Live 24! Padova, sbloccata la situazione-contratti: da oggi le prime ufficialità

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Ore 21.30 – (Gazzettin, edizione di Treviso) Prime manovre di mercato del Montebelluna. Dopo la conferma in porta di Rigo, la squadra di Fonti è ad un passo dall’ex Union Ripa Mattia De Checchi, difensore già in biancoceleste dal 2008 al 2010. Non dovrebbe invece essere confermato l’accordo con il centrocampista Matteo Nicoletti, mentre la punta Nicolò Masiero sta prendendo la strada della Vigontina. In uscita anche l’altro attaccante, classe 1997, Rey Luna.

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La nuova Union Ripa La Fenadora raccoglie un’eredità importante. Il prossimo 20 luglio ripartirà l’avventura neroverde che vedrà sulla panchina Renato Lauria alla sua prima esperienza di serie D con una squadra da formare e far e crescere. Un impegno di grande portata visto anche il trascorso della squadra condotta per sei anni da Massimiliano Parteli. Cambiano le situazioni e i momenti e tutto è differente, ma i numeri delle sei stagioni del “Max” non sono di poco conto. Con la fusione fra Seren La Fenadora e Ripa 2000 (2008-09) la squadra viene affidata a Sandro Tormen che la porta in Promozione: da qui i sei anno di Parteli. Due stagioni in Promozione, due in Eccellenza e due in Serie D con un totale di 335 punti in campionato frutto di 96 vittorie, 47 sconfitte e 45 pareggi, 308 gol fatti e 200 subiti. Sono 30 le gare giocate in Coppa con 14 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte, 50 gol fatti e 45 subiti a cui si aggiungono le 10 gare di play off (6 vittorie e 4 sconfitte) con 12 gol fatti e 14 subiti. I conti sono di facile elaborazione: 116 vittorie, 54 pareggi, 58 sconfitte, 370 gol fatti e 259 subiti. Spulciando fra i dati si vede che nella stagione di Eccellenza 2012-13 l’Union ha chiuso con il maggior numer di punti (63) mentre il maggior numero di reti messe a segno (59) e incassate (49) lo troviamo nel primo anno di D (2013-14). Non vanno dimenticati i derby con la Feltrese (8) che contano 4 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta e quelli con il Belluno (6) chiusi con 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Nella gestione Parteli sono 94 i giocatori con almeno una presenza e 56 quelli con almeno un gol fatto. Nella classifica marcatori (campionato e Coppa) si vedono Herrera (47), Mastellotto (30) e Andreolla (29), mentre nella classifica presenze c’è il portiere De Carli (197) seguito da Tomasi (168) e De Checchi (135). Ora però c’è una nuova Union che scriverà la storia della società.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) TAMAI – Iniziano gli affari veri in casa del Tamai (serie D) e anche nel borgo c’è chi culla un sogno. Si tratterebbe di un ritorno, il secondo per la precisione: Paolo Zanardo, bomber ex pordenonese, cerca squadra. È poco più di una suggestione, al momento, ma sotto sotto il Tamai ci pensa, come il Delta. È fatta invece per Minisini dal Pordenone, mentre per Paladin manca la risposta del giocatore, ma la strada è spianata. Si attende il sì dal terzino Bolzan. FONTANAFREDDA – Tramonta l’idea di Beghin rossonero. Il centrale avrebbe scelto la Triestina come destinazione privilegiata. Ecco allora che ci si butterà con decisione su Manucci. Il difensore ex Sacilese diventa l’obiettivo numero uno del club allenato da De Pieri. Si continua a cercare una punta, mentre si attendono giovani dal Pordenone.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’intesa c’è, la firma non ancora. Nei piani delle due parti che si sono incontrate ieri l’accordo passerà da Presotto ai croati giovedì 9, vigilia dell’ultimo giorno disponibile per l’iscrizione 2015-16, che comunque verrà fatta. I croati sono arrivati ieri, in tempo utile per pranzare in un locale tipico di Pordenone. Poi si sono recati nello studio dell’avvocato Mazzarella, dove hanno incontrato Gianpaolo Presotto e Lidia Nadal. La sessione in cui si sono scambiati numeri, idee e notizie, è durata sino alle 17. Quindi gli “ospiti” hanno ripreso la strada di casa e Presotto e il dg Dall’Anese hanno presentato gli outcome dell’incontro ai loro consulenti. SI PUÒ FARE – Non si è sbilanciato troppo, il presidente sacilese, com’è del resto sua consuetudine. «Sulla parola – dice Presotto – siamo praticamente d’accordo. Mi è sembrata gente con le idee chiare e un programma apprezzabile. Noi stiamo facendo le nostre verifiche. Lo stesso faranno loro. Fra 7 giorni ci incontreremo di nuovo e, se tutto è a posto, concluderemo». L’ACCORDO – Da quello che è stato possibile intuire (non c’è nessuna dichiarazione ufficiale), la Sacilese passerebbe interamente nelle mani del nuovo gruppo rappresentato da Maurizio Mazzarella. Gianpaolo Presotto e Lidia Nadal avrebbero comunque una sorta di supervisione del settore giovanile, da sempre il settore più amato dalla coppia in biancorosso. Da definire lo staff della nuova società, anche se Mazzarella avrebbe chiesto la permanenza del segretario Luigino Sandrin (conosce bene tutte le procedure societarie, di Figc e Lega), almeno in fase di transizione. Mazzarella, che comunque non rivestirebbe il ruolo di dg o ds, né ricoprirebbe altre cariche ufficiali, vuole comunque presentarsi a Sacile con un colpo a effetto: Fabio Rossitto in panca. CHI SONO – All’appuntamento è giunto il rappresentante degli acquirenti che sarebbero due: il proprietario di una fabbrica di detersivi e un impresario edile, che possiede pure albergi, ristoranti e una fabbrica di birra artigianale. Si mormora già dell’organizzazione di una sorta di Oktober fest nella zona del XXV Aprile, sulla scia della sagra di Tamai organizzata dalle furie rosse. Piani e idee non mancano. Il popolo biancorosso attende di conoscere i volti e si augura che Presotto e Nadal restino comunque vicino ai colori sacilesi.

Ore 19.50 – (Messaggero Veneto) La svolta epocale, alla fine, sta per verificarsi. La famiglia Presotto, plenipotenziaria della Sacilese, si sarebbe convinta della bontà dell’operazione messa in piedi con un imprenditore e sponsor croati, “guidati” dall’avvocato Mazzarella e vorrebbe cedere la totalità delle quote, quindi non soltanto il 50 per cento. Una nuova situazione che dovrebbe andare in porto, anche se l’ultima parola spetterà all’imprenditore che dovrebbe rilevare il club. Quest’ultimo, secondo le indiscrezioni trapelate dal vertice di ieri, vorrebbe però una società “pulita” da ogni contratto. Quindi senza allenatore (ci sarebbe già l’accordo con Bisioli, ma il sogno di Mazzarella è Rossitto) e soprattutto senza direttore sportivo. Il prossimo, decisivo incontro fra le parti si terrà giovedì, alla vigilia della scadenza per l’iscrizione alla serie D. Qualora dovesse saltare l’affare, a ogni modo, la famiglia Presotto garantirebbe la partecipazione all’Interregionale. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei diretti interessati sino alla chiusura delle trattative. D’altronde il momento è delicato, visto che si tratta di un passaggio a suo modo storico. I Presotto hanno rilevato la società nel 2009, dopo esserne stati i maggiori finanziatori nella stagione 2008-2009, quella dell’indimenticabile e unica promozione in C2. La famiglia è di Sacile e ama i colori biancorossi: a questo proposito, secondo l’accordo coi croati gli attuali proprietari manterrebbero la gestione del settore giovanile. Sarebbero loro a dettare le linee guida del vivaio, affidandosi a collaboratori di fiducia. L’ha sempre dichiarato, la famiglia Presotto, di sentire una responsabilità nei confronti delle famiglie sacilesi che affidavano a loro i propri figli. Per quanto riguarda la prima squadra, invece, ad avere voce in capitolo sarebbero soltanto il nuovo proprietario e il suo entourage, con la squadra totalmente da rifare, nonostante il ds uscente Fiorin (cui è scaduto il contratto a fine giugno) abbia già contattato diversi giocatori: da Tartalo e Canzian, da Gnago a Simone Giacomini, difensore classe ’90 ex Tamai. Un affare che pareva già chiuso a gennaio e poi saltò per motivi burocratici.

Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Fabio Cristofoli, chi è costui? «Ho già un parco attaccanti invidiabile, sei punte sarebbero davvero troppe. Piuttosto ho completato la campagna acquisti con un altro paio di innesti». Rino Dalle Rive, presidente dell´Altovicentino, smentisce l´interessamento della sua società per il bomber del Castiglione e cala sul tavolo due assi. Il primo è Alex Mihai Biasi Manolache, esterno difensivo scuola Inter del ´96. Arriva a Valdagno dalla Sacilese con 6 mesi di ritardo. A gennaio, infatti, sembrava tutto fatto per il suo passaggio agli ordini di Zanin, poi, all´ultimo momento, il ragazzo optò per la società friulana, in quel momento allenata da Mauro Zironelli. Lo ritroverà in ritiro, assieme a diversi compagni ex biancorossi. Ma ogni fuoco d´artificio che si rispetti non può che chiudersi con il botto. Ecco allora, dal Delta Porto Tolle Rovigo, Gianluca Laurenti, ferrarese, ala destra classe 1990. Non più tardi di un paio di mesi fa fece impazzire nei playoff l´intera difesa vicentina, segnando anche un gol alla Felipe Anderson. Un´iradiddio, assolutamente imprendibile, che Dalle Rive ha fortissimamente voluto: «Sì, è da due anni che lo seguo. Ringrazio la dirigenza polesana per la disponibilità alla trattativa, ora abbiamo una signora squadra». Anche per una tranquilla Lega Pro? La domanda è oramai il tormentone di questo scorcio d´estate, ma fra le due categorie, contigue, il solco è abissale. Dalle Rive continua a negare ogni trattativa il che sarebbe anche plausibile dal momento che il cerino acceso, per ora, lo regge il suo collega Real. Fino a quando? Almeno fino a metà mese, quando sarà chiaro il destino del titolo sportivo di Diquigiovanni. L´iscrizione sembra così un cavallo di Troia per permettere a chi subentrerà di poter giocare del Menti. E non è un vezzo, visto che ci vuole lo stadio a norma per essere ripescati o ammessi ed il Fiori per ora non lo è.

Ore 18.50 – Vicenza Calcio informa che il ritiro di preparazione della Prima Squadra si svolgerà a San Vito di Cadore, splendida località nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, rinomata meta turista estiva ed invernale a pochi chilometri dall’esclusiva Cortina d’Ampezzo. L’accordo è stato sottoscritto in collaborazione con la Media Sport Event, società del sig. Gianni Lacché, Match Organiser UEFA, riconosciuta nel campo della gestione di eventi nel settore calcistico e nella pianificazione dei ritiri e delle amichevoli per diversi Club della massima serie, e il Consorzio Cadore Dolomiti. La programmazione estiva vedrà la permanenza in altura dei biancorossi dal 12 al 25 luglio prossimo. La formazione di mister Marino alloggerà all’Hotel ”Antelao” a Borca di Cadore. Gli allenamenti si svolgeranno presso le strutture sportive di San Vito di Cadore. In occasione della presenza della Prima Squadra sarà allestito presso la sede del Consorzio di Promozione Turistica di San Vito di Cadore un percorso museale con le immagini più significative della storia biancorossa, un’area video e l’esposizione di preziosi memorabilia.
Programma amichevoli estive: sabato 18 luglio ore 17.00 Lazio-Vicenza ad Auronzo di Cadore. mercoledì 22 luglio ore 17.00 Vicenza-Verona Star a San Vito di Cadore. sabato 25 luglio ore 17.00 Vicenza-Spal ad Auronzo di Cadore. giovedì 30 luglio ore 20.45 Vicenza-Kallonis Stadio Romeo Menti. martedì 4 agosto ore 20.45 Latina-Vicenza Stadio Francioni. mercoledì 12 agosto ore 20.45 Vicenza-Chievo Stadio Romeo Menti

Ore 18.30 – (Lega Nazionale Dilettanti) Si riporta, la graduatoria di merito per eventuali ripescaggi al Campionato di Divisione Unica della Lega Pro stagione sportiva 2015/2016, a seguito delle delibere del Consiglio Federale pubblicate sui Comunicati Ufficiali n. 327/A del 30/06/2015 e n. 328/A del 30/06/2015 e giusto quanto previsto dal C.U. n. 58 del 28/11/2014 del Dipartimento Interregionale: Sestri Levante, Monopoli, Fano, Taranto, Viterbese, Rovigo, Correggese, Altovicentino, Poggibonsi, Rende, Seregno, Scandicci, Potenza, Borgosesia, Piacenza, Lecco, Sacilese, Agropoli, Ponsacco, Olbia e San Nicolò.

Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Una conferenza stampa di 90 minuti, come una partita. Quella partita che i tifosi del Castiglione non potranno più vedere, in nessuna categoria. I soci rossoblù ci hanno messo la faccia: «Il cuore mi diceva di continuare, la testa di fermarmi» dice Rossano Zilia. «Mi prendo le mie responsabilità, la mia avventura calcistica finisce qui. Non c’è stata la risposta attesa, ho suonato mille campanelli e in certi casi è stata toccata la mia dignità. L’anno scorso abbiamo fatto 42 abbonati, 20 dei quali comprati direttamente dai soci». Tutto vero, ma i tempi di questa scelta clamorosa restano poco chiari: «Forse le modalità sono state sbagliate – interviene il socio in uscita Enrico Viola – ma personalmente avevo avvisato alcuni tesserati sulle difficoltà, consigliando di valutare altre proposte». Una versione che però non coincide con quanto affermato dagli stessi tesserati. La storia dirà dove sta la verità. Alla fine di tutto a decretare l’addio al professionismo sono stati problemi “esterni”: «Abbiamo peccato di ottimismo – dice Viola – cercando collaborazioni anche con club come Atalanta e Chievo. Le tempistiche però sono state sfavorevoli. La Lega Pro, intesa come governance, ci ha trattato come figli di un Dio minore. Nessuna deroga per il Lusetti, non ci hanno fatto sapere se e come avremmo avuto accesso ai finanziamenti. Proprio loro, gente inibita che va verso il commissariamento. Noi lauree onoris causa non possiamo darle a nessuno (il riferimento è alla Sdl che ha premiato Macalli, ndr), restiamo figli di un Dio minore. Giocare a Mantova sarebbe stata una follia per tutti i tifosi e inoltre avrebbe comportato altre spese. E di dare il club a gente senza le giuste credenziali non ci abbiamo mai pensato». Problemi che però non sono emersi l’altro ieri: «Abbiamo vinto grazie a una grande squadra – afferma il vice presidente Serafino Gasparetti –, noi amiamo lo sport vero, mai e poi mai ci saremmo permessi di dire ai ragazzi di mollare». «Anche perché – incalza Viola – l’obiettivo era salvarsi, al massimo i playoff». Quando però prendi gente come Cristofoli (miglior bomber della D), De Angeli (difensore da urlo), Cazzamalli (una sicurezza) e dei giovani del calibro di Boccanera, Garattoni e Ruffini è difficile pensare a una semplice salvezza. Ma alla fine questa C si poteva o non si poteva fare?: «Secondo me le basi c’erano – afferma il presidente Ernesto Valerio – i soldi dalla Lega sarebbero arrivati. Capisco però le difficoltà oggettive espresse dai soci». Insomma, una «scelta di grande responsabilità» come viene ribadito in coro da Zilia e da Viola. Una scelta che però manda alle ortiche non solo la C, ma anche il vivaio che dovrà ripartire praticamente da zero. Niente prima squadra, forse una collaborazione qualche club professionistico per i baby. Porte chiuse (almeno per ora) anche per l’Atletico del Garda che ha avanzato la proposta di affittare il Lusetti: «Ci hanno contattato – conferma Zilia – deciderà la società che manderà avanti il vivaio».

