«Non ha mantenuto le promesse, è scappato lasciandoci soli ad affrontare i problemi. Il Venezia non è suo ma della gente, ora è un dovere vigilare affinché altri «Korablin di turno» stiano lontani». Parole di fuoco nei confronti del presidente Yury Korablin da parte di Ivone De Franceschi, da ieri ex ds essendo scaduto l’annuale che lo legava alla società di via Torino. «Gli aggettivi che riassumono ciò che penso non potreste mai scriverli sul giornale – premette il dirigente padovano -. La delusione più grande non è per i problemi economici che all’improvviso abbiamo dovuto affrontare già da ottobre, bensì per il fatto che il presidente non ha mai voluto affrontarli con noi che pur eravamo lì da soli a mandare avanti tutto. A gennaio Korablin aveva il dovere di condividere le sue difficoltà, così avremmo avuto più possibilità di trovare nuovi finanziatori e di evitare un’iscrizione «vuota» come quella che è stata presentata». Adesso il Venezia è in vendita e anche ieri l’avvocato Fausto Baratella ha sintetizzato con uno «Zero assoluto» i non-progressi in vista dell’ipotetica cessione. «Il fatto che Korablin abbia scavalcato il dg Dante Scibilia dopo averlo lasciato a gestire il Venezia in quelle condizioni è a dir poco vergognoso. In questa società tante persone di valore hanno lavorato per mesi con professionalità senza percepire lo stipendio e, visto che lui non ha ritenuto di doverlo fare, allora dico io grazie a Scibilia, al segretario Davide Brendolin e all’addetta stampa Veronica Bon. E un plauso per il loro cuore lo meritano Mattia Collauto e gli ultras della Curva Sud». Oltre a rivendicare il buon girone di ritorno del suo Venezia («Sono orgoglioso che Zaccagni farà la serie A al Verona, Varano ha firmato per 4 anni a Cesena, Bellazzini per 3 a Pavia mentre Greco e Guerra saranno alla Feralpi con mister Serena. E se sarà serie D 6-7 giovani della Berretti sarebbero pronti») Ivone De Franceschi rivela altri particolari del tribolato rapporto con Korablin.«Si è riempito la bocca parlandoci di attaccamento, valori, passione, concetti noti per fortuna al sindaco Brugnaro che spero riesca a salvare il salvabile. Se resterei? Ci fosse un progetto serio sì, ma piuttosto di fare un altro anno così me ne resto a casa”