Live 24! Padova, oggi il cda per l’approvazione del bilancio previsionale

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Non c’è solo Pinzin come possibile erede di Maragliulo. Assieme all’ormai ex direttore sportivo del Pordenone, spuntano ora altri due nomi papabili per il ruolo di diesse dell’Unione Triestina 2012. In corsa infatti ci sarebbero ora anche Mauro Gibellini e Christian Botturi. Il nome più noto e di grande esperienza è certamente quello di Gibellini, 62 anni ed ex calciatore di successo, tanto da essere stato uno dei bomber più prolifici della serie B tra gli anni Settanta e Ottanta, e aver militato con successo soprattutto nella Spal, e poi con Verona, Bologna, Como, Perugia. Appese le scarpette al chiodo, diventa prima allenatore e quindi direttore sportivo: lavora con SudTirol, Verona, Pistoiese e Cremonese. Dopo aver fatto l’osservatore per il Benevento e il consulente tecnico del SudTirol, nel 2010 torna direttore sportivo del Verona con tanto di promozione in B. Nel 2011 viene inserito nel registro degli indagati nell’ambito del calcioscommesse per omessa denuncia, la vicenda si chiude con il patteggiamento e la pena di 5 mesi di inibizione più un’ammenda. Nel 2012 è direttore sportivo del Como, prima di essere sollevato dall’incarico a gennaio 2014. Quanto a Botturi, appena 35 anni, nell’ultima stagione è stato responsabile del settore giovanile del Mantova, mentre in precedenza è stato diesse del Lumezzane.

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora perde Paolo De Carli, capitano, portiere e unico giocatore ad aver vissuto dall’inizio l’avventura neroverde. A rendere ufficiale il passaggio dell’estremo difensivo al Marostica è proprio lo stesso De Carli: «La prossima stagione giocherò in Eccellenza con la maglia della Marosticense. Una società che fa calcio vero come quello che c’è all’Union, per questo motivo sono sicuro di aver fatto una buona scelta». Una scelta che è stata quasi un obbligo: «Da quando è finita la stagione nessuno si è preoccupato di telefonarmi. Non ho mai sentito la società, solo una chiamata del ds Bizzotto che non conosco personalmente. Ho visto i miei compagni e amici accasarsi in altre squadre e allora mi sono guardato attorno pure io». De Carli precisa: «Proprio in questo senso devo ringraziare il mio ex allenatore Max Parteli che prima di pensare a se stesso ci ha aiutato nella ricerca di una squadra. Un merito che va a lui e ad Alberto Faoro (ex ds dell’Union). Non credevo di dover lasciare la maglia neroverde, un po’ la mia casa calcistica, speravo di rimanere per altre due stagioni. Un grande dispiacere». L’invidiabile equilibrio domestico neroverde era crollato a febbraio con l’esonero di Parteli e il dietrofront in meno di 48 ore: «Non so cosa sia successo, la società lo può dire. Dopo l’esonero noi giocatori abbiamo solo chiesto il reintegro del mister. Altro non sono in grado di dire altro». De Carli conclude: «Ringrazio di tutto il presidente Nicola Giusti perché è sempre stato di parola».

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Bandiera ripiegata con molta amarezza. Paolo De Carli, il capitano, lascia il Ripa Fenadora dopo sette anni e va a difendere la porta della Marosticense (dove è diretto anche Ponik). È un addio pieno di dispiacere quello del portiere che ha giocato un anno con il Seren prima della fusione dalla quale è nata l’Union con la cavalcata dalla Promozione all’Eccellenza, fino alla serie D. «Non so se chiamarla delusione o rabbia», commenta De Carli. «Il mio sogno era quello di finire la carriera con l’Union, che è la squadra del mio paese, ma purtroppo non si è avverato. Sono partito dalla Prima categoria facendo tutta la scalata fino alla D, abito qui e tengo ai colori neroverdi che ho nel cuore», aggiunge. «Stavo aspettando una telefonata dalla società, mai arrivata. Ci speravo, perché io come altri miei compagni ci tenevamo al valore di questa maglia. Saremmo stato contenti di giocare ancora insieme e dispiace di non poterlo fare. C’è il rammarico di non essere potuto rimanere». Rivoluzione inaspettata. «Non me la spiego. Non riesco a capacitarmi di questa scelta. È da un mese e mezzo che è finito il campionato e, non avendo sentito nessuno, ho fatto uno più uno: evidentemente non rientro più nei piani societari. Ho sentito solo una volta il nuovo direttore sportivo, che mi aveva detto che non sapevano ancora cosa fare e che restavo in stand-by. Poi più niente. Mi aspettavo un colloquio che purtroppo non c’è stato. Con dieci minuti di chiacchierata, se c’era qualche problema avremmo potuto risolverlo. Parlando, avremmo potuto trovare una soluzione. È stato tutto inaspettato, perché da come ci eravamo lasciati alla fine del campionato sembrava che dovessero cambiare quattro o cinque elementi e nessuno aveva mai parlato di rivoluzione, ma semmai di rinforzare questo gruppo». Grazie Max e Alberto. Un ringraziamento particolare, il portiere feltrino Paolo De Carli ci tiene a farlo all’ex direttore sportivo Alberto Faoro e soprattutto al mister Massimiliano Parteli. «Auguro il meglio a entrambi e Max si è esposto in prima persona per aiutarmi a trovare una sistemazione, perché dopo sette anni nello stesso ambiente non ero più abituato a cercarmi una squadra. Lo ringrazio per questo e per tutti gli anni che ho fatto con lui, perché è una persona splendida e gli auguro di coronare il suo sogno di allenare i professionisti perché ha le qualità tecniche e morali per poterlo fare». Destinazione Marostica. «La Marosticense è la squadra che più mi ha cercato, credo sia una buona soluzione. È una società seria, con un bravo allenatore. Mi hanno fatto una buona impressione, come sette anni fa quando parlai con l’Union».

Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Cantiere Ripa Fenadora. Prende lentamente forma la nuova creatura affidata al nuovo allenatore Renato Lauria. Aspettando un sì da Manuel Perosin del Montebelluna, ma la società trevigiana non ha intenzione di cederlo, il ds Bizzotto dovrebbe aver chiuso con l’attaccante dell’Istrana Giovanni Madiotto. Sarebbe il quarto colpo di mercato, dopo l’ingaggio della punta del Mezzocorona Manuel Caridi e del difensore del Monteblluna Marco Guzzo. A questi si aggiungono il ritorno dal Padova di Manuel Salvadori, quello dal San Gaetano di Simone Loat, in procinto però di cambiare squadra (piace molto al San Giorgio Sedico, ma in quel ruolo c’è già Danny Paganin) e l’arrivo dalla Feltrese del promettente esterno Daniel Resenterra. Mentre sembra che i due giovani Enrico Savi e Federico De Min torneranno per fine prestito al Montebelluna, si è aperto un grande spiraglio per il ritorno a Pedavena del portiere Matteo Salsano. Molto lunga la casella delle partenze. L’attaccante Sandro Andreolla sta valutando le proposte del Pravisdomini, Enrico Antoniol e Matteo Mastellotto hanno firmato per il Treviso, Paolo De Carli e Irfan Ponik per l’Euro Marosticense, Nicola Tomasi e Marco Dassiè per il Borgosesia in Piemonte, Sebastiano Solagna a Sedico, Gianmarco Brotto e Alberto De March alla Luparense di Daniele Pasa, Alex Pellizzer al Cartigliano, mentre ci sono ancora delle incertezze sul futuro dei difensori Mattia De Checchi e Tiziano Slongo, ancora senza sistemazione. Un vero e proprio esodo, completato anche dall’addio del mediano Alberto Tibolla, che piace al Piacenza. Da definire anche la situazione del giovane Diego Venturin, per problemi di studio e di Andrea Cibin e Ilir Frangu. Il primo è in predicato di restare, mentre per il secondo è molto probabile un cambio di casaccaa. Ma come giocherebbe in questo momento l’Union? Proviamo a fare alcune ipotesi, anche se ci sono ancora delle caselle da sistemare nel 4-3-3 di Lauria. Fra i pali. Detto del possibile ritorno di Salsano, serve un secondo fuoriquota per poter giocare con soli tre giovani fuori. Non è escluso che si possa fare un tentivo per strappare Davide Solagna al Belluno. Difesa a quattro. Se resta, Salvadori è un punto fermo, mentre l’altra fascia dovrebbe essere occupata da Resenterra o Loat se dovesse rimanere. Come centrali il punto fermo è Guzzo, con l’altro difensore ancora da trovare. Centrocampo a tre da inventare. Il secondo fuoriquota potrebbe essere Giorgio Sommavilla (per ora non ci sono voci di cessioni), insieme al riconfermato Simone Malacarne e ad un terzo ancora da trovare sul mercato. Attacco. Madiotto agirebbe da punta centrale, ai suoi lati Halil Gjoshi, per cui sembra finita l’avventura come terzino e Caridi. Ma sono solo ipotesi, per ora, e fino al termine del mercato c’è ancora molto tempo per migliorare.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un campionato come quello appena andato in archivio non poteva passare inosservato. Stiamo parlando di Sottovia, bomber assoluto della Sacilese che ha fatto bene sia sotto la gestione Zironelli e sia con Marchetto. È notizia di ieri, infatti, che a volerlo non è solo l’Altovicentino, ma anche il Cittadella in Legapro. Il club della famiglia Gabrielli, appena retrocesso dalla B, ha messo gli occhi sull’attaccante portato sul Livenza da Denis Fiorin, e starebbe per sferrare un tentativo nelle prossime ore. Per Sottovia, dunque, possono aprirsi i cancelli della Legapro. SACILESE – Si parla di Favret, Beccia, Boscolo Papo e Baggio, giocatori che hanno fatto la fortuna della Sacilese e che oggi sono più vicini all’Altovicentino. Il presidente Rino Dalle Rive, infatti, parrebbe aver rinunciato ai propositi d’acquisto del Real Vicenza, e conseguentemente alla Legapro immediata. Ecco, allora, che gli acquisti che aveva praticamente già messo a segno tornano ad essere reali. FONTANAFREDDA – Novità in uscita, perché portrebbe non rimanere in rossonero Zorzetto, il difensore ex Sanvitese. Sempre in difesa, poi, si lavora per portare al Tognon Luca Beghin, mentre davanti piace ancora Davide Diaw. Occhi sulla Berretti del Venezia per quanto riguarda i fuoriquota. TAMAI – La squadra in mano a Stefano De Agostini spera sempre di riuscire a piazzare il colpo Florean, ma l’attaccante ex Pordenone e Fontanafredda deciderà solo nelle prossime ore. Nel frattempo si insiste per Minisini, giovane centrocampista classe 1997 del Pordenone.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Spero che il presidente e la presidentessa decidano in fretta cosa fare, perché mi sento come un dobermann incatenato». Denis Fiorin scalpita. Vede i colleghi muoversi e lui non ha ancora nemmeno cominciato a programmare la nuova stagione, Sacilese o sua personale, qualora il rapporto con Giampaolo Presotto dovesse arrivare alla conclusione. SOLO IDEE – Fiorin resterà sicuramente in biancorosso se al vertice della società resteranno ancora da soli Presotto e Nadal. In tal caso sarà una Sacilese giovane, con un paio di “vecchi” a far da balie al gruppo. Mister Marchetto a quanto pare seguirà Tedino e Ioppi ha già raggiunto Zironelli all’Altovicentino. Il ds dovrebbe quindi darsi subito da fare per riaffidare la panca liventina. In questi giorni sono stati fatti i nomi di Luca Lugnan (ex Manzanese) e William Pianu (già alle giovanili del Treviso). «Sì – annuisce Fiorin – hanno le caratteristiche giuste per una Sacilese giovane. Avevo contattato Lugnan dopo Parlato, ancora prima di Zironelli. Pianu sarebbe una scelta coraggiosa. Non ha mai allenato una prima squadra, ma a mio giudizio ha le potenzialità giuste per farlo. Non sono i soli, però. Mi piace anche Vinicio Bisioli, ex Thermal Abano (quasi conterraneo di Glerean, ndr). Insomma, le idee – sorride il ds – ci sono. Manca il “via” per realizzarle». IN ATTESA – Viaggia su un binario parallelo, ma diverso, Maurizio Mazzarella. Ieri l’avvocato ha informato il dg sacilese Bruno Dall’Anese sull’esito dell’incontro avuto sabato a Trieste con i rappresentanti dell’imprenditore di Abbazia, in Istria, interessato al club. «Personalmente – commenta Mazzarella – ritengo che l’operazione si possa fare. D’altra parte Presotto e Nadal, che meritano di essere aiutati, a Sacile non hanno trovato partner. Questa potrebbe per loro essere l’occasione giusta. Oltre a un supporto economico, arriverebbero anche alcuni giocatori giovani croati per la prima squadra. A me sembrano persone serie». STRATEGIA – Quindi? «Se Presotto e Nadal mi daranno l’ok organizzerò l’incontro diretto con l’imprenditore croato entro fine settimana – assicura -. Così potranno guardarsi negli occhi. A Sacile questa è una verifica importante, perché sanno leggerti dentro». In caso di accordo, Mazzarella giocherebbe la carta Rossitto per la panca biancorossa. Sempre che il Crociato nel frattempo non trovi sistemazione altrove. «Se invece Presotto e Nadal decideranno di continuare da soli – conclude l’avvocato -, io avrò almeno la soddisfazione di aver provato a dare loro una mano».

