Rabbia a Cittadella dopo la lettura odierna della Gazzetta dello Sport e dell’intercettazione che tira in ballo la squadra granata per la partita della penultima giornata del campionato scorso Catania-Cittadella, terminata 3-2 per i granata e già al centro di una denuncia di Federbet per flussi anomali di scommesse. Dagli atti in nostro possesso sembra proprio che si possa trattare di una combine a perdere, un po’ come accadde in Cittadella-Mantova 6-0 di qualche anno fa. In sostanza, visto che non compaiono nomi di dirigenti o di giocatori granata coinvolti e visto che al momento non ci sono giocatori o tesserati del Cittadella sotto indagine, dalle intercettazioni e secondo l’accusa è lecito dedurre ci potesse essere da parte del Catania la volontà di perdere quella partita. Senza per questo dover necessariamente contattare l’avversario o gli avversari: “Noi non siamo stati contattati in alcun modo e da nessuno – tuona il presidente Andrea Gabrielli a Padovagoal.it – e fa rabbia vedere come il nostro buon nome venga infangato addirittura mettendoci all’interno di un “sistema Catania”, come se noi c’entrassimo qualcosa… Basta leggere le intercettazioni e gli atti, visto che nessuno di noi è menzionato o indagato in qualche modo. Dispiace leggere una tale enfasi sulla Gazzetta dello Sport di qualcosa di cui non siamo responsabili e questo lo dico perché sono certo che non c’entriamo nulla. Peraltro negli atti si dice proprio che noi vogliamo vincerla quella partita e così abbiamo fatto lottando fino all’ultimo. Non è servito a nulla perché poi siamo retrocessi la settimana successiva, a dimostrazione che noi le vittorie ce le guadagniamo sul campo. C’è tanta rabbia e amarezza in un momento in cui stiamo combattendo una battaglia per far introdurre i criteri di solidità economica e amministrativa e ci arrivano addosso accuse che non stanno né in cielo né in terra. Reagiremo e ci difenderemo in ogni sede possibile e andremo in fondo a questa storia perché non accettiamo una cosa simile”