Live 24! Padova, di rinnovo in rinnovo il puzzle biancoscudato inizia a comporsi

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Ore 22.10 – (Tribuna di Treviso) Dopo 13 anni, di cui 7 nel settore giovanile e 6 in prima squadra, si dividono le strade tra Rocco Donè e il Giorgione. La società dei fratelli Antonello ha manifestato l’intenzione di confermare il difensore noalese, ma il giocatore ha preferito virare su stimoli nuovi. «Dopo molte stagioni trascorse a Castelfranco, rischiavo di disputare un campionato senza le giuste motivazioni», spiega Donè, «Di comune accordo con la società e con il mister, ho deciso di trovare una soluzione diversa. Adesso cercherò una nuova squadra, vediamo come si evolve il mercato, non voglio fare una scelta affrettata perché devo essere convinto della destinazione». Tempo di saluti e ricordi. «In prima squadra al Giorgione ho giocato due campionati di Eccellenza: il secondo, culminato con la promozione ai playoff, è forse il più bello di tutti. Quindi i quattro anni in serie D, con alti e bassi: il momento più difficile è stata la retrocessione ai playout contro il Montebelluna, anche se poi siamo stati ripescati. In questi anni ho stretto amicizia con molte persone. I tifosi posso solo ringraziarli, infatti in queste ore ho ricevuto tanti messaggi d’affetto, penso e spero di aver lasciato un bel ricordo a Castelfranco». Pasa. Stefano Zarattini, presidente della Luparense Calcio a cinque, potrebbe entrare nel San Paolo. La squadra padovana, appena retrocessa, andrebbe a giocare a San Martino di Lupari. I rumours ipotizzano che Zarattini possa scegliere come direttore sportivo Alberto Briaschi, nell’ultimo scorcio di stagione al Thermal, e come allenatore Daniele Pasa, nell’ultima stagione al Montebelluna.

Ore 21.50 – (Il Piccolo) Una rosa da rivoluzionare, ma non tutto è da buttare. Anche se l’annuncio dei programmi per la prossima stagione continua a tardare e nonostante le mosse di mercato siano allo stato solo abbozzate, quantomeno Pontrelli sembra aver individuato gli elementi della scorsa stagione da cui vorrebbe ripartire per l’Unione Triestina 2012 del prossimo campionato. Una mezza dozzina di giocatori, non di più. Del resto, se gli obiettivi saranno davvero quelli di una serie D di vertice come annunciato dal presidente, è ovvio che da salvare della scorsa stagione non c’è molto. Il nome principale da cui ripartire secondo Pontrelli è comunque quello di Daniele Rocco, autentico artefice della salvezza di Dro e di un girone di ritorno giocato a ritmi di squadra da metà classifica. Il desiderio è di costruire sul bomber monfalconese le fondamenta della nuova rosa, anche se attorno a Rocco tutto il settore offensivo sarà rivoluzionato. Anche a un centrocampo c’è comunque un perno da cui partire: il nome è quello di Daniele Proia, autentico trascinatore del reparto e combattente indomabile. Il biondo centrocampista si è confermato l’elemento di punta di tutta la pattuglia laziale portata in origine dalla dirigenza romana, che invece ha deluso in quasi tutti gli altri elementi. Sempre a centrocampo, sembra si voglia puntare ancora su Stefano Spadari, centrocampista di ordine e qualità, anche se ancora troppo discontinuo e in alcuni casi alle prese con una tenuta fisica non ottimale, causa anche una partenza ad handicap per un infortunio. Però il ragazzo ha 21 anni e può ancora crescere, e in fondo le sue geometrie sono risultate preziose durante la stagione. Anche qui, attorno a Proia e Spadari, il reparto va però quasi completamente rifondato. Gli altri tre elementi che dovrebbero restare sono tutti del reparto difensivo. Il primo è Francesco Fiore, difensore centrale che quando privo di problemi fisici ha dimostrato di meritare la serie D, anche se il grado di attenzione dovrà maturare per abbinarlo a una fisicità di rilievo per la categoria. Pare si voglia puntare anche su Luca Crosato, del resto una delle più belle sorprese della stagione: fra l’altro il terzino è un triestino doc ed è del 1997, pertanto pedina fondamentale per la regola degli under. Per gli altri baby, invece, si cercherà di attingere al serbatoio di squadre più importanti. Altro elemento su cui si vuole puntare è Eugenio Giannetti che ha giostrato sia da centrale che da terzino e pur mostrando molte lacune ha dimostrato sempre grande impegno. Sembrerebbe invece che Nicholas Di Piero e Damiano Pontrelli possano prendere altre strade: forse anche un segnale da parte della società di voler sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, che inevitabilmente potrebbe sorgere quando in rosa sono presenti figli di dirigenti.

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Fumata grigia sul futuro neroverdegranata. Si è tenuto lunedì sera il primo importante tavolo di trattative riguardante la chiacchieratissima fusione (o collaborazione stretta, per essere fiscali) dei settori giovanili di Union Ripa La Fenadora e Feltrese. Un confronto tra otto dirigenti, quattro per parte, guidati dai due presidenti, Nicola Giusti e Alberto Brambilla, riuniti per verificare quali siano i passi da compiere per creare una struttura nuova, capace di dare lustro e peso politico a tutto il movimento calcistico del Feltrino. Perché l’operazione si concretizzi, però, andranno sciolti alcuni nodi: «La riunione è stata puramente interlocutoria – spiega il presidente neroverde Nicola Giusti -. Abbiamo affrontato questioni e temi che dovranno liberare la strada verso questa collaborazione fra i due settori giovanili. Non si tratta di un nulla di fatto, ma semplicemente stiamo valutando al meglio tutta la casistica che questo passaggio comporta». A piccoli passi le due società sono dirette verso la stessa meta anche se gli ostacoli da superare sono più di uno: «Nella riunione di lunedì non abbiamo ancora trovato la quadra, una soluzione perfetta che ci permetta di dare il via al progetto che di fatto è una vera unione delle due sezioni giovanili che manterranno però lo stesso nome. Io credo che ci possa volere ancora qualche giorno e i risultati si vedranno». L’aggettivo «interlocutorio» è condiviso dal presidente della Feltrese, Brambilla, che si dice «fiducioso, sempre. In questo primo incontro era importante conoscersi», e il riferimento non è ai due massimi dirigenti, ovviamente, ma agli altri partecipanti al confronto di lunedì. Prima di formare gruppi di lavoro, bisogna capire chi andrà a comporli. MERCATO RIPA – Continua intanto l’emorragia di giocatori dalla squadra neroverde. Dopo quello di Mattia De Checchi, annunciato ufficialmente dal direttore sportivo Bizzotto, è lo stesso Giusti a confermare l’addio di Alberto De March di cui si parlava già sabato. «Alla luce di quanto accaduto con De March che verbalmente ci aveva comunicato la volontà di restare – chiarisce Giusti – la società non fornirà ufficialmente nessun nome di giocatore finché non sarà apposta la firma sulla lista di tesseramento». De March andrà a giocare in Eccellenza, con i padovani della Luparense (San Paolo): lo aspetta Daniele Pasa che già lo aveva allenato al Montebelluna.

Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Marco Bertoia, centrocampista del Tamai, potrebbe lasciare le Furie Rosse. Il vent’enne di San Vito al Tagliamento, nove anni nelle giovanili dell’Udinese, vuole spazio e soprattutto attenzioni. Non che nel borgo di Brugnera non le abbia trovate in questa stagione con mister Stefano De Agostini – venti le sue presenze in campo – ma partire spesso dalla panchina non è che lo abbia particolarmente gratificato. Lui che a Udine era abituato a combattere sempre sulla distanza dei novanta minuti. «Giocare a Tamai – spiega Bertoia – è stata un’esperienza molto positiva. Avrei voluto essere impiegato di più, ma è chiaro che l’ultima parola spettava all’allenatore. Io ho sempre rispettato le sue scelte, facendomi trovare pronto in qualsiasi situazione». Il divorzio dalle Furie Rosse potrebbe essere imminente. L’interessamento nei suoi confronti da parte di alcune società è alto; ora bisognerà soltanto sedersi attorno ad un tavolo e capire qualche potrebbe essere la scelta più conveniente. Ufm Monfalcone (neopromossa in serie D) e Cjarlins Muzane (Eccellenza) potrebbero essere le alternative migliori.

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La virata è decisa, ora Lauro Florean si allontana dal Tamai, che sembrava essere diventata la sua destinazione più ovvia. Pochi chilometri da Fontanafredda, da dove l’ex attaccante del Pordenone ha consumato la sua ultima stagione, chiudendo a nove gol e con qualche rimpianto. Di mezzo, ora, ci si è messo il Passarella-Sandonà, per tutti il nuovo Sandonà, squadra chiamata a raccogliere l’eredità del club che fu allenato anche da Bruno Tedino. Ottimo budget, staff tecnico d’eccezione e un’Eccellenza veneta da affrontare da assoluti protagonisti. Così il Sandonà sta cercando di convincere Florean a tornare a casa. Proprio dove nella stagione 2012-2013 ne aveva messi dodici, totalizzando il massimo in carriera. E il Tamai? Cambia strada, e si butta deciso su Marco Beccaro. L’offerta è pronta, interessante e concreta, e verrà presentata all’entourage del giocatore nelle prossime ore. Sarà lui, con ogni probabilità, l’erede tra le furie rosse di Federico Furlan, che partirà verso il Veneto. Ma attenzione, perché sempre il Passarella Sandonà ha messo gli occhi su un altro protagonista della serie D friulana. È Massimo Malerba, che il Fontanafredda sta provando in tutti i modi a trattenere. Sembrava a un passo, l’ok alla permanenza, ma l’offerta dalla provincia veneziana è di quelle che fanno vacillare. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Fontanafredda che ora cerca Beggiato, centrocampista-difensore classe 1997. Ha giocato nei Falchi, in Terza, ma solo per motivi di studio. Su di lui, un anno fa, anche la Pistoiese. Stallo a Sacile, dove non arriverà Tomei (il tempo è scaduto, resterà alla Sanvitese) e dove la proprietà prende ancora tempo per valutare quale tra le due proposte sposare (la cordata Mazzarelle o il gruppo trainato da Fiorin).

