Live 24! Padova, attivo il deposito dei contratti: ogni minuto è buono per l’annuncio dei nuovi acquisti

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Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Certe della D, si stanno dando da fare le altre. Il Tamai stringe i tempi della trattativa che porterà al terzino Bolzan, ex Sacilese. Affare vicino, come quello che porta a Minisini, centrocampista classe ’97, del Pordenone. Si cercano almeno due attaccanti: Paladin si può fare, Maccan è il sogno, anche della Sacilese. E il club dei Presotto? Inizia a muoversi, nonostante l’ok definitivo all’ingresso dei nuovi soci croati non sia ancora maturato. Piacciono, oltre a Tartalo, Gnago e Nicola Canzian, laterale, ex Atalanta.

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) A meno di 18 anni è già transitato attraverso quattro dei più importanti vivai della regione, l’esplosione è poi finalmente arrivata in biancoceleste. Dopo aver perso qualche treno, adesso Giacomo Cusinato va di fretta. Tanto da essere il pezzo da novanta tra i giovani del Montebelluna, il più appetito dalle società professionistiche dopo essersi messo in mostra con la squadra allenata da Pasa. Maggiorenne soltanto ad agosto, nativo di Camposampiero, attaccante esterno ma anche centrocampista laterale Giacomo Cusinato ha iniziato a dare calci al pallone a Tombolo. «Lì ho trovato un allenatore come Cesare Crivellaro, al quale devo davvero tanto – ricorda Jack – dopo tre anni sono passato al Cittadella, rimanendovi un lustro. Una società importante, però all’epoca ero piccolino e non feci molta strada. Così passai al Treviso». Dove avviene la prima metamorfosi. «Quell’estate sono cresciuto all’improvviso. Il primo anno non fu dei migliori, c’era un pò di confusione, invece la stagione successiva trovai Tentoni come allenatore, un tecnico davvero bravo e professionale». Altro salto e l’approdo al Montebelluna. Ma durò poco, visto che accettasti le offerte del Padova. «Loro mi cercavano e io decisi di andarmene a gennaio. Una scelta non felice, l’ambiente era agitato, e poi gli spostamenti erano difficoltosi. Per arrivare alla Guizza, dove ci si allenava, dovevo prendere il treno, poi il tram e infine fare un tratto a piedi. Ho voluto provare, ma con esiti negativi». Il digì del Monte Fabrizio Toniutto lo richiama, Giacomo non ci pensa due volte e torna. Con gli Allievi sfiora il titolo nazionale, poi viene lanciato in prima squadra. Il resto è storia recente, dall’esordio in serie D, ai due gol realizzati in campionato, fino alle convocazioni con la selezione under 18 di categoria. «Ho fatto molti passi avanti, però devo migliorare ancora parecchio. Essere stato allenato da Pasa mi è servito tantissimo, anche perchè lui mi lasciava giocare. Mi piace dribblare, però sul tiro sono ancora carente». Tifoso «tiepido» del Milan, Giacomo ha frequentato la quarta ragioneria a Cittadella, non ha la morosa e non ha un modello ideale di giocatore. Al momento su di lui ci sono Torino ed Atalanta. «Non mi ispiro a nessuno in particolare, so però che vorrei trovare un mio spazio nel calcio. Dove? Deciderà la società».

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Manca solo l’ufficialità, ma ormai Mattia De Checchi si può già considerare un giocatore del Montebelluna. È un ritorno quello del difensore centrale ormai ex Ripa Fenadora, che al Monte aveva giocato per un paio di stagioni prima di passare proprio all’Union. La trattativa è alla fase finale: questione di ultimi dettagli da definire e della firma da mettere per la prossima stagione. Ma le parti hanno trovato l’accordo. «Riparto con nuovi stimoli», dice De Checchi, e senza nessun rancore nei confronti della sua ex squadra; anzi, quando se la ritroverà davanti da avversario, «sarà un incrocio dal sapore nostalgico. Dopo quattro anni in cui mi sono trovato bene, ci saranno tanti ricordi e sarà l’occasione per rivedere tante persone e i tifosi con cui in questi anni ho legato. Non c’è assolutamente nessuna voglia di rivalsa per l’addio al Ripa Fenadora. Cambiare squadra fa parte del calcio, e non c’è nessuna stranezza che sia accaduto anche al sottoscritto», dice il difensore, alla vigilia di una nuova avventura. «Sono contento, rimango in categoria continuando a giocare in serie D. Avevo anche altre offerte, ma ho scelto Montebelluna perché conosco l’ambente per esserci già stato due anni; e poi anche per una questione di vicinanza a casa». Un altro elemento che lascia il club neroverde è l’attaccante Irfan Ponik, diretto alla Marosticense (come il portiere De Carli); il ragazzo è invece amareggiato per l’addio all’Union: «Mi rimane l’amaro in bocca», dice la punta, «eravamo un bel gruppo, non ne ho mai visto uno così compatto e mi dispiace che si sia rotto. Credo che sarebbe potuta andare diversamente. Sulla mia decisione di lasciare ha influito sia il fatto che siano andati via tutti, per cui rimanere sarebbe stato come andare in un’altra squadra, sia la questione economica. Adesso inizio una nuova avventura con uno spirito diverso. Voglio dimostrare prima di tutto il mio valore», conclude, « e a fine anno si vedrà se ho fatto la scelta giusta oppure no».

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Settimana di intenso lavoro per il neo direttore sportivo dell’Unione Triestina 2012 Sergio Pinzin, che ha iniziato i colloqui con vari giocatori per poter dar forma alla rosa della prossima stagione. La precedenza, però, ce l’hanno i giovani: lo scorso anno un settore under molto carente e decisamente poco nutrito, era stato una delle pecche più grosse della disastrosa annata della squadra, salvata in extremis da quel Daniele Rocco che ora però ha già preso altre strade. Proprio per questo, l’ex diesse del Pordenone ha deciso di lavorare subito su questo fronte, anche perché con la regola degli under, azzeccare i giovani buoni significa mettere le giuste basi per fare già mezza squadra. Ed è una ricerca ad ampio raggio: «Io ho seguito molto squadre Primavera andando a vedere un sacco di partite – afferma Pinzin – ne inseguiamo qualcuno, ma stiamo monitorando il mercato degli under in senso più ampio, perché sono sincero: di solito preferisco qualche under che abbia già giocato in serie D o al limite in Eccellenza, perché si è già fatto le ossa nella categoria». E visto che dello scorso anno, al momento, pare che dei baby si voglia salvare Crosato, Di Piero e solo un altro paio di giovani, sarà bene che il pacchetto di under in arrivo sia competitivo per qualità e quantità. Nel contempo saranno giorni di incontri anche per i nuovi arrivi (oggi il ds dovrebbe vedere Zubin, ma anche i nomi di Nichele, Mattielig e Baggio sono sempre i più gettonati), ma anche per sondare quelli della vecchia guardia che ancora interessano. E qui la novità è che c’è già stato un incontro con capitano Luca Piscopo, che la dirigenza vuole nuovamente al centro della difesa. Un incontro che pare sia stato positivo: le parti si rivedranno nel fine settimana, ma la volontà di entrambi di approdare a un nuovo matrimonio c’è tutta. Pare che il giocatore sia convinto del nuovo progetto (anche se su questo fronte, le comunicazioni da parte della società continuano a ritardare) e Pinzin conferma che ha trovato grande disponibilità da parte del difensore: «Ho riscontrato in Piscopo tanto entusiasmo e soprattutto una grande motivazione – dice il direttore sportivo – insomma mi pare che il ragazzo abbia voglia di rimanere. Anche con Proia il primo approccio è stato decisamente positivo. Dateci qualche giorno e tireremo le somme di tutto questo lavoro». Insomma, pur tra tante incertezze, pare che stavolta si voglia consegnare il prima possibile all’allenatore Giovanni Colella (anche qui ancora nessuna ufficialità, ma in pratica l’ex tecnico del Como si può già considerare sulla panchina della Triestina 2012) una rosa più ampia e articolata possibile. Cercando di rimediare alla valanga di errori commessi lo scorso anno.

Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Non è ancora stata definita la situazione societaria della Sacilese, che domani vedrà l’incontro chiarificatore tra i coniugi Presotto e la cordata di imprenditori croata che fa riferimento all’avvocato Mazzarella, ma già si registrano i primi contrasti in casa biancorossa. Il nodo che emerge riguarda l’allenatore che sostituirà Marchetto: il ds Denis Fiorin, avrebbe praticamente concluso con Vinicio Bisioli, il quale ha superato Luca Lugnan nel ballottaggio che si era profilato. Bisioli, in passato collaboratore di Gianni De Biasi sulle panchine di Brescia, Torino e Udinese, ha guidato fino a dicembre la Thermal Abano Teolo nel girone D della serie D, salvo poi abbandonare per problemi di salute. D’altro canto, però, Mazzarella vorrebbe ripartire la prossima stagione con Rossitto alla guida. Sarà quindi un motivo di contesa la scelta del prossimo mister, dato che la cordata croata in caso di accordo positivo si occuperà proprio della prima squadra e quindi vorrà avere voce in capitolo sulla scelta del prossimo trainer. Il tema è importante e in caso non si arrivi a un punto di vista condiviso, non è escluso che si aprano scenari diversi rispetto a quelli visti finora. Sul fronte calciatori, invece, è praticamente fatta per l’ingaggio dell’attaccante ivoriano Yves Gnago (’92), proveniente dall’Istrana (Eccellenza veneta). Un obiettivo su cui il ds Fiorin aveva già messo gli occhi e che non esclude quello di Josè Tartalo (’88) del Lumignacco.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Mancano virgole e ciliegine. È luglio, e tra 20 giorni il Belluno di Roberto Vecchiato inizierà ufficialmente la stagione 2015/2016. La rosa è praticamente completa, ma per stilare la lista finale mancano ancora un paio di sì ufficiali, qualche firma, alcune scelte del mister e una della Spal. CALCAGNOTTO. Ufficialmente il difensore chiamato a sostituire Ivan Merli Sala avrebbe dovuto essere libero da oggi, ma il Real Vicenza, sperando in un miracolo, si è iscritto senza fideiussione facendo slittare tutte le decisioni di un’altra decina di giorni. Il Belluno comunque è tranquillo e certo: questione di burocrazia, per il raduno del 22 luglio Nicola ci sarà. FIRME. Tutto fatto invece per i due nuovi acquisti fuoriquota Andrea Franchetto (difensore ex Udinese Primavera) e Marco Farinazzo (attaccante ex Legnago), per i quali ancora una volta resta solamente da sbrigare la parte burocratica. CLASSE ’98. Resta invece da decidere quali saranno i classe ’98 che il mister vorrà portare in preparazione con la prima squadra. Ad oggi i nomi certi sono due: Alessandro Marta (attaccante) e ovviamente Davide Canova, già in orbita prima squadra nella passata stagione. Al vaglio dunque, per una o due altre maglie, restano Cristian Doriguzzi (centrocampista), Fabio Da Forno (centrocampista) e Jacopo Paier (attaccante). POSOCCO. Dulcis in fundo la questione Posocco. Francesco il 13 luglio partirà per il ritiro estivo della Spal, giocandosi il tutto per tutto per una maglia in Lega Pro. Se verrà confermato ben per lui e «in bocca al lupo», in caso contrario il Belluno sarà ben felice di accoglierlo di nuovo in famiglia allungando di un posto la panca nello spogliatoio per la classica ciliegina sulla torta. AMICHEVOLI. Vicenza o Padova, chissà. Anche il capitolo “amichevoli estive” pare chiuso. In ballo resta soltanto una possibile sfida contro il Vicenza o contro il Padova che Fardin sta provando a incastrare in un calendario non semplice. Confermate invece le partite con Este (4 agosto), Treviso (8 agosto), Istrana (11 agosto), Nervesa (14 agosto) e Amsterdamsche (31 agosto).

