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Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Le squadre più giovani d’Italia del campionato di serie D sono trevigiane: il Montebelluna e, a seguire, il Giorgione. Un record la Marca calcistica l’ha ottenuto: quello di far scendere in campo i giovani. Lo ha stabilito il Dipartimento Interregionale della Lega dilettanti della Figc elaborando le date di nascita (giorno, mese, anno) dei giocatori schierati in campo dalle 167 squadre della serie D nel corso del campionato appena concluso. E la differenza che divide il Montebelluna (la più giovane) e il Rimini (la più vecchia) è notevole: 20 anni, 11 mesi e 18 giorni l’eta media del Montebelluna che ha fatto registrare 304 presenze; 27 anni, 6 mesi, 24 giorni quella del Rimini (329 presenze) che però grazie all’esperienza dei giocatori ha vinto il campionato. Una doppia soddisfazione per il Montebelluna di Daniele Pasa poiché dopo aver vinto la speciale classifica «Giovani D valore» del proprio girone (e questo per due anni consecutivi), incamerando 50mila euro dalla Lega dilettanti nelle due stagioni, ora è salita sul podio della squadra più giovane anche se, a dire la verità, la più giovane d’Italia sarebbe l’Ars et Labor Grottaglie per soli 5 giorni di vantaggio sul Montebelluna, ma essendo la compagine pugliese retrocessa dalla serie D automaticamente ha perso il primato che è tutto del Montebelluna come squadra non retrocessa. La Marca calcistica si dimostra terra di giovani calciatori visto che la piazza d’onore della graduatoria dell’età media è del Giorgione 2000. La formazione di Castelfranco di mister Antonio Paganin infatti nella graduatoria ha 21 anni, 3 mesi, 0 giorni (311 presenze). Scendendo ci sono Mapellobonate, Mezzocorona, Cynthia 1920, Noto, Romagna, mentre in 37. posizione si è classificata l’Union Pro con 23 anni, 3 mesi, 27 giorni (306 presenze).
Ore 21.00 – (La Nuova Venezia) La Clodiense prosegue nella costruzione della squadra che andrà ad affrontare il prossimo campionato di Serie D. Ieri il d.g. Mauro Boscolo Gallo ha comunicato l’arrivo di tre nuovi giocatori, tutti rientranti nella categoria obbligatoria degli under, che andranno ad integrare la rosa affidata al nuovo tecnico Maurizio Rossi. Dalla squadra Berretti del Bassano allenata da Michele Baldi sono arrivati l’attaccante Matteo Ziviani ed il difensore centrale Michele Marchioron, entrambi classe 1996, inoltre la Clodiense si è assicurata l’esterno Francesco Marchesano. Nato a Polla, in provincia di Salerno, il 12 giugno 1995, Marchesano ha già una discreta esperienza alle spalle, avendo giocato per due stagioni nella Eccellenza lucana con il Valdiano collezionando 24 presenze, per poi passare nel Termoli in Serie D (7 presenze) e quindi nel Real Metapontino sempre in D (9 presenze). Nella stagione appena conclusa, invece, ha indossato la maglia della Gelbison Vallo della Lucania (Serie D), totalizzando complessivamente 16 presenze. Da registrare sul fronte delle uscite la partenza di Ferdinando Mastroianni che, evidentemente, ha seguito l’ex tecnico granata Andrea Pagan ed è approdato ad Este, mentre Riccardo Santi è sempre più vicino al Delta Porto Tolle. La Clodiense, dovrà quindi lavorare sull’acquisizione di un paio di attaccanti di esperienza. Quanto al programma pre campionato, si inizierà con i test atletici il 22 luglio, seguiti subito dai primi allenamenti. Già fissate alcune amichevoli, con Piovese (8 agosto a Piove di Sacco), Vigontina (12 agosto a Vigonza), Adriese (il 14), Martellago (il 19) e Passarella San Donà (il 22) a Chioggia.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il weekend dei sogni del Tamai. Non si sa, al momento, quale dei tre riuscirà a realizzare la squadra di Elia Verardo, ma un dato è certo: si pensa in grande, si sogna in grandissimo. Così, in poche parole, il Tamai punta a diventare la nuova Sacilese, e a togliersi finalmente da quelle zone basse della classifica che ha abitato nelle ultime due stagioni. E il primo nome è di quelli forti, fortissimi: il sogno numero uno si chiama Denis Maccan. Proprio lui, il capitano del Pordenone che una settimana fa sembrava certo di restare in neroverde. Ancora oggi, a dire il vero, il futuro dell’attaccante sembra più legato al club neroverde, ma il Tamai vuole provarci. Perso Florean, che andrà al Liapiave, è pronto il nuovo colpo. Le furie tenteranno il tutto per tutto per portare nel borgo il capitano naoniano, autore di 8 gol nell’ultima LegaPro. Il secondo sogno si chiama Riccardo Bolzan, che nella scorsa stagione ha vestito 5 volte la maglia della Sacilese. Il terzino, reduce poi da altri 4 gettoni con la Paganese (LegaPro), piace a De Agostini e vorrebbe riavvicinarsi a casa. Affare di lusso più che possibile. Il terzo sogno riguarda Mattielig, che però è più vicino alla Triestina. E il Pordenone? Continua il braccio di ferro con l’Altovicentino per il portiere Vicario (ex Fontanafredda). Oggi i ramarri sono tornati in vantaggio, ma nella trattativa c’è anche l’Udinese, che lo rivorrebbe in prova con prospettive di contratto. Sempre nel mirino Pietribiasi e Spagnoli. Rosa Gastaldo lascia il Fontanafredda e torna a San Vito.
Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Continua a muoversi sul mercato il Tamai, alla ricerca di alcuni innesti per rafforzare la rosa. C’è carestia in attacco e le “furie rosse” hanno messo gli occhi nientemeno che sull’ariete del Pordenone Denis Maccan (’84). Si guarda pure alla difesa, in cui si registra l’interessamento per il trevigiano Riccardo Bolzan (’84) in cerca di riscatto dopo gli ultimi mesi in Lega Pro con la Paganese a seguito della parentesi in maglia Sacilese.
Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Tra sogno e necessità. Ecco com´è diviso a metà il centrocampo dell´Arzignanochiampo: da una parte Stefano Pozza (il sogno) e dall´altra il bisogno di trovare un degno sostituto ad Andrea Tecchio, emigrato al Caldiero per motivi personali. Eccola, quindi, la novità di giornata. Perché che Pozza fosse in uscita dall´Altovicentino era cosa nota, quale sarà invece la sua destinazione è tutto ancora da scoprire.Ma, anche in questo caso, sembra aprirsi un bivio: l´Arzichiampo da un lato, che il centrocampista classe 1987 non disdegnerebbe a fatto nel caso la strada numero due non dovesse essere percorribile. E qui la biforcazione: sembrerebbe infatti che il Padova – fresco di ritorno al suo storico nome e prossimo a prendere parte al campionato di Lega Pro – abbia sondato il giocatore, con il quale potrebbe aver già trovato un accordo di massima. Insomma, le cose stanno così: alla Lega Pro non si comanda, ma se questa per qualche ragione non dovesse arrivare è probabile che Pozza si metta le chiavi del centrocampo gialloazzurro in tasca. Come finirà? Sicuramente nei prossimi giorni se ne saprà di più.