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Clodiense ha deciso: Maurizio Rossi sarà il nuovo allenatore per la stagione 2015-16. È l’ ex tecnico della Berretti del Venezia a spuntarla in volata nei confronti di William Pianu, ex tecnico del Treviso, che per qualche ora era stato valutato come papabile alla successione di Andrea Pagan. Rossi, ex giocatore professionista anche di serie A, in panchina ha maggiormente legato il suo operato alla Miranese. Sin da subito è stato ritenuto la prima scelta dalla società lagunare però i contatti sono stati attuati con cautela vista la collaborazione con la società arancioneroverde. «Maurizio Rossi rispecchia i concetti del nostro tecnico ideale – spiega il dg Mauro Boscolo Gallo – è giovane ed ha la giusta voglia di lavorare e di mettersi in mostra, sa curare molto bene il rapporto e la crescita dei giovani proprio perchè è fondamentalmente una brava persona; riteniamo inoltre di avere fatto la scelta giusta per il nostro ambiente». Il tecnico sarà presentato questa sera alle 19.30 all’ Indiga di Sottomarina e sarà anche la prima occasione di dialogo con il presidente Ivano Boscolo Bielo per far partire le operazioni concordate di mercato. Certa è la presenza nello staff tecnico di Chiarelli, ex Delta Porto Tolle, che sarà il nuovo preparatore dei portieri ; in merito ai giocatori da segnalare i saluti di Piaggio e Pelizzer entrambi approdati al Campodarsego. Al dg chiediamo quali saranno i prossimi movimenti di rafforzamento. «In primis analizzeremo con il tecnico le posizioni di alcuni giovani del nostro settore giovanile, in particolare i ’97, per l’inserimento in prima squadra; dopodichè completeremo la panoramica fatta dalla società sul mercato visti i tanti giocatori contattati. Davide Boscolo Gioachina è stato confermato, non dovrebbero rientrare nei piani delle riconferme invece Olivieri e Pitteri. Casagrande ha ricevuto proposte da società di Lega Pro, Santi è stato contattato da Asti e Lecco: potrebbero però entrambi rimanere». Nel giro di pochi giorni dovrebbero quindi arrivare le notizie di riconferma relative ai giocatori in seno alla squadra la scorsa stagione, con il nuovo tecnico Rossi sarà valutata la posizione del suo vice visto che l’ipotesi Mattia Salvagno era già stata positivamente approvata dalla tifoseria. In merito ai nuovi acquisti si attendono i colpi di mercato: sicuramente molti giocatori di livello potrebbero ulteriormente sposare il progetto Clodiense visto l’ arrivo di Rossi in panchina.

Ore 20.10 – (La Nuova Venezia) Maurizio Rossi è il nuovo allenatore della Clodiense e subentra ad Andrea Pagan che ha scelto la panchina dell’Este dopo due anni in granata. Parmigiano di nascita, senese d’adozione, 45 anni compiuti a febbraio, Rossi ha un passato di calciatore di tutto rispetto, una carriera culminata con una vittoria (1997) in Coppa Italia, segnando, tra l’altro, il gol decisivo ai supplementari nella finale contro il Napoli. Da allenatore ha invece lavorato prima a San Donà e poi alla Miranese, in Eccellenza, arrivando quindi, la stagione scorsa, sulla panchina della squadra Berretti del Venezia, con la quale ha conquistato un ottimo ottavo posto. A dare la notizia dell’ingaggio di Maurizio Rossi è stato ieri il d.g. della Clodiense Mauro Gallo. «Avevamo un paio di alternative dopo l’addio di Pagan» spiega Gallo «ed abbiamo scelto Rossi, in perfetto accordo con il Venezia, perchè è un allenatore che ci sa fare con i giovani». Rossi verrà presentato stasera alle 19.30 sulla terrazza del bar “Indiga”. Quanto ai giocatori, certa la partenza di Pelizzer e Piaggio destinazione Campodarsego (serie D), mentre Santi è stato richiesto dall’Asti ma attualmente si sora si sta allenando a Chioggia. Il dg Mauro Gallo ha ribadito le conferme di Mazzetto, Moretto, Isotti, Mastroianni, Boscolo Gioachina e, praticamente, dell’intero pacchetto difensivo. Con le valigie in mano Olivieri, Pitteri e probabilmente Casagrande.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Oggi è il giorno di Perissinotto, ieri è stato quello di Brino. Il Belluno si divide tra cambio della guardia alla presidenza e il mercato dei fuoriquota. STASERA IL CDA – Oggi alle 18.30 è in programma la riunione del consiglio d’amministrazione dell’Ital-Lenti Belluno che sarà chiamata ad eleggere il nuovo presidente della società gialloblù. Chiuso il biennio di Livio Gallio («un’esperienza meravigliosa e non solo per i risultati sul campo» l’ha definita l’ex giocatore del Belluno), nominato nella primavera del 2013 poco prima dell’arrivo del duo Fardin-Vecchiato, a sua volta scelto per raccogliere il testimone da Sergio Carbonari, ora è arrivato il momento di un nuovo giro di boa. La palla passerà a Gianpietro Perissinotto, da anni vice e «uomo dei conti», alla cui nomina manca davvero soltanto l’ufficialità. Sempre questa sera il cda potrebbe poi parlare di budget, prendendo una decisione su come investire il premio (15 mila euro) per il secondo posto raggiunto nella classifica Giovani D valore. Prima però, il presidente. IL MERCATO – Intanto sarebbe stato trovato l’accordo per il tesseramento di Gabriele Brino. Classe 1997, portiere di proprietà del Bassano, bellunese doc, Brino è cresciuto moltissimo nelle ultime stagioni, giocate ai vertici del calcio giovanile nazionale con la maglia di numero 1 del club di proprietà di Renzo Rosso. Ora è arrivato il momento del salto tra i Seniores e tra le offerte della serie D, alla fine Fardin ha fatto quella valutata come migliore, battendo la concorrenza di Altovicentino e Delta Porto Tolle. Brino si giocherà la maglia di titolare con Davide Solagna, che ha l’«handicap» di avere un anno di più. Nel delicato equilibrio dei fuoriquota, oltre alla valutazione delle qualità tecniche, la carta d’identità ha un peso importante.

Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Il giorno di Gianpiero Perissinotto. Questa sera il consiglio d’amministrazione del Belluno si riunisce per eleggere il nuovo presidente e il nome di Perissinotto è il primo della lista. Dopo Sergio Carbonari e Livio Gallio dovrebbe toccare all’attuale vicepresidente, che non conferma la sua imminente elezione, anche se pare ormai cosa fatta. «Non è ancora detto – sorride Perissinotto – ma bisogna dire che non c’è la fila per questo ruolo. È una carica che comporta un certo impegno, sono riuscito a non farla per tanti anni. Il cda è convocato per questa sera, vedremo come andranno le cose». Che Belluno bisogna aspettarsi il prossimo anno? «Molto simile nella rosa a quello di quest’ultima stagione. Purtroppo Merli Sala è andato via, e lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto per noi in questi due anni. L’arrivo invece di Antonio Acampora promette bene e prenderà il posto come si sa di Andrea Radrezza». A che punto siamo sul mercato? «Con l’arrivo quasi certo di Nicola Calcagnotto credo che la rosa sia quasi a posto. Serviranno per ultimarla due o tre giovani. Non bisogna fare l’errore di fare una campagna acquisti troppo presto. In questi giorni, però, il direttore sportivo Augusto Fardin sta lavorando, sul suo taccuino ha sicuramente più di un nome». Dopo due anni ricchi di soddisfazioni, si può fare ancora meglio di così? «Lo sponsor l’anno prossimo ha chiesto il secondo posto quindi sì, dobbiamo fare meglio. Quando si comincia una nuova stagione l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi, se no rischi di fare una stagione non positiva. I presupposti per fare bene come negli ultimi due anni ci sono tutti, poi bisognerà vedere cosa dirà il campo. Il gruppo storico della rosa è rimasto, i ragazzi si conoscono bene e questa è una cosa fondamentale da cui partire». Nel frattempo il direttore sportivo Fardin è alla ricerca di un portiere classe 1997. Il primo nome sulla lista è quello di Gabriele Brino, ex gialloblù fino a due stagioni fa quando militava negli allievi del Belluno, e adesso in forza al Bassano di Lega Pro. Se Francesco Posocco dovesse essere trattenuto dalla Spal, che lo ha chiesto al Vittorio Veneto per la preparazione estiva e per poi valutare la possibilità di tenerselo, la società gialloblù sta cercando un sostituto che possa rimpiazzarlo.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) L’obiettivo è di ritrovarsi al via della prossima Lega Pro da ripescati. Tuttavia il Pordenone oggi come oggi è una società di serie D. Qualora si prefigurasse quest’ipotesi, la squadra neroverde dovrà investire e sudare per tornare in alto. Ci sono già club con intenzioni molto serie in Interregionale: il Delta Porto Tolle e l’Altovicentino su tutte, con quest’ultima che sta costruendo una vera e propria corazzata invincibile, basti pensare al “folle” sogno bianconero per l’attacco, ovvero Davide Moscardelli, ex serie A con Bologna e Chievo, ora a Lecce. Organico. Considerato che domenica scorsa si sono chiusi anche i play-off di serie D ed Eccellenza, è il caso di dare uno sguardo all’organico triveneto della quarta categoria nazionale. Attualmente ci sono 23 società: 6 in Friuli Venezia-Giulia, una in Trentino, 16 in Veneto, nessuna in Alto Adige. E’ chiaro che, il gruppone, sarà diviso. Ancora da stabilire come però: il criterio sarà scelto i primi giorni di agosto. E’ probabile che venga inglobata la trentina, la neopromossa Levico Terme. Per il resto, punto di domanda: le veronesi potrebbero passare nel girone lombardo, oppure quelle del Basso veneziano e del Rodigino emigrare nel raggruppamento emiliano-marchigiano. Tutti aspetti ancora da chiarire. Certo è che team friulani e del Veneto centro-orientale saranno assieme. Forza. E per il Pordenone, se parteciperà alla prossima serie D, sarà dura. Il Delta, ieri, ha praticamente chiuso per la punta della Sacilese Beccaro, uno dei giocatori più forti della categoria. L’Altovicentino sta allestendo un dream team: il tecnico ex liventino Zironell e buona parte della sua truppa, da Beccia a Boscolo, passando per Baggio e Favret. Non solo, confermate le punte Peluso e Gambino (materiale da 30 gol), ingaggiato un difensore come Politti, mentre per la porta si vuole l’estremo fuoriquota più forte, il portacolori del Fontanafredda Vicario. Il presidente Dalle Rive, che comunque guarda con interesse alla situazione del Real Vicenza, non vuole più sbagliare, dopo due cocenti delusioni consecutive. I ramarri, dovessero rassegnarsi alla D, dovrebbero provare subito a fare un mercato importante, magari puntando su gente d’esperienza come Nichele, ormai liberato dal Padova. Di certo non basteranno i galloni di unica retrocessa, in tal caso: la concorrenza ci sarà e pure agguerrita. Balla anche la Luparense, che potrebbe essere ripescata in D e che ha sistemato Pasa in panchina: è arrivato pure il pordenonese Giglio, col tecnico a Montebelluna la scorsa stagione. Pensieri futuri, a ogni modo. Adesso, nella testa dei neroverdi, c’è solo la Lega Pro.

Ore 18.30 – (Alto Adige) «Low profile» è il nuovo comandamento professato dalla chiesa di via Cadorna. “In serie B entro il 2015” dal vangelo secondo Baumgartner è un passo evangelico superato e la parola di Stroppa «il nostro obiettivo è la salvezza» sembra un principio costituzionale. Va bene il profilo basso ma l’Alto Adige due stagioni fa è stato a mezz’ora dalla serie B e l’anno prima si è fermato solo in semifinale con il Carpi che oggi è in serie A. L’Fc quindi ormai deve porsi obiettivi ambiziosi senza peccare di presunzione ma anche per venire incontro alle esigenze di una piazza che ha dimostrato di non accontentarsi di un’andatura entro i limiti urbani di velocità. Però le idee ancora non sono chiare anche perchè l’atmosfera in via Cadorna non è quella di una famiglia patriarcale. Alla fine Piazzi resta. L’opzione Bologna è tramontata e il direttore sportivo non ha alcuna intenzione di dimettersi. Certo, la convivenza non sarà facile ma Piazzi è un “fiammazzo”, conosce la fatica e sa reggere la pressione. Certo, sembra quasi la minoranza del Pd ma non farà un passo alla Civati. In questo contesto non è certo facile “fare” mercato anche perchè il budget non è dei più importanti ed inoltre mister Stroppa ha detto chiaramente di puntare ad avere in rosa giocatori “fatti” e non ragazzi con i pantaloni corti. Purtroppo non è stato possibile trattenere Martin che ha firmato un triennale a Pavia, mentre Campo è vicino alla firma col Piacenza. Tutto ruota attorno alla cessione di Manuel Fischnaller. La pista turca, esotica e romanzesca sembra tramontata ma è giunta un’offerta concreta da un’importante squadra di Lega pro che ha offerto 300mila euro per il cartellino e al giocatore un quadriennale da 65 mila euro. Non è una proposta indecente ma sicuramente in linea con il mercato italiano. In via Cadorna però sono convinti di poter arrivare a 500mila euro ma obiettivamente con le casse del calcio di italiano in debito di ossigeno non è certo molto realistica.C’è poi l’intenzione di trattenere Marras: l’accordo con lo Spezia ha i sigilli ma manca la volontà del giocatore. In uscita anche il baby bomber Manuel De Luca che potrebbe finire in Inghilterra per 70mila euro.

Ore 18.00 – (La Provincia Pavese) Tra il Pavia e Giovanni La Camera è un ritorno di fiamma. In maglia azzurra il centrocampista siciliano aveva giocato nel torneo 2012-13, quello in cui gli azzurri alla fine arrivarono ad una sofferta ma importante salvezza. Poi il passaggio in serie B in un torneo iniziato al Cittadella e finito al Padova. «L’ipotesi di tornare a Pavia, già ventilata a gennaio, era quella a cui tenevo perché conosco la piazza e anche le ambizioni di questa nuova dirigenza rispetto alla precedente esperienza – esordisce il centrocampista –. Non posso che ricordare positivamente anche la precedente stagione perché nonostante fosse stata difficile centrammo il traguardo della salvezza e mi diede modo di rilanciarmi tanto di trovare spazio in Serie B. Un’esperienza positiva a Cittadella, un po’ meno a Padova per come si è conclusa. Poi la scorsa estate sono passato alla Juve Stabia». La Camera è reduce dai play off di Lega Pro in un girone di ferro al Sud. La stagione come è stata ? «Eravamo partiti con un gruppo che era un mix tra esperti e giovani. Siamo riusciti a centrare l’obiettivo dei play off e per me è stata la quarta volta in carriera. Da giocatore, quindi, credo di aver raggiunto un traguardo importante, un traguardo che rappresenta continuità anche a certi livelli ed è importante». A proposito di responsabilità: a Pavia avrà oneri e onori. «L’esperienza di tanti anni in questi campionati, oltre che qualche passaggio in Serie B, mi attende della responsabilità sia per il ruolo che ricopro in mezzo al campo che quello che mi spetterà in squadra. Trovo tra l’altro un gruppo che ha fatto molto bene e che per pochi punti ha sfiorato il traguardo della promozione. E a quello che è stato creato nell’ultima stagione si stanno aggiungendo pedine per completare la squadra e fare ancora meglio. Un’avventura sicuramente stimolante proprio per gli obiettivi che la dirigenza si è posta». A questo proposito la scorsa annata si è parlato molto della dirigenza cinese che ha acquistato il Pavia. Lei ne avrà sentito parlare da Castellamare di Stabia, ma che idea si è fatto di questa nuova realtà imprenditoriale che ha investito nel calcio italiano? «Positiva perché queste persone che arrivano dalla Cina hanno portato una mentalità nuova nel mondo del calcio e motivazioni che mancavano. Se ne è sentito, e letto, molto. Quello che è importante è stato che alle parole sono seguiti poi i fatti con l’allestimento di una squadra subito competitiva che ha lottato fino all’ultimo per la promozione e per salire in serie B. Obiettivo che ora la stessa proprietà non nasconde di voler centrare nella prossima stagione». Il Pavia è stato affidato in panchina a mister Marcolini. Lo conosce? «Mi è capitato di parlarci qualche volta quando siamo stati avversari in campo. Mi ricordo di averci giocato contro con il Pavia nell’ultima sua stagione agonistica da calciatore. Ho un’immagine positive di Marcolini, di serio professionista e il suo curriculum parla da sé. Per iniziare la costruzione della squadra il mister giusto è il primo tassello e penso che il direttore Londrosi lo abbia fatto ingaggiandolo».

