E rivoluzione (obbligata) sarà. I primi vagiti del mercato estivo del Padova vanno tutti in un’unica direzione: cambio drastico rispetto alla passata stagione, conferme limitate a chi ha davvero nelle corde il doppio salto di categoria, lungo percorso verso la (ri)costruzione della squadra che tenterà l’arrembaggio ai piani alti della Lega Pro unica. Sì, perché in troppi, sull’onda dell’entusiasmo per lo strepitoso campionato appena andato in archivio, sottovalutano che la Lega Pro non è più quella di qualche anno fa: ossia quella che divideva in prima e seconda divisione il gruppone, aggiungendo un gradino nella scalata agli ultimi due piani del calcio italiano. Ci fosse stata ancora la vecchia Serie C2, non avrei avuto dubbi nel confermare in blocco la squadra che ha vinto la Serie D, magari aggiungendo qualche ritocchino qua e là. Con la riforma dei campionati (e ne vedremo ancora delle belle anche nel prossimo futuro) il salto, in realtà è doppio e bene stanno facendo Fabrizio De Poli e Carmine Parlato a ricostruire il gruppo partendo dalle fondamenta. C’è molta meno differenza fra Lega Pro e Serie B che fra Lega Pro e Serie D, su questo ci sono pochi dubbi. Al momento le conferme sono le seguenti: Petkovic, Dionisi, Niccolini, Mazzocco, Amirante, Ilari, Cunico e Petrilli. Forse Aperi, se recupererà bene. Otto o nove giocatori a cui potrebbero aggiungersi Segato, Thomassen e Zubin: ma credo che di questi soltanto uno (Thomassen è il favorito) rimarrà all’interno del gruppo, gli altri due saluteranno come hanno fatto tanti altri. Fanno nove o dieci conferme: più o meno il numero che avevamo previsto in sede di commento sulla situazione della rosa biancoscudata un mese e mezzo fa.
Ed ecco il calciomercato, che durerà almeno altri due mesi, per cui di sorprese potranno vedersene molte. Avete letto tanti nomi, comprendo che per qualcuno possano pure essere troppi. Ma, del resto, quando cambiate macchina difficilmente vi presentate al primo concessionario e staccate immediatamente l’assegno dal vostro libretto per comprare la prima che vi piace. O no? Si valutano le alternative, si fanno calcoli, poi alla fine si sceglie. Così accade al calciomercato: molti dei nomi usciti sono state proposte dei procuratori o segnalazioni di addetti ai lavori, alcuni invece sono realmente nel mirino. Difficile centrare sempre il bersaglio, tuttavia se diciamo che la coppia centrale della prossima stagione in difesa potrebbe essere formata da Bizzotto e Fabiano non crediamo di andare tanto distante della realtà. Se aggiungiamo che De Risio con ogni probabilità sbarcherà a Padova, che Iocolano piace molto ma vuole la B e che, alla fine, a mio parere pure Arcidiacono (se non ci saranno inserimenti dalla Serie B) sarà biancoscudato dovremmo essere “sul pezzo”. Dove ancora esistono incognite e dove non abbiamo ancora individuato con esattezza i nomi sul taccuino di De Poli è sulle corsie esterne in difesa e per quanto riguarda il nome dell’altro centrale di centrocampo che affiancherà Mazzocco e (se arriverà) De Risio. Sulle fasce da quanto ho capito arriveranno giovani. magari ci sarà qualche colpo dal Sudamerica, dalla Danimarca o dalla Bulgaria, nuove mete del supermarket depoliano. Su qualche nome (Tentardini) sono ragionevolmente sicuro, su altri meno, a destra mi rimangono molte zona d’ombra. In mezzo al momento non è decollata la pista Cenetti e mi sentirei di escludere l’arrivo di Schiavon, un gran bel prospetto e pure padovano, ma tenuto in grande considerazione da Attilio Tesser. Sapevo che c’era stima e grande considerazione, ho deciso di fare una telefonata all’ex allenatore del Padova e, alla richiesta di chiarimenti su Schiavon, mi ha risposto con un eloquente “lo volevo portare a Terni, ti pare che me lo faccio sfuggire proprio adesso?”. Per ora può bastare e, del resto, le cifre non autorizzano neppure di dire che la trattativa con l’Avellino è aperta. Le cose potrebbero cambiare? Non ho la sfera di cristallo e il mercato è imprevedibile, ma oggi come oggi le possibilità che Schiavon firmi per il Padova sono pochissime. Troppo alto l’ingaggio (150mila euro) e non c’è neppure l’intenzione di Tesser e dell’Avellino di metterlo sul mercato. Più avanti magari ci sarà qualche colpo di scena: si vedrà.
Qualche considerazione sparsa: Neto Pereira onestamente per tutta una serie di motivi non mi convince troppo, decisamente meglio Altinier, che proprio in queste ore è entrato nella lista di De Poli e ovviamente pure Iemmello (ma per lui c’è la fila, quasi impossibile che sbarchi da queste parti). E Zecchin? Il valore del giocatore non si discute, ma riportarlo a Padova in un quadro che non mi sembra certo a lui favorevole mi parrebbe una forzatura. Dei nomi usciti molti mi sembrano operazioni molto intelligenti, ho qualche perplessità sul portiere (Padova è una piazza particolare, ai primi spifferi da queste parti sono cadute teste eccellenti): non perché Petkovic e Favaro siano scarsi, anzi. Il futuro è loro, per il presente uno come Mazzoni sinceramente l’avrei riportato a Padova senza pensarci troppo. Ha le spalle larghe e la capacità di superare gli errori. Se poi Petkovic e Favaro sapranno fare il salto di qualità, tanto di cappello a chi li ha scelti e, ovviamente, ai diretti interessati.
Qualche pillola sparsa: il Cittadella vuole tornare in Serie B, difficile lo faccia dalla porta di servizio (leggi ripescaggio), ma sul campo ha mezzi e giocatori per tentare l’immediato ritorno in cadetteria. Se il Venezia dovesse fallire mi dispiacerebbe parecchio (ribadisco che i derby a me piace viverli più in alto possibile, non certo in Lega Pro e tantomeno in serie D), la sparizione del Real Vicenza è un peccato per la solidità economica che garantisce Diquigiovanni. a Bassano continuano a lavorare bene e il marcio che si sta impadronendo del calcio italiano ormai dilaga ovunque. Spesso vengono tirati in mezzo pure gli innocenti o chi c’entra poco, talvolta le accuse si confermano tali. Una cosa è certa: chi continua a delinquere come se nulla fosse non ha capito nulla, così come non ha capito nulla chi governa il calcio italiano. Si va avanti a tentoni, con una pezza qua e una là, si parla di radiazione e poi Masiello fa il titolare a Bergamo, tanti dirigenti impresentabili continuano a fare il bello e il cattivo tempo, trovando pure le sponde televisive di chi dovrebbe, al contrario, chiudere loro le porte. Poveri noi….