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Ore 22.20 – (Corriere delle Alpi) «Mi dispiace molto lasciare questa squadra». È amareggiato Matteo Mastellotto per l’addio al Ripa Fenadora, che ha lasciato suo malgrado. «Ho parlato solo con il presidente Giusti, ma non con il direttore sportivo, né con l’allenatore Lauria, quindi non so se la scelta sia stata fatta a livello tecnico-tattico. Non so quale sia la motivazione, ma accetto la decisione. A malincuore», racconta il centrocampista che nel frattempo è stato ufficializzato dalla sua nuova squadra, il Treviso, che lo ha già presentato e dove giocherà nella prossima stagione anche Enrico Antoniol. Rifondazione Union. «Posso capire il fatto di lasciar andare qualche giocatore, ma a mio parere un’ossatura della squadra era giusto tenerla. Però non entro nel merito delle valutazioni della società», osserva Matteo Mastellotto. «Mi dispiace di non fare più parte della squadra del mio paese. Sono di Pedavena e il prossimo sarebbe stato il quinto anno con l’Union dopo due stagioni in Eccellenza e due di serie D. Sarebbe stata una cosa bella continuare a giocare con la squadra del mio paese, in una categoria importante come la serie D. Ho dato l’anima per questa maglia e questi colori, e qualcosa di buono credo di averlo fatto, così come gli altri compagni che erano qui da anni», sottolinea il centrocampista. «Non nego il fatto che mi dispiaccia molto il fatto di dover andare via e in particolare di non giocare più insieme a gente come De Carli, Tomasi, Malacarne, Brotto. Continuerò invece con Antoniol. Mi dispiacerà di non essere più allenato da Parteli e di non avere più come direttore sportivo Faoro. Questo è quello che mi fa più male. Poi nel calcio ci sta di lasciare una squadra». Inizia una nuova avventura. Mastellotto è stato ufficializzato dal Treviso la scorsa settimana e il sito della società della Marca riporta le parole del Ds Casagrande: «È un giocatore di categoria superiore, che abbina quantità e qualità. Ha sposato il nostro progetto e di questo siamo molto fieri. In D ha fatto molto bene, ma siamo sicuri che in Eccellenza possa addirittura fare la differenza». È una piazza storica, con l’ambizione di risalire. «L’obiettivo è fare bene», dice Matteo Mastellotto. «Vogliamo provare a fare un campionato di vertice, per giocarci qualcosa di importante, dopo di che vincere è sempre difficile». Union capitolo chiuso? Gli amori fanno giri immensi e poi magari ritornano. «Adesso non saprei dire se sarà così, ma nel calcio ci si rincontra sempre prima o poi. Non si sa mai», risponde Mastellotto. «Mai dire mai nel calcio».
Ore 21.50 – (Il Piccolo) L’immagine della sua rovesciata a Dro, nel recupero del secondo tempo supplementare, rimarrà per sempre indelebile negli occhi dei tifosi. Ma non è solo per quel gesto che Daniele Rocco è stato il principale artefice della salvezza dell’Unione Triestina 2012: da quando era arrivato a dicembre, il bomber classe 1990 si era rivelato non solo una macchina da gol, ma anche un autentico trascinatore che aveva cambiato le sorti della squadra. Proprio per questo, a fine campionato Pontrelli aveva annunciato che avrebbe voluto ripartire da Rocco per la costruzione della Triestina 2012 del futuro. Ma la missione è clamorosamente fallita. Da ieri infatti l’attaccante monfalconese è ufficialmente un giocatore dell’Imolese, e quello che avrebbe dovuto essere il primo tassello della Triestina 2012, è sfumato via. Una rottura sulle richieste economiche? Rapporti non idilliaci con la società? Qualunque sia stata la miccia che ha fatto esplodere il divorzio, Daniele Rocco si dimostra un signore e ne esce con grande diplomazia: «Perché non sono rimasto? – racconta il bomber – Diciamo che è andata così, sentivo che in questo momento dovevo andar via e volevo provare una nuova esperienza. Per me sono stati cinque mesi favolosi che hanno significato tanto, non mi è mancato niente e alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. Insomma, un ricordo che mi porterò sempre dentro: ringrazio Pontrelli, la società, i tifosi e tutto l’ambiente, ma mi sentivo di cambiare». Il matrimonio con la squadra romagnola è nato in grande velocità: «Con l’Imolese ho trovato subito un accordo – afferma Rocco – e credo di aver fatto una buona scelta: è una società seria e molto ambiziosa, con persone competenti. Stanno facendo le cose in grande, stanno costruendo una buona squadra (hanno ingaggiato anche Ferretti, un altro obiettivo di Pontrelli, ndr) e l’obiettivo è quello di vincere il campionato. Troppo lontano da casa? È un sacrificio che si fa volentieri». Il feeling che lega Daniele Rocco a Trieste è tale, che il giocatore è comunque sicuro si tratti solamente di un arrivederci: «In questo momento credo di aver fatto la scelta migliore, ma io un domani voglio tornare a Trieste, di questo sono certo». E proprio questo suo amore per i colori alabardati, dimostrato del resto sul campo con un’abnegazione totale, è ulteriore motivo di rimpianto per il suo addio. Se l’obiettivo di Pontrelli e del nuovo staff che sta nascendo è anche quello di tentare di ricucire un rapporto di fiducia con i tifosi attualmente sceso sotto lo zero, questo non rappresenta sicuramente un inizio con il piede giusto. Come si fa a far dimenticare un giocatore che in cinque mesi ha totalizzato 21 presenze e ben 14 gol, tra cui i due decisivi nel play-out di Dro?
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Tamai è a un passo dal perdere Lauro Florean, pronto a dire di sì al Liapiave, dove farà coppia con l’ex furia Federico Furlan. In compenso, il Tamai punta seriamente Lestani. Il regista è stato a colloquio con De Agostini: le parti sono lontane ma non inavvicinabili. In entrata poi Righini e Minisini. Il Fontanafredda ha perso Diaw (va al Campodarsego), punta Manucci per la difesa (più di Beghin) e i giovani Di Bon e Baruzzini della Berretti neroverde. Resta Zorzetto, che sembrava in partenza. La Sacilese pensa al ritorno di Del Papa, mentre Daniele Rocco passa all’Imolese.
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Contatto: i “croati” sono arrivati sino a Sacile. Hanno incontrato Presotto, Nadal e Dall’Anese e poi visitato il XXV Aprile e le strutture a disposizione della società. Hanno ottenuto le informazioni che avevano chiesto e spiegato all’attuale dirigenza le loro idee. Al termine della lunga giornata passata fra Noncello e Livenza, le due parti si sono date appuntamento alla settimana entrante. Avranno il tempo per digerire numeri, dati, impressioni e sensazioni. Poi arriverà la decisione. IO NON C’ERO – A mettere in contatto Presotto e Nadal con l’imprenditore croato di Abbazia (opera nel settore dei detersivi) interessato a entrare nel calcio del Friuli Venezia Giulia è stato Maurizio Mazzarella. «Sì – annuisce l’avvocato -. Un comune amico mi aveva accennato alla volontà di Presotto e Nadal di alleggerire la propria posizione in seno alla società. In uno dei miei viaggi oltreconfine sono stato contattato da esponenti di questo imprenditore, che puntava inizialmente alla Triestina. Un’impresa – sorride – piuttosto ardua. Ho suggerito Sacile, anche questa piazza di Lega D, con 4 stagioni positive alle spalle. VIRATA – Inizialmente i “croati” non erano interessati, perché puntavano almeno a un capoluogo di Provincia. «Poi, dopo un altro paio d’incontri con il sottoscritto – afferma con soddisfazione Mazzarella -, hanno aperto anche alla “provincia”. Io ho fatto da tramite. A Sacile il mio interlocutore principale è stato il gm Bruno Dall’Anese e sono riuscito a far arrivare a Pordenone i possibili acquirenti per un contatto diretto. Non so cosa si siano detti: non ero presente alla visita che hanno fatto in sede al XXV Aprile. Certo, se sono venuti sin qui – conclude -, significa che sono interessati all’operazione». IL RUOLO – A cosa punta l’avvocato in caso di finalizzazione dell’accordo? «A nulla – garantisce Mazzarella -. La mia attività lavorativa non mi consentirebbe un ruolo attivo. Non mi interessa fare da direttore generale, né da ds. Al massimo potrei fare da consulente esterno. Perché mi sto dando da fare, allora? Poiché ammiro Presotto e Nadal, che in più mi sono simpatici. E perché – strizza l’occhio – mi piace dimostrare ancora che, se si muove l’avvocato, qualcosa succede sempre».
Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Non tutte le ciambelle riescono col buco, così non tutti i corteggiamenti hanno il lieto fine. Ne sa qualcosa il Tamai, che dopo un lungo pressing a Lauro Florean (’81) è rimasto con un pugno di mosche in mano: il forte attaccante uscito dal Fontanafredda ha infatti scelto il Liapiave (Eccellenza veneta). Lì troverà Federico Furlan (’86), un altro asso che ha appena salutato la truppa di De Agostini: insomma, piange l’attacco delle “furie”, che a fine giugno si ritrova spuntato, complice l’addio ormai noto di Riccardo Zambon (’88), approdato al Fontanafredda. Non arriverà nemmeno Daniele Rocco (’90) dalla Triestina, obiettivo sfumato che ha scelto l’Imolese per la prossima stagione, mentre ci sono buone prospettive per Alessandro Righini (’97) del Lumignacco. Se nel reparto avanzato ci sono difficoltà, i mobilieri comunque si muovono per la linea mediana: è stato imbastito un dialogo con l’esperto Michele Lestani (’86), ex di Sanvitese e Pordenone, mentre è molto vicino l’ingaggio di Marco Minisini (’97) proprio dalla Berretti neroverde. Chi vuole pescare dal serbatoio cittadino è il Fontanafredda, che preme per rafforzare la difesa con Diego Di Bon (’97) e il centrocampo con Elia Baruzzini (’97). Intanto i rossoneri hanno messo a tacere le voci riguardanti Marco Zorzetto (’93), con il difensore che rimarrà alla corte di De Pieri e potrebbe essere raggiunto dall’esperto Andrea Manucci (’81) della Sacilese, la quale è vicina al rientro del difensore Gianluca Del Papa (’93).
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Nicola Calcagnotto torna al Belluno. Il Real Vicenza non ha ancora trovato un acquirente e quindi, a meno di sorprese, non si iscriverà al campionato di Lega Pro. Il 1 luglio, quindi, tutti i giocatori legati alla società biancorossa saranno liberi di scegliere il proprio futuro e Nicola Calcagnotto ha già scelto di vestire nuovamente i colori gialloblù. «Devo aspettare solo il 30 giugno, poi sarò libero – racconta “Calca” – ho scelto di tornare a Belluno perchè mi ero trovato molto bene con tutti, dallo staff, ai compagni, alla città e alla società, che ha dimostrato di essere ambiziosa e di voler far bene ogni anno. Ho già parlato con il direttore sportivo Augusto Fardin e con la dirigenza, l’accordo c’è, mancano solo alcune cose e ovviamente la firma». Le altre alternative. «Mi hanno contattato diverse squadre in serie D. Ho sentito la neo promossa Calvi Noale, il Campodarsego, l’Abano Terme e il Montebelluna. C’era stato anche qualche contatto con la Triestina ma è stato tutto molto vago». Una stagione difficile. Nell’ultimo anno Nicola Calcagnotto ha giocato con il Real Vicenza ma la sua esperienza non è stata molto fortunata. Tra infortuni e scelte tecniche, il difensore non ha trovato molto spazio nell’undici titolare. «Confermo che non è stata una stagione fortunata a causa di alcuni infortuni – spiega il centrale – però ho comunque appreso molte cose nuove, incontrato giocatori che hanno fatto certe categorie, e ho aggiunto esperienza al mio bagaglio personale che non fa mai male. Speriamo magari in futuro di tornarci in Lega Pro, nel calcio non si sa mai…». Ivan Merli Sala, leader della difesa gialloblù, è andato via. Adesso bisogna sostituirlo. «Ho sentito Ivan qualche settimana fa e mi aveva detto che non sarebbe rimasto – conclude Nicola – mi dispiace, ma il calcio è così. Lui mancherà, ma avrò un compagno di reparto all’altezza come Sebastiano Sommacal, che ha fatto un ottimo campionato. Non mi sento il nuovo leader della difesa, siamo un reparto e tutti abbiamo la stessa reputazione. Obiettivi? Personalmente spero di ripetere la stagione fatta l’anno scorso in gialloblù e di migliorare ancora partita dopo partita. Su quelli di squadra non mi sbilancio». Mercato stop? Con l’arrivo di Calcagnotto il mercato del Belluno dovrebbe essere praticamente chiuso. I nuovi giovani saranno Gabriele Brino (1997), Marco Farinazzo (1996) e Andrea Franchetto (1997). In uscita invece ci sono i giovani Danny Paganin (1996), in direzione San Giorgio Sedico, e Francesco Posocco (1996), di proprietà del Vittorio Veneto, che inizierà la preparazione con i professionisti alla Spal.
Ore 19.40 – (Alto Adige) È finita l’avventura di Hannes Kiem all’Alto Adige. Almeno come giocatore. Già, ieri la società ha comunicato ufficialmente al capitano la volontà di non rinnovare il contratto che scade il 30 giugno. Una scelta tecnica dettata da mister Stroppa che ha deciso di accordare la fiducia a Tagliani e Zullo in attesa di un centrale di peso e qualità da reperire sul mercato. E così con una comprensibile accenno di lacrima il capitano svuota il suo armadietto a Maso Ronco, saluta tecnici , dirigenti e magazzinieri. Ma con un arrivederci e non con un addio. Già, perchà l’Alto Adige ha offerto a Kiem la possibilità di restare come allenatore della scuola calcio, offrendogli anche il ruolo di responsabile dei camp per il 2016. Un’opportunità che il 30enne difensore potrebbe cogliere abbinandola anche ad un ingaggio in una squadra di dilettanti in Eccellenza o Promozione. Non è un mistero l’offerta del Trento, ma anche Virtus e Brixen hanno sondato la disponibilità del giocatore. Certo è che Kiem ha nelle corde, nella testa e nelle gambe almeno ancora tre anni da giocatore professionista e vorrebbe giocarsi le sue possibilità fermo restando che non ha scartato la proposta dell’Fc. Chiaramente ha preso tempo anche perchè ci sono un paio di club, anche stranieri, interessati al suo cartellino. Intanto dopo Coser l’Fc sta cercando di mettere a segno qualche altro colpo. Il prescelto è Bassoli, titolare per due stagioni, di proprietà del Chievo e reduce da una stagione in chiaroscuro a Cremona. Un pezzo pregiato per la difesa ma che si è preso una settimana per decidere. Serve anche un terzino sinistro con la vocazione offensiva, un clone di Martin per intenderci. Più vicina invece la conferma di Marras: con lo Spezia c’è l’accordo e con il giocatore si sta lavorando per mettere la firma in calce al contratto. Ma radiomercato si occupa in questo momento soprattutto di uscite, perchè è dalla liquidità derivante dalle cessioni che si crea il budget. E c’è una squadra che ha deciso di fare shopping in Alto Adige come se da queste parti ci fosse già il centro commerciale di Benko. È l’Alessaandria che vuole tornare ai tempi di Rivera complice un “rampollo” di famiglia con la passione per il pallone e un allenatore come Scienza a cui piacciono i giocatori bilingui. E infatti la squadra piemontese vuole prendere Fischnaller, Fink e anche Branca, mettendo sul piatto 700mila euro per il terzetto. Una cifra importante che ovviamente la società di via Cadorna sta prendendo in considerazione e che le permetterebbe di avere a disposizione un importante tesoretto.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) La settimana più calda della storia recente del Castiglione si chiude oggi con il giorno della verità. Questa mattina è in programma la decisiva riunione dei soci. Argomento, come noto ormai da giorni, la sopravvivenza stessa della prima squadra. Dopo il cauto ottimismo filtrato a metà settimana dagli ambienti societari, la situazione è precipitata nelle ultime ore, con l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro trasformatasi da quasi certezza a chimera. A complicare i piani della dirigenza rossoblù le poche risposte arrivate negli ultimi giorni dal territorio. I colloqui con le grandi aziende locali non hanno portato i frutti sperati. Le problematiche legate al budget necessario per affrontare in tranquillità la stagione, di conseguenza, non sono state risolte. Per la società, da sempre attenta alla programmazione e decisa a evitare salti nel vuoto, un ostacolo importante nel cammino verso il prossimo torneo. Ormai di difficile praticabilità le piste alternative. La possibile collaborazione con l’Hellas Verona o la cessione della maggioranza del club a un imprenditore di fuori provincia sono scenari che necessiterebbero di tempi tecnici più lunghi. Le scadenze, però, incombono. La speranza dei tifosi rossoblù è che la riunione odierna porti novità a sorpresa. La fiammella, seppur flebile, resta comunque accesa. Le possibilità di vedere il Castiglione al via della prossima Lega Pro potrebbero, però, salire solo se qualcuno tra i soci storici del sodalizio rossoblù decidesse di aumentare ancora l’impegno, compiendo un altro sforzo economico. Altra possibilità è che una delle molteplici missioni portate avanti dai dirigenti nelle ultime ore per convincere potenziali nuovi sponsor, vada a buon fine al fotofinish. L’unica certezza è che il destino della formazione rossoblù verrà deciso oggi, in un senso o nell’altro. Niente ripensamenti o rinvii, il giorno del giudizio in casa Castiglione è arrivato.