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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per la Clodiense del dopo Andrea Pagan la primaria prerogativa è stata quella di riconfermare tre giocatori cardine della stagione da poco conclusa: Mazzetto, Mastroianni e Moretto. Operazione non semplice visto che le richieste per il centrale difensivo erano molteplici mentre per Mazzetto, a quanto pare, le lusinghe arrivate da Este, e non accettate, dimostrano quanto l’atleta padovano abbia apprezzato la sua stagione in maglia granata. I canti di sirena che arrivano dalla bassa padovana potrebbero invece convincere Pelizzer a seguire il suo ex allenatore: già domani dovrebbe esserci l’ incontro decisivo e fondamentali saranno i giudizi del presidente Ivano Boscolo Bielo e del dg Mauro Boscolo Gallo sulle evoluzioni degli ultimi giorni. I confermati dovrebbero essere Davide Boscolo Berto, Riccardo Boscolo Gnolo, Ruocco, Chiozzotto, Luca Tiozzo, Davide Boscolo Gioachina, Cigna e Matteo Boscolo Nata; dopodichè sarà il nuovo allenatore che segnalerà i giocatori a lui graditi in relazione al gruppo di 24 che hanno affrontato l’ultima stagione. La società sta anche valutando l’ opportunità di affidare il ruolo di vice allenatore a un tecnico contattato in autonomia rispetto alle decisioni del prescelto nuovo trainer che arriverà a condurre il gruppo per la stagione 2015-16. Se così si verificherà la scelta potrebbe cadere su Mattia Salvagno, ex giocatore di ChioggiaSottomarina e Sottomarina Lido, visto che Mattiazzi sembra destinato alla conferma per la panchina della Juniores. Potrebbero comunque anche non mancare delle sorprese perchè non è da escludere che la dirigenza si possa affidare ad una decisione ancora più audace: l’affidamento della panchina ad un tecnico giovane, ma di spiccate capacità, che possa avere quindi l’ opportunità di crescere dirigendo già una compagine di serie D. I tifosi intanto attendono con curiosità, fiduciosi delle mosse della società che, in particolare nell’ ultima stagione, si sono dimostrate quasi totalmente azzeccate.
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Ottenuta la riconferma dell’allenatore Antonio Paganin e del capitano Andrea Gazzola il Giorgione guarda al futuro con rinnovato ottimismo e nell’attesa di sapere se ci saranno dei nuovi arrivi già ci sono i primi interrogativi sulle altre riconferme che andranno ad aggiungersi al mister e al capitano. Ci sono da confermare i giovani ex Bassano che sono arrivati a Castelfranco grazie anche all’apporto di Paganin e ci sono da confermare quei giocatori che invece da qualche anno vestono la maglia castellana. Uno dei più attesi al rinnovo è Mattia Episcopo, il fantasista di Fratte di Santa Giustina in Colle che dopo Gazzola è il giocatore che da più anni veste la maglia rossostellata e che nello scorso campionato ha finalmente fatto il salto di qualità, giocando con maggiore continuità e dimostrando una certa crescita anche dal punto di vista comportamentale. «Effettivamente penso di aver fatto un buon campionato – conferma Episcopo – è una stata una stagione positiva sia per me che per la squadra, ho giocato con continuità e non ho commesso quegli errori che magari nelle passate stagioni mi condizionavano nel rendimento, passano gli anni e ho acquisito anche un pò di esperienza». Ed ora ci aspetta una tua conferma anche per la prossima stagione. «La prossima settimana incontrerò la società e vedremo se ci saranno i presupposti per continuare, io lo spero, il gruppo è cresciuto molto e si è creato un bel feeling tra giocatori e staff tecnico». Le conferme di Paganin e di Gazzola le vedi come un segnale positivo? «Sicuramente, con le loro conferme significa che c’è la voglia di continuare in un certo modo, è un segnale che la società ha datoàora attendiamo altre conferme». Sulla tua riconferma in maglia rossostellato quindi c’è ancora qualche dubbio? Hai avuto delle richieste da altre squadre? «Qualche richiesta l’ho avuta, c’è stato qualche contatto ma la priorità resta il Giorgione, vedremo se troveremo un accordo con la società. Io spero di poter continuare a vestire questa maglia e a confermare la buona stagione fatta. Il prossimo non sarà un campionato facile, ci saranno nuove avversarie che vogliono fare bene e per noi ci sarà da fare un ulteriore salto di qualità».
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) A Montebelluna continua a tenere banco la questione legata alla scelta dell’allenatore, che rimane tuttora un punto interrogativo. Nelle ultime ore altri nomi sono stati infatti accostati alla società biancoceleste. Tutto nasce dal fatto che la prima opzione del presidente Marzio Brombal, e cioè Andrea Basso, starebbe valutando la possibilità di non muoversi da Bassano, dove attualmente ricopre l’incarico di tecnico degli Allievi Nazionali. Per quanto riguarda invece l’altro candidato Massimiliano Parteli, ex allenatore dell’Union Ripa, la sua posizione sembrerebbe al momento congelata. Ecco allora che il direttore generale Fabrizio Toniutto si sta guardando in giro per cercare una valida alternativa qualora né Basso né Parteli, per motivi diversi, riescano a sedersi sulla panchina della prima squadra. Il nome in cima alla lista compilata dal digì biancoceleste sarebbe quello di Davide Tentoni, ex allenatore del Treviso, uomo di esperienza ed in grado di far maturare i giovani dell’inesauribile cantera di via Biagi. In alternativa sarebbe pronto William Pianu, a sua volta già tecnico dei giovanissimi del Treviso e reduce dal conseguimento dell’abilitazione di allenatore professionista di seconda categoria. Due figure che probabilmente ben volentieri affronterebbero una stagione di serie D guidando un Monte imbottito di giovani, a caccia dell’ennesimo miracolo salvezza.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si muove tra Pordenone e Sacile, l’asse che lavora per il futuro nella settimana decisiva del mercato. Proprio ieri sono giunte due voci in grado di scompaginare quanto fino a oggi ritenuto certo. La prima arriva dal De Marchi, e riguarda la direzione sportiva del Pordenone. Sergio Pinzin potrebbe rimanere in sella, e continuare nel lavoro svolto negli ultimi tre anni. In bilico la posizione (ancora provvisoria) del ds in pectore Zamuner, agente che la società aveva scelto quale successore di Pinzin. In settimana gli incontri decisivi. Spostandoci a Sacile, il discorso si fa più intricato. Avrebbe rallentato, infatti, l’affare-Mazzarella. La cordata capitanata dall’avvocato non avrebbe convinto la famiglia Presotto, più intenzionata a seguire il progetto presentato dal ds Fiorin: giovani, squadra con poche pretese e uscite di cassa limitate. Ecco, allora, che potrebbe saltare l’arrivo in panchina di Ermanno Tomei, con la conferma di Marchetto più vicina. Intanto Daniele Pasa si è seduto sulla panchina della Luparense. A Tamai si attende la firma di Lauro Florean, primo vero colpo di mercato delle furie rosse e tratta Marco Beccaro, attaccante della Sacilese, mentre l’ex Politti si è accasato all’Altovicentino. Nel frattempo piace anche il difensore Vettoretto (’97) del Chions, al quale è interessato anche il Fontanafredda interessato pure al difensore centrale brasiliano Gullierme Altoè classe ’88 (ex Bardolino). Si cerca Righini, altro classe 1997. Il Fontanafredda valuta la posizione di Frison, non più sicuro di rimanere, mentre cerca un portiere. Hanno provato a sondare Facchin, che però sarà lontano dal Friuli per motivi di studio.
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Torna a casa Roberto Rondon (´83), l´eclettico trequartista passato all´Este fra lo stupore generale nella scorsa campagna di mercato. E arriva dal Riccione il difensore Simone Politi (´91). Questi i primi colpi, ma è solo l´inizio. L´Altovicentino, infatti, sembra deciso a fare la spesa alla sagra di Sacile. Nei pensieri del presidente Rino Dalle Rive l´attacante Dario Sottovia (´89), altro figliol prodigo, ed i centrocampisti Alessandro Beccia (´85), Andrea Boscolo “Papo” (´90) e Stefano Favret (´81). Tre indizi di solito fanno una prova, ma in questo caso non confermano l´arrivo in panchina anche dell´ex tecnico dei friulani Mauro Zironelli. Da sciogliere un paio di nodi, ovvero la situazione contrattuale di Diego Zanin e la categoria della prossima stagione con la rinuncia definitiva del Real Vicenza. A proposito del Vicenza coronato, anche Luca Lavagnoli (´86) potrebbe approdare in riva all´Agno. Un altro centrocampista di peso, dunque, e la trattativa sembra ben avviata. La domanda sorge spontanea: che fine farà capitan Stefano Pozza? Di certo, piace molto al Campodarsego ed al suo tecnico Antonio Andreucci, che lo ha avuto nel Real Vicenza 2011-2012.
Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Si chiude una stagione importante per Federico Carraro, centrocampista del Pavia. I suoi impegni importanti si concluderanno fuori dal campo. Sabato prossimo convolerà a nozze con la fidanzata Giulia in una cerimonia sulle colline del Mugello. «Poi ci concederemo un po’ di relax alle Maldive. Una breve vacanza perché quest’anno c’è poco spazio per riposare perché dal 10 luglio ripartirà la preparazione», dichiara il centrocampista azzurro. Settimana quindi di preparativi per un momento positivo come la stagione nel complesso lo è stata per Carraro e il Pavia. Ben diversa da quella che aveva vissuto l’anno precedente. Federico Carraro era quest’anno uno dei pochi reduci dell’ultima stagione dell’era Zanchi, del campionato da ultimo posto e senza retrocessioni per la riforma della Lega Pro. «Ho vissuto a Pavia in questi due campionati i due rovesci della medaglia – ammette Carraro -: dalla stagione disastrosa precedente e quella del rilancio di quest’anno. Purtroppo c’è qualche rimpianto perché, pur avendo perso due volte con il Como vederlo in serie B fa pensare che a quel posto potevamo esserci noi…..». Che cosa è mancato per esserci? «C’è stato un mese nel girone di ritorno che abbiamo fatto pochi punti. Forse anche a causa della stanchezza non abbiamo preso quei punti fondamentali che oggi ci farebbero fommentare un trionfo». Positiva la stagione di Federico Carraro che a parte un paio di stop ha trovato finalmente continuità di rendimento: «Nonostante un paio di infortuni che in due parti del campionato mi hanno portato a non disputare 14-15 partite per il resto ho trovato spazio in campo nonostante la concorrenza – ricorda Carraro –. Ma sono felice non solo per quanto giocato ma per la sicurezza che ho trovato nei miei mezzi. C’è stato quel salto di qualità da giovane calciatore di belle speranze a qualcosa in più». Lo stesso direttore generale Londrosi ha ribadito che in mezzo al campo Carraro non può più considerarsi un’alternativa, ma un titolare. «Parole che fanno solo piacere e che danno uno stimolo in più per il prossimo anno». A proposito, il presidente dell’Ac Pavia, mister Xiadong Zhu, ha annunciato un Pavia con un solo obiettivo: la conquista della serie B. «Non lo ha nascosto e questo non è solo una responsabilità, ma una bella carica per chi fa parte del Pavia» conclude Federico Carraro che non ha paura di un’eccessiva pressione sul gruppo.
Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Sono giornate di lavoro intenso, quasi snervante, per il gruppo dirigenziale del Castiglione. C’è da trovare forze fresche in grado di sostenere il progetto Lega Pro. Trapela un cauto ottimismo, ma ancora è presto per vedere la luce in fondo al tunnel. Ieri i soci rossoblù hanno iniziato di buon mattino a contattare gli sponsor storici e inoltre alcuni nuovi sponsor si sono fatti avanti. Siamo solo alle informazioni preliminari, ma è già qualcosa. Parallelamente anche la giunta comunale nella figura del sindaco Alessandro Novellini ha provato a sondare il terreno con alcune realtà imprenditoriali del territorio aloisiano. Segnali positivi, ma che devono trasformarsi in breve tempo in un aiuto concreto visto che le scadenze incombono. La prima, quella decisiva, è datata 30 giugno: ci sarà da presentare la richiesta di iscrizione al campionato con allegate le credenziali economiche (prima fra tutte la fideiussione di 400mila euro). Il presidente Ernesto Valerio per il momento preferisce mantenere un profilo basso e rilascia poche affermazioni dopo il comunicato congiunto firmato insieme al sindaco per sensibilizzare il tessuto imprenditoriale locale: «Siamo al lavoro, speriamo di farcela – afferma – la voglia di riuscire a iscrivere la squadra c’è, speriamo di avere sostegno altrimenti sarà impossibile. Ci siamo presi 3-4 giorni di tempo per valutare i possibili nuovi aiuti in arrivo e per tirare le somme in vista dell’iscrizione». Intanto però continua il lavoro burocratico. La società infatti non vuole farsi trovare impreparata nel caso arrivi la fumata bianca dagli sponsor. Ieri è stata inviata alla Lega Pro la documentazione relativa ai lavori alle infrastrutture. E qui arriva uno spiraglio di luce. Lo stadio Lusetti è in regola con i parametri chiesti dalla Lega, tranne per quanto riguarda la capienza. C’è però la possibilità che la stessa Lega Pro conceda una deroga di un anno ai rossoblù per giocare regolarmente al Lusetti, senza bisogno di dover “emigrare” al Martelli di Mantova in attesa della realizzazione dei lavori di ampliamento in quel di Castiglione.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) L’ennesima, interminabile giornata in Viale Te si conclude a tarda sera, dopo ore di riunione fra i soci mantovani Bruno Bompieri, Giambattista Tirelli e Carlo Giovanardi, Sandro Musso della Sdl (accompagnato da Spillo Altobelli) e Federico Bosi in rappresentanza di Michele Lodi. Alle 22.15 i protagonisti escono dalla sede di Viale Te scuri in volto, senza rilasciare dichiarazioni a parte un collettivo: «Si decide domani». L’impressione è che il tempo non volga al bello. Soltanto due ore prima la fumata bianca sembrava a portata di mano, ma la storia recente dell’Acm invita alla prudenza e a non dare mai nulla per scontato. Figuriamoci l’esito di un vertice che si protrae da 5 ore fra momenti di ottimismo e altri di evidente frizione. Per giunta, con due convitati di pietra come il presidente Nicola Di Matteo e Piervittorio Belfanti, che non partecipano alla discussione ma sono in contatto con il gruppo bresciano e lanciano segnali eloquenti, del tipo: «Potremmo anche andare avanti noi da soli, avendo già in mano la maggioranza della società». Per ora, dunque, non resta che raccontare quanto accaduto fino alle 22.15, riportato dalla voce dei diretti protagonisti. Il primo a uscire, attorno alle 19.30, è Federico Bosi, che scherza con il presidente Di Matteo («dovresti sederti al tavolo anche tu, la società non è tua?»), poi risponde ai cronisti con poche parole: «Non posso dire nulla, ma mi sembra che l’accordo i mantovani e la Sdl lo stiano trovando. Non credo ci saranno problemi». La fumata bianca però non arriva e la riunione va avanti. Dopo le 21 lascia lo stadio anche Carlo Giovanardi, che rispetta l’obbligo del silenzio e concede soltanto una battuta: «A minuti usciranno anche gli altri». E invece i minuti passano invano, con i soci mantovani e i rappresentanti della Sdl sempre seduti attorno al tavolo, a limare discrepanze sulle quali si confrontano da mesi, portando all’esasperazione l’intera piazza. Di Matteo e Piervittorio Belfanti, dopo aver trascorso qualche ora in sede nel pomeriggio (vedi altro articolo in pagina), sono intanto già a cena in centro, dove attendono Musso e Altobelli per discutere con loro una possibile collaborazione. Quella biancorossa, insomma, è una lunga notte e come sempre lascia aperti spiragli per i più disparati sogni (o incubi) dei tifosi. Una cosa è certa: il tempo sta scadendo, il 25 giugno ci sono da pagare gli stipendi di marzo e aprile e nel frattempo ci sarebbe da ricostruire una squadra. Il tira e molla societario non è più tollerabile, qualcuno prenda la situazione in mano e assicuri continuità al Mantova.
