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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Mestre pronto ad un colpo da novanta sul mercato e venerdì 3 occhi puntati sulla questione Baracca. Altri sette giorni di intenso lavoro per la società presieduta da Stefano Serena, che sia iniziando a prendere forma sia dal punto di vista di struttura societaria sia per quanto riguarda l’aspetto calcistico, vale a dire la rosa che sarà messa a disposizione di Francesco Feltrin per puntare ad un torneo di vertice. Sul fronte mercato, si segnala un “forte” interessamento arancionero per Matteo Malagò, classe ’91, mestrino, proveniente dal Real Vicenza, dove nell’ultima stagione è stato il perno inamovibile del centrocampo biancorosso in Lega Pro, ma i “rumors” parlano anche di contatti, sempre per il centrocampo, con Fabrizio Nenzi, classe ’95 dal Giorgione, Matteo Bedin, classe ’89, dalla Triestina. A livello societario, il presidente Serena ha ufficializzato l’affidamento del ruolo di responsabile della comunicazione e marketing ad Andrea Checconi Sbaraglini e già nei prossimi giorni dovrebbe essere reso noto l’organigramma definitivo della società. «C’è un progetto ampio e moderno – sottolinea Serena – la società vuole porsi alla città in modo diverso, in modo diretto: incontreremo i tifosi e ascolteremo la loro voce e loro la nostra. Pensiamo ad una azionariato popolare, magari per la stagione prossima, stile Barcellona solo per capirci, fatte le giuste proporzioni. Ovviamente l’Union Pro, l’Ac Mestre, l’Aleardi, Altobello non sono società dei propri rispettivi presidenti o azionisti, ma appartengono alla città». L’inizio di questa avventura appare molto entusiastico da parte sua e con prospettive ambiziose. «Oggi investiamo perché crediamo in un Progetto – spiega il patron arancionero – la strada è lunga, difficile e molto onerosa, in termini di risorse umane ed economiche. Investiamo sapendo che quanto fatto potrebbe non ritornarci, ma la consapevolezza che lavorare bene possa portare a giusti risultati sportivi e con essi anche economici, rappresenta la nostra più grande scommessa. Ma non è la scommessa dei soli Stefano Serena, Arjan Nezhai, Marco Gaiba, e di tutti i dirigenti e collaboratori che non cito per non dimenticarne qualcuno (oltre 150-200 persone) ma è la scommessa dei tanti tifosi, genitori, ragazzi, che di questa città devono sentire di appartenere». Venerdì intanto in sede di arbitrato altro “capitolo” della questione Baracca: l’auspici della società arancionera è si possa trovare una soluzione ponte con accordo a tre Comune-Est Capital e Mestre per abbreviare l’esilio a Mogliano.
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Nei prossimi giorni sapremo se l’obiettivo fissato dal mister Antonio Paganin di confermare gran parte della squadra che l’anno scorso ha ottenuto la salvezza ai play out sarà realizzabile. Nel Giorgione che affronterà la sua quarta stagione in serie D potrebbero non esserci più due elementi che hanno dato qualità al centrocampo e all’attacco castellano come Mattia Episcopo e Leonardo Mattioli. Se per il primo l’interesse del rinnovato Mestre è cosa oramai nota per il secondo negli ultimi giorni sembrano arrivare «sirene» anche da altre squadre della serie D che vorrebbero assicurarsi le prestazioni della mezzapunta ex Bassano ed ex Abano. «La nostra intenzione è quella di confermare almeno l’85% della rosa – ha fatto sapere Paganin – gli innesti che ci saranno terranno conto dei giovani che dovremo inserire in rosa anche se occorre dire che come giovani non siamo messi male visto che già nella passata stagione avevamo diversi 96 e 97 che giocavano da titolari».Uno tra Episcopo e Mattioli probabilmente andrà via ma quali saranno i rinforzi che arriveranno alla corte del presidente Orfeo Antonello? Rimane aperto il «canale» Bassano Virtus, da dove l’anno scorso è stata «pescata» gran parte della rosa e da dove quest’anno potrebbero arrivare quei 97 e 98 che dovranno giocare da titolari mentre per quanto riguarda le «promozioni» dal settore giovanile, plurivincitore quest’anno, Paganin è stato piuttosto chiaro. «Per ora ci sono tre quattro elementi da inserire subito, per gli Allievi che così bene hanno fatto è ancora presto, a parte l’attaccante Gashi che già quest’anno ha fatto qualche allenamento con la prima squadra, poi ci sarà sicuramente la salita dalla Juniores di Cendron, anche lui già nell’orbita della prima squadra, mentre per gli altri allievi li aspettiamo tra due o tre anni quando indipendentemente dalla presenza di Paganin il Giorgione potrà davvero contare su una squadra giovane e completamente costruita in casa, è la filosofia lanciata già quest’anno che ottenendo la salvezza, seppur in extremis, ha posto le basi per far crescere la prima squadra e tutta la società». Tra i sicuri partenti in casa rossostellata anche Rocco Donè che dovrebbe accasarsi alla Luparense San Paolo e Antonio Baggio oramai in direzione Campodarsego.
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) A poco più di una settimana dall’annuncio di Gianfranco Fonti quale nuovo allenatore, nessuna novità di rilievo è emersa in casa del Montebelluna. L’allestimento della prima squadra prosegue sottotraccia, senza che ci sia stata al momento la conferma di qualche giocatore. Le uniche certezze in questa fase rimangono gli addii eccellenti di Giglio e Severgnini, che hanno deciso di seguire Pasa alla Luparense-San Paolo, mentre Guzzo ha preso la strada dell’Union Ripa. Società quest’ultima che pareva vicinissima anche ad assicurarsi il capitano Manuel Perosin. Ma è proprio la «bandiera» biancoceleste a fare il punto della situazione: «Io non ho notizie, non ho parlato con nessuno e il mio procuratore non mi ha detto nulla al riguardo – sottolinea Manuel, in questi giorni in vacanza in Abruzzo – so che le voci circolano, in questo periodo basta uno spiffero e tutti ne parlano. Però ribadisco che non c’è nessuna novità». La sua intenzione è quella di stare a Montebelluna, «qui sto benissimo, ho sempre indossato la maglia biancoceleste, però bisogna anche vedere quali sono i programmi della società». Intanto al posto di Pasa è arrivato Fonti. «Questa è una buonissima scelta, si tratta di un ottimo allenatore. Nella sua precedente esperienza a Montebelluna non ho potuto conoscerlo di persona, non ero ancora nel giro della prima squadra, tuttavia è un tecnico navigato». Lo stesso Fonti avrebbe chiesto come prima cosa un attaccante in grado di assicurare un buon bottino di gol. Ecco allora che nei giorni scorsi in via Biagi si è notata la presenza di Alessio Zecchinato, punta con precedenti esperienze al San Paolo, Chioggia, Este, Union Ripa, reduce da una stagione alla Gioiese in Calabria. Nelle ultime ore però lo stesso Zecchinato sembrerebbe molto vicino alla Godigese. Da registrare poi, per quanto riguarda l’attacco, i rientri alla base di Luna e Ganeo. Altro fronte «caldo» è quello del difensore centrale, ruolo che andrà coperto dopo le partenze di Severgnini e Guzzo. Un nome che circola è quello del classe 1995 Gianmarco Vio, la passata stagione al Giorgione.
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Clodiense rafforza il reparto avanzato con gli acquisti di Michele Santagata artefice delle due promozioni consecutive del Passarella dalla Prima categoria all’Eccellenza, e il ’95 Alberto Pescara atleta duttile anche per l’impiego in altre zone del campo. Nelle prossime ore si dovrebbe concretizzare l’accordo con un centrocampista di esperienza; classe ’97 invece sarà il nuovo esterno basso. Intanto Mastroianni non vestirà più il granata: l’attaccante si è accasato a Este nonostante l’accordo già esistente con la società lagunare; non è da escludere quindi il perfezionamento dell’accordo con qualche veterano dell’ area di rigore per puntellare un reparto che vede già Isotti, Ziviani, Santagata, Pescara, Scafidi e Marcato a caccia di una maglia da titolare. In attesa anche delle scelte definitive di Santi.