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova dovrà aspettare qualche giorno per poter ufficializzare l’allenatore della prossima stagione. Sia perché l’intesa con Riccardo Maspero non è stata ancora trovata e sia perché il tecnico in questione, una volta trovatala, dovrà rescindere il contratto che lo lega al Pavia fino al giugno del 2017. Nonostante la prevedibile raffica di smentite sul tema, ieri c’è stato comunque un incontro a Brescia fra Maspero e la nuova proprietà biancorossa, per discutere soprattutto di garanzie tecniche per la prossima stagione. Come dichiarato alcuni giorni addietro alla Gazzetta, Maspero è infatti pronto a trasferirsi in biancorosso ma soltanto a patto di avere a disposizione una squadra competitiva. Oggi ci sarà un altro incontro fra le parti, al termine del quale potrebbe arrivare la (ufficiosa) fumata bianca. Per quanto riguarda la rosa, Maspero (che gioca con il modulo 3-4-1-2) vorrebbe trattenere in biancorosso il difensore Angelo Siniscalchi, che ha invece già chiesto la rescissione perché tentato da offerte di altri club. Più facile dovrebbe rivelarsi trattenere Trainotti, mentre Sartore dovrebbe essere lasciato libero (lo aspetta la Lucchese). L’ex tecnico del Pavia chiede poi rinforzi importanti, soprattutto in attacco. Per capirsi, i nomi di cui si parla sono quelli dell’ex biancorosso Cristian Altinier, di Neto Pereira del Varese, dell’altro ex Acm Valerio Anastasi e così via. Su questo fronte, però, bisognerà conciliare le esigenze tecniche con quelle di bilancio, rispettando il budget fissato dal presidente Sandro Musso. Altri nomi fra i tanti nomi presi in esame nelle prime discussioni tecniche sono quelli del 26enne centrocampista Gabriele Puccio (29 gare e un gol nella Vigor Lamezia) e degli Pavia Federico Carraro (23 anni, centrocampista offensivo) e Matteo Romanini (23 anni, trequartista). Sul fronte portieri, Marco Festa piace al Crotone di mister Juric, mentre a Maspero non dispiacerebbe il 22enne ex Castiglione Francesco Bonato, che però quest’anno ha giocato soltanto 3 partite nel Real Vicenza. Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta, ma prima di assagiarla bisognerà chiudere l’intesa con Maspero. Che dovrebbe arrivare a Mantova con il suo vice Luca Bozzini e con il preparatore (ex Acm) Corrado Merighi. Come preparatore dei portieri dovrebbe invece rimanere la bandiera biancorossa Mirko Bellodi. Per finire, si sta pensando anche al ritiro estivo. L’idea è quello di svolgerlo il più possibile vicino a Mantova: forse sulle colline moreniche oppure sulle colline bresciane.
Ore 18.10 – (La Provincia Pavese) Che Lega Pro sarà? La domanda si pone tutti gli anni, perché l’elenco della società che rischiano di non potersi iscrivere o che addirittura hanno già rinunciato è sempre piuttosto lungo. E anche stavolta a quattro giorni dal 30 giugno, data limite per presentare la domanda, la situazione è parecchio ingarbugliata. Intanto c’è una defezione sicura ed è quella del Monza. Dopo la quinta asta fallimentare andata a vuoto i curatori sono stati costretti ad arrendersi: la squadra non verrà iscritta alla Lega Pro, dopo essere riuscita a salvarsi sul campo. Il patron del Real Vicenza, Diquigiovanni, ha invece messo in vendita il club chiarendo che in mancanza di un acquirente (che finora non s’è presentato) non ci sarà iscrizione. L’Unione Venezia sembra al capolinea: il proprietario russo Korablin si è defilato da tempo, non pagando nemmeno gli stipendi degli ultimi quattro mesi, e ha deciso di mettere in vendita la società. Invano, finora, e sono ridotte al lumicino le speranze di trovare qualcuno che si accolli i debiti (pare attorno al milione e mezzo) e le spese per la partecipazione al campionato. Anche il neopromosso Castiglione è vicino ad alzare bandiera bianca: non ci sono i soldi per iscriversi. La Torres è in attesa di ricevere un contributo dalla Regione Sardegna che non si sa se arriverà. Il Mantova invece in extremis è riuscito a trovare un acquirente: si tratta della bresciana Sdl, società che offre assistenza contro le anomalie bancarie e finanziarie. E questo è il quadro solo per ciò che riguarda le squadre destinate al girone A, quello del Pavia. In quello del sud la Reggina, che si è salvata in maniera rocambolesca dopo essere stata graziata da Corte federale e Collegio di garanzia del Coni (che hanno ridotto a -1 il -12 inflitto dal Tribunale federale), ha già chiarito che non riuscirà a pagare ai tesserati i contributi di marzo e aprile. Partirà quindi certamente con dei punti di penalizzazione. Ma questo sarebbe il minimo, perché anche in questo caso il club è stato messo in vendita e la presunta corda australiana che pareva essersi fatta avanti è sparita. In pessime acque è l’Ischia, il cui amministratore unico ha detto di non essere in grado di garantire la fideiussione necessaria all’iscrizione. In difficoltà Vigor Lamezia, Barletta, Melfi. Nel girone B, il presidente del Grosseto ha manifestato l’intenzione di non iscrivere la società al campionato. Si preannuncia, dunque, un massiccio ricorso ai ripescaggi per completare gli organici della Lega Pro. La volontà è infatti quella di non cambiare il format della categoria, con 60 squadre divise in tre gironi. Ci sono però forti dubbi perché le decisioni prese non sembrano certo aiutare i club che vorrebbero fare il salto in Lega Pro a tavolino: proprio ieri il Consiglio federale Figc ha fissato il contributo straordinario che le società dovranno versare per i ripescaggi (che verranno bloccati a partire dal 2016): 5 milioni in A, 1 milione in B e 500 mila in Lega Pro. Una somma, quest’ultima, esorbitante per un club proveniente dalla D, che dovrà anche aggiungere una fideiussione di 600 mila euro, più salata di quella (400 mila euro) richiesta ai club già in Lega Pro.
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Attento Pordenone: l’ex rivale della grande cavalcata di un anno fa cerca si soffiare ai neroverdi il primo colpo in entrata. È di nuovo ramarri contro Marano, anche se oggi si chiama Altovicentino. A entrambi piace il giovane portiere Guglielmo Vicario, classe ’96, che non rimarrà a Fontanafredda. Se fino a ieri il ragazzo sembrava ormai accasato all’Altovicentino, con l’arrivo di Tedino a Pordenone le strategie sono cambiate. A oggi le percentuali parlano di un vantaggio del club allenato da Mauro Zironelli, che si è mosso per primo e garantisce al ragazzo un posto da titolare. Ma il Pordenone non molla e accende finalmente il mercato. Lo fa, come detto, anche puntando Pietribiasi del Bassano, e continuando a pensare a Matteo Tomei per la porta. A giorni poi verrà valutata la posizione dei vari Maracchi, Maniero (richiesto dal Perugia in B), Andrea Migliorini, Fortunato e Buratto. Su Mattielig c’è la Triestina del nuovo ds Pinzin, che vuole anche Nichele e Zubin.
Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ultima chance-ripescaggio con sconto di 100mila euro. È la decisione presa a maggioranza (inutilmente contrari i presidenti di Terza serie) durante il Consiglio federale di ieri. Cinque i milioni da depositare a fondo perduto per il ripescaggio in A, uno per la B e 500mila euro (non più 600mila) per la LegaPro. Blocco infine dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016-17. Il termine della domanda d’iscrizione, per le società già aventi diritto di disputare la C, sarà il 30 giugno. Dovrà essere corredata da tassa d’iscrizione e fideiussione. Sempre entro martedì bisognerà presentare alla Covisoc situazione economico-fiscale 2014-15 e budget finanziario trimestrale 2015-16. Non sarà però ancora tempo di conoscere quanti club dovranno rinunciare alla LegaPro perché non in possesso di tutte le credenziali. Chi in base al giudizio della Covisoc verrà respinto potrà presentare ricorso entro il 14 luglio. La decisione se concedere o meno la Licenza nazionale alle ricorrenti verrà presa dal Consiglio federale nella riunione del 17. Soltanto allora, qualora risultino posti vacanti, le società in stand by come il Pordenone potranno avanzare pretese di ripescaggio. Questo sulla carta. In realtà ci saranno poi i ricorsi a Coni e Tar. L’impressione è che si andrà per le lunghe. Per questo durante l’assemblea di martedì si chiederà lo slittamento dell’inizio della Terza serie.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) La richiesta, fatta ieri dalla Figc attraverso il Consiglio federale, è precisa: 500 mila euro di versamento a fondo perduto. La cifra per la fideiussione non è uscita, ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 400 mila euro. Il totale è di 900 mila euro. Un bell’investimento. «Ma noi percorreremo questa strada», afferma il presidente Mauro Lovisa, con tono deciso. Il Pordenone, insomma, farà domanda di ripescaggio in Lega Pro. Non si spaventa di fronte a ciò che ha chiesto il governo del calcio, anzi. «La nostra volontà è soltanto quella di disputare la serie C – ribadisce Lovisa – e dopo questi sforzi chiediamo alla città di starci vicino». Si va avanti. E’ stata una giornata piuttosto intensa, quella di ieri. Telefonini collegati per sapere le novità che emergevano dal Consiglio federale, riunitosi all’ora di pranzo. Il collegio, dopo aver deciso di vietare i ripescaggi per la stagione 2016-2017, ha poi fissato la “fatidica” cifra: non più 600 mila euro, come si ipotizzava tempo fa, e neppure 400 mila (come si sperava), bensì la via di mezzo. «Non è ciò che ci aspettavamo, ma di certo non ci fermiamo di fronte a questo – attacca in proposito Lovisa –. Lunedì ne parlerò agli altri soci e ai dirigenti, ma non credo ci saranno problemi di sorta». Sui criteri – ma anche sulla fideiussione – ufficialmente non è uscito nulla. Si sa però che i club coinvolti in “Dirty soccer” non hanno grandi possibilità di fare domanda. Così come dovrebbe essere usato il criterio di alternanza per essere ripescati. Nei prossimi giorni, in questo senso, si saprà di più. Buona posizione. A fare domanda saranno, a quanto si apprende, Albinoleffe, Gubbio, Aversa Normanna e, probabilmente, Forlì. Il Messina, coinvolto nell’inchiesta “Treni del gol”, è in stand by. Spacciata pare la Pro Patria, nel mirino in “Dirty soccer”. Il Pordenone, nella futura classifica delle società da riammettere, può avere un’ottima posizione e, di conseguenza, ritrovarsi in Lega Pro. Un’altra “deadline” importante è quella del 30 giugno, termine ultimo per presentare l’iscrizione al campionato. Tanti i club in bilico, in ultima battuta anche la Reggina. «Speriamo di riuscire a far parte della serie C – auspica Lovisa –. E’ chiaro che, viste le cifre richieste per il ripescaggio, il budget a disposizione per costruire la squadra sarà ridotto. Tuttavia ho grande fiducia in Zamuner (direttore sportivo, ndr) e Tedino (il tecnico, ndr): so che faranno un gran lavoro. Adesso – chiude il presidente – attendo la risposta della città. Spero ci sia, visti i nostri sforzi».
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia può restare aggrappato alla Lega Pro, tutto però dipende dalle intenzioni di Yury Korablin di passare subito la mano. I presupposti sembrerebbero esserci, visto che un delegato del presidente lagunare sarebbe sempre in contatto con le due cordate italiane (di cui una vicentina) che hanno presentato la loro offerta d’acquisto. Korablin a Mosca sta riflettendo ma difficilmente i due «eredi» gli assicureranno una buonuscita dovendo già accollarsi debiti (1.7 milioni di euro) oltre a dover garantire le risorse necessarie a rifondare la squadra. È chiaro che il patron russo, dopo aver dimostrato di non avere più la solidità economica per evitare lo stillicidio di deferimenti e penalizzazioni, ora deve (dovrebbe) decidere in tempi rapidissimi. Dopo non aver pagato gli stipendi di marzo e aprile il Venezia, stando a quanto spiegato dal dg Dante Scibilia, presenterà entro martedì prossimo la domanda d’iscrizione alla Lega Pro accompagnata da 35 mila euro di tasse, uscita che azzererà definitivamente la disponibilità economica in cassa del club. Tale domanda (che non potrà essere sottoscritta da Korablin, inibito fino al 19 agosto) a meno che a mettere subito i soldi necessari non sia l’eventuale nuovo proprietario, non sarà accompagnata dalla fideiussione da 400 mila euro, dal pagamento di contributi Inps, ritenute Irpef e iva né dal budget finanziario stilato da chi coprirà economicamente la stagione. Mancanze che comporteranno punti di penalizzazione (o un’ammenda nel caso dell’iva) ma che, alla luce della presentazione della domanda d’iscrizione, terranno aperta la posizione del Venezia, che sarà escluso ma potrà sanare le pendenze e riottenere la licenza di ammissione.
Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nel mirino adesso c’è soltanto una data e cioè martedì 30 giugno, un baratro. La deadline per il Venezia stavolta costituirà un vero spartiacque per evitare il terzo fallimento della storia recente del club lagunare. Quest’anno l’ultima scadenza per salvare la società dall’inabissamento è quella cerchiata in rosso sul calendario di martedì 14 luglio quando, dopo la prima eventuale esclusione, entro le 19 andrà eventualmente formalizzato il ricorso con tanto di pagamento della fidejussione e dei debiti pregressi per iscriversi alla Lega Pro 2015-2016. In mezzo, c’è un’altra data, quella del 10 luglio, quando l Co.Vi.Soc. e la Commissione criteri infrastrutturali e sportivo-organizzativi iniziano a vagliare la documentazione dei 60 club di Lega Pro. Rispetto alla passata stagione, il termine è stato anticipato di 24 ore, ma alla fine cambia poco. Col passare dei giorni purtroppo il crac diventa sempre più probabile. Anche ieri il direttore generale Dante Scibilia ha atteso invano una telefonata dalla Russia e per l’ennesima volta quella telefonata non è arrivata. Entro martedì andrebbero completate le adempienze formali ed economiche necessarie all’iscrizione della squadra o, quantomeno, andrebbe presentata la domanda di ammissione contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale per ritagliarsi un extra time di ulteriori due settimane. Una scena, quella dell’attesa che non porta a risultati tangibili, purtroppo già vista a queste latitudini e, in tempi recenti, anche a Treviso e Padova. Con un finale che è sempre stato lo stesso. Difficile immaginare colpi di scena da parte di Yury Korablin, latitante sotto ogni punto di vista dopo le rassicurazioni telefoniche fornite dal patron russo lo scorso 8 giugno e cadute nel vuoto. Cosa accadrà adesso? Nella migliore delle ipotesi il Venezia verrà iscritto in extremis entro il 30 giugno e, in questo caso, partirebbe nella prossima Lega Pro con diversi punti di penalizzazione. Nella peggiore la società sparirebbe e ci sarebbe soltanto da rimboccarsi le maniche per tentare l’immediata ripartenza dalla Serie D. Prospettiva, questa, per la quale risultano già movimenti in essere dietro le quinte. Tuttavia un’ultima speranza è ancora viva. E cioè che il mandato a vendere firmato da Korablin nei giorni scorsi e le trattative che dietro le quinte continuano con due cordate, una veneta e una proveniente da fuori regione, portino ai risultati sperati. Ossia a un passaggio di consegne lampo con tanto di salvataggio a tempo di record del club. Dopotutto i debiti non sono certo enormi: la cifra da sborsare è compresa fra 1,350 milioni e 1,5 milioni di euro. A cui andrebbero aggiunti almeno un paio di milioni per affrontare la prossima stagione. Gli unici due giocatori della rosa sotto contratto (Elia Legati e Andrea Raimondi) si stanno ovviamente guardando attorno. Il primo avrebbe già in mano un accordo con l’Avellino in caso di mancata iscrizione del Venezia, il secondo è seguito con interesse da Brescia e Pavia. E se ci fosse un colpo di scena finale? La speranza è l’ultima a morire, ma ogni giorno che passa le possibilità di una salvezza in extremis si riducono sempre più. E Venezia, suo malgrado, è pronta al peggio.
Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Ultimo weekend d’attesa, poi non ci sarà più spazio. Banche chiuse oggi e domani, casse dell’Unione Venezia sempre vuote, Korablin non dà segnali. Un suo “passaggio” è però essenziale: l’atto di delega a un membro del consiglio di amministrazione per presentare martedì almeno la domanda di iscrizione alla prossima Lega Pro. Essendo infatti inibito fino a metà agosto, Korablin non può firmare gli atti ufficiali fino a quella data. In sede è già stata preparata tutta la documentazione richiesta a livello amministrativo per iscriversi alla Lega Pro 2015-2016, naturalmente manca l’essenziale, ovvero il denaro liquido per saldare gli stipendi di marzo e aprile, bonifici non partiti giovedì, ma anche per versare Irpef e Inps dello stesso periodo, oltre agli arretrati settembre-dicembre 2014 e all’attestazione dell’avvenuto pagamento dell’Iva. Tutte “evasioni” che comporteranno una pesante penalizzazione (dai 3 ai 5 punti) da scontare, eventualmente, nella prossima stagione. Sempre se il Venezia riuscirà a perfezionare l’iscrizione. La fidejussione di 600 mila euro stanziata lo scorso 30 giugno da Korablin potrebbe essere erosa a saldo dei debiti accumulati dal Venezia negli ultimi mesi. Da quest’anno la fidejussione è scesa a 400 mila euro. Si sta sempre parlando in linea teorica, l’unica salvezza per il Venezia è se il presidente Korablin ha veramente dato mandato a terze persone, fuori dall’ambito societario, di trovare un acquirente in extremis che garantirebbe la copertura dei debiti passati, la fidejussione per iscriversi al campionato diventando il nuovo padrone della società. «Io non ho alcun mandato di trovare un acquirente» ribadisce Dante Scibilia, «se il presidente va avanti per una sua strada, lo sa solo lui». Intanto ieri il Consiglio Federale ha stabilito i criteri per i ripescaggi: per risalire in Lega Pro serviranno 500 mila euro di contributo straordinario. E’ stato anche stabilito (voto contrario di Lega Pro, Aic e Aiac) il blocco dei ripescaggi per la stagione 2016-2017.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Meno tre. Tre, un numero che riecheggia nell´orecchio di chi sta seguendo la telenovela che nell´ultimo mese e oltre ha tenuto banco in casa Real Vicenza. Tre, le soluzioni che aveva ipotizzato Lino Diquigiovanni nella conferenza stampa di inizio giugno. La prima, il trasferimento a Treviso. Tutti sappiamo com´è finita: porta sbarrata dall´amministrazione comunale della Città della Marca e nulla di fatto. La seconda, la cessione del titolo a chi si fosse fatto avanti. Un´opzione non ancora del tutto scartata, rimane un pizzico di incertezza e la speranza del colpo di scena finale, e tutto a Vicenza sarebbe pronto, ma allo stato attuale delle cose sembra più un sogno che una possibilità. La terza: la chiusura. E questa pare la soluzione più probabile, se non ormai il triste destino della società biancorossa. Tre, proprio i giorni che ci separano dal trenta, il giorno decisivo, quello in cui le sorti del Real Vicenza saranno finalmente decise. Tre, il numero di giocatori, escludendo l´allenatore Michele Marcolini e i suoi collaboratori, che hanno già abbandonato la nave di Diquigiovanni. Marco Cristini (Pavia), Salvatore Bruno (Giana Erminio) e Luca Lavagnoli. Lavagnoli che ha preso la via dell´Altovicentino. E la società di Rino Dalle Rive pareva proprio l´unica candidata ad una possibile acquisizione del titolo. Le voci ci sono ancora, ma non trovano nessuna conferma ufficiale. Tanto meno quella del nuovo giocatore bianconero, Lavagnoli, che, essendo in ferie ha avuto poche occasioni di confronto con il suo nuovo presidente, ma dice: «Ci ho parlato solo una volta e Dalle Rive ha sempre fatto riferimento alla serie D, non ha mai accennato né al ripescaggio, né alla possibilità di comprare il titolo del Real Vicenza». L´esterno destro spegne così le speranze anche dei più ottimisti. Un destino che sembra ormai segnato. E anche i più chiacchieroni sembrano doversi arrendere alla realtà. Ci sarà una stoccata finale? Difficile crederlo. E intanto i giocatori tesserati con il Real Vicenza si stanno guardando intorno per trovare una nuova casa. Cosa resterà al termine di tutto questo? Tanta tristezza e amarezza. Sono stati in molti a dirlo, «è un peccato, una società fatta di persone serie, un ambiente e un gruppo fantastico». Rimarrà poi il settore giovanile. Una delle poche certezze di questo periodo.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Conferma dei criteri legati a storicità, bacino d’utenza e risultato sportivo della stagione precedente, introduzione di una sorta di «tariffario» per il ripescaggio in vista della prossima stagione, blocco dei ripescaggi stessi a partire dal 2016-2017. Il Consiglio federale di ieri, dopo oltre cinque ore di dibattimento, ha di fatto sancito la conferma della linea tenuta negli anni passati: «Sono stati confermati i criteri vigenti – spiega il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi – compresa la storicità del club che presenta richiesta. Inoltre gli stessi ripescaggi saranno bloccati dalla stagione 2016-2017». Sono state respinte, dunque, le istanze di Bassano e Cittadella, che chiedevano che fosse ammessa fra i criteri decisionali la solidità economica del club che fa domanda. A questo punto sono ridotte al lumicino le speranze delle due società venete di ottenere la B tramite la porta di servizio. Pagando, in quel caso, un milione a fondo perduto per la «B a tavolino», come stabilito dal nuovo «tariffario» entrato in vigore ieri: cinque milioni per un ripescaggio in serie A, un milione per un ripescaggio in B, 500mila euro per l’ingresso in Lega Pro dalla porta di servizio. Una mancata svolta che in qualche modo era stata profetizzata da Renzo e Stefano Rosso in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport : «La questione dei ripescaggi – aveva detto Stefano – è emblematica dello stato attuale del calcio italiano. Ogni estate il sistema si schianta perché tutela dirigenti poco raccomandabili, società e giocatori che si vendono le partite. Vogliamo lanciare un allarme: occhio che chi sta ai vertici non ha alcuna intenzione di cambiare. Ho letto le dichiarazioni di Abodi ma ora è il momento di cambiare, non tra un anno. Se non lo si fa, sarebbe più logico bloccare i ripescaggi, fare pulizia e attuare una selezione naturale che porti finalmente a una riduzione dei club professionistici. Sono logiche guidate dagli interessi economici, delle tv in particolare».
Ore 14.35 – Aggiornamento sulle operazioni legate al centrocampo in casa Padova. Massimo Loviso andrà quasi certamente all’Alessandria, è un profilo che piace a De Poli, ma giocando col 4-2-3-1 non si cerca un regista classico bensì mediani o incontristi, possibilmente coi piedi buoni. Nei giorni scorsi, da inserire eventualmente fra i giovani di serie, è stato proposto Matteo Buratto, centrocampista interno classe 1994, che si svincola dal Pordenone dopo la retrocessione in Serie D. Carmine Parlato lo conosce, ma al momento non ci sono stati sviluppi. Siamo, invece, a buon punto per Carlo De Risio. L’accordo col centrocampista del Benevento è stato raggiunto, la Casertana sembra fuori gioco, manca l’ok finale del club campano. Nell’aria si respira una certa fiducia, l’operazione può andare a buon fine a stretto giro di posta.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Anche l´Alessandria si iscrive al registro degli spasimanti di Simone Iocolano. Ieri dal capoluogo alessandrino filtravano voci in questo senso.Ma pure per i grigi è gara dura spuntarla. Devono mettersi in coda dietro Modena, Novara e Padova e soprattutto devono scucire del loro perché il giocatore è legato da contratto al Bassano.Quindi, come dire, o sale l´offerta, oppure non se ne fa nulla. In questi casi l´ultima parola, infatti, spetta sempre al Soccer Team.