Ore 17.30 – (Alto Adige) Un capitano discreto, quasi silenzioso. Ma un capitano vero che indossando la fascia ha giurato sui “testi sacri” dei valori sportivi, esibendo lealtà e correttezza con maggior fierezza di un anticipo o un gol. Hannes Kiem e l’Alto Adige hanno preso strade diverse dopo 13 anni di un percorso comune, fatto di gioie (tante) e dolori (pochi). L’ultima bandiera biancorossa esce di casa dall’uscita principale, ma senza sbattere la porta, quasi in punta di piedi, così come vi era approdato da giovane promessa della Val Venosta con i piedi non troppo gentili ma con una grinta e una determinazione come pochi. Ha scritto le pagine più importanti della storia dell’Fc, ma sempre in punta di penna, senza eccedere, da vero ufficiale gentiluomo. Hannes, 13 anni di matrimonio non sono pochi, una vita nel calcio… «Ovviamente c’è un po’ di amarezza ma sono stati 13 anni bellissimi. Devo tanto alla società che mi ha permesso di fare il professionista così a lungo a casa mia. Però non sono arrabbiato, fa parte del calcio e sono pronto a ripartire da un altro club». Anche perchè a 30 anni uno stopper è ancora un ragazzino… «Non sono certo finito. A 30 anni,soprattutto un difensore, è nel pieno della maturità fisica e mentale. Spero di trovare un’opportunità a livello professionistico. Se arriva un’offerta interessante dall’estero la prenderò in considerazione». Il Trento la vorrebbe a tutti i costi… «Mi ha cercato il Trento come altre squadre di Eccellenza ma voglio cimentarmi ancora tra i professionisti». Tredici anni vissuti intensamente, dalla C2 vissuta da teen-ager alla serie B sfiorata… «Ci sono tanti momenti belli che ho potuto vivere, dall’esordio in prima squadra con mister Tesser, al primo gol, dalla storica promozione in C1 con mister Sebastiani alla cavalcata quasi trionfale che ci ha portato vicino alla B. Una delusione dura da assorbire, ma fa parte del calcio» Tanti compagni d’avventura, chi ricorda in modo particolare? «Tanti, troppi per ricordarli tutti, farei un torno a qualcuno. Sicuramente due bandiere come Lomi e Brugger ma poi anche Noselli, Zecchin e tanti altri». In squadra la chiamavano Gianni, come mai questa versione alla Tolomei? «Un anno il mio compagno di reparto Buscaroli si lamentava che non riusciva mai a pronunciare il mio nome e iN partita bisogna intendersi alla svelta e così da lì in poi sono diventato Gianni». Da 10 anni a questa parte in estate è collocato tra le riserve e poi alla fine gioca sempre… «È il mio carattere, non mi abbatto mai nei momenti di difficoltà, anzi trovo la carica per fare meglio e alla fine sono riuscito a giocare sempre tante partite e ad essere un giocatore importante». Sentiva che il suo rapporto con l’Alto Adige andava verso l’epilogo? «Sì perchè nelle ultime settimane non ci sono stati segnali dalla società. Era chiaro che non mi avrerbbero rinnovato il contratto». Però è un addio e non un arrivederci… «Sì mi hanno proposto un ruolo di allenatore a livello giovanile, per ora ho preso tempo perchè vorrei continuare a giocare». I tifosi però l’hanno salutata con grande tristezza… «Ringrazio i miei tifosi per la stima e l’affetto che hanno riservato alla squadra e a me in modo particolare. Certo, potrebbero essere un po’ di più a sostenere la squadra ma quelli che ci sono sono davvero attaccati alla squadra».

Ore 17.00 – (La Provincia Pavese) Svincolatosi il 30 giugno dal Sud Tirol dove ha giocato negli ultimi sei anni, per la precisione per cinque stagioni e mezzo considerando una breve parentesi al Pescara (2011-12), Marco Martin, laterale sinistro friulano, si è accasato al Pavia allungando la lista dei nuovi arrivati in casa azzurra. Giocatore d’interesse azzurro già a gennaio: «Una voce l’avevo sentita anche perché mi era stato detto che non dispiacevo all’allora tecnico Maspero e al vice Bozzini». Matrimonio comunque consumato ufficialmente in queste ore, ma chiuso ormai da settimane. Ora lo si può svelare. «Dopo quasi sei campionati completi a Bolzano era giusto trovare nuovi stimoli a 28 anni e al 30 giugno avevo deciso di cercare una nuova avventura. Meglio dell’opportunità propostami dal Pavia non poteva esserci. Quando c’è stato l’interessamento ufficiale è bastato parlarsi perché trasferirsi in una delle migliori società di Lega Pro era il massimo». Lei sa che a Pavia si parla apertamente di inseguire la promozione in serie B ? «Non può che far bene partire con quest’obiettivo. Un traguardo che la società vuole inseguire costruendo una rosa molto forte. A un gruppo già competitivo si stanno inserendo tasselli importanti in questa campagna acquisti estiva. Ci sono tutti i presupposti per far bene». Un cambiamento da Bolzano a Pavia ma per essere comunque sempre protagonisti? «E’ vero perché solamente nell’ultimo campionato con il Sud Tirol non abbiamo centrato i play off. Un anno fa siamo arrivati alla fine per salire in B, poi persa. A Bolzano sono stato benissimo in un’altra società seria di questa categoria. Una piazza tranquilla, forse fin troppo con poche pressioni esterne, ma questo non ci ha mai rilassati. Lo dimostrano i risultati ottenuti». La incuriosisce un Pavia di proprietà cinese? «Nel calcio moderno ci sono molti investimenti stranieri a grandi livelli. So che gli investimenti e i progetti dei proprietari del Pavia non c’entrano con la Lega Pro ma guardano più in alto. Arrivo in un club serio che di questi tempi, come dimostrano i problemi di molte società, è una garanzia. Ho avuto molte referenze su questo Pavia, in particolare dall’amico Mattia Marchi con cui ci sentivamo settimanalmente. Siamo rimasti molto legati dall’esperienza insieme a Bolzano. Poi conosco anche Facchin e Pederzoli che hanno giocato con me». La concorrenza non manca in una rosa che sarà molto ampia, ma lei è il candidato al ruolo di esterno sinistro dei cinque di centrocampo nel 3-5-2 di Marcolini. «E’ quello il mio ruolo in uno schieramento tattico così, mentre facevo il quarto in difesa nel 4-4-2. Mi piace impostare, cerco quindi dalla fascia di giocare palloni in fase di costruzione. Per la concorrenza non può che far bene al gruppo. L’importante è che nel gruppo ci sia armonia. E poi per vincere i campionati bisogna avere 24 titolari».