Ore 17.40 – (La Provincia Pavese) Trent’anni il prossimo settembre Marco Cristini è il classico giocatore in piena maturità calcistica. A Pavia ritroverà Michele Marcolini che ha avuto al Real Vicenza. Soddisfatto ? «Mi sono trovato benissimo con lui. E’ stata sicuramente una figura importante per la mia ultima esperienza calcistica e lo sarà sicuramente anche per il Pavia. Mi fa piacere perciò continuare un percorso con lui e con obiettivi ancora più alti». Appunto la serie B è il traguardo che la dirigenza del Pavia si è posto. Come lo affronta? «Sono contento sicuramente di avere un obiettivo così importante anche perché a trent’anni mi sento pronto anche per la mia carriera di puntare a qualche traguardo ancora più ambizioso». Sa che il Pavia ha sfiorato già l’impresa nella sua prima stagione della rifondazione. Ora lei fa parte dei tasselli che saranno messi ad una rosa che per la maggior parte sarà la base per costruire la squadra del futuro? «Il Pavia riparte sicuramente da nomi e da un’intelaiatura di squadra importante. Anche se in poco tempo la società ha fatto la scorsa estate un gran lavoro partendo da zero. Ora c’è solo da migliorare la rosa per fare ancora meglio». Chi è Marco Cristini ? Quali le caratteristiche che può offrire al Pavia? «Sono una mezzala di inserimento. Grazie a questa caratteristica che è la mia principale ho fatto diversi gol nelle ultime stagioni, 29 negli ultimi quattro campionati disputati. Non sono un centrocampista d’impostazione, ma uno che crea spazi e sa anche fare la fase difensiva». E’ vero che già a gennaio c’era stata la possibilità di approdare al Pavia ? «Ne avevamo parlato e nell’ultima partita disputata a gennaio prima della chiusura di mercato non ero sceso in campo contro la Pro Patria perché un trasferimento sembrava possibile. Poi il presidente del Real Vicenza non me lo permise e sono rimasto d’accordo con il Pavia di riparlarne a fine stagione quando comunque mi sarei liberato perché a scadenza di contratto. Ora, grazie alla serietà del Pavia calcio, l’opportunità si concretizza». Cosa potrà anche mister Marcolini dare in più a questo Pavia ? «Sa mettere a suo agio il gruppo ottenendo il massimo. Da tecnico giovane ha una concezione moderna del calcio. E’ poi ha un’esperienza da calciatore che ha giocato in Serie A». A farle da Cicerone sul Pavia è stato sicuramente suo fratello minore Andrea che ha vissuto qui una stagione importante… «Siamo molto legati, ci sentiamo ogni giorno. Sarà la seconda volta che ci troveremo a giocare insieme. La prima volta era stato a Cuneo quando lui si era affacciato alla Prima squadra ritagliandosi spazi sempre più importanti. Ora ci ritroviamo a condividere un’avventura molto ambiziosa. Andrea è cresciuto molto calcisticamente, ha acquisito sicurezza e maturità in quest’ultima stagione». Prima del ritiro ha un altro traguardo importante… «E’ vero, venerdì a Pinerolo mi sposo con la mia fidanzata Arianna e poi partiremo per il viaggio di nozze. Tornerò appena in tempo per una nuova avventura professionale».

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) Qualcosa di è mosso. Il Castiglione è ancora alla ricerca di fondi per poter partecipare al prossimo campionato di Lega Pro. Dopo le defezioni tra gli sponsor che hanno messo in discussione l’iscrizione, arrivano segnali incoraggianti. Da un lato c’è la possibilità di nuovi ingressi nel contesto del marketing rossoblù. Una boccata d’ossigeno che ancora non è ufficiale ma che è nell’aria. Il lavoro di convincimento portato avanti anche dall’amministrazione comunale ha mosso diversi canali. L’altro versante caldo è quello legato allo stadio. In caso di deroga per quanto riguarda la capienza del Lusetti (che dovrebbe essere ampliato fino a 3mila posti) si risparmierebbero circa 200mila euro, attualmente preventivati per l’installazione di una nuova tribuna. La Lega Pro infatti ha valutato positivamente i lavori di adeguamento già avviati a Castiglione e potrebbe concedere una deroga di un anno per aumentare i posti a sedere. Chiaramente però andrà rivisto anche il budget da destinare alla prima squadra.

Ore 16.40 – (Gazzetta di Mantova) Ultime ore, e stavolta è vietato scherzare, per il salvataggio del Mantova. La riunione di ieri sera ha portato, questo è forse il solo punto positivo, alla stesura di un verbale che costituisce la base per una proposta d’accordo elaborata direttamente da Musso e giudicata positivamente anche da Di Matteo, che avrebbe in Piervittorio Belfanti non un socio con pari diritto ma solamente un sostenitore (o sponsor). Tale progetto porterebbe ad una società rinnovata nella presidenza che verrebbe affidata a Musso, il quale la chiede come azionista di maggioranza (pur senza pretendere una percentuale di quote) e in ossequio al progetto predisposto da Sdl all’inizio della trattativa; si tratterebbe quindi dell’applicazione pratica di quanto sostenuto a Castellucchio, ovvero di una gestione allargata ad altre strutture imprenditoriali per una valorizzazione della realtà Mantova. Nei fatti il “sostegno” di Piervittorio Belfanti e l’eventuale supporto dell’imprenditore Guglielmo Cecchin, già socio in passato, sarebbero i soli esiti della cena di una settimana fa a Castellucchio, che verrà ricordata per le dichiarazioni di Serafino Di Loreto sulla volontà di conquista della serie A in soli 4 anni. Ed è con questi supporti che i partecipanti all’incontro, volenti o nolenti, devono fare i conti. E devono farli anche, indipendentemente dall’entità delle cifre che sono in ballo, con la possibilità che il revisore dei conti Nicola Radano compia l’unico gesto che gli compete: la consegna dei libri in Tribunale, che diventa inevitabile qualora nell’arco di poche ore non si raggiunga l’accordo. Di Matteo ha incontrato ieri Musso e Belfanti in centro, vicino al Lungorio, e riassume la situazione: «Il progetto in discussione riguarda in pratica l’allargamento della compagine societaria. Ciascuna componente presente, siano essi i bresciani o i mantovani o il sottoscritto che opera in sintonia con Piervittorio Belfanti, si assume un a parte delle quote ed una contemporanea partecipazione nel ripianamento del debito. Mi auguro che entro poche ore tutti approvino questo piano, a quel punto darò il via libera alla stipula dell’intesa a quelle condizioni». Chi ha visto a fine incontro Tirelli, unico socio mantovano presente ieri sera, lo descrive come particolarmente infervorato e poco incline ad accogliere il progetto: «Non mi pronuncio, ci siamo dati 24 ore per giudicare questa possibilità ma sinceramente vedo un futuro nero e ho una gran paura che si vada a finire male». Sandro Musso, che concorda nel ravvisare «ormai svanito» l’entusiasmo iniziale dei mantovani, si pronuncia in termini di maggiore fiducia: «Domani (oggi, ndr) sarò a Milano e non potrò presenziare ad un nuovo incontro ma se i mantovani e Di Matteo saranno d’accordo, per Sdl il documento verbalizzato da Quaglia va bene e quindi nelle prossime ore si può aprire un nuovo capitolo della storia del Mantova. Sono comunque molto preoccupato perché le cose da fare restano molte e il tempo cala».

Ore 16.10 – (Corriere della Sera, edizione di Brescia) Una cartelletta verde da 48 pagine su un tavolo rotondo. Lì, accanto, la scrivania. Là dietro un divano che ha conosciuto tempi migliori. Alle pareti un olio su tela raffigurante un fitto bosco, o forse una specie di roveto: una metafora del tema principale della chiacchierata di circa cinquanta minuti con Rinaldo Sagramola, occupante dal gennaio scorso del suddetto ufficio e amministratore delegato (nonché direttore generale) del Brescia Calcio. Partiamo dalla cartelletta verde: sopra sta scritto «ipotesi di stato passivo del Parma Calcio». Un oscuro roveto — ecco la metafora — dentro al quale non è finito solo il club gialloblù, che ha tempo fino a lunedì per salvarsi dai dilettanti, ma anche quello biancazzurro, il cui ripescaggio in B dipende direttamente dal vuoto che i ducali lascerebbero in caso di mancato acquisto. Direttore, come finisce questa storia? «Sono preoccupato, perché sto leggendo cose singolari sull’abbattimento del monte debiti. Crediti esclusi dalla curatela con motivazioni sorprendenti, relativi a incertezze su date e cause dei contratti. Date incerte? Che significa? Mi sembra molto strano. Ripeto: vigileremo sulla regolarità di questa procedura. Se avrò certezza di scelte fatte in barba alle norme, farò ciò che è giusto. Noi siamo stati penalizzati per aver pagato in ritardo 59mila euro. Essendo io l’amministratore ho il dovere di tutelare il patrimonio societario. In tutti i modi e a tutti i livelli». Scusi, ma sta pensando di citare in giudizio la Figc?
«Sto dicendo che, nel caso in cui il Parma venisse salvato, faremo tutti i passi che le normative interne alla federazione e non solo ci consentono. Andrò fino in fondo, potete giurarci». Torniamo alla sua, di società. Lei quanto guadagna? «Poco». Poco quanto? «Poco, molto meno di quanto guadagnavo altrove». Ok. Un primo bilancio dopo sei mesi sotto il profilo amministrativo-gestionale? «Purtroppo sono emerse spiacevoli e consistenti sorprese economiche circa i fornitori. Diciamo che, invece che la polvere sotto il tappeto, abbiamo trovato il tappeto sotto la polvere. Perciò dovremo chiedere un ulteriore sforzo agli azionisti». Ecco, gli azionisti. Chi sono? Finora ad esempio non è chiara per niente la figura di Bonometti, presidente Aib. Azioni sta o meno? Quattro secondi di silenzio. «Domanda particolare. Chiedetelo a lui. Io dico solo che attorno a lui si sono coagulate le forze che hanno permesso il salvataggio. Lui e il suo gruppo hanno un ruolo decisivo». Scusi, ma altri investitori bresciani, oltre alla famiglia Ghirardi, esistono? «Bonometti dice che ci sono. Non lo so, io non li ho mai visti». Sorride. Il ruolo di Ubi Banca? «Non è azionista, assolutamente. E non incide sulle scelte gestionali. Il debito nei suoi confronti verrà scadenzato a partire dal 2019». Parliamo di calcio. L’allenatore quindi sarà Boscaglia. «Possibile. Ci sono anche alternative. Ad ogni modo, vogliamo un tecnico che condivida il programma, giochi bene e avvicini i tifosi». Squadra. Ha rinnovato il contratto a Caracciolo per 3 anni, tantini per un 34enne. «Non è un azzardo. Quest’anno ha segnato 14 gol in 29 partite non allenandosi. Nei 3 anni futuri in B guadagnerebbe meno di quanto avrebbe preso in 2 col precedente accordo. Ha grandi motivazioni, ed è un attaccante importante. È stato il primo a voler restare indipendentemente dalla categoria». Gli altri senatori? «Abbiamo offerto a tutti la possibilità di risolvere prima del ripescaggio. Zambelli è l’unico che si è reso disponibile, e senza chiedere incentivi all’esodo. Confidiamo che gli altri facciano lo stesso». Campagna abbonamenti. C’è chi chiede indietro i soldi dell’anno passato. «Saranno prezzi rivisti al ribasso. E con una possibilità in più: se acquisti la tessera subito, prima dell’ipotetico ripescaggio, sarà ancora più economica». Ultima domanda. In città c’è chi si sta muovendo per creare un Supporter Trust, un comitato dei tifosi che assista il club. Come la vede? «Positivamente. La figura già introdotta dello Slo aveva questa finalità. Non ci sarebbe nessun problema ad aprire a organismi più strutturati. Una società di calcio deve essere una casa di vetro, trasparente. Chiaro, una tifoseria non può fare le veci del padrone solo perché paga un biglietto, ma può dialogare in maniera anche stabile con la società».ù