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Giovanni Pescosta è maturo. Per la serie D lo si sapeva ormai da un pezzo, la novità è che il fuoriquota gialloblù sabato si è diplomato al liceo scientifico Galileo Galilei e adesso si godrà una meritata vacanza che però non sarà troppo lunga perchè il 22 luglio il tecnico Vecchiato lo aspetta per il primo giorno di ritiro dove lui non mancherà di certo. Il dopo però è ancora in bilico. «Il 4 settembre proverò il test delle facoltà sanitarie a Padova», dice Pescosta, «mentre quattro giorni dopo sarà la volta di quello di Medicina. Non ho ancora preso decisioni definitive per il mio futuro ma, se riuscissi ad entrare a Medicina, difficilmente mi potrei permettere di perdere questa opportunità. Non ho ancora certezze, ma probabilmente in questo caso l’università andrebbe al primo posto. Se riuscissi ad accedere potrei andare via a dicembre e trovarmi una squadra con un impegno minore. Bisognerà capire anche la città dove potrei entrare: le preferenze sono Padova, Trieste, Udine e Verona». Il 22 luglio quindi sarai regolarmente in campo alla Gol Arena? «Sì, ma prima mi faccio una vacanza», sorride “Pesco”, «vado all’isola di Pag una settimana; poi torno e sarò pronto a cominciare». Se il Belluno dovesse perdere Pescosta difficilmente lascerà andare in prestito Stefano Longo, che il San Giorgio Sedico spera di poter riavere in rosa dai gialloblù come nell’ultima stagione. Oltre a lui hanno raggiunto Sedico Danny Paganin e Lorenzo Moretti. Sul fronte fuoriquota, il ds Augusto Fardin non è però rimasto fermo e si è assicurato il portiere Gabriele Brino, classe 1997, il difensore Andrea Franchetto, 1997, e l’attaccante Marco Farinazzo, 1996. Rimane in standby il futuro di Francesco Posocco, di proprietà del Vittorio Veneto, che inizierà la preparazione con la Spal tra i professionisti; in un secondo momento la società deciderà se tenerlo: in caso contrario tornerà al Belluno. Oltre ai giovani la società ha sopperito agli addii di Ivan Merli Sala e di capitan Andrea Radrezza con gli arrivi di Antonio Acampora, attaccante esterno, e Nicola Calcagnotto, svincolato dal Real Vicenza che non si è iscritto al campionato dei professionisti. Amichevoli: 25 luglio contro il Vicenza, il 31 luglio il solito annuale big match contro la squadra olandese dell’Amsterdamsche, che verrà disputato allo stadio di Polpet. Il 4 agosto sarà la volta dell’Este e l’8 ci sarà il triangolare con Treviso e San Giorgio Sedico. L’11 i gialloblù affronteranno l’Istrana, il 14 il Nervesa e il 22 l’ultimo impegno sarà contro la Feltrese.

Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) E la nave va. Lenta, perché alla fine in un porto, si chiami serie D o Lega Pro, devi pure attraccare ed allora meglio tenere una velocità di pochi nodi. E magari navigare il più possibile sotto costa. Intanto, sulla corazzata Altovicentino arrivi e partenze si susseguono. Svincolatosi, Stefano Pozza ha già liberato l´armadietto in attesa di una nuova offerta. Calano le quotazioni del Campodarsego, stabili quelle dell´ArziChiampo. Ma il rumor più insistente di giornata riguarda il bomber Fabio Cristofoli, 131 reti in 325 partite giocate in 11 stagioni di D ed uno di C2. Trentadue anni compiuti, friulano di nascita ed inizi calcistici, l´attaccante è stato uno dei protagonisti, con il suo record di 22 reti, della promozione in Lega Pro del Castiglione ma è proprio di ieri la notizia della rinuncia per motivi economici della società mantovana. Morale: giocatori liberi di accasarsi altrove. Quattro anni e 41 reti alla Sacilese, la C2 con l´Itala S.Marco, poi ancora D con Darfo Boario, Caronnese, Alzano Cene e Olginatese nella stagione 2012-2013, ancora Olginatese due anni, Hulk, come è stato soprannominato, fa gola anche ad altre società di categoria. Costa zero, solo l´ingaggio, ma le perplessità in questo caso non sarebbero di natura economica quanto tecnica. La punta, infatti, andrebbe a giocare nella stessa mattonella di Gambino, fortemente riconfermato da patron Rino Dalle Rive.

Ore 19.10 – (Alto Adige) L’Alto Adige vende i pezzi pregiati, l’argenteria di famiglia, i gioielli fino a ieri custoditi con cura nel caveau di via Cadorna. Dopo il baby prodigio De Luca approdato al Torino per 170 mila euro, lascia Bolzano il giocatore probabilmente più talentuoso della rosa, quel Simone Branca che più che un liquore (come suggerirebbe il nome) sembra un vino francese invecchiato nelle catine della Provenza che degradano verso la Costa Azzurra. Un ex giocatore da salotto con piedi brasiliani che ha imparato ad usare la spada oltre al fioretto. Poteva finire in serie B ma l’offerta dell’Alessandria è stata irrinunciabile: si parla di 250mila euro e un contratto di 5 anni per il giocatore. Alessandria che ha deciso di fare la spesa in Alto Adige, solitamente in luglio meta di vacanzieri ma che invece nelle ultime settimane si sta trasformando in una botique. Martin è finito al Pavia, Campo si sta accasando al Piacenza, a Kiem non è stato rinnovato il contratto e la prestigiosa società piemontese nata nel 1912 e che è stata l’asilo infantile di Gianni Rivera non sembra limitarsi a Branca. Sul piatto ha messo 350 mila euro per Manuel Fischnaller. Una bella somma ma non ancora ritenuta all’altezza dall’Alto Adige che valuta il giocatore non meno di 500mila euro. C’è poi la volontà dell’attaccante di Signato di sperimentarsi un’altra volta in serie B dopo l’esperienza in chiaroscuro di Reggio Calabria. Però la cessione di Branca verso i “grigi” piemontesi è indice dei buoni rapporti dei due club e sul piatto l’Alessandria potrebbe mettere anche un contratto pesante per il giocatore che potrebbe indurlo ad adattarsi per un altro anno alla categoria anche perchè il patròn piemontese sta allestendo una rosa in grado entrare in B a porte spalancate dall’ingresso principale. E in Piemonte potrebbe finire anche Hannes Fink che sta bene all’Alto Adige ma che per diventare grande potrebbe anche giocare fuori dal cortile. Un bel flusso di liquidità per l’Alto Adige che però si troverebbe senza i pezzi più pregiati della squadra e soprattutto senza quella catena di sinistra (Martin-Branca-Fischnaller) che è stata sorgente del gioco e delle fortune della squadra. Dovrà essere brava adesso la società a individuare i giocatori giusti per il modello di gioco di mister Stroppa che non vuole i giovani della Primavera ma giocatori compiuti, non prospetti ma certezze per sviluppare un gioco “guerrigliero” nel campionato delle arti e dei mestieri che è la serie C. Dopo le uscite dovrà esserci il tempo delle entrate.

Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Tutti senza parole. I giocatori, incassata la mazzata della mancata iscrizione alla Lega Pro, sono calati in uno stato di shock incredibile. Tra i delusi da quanto accaduto Fabio Cristofoli, giocatore di assoluto livello che in queste settimane aveva respinto ogni offerta per rimanere in rossoblù: «Sono dispiaciuto e molto arrabbiato – afferma il bomber – perché questa situazione ha dell’incredibile. La mancanza di serietà dimostrata dalla società è assoluta: fino a pochi giorni fa sembrava tutto sotto controllo, prova è il fatto che da parte mia c’era già l’accordo per restare. Mi piacerebbe capire il perché di questa decisione, mi sembra assurdo abbandonare così un progetto che stava decollando». Dopo un campionato vinto in carrozza la delusione è palpabile: «Il torneo lo abbiamo vinto noi giocatori, sicuramente non la società – continua Cristofoli –, forse gli abbiamo dato un dispiacere trionfando in campionato. Una cosa è sicura: a Castiglione non mi vedrete più, il comportamento tenuto dalla società è assurdo, al limite del ridicolo». Deluso anche Luca Maccabiti. L’attaccante, tra i giocatori più legati alla maglia, ha incassato il duro colpo: «Nessuno del gruppo si aspettava una cosa simile – commenta Big Mac –, hanno buttato alle ortiche un lavoro stupendo. Nessuno della società ci ha informato, ci ritroviamo senza nulla. È una situazione bruttissima, pazzesca. Sembra impossibile che sia successo a noi». Mister Alessio Delpiano prova ad analizzare la vicenda: «Ci tengo a scusarmi per quanto affermato in un primo momento – osserva – erano parole dure, non sono abituato a perdere le staffe in quel modo. Il mio sfogo però nasce da un clima surreale: è evidente che non si tratta di un problema economico, ma di una scelta personale di qualcuno che ha voluto far affondare la barca e decidere delle sorti di tutti. Ho rinunciato a diverse squadre per Castiglione e l’ho fatto per un puro atto d’amore. Perdere tutto così fa male».

Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Quando una storia finisce lascia sempre degli strascichi. Come quando una coppia si separa dopo anni di matrimonio. Castiglione ha perso la sua squadra di calcio e lo fa nel peggiore dei modi, proprio come una relazione che si interrompe a pochi minuti dallo scambio delle fedi. Niente iscrizione alla Lega Pro, zero possibilità di ripensamenti. Tutto finito in un oblio sportivo senza precedenti. Ieri il colpo di scena non si è verificato. I vertici dirigenziali del Castiglione hanno disertato la riunione programmatica di Firenze, dove oltre alla votazione per il bilancio era prevista la consegna dei documenti per l’iscrizione. Nella nottata erano proseguiti i contatti serrati tra i dirigenti per trovare una soluzione last minute alla crisi. La posizione inamovibile di parte del quadro societario ha fatto però saltare ogni tipo di trattativa. Da Rossano Zilia a Enrico Viola: nessuno se l’è sentita di proseguire con il progetto rossoblù. Gli ultimi a mollare sono stati Serafino Gasparetti e Angelo Chiarini, insieme al presidente Ernesto Valerio. Tutto inutile. Un progetto che a conti fatti non ha mai entusiasmato una città come Castiglione, sempre fredda nei confronti della squadra (i dati sulle presenze allo stadio parlano chiaro). Stesso discorso si può fare per l’imprenditoria locale che di fatto ha lasciato soli i soci. Il tutto in un contesto economico sfavorevole. I motivi di questo clamoroso dietrofront però non sono solo legati ai fondi. Parte del budget infatti c’era (ovviamente risicato), come c’erano le basi per presentare fideiussione e tassa d’iscrizione. È mancata la volontà di provarci, di superare gli ostacoli e mandare avanti un sogno. Uno di questi ostacoli era lo stadio Lusetti, inagibile per la C (i costi della nuova tribuna sarebbero stati a carico del club). Detto questo ci sono anche delle responsabilità oggettive della società: un club senza debiti e senza aspettative di primato poteva benissimo lanciarsi in questa avventura. Addirittura era possibile iscrivere la squadra senza la fideiussione, cercando nuove soluzioni entro il prossimo 14 luglio (pagando una multa e partendo in campionato con un punto di penalizzazione). I tempi della rinuncia poi lasciano perplessi. Il no definitivo è arrivato a meno di 24 ore dal deposito in Lega dell’iscrizione. Una situazione che di fatto ha messo spalle al muro lo staff tecnico (mister Delpiano e il ds Gizzarelli ora difficilmente troveranno una nuova collocazione) e che costringerà tutta la rosa ad una corsa contro il tempo per avere un futuro. Gente rassicurata per mesi sulla sicurezza di un posto per il prossimo campionato tra i professionisti. Senza considerare poi le giovanili, con il duo formato da Gabriele Monelli e Stefano Cortesi (mai ufficializzati) che da settimane era al lavoro per creare un bacino solido. Il tutto in un surreale clima di silenzio, con la compagine sociale che non ha voluto commentare quanto accaduto, limitandosi a un comunicato stampa di poche righe senza uno straccio di motivazione sul forfait. Motivazioni che, si legge, verranno enunciate solo in futuro, tramite una conferenza stampa o un altro (l’ennesimo) comunicato. Tutto in fumo, senza nessuna prova d’appello. Un comune di oltre 23mila abitanti senza calcio, con la prospettiva di un settore giovanile tutto da inventare. Incredibile.

Ore 17.50 – (Gazzetta di Mantova) Il mondo è strano e il calcio lo è ancor di più, specie quando si tratta di calcio biancorosso. Così il Mantova, che 4-5 giorni fa era a un passo dalla sparizione, ieri a Firenze, nella sede della Lega Pro, si è presentato come uno dei club più solidi della categoria. «Abbiamo depositato l’iscrizione, completa di fideiussione e di tutti i pagamenti necessari – dice il presidente Sandro Musso – e aspettiamo tranquilli l’ufficialità della nostra iscrizione al campionato da parte della Lega. Certo – aggiunge il numero 1 di Viale Te – qui il quadro è disastroso. Da quanto abbiamo potuto constatare, sono tantissime le società che si sono iscritte senza fideiussione e che dunque, come minimo, partiranno con dei punti di penalizzazione. Notizie ufficiali non ce ne sono, ma fra i presidente circolava la voce di un possibile slittamento dei campionati di due o più settimane». Tre club (vedi tabella a destra) sono già saltati e altri dodici sono a rischio, avendo adesso tempo fino al 14 luglio per presentare le fideiussioni. A naso, sarà arduo – nonostante i ripescaggi – allestire tre gironi da 20 squadre come lo scorso anno. Ma questi sono discorsi che si cominceranno a fare a metà luglio e anche più in là, visto che su alcuni club regolarmente iscritti (ad esempio la Torres) c’è la spada di Damocle delle inchieste sul calcioscommesse. Nel girone A, comunque, al momento hanno già salutato la compagnia il Monza fallito e il Castiglione, che hanno rinunciato a presentare l’iscrizione. E a rischio sono Real Vicenza, Venezia e il neoretrocesso Varese. Dell’iscrizione senza problemi del Mantova è giustamente orgoglioso anche Bruno Bompieri: «Ci siamo svenati – dice sorridendo il socio biancorosso -, ma anche stavolta abbiamo salvato il Mantova. Non mi sorprende che il Castiglione e altre società non ce l’abbiano fatta, perché è davvero dura andare avanti in questo calcio. Adesso spero che Mantova risponda presente e che dia una mano a Sandro Musso, sostenendo il progetto con delle sponsorizzazioni». A proposito di Sandro Musso, ieri il presidente a Firenze ha anche partecipato all’assemblea di Lega che, per la seconda volta in pochi mesi ha bocciato il bilancio 2013-2014, sfiduciando di fatto il presidente Mario Macalli. A tal riguardo la Lega ha emesso una nota: «Il bilancio 2013-1014 della Lega Pro non è stato approvato per la seconda volta dopo l’assemblea del 15 dicembre scorso con 38 voti contrari, 23 favorevoli, 2 astenuti e 6 assenti. Il dibattito è durato due ore e prima di procedere alla votazione, Antonio Rizzo, vicepresidente della Lega Pro e i consiglieri Alessandro Barilli e Giovanni Lombardi avevano confermato l’intenzione di procedere, una volta completate le indagini della Magistratura e della Procura federale sui recenti casi di illeciti, a una convocazione dell’assemblea per l’elezione di nuovi vertici». «Noi abbiamo votato per l’approvazione – racconta Musso -, ma c’era un fronte, capitanato dai presidenti toscani, molto deciso a dire no». Adesso ci sarà l’elezione di nuovi vertici oppure si andrà incontro al commissariamento.