Ore 16.30 – (Gazzetta di Mantova) È un Mantova dalle mille idee, un Mantova pronto a mettere nero su bianco i primi colpi per la costruzione della nuova rosa. Sembra passato un secolo dal rischio tracollo del club. La tanto agognata firma per l’ingresso della Sdl in viale Te ha sbloccato la situazione calcistica. Primo punto da sistemare è quello del tecnico. Riccardo Maspero è ancora in attesa della rescissione dal Pavia. Quando avrà l’ok potrà lavorare a 360 gradi per i biancorossi. Poi toccherà alla squadra. Per il ruolo di portiere è praticamente fatta per Pierpaolo Boccanera. Classe 1996, nell’ultima stagione ha stupito tutti con la maglia del Castiglione. C’è l’accordo con l’Atalanta (proprietaria del cartellino) e anche con il procuratore. Si aspetta solo la firma. Lui, insieme a Francesco Bonato, si giocherà il posto da titolare tra i pali. Questo perché continua il pressing del Crotone per avere Marco Festa. Poi la difesa. Non è ancora ufficiale l’addio di Angelo Siniscalchi, ma ormai è chiaro che il regista difensivo guiderà la retroguardia del Pavia nel prossimo campionato. Il sostituto ideale risponde al nome di Elia Legati, l’anno scorso al Venezia, ma il ds Pelliccioni potrebbe estrarre dal cilindro qualche nome nuovo da mettere al vaglio di mister Maspero. Sulle corsie esterne piace molto un altro ex Castiglione. Si tratta del classe 1997 Luca Ruffini, svincolato dal Parma e quindi libero di trovarsi una nuova collocazione dopo un anno passato in prestito in rossoblù. La concorrenza però non manca: Pro Piacenza e Renate si sono fatte avanti e proveranno a soffiare al Mantova il giovane talento. A centrocampo Max Taddei del Savona resta un nome caldo, nei prossimi giorni ci sarà un incontro per valutare il rinnovo del prestito di Silvano Raggio Garibaldi (che a fine anno è tornato di proprietà dell’Entella Chiavari). Un giocatore di livello che a Mantova si è ambientato alla perfezione e che si è detto pronto a rimanere. Altro tassello interessante potrebbe essere Alex Pederzoli, regista in passato all’Ascoli, al Sud Tirol e al Pavia dove è stato guidato proprio da Maspero. Difficile però il suo arrivo visto il contratto che lo lega proprio ai biancazzurri. Piace anche Bruno Vicente, brasiliano in passato al Padova. C’è stata una frenata invece per Gabriele Puccio (29 presenze e una rete con la Vigor Lamezia). Al momento domanda e offerta non collimano, ma la società non molla la presa. Stesso discorso per quanto riguarda l’attaccante Valerio Anastasi (ex Monza e Santarcangelo). Detto che lunedì ci sarà un vertice per portare in biancorosso Cristian Altinier, resta apertissimo il discorso con Moreno Beretta del Pisa. Poi ci sarà anche da pensare alle cessioni: De Respinis, Olivi e Uliano sono tesserati per il Mantova. Il club di viale Te proverà a trovargli una collocazione, in caso contrario partiranno per il ritiro insieme al resto della truppa.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone inizialmente li voleva tutti e due. Questa, almeno, era la prima indicazione del patròn Mauro Lovisa. Ma alla fine, come nella saga di Highlander, ne rimarrà soltanto uno. Tedino ragiona sul centrocampo e di fronte ha una scelta: Fortunato o Andrea Migliorini. Il primo garantisce quantità e inserimenti, il secondo va valutato dopo un avvio-show e un finale in netto calo. Ma su “Miglio” il Pordenone ha pochi dubbi: è diventato un pallino del presidente e a oggi è il candidato numero uno. CONFERMA – È molto vicino al terzo anno consecutivo in neroverde Matteo Buratto. Il centrocampista, classe ’94, piace da sempre a Bruno Tedino ed è pronto a siglare il prolungamento, anche in quella LegaPro che lo ha visto in campo a fasi alternate. SOGNO POSSIBILE – Passato il giorno X, che doveva dare al Pordenone una luce di speranza sul fronte ripescaggio, il sogno Pietribiasi prende corpo. La punta del Bassano è l’obiettivo numero uno per l’attacco e l’impegno economico non sembra impossibile. Contatti avviati. LA PORTA – Tomei, Careri, Vicario: ora si può. Potrebbero essere loro tre, i portieri che nel 2015-16 difenderanno i pali dei ramarri. L’ex numero uno del Real Vicenza è vicino e si giocherà il ruolo d’esperto con Careri. Partiranno Maniero e Bazzichetto. Pavan inizierà il ritiro con il Pordenone. Zubin non ha rinnovato a Padova e vola verso Trieste, da Pinzin.

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ancora solo chiacchiere e nessun passo avanti verso la salvezza del Venezia. Un’altra giornata, infatti, è trascorsa senza che l’avvocato Fausto Baratella abbia potuto riferire il minimo progresso dopo i timidi contatti di inizio settimana. A undici giorni dalla scadenza del termine per presentare ricorso contro l’esclusione dalla Lega Pro (attesa tra una settimana) nessuna delle presunte cordate sembra davvero intenzionata a rilevare il club arancioneroverde da Yury Korablin pagandone subito i due milioni di passivo. Delle 60 società di Lega Pro quattro (Barletta, Grosseto, Monza e Castiglione) non hanno inoltrato nemmeno la domanda d’iscrizione, mentre in 12 l’hanno presentata seppur incompleta almeno della fideiussione da 400 mila euro: oltre al Venezia (che non ha pagato due mesi di stipendi, iva e sei mensilità di ritenute Irpef e contributi Inps) nella migliore delle ipotesi partiranno penalizzate Benevento, Ischia Isolaverde, Lupa Castelli Romani, Martina Franca, Paganese, Pisa, Real Vicenza, Reggina, Savona, Vigor Lamezia e Varese. Stando alle voci un maggiore interesse da parte di forze imprenditoriale ci sarebbe per far ripartire un nuovo Venezia dalla serie D, questione che coinvolge in prima persona anche il sindaco Luigi Brugnaro il quale, una volta verificata direttamente la solidità dei potenziali finanziatori, sarà chiamato a mettere nero su bianco le credenziali della nuova società che potrebbe ripartire in sovrannumero dalla serie D. CURVA SUD – Domani dalle ore 15 al centro sportivo di Favaro, durante la 4. «Curva Sud in Festa», si terrà un dibattito sul tema della partecipazione, diretta o indiretta, dei tifosi all’interno delle società sportive. Dalle 19.45 a portare la loro esperienza saranno l’avvocato Giovanni Adami, i tifosi-proprietari dell’Austria Salisburgo, gli ultras del Padova e Marco Bergamin (figlio del presidente Giuseppe con cui la scorsa estate hanno collaborato a far rinascere il club biancoscudato), gli ultras della Triestina che all’asta fallimentare hanno acquistato lo storico simbolo dell’alabarda divenendo così padroni della loro storia.

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La nave senza capitano affonda, anche le ultime ciambelle di salvataggio vengono lanciate in mare e i due eroici marinai rimasti a bordo decidono di «ammutinarsi». Elia Legati e Andrea Raimondi sono gli ultimi ed unici giocatori sotto contratto con il derelitto Venezia di Yury Korablin e ormai sono preparati al peggio. Raimondi legge, si informa e stavolta si spazientisce. Andrea Raimondi, come vive questa assurda situazione? «Avevo vissuto qualcosa di simile a San Giovanni Valdarno, anche se poi alla fine il club non era fallito. A Padova, grazie a Dio, ero riuscito a scamparla prima che succedesse il disastro. Ma quello che è successo qui a Venezia supera ogni immaginazione». Qual è la cosa che la amareggia di più? «Che c’è modo e modo di affrontare le difficoltà, come giustamente ha detto il direttore. Cosa dobbiamo pensare di un presidente sparito dalla circolazione senza lasciare più tracce di sé? È allucinante….» Cosa pensa di Korablin? «Che si è comportato come un bambino viziato con un giocattolo che non gli piace più. Ci sono mille modi per affrontare una crisi o delle difficoltà, ma come ha fatto lui è ingiustificabile. Ha mancato di rispetto a tutti noi e lo sta continuando a fare fino all’ultimo». Crede in un colpo di scena finale? «Onestamente ci credo molto poco. Non mi arrivano segnali che possano far pensare a una soluzione in extremis, sua o di chissà chi altro…. Dispiace tanto, perché secondo me abbiamo fatto un buon campionato, riuscendo a ottenere risultati più che dignitosi». Lei e Legati siete gli unici due calciatori sotto contratto. Cosa avete intenzione di fare? «Abbiamo parlato con i compagni di squadra, ma di comunicati non ne faremo, perché purtroppo noi non ci possiamo fare nulla. La situazione che si è creata purtroppo sfugge al nostro controllo. Del resto nessuno di noi vede gli stipendi da mesi…» Dove andrà se il Venezia dovesse fallire? «Per adesso non c’è niente di concreto. Si sono fatte avanti un po’ di squadre: Feralpisalò, Brescia e Pavia, ma potrebbero essercene delle altre. Penso che potrebbe esserci qualche sorpresa all’ultimo, se dovessi svincolarmi». Cosa vorrebbe dire ai tifosi? «Sono veramente dispiaciuto per loro. Alla fine pagano sempre i tifosi, che non hanno alcuna responsabilità in questa situazione. Peccato che una città come Venezia forse dovrà subire l’umiliazione del terzo fallimento in pochi anni. Sono cose che fanno riflettere. Quanto a me, sono fatalista. Aspetto e nel frattempo farò qualche giorno di vacanza. Cos’altro posso fare?».