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È iniziata una delle settimane decisive per il mercato e come sempre si parte dagli allenatori. Ne manca uno, in provincia, per completare il quadro tra serie D e (possibile) LegaPro. È quello della Sacilese. A parte Rossitto (vedi l’articolo qui sopra), al momento in ballottaggio c’è Luca Lugnan, il tecnico ex Manzanese che fu a un passo dalla guida della squadra due anni fa, quando poi venne scelto Zironelli. Questa può essere la volta buona. Poi partirà la campagna acquisti, con Tartalo primo obiettivo. Attenzione: nella trattativa sembra essersi inserito il Tamai. Ha trovato il suo portiere il Fontanafredda: si tratta del giovane Carniel (’97), della Pievigina, che partirà in ritiro con De Pieri e verrà valutato. Il Tamai in settimana proverà l’assalto definitivo ad Alberto Paladin, dopo aver perso Lauro Florean. Anche Michele Lestani ha detto no alle furie rosse, che ora punteranno su un altro centrocampista.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacilese sempre biancorossa, ma con un pizzico di blu, come nella bandiera croata. Giovedì l’imprenditore di Abbazia e il suo staff saranno di nuovo a Pordenone per incontrare Giampaolo Presotto e Lidia Nadal. Saranno presenti anche il gm altoliventino Bruno Dall’Anese e l’avvocato Maurizio Mazzarella, che hanno condotto e stanno finalizzando la trattativa fra le parti. Al primo meeting i due gruppi si sono piaciuti. Se il feeling resterà vivo l’operazione “Sacilese croata”, benedetta anche dal sindaco Roberto Ceraolo e dall’assessore Claudio Salvador, andrà in porto. Basterà una stretta di mano. Seguiranno tutti gli adempimenti burocratici e di legge necessari a formalizzarla. COMPARTECIPAZIONE – Ieri è uscito allo scoperto Bruno Dall’Anese che ha definito «seria la trattativa» e «competente la controparte». Oggi parla Mazzarella. «Ci siamo – afferma visibilmente soddisfatto l’avvocato -. L’operazione prevede la permanenza in società di Giampaolo Presotto e Lidia Nadal. Loro sono le facce pulite e amate dal popolo biancorosso. Inoltre considerano tutti i tesserati come parte di una grande famiglia. Dovrebbero occuparsi principalmente del settore giovanile. I “croati” invece, con i loro rappresentanti in loco, cureranno principalmente la prima squadra. Può essere che ai collaboratori del 2014-15 venga chiesto di restare al loro posto, se lo desiderano, almeno per la fase di transizione. O magari per tutta la prima stagione di co-gestione». PROGRAMMI – Il popolo biancorosso vuole sapere però per quale Sacilese verrà a tifare. «Programmi e obiettivi – risponde Mazzarella – verranno spiegati subito dopo la firma dell’accordo. I “croati” hanno già rapporti di collaborazione con alcuni dei club più importanti del loro Paese. Sicuramente arriveranno giovani prospetti interessanti, da valorizzare e da lanciare sul mercato italiano. Continuerà poi l’opera d’inserimento dei ragazzi provenienti dal vivaio locale. Certo, serviranno anche quei 3-4 giocatori esperti che possano fare da guida ai giovani, in un campionato difficile come sarà la Lega D 2015-16». OBIETTIVI – L’avvocato ha un sogno, anzi, due. «Se l’operazione non troverà ostacoli inattesi – premette -, i miei primi obiettivi saranno Fabio Rossitto in panca e Denis Maccan condottiero in campo. Sai che bel derby – strizza l’occhio -, se alla fine il Pordenone non venisse ripescato in C?».
Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) Si va sempre più verso la schiarita definitiva in casa Sacilese. Giovedì ci sarà la riunione tra i Presotto e gli imprenditori croati collegati all’avvocato Maurizio Mazzarella, interessati ad acquisire la gestione della prima squadra. Buone prospettive che si arrivi a un accordo, il quale permetterebbe così di cominciare a programmare serenamente la prossima stagione, anche perché incombono le prime scadenze burocratiche, visto che dal 6 al 10 luglio bisognerà presentare la domanda per l’iscrizione alla serie D. Riguardo le scelte tecniche, si va verso a un ballottaggio per la panchina. Oltre a Luca Lugnan, l’ultima stagione allenatore degli allievi dell’Ancona Udine ma con un passato anche alla Manzanese, c’è in corsa pure Vinicio Bisioli, accostato in queste settimane all’Este (che ha puntato poi su Andrea Pagan) e collaboratore in passato di Gianni De Biasi sulle panchine di Brescia, Torino e Udinese. Saranno loro due a giocarsi l’eredità lasciata da Carlo Marchetto, ora vice di Bruno Tedino a Pordenone.
Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Ora è ufficiale: Mauro Zironelli è il nuovo allenatore dell´Altovicentino. Succede a Diego Zanin e resterà sulla panchina bianco-rosso-nera fino al 30 giugno del prossimo anno. Dunque, dopo un po´ di tiramolla (lo avevamo annunciato quasi un mese fa) e la ratifica del nuovo direttore generale, Davide Consolaro, proveniente dal Real Vicenza, ecco l´annuncio sul tecnico ex Sacilese, dato qualche settimana fa ad un passo dalla Primavera del Vicenza Calcio. Biancorosso, dunque, nel karma, anche se la proposta del presidente Rino Dalle Rive alla fine ha allargato il suo spettro cromatico. «Tecnico preparato – sottolinea il patron – vera bestia nera delle mie squadre nelle ultime due stagioni, il Marano prima e l´Alto poi». In attesa di ripartire – ritiro a Gallio dal 18 luglio – Ziro si è preso un paio di giorni di relax con la famiglia. Al ritorno saprà in quale categoria allenerà (ultime ore per chiudere la trattativa con il Real Vicenza) e pure se, rimanendo in serie D, troverà nel girone anche le corazzate Triestina, Venezia (in caso di fallimento) e Pordenone (mancato ripescaggio). Insomma, sarà un anno importante, qualunque sia la categoria. A Mauro Zironelli il compito di farlo diventare indimenticabile.
Ore 19.40 – (La Provincia Pavese) Il Pavia ha presentato ieri la domanda, con i relativi documenti (tra cui la fideiussione bancaria di 400 mila euro), per l’iscrizione al campionato di Lega Pro. Il termine scade oggi: ci sono diverse società in difficoltà che avranno problemi a presentare la documentazione rochiesta. Intanto sul mercato il Pavia insiste per avere il centrale difensivo Angelo Siniscalchi, legato da un contratto con il Mantova. Il club biancorosso sta facendo di tutto per trattenerlo, ma il giocatore vorrebbe andare via. Ipotizzabile anche un’operazione che potrebbe portare a Mantova l’azzurro Sereni.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Molta concitazione in serata quando sono trapelate le prime notizie sull’addio alla Lega Pro del Castiglione. Tra i più delusi mister Alessio Delpiano che in queste settimane ha respinto molte proposte per restare sulla barca rossoblù. Una barca che ora sta affondando: «Mi sento tradito – afferma in tarda serata – sono deluso e arrabbiato. Questa società mi aveva detto di rimanere tranquillo in attesa di novità e ora mi viene comunicato che non ci sarà un futuro, è un comportamento inqualificabile. Non hanno avuto rispetto per una persone come me che con il calcio ci vive, mi hanno detto di tenere duro che la cosa si sarebbe risolta. E adesso? Le squadre sono già sistemate, dovrò stare fermo un anno. Una buffonata, non ho parole». Stesso tono per il ds Erminio Gizzarelli che però preferisce glissare: «Sono troppo arrabbiato, direi cose che non penso» si limita a dire.
Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) È finita. Il Castiglione dice addio alle ultime speranze di iscrizione alla Lega Pro e di fatto saluta il mondo del professionismo. Lo fa dopo una giornata convulsa, a tratti drammatica (calcisticamente parlando). Dopo un vertice fiume durato tutto il giorno i rossoblù gettano la spugna. I soci (Zilia, Chiarini, Viola e Gasparetti) non se la sono sentita di fare un salto nel vuoto e hanno deciso di fermarsi. Tra i più sconsolati il presidente Ernesto Valerio che fino all’ultimo ha cercato di tenere accese le speranze. Proprio Valerio negli ultimi giorni si era prodigato per trovare nuovi sponsor o altre soluzioni per arginare la crisi. L’ultimo disperato tentativo ha portato a dei contatti con l’Atalanta. La società bergamasca si era detta disposta ad una collaborazione per garantire giovani di livello al club aloisiano. Una garanzia che però non è bastata per far pendere l’ago della bilancia in favore della sopravvivenza. Fuori da tutto quindi, senza però nemmeno una comunicazione ufficiale da parte della società. Nessuno infatti se l’è sentita di parlare dopo la decisione di chiudere i battenti. La conferma arriva a tarda sera da mister Alessio Delpiano (vedi articolo a fianco). «La società mi ha appena informato – spiega – che non ci iscriveremo. Non ho parole, è assurdo». Si chiude così un capitolo sportivamente straordinario: una società capace di portare per ben due volte il calcio professionistico in una realtà che aveva sempre vissuto di dilettantismo. Una città che a conti fatti non ha saputo rispondere presente alla chiamata della Lega Pro, lasciando i soci in solitaria di fronte a una sfida enorme. Soci che però avevano trovato, soprattutto nell’ultimo periodo, alcune certezze economiche per iscrivere la squadra, anche dopo gli addii di alcuni finanziatori eccellenti. La prova è nella documentazione per accedere alla C, attualmente ancora sulla scrivania dei segretari aloisiani. La fideiussione era pronta, gli assegni per l’iscrizione pure. Anche la situazione dello stadio Lusetti (non a norma per la C) era in via di sviluppo. Il budget ridotto e la mancanza di basi solide per costruire un progetto duraturo hanno però fatto saltare il banco. E ora cosa resta? C’è da salvaguardare un settore giovanile florido che probabilmente resterà in vita grazie al lavoro dei volontari e di parte della società che proverà a costruire un vivaio di livello, magari in collaborazione con qualche club professionistico. Il gruppo della serie D invece dovrà trovarsi una nuova collocazione. Da bomber Cristofoli fino al difensore De Angeli: tutti sul mercato. Stesso discorso per lo staff tecnico che però avrà grosse difficoltà nel sistemarsi visti i tempi dilatati di questa telenovela senza l’happy ending. Nella giornata di oggi scadrà il termine per presentare i documenti agli organi federali. Nella notte i soci hanno continuato a lavorare sugli incartamenti e sulle possibili soluzioni alla crisi. Un ultimo, disperato tentativo per rimettere insieme i cocci. Ma i margini ormai sembrano limitatissimi.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova, pur partito un po’ in ritardo rispetto ad alcune concorrenti, sta forzando i tempi sul mercato. Intanto oggi mister Ricky Maspero spera di risolvere il suo contratto con il Pavia, per poi firmare un triennale con il club di Viale Te e mettersi al lavoro con il suo staff. Il tecnico è comunque già parte attiva nelle scelte che la società sta effettuando e che il ds Alfio Pelliccioni sta cercando di concretizzare. L’obiettivo è rivolto innanzitutto alle punte: domani ci saranno incontri con i procuratori di Cristian Altinier (17 gol ad Ascoli) e di Valerio Anastasi (9 reti fra Monza e Pistoiese), coppia titolare designata per guidare l’attacco dell’Acm. C’è inoltre già un’intesa di massima per il 22enne centravanti Moreno Beretta (11 presenze e un gol nel Pisa), che era stato a un passo dal Mantova già lo scorso gennaio. A completare il reparto dovrebbero essere poi dei giovani. Il ruolo di trequartista, nel 3-4-1-2 di Maspero, toccherà invece a Gaetano Caridi e alle sue spalle potrebbe esserci il 24enne Marco Mattei proveniente dal Rezzato. Sul fronte conferme, c’è già un’intesa con il Lanciano per il difensore Edoardo Scrosta, che dovrebbe dunque tornare in biancorosso. E si è aperto uno spiraglio anche con l’Entella per Silvano Raggio Garibaldi. Non dovrebbero esserci sorprese, poi, sulla permanenza di capitan Matteo Paro. Sarà invece quasi impossibile trattenere Angelo Siniscalchi, che vuole trasferirsi al Pavia. Il Mantova ci proverà fino all’ultimo, ma nel frattempo prepara le alternative, che sono tre: innanzitutto il 29enne Elia Legati (30 gare e un gol nel Venezia), poi il 27enne Fabio Gavazzi (32 gare e 2 gol fra Renate e Novara) e il 32enne Alessandro Ranellucci (35 presenze e 7 reti nella FeralpiSalò). Per quanto riguarda i nuovi acquisti a centrocampo, l’obiettivo è di tesserare due atleti: il 24enne regista Max Taddei (16 gare in D con la Massese e 15 in C col Savona) e il 26enne Gabriele Puccio (29 partite e un gol nella Vigor Lamezia). Passando al capitolo esterni, Maspero vuole riportare a Mantova l’ex Samuele Sereni (27 anni), che nello scorso torneo ha giocato nel suo Pavia totalizzando 21 gare e 3 gol. Alternativa potrebbe essere il 23enne spagnolo Cruz del San Marino (33 gare e 5 gol). Per la fascia destra, detto della conferma di Scalise e Gonzi (da aggiungere a quelle di Blaze e Zammarini), un obiettivo è il 22enne ex Castiglione Luca Marongiu (11 gare nella Cremonese). Alternativa è il 25enne Eros Pellegrini del Pisa (27 presenze). In porta, visto che Festa dovrebbe rescindere il contratto, si punterà sul 22enne Francesco Bonato (3 gare nel Real Vicenza) e su un giovane in arrivo dalla A. Va detto che in ritiro saranno aggregati dei giovani della Berretti ma anche Luca Manarin e Nicolò Marangi, che nella scorsa stagione hanno ben figurato in D con Castellana e Virtus Verona.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Capitolo Pordenone. Circola una voce, al De Marchi, ed è riferita al possibile ritorno del fossaltese Mauro Gibellini come ds ufficiale. Intanto si registra il primo colpo: il portiere Vicario ha detto sì ai neroverdi, preferendo l’avventura con il ramarro alle avances dell’Altovicentino. L’ex Fontanafredda aveva un accordo con il club di Dalle Rive, ma l’ipotesi LegaPro, anche se non da titolare fisso (come invece accadrebbe in D), è stata decisiva. Il mercato neroverde decollerà quando si conosceranno le squadre che hanno chiesto l’iscrizione alla Terza serie.
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) In attesa di sapere se sarà Lega Pro (più probabile) o serie D, il Pordenone mette a segno il primo acquisto dell’annata. I neroverdi hanno trovato l’accordo con Guglielmo Vicario, portiere classe ’96 ex Fontanafredda e di scuola Udinese. Al colpo, a quanto pare, manca soltanto l’ufficialità. Si dovrà ancora aspettare, come si dovrà attendere le 19 di oggi per sapere quanti club si iscrivono in serie C: scade infatti il termine per presentare tutta la documentazione necessaria per far parte del terzo campionato italiano. Il Pordenone è alla finestra e spera in qualche altro scivolone dopo quelli del Monza (e Parma in B). Affare fatto. Insomma, dopo qualche giorno di corteggiamento Vicario ha detto “sì”. Sarà lui uno dei portieri dei “ramarri” della prossima stagione. Sul ragazzo c’era anche l’Altovicentino, che si era mosso già prima di chiudere i play-off di serie D. L’ha spuntata però la società cittadina, “aiutata” anche dall’Udinese. Il club friulano, infatti, ha premuto affinché il portiere andasse in Lega Pro e gli ha fatto sottoscrivere l’addestramento tecnico, una sorta di pre-contratto: in buona sostanza, se Vicario farà bene coi neroverdi, a fine anno potrà legarsi all’Udinese. L’ufficialità del passaggio al Pordenone, a ogni modo, sarà data la prossima settimana, quando il giovane avrà finito gli esami di maturità. Scelto il portiere giovane, il Pordenone dovrà poi valutare le condizioni di Gianni Careri, estremo designato come esperto: la priorità della società è confermarlo – c’è già stata una parola in questo senso – anche se servirà capire come sta. Futuro. Vicario, a ogni modo, è un acquisto giusto anche in caso di serie D, fuoriquota al secondo anno. Sul fronte Lega Pro o no oggi si saprà di più, le indicazioni sono più che positive. Molti club sono in difficoltà e, inoltre, solo in due pare facciano domanda di ripescaggio, ovvero Pordenone e l’Albinoleffe. Ora non resta che attendere, con la consapevolezza di avere le carte in regola: il presidente Lovisa, ha dichiarato che sarà fatto lo sforzo di per presentare la richiesta (400 mila euro di fideiussione e 500 mila di versamento a fondo perduto).