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pronti ai classici ponti d’oro, per trattenere il nuovo “figlio del Bottecchia” e ricominciare da lui. Eroe neroverde Federico Maracchi lo è diventato in quella sorta di spareggio che è stata la gara con l’Albinoleffe. Quel giorno il ragazzo di Trieste è stato definitivamente adottato dal popolo dei ramarri, conquistando (dettaglio non da poco) anche il cuore del presidente Mauro Lovisa. Lunedì, per la prima volta, la società ha affrontato seriamente l’argomento Maracchi. È una classica offertona, quella che ha messo sul piatto il Pordenone: ora toccherà al centrocampista e al suo entourage dare una risposta. Il “pendolino” sembra dalla parte del sì, ma il verdetto arriverà solo nei prossimi giorni, quando il quadro-ripescaggio sarà più nitido. Si allontana dal neroverde invece Daniele Mattielig, lasciato libero di ascoltare tutte le proposte. In testa c’è la Triestina del nuovo ds Pinzin. Non confermati Pramparo e Maniero, scalzato, quest’ultimo, dall’arrivo del portiere Vicario. Resta l’interesse per Pietribiasi: l’assalto partirà quando il ripescaggio sarà quasi una certezza.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Restando legati a Firenze, dove nacque Gino Bartali e dove ieri si è svolta l’assemblea delle società di LegaPro, si potrebbe usare la popolare frase del Ginaccio, sintetizzando bene la situazione. Intanto si profila un inizio agonistico ritardato. Per la seconda volta (era già successo a dicembre), l’assemblea ha rigettato il bilancio 2013-14. Di fatto ha sfiduciato Mario Macalli, assente perché deferito. Non solo: i 38 voti contrari (23 favorevoli, 2 astenuti e 6 assenti) sono altrettanti schiaffi al trumvirato Tavecchio-Lotito-Macalli, al centro di polemiche negli ultimi mesi. La “rivolta toscana” potrebbe essere la prima crepa nella governance di Lega e Federazione. PROSPETTIVE – Cosa succederà ora? Già prima dell’inizio il vicepresidente Antonio Rizzo e i consiglieri Alessandro Barilli e Giovanni Lombardi avevano annunciato l’intenzione di convocare nuovamente l’assemblea per eleggere un nuovo direttivo, una volta completate le indagini sui diversi casi d’illecito. Difficile che si aspetti tanto. Altri spingono per le dimissioni immediate di Macalli e il commissariamento. Il Pordenone non era in LegaPro nella stagione 2013-14 e formalmente non lo è più oggi, essendo retrocesso. Pare di capire però che, dopo essere stato fra le società che appoggiavano Macalli (e quindi Lotito), negli ultimi tempi il sodalizio neroverde si sia fatto “rapire” dal vento di rinnovamento, non disdegnando un direttivo più giovane e adeguato ai tempi. ISCRIZIONE – Scadeva ieri alle 19 il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al campionato di Lega Pro 15-16. Si sono iscritte 57 squadre sulle 60 aventi diritto. Oltre al Monza (fallito) non hanno presentato la domanda Castiglione e Grosseto. Ben 12 delle 57 domande non hanno allegata la fideiussione di 400 mila euro. Fra queste Real Vicenza, Varese e Venezia. Ora la Covisoc esaminerà la documentazione pervenuta. Entro il 5 luglio comunicherà a ciascuna società lo stato della domanda e l’eventuale documentazione mancante. La vera ghigliottina scatterà il 14 luglio, termine ultimo per completare il pacchetto. Il 17 luglio la Figc comunicherà quali domande saranno state accettate. Solo allora conosceremo quanti posti saranno disponibili per le società che intendono, come il Pordenone, chiedere il ripescaggio presentando la fideiussione di 400 mila euro e la «tassa» a fondo perduto di mezzo milione di euro. Intanto si va verso lo spostamento dell’inizio dei campionati di B e C a ottobre.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia si iscrive e «prende tempo» ma le trattative per la cessione della società, obiettivo imprescindibile per avere chance di tenersi stretta la Lega Pro, sono ancora ad un punto morto. L’atto formale finalizzato a cercare di rimanere in corsa per presentarsi al via del prossimo campionato è stato compiuto ieri, con il segretario Davide Brendolin a consegnare manualmente a Firenze la richiesta di ammissione in Lega Pro. Una domanda che, come si sa da settimane, seppur accompagnata da assegni per l’importo richiesto di 35 mila euro a titolo di tasse d’iscrizione, è stata presentata (con la firma di una delegata di Korablin, inibito e impossibilitato a rappresentare legalmente il suo club) largamente incompleta. Il 10 luglio la Covisoc boccerà il Venezia poiché all’appello mancano la fideiussione da 400 mila euro e le attestazioni degli avvenuti pagamenti degli stipendi di marzo-aprile, iva e ritenute Irpef da settembre a dicembre e di marzo-aprile, mentre per i contributi Inps (degli stessi periodi) la richiesta di rateizzazione pare sia andata a buon fine. Una volta respinto il club lagunare avrà tempo per presentare ricorso fino al 14 luglio, ma perché sia fondato e ammissibile è necessario che tutte le pendenze citate poc’anzi risultino saldate. Per questo è vitale che una nuova proprietà accetti e abbia le risorse economiche per subentrare a Yury Korablin ripianando subito circa due milioni di euro. Una somma parziale che non prevede il budget per ricostruire una squadra che da oggi non esiste più: dal 1. luglio infatti il ds De Franceschi e tutti i giocatori (tranne Legati e Raimondi) sono ufficialmente svincolati o rientrati alle società di appartenenza per fine prestito. «A che punto è il tentativo di vendita del Venezia? Purtroppo non ho novità – ha ammesso ieri pomeriggio l’avvocato Fausto Baratella che si sta occupando di cercare acquirenti per conto di Korablin -. Si è fatto sotto anche qualche soggetto nuovo, ma siamo ancora fermi alle chiacchiere e ai sondaggi, quindi è evidente come io non posso né voglio creare illusioni di alcun tipo». Le cifre dell’operazione sono noto, 28 mila euro per rilevare il 100% del club arancioneroverde da un Korablin che sembrerebbe disposto anche a tenerne per sè il 25% saldando nella stessa proporzione (un quarto) i due milioni di passivo. Da oggi, essendo virtuale l’esclusione del Venezia dalla Lega Pro, potrebbe iniziare in parallelo l’operazione per fondare un nuovo Venezia pronto a subentrare ripartendo dalla serie D.

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il comunicato, diffuso poco dopo le 16, certifica ufficialmente la boccata d’ossigeno che il Venezia prova a prendere in attesa di capire se la spina verrà staccata o meno entro le 19 del 14 luglio. Il segretario Davide Brendolin si è recato ieri mattina negli uffici della Lega Pro a Firenze per consegnare la documentazione necessaria all’iscrizione alla prossima stagione 2015-2016. Priva, però, della parte più importante e cioè della fidejussione necessaria per considerare l’ostacolo definitivamente superato. Tutto come previsto, insomma, senza colpi di scena dell’ultimora: «Il segretario generale del F.B.C. Unione Venezia Davide Brendolin – si legge nella nota diffusa dal club arancioneroverde – ha depositato questa mattina presso gli uffici della Lega Pro di Firenze, la domanda di iscrizione al campionato di Lega Pro Stagione Sportiva 2015-2016 correlata dai necessari assegni circolari. Non è invece stata depositata la fideiussione bancaria. Il club avrà tempo fino al 14 luglio per presentare la documentazione mancante e sanare così la propria posizione». Cosa significa questa mossa? Che sostanzialmente il Venezia prende tempo, per capire se il mandato a vendere firmato da Yury Korablin e consegnato nelle mani di un intemediario che preferisce rimanere anonimo potrà produrre qualcosa di concreto: «A oggi – sottolinea il legale mestrino Fausto Baratella – non abbiamo novità sostanziali. E quando dico sostanziali intendo che non ci sono trattative avviate che facciano pensare alla svolta. Mi fermo qui, perché ovviamente c’è tutto l’interesse da parte nostra a trovare interlocutori credibili da qui al 14 luglio». Detto che una cordata romana e che Renzo Corvezzo, che pure aveva tentato una manovra di avvicinamento, sono stati considerati interlocutori non credibili e che le smentite su Lino Diquigiovanni sono continuate a piovere a getto continuo, al momento si devono considerare le trattative per la cessione arrivate a un punto morto. Niente, insomma, fa pensare a sviluppi imminenti, ma la situazione può cambiare da un momento all’altro. Prima di tutto perché i debiti esistenti sono tutto sommato contenuti (poco più di due milioni di euro comprese le pendenze verso i fornitori) e poi perché Korablin è disponibile a trattenere a sé il 25% del pacchetto azionario, con tutti gli oneri che ne conseguono, per agevolare ulteriormente il buon esito della trattativa. «Quello che dovevamo e potevamo fare – sospira Scibilia – noi l’abbiamo fatto. Completeremo gli ultimi dettagli fra oggi e domani e poi non ci resterà che aspettare e capire se ci sarà uno sblocco della situazione. Ovviamente se ci saranno novità informeremo prontamente gli organi di informazione e i tifosi. Non è morta la speranza». I quali, nonostante la speranza sia l’ultima a morire, sono preparati al peggio e psicologicamente sono pronti a ripartire ancora una volta dai dilettanti. E dire che il lavoro del direttore sportivo Ivone De Franceschi è stato al di sopra di ogni possibile critica. Appena due giocatori sotto contratto (Elia Legati e Andrea Raimondi), tutti gli altri in regime di svincolo senza che, dunque, gli stessi rappresentassero un costo vivo per il club. Se il Venezia dovesse fallire, Legati e Raimondi si svincolerebbero a parametro zero dopo apposito provvedimento federale. A quel punto sarebbero liberi di accordarsi con qualsiasi club. L’Avellino ha smentito di avere un accordo con il difensore di Fidenza, mentre Raimondi potrebbe trovare sistemazione nel Pavia di Michele Marcolini. In tema di mercato De Franceschi ha bloccato una serie di giocatori e pure un allenatore per sostituire Michele Serena, passato nel frattempo al FeralpiSalò. Ma la buona volontà del dirigente padovano potrebbe risultare vana, considerato che la situazione dopo gli ultimi sviluppi sembra comunque volgere al peggio. Da queste parti hanno già vissuto situazioni come l’attuale. In molti sperano ancora, da qui al 14 luglio tutto può accadere. E ci sono abituati. Per questo, se fallimento dovesse essere, Venezia è pronta a rialzarsi ancora. Per la terza volta.

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) L’Unione Venezia tira avanti almeno per altri dieci giorni. Quel che accadrà in questo lasso di tempo lo si conoscerà giorno dopo giorno. Ieri il segretario Davide Brendolin, è andato a Firenze, sede della Lega Pro, per consegnare la domanda di ammissione al prossimo campionato corredata dall’assegno di 35 mila euro e la documentazione richiesta, ma naturalmente non la fideiussione di 400 mila euro. «Tutta la documentazione prodotta è stata ritenuta in regola» spiega il direttore generale Scibilia, «ovvio che mancano la fideiussione e la certificazione dell’avvenuto pagamento del pregresso. Sono stati guadagnati dieci giorni di tempo, spero che chi è veramente interessato alle sorti del Venezia esca allo scoperto. Korablin? Non si è fatto sentire neanche ieri, tramite interposta persona gli abbiamo comunicato i passi effettuati in giornata». Cessione. Altra giornata interlocutoria, senza elementi concreti anche su questo fronte. «Ho ricevuto qualche telefonata di curiosità e di interessamento» dichiara l’avvocato Baratella, «ma niente di concreto per affermare che ci sia una trattativa possibile». Ieri il Venezia ha presentato quando meno la domanda di ammissione al prossimo campionato. «Sì, ho saputo, almeno non ci siamo chiusi subito la porta in faccia. Ci restano dieci giorni perché qualcuno presenti un’offerta concreta che consenta il passaggio di proprietà e la salvezza della categoria». Compagnia. Venezia, e non solo. Monza e Castiglione sono già fuori dalla Lega Pro. Gli arancioneroverdi sono in buona compagnia tra i club che ufficiosamente hanno presentato la documentazione incompleta: Reggina, Martina, Real Vicenza, Varese, Paganese, Ischia, Barletta e Savona, almeno. Oggi parte il calcio mercato, Venezia ovviamente alla finestra con tutti i giocatori liberi, fatta eccezione per Legati e Raimondi che avevano firmato un biennale. Il sindaco. In coda al passaggio di consegne della presidenza della Reyer, Luigi Brugnaro si è soffermato anche sul calcio, confermando quanto espresso nei giorni passati. «Se arriva qualcuno che mette i soldi e salva il titolo della Lega Pro, bene», ha detto, «altrimenti si riparte dalla serie D. Adesso c’è solo una categoria di differenza. In quel caso controlleremo di persona chi vorrà rilanciare le sorti del calcio veneziano. Vogliamo solo gente seria, sarò io a dare il via libera all’operazione. Il Venezia si è iscritto senza fideiussione? Nelle scelte della proprietà attuale non posso interferire, non vorrei però ritrovarmi con il cerino acceso in mano il 10 luglio, i tempi sarebbero strettissimi per mettere in piedi una nuova società».

