Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia
Il tentativo, almeno per ora, è quello di prendere tempo. Ossia iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro entro martedì prossimo con la domanda di ammissione contenente la richiesta di concessione della Licenza nazionale per ritagliarsi un extra time di ulteriori due settimane. A Venezia si cerca il colpo di scena in extremis, dopo che neppure ieri sono arrivate novità positive dal presidente russo Yury Korablin e dalle due cordate imprenditoriali pronte a entrare in scena nel caso in cui si aprisse un vero spiraglio per il salvataggio del club. «Cercheremo di mandare avanti le pratiche per le iscrizioni – conferma il direttore generale (dg) Dante Scibilia – In questo caso avremmo due settimane di tempo per valutare eventuali sviluppi sul fronte societario. Al momento, da parte nostra, non ci resta altro da fare». A quanto pare di capire la scadenza di martedì 30 giugno verrà quasi sicuramente mancata, salvo sorprese. A quel punto la data da cerchiare in rosso sarà il 14 luglio, quando entro le 19 andrà presentata tutta la documentazione contenente l’eventuale ricorso contro la decisione (ostativa all’iscrizione) della Covisoc di primo grado. Intanto Scibilia ha incontrato i rappresentanti delle varie componenti della tifoseria, fra cui ultras e Venezia United, con cui è stato fatto il punto della situazione in prospettiva futura. Perché, se sarà fallimento, il terzo della storia recente del club lagunare, bisognerà per forza di cose rimboccarsi le maniche e provare la ripartenza dalla Serie D. Questo il comunicato diffuso da Venezia United, il Supporters Trust arancioneroverde a proposito dell’incontro con Scibilia. «Positivi riscontri – si legge – all’incontro sollecitato da Venezia United e promosso grazie alla disponibilità del dg Scibilia, di tutte le componenti della tifoseria. All’incontro svoltosi nella sede del Fbc , tutte le componenti del tifo ArancioNeroVerde hanno concordato sull’importanza del rispetto dell’identità inclusiva e condivisa dell’Unione Venezia e, in linea di principio, sulla presenza dei tifosi nella futura governance del club. Dopo il primo incontro, a Marghera sabato scorso, questo diffuso consenso è un altro passo nella promozione della partecipazione attiva dei supporter. Un elemento di cui, chiunque si proporrà per salvare o rifondare l’Unione Venezia, non potrà non tenere conto». Non resta che attendere. Le speranze di un salvataggio in extremis sono al lumicino e le due cordate (una veneta e un’altra da fuori regione), per ora non hanno dato segnali tangibili per una disperata iscrizione last-minute alla Lega Pro.