Ore 19.10 – (Corriere del Veneto) Tornerà in pista. Ma non come allenatore, bensì in un ruolo inedito nella sua carriera: quello di presidente. Nevio Scala riparte da Parma, lo fa a 68 anni con lo stesso entusiasmo del primo giorno. Riparte dalla Serie D e da un nuovo progetto, quello del Parma Calcio 1913, nato dalle ceneri della vecchia società defunta dopo il fallimento avvenuto a campionato in corso nella stagione di Serie A appena finita. Giovedì sera è andata in scena un’assemblea decisiva per permettere al Parma di ripartire dalla Serie D e domani il progetto di ripartenza verrà illustrato in una conferenza stampa. Parma Calcio 1913 sarà divisa in due: le quote di maggioranza (circa il 60%) in mano ai principali imprenditori locali (tra questi il costruttore Pizzarotti e il colosso Barilla, oltre a Dallara). Il restante 40% sarà distribuito in azionariato popolare. Il direttore generale e il consiglio direttivo saranno formati da quattro elementi della prima società, due dalla seconda e uno del Coordinamento. Il presidente sarà Nevio Scala che ha già detto sì. «Per correttezza – spiega il diretto interessato al telefono da Reggio Calabria dov’era ieri per una partita di vecchie glorie – non mi sento di dire nulla al momento. Se non che c’è la mia disponibilità ad aiutare il Parma a ripartire. Dopo tutto quello che è successo e per quello che ha rappresentato per me Parma nella mia carriera, non potevo dire no». Scala è stato l’allenatore che nel 1990 portò il Parma in A, inaugurando un ciclo vincente con Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa e Super Coppa europea. Nella sua residenza padovana di Lozzo Atestino (dov’è nato) Scala lascerà dunque a riposo il suo mitico trattore. Ripartirà in un calcio da cui era spesso fuggito e che aveva molto criticato. Qualche anno fa era stato vicino ad allenare il Padova, poi il grande sbarco nella squadra della sua provincia non si era concretizzato. Da giocatore vestì per due stagioni la maglia del Vicenza, ma in generale il Veneto, almeno da allenatore, era sempre stato terreno sconosciuto. Tante esperienze all’estero (Borussia Dortmund, Besiktas, Shakhtar Donetsk), molte delle quali turbolente, poi lo stop. Non allena dal 2004, ma adesso è tempo di rimboccarsi le maniche. E di fare qualcosa per far rinascere il Parma. Il suo Parma, portato in cielo con Melli, Zola, Grun, Minotti, Taffarel, Brolin, Asprilla. Una sfilza di campioni, forgiati con il suo celebre 5-3-2. Adesso rimane solo la polvere e l’onesta provincia di una nobile decaduta dopo gestioni scellerate che hanno distrutto tutto. Perché la Serie D, a Padova ne sanno qualcosa, è lacrime e sangue. Eppure rinascere, dopotutto, si può.
Ore 18.40 – (La Provincia Pavese) Il Pavia potrebbe presentarsi in ritiro con il nuovo organico già al completo, senza bisogno di trascinare il mercato fino alla sua scadenza, a fine agosto. Questo sembra essere l’obiettivo del direttore generale Massimo Londrosi, e sarebbe un risultato record: in genere i raduni iniziano con le rose ancora non del tutto definite o nei casi peggiori appena abbozzate. Il Pavia invece si è mosso per tempo piazzando, dopo l’ingaggio del nuovo allenatore Michele Marcolini, già tre colpi ufficiali (Giovanni La Camera, Marco Cristini e Tommaso Bellazzini) mentre altri due ai quali si lavora da un po’ potrebbero essere ufficializzati già nella giornata di domani: si tratta dell’esterno sinistro Marco Martin e dell’attaccante Stefano Del Sante, un ritorno anche in questo caso come per La Camera. Il sesto tassello del nuovo Pavia potrebbe riguardare ancora il centrocampo. Il club è sulle tracce di Alessandro Marchi, 25 anni, mediano della Cremonese (e all’occorrenza esterno) che andrebbe a completare il reparto. Dal quale c’è da registrare l’uscita di Lorenzo Carotti, in scadenza di contratto come Matteo Romanini, Paolo Grbac e Pietro Cogliati che lasciano l’azzurro. Resterebbe poi da completare il gruppo dei centrali difensivi (Marcolini con il 3-5-2, dunque in rosa ce ne devono essere il doppio, e cioè sei) e infine l’attaccante che dovrebbe sostituire Ferretti nel caso, probabile, che il bomber azzurro vada a giocare nella serie A cinese. Tra i tanti nomi che si sono fatti c’è anche quello di Matteo Ardemagni, pavese di Miradolo e di proprietà dell’Atalanta, la stagione passata da gennaio a Perugia (già quest’anno nel mercato invernale si era vociferato di un possibile approdo in azzurro). Ma l’attaccante, che già a ventun anni è riuscito a fatre il salto in B con la Triestina, di Lega Pro non ne vuole sapere: punta a restare tra i cadetti. Così come alla B puntano tanti tra i bomber che si sono affermati nella stagione appena conclusa in Lega Pro. Tra questi c’è anche Umberto Eusepi, 18 gol con la maglia del Benevento, che è stato contattato dal Pavia per sondare la disponibilità di tornare in azzurro dopo l’ottima mezza stagione di qualche anno fa, tra l’altro proprio assieme ad Andrea Ferretti ( i due sono stati insieme anche a Carpi). Ma l’attaccante romano ha messo tutto in stand by perché aspira a fare subito il salto di categoria. Un altro oggetto del desiderio, Andrea Brighenti – pure lui un ex – potrebbe invece fare addirittura il doppio salto fino alla serie A: la Cremonese ha appena risolto a suo favore la comproprietà con il Parma, ma il centravanti autore di 15 reti (una in meno di Ferretti) sarebbe destinato addirittura all’Empoli, dove se lo vuole portare il nuovo allenatore dei toscani Marco Giampaolo. Quanto invece all’esterno sinistro, il titolare sarà Martin mentre l’alternativa sarà uno dei giocatori già in rosa, e cioè Samuele Sereni o Alessandro Angelotti, che quindi rimarrà in azzurro.
Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) Un silenzio assordante, di quelli che fanno paura. Il Castiglione ha deciso di rinviare ogni decisione sul futuro del club a domani, quando il Cda si riunirà e definirà la linea per il prossimo campionato. Ieri è stata una giornata convulsa, iniziata al mattino con la riunione dei soci (oltre 4 ore di summit). Sul tavolo, ovviamente, la possibilità di iscrivere la squadra alla Lega Pro. Qualche risposta positiva sul fronte sponsorizzazioni è arrivata, difficile però capire se basterà per reggere l’urto del professionismo. Se la società deciderà di proseguire nonostante le difficoltà economiche sarà comunque un grande rischio. La fideiussione e la tassa di iscrizione sono già nel cassetto, pronte per essere presentate agli organi federali. C’è però da costruire una squadra all’altezza, in grado di salvare la pelle in un torneo complicato come quello di serie C. Il Castiglione non ha situazioni debitorie pregresse ma non può contare su una base finanziaria in grado di reggere alle spese. Chiaramente senza l’apporto degli sponsor (locali o esterni) diventa complicatissimo – per non dire impossibile – affrontare la nuova categoria. Ci si aspettava una risposta definitiva, da via Lonato invece è uscito solo uno striminzito comunicato ufficiale: «Alla luce delle tante telefonate ricevute vi diciamo che al termine della riunione del Cda di questa mattina (ieri, ndr), le parti hanno deciso di prendersi altri due giorni di attenta valutazione prima di sciogliere ogni riserva sul futuro del Castiglione. Lunedì pomeriggio il Cda tornerà a riunirsi e deciderà il da farsi. Al termine della riunione di lunedì pomeriggio verrà emesso un comunicato ufficiale, nell’attesa non ci saranno altre comunicazioni». Impossibile avere altre novità: nessuno dei protagonisti della vicenda si è voluto esporre, segno inequivocabile degli enormi dubbi e preoccupazioni che aleggiano intorno al club. Sul versante politico si muove anche l’opposizione con il capogruppo di minoranza Enrico Volpi: «Sarebbe un delitto veder sparire questa realtà – dichiara – e quindi faccio il mio appello affinchè la forza imprenditoriale di Castiglione dia una mano a questa società. Non si tratta di cifre inarrivabili, stiamo parlando di un sostegno per vedere la serie C nella nostra città».
Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Riccardo “Ricky” Maspero ha ottenuto le garanzie tecniche che chiedeva e ha pronunciato il «sì» (contratto triennale) che il presidente Sandro Musso aspettava. Decisiva è stata la seconda riunione in due giorni nella sede Sdl di Mazzano (Brescia), durante la quale sono stati approfonditi i discorsi sul mercato e sul Mantova che verrà. Al vertice, oltre al ds Alfio Pelliccioni che resterà in biancorosso con un contratto fino al 2018, ha partecipato anche Eugenio Bianchini, finora ds del Ciliverghe (e presidente dell’associazione direttori sportivi bresciani), che entra nell’area tecnica dell’Acm, anch’egli con un contratto triennale. «Sono soddisfatto dell’incontro – spiega mister Maspero – ci siamo confrontati ancora su tante cose e ho avuto le risposte che mi aspettavo. Adesso, però, ci sarà da discutere il mio addio al Pavia (club con cui ha ancora un contratto biennale, ndr), speriamo di risolvere le cose al più presto e di poter chiudere nei primi giorni della prossima settimana». Con Maspero approderanno a Mantova il viceallenatore Luca Bozzini, il preparatore atletico Corrado Merighi (ex Acm) e un preparatore dei portieri. «Su questa figura sono in corso delle valutazioni – spiega Bianchini -, Maspero si è trovato molto bene con Geraci, che è ancora al Pavia, ma l’aternativa potrebbe essere rappresentata da un ex tesserato dell’Albinoleffe». Ciò significa che potrebbe lasciare l’Acm la “bandiera” Mirko Bellodi, nonostante l’ottimo lavoro svolto nelle ultime stagioni nel nuovo ruolo di preparatore dei portieri. Per quanto riguarda il ds Bianchini, è molto soddisfatto di entrare a far parte della famiglia biancorossa: «Per me, che finora ho lavorato soltanto nelle categorie dilettantistiche, arrivare in Lega Pro, per giunta in una piazza gloriosa come Mantova, è una soddisfazione enorme. E sono ovviamente felicissimo di tornare a lavorare con Maspero, che ho avuto sia come giocatore e sia come allenatore per alcuni anni. È importante, per dare credibilità al nuovo progetto, partire con una guida tecnica solida. A livello personale – aggiunge Bianchini – dovrò ovviamente imparare a conoscere meglio la categoria e crescere nel tempo, facendo valere le mie qualità». Nel nuovo Mantova, Bianchini assicura che ci saranno anche alcune conferme importanti: «Ho visto molte partite dei biancorossi e, come sapete meglio di me, in squadra c’erano giocatori importanti. Penso a Siniscalchi, che ha qualità superiori alla media della categoria, a Caridi, che è anche un pezzo della storia del Mantova e a Paro, che è uno dei migliori “fari” di centrocampo della Lega Pro. Credo che si farà di tutto per cercare di trattenerli».
Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) «Siamo indietro, dunque sto cercando di accelerare i tempi per quanto possibile». Con queste parole il presidente del Mantova Sandro Musso spiega l’improvviso blitz in Puglia per convincere Cristian Altinier a tornare a indossare la maglia biancorossa. Dopo un primo colloquio telefonico con l’ex “Bomberino”, che ora è un bomber di lusso per la categoria (17 gol con l’Ascoli nell’ultimo torneo), Musso ha deciso di prendere il primo aereo e di raggiungere Altinier a Gallipoli. «Mi sento un po’ come Fiore ai tempi di Lori – sorride Altinier, ricordando il volo dell’ex presidente in Spagna per acquistare il centrocampista ai tempi della B -. Sono rimasto colpito, sono molto curioso di conoscere il presidente e magari potrebbe essere la volta buona per tornare a giocare nella mia città». L’esito dell’incontro, avvenuto dopo le 22, al momento di andare in stampa non è noto, ma certo Musso dovrà usare argomenti convincenti per strappare Altinier alla concorrenza agguerrita di Cremonese e Padova. La prossima settimana ci sarà anche lo scoglio Angelo Siniscalchi, che Musso spera di trattenere in biancorosso: «Credo sia una possibilità remota – dice il difensore – perché mi vogliono squadre (Cremonese e Pavia, ndr) che puntano alla B. Comunque verrò su a parlare con la società e vedremo». Maspero della vecchia guardia vorrebbe tenere anche Matteo Paro, ora svincolato e il difensore Edoardo Scrosta, rientrato al Lanciano per fine prestito. Anche di questo si parlerà nei prossimi giorni. Per far coppia con Altinier (qualora arrivasse) in attacco, il Mantova punterà su un altro ex Acm (era nella Primavera di Valigi ai tempi della B), il 25enne Valerio Anastasi, che nell’ultimo torneo ha segnato 9 gol fra Monza e Pistoiese. A Maspero piace anche il 28enne ex Albinoleffe Matteo Momentè (15 gol nell’ultimo campionato). In porta dovrebbe esserci un cambio della guardia: Marco Festa, che Juric pare aspetti al Crotone, dovrebbe rescindere il suo contratto; uno dei papabili a sostituirlo è il 22enne Francesco Bonato, che però nell’ultima stagione ha giocato soltanto 3 partite nel Real Vicenza. A Mantova potrebbe poi tornare un altro ex biancorosso, Samuele Sereni, ma non è da escludere neppure la conferma di Stefano Pondaco, attualmente in scadenza di contratto. Per la fascia destra, invece, piace molto il 24enne esterno del Renate Matteo Iovine (36 gare e 6 gol), che fra l’altro sarebbe stato uno degli obiettivi di mercato anche di mister Juric. Per la mediana, detto di Paro, a Maspero piace molto il 26enne centrocampista Gabriele Puccio, che nell’ultimo torneo ha giocato 29 gare (un gol) nella Vigor Lamezia. Nella rosa saranno poi inseriti ovviamente anche 8-10 giovani. E su questo fronte c’è da dire che in ritiro saranno portati 3-4 ragazzi della Berretti per essere valutati.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Come prevedeva e si augurava Mauro Lovisa, i 500 mila euro da versare a fondo perduto per il ripescaggio in LegaPro scoraggiano diverse aventi diritto. Hanno già annunciato che non presenteranno domanda Forlì, Gubbio e San Marino nel girone B: troppi soldi. Non è così per re Mauro, che era già pronto a versare il milione e 200 mila euro ipotizzato per la C prima del Consiglio federale di venerdì. Una somma che la stragrande maggioranza dei presidenti di Terza serie aveva considerata eccessiva. Tavecchio e la sua corte hanno fatto lo sconto: “soltanto” 500 mila euro a fondo perduto a corredo della domanda di ripescaggio, più una fideiussione di “soli” 400 mila (e non gli ipotizzati 600 mila) da presentare al momento della domanda d’iscrizione. In tutto, fa 900 mila. IO CI STO – Lovisa conferma la volontà di andare sino in fondo. «Alla fine sono 300 mila in meno rispetto al previsto – afferma il presidente neroverde -, ma restano tanti. Il Pordenone