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Perché mettere a rischio la sopravvivenza del Venezia aspettando quasi la scadenza dell’iscrizione per provare a sbarazzarsene? Ecco la domanda che i tifosi arancioneroverdi vorrebbero porre a un Korablin la cui «popolarità» è a dir poco crollata nelle ultime ore. «Un presidente che si comporta così è meglio perderlo che trovarlo – l’affondo di Andrea Vianello (Curva Sud) -. L’abbiamo sempre difeso e aspettato, nessuno gli ha mai chiesto di andare in serie A ma solo sincerità e correttezza, invece lui prima ci ha illusi e traditi, se ne è fregato di tutto giocando con i sentimenti della gente. Guai se non cedesse tutta la società, non deve più farsi vedere. La serie D? Speriamo di ripartire da Scibilia e De Franceschi». «Un epilogo scontato, è stato sempre assente ed ora ha solo messo la ciliegina – aggiunge Ettore Perocco (Alta Marea) -. Io preferirei salvare la Lega Pro, il deficit non è spaventoso e non dovrebbe scoraggiare qualcuno che abbia davvero i soldi. Attorno al Venezia regna comunque l’ambiguità, Scibilia è stato scavalcato visto che della vendita si occupa qualcun altro, però tocca a lui presentare l’iscrizione. Speriamo non arrivino altri faccendieri e mezzi personaggi, ne abbiamo davvero abbastanza». In sintonia Franco Scappin (Nuovi Leoni). «Rischia di saltare tutto per la terza volta in 10 anni, è una vergogna che nessun imprenditore o albergatore veneziano abbia mai messo un euro per quella che da 28 anni è la prima squadra di calcio cittadina. Korablin si è dimostrato solo uno dei tanti ingranaggi di un calcio che disgusta. A Venezia tra allenatori e giocatori che parlano di attaccamento ma poi vanno e vengono, solo Collauto c’è sempre. E se sarà serie D bisognerà giocarla in terraferma».«Se il Venezia è poco appetibile a nuovi investitori è anche colpa di una tifoseria scarna e troppo divisa – conclude Severino Silvestrin (Ultrasessantenni) -. Korablin era una persona da ammirare, avesse detto a gennaio che voleva mollare nessuno l’avrebbe accusato di nulla né dubitato della sua serietà. Pensare a derby in serie D con Noale e Mestre non è certo il massimo».
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Brugnaro: «Esistono tre possibilità: il cambio di guida in Lega Pro, la ripartenza dalla serie D e un anno senza calcio Venezia». Così il neosindaco sull’evolversi della situazione. «Sto seguendo da tempo le sorti del Venezia e quello che sta accadendo lo sapevo da tempo. Korablin ha dato un mandato a vendere, ora si tratterà di capire che succederà: il piano A prevede che la società tiri fuori i soldi (cosa che dubito), si iscriva al campionato e il Comune farà di tutto per esserle vicino». Per Brugnaro ci sono poi le altre due ipotesi. «Lo scenario B è che la società attuale chiuda. Il Comune verificherà se ci sono cordate serie e dotate economicamente per far ripartire la società dalla serie D. È difficile, ma si può fare. Il Comune in questo caso si riserverebbe il compito di vagliare la serietà delle varie cordate». Infine la terza soluzione. «Il piano C è che semplicemente si salta un anno, perché il Comune non può spendere soldi per il calcio. Purtroppo, di imprenditori che cacciano i soldi in questa città ce ne sono pochi. Anzi ce n’era uno solo ed è diventato sindaco».
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia inoltra oggi alla Lega Pro la domanda d’iscrizione al prossimo campionato, firmata da una delegata (non la consigliera Zhanna Chesnokova) cui il presidente Yury Korablin ha consegnato solo ieri la rappresentanza legale del club arancioneroverde. Un atto formale che, per quanto incompleto alla voce fideiussione e pagamenti (eccezion fatta per 35 mila euro di tasse), consentirà al Venezia di essere escluso ed iniziare la trafila dei ricorsi che, nella migliore delle ipotesi, si porteranno il 17 luglio alla riammissione (con vari punti di penalità) in Lega Pro. Tutto ciò sempre che entro il 14 luglio, termine ultimo per presentare ricorso contro la prima esclusione, l’avvocato Fausto Baratella riesca a cedere la società ad un nuovo proprietario, il quale dovrà subito pagare oltre ai 28mila euro dell’acquisto anche i debiti per circa due milioni di euro. A seguire l’inoltro della domanda d’iscrizione è il dg Dante Scibilia, pur accantonato da un Korablin che a sua insaputa ha affidato ad altri il mandato di vendere il Venezia. «Siamo tutti contenti che ci sia qualcuno al lavoro per il bene della società arancioneroverde, personalmente ne prendo atto con grande serenità e non devo commentare le decisioni prese dal presidente – la diplomazia di Scibilia -. È importante che ci finalmente sia un referente, un interlocutore che se lo riterrà opportuno siamo pronti ad agevolare perché il Venezia abbia un futuro al termine dei prossimi dieci giorni nei quali ci sarà da soffrire e stringere i denti». Per ora l’avvocato Fausto Baratella «no, non si è fatto vivo con me – prosegue Scibilia – ma penso che quando si concretizzerà qualcosa ci sarà un confronto, anche perché non credo che un acquirente possa prendere una società a scatola chiusa. Da parte mia c’è la massima disponibilità per cercare di facilitare una trattativa che possa dare un futuro al Venezia». Nel caso in cui ciò non andasse a buon fine partirà il «piano B», ovvero l’operazione condotta da sindaco Luigi Brugnaro per formare un pool di imprenditori che finanzi la nascita di un nuovo Venezia, slegato dall’attuale società e che come tale possa ambire a ripartire in sovrannumero dalla serie D.
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Ho avuto numerosi contatti, si sta evidenziando un particolare interesse attorno alla cessione del Venezia». Così l’avvocato Fausto Baratella, il legale mestrino incaricato dal procuratore della Venice Academy srl a trattare il passaggio di proprietà di una quota tra il 75 e il 100 per cento del capitale della società che controlla Fbc Unione Venezia. La richiesta del presidente Yury Korablin, che non ha parlato in prima persona con il legale mestrino, è di 28mila euro per la società, più il ripianamento delle pendenze di cerca 2 milioni di euro: tutto ciò consentirebbe alla nuova proprietà di poter partecipare con la propria formazione al campionato di Lega Pro al quale il Venezia si iscriverà proprio oggi. Il tutto passando inevitabilmente per i ricorsi, visto che la commissione di vigilanza boccerà in prima battuta l’iscrizione del team lagunare perchè non corredata dalla documentazione completa e dalla necessaria fidejussione. «Ho ricevuto numerose telefonate da addetti ai lavori che hanno sondato il terreno, chiedendo notizie specifiche ed eventuale documentazione – spiega ancora l’avvocato Fausto Baratella – Di certo è presto per esprimersi sulla possibilità di arrivare a una soluzione positiva certo che di interesse attorno a questa realtà ce n’è e non poco». Il legale mestrino è stato contattato – come detto – dal procuratore della Venice Academy srl che pare essere un professionista della zona, con il quale valuteranno tutte le proposte che saranno presentate. «Non sono nuovo ad operazioni nel mondo del calcio – spiega il legale, classe 1952 cresciuto nello studio di Angelo Maggiolo – e anni orsono avevo condotto la trattativa per la cessione delle azioni del Calcio Treviso. Più recentemente mi sono interessato di alcuni aspetti della fusione tra Mogliano e Preganziol che portò alla nascita dell’Union Pro». La scelta tardiva del presidente Korablin di mettere in vendita la società costringe a una corsa contro il tempo. «È nostro compito valutare con la massima attenzione ogni proposta – conclude Baratella – al fine di garantire un passaggio di consegne che accontenti Venice Academy, ma anche la tifoseria lagunare».
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Numeri. Per dare l’idea che, tutto sommato, per salvare il Venezia non servirebbe chissà quale esborso di denaro. Un milione e trecentomila euro subito, poco meno di un milione più avanti. Ma, volendo, la cifra potrebbe anche essere inferiore, perché nel mandato a vendere consegnato da Yury Korablin a un intermediario che ha poi girato il compito di comunicare con la stampa all’avvocato mestrino Fausto Baratella, c’è scritto che Korablin è disposto a mantenere il 25% della società arancioneroverde. Quindi, ipoteticamente, se una delle due cordate di cui si parla da giorni decidesse di passare all’azione, potrebbe farsi carico del 75% del debito. Che, secondo Baratella, supera di poco di due milioni di euro. Per iscriversi bisogna sborsare 1,3 milioni subito, entro le 18 di oggi, poi bisognerà predisporre un piano di rientro con gli altri creditori. La strada al momento pare segnata. Stamattina il direttore generale del Venezia Dante Scibilia raggiungerà la sede della Lega Pro a Firenze per depositare la documentazione della domanda di iscrizione al prossimo campionato. Sarà una domanda «monca», priva cioè di alcuni dei requisiti necessari per poter essere accolta, primo fra tutti quello economico: «Faremo quello che è in nostro potere al momento attuale – spiega Scibilia – in modo tale da avere altre due settimane di tempo per capire se c’è la possibilità di salvare in extremis il club. Sappiamo già che la documentazione sarà incompleta e che la nostra domanda verrà respinta, ma fino al 14 luglio ci sarà eventualmente tempo di fare ricorso e di mettersi in regola. Nella migliore delle ipotesi il Venezia partirà il prossimo anno con una penalizzazione in classifica da scontare in Lega Pro. Altrimenti bisognerà lavorare per ripartire dalla Serie D». Detto che da Korablin non arriveranno i soldi per iscrivere la squadra per problemi burocratici relativi all’embargo di esportazione di capitali dalla Russia e per il crollo delle quotazioni del rublo rispetto all’euro, l’unica speranza è, dunque, la cessione societaria: «Per ora non c’è nulla di concreto – fa sapere Baratella – ci sono stati alcuni contatti, ma non ci sono svolte imminenti, almeno per adesso, da segnalare. Noi abbiamo in mano tutti i documenti che servono per la cessione del club e la quota minima del pacchetto azionario che potrebbe passare di mano è del 75%». In definitiva, considerato che l’ex presidente del Treviso Renzo Corvezzo si è avvicinato per trattare il club ma non è stato considerato un interlocutore credibile, la soluzione per adesso è quella di prendere tempo. Nonostante il debito sia tutt’altro che insormontabile rispetto ad altre situazioni analoghe (leggi Padova e Treviso nei recenti crac), all’orizzonte per ora non ci sono salvatori. La soluzione più probabile resta sempre quella della ripartenza dalla serie D, ma finché c’è vita c’è speranza. E qualche colpo di scena, almeno fino al 14 luglio, non va del tutto escluso.
