Padova, avanza il progetto-Plebiscito. Rampazzo: “Ci vorranno un paio d’anni. In attesa del nuovo stadio…”

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Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello

Calcio Padova al Plebiscito. Nessuna boutade: quello del sindaco Massimo Bitonci è un progetto circostanziato e completo. A confermare che la volontà dell’amministrazione comunale è quella di far giocare i biancoscudati nel secondo impianto della città è l’assessore allo sport Cinzia Rampazzo, intervenuta ieri a Palazzo Moroni in occasione della celebrazione della promozione in Serie A1 del Cus Padova hockey su prato. «Parliamoci chiaro – sottolinea Rampazzo – il Plebiscito dovrà comunque essere rimesso a nuovo, se non fosse il calcio, sarebbe il rugby che ne beneficerebbe. Ecco perché crediamo molto nella possibilità di far giocare il Calcio Padova in quell’impianto opportunamente rivisitato. È un progetto concreto? Ci mancherebbe che non lo fosse, ne stiamo discutendo, inserendo nella discussione anche viabilità e questione parcheggi. La zona è fortemente ricettiva a livello di traffico veicolare e, pur essendo servita molto bene dai mezzi pubblici, necessita di qualche correttivo. Fra l’altro siamo ormai pronti alla pubblicazione del bando di concorso per l’assegnazione dei lavori». Insomma, Palazzo Moroni fa sul serio e intende proseguire sulla strada del «trasloco» dallo stadio Euganeo.

Vanno, piuttosto, inquadrati in modo circostanziato i tempi dei lavori, perché Rampazzo mette sul piatto della bilancia una realizzazione e un completamento della messa a norma dell’impianto entro un paio d’anni: «Secondo i calcoli che abbiamo fatto – sottolinea l’assessore – ci dovrebbero volere un paio d’anni fra una cosa e l’altra per completare tutto. Sappiamo che i tifosi chiedono la realizzazione di una curva mobile per avvicinare la tifoseria al campo di gioco, ma stiamo pensando di non accantonare quel progetto previsto inizialmente per l’Euganeo, ma semplicemente di spostarlo al Plebiscito. Realizzando una curva nel secondo impianto cittadino, si potrebbe creare un settore ospiti e adeguare l’impianto alle normative vigenti. Le difficoltà non mancano, ma questa amministrazione è fortemente determinata. Anche perché il trasloco al Plebiscito non sarebbe definitivo, ma solo temporaneo in attesa della costruzione del nuovo stadio, un progetto che perseguiremo con la massima determinazione possibile». Nel frattempo, da oggi e fino al 15 luglio sarà possibile cambiare la denominazione sociale riacquisendo il vecchio nome “Calcio Padova”: «Non lo faremo subito oggi – fa sapere l’ad Roberto Bonetto – ci vorrà qualche giorno ma ormai è tutto predisposto».




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