però ha respirato l’aria dei professionisti e non vuole più rinunciarvi. Presenteremo la domanda e, da quanto ho potuto capire parlando con i consiglieri federali, possiamo essere ottimisti. Non ci sono – sorride compiaciuto – tante società con i conti a posto come la nostra e ancora meno sono quelle disposte a versare il mezzo milione al momento dell’accettazione della domanda. Faremo questo importante sacrificio. Poi mi aspetto che la città ci premi e ci dimostri lo stesso affetto palesato durante il nostro tentativo di rimonta e i playout. Apriremo presto la campagna abbonamenti. Mi aspetto – conclude – numeri record». TEDINO IN CALO – Sotto esame da questo punto di vista sarà anche Bruno Tedino. Il popolo neroverde ha amato Fabio Rossitto, l’ha applaudito, ha cantato per lui anche dopo le sconfitte con il Monza e l’avrebbe confermato (82%, secondo il sondaggio di www.tuttopordenone.com). Diverso l’approccio verso Tedino, il cui ingaggio inizialmente trovava concorde il 53% dei partecipanti. Con l’andar del tempo però il gradimento verso l’ex tecnico è sceso notevolmente. Ora è appena al 37%. Bruno dovrà darsi da fare per arrivare ai livelli del suo predecessore. RITIRO – Sarà Arta Terme la sede del ritiro precampionato neroverde. La truppa agli ordini di Tedino e Marchetto utilizzerà sede e strutture testate sino alla scorsa stagione dall’Udinese. Al ritiro dei bianconeri contribuiva anche la Regione.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone, attualmente, una certezza ce l’ha. Non è la categoria d’appartenenza, per ora, ma la sede del ritiro. Quest’anno i “ramarri” suderanno al fresco di Arta Terme. Sì, proprio la storica sede di lavoro estivo dell’Udinese, che da quest’anno sosterrà la preparazione in città. Per definire l’accordo come ufficiale mancano solo poche firme: la località carnica, secondo indiscrezioni, avrebbe vinto il ballottaggio con Forni di Sotto. Da stabilire invece il periodo, anche se dovrebbe essere quello dal 27 luglio al 9 agosto. Il nuovo Pordenone dell’accoppiata Zamuner (ds)-Tedino (allenatore) mette giù un altro tassello. Adesso ce ne sono altri da sistemare. Per quanto riguarda la categoria, salgono giorno dopo giorno le possibilità di vedere la squadra in serie C. Ieri, a proposito, Forlì, Gubbio e San Marino hanno rinunciato al ripescaggio: considerati i club implicati nelle varie inchieste, i sodalizi falliti, e la volontà dei neroverdi di fare domanda, si può dire che Mauro Lovisa e soci abbiano di fronte un’autostrada verso la Lega Pro. Martedì prossimo, intanto, si vedrà quante società hanno depositato l’iscrizione alla terza serie. I “ramarri” aspettano questa dead-line. Dopodiché, salvo sorprese, si alzerà il ritmo sul mercato. Il Pordenone, per ora, ha un obiettivo ben chiaro: il giovane (classe ’96) portiere Guglielmo Vicario, ex Fontanafredda. I “ramarri” sono però in lotta con l’Altovicentino e, alle loro spalle, c’è l’Udinese, che supervisiona il giocatore: i bianconeri vorrebbero fargli sottoscrivere l’addestramento tecnico per poi vincolarlo eventualmente con un triennale. Decideranno i friulani assieme al giocatore. Sarà un bel testa a testa.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Continua l’inevitabile «fuggi fuggi» dal Venezia che ha già perso i suoi due bomber dell’ultimo campionato. Quarantotto ore fa è stata la volta di Tommaso Bellazzini, il fantasista pisano (33 gare e 9 reti in arancioneroverde) infatti è stato infatti dal Pavia che dopo l’eliminazione dai playoff per la serie B si era messo subito sulle sue tracce. L’addio di Bellazzini segue di un paio di giorni quello della punta Giuseppe Greco (anche lui 9 volte a segno in 29 presenze) che ha accettato l’offerta annuale della FeralpiSalò del neo allenatore Michele Serena. I bresciani sono sulle tracce anche dell’attaccante Simone Guerra ma, come negli altri casi, il Venezia non ha nessuna voce in capitolo e non guadagnerà un euro da tali operazioni. Al 30 giugno tutti i giocatori della rosa, ad eccezione di Legati e Raimondi (sotto contratto anche per il 2015/16) saranno svincolato e liberi di accasarsi altrove, oppure rientreranno per fine prestito alle rispettive società. (((delazzarimar))) Il primo a trovare un’altra squadra era stato, pochi giorni dopo la fine del campionato, il portiere Stefano Fortunato acquistato dall’Arezzo. Il Venezia ad oggi è dunque una scatola vuota in pratica senza alcun patrimonio tecnico.
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Poco più di due settimane per restare nel calcio professionistico. Per il Venezia il conto alla rovescia è già iniziato, una vera e propria via crucis con tappe improrogabili fissate in agenda. Entro martedì 30 giugno bisognerà presentare alla Lega Pro quella domanda d’iscrizione (accompagnata da 35 mila euro di tasse, gli ultimi «spendibili» con quanto rimasto nelle casse arancioneroverdi) che quantomeno manterrà «vivo» il club lagunare tenendo in piedi la possibilità – fondamentale per non doversi rassegnare subito a cercare una ripartenza dalla serie D con una nuova società – di ricorrere contro l’iniziale esclusione. Una bocciatura che, alla luce dei mancati pagamenti di Yury Korablin (stipendi di marzo-aprile, contributi Inps e ritenute Irpef di settembre-dicembre e marzo-aprile, iva) sembra certa e già inevitabile, senza scordare la necessità di predisporre una fideiussione da 400 mila euro. Il presidente starebbe valutando le offerte d’acquisto di due cordate italiane (una vicentina) e resta tutto da chiarire come queste trattative, rispetto alle quale il dg Dante Scibilia si è dichiarato all’oscuro di tutto, potranno incidere nel tortuoso cammino verso la complicata permanenza in Lega Pro. La domanda d’iscrizione potrà essere inviata via fax o posta elettronica certificata, dopodiché il nodo centrale saranno i pagamenti cui dovranno adempiere (in ritardo) Korablin o l’eventuale nuovo proprietà. Le prossime tappe come detto sono chiare in calendario specificate dal comunicato 313L pubblicato dalla Lega Pro il 29 aprile scorso: «entro il 10 luglio la Covisoc comunicherà alle società l’esito della sua istruttoria sulle domande d’iscrizione presentate entro il 30 giugno. Quelle senza requisiti possono ricorrere entro le ore 19 del 14 luglio (pagando una tassa di 9 mila euro che sarà restituita solo in caso di accoglimento). La Covisoc entro il 16 luglio darà parere motivato al Consiglio Federale che si pronuncerà dopo la riunione del 17 luglio. Avverso la decisione del Consiglio Federale è consentito ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni».
Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il tentativo, almeno per ora, è quello di prendere tempo. Ossia iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro entro martedì prossimo con la domanda di ammissione contenente la richiesta di concessione della Licenza nazionale per ritagliarsi un extra time di ulteriori due settimane. A Venezia si cerca il colpo di scena in extremis, dopo che neppure ieri sono arrivate novità positive dal presidente russo Yury Korablin e dalle due cordate imprenditoriali pronte a entrare in scena nel caso in cui si aprisse un vero spiraglio per il salvataggio del club. «Cercheremo di mandare avanti le pratiche per le iscrizioni – conferma il direttore generale (dg) Dante Scibilia – In questo caso avremmo due settimane di tempo per valutare eventuali sviluppi sul fronte societario. Al momento, da parte nostra, non ci resta altro da fare». A quanto pare di capire la scadenza di martedì 30 giugno verrà quasi sicuramente mancata, salvo sorprese. A quel punto la data da cerchiare in rosso sarà il 14 luglio, quando entro le 19 andrà presentata tutta la documentazione contenente l’eventuale ricorso contro la decisione (ostativa all’iscrizione) della Covisoc di primo grado. Intanto Scibilia ha incontrato i rappresentanti delle varie componenti della tifoseria, fra cui ultras e Venezia United, con cui è stato fatto il punto della situazione in prospettiva futura. Perché, se sarà fallimento, il terzo della storia recente del club lagunare, bisognerà per forza di cose rimboccarsi le maniche e provare la ripartenza dalla Serie D. Questo il comunicato diffuso da Venezia United, il Supporters Trust arancioneroverde a proposito dell’incontro con Scibilia. «Positivi riscontri – si legge – all’incontro sollecitato da Venezia United e promosso grazie alla disponibilità del dg Scibilia, di tutte le componenti della tifoseria. All’incontro svoltosi nella sede del Fbc , tutte le componenti del tifo ArancioNeroVerde hanno concordato sull’importanza del rispetto dell’identità inclusiva e condivisa dell’Unione Venezia e, in linea di principio, sulla presenza dei tifosi nella futura governance del club. Dopo il primo incontro, a Marghera sabato scorso, questo diffuso consenso è un altro passo nella promozione della partecipazione attiva dei supporter. Un elemento di cui, chiunque si proporrà per salvare o rifondare l’Unione Venezia, non potrà non tenere conto». Non resta che attendere. Le speranze di un salvataggio in extremis sono al lumicino e le due cordate (una veneta e un’altra da fuori regione), per ora non hanno dato segnali tangibili per una disperata iscrizione last-minute alla Lega Pro.
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Due giorni all’ultimo step con dirigenti, dipendenti e tifosi in attesa. Sospesi tra una cessione in extremis, un’iscrizione “monca” per prendere tempo o la ripartenza dalla serie D. I tifosi si stanno mobilitandoper scuotere lo stato di apatia attuale . Dopo la riunione della scorsa settimana a Marghera, venerdì sera il bis dei tifosi con l’organizzazione della dirigenza dell’Unione Venezia che ha riunito le varie anime della tifoseria nella sede di Via Torino. «Sette giorni fa non potevamo esserci né noi né i ragazzi della Curva Sud, essendo tutti al Penzo» spiega il d.g. Dante Scibilia, «mi sembrava giusto convocare le varie componenti della tifoseria per fare il punto della situazione, rispettando le posizioni di tutti e verificare le varie ipotesi. Un percorso doveroso e costruttivo in questa fase interlocutoria dove si spera che ogni giorno sia quello della svolta». Nella sede di via Torino si sono ritrovati i rappresentanti di Alta Marea, Associazione Venezia Clubs, Associazione VeneziaUnited, Calimero, Centro Coordinamento VeneziaMestre Clubs, Curva Sud, i Nostalgici, Pattuglia Arancioneroverde e Ultrasessantenni. «Nel momento più difficile degli ultimi anni», ha aggiunto Scibilia, «fa piacere vedere la partecipazione attiva da parte dei tifosi, ognuno con le sue idee e le sue posizioni». Resta nella storia del calcio veneziano la “marcia” organizzata dagli Ultras Unione nell’estate 2005, all’indomani del fallimento della società guidata da Gallo, che portò centinaia di tifosi da piazzale Roma a Ca’ Farsetti, dove c’era ad attenderli Cacciari, interlocutore principale per la rinascita in serie C/2 con l’SSC Venezia guidata dalla famiglia Marinese e dai fratelli Poletti. Al termine dell’incontro i tifosi si sono ripromessi di ritrovarsi a breve per elaborare una proposta da avanzare ai dirigenti qualora ci fosse una nuova proprietà.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Altra giornata di stallo in casa Real Vicenza. Dalla sede del club non giungono ancora notizie gratificanti per i supporter della compagine vicentina. Nonostante la scadenza per i termini d´iscrizione sia sempre più vicina ed impellente ancora molti giocatori non sanno quel che sarà del loro futuro. Tutti i calciatori si stanno guardando intorno per trovare una nuova casa se il destino dei biancorossi sarà quello preannunciato. Ovvero la chiusura. Eppure si continua a vociferare riguardo ad una possibile cessione. L´acquirente? Sempre lo stesso. Rino Dalle Rive. Il patron dell´Altovicentino rimane in primo piano. Manca sempre meno al 30 giugno. Ma non è ancora detta l´ultima parola, la fiammella rimane accesa. Le speranze di rivedere la compagine biancorossa iscritta alla Lega Pro rimane quindi viva. Appesa però ad un unico e sottile filo che porta il nome di Dalle Rive. Difficile dire quali siano le effettive probabilità che qualcosa si smuova. Ma si continua a sperare.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Stefano Sottili ha firmato. L’allenatore di Figline Valdarno, come previsto, sarà il successore di Antonino Asta sulla panchina del Bassano per la prossima Lega Pro. La fumata bianca ieri e l’annuncio ufficiale è atteso già oggi, presentazione ufficiale la settimana entrante. La svolta era attesa da alcuni giorni, dall’incontro di martedì con la proprietà guidata da Renzo e Stefano Rosso e con la dirigenza giallorossa. Ed è maturata dopo l’ultimo faccia a faccia ieri: decisivo, con tanto di firma del contratto. Sottili ha già impostato un’idea di campagna-trasferimenti assieme al dg Werner Seeber che andrà approfondita nei prossimi giorni. Dei giocatori in scadenza difficilmente qualcuno rinnoverà: fra questi Toninelli, Semenzato, Bizzotto, Pietribiasi, Priola e Furlan. Iocolano quasi certamente partirà per il ritiro di Asiago, in attesa di definire la propria situazione. L’orientamento della società è quello di non trattenere nessuno controvoglia, ma di sicuro non verrà smembrato o svenduto il patrimonio tecnico faticosamente costruito durante la stagione. Ieri Sottili ha visionato anche le strutture del ritiro di Asiago e ha gettato le basi per il lavoro estivo. Di mercato si è parlato, al momento senza entrare troppo nei dettagli dei possibili rinforzi, ma uno dei primi nomi che potrebbe comparire sul taccuino di Seeber è quello di Davide D’Appolonia, classe 1993 di proprietà del Vicenza e nell’ultima stagione in forza al Savoia. A Sottili, che lo ha già avuto a Venezia, non dispiacerebbe riabbracciarlo e rilanciarlo a grandi livelli nel calcio professionistico. Quanto alla filosofia aziendale, non cambierà. Si andrà avanti sulla strada delle ultime due stagioni, senza alzare il monte-ingaggi. Quanto, invece, al ripescaggio eventuale in Serie B, le possibilità sono estremamente ridotte, anche se bisognerà distinguere eventualmente con l’eventuale «riammissione» in caso di retrocessione del Teramo per illecito sportivo. In quel caso toccherebbe all’Ascoli, bruciato proprio sul filo di lana dal Teramo (a quanto emerge dall’inchiesta in modo irregolare) o alla finalista playoff Bassano?
