una decina d’anni fa con la public company sono ripartiti dal basso del calcio fino ad arrivare all’equivalente della serie B, una rappresentanza degli ultras padovani insieme a Marco Bergamin, figlio del presidente bianco scudato, con cui hanno collaborato un anno fa per rifondare il Calcio Padova dopo il fallimento, una rappresentanza degli ultras triestini che all’asta fallimentare hanno acquistato il simbolo storico dell’Alabarda divenendo così padroni della loro storia. L’appuntamento è negli impianti sportivi di via Monte Cervino, a Favaro Veneto: la “Curva Sud in Festa” inizierà alle ore 15, ingresso libero, è previsto un torneo di calcetto, l’apertura di bar e cucina, alle 19 inizierà il dibattito, poi cena e musica.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) C´è fermento in casa Real Vicenza. Dopo il colpo di scena dello scorso martedì, quando il presidente Lino Diquigiovanni ha spiazzato tutti procedendo all´iscrizione al campionato di Lega Pro, ora le voci girano intorno a degli imprenditori con cui starebbe trattando il patron biancorosso. Di sicuro, c´è una cordata romana che guarda con caloroso interesse alla società vicentina. A confermarlo è lo stesso Diquigiovanni: «Uno sì, è romano. Nel corso della prossima settimana mi hanno detto che dovrebbero venire su per un incontro, che si faranno sentire… vedremo. Comunque io non dico niente, non ci do più di tanto peso: se uno vuole comprare una società ci mette due minuti. Se le cose sono poco chiare, ci sono problemi, io lascio stare». Sul web nella giornata di ieri, a questa cordata romana si era associato il nome di Alessandro Nuccilli. «Nuccilli? No, a me non dice nulla!». Il 14 luglio sarà veramente improrogabile come scadenza. Nessun cavillo permetterà di posticipare ancora la decisione finale. E se da un lato l´ipotesi Dalle Rive nell´ambiente, oltre alle continue smentite in sede ufficiale, sta lasciando spazio a nuovi nomi, dall´altro risorge lo spettro di Treviso. Pare infatti che il presidente Lino Diquigiovanni tenga battuta la strada, seppur sempre in salita, che conduce alla città della Marca. E forse a far tornare l´acquolina in bocca al presidente biancorosso è stata la notizia che l´Acd Treviso, eccellenza, il prossimo anno alla fine non andrà a giocare al Tenni, ma disputerà invece le sue gare casalinghe a Quinto. Tenni che resterebbe quindi orfano di squadre. «Così mi hanno detto – conferma Diquigiovanni – Là a volte sembra che qualcosa si muova, altre volte no, non lo so». Ciò che però non nasconde è che Treviso per lui rimane un boccone molto ghiotto: Se si dovesse sbloccare Treviso, parto subito! Lì si potrebbe fare calcio vero».
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La straordinaria stagione vissuta a Bassano, con promozione sfiorata e con autentica impennata del valore di tantissimi giocatori, potrebbe paradossalmente rappresentare un problema per Werner Seeber. Che, come suo solito, sta lavorando per allestire un organico all’altezza del prossimo campionato. I tanti giocatori in scadenza, però, sono una matassa dura da districare. E, come se non bastasse, ci sono pure quelli che (pur essendo sotto contratto), hanno la fila di pretendenti fronte alla porta della sede. È il caso di Simone Iocolano, che vuole fortemente la Serie B e preferirebbe non partire per il ritiro di Asiago, tanto da aver respinto al mittente tutte le proposte arrivate dalla Lega Pro, prima fra tutte quella del Padova che si era mosso con largo anticipo. C’è una trattativa in essere con il Modena, che si è mossa anche con il Bassano. La prima offerta è stata rispedita al mittente, la seconda prevede uno scambio con Ferrari, in uscita dall’Emilia. Il problema è lo stipendio percepito da Ferrari (200mila euro), ampiamente fuori dalla portata del Bassano. Unica soluzione: rescissione con buonuscita. Per Furlan, intanto, il Crotone ha sorpassato la Ternana, il Padova è vicinissimo a Bizzotto e tratta pure Proietti e Cenetti. Per Priola c’è il Catanzaro. Insomma, non sarà semplice respingere l’assalto della concorrenza ai gioielli di famiglia. Ma Seeber è un osso durissimo, come già dimostrato in passato.