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Korablin continua a non farsi vivo, Scibilia e gli ultras aspettano il neo sindaco Brugnaro. È sempre pericolosamente appeso ad un filo il futuro di un Venezia che, a meno di due settimane dal termine del 30 giugno per sopravvivere restando in Lega Pro, deve ancora ricevere la benché minima e concreta rassicurazione dal suo presidente. A fronte della situazione di grave emergenza ieri il dg Dante Scibilia ha cercato un contatto con Luigi Brugnaro (che oggi a Ca’ Farsetti riceverà la sua Umana Reyer) nella speranza di poterlo relazionare sulla crisi del club arancioneroverde. «Sì, ho avuto un contatto con un membro dell’entourage del sindaco e attendo che mi fissino un appuntamento – si è limitato a dire Scibilia -. Korablin? Non ho sentito nessuno e non ho novità». Yury Korablin la scorsa settimana aveva garantito che entro il weekend una prima tranche, del milione di euro necessario a saldare gli stipendi dei tesserati e i debiti nei confronti dell’Erario, sarebbe entrata nelle casse societarie. Una promessa a vuoto, motivo per cui anche gli ultras della Curva Sud stanno pensando al sindaco Brugnaro come unico possibile salvatore del Venezia. «Lo invitiamo a venirci a trovare sabato al Penzo in occasione del Torneo dei Bambini – spiegano i tifosi -. Ci farebbe piacere essere ascoltati per qualche minuto e renderlo partecipe della nostra grande preoccupazione per la latitanza di Korablin. Il sindaco Brugnaro è uno sportivo e ora è parte in causa, perché in caso di mancata iscrizione alla Lega Pro lui avrebbe un ruolo decisivo per far salire un Venezia quantomeno sulla scialuppa di salvataggio della serie D». Sabato 20 giugno dalle ore 9 sul prato del Penzo si disputerà il 1. Torneo dei Bambini il cui obiettivo è avvicinare i più piccoli e le loro famiglie ai colori arancioneroverdi. L’ingresso sarà gratuito sia per assistere alle partitelle delle 20 squadre giovanili ad oggi iscritte (in campo anche i ragazzi dell’Anffas cittadina) sia per la sfida delle ore 15 tra ultras e Vecchie Glorie lagunari come Collauto, Scantamburlo, Pradolin, Piovesan, Marangon, Aprea, Bocalon e D’Appolonia.

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un’altra giornata di silenzio, passata in attesa di un cenno da Mosca che non è arrivato. Così come non è arrivato alcun bonifico. Sono passati dieci giorni da quel lunedì 8 giugno, nel quale il presidente Korablin aveva preso formale impegno di versare al più presto (entro la fine della settimana) almeno una parte dei soldi necessari a chiudere le pendenze e ad iscrivere la squadra in Lega Pro. Da quel giorno più nulla, se non una telefonata avuta tra il dg Dante Scibilia e un collaboratore del presidente che ha gettato più ombre che luci sul futuro del Venezia: quello che doveva essere un pagamento ormai in arrivo, si è tramutato in un vago «pagherò». E il tempo stringe. Le scadenze si avvicinano: stipendi, contributi e ritenute dell’ultima tranche da versare, pregresso da saldare e che è costato un ulteriore deferimento, poi c’è la fideiussione di 400mila euro da versare entro il 30 giugno per iscrivere la squadra alla Lega Pro. Ma nonostante le pressioni della dirigenza all’indirizzo della proprietà, nulla si muove. Ogni giorno il dg Scibilia chiama i collaboratori del presidente per sapere se vi siano novità e ogni giorno la risposta è «niet». Non si capisce se Korablin sia al lavoro con i suoi soci per reperire le risorse necessarie o stia meditando una «exit strategy». Ma in questo caso il tempo è davvero minimo per poter pensare di trovare qualcuno disposto a rilevare il Venezia, con la disponibilità di mettere sul piatto almeno un milione e mezzo per coprire i debiti e far avviare la nuova stagione. In questa incertezza ha già fatto le valigie mister Michele Serena, così come a breve dovrebbe salutare Andrea Raimondi, richiesto da Brescia e Pavia.

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Otto giorni per vivere o morire, riaffacciarsi per miracolo in Lega Pro, ripartire ancora una volta dalla serie D oppure sparire dalla mappa del calcio italiano. Nessun segnale di vita da parte del presidente Yuri Korablin, nessun contatto con Mosca e niente denari in arrivo dalla Russia. Ma questa speranza ormai è ridotta al lumicino. Otto giorni per reperire il denaro, otto giorni per sanare le vecchie pendenze, quel milione e mezzo necessario per “tappare” i buchi del passato e pensare solo all’iscrizione e alla fidejussione di 400 mila euro. Otto giorni perchè la data fissata per saldare le pendenze è giovedì 25 giugno, mentre per l’iscrizione ci sarebbe tempo fino al martedì 30. La sensazione è che la rassegnazione stia per prendere il sopravvento nella stanza dei bottoni del club di via Torino. «Nessun segnale da Mosca», ha puntualizzato ieri il direttore generale Dante Scibilia come se Korablin avesse decisso di sbarazzarsi del giocattolo di cui era entrato in possesso nella primavera del 2011 acquisendo la società dal compianto Enrico Rigoni. Da tre giorni Venezia ha un nuovo sindaco, Luigi Brugnaro, presidente della Reyer, uomo di sport e inizialmente coinvolto nel 2005 anche nella rinascita del club arancioneroverde dopo il primo fallimento quando acquistò il 5% delle azioni, mentre la maggioranza era nelle mani del duo Marinese-Poletti. «Non ho avuto alcun contatto diretto con il neosindaco» ha precisato Dante Scibilia, «ma mi sono messo in contatto con alcune persone dell’entourage di Brugnaro che metteranno al corrente il sindaco sulla necessità di un incontro per illustrargli la situazione e vedere se è possibile fare qualcosa. Non c’è ancora un appuntamento definito, devono farmi sapere». Il tempo, comunque, stringe: nel 2005 il sindaco Cacciari ebbe un ruolo determinante nell’individuare nella famiglia Marinese il nucleo vitale sul quale ricostruire dalle fondamenta anche la società calcistica con tanto di presentazione ufficiale della squadra a Ca’ Farsetti in piena estate. Adesso nessuno si fa avanti, ogni tanto rispunta la voce che vedrebbe interessati al Venezia i dirigenti del Real Vicenza, stanchi di spendere per una squadra che in città non interessa, ma in realtà la voce non è mai stata confermata. Il problema è che chiunque volesse il Venezia deve parlare direttamente con Korablin, il quale se ne guarda bene dal farsi vivo in città, con il risultato di scoraggiare ogni tentativo. Si parla anche di una ipotesi per creare una società pronta a subentrare alla attuale nel momento in cui i tempi per il russo fossero definitivamente scaduti. Una ipotesi che potrebbe permettere al Venezia di ripartire dalla serie D. L’unico che in questo caso può confermare o smentire sarebbe solo il d.g. Scibilia.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Altra giornata grigia a Vicenza. E soprattutto in casa Real Vicenza. Nessuna novità. Il silenzio della città della Marca continua. Un silenzio che sta diventando logorante e sembra essere un vortice che trascina lentamente la società biancorossa verso l´oblio. Ancora qualche giorno prima che le speranze di Diquigiovanni e il suo staff si spengano definitivamente, almeno per quanto riguarda la possibilità di vedere l´imprenditore vicentino ancora attivo nel mondo del pallone. Se entro venerdì non dovessero arrivare buone nuove, la strada per Treviso non sarà più percorribile. Ma ha senso crederci ancora? L´Acd Treviso va dritto per la sua strada e continua a sfornare nomi che andranno a comporre la rosa dei biancocelesti. Ma questo si sapeva: nessuna collaborazione tra la società trevigiana e il possibile club guidato da Diquigiovanni. L´incontro della settimana scorsa con l´amministrazione della Marca aveva fatto sperare a dei ripensamenti da parte del primo cittadino Giovanni Manildo. Anche i tifosi biancocelesti, dopo un iniziale rifiuto verso Diquigiovanni, sembravano aver cambiato idea e la spaccatura dei sostenitori nella città della Marca sembrava aver dato ulteriore forza al vicentino. Oggi la fiaba di Diquigiovanni sembra però puntare dritto verso la fine. Il principe azzurro non ha trovato la sua principessa: a Vicenza l´amore non è stato corrisposto, a Treviso, almeno fino ad ora, il progetto del patron del Real non sembra avere avuto successo. Intanto, dopo l´addio di Marcolini, arriva l´ufficializzazione di un´altra partenza tra le file del Real: Marco Cristini,
centrocampista biancorosso, segue il suo mister e approda proprio a Pavia dove sarà quindi allenato ancora da Marcolini.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nessun annuncio ufficiale, ma la strada è segnata. Antonino Asta lascerà il Bassano e con lui se ne andranno anche Federico Furlan e Nicola Bizzotto, entrambi in scadenza di contratto. Il tecnico di Alcamo ha avuto un primo colloquio con la dirigenza in cui ha confermato la volontà di non proseguire il rapporto e oggi dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale del suo addio. Al momento non ha accordi con nessun club, ma la pista Novara, molto più di quella che porta a Vicenza, va tenuta in grande considerazione. Asta ha mantenuto un ottimo rapporto con la proprietà e la dirigenza, manifestando sempre passo dopo passo con grande chiarezza gli sviluppi della situazione. Al suo posto arriverà quasi certamente Stefano Sottili, ex Varese e Venezia. Se andranno anche Furlan e Bizzotto, entrambi in scadenza, mentre Iocolano ha quattro offerte (fra cui Novara e Padova): «Confermo l’interesse del Padova per Nicola che va in scadenza di contratto – spiega l’agente di Bizzotto, Vincenzo Rispoli – così come quello di due società di B: il ds biancoscudato De Poli è venuto a vederlo diverse volte».