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il giro d´Italia a tappe per la panchina porta adesso Antonino Asta vicino al Siena, squadra neopromossa in Lega Pro. Dopo aver visto sfumare in maniera rocambolesca l´ipotesi Novara ed essere stato superato nella corsa al Vicenza, ora l´ex trainer virtussino, per un attimo affiancato anche al Cittadella, è dato in pole per l´ambiziosa matricola toscana. In una piazza di categoria superiore, la permanenza in Lega Pro per lui sarebbe meno dolorosa.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Adesso abbiamo anche il pregiato autografo di Stefano Sottili. Contratto annuale, come si conviene ormai nel protocollo virtussino e ufficialità attesa indicativamente tra domani e dopodomani.La firma è giunta nel weekend ma francamente era una formalità, ve l´avevamo detto: Werner Seeber sin da maggio aveva puntato su di lui come prima scelta per il dopo Asta, ha atteso che il tecnico di Figline Valdarno portasse in salvo senza patemi la Pistoiese dopo averla raccolta moribonda e ha concluso con lui. Le opzioni Menichini e Foscarini erano tenute in caldo per sicurezza, ma Sottili ha voluto fortissimamente Bassano sin dal primo giorno trascurando qualunque altra opportunità. Col nuovo precettore giallorosso potrebbe arrivare anche Davide D´Apollonia, 21 anni, esterno d´attacco veneziano che proprio coi lagunari due anni fa appena diciannovenne (e con Sottili alla guida) trainò con 10 reti il 26 presenze solo nella stagione regolare gli arancioneroverdi in C1. Si tratta di un attaccante rapido e imprevedibile che vede la porta, una seconda punta che sa muoversi anche da aletta di raccordo. L´ultimo campionato l´ha disputato al Savoia in C1, ha bollato un gol ma il club campano era praticamente alla canna del gas ed è stata un´annata disgraziatissima. I guai del Venezia dovrebbero semplificare l´eventuale passaggio dell´offensivo nativo della Laguna al soccer team. Col suo mentore a fianco e così giovane, D´Apollonia è una scommessa che a Bassano potrebbe tornare felice, visto che per lui sino a due anni fa c´era la fila in attesa. Quanto ai ripescaggi, i criteri, come temuto da molti, sono rimasti quelli del passato, cioè con coefficenti penalizzanti per Bassano, sorretto sì dai risultati sul campo (che valgono il 50% del punteggio in graduatoria), ma penalizzato dalla tradizione del club (25%) e bacino d´utenza (popolazione e presenza allo stadio che vale il restante 25%). In più, stavolta il presidente federale Carlo Tavecchio ha imposto un contributo straordinario di un milione di euro a carico delle società richiedenti il ripescaggio. Al momento la proprietà è nel pensatoio ma dubitiamo fortemente che voglia piegarsi a questo diktat, anche se un eventuale repechage al piano di sopra garantirebbe 4,5 milioni di diritti televisivi. La tassa di un milione per chi sfoggia conti virtuosi, in effetti sa molto di forzatura.
Ore 12.50 – (Gazzetta dello Sport) Non solo calcioscommesse. Ci sono società che rischiano di essere spazzate via dai problemi economici, soprattutto in Lega Pro, dove ci sono alcuni casi disperati. SERIE B In B tutti dovrebbero riuscire a iscriversi regolarmente. Gli unici problemi, per quattro club, riguardano gli stadi. Il neopromosso Como in settimana presenterà il progetto di messa a norma del Sinigaglia: va riaperto un settore e sistemati i tornelli. Non sono tanti lavori, ma è quasi certo che lo stadio non sarà considerato agibile fino a metà settembre: il Como, quindi, giocherà la Coppa Italia e le prime partite casalinghe a Novara. Tra domani e martedì, invece, cominceranno i lavori di adeguamento del Piola di Vercelli: bisogna aumentare di 1.300 posti la capienza della tribuna, ma per la partenza della stagione non dovrebbero esserci problemi. A Lanciano stessi lavori di ampliamento con finanziamento della Regione e deroga fino al 30 ottobre per giocare nonostante il cantiere, che difficilmente aprirà però prima di metà settembre. A Latina domani il via ai lavori di ampliamento della gradinata (2.000 posti in più), ancora sotto sequestro la Curva Sud (ospiti). LEGA PRO Martedì i club dovranno presentare la domanda di ammissione al campionato versando la tassa di iscrizione di 46 mila euro e depositando in Covisoc tutta una serie di documenti, dalla copia del bilancio all’attestazione di avvenuto pagamento di Irpef, Inps e stipendi fino ad aprile. Serve soprattutto una fideiussione di 400 mila euro. Entro il 10 luglio la Covisoc dirà chi è dentro e chi è fuori, a quel punto ci sarà tempo fino al 14 per i ricorsi e il 17 il Consiglio federale comunicherà le squadre ammesse. Al netto dei guai del calcioscommesse, chi sicuramente non ci sarà è il Monza, che ripartirà dai dilettanti dopo il fallimento. Situazioni drammatiche a Venezia (Korablin deve vendere il club, che però ha un debito di 1,5 milioni di euro) e Barletta: non pagati stipendi, contributi e imposte e iscrizione sempre più lontana. A Grosseto è tutto in ordine per quanto riguarda questi adempimenti, ma il patron Camilli ha detto di non voler iscrivere la squadra, anche se in molti pensano che alla fine lo farà. Ultime ore anche per evitare la scomparsa del Real Vicenza: l’ultima speranza è che Dalle Rive dell’Altovicentino (Serie D) acquisti il titolo sportivo. Il Varese, dopo la retrocessione, ha trovato un nuovo proprietario libanese, ma non ha rispettato le scadenze dei pagamenti e resta a rischio, così come Ischia (l’ex portiere Taglialatela ha fatto un offerta per entrare nel club), Martina, Savona e Torres. Tifosi in ansia anche a Reggio Calabria, dove il presidente Foti (convalescente) starebbe cercando i soldi per l’iscrizione, prima di lasciare. Dovrebbero riuscire a iscriversi in extremis Carrarese, Casertana, Castiglione, Mantova e Pisa.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella appena chiusa settimana importante per la società biancorossa che, alla fine di una tormentata trattativa, è riuscita a trattenere Pasquale Marino sulla panchina. «Siamo soddisfatti di aver prolungato il rapporto con Marino – ha spiegato il dg del Vicenza Andrea Gazzoli – La vicenda ha vissuto fasi particolari, ma il nostro obiettivo è sempre stato quello di trattenere Marino: era la nostra prima scelta». Una conferma che ha diviso la piazza, c’è chi ha anche esposto al «Menti» uno striscione che, in dialetto siciliano, recita «Marino semu pulintuni ma no cuggiuni». Il riferimento era al fatto che il tecnico sarebbe rimasto a Vicenza solo dopo il ciclone giudiziario che ha travolto il Catania con cui s’era già accordato. Chiosa Gazzoli: «Possiamo comprendere che una parte della tifoseria possa esserci rimasta male per come sono andate le cose, ma la maggior parte credo abbia capito, diversi gli attestati di stima al mister. Siamo sereni, Marino è un grande professionista ed è molto motivato. Farà ancora bene ». Per disputare una Serie B almeno da parte sinistra della classifica, servirà un organico di livello che abbia magari anche più alternative numeriche di quello dell’anno scorso. «Quello che possiamo promettere è che ci metteremo il massimo impegno per costruire u Vicenza competitivo – spiega il dg – Il campionato cadetto è molto equilibrato, è lungo e da aprile in poi può succedere di tutto. Ricominceremo da zero con l’obiettivo di salvaguardare la categoria, considerando il risanamento che stiamo facendo. Dobbiamo costruire abbastanza perché abbiamo perso diversi giocatori per fine prestito, ma siamo convinti di poter fare bene. Abbiamo un direttore sportivo capace». Alle molte partenze di giocatori importanti che hanno lasciato Vicenza per fine prestito, vedi Di Gennaro, Ragusa, Manfredini, Moretti, e Sampirisi, non bisognerebbe che se ne aggiungessero altre, soprattutto se ci si riferisce al capocannoniere della scorsa Serie B Andrea Cocco. «Andrea per noi è un giocatore importante, ma noi con Marino in panchina speriamo di confermarlo – aggiunge Gazzoli – Vedremo, dipenderà anche dalle offerte che arriveranno». La settimana prossima il Vicenza cercherà di riportare a Vicenza Sampirisi e Ragusa dal Genoa, magari sacrificando D’Elia, un terzino sinistro che ha fatto molto bene nello scorso campionato. «Sono situazioni che segue il responsabile dell’area tecnica Cristallini, ma Sampirisi e Ragusa con Marino in panchina potrebbero essere contenti di tornare – conclude il dg – Lo stesso per Moretti ora al Catania dove c’è una situazione molto complicata. Siamo però proprio agli inizi del mercato, la stagione inizierà verso metà luglio col ritiro a San Vito nel Cadore».