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Tonino Asta è ancora a bagnomaria e Alessandro Dal Monte che avrebbe dovuto seguirlo, invece rimarrà a Bassano. La permanenza del preparatore atletico povese vale quanto un acquisto: con lui il Soccer Team avrà la certezza di correre ancora una volta più di tutte quante, perchè la prerogativa di Dal Monte è che le sue squadre vanno a tavoletta dall´inizio alla fine e questo si sposa a meraviglia con la filosofia di Sottili. Con Dal Monte, completeranno lo staff di Sottili anche il suo vice Cristian La Grotteria e l´addestratore dei portieri Marco Zuccher. Intanto il Modena è tornato alla carica per Iocolano, ma quel consumato mestierante di Antonio Caliendo, oggi al vertice dei canarini, di andare in tasca per Ioco non ne vuol proprio sapere. Ha proposto uno scambio alla pari offrendo la navigata punta Nicola Ferrari, 32 anni. Naturale che su queste basi non se ne parla proprio: o il Modena entra nell´ordine di idee di sganciare del grano per il capitano giallorosso, vincolato alla Virtus sino al 2016. Nel frattempo fari accesi su un´altra pedina virtussina legata da contratto e che però dopo un playoff da protagonista ha stuzzicato l´interesse di diversi club di serie B: si tratta di Guido Davì, il medianone per il quale si è fatto sotto il Livorno che l´ha messo in cima alla lista dei preferiti, il solito Modena, che ci ha preso gusto a voler fare shopping alla bottega di Bassano (ma pure qui servono i quattrini) e il Crotone. Quanto ai tanti svincolati giallorossi, per ora nessuno ha firmato altrove, pure se Nicola Bizzotto è quello più vicino a salutare poiché Padova lo aspetta a braccia aperte. Infine sono stati ufficializzati anche i punteggi utili al ripescaggio. Bassano come finalista di Lega Pro ha diritto a 47 punti, altri 12 punti arriveranno per la partecipazione ai tornei di C1 o Lega Pro Unica e altri 14 per i campionati disputati di C2 sino a toccare 73 punti. Poi entra in ballo la tradizione sportiva e qui sono dolori.
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ad una decina di giorni dall’inizio della nuova stagione, la dirigenza berica ha molti obiettivi da centrare se si vorrà partire per il ritiro con una rosa definita. Allungato il contratto a Mauro Vigorito e lasciato andare a scadenza Nicolas Bremec, il ruolo del portiere manca di una valida alternativa al titolare. Il nome che circola nelle ultime ore è quello di Jan Koprivec, estremo difensore del Perugia, ma molto dipenderà dalla pedina di scambio che la società umbra accetterà di inserire nell’operazione. In difesa, Thomas Manfredini non ha fatto nemmeno in tempo di tornare al Sassuolo per fine prestito che ha subito riabbracciato il biancorosso firmando un contratto biennale che scadrà nel giugno del 2017. Le condizioni fisiche dell’ex atalantino non sono però totalmente rassicuranti, ed è probabilmente per questo che il Vicenza sta cercando di chiudere con il Palermo l’acquisto di Milan Milanovic, una vecchia conoscenza dei tifosi berici. In retroguardia manca un terzino destro di ruolo, ma nelle ultime ore le possibilità che Mario Sampirisi torni a Vicenza sono decisamente in rialzo. Se il difensore di Caltagirone rivestirà il biancorosso, Marino potrà contare sulla retroguardia della scorsa stagione, a meno che per Salvatore D’Elia non arrivi un’offerta dalla massima serie (Genoa e Empoli n.d.r.); nel caso il Vicenza ha già scelto il sostituto, identificandolo nell’ex terzino sinistro del Bari, ma di proprietà del Chievo, Marco Calderoni. Per una retroguardia quasi definita, c’è un centrocampo in cui la contemporanea perdita di Federico Moretti e di Davide Di Gennaro ha indebolito non poco il reparto. Dato per quasi impossibile il ritorno di Di Gennaro, il Vicenza sta lavorando invece per riportare alla base Moretti, ma al momento la situazione a dir poco caotica che c’è a Catania blocca sul nascere qualsiasi trattativa. Per irrobustire la mediana, il Vicenza ha pensato all’esperienza di Marco Marchionni e di Michele Pazienza, ma l’obiettivo in cima alla lista della dirigenza berica potrebbe essere l’ex mediano della Ternana Nicolas Viola. Le indiscrezioni arrivano da Palermo, dove come detto il Vicenza sta trattando Milanovic, e da dove si vocifera potrebbe acquisire anche le prestazioni di Viola reduce da un’ottima stagione in Umbria. A centrocampo il lavoro quindi non manca, e nel reparto offensivo la situazione è altrettanto fluida. Tutto ruota attorno ad Andrea Cocco che ha il contratto in scadenza nel giugno del 2016, e senza il rinnovo del contratto potrebbe essere ceduto a patto che arrivi un’offerta che si avvicini al milione di euro. Ma in attacco hanno lasciato Vicenza per fine prestito il tornante offensivo Leonardo Spinazzola e l’attaccante esterno Antonino Ragusa; il primo potrebbe tornare anche considerato i buoni rapporti esistenti con la Juventus, mentre Ragusa è vicinissimo al Cesena e rivederlo in biancorosso pare ormai impossibile. Al suo posto il Vicenza sta cercando di acquisire Mame Thiam, attaccante che nella scorsa stagione era al Lanciano, ma di proprietà della Juventus; trattativa non facile, ma che potrebbe sbloccarsi la prossima settimana.