Ore 20.00 – Qui Euganeo, queste le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo Fabrizio De Poli: “Il budget? È un buon budget, con cui si può costruire una squadra di media-alta classifica. Thomassen? Credo che definiremo la sua situazione tra la fine di questa settimana e la settimana prossima. Segato e Zubin? Sono le entrate che peseranno sulla scelta di tenerli o meno. Obiettivi? Abbiamo delle priorità di ruolo, e le priorità riguardano più o meno quattro giocatori. I ruoli? Difensore centrale, centrocampista ed attaccante esterno. Acquisti in settimana? Non credo, mi dispiace ma non abbiamo fretta. Arrivi anche dalla serie B del calibro di Schiavon e Zecchin? Ce ne sarà qualcun’altro… Riproporremo il 4-2-3-1 e quindi abbiamo bisogno di giocatori dinamici, che siano grandi corridori e che sappiamo gestire a dovere la palla”

Ore 19.35 – Qui Euganeo: termina il consiglio d’amministrazione. Queste le dichiarazioni dell’amministratore delegato Roberto Bonetto: “Abbiamo definito ed approvato il budget previsionale per la prossima stagione. È un budget importante, va contato anche il settore giovanile che costa più di un milione di euro. È sui quattro milioni? Potrebbe essere anche sui cinque… Poi c’era qualche problema burocratico per la fideiussione ma è stato prontamente risolto e quindi nei prossimi giorni provvederemo all’iscrizione! Il mercato? Vogliamo giocatori di prospettiva, non giocatori di passaggio perché poi quando vanno via non ci rimane nulla. Potrebbe arrivare però anche qualche pezzo importante dalla serie B, l’importante è che si cali con umiltà in questa realtà”.

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Un Belluno che lo ha fatto innamorare e un sogno oggi irraggiungibile. Paolo Polzotto, già main sponsor dell’Ital-Lenti Belluno, da qualche giorno è pure amministratore delegato della società. Perissinotto presidente, lui amministratore. «È stato Perissinotto stesso a chiedermelo – confessa Polzotto – mi hanno chiesto un maggiore impegno non tanto a livello di tempo, che non mi sarebbe possibile, quanto in termini di punto di riferimento. Ed ecco la nomina di amministratore delegato». L’ad Paolo Polzotto continuerà a seguire la squadra dalla panchina? «Non ci sono dubbi, mi diverto troppo. Della partita si vede poco, c’è sempre Vecchiato in mezzo (sorride, ndr), ma il contatto con i ragazzi e l’ambiente che si vive sono speciali». Dica la verità, si è lentamente innamorato di questo Belluno. «Sì, è vero. Ho passato un periodo in cui mi ero un pò estraniato, allontanato; da qualche anno però la passione è tornata, merito del bellissimo gruppo che fa vivere questa società. E sono felice di godermi questo momento». Dunque il matrimonio tra Belluno e Ital-Lenti sarà lungo? «Nulla di definito, ma con questi presupposti sì, si andrà avanti. Sono entusiasta e soddisfatto di quello che abbiamo costruito». Torniamo alla panchina: mai avuta la tentazione di consigliare qualcosa al mister in partita? «Io rispetto le gerarchie (assicura Polzotto, ndr), ma un paio di volte gli ho fatto arrivare all’orecchio qualcosa tramite Ivan Da Riz. Ovviamente non lo ha minimamente preso in considerazione». È vero che ha chiesto il secondo posto? «Secondo o terzo, a seconda di come verrà composto il girone. Non si sa ancora cosa farà l’Altovicentino, forse salirà in LegaPro, quindi stiamo a vedere». A proposito di Lega Pro… «La Lega Pro non possiamo permettercela. Io un sogno ce l’ho, come tutti. Sogno che più aziende vengano coinvolte e si riesca a imbastire un progetto tra i professionisti. Mi piacerebbe molto, molto davvero, ma oggi è un sogno ben più grande di noi. Mi accontenterei, per ora, di coinvolgere più gente la domenica allo stadio». Perché è così difficile coinvolgere altre aziende in una provincia comunque ricca?  «Non lo so, credo manchi la passione. E il rendersi conto che impegnarsi in questo senso è un modo di investire nel sociale». Il Belluno effettivamente punta sempre più sul settore giovanile. «È lì che dobbiamo crescere. I soldi del premio Giovani D Valore, una volta liquidati, saranno investiti in questo senso. Abbiamo un nuovo responsabile (Da Riz, ndr) e un nuovo progetto: bisogna migliorare, al netto dell’handicap dei campi». Veniamo alla prima squadra: soddisfatto del mercato? «Gli addii di Merli Sala e Radrezza fanno male, ma sul primo così ha voluto il ragazzo, sul secondo così era giusto. A Posocco auguro tutto il bene possibile, ma sarebbe un fuoriquota prezioso, da tenere. Acampora? Mi fido di chi lo ha voluto. Credo sia il tipo di attaccante di cui avevamo bisogno, da servire palla a terra». Il Cobra invece è rimasto. «Imprescindibile. I numeri dimostrano che è un attaccante di prima fascia dell’intera categoria». Vecchiato pure è rimasto. «Credo che in questo momento sia difficile trovare di meglio in serie D». Perissinotto invece è finalmente presidente. «Dopo anni che aspettavamo di vederlo lì sarà esplosivo».

Ore 18.50 – Qui Euganeo: ancora in corso nella sede biancoscudata il consiglio d’amministrazione.

Ore 18.30 – (Alto Adige) Il mercato dell’Alto Adige è una pagina bianca. Navigazione a vista per una serie di motivi. In primo luogo il margine di manovra condizionato del diesse Luca Piazzi costretto al rapportino quotidiano come un caporale di truppa, lui che del mercato è stato generale e poi un budget “work in progress” , con un sostegno di soci e sponsorizzazioni inferiore di circa il 20 percento rispetto agli anni passati e fortemente legato alle cessioni dei pezzi pregiati. Per ora resta in “stand-by” l’offerta di 300mila euro per Manuel Fischnaller presentata dall’Alessandria, Una cifra ritenuta troppo bassa dalla società e inoltre c’è anche qualche perplessità da parte del giocatore che ovviamente ambisce a giocare in serie B. Ma sempre dal Piemonte sarebbe in arrivo una offerta importante per Manuel De Luca. Il Torino sarebbe infatti disposto ad offrire una cifra vicina ai 150mila euro per il 17enne attaccante bolzanino al quale verrebbe anche fatto sottoscrivere un contratto da professionista. Il giocatore infatti pare abbia suscitato l’interesse dello stesso Ventura e la società granata è disposta a fare un investimento importante. Se dovessero concretizzarsi entrambe le operazioni ecco che l’Alto Adige avrebbe a disposizione un “tesoretto” da utilizzare sul mercato. Il primo obiettivo è un portiere d’esperienza. Nel mirino c’è Achille Coser, 33 anni, lombardo, cresciuto nell’Albinoleffe e protagonista due stagioni fa della promozione del Cesena in serie A. La scorsa stagione ha fatto da secondo alla Virtus Entella ma il suo rendimento è stato condizionato dalla frattura di un dito della mano destra. È un numero d’uno d’esperienza, bravo tra i pali e felice nelle uscite. Ha girovagato l’Italia tra serie B e Lega Pro e conosce le acque della categoria. In alternativa si pensa ad Enrico Alfonso, padovano, 27 anni, un passato tinto di nerazzurro (ha fatto il terzo di belle speranze nel 2008) e di azzurro visto che ha praticato tutta la trafila in Nazionale dall’Under 15 sino all’Under 21. Poi Modena, Cremonese, Vicenza e infine Pro Piacenza. Da giovane era considerato uno dei più grandi prospetti italiani tanto che all’Inter lo consideravano il numero uno del futuro. Poi la carriera non ha rispettato le premesse ma si tratta sicuramente di un portiere di struttura e qualità anche se costa un po’ più di Coser. Miori dovrebbe restare come secondo. In avanti si punta alla conferma di Marras e al ritorno di Turchetta che ovviamente si è liberato dal Parma. Insomma, un po’ di inchiostro può macchiare la pagina bianca.

Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) Il Castiglione è entrato a piedi pari nella sua settimana clou. C’è un buco nel budget e se non sarà coperto si rischia grosso. E proprio in questo senso è arrivata la notizia di una trattativa avviata tra il club e un imprenditore (proveniente da fuori provincia) intenzionato a rilevare parte delle quote. Una risorsa importante che però ha chiesto massima riservatezza. Si parla di un ingresso nel capitale sociale che potrebbe oscillare dal 60 all’80%. In pratica sarebbe l’anticamera della cessione del club per sopravvivere nei meandri della Lega Pro. Tra le ipotesi anche una collaborazione con un club professionistico che farebbe di Castiglione una sorta di base per far crescere i giovani. La società al momento sta lavorando per iscrivere la squadra in ogni caso. Ieri è stata consegnata in Lega la documentazione relativa i criteri sportivi e organizzativi. Uno step importante, preludio a quello di martedì prossimo quando andrà depositata la tassa di iscrizione e la fideiussione di 400mila euro per la stagione 2015/2016. In soldoni il Castiglione, a meno di cataclismi, sarà al via della prossima stagione. Il nodo però resta quello del budget e l’eventuale ingresso in società di “mister X” risolverebbe il tutto e darebbe anche una stabilità pluriennale. Le parti hanno deciso di prendersi un paio di giorni di riflessione, tra oggi e domandi potrebbe arrivare il sì al nuovo socio che a questo punto diventerebbe il punto di riferimento del club. Circa 2 mesi fa il Castiglione, tramite un comunicato ufficiale, aveva chiaramente ribadito la volontà di non cedere la società. L’evoluzione degli eventi (promozione in C, sponsor al passo d’addio) hanno fatto cambiare idea al club.

Ore 17.50 – (Gazzetta di Mantova) Se domani davvero il Mantova cambierà proprietà, ci sarà da lavorare sodo e alla svelta sul fronte tecnico. La Sdl in realtà si sta già muovendo da tempo e i nuovi quadri dell’Acm dovrebbero essere ufficializzati alla svelta. La novità di giornata, anche se Sandro Musso sul tema smentisce, è che l’allenatore Dario Marcolin (attualmente ancora sotto contratto con il Catania) potrebbe arrivare a Mantova con il ruolo di direttore tecnico. Con lui dovrebbero collaborare con ruoli operativi il ds Alfio Pelliccioni («ci parlerò oggi – spiega Musso – vedremo se sarà possibile andare avanti insieme») e l’attuale ds del Ciliverghe (serie D) Eugenio Bianchini. Un dirigente che Musso definisce «bravo e molto sveglio, di sicuro avvenire anche se ancora non pronto a rivestire da solo il ruolo in Lega Pro». Per quanto riguarda la panchina, la prima (e unica) scelta è Riccardo Maspero. «Dobbiamo incontrarci – dice al riguardo Musso -, mi piacerebbe molto portarlo al Mantova e spero di riuscirci». Lo stesso mister ha già detto di essersi incontrato in precedenza con il dirigente bresciano e di essere pronto a trasferirsi in biancorosso (ma dovrà rescindere il contratto che lo lega al Pavia) a patto di poter allestire una squadra in linea con le aspettative della piazza. E su questo fronte un’intesa si dovrebbe trovare, visto che la Sdl ha deciso di elevare il budget annuale a circa 2,5 milioni di euro. Maspero si è già espresso favorevolmente sui giocatori in organico, tant’è che Sandro Musso vorrebbe trattenere quasi tutti quelli sotto contratto. In particolare Angelo Siniscalchi, che nel 3-4-1-2 del tecnico ex Pavia starebbe come il cacio sui maccheroni nel ruolo di leader della difesa. La Sdl vorrebbe rispondere picche anche all’altro biancorosso che ha chiesto la rescissione del contratto, Trainotti, mentre potrebbe lasciare andare il giovane Sartore. A tal proposito, doveva esserci un incontro con il procuratore del giocatore brasiliano già ieri, ma poi il faccia a faccia è slittato. Per quanto riguarda i possibili acquisti, a Maspero non dispiacerebbe portarsi dal Pavia l’ex biancorosso Sereni e il centrocampista Carotti. Tutto da decifrare, infine, l’atteggiamento sul vivaio, anche se nelle scorse settimane era filtrata l’intenzione di ridurre a 5 le squadre, “appaltando” l’attività di base all’esterno (c’è una proposta in tal senso del Goparc). Di certo si dovrà fare attenzione a non disperdere l’ottimo lavoro svolto da responsabili e allenatori negli ultimi anni.

Ore 17.30 – (Gazzetta di Mantova) L’accordo fra i soci mantovani e la Sdl è stato trovato e, se oggi non ci saranno ulteriori intoppi, domani si andrà davanti al notaio per la cessione della maggioranza dell’Acm. Il gruppo bresciano non entrerà però direttamente nel capitale del club: a rilevare le quote («fra il 51 e il 55%» spiegano i protagonisti) sarà il dirigente Sandro Musso – che sarà poi presidente – e altre cinque persone vicine alla Sdl, i cui nomi verranno resi noti oggi. La minoranza delle quote resterà ai soci mantovani Bruno Bompieri, Giambattista Tirelli e Carlo Giovanardi, affiancati forse da Michele Lodi. Dell’eventuale permanenza dell’ex presidente in società, infatti, si discuterà stamani, quando ci sarà un incontro con la Sdl per formalizzare le garanzie già concordate nelle scorse settimane. Altri appuntamenti in agenda oggi sono quelli con il ds Pelliccioni e con il responsabile marketing Mario Santoro: «Potrebbero restare entrambi oppure no – dice Musso -, dobbiamo sederci e discuterne bene. Tutte queste cose vanno comunque risolte prima di andare davanti al notaio. Ma se Lodi e Di Matteo terranno fede a quanto ci siamo sempre detti, l’operazione è da ritenersi fatta». Sul fronte mantovano, Carlo Giovanardi e Giambattista Tirelli confermano l’accordo trovato con il gruppo bresciano: «Restano 3-4 situazioni da gestire – spiegano -. Un fornitore l’abbiamo già messo a posto oggi (ieri per chi legge, ndr), mentre domani (oggi, ndr) ci saranno gli incontri con Lodi, Pelliccioni e Santoro, nonché con Di Matteo. Se non ci saranno intoppi, mercoledì pomeriggio andremo dal notaio». Tirelli e Giovanardi assicurano anche che «la Sdl ha già un programma molto chiaro per la gestione tecnica e amministrativa del Mantova e il socio Di Loreto ha confermato che il loro obiettivo è quello di raggiungere la serie B, se non subito nel giro di qualche anno». E gli altri protagonisti della vicenda? Tutti assicurano che non dovrebbero esserci sorprese dell’ultima ora: «Domani (oggi per chi legge, ndr) ci vedremo con la Sdl – afferma Federico Bosi, braccio destro di Michele Lodi – e formalizzeremo l’accordo di cui avevamo già discusso nelle precedenti riunioni. Mi auguro davvero che stavolta sia scritta la parola fine sulla nostra gestione e che chi prenderà in mano la società avvii un ciclo nuovo e ricco di soddisfazioni. Dal canto nostro non abbiamo mai creato problemi, lavorando sempre per il buon esito della trattativa. E, come avevamo fatto l’anno scorso, cederemo le nostre quote gratis». In realtà la Sdl sembra intenzionata a chiedere a Lodi di restare ancora in società… «Non capiamo che senso avrebbe, comunque ne discuteremo tranquillamente e vedremo di trovare anche in questo caso una soluzione che vada bene a tutti». Dulcis in fundo, ecco il presidente Nicola Di Matteo: «L’avvocato Pegoraro mi ha informato che quasi fatta e che, se non ci saranno intoppi, mercoledì pomeriggio andremo dal notaio. Io cederò il mio 55% a Musso e poi augurerò di cuore al Mantova di fare un grande campionato». Infine, va detto che l’incontro con il sindaco Mattia Palazzi, che doveva svolgersi ieri, è stato riprogrammato per domani alle ore 16 in municipio. Saranno presenti anche i tifosi, che vogliono avere garanzie sul futuro da vecchi e nuovi soci.

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si sono parlati, ma il matrimonio ancora non è stato celebrato. Ha partorito una fumata grigia, l’incontro di ieri sera tra Bruno Tedino, il tecnico in cima alla lista dei desideri del Pordenone, e il patròn Mauro Lovisa. I due, dopo l’annuncio presidenziale di sabato (Lovisa aveva dato per fatto l’ingaggio dell’ex allenatore del Sandonà Jesolo), si sono incontrati al De Marchi, ma il tanto sospirato sì non è ancora arrivato. C’è qualche differenza da limare, e un aggiornamento è previsto già nelle prossime ore. Sullo sfondo, nel caso la fumata diventasse nera, ci sono sempre Adolfo Sormani ed Ezio Glerean.

Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino al Pordenone: sono ore decisive. E’ attesa per oggi, infatti, una risposta da parte del ct dell’under 17 alla società neroverde. Ieri si è tenuto l’incontro tra l’allenatore, la proprietà e il direttore sportivo Giorgio Zamuner: il colloquio è durato sino a tarda serata e le parti sono uscite senza avere preso una decisione. Dovrebbe essere questione di ore, comunque, poi si saprà se il tecnico, pordenonese d’adozione, tornerà a guidare la squadra cittadina a 15 anni di distanza dall’ultima volta. Intanto, col Parma fallito, si libera un posto in Lega Pro. Incontro. Il presidente dei “ramarri”, Mauro Lovisa, è stato chiaro: «Voglio Tedino in panchina e Marchetto come vice». Se il numero uno della società s’impunta, ottiene ciò che desidera. Sinora, però, non ha ancora l’oggetto del desiderio in mano. L’incontro non ha partorito nulla di definitivo, si è chiacchierato a lungo e basta. Tedino vuole garanzie: la categoria, cioè la Lega Pro (non dovrebbero esserci problemi), una notevole autonomia di lavoro, che si traduce anche nel portare il suo staff (la sua spalla Marchetto in primis). Il ct azzurro è l’uomo giusto per il progetto neroverde: si vuole puntare sui giovani e lui, in questo senso, è un maestro, tanto da essere arrivato alla guida di una nazionale under. A dare fiducia al tecnico c’è il nuovo direttore sportivo, Giorgio Zamuner. I due si conoscono da tempo e c’è una grande stima reciproca. Anche per la sua presenza Tedino ha accettato il colloquio con i “ramarri”. Adesso sono ore di attesa, in cui si aspetterà il “sì” o il “no” da parte del professionista. Ci sono buone probabilità che l’affare si concluda. Il trainer è allettato dal lavorare vicino a casa, tanto che avrebbe già rifiutato la Maceratese che infatti ha scelto Cristian Bucchi della Torres. In alternativa, qualora non accettasse l’offerta, rimangono sempre vive le piste che portano a un altro ex neroverde, Adolfo Sormani, la scorsa stagione all’Alto Adige, e a Ezio Glerean, inattivo da 5 anni dopo l’esperienza a Bassano. Addio. Aumentano, intanto, le probabilità di ripescaggio del Pordenone. Con il fallimento del Parma, costretto a ripartire dalla serie D, si è liberato un posto in B – categoria di competenza degli emiliani, dopo la retrocessione sul campo – e di conseguenza anche in Lega Pro. La società ducale non ce l’ha fatta, non é stata presentata alcun offerta per l’acquisto e, quindi, il tribunale non ha potuto che emettere la temuta sentenza. A breve, al Parma potrebbe aggiungersi anche il Monza: si va verso la quinta asta. Le eventuali offerte dovranno essere fatte pervenire al curatore fallimentare entro le 13 di domani. Il destino del club lombardo è appeso a un filo, più probabile l’iscrizione in D che in Lega Pro. Anche qui si libererebbe un posto. Non è finita, naturalmente, perché sono tante le realtà in bilico per motivi economici: dal Real Vicenza, che non dovrebbe iscriversi, al Grosseto, passando per Venezia, Barletta, Martina Franca, Pisa, Castiglione, Mantova. Alcune di queste potrebbero farcela a rimanere in vita, ma, se si conta anche la vicenda “Dirty soccer”, sono una quindicina le società appese a un filo. Il Pordenone aspetta e spera: si devono ancora conoscere i criteri per il ripescaggio, ma secondo indiscrezioni il club neroverde potrebbe essere in una buona posizione di classifica. Per avere la situazione chiara bisognerà aspettare il 17 luglio, quando è in programma la riunione del Consiglio federale in cui si stabilirà quanti posti saranno liberi in organico.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Due giorni al pagamento degli stipendi, una settimana alla scadenza del termine per l’iscrizione: questi i tempi che il Venezia deve rispettare per poter proseguire la propria avventura calcistica nel campionato di Lega Pro. Purtroppo però di movimenti ufficiali non c’è nemmeno l’ombra. Il presidente Yury Korablin non ha contattato la dirigenza del suo team ma secondo alcune voci sarebbe in città per trattare in prima persona la cessione del sodalizio. La notizia non trova conferme ma potrebbe avere un fondamento avendo l’imprenditore russo investito sinora nel Venezia una buona somma di denaro – non ultimo il rispetto degli impegni di aprile – e quindi potrebbe tentare di monetizzare la sua uscita dal calcio lagunare. Intanto alla luce dell’ennesima giornata senza contatti con Mosca, e tenuto conto che le casse del club arancioneroverde sono sempre vuote, ieri il dg Dante Scibilia ha fatto intendere come i tempi siano già ampiamente maturi per guardare oltre l’era-russa. «Se c’è qualcuno davvero interessato a finanziare la nascita di un nuovo Venezia che possa ripartire subito dalla serie D si faccia pure avanti – la «resa» del dirigente lagunare davanti alla continua latitanza del patron russo -. Siamo nella condizione di ragionare e pianificare un progetto da zero, non ci sono bilanci da controllare perché non è in ballo l’acquisto dell’Fbc Unione Venezia, né ci sono altri ostacoli se non la scaletta di ciò che si potrà fare dal 1. luglio. Il sindaco Brugnaro in tal senso è stato chiarissimo». Un appello in piena regola quello di Scibilia, in linea con quello del primo cittadino che sabato al Penzo si era rivolto alle forze imprenditoriali del territorio. «Commercianti, industriali e ricchi vari, è il momento di «cacciare il vil denaro» – le parole di Luigi Brugnaro -. Per i nostri ragazzi e perché la città ha il diritto di avere un Venezia, a prescindere dalla categoria, senza i buffoni che ci sono stati fino ad oggi». Un monito chiarissimo agli eventuali malintenzionati o a gente poco seria, ed è presumibile che lo stesso Yury Korablin – nel caso in cui dovesse ricomparire ufficialmente e saldare i debiti e iscrivere la squadra in Lega Pro – sarà chiamato a rendere conto al sindaco per i lunghi mesi di una non-gestione che fa acqua da tutte le parti. «Anche oggi (ieri, ndr) sono rimasto in sede – ha confidato Scibilia – aspettando qualcosa che non è successo. Ci sono tante cose troppo strane, adesso manca pure il contatto con l’intermediario che è andato in ferie. Non resta che aspettare, purtroppo, ma se qualcuno ha intenzioni serie sediamoci allo stesso tavolo e parliamone».

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Chiunque intenda farsi avanti per il bene del Venezia mi contatti: non ci sono più le condizioni per restare in attesa». A dirlo è il direttore generale dell’Unione, Dante Scibilia, che ieri ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro alla città di Venezia, o meglio: agli imprenditori veneziani. «Dal presidente Korablin non ci sono novità — aggiunge Scibilia — e, a questo punto, chiunque voglia impegnarsi per il bene della società metta sul tavolo le proprie idee». Un richiamo, questo, che si allaccia a quello mosso nei giorni scorsi dal sindaco Luigi Brugnaro, il quale, nel caso dovesse perdurare il silenzio del presidente Yuri Korablin (ieri circolavano voci non confermate secondo cui il patron era in città ma senza che la dirigenza ne fosse al corrente), si è detto disponibile a lavorare per coinvolgere nell’operazione di salvataggio una rete di imprenditori. Intanto però le scadenze incombono. Martedì 30 giugno scadrà il termine per l’iscrizione al campionato ma ancor prima, giovedì 25, dovranno venire saldati gli stipendi di marzo e aprile. In gioco circa un milione e cinquecentomila euro (tra iscrizione e arretrati), senza contare gli investimenti da mettere sul tavolo. Nel caso i fondi non arrivassero entro il 30 giugno per il Venezia la fine dei giochi in Lega Pro sarebbe una prospettiva molto concreta. A quel punto un’eventuale nuova società potrebbe richiedere alla Figc l’immissione della squadra alla serie D. Continua a gonfie vele, intanto, il «Venezia soccer camp». Dopo una prima settimana di allenamenti e divertimento, in questa seconda e ultima settimana i bambini iscritti impareranno i fondamentali del gioco del calcio a Tambre (Belluno), il tutto all’insegna della vita sana e dello stare insieme.

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Un’altra giornata persa. Nuvoloni di tempesta sopra l’FBC Unione Venezia. Tempesta che potrebbe scatenarsi a partire da dopodomani, giovedì 25 giugno. La settimana si è aperta nel silenzio, ancora una volta. Nessun contatto tra il presidente Yuri Korablin, o qualcuno dei suoi intermediari, e il direttore generale Dante Scibilia. Venticinque e trenta: sono le due date ormai cerchiate in rosso fuoco, due numeri che tutti i tifosi arancioneroverdi conoscono ormai a memoria. Se il presidente Korablin non rispetta la prima data, ma poi versa il milione e mezzo necessario per “tappare” i buchi regolamentari, il Venezia ripartirà dalla Lega Pro aspettandosi cinque punti di penalizzazione. Se il presidente Korablin non rispetta nemmeno la scadenza del 30 giugno, il Venezia è fuori dai professionisti. Come sei anni fa, mentre nel 2005 riuscì a ripartire dalla serie C/2 aggrappandosi al Lodo Petrucci. Ieri si è anche diffusa la voce che Korablin fosse a Mestre: possibile senza avvertire Dante Scibilia? Solo suggestione o realtà? Secondo la logica no, ma conoscendo l’imprevedibilità del patròn russo qualsiasi sorpresa è possibile. Anche che questa mattina entri come se niente fosse nella sede di via Torino. Se qualche imprenditore fosse realmente disposto a rilevare la società da Korablin, dovrebbe farsi avanti adesso per salvare la Lega Pro e non dopo, quando si potrà ripartire eventualmente solo dalla serie D. Se i giocatori della rosa di Serena si stanno più o meno sistemando, si vivono ore di febbrile attesa nella sede di via Torino, anche se i dipendenti continuano a lavorare con grande professionalità espletando le pratiche burocratiche richieste per l’iscrizione. Il Pordenone, intanto, ha sondato il terreno con il segretario generale Davide Brendolin: la formazione neroverde è retrocessa in serie D, ma sogna il ripescaggio, anche se la Lega Pro deve ancora ufficializzare i criteri e la classifica di merito. È possibile che tutti i dettagli vengano stabiliti nel corso del consiglio direttivo in programma martedì 30 a Firenze. Dilettanti che rivedranno anche la ripartenza del Parma, che ieri è stato dichiarato ufficialmente fallito. Notizia da Varese: l’ex portiere del Venezia Massimiliano Caniato, sarà il vice allenatore, braccio destro di Ramella.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Nessuna novità. Al momento non si registra nessun movimento sulle sponde del Real Vicenza. La chiusura potrebbe essere l´inevitabile epilogo di tutta questa storia se non si presentasse nessun acquirente. E il Real Vicenza uscirebbe di scena. Ma non calerebbe comunque il sipario sul settore giovanile: le regole federali impongono alle società che cessano l´attività di mantenere le squadre giovanili almeno per un´altra stagione. «Al di là delle imposizioni da parte della Federazione – spiega il responsabile del settore giovanile biancorosso Domenico Spalluto – c´è la volontà sia da parte mia che del presidente Diquigiovanni e di sua figlia Barbara, di andare avanti con i ragazzi. Poi che siano uno, due o tre anni si vedrà. Ovviamente, non avendo più la Lega Pro, il tutto si ridimensionerebbe: non ci sarebbero più le squadre professioniste, la Berretti in primis. E in questo caso, per i ragazzi che meritano di giocare con i professionisti saremo noi i primi a cercargli una squadra e lasciarli andare. Ma le strutture ci sono, gli allenatori preparati e competenti anche, quindi si continuerà, anche perché fino agli esordienti anche quest´anno abbiamo fatto i campionati provinciali». Rimane quindi da capire cosa si potrà fare senza la prima squadra. «In tal caso vedremo con Mestre se sarà possibile fare le regionali, ma si continuerà», spiega Spalluto. Nel caso di cessione, invece, gli acquirenti troverebbero un settore giovanile già pronto: «Non cambierebbe nulla – continua – noi abbiamo già impostato tutto per il prossimo anno, alcuni rinforzi per le squadre e il cambio di qualche allenatore. Al momento anche loro sono in stand by».