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) L’Unione Venezia non interessa a nessuno, almeno fino ad ora. A cinque giorni dall’aver ricevuto il mandato da parte di un intermediario del presidente Korablin di mettere in vendita almeno il 75% del pacchetto azionario del club, l’avvocato Fausto Baratella si ritrova con un nulla di fatto in mano. Situazione che diventa sempre più critica con il trascorrere delle ore. «Nessuna novità» ha ripetuto anche ieri il legale con studio a Mestre in viale Ancona, «tutto tace». Basterebbero 28 mila per acquistare tutte le azioni del club, anche se poi servirebbero un paio di milioni di euro per saldare i debiti del passato e perfezionare l’iscrizione con la fideiussione da 400 mila euro. «Contatti con la presidenza? Nessuno, nemmeno con l’intermediario del presidente». O c’è un grande bluff dietro (contatti tenuti gelosamente segreti per non far saltare la trattativa) oppure l’Unione Venezia davvero non interessa a nessuno, nemmeno la piazza e il nome di Venezia attirano investitori. «Noi stiamo andando avanti per sistemare gli incartamenti burocratici, come ad esempio il controllo della rateizzazione dei contributi» ha aggiunto in serata il direttore generale Dante Scibilia, «il nostro compito è di farci trovare pronti nel caso in cui arrivassero nuovi proprietari». Eventualità che sta diventando sempre più remota tanto che all’inizio della prossima settimana, se non subentrassero eventi nuovi, bisognerà effettivamente prendere in mano le pratiche del piano B, quello che consentirebbe la ripartenza dalla serie D. Da quella categoria dove si trovò Korablin al suo arrivo quattro stagione fa, strombazzando la serie B in cinque anni e lo stadio nuovo. Intanto sono quattro le società già escluse dalla prossima Lega Pro: Barletta, Castiglione, Grosseto e Monza. Altri dodici sono con il fiato sospeso e le prime avvisaglie danno poche pretendenti all’eventuale ripescaggio (Pordenone, Albinoleffe, Seregno), tutti spaventati dai 500 mila euro da versare a fondo perduto.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un appuntamento con un imprenditore romano (Alessandro Nuccilli?) in giornata, altre trattative con una cordata, sempre di romani. Il Real Vicenza è sempre più appeso a un filo e, una dopo l’altra, sembrano decadere tutte le opzioni emerse per evitare la sparizione della seconda squadra cittadina: «Sto parlando con alcuni imprenditori – conferma Diquigiovanni – adesso vediamo se ci sarà la possibilità di concludere qualcosa in tempi brevi. Perché al 14 luglio manca poco e poi non ci saranno più altre opportunità». Diquigiovanni guarda ancora a Treviso, ma dalla Marca anche ieri le porte erano tutte chiuse. L’unica possibilità per un clamoroso colpo di scena sarebbe il mancato accordo formale fra l’attuale Treviso e le società minori, ma i tempi stirerebbero le scadenze per l’iscrizione tramite ricorso formale e Diquigiovanni non ne vuole sapere di rischiare. O c’è un’apertura chiara e con conferma scritta, oppure la serranda si abbassa.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Rimangono in bilico le sorti del Real Vicenza. Il patron Lino Diquigiovanni insieme ai suoi collaboratori ha voluto darsi un´ultima possibilità, come è stato reso noto nei scorsi giorni. E l´iscrizione senza fideiussione rimanda la scadenza finale al 14 luglio. Ci va con i piedi di piombo Barbara Diquigiovanni: «Al momento sono solo chiacchiere. Ci siamo voluti dare altre due settimane di tempo per vedere se le chiacchiere possono diventare qualcosa di concreto». Insomma continua a infittirsi il mistero attorno a questa nuova trattativa. Una trattativa che è più che mai riservata. Pochissime le informazioni diffuse, ma la figlia dell´imprenditore vicentino dà qualche piccolissimo indizio. Pare infatti che se dovesse andare in porto la trattativa, la futura società non dovrebbe spostarsi da Vicenza, continuando a giocare al Romeo Menti. Ma tra i più scettici, c´è anche chi dubita che ci siano veramente degli acquirenti.Intanto sul fronte giocatori, ci si continua a guardare in giro. Sono tanti i calciatori del Real Vicenza nel mirino di altri club di Lega Pro. Sembrava tutto pronto per il trasferimento ad Arezzo di Riccardo Carlini, terzino destro classe 1991, invece l´iscrizione dei vicentini ha rovinato la festa dei toscani. Ed è sempre più corteggiato Matteo Piccinni, pilastro della difesa biancorossa. In pole sembra esserci proprio Michele Marcolini, ex tecnico del Real, approdato all´ambizioso Pavia. Ma il giocatore, ancora tesserato con la società vicentina, vista l´avvenuta iscrizione, sembra voler attendere la sentenza finale che dovrà arrivare entro metà luglio. «Credo che verso il 10 si saprà già quale sarà il nostro destino», sostiene Barbara Diquigiovanni. A farla da padrone rimane quindi l´incertezza che continua ad aleggiare sopra la sede di via Benedetto Marcello. La speranza si è riaccesa, questo sì. Ma pare che per la nave di Lino Diquigiovanni, l´ancora di salvezza sia ancora distante.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un matrimonio celebrato dopo un lungo corteggiamento, fino agli annunci ufficiali e alla cerimonia di presentazione andata in scena ieri mattina nella sede societaria del Bassano. Stefano Sottili, neo tecnico giallorosso, ha il piglio di chi vuole lasciare il segno, pur consapevole dell’eredità pesante lasciata da Mario Petrone e Antonino Asta: «Con il presidente Rosso e col vicepresidente Masiero – sorride Sottili – è scoccata subito la scintilla. Sono persone molto diverse da quelle che incontri di solito nel mondo del calcio. Per questo non ho avuto dubbi nel dire subito sì a questa società. Sono un allenatore molto determinato. Come tecnico prediligo un gioco che permetta di fare la partita, in campo mi aspetto di vedere delle «iene», dei giocatori desiderosi di recuperare subito il pallone. Voglio che i giocatori siano predisposti al lavoro quotidiano, al lavorare per la squadra, al saper gestire i momenti difficili che si potranno incontrare, senza tirarsi mai indietro, ma assumendosi le proprie responsabilità. Bassano mi trasmette ottime sensazioni».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Si va per il Sottili allora e lui non usa perifrasi e va dritto al sodo. Non c´è mai rischio di fraintenderlo. Il primo giorno di Stefano Sottili da allenatore capo è da bere a sorsate, una dopo l´altra.Sottili, che Bassano sarà?«Voglio una squadra garibaldina, senza paura e sbarazzina, che vada a far la partita in casa e fuori. Il sistema di gioco è importante ma l´atteggiamento lo è di più: in campo i miei dovranno essere delle iene. E cioè personalità quando si è in possesso di palla coi giocatori che devono prendersi responsabilità senza timore di sbagliare. Una squadra quindi che deve sempre sapere cosa fare e come farlo. Quando invece il pallone ce l´avranno gli altri avrò bisogno di uomini con la bava alla bocca per andare a riconquistare sfera con inaudita aggressività. Quanto al modulo è funzionale solo ai calciatori perchè gli è utile come riferimento e accresce le loro sicurezze. Tuttavia, sia chiaro: io credo soltanto al lavoro quotidiano».Con quale obiettivo stagionale?«Si deve procedere per gradi. Sicchè la prima tappa, la più importante è la salvezza, è evidente. Se saremo così bravi da metterci al sicuro in fretta e rimarrà spazio per puntare a qualcosa di diverso, poi proveremo a fare anche di più e di meglio. La mia squadra dovrà trascinare la gente e non viceversa. Poi ci saranno quelle gare sbilenche in cui verremo messi sotto ma sono sicuro che il pubblico capirà che avremo dato tutto e che gli altri erano semplicemente superiori a noi».Cosa l´ha spinta verso Bassano?«Il fatto che siano venuti a cercarmi e che mi volessero con decisione. Per Bassano ho lasciato perdere altre due opportunità importanti di Lega Pro perchè quando ho incontrato Stefano Rosso e il vicepresidente Roberto Masiero ho conosciuto due figure speciali che non hanno nulla da spartire coi personaggi classici che abitano il calcio, con una visione dello sport e della vita unica. Con loro ho la certezza di potermi occupare unicamente dei problemi del campo, sviluppando la crescita del gruppo senza altri pensieri. Il mio tecnico di riferimento? Si impara da tutti, ma Mandorlini tatticamente mi ha insegnato più di altri, ma ho appreso tanto pure da Loris Beoni che oggi allena in D, per dire».Bassano la conosceva già?«C´ero già stato di passaggio, ma l´altra sera alla prima serata del ciclo sotto le stelle sono rimasto incantato: è una città splendida con tanta bella gente e un´alta qualità della vita. Io comunque sono qui per lavorare duro sorride il tempo libero è per la famiglia, mia moglie è di Fano (l´ha conosciuto a inizio carriera, ndr) e nelle Marche trascorro le estati. D´inverno, invece, con lei e i miei figli, una ragazza di 17 anni e un maschietto di 12 che gioca già a calcio sto a Figline Valdarno, nauralmente quando non alleno».PAROLA AL PRES. «Ogni anno miriamo ad alzare l´asticella senza badare a quanto compiuto sino a ieri detta il suo pensiero Stefano Rosso inseguiamo persone che condividano il progetto e animate da motivazioni particolari e non necessariamente vincolate all´offerta dell´ingaggio. Poichè il rispetto del budget è prioritario e non muteremo certamente oggi i nostri parametri. Procederemo nel solco della mentalità vincente che anima questo club, marciando step by step, la salvezza come primo fondamentale passo, il consolidamento nella categoria, eppoi può starci tutto nel calcio, compreso agganciare i playoff all´ultimo minuto e vincere agli spareggi». Sul ripescaggio tiene i piedi ancoratissimi al suolo. «Con questi criteri di scelta è controproducente illudersi riconosce ad ogni modo seguiremo l´evolversi della situazione, è un´opportunità ora lontana ma che resta comunque in sospeso». Infine un´indiscrezione: con La Grotteria vice, ad affiancare Sottili dovrebbe rimanere il preparatore atletico Alessandro Dal Monte.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nella stagione appena conclusa è stato il perno del centrocampo biancorosso, facendo innamorare i tifosi del Vicenza che ora lo rivorrebbero ammirare anche nel prossimo campionato. Davide Di Gennaro, dopo una stagione superlativa culminata con la sfortunata eliminazione nei play off contro il Pescara, ha salutato e ringraziato i supporters del Vicenza. «Ho già avuto modo di dire che ci sono tappe nella carriera di un calciatore che non si scordano – spiega Di Gennaro – e sono veramente dispiaciuto di dover salutare questa città che mi ha amato e fatto sentire importante come mai mi era successo prima in carriera. Resterà indelebile nei miei ricordi questa annata meravigliosa, realizzata grazie ad un gruppo di ragazzi fantastici e ad una città che merita la Serie A». Parole che lasciano poche possibilità di rivedere Di Gennaro al Vicenza, nonostante alla guida della compagine berica sia rimasto Pasquale Marino. «Il Palermo mi ha comunicato che non faccio parte del progetto tecnico dei rosanero, e quindi adesso sto valutando diverse ipotesi. Come ho sempre detto ovviamente la priorità va alla possibilità di tornare a giocare in serie A, dove confesso di aver grande voglia di misurarmi con i grandi campioni che ci giocano. Al momento il mercato è ancora fermo, il mio procuratore (Tullio Tinti, ndr) però qualche abboccamento con società della massima serie l’ha già avuto e spero che si possa concretizzare prima della fine del mercato». Considerazioni che sembrano escludere a priori la possibilità di rivedere Di Gennaro a Vicenza. «In serie B si sono fatti avanti in tanti, dal Cagliari, al Cesena, al Bari, anche se devo ammettere che una vera e propria proposta non è ancora arrivata. Il mio contratto con il Palermo scade nel giugno del 2016, e quindi dovrò valutare parecchie cose quando deciderò dove andare a giocare anche se , come ho già spiegato in precedenza, la mia priorità la darò alla possibilità di andare in A». Il Vicenza deve quindi sperare che la massima serie non chiami Di Gennaro, e che i bei ricordi e le emozioni della passata stagione facciano cambiare idea a Di Gennaro. « Ovvio che non dica di no a priori a squadre di serie B – sottolinea il regista milanese – soprattutto se si faranno avanti con proposte e progetti seri».