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Procede la trattativa per riportare Mario Sampirisi a Vicenza. Il giocatore, come è noto, è tornato al Genoa per fine prestito e ora si lavora per farlo tornare in biancorosso. Nella giornata di ieri c´è stato un incontro con il difensore e sembra che le cose procedano in maniera positiva. La prospettiva che Sampirisi possa essere ancora un giocatore del Vicenza è, insomma, concreta. Per quel che riguarda invece il centrocampo, potrebbe interessare Michele Pazienza, l´anno scorso in forza al Bologna e ora libero. Un altro nome che circola è quello del romeno Sergiu Suciu, di proprietà del Torino, che nella stagione da poco conclusa ha indossato la maglia del Crotone. Tutto questo va letto nell´ottica di un discorso complessivo che riguarda la linea mediana. La società biancorossa, infatti, sta cominciando a guardarsi intorno nell´eventualità di non riuscire a riportare a casa Federico Moretti, rientrato a Catania per fine prestito. Resta da dire che il Vicenza ha proposto uno scambio al Perugia. Gli umbri potrebbero girare al club di via Schio il portiere Jan Koprivec, sloveno. In cambio il Vicenza potrebbe dare un difensore.RITIRO. Il Vicenza lavorerà in altura dal 12 al 25 luglio. La squadra di Marino alloggerà all´hotel Antelao a Borca di Cadore, mentre gli allenamenti si svolgeranno a S. Vito di Cadore. «L´accordo – si legge in una nota di via Schio – è stato sottoscritto in collaborazione con la Media Sport Event, società di Gianni Lacchè, match organiser Uefa, riconosciuta nel campo della gestione di eventi nel settore calcistico e nella pianificazione dei ritiri e delle amichevoli per diversi club della massima serie, e il Consorzio Cadore Dolomiti. Ci sarà spazio anche per un´iniziativa che non mancherà di attirare la curiosità dei tifosi. Vista la presenza della prima squadra, sarà allestito nella sede del Consorzio di promozione turistica di San Vito di Caodre un percorso museale con le immagini più significative della storia biancorossa, un´area video e una espositiva. Definite anche le prime sei amichevoli della stagione: i biancorssi affronteranno, nell´ordine, la Lazio, una selezione denominata Verona Star, la Spal (Prima divisione), il Kallonis (formazione della serie A greca), il Latina e il Chievo dell´ex Rolando Maran.
Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) Un progetto tecnico che continua sotto la guida di Pasquale Marino. È questa la linea che il Vicenza, al termine di settimane quanto mai aggrovigliate, ha deciso di sposare per avviare la programmazione della prossima stagione sportiva. «La società mi ha garantito che adesso ci sono i presupposti per allestire una rosa che possa mettermi nelle condizioni di far divertire chi verrà allo stadio», ha spiegato l´allenatore siciliano nella sua conferenza stampa di ripresentazione. E tutti i tifosi, ovviamente, sperano che sia davvero così, pur consapevoli che ripetere l´exploit dello scorso campionato, culminato con la conquista del terzo posto finale, sarà molto difficile.Buona la seconda? I precedenti, in effetti, lasciano intuire come la conferma dello stesso allenatore non dia automaticamente la garanzia di ripartire con il piede giusto. Negli ultimi undici campionati (quelli che per semplicità possiamo individuare come riferibili alla gestione Cassingena) questa scelta in continuità è stata fatta solo per quattro volte: il mandato di proseguire per una seconda stagione il lavoro già iniziato è stato accordato a Camolese (estate 2006), Gregucci (2007), Maran (2010), Lopez (2014). I risultati di questo secondo campionato, però, quasi mai sono stati considerati soddisfacenti dalla società stessa: Camolese e Lopez sono stati licenziati dopo poche giornate della loro stagione bis, mentre Maran (già esonerato e poi richiamato nel corso del suo primo anno a Vicenza) è stato definitivamente sollevato dall´incarico al termine del secondo torneo, chiuso con un girone di ritorno al rallentatore dopo un´andata con vista sui playoff. Solo a Gregucci è stata nuovamente rinnovata la fiducia per disputare anche una terza stagione da allenatore del Vicenza; e in realtà la società biancorossa avrebbe voluto proseguire il rapporto anche per un quarto campionato, se il tecnico tarantino non avesse preferito tentare l´avventura in serie A sulla panchina dell´Atalanta (dove peraltro è stato esonerato dopo appena quattro partite, coincise con altrettante sconfitte). Va inoltre annotato che anche i campionati in cui il tecnico Gregucci ha ottenuto la conferma sono stati tutt´altro che esaltanti (11°, 17°, 12° posto finale), pur avendo consentito alla squadra di conquistare l´obiettivo della salvezza.Continuità nella rosa. Questi precedenti sembrano dimostrare che la conferma dell´allenatore rappresenta solo una delle componenti che possono portare ad una continuità tangibile per quanto riguarda la qualità del gioco espresso e i risultati conseguiti. Per rendere effettiva questa auspicata continuità, Marino dovrà poter contare su una rosa la cui ossatura sia composta dagli stessi giocatori, o comunque da giocatori con qualità e caratteristiche analoghe a quelle dei protagonisti della stagione scorsa. Al tecnico siciliano serviranno dunque fin dal ritiro pedine che possano inserirsi con naturalezza nello scacchiere del suo 4-3-3.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Mancava l’ufficialità, è arrivata ieri: Manuel Pascali è un nuovo giocatore del Cittadella. Il primo rinforzo granata è un centrocampista “convertito” in difensore centrale, un giocatore esperto – 33 anni – dal grande temperamento, “forgiato” nel campionato scozzese dove ha giocato dal 2008, ed è diventato capitano. Pascali arriva infatti dal Kilmarnock, squadra della Scottish Premier League, dove ha collezionato 226 presenze e conquistando la coppa di Lega nella stagione 2011/2012. «Negli ultimi due mesi, per questioni personali, ho maturato l’idea di tornare in Italia, ho fatto quindi girare il mio nome negli ambienti del calcio, e Marchetti si è fatto subito avanti, manifestando interesse nei miei confronti». All’avvicinamento a Cittadella ha contribuito anche un’altra persona… «Ho ricevuto un paio di telefonate da parte di Coralli, che cercava di convincermi, ma non ce n’è stato bisogno: conosco bene Cittadella, tra l’altro è stato l’ultimo campo di calcio italiano che ho calcato, con il Foligno, prima di andare a giocare all’estero. Sono contentissimo e ho una voglia matta di tornare, per ripartire. E vi confido che mi fa un certo effetto, dal momento che al termine di una stagione non vedo l’ora di staccare con il mondo del pallone perché durante l’anno io do sempre tutto, fisicamente e mentalmente, e ho bisogno di riposare un pò». Perché ha scelto Cittadella? «Ho ancora tanto da dare, da dimostrare a me stesso. Ero un pò spaventato, perché tornare in Italia dopo tanto tempo, a 33 anni, non ero certo di trovare una squadra. Invece si sono subito presentate delle opportunità, e quando il direttore mi ha chiamato, ho scelto Cittadella, al volo. Questa è una società seria, che attira l’attenzione degli addetti ai lavori, e fa le cose per bene. Poi Marchetti mi ha svelato i programmi, c’è grande voglia di puntare al ritorno immediato in B, dove non ho mai avuto la fortuna di giocare». Il suo ruolo? «Sono nato centrocampista, da qualche anno gioco centrale in difesa. Credo nel lavoro di tutti i giorni, mi piace la fatica e raccoglierne i frutti. E ho voglia di vincere, le sfide non mi spaventano, tutt’altro». Vicine invece le cessioni di Perez e Pecorini all’Ascoli.
Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Dovrebbe essere ancora questione di poco e poi il Cittadella sarà ormai pronto a scegliere il nuovo allenatore. Il ballottaggio (serrato) riguarda Ezio Gelain, fontanivese doc e reduce dall’esperienza di Livorno e Roberto Venturato, che sembrerebbe aver riguadagnato posizioni negli ultimi giorni. La scelta, come sempre, toccherà a Stefano Marchetti, che ha deciso di non procedere dopo i contatti avuti con Antonino Asta e, indirettamente, pure con Giuseppe Pillon. Il quale gradirebbe molto la città murata, ma che non sembra realmente in corsa per la panchina. Nel frattempo Marchetti ha raggiunto un accordo con l’Ascoli per la cessione di Simone Pecorini, che farà quasi certamente compagnia a Leonardo Perez in maglia bianconera nella prossima stagione. Nel frattempo ieri è stato definito anche il primo acquisto, il centrocampista Manuel Pascali, che arriva a quasi 34 anni dal campionato scozzese, dove ha militato nel Kilmarnok: «Sono veramente contento, finalmente si torna a casa», il breve commento di Pascali, prima operazione in entrata conclusa dal direttore generale Stefano Marchetti. Che, contemporaneamente, ha ceduto Leonardo Perez e Simone Pecorini all’Ascoli. La firma sui contratti e gli ultimi dettagli sono stati definiti ieri mattina a Milano e si aspettano soltanto gli annunci ufficiali per sancire gli accordi presi con il Cittadella. Per entrambi contratto biennale, per entrambi una nuova vita ad Ascoli.
Ore 11.00 – (Gazzettino) E aggiunge: «Per me conta ancora la parola, quella stessa parola sui cui ci siamo accordati per telefono l’estate scorsa, con la firma fatta un mese dopo; pensavo la cosa valesse pure per quest’anno, anche perché l’intesa praticamente c’era e lo stesso a.d. Roberto Bonetto si era esposto in tal senso con noi e con la stampa. Ecco perché la cosa fa ancora più male e in questi termini ho parlato oggi (ieri, ndr) con la famiglia Bergamin. Le società sono fatte di persone, se devo giudicarle per quest’ultimo mese, non posso parlarne tanto bene, non avendo visto quei valori e principi che sarebbero alla base della loro attività». Chiude con un messaggio ai tifosi: «Mai verrà meno la mia stima per la piazza che ci ha dimostrato un attaccamento incredibile, spingendo un bellissimo gruppo che, oltre a vincere, si è divertito in campo. Ottenere un’altra promozione, 14 anni dopo la precedente, nella città che mi ha adottato calcisticamente è stata per me una grande soddisfazione». Il futuro? «Non mi ero posto il problema, convinto com’ero di restare».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Sono molto deluso, non per la scelta tecnica che poteva anche starci, ma per il modo in cui sono stato trattato, tutt’altro che rispettoso della mia persona». Il giorno dopo la notizia della sua mancata confermaal Padova, Dan Thomassen manifesta con amarezza il suo pensiero su quanto successo, tracciando le tappe di una trattativa che sembrava avviata verso la fumata bianca. «Premetto che il problema non è di natura economica – esordisce – e quello che non accetto e non trovo giusto sul piano umano è il modo dilettantistico in cui la vicenda è stata gestita dalla società». E racconta: «A fine maggio il diesse De Poli mi ha comunicato che gli faceva piacere restassi a Padova. Ha detto lo stesso ad alcuni compagni, altri non sono stati confermati e altri sono rimasti in stand by. Si è dunque aperta una trattativa, io ho chiesto 30 mila euro netti, in linea con quanto prendono altri giocatori confermati, e me ne sono stati offerti 24 mila, ma non c’era alcun problema a venirsi incontro, tanto che si era rimasti d’accordo che De Poli mi avrebbe chiamato entro due giorni. E invece non è successo, né sono mai riuscito a contattarlo fino a giovedì scorso quando mi ha chiamato in sede per dirmi che con grande rammarico aveva cambiato idea e non facevo più parte del progetto».