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Colpo di scena. Un comunicato diffuso ieri pomeriggio alle 16.07 certifica la sorprendente (ma non troppo) svolta al quartier generale del Real Vicenza di via Benedetto Marcello: «La società Real Vicenza- si legge nella nota inviata agli organi di stampa – comunica che in data odierna è stata depositata la documentazione relativa alla domanda di iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro mancante della Fidejussione bancaria e degli assegni circolari in attesa degli sviluppi di una trattativa in corso per la cessione della società». Cosa significa il passaggio in questione? Che il presidente Lino Diquigiovanni evidentemente qualcosa in mente lo deve pur avere, se ha preferito prendersi altre due settimane di tempo prima di scrivere la parola fine sulla storia del Real Vicenza: «Confermo l’iscrizione – spiega l’imprenditore vicentino – non abbiamo versato la fidejussione, ma ci siamo iscritti. Aspettiamo fino al 14 luglio, nel caso se dovessimo concludere la cessione del club e perfezionare l’iscrizione stessa, il Real Vicenza partirebbe con un punto di penalizzazione nel prossimo campionato». Fra le righe il messaggio è chiaro. C’è una trattativa per la cessione societaria in corso. Con il Venezia? I tempi sembrerebbero coincidere, ma le smentite fioccano a raffica da tutti i fronti. Con Rino Dalle Rive? Non è da escludere, anche se tutti smentiscono. Del resto il patron dell’AltoVicentino ha due strade davanti a sé. Il ripescaggio in Lega Pro sborsando 500mila euro, considerato da diverse fonti a questo punto probabile visto che già dieci squadre hanno rinunciato a presentare domanda, oppure l’acquisto del titolo sportivo di una realtà limitrofa della stessa provincia (il Real Vicenza appunto). Diquigiovanni ha dichiarato di non avere contatti con Dalle Rive da oltre due mesi, dietro le quinte c’è chi giura l’esatto opposto. Non resta che attendere, per capire come evolverà la situazione. Per ora il Real Vicenza è ancora in vita.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Sembrava tutto finito. E invece è arrivato il colpo di coda del presidente Lino Diquigiovanni. Ieri il Real Vicenza ha depositato l´iscrizione al campionato di Lega Pro per il prossimo anno, mancante però della fideiussione bancaria. Un passo avanti, e mezzo indietro. Che significa? Tutto in regola, eccetto il pagamento. Si sa, non per motivi economici. La disponibilità c´è, e la fideiussione è pronta per essere depositata. Ma l´intenzione di Diquigiovanni rimane quella di lasciare il mondo del calcio. Però il patron biancorosso aveva annunciato più volte di voler cedere il titolo qualora si fosse presentato qualcuno con idee concrete per il futuro. E pare che negli ultimi giorni si siano fatti avanti dei misteriosi acquirenti, tanto da portare la società a posticipare ancora la chiusura (se mai ci sarà, vien da dire oggi). L´iscrizione senza il deposito della fideiussione, infatti, rinvia la scadenza di altri quindici giorni. Il Real Vicenza avrà ora tempo fino al 14 luglio per rendere regolare la richiesta, depositando la fideiussione, e potersi giocare così la prossima stagione in Lega Pro. C´è ancora speranza. Ma bisogna rimanere con i piedi per terra: già negli scorsi giorni Diquigiovanni aveva reso nota una possibile trattativa, specificando però che l´accordo sarebbe ancora lontano dall´essere raggiunto. Con chi? La società su questo punto rimane blindata e non dà indizi. «Preferiamo non dire nulla al momento – ha dichiarato Barbara Diquigiovanni -, non c´è nulla di certo. Non vogliamo illuderci». Anzi, qualcosa l´hanno detto: «Non è Dalle Rive». Nonostante tutte le dicerie che comunque rimangono vive, insomma, sembra che il connubio tra i due imprenditori vicentini non sia la strada intrapresa da Lino Diquigiovanni. Alcuni nell´ambiente parlano di una cordata romana che si è avvicinata al Real. Ma per il momento rimangono chiacchiere. Quel che è sicuro è invece che se questa vicenda dovesse andare a buon fine, la squadra iscritta e che il prossimo anno militerà in Lega Pro partirà con una penalizzazione. Di quanto? Si parla di uno o due punti, ma sarà una decisione che spetterà alla Federazione successivamente. E il possibile ruolo di Diquigiovanni quale sarà nella nuova società se dovesse esserci una cessione? «Sono cose di cui non si è ancora parlato – spiega la figlia dell´imprenditore Barbara ­, dipenderà probabilmente da che ruolo potrebbero darci. Ma al momento l´intenzione rimane di non continuare». La partita è riaperta. Si allunga l´attesa e l´esito è più che mai incerto. E torna in casa Real l´ottimismo. Un ottimismo però che è ancora lontano dal diventare realtà.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Sereno, disteso e rilassato, ma ogni frase era una sciabolata portata fino in fondo seppur col sorriso sulle labbra. Stefano Rosso, ospite ieri sera in diretta negli studi di Sky per una lunga panoramica dedicata al Bassano, non ha lesinato i colpi scagliati col pugno di ferro ma foderato di velluto. Prima l´attacco alle istituzioni del calcio coi vertici da azzerare, poi, incalzato sul tema del ripescaggio dal conduttore, Stefano Rosso ha sottolineato come abbia ricevuto «risposte di sistema, dove nessuno si prende mai la responsabilità di dirti che sei fuori». Quindi ha rimarcato un concetto. «Quest´anno prima dell´epilogo della vicenda Novara avevamo vinto il campionato sul campo, poi siamo stati fermati dal Monza prossimo al fallimento. Lo stesso Monza che ai playout ha fatto retrocedere un´altra squadra, salvo poi fallire del tutto due giorni dopo… E così, dopo aver accarezzato la B tutta la stagione, ora rischiamo di vederci soffiare sotto il naso anche col ripescaggio» – ha concluso caustico. In precedenza, ripercorrendo la genesi dell´avvicinamento della sua famiglia al calcio, ha sottolineato come la loro azienda venga accostata da anni a tantissimi club di serie A («Al Vicenza praticamente ogni volta»), «tuttavia noi siamo legati esclusivamente al Bassano e alla nostra città, anche mio padre Renzo che inizialmente seguiva, adesso va molto più spesso al Mercante che a San Siro»

