Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe
Si può interpretare come un piccolo sgarbo, ma allo stesso modo come un attestato di stima. Del tipo: «Visto che non sono riuscito a batterti provo a copiare qualche segreto». Fatto sta che il primo movimento sull’asse Padova-Valdagno arriva dalle retrovie. Il tecnico della Juniores biancoscudata, Gualtiero Grandini, reduce dalla finale scudetto persa contro il San Cesareo, dal prossimo anno sarà in forza all’Altovicentino. Grandini, che da giocatore ha anche militato nel Valdagno (oltre che nel Foggia di Zeman), lascia quindi Padova dopo ben 9 anni. Quasi un decennio in cui si è fatto apprezzare quale uno dei migliori tecnici del settore giovanile e che di fatto lo avevano consacrato come colonna del vivaio biancoscudato. «E anche per questo non è stata una decisione facile, visto quanto sono legato a questa società», spiega Grandini, «Nutro grande affetto per questi colori e per le persone che lavorano nel Padova, ma dopo tutto questo tempo era giusto cambiare anche per trovare nuovi stimoli».
Grandini allenerà gli Allievi dell’Altovicentino, che dovrebbero disputare il campionato regionale, ma non sono esclusi colpi di scena che, viste le tante società in difficoltà, portino Dalle Rive ad acquisire un titolo in Lega Pro. «Ho accettato la proposta dell’Altovicentino perché rappresenta un progetto interessante, in una società che sta facendo crescere il proprio vivaio. Io, poi, mi sento un allenatore puramente di settore giovanile. Mi piace iniziare la stagione e valutare la crescita dei ragazzi senza dover fare i conti con il risultato o altri fattori. Già in quest’ultima annata, per forza di cose, come è giusto che sia, dovevo sottostare alle esigenze della prima squadra». Tra le sue grinfie sono passati tanti giocatori che ora militano nei campionati professionistici, da Diakite e Raddrezza, fino all’ultimo gioiellino Zaccagno, fresco del trionfo nel campionato Primavera con il Torino. «Da un lato fa piacere vedere affermarsi dei giocatori che ho cresciuto. Dall’altro rimane ancora il profondo senso di amarezza per quanto successo l’estate scorsa. La nuova società biancoscudata vuole impostare un grande settore giovanile, l’ultima annata ha dovuto costruire da zero, ma le promesse sono buone. In bocca al lupo al Padova».