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Stefano Sottili aspetta l’investitura ufficiale per diventare il nuovo allenatore del Bassano. L’incontro decisivo è previsto a strettissimo giro di posta e, subito dopo, dovrebbe anche arrivare l’annuncio. Il dg Werner Seeber, dal canto suo, ha già scelto, ma la scelta dev’essere condivisa dalla proprietà e ciò lascia un margine di residua incertezza prima di procedere. Dubbi non sembrano essercene e non sorprese non paiono all’orizzonte. Ben più complessa è la situazione legata ai pezzi pregiati dello scacchiere giallorosso. È il caso di Federico Furlan, che vuole la serie B e che potrebbe trovarla a Vicenza. Il suo è un profilo che piace anche al di là dell’accostamento al club biancorosso di Antonino Asta, ancora in attesa di conoscere il proprio destino. Furlan vuole fare il salto di categoria e ha respinto al mittente tutte le proposte di club di Lega Pro. Un rinnovo col Bassano è da escludere, così come pare da escludere un rinnovo di Nicola Bizzotto, cercato con insistenza dal Padova e da un paio di club di serie B. Più probabile che decida di prolungare Giusto Priola, mentre su Simone Iocolano la situazione è in standby. L’interesse del Modena è confermato, ma il Bassano tratta da una posizione di forza, essendo l’attaccante giallorosso sotto contratto per un’altra stagione. Iocolano, come Furlan, vuole la B e non accetterà quasi certamente proposte dalla Lega Pro. Su Cenetti ci sono Livorno, Modena e lo stesso Padova. Seeber tratterà prima l’allenatore e i rinnovi, poi si dedicherà ai colpi in ingresso. Il profilo sarà il solito: squadra dai costi accettabili senza fare follie. Per questo Sottili sembra l’allenatore giusto per proseguire il lavoro di Petrone e Asta. Che, grazie al sostegno di Seeber e della proprietà, ha dato frutti eccellenti.

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Bizzo e Priola attratti e avviluppati dalle sirene tentacolari del Padova? Werner Seeber allora si regola e sferra la controffensiva. Il digì di via Piave si è catapultato su Luca Tedeschi, centrale difensivo l´ultima stagione al Cosenza di Roselli in Lega Pro. Tedeschi, 28 anni, bolognese, un metro e 82 per 73 kg, è un perno di retroguardia dei calabresi che gli hanno offerto un biennale per poterlo blindare. Ma il giocatore è conteso anche dal Pavia che ha presentato una ricca proposta. Tuttavia, nelle ultime ore, nel braccio di ferro tra Cosenza e Pavia si è inserito di forza il Bassano con Seeber che ha srotolato anch´egli un biennale estremamente stimolante per il ragazzo che a queste latitudini è una certezza per affidabilità e mestiere. Tedeschi, che ha vissuto la trafila del vivaio nel Bologna, ha debuttato in A con i rossoblu appena diciassettenne a San Siro (Inter-Bologna 2-2 del 2004), lanciato da Carletto Mazzone. Quindi per lui una carriera piena zeppa di tappe: Cremonese in C1, Spezia in B, Ternana in C1 per due anni, Crotone in B, un´apparizione lampo col Parma in A, poi Grosseto in B, AlbinoLeffe in C1 e appunto Cosenza. La trattativa non è affatto semplice, ma il Soccer Team si è mosso con decisione e anche se in svantaggio e in ritardo rispetto a Pavia e Cosenza, ma le argomentazioni virtussine sono comunque solide e convincenti e il borsino si potrebbe anche rovesciare clamorosamente a favore dei giallorossi, pure se Tedeschi piace parecchio anche alla Reggiana intenzionata a formalizzare anch´essa un´offerta al difensore per il quale si è scatenato un vero e proprio mucchione selvaggio. Intanto il definitivo fallimento del Parma, destinato alla serie D ha spalancato un posto per la cadetteria. Si certo, Bassano presenterà domanda di ripescaggio, ma farsi illusioni sarebbe controproducente, meglio dirlo chiaramente e dirlo subito. Quel posto oggi vacante è destinato al Brescia, retrocesso un mese fa in Lega Pro. Se i criteri di scelta saranno confermati, ovvero tradizione del club, bacino d´utenza e capienza dello stadio come metro di giudizio primario, Bassano è in coda al gruppo delle pretendenti. Se invece i risultati dell´ultima stagione e soprattutto i conti a posto del club avranno una valenza e un peso superiore al 50% nello stilare il punteggio e la graduatoria del repechage, allora anche la Virtus sarebbe legittimata a sperare.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Oggi dovrebbe essere il giorno buono per la rescissione del contratto che lega Pasquale Marino al Vicenza fino al giugno del 2016. Le due società hanno trovato un accordo di massima che dovrebbe determinare la conferma di Federico Moretti in biancorosso senza che il Vicenza paghi il riscatto fissato nell’estate scorsa a 410mila euro. Il Catania inoltre si è impegnato ad acquistare dalla società di via Schio un calciatore gradito a Marino, che ha bocciato la proposta del Vicenza che aveva indicato in Giacomelli la pedina di cambio, puntando invece su Brighenti per circa 500mila euro. L’uso del condizionale è d’obbligo, perché il difensore di Bussolengo non ha ancor trovato l’accordo con la società etnea sull’ingaggio, con le parti che ancora ieri sera era abbastanza distanti. L’impressione è che alla fine Brighenti e il Catania si accorderanno, dando il via libera anche al Vicenza che domani, o al massimo giovedì annuncerà il nome del nuovo responsabile tecnico. I nomi in cima alla lista del taccuino della dirigenza berica sono quelli di Devis Mangia , Mimmo Di Carlo , e un altro candidato che potrebbe rappresentare il terzo incomodo; girano i nomi di Eugenio Corini e di Giuseppe Sannino , ma a riguardo non sono arrivate conferme. La scelta del nuovo allenatore determinerà anche la costruzione del nuovo Vicenza che si annuncia molto diverso da quello della scorsa stagione. Molte infatti saranno i giocatori che lasceranno la città berica, a partire dalla retroguardia che, a parte il portiere Vigorito e il mancino D’Elia , sarà composta da tante facce nuove. Dovrebbero infatti svestire la maglia biancorossa anche Alessandro Camisa e Matteo Gentili , con la conseguente necessità di acquisire almeno un terzino destro (piace Raffaele Pucino del Chievo) e almeno due centrali; uno dei due potrebbe essere Andrea Mantovani , che dopo aver rifiutato Vicenza l’estate scorsa si era proposto a gennaio quando però la società berica acquistò Thomas Manfredini. L’ex difensore di Atalanta, Genoa e Sassuolo, potrebbe anche essere riconfermato, ma tutto dipenderà dalle condizioni del tendine di Achille che nel finale di campionato ha subito una lesione parziale: se le condizioni fisiche di Manfredini daranno buone garanzie, il Vicenza penserà alla sua riconferma di Manfredini altrimenti si punterà ad altri obiettivi. A centrocampo il giovane Sbrissa è il giocatore con cui il Vicenza punta a fare cassa; al momento la società più convinta a puntare sul giovane centrocampista è il Sassuolo, ma sono vigili anche il Palermo, e l’Udinese. Del trio titolare della scorsa stagione, perso Davide Di Gennaro dovrebbero restare Antonio Cinelli e Federico Moretti . Se il nuovo tecnico giocherà con il centrocampo a tre, l’organico sarà rimpolpato con altri due innesti; confermato l’interesse per il mediano del Leeds Tommaso Bianchi , piace anche Roberto Gagliardini , allo Spezia nel campionato appena concluso. In attacco tutto dipenderà dalla conferma del capocannoniere della serie B Andrea Cocco che piace al Pescara. Il Vicenza ha preso tempo perché Cocco potrebbe essere un elemento da cui ripartire. In alternativa, piacciono l’attaccante del Lanciano Mame Thiam e Samuel Di Carmine , già punto di forza della Juve Stabia.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Che rosa troverà a disposizione il tecnico che erediterà la panchina biancorossa da Pasquale Marino?Intanto va ricordato che il Vicenza ha ovviamemte perso i giocatori che erano arrivati in prestito, tutti meno due. Come previsto a fine stagione sono tornati alle società d´appartenenza il portiere Serraiocco (Teramo), i difensori Sampirsi (Genoa), Garcia Tena (Juventus) e Manfredini (Sassuolo), i centrocampisti Alhassan (Genoa), Di Gennaro (Palermo) e Spinazzola (Juventus) e gli attaccanti Mancini (Pescara), Petagna (Milan) e Ragusa (Genoa).Fanno eccezione Moretti che era in prestito dal Catania ma rimarrà stando all´accordo, ancora da ufficializzare, raggiunto con il Catania, cui verrà ceduto Brighenti (con conguaglio a favore del club biancorosso) e Vita, che in gennaio è arrivato dal Sassuolo già con la formula del prestito biennale e quindi sarà biancorosso anche il prossimo anno.L´organico del Vicenza perderà naturalmente anche i giocatori in scadenza alla fine di giugno, a meno che non venga prolungato loro il contratto: i portieri Bremec e Truant e Sciacca.Attualmente i giocatori in rosa nell´ultima stagione di proprietà del club di via Schio sono 10, tra i quali il bomber della serie B Cocco, ai quali vanno aggiunti Moretti e Vita e quelli che rientreranno dai prestiti in altre società nell´ultima stagione.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) La scelta del nuovo allenatore è fondamentale anche perché mancano più o meno tre settimane all´inizio del ritiro precampionato e dunque occorre metter mano presto all´allestimento della nuova rosa, anche se come tutti gli anni per le operazioni di mercato ci sarà tempo fino alla fine di agosto.Quest´anno i biancorossi, come abbiamo già riferito, cambieranno località per la preparazione in altura. Il quartier generale è fissato a Borca di Cadore, ma gli allenamenti si svolgeranno a pochi chilometri di distanza, a San Vito, dove sono localizzati gli impianti sportivi.La società ufficializzerà a breve le date del ritiro.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Buona la prima? Non è successo spesso negli ultimi anni, anzi al contrario: sono state più le volte in cui l´allenatore scelto all´inizio della stagione è stato poi sostituito nel corso del campionato. Ultimo esempio nel torneo della finale playoff sfiorata con la netta sterzata in coincidenza con la staffetta in panchina tra Giovanni Lopez e Pasquale Marino.E allora forse sarà anche per questo che in via Schio in queste ore stanno riflettendo bene sull´allenatore che dovrà prendere il posto di Marino dopo l´intesa sulla rescissione del contratto con il tecnico di Marsala e l´accordo con il Catania sull´asse Moretti-Brighenti.Ovvia l´esigenza di azzeccare la scelta per la panchina, tanto più che a differenza delle passate stagioni stavolta l´eredità è molto impegnativa dopo il terzo posto nell´ultimo campionato.E rispetto alle estati già vissute stavolta c´è anche un´altra differenza: nello stanza dei bottoni s´è aggiunta un´altra componente societaria. Oltre ai rappresentanti della proprietà del club, che fa sempre capo alla società Finalfa presieduta da Sergio Cassingena, ci sono infatti anche quelli della Vi.Fin, guidata da Alfredo Pastorelli e Marco Franchetto.In questo momento la Vi.Fin non ha peso nella proprietà e non lo avrà finché non ci sarà un passaggio consistente di quote, ma il sostegno assicurato al Vicenza Calcio sotto forma di finanziamento o di prestito come si voglia definire, è stato significativo nelle cifre. E tale da immaginare che nelle scelte del club abbia voce in capitolo, appunto, pure la Vi.Fin.E naturalmente sulle scelte di carattere tecnico, a cominciare da quella per la panchina, ha un peso specifico importante, e non potrebbe essere diversamente, il direttore sportivo Paolo Cristallini.Tutte considerazioni che conducono ad una conclusione: la decisione sull´allenatore dovrà anzitutto raccogliere la maggior convergenza possibile di tutti coloro chiamati ad esprimere un parere.Qual è il profilo dell´allenatore che il Vicenza sta per scegliere? Diciamo che non sarà una scommessa ma un tecnico già esperto, caratteristica che si ritrova in tutti e quattro i candidati usciti dall´iniziale selezione e rimasti in corsa cioè Devis Mangia, Mimmo Di Carlo, Angelo Gregucci e Franco Colomba.Le consultazioni sono in corso da quando è stato risolto il problema legato all´ulteriore anno di contratto che legava Marino al Vicenza e cioè dallo scorso fine-settimana. E logicamente ci vuole il giusto tempo per parlare, ascoltare e valutare.Il giusto tempo non vuol dire però che la cosa andrà per le lunghe, tutti in via Schio hanno ben in mente che occorre sciogliere il nodo il prima possibile e tutto lascia pensare che dovrebbe essere questione di un paio di giorni. E poi il nuovo corso del Vicenza avrà inizio.