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Una squadra in uscita. Con tanto di modulo. Eccola qui, 4-2-3-1, come di prassi nel Bassano dell´ultimo biennio: Rossi tra i pali, linea difensiva con Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; mediana a due con Casarini e Cortesi; trequarti composta da Furlan rifinitore, Cattaneo e Spadafora sugli esterni e Pietribiasi punta centrale. In panchina l´altro portiere Grandi e Ingegneri primo cambio. Da oggi tutti questi giocatori sono liberi di accasarsi altrove, il contratto con la Virtus è scaduto. Molti di loro sono in trattativa col digì Seeber per un rinnovo, altri saluteranno in ogni caso. Ci riferiamo a Grandi e Ingegneri, tornati per fine prestito a Cesena, a Casarini e Spadafora che per lo stesso motivo rientrano a Savona e allo stesso Cortesi, ripreso nell´orbita Atalanta. Tutti gli altri però sono in ballo, inclusi chi, come Pietribiasi e Cattaneo, parevano ad un passo dal prolungamento e invece questa rinegoziazione non solo non è così semplice ma pure dannatamente più lontana. Per Cattaneo la forbice tra domanda e offerta non è proprio pochissima roba e per il Condor si è inserito il Pordenone con argomentazioni convincenti. Per entrambi e non solo per loro – la prima scelta è naturalmente Bassano ma è anche capibile come diversi di loro intendano ottimizzare due annate vissute da primi della classe, anche perchè a queste latitudini gli ingaggi sono tutt´altro che munifici e dunque si gioca anche sulla manciata d´euro di differenza. Detto che nel frattempo la punta Munarini e il difensore Bortot sono rientrati alla base rispettivamente da Savona e Padova, per tutti gli altri svincolati le richieste non mancano. Su Nicola Bizzotto il Padova ci ha fatto una malattia, lo sta corteggiando più di uno spasimante perdutamente innamorato già dal primo appuntamento. A dire il vero il Padova, che balzato in C, vorrebbe giustamente agguantare la B al primo colpo, li vorrebbe tutti: Bizzotto in prima battuta ma anche il suo socio in affari di retroguardia, Giusto Priola, poi quel creativo di Furlan. Nel resto del gruppo, pare alle porte il rinnovo annuale del portiere Rossi e gli altri potranno restare se si adegueranno alle cifre proposte da via Piave perchè il primo e unico comandamento del Soccer Team è salvaguardare il bilancio e non sforare il budget rigorosissimo e contingentato, in ossequio a una gestione virtuosa che qui è e sarà sempre fiore all´occhiello. E mentre in Lega Pro è caos iscrizioni (Monza, Castiglione, Grosseto e Barletta hanno già gettato la spugna), hanno problemi di vario genere Savona, Pisa, Ischia, Vigor Lamezia, Reggina, Venezia, Martina, Varese e Paganese. In merito ai ripescaggi, infine, con Parma, Catania e Teramo formalmente fuori dai giochi della B nella corsa alla cadetteria perduta, Bassano è in fondo ma c´è.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La notizia è rimbalzata in tarda serata da Genova, sponda blucerchiata, e vorrebbe il Vicenza vicinissimo all’acquisto dell’esterno Marco Marchionni. L’ex esterno di Juventus, Parma, Fiorentina, nella scorsa stagione è finito ai margini nella Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, e adesso sarebbe pronto a sposare la causa biancorossa. Marchionni, voluto dal tecnico Marino, andrebbe a coprire la corsia di destra dell’attacco berico, andando a portare qualità ed esperienza. Dopo la conferma di Marino, la dirigenza berica ha fatto sapere di voler confermare gran parte della rosa protagonista della passata stagione, anche se sono in tanti ad essere tornati alla base per fine prestito. E’ il caso dei difensori Sampirisi e Manfredini, rincasati rispettivamente al Genoa e al Sassuolo, che però hanno buone possibilità di essere riacquistati dal Vicenza che vorrebbe puntare su di loro anche per il campionato che sta per partire. Sampirisi è richiesto dal Cesena, ma il terzino di Caltagirone ha già fatto sapere che la sua preferenza va al ritorno a Vicenza. Moltissime sono invece le probabilità che in biancorosso torni anche Manfredini, frenato nei play off da un problema al tendine che l’ex difensore di Atalanta, Genoa e Sassuolo ha curato in giugno in un clinica specializzata a Barcellona con risultati che lo staff medico del Sassuolo ha definito buoni. Manfredini rientra nella trattativa che la società neroverde e il Vicenza ieri hanno portato avanti per definire la cessione di Giovanni Sbrissa al Sassuolo, operazione che prevede la cessione definitiva del giovane mediano di Castelfranco al Sassuolo in cambio di Manfredini e di circa un milione di euro; intesa che di fatto è ormai conclusa e che verrà ufficializzata probabilmente oggi. Al momento è più complicato il ritorno a Vicenza dei centrocampisti Moretti e Di Gennaro, anche se l’ex padovano non resterà sicuramente a Catania considerato che la società siciliana sarà sicuramente retrocessa per illecito in Lega Pro, ma dopo l’ottimo campionato disputato in biancorosso e i sette gol realizzati, la concorrenza per Moretti è forte. Di Gennaro invece ha un altro anno di contratto con il Palermo e spera di aver una chance in serie A dove il Torino di mister Ventura potrebbe anche decidere di puntare sulle prestazioni dell’ex biancorosso. In serie B Di Gennaro è corteggiato dal Bari che ha deciso di consegnare le chiavi del centrocampo pugliese al metronomo milanese; un Bari pronto a mettere sul tavolo un ingaggio importante, che difficilmente il Vicenza potrà pareggiare. Complicata è anche la situazione dell’attaccante Ragusa, pupillo di mister Marino che il Genoa ha riscattato dal Pescara lunedì scorso acquisendo la totalità del cartellino dell’esterno di Messina. Ragusa non resterà sicuramente al Genoa, probabile che venga girato in serie B dove il Cesena ha già mosso passi importanti per accaparrarsi le prestazioni di Ragusa che piace anche alla Salernitana dove è stato bene e dove ha fatto sapere, nel caso, di tornare volentieri. Il Vicenza al momento è alla finestra in quanto sta cercando di acquisire in prestito dalla Juventus Mame Thiam, lo scorso anno al Lanciano. Thiam è un calciatore che, come Ragusa, può giocare esterno d’attacco oppure punta centrale, e quindi è probabile che l’arrivo di uno escluda l’altro.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Thomas Manfredini tornerà in biancorosso. Giovanni Sbrissa verrà invece ceduto al Sassuolo, ma rimarrà a Vicenza in prestito. È questo, in estrema sintesi, il risultato dell´intensa giornata di trattative condotte da Paolo Cristallini, direttore sportivo della società di via Schio. I trasferimenti non sono stati ancora ufficializzati, perchè tutte le firme necessarie verranno messe oggi. Andiamo comunque con ordine, partendo dal giovane centrocampista il cui cartellino sarà interamente del Sassuolo; il contratto che verrà siglato sarà di durata pluriennale. E per quanto attiene invece a Manfredini? Il difensore arriverà a Vicenza a titolo definitivo e firmerà un´intesa di due anni. È questo ciò che è stato deciso al termine di una lunga riunione che si è conclusa nella serata di ieri. Dopo l´incontro abbiamo raggiunto telefonicamente Cristallini, che ha detto: «Le firme saranno messe domani (oggi per chi legge, ndr) ma l´accordo c´è. Abbiamo portato avanti le operazioni con l´intendimento di mantenere per quanto possibile l´ossatura della passata stagione, in modo che il tecnico abbia una base importante su cui continuare il lavoro cominciato l´anno scorso».Per quel che riguarda la cessione di Sbrissa si parla di una cifra importante, che si aggira attorno al milione e 400mila euro. «No, non è questa la cifra – puntualizza Cristallini – anche se senza dubbio per il Sassuolo si tratta di un impegno considerevole». Per il Vicenza, poi c´è il non trascurabile vantaggio di poter contare sul giovane anche l´anno prossimo. «Era un obiettivo – prosegue il ds – che ci eravamo posti. Da quando abbiamo avuto la certezza della conferma di Marino ci siamo messi al lavoro per cercare di avere diversi giocatori della passata stagione. Lo sforzo economico del Sassuolo? Al riguardo mi sento di dire che la società neroverde si è aggiudicata uno dei giovani giocatori più importanti del panorama calcistico nazionale».Viste le prestazioni della passata stagione si può valutare molto positivamente anche il rientro di Manfredini, anche se restano dei dubbi sulle sue condizioni di salute. «Thomas – spiega Cristallini – sta portando a termine un ciclo di terapie che si concluderà domani, poi avrà una ventina di giorni per mettersi alla pari dei compagni quando partiremo per il ritiro. Le indicazioni, comunque, sono tutte positive e la situazione nel suo complesso è rassicurante.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Fumata bianca per la mezzala Giuseppe Arvia, lascia i giallorossi Tommaso Lelj. Sono giorni di grande lavoro in casa dell’Este che ieri si è assicurato le prestazioni di Arvia, classe 1988, in forza nell’ultimo campionato alla Triestina (26 partite), mentre nelle tre stagioni precedenti aveva collezionato 92 gare (due gol) con il Tuttocuoio tra Seconda divisione di Lega Pro e serie D. Nato come terzino destro nel settore giovanile dell’Empoli, negli ultimi anni Arvia ha cambiato ruolo giocando appunto come mezzala. Nel suo curriculum figurano anche le esperienze con Rosignano, Pro Vasto, Melfi e Valenzana. «È un giocatore versatile che a destra può ricoprire tutti i ruoli, con grande corsa, personalità ed esperienza – spiega il tecnico Andrea Pagan – Sin da quando sono arrivato a Este volevo una mezzala con un certo tipo di dinamismo, e non potendo tenere Rubbo (si è accasato all’Altovicentino, ndr) ci siamo mossi sul mercato. C’erano alcune possibilità, ma Arvia era la nostra prima scelta e sono molto contento che siamo riusciti a trovare l’intesa». Non resterà invece in giallorosso capitan Lelj, molto vicino all’accordo con il Rapallo Bogliasco che milita nella serie D ligure. «La trattativa è a buon punto – conferma il centrocampista vicentino – anche se ci sono ancora dei dettagli da valutare, è questione di qualche giorno. Se non dovesse essere raggiunta l’intesa, rimetterò in gioco le altre possibilità che ho in zona, anche quella con la Luparense San Paolo. Sono in ottimi rapporti con il direttore sportivo Briaschi avendolo avuto a Marano, e mi ha fatto piacere ricevere la sua telefonata per un progetto importante come quello di San Martino di Lupari. Non è una questione di categoria, l’avevo già fatto proprio a Marano, ma in questo momento è più probabile che vada al Rapallo Bogliasco». Il capitolo Este è chiuso. «Lì ho giocato tre delle ultime quattro stagioni, ed è terminato un ciclo. Mi sono incontrato con la dirigenza e abbiamo valutato insieme che non ci sono più le condizioni per andare avanti, ma ci siamo lasciati in ottimi rapporti. Rimarrò sempre legato a questa società».