Mercato Padova, Roberto Bonetto: “In settimana decideremo per Segato, Thomassen e Zubin. E su Zecchin e Schiavon…”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Una domenica all’insegna del relax trascorsa sui campi del Golf Club Padova a Valsanzibio insieme agli amici, prima di tornare a tuffarsi nelle vicende biancoscudate. L’amministratore delegato Roberto Bonetto si sta occupando in prima persona delle questioni relative all’iscrizione al campionato (ne riferiamo a parte), seguendo però sempre con grande attenzione le dinamiche legate al mercato. «In settimana – svela – sarà definito anche il contratto di Thomassen. Nel primo incontro ci sono state una domanda e un’offerta, andremo a definire la differenza per chiudere il discorso». Altro giocatore in bilico è Segato. «Forse questa settimana sarà sciolto il dubbio, che è di natura tecnica. Devono essere fatte delle verifiche sul mercato, ma è un giocatore che ha fatto bene come tanti altri e da parte della società c’è l’intenzione di tenerlo, anche se le valutazioni spettano a De Poli e Parlato». Nella stessa situazione si trova Zubin. «Anche questo è un discorso che vedremo martedì, dato che a margine del cda De Poli ci metterà al corrente delle strategie di mercato».

Uno “zoccolo duro” della squadra che ha vinto la serie D sarà presente anche in Lega Pro. «Parlando di progetto si presuppone anche una continuazione con ciò che è stato fatto. Avremo voluto tenere tutti, ma non era fattibile. Ripartiamo da otto-nove giocatori che il direttore e il tecnico hanno ritenuto più adatti per affrontare la Lega Pro. Saranno importanti anche nell’aiutare i nuovi a inserirsi e far capire loro cosa significa indossare la maglia del Padova». Tra le new entry circolano molti nomi. «Il direttore sa come muoversi sul mercato. Se la stagione scorsa abbiamo dovuto fare la squadra in quindici giorni, quest’anno abbiamo più di due mesi a disposizione. Cercheremo comunque di andare in ritiro con una formazione abbastanza definita, ma non dimentichiamo che certi giocatori possono arrivare ad agosto quando le loro pretese economiche si abbassano, quindi non dobbiamo avere fretta. Allestiremo una squadra importante, consona al blasone del Padova per poter dire la nostra in Lega Pro, i tifosi stiano tranquilli».

A questo punto Bonetto ci tiene a fare una puntualizzazione. «Ho letto su Facebook che qualche tifoso si è lamentato scrivendo che vogliamo giocatori in prestito senza investire. Faccio presente che se prenderemo qualche giocatore con questa formula, rappresenta comunque un investimento tenendo conto che c’è anche il diritto di riscatto e di controriscatto, attraverso il quale si realizza un utile. Noi vogliamo investire, ma in maniera oculata». Un papabile a tornare biancoscudato è il padovano Gianpietro Zecchin. «È nelle nostre mire, ma dovremo verificare determinati passaggi, ossia se il direttore e il tecnico lo ritengono adatto al nostro modulo». Non è però visto di buon occhio da buona parte del popolo biancoscudato. «Il passato è passato, e appena segnerà un paio di gol tutto sarà diverso. Conosco Zecchin da molti anni, può darsi che in passato abbia commesso un errore di gioventù. La squadra la costruisce la società e non i tifosi, anche se li rispettiamo. E se sbaglieremo un acquisto ci giudicheranno, ma solo sul piano tecnico. Noi guardiamo alle qualità dei giocatori, se possono fare bene». Altro padovano accostato ai biancoscudati è Eros Schiavon. «Se può fare bene, ben venga. Ma bisogna sapere aspettare».

Ha un ingaggio molto pesante (120 mila euro annui) e altri due anni di contratto con l’Avellino. «Appunto, i frutti cadono dall’albero quando sono maturi, questo per dire che bisogna avere pazienza». L’arrivo di Zecchin e Schiavon rafforzerebbe la “padovanità” del club. «Sono padovani, cresciuti nel settore giovanile biancoscudato e con alle spalle anni in serie B, chi non vorrebbe giocatori così». Tra poco più di un mese (24 luglio) sarà il primo anniversario da quando lei e il presidente Giuseppe Bergamin avete preso il Padova. Come è cambiata la sua vita? «È un impegno importante, che ha tolto parecchio tempo alla mia famiglia, al mio lavoro, a me stesso, ma sin dall’inizio sapevo in quale ruolo dovevo calarmi e sono contento di ciò che ho fatto e di aver conosciuto Bergamin, condividendo le scelte. Ora responsabilità e impegno aumentano, e sono felice dell’ingresso dei nuovi soci che oltre a dare tranquillità economica, garantiscono un contributo in termini di lavoro e idee per arrivare ad essere un club ancora più professionale». Intanto, è in fase di definizione un’amichevole di prestigio durante il ritiro. «Potrebbe essere nella settimana dal 26 luglio al 2 agosto a Caorle con l’Udinese, impegni dei friulani permettendo».




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