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia oggi presenterà la domanda di ammissione al prossimo campionato di Lega Pro e la documentazione richiesta, ma non la fideiussione da 400 mila euro. Ieri sera il direttore generale Scibilia ha fatto autenticare dal notaio la delega che il presidente Korablin ha affidato a un membro del CdA. Essendo squalificato fino a metà agosto, Korablin non poteva agire diversamente, altrimenti anche la domanda di ammissione non sarebbe stata accolta. Oggi il segretario Davide Brendolin sarà a Firenze per consegnare il plico dell’Unione Venezia contenente anche l’assegno da 35 mila relativo alla tassa di iscrizione (25 mila euro come quota di partecipazione e 10 mila euro come tassa associativa). Una mossa che consentirà al club di garantirsi quanto meno altri 10 giorni per sperare in un avvicendamento societario. «Tutto quanto era nelle nostre possibilità è stato fatto» ha spiega Dante Scibilia, «adesso vediamo se questi giorni in più serviranno. Contatti con l’avvocato Baratella? Non ancora, vuol dire che non ha novità significative da comunicarmi». La Co.Vi.Soc. avrà tempo fino al 10 luglio per verificare la completezza delle domande, entro quella data darà comunicazione ufficiale alle società trasmettendo gli atti a Federcalcio e Lega Pro. Chi sarà escluso in quella data avrà tempo fino alle ore 19 del 14 luglio per presentare ricorso. Ieri il sindaco Brugnaro, al termine della presentazione della nuova Giunta, si è soffermato sulla situazione del Venezia, anche perché ha tenuto per sé la delega dello Sport. «Sto seguendo con attenzioni le vicende che riguardano l’Unione Venezia» ha detto Brugnaro, «restano in piedi due opzioni: la prima con l’arrivo di nuovi proprietari che mettono i soldi, la seconda con la ripartenza, dopo la perdita della Lega Pro, dalla serie D con un gruppo nuovo».
Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Un paio di milioni sul piatto, subito: è questa la cifra che deve versare entro oggi chi punta ad acquistare l’Unione Venezia dal presidente Korablin senza avere il fardello di una pesante penalizzazione. Con l’aggiunta di un massimo di 28 mila euro per aggiudicarsi il 100% delle quote, ma anche meno se verrà acquistato quel 75% di partenza messo sul tavolo dal patròn russo come base di partenza che comporterebbe una sua permanenza come socio di minoranza. Cifre sul piatto per sanare soprattutto i debiti del passato: circa un milione e trecentomila euro per i versamenti Inps e Irpef non effettuati nell’ultima quadrimestre del 2014, oltre agli stipendi e ai contributi del bimestre marzo-aprile 2015. Per il futuro immediato serve invece la fideiussione da 400 mila da inoltrare, insieme alla domanda di iscrizione, alla Lega Pro entro stasera. Poi ci sono i debiti con i fornitori per arrivare alla cifra definitiva e questa cifra è monetizzata solo spulciando i bilanci della società. Numeri che ancora ballano, ma intanto chi vorrà acquistare l’nione Venezia o la maggioranza di essa dovrà contattare l’avvocato Fausto Baratella che sabato ha avuto l’incarico da un intermediario di fiducia di Yuri Korablin per definire la cessione della società. «Sono passati solo tre giorni da quando ho ricevuto l’incarico» ha precisato ieri l’avvocato Baratella, studio legale in viale Ancona, esperto nel settore societario, «mi hanno spiegato la situazione e come ci fossero almeno un paio di gruppi interessati all’acquisto, che hanno chiesto informazioni che sono state ovviamente fornite, ma una proposta concreta sul tavolo non mi è ancora arrivata». C’è poco tempo per una cessione che poteva essere avviata già a inizio anno quando i problemi del presidente Korablin si erano già evidenziati. «In effetti i tempi sono strettissimi» aggiunge il legale «ma è anche vero che quando si ha una conoscenza approfondita della situazione societaria, poi la cessione può perfezionarsi anche in tempi brevi. Diciamo che oggi è una scadenza importante, ma poi ci sarebbero altri 10 giorni di tempo per cedere ugualmente la società». Un gruppo ha radici venete, un altro arriva dall’estero: questi sarebbero gli interlocutori affidabili. Con la conseguenza, però, di presentarsi al via consapevoli che durante la stagione arriverà il deferimento per tutti i punti non sanati al 30 giugno.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il giorno del giudizio per il Real Vicenza potrebbe essere arrivato. Oggi scadono i termini per l’iscrizione del club biancorosso in Lega Pro, ma i segnali che arrivano dal quartier generale di via Benedetto Marcelo volgono tutti al brutto. E così la breve e sfolgorante storia della seconda squadra di Vicenza, nata nel 2010 dalla fusione fra Leodari Sole Vicenza del quartiere del Villaggio del Sole, il Cavazzale dell’omonima frazione di Monticello Conte Otto, e il Real Vicenza-Laghetto del quartiere di Laghetto e cresciuta grazie a un’irresistibile scalata fino a sfiorare la Serie B, potrebbe essere ai titoli di coda: «Al momento non ci sono novità – evidenzia il presidente Lino Diquigiovanni – ci sono stati contatti con alcuni imprenditori romani, ma non faceva per me. Ho ascoltato e ho rifiutato, credo non ci fossero le condizioni per la cessione del club. Se domani (oggi per chi legge ndr ) non succederà nulla, chiuderò l’attività, come ho già dichiarato in conferenza stampa». Diquigiovanni continua a smentire la possibilità di un accordo last-minute con il patron dell’AltoVicentino Rino Dalle Rive: «L’ho sentito un mese e mezzo fa – spiega – e mi ha detto che non era interessato alla cosa. Da quel giorno non ci sono più stati contatti e secondo me non succederà niente. È un peccato, questo lo so anche io, ma non posso continuare a fare calcio solo per me stesso. Le idee le avevo, qualche contatto c’è stato in queste settimane, ma niente che possa far pensare a una vera svolta». E se il colpo di scena arrivasse da Treviso? C’è chi dice che Diqugiovanni (che ha già smentito) abbia continuato a lavorare sottotraccia per trasferire la squadra nella Marca, ma nessuna conferma in tal senso accompagna queste voci: «Mi dicono che la società che milita in Eccellenza andrà a giocare a Quinto trevigiano – chiosa – e che quindi il Tenni rimarrà vuoto. Io la mia proposta l’avevo fatta, ma è stata rifiutata come tutti sanno. Contenti loro…»
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) È il giorno decisivo. Siamo al rush finale. Mancano davvero poche ore al gong. È tempo di saluti? Forse. Anche se comunque non sarebbero definitivi: almeno per quanto riguarda il settore giovanile l´attività di Diquigiovanni proseguirà, ad assicurarlo è stato qualche giorno fa il responsabile dei baby biancorossi, Domenico Spalluto. Eppure sembra che non sia ancora detta l´ultima parola neanche per quanto riguarda la prima squadra. A lasciarlo intendere è lo stesso presidente biancorosso Lino Diquigiovanni. «Mi sono state fatte delle proposte – ha detto ieri, ma ci sono delle cose che non mi garbano. E io quando non c´è la chiarezza, mi fermo». Le richieste dunque ci sono, ma per il momento l´imprenditore vicentino non fa trapelare maggiori informazioni. Bisognerà vedere se si arriverà ad un´intesa, che al momento pare non esserci, nel pochissimo tempo che manca alla scadenza. Scadenza che è oggi, per chi legge. Chi sono i possibili acquirenti? Nessuna indicazione dal numero uno del Real Vicenza neanche sotto questo aspetto. Il patron non vuole parlare fino a che non ci sarà qualcosa di concreto. I mormorii continuano a portare nella direzione dell´altro imprenditore con cui Diquigiovanni divide la scena: Rino Dalle Rive. Ma il presidente del Real Vicenza ancora una volta nega: «Di Dalle Rive ne parlate voi. Con lui io ci ho parlato quasi due mesi fa. Ma da parte sua non c´è stato interesse. Mi aveva detto che mi chiamava, ma non l´ho più sentito» Il presidente dell´Altovicentino dal canto suo non rilascia dichiarazioni e aggiunge: «Se anche ci fosse una trattativa, non verrei a dirlo a voi». Insomma, qualcosa che bolle in pentola al Real Vicenza c´è. Lo troveremo servito in tavola questa sera? O sarà un´altra fumata nera? L´attesa è finita e finalmente oggi si saprà. Il tempo per l´ultimo colpo di scena c´è ancora: nella sede del Real di via Benedetto Marcello le carte per l´iscrizione sono in regola, pronte per essere firmate se si dovesse arrivare ad un accordo. «Se c´è qualcosa di serio, è tutto a posto. Fideiussione bancaria compresa», assicura Diquigiovanni. Ultime ore con il fiato sospeso, dopo due mesi di continue inversioni di rotta, dove approderà la nave biancorossa?
