Presente negli studi di _Sportitalia _per _“Speciale Calciomercato”_, il presidente della Lega Serie B, ANDREA ABODI, ha parlato lungamente del caso CATANIA. Ecco i passaggi più significativi: _“Dispiace che si parli solo delle cose negative. Abbiamo 22 società che lavorano costantemente con noi. So che sembra un discorso paradossale in questo momento, ma io ‘da padre di famiglia’ devo valorizzare la stragrande maggioranza che non vende le partite. Se sono certo che la stragrande maggioranza della B è sana? Non faccio l’investigatore, il mio mezzo di valutazione è la conoscenza delle persone guardandole negli occhi. Io sono un gestore pro tempore, fra due anni andrò via e ho cercato di instaurare un clima nuovo, per questo certe cose raccapriccianti fanno ancora più male. Ognuno ha il libero arbitrio, noi abbiamo il dovere di intervenire e di difenderci. C’è una differenza tra me e i presidenti: loro scelgono e mettono sotto contratto i calciatori, io le società me le ritrovo in cadetteria. C’erano già state avvisaglie su scommesse anomale? Abbiamo fatto una scelta istituzionale, non è vero che sono mancati i controlli. Noi abbiamo seguito un altro circuito, la nostra scelta non è stata affatto quella di non controllare. Noi ci siamo fidati delle istituzioni, mi sembra normale. Io ero convinto che il campionato fosse stato lineare e regolare. L’ho pensato anche sulla base di un dato tecnico: tutte le undici gare dell’ultima giornata, decidevano qualcosa in classifica. Per noi poteva essere un livello di garanzia. Abbiamo svolto tutta una serie di attività quotidiane legate alle 22 società, come portare i calciatori negli ospizi e nelle prigioni per allenare le coscienze. Il comportamento della nostra Lega va oltre rispetto ad altre associazioni, abbiamo un codice di autoregolamentazione e siamo stati i primi ad adottare il tetto salariare e il tetto delle rose. I controlli li facciamo, andiamo anche oltre le nostre competenze. Se mandiamo a casa chi paga in nero? Sicuramente sì, in ogni assemblea inizio a parlare della correttezza sportiva e amministrativa. Sono stato esplicito, stiamo organizzando un accordo che sia di formazione e di controllo preventivo con la Guardia di Finanza. Non accettiamo scorciatoie, non facciamo i finanzieri o gli ispettori Covisoc. Lavoriamo per sensibilizzare le società. Nella mia squadra c’è anche Paolo Bedin, ex dg del Vicenza? Sì, ma non c’entra col ripescaggio del Vicenza della passata stagione. O non si conosce la persona, oppure non si conoscono i procedimenti decisionali. Responsabilità oggettiva della Serie B per questa situazione? Non c’è, il Teramo viene dalla Lega Pro, il Parma scende dalla Serie A, il Catania arrivava dalla A e ha provato a restare in B con delle maniere estreme e che, se confermate, sarebbero illecite e indecenti. Dispiace per i tifosi etnei, la parte sana della vicenda. Vorrei capire dove sta la nostra responsabilità oggettiva. Abbiamo adottato iniziative per i controlli, con i Monopoli, il Ministero dell’Economia e Sportradar. Abbiamo fatto campagne di sensibilizzazione ovunque. Le situazioni gravi di Brescia e Varese erano chiare in tempi non sospetti? Il Brescia e il Varese avevano le condizioni per iscriversi al campionato secondo le regole vigenti in quel momento, altrimenti avremmo ripescato un’altra squadra. Noi siamo vicini a tutti, piccole o grandi realtà che siano. Per quanto riguarda le scommesse, chi si vende le partite, vanno riscritte le regole, servono pene più serie e chi sbaglia non deve rientrare”_.