Ore 19.10 – Segnalato nella sede biancoscudata Dan Thomassen: il centrale danese sta parlando col ds Fabrizio De Poli del rinnovo contrattuale. Attese novità a stretto giro di posta.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Oltre al ripescaggio, il regolamento prevede la strada della riammissione. È un percorso valido per i club retrocessi in serie D, come il Pordenone. La procedura diverrebbe automatica qualora vi fosse un certo numero di club della Lega Pro gravato da pesanti penalizzazioni, o addirittura da una retrocessione diretta nella Lega Nazionale Dilettanti, per responsabilità diretta nel calcio scommesse. Resta, come il ripescaggio, un problema di tempi. Tutto dipenderà, anche qui, dalle tempistiche e dalle modalità con i quali la Procura Federale gestirà la questione che ogni giorno presenta delle novità. La riammissione sarebbe enormemente più vantaggiosa rispetto al ripescaggio. Soprattutto perché non ci sarebbe il versamento a fondo perduto (ventilato pari a seicentomila euro, con la Lega Pro che vorrebbe ridurlo sostanzialmente) e pure la fideiussione per l’iscrizione sarebbe più ridotta (ipotizzati quattrocentomila euro anziché i seicentomila previsti per il ripescaggio). La scadenza del 30 giugno prossimo per l’iscrizione dei club aventi diritto alla Lega Pro rimane fissa sul calendario. Sono gli esiti conseguenti alle verifiche relative e agli sviluppi giudiziari che potranno mutare l’assetto della sessantina di società professioniste. A due settimane dal termine, non sono ancora stati pubblicati i criteri per i ripescaggi.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La lotteria dei nomi per allenare il Pordenone del prossimo futuro si allarga di giorno in giorno. Uno, però, se ne esce. Perché non ci poteva entrare: Bruno Tedino. «Non ho mai parlato con il Pordenone e non ho mai incontrato nessuno della società – afferma il tecnico vestito d’azzurro, che già guidò i neroverdi una quindicina d0anni fa – per cui non capisco come il mio nome venga accostato al quello del club neroverde. Penso che il Pordenone abbia attualmente abbia cose ben più importanti da fare, a livello economico e burocratico, piuttosto che scegliere l’allenatore. Che ritengo non sia la persona più importante della società, perché è solo un capo della produzione». Lei escluso perchè ha la riconferma con l’Under 17 in tasca? «Sono stato riconfermato per il terzo anno, facendo, a detta dei miei capi, un ottimo lavoro. La mia nazionale si è piazzata sesta in Europa quanto al ranking. Abbiamo perso ai quarti di finale contro la Francia, che poi ha vinto la competizione continentale. Andare alla fase finale dell’Europeo non è semplice e scontato. A detta non mia, ma di chi mi sta sopra, quello ottenuto dall’Under 17 è un ottimo risultato. Il mio ora diventa un prosieguo con grande soddisfazione personale. Già venti giorni fa Antonio Conte, il coordinatore tecnico di tutte le nazionali, mi ha confermato nella stessa categoria. Da lui e dal suo vice Viscidi mi arriverà a breve il programma dei prossimi impegni. Intanto seguiamo e tifiamo Gigi Di Biagio, che sta lavorando alla grande con l’Under 21». Consigli al Pordenone per le scelte da fare? «Sento dire e leggo che il Pordenone calcio avrebbe preso una persona come Giorgio Zamuner per la parte tecnica. Negli ultimi anni, questo sì è un grandissimo acquisto fatto dalla società, quanto a competenza e importanza a livello nazionale. Ci si fidi ciecamente del suo lavoro, perché conosce bene giovani e non, ha grande personalità e decisione. Se l’entusiasmo del presidente combacia con le qualità morale e tecnica di Zamuner, il Pordenone farà cose importanti. Come tecnico, mi piacerebbe vedere una squadra fatta da ragazzi della zona e del settore giovanile, in modo che l’investimento dia i suoi frutti».
Ore 18.30 – Il rinnovo ai tempi di Facebook. Succede anche questo, nell’era di Internet: il Padova ha difatti annunciato il rinnovo contrattuale di Daniel Niccolini, e lo ha fatto solo ed esclusivamente attraverso la propria pagina ufficiale sul più celebre dei social network. Nessun comunicato ufficiale, dunque, da parte della società biancoscudata, ma una semplice foto con una scarna didascalia: “Raggiunto l’accordo con Daniel Niccolini che sarà Biancoscudato anche per il prossimo anno”. Una scelta sorprendente se si pensa che il centrale difensivo era stato inserito dal ds Fabrizio De Poli tra i quattro giocatori (insieme a Segato, Thomassen e Zubin) la cui riconferma era ancora in dubbio. Ma le riserve sono state sciolte. E la fumata bianca è arrivata. Su Facebook…
Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Domenica scorsa, con la finale play-off vinta dal Como (salito così in serie B), si è chiusa la stagione di Lega Pro. E’ stato dunque occupato dal Bassano, sconfitto in finale, l’ultimo tassello “ufficiale” della terza serie: sono 60 i club che hanno diritto a partecipare al prossimo torneo. Per ora. Già, perché la lista è in predicato di subire variazioni. Al momento, infatti, potrebbero non iscriversi in serie C ben 14 società: praticamente un terzo dell’organico. Per questo il Pordenone spera sempre più nel ripescaggio, anche se prima bisogna conoscere con esattezza lo sforzo economico da sostenere. La situazione. Sono tanti i sodalizi a rischio, di diversa natura i motivi. Si parta da chi ha problemi economici. Barletta e Monza, innanzitutto, che sono entrambe fallite. Il Castiglione, che ha appena riscontrato l’uscita di scena del maggior partner economico e ieri ha lanciato l’allarme: «Senza un sostegno possiamo fare solo il settore giovanile». Anche il Venezia è in bilico, considerato che il presidente Korablin non si fa vedere in Laguna da mesi. Anche l’Ischia Isolaverde ha problemi di soldi, Juve Stabia, Benevento, Real Vicenza e Carrarese, invece, hanno appena visto i rispettivi proprietari abbandonare la plancia di comando. Il Real Vicenza ha deciso di disimpegnarsi totalmente e i nuovi investitori del Varese (dal Libano) suscitano più di una perplessità. Poi ci sono i club implicati con l’inchiesta “Dirty soccer” (ieri le prime audizioni): Santarcangelo, Savona, Torres e L’Aquila. Le speranze. Insomma, la situazione è decisamente ingarbugliata. E tanti club potrebbero risolvere i loro problemi e presentarsi comunque al via del campionato. Bisognerà vedere, poi, come ragionerà la Lega Pro, qualora le iscrizioni al 30 giugno fossero nettamente inferiori a 60: riduce l’organico o accoglie ogni domanda di ripescaggio? E a proposito di riammissioni: quali criteri userà? Il Pordenone al momento sta alla finestra. Si sa soltanto che, se si usassero le modalità della scorsa stagione, si troverebbe in un’ottima posizione (pare al terzo posto dopo Messina e Gubbio). Se invece si preferisse optare per un altro criterio, magari quello dell’alternanza con i club di serie D, la cosa cambierebbe: al momento, secondo indiscrezioni, diverse società di Interregionale farebbero domanda per salire in Lega Pro (non il Sestri Levante però, vincitore dei play-off). Una cosa sembra certa: che prima di avere un quadro chiaro, e definitivo, della questione, si dovrà aspettare parecchio, almeno sino ad agosto. Quando si dice un’estate di passione.
Ore 18.00 – (Corriere della Sera, edizione di Brescia) Non è mai l’ultima volta a Parma. Non lo sarà forse nemmeno ora. L’ampiamente prevista proroga — la seconda — dell’esercizio provvisorio fino al 22 giugno, concessa dal giudice delegato Rogato, segue quella del 28 maggio quando fu messa in calendario un’ultima asta, andata in archivio senza frutti martedì scorso. In mezzo, il 10 giugno, l’ok del tribunale alle trattative private, ultima scialuppa di salvataggio per mantenere i ducali in Serie B e occludere al Brescia la speranza del ripescaggio. Con 7 giorni in più di tempo, adesso, è un affare possibile. Ma complicato come prima. Il giorno chiave, nell’intensa settimana che è scattata ieri, sarà giovedì. Alle ore 10, è in programma l’udienza per la verifica definitiva del debito sportivo. Se la cifra stabilita dal giudice corrisponderà a quella indicata il 4 giugno scorso dai curatori fallimentari (22,2 milioni di euro), la montagna potrebbe diventare pianura per Anedda e Guiotto. Non discesa, beninteso. Il tavolo delle trattative private tra curatori e acquirenti (Corrado e Piazza) non è l’unico attorno al quale si sta giocando l’ennesima mano della lunga partita di poker. Rinaldo Sagramola, l’ad del Brescia Calcio che spera nel ripescaggio in B al posto proprio del Parma, ha mandato un invito alle autorità sportive italiane. Chiede massima trasparenza sulla vicenda dei ducali. La protesta del Brescia, prima silenziosa, ora è diventata ad alta voce. Il gol, se ci sarà, potrebbe tuttavia essere un autogol. La coperta crociata resta sempre corta, i soggetti interessati a rilevare il club non possono più ignorare lo step successivo e altrettanto delicato da far seguire all’acquisto. Con l’iscrizione alla B da effettuare in prima istanza il 25 giugno per le società retrocesse, c’è da pensare a ridiscutere circa 100 contratti con i calciatori di proprietà. Al netto di comproprietà e scadenze contrattuali, la cifra potrebbe scendere a 60 ma in Serie B ci sono rigide regole da rispettare relative a salary cap e giovani da inserire in rosa. L’organico attuale va ridotto di due terzi. Ecco perché, con il gruppo Corrado mossosi da tempo sul fronte giocatori per ridiscutere gli accordi in essere, il rivale Piazza ha dovuto procedere a un acquisto anticipato sul fronte societario. Nello specifico Luca Baraldi, specialista nel ripianare situazioni economiche disastrose, da domenica al lavoro insieme a Gerali e Franzone, uomini di fiducia dell’ex stella del baseball. Il suo nome torna ad incrociarsi con la nostra città, dove in passato era stato sondato come mossa della (quasi) disperazione. A Parma c’è da togliere la parentesi, ma in 6 giorni si possono fare miracoli. Se il giudice dovesse poi accordare un ultimo supplementare sino a fine mese, la rincorsa diventerebbe meno affannosa. Il Brescia al traguardo ci è arrivato da tempo, può però solo aspettare.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Credo che Korablin verrà e iscriverà il Venezia alla prossima Lega Pro, perché qualsiasi altro epilogo non avrebbe senso. Resta il fatto che non è questo il modo di fare calcio». Sono parole pesanti quelle di Mattia Collauto, bandiera arancioneroverde e attuale responsabile del settore giovanile. In veste dirigenziale, infatti, l’ex capitano sta rivedendo i fantasmi di quando da calciatore visse i fallimenti societari del 2005 e 2009. «Se oggi ci ritroviamo a temere il peggio, per la terza volta in soli 10 anni, significa che le lezioni del passato non hanno insegnato niente – l’accorato sfogo del 41enne della Giudecca -. Korablin (anche ieri irreperibile, ndr) ha le sue colpe, in primis è vergognosa la mancanza di comunicazione e la condivisione reale dei suoi problemi almeno con i suoi dirigenti. No, nemmeno io l’ho mai sentito, non mi è mai stato chiesto come va il settore giovanile». Una stoccata va anche alla politica cittadina. «Questo Venezia è nato nel 2009 sotto l’ala del Comune, poi però colpevolmente nessuno ha mai nemmeno vigilato né si è interessato di chi e come gestisse la società. Com’è possibile essere arrivati ad un punto morto, ad oggi senza soldi per iscriversi e senza la possibilità di essere venduti? Una situazione che non ha senso, a Korablin forse interessa poco, ma non credo lascerà tutto così». Quest’anno nel vivaio arancioneroverde, tra Fbc Unione Venezia e Venice Soccer Academy, hanno giocato 240 ragazzi e 6 hanno esordito in Lega Pro. «Prima squadra e settore giovanile sono un grande patrimonio della città. A chi interessa che fine faranno? Personalmente ho la serenità di aver lavorato bene con allenatori e collaboratori, recuperando quella credibilità da cui chi porta in giro il nome Venezia non può e non deve prescindere. Ora servirebbe continuità e un progetto vero, perché finora non è stato fatto calcio come si deve. A reagire dovrebbero essere la politica e i tifosi, non quelli che ci sono sempre, ma quelli che c’erano fino a pochi anni fa e che di sicuro tornerebbero anche al Penzo col Venezia in serie A e B». Intanto l’attaccante Raimondi, unico giocatore contrattualizzato assieme a Legati, sarebbe nel mirino di Brescia e Pavia.
Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La dead line del Venezia si avvicina a grandi passi: tra due settimane esatte scadono i termini dell’iscrizione e non si vedono novità all’orizzonte. «Ogni giorno telefono a Mosca, contattando il traduttore del presidente Korablin», riferisce il dg Dante Scibilia. E ogni giorno le sue domande vengono respinte al mittente: «Nessuna novità, nonostante le nostre telefonate, le mail e tutti i tentativi di far pressione sul presidente». Da Mosca il silenzio si è fatto impenetrabile, né tantomeno sono arrivati i soldi, nonostante le rassicurazioni di una settimana fa riguardo a un imminente pagamento. Le speranze di vedere il Venezia iscritto al prossimo campionato di LegaPro si fanno sempre più flebili. A questo punto gli scenari che si profilano, tenendo conto anche dell’atto depositato in tribunale dal collegio dei sindaci, sono sostanzialmente quattro. Il primo è che il presidente Korablin saldi i debiti e versi la somma necessaria per far partire la nuova stagione: di fatto serve un milione e mezzo di euro per far quadrare tutti i conti e fermare la procedura avviata in tribunale dal collegio sindacale. La seconda opzione è che Korablin decida, prima del 30 giugno di cedere la società. Ma occorrerebbe trovare a tempo di record nuovi investitori disposti ad accollarsi i debiti e a finanziare il futuro del Venezia. La terza opzione arriverebbe dopo il 30 giugno, dopo aver perso il diritto di partecipare alla Lega Pro: a quel punto, la città potrebbe chiedere di ripartire da zero iscrivendo una nuova squara alla serie D. «Ma anche in questo caso – osserva Scibilia – servono investitori disposti a sostenere le spese del campionato». Che pure sarebbero inferiori, nell’ordine dei 300mila euro. Infine l’ultima ipotesi, la peggiore in assoluto: la scomparsa del Venezia calcio da qualsiasi campionato.
Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) L’unica novità è che la città ha un nuovo sindaco, possibile interlocutore anche dell’Unione Venezia. Per il resto i giorni continuano a passare inesorabili senza che dalla Russia arrivino notizie o vengano intrapresi passi sostanziali per garantire un futuro sereno alla squadra e alla società. Il telefono del direttore generale Dante Scibilia non squilla e il conto alla rovescia non promette nulla di buono. «Non c’è nessuna novità perché con il presidente Korablin non siamo riusciti a parlare. Ci speravamo, ma niente da fare» conferma Scibilia. Tuttavia, qualcosa di nuovo in sede locale c’è comunque, nel senso che l’elezione del sindaco porterà lo stesso direttore generale a chiedere a breve un incontro a Luigi Brugnaro. «Finalmente avremo un interlocutore in questo ruolo con l’Amministrazione» aggiunge, «e in queste ore non abbiamo voluto disturbarlo perché siamo consapevoli che sta affrontando impegni importanti e caratterizzati da situazioni molto più urgenti. Ma gli chiederemo un incontro al più presto per poterlo mettere al corrente, da sindaco, di quella che è la realtà che sta vivendo il club e di come sono andate le cose nel corso dell’ultima stagione. È un passo necessario da affrontare, visto che il Venezia è comunque una realtà sportiva importante per la città di cui ora Brugnaro è diventato primo cittadino. Da uomo di sport e pragmatico qual è, sono certo che capirà la situazione della squadra e della dirigenza. Poi, è logico che nessuno può fare miracoli, però almeno metterlo al corrente della situazione ci sembra un atto dovuto». E se nulla si sta muovendo dal punto di vista dirigenziale nei contatti con la Russia e il presidente Korablin, di riflesso nulla si muove in ambito sportivo. «Magari ci fossero delle novità» puntualizza il diesse De Franceschi, diesse del Venezia, «vorrebbe dire che almeno ci sarebbe la possibilità di attivarsi sul mercato e avvantaggiarsi per costruire la squadra per la prossima stagione. Invece sono bloccato anch’io sotto questo aspetto. Nella mia posizione di direttore sportivo posso garantire che sono qui, sto lavorando per il Venezia e non ho alcun contatto con altri club». La società continua nella sua navigazione a vista in attesa che giunga qualche segnale da Mosca, e con esso il denaro necessario per saldare le pendenze e iniziare a programmare la prossima stagione. Una speranza che accomuna la dirigenza, ma cui fa seguito anche quella della tifoseria.
Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Forse la metafora meteorologica è la più azzeccata per provare ad analizzare la situazione dell´ultima settimana. Qualche giorno fa splendeva il sole, e anche in casa Diquigiovanni la riapertura del dialogo con il sindaco di Treviso aveva portato il buonumore. Con il passare dei giorni, qualche nuvola ha iniziato a farsi vedere nel cielo. E il silenzio della città della Marca ha fatto scemare poco a poco la positività dei biancorossi. E poi? Tempesta, temporali… nulla di buono. Ma il sole prova ancora a farsi spazio di tanto in tanto. Allo stesso modo, tra le file del Real Vicenza, si prova a tenere acceso quel barlume di speranza. Oggi doveva essere il giorno della verità, una scadenza che la dirigenza vicentina si era auto-imposta per poter avere il tempo di compilare tutte le scartoffie necessarie, in caso di risposta positiva da Treviso. Ma c´è da attendere ancora. Ci si aggrappa a quell´ultima briciola di ottimismo che, in realtà, ormai è quasi più un bagliore. «Nessuna novità -dice Barbara Diquigiovanni -. Dobbiamo aspettare fino al 30 giugno». Ed è chiaro dalle sue parole, che si va verso la fine. C´è ancora la possibilità che si vada a Treviso o si può definirla ormai tramontata? «Entro il 20 giugno noi dobbiamo indicare alla Federazione in quale stadio si giocherà – continua la Diquigiovanni – quindi fino a venerdì abbiamo ancora qualche giorno di tempo». Il termine del 20 giugno riguarda i criteri infrastrutturali imposti dalla Figc per l´iscrizione alla Lega Pro e richiede alle società di dichiarare la disponibilità dell´impianto sportivo. Il nocciolo del problema che ha portato a questa situazione. Al Tenni, ora come ora, non si ha l´autorizzazione per andare a giocare. Al Menti, è il presidente Lino Diquigiovanni, supportato dalla figlia e dai suoi collaboratori, che non ci vuole più stare. Oltre alla disponibilità dell´impianto, entro il 20 giugno bisognerebbe trasmettere anche le copie dei contratti di ticketing e altre carte riguardanti la sicurezza. E poi, se si va a leggere la normativa, si parla dell´impianto di illuminazione, altro punto cruciale che fa ripensare a tutta la vicenda che ha dovuto affrontare negli ultimi tempi Diquigiovanni. Fa ripensare al tentativo dell´imprenditore di portare la sua squadra allo stadio dei Fiori di Valdagno. Ma l´ostacolo delle infrastrutture lì era proprio insormontabile.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il giorno dopo la ferita sanguina ancora ma non fa troppo male. Perché d’accordo che la serie B è sfuggita per un capello, ma quanto fatto nel corso della stagione nessuno lo può dimenticare. Il Bassano, nonostante il ko col Como proprio all’ultimo tuffo, ha comunque fatto un figurone e Antonino Asta, mentre di fatto conferma il suo addio, lo sottolinea a gran voce. «Io me la ricordo benissimo la conferenza stampa di inizio anno del presidente — sorride l’allenatore giallorosso — quando diceva che saremmo dovuti arrivare alla salvezza il prima possibile. Poi è successo quello che sapete: ho trovato dei ragazzi fantastici e siamo arrivati a giocarci la serie B per due volte. La prima volta nella regular season e a Monza purtroppo l’abbiamo mancata per demeriti nostri; poi ai playoff e qui da un lato il Como ha meritato, dall’altro abbiamo colpito due pali, uno all’andata e uno al ritorno. Fossero entrati quei palloni a quest’ora forse staremmo qui a parlare di un’altra storia. Il mio futuro? Incontrerò la società a brevissimo, credo sia normale che ogni professionista abbia l’ambizione di migliorarsi ma ora è troppo presto. Vicenza e Novara? Gli interessamenti fanno piacere, ma è giusto che prima io parli con la società». Al posto di Asta il grande favorito è Stefano Sottili, un nome che piace molto al dg Werner Seeber e anche alla proprietà. La grande incognita è capire il destino dei protagonisti di questa stagione. Federico Furlan, ad esempio, va in scadenza: «Il mio contratto si esaurisce fra pochi giorni, bisognerà decidere che fare, dovrò parlare con la società». Per lui ci sono chance concrete di salire in serie B, così come per Simone Iocolano, anche se ancora è difficile capire dove. Per Furlan sono state respinte al mittente tutte le proposte di club di Lega Pro, Iocolano potrebbe andare a Novara se Asta sceglierà il club piemontese, mentre meno chance sembra averle il Padova, che però si è fiondato anche su Bizzotto e Cenetti, un altro candidato a lasciare il Bassano. Sempre che il dg Werner Seeber gli conceda il «via libera». Diversi operatori di mercato erano segnalati sulle tribune del Mercante domenica, il segnale inequivocabile che la stagione giallorossa ha lasciato il segno. L’obiettivo, prima di tutto, è la continuità. Per questo è bene non dare per scontati addii che al momento paiono tali. Tanto che ieri in piazza Garibaldi, dopo il rinvio della festa programmata dall’amministrazione comunale a causa delle forti piogge, la voglia di urlare all’Italia «forza Bassano» era ancora tanta.
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Poichè le cattive notizie non arrivano mai sole e per la nota legge di Murphy secondo cui se una cosa può andare male, lo farà, dopo la B evaporata al fotofinish, Bassano deve incassare anche il doloroso e prolungato forfait di Maistrello. La distorsione al ginocchio sinistro che l´ha tolto di mezzo dalla finalissima promozione (e domenica i suoi cingoli sarebbero stati preziosissimi nella palude) si è rivelata come la rottura del legamento crociato. Domani il panzer virtussino compierà l´ultimo consulto specialistico prima dell´intervento chirurgico. I tempi di rientro non sono ancora stati stimati ma indicativamente per patologie di questo tipo a carico del ginocchio lo stop si aggira di circa 6 mesi prima di una ripresa agonistica a pieno regime. Questo significa che l´ottimo Tommy rimarrà in riparazione almeno sino a Natale. Questo è un intoppo che obbligherà Seeber ad agire sul mercato per una prima punta di peso e stazza che possa surrogare la lunga assenza del granatiere svezzato dal vivaio del Soccer Team. Annata quella dello sfondatore d´area da dimenticare: brillante nella sua prima parte, coronata da 5 reti per un debuttante della categoria, atroce nella seconda: la frattura di un piede prima (3 mesi ai box), quindi il ginocchio che salta. Superfluo aggiungere che il suo contributo nella volata alla cadetteria avrebbe potuto tracciare il solco. Intanto la chiusura del calcio giocato spalanca il circuito delle trattative. Il possibile balzo del Bassano in B avrebbe con ogni probabilità garantito un doppio colpo in entrata: il ritorno di Michele Pellizzer al centro della retroguardia dal Cittadella e, sempre dai granata, il passaggio in riva al Brenta del veterano d´attacco Alessandro Sgrigna. Il mancato salto al piano di sopra non cancella del tutto questa operazione ma la rende se non altro estremamente difficile e complessa. Non dimentichiamo che l´approdo in B avrebbe garantito alle casse della società i 4,5 milioni di diritti tv assicurati da Sky, contro le briciole che offre la Lega Pro. Abbastanza almeno per mettere a tacere le assurde voci e lo sciocco chiacchiericcio ascoltato in questi giorni a Bassano da parte di qualcuno, di una proprietà non interessata a salire di categoria. Con quei danari, peraltro accresciuti dalle sponsorizzazioni e la proverbiale oculatezza di Seeber, il Bassano costruiva la nuova squadra e avviava pure i lavori di maquillage per lo stadio. Senza quel supporto, invece saranno nuovamente i soci nel rinnovato asset del club a dover provvedere alla ricapitalizzazione in vista della prossima stagione. Inoltre, nella nuova Lega Pro bisognerà presentare rose con un numero massimo di 24 giocatori (la Virtus quest´anno ha viaggiato con appena 21 unità) e con almeno 8 under 21 in organico. È un particolare niente affatto trascurabile di cui tenere conto nell´allestimento della formazione ventura. Non è un diktat, naturalmente ma chi rinuncia non riceverà alcun contributo e qui, sempre molto attenti a lanciare un roster giovane e di prospettiva non disattenderanno il verbo. E ora si può voltare pagina.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) La passerella ieri sera in piazza Garibaldi, giocatori e tifosi assieme per asciugare le lacrime e celebrare comunque i giallorossi, artefici di un´annata fiabesca. La folla si è stretta intorno alla squadra e allo staff tecnico e dirigenziale, tutti lì a chiudere con un sorriso un campionato d´alto bordo. Ma il futuro è adesso e nel salotto buono del cento storico la gente si interrogava sull´allenatore che verrà. E allora siccome Tonino Asta conteso tra Novara e Vicenza è ormai il segreto di Pulcinella e non occorre nessun comunicato ufficiale per formalizzare un congedo consensuale tra le parti che sarà ratificato di comune accordo nelle prossime ore, il digì Werner Seeber si è messo subito all´opera per rintracciare un sostituto all´altezza.Nel dragare il mercato, la filosofia del manager di via Piave che ha azzeccato le due scelte propizie di Petrone e Asta è sempre stata ispirata a un profilo che potesse essere idoneo tanto alla Lega Pro che a un´eventuale serie B. Così ha sondato almeno tre figure di primissimo piano per le due categorie: Stefano Sottili, Leonardo Menichini e Claudio Foscarini, perfettamente adattabili alla realtà virtussina.L´orientamento, anche se manca ancora l´annuncio, è caduto su Stefano Sottili, preso già in considerazione un anno fa nel dopo Petrone e bruciato in volata da Asta. Sottili, 46 anni il prossimo 4 agosto, chiusa la carriera da centrale difensivo, in panchina fa la gavetta in D con Sarzanese ed Aosta, poi a Carpi in C2 ecco la C1 arpionata al primo colpo con Cenetti in squadra. Quindi Sottili va a Carrara in C1, gli domandano la salvezza e lui pilota la comitiva a un tranquillo centro classifica, dopodichè lo chiamano in corsa a Venezia in C2 al posto di Diego Zanin: i lagunari che dovevano dominare il torneo sono impantanati a metà del guado, lontanissimi dalla vetta. Questo per Sottili (che nella circostanza ritrova ancora Cenetti tra i ranghi) è un capolavoro: compare a metà gennaio e dà vita a una rincorsa pazzesca ed esaltante, artiglia i playoff promozione, stende il Renate in semifinale (con gol di Jack Cenetti) e in finalissima incrocia proprio il Monza di Asta che abbatte in extremis volando in C1.La doppia prodezza di Carpi e Venezia gli vale le attenzioni del Varese in B: Sottili parte bene, ma viene sollevato dall´incarico, con i lombardi comunque salvi. Viene richiamato a metà marzo e nuovamente esonerato due mesi dopo. Ma si riscatta benone quest´anno: a lui si rivolge la Pistoiese in C1 in grave difficoltà, Sottili guida agilmente i toscani al porto della serenità senza spareggi.Per lui è pronto un contratto annuale, nello stile del club giallorosso che non ama i legami lunghi e preferisce valutare campionato per campionato con reciproca soddisfazione. C´è un curioso aneddoto che lo riguarda assieme al Bassano: è l´estate del 1992, Sottili dirige la difesa di un modestissimo Bologna di Bersellini che ai primi di agosto gioca in amichevole al Mercante col Bassano di Glerean. C´è un´afa insopportabile anche se è una notturna e nel dopo gara il compianto Berto Favero, magazziniere giallorosso, entra nello stanzone rossoblù con una vasca di angurie gelate. Sottili, seduto vicino alla porta, ringrazia e strilla raggiante. «Così il Bassano guadagna dei gran punti!». Quelli che dovrà provare a conquistare lui il prossimo torneo.