Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia
Nel mirino adesso c’è soltanto una data e cioè martedì 30 giugno, un baratro. La deadline per il Venezia stavolta costituirà un vero spartiacque per evitare il terzo fallimento della storia recente del club lagunare. Quest’anno l’ultima scadenza per salvare la società dall’inabissamento è quella cerchiata in rosso sul calendario di martedì 14 luglio quando, dopo la prima eventuale esclusione, entro le 19 andrà eventualmente formalizzato il ricorso con tanto di pagamento della fidejussione e dei debiti pregressi per iscriversi alla Lega Pro 2015-2016. In mezzo, c’è un’altra data, quella del 10 luglio, quando l Co.Vi.Soc. e la Commissione criteri infrastrutturali e sportivo-organizzativi iniziano a vagliare la documentazione dei 60 club di Lega Pro. Rispetto alla passata stagione, il termine è stato anticipato di 24 ore, ma alla fine cambia poco. Col passare dei giorni purtroppo il crac diventa sempre più probabile. Anche ieri il direttore generale Dante Scibilia ha atteso invano una telefonata dalla Russia e per l’ennesima volta quella telefonata non è arrivata. Entro martedì andrebbero completate le adempienze formali ed economiche necessarie all’iscrizione della squadra o, quantomeno, andrebbe presentata la domanda di ammissione contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale per ritagliarsi un extra time di ulteriori due settimane. Una scena, quella dell’attesa che non porta a risultati tangibili, purtroppo già vista a queste latitudini e, in tempi recenti, anche a Treviso e Padova. Con un finale che è sempre stato lo stesso. Difficile immaginare colpi di scena da parte di Yury Korablin, latitante sotto ogni punto di vista dopo le rassicurazioni telefoniche fornite dal patron russo lo scorso 8 giugno e cadute nel vuoto. Cosa accadrà adesso? Nella migliore delle ipotesi il Venezia verrà iscritto in extremis entro il 30 giugno e, in questo caso, partirebbe nella prossima Lega Pro con diversi punti di penalizzazione. Nella peggiore la società sparirebbe e ci sarebbe soltanto da rimboccarsi le maniche per tentare l’immediata ripartenza dalla Serie D. Prospettiva, questa, per la quale risultano già movimenti in essere dietro le quinte. Tuttavia un’ultima speranza è ancora viva. E cioè che il mandato a vendere firmato da Korablin nei giorni scorsi e le trattative che dietro le quinte continuano con due cordate, una veneta e una proveniente da fuori regione, portino ai risultati sperati. Ossia a un passaggio di consegne lampo con tanto di salvataggio a tempo di record del club. Dopotutto i debiti non sono certo enormi: la cifra da sborsare è compresa fra 1,350 milioni e 1,5 milioni di euro. A cui andrebbero aggiunti almeno un paio di milioni per affrontare la prossima stagione. Gli unici due giocatori della rosa sotto contratto (Elia Legati e Andrea Raimondi) si stanno ovviamente guardando attorno. Il primo avrebbe già in mano un accordo con l’Avellino in caso di mancata iscrizione del Venezia, il secondo è seguito con interesse da Brescia e Pavia. E se ci fosse un colpo di scena finale? La speranza è l’ultima a morire, ma ogni giorno che passa le possibilità di una salvezza in extremis si riducono sempre più. E Venezia, suo malgrado, è pronta al peggio.