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Dionisi è da poco rientrato dalle vacanze in Egitto. «Per fortuna ero in una località abbastanza tranquilla, ma quando ho appreso la notizia degli attentati ho avuto un pò di timore e non sono andato più in spiaggia». Fa invece le valigie Mattin come si legge nel comunicato sul sito ufficiale del club. «La società ringrazia Mattin per il contributo dato nella passata stagione e gli augura le migliori fortune sportive». A un passo l’annuncio del terzino Di Nicola del Pescara, in prestito nell’ultima stagione al Rimini, come spiega De Poli. «Stiamo aspettando il club abruzzese per formalizzare l’operazione». Sempre ieri il diesse ha ricevuto nel suo ufficio Leonardo Benelle, procuratore di Mazzocco e Niccolini. «Abbiamo preparato il loro contratto», afferma De Poli. L’agente padovano rappresenta però anche Zecchin e ci potrebbero essere novità la prossima settimana.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Dionisi è il primo biancoscudato della vecchia guardia ad avere messo nero su bianco al rinnovo. «Ho fatto da apripista, mi auguro che porti fortuna», dice sorridendo il giocatore. «Ripartiamo da una base dell’anno scorso, poi dovremo essere bravi a creare il gruppo per iniziare al meglio il cammino in Lega Pro». Che ruolo in campo le è stato prospettato? «Farò parte del pacchetto difensivo, ma so benissimo che il posto bisogna sudarselo». Dionisi ha avuto modo anche di incrociare in sede Parlato, con il quale ha già condiviso nei professionisti le esperienze con Valenzana e Rovigo. «È anche lui molto entusiasta della situazione e non vediamo l’ora di cominciare: non capita tutti i giorni di giocare in una piazza come Padova. Voglio rivivere le stesse emozioni provate quest’anno».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il contratto biennale firmato da Matteo Dionisi, il prestito praticamente chiuso del terzino sinistro classe 1996 Daniel Di Nicola, mentre Mattin non farà più parte del Padova. Sono le operazioni effettuate ieri da Fabrizio De Poli, che sulla conferma di Dionisi precisa. «Siamo contenti, è un giocatore importante che abbiamo apprezzato già quest’anno per le sue qualità tecniche e umane». Circa due ore la durata dell’incontro in sede tra il direttore sportivo e il giocatore, affiancato dal suo agente Alessandro Ranieri. «Sono carico per la nuova avventura – esordisce Dionisi – e molto onorato di indossare ancora questa maglia importante. I due anni di contratto? Un attestato di fiducia da parte della società che apprezzo moltissimo, spero di ripagarla sul campo».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E fino a due settimane fa non se lo sarebbe nemmeno immaginato… «Sono stato l’unico confermato e poi scaricato: in sedici anni di carriera un trattamento del genere non l’avevo mai ricevuto, mi ha fatto male che sia avvenuto proprio a Padova. Mi hanno deluso profondamente, perché si sono esposti pubblicamente nei miei confronti, hanno aperto una trattativa e poi hanno voltato pagina: io non sono un burattino, da prendere e spostare a piacimento». Questa conclusione renderà amaro il ricordo di questa stagione? «Quello rimarrà, insieme all’affetto di una piazza per cui nutro grandissima stima e che ringrazio per essersi dimostrata così vicina alla squadra. Sarebbe bastato così poco, per finire in bellezza. Ma il ricordo di questo campionato non me lo toglierà nessuno».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Quindi sono andato in vacanza in Danimarca con la consapevolezza che per la differenza di 6 mila euro il diesse avrebbe dovuto parlare con la proprietà, ma il problema economico non c’è mai stato, avrei accettato qualunque contro-proposta». Poi cos’è successo? «Ti chiamo domani, al massimo dopodomani, mi ha detto. Invece De Poli non s’è più fatto sentire. Giovedì mi ha chiamato dopo pranzo chiedendomi di passare in sede: avevano cambiato idea su di me». Perché raccontare pubblicamente questa vicenda? «Premetto: qui non sto discutendo la scelta tecnica, ma le modalità. Ritengo, da parte di una società che ha grossi obiettivi per il futuro, che non ci sia stato un comportamento professionale. Di fatto, le cose vengono ancora fatte da dilettanti: nei confronti di chi è venuto qui quest’anno, ha vinto il campionato, a Padova è nato calcisticamente e ha appena superato le cento presenze, mi sarei aspettato almeno un trattamento rispettoso dell’uomo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Questa non è la reazione rabbiosa di un giocatore scartato. È la delusione di un uomo che si è sentito preso in giro». Il giorno dopo l’esclusione a sorpresa dalla rosa del prossimo Padova, Dan Thomassen ci accoglie a Reschigliano, insieme alla famiglia. Ha tante cose da dire, perché nell’ultimo mese è successo tutto e il contrario di tutto, e la sua conferma, un tempo scontata, due giorni fa è diventata un progetto mai sbocciato. Il riassunto dei fatti è affidato allo stesso difensore danese: «A fine maggio il direttore De Poli ha espresso il piacere che io rimanessi a Padova. Sono andato a parlarci di nuovo il 16 giugno, e mi è stata fatta un’offerta economica alla quale io sul momento ho replicato: mi sono stati offerti 24 mila euro, io ne ho chiesti 30».