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Impazza il toto-allenatore a Vicenza, ma la priorità della società al momento è iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie B (per altro certa con l’intervento di Vi.Fin.), con tutte le operazioni in mano al direttore tecnico Andrea Gazzoli che sta procedendo senza intoppi e con la certezza di un progetto da proporre al successore di Pasquale Marino. A ieri il tecnico siciliano non aveva ancora rescisso con il club biancorosso, un passaggio formale che dovrebbe andare di pari passo con la scelta del nuovo tecnico. Di nomi in questi giorni ne sono usciti tanti: i più gettonati sono quelli di Antonino Asta (che ha fatto capire come il suo rapporto con il Bassano si sia concluso) e di Domenico Di Carlo, persino quello di Francesco Guidolin che tuttavia pare da escludere categoricamente. Ma tra i favoriti resta anche Carmine Gautieri, in lizza fin dal primo momento. In corsa comunque c’è anche Vincenzo Torrente, un nome che piaceva molto un paio d’anni fa e che adesso potrebbe tornare prepotentemente di attualità. Ma prima bisogna capire le prospettive tecniche ed economiche in vista della prossima stagione. Perché soprattutto da quello dipenderanno a catena anche tutte le conferme e le partenze. La cessione del bomber Andrea Cocco al Pescara o al Cagliari sembra essere obbligata, tante altre fra cui quella di Brighenti verranno valutate nei prossimi giorni. Da Carpi, inoltre, è uscita una voce che, comunque andranno le cose, va registrata ed è assai significativa. Paolo Cristallini sarebbe fra i quattro candidati assieme a Sean Sogliano, Stefano Marchetti e Giancarlo Romairone per raccogliere l’eredità di Cristiano Giuntoli. Viene segnalato un contatto, ma viene anche sottolineato come il prescelto con ogni probabilità non sarà l’attuale dg biancorosso. Che, peraltro, ha appena rinnovato il proprio contratto con il Vicenza con tanto di comunicato ufficiale del club sul proprio sito internet.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza sarà l´unica squadra a rappresentare il Veneto nel prossimo campionato di serie B che da domenica ha assunto il volto (quasi) definitivo della stagione 2015-16.Con l´uscita di scena del Cittadella, retrocesso dopo 7 anni di permanenza nella serie cadetta, la geografia calcistica regionale prevede derby in serie A, dove saranno ancora al via Chievo e Verona, e soprattutto in Lega Pro, dove oltre al Venezia, al Bassano e al Real Vicenza giocheranno anche il Cittadella, appunto, e il Padova, salito dalla serie D.UNA SOLA. Il Veneto non sarà l´unica regione con una sola rappresentante al via del prossimo campionato.Nella stessa situazione c´è per esempio la Lombardia, storicamente invece tra quelle con il maggior numero di formazioni al via e salvata in extremis dalla promozione del Como, senza il quale sarebbe clamorosamente rimasta senza squadre al via (anche se il Brescia coltiva qualche fondata speranza di ripescaggio).Avranno una sola formazione in campo pure la Liguria (Spezia), la Toscana (Livorno), il Lazio (Latina), la Puglia (Bari), la Calabria (Crotone) e la Sardegna (Cagliari).IL TRIS. In testa con 3 squadre ai nastri di partenza della B che verrà ci sono l´Emilia Romagna e a sorpresa l´Abruzzo. Nel primo caso al Modena si sono aggiunte Cesena e Parma retrocesse dalla serie A, nel secondo oltre al Pescara, battuto nella finale playoff per la A, e al Lanciano ci sarà il Teramo, salito dalla Lega Pro vincendo il girone dell´Italia centrale.SFIDE SERRATE. Il ritorno del Novara, che ha conquistato gli stessi punti del Bassano ma è (ri)salito per il vantaggio negli scontri diretti, ritrova la Pro Vercelli per un classico derby piemontese. Non saranno da meno quelli fra il Catania e il Trapani in Sicilia e in Campania fra l´Avellino e la Salernitana, vincitrice del girone Sud della Lega Pro. In Umbria faranno il bis Perugia e Ternana.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Il primo tassello da cui ricominciare è sempre la scelta dell´allenatore e da questo punto di vista parecchie tra le 22 che saranno al via della serie B del prossimo anno non hanno ancora preso una decisione sulla guida tecnica. E tra queste c´è il Vicenza, che si ritrova vincolato allo stesso destino del Catania dalla vicenda-Marino.Ma ci sono pure società che hanno già sistemato la questione-panchina, a cominciare da due delle tre retrocesse, chiamate a recitare da protagoniste come d´abitudine dal pronostico, anche se poi sul campo le cose vanno spesso in modo ben diverso.Il Cagliari ha scelto Rastelli, che con l´Avellino è andato vicinissimo a qualificarsi per la finale dei playoff. Il Cesena non ha confermato Di Carlo ma ha deciso di affidarsi a Drago, ormai esperto conoscitore della categoria dopo le stagioni in panchina a Crotone. La terza retrocessa, il Parma, è alle prese con problemi di sopravvivenza.Tra le formazioni che si erano qualificate per i playoff il Pescara, sfortunato nella finale con il Bologna, proseguirà con Oddo, l´Avellino ha bloccato subito Tesser, il Perugia ha salutato Camplone e ha scelto Bisoli, lo Spezia dovrebbe proseguire con Bjelica, che però per restare ha chiesto un preciso impegno di mercato alla società.Tra le deluse della stagione c´è anche il Livorno, dove comunque è stato confermato Panucci. Ci sono poi club ancora in fase di valutazione delle opzioni possibili: oltre al Vicenza, anche il neopromosso Novara, che segue ugualmente la pista-Asta, ma anche Ternana e Modena, dove Novellino avrebbe altri due anni di contratto ma si cerca una soluzione alternativa.
Ore 13.30 – (Gazzettno) Altro rinvio in casa granata sul futuro di Marchetti. È passato un altro giorno senza che da via Cà Dai Pase sia arrivata la tanto attesa comunicazione sulle decisioni del diggì granata, nel mirino del Carpi per la successione del diesse Giuntoli, passato al Carpi. Gli altri candidati sono Sogliano, in uscita dal Verona, e Romairone, ex dello Spezia. Sembra comunque che la pazienza del presidente Andrea Gabrielli stia per esaurirsi: il numero uno granata vuole una risposta da Marchetti entro tempi strettissimi. Dal nome del direttore generale, infatti, dipende tutto: dal nuovo allenatore fino alla rosa dei giocatori della prossima stagione. Se Marchetti dovesse restare, l’organico attuale resterebbe in buona parte, viceversa ci potrebbero essere tanti addii, anche illustri. Non dovesse restare il diggi, tra gli eventuali sostituti è emerso il nome di Mauro Gibellini, ex anche del Verona. E a proposito di allenatori, l’ex tecnico granata Claudio Foscarini è uno dei tre nomi che circolano per la panchina del Modena: gli altri sono Marco Baroni e Domenico Toscano, quest’ultimo fresco di promozione con il Novara e in vantaggio sugli altri due candidati.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Si prolunga l’attesa. Ancora nulla di nuovo sul futuro di Stefano Marchetti al Cittadella. E nessuna novità, ovviamente, pure da Carpi, dove il patron Stefano Bonacini non ha scelto a chi affidare l’eredità di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo che, proprio ieri, ha firmato ufficialmente per il Napoli. Marchetti resta in ballottaggio con Sogliano per quel ruolo e, a quanto risulta, il presidente granata Andrea Gabrielli gli avrebbe chiesto di prendere una decisione entro le prossime ore. Intanto, radiomercato parla di un sondaggio per l’esperto Mauro Gibellini, già ds dell’Hellas Verona, per tutelarsi nel caso di una sua partenza, ma per ora non ci sono conferme dai diretti interessati. Per quanto riguarda i giocatori, come anticipato, Antonio Barreca giocherà nella prossima stagione a Cagliari: il terzino di proprietà del Torino sarà girato ai sardi nella trattativa legata a Danilo Avelar, per due milioni di euro più il suo prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore dei piemontesi. Altro possibile addio, quello del portiere Alex Valentini: il Perugia avrebbe chiesto informazioni su di lui allo Spezia, proprietario del suo cartellino.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Ieri è andata in scena l’ennesima giornata interlocutoria a Cittadella, a quasi un mese dalla retrocessione in Lega Pro, per quanto riguarda il rinnovo o la partenza di Stefano Marchetti. Il dg è fra i candidati per sostituire Cristiano Giuntoli a Carpi e il presidente granata Andrea Gabrielli ha indicato nella mattinata odierna il termine ultimo per sciogliere le riserve. Per la poltrona di ds è spuntato anche il nome di Mauro Gibellini, che va a fare compagnia a quelli di Moreno Zocchi e Ivone De Franceschi. Sempre nel caso in cui Marchetti decida di lasciare Cittadella, prospettiva che ormai da giorni deve essere chiarita. In un senso o nell’altro.
