Venezia, è il d-day: oggi l’iscrizione “monca”, e poi? Brugnaro: “Il futuro? Esistono tre diverse possibilità…”

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Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia

Il Venezia inoltra oggi alla Lega Pro la domanda d’iscrizione al prossimo campionato, firmata da una delegata (non la consigliera Zhanna Chesnokova) cui il presidente Yury Korablin ha consegnato solo ieri la rappresentanza legale del club arancioneroverde. Un atto formale che, per quanto incompleto alla voce fideiussione e pagamenti (eccezion fatta per 35 mila euro di tasse), consentirà al Venezia di essere escluso ed iniziare la trafila dei ricorsi che, nella migliore delle ipotesi, si porteranno il 17 luglio alla riammissione (con vari punti di penalità) in Lega Pro. Tutto ciò sempre che entro il 14 luglio, termine ultimo per presentare ricorso contro la prima esclusione, l’avvocato Fausto Baratella riesca a cedere la società ad un nuovo proprietario, il quale dovrà subito pagare oltre ai 28mila euro dell’acquisto anche i debiti per circa due milioni di euro. A seguire l’inoltro della domanda d’iscrizione è il dg Dante Scibilia, pur accantonato da un Korablin che a sua insaputa ha affidato ad altri il mandato di vendere il Venezia. «Siamo tutti contenti che ci sia qualcuno al lavoro per il bene della società arancioneroverde, personalmente ne prendo atto con grande serenità e non devo commentare le decisioni prese dal presidente – la diplomazia di Scibilia -. È importante che ci finalmente sia un referente, un interlocutore che se lo riterrà opportuno siamo pronti ad agevolare perché il Venezia abbia un futuro al termine dei prossimi dieci giorni nei quali ci sarà da soffrire e stringere i denti». Per ora l’avvocato Fausto Baratella «no, non si è fatto vivo con me – prosegue Scibilia – ma penso che quando si concretizzerà qualcosa ci sarà un  confronto, anche perché non credo che un acquirente possa prendere una società a scatola chiusa. Da parte mia c’è la massima disponibilità per cercare di facilitare una trattativa che possa dare un futuro al Venezia». Nel caso in cui ciò non andasse a buon fine partirà il «piano B», ovvero l’operazione condotta da sindaco Luigi Brugnaro per formare un pool di imprenditori che finanzi la nascita di un nuovo Venezia, slegato dall’attuale società e che come tale possa ambire a ripartire in sovrannumero dalla serie D.

Brugnaro: «Esistono tre possibilità: il cambio di guida in Lega Pro, la ripartenza dalla serie D e un anno senza calcio Venezia». Così il neosindaco sull’evolversi della situazione. «Sto seguendo da tempo le sorti del Venezia e quello che sta accadendo lo sapevo da tempo. Korablin ha dato un mandato a vendere, ora si tratterà di capire che succederà: il piano A prevede che la società tiri fuori i soldi (cosa che dubito), si iscriva al campionato e il Comune farà di tutto per esserle vicino». Per Brugnaro ci sono poi le altre due ipotesi. «Lo scenario B è che la società attuale chiuda. Il Comune verificherà se ci sono cordate serie e dotate economicamente per far ripartire la società dalla serie D. È difficile, ma si può fare. Il Comune in questo caso si riserverebbe il compito di vagliare la serietà delle varie cordate». Infine la terza soluzione. «Il piano C è che semplicemente si salta un anno, perché il Comune non può spendere soldi per il calcio. Purtroppo, di imprenditori che cacciano i soldi in questa città ce ne sono pochi. Anzi ce n’era uno solo ed è diventato sindaco».




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