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Continua l´operazione usato sicuro. Comprensibile, del resto, visti i buoni risultati della passata stagione. Il Vicenza, a questo proposito, punta a confermare Mario Sampirisi, tornato al Genoa per fine prestito. Oggi, in concomitanza con il rientro in Italia dopo le vacanze del difensore, è in programma un incontro con il procuratore e l´impressione è che ci siano buone prospettive in merito alla possibilità di far rimanere Sampirisi in biancorosso.Prosegue intanto la lunga trattativa con la Juventus per arrivare a Mame Thiam, attaccante senegalese lo scorso anno in forza al Lanciano. La società bianconera, come è noto, sta valutando la percorribilità di alcune piste estere ma il Vicenza ha fatto sapere di volere una risposta entro una decina di giorni. E a proposito di giocatori che l´anno scorso hanno indossato la maglia del Lanciano, il Vicenza sarebbe sulle tracce di Leonardo Gatto, esterno di proprietà dell´Atalanta che era in prestito al club abruzzese. La notizia è filtrata da ambienti vicini alla società bergamasca.A. M. Treni del gol. I legali dell´ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, hanno presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari. La richiesta è stata avanzata al Gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo dagli avvocati Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi. L´ex dirigente è indagato per truffa e frode sportiva nell´inchiesta I treni dei gol della Procura etnea con l´accusa di avere comprato cinque partite per non fare retrocedere la squadra.

Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza scommette su Mateusz Gora e Raffaele Vio. È questo il doppio colpo messo a segno dalla dirigenza biancorossa per la Primavera di Daniele Fortunato, che per il primo anno guiderà, al posto di Massimo Beghetto, la prima squadra del settore giovanile del Vicenza.L´altro Vita. Uno si chiama Alessio ed è romano. Per il tecnico Pasquale Marino è un valido jolly, capace di giocare da mezzala e da esterno offensivo nel 4-3-3. L´altro, che giocherà agli ordini di Fortunato, è polacco ma «ha le stesse caratteristiche di Vita, può infatti ricoprire gli stessi ruoli», suggerisce il responsabile del vivaio biancorosso, Antonio Mandato. Gora, 17 anni, è cresciuto nell´accademia di Szczecinek e nel Lech Poznan, è un calciatore tecnico e veloce che dopo un periodo di prova ha convinto il Vicenza.Il centrale. La difesa verrà puntellata con un centrale. Si tratta di Raffaele Vio, classe ´98, che il Vicenza ha ottenuto dal Pescara. Vio faceva parte del gruppo dei 98 del Padova che riuscì ad arrivare alle final eight dei Giovanissimi Nazionali a Chianciano. Per il difensore di Mestre, si tratta di una sorta di ritorno a casa. In Abruzzo dovrebbe finire Filippo Gambasin, autore di un´ottima stagione con i biancorossi.Rivoluzione. La Primavera cambierà pelle. «Abbiamo puntato su Fortunato che è un grande professionista con esperienze importanti alle spalle spiega Mandato , lui è entusiasta. La squadra verrà rivoluzionata per il 70 per cento. Oltre agli inserimenti di spessore di Gora e Vio, siamo in trattativa con Inter, Juventus e Atalanta per altri giovani. In più è stato riconfermato Rizzo, con Coulibaly che ha già “assaggiato” la prima squadra. Bartulovic è andato al Chievo e ha fatto il percorso opposto Magri, difensore. Molti dei nostri ´97 andranno a giocare in serie D». Rinnovato anche lo staff che affiancherà Fortunato. L´allenatore in seconda sarà Claudio Tosato, il preparatore dei portieri Michele De Bernardin e il preparatore atletico Davide Ranzato. La squadra comincerà la preparazione il 27 luglio e la svolgerà per intero al centro tecnico Morosini. Non andrà in ritiro in altura. È ancora presto per conoscere i gironi e di conseguenza le avversarie del Vicenza. «Mi auguro che optino per una suddivisione geografica-territoriale sottolinea il responsabile del vivaio , e quindi spero ci troveremo a giocare con Udinese, Inter, Milan». Insomma, l´importante sarebbe, soprattutto per una questione di budget, non girare tutta l´Italia com´è già accaduto nella passata stagione.Gli altri. Novità anche ai piani sottostanti. L´ex bomber Simone Tiribocchi è stato promosso. Dopo l´esperienza sulla panchina degli esordienti, allenerà gli allievi. Non è l´unica novità. L´ex trequartista Nicola Zanini guiderà i 2003, mentre i 2005 saranno affidati a Filippo Ghiotto, ex anima del vivaio del Montecchio. A completare il quadro, Diego Bistore (2002) e Luciano Zanotto (2004). E poi la novità di carattere generale, che Mandato annuncia: «Rispetto allo scorso anno, avremo gli allievi divisi per annata. I ´99 affidati a Mauro Carretta saranno divisi in A e B nazionale; non giocheranno più contro Real e Bassano per intenderci, ma squadre di prima e seconda fascia. I 2000 guidati da Tiribocchi, invece, saranno gli allievi Lega Pro».