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Sottili differenze. Menichini e Foscarini erano già distantissimi dalla panchina virtussina, ieri sono stati disarcionati del tutto. Così ora corre solo lui, Stefano Sottili, l´ufficializzazione avverrà indicativamente lunedì o martedì al massimo, per ratificare ciò che si conosce già da un mese, perchè sin dalla vigilia di garauno di finale col Como era noto l´approdo del timoniere fiorentino, una scelta che Seeber ha definito a tempo debito e che la proprietà ha avallato dopo un incontro con l´uomo che ha regalato la C1 al Carpi e anche al Venezia. E quindi da oggi è lecito sottilizzare sul Bassano che verrà, anche se ieri sera il Consiglio Federale si è pronunciato sui criteri dei ripescaggi senza tuttavia specificare con chiarezza i parametri di giudizio. Tutto lascia supporre che verranno mantenuti quelli vigenti lo scorso anno ma in assenza di una comunicazione ufficiale non c´è ancora la certezza assoluta. Ergo, il 50 per cento del punteggio è relativo ai risultati stagionali e qui Bassano ovviamente sta benone, il 25 è legato al passato e alla tradizione del club e il rimanente 25 vincolato al bacino d´utenza e cioè alla popolazione sul territorio e alle presenze allo stadio degli ultimi cinque anni, due paragrafi nei quali il Soccer Team è in coda, schiacciato da Brescia, Ascoli, Lecce o Reggiana. Nel frattempo il Consiglio Federale ha deciso il blocco dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016-17 fissando altresì un contributo straordinario di un milione di euro per quei club che chiedessero di essere recuperati in B (500 mila invece in Lega Pro), due paletti che stopperanno in partenza diversi pretendenti. Lontano dalle querelle federali e dai tribunali, invece, Werner Seeber è al lavoro per costruire il Bassano di domani e in queste ore deve fronteggiare l´offensiva del Pordenone, retrocesso in D ma destinato a essere riammesso in Lega Pro: i friulani si sono catapultati su Stefano Pietribiasi, il bucaniere della Virtus dell´ultimo biennio e in scadenza di contratto. La permanenza del Condor e il conseguenziale prolungamento dell´accordo pareva un´operazione imminente. Però non è così, l´offerta dei ramarri è concreta e tanto il centravanti della Virtus e il suo procuratore Savino ci starebbero pensando su. Contemporaneamente il Padova non arretra di un centimetro per Nicola Bizzotto. Per lui è pronto un biennale, Bizzo è combattuto, Seeber e presumibilmente Sottili tenteranno di convincerlo a restare.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il primo passo verso la prossima stagione era stabilire il tecnico che allenerà i biancorossi nel prossimo campionato. La società berica, dopo una vicenda che ha riservato parecchi colpi di scena, ha trovato l’accordo per il prolungamento del contratto con Pasquale Marino, e adesso l’obiettivo da perseguire è la costruzione dell’organico del Vicenza che verrà. Dalla fine dello scorso torneo, molte sono state le partenze, situazione prevista e prevedibile considerato che tanti giocatori nell’estate scorsa erano arrivati in biancorosso con la formula del prestito. Tra quelli che hanno giocato di più, hanno salutato Vicenza i difensori Sampirisi, tornato al Genoa, e Manfredini al Sassuolo, i centrocampisti Moretti al Catania, e Di Gennaro al Palermo, e l’esterno d’attacco Ragusa il cui cartellino adesso è di proprietà del Genoa che ha riscattato la seconda metà dal Pescara. Al momento è difficile prevedere quanti di questi potranno tornare a vestire il biancorosso, ma è facile pensare che Marino abbia chiesto alla dirigenza biancorossa di avere a disposizione un organico in cui siano presenti molti dei giocatori che hanno disputato il campionato scorso. Il responsabile dell’area tecnica, Paolo Cristallini, ha già impostato una trattativa con il Genoa per il ritorno del terzino destro Sampirisi, anche se nel ruolo piace l’ex pescarese Pucino, difensore di proprietà del Chievo Verona. Al centro della difesa, dando per scontata la permanenza di Brighenti, è da valutare la situazione di Manfredini che ha chiuso anzitempo la stagione scorsa per un serio problema al tendine d’Achille. Le condizioni dell’ex atalantino che si sta curando a Barcellona, verranno valutate prima della metà di luglio e nel caso Manfredini non desse le opportune garanzie, si punterà verso altri obiettivi. Piace sempre Milanovic, che ha già vestito la maglia biancorossa tre stagioni fa, ma non è escluso che nel ruolo Marino chieda un giocatore di maggior esperienza. A centrocampo piace Tommaso Bianchi che nella scorsa stagione ha giocato nel Leeds e vorrebbe tornare in Italia, mentre in attacco si sta valutando la situazione del centravanti Mame Thiam che la Juventus ha riscattato dal Lanciano. «Lunedì parlerò con la società bianconera – spiega il procuratore di Thiam Giorgio Zamuner – e solo dopo avremo un quadro più chiaro della situazione. Quello che posso dire è che Thiam piace molto a Marino e che Vicenza potrebbe essere una buona sistemazione nel suo percorso di crescita. Al momento quindi una trattativa non c’è, ma l’idea senza dubbio sì».
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Ieri la dirigenza biancorossa avrebbe sondato il terreno per Mattia Valoti. Ci sarebbe stato un contatto con il procuratore del giocatore, che nella passata stagione era a Verona (in prestito dall´AlbinoLeffe). Valoti, centrocampista offensivo del ´93 che può fare anche la seconda punta, ha un cognome che dalle nostre parti non passa inosservato. Il giocatore, infatti, è il figlio di Aladino, ex centrocampista che indossò la casacca biancorossa tra il 1991 e il 1994. E Mattia Valoti, in effetti, è nato proprio a Vicenza. L´anno scorso, contro il Parma, ha messo a segno la sua prima rete nella massima serie. I dirigenti biancorossi starebbero poi lavorando per capire se esista la possibilità di riportare a Vicenza Federico Moretti. Un´operazione non semplicissima, ovviamente complicata dalla bufera che si è abbattuta sul Catania. Registriamo infine una voce giunta dalla Romagna, secondo la quale Mario Sampirisi potrebbe accasarsi al Cesena, retrocesso in serie B al termine della stagione da poco conclusa.
Ore 13.15 – Eros Schiavon percepisce circa 150mila euro di compenso annuo ad Avellino fino al 30 giugno 2017. Fosse rimasto Rastelli, le possibilità di una sua permanenza in Irpinia sarebbero state inferiori, ma con l’arrivo di Tesser in panchina non c’è alcun segnale che faccia pensare alla partenza di Schiavon. Nella prima riunione operativa avuta con la dirigenza, Tesser ha inserito Schiavon nella lista dei confermati trovando il pieno appoggio della controparte. Nessuna sorpresa, considerato che il tecnico trevigiano aveva già tentato due volte di portarlo a Terni quando era alla guida del club rossoverde. Insomma, al momento le possibilità che Schiavon lasci l’Avellino sono estremamente ridotte. Così come sono davvero ridottissime le sue chance di firmare per il Padova. Fabrizio De Poli ne ha parlato con l’agente Giorgio Zamuner alle finali Primavera, ma il discorso è immediatamente decaduto una volta apprese le cifre dell’ingaggio e le intenzioni dell’Avellino. Le cose potrebbero cambiare soltanto se improvvisamente Schiavon fosse messo sul mercato dal club irpino. A quel punto Zamuner andrebbe a trattare la rescissione e la situazione presenterebbe prospettive ben diverse. Ad oggi, però, Schiavon al Padova (nonostante l’ovvio gradimento della destinazione del centrocampista di Monselice) è un’operazione estremamente improbabile.