Ore 13.10 – (Gazzettino) «La società Atletico San Paolo Padova comunica di aver deliberato in data odierna la variazione della denominazione societaria in Luparense San Paolo Football Club. Come nuovo amministratore unico e presidente è stato nominato Pier Antonio Varo, persona di riferimento del gruppo Luparense. La prima squadra disputerà le partite casalinghe del campionato di Eccellenza nell’impianto di San Martino di Lupari, mentre il settore giovanile avrà sede a Padova e sarà gestito da Cristian Bozzato e Fabio Luise». È il comunicato ufficiale pubblicato ieri sul sito della Luparense che certifica la nascita del nuovo sodalizio, come già avevamo anticipato nei giorni scorsi. Un’operazione che ha visto in prima linea il presidente Stefano Zarattini della Luparense Footbal Club, società quest’ultima nata domenica dalla fusione tra Luparense calcio a 5 e Radio Birikina Luparense. «Abbiamo chiuso il cerchio, speriamo di fare qualcosa d’importante per il territorio. Sono molto soddisfatto, adesso dobbiamo solo lavorare insieme e dimostrare di aver fatto la scelta giusta». Sarà allestita una prima squadra ambiziosa? «Dire ambiziosa forse è troppo, anche se è una parola che mi piace. Dovremo essere bravi e fortunati». Ecco il presidente uscente Giuseppe Tramonti del San Paolo. «Sono contento e convinto che Zarattini possa portare in alto la Luparense San Paolo. Con lui avevo già iniziato a parlare a novembre, quando avevo capito che la promessa che ci era stata fatta degli olandesi era una bufala. Ringrazio Flavio Schiavon che ci ha permesso di finire la stagione scorsa, i giocatori e gli allenatori per la professionalità che hanno dimostrato, e anche Bizzotto e Luise che hanno ristrutturato il debito trovandosi poi in sintonia con Zarattini». In attese delle ufficializzazioni, la prima squadra sarà affidata al tecnico Daniele Pasa, affiancato dal diesse Alberto Briaschi. Già bloccati i giocatori Giglio, De March e Brotto.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il passo atteso con impazienza a San Martino di Lupari ieri mattina ha trovato finalmente concretizzazione. La Luparense Football Club, nata due giorni fa dalla fusione di calcio a 11 e calcio a 5, parteciperà al campionato di Eccellenza. E questo grazie all’acquisizione del titolo sportivo dell’Atletico San Paolo, le cui quote azionarie passeranno di mano chiudendo a tutti gli effetti un lungo capitolo di storia del secondo club della città. Un’operazione che, se da un lato, consentirà di creare nel paese dell’Alta la più importante realtà calcistica padovana a livello giovanile, dall’altra metterà fine alla più tormentata stagione vissuta dai dirigenti gialloblù, contrassegnata dalla retrocessione dalla serie D nella categoria inferiore e da un pesante debito di gestione che andrà sanato nei prossimi mesi. L’ufficializzazione. Dopo l’incontro di ieri mattina tra tutte le parti in causa, ecco il comunicato-stampa con cui l’Atletico San Paolo ha annunciato il cambio di denominazione, necessario perché il termine scadeva tassativamente alle 19 del 22 giugno. “La società Atletico San Paolo Padova”, riporta la nota ufficiale di via Canestrini, “comunica di aver deliberato in data odierna la variazione della denominazione societaria in Luparense San Paolo Football Club. Come nuovo amministratore unico e presidente è stato nominato il signor Pier Antonio Varo, persona di riferimento del gruppo Luparense (e già presidente in passato della società di calcio a 5, ndr). La Prima squadra disputerà le partite casalinghe a San Martino di Lupari, mentre il settore giovanile avrà sede a Padova e sarà gestito da Cristian Bozzato e Fabio Luise”. Parliamo, di fatto, di un’unica realtà, anche se non si tratta di una fusione vera e propria. Prima squadra e Juniores avranno il loro campo da gioco nel paese dell’Alta, mentre il settore giovanile non si sposterà dalla città. E il Caet San Paolo, società di puro settore giovanile (una trentina di tesserati), rimarrà a sé stante, senza rientrare nell’accordo. Salvezza in extremis. Il gruppo che fa capo a Stefano Zarattini, storico presidente della Luparense calcio a 5 e nuovo patron della Luparense Fc (che, oltre all’Eccellenza, continuerà a giocare nella serie A del futsal), acquisirà l’intero pacchetto azionario dell’Atletico San Paolo, che scomparirà dalla scena a fine giugno, dopo la chiusura di bilancio dell’attuale stagione sportiva. Un bilancio che registra perdite intorno ai 30 mila euro, un deficit che saranno ripianato dal nuovo gruppo, dagli ex amministratori Giuseppe Tramonti e Emiliano Agostini e dalla “cordata” di genitori guidata da Bozzato e Luise e che è riuscita a salvare il settore giovanile gialloblù. Quando l’avvocato di Zarattini, Leonardo Rebecchi, accenna a «tecnicismi da compiere il 1º luglio, ma se le parti non avessero già degli accordi nero su bianco, questo passo non sarebbe avvenuto», si riferisce proprio al fatto che chi cede il pacchetto azionario farà la sua parte per non lasciare sorprese sgradite agli acquirenti. I “nodi” da sciogliere. Dopo l’agitata annata vissuta in via Canestrini, i professionisti messi in campo dal gruppo di San Martino di Lupari hanno analizzato a fondo i conti del San Paolo. Il piano di riduzione del debito messo in atto da marzo in poi avrebbe dato i suoi frutti, anche se sono cinque le vertenze aperte da altrettanti giocatori e dall’ex allenatore Damiano Longhi, che rivendicano di essere pagati in toto (da novembre in poi nessuno ha più percepito rimborsi-spese). «Dobbiamo solo pensare a lavorare, perché il bello viene adesso», il telegrafico commento di Zarattini. Bisogna costruire la squadra per l’Eccellenza, perfezionare l’iscrizione e studiare bene l’organizzazione di un settore giovanile che, nel suo complesso, riunirà quasi 600 giovani e giovanissimi.