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Premessa obbligatoria. A oggi farsi illusioni è una perdita di tempo, più avanti chissà, ma dovrebbe scoppiare una rivoluzione. Tuttavia Renzo Rosso è stato chiarissimo. «Faremo domanda di ripescaggio, mi sembra il minimo ha detto il Grande Capo ho già incontrato il presidente Figc Tavecchio. Tuteleremo sino in fondo i nostri diritti». Dal canto suo, l´assessore al Bilancio, Angelo Vernillo gli viene incontro. «Da parte della municipalità c´è totale disponibilità ad intervenire sullo stadio», assicura. Intanto la B evaporata in volata muta gli scenari di squadra e staff. Asta nelle prossime ore firmerà un biennale proprio col Novara che gli ha promesso un organico da playoff per la A. Tonino non si è commosso ai cori Resta con noi, intonati dalla tifoseria l´altra sera nella festa di piazza, era una decisione presa già da settimane. Il guaio è che lo seguirà con ogni probabilità Alessandro Dal Monte, il preparatore atletico di Pove, artefice dell´exploit fisico dei giallorossi che hanno corso ininterrottamente dall´inizio alla fine. Partisse anche lui, ormai pare una formalità, potrebbe essere promosso al suo posto Pegoraro, brillante preparatore della Berretti. Così, per rilevare Asta, è tutto pronto per l´investitura di Stefano Sottili, toscano di Figline Valdarno, che perso 12 mesi fa il ballottaggio per la panchina virtussina proprio con Asta, si prende ora la sua rivincita firmando un annuale dopo averlo battuto 2 anni fa col Venezia nella finale per la C1. Contestualmente il dg Werner Seeber ha sottoscritto il prolungamento di contratto sino a giugno 2016 per il quarto anno da general manager. Quanto alla squadra sarà difficile trattenere i pezzi più pregiati: capitan Iocolano potrebbe seguire Asta a Novara (in tal caso però i piemontesi devono sganciare fior di quattrini, poiché Ioco è ancora sotto contratto), mentre lo stesso Novara punta Furlan, in scadenza e in uscita. Inoltre il pararigori Grandi e Ingegneri torneranno per fine prestito al Cesena e in partenza ci sono pure Casarini e Spadafora. In scadenza ci sono altresì Toninelli, Bizzotto, Priola e Semenzato: il Padova mira Bizzo, Priola, Iocolano e Furlan, anche se con Bizzotto e non solo con lui la società lavorerà per allungare l´accordo. Non solo: Pietribiasi e Cattaneo sono vicini al rinnovo, mentre Davì, legato sino al 2016 come Nolè, e Proietti (addirittura 2017) rimarranno al pari di Zanella, Stevanin e Maistrello, in dubbio Cortesi. In vista il prolungamento col portiere Rossi. Infine Cenetti è vincolato sino al 2016 è un pallino di Sottili ma piace a Livorno e Modena in B.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il ritorno di Pablo Cosentino in Italia previsto nella giornata di oggi rappresenterà un punto di svolta per il futuro del Vicenza. Il numero due del Catania, infatti, incontrerà Pasquale Marino per mettere nero su bianco il ritorno dell’ormai ex allenatore biancorosso in Sicilia. Una volta rescisso il contratto con il Vicenza, il ds Paolo Cristallini stringerà i tempi per il nuovo allenatore per la stagione 2015-2016. Fra i nomi più caldi, spicca quello di Carmine Gautieri, ma sono in corsa pure Domenico Di Carlo e Walter Novellino, mentre Antonino Asta (molto chiacchierato nei giorni scorsi) non è stato contattato direttamente, anche se piace come profilo. L’outsider di lusso che potrebbe sparigliare le carte è Vincenzo Torrente: «Tutti i nomi che sono stati fatti in questi giorni – spiega Cristallini – sono più o meno plausibili. Mi sento di escludere soltanto quello di Guidolin, che è fuori dalla nostra portata. Decideremo in qualche giorno, prima dobbiamo risolvere il contratto di Marino». Dalla scelta dell’allenatore dipenderanno tutte le strategie di mercato, a cominciare dalla cessione di Andrea Cocco (più Pescara che Cagliari). Nel frattempo è di ieri la notizia che è stato raggiunto un accordo con San Vito di Cadore per il ritiro estivo: le date non sono ancora state ufficializzate, così come non ci sono ancora le firme. L’intesa con il Consorzio Cadore e Dolomiti, tuttavia, è stata raggiunta su tutto il fronte e, a questo punto, non sembrano esserci più dubbi. Il Vicenza ha «soffiato» San Vito alla Salernitana di Claudio Lotito che dovrebbe cambiare destinazione e anche zona, avendo rifiutato per gli alti costi le alternative Sappada e per altre motivazioni logistiche Domegge.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Cambio della guardia alla guida della Primavera. La notizia non ha ancora il crisma dell´ufficializzazione ma il club di via Schio sembra aver ormai deciso di affidare la panchina della squadra di punta del settore giovanile ad un altro ex biancorosso, Daniele Fortunato.Sarà il centrocampista del Vicenza anni ´85-´87 (61 presenze per lui e 5 reti) ad ereditare la guida della Primavera da Massimo Beghetto. La società biancorossa infatti pare considerare concluso il ciclo di lavoro dell´ex mancino della squadra di Guidolin.Risolte le questioni di carattere contrattuale legate all´uscita di scena di Beghetto (già vice di Maran e poi anche allenatore della prima squadra per un breve periodo tra il Cagni-1 il Cagni-2 nel 2011-12 insieme a Manlio Zanini) il compito di rilanciare la Primavera toccherà appunto a Fortunato.L´ex centrocampista ai tempi di Giorgi e poi della sfortunata stagione della retrocessione con la staffetta Burgnich-Magni in panchina, oggi ha 52 anni e con i giovani ha maturato una lunga e proficua esperienza nell´Albinoleffe, la squadra di di cui è stato vice-allenatore con Mondonico e, quando quest´ultimo ha dovuto fermarsi per motivi di salute, anche responsabile della prima squadra ai tempi in cui Andrea Cocco aveva firmato in B il suo record di gol in serie B (12) prima di batterlo largamente quest´anno in biancorosso. Fra l´altro proprio Cocco era stato chiamato in Portogallo l´anno scorso da Fortunato, che ha allenato da gennaio a giugno il Beira Mar, in seconda serie.Per Fortunato, che è papà di Stefano, già portiere del Vicenza, quest´anno a Venezia e l´anno prossimo ad Arezzo, si tratta di un ritorno a casa.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Sarà il ritorno in sede del presidente Antonino Pulvirenti a sbloccare la situazione che tiene in mezzo al guado Vicenza e Catania sulla questione-Marino? Probabile, il presidente del club siciliano ha un rapporto personale da dieci anni con l´allenatore di Marsala, dai tempi in cui lo chiamò alla guida della squadra rossoazzurra, guidata fino alla serie A. Ed è proprio per bissare quel successo che il Catania ha deciso, dopo un´annata fallimentare, di affidarsi di nuovo a don Pasquale, come non hanno mai smesso di chiamarlo laggiù, dove è benvoluto da tutti.Il problema, come è bene noto, è che Marino ha un contratto che ancora lo lega al Vicenza e che non è stato ancora rescisso, ragione per la quale non si può arrivare alla firma con il Catania. E il problema è anche che la società etnea non solo vuole puntare su Marino ma su un bel gruppetto di biancorossi, protagonisti della straordinaria galoppata fino al terzo posto finale in campionato e poi a un passo dalla finale playoff per la serie A.Tra questi giocatori c´è per esempio Moretti, che è già un giocatore del Catania, ma girato un anno fa al Vicenza in prestito con diritto di riscatto a favore del club di via Schio e di controriscatto per il Catania. E siccome il Vicenza è disposto a riscattare Moretti, evidentemente serve che il Catania metta sul piatto i soldi per riportarselo a casa se vuole. E, a questo punto, in una trattativa più generale, i soldi per Brighenti, altro giocatore del Vicenza sul quale i siciliani hanno messo gli occhi e forse anche pure Giacomelli.Ed ecco che il rilascio di Marino, attraverso una rescissione del contratto tuttora in essere con il Vicenza, diverrà realtà solo nel momento in cui il club di via Schio avrà, diciamo così, valorizzato a vantaggio delle proprie l´intera operazione.Quando aprirà i cordoni della borsa il Catania? Questo dipende non solo da Pulvirenti, il presidente-proprietario, ma anche da Pablo Cosentino, ex procuratore dei tanti sudamericani che hanno riempito l´organico del club siciliano nelle ultime stagioni e poi diventato l´amministratore delegato del club. Quindi serve anche il suo via libera per trovare la quadra e non è detto che sia proprio semplicissimo. Certo è che nè Vicenza nè Catania possono permettersi di restare troppo in mezzo al guado con la questione-allenatore. Un accordo si troverà per forza.A quel punto il Catania si riprenderà Marino per provare la scalata alla massima serie e il Vicenza a sua volta, magari con qualche disponibilità in più, potrà dedicarsi alla scelta del successore del tecnico di Marsala.La vicenda va sbloccata anche perché le due società devono cominciare ad agire sul mercato e ovviamente le operazioni vanno condotte in sintonia con chi dovrà poi guidare la squadra e dunque in base al modulo di gioco preferito dall´allenatore e alle sue priorità di scelta dei giocatori nei diversi ruoli.Dunque toccherà a Pulvirenti fare la mossa in grado di sbloccare il domino, il Vicenza (e anche chi cura gli interessi di Marino, cioè il suo manager) hanno già chiarito a sufficienza le loro posizioni e le rispettive esigenze.L´intesa sull´asse Vicenza-Catania potrebbe produrre dei risultati non solo nel trasferimento in Sicilia di alcuni biancorossi, ma anche nella direzione contraria, come dimostrato del resto la scorsa stagione proprio con l´operazione-Moretti.