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Thomas Manfredini potrebbe tornare a Vicenza. L´ipotesi si è fatta strada ieri: il difensore, rientrato a Sassuolo per fine prestito, potrebbe percorrere il tragitto inverso. Il ritorno a Vicenza potrebbe essere favorito dal passaggio al Sassuolo di Giovanni Sbrissa. Il giovane piace a diverse società, ma il club emiliano sembra in vantaggio. Per quel che riguarda Manfredini, quando si tratterà di definire il suo trasferimento bisognerà tenere conto delle sue condizioni fisiche. Il giocatore è in fase di recupero dopo l´infortunio della passata stagione. La dirigenza biancorossa sarebbe poi interessata al difensore Milan Milanovic e all´attaccante Mame Thiam. Per il centrale in forza al Palermo si tratterebbe di un ritorno, visto che aveva indossato la maglia del Vicenza già nel 2013. L´attaccante senegalese, l´anno scorso a Lanciano, sarebbe invece un volto nuovo. Ma fino a un certo punto: il suo nome, infatti, era stato associato al club di via Schio già nella finestra di mercato di gennaio. Quasi fatto, infine, lo scambio con il Chievo tra l´attaccante Damir Bartulovic e il difensore Kevin Magri, lo scorso anno alla Reggina.
Ore 11.40 – (Giornale di Vicenza) Un Vicenza che faccia divertire i tifosi. Pasquale Marino l´ha detto chiaramente: è questo il suo obiettivo, quello per il quale ha chiesto determinate garanzie alla società biancorossa. Ecco allora che, pensando alla prossima rosa da costruire, uno dei primi nomi per i quali si attende la conferma è quello del bomber Andrea Cocco: niente infatti nel calcio fa divertire i tifosi più di un gol, e l´attaccante sardo nella scorsa stagione ne ha realizzati ben venti.Cocco, ha visto? Alla fine è rimasto Marino. Le fa piacere?«Sono contento, sarebbe stato un peccato non dare continuità a un lavoro che ha portato risultati così positivi nello scorso campionato. Ho seguito la vicenda tramite i giornali e internet, non mi sono mai permesso di chiamare nessuno, ma non ho problemi a dire che la conferma di Marino per me è senz´altro la decisione più giusta».L´approdo del tecnico al Catania è saltato per il nuovo scandalo scommesse. Che idea se ne è fatto?«Sono disgustato e sconfortato. L´idea che ci sia ancora chi invece di giocare dedica le proprie energie per tentare di aggiustare i risultati è avvilente. E poi, con tutti i controlli che per fortuna negli ultimi anni si sono fatti serratissimi ed efficaci, come puoi pensare di farla franca? Ci vuole davvero una faccia tosta. Queste persone screditano il mondo del calcio, mortificando l´impegno di chi ogni giorno si allena e gioca con serietà».Scherzando, Marino ha detto che adesso molti giocatori dell´anno scorso chiameranno per restare a Vicenza con lui Lei è tra questi?«Di sicuro ritrovare un allenatore con il quale mi sono trovato molto bene è un ulteriore motivo per sperare di rimanere in biancorosso. Credo che questa considerazione la facciano anche molti miei compagni, perché a mio avviso ognuno di noi, io per primo, ha la consapevolezza che grazie al lavoro del tecnico l´anno scorso è potuto crescere molto anche a livello personale».Con la società ha già avuto modo di parlare?«Per ora mi godo ancora qualche giorno di vacanza, ma conto di poterlo fare al più presto, anche perché nel 2016 io andrei a scadenza di contratto: mi piacerebbe che si creassero le premesse per poter prolungare e ragionare su un accordo più lungo con il Vicenza».Il tecnico ha detto di aver ricevuto dalla società la garanzia di allestire una squadra che possa esprimere un calcio divertente.«Anche questo è un segnale importante. Se Marino ha detto così, significa che adesso c´è qualche risorsa in più da impiegare per rafforzare ulteriormente la rosa. Dopo aver vissuto una stagione ad alti livelli, sperare di poter disputare un altro campionato con delle ambizioni è senz´altro stimolante».Crede anche lei che una rosa un po´ più ampia sia proprio quello che è mancato per raggiungere la serie A?«Penso proprio di sì. Bastavano pochi cambi in più, neanche tanti, e durante la stagione, playoff compresi, avremmo potuto gestire meglio le energie. Sarebbe bello che arrivasse qualche altro giocatore di valore in grado di farci fare questo ulteriore salto di qualità».A livello personale non le peserà sentire l´aspettativa di tutti, dopo un campionato da capocannoniere?«Anzi, molto meglio così: se adesso ci si aspetta molto da me, è perché ho dimostrato con i fatti di poter essere un attaccante di valore. Confermarsi è sempre la cosa più difficile, ma se penso allo scetticismo con cui ero stato accolto l´anno scorso, mi fa molto piacere oggi sentirmi considerato come uno dei giocatori su cui puntare».
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Al di là dei traguardi sportivi raggiunti, sono i contenuti morali che nel Cittadella hanno onorato e continuano a onorare il calcio, anche se diventa sempre più difficile esserne testimoni. Noi crediamo ancora in un calcio sano, nonostante le tante negatività che portano alla deriva altre realtà, per cui si finisce in fallimenti, ripescaggi con criteri che non risolvono i problemi, ma piuttosto li rinviano o li aggravano. Per questo ritengo che in questi cinquanta anni il Cittadella abbia mantenuto i valori delle origini, anche se si è trasformato con una gestione manageriale adeguandosi alle esigenze dei tempi. Siamo sempre una grande famiglia sportiva nell’unità di intenti mantenendo i piedi per terra». La moglie di Angelo, Imelda, ha avuto un ruolo fondamentale. «Controbilanciava con la sua razionalità – riprende Andrea Gabrielli – la passione di mio padre. Spesso lo ammoniva e lo contrastava nei suoi progetti, ma alla fine accettava di buon grado quanto veniva fatto. Mia madre non ha mai assistito ad una partita di calcio perchè la sua emotività era più forte, ma chiedeva sempre come era andata la partita». «Stiamo portando avanti la linea tracciata da papà – conclude il presidente – anche come investimenti sulle infrastrutture. Dopo il campo sintetico, la messa a norma del Tombolato per la serie B e i nuovi campi e spogliatoi per le giovanili, stiamo coprendo la tribuna est perchè vogliamo migliorare sempre più questo centro sportivo e sociale». Al Presidentissimo sono state dedicate due strade: una a Cittadella e una a Linz.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Nel giugno 1965 Angelo Gabrielli entrava nel mondo del calcio con l’Olympia Cittadella coronando un percorso luminoso che dalla Promozione, attraverso la fusione del giugno 1973, ha portato il Cittadella alla serie B. L’impegno lungimirante del Presidentissimo ha sempre coinvolto nuove persone e l’intero ambiente granata, in particolare i figli Piergiorgio e Andrea, ma anche le figlie Margherita e Mariangela, per cui è l’intera famiglia Gabrielli a celebrare oggi le nozze d’oro con il calcio. Molto è cambiato in mezzo secolo, ma in fondo i valori veri sono rimasti, come spiega Andrea Gabrielli: «Allora vedevo il calcio basato sulla dedizione del volontariato di un gruppo di persone che si ritrovavano dopo cena, perchè durante il giorno erano impegnate nel lavoro. Credo che per mio padre Angelo questa passione fosse necessaria come valvola di sfogo per rigenerarsi dallo stress dovuto all’attività lavorativa, ma per lui anche il calcio era una cosa seria. Il valore sociale per i giovani era prioritario in un ambiente come il patronato, per cui cercava sempre il meglio anche in questa attività». Risulta che Angelo Gabrielli praticasse lo sci e non conoscesse il mondo del pallone, ma dal 1965 il suo interessamento e la sua tenacia ne hanno fatto un grande intenditore. Un pò come sta accadendo al figlio Andrea, che riprende: «Alla base dell’impegno di mio padre ci sono sempre stati i valori veri, quelli che al giorno d’oggi sono sempre più difficili da riscontrare».