Ore 11.50 – (Gazzettino) Tre operazioni a centrocampo ieri per l’Este che ha ingaggiato Leonardo Crafa e ha riportato alla base i giovani Ivan Ruin e Luca Migliorin, novità anche per il Campodarsego che si è assicurato la punta esterna Umberto Ambrosi. ESTE. Nuova entrata è Crafa, classe 1991, nell’ultima stagione al Seregno in serie D, categoria nella quale ha indossato anche le maglie di Massese, Camaiore e Venezia, club quest’ultimo nel quale ha disputato anche sette gare in Lega Pro, senza dimenticare la parentesi con il Carpi (una partita in Lega Pro) e il settore giovanile disputato a Empoli. Volti già noti sono invece quelli di Ruin, classe 1997, e Migliorin, classe 1996, che rientrano dai prestiti al Badia Polesine e all’Adriese. Soddisfatto Andrea Pagan. «Seguivo Crafa da quando giocava al Camaiore, è un ragazzo di grande qualità che dà il meglio come mediano, ma ha la gamba per giocare anche mezzala. Punto molto sulla sua personalità, ci darà ordine e geometrie. Ha rinunciato a una proposta di rinnovo del Seregno per sposare il nostro progetto, è molto motivato». Sui giovani. «Sono due ragazzi cresciuti nel settore giovanile. Migliorin è più interditore e rientra dopo un’esperienza di due anni all’Adriese, Ruin è un giocatore più di qualità che può giocare dalla metà campo in avanti». Tre arrivi che si aggiungono ad Arvia, ingaggiato mercoledì. «Il centrocampo è quasi completo. La nostra volontà è tenere anche Tessari, mi auguro che rimanga. E poi prenderemo un altro giovane». Fumata bianca anche per la conferma del portiere Lorello. «Ha sposato il progetto, sarà un punto di riferimento importante dal quale partire». CAMPODARSEGO. Ha ufficializzato l’acquisto a titolo definitivo dal Cerea dell’attaccante esterno Umberto Ambrosi, classe 1993. «È un ragazzo molto interessante – spiega il direttore generale Attilio Gementi – Abbiamo investito su di lui dato che ci crediamo molto, e alle spalle ha già un paio di campionati di serie D». Entro il fine settimana la società dovrebbe annunciare l’arrivo di un altro attaccante esterno per completare il tridente avanzato, e anche di un portiere.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Dopo il rinnovo di Nicola Donazzan, il Cittadella è pronto a posare un altro tassello per la prossima stagione. Dalla Scozia, infatti, è in arrivo Manuel Pascali, centrocampista classe 1981 che da sette stagioni gioca nel Kilmarnock, società che milita della Scottish Premier League, dove ha collezionato la bellezza di 195 presenze e realizzato 14 reti. Apprezzato giocatore del campionato scozzese, Pascali dal 2011 è diventato capitano del Kilmarnock. Adesso è pronto a tornare in patria e ripartire dalla Lega Pro, con il Cittadella: le indiscrezioni filtrate nelle ultime ore, quindi, trovano conferma, e pare si stia soltanto attendendo l’arrivo del transfert internazionale per dare l’ufficialità dell’operazione, che sembra comunque avviata verso la positiva conclusione. Pascali in carriera ha già affrontato il Cittadella nel 2008, quando vestiva la maglia del Foligno. Per un giocatore che arriva, un altro è pronto a fare la valigia: Leonardo Perez, reduce dall’ottima annata con l’Ascoli, sembra vicino alla cessione a titolo definitivo alla società marchigiana. L’accordo di massima è stato raggiunto la scorsa settimana a Milano tra le due società. L’Ascoli parrebbe interessato anche a Simone Pecorini, difensore che a Cittadella nelle ultime due stagioni di B ha trovato poco spazio, ma potrebbe rilanciarsi ripartendo dalla Lega Pro, ancora in granata.

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) «Finalmente si torna a casa» ha scritto sul suo profilo twitter. Dove la parola «casa» sta per «Italia» e dove quel «finalmente» trasuda una certa nostalgia. Non c’è ancora l’ufficialità, ma Manuel Pascali sembra destinato a essere il primo rinforzo del Cittadella per la prossima stagione. Nato come centrocampista, negli ultimi tempi è arretrato a fare il difensore centrale e a 34 anni è pronto a salutare il Kilmarnock, club scozzese di cui era capitano e in cui è approdato nel 2008. Di certo non gli mancano esperienza e carattere, dopo più di duecento gare in Lega Pro tra Carpenedolo, Pizzighettone e Foligno, e un’avventura lunga sette stagioni nelle file del “Killie”, come chiamano il club a ovest di Glasgow, con cui ha conquistato una Coppa di Lega nella stagione 2011-12, la prima nella storia della società. Nell’attesa che l’affare si concretizzi resta da capire se il suo arrivo potrebbe collegarsi a qualche partenza illustre: l’intenzione del dg Marchetti è quella di confermare sia Pellizzer che Scaglia, ma nel caso giungesse un’offerta importante – che per ora non c’è – il quadro potrebbe cambiare. E sempre di difensori si parla col rinnovo del Nicola Donazzan che, reduce da una stagione travagliata a causa dei problemi fisici, ha prolungato per un altro anno il suo contratto con la società granata. Chi invece è destinato a partire è Simone Pecorini. Il suo procuratore ieri sera era a Milano per discutere col dg dell’Ascoli Gianni Lovato i dettagli del trasferimento, mentre tra Cittadella e bianconeri l’accordo c’è già e rientra nell’affare Leo Perez, attaccante ceduto ai marchigiani. Dopo una prima buona stagione alla corte di Foscarini, Pecorini, lanciato da Stramaccioni nelle giovanili dell’Inter, nel corso dell’ultimo campionato ha trovato poco spazio, non riuscendo a portar via il posto a Cappelletti. E proprio Daniel Cappelletti è stato fra i protagonisti della sfida che l’Italia ha vinto ieri all’esordio nelle Universiadi in Corea: gli azzurri hanno superato 5-2 il Canada e il difensore del Cittadella, studente di Mediazione linguistica alla Statale di Milano, è rimasto in campo per tutti i novanta minuti. Prossimo impegno domenica, quando gli azzurri affronteranno i padroni di casa, prima di vedersela con la nazionale cinese martedì 7 luglio. Un impegno che si preannuncia duro.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Queste le parole di Zubin. «Mi dispiace, ci tenevo a rimanere dato che sono stati confermati un buon numero di compagni, oltre al tecnico e allo staff, ma il calcio è così. Subito dopo il campionato mi era stato detto che ci poteva essere l’opportunità di rimanere, poi l’attesa è stata un pò lunga, ma per il Padova ne è valsa la pena. Ora farò le mie valutazioni, anche se probabilmente andrò alla Triestina dato che è la soluzione che mi attira di più».  Sull’esperienza biancoscudata. «È stata più che positiva. Anche se sono arrivato a campionato in corso, ho trovato un gruppo già formato che conoscevo bene. È stato bello vincere davanti a questo pubblico che era uno spettacolo ogni domenica. Auguro tutto il bene possibile al Padova e che possa tornare nelle categorie che gli competono, almeno la serie B». Tornando al pacchetto arretrato, un giocatore che all’occorrenza può fare anche il centrale è Matteo Dionisi, che questa mattina sarà in sede per firmare il nuovo contratto con i biancoscudati.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Fino a ieri, però, tra i giocatori in dubbio il difensore danese sembrava avere le possibilità maggiori per la riconferma. «È vero, ma abbiamo modificato la nostra valutazione decidendo appunto di non rinnovare. Abbiamo optato di puntare su un altro giocatore per completare il reparto». Al momento nel pacchetto centrale figura ufficialmente Niccolini, ma le trattative in stato avanzato con Bizzotto e Fabiano lasciano pensare che si arriverà al lieto fine, atteso probabilmente la prossima settimana. Si passa a Zubin. «Abbiamo parlato in maniera molto cordiale con lui – spiega De Poli – e abbiamo deciso di liberarlo dall’impegno morale che avevamo. Ma la nostra idea per l’attacco è andare su altri giocatori».

