Venezia, Raimondi: “Korablin come un bambino viziato. Per il futuro forse una sorpresa…”

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Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia

La nave senza capitano affonda, anche le ultime ciambelle di salvataggio vengono lanciate in mare e i due eroici marinai rimasti a bordo decidono di «ammutinarsi». Elia Legati e Andrea Raimondi sono gli ultimi ed unici giocatori sotto contratto con il derelitto Venezia di Yury Korablin e ormai sono preparati al peggio. Raimondi legge, si informa e stavolta si spazientisce. Andrea Raimondi, come vive questa assurda situazione? «Avevo vissuto qualcosa di simile a San Giovanni Valdarno, anche se poi alla fine il club non era fallito. A Padova, grazie a Dio, ero riuscito a scamparla prima che succedesse il disastro. Ma quello che è successo qui a Venezia supera ogni immaginazione». Qual è la cosa che la amareggia di più? «Che c’è modo e modo di affrontare le difficoltà, come giustamente ha detto il direttore. Cosa dobbiamo pensare di un presidente sparito dalla circolazione senza lasciare più tracce di sé? È allucinante….» Cosa pensa di Korablin? «Che si è comportato come un bambino viziato con un giocattolo che non gli piace più. Ci sono mille modi per affrontare una crisi o delle difficoltà, ma come ha fatto lui è ingiustificabile. Ha mancato di rispetto a tutti noi e lo sta continuando a fare fino all’ultimo». Crede in un colpo di scena finale? «Onestamente ci credo molto poco. Non mi arrivano segnali che possano far pensare a una soluzione in extremis, sua o di chissà chi altro…. Dispiace tanto, perché secondo me abbiamo fatto un buon campionato, riuscendo a ottenere risultati più che dignitosi». Lei e Legati siete gli unici due calciatori sotto contratto. Cosa avete intenzione di fare? «Abbiamo parlato con i compagni di squadra, ma di comunicati non ne faremo, perché purtroppo noi non ci possiamo fare nulla. La situazione che si è creata purtroppo sfugge al nostro controllo. Del resto nessuno di noi vede gli stipendi da mesi…» Dove andrà se il Venezia dovesse fallire? «Per adesso non c’è niente di concreto. Si sono fatte avanti un po’ di squadre: Feralpisalò, Brescia e Pavia, ma potrebbero essercene delle altre. Penso che potrebbe esserci qualche sorpresa all’ultimo, se dovessi svincolarmi». Cosa vorrebbe dire ai tifosi? «Sono veramente dispiaciuto per loro. Alla fine pagano sempre i tifosi, che non hanno alcuna responsabilità in questa situazione. Peccato che una città come Venezia forse dovrà subire l’umiliazione del terzo fallimento in pochi anni. Sono cose che fanno riflettere. Quanto a me, sono fatalista. Aspetto e nel frattempo farò qualche giorno di vacanza. Cos’altro posso fare?».




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