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ieri è stato anche il giorno del primo rinnovo ufficializzato nero su bianco. Se per tanti altri giocatori, da Cunico a Niccolini, la conferma è già stata annunciata, il primo contratto a essere depositato in Lega è stato quello di Matteo Dionisi. Ieri il terzino reatino era in viale Rocco dove ha firmato un contratto biennale. «Sono veramente felice che la società abbia riposto in me così tanta fiducia», le sue prime parole, «Ora starà a me ripagarla impegnandomi sempre al massimo». Dionisi è stato scelto per la sua duttilità tattica che gli permette di giocare da terzino ma anche ala o centrale difensivo. Concluso l’acquisto in prestito dal Pescara del terzino sinistro classe 1996 Daniel Di Nicola.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Sul fronte nuovi acquisti è attesa la firma di Favaro (Sacilese), mentre lunedì o al massimo martedì è in programma un appuntamento con gli agenti di Fabiano (con cui è già stato raggiunto l’accordo), Arcidiacono e De Risio, oltre a un faccia a faccia con il procuratore di Bizzotto (Bassano, anche in questo caso intesa già raggiunta). Per quanto riguarda i non confermati Zubin e Sentinelli, mancano solo le firme con la Triestina e con il Piacenza, le due società che hanno mosso i passi più decisi per acquistarli. Mentre a centrocampo si sonda pure Proietti (Bassano), più complicata la situazione in attacco. L’agente di Cristian Altinier, reduce da una stagione entusiasmante ad Ascoli con 17 gol messi a segno, all’inizio della settimana prossima vaglierà tutte le offerte e deciderà: «Il Padova è interessato – spiega Sergio Lancini – ma c’è chi si è mosso prima e chi si è mosso dopo e per una questione di correttezza bisogna seguire un ordine per arrivare a una scelta. Lunedì ho un incontro col presidente del Mantova, al termine del quale tireremo definitivamente le somme. Cremonese e Padova? Ci sono anche altre due squadre, l’unica cosa che posso dire è che di sicuro Altinier troverà una squadra senza problemi». Non dovesse andare a buon fine la trattativa per l’ex attaccante di Portogruaro e Ascoli, il Padova punterebbe su Neto Pereira, in uscita da Varese e probabile svincolato a parametro zero per il possibile fallimento del club lombardo.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Con la penna in mano e la possibilità finalmente di firmare i contratti, ieri nel primo pomeriggio il direttore sportivo Fabrizio De Poli ha sottoscritto ufficialmente le prime intese raggiunte nei giorni scorsi. La prima è stata quella con Matteo Dionisi, che ha sottoscritto a sorpresa un contratto biennale, un anno in più rispetto a quanto era trapelato in un primo momento: «Sono pronto e carico per questa nuova avventura – ha detto l’esterno, soprannominato “Freccia Rossa” dai tifosi – sono felicissimo ed onorato di poter vestire ancora una maglia così importante e prestigiosa. C’era da ambo le parti la volontà di trovare il prima possibile l’accordo. Ho appena incrociato Carmine Parlato, l’entusiasmo è reciproco e non vediamo l’ora di iniziare. La Lega Pro? Sarà un campionato duro ma affascinante. E spero di fare bene come l’anno scorso». Dopo Dionisi, sarà la volta di tutta gli altri, a cominciare da Salvatore Amirante, che ha raggiunto l’accordo per la prossima stagione. Fra i confermati anche Petkovic, Mazzocco, Ilari, Petrilli, Cunico e Niccolini, mentre c’è la volontà di confermare anche Aperi.
Ore 08.38 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.
Ore 08.36 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.
Ore 08.34 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.32 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 3 luglio: ufficializzato il rinnovo di Matteo Dionisi (contratto di due anni).