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nuovo allenatore e iscrizione al campionato 2015-2016 regolarmente andata a buon fine. Il Bassano vuole fare le cose per bene e, come già trapelato nei giorni scorsi, domenica ha ufficializzato l’ingaggio di Stefano Sottili, tecnico scelto per dare un seguito al lavoro di Mario Petrone e Antonino Asta. Con lui nel ruolo di vice tornerà Christian La Grotteria. Ieri, poi, è arrivata anche l’ufficialità dell’iscrizione alla prossima Lega Pro con un comunicato diffuso sul sito web della società: «Il Bassano Virtus 55 Soccer Team – si legge nella nota – comunica che questa mattina il Segretario Generale e Team Manager Renato Schena ha provveduto a depositare la documentazione necessaria a compiere tutti gli adempimenti previsti per l’iscrizione al campionato di Lega Pro 2015/2016». A questo punto non resta che attendere l’avvio della stagione ufficiale, mentre è alle porte un altro addio: Nicola Bizzotto è segnalato come molto vicino alla firma con il Padova.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Senza ansimanti volatone last minute, tipiche dei club che boccheggiano o sono quasi decotti, ieri mattina con tutta calma e in largo anticipo sulla scadenza fissata per la mezzanotte di oggi, Renato Schena, segretario generale e team manager virtussino ha depositato in Lega a Firenze tutti i documenti necessari (inclusa corposa fidejussione bancaria) per l´iscrizione al campionato. Segnale vigoroso di una società in salute, in un momento in cui a ogni latitudine, tanti annaspano, attaccati al pallone con la saliva. Qui, fortunatamente non è così, ma i conti a posto e risultati rigogliosi dell´ultimo biennio non basteranno a rincorrere oggi immaginifiche ipotesi di ripescaggio nonostante l´interrogatorio del presidente etneo Pulvirenti ieri abbia di fatto affossato del tutto il Catania, mentre alla luce di quanto accaduto, nemmeno la situazione dell´Arezzo promette nulla di buono. Ma anche se la famiglia Rosso ha invocato l´azzeramento dei vertici della Figc e più di qualcuno si adopera per far prevalere parametri di logica e buon senso, legati alla salute patrimoniale delle società in primis, il destino per il momento è scritto. Sicchè il digì Seeber lavora per attrezzare una formazione in ottica terza serie di concerto col timoniere Sottili, fresco di avvento. Che tipo di calcio ha in testa Sottili? Un football pragmatico e concreto, con una fase difensiva robusta e un atteggiamento spinto di chi lotta alla morte su ogni pallone. «Sì, mi piace un gioco da combattimento e di grande aggressività, ma quando la mia squadra ha il pallone deve sapere cosa farsene», ama rispondere a chi gli chiede di descrivere le sue idee. E con una mentalità temperamentale ha pilotato in C1 il Carpi quando non ci credeva nessuno, ha risollevato dalla ceneri il Venezia da subentrante a metà stagione regalandogli pure lì la C1 (proprio contro Asta in finalissima) e quest´anno, sempre in corso d´opera, ha salvato la Pistoiese semimoribonda trainandola subito fuori dalle cattive acque. In mezzo, oltre a un campionato di tutta serenità con la Carrarese in C1 anche l´esperienza agrodolce a Varese in B: sollevato con la squadra ottava in classifica, richiamato e nuovamente congedato. Non è un dogmatico del modulo, predilige il 4-4-2, emblema di compattezza e solidità per uno che non vuol mollare niente anche nelle partitelle, ma gradisce anche il 4-2-3-1, il sistema che ha fatto le fortune dei suoi predecessori Asta e Petrone.
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Comincia ad entrare nel vivo il mercato del Vicenza che sta cercando di chiudere almeno una trattativa che porti nelle casse societarie denaro fresco. I due giocatori che hanno più mercato e una valutazione di un certo rilievo sono Cocco e Sbrissa e proprio il giovane centrocampista vicentino potrebbe essere ceduto a giorni al Sassuolo che pare aver superato la concorrenza di Palermo e Udinese. La cessione dovrebbe avvenire con la formula definitiva, anche se l’intesa potrebbe prevedere che Sbrissa rimanga un altro anno a Vicenza per procedere nel suo processo di maturazione. Sul giovane centrocampista di Castelfranco ci sarebbe anche la Juventus, ma la società bianconera finora ha mostrato un interesse meno concreto della concorrenza diretta. Mercato caldo anche per Cocco che è richiesto dal Pescara che per acquisire le prestazioni dell’attaccante biancorosso è pronto a mettere sul tavolo circa 600 mila euro; il centravanti sardo piace però anche in serie A, al Chievo dell’ex Rolando Maran che vorrebbe Cocco per completare un reparto offensivo già di buon livello ma che potrebbe ancora migliorare con il suo arrivo. La trattativa finora è stata solo abbozzata, ma con la società scaligera il Vicenza, dopo aver definito lo scambio tra l’attaccante Bartulovic e il difensore Magri, ha parlato anche del jolly difensivo Pucino, e del terzino sinistro Calderoni che nella scorsa stagione ha militato nel Bari, e sembra essere la prima scelta nel caso D’Elia fosse ceduto. Ieri inoltre l’ex vicentino Giorgio Zamuner, procuratore dell’attaccante Thiam, ha incontrato i responsabili di mercato della Juventus, ma il confronto non ha portato novità rimandando la decisione sul futuro dell’ex centravanti del Lanciano. «In questo momento la Juventus ha altre cose a cui pensare – ha spiegato Zamuner – e quindi la situazione è rimasta quella della scorsa settimana. Non escludo che la società bianconera decida di mandare Thiam a giocare all’estero dove ha parecchie richieste, e nel qual caso diventerebbe impossibile portare il giocatore in biancorosso». Non si registrano novità nemmeno per il possibile ritorno a Vicenza di Federico Moretti e Davide Di Gennaro, quest’ultimo inseguito con decisione dal Bari, ma in attesa di una possibilità in serie A, mentre oggi dovrebbe essere definito il passaggio del giovane Orlando alla Maceratese dove in panchina siederà l’ex biancorosso Cristian Bucchi. Sono dunque giorni caldi per il mercato del Vicenza.
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Salvatore D´Elia è uno dei giocatori più richiesti del Vicenza. Reduce da una stagione giocata ad alto livello, il mancino sarebbe adesso nel mirino del Chievo guidato dall´ex Rolando Maran. Dalla società veronese, poi, potrebbe arrivare un altro terzino sinistro, Marco Calderoni, in forza al Bari tra il 2013 e la stagione da poco conclusa. E visto che di Chievo si parla, ieri è stato ufficializzato lo scambio con il club gialloblu tra l´attaccante Damir Bartulovic e il difensore Kevin Magri, lo scorso anno alla Reggina. Resta da dire che anche l´Empoli avrebbe manifestato interesse per D´Elia.Intanto procedono i contatti con il Sassuolo per l´operazione che dovrebbe portare alla cessione di Giovanni Sbrissa al club emiliano e al ritorno di Thomas Manfredini in biancorosso. Nell´accordo c´è l´opzione per la permanenza a Vicenza in prestito per un´altra stagione del giovane centrocampista.Per quel che riguarda infine l´attacco, ieri il direttore sportivo biancorosso Paolo Cristallini si è risentito con i dirigenti della Juventus, che hanno fatto presente di avere più richieste per Mame Thiam, punta lo scorso anno in forza al Lanciano. Va comunque sottolineato che il giocatore sarebbe contento di venire a Vicenza, perchè qui troverebbe il tecnico Pasquale Marino.
Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) A volte ritornano. E se c´è Pasquale Marino, ritornano più volentieri. Dopo Andrea Cocco, che ha espresso il desiderio di poter valutare un prolungamento di contratto per proseguire la sua esperienza con la maglia biancorossa sotto la guida del tecnico siciliano, anche Tonino Ragusa apre a questa possibilità. Raggiunto telefonicamente a Mykonos, dove sta trascorrendo le vacanze, l´attaccante rientrato al Genoa per fine prestito non fa mistero di avere accolto con soddisfazione la notizia della conferma di Marino sulla panchina del Vicenza: «La penso esattamente come Cocco, credo che questa sia la soluzione migliore in assoluto sottolinea -. L´anno scorso si è fatto un gran lavoro, e penso che ogni giocatore che ha avuto la fortuna di vivere un campionato in questa squadra sia contento se ci sarà la possibilità di proseguire questa esperienza».Anche lei, quindi, valuterebbe l´ipotesi di tornare in biancorosso?«L´anno scorso, a parte l´infortunio, mi sono trovato benissimo sotto ogni punto di vista, quindi non vedo perché non dovrei tenerne conto. Tra l´altro mi pare di aver capito che la società e il tecnico vorrebbero puntare a mantenere più o meno lo stesso organico, ed eventualmente a rafforzarlo: mi sembra un progetto valido».Si parla di un forte interessamento nei suoi confronti di altre squadre ambiziose di serie B, Salernitana e Cesena su tutte«Con me fino a questo momento non ha parlato nessuno. Leggo anch´io qualcosa dai giornali, immagino che il mio procuratore stia curando qualche contatto, ma per il momento io sono solo in vacanza e ho preferito staccare per un po´. Ovviamente bisognerà anche capire cosa vorrà fare il Genoa: nessuno mi ha già detto per certo che sarò girato in prestito, vedremo cosa capiterà nelle prossime settimane».Le proposte che riceverà per lei partiranno tutte alla pari, o ci sarà una soluzione preferita?«Diciamo che il Vicenza, considerando l´esperienza positiva appena vissuta, il buon rapporto con l´allenatore, con i compagni, con la società e con i tifosi, avrebbe qualche punto di vantaggio».Tra l´altro potrebbe ritrovare anche il suo grande amico Cocco: a quel punto l´attacco biancorosso avrebbe già un peso specifico importante«Andrea l´anno scorso ha disputato un campionato straordinario. Sapete tutti che siamo molto amici anche fuori dal campo, ed è normale che l´intesa risulti buona anche quando si gioca, quindi non è un segreto che mi farebbe piacere giocare ancora insieme a lui».Non vi peserebbero gli inevitabili paragoni pesanti con lo scorso campionato, il rischio di deludere le attese?«Ogni stagione fa storia a sé, sappiamo bene che ripeterci non sarebbe facile. In ogni campionato si delineano valori imprevedibili: chi l´avrebbe detto lo scorso anno che i primi tre posti in classifica alla fine sarebbero stati occupati da Carpi, Frosinone e Vicenza? E chi avrebbe immaginato che la squadra più in forma di tutte ai playoff sarebbe stato il Pescara? L´unica risposta certa là sempre il campo, quindi dovremmo solo cercare di impegnarci al massimo come abbiamo fatto l´anno scorso».Tra l´altro, visto l´ennesimo scandalo scommesse, già prima dell´inizio della stagione i valori rischiano di essere parecchio rimescolati«Questo mi dà un´enorme amarezza. Tutti a parole dichiarano di volere un calcio pulito, di voler chiudere con le troppe porcherie che hanno infangato il nostro mondo negli ultimi anni, invece ogni volta ci ritroviamo allo stesso punto. Sono cose che non devono più capitare, ma dirlo serve a poco: a questo punto contano solo i fatti»
Ore 11.50 – (Gazzettino) Fumata bianca ieri per il difensore centrale classe 1996 Francesco Tiozzo, quarto acquisto dell’Este. Cresciuto nel settore giovanile del Venezia, nella passata stagione ha disputato venticinque partite con la Clodiense guidata proprio dal neo tecnico giallorosso Andrea Pagan. «Il nostro allenatore ha fatto di tutto per portarlo da noi – spiega il vice presidente Stefano Marchetti – È un giocatore importante anche in prospettiva e oltre a giocare da difensore centrale, può essere utilizzato come terzino destro». Con l’arrivo di Tiozzo il pacchetto arretrato è praticamente sistemato: la settimana scorsa sono stati ingaggiati Ton e Montin, e sono arrivate le conferme di Favaro, Scotton e Zoppelletto. Manca un terzino mancino, che la società andrà a cercare tra i fuoriquota. Erano attese novità anche per due operazioni a centrocampo, tutto però è stato rimandato. «Dovevamo chiuderle entrambe, ma c’è stato un rilancio e noi non partecipiamo ad aste. Se entro mercoledì non arriva una conferma alla nostra proposta, abbiamo pronte altre soluzioni. Vogliamo solo gente motivata».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Antonino Pulvirenti ha comprato cinque partite dell’ultimo campionato. Questa la confessione fatta dal presidente dimissionario del Catania davanti al procuratore della cittadina etnea, Giovanni Salvi, nell’interrogatorio di ieri. L’intento di Pulvirenti, che ha precisato di non avere fatto scommesse, era unicamente quello di salvare il Catania. Le gare “combinate” – a 100 mila euro l’una – sono Varese-Catania, Catania-Trapani, Latina-Catania, Ternana-Catania e Livorno-Catania. Dopo la confessione di Pulvirenti, la procura di Catania potrà continuare le indagini in corso, e non sono esclusi ulteriori colpi di scena. Nei giorni scorsi il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, aveva detto che non si può parlare di campionato invalidato, che la responsabilità è individuale e pagherà solo in Catania, ma adesso c’è da capire se ad essere “comprati” sono stati direttamente i calciatori delle squadre oggetto di “combine” (che rischiano la squalifica) oppure se si è passati attraverso i dirigenti o persone vicine alle società coinvolte nell’inchiesta. In questo caso si prefigurerebbe l’illecito sportivo anche per quest’ultime, e ogni scenario diventerebbe possibile. L’Entella, retrocessa dopo i play out, è la prima a volersi tutelare, con il presidente Antonio Gozzi che tuona: «Se i fatti saranno accertati, chiederemo che venga riscritta la classifica, in quanto chiaramente danneggiati». E il Cittadella? «Stiamo seguendo con particolare attenzione l’evolversi dell’indagine», le parole del presidente Andrea Gabrielli. Che ha poi aggiunto: «Se i fatti sono questi, di sicuro siamo stati danneggiati anche noi perchè potevamo andare ai play out». Parallelamente all’inchiesta siciliana – lo ricordiamo – c’è quella della Procura di Catanzaro, con il Teramo, promosso in B, che secondo gli inquirenti avrebbe combinato la gara con il Savona.