Ore 12.00 – (Gazzettino) «Si continua a lavorare per il Cittadella». È lo scarno, laconico comunicato che la società granata ha diramato nella serata di ieri, dopo che l’ennesimo confronto in sede tra il presidente Andrea Gabrielli e Stefano Marchetti non ha prodotto novità sul fronte rinnovo o separazione. Bocche cucite, nessuno parla con il mondo esterno: mai in passato si era vissuta una situazione del genere, uno “stallo” che lascia perplessi anche i tifosi che si trovano spaesati. Lo stesso presidente Gabrielli ha detto di voler costruire un Cittadella che possa lottare per l’immediato ritorno in serie B, ma ci si chiede come ciò possa essere possibile se non ancora non è stato deciso il nome del direttore generale. I giorni passano, le prime scadenze (diritti e comproprietà) si avvicinano. E se Marchetti dovesse essere scelto dal Carpi – la ragione principale per i continui rinvii – il suo successore si troverebbe a fare i conti oltre che con la scelta dell’allenatore anche con una rosa di giocatori che potrebbe essere davvero stravolta.

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Dal 22 maggio al 17 giugno è trascorso quasi un mese e neppure ieri, nonostante le rassicurazioni arrivate pure dall’interno del club, si è saputo il destino di Stefano Marchetti (secondo da destra ). A metà pomeriggio il patron del Carpi Stefano Bonacini, con un breve messaggio, ha fatto sapere che entro domani prenderà una decisione sul direttore sportivo che raccoglierà l’eredità di Cristiano Giuntoli, passato al Napoli: «Non ci sono novità – sottolinea Bonacini – ma di sicuro entro giovedì (domani, ndr ) deciderò il nome del nuovo direttore sportivo». Quasi contemporaneamente Marchetti ha incontrato il presidente Andrea Gabrielli. Tanto per cambiare, bocche cucite fra i diretti interessati, se non un generico «stiamo lavorando per il Cittadella». La telenovela sta spazientendo la tifoseria, che non gradisce il continuo protrarsi dell’impasse e teme uno stallo nocivo alla squadra. Ma dalla società granata fanno sapere che comunque si stanno mandando avanti le operazioni, a cominciare dalla definizione della comproprietà con il Torino di Filippo Scaglia. Difficile capire quante possibilità abbia Marchetti di diventare il nuovo ds del Carpi. Con lui in corsa ci sono anche Sogliano, Romairone e la new entry Fusco. Dovesse partire, per adesso c’è una rosa di tre nomi (Zocchi, Gibellini, De Franceschi) per la sua sostituzione, ma non sono esclusi altri ingressi.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Nel tardo pomeriggio, intorno alle 19, è stato invece il turno di Thomassen ad avere un colloquio con De Poli. Nessun procuratore per lui, il difensore danese ha gestito in prima persona le operazioni. In questo caso, però, per l’eventuale riconferma c’è da aspettare ancora un po’, come ha spiegato il diesse biancoscudato al termine dell’incontro. «Ci dobbiamo risentire nei prossimi giorni, diciamo che al momento siamo 50 e 50. Abbiamo parlato, ma ci sono alcuni dettagli che devono essere verificati nuovamente e dobbiamo farlo con calma». Dettagli di natura economica? «Ripeto, dettagli. Dan partirà domani (oggi, ndr) per la Danimarca e starà via una settimana, siamo d’accordo che gli farò una telefonata nei prossimi giorni». Thomassen, quindi, al momento resta nel gruppetto dei biancoscudati che sono ancora sotto valutazione e che comprende anche Zubin e Segato. Ne faceva parte anche Niccolini, ma nel suo caso i nodi sono stati sciolti.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Nel gruppo che affronterà il prossimo campionato il difensore ritroverà un buon numero di vecchi compagni. «È importante mantenere l’ossatura della squadra, consente di portarti dietro l’entusiasmo per aver vinto un campionato. Il fatto di conoscersi già, è una cosa molto importante». In Lega Pro dovrà vedersela con attaccanti più temibili rispetto a quelli incontrati quest’anno. «Le pressioni non mi spaventano. Sappiamo che ci aspetta un altro tipo di campionato, ma lavorando al meglio e facendo le cose nel modo giusto possiamo toglierci delle grandi soddisfazioni». Anche se il ritiro di Pieve di Cadore scatterà tra un mese (18 luglio) Niccolini è già al lavoro. «Sto andando in palestra per mantenermi in forma e per farmi trovare pronto quando inizierà la preparazione».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ecco proprio De Poli sulla conferma di Niccolini: «Siamo soddisfatti, è un giocatore che conosciamo bene e rappresenta uno dei puntelli della squadra dai quali ripartire». Il difensore non si è incontrato fisicamente con il direttore sportivo in sede, per lui era presente il procuratore (padovano) Leonardo Benelle. «Sono contentissimo, era quello che volevo – esordisce – Ho vissuto con tranquillità questo periodo in attesa delle valutazioni della società, e sono felice che mi sia stata rinnovata la fiducia». La stagione scorsa Niccolini aveva lasciato il Pordenone in Lega Pro per sposare il progetto del Padova, adesso torna nei professionisti proprio con i biancoscudati. «È una soddisfazione doppia e un grande motivo d’orgoglio vincere il campionato ed essere confermato per poter dimostrare il mio valore anche nella categoria superiore».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Un altro rinnovo e una mezza fumata bianca, entrambe nel pacchetto arretrato. Daniel Niccolini ha raggiunto l’intesa ieri con De Poli, sottoscrivendo un nuovo contratto fino a giugno 2016, mentre nel faccia a faccia successivo avuto da Dan Thomassen con il direttore sportivo non si è evidentemente arrivati a trovare la “quadra” visto che la trattativa è stata rinviata ai prossimi giorni. Niccolini si aggiunge alla lista dei biancoscudati che hanno già sottoscritto il rinnovo nei giorni scorsi, ossia Petkovic, Cunico, Amirante, Dionisi, Ilari e Petrilli. Senza dimenticare l’ingaggio del nuovo portiere Favaro. Otto giocatori che cominciano a dare una fisionomia alla squadra dell’anno prossimo, anche se il lavoro che attende il diesse è ancora molto lungo.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Per lui, che dopo due anni con l’Este sembrava sul punto l’estate scorsa di finire in Eccellenza col Campodarsego, ritornare nei prof a 34 anni sarebbe una favola a lieto fine: «Sono contento che la società voglia confermarmi, lo apprezzo molto. Sinceramente sapevo di aver fatto una buona stagione, quindi da un certo punto di vista quasi me lo sentivo: quando mi è stato dato il modo di scendere in campo credo di aver dimostrato di essere all’altezza degli altri miei compagni, e il mio apporto è sempre stato massimale anche quando non sono stato chiamato in causa». E la sua storia avrebbe molti tratti romantici: dopo aver esordito da giovanissimo in Italia, proprio con la maglia del Padova, con una promozione dalla quarta alla terza serie (ma allora erano ancora C/2 e C/1), a distanza di più di dieci anni potrebbe compiere il medesimo salto, tornando in una categoria importante con una maglia che per lui ha sempre avuto un sapore speciale. Dalla Champions col Copenaghen, alla D ad Este: «Sono ottimista», sorride, «Ci sono tutti i presupposti per chiudere».