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) E se il Gatto fosse… un Gattopardo? Del resto era stato proprio un siciliano, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a scriverlo: Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. E così adesso, in virtù del ritorno del siciliano Pasquale Marino, si potrebbe andare nella direzione di un Vicenza assai simile a quello della passata stagione. Un destino davvero singolare per un gruppo che pareva destinato a cambiare pelle e timoniere.Marchio di fabbrica. Proviamo allora ad avventurarci in una proiezione del volto che potrebbe avere il Marino-bis. Un esercizio complicato e ad alto tasso di imprecisione, visto che siamo a fine giugno e che in questo calcio sempre più… moderno spesso molte squadre arrivano alla prima di campionato con le rose ancora da completare. Si parte però, ragionevolmente, da due considerazioni difficili da confutare: Marino predilige il 4-3-3 e farà il possibile per presentare una squadra che sia parente (abbastanza) stretta di quella della passata stagione. Nella disposizione tattica e negli uomini. Dietro. E allora… immaginiamo. Tra i pali potrebbe esserci ancora Vigorito. Perchè no? Si è conquistato una maglia da titolare a stagione in corso, l´ha difesa con prestazioni positive e rappresenta sicuramente una garanzia. La difesa, presumibilmente rimarrà a quattro. Con Sampirisi a destra? È un´ipotesi che ha un senso. Intanto tornerà al Genoa per fine prestito, ma nulla vieta di pensare che possa fare il percorso nella direzione opposta. È giovane e promettente, ma forse la massima serie gli sta ancora un po´ larga. Il Vicenza deve però fare i conti con la concorrenza del Cesena, che sembra interessato al difensore. Al centro tutto porta a pensare che si ripartirà da Brighenti. È reduce da un´annata strepitosa, ha rifiutato Catania e il suo indice di gradimento è schizzato alle stelle. Meritatamente pure. Anche se, in ogni caso, non bisogna dimenticare che è un giocatore che ha mercato. Per l´altra maglia di centrale ci sono sempre Camisa e Gentili (anche se logicamente il loro futuro va definito). Da studiare, poi, la possibilità di far tornare Manfredini. Resta la corsia di sinistra, dove difficilmente ci sarà ancora D´Elia. Il mancino è reduce da una stagione positiva, ha molte richieste e potrebbe essere ceduto. In mezzo. Di Gennaro non c´è più, e questa è una grossa perdita. Non è facile immaginare che torni, non è facile pensare a un sostituto all´altezza. Ma l´estate è lunga… Quel che è certo è che anche con i giocatori della passata stagione si potrebbe costruire una linea mediana all´altezza: Vita a destra, Moretti in mezzo (sempre che si riesca a farlo tornare da Catania) e Cinelli a sinistra costituirebbero un trio mica male. Prima linea. Uno dei temi principali del mercato biancorosso è il futuro di Cocco. È reduce da una stagione straordinaria, piaceva e piace a diversi club ed è uno dei giocatori che con un´eventuale cessione permetterebbero al Vicenza di far cassa. Trattenerlo sarebbe una gran cosa: si vedrà. Quel che è certo è che, se si dovesse sacrificarlo, bisognerà ingaggiare un sostituto all´altezza. Per il resto è così sbagliato pensare di rivedere Laverone a destra e Giacomelli a sinistra? Di sicuro, a prescindere da chi partirà e da chi resterà, quest´anno ci sarà bisogno di una panchina più profonda rispetto a quella della passata stagione. Uno dei limiti della squadra dell´anno scorso, in effetti, era quello di poter contare su un numero limitato di cambi all´altezza della situazione. E in un campionato lungo come la serie B la possibilità di fare una certa rotazione è uno degli elementi che fanno la differenza. Infortuni, squalifiche e partite a distanza ravvicinata sono avversari… tra i più temibili.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Il Consiglio Federale ha approvato a maggioranza (voto contrario dei consiglieri della Lega Pro) i criteri e le procedure di ripescaggio nei campionati professionistici 2015/2016. Le società, per essere ripescate, dovranno versare un contributo straordinario alla Figc di 5 milioni (Serie A), 1 milione (Serie B), 500 mila (Lega Pro)». Nessun accenno ai criteri in sè, piuttosto la Figc ha deciso il blocco dei ripescaggi dalla stagione 2016/17, nell’ottica di ridurre il numero delle squadre professionistiche, con il presidente Carlo Tavecchio che ha detto che «È la cosa più importante che è stata decisa oggi. Ci sarà automaticamente un meccanismo riduttivo della composizione dei campionati, sinora sempre stato prorogato». Il presidente federale ha annunciato pene più severe per chi commette illeciti sportivi sino ad arrivare alla radiazione nei casi di responsabilità diretta di frode sportiva. Sul caso Catania e tutto quanto ne consegue, Tavecchio ha ammesso la possibilità dello slittamento della stesura dei calendari e dell’avvio dei campionati in base alle sentenze della giustizia sportiva.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Il presidente Andrea Gabrielli tiene a precisare: «L’articolo in sè ci scagiona, ma il titolo potrebbe trarre in inganno il lettore. Se uno legge il testo infatti capisce chiaramente che il Cittadella non c’entra niente, è completamente estraneo alla vicenda. Dispiace che con questi titoli si accosti una realtà come la nostra a certi episodi contro i quali il Cittadella ha invece sempre lottato. Speriamo che chi sta indagando riesca ad andare a fondo della vicenda, che capisca cos’è successo, perché bisogna fare pulizia, con pene esemplari contro gli eventuali colpevoli». Dalla riunione del Consiglio Federale della Figc, che aveva all’ordine del giorno tra gli altri anche i criteri per i ripescaggi, non sono emerse novità. La Figc non ha apportato modifiche nella direzione indicata dal Cittadella, che chiedeva l’introduzione di parametri di regolarità amministrativa, contabile, retributiva e fiscale per le società che intendono presentare la domanda. «Mi auguro che la Figc possa aver fatto proprie le nostre indicazioni, per moralizzare il calcio in un’ottica più sana e trasparente», conclude Gabrielli.
Ore 12.10 – (Gazzettino) Giornata molto particolare quella vissuta ieri dal Cittadella. Ci si attendevano segnali positivi dalla riunione della Figc che aveva all’ordine del giorno i criteri per i ripescaggi, ma prima ancora di iniziare l’incontro invece la società granata si è ritrovata suo malgrado coinvolta nell’inchiesta sul caso Catania, assieme a Bari, Brescia e Carpi. Immediata la reazione del presidente Andrea Gabrielli, che si è dissociato dalla vicenda con un comunicato ufficiale: «Il Cittadella, in relazione ai riferimenti apparsi sull’edizione odierna di uno dei maggiori quotidiani sportivi nazionali che inducono il lettore a ritenere il Cittadella coinvolto nel “sistema Catania”, considerato che tale allusione non trova alcuna corrispondenza nella realtà dei fatti, invita e diffida a non associare il nome del Cittadella a quello dell’indagine che riguarda il Calcio Catania».
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) La Federcalcio ha stabilito di ripristinare il blocco dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016/17. Lo ha annunciato il presidente Carlo Tavecchio, al termine del Consiglio Federale di ieri a Roma: «È la cosa più importante che è stata decisa, in futuro ci sarà il blocco dei ripescaggi. Un meccanismo riduttivo del format dei campionati, che sarà in automatico. Prima c’era, ma è stato sempre prorogato». La decisione è stata presa a maggioranza, con il voto contrario di Aic, Aiac e Lega Pro. Il Consiglio ha anche approvato a maggioranza, con il voto contrario della Lega Pro, di confermare i criteri e le procedure di ripescaggio nei campionati 2015/16: «Non abbiamo toccato niente», ha spiegato ancora Tavecchio, «perché in corso d’opera non si modificano le norme e soprattutto al 26 giugno». L’unica novità riguarda l’introduzione di una tassa di ammissione per i ripescaggi: le società dovranno versare alla Figc un contributo straordinario di 5 milioni per la Serie A, 1 milione per la Serie B, 500 mila euro per la Lega Pro e 300mila euro per la Serie D. «Questi provvedimenti partiranno da questa stagione», ha concluso il presidente della Figc. «Un milione per essere ripescati? Non è questo che può impedirci di presentare la domanda», il commento del patron del Cittadella, Andrea Gabrielli. «Ma non credo che sia la soluzione al problema del doping finanziario che affligge il nostro calcio: potrebbe spingere altre società a indebitarsi ulteriormente per garantirsi l’accesso alla categoria, peggiorando la situazione».
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Ma è ancora più forte la presa di posizione del presidente Gabrielli: «Basta leggere i testi delle intercettazioni per rendersi conto che non c’entriamo nulla e che si tratta di un “ragionamento” tra due persone a cui siamo estranei. Sono stati messi assieme il diavolo e l’acqua santa. Da quella partita, vinta a tempo scaduto con un gol bellissimo, siamo usciti fra gli applausi del pubblico locale. Se non fossimo di fronte a una faccenda serissima, verrebbe quasi da ridere: qui si parla di una combine per farci vincere!». Peraltro, di fronte alle segnalazione relativa alle scommesse anomale, lo stesso Claudio Foscarini ha avuto modo di dichiarare: «Mezza Catania sapeva che avremmo vinto? Beh, potevano comunicarlo pure a me, mi sarei evitato un’espulsione e un mezzo infarto. A cinque minuti dalla fine eravamo retrocessi, è stata la partita più sofferta della stagione».
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Senonché, a leggere gli stralci delle intercettazioni relative alla conversazione tra Daniele Delli Carri e il dirigente Piero Di Luzio, prima della partita vinta poi 3-2 dai padovani (nella foto in alto, le due squadre poco prima dell’inizio del match), non emerge il nome di nessun tesserato granata. Questo, infatti, l’unico passaggio in cui è citato il Cittadella. “Di Luzio: Va be! tu per me non lo fai un punto. Il Cittadella vuole uscire fuori… fuori dalla zona retrocessione, si vuole fare i playout. Delli Carri: Ehm! L’altra la vinciamo Piero! (Carpi-Catania del 22 maggio, poi terminata con uno 0-0 che ha permesso agli etnei di salvarsi, ndr). Di Luzio: E va bene! Aspetti l’ultima, aspetti!”. Già nel primo pomeriggio è arrivata una nota ufficiale della società granata, «che invita a non associare il nome del Cittadella a quello dell’indagine che riguarda il Calcio Catania».
