Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe
Le strategie estive di viale Rocco non riguardano solo la costruzione della squadra in vista del prossimo campionato di Lega Pro. La prossima stagione, infatti, sarà quella dell’assestamento della società, dopo una prima annata cominciata in ritardo, con poche basi e molte macerie da cui ripartire. Il Calcio Padova, abbandonata la denominazione Biancoscudati, punta a riprendere definitivamente il contatto con la città, i tifosi e il tessuto industriale. E la prima mossa sarà quella di ufficializzare l’accordo con una società che curerà il marketing del Padova, come conferma il vice presidente Edoardo Bonetto. «In settimana ufficializzeremo la partnership. Ci affidiamo a una società del settore e non a un singolo addetto marketing proprio perché vogliamo creare una task force. Questa società lavorerà a stretto contatto con noi, conoscerà la nostra realtà e non si occuperà solo di ricercare sponsor, ma anche di eventi, accoglienza dei tifosi e quant’altro possa farci crescere».
Insomma quello che ha fatto lei, da solo, nel corso della passata stagione. «Ed è stata dura. All’inizio, cercando sponsor, ho ricevuto tante porte in faccia. Tra chi non ci conosceva, non si fidava o non ci considerava. Nella stagione appena trascorsa abbiamo fatto conoscere il nostro progetto e ci sono tutte le premesse per allargare il numero di partner al nostro fianco. Innanzitutto i tre sponsor di maglia hanno confermato l’impegno, così come tutte le altre aziende contattate. La Lega Pro può dare molta più visibilità. E puntiamo anche a rafforzare la conoscenza tra i nostri sponsor in modo che possano trarre vantaggi reciproci per le proprie aziende». La Lega Pro, tuttavia, porta anche costi superiori. È preoccupato per la situazione difficile in cui versano quasi la metà delle società di terza serie? «A mio modo di vedere il sistema va riformato. Fare calcio in Italia è oneroso e le categorie minori sono tralasciate. Si pensa che portino poca visibilità ma non è così. Per realtà minori è difficile investire continuamente e credo che vadano proposti maggiori contributi e sgravi fiscali per provare ad arginare la crisi di tante società di Lega Pro».
Il Padova invece è al primo anno di attività e in questi giorni si appresta a chiudere il bilancio. Tutti i parametri sono stati rispettati? «Sì, a inizio stagione avevamo prefissato un budget mettendo in preventivo un piccolo extra che avremmo usato nel caso in cui ci fossimo trovati a lottare gomito a gomito per il primo posto. Così è stato in inverno, abbiamo usato questo extra, definito un “plus” di passione. E i risultati ci hanno dato ragione». È previsto l’extra anche per la prossima stagione? «Vediamo, il budget è stato concordato dai soci e credo ci possa permettere di disputare un bel campionato. Non facciamo proclami, ma puntiamo a divertirci anche l’anno prossimo». Coperta la casella mancante del marketing, cosa manca ancora alla struttura societaria? Siamo al completo, anche grazie ai nuovi soci che hanno deciso di sposare il progetto dando una mano attivamente alla società. Per loro come per noi non è previsto alcuno stipendio. Si fa tutto per passione».