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’accordo è stato trovato ieri allo stadio Euganeo dal diesse De Poli e dal procuratore del giocatore, Leonardo Benelle, ed è stato poi annunciato in maniera inusuale, ovvero attraverso il profilo Facebook ufficiale della società biancoscudata. De Poli, raggiunta l’intesa, l’ha immediatamente comunicato al diretto interessato: «Niccolini è felice di rimanere, abbiamo parlato insieme e poi ha avuto modo di ringraziare al telefono anche l’allenatore», ha detto il direttore sportivo. IN SOSPESO. Per Dan Thomassen, invece, il rinnovo è sulla buona strada ma non è ancora sicuro: il giocatore vuole rimanere, la società è ben lieta di tenerlo, manca ancora l’accordo economico per la fumata bianca. «Abbiamo fatto una prima chiacchierata», ha spiegato il centrale danese all’uscita dall’Euganeo poco prima delle 20, «Io sono ottimista: non abbiamo ancora trovato l’accordo ma ci siamo scambiati i nostri punti di vista, e ci risentiremo nei prossimi giorni».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sembrava che con i rinnovi contrattuali il capitolo fosse chiuso: dopo i sei già annunciati, e quello di Sebastiano Aperi da discutere nelle prossime settimane ma comunque dato quasi per certo, l’ossatura della squadra per la prossima stagione era già arrivata a buon punto. E invece ieri pomeriggio è arrivata solo un’altra conferma… e mezza. Daniel Niccolini sarà un giocatore biancoscudato anche nella prossima stagione, e probabilmente anche Dan Thomassen. Per il centrale fiorentino l’accordo è stato raggiunto ieri pomeriggio, quanto al difensore danese, invece, bisognerà attendere ancora. SU FACEBOOK. Il primo difensore centrale dell’anno prossimo sarà dunque un altro fedelissimo di Carmine Parlato. Daniel Niccolini ha raggiunto l’accordo per il rinnovo contrattuale per un’altra stagione, e sarà uno degli elementi che costituiranno la retroguardia in Lega Pro.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In avanti si continua a lavorare sulla punta di diamante, Neto Pereira del Varese, ma la situazione è tutta da decifrare. Due sono le certezze: il Padova gli sta facendo una corte serrata, e il Varese non lo mollerà facilmente. Anzi: la prima telefonata partita dai nuovi proprietari libanesi, prima ancora che ai possibili nuovi allenatore e diesse, è arrivata proprio al capitano. Il brasiliano ora dovrà decidere: il Padova ha messo sul piatto un’offerta inferiore rispetto a ciò che percepisce a Varese, ma se dopo cinque stagioni e mezza in Lombardia arriverà la voglia di cambiare aria, starà a lui chiedere la rescissione.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La linea mediana ruota attorno a quattro nomi: molto probabilmente, saranno due di questi a comporre una delle due coppie di centrali, mentre l’altra sarà quasi certamente organizzata su due “under” degli otto che andranno inseriti in rosa. Il primo è quello, ormai dichiarato, di Carlo De Risio: classe ’91, ex Martina ma di proprietà del Benevento, è uno dei primi obiettivi per il centrocampo, ma strapparlo alla società campana (e alla concorrenza soprattutto della Casertana) non sarà impresa facile. Il secondo nome, invece, non è ancora stato svelato: c’è un’altra trattativa aperta che porterebbe ad un centrale di categoria, il cui nome è stretto nel massimo riserbo. E poi ci sono i due outsider: uno è Nicola Segato, il cui futuro è ancora incerto visto che la società sul suo conto sta ancora decidendo il da farsi; l’altro è quello, novità delle ultime ore, di Stefano Pozza dell’Altovicentino: classe ’87, aveva già un mezzo accordo con il Levico neopromosso in Serie D, ma il Padova l’ha messo in preallarme, e se arriverà la chiamata “vera” non ci penserà due volte.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due obiettivi per la difesa, quattro nomi attorno ai quali ruotano le trattative a centrocampo, e poi c’è l’attaccante. Il Padova, che fino all’1 luglio non potrà sottoscrivere alcun contratto, vuole comunque mettere già le mani su alcune pedine fondamentali per la prossima stagione, per lo meno strappando accordi di massima. Magari già entro una decina di giorni: le trattative entrano nel vivo. Difesa. Anche se i contatti sono serrati, per le retroguardia gli ostacoli sono tanti. Fabrizio De Poli ha sul taccuino due nomi anzi tutto: Marcus Diniz e Nicola Bizzotto. Il primo, ex Lecce ma ora svincolato, avrebbe espresso la preferenza per un’esperienza in un campionato estero, ma fino all’ultimo si proverà a fargli cambiare idea anche se non sarà affatto facile. Così come non lo sarà per Bizzotto, difensore centrale che ha appena sfiorato la Serie B col Bassano e che è in scadenza di contratto: De Poli vorrebbe farne il perno della difesa, la trattativa è aperta ma c’è una folta concorrenza.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) In standby anche l’affare Arcidiacono (in scadenza di contratto con il Martina e cercato con insistenza dal Matera e dal Pisa), più difficile arrivare a De Risio (Benevento) per il rilancio della Casertana. Ieri, intanto, sono arrivate le prime notizie sul futuro del centravanti del Varese Neto Pereira. Il brasiliano, 36 anni, ha ancora un anno di contratto con il club lombardo, che lo vuole blindare. Il Padova aspetta, così come il Feralpi Salò: sono le due società che hanno mosso i passi più consistenti verso il capitano varesino. Fra i giovani piace molto Cauz, laterale sinistro dello Spezia e si seguono Tentardini e Bearzotti della Primavera del Verona. Da sottolineare che, per motivi burocratici, prima del primo luglio non sarà possibile procedere formalmente ai tesseramenti dei giocatori eventualmente acquistati. A centrocampo sono stati proposti anche Mehmet Hetemaj, nell’ultima stagione al Monza e Michel Cruciani, centrocampista classe 1986 della Casertana.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Il Padova? Confermo l’interesse, così come quello di due società di B: De Poli è venuto a vederlo diverse volte. Stiamo valutando la soluzione migliore per Bizzotto, fra l’altro con De Poli ho un eccellente rapporto, visto che ci conosciamo dai tempi di Genova, quando lui era dirigente rossoblù. Vedremo nei prossimi giorni». Situazione diversa per Simone Iocolano e Giacomo Cenetti. Entrambi vorrebbero cambiare aria, ma avendo un altro anno di contratto eventualmente dovranno avere il via libera dal dg del Bassano Werner Seeber. Iocolano potrebbe seguire Asta a Novara, ma ha altre due proposte dalla B, Cenetti piace a Livorno e Modena ma il Padova ha chance concrete di arrivare alla fumata bianca. Oltre che a Bassano, si guarda anche a Cittadella, meglio, al Cittadella fresco di retrocessione dove Sgrigna rimarrà soltanto in caso di permanenza di Stefano Marchetti.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Notizie di giornata. Daniel Niccolini ha rinnovato, come già trapelato, il proprio contratto con il Padova fino al 30 giugno 2016. Decisione ufficializzata dal Padova con un lancio sul profilo ufficiale facebook della società, che segue le indicazioni dei giorni scorsi.
Niccolini, pupillo di Carmine Parlato, era stato inserito fra i giocatori da confermare proprio su suggerimento del tecnico, che lo ritiene fondamentale anche come uomo spogliatoio. Nel frattempo gli occhi del direttore sportivo Fabrizio De Poli sono puntati su Bassano. Nicola Bizzotto, pilastro della difesa giallorossa, è in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno. Il procuratore del difensore originario di Cittadella, fa il punto della situazione: «Bizzotto ha attirato l’interesse di tante squadre – conferma l’agente Vincenzo Rispoli – va in scadenza di contratto e non ho più sentito Seeber. Lo farò sicuramente, ma ci sono possibilità che Nicola si trasferisca in un’altra squadra».

Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.

Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 16 giugno: rinnovo per Daniel Niccolini, si cerca un accordo anche con Dan Thomassen.




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