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Per quella data la rosa sarà a buon punto? «De Poli mi ha detto che dovrebbe essere a posto all’80-90 per cento». Le inchieste sul calcioscommesse potrebbero fare slittare l’inizio del campionato di Lega Pro. «Intanto vediamo martedì le società che avranno presentato la documentazione per l’iscrizione, non so quante mancheranno all’appello. A ogni modo allungare i tempi dell’inizio del campionato sarebbe una cosa da evitare». Tornando agli affari biancoscudati, la prossima settimana il club affronterà il tema della campagna abbonamenti per la stagione 2015-2016. «Faremo una riunione martedì e decideremo il lancio con prelazione per i vecchi abbonati e iniziative nuove. Se saranno vantaggiose? Cercheremo di fare in modo che la gente si possa abbonare. L’anno scorso abbiamo avuto 3.600 abbonati, mi accontenterei di ripetere lo stesso numero. Anche se mi auguro che il lavoro fatto possa portare qualche abbonato in più».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Uno glielo facciamo noi, il difensore centrale Nicola Bizzotto sul quale il diesse sta lavorando da qualche settimana. «L’ho visto giocare solo in televisione, è un buon calciatore. Se lo vedo bene con la maglia del Padova? Direi di sì, poi vedremo. Ma di sicuro può fare la categoria». Altro papabile è il padovano Zecchin, ma qui c’è da fare i conti con l’opposizione al suo ritorno di una buona parte del popolo biancoscudato. «Non sono troppo convinto che possa venire al Padova, non per i tifosi, ma ci sono altre cose che non favoriscono l’operazione, però non si sa mai». Si avvicina il 18 luglio, giorno che segna l’inizio della preparazione. «Non vedo l’ora che arrivi per ripartire. In questo periodo di interruzione del calcio giocato la società è stata sempre presente, ora mancano una ventina di giorni al ritiro e spero che passino in fretta». Andrà qualche giorno a Pieve di Cadore? «Sicuramente, ci sono due fine settimana da sfruttare. È giusto che sia il primo a vedere quello che succede, sono curioso di scoprire il Padova che verrà».
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Per l’iscrizione è tutto a posto. Il nostro segretario è andato a depositare la documentazione a Firenze, abbiamo chiuso la pratica con qualche giorno d’anticipo». L’annuncio arriva dal presidente Giuseppe Bergamin, che anche ieri mattina si è dedicato al calcio assistendo al torneo «Appiani Patria nostra» organizzato dagli ultras. Sul fronte mercato sono giorni caldi e dalla prossima settimana si inizierà a stringere il cerchio su alcuni obiettivi. «Anche perché da mercoledì si potranno depositare i contratti. De Poli mi ha detto che ci sono molti giocatori che vogliono venire al Padova e mi fa piacere, significa che ciò che abbiamo fatto quest’anno è servito a qualcosa». Proprio il direttore sportivo ha dichiarato in settimana di avere un budget per allestire una squadra da medio-alta classifica. «Sono d’accordo, abbiamo dato una buona disponibilità e se lavora bene, sarà una bella squadra. Nomi in arrivo? Non li so, da martedì o mercoledì cominceremo ad avere qualcosa di più concreto».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Fabio Busetto e Marco Vanzato entro una decina di giorni saranno inseriti in addestramento tecnico (una sorta di pre-contratto per i giovani) e l’anno prossimo saranno girati in prestito in Serie D. L’unico che ancora non è convinto ad accettare questa opzione è Filippo Pittarello: il suo agente avrebbe tra le mani la proposta di un club di Lega Pro, quindi per il momento il suo futuro è tutto da decidere. Quanto a Tommaso Bortot la situazione al momento è ferma: «Ho parlato con l’agente e con Werner Seeber, d.g. del Bassano che ne detiene i cartellino, spiegando che noi saremmo ben contenti di confermare il prestito anche per il prossimo anno. Ma mi hanno detto che, almeno per ora, l’intenzione del Bassano è di tenerlo». Per ora, perché se saltassero diverse squadre in Serie B (Teramo e Catania per illecito, mentre il Parma è già escluso) la società vicentina potrebbe anche chiedere il ripescaggio. E allora le carte in tavola potrebbero cambiare…
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un serio investimento per il futuro, con un ragazzo che nell’ultima annata ha dimostrato numeri e qualità importanti. Botti in arrivo. Mazzocco non sarà però l’unico giovane in rampa di lancio. Entro la settimana, De Poli potrebbe portarne a casa diversi: «Spero almeno tre o quattro, la speranza è di averli entro domenica prossima». Poco trapela circa le identità scelte dalla direzione tecnica biancoscudata. Di sicuro tra questi quattro c’è il terzino della primavera del Napoli, 19 anni, Armando Anastasio, mentre un altro terzino, Cauz dello Spezia, alla fine non ha convinto a pieno la società. I quattro profili dovrebbero essere tre terzini, più un centrocampista o un difensore centrale. E nelle prossime ore, attenzione anche ai possibili colpi di scena in arrivo dal Sudamerica. Rampa di lancio. Altri giocatori della passata stagione potrebbero rimanere biancoscudati.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il calciomercato biancoscudato è pronto a decollare, sia sui suoi obiettivi più accattivanti, dal brasiliano Neto Pereira al difensore Nicola Bizzotto, sia per ciò che riguarda i giovani. Ce ne vogliono otto, dei 24 giocatori in rosa, per ricevere il massimo dei contributi di Lega. E se finora si è parlato solo di over, da lunedì si apre anche la battaglia degli under. Tris Mazzocco. Il primo sarà Davide Mazzocco, il centrocampista arrivato l’estate scorsa in prestito dal Parma e pronto a firmare un contratto di tre stagioni con il Padova, dopo il fallimento della società emiliana che ripartirà dai dilettanti. L’incontro tra le parti dovrebbe avvenire verso la seconda metà di settimana, visto che Mazzocco martedì sosterrà la prova orale degli esami di maturità. Ma l’accordo ormai è certo: «Ho parlato con Mazzocco, con il padre e con l’agente», spiega il direttore sportivo biancoscudato, Fabrizio De Poli. «Dopo la fine della scuola verrà in sede per definire il contratto. Gli faremo un triennale».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Due colpi in dirittura d’arrivo (Fabiano dal Martina e De Risio dal Benevento), un terzo che si sta avvicinando (Arcidiacono) e la new entry Altinier, in scadenza di contratto con l’Ascoli dopo aver segnato 17 gol nell’ultima stagione. Il mercato del Padova verso la Lega Pro si muove e la prossima settimana dovrebbe entrare nel vivo con i primi annunci, visto che da mercoledì potranno essere firmati i primi contratti.
Con l’arrivo quasi certo di Fabiano e quello molto probabile di Bizzotto dal Bassano, la difesa dovrebbe essere a posto. A centrocampo assieme a De Risio ci sarà un altro giocatore, un classe 1994 (Urso del Vicenza è uno dei papabili), davanti le quotazioni di Zecchin e Neto sono in leggero ribasso ed è entrato sulla scena Altinier, reduce da una grande stagione con l’Ascoli.
Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.
Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.
Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.
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E’ successo, 27 giugno: continua la caccia del ds De Poli ai primi acquisti, e spunta l’ipotesi-Altinier.