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Indignazione. Stupore. E una posizione netta: «Non c’entriamo assolutamente nulla». È questa la reazione del presidente Andrea Gabrielli dopo quanto pubblicato ieri dalla Gazzetta dello Sport. Secondo la “rosea”, tra le società coinvolte nell’inchiesta “Treni del gol”, in corso di svolgimento a Catania, potrebbe esserci anche il Cittadella. «Tutto è ancora da prendere con le pinze, le indagini vanno avanti e non sono escluse sorprese nei prossimi giorni. Ma già scorrendo il (poco) materiale filtrato dalle stanze degli investigatori, ci s’imbatte in passaggi pericolosi per Brescia, Bari, Cittadella e anche Carpi, neopromosso in A», si legge nell’articolo, che prosegue specificando che il ds dei siciliani «Delli Carri ha mandato per cercare un accordo contro il Cittadella per favorire le scommesse. La vittoria a sorpresa dei veneti è un risultato ghiotto per chi ha puntato in quella direzione. La gara col Cittadella è segnalata da Federbet come sospetta, così come quella col Carpi all’ultima giornata».
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) «Basta leggere le intercettazioni e gli atti, visto che nessuno di noi è menzionato o indagato in qualche modo. Noi le vittorie ce le guadagniamo sul campo. C’è tanta rabbia e amarezza in un momento in cui stiamo combattendo una battaglia per far introdurre i criteri di solidità economica e amministrativa. Reagiremo e ci difenderemo in ogni sede possibile e andremo in fondo a questa storia». Il club ha diffuso successivamente un comunicato in cui vengono ribaditi gli stessi concetti e in cui si diffida ad accostare il nome del Cittadella nello scandalo Catania. Ieri, intanto, la Figc ha confermato i criteri per i ripescaggi esistenti (compreso il “curriculum storico” del club che ne fa richiesta), ufficializzando al contempo il blocco degli stessi dalla stagione 2016-2017. Per essere ripescati in serie A serviranno cinque milioni, per essere ripescati in serie B un milione, mentre per un posto in Lega Pro la «tariffa» è di 500mila euro.
Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Schizzi di fango contro il Cittadella. Arriva dall’inchiesta «I Treni del gol» che ha coinvolto il Catania e suscita la sdegnata reazione della società granata. In un’intercettazione raccolta dagli inquirenti l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri dialoga col dirigente Piero Di Luzio, il quale, a proposito della partita Catania-Cittadella del 16 maggio scorso, terminata 3-2 per i granata e già finita nel mirino di Federbet per flussi anomali di scommesse, dice: «per me non lo fai un punto. Il Cittadella vuole uscire fuori… fuori dalla zona retrocessione, si vuole fare i playout». Delli Carri nell’intercettazione risponde lasciando intendere come sia possibile un accordo la settimana successiva col Carpi. Una sorta di combine a perdere, dunque, che tuttavia non porta alla luce indagati del club granata: «Noi non siamo stati contattati in alcun modo e da nessuno – tuona il presidente Andrea Gabrielli – e fa rabbia vedere come il nostro buon nome venga infangato addirittura mettendoci all’interno di un “sistema Catania”»
Ore 10.10 – (Gazzettino) Uno di questi è il difensore centrale Bizzotto, che va in scadenza di contratto a fine mese con il Bassano: il club vicentino ha proposto un rinnovo al giocatore, ma il Padova ha in mano delle buone carte per convincerlo ad approdare all’ombra del Santo. Il diesse avrà modo di parlare nuovamente anche con Palomba, agente di Arcidiacono e De Risio, altri due giocatori che fanno gola. Non finisce qui, dato che altri profili seguiti con attenzione sono quelli del padovano Zecchin e di Neto Pereira: entrambi attualmente al Varese (Zecchin si può però liberare con una clausola prevista nel contratto) e con quattro mensilità di arretrato dato che l’ultimo stipendio preso risale a febbraio. Come dire, un motivo in più per cambiare aria. Intanto, De Poli sembra aver messo gli occhi anche sul giovane centrocampista classe 1994 Francesco Urso, di proprietà del Vicenza, ma in forza al Prato nell’ultima stagione. Ci sono poi da sciogliere anche alcuni nodi, ossia le eventuali conferme di tre biancoscudati. Anche su questo fronte si dovrebbero tirare le somme la prossima settimana: Thomassen sembra avere possibilità in più rispetto a Segato e Zubin.
Ore 10.00 – (Gazzettino) «Qualcosa si sta muovendo, ci ritroveremo mercoledì con Fabrizio De Poli per fare il punto della situazione sul mercato e vedremo di chiudere qualche operazione nell’arco di una decina di giorni, anche se non bisogna avere fretta». A parlare è l’amministratore delegato Roberto Bonetto, che si è preso questo fine settimana per fare un pò di vacanza dopo un periodo di lavoro molto intenso, inclusa la preparazione della documentazione necessaria all’iscrizione alla Lega Pro che sarà portata a Firenze oggi o lunedì. Mercoledì, quindi, sarà il giorno di un nuovo summit in chiave mercato, tanto più che potranno anche essere depositati i contratti dei biancoscudati che hanno rinnovato: Petkovic, Cunico, Dionisi, Niccolini, Ilari, Petrilli, Amirante e Mazzocco, quest’ultimo probabilmente con un triennale. Intanto, De Poli sta portando avanti i contatti con procuratori e società, e dalla prossima settimana si dovrebbe appunto stringere il cerchio su alcuni obiettivi.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E in questo contesto, il brasiliano Neto Pereira si avvicina sempre più al Padova: quando tornerà dalle vacanze in Brasile, andrà a colloquio con il club che detiene il suo cartellino e chiederà la rescissione, con i biancoscudati in pole position per assicurarselo in vista della prossima stagione. Da Varese è in uscita, però, anche Gianpietro Zecchin, che potrebbe diventare un serio obiettivo di De Poli. Il problema, in questo caso, è una tifoseria schierata contro il suo ingaggio: da alcuni giorni, infatti, sui social network circola un post infuocato contro il ritorno dell’esterno di Camposampiero in maglia biancoscudata, condiviso anche da alcuni esponenti di spicco della Tribuna Fattori. «Chiaramente la società siete voi e voi spendete i soldi per acquistare i giocatori», si legge. «Noi tifosi, però, siamo liberi di contestarlo fin dal suo eventuale arrivo a Padova».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il “mercato” del Padova decollerà solo la prossima settimana: l’ha annunciato il diesse Fabrizio De Poli, dopo il giovedì milanese che non ha prodotto alcun annuncio. Ma la situazione della concorrenza può fare il gioco dei biancoscudati: è il caso del Varese, che dopo essere passato di mano poche settimane fa non è comunque riuscito a risolvere i propri problemi economici. Dopo l’acquisizione della società, il gruppo libanese capitanato dal nuovo presidente Alì Zeaiter non è riuscito a saldare, entro la scadenza del 25 giugno, il pagamento degli stipendi di marzo e aprile, necessario per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. La società, già gravata da 2 punti di penalizzazione, partirà quindi da -3 in classifica, sempre ammesso che riesca ad iscriversi.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Mancano pochi giorni al primo luglio, quando il Padova potrà iniziare ufficialmente i tesseramenti. La missione milanese di Fabrizio De Poli ha portato novità importanti per la campagna acquisti: pare siano a un passo gli accordi per Fabiano (Martina) e De Risio (Benevento), mentre sarebbe stato operato il sorpasso sul Matera per Arcidiacono (in scadenza con il Martina). De Poli sta attendendo anche il momento giusto per piazzare l’offensiva per Neto Pereira e Zecchin: il Varese non ha ancora pagato gli stipendi, il centravanti vuole chiedere la cessione, mentre Zecchin può svincolarsi in virtù di una clausola inserita nel contratto. Se il Varese dovesse fallire, inoltre, entrambi si svincolerebbero. Difficile Iemmello (Spezia), mentre ci sono stati contatti col Vicenza per il centrocampista Urso, 17 presenze e 2 gol lo scorso anno al Prato e di proprietà del club berico. In un secondo momento arriveranno altri giovani da Brasile, Danimarca e Bulgaria.
Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.
Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.
Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.
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E’ successo, 26 giugno: occhi sul centrcampista Francesco Urso, monitorata la situazione di Neto Pereira e Zecchin