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Il quarto acquisto del mercato dell’Este arriva dalla Triestina: dopo Ferdinando Mastroianni, Matteo Ton e Nicolò Montin, ieri la società ha annunciato Giuseppe Arvia, centrocampista 27 anni, originario di Pontedera, in Toscana. Cresciuto nelle giovanili dell’Empoli, Arvia ha vestito in seguito le maglie di Valenzana, Melfi, Pro Vasto e Tuttocuoio (Lega Pro), Rosignano e, appunto, Triestina (serie D). È una mezzala ma può anche adattarsi a fare il terzino destro, ruolo peraltro in cui i giallorossi sono abbastanza scoperti. Nel frattempo, l’entourage atestino sta cercando il sostituto del capitano Tommaso Lelj che ha deciso di cambiare aria, accordandosi con il Rapallo Bogliasco, formazione ligure che milita sempre in serie D. Chi dovrebbe restare è invece il Alessandro Lorello: nei giorni scorsi il portiere aveva messo in dubbio la sua permanenza ma gli ultimi colloqui chiarificatori con il nuovo allenatore Andrea Pagan hanno avuto esito positivo. Il «sì» definitivo deve ancora arrivare, ma dopo le partenze di Rubbo, Rondon, Lelj e, molto probabilmente, pure di Meneghello, la società spera di trattenere almeno un elemento della vecchia guardia.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Andrea Pierobon ha detto basta. Dopo 646 partite (210 delle quali in maglia granata), alla soglia dei 46 anni – li compirà il prossimo 19 luglio – il portierone ha deciso di smettere con il calcio giocato. Ora comincerà un’altra avventura, ancora sotto i colori del Cittadella, società nella quale è cresciuto, ha debuttato e concluso la sua straordinaria carriera. Pierobon è diventato il calciatore più “vecchio” nella storia del calcio professionistico nazionale, superando Marco Ballotta che si è fermato a 44 anni e 38 giorni giocando in Genoa-Lazio dell’11 maggio 2008. Il portierone ha stabilito il nuovo record di “anzianità” il 29 marzo 2014, in Avellino-Cittadella, scendendo in campo a 44 anni, 8 mesi e 10 giorni, record che ha continuato ad aggiornare fino al 22 maggio scorso, ultima gara di campionato. Ieri pomeriggio, alla sede di via Cà dai Pase, davanti a Stefano Marchetti la sofferta decisione di appendere i guantoni al chiodo. «Credo sia stata una scelta sofferta da parte di Andrea – sottolinea il direttore generale granata – ma anche giusta. Pierobon ha dato tanto al Cittadella, e continuerà a farlo, sotto una veste diversa, con altre mansioni». Ecco l’idea di Marchetti: «Io lo vorrei preparatori dei portieri, ne abbiamo discusso assieme e avremo modo di tornare sull’argomento. Ne riparleremo, serenamente, con calma». Andrea Pierobon è stato uno dei giocatori che più ha sofferto per la retrocessione del Cittadella. Del «suo» Cittadella, perché Pierobon qui ci è nato e cresciuto, anche calcisticamente. Le lacrime versate la sera del 22 maggio scorso, al termine di Cittadella-Perugia (terminata 0-2) hanno lasciato il segno nel giocatore, che anche nei giorni seguenti la partita aveva detto di non pensare ad altro che non fosse la retrocessione della squadra. Un mese trascorso in silenzio, quasi isolato nella “sua” Cittadella, evidentemente ancora amareggiato per la contestazione dei tifosi: quella scritta «vergognatevi» che campeggiava sullo striscione appeso dopo Cittadella-Perugia l’ha fatto stare male. «Sinceramente me l’aspettavo», confida Claudio Foscarini, raggiunto telefonicamente nella serata di ieri. L’ex allenatore del Cittadella quindi aggiunge: «Dopo la retrocessione penso che Andrea dentro di sè abbia deciso di smettere. Credo sia la soluzione giusta, il momento di passare dall’altra parte». Foscarini avvalla la carriera di preparatore: «Ho sentito che potrebbe allenare i portieri, ne sarei felice e penso che Andrea abbia tutte le carte in regola per farlo, e bene. Ha una lunga esperienza alle spalle, un bagaglio tecnico che potrà trasmettere agli altri, insegnando tutti i segreti di un mestiere che conosce fin nei minimi particolari». Anche Foscarini ritiene la decisione di Pierobon davvero sofferta: «In cuor suo penso gli sia passata l’idea di giocare un altro anno. Del resto Pierobon fisicamente sta ancora bene, ha condotto una vita professionalmente esemplare e mantenuto sempre il giusto atteggiamento, dentro e fuori dal campo. Non dev’essere stato semplice dire al direttore «smetto», ma ritengo abbia fatto la scelta migliore. Il Cittadella è la sua vita, il suo futuro me lo immagino ancora dipinto di granata». Il portierone granata in questi giorni è impegnato nel “Cittadella Camp” a Cavallino Treporti, al Cà Pasquali Village, dove sta seguendo assieme ai tecnici del settore giovanile un gruppo di ragazzini. L’assaggio di una nuova vita, quella di allenatore.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Andrea Pierobon dice addio al calcio giocato. L’immagine che lo ritrae mentre esce dal campo in lacrime al termine di Cittadella-Perugia dello scorso 22 maggio resterà l’ultima, ufficiale, in tenuta da portiere. Un portiere da record, perché il primato di professionista italiano più longevo difficilmente gli sarà sfilato a breve. «Sinceramente non riesco a pensare ad altro che non sia la retrocessione. Giocare ancora? Non lo so. E poi prima dovrò parlare con la società» aveva dichiarato al nostro giornale pochi giorni dopo quella partita. Ieri la decisione è arrivata. Nel pomeriggio si è ritrovato a colloquio col dg Stefano Marchetti e assieme hanno iniziato a pensare a un futuro diverso, «probabilmente da preparatore dei portieri» come ha spiegato lo stesso Marchetti, anche se ci ritroveremo ancora per valutare la situazione. Pierobon, che il 19 luglio compirà 46 anni, si è detto dispiaciuto, ma ha capito che è arrivato il momento di cambiare vita. Difficile, se non impossibile, pensarlo lontano dal calcio dopo tutto quello che ha dato a questo sport. Difficile, se non impossibile, vederlo lontano dal Cittadella. Di fatto, per tornare pragmatici, la sua era una delle due posizioni da discutere in casa granata, l’altra è quella del terzino Nicola Donazzan, che si incontrerà a breve col dg per il suo rinnovo. Ieri sera, intanto, sono scaduti i termini per la domanda di iscrizione alla Lega Pro, regolarmente presentata dal Cittadella, che però assiste da spettatore più che interessato all’evolversi dell’inchiesta di Catania. Entro questa settimana la Figc ratificherà i criteri di ripescaggio ma si sa già che sono confermati quelli della passata stagione, che tengono conto dei risultati dell’ultimo campionato (50%), della tradizione (25%) e della media spettatori (25%). Secondo calcoli non ufficiali in testa un’ipotetica classifica delle ripescabili ci sarebbe il Brescia, seguito da Ascoli, Varese, Lecce e Reggiana. Ma sia il Brescia che il Varese sono, sebbene in misura diversa, coinvolti nell’inchiesta di Catania e, se dovessero essere penalizzati, perderebbero ogni diritto, al pari dell’Ascoli, fallito nel 2014. «Noi ci crediamo» precisa Marchetti. «I criteri attuali, che non tengono conto della solidità finanziaria dei club, non ci favoriscono, ma ho grandi speranze verso un ripescaggio». Infine, una battuta sul futuro allenatore: «Gelain, Venturato e Giacomin? Sono tre soluzioni ma ci sono anche altri nomi da considerare. Decideremo la prossima settimana». E prima potrebbe esserci l’annuncio di un nuovo arrivo fra i giocatori.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Ancora nessun annuncio ufficiale, ma il dado a quanto pare è tratto. Andrea Pierobon, confermando quanto trapelato dopo la retrocessione granata in Lega Pro maturata alla fine del mese, lascia il calcio giocato. Lo fa a quasi 46 anni, che compirà il prossimo 19 luglio, dopo aver superato il record di longevità detenuto in precedenza dall’ex portiere del Treviso Marco Ballotta. Pierobon ha incontrato ieri il direttore generale Stefano Marchetti nella sede di via Ca’ dei Pase e gli ha confermato la volontà di smettere con il calcio giocato. Il mistero si è alimentato per tutto il pomeriggio quando si sono diffuse le prime voci, smentite in un primo momento dalla moglie sul suo profilo ufficiale Facebook. Salvo poi essere confermate in serata in modo definitivo: «Per Andrea è stata una decisione molto sofferta – ha fatto sapere Marchetti – noi la accettiamo e vedremo se vorrà fare il preparatore dei portieri. Di sicuro rimarrà con noi». Pierobon non ha voluto per ora rilasciare dichiarazioni, ma la decisione di smettere in realtà l’aveva presa subito dopo la sconfitta col Perugia: «Me lo aspettavo – ha ammesso l’ex allenatore Claudio Foscarini – la decisione in qualche modo era nell’aria. Pierobon ha dato tanto alla squadra e penso che continuerà a farlo». Nei prossimi giorni Pierobon deciderà cosa fare del suo futuro. Rimarrà in società, questo è certo. Preparatore dei portieri, forse, per insegnare ai più giovani come si diventa una leggenda.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Intanto, oggi si apre ufficialmente la stagione 2015-2016 e possono essere depositati i contratti dei giocatori, il che significa che saranno regolarizzate le posizioni dei biancoscudati che hanno l’accordo per il rinnovo (Petkovic, Dionisi, Niccolini, Mazzocco, Ilari, Petrilli, Amirante) e del portiere Favaro prelevato dalla Sacilese. Per quanto riguarda i giocatori ancora in bilico e a tutti gli effetti ormai svincolati, vale a dire Thomassen, Segato e Zubin, si dovrebbe andare invece alla prossima settimana. RITIRO. Spedizione a Pieve di Cadore ieri per Carmine Parlato, il “prof” Alan Marin, il team manager Giancarlo Pontin e i magazzinieri Oriano Zorzi e Luciano De Franceschi che hanno effettuato un altro sopralluogo in vista del ritiro che scatterà il 18 luglio. Oltre a dare un’ulteriore occhiata al campo d’allenamento, sono state visionate la piscina e la palestra, quest’ultima si trova a pochi chilometri di distanza a Calalzo. La comitiva biancoscudata ha pranzato all’hotel “Al Pelmo” che ospiterà la squadra. Nel giro di una settimana sarà reso noto il programma delle amichevoli in quota, mentre il 5 agosto dovrebbe andare in scena il test con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Nei prossimi giorni (può essere anche domani) il direttore sportivo biancoscudato avrà un appuntamento con Gerry Palomba, agente di Arcidiacono, oltre che del difensore centrale Fabiano e del centrocampista De Risio, altre trattative (soprattutto quella per il difensore) che sembrano essere a buon punto. E novità potrebbero arrivare anche su un altro fronte, ossia quello che porta al difensore centrale Bizzotto, giocatore che radio mercato dà vicinissimo al Padova. Sembra invece ormai in dirittura d’arrivo un’altra trattativa, questa volta per un giovane classe 1996. Si tratta del terzino sinistro Daniel Di Nicola, di proprietà del Pescara, che nella passata stagione ha vinto il campionato nazionale dilettanti nelle fila del Rimini. «È un giocatore di struttura, calcia con il mancino – spiega De Poli – Ho raggiunto l’accordo con il procuratore del ragazzo, ora attendo una risposta dal club abruzzese, ma penso che non ci siano problemi». In questo caso si dovrebbe trattare di un prestito, da vedere se eventualmente con un diritto di riscatto o meno.