Ore 12.20 – (Gazzettino) È stato decisivo per la promozione, segnando anche molti gol. Metterebbe la firma per ripetersi in Lega Pro? «Sì, ma la metterei anche per fare meno bene a livello personale e centrare però come squadra il risultato di quest’anno. Vorrei festeggiare un’altra volta al Padova. La Lega Pro è la categoria nella quale ho giocato di più in carriera, non mi spaventa». Cosa cambierà in campo rispetto alla serie D? «Intanto il fatto che in Lega Pro tutte le squadre sono formate da giocatori che fanno questo di mestiere. Poi di sicuro ci sarà maggiore intensità e ci sarà da correre, ma sono convinto che con la testa giusta avremmo fatto bella figura anche con la squadra di quest’anno». Ora la partenza per le vacanze. «Da venerdì sarò a Jesolo con la famiglia». Non manca un flash dell’amministratore delegato Roberto Bonetto: «Il nostro capitano ha una personalità forte e ha dato molto alla nostra società. Vediamo che anche in serie A ci sono giocatori di una certa età che fanno ancora la differenza, come Pirlo alla Juve. E Cunico la farà per noi in Lega Pro».
Ore 12.10 – (Gazzettino) Essendo un leader della squadra, lei avrà una responsabilità in più per contribuire a formare un altro gruppo vincente come quello della stagione appena conclusa. «Sicuramente, ed è giusto che sia così. Insieme ai compagni che resteranno, cercheremo di aiutare i nuovi a inserirsi nel modo giusto e fare capire a loro, se mai ce ne fosse bisogno, dove sono e cosa si aspetta la gente da noi: vedere una squadra che al termine di ogni partita esce dal campo sulle ginocchia perché ha dato tutto. Poi proveremo a vincere tutte le partite, come è stato quest’anno». Concetto quest’ultimo che il trentasettenne capitano del Padova approfondisce quando gli chiediamo se la società gli ha spiegato il progetto. «Si è detto di fare un bel campionato, poi sappiamo che al nostro interno ci sono persone più o meno scaramantiche e certe cose non si dicono. Però sappiamo in che piazza ci troviamo ed è giusto che il Padova giochi sempre per vincere, deve essere così. Noi proveremo a vincere tutte le gare sin dalla prima amichevole».
Ore 12.00 – (Gazzettino) «Ho voluto fortemente il Padova, non vedevo altre soluzioni se non questa. Sono molto contento». È appena uscito dalla sede biancoscudata Marco Cunico, fresco di accordo raggiunto con Fabrizio De Poli, presente al suo fianco per una conferenza stampa improvvisata al volo. Contratto di un anno per il trequartista, che sarà un punto di riferimento della squadra anche in Lega Pro. «Siamo ripartiti dal nostro capitano – spiega il diesse De Poli – Oltre al fatto che Marco è un uomo importante per i suoi valori morali, è anche un ottimo giocatore e ha dato un grande contributo quest’anno. Pensiamo che possa confermarsi un giocatore importante anche in una categoria superiore». Una trattativa lampo per raggiungere l’accordo, come spiega lo stesso Cunico: «Sia io e sia la società volevamo la stessa cosa, è stato tutto abbastanza facile. La mia volontà era quella di proseguire con il Padova per portare avanti un discorso iniziato l’anno scorso e provare a vincere ancora. Se ho avuto altre proposte? Non vedevo niente al di fuori del Padova, e non avendo il procuratore il mio telefono era spento».
Ore 11.50 – (Gazzettino) La squadra sarà quasi al completo per il 18 luglio quando inizierà la preparazione a Pieve di Cadore? «Personalmente preferirei arrivare al 25 agosto con ancora il 50 per cento del lavoro da fare, ma non è possibile. Spero di arrivare alla data del ritiro con il maggior numero possibile di giocatori in modo da consentire all’allenatore di poter lavorare con un gruppo abbastanza consistente». Oltre ai giocatori, va messo ancora nero su bianco sui contratti di Adriano Zancopè, Rino Lavezzini e Alan Marin che formano lo staff di Carmine Parlato. «Ci siamo incontrati con tutti e più o meno abbiamo raggiunto l’accordo. Ma c’è bisogno di un po’ di tempo ancora per definire tutte le situazioni». Curiosità sul programma delle amichevoli durante il periodo in quota sulle Dolomiti. «Stiamo valutando la possibilità di andare a farne una all’estero».
Ore 11.40 – (Gazzettino) «Ci stiamo muovendo, abbiamo contattato diversi calciatori e spero che in settimana ci sia la possibilità di avvicinarsi a quelli che riteniamo più interessanti per noi». Uno dei nomi sul taccuino era il centrocampista De Risio del Benevento, ma il diesse biancoscudato chiude la porta. «L’abbiamo abbandonato definitivamente, stiamo andando su altri giocatori in quel ruolo». Altro nome molto caldo è l’esterno Arcidiacono. «È un ragazzo che ha molte richieste e anche importanti in categorie superiori, è una situazione particolare da valutare con attenzione». Stando alle indiscrezioni, il club biancoscudato sarebbe interessato ad alcuni calciatori del Bassano. «Bizzotto, Priola e Iocolano sono giocatori che seguiranno un loro percorso, qualcuno andrà in serie B e qualcun altro resterà al Bassano».
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Petkovic, Dionisi, Amirante, Petrilli e Ilari resteranno con noi. Dovrebbe rimanere anche Aperi, ma aspettiamo fino a quando non sta meglio». Sono questi i biancoscudati che hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo in vista del prossimo anno, oltre naturalmente a Cunico, come spiega Fabrizio De Poli a margine della conferenza stampa per la conferma del capitano. Occasione nella quale il direttore sportivo ha fatto una panoramica sulle strategie di mercato. «Stiamo vagliando Segato, Zubin, Niccolini e Thomassen, dobbiamo fare ancora delle valutazioni sul loro conto. Tra questi comunque Zubin ha una certa duttilità, dato che può giocare in due ruoli. In ogni caso dobbiamo aspettare di vedere ciò che offre il mercato. Non dobbiamo fare la squadra in una settimana, anzi. Vi assicuro che mi sono arrivati centinaia di nominativi di giocatori che vorrebbero venire al Padova».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Bonetto si è soffermato anche sui contributi alle società previsti dalla Lega. «Sono 24 milioni di euro suddivisi tra sessanta club: una certa percentuale viene data a pioggia, il resto in funzione di bacino d’utenza, numero dei giovani in rosa e altri parametri». Passando alla squadra, dopo il ritiro a Pieve di Cadore (18 luglio-2 agosto) tornerà ad allenarsi alla Guizza. «A breve avremo un incontro per rinnovare il contratto di un altro anno in attesa di avere una casa nostra», sottolinea l’amministratore delegato. Intanto, l’approvazione del bilancio si terrà il 15 luglio, dopodiché ci sarà l’aumento di capitale e l’ingresso dei nuovi soci.
Ore 11.10 – (Gazzettino) È stata firmata ieri in Comune la convenzione per l’utilizzo dell’Euganeo e dell’Appiani per i prossimi tre anni, con il Padova rappresentato dal presidente Giuseppe Bergamin e dall’avvocato Simone Perazzolo. Un passaggio chiave ai fini dell’iscrizione alla Lega Pro, sulla quale ha fatto il punto l’amministratore delegato Roberto Bonetto: «La prima parte della documentazione va presentata sabato, poi ci sono altre cose da inoltrare il 30 giugno, inclusa la fideiussione da 400 mila euro». La convenzione per l’Euganeo non include la realizzazione della curva dietro alla porta. «Non è un compito che spetta a noi. So che ci sono due-tre preventivi, mi pare che ci sia l’intenzione di farla dopo il meeting di atletica».
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Tecnicamente, invece, come sarà il vostro approccio alla nuova categoria? «Ci porteremo dietro quello che abbiamo fatto nel campionato appena concluso, come esperienza per la stagione che verrà. Dal punto di vista mentale questo potrebbe aiutarci nell’impatto con una categoria nella quale qualche difficoltà la troveremo di sicuro. La vittoria in Serie D ci deve dare la forza di capire quale è stata la strada percorsa. Il fatto che molti di noi rimangano a costituire un’ossatura importante è positivo: abbiamo appena vinto un campionato a Padova, e sappiamo che giochiamo per una città intera». Con quale obiettivo? «La società vuol fare un bel campionato, ma questo può avere un significato molto relativo. Certe cose in questo mondo non si dicono, a volte per scaramanzia, ma io non ho problemi a farlo: a Padova si gioca per vincere. Adesso andrò a Jesolo con la famiglia, una cosa tranquilla semplicemente per far sfogare i bambini al mare».