Ore 12.30 – (Gazzettino) L’Este riparte da due pilastri e da un arrivo di lusso. È stato presentato ieri il primo acquisto della campagna estiva giallorossa, che dovrà rifondare quasi completamente una squadra smembrata da addii e partenze varie: nella prossima stagione sarà alle dipendenze di Andrea Pagan l’ex capitano del Treviso, Matteo Ton. Il difensore classe 1990, trevigiano di nascita, è cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città ed è approdato nel 2009 a Pisa, dove ha disputato un campionato di serie D e due di C1. È poi tornato in Veneto, prima a Noale e poi al suo Treviso. «Ma anche le cose belle finiscono – ammette il giocatore – Treviso è stata una bella esperienza, e l’attaccamento alla maglia non si discute. Però quando ho ricevuto la chiamata di Pagan ho deciso subito di accettare». Arrivare a Este nell’anno della rifondazione non è certo facile, ma il centrale difensivo ha già le idee molto chiare. «Nessuno parte per perdere – annuncia – sono qui perché il mio obiettivo personale è di rilanciarmi e per portare Este in alto». L’Este ha reso noto ieri la conclusione positiva delle trattative con il difensore centrale del Thermal Abano Nicolò Montin, mentre Pagan porterà con sè dalla Clodiense l’attaccante Ferdinando Mastroianni. Per un big che arriva, comunque, ce ne sono almeno tre che partono. Hanno salutato la truppa infatti Rubbo, Beghetto e Rondon. Quest’ultimo ha confermato di essere un giocatore di altissimo livello e tornerà a vestire la maglia dell’Altovicentino dopo la seconda parentesi atestina. Con lui giocherà pure Rubbo, protagonista di una stagione che lo ha portato fra i migliori centrocampisti del girone. Beghetto, esterno devastante, se ne andrà invece alla Spal. Nella lista delle partenze figura pure Beghin, il cui contratto non è stato rinnovato dalla dirigenza atestina. Resteranno invece a disposizione del tecnico il difensore Scotton e l’attaccante Coraini. Tornerà dal prestito Migliorini e probabilmente sarà della partita pure il giovane e talentuoso centrocampista Fyda. La doppia buona notizia che arriva dal mercato estivo riguarda infine la permanenza a Este di due pezzi da novanta del calibro del portiere Lorello e di Lelj: il centrocampista è invidiato ai giallorossi da mezza serie D e dalla categoria superiore, ma resterà alla corte dei Lucchiari. «Ora dobbiamo concentrarci sugli under – avverte l’allenatore – ma la squadra comincia finalmente a prendere forma e il mio progetto è pronto a partire».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Arrivano tre colpi per il “nuovo” Este di mister Andrea Pagan. Ieri sono stati ufficializzati gli acquisti di Matteo Ton, Nicolò Montin e Ferdinando Mastroianni. Ton, difensore centrale classe 1990, è stato voluto fortemente proprio dal nuovo tecnico, che ha insistito con il giocatore perché lasciasse Treviso, squadra della sua città: «Lo volevo già con me alla Clodiense», spiega Pagan. «È un ragazzo di grande personalità, forte, e con tanta voglia di mettersi in gioco. Sarà il perno della nostra retroguardia». L’ex capitano della formazione biancoceleste, nel tardo pomeriggio di ieri, è stato presentato alla stampa. Ecco le sue prime parole: «Ho tanta voglia di rilanciarmi. Dopo l’esperienza a Pisa in Serie D e Serie C, dal 2010 al 2012, avevo deciso di sposare il progetto del Treviso, ma adesso ho bisogno di nuovi stimoli ed Este è la piazza che fa per me. Spero di aiutare la squadra ad arrivare il più in alto possibile». Ton farà coppia in mezzo alla difesa con l’altro nuovo arrivo, Nicolò Montin (21 anni), che ha lasciato i “cugini” della Thermal Abano, retrocessa in Eccellenza al termine dell’ultimo campionato. Dalla Clodiense, invece, Pagan ha portato Ferdinando Mastroianni, attaccante ventitreenne originario di Maddaloni (Caserta). Ha già una bella carriera alle spalle, tra Montichiari, Vibonese, Gavorrano e Bellaria Igea Marina (Lega Pro), Castellana Castelgoffredo e Clodiense (Serie D). Nel frattempo, hanno fatto le valigie Luca Beghin (svincolato) e Alberto Rubbo, accasatosi all’Altovicentino. Il patron dei berici Rino Dalle Rive, che si era già assicurato le prestazioni di un altro pezzo grosso della rosa atestina, Roberto Rondon, sta allestendo una squadra già attrezzata per la Lega Pro, in vista di un ripescaggio o dell’acquisto del titolo sportivo del Real Vicenza, al cui patron Diquigiovanni non è riuscito il progetto di trasferirsi a Treviso.

Ore 11.50 – Si è da poco conclusa presso la Procura Distrettuale di Catania la conferenza stampa convocata dagli inquirenti per spiegare nel dettaglio “I treni del gol”, indagine che ha portato agli arresti domiciliari del presidente del Catania Antonino Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino e dell’ex direttre generale Daniele Delli Carri. Queste le partite interessate dall’indagine: VARESE-CATANIA 0-3, CATANIA-TRAPANI 4-1, LATINA-CATANIA 1-2, CATANIA-TERNANA 2-0, CATANIA-LIVORNO 1-1. Si lavora anche su Catania-Avellino del 29 marzo scorso terminata per 1-0. Questi, invece, i nomi degli indagati che hanno già ricevuto l’avviso di garanzia: Pietro Lo Monaco, Fabrizio Ferrigno ed Alessandro Failla (Messina), Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Luca Pagliarulo e Luca Daì (Trapani) e Matteo Bruscagin (Latina). Al momento gli indagati, compresi gli arrestati, sono in totale 19. I giocatori avrebbero ricevuto circa 10mila per ‘combinare’ la partita. Importanti le dichiarazioni della dottoressa Paglialunga, riportate da TuttoMercatoWeb: “L’indagine nasce all’indomani dell’ennesima sconfitta contro la Virtus Entella. Sconfitta che fa sprofondare il Catania in fondo alla classifica, in piena zona retrocessione. L’attività di indagine ha subito evidenziato l’esistenza di un vincolo associativo fra i soggetti che oggi sono destinatari dei provvedimenti cautelari personali e sopratutto questa organizzazione di mezzi e risorse per il raggiungimento di obiettivi comuni. Si è immediatamente evidenziato un sospetto di combine per la partita con il Varese. Abbiamo poi approfondito l’indagine. L’operazione “I treni del Gol” deriva dal linguaggio utilizzato dai diretti interessati in cui i treni erano i giocatori da avvicinare e gli orari d’arrivo le maglie che avrebbero indossato. Il modus operandi degli associati si articolava in due fasi: una ideativa che aveva al suo vertice il presidente Pulvirenti e una fase esecutiva con la consegna del denaro che serviva al pagamento del giocatore soggetto di corruttela. Il presidente Pulvirenti una volta ottenuto l’ok dall’Impellizzeri (uno degli arrestati) dava il via, Delli Carri parlava con Di Luzio (conosciuto durante l’esperienza dirigenziale nel Pescara) che a sua volta contattava Arbotti, agente Fifa, che vantava conoscenze che gli permettessero di avvicinare i calciatori. Arbotti poi si interfacciava con Delli Carri per la riuscita della combine”.

Ore 11.20 – (Gazzettino) La settimana del Cittadella inizia con la notizia del fallimento del Parma appena retrocesso dalla serie A. Ieri scadeva il termine fissato dai curatori e non sono pervenute offerte per l’acquisto del club emiliano, così il giudice delegato ha dichiarato il fallimento societario. L’organico di serie B dovrà quindi essere integrato con una squadra al posto del Parma – che ripartirà dai dilettanti – e il Cittadella è pronto a presentare la domanda di ripescaggio non appena arriverà la richiesta da parte della Lega. I criteri attualmente vigenti lasciano poche speranze alla società di Andrea Gabrielli – che si è lamentato del vecchio regolamento che penalizza realtà sane come il Cittadella: i calcoli fatti con i criteri attuali mettono infatti in pole position il Brescia, ma non si può mai sapere. Giovedì, intanto, c’è la prima scadenza significativa della stagione: entro le 19 si dovranno risolvere tutte le comproprietà, con il Cittadella che dovrà trovare l’accordo per Scaglia (Torino), mentre per Perez l’Ascoli può esercitare il diritto di riscatto, e i granata l’eventuale controriscatto. SPONSOR – Il Cittadella ieri ha confermato la partnership con Garman per l’abbigliamento tecnico. La ditta di Manerbio (Brescia) disegna le maglie e lavora con la società granata da sei anni, e sarà responsabile della fornitura anche per le prossime tre stagioni sportive. La firma sul rinnovo del contratto è avvenuta ieri alla sede del Cittadella, alla presenza dell’amministratore delegato Mauro Michelini e del responsabile marketing Federico Cerantola, mentre per la Garman Group sono intervenuti l’amministratore unico Osvaldo Scalvenzi e la responsabile amministrativa Barbara Chiesa. La sera della presentazione ufficiale del Cittadella saranno svelate anche le nuove maglie da gara per il prossimo campionato.

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) «Venturato? Lo conosco, ma smentisco assolutamente che ci sia stato un incontro con lui». Con queste parole Stefano Marchetti rimanda al mittente le “voci” relative ad un suo colloquio con il tecnico che in passato ha lavorato, tra le altre, con Pergolettese e Cremonese. «Non avete idea di quanti allenatori si stiano proponendo in questi giorni, ma da qui a parlare di trattative ce ne corre. Come già ho chiarito, mi prenderò del tempo per decidere il nuovo allenatore, che dovrà essere adatto al Cittadella», aggiunge il d.g., che sulla possibile promozione di Giulio Giacomin alla guida della prima squadra spiega: «È sicuramente bravo, resta da capire se dopo un anno con la Primavera sia pronto». Intanto, la società ha confermato Garman quale sponsor tecnico: la ditta bresciana sarà partner per i prossimi tre anni.

Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Obiettivo allenatore. Stefano Marchetti, dopo aver ripreso il posto in cabina di comando a Cittadella, sta valutando una delle priorità per la prossima stagione, ossia un tecnico che possa raccogliere l’eredità di Claudio Foscarini. Uno dei primi nomi è quello di Roberto Venturato, con un passato nella Pergolettese, nella Cremonese e nel Piacenza. Venturato ha 52 anni, è originario di Atherton in Australia ma con genitori di Montebelluna, è molto stimato da Marchetti, visto che i due si conoscono da tempo, hanno giocato insieme e anni fa proprio Venturato era stato in ballo per la panchina granata. Al suo attivo una promozione dalla C2 alla C1 con il Pizzighettone, un terzo posto con la Cremonese e una promozione dalla D alla Lega Pro con la Pergolettese. Ieri il sito Tuttomercatoweb ipotizzava un incontro fra le parti, ma la notizia è stata smentita. Piace anche Ezio Gelain, allenatore molto stimato da Stefano Marchetti. Gelain è in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno dopo l’esperienza di quest’anno sulla panchina del Livorno, con Marchetti esiste un rapporto di vecchia data, visto che i due sono praticamente cresciuti assieme e sono stati visti a colloquio anche alle recenti finali Primavera. Gelain vive a Empoli e accetterebbe con entusiasmo di succedere a Foscarini, oltre ad avere il profilo giusto per essere un buon candidato per la panchina granata. Da tenere d’occhio anche gli sviluppi della situazione di Leonardo Menichini, che rescinderà entro qualche giorno il suo vincolo con la Salernitana dopo l’esonero maturato nei giorni scorsi. In ballo c’è anche Giulio Giacomin, tecnico della Primavera granata. Ma se l’obiettivo è quello di tornare in serie B, forse l’obiettivo diventerà un tecnico di maggiore esperienza.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Sul fronte dei nuovi possibili arrivi, prosegue il valzer di nomi. Tra questi sabato sulla Gazzetta dello Sport erano accostati al Padova i difensori Fabiano e Bizzotto, già chiacchierati da qualche tempo, soprattutto il secondo. «Sono due tra i giocatori che stiamo valutando attraverso i loro procuratori, come molti altri», taglia corto il direttore sportivo biancoscudato. Il quale, tra l’altro, si recherà a Milano all’Hilton (sede del calciomercato) giovedì, giorno in cui è fissato il termine ultimo delle compartecipazioni. Sarà l’occasione giusta per incontrare diversi addetti ai lavori e portare avanti magari qualche discorso già avviato. Oggi, invece, De Poli sarà in sede allo stadio Euganeo dato che a margine del consiglio di amministrazione per l’approvazione del bilancio previsionale in vista della prossima stagione di Lega Pro, relazionerà lo stato maggiore del club sulle operazioni di mercato.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Proprio Mazzocco ieri era impegnato a Palermo nella terza prova scritta dell’esame di maturità (geometra), che non gli ha impedito comunque di seguire le vicende calcistiche. «Sono stato informato del fallimento del Parma, il mio procuratore mi ha già accennato che l’intenzione è di rimanere a Padova». Passando alle altre operazioni, questa dovrebbe essere la settimana nella quale saranno sciolte le riserve sull’eventuale conferma di tre giocatori che erano in rosa quest’anno: Thomassen, Segato e Zubin. «Di sicuro parlerò con loro, è giusto farlo, anche se sono ragazzi che devono stare in attesa di eventuali nostre entrate. Intanto, oggi telefonerò a Thomassen che si trova in Danimarca». Con riguardo a Zubin, la Triestina è alla finestra in attesa delle decisioni dei biancoscudati. «Non ho parlato direttamente con loro – spiega l’attaccante – ma hanno contattato il mio agente. Sto aspettando una risposta del Padova, che mi dica cosa vuole fare. Per me restare in biancoscudato è la priorità, poi se mi verrà detto che non sono più indispensabile, prenderò in considerazione altre squadre. Resto in attesa, anche se credo che questa sarà la settimana decisiva».

Ore 10.00 – (Gazzettino) «Davide Mazzocco firmerà un contratto di due o tre anni con il Padova, e sarà un capitale per la nostra società». La dichiarazione di Fabrizio De Poli suona già quasi come un’ufficializzazione dell’accordo, che arriverà però solo dopo che il giovane centrocampista si svincolerà dal Parma. Ieri, infatti, è stato dichiarato il fallimento del club ducale e ciò comporta che nei prossimi giorni arriverà lo svincolo automatico per tutti i calciatori tesserati, incluso appunto Mazzocco che quest’anno era arrivato alla corte biancoscudata in prestito dagli emiliani. Insomma, il suo approdo bis all’ombra del Santo sarà a costo zero per il club di viale Nereo Rocco. «Dobbiamo aspettare i tempi tecnici dello svincolo, spero facciano presto – prosegue De Poli – Con il suo procuratore ci siamo già incontrati e siamo d’accordo per il rinnovo, e ho avuto modo di parlare anche con Mazzocco. Sia noi che loro siamo persone serie, quindi non c’è problema. Il Padova può essere un trampolino di lancio per il ragazzo».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Aspettiamo che la situazione diventi definitiva con la ratifica della Federazione», spiega il diesse Fabrizio De Poli, «dopodichè ci troveremo con Mazzocco e con il suo agente (il padovano Leonardo Benelle, ndr) per discutere del suo contratto. Io so che entrambi sono persone serie, siamo in parola che Davide resterà qui, quindi speriamo che non ci siano brutte sorprese». Mazzocco in questi giorni sta svolgendo gli esami di maturità a Palermo, ieri ha concluso le prove scritte e tra una settimana compirà 20 anni. Con le doti dimostrate quest’anno può diventare un vero “regalo” per il Padova: «Gli faremo almeno due anni di contratto, forse anche qualcosa di più», conclude De Poli. «Con noi può salire alla ribalta: può diventare un capitale importante e un vero patrimonio della società». Oggi potrebbe risolversi la “grana” legata al rinnovo di Dan Thomassen: si troverà un punto d’incontro sull’ingaggio e il difensore danese rimarrà in rosa anche la prossima stagione. Giovedì, invece, De Poli sarà a Milano: negli alberghi del mercato si chiuderanno le comproprietà, buona occasione per incontrare dirigenti e procuratori.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Davide Mazzocco rimarrà biancoscudato. Quella che sinora era una semplice speranza della società, con il fallimento del Parma diverrà presto una realtà. Alle 14 di ieri, visto che entrambe le cordate che si erano fatte avanti hanno deciso ufficialmente di non proseguire con l’acquisto della società ducale, il club emiliano si è avviato formalmente al fallimento e alla sparizione da tutti i campionati professionistici. La conseguenza primaria, dal punto di vista tecnico, è che tutti i suoi tesserati, compresi quelli delle giovanili, saranno svincolati a parametro zero. Ognuno di loro verrà liberato d’autorità dal Consiglio Federale della Figc, con decorrenza dal 30 giugno, e anche il giovane centrocampista biancoscudato, arrivato in prestito proprio dal Parma, sarà libero di sottoscrivere il nuovo contratto con qualunque società. Il Padova, stando alle intenzioni di tutte le parti in causa, non dovrebbe – salvo spiacevoli sorprese – vederselo soffiare da sotto il naso.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A proposito dell’esterno pordenonese, molto ben conosciuto e apprezzato da Carmine Parlato, il suo procuratore ha confermato l’interesse del Padova. «L’interesse del Padova è reale – spiega Edoardo Cabrini – Cauz è un profilo seguito e il mister lo conosce bene. Al momento non c’è nulla di concreto, anche perché a La Spezia è appena andato via Angelozzi e stiamo aspettando la nomina del nuovo direttore sportivo. Vediamo nei prossimi giorni quello che accadrà. Noi vorremmo mandare Cauz a fare esperienza in Lega Pro e Padova è una piazza molto gradita». Nel frattempo si fa sempre più incerta la conferma di Zubin che, dopo iniziali e poco credibili smentite, ha confermato l’interesse della Triestina e ammesso che la soluzione gli piacerebbe non poco, in quanto gli permetterebbe di rimanere vicino a casa. Più difficile la conferma di Segato (si deciderà in settimana), ancora in ballo quella di Thomassen , per la quale si sta cercando un punto d’incontro. Occhi, infine, puntati su Bassano: piacciono Bizzotto , Priola , Cenetti , Iocolano e Furlan , che tuttavia ha già rifiutato le avances in quanto vuole compiere il salto di categoria. È seguito con molto interesse dal Vicenza.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) L’opposizione di parte della tifoseria è un elemento da tenere in considerazione ma dietro le quinte sembra che, in realtà, la voglia sia quella di non fermarsi e di continuare. L’ipotesi che si arrivi alla fumata bianca è tutt’altro che da scartare, così come si attende l’incontro previsto per la settimana, probabilmente dopo la risoluzione delle comproprietà, fra Neto Pereira e il Varese. Il brasiliano rimane una prima scelta di Parlato ma le difficoltà non mancano. Dal Martina potrebbe arrivare un tris di giocatori: si tratta del brasiliano Fabiano , dell’attaccante esterno Arcidiacono (entrambi in scadenza di contratto) e di De Risio , di proprietà del Benevento. Tutti e tre fanno capo allo stesso procuratore, Gerry Palomba, tutti e tre hanno dato la propria disponibilità. Ma attenzione alla concorrenza, soprattutto nel caso di De Risio e Arcidiacono, cercato quest’ultimo con insistenza anche da Matera e Pisa. Sulle corsie laterali, come esterni bassi, ci sono diverse soluzioni. Fra queste da segnalare Tentardini (Verona), Cauz (Spezia), Rosina (Spal).

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e si avvicina sempre più la scadenza del primo luglio, primo giorno utile per mettere sotto contratto i giocatori che comporranno il prossimo anno la nuova rosa del Padova. La notizia del fallimento ufficiale del Parma, ad esempio, ha creato una prima immediata conseguenza: Stefano Mazzocco , di proprietà del club ducale, attenderà il provvedimento di svincolo che la Figc dovrebbe emanare entro un paio di settimane e successivamente firmerà un biennale con il Padova. Svolta, questa, attesa in casa biancoscudata e che permette di investire a costo zero su un centrocampista dalle ottime prospettive tecniche per i prossimi anni. La politica societaria, al momento, salvo rarissime eccezioni, non prevede contratti triennali e si limita a proporre vincoli per una stagione e, fra i più giovani, impegni scritti di due anni. Nel frattempo prosegue tra mille difficoltà la trattativa per Giampietro Zecchin , che vorrebbe tornare a Padova dopo la lunga esperienza con la maglia del Varese.

Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.

Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 22 giugno: blindato Mazzocco dopo il fallimento del Parma, pronto un contratto di almeno due anni per il giovane centrocampista.




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