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Padova è una grande piazza, sarebbe bello venirci a giocare». Le parole sono di Pietro Arcidiacono, oggetto del desiderio non troppo misterioso del club biancoscudato per il pacchetto avanzato. L’esterno offensivo catanese ci risponde al telefono nel tardo pomeriggio, è appena rientrato da un allenamento. «Le vacanze sono già finite, sono stato a Ibiza e a Formentera. È da una settimana che ho ripreso ad allenarmi, visto che tra un po’ si comincia». Magari con il Padova? Il giocatore ride e replica: «Stiamo parlando, ma non penso che si risolverà questa settimana. Ci sono diverse squadre e Padova è una possibilità importante». Ha avuto modo di sentire De Poli? «Ci siamo sentiti fino all’altro giorno. Cosa mi ha detto? Di venire al Padova. Conosco il direttore, l’ho già avuto al Martina». Dove tra l’altro è stato compagno di squadra di Ilari e Petrilli, che hanno parlato un gran bene di lei: viene considerato un giocatore fuori categoria. «Me lo dicono in tanti, poi però in serie B non mi prendono (ride di nuovo, ndr). Ripeto, sono in attesa. Fa piacere l’interessamento dei biancoscudati, ma ancora non è deciso niente».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Tre società fuori gioco, più di dieci con la documentazione non in regola, due o tre (quasi certamente Brescia ed Entella) verso il ripescaggio in B. Il quadro del prossimo campionato di Lega Pro si profila ben diverso da quello determinato dai verdetti del campo. Alle 19 di ieri è scaduto il termine per presentare le domande d’iscrizione e già si registrano quattro defezioni. Oltre al Monza, già fallito, e al Castiglione, fresco di promozione, ha abdicato il Grosseto. Nomi eccellenti tra le società le cui domande sono incomplete, prive soprattutto della fideiussione da 400 mila euro. In primo luogo le venete Real Vicenza e Venezia, che sperano in un cambio di proprietà in extremis, a cui si aggiungono, tra le altre, Varese, Savona Pisa, Paganese, Vigor Lamezia, Reggina, Barletta, Lupa Castelli Romani, Martina e Ischia. Per loro è già certa una penalizzazione e ci sarà tempo fino al 14 luglio per mettersi in regola. Ieri, inoltre, per la seconda volta non è stato approvato il bilancio di Lega Pro per la stagione 2013-2014. Una nuova bocciatura per il presidente Mario Macalli che a questo punto potrebbe portare al commissariamento.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Oggi si attende la risposta del Pescara per il terzino sinistro Daniel Di Nicola: anche in questo caso De Poli ha già in mano l’accordo verbale con l’entourage del giocatore e il gradimento del diretto interessato, rimane solo da attendere l’ok definitivo della società abruzzese che ne detiene il cartellino, ma le probabilità che il trasferimento in prestito si concretizzi sono buone. Ma i colpi più attesi evidentemente sono altri: le trattative principali sono quelle che portano al difensore Nicola Bizzotto, all’esterno Pietro Arcidiacono, e agli attaccanti Neto Pereira e Cristian Altinier. Il primo, svincolato dal Bassano, è ancora in vacanza oltreoceano e solo quando tornerà deciderà se accettare la proposta del Padova. Stessa sorte per Arcidiacono: Padova e Matera hanno fatto le loro offerta, sta al giocatore scegliere. Quando a Neto, invece, l’incontro (risolutore?) col Varese dovrebbe avvenire la settimana prossima, mentre la possibilità di vedere Altinier in biancoscudato si scontrano con la concorrenza del Mantova.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Solo Pordenone, Albinoleffe e Seregno sembrano interessate, con l’Altovicentino di Rino Dalle Rive che potrebbe accodarsi a sorpresa nei prossimi giorni. Si rischia lo slittamento dei campionati a settembre. Il mercato del Padova. Oggi apre ufficialmente la sessione estiva di calciomercato: sino alle 23 di lunedì 31 agosto, sono ammessi i passaggi di casacca dei calciatori delle società professionistiche. Il Padova già nelle prossime ore potrebbero fare i primi colpi per il reparto difensivo. Il diesse biancoscudato Fabrizio De Poli punta per il ruolo di centrale di difesa su Fabiano Medina da Silva, meglio noto con il nome di Fabiano, brasiliano di 33 anni, nell’ultima stagione al Martina Franca dopo aver toccato la Serie A con il Lecce e aver anche avuto un’esperienza nel campionato cinese con la maglia dello Shandong. Tra la società biancoscudata e il giocatore pare sia stato già raggiunto un accordo di massima: il difensore è svincolato, le parti dovrebbero risentirsi nella giornata di domani ed è probabile che già entro la settimana possano giungere le firme.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Entro il 10 luglio la Covisoc comunicherà chi è stato ammesso al prossimo campionato, ma non si tratterà di una sentenza definitiva. Le società escluse avranno quattro giorni di tempo (fino al 14) per presentare i rispettivi ricorsi e i documenti mancanti. Il 17 il Consiglio Federale avrà l’ultima parola. La situazione. Diverse società rischiano di venir cancellate. A Venezia patron Korablin non dà notizie, la società ha 1,5 milioni di buco e non si vedono acquirenti. Il Real Vicenza s’è iscritto ma se non si troverà un compratore l’attività dovrebbe cessare, mentre il Varese ha cambiato proprietario ma non effettuato i pagamenti. Al Sud la situazione è addirittura peggiore: Ischia, Martina, Barletta e Reggina sono alle prese con svariate problematiche, dalla situazione degli impianti di gioco al reperimento dei fondi per pagare tutto; la Lupa Castelli Romani non ha indicato nei tempi il campo di gioco, il Pisa non ha presentato la fidejussione. I ripescaggi. Tre squadre potrebbero essere ripescate in B (il Parma è fallito, il Catania sarà retrocesso per illecito, stessa sorte potrebbe toccare al Teramo), mentre dalla Serie D ben poche squadre chiederanno il ripescaggio vista la scure dei 500 mila euro di tassa.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tre squadre scomparse dal calcio professionistico e una decina in bilico sul baratro. Si sono chiusi ieri sera alle 19 i termini per le iscrizioni al prossimo campionato di Lega Pro, quello che dovrebbe vedere Padova e Cittadella ritrovarsi da avversarie dopo un anno di lontananza. Tra processi sportivi e crisi finanziarie la terza serie al momento conta una dozzina di squadre non ancora regolarmente iscritte. Tre delle quali hanno già definitivamente dato forfait: il Monza, fallito, il Castiglione, che ha preferito alzare bandiera bianca piuttosto che addentrarsi barcollando in un campionato troppo oneroso, il Grosseto, definitivamente chiuso dal presidente Camilli. Le scadenze. La prossima Lega Pro si conoscerà solo all’inizio di agosto. E allo stato attuale, oltre alle tre società già tagliate, ce ne sono tante che rischiano di fare la stessa fine. Varese, Venezia, Real Vicenza, Pisa, Reggina, Savona, Martina, Vigor Lamezia, Paganese, Barletta e Ischia: tutte questa squadre hanno presentato domanda incompleta, senza la fidejussione da 400 mila euro o altri documenti necessari per l’iscrizione.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Vanno, piuttosto, inquadrati in modo circostanziato i tempi dei lavori, perché Rampazzo mette sul piatto della bilancia una realizzazione e un completamento della messa a norma dell’impianto entro un paio d’anni: «Secondo i calcoli che abbiamo fatto – sottolinea l’assessore – ci dovrebbero volere un paio d’anni fra una cosa e l’altra per completare tutto. Sappiamo che i tifosi chiedono la realizzazione di una curva mobile per avvicinare la tifoseria al campo di gioco, ma stiamo pensando di non accantonare quel progetto previsto inizialmente per l’Euganeo, ma semplicemente di spostarlo al Plebiscito. Realizzando una curva nel secondo impianto cittadino, si potrebbe creare un settore ospiti e adeguare l’impianto alle normative vigenti. Le difficoltà non mancano, ma questa amministrazione è fortemente determinata. Anche perché il trasloco al Plebiscito non sarebbe definitivo, ma solo temporaneo in attesa della costruzione del nuovo stadio, un progetto che perseguiremo con la massima determinazione possibile». Nel frattempo, da oggi e fino al 15 luglio sarà possibile cambiare la denominazione sociale riacquisendo il vecchio nome “Calcio Padova”: «Non lo faremo subito oggi – fa sapere l’ad Roberto Bonetto – ci vorrà qualche giorno ma ormai è tutto predisposto».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Calcio Padova al Plebiscito. Nessuna boutade: quello del sindaco Massimo Bitonci è un progetto circostanziato e completo. A confermare che la volontà dell’amministrazione comunale è quella di far giocare i biancoscudati nel secondo impianto della città è l’assessore allo sport Cinzia Rampazzo, intervenuta ieri a Palazzo Moroni in occasione della celebrazione della promozione in Serie A1 del Cus Padova hockey su prato. «Parliamoci chiaro – sottolinea Rampazzo – il Plebiscito dovrà comunque essere rimesso a nuovo, se non fosse il calcio, sarebbe il rugby che ne beneficerebbe. Ecco perché crediamo molto nella possibilità di far giocare il Calcio Padova in quell’impianto opportunamente rivisitato. È un progetto concreto? Ci mancherebbe che non lo fosse, ne stiamo discutendo, inserendo nella discussione anche viabilità e questione parcheggi. La zona è fortemente ricettiva a livello di traffico veicolare e, pur essendo servita molto bene dai mezzi pubblici, necessita di qualche correttivo. Fra l’altro siamo ormai pronti alla pubblicazione del bando di concorso per l’assegnazione dei lavori». Insomma, Palazzo Moroni fa sul serio e intende proseguire sulla strada del «trasloco» dallo stadio Euganeo.

Ore 08.38 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.

Ore 08.36 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadre dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.34 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.32 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 30 giugno: continuano le trattative di mercato, ma è la situazione-iscrizioni in Lega Pro a tenere banco.




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