Ore 10.10 – (Gazzettino) «Il Padova informa che ha deciso di non rinnovare il rapporto di lavoro con i calciatori Dan Thomassen e Emil Zubin. A entrambi vanno i migliori auguri per il prosieguo della carriera sportiva e un “grazie” sentito per l’importante contributo dato nella passata stagione». Sono da poco passate le 18 di ieri quando sul sito ufficiale dei biancoscudati viene resa nota la decisione del club che scioglie definitivamente il nodo con riguardo alle posizioni del difensore e dell’attaccante. A questo punto dei giocatori dell’anno scorso resta ancora in bilico Segato. Ecco Fabrizio De Poli. «Non abbiamo rinnovato con Thomassen e con Zubin ritenendo che a livello tecnico non possano fare parte del progetto per l’anno prossimo».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Per gli altri si andrà a lunedì o martedì, e la sensazione è che il weekend sarà caldo. A Matera è successo un mezzo patatrac, e la strada che porta Arcidiacono al Padova sembra ora spianata. Stesso discorso per ciò che riguarda Neto Pereira: dopo le dimissioni del presidente libanese in carica da nemmeno un mese, Varese è piombata nel caos e il rischio è che la società possa sparire, col Padova anche qui in pole-position. E Segato? Thomassen e Zubin erano solo due, dei tre giocatori ancora tenuti in stand-by tra la conferma e l’arrivederci. Al terzo, Nicola Segato, nessun accenno da parte della società: «Questo perché la sua è l’unica posizione ancora in sospeso», spiega il diesse De Poli. Segno che in mezzo al campo non ci sono ancora certezze: né che possano arrivare i rinforzi, ma nemmeno che ci sia il rischio che saltino. Non appena si capirà se i vari obiettivi, De Risio in primis, potranno andare in porto, la società e il tecnico decideranno il da farsi anche con il play vicentino.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non sono stati motivi di natura economica a spingere il diesse a salutare due baluardi della squadra della passata stagione. Evidentemente di più ha fatto la consapevolezza, ormai sempre più solida, di essere vicini a diversi colpi in entrata che, con l’introduzione del limite delle rose a 24 elementi, avrebbero potuto creare conflitti numerici e a perdere alcune ghiotte occasioni. Le prospettive. Per due giocatori che vanno, ce n’è uno che viene. Ieri pomeriggio è stato formalmente definito l’arrivo al Padova dal terzino sinistro, 19 anni, Daniel Di Nicola, l’anno scorso al Rimini ma di proprietà del Pescara. Oggi le due società dovrebbero limare gli ultimi dettagli del suo passaggio in biancoscudato, orientato a realizzarsi con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore del Pescara. In entrata, per il momento, sarà Di Nicola (insieme al portiere ex Sacilese Favaro, non ancora ufficializzato) il primo innesto.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Per gli altri si andrà a lunedì o martedì, e la sensazione è che il weekend sarà caldo. A Matera è successo un mezzo patatrac, e la strada che porta Arcidiacono al Padova sembra ora spianata. Stesso discorso per ciò che riguarda Neto Pereira: dopo le dimissioni del presidente libanese in carica da nemmeno un mese, Varese è piombata nel caos e il rischio è che la società possa sparire, col Padova anche qui in pole-position. E Segato? Thomassen e Zubin erano solo due, dei tre giocatori ancora tenuti in stand-by tra la conferma e l’arrivederci. Al terzo, Nicola Segato, nessun accenno da parte della società: «Questo perché la sua è l’unica posizione ancora in sospeso», spiega il diesse De Poli. Segno che in mezzo al campo non ci sono ancora certezze: né che possano arrivare i rinforzi, ma nemmeno che ci sia il rischio che saltino. Non appena si capirà se i vari obiettivi, De Risio in primis, potranno andare in porto, la società e il tecnico decideranno il da farsi anche con il play vicentino.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non sono stati motivi di natura economica a spingere il diesse a salutare due baluardi della squadra della passata stagione. Evidentemente di più ha fatto la consapevolezza, ormai sempre più solida, di essere vicini a diversi colpi in entrata che, con l’introduzione del limite delle rose a 24 elementi, avrebbero potuto creare conflitti numerici e a perdere alcune ghiotte occasioni. Le prospettive. Per due giocatori che vanno, ce n’è uno che viene. Ieri pomeriggio è stato formalmente definito l’arrivo al Padova dal terzino sinistro, 19 anni, Daniel Di Nicola, l’anno scorso al Rimini ma di proprietà del Pescara. Oggi le due società dovrebbero limare gli ultimi dettagli del suo passaggio in biancoscudato, orientato a realizzarsi con la formula del prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore del Pescara. In entrata, per il momento, sarà Di Nicola (insieme al portiere ex Sacilese Favaro, non ancora ufficializzato) il primo innesto.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Uno scarno comunicato, due righe per rendere pubblica una decisione che fino a un paio di settimane fa nessuno si sarebbe aspettato: Dan Thomassen ed Emil Zubin chiudono qui la loro esperienza in biancoscudato. Di contro è ormai fatta per il primo colpo in entrata: il terzino Daniel Di Nicola, di proprietà del Pescara, oggi dovrebbe arrivare ufficialmente in prestito in biancoscudato. I motivi. «La società ha deciso di non rinnovare il rapporto di lavoro con i calciatori Dan Thomassen e Emil Zubin. Ad entrambi vanno i migliori auguri per il prosieguo della carriera sportiva e un grazie sentito per l’importante contributo dato nella passata stagione». Non più giovani entrambi, ma con una buona dose di esperienza e un bagaglio tecnico dimostratosi ancora invidiabile, ma perché si è giunti all’addio di Thomassen e Zubin? A riguardo, il direttore sportivo Fabrizio De Poli è stato conciso: «È stata una mia scelta tecnica».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il brasiliano, però, sembra che sia in subordine a un’eventuale intesa con Cristian Altinier, 17 gol nell’Ascoli nella passata stagione. Con Zecchin dietro le quinte si continua a trattare, ma le resistenze ambientali al ritorno dell’esterno di Camposampiero stanno fiaccando la trattativa, che pare giunta al momento a un binario morto. Piace Torromino (Crotone), il problema è il rapporto tutt’altro che idilliaco fra il diesse biancoscudato e l’agente Donato Di Campli, lo stesso di Marco Verratti. Ma il giocatore spinge per Padova, gradisce molto la destinazione e i colloqui con il diesse calabrese Giuseppe Ursino potrebbero avere un’accelerazione decisa la prossima settimana. Capitolo rinnovi: come già emerso dietro le quinte nei giorni scorsi, né Emil Zubin e né Dan Thomassen rinnoveranno il proprio contratto con il Padova. È di ieri la decisione definitiva del ds Fabrizio De Poli. Per quanto riguarda Zubin, il suo destino porta dritto a Trieste, incerta la posizione di Thomassen, che sperava molto in un rinnovo contrattuale. Potrebbe essere il Campodarsego neopromosso in serie D. Nel frattempo la società ha ricevuto una telefonata di rassicurazioni dalla Figc sul cambio di denominazione societario. Si tornerà, come noto, a chiamarsi Calcio Padova, ma l’ufficialità non c’è ancora.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La password è ufficialmente arrivata. Dalla giornata di ieri il Padova è in grado tecnicamente di depositare i primi contratti in vista della nuova stagione. Il primo a firmare il vincolo dovrebbe essere Matteo Dionisi, atteso in mattinata nella sede di viale Nereo Rocco per siglare l’intesa verbale già raggiunta con il club biancoscudato nelle passate settimane. Poi sarà il turno di tutti gli altri (Petkovic, Amirante, Cunico, Ilari, Petrilli, Mazzocco, Niccolini) e via via dei nuovi acquisti. In dirittura d’arrivo ci sono Fabiano (Martina) e Bizzotto (Bassano), poi sono molto vicini anche gli arrivi di De Risio (Benevento), Arcidiacono (Martina) e del giovane Di Nicola (Pescara). Le altre trattative sono tutte ben avviate, ma ancora non così vicine alla chiusura da poter immaginare la fumata bianca a strettissimo giro di posta: «Finalmente abbiamo la possibilità di firmare i contratti – sottolinea il ds Fabrizio De Poli – stiamo ultimando le ultime cose e da domani (oggi ndr ) cominceremo a mettere sotto contratto tutti i giocatori con cui abbiamo raggiunto le intese verbali». Un rapido giro d’orizzonte sulle altre trattative: il Varese è sulla strada del fallimento, ragion per cui Neto Pereira potrebbe essere acquistato a zero euro.

Ore 08.38 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.

Ore 08.36 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadre dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.34 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.32 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 2 luglio: in attesa dei primi acquisti arriva la notizia del mancato rinnovo di Thomassen e Zubin.




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