Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello
Dopo mesi di trattative, colpi di scena, parziali e totali dietrofront, la lunghissima querelle relativa al vecchio Calcio Padova ormai defunto è arrivata finalmente al capolinea. Mercoledì è stata ufficialmente firmata la delibera del Credito Sportivo che, di fatto, chiude la questione del debito di 2,2 milioni di euro contratto dall’ex presidente biancoscudato Diego Penocchio nei confronti dell’Istituto. Nella vicenda ha avuto un ruolo preponderante Andrea Abodi, che si è speso in prima persona nel ruolo di «vigile» in virtù degli stretti rapporti istituzionali che la Lega di serie B intrattiene con il Credito Sportivo. «L’ho fatto perché ho sempre avuto ottimi rapporti con l’ex presidente Marcello Cestaro — sottolinea Abodi — che considero una persona per bene. Noi non avevamo alcun potere non essendo parte in causa, diciamo che visti i rapporti con il Credito Sportivo ci siamo adoperati perché la situazione arrivasse all’approdo sperato».
«Possiamo dire ufficialmente che ci siamo, perché all’inizio della settimana è stata firmata la delibera definitiva, documento mancante per dare il via alla liquidazione del club e al pagamento dei creditori. E tra questi ci sono anche i calciatori, in attesa da mesi». Ma perché tutti questi ritardi? Abodi lo spiega telegraficamente: «Era tutto a posto, poi è stato chiesto di sostituire alcune garanzie ed è stato necessario riavviare tutti i procedimenti formali. Sappiamo che, in questo modo, si supera il 60% della quota dei creditori e, in tal modo, si può procedere a presentare richiesta formale di concordato in tribunale. Da quello che so verrà presentata all’inizio della settimana, per cui siamo arrivati alla fine di questa vicenda». In conseguenza di questo sblocco, il nome, il marchio e i vari trofei, come già trapelato nelle passate settimane, passeranno alla Biancoscudati Padova. Che dal primo luglio e con grande soddisfazione dei tifosi, tornerà a chiamarsi ufficialmente Calcio Padova.