Ore 10.50 – (Gazzettino) L’interessamento per Altinier, che in carriera ha vestito anche per qualche mese la maglia del Cittadella in serie B (quattro gol in undici partite nel 2006), è stato riportato ieri anche dalla Gazzetta dello Sport parlando di “sogno” per l’attacco biancoscudato. «A volte i sogni possono diventare realtà – afferma l’amministratore delegato Roberto Bonetto – Ci stiamo lavorando, ma non bisogna avere fretta. E oggi i giocatori devono avere buon senso nelle loro scelte: è più importante andare in una società dove prendono i soldi a fine mese, magari sono un po’ di meno rispetto a quelli che offrono altre piazze, ma sono sicuri. E noi siamo in grado di pagare i soldi che offriamo». Passando alla difesa, nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la fumata bianca per il centrale Fabiano. Il suo agente è lo stesso di Arcidiacono e De Risio, altre due trattative bene avviate da De Poli. «La mia volontà – sottolinea Fabiano – è quella di venire al Padova, che è una grande società. So che sono interessati a me, e l’interesse è reciproco. Come mi vedrei al centro della difesa biancoscudata? Bene, speriamo che tutto vada a buon fine».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Cosa conta di più nella sua decisione? «Un insieme di cose: il progetto tecnico, la volontà di prendermi e di farmi sentire importante. Cercheremo di fare la scelta giusta». Sulla Gazzetta di Mantova di ieri era riportato anche che il Padova le avrebbe messo sul piatto un contratto triennale. «Non so, ma posso dire che con le squadre con le quali sta trattando il mio procuratore si parla almeno di un biennale. Poi non ho idea se qualcuno si spinge oltre». Prima di congedarsi, Altinier ha modo di esprimere ancora parole di apprezzamento per il Padova. «È una soluzione che mi piacerebbe, anche se è un discorso un po’ precoce e ancora da sviluppare. Con i biancoscudati gioca Marco Cunico, è un amico con il quale abbiamo giocato insieme a Portogruaro e lo sento sempre. L’anno scorso ho seguito il Padova proprio perché ci giocava lui, ho visto gli highlights delle partite e ho visto che c’è un ambiente bello».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Il mio procuratore ha fatto una chiacchierata con De Poli la settimana scorsa a Milano. La cosa mi ha fatto molto piacere perchè il Padova è squadra che mi ha sempre entusiasmato per la sua storia e come città. So che si devono rivedere». Le parole sono di Cristian Altinier, uno degli attaccanti più prolifici nell’ultimo campionato di Lega Pro, con 17 gol in trentadue partite con l’Ascoli. Club dal quale si svincolerà contrattualmente domani. «Non li ho più sentiti, mi ritengo libero». L’attaccante sta trascorrendo le vacanze in Puglia. Dove nel fine settimana è stato raggiunto dal nuovo presidente Musso del Mantova, con corteggiamento a cena (mogli presenti) allo scopo di riportarlo nel club virgiliano. «Mi ha fatto piacere il suo gesto, la porta è aperta anche per loro, oltre che per il Padova. C’è anche una terza società di Lega Pro, ma la situazione è in stand by. Farò la mia scelta, vediamo come evolverà la situazione. In questo momento non posso sbilanciarmi».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’altro nome è invece quello di Armando Anastasio, 19 anni, di proprietà del Napoli. I buoni rapporti tra De Poli e l’agente del giocatore mettono la trattativa in discesa, ma il nuovo diesse partenopeo Cristiano Giuntoli ha chiesto di rimandare la discussione alla settimana prossima. Gli altri movimenti. Il ds De Poli sta lavorando anche su due centrali sudamericani, un ventenne del Paraguay e un diciannovenne argentino. Il tutto mentre sono attese le risposte degli obiettivi più importanti: Nicola Bizzotto, Pietro Arcidiacono e il brasiliano Fabiano potrebbero accettare l’offerta partita da viale Rocco, per il centrocampista De Risio la trattativa sarà più lunga, mentre per il bomber dell’Ascoli Altinier la richiesta economica del giocatore è al momento troppo elevata.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Entro la settimana potrebbe chiudersi la trattativa per un giovane: si tratta di Daniel Di Nicola, 19 anni, nell’ultima stagione vincitore della Serie D con il Rimini. Tra il Padova e l’entourage del giovane terzino ci sarebbe già un accordo di massima, ora bisognerà solo trovare quello col Pescara che ne detiene il cartellino. «Non so ancora che intenzioni abbia la proprietà nei suoi confronti», spiega il responsabile del settore giovanile abruzzese, Tonino Di Battista. «Ma lui è uno degli elementi di spicco della nostra Primavera, l’idea sarebbe di metterlo in addestramento tecnico e poi cercare una squadra che gli permetta di giocare con continuità». Di Nicola è figlio d’arte, visto che suo padre, Davide Di Nicola, nel 1997 fu meteora nel Padova di Pillon, Allegri, Bergodi e Iaquinta, in Serie B. Arrivato in estate, a ottobre fu ceduto alla Fermana.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È iniziata la settimana più calda del Padova che affronterà da fine agosto (se non più tardi, visto che oggi scadono i termini per le iscrizioni e ci sono ancora diverse squadre in bilico) il ritorno nel calcio professionistico. Domani, primo luglio, si apre ufficialmente la finestra dei trasferimenti, il che significa che in viale Rocco potranno essere formalizzati i rinnovi dei sette giocatori confermati e tesserati pure i nuovi arrivi. Ma se sotto la lente sono i colpi ad effetto, tra attacco e centrocampo, è in difesa che potrebbero giungere le prime novità importanti. Prima i terzini. Nelle ultime ore il diesse biancoscudato Fabrizio De Poli ha compiuto un’offensiva importante per i due terzini sinistri che andranno a comporre la coppia di mancini a disposizione di Carmine Parlato.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Da un lato sono dispiaciuto, perché Parma non meritava questa fine», spiega Mazzocco. «Ma il suo destino era ormai segnato, e alla fine per me arrivare a Padova l’estate scorsa è stato un regalo in tutti i sensi. A fare gli esami con me a Palermo c’era anche un ragazzo con cui ho condiviso la stanza per due anni: quest’anno lui è rimasto in Primavera a Parma, e adesso deve cercarsi un’altra squadra. Io invece so dove andrò: finora non ho ricevuto altre offerte oltre a quella dei biancoscudati, ma se anche dovessero arrivare sento che Padova è comunque il posto giusto per me. Non ho mai sperato che il Parma fallisse, ma arrivati a questo punto sono contento che la situazione si sia finalmente sbloccata. Rimarrò a Padova, perché se la Serie D è stata una prova importante per me, la Lega Pro lo sarà ancora di più».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ancora un ultimo sforzo, la prova orale degli esami di maturità di Ragioneria, poi il grande sospiro di sollievo e via, pronto a rituffarsi nel calcio. Domani sarà una giornata importante per Davide Mazzocco: il giovane centrocampista è atteso a Palermo all’ultima prova degli esami di maturità, dopodichè potrà finalmente rilassarsi in attesa dell’inizio della nuova stagione che dovrebbe essere tutta dedicata al Padova. «Gli scritti sono andati bene, sono riuscito a totalizzare 41 punti su un massimo di 45, quindi affronto gli orali decisamente più tranquillo». Nella tesina che porterà alla commissione ha inserito argomenti diversi, da Pirandello al Fascismo, dal Decadentismo ad elementi delle materie di indirizzo specifico come la normativa del lavoro. Ma per lui non sono stati esami tranquilli: sospeso tra la vita e la morte del Parma, che fino a oggi detiene ufficialmente il suo cartellino, e la possibilità di rimanere a Padova, il giorno della terza prova ha saputo che la società ducale non si sarebbe iscritta in B, e che lui sarebbe stato libero di trovarsi un’altra squadra.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Oltre a Bizzotto e Fabiano, in difesa arriveranno altri due giovani sulle corsie esterne (piace molto Tentardini della Primavera del Verona), mentre a centrocampo una pista percorribile (oltre a De Risio che molto probabilmente sarà biancoscudato nonostante le resistenze del Benevento) conduce a un altro giocatore del Bassano e cioè a Giacomo Cenetti. In attacco siamo alla stretta finale anche per Pietro Arcidiacono, rientrato dalle vacanze e che il ds incontrerà in settimana per cercare di mettere nero su bianco. L’incognita sulla strada della firma non è tanto l’offerta del Matera, che pure risulta importante, quanto piuttosto l’inserimento di un paio di club di B (uno è il Teramo) che potrebbero sparigliare le certezze di De Poli. Il diesse, che aveva già cercato Arcidiacono a dicembre, conta molto sulla volontà e sul rapporto col giocatore. In attacco la scelta dovrebbe cadere su uno fra Neto Pereira, in rotta con il Varese e Altinier. Su quest’ultimo ci sono anche Mantova e Cremonese, anche se secondo alcune fonti il Padova avrebbe offerto un triennale. Per Emil Zubin, infine, la permanenza in biancoscudato è sempre più improbabile. Su di lui c’è la Triestina, in settimana si può chiudere.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La costruzione del nuovo Padova parte della difesa. Nel corso della settimana, salvo sorprese sempre possibili fino alla firma, il direttore sportivo Fabrizio De Poli è pronto a chiudere due importanti operazioni che, di fatto, regaleranno a Carmine Parlato i centrali titolari del reparto arretrato. È stato, infatti, raggiunto un accordo di massima con Nicola Bizzotto del Bassano e c’è l’intesa pure con Fabiano Medina Da Silva, trentatréenne centrale in uscita dal Martina con un passato nel Lecce e nello Shandong Luneng. Le due operazioni sono segnalate entrambe in dirittura d’arrivo, ma considerati i precedenti dello scorso anno, quando Simone Minincleri fece il ritiro con i biancoscudati per poi andarsene a Siena prima di avere firmato il contratto, nell’ambiente aleggia ancora una certa prudenza. Giustificata, eccome, dagli intrecci imprevedibili del calciomercato, che spesso regalano improvvisi colpi di scena quando meno ce lo si aspetta. L’idea base di De Poli, che oggi effettuerà un sopralluogo nel ritiro estivo di Pieve di Cadore assieme a una delegazione societaria di cui farà parte anche Carmine Parlato, è quella di confermare un’ossatura base (Petkovic, Niccolini, Dionisi, Mazzocco, Petrilli, Cunico, Ilari, Amirante, Aperi se starà bene e forse Thomassen), attorno alla quale aggiungere una serie di rinforzi importanti.
Ore 08.38 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.
Ore 08.36 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadre dal 18 luglio al 2 agosto.
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Ore 08.32 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 29 giugno: continue voci di mercato per i Biancoscudati, viva la pista-Altinier