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) «Volevo rimanere a giocare qui, per ciò che è stato l’anno scorso e per il modo in cui sono stato trattato dalla piazza e dalla società. Sono contento di portare avanti quest’esperienza, la mia priorità era rimanere e per questo la trattativa per il mio rinnovo è stata velocissima. Altre offerte? Il mio telefono non ha squillato, e un procuratore ormai non ce l’ho più. Ma se anche ci fossero state non le avrei prese in considerazione: non vedevo altre strade oltre a questa. Ho iniziato un percorso un anno fa con questa maglia, e voglio continuare a vincere qui: questo è il mio obiettivo». E anche per lei, dopo due anni nei dilettanti, sarà un bel ritorno in Lega Pro… «Ho giocato tanti anni tra i professionisti, e non mi spaventa l’idea di tornarci a quest’età. Magari mi toccherà correre di più, ma sono fiducioso e ottimista: guardate Luca Toni, lui è un autentico spot per il calcio. Nell’ultima stagione sono stato sempre presente, salvo un piccolo stop muscolare: sono sicuro di poterci stare anche in una categoria superiore».
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) L’ultimo rinnovo era forse il più scontato, ma anche il più atteso. Marco Cunico e il Padova si sono detti sì : sarà ancora lui, capocannoniere e trascinatore della squadra dominatrice della Serie D, il capitano biancoscudato in Lega Pro. Sono bastate poche decine di minuti di colloquio ieri mattina, negli uffici dell’Euganeo, perché il centrocampista e il direttore sportivo De Poli uscissero sorridenti, pronti per le foto di rito in un abbraccio sincero. Da una parte, quella della società, c’era tutta l’intenzione di confermare l’uomo-simbolo dell’anno della rinascita biancoscudata. Dall’altra, quella del giocatore: non c’era la minima intenzione di scendere dal treno proprio ora che arriva la parte più bella ed avvincente del viaggio. A 37 anni suonati, l’ex capitano del Portogruaro è pronto a sbarcare nuovamente tra i professionisti. Dalla porta principale, e con l’intenzione di non fare da semplice comparsa. «Sono felice», le prime parole del capitano dopo l’accordo.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Voci danno per fatto l’accordo con il Matera, ma De Poli sotto traccia spera di poter utilizzare la carta della piazza padovana come asso nella manica. Così come per De Risio, che ufficialmente viene definito fuori portata ma che, sotto sotto, è ancora una pista concreta. «L’abbiamo abbandonato», dice De Poli a riguardo, «stiamo andato su giocatori dal profilo diverso. Quanto a Bizzotto, Priola, Iocolano e Furlan, ci sono alcuni giocatori che seguiranno la strada del Bassano, mentre altri sono in scadenza e sembra che vadano verso la Serie B, perciò fuori dalla nostra portata». Tutti obiettivi sfumati? Difficile crederci, visto che lo stesso diesse conta entro la settimana di portare a casa qualche accordo di massima. «Se fosse per me io farei metà squadra dal 25 agosto in poi per approfittare degli affari in chiusura di mercato, ma spero di arrivare al 18 luglio e alla partenza per il ritiro con più giocatori possibili, in modo che mister Parlato abbia un gruppo già consistente con il quale lavorare».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Sarà una settimana decisamente calda sul fronte-mercato, quella che da qui a domenica porterà il Padova a cercare di definire i primi colpi in entrata della sessione estiva. Archiviata la pratica dei rinnovi, con le conferme di Cunico, Ilari, Petrilli, Amirante, Dionisi e Petkovic, ora la palla passa ai veri e propri innesti: «Ci stiamo muovendo nei confronti di diversi giocatori», spiega il diesse biancoscudato Fabrizio De Poli. «Molti ne abbiamo contattati, spero che questa settimana ci sia la possibilità di avvicinarci ad alcuni di loro. Abbiamo una serie di papabili molto ampia». I nomi, ormai noti, sono quelli degli attaccanti Arcidiacono e Neto Pereira, del centrocampista del Benevento De Risio, del difensore brasiliano Diniz e dei giocatori del Bassano, Bizzotto, Priola, Furlan e Iocolano. Trattative tutt’altro che semplici. «Quella per Arcidiacono è particolare: il ragazzo ha richieste importanti, se scegliesse di andare da chi gli offre di più noi non potremmo sostenere certe cifre e l’obiettivo sfumerebbe».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’iscrizione. Entro il 30 giugno, successivamente, si passerà all’invio della seconda tranche di documenti. «Tutti i documenti per l’iscrizione sono a posto: abbiamo fatto una check-list con l’avvocato Simone Perazzolo e con il segretario Fabio Pagliani. Entro il 30 giugno spediremo la domanda e l’allegata fidejussione da 400 mila euro, fondamentale per l’iscrizione al campionato». I costi potrebbero essere parzialmente riassorbiti con i contributi di Lega: «Ci sono 24 milioni di euro da distribuire alle 60 squadre della Lega Pro: una parte è divisa equamente, un’altra varia a seconda del numero di giovani Under 21 tesserati, del bacino d’utenza, delle presenze allo stadio. Non è molto, ma potrebbe essere una risorsa utile». Infine, i campi di allenamento. «In settimana rinnoveremo per un altro anno il contratto con le strutture della Guizza. In attesa di avere, in futuro, una casa tutta nostra».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ma prima di allora, ci saranno tante altre pratiche da sistemare. Lo stadio. Ieri mattina, negli uffici dell’Assessorato allo Sport disposti proprio sopra la sede, la società ha firmato ufficialmente la convenzione con il Comune con la quale ha ottenuto la gestione di Euganeo e Appiani per i prossimi tre anni. «Il presidente Bergamin è andato a firmare l’accordo definitivo con la dottoressa Carla Franch (dirigente capo dei servizi sportivi)», prosegue Bonetto, «e questo era il primo aspetto burocratico da risolvere». I documenti relativi all’impianto di gioco sono i primi richiesti dalla Lega Pro all’atto d’iscrizione al campionato e vanno inviati a Firenze entro il 20 giugno. Nei moduli d’iscrizione, però, c’è una voce apposita relativa alle tribune temporanee, come quella che il Comune aveva annunciato di voler costruire a ridosso del campo, di fronte alla Curva Sud: «So che ci sono due o tre preventivi al vaglio: pare che l’intenzione di portarlo avanti ci sia, aspettiamo di vedere se sarà messa in pratica».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sono settimane di lavoro duro. In sede, in viale Rocco, il passaggio dal dilettantismo al professionismo ha portato ad un comprensibile tour de force per sbrigare tutte le pratiche necessarie all’iscrizione, all’aggiornamento societario, all’impostazione del prossimo campionato. «Il 15 luglio arriveremo all’approvazione del bilancio», spiega l’amministratore delegato biancoscudato, Roberto Bonetto, «dopodiché avverrà l’ingresso formale in società dei tre nuovi azionisti». Una data quasi simbolica: proprio il 15 luglio, a distanza di un anno esatto da quel giorno nero che scrisse la morte sportiva del Calcio Padova 1910 guidato da Diego Penocchio, la nuova società (che allora si chiamerà già, a tutti gli effetti, proprio con lo storico nome vecchio di 105 anni) chiuderà il bilancio di una stagione esaltante sotto tutti i punti di vista. A 365 giorni dalla mancata iscrizione che rischiava di cancellare un passato glorioso, il nuovo corso biancoscudato prenderà un nuovo percorso verso il futuro.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Si muove anche la società di Calcio a 5 del Padova. L’esordio ufficiale passa dai piedi di Juniores e Allievi al Venezia Futsal Cup. La neonata società satellite di futsal del Calcio Padova esordirà ufficialmente con le formazioni Allievi e Juniores al torneo internazione «Venezia Futsal Cup». Le due selezioni, quella Juniores che ha in squadra ragazzi nati negli anni che vanno dal 1995 al 1997), e gli Allievi (in questo caso i nati negli anni 1998 e 1999), saranno protagonisti del torneo veneziano, considerato come la rassegna internazionale di futsal giovanile più importante d’Italia. Giunto alla sua seconda edizione, e confermata la location di Caorle, dal 5 all’11 luglio, i giovani biancoscudati potranno confrontarsi con realtà di primissimo livello come la Lazio, o sfidare i pari età della Rappresentativa della Regione di Murcia, neo campione di Spagna. «Con oltre 800 partecipanti, un livello molto alto e un’esperienza per i ragazzi senza eguali, quello del Venezia Futsal Cup è il palcoscenico migliore per presentarci al mondo del futsal» ha commentato Mattia Arisi, direttore Generale.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nel frattempo arrivano diverse novità dal mercato: De Poli ha assistito domenica a Bassano-Como e, oltre a Nicola Bizzotto e a Simone Iocolano, ha messo nel mirino pure Giacomo Cenetti. Mentre per Iocolano sembra molto difficile arrivare alla fumata bianca, per Bizzotto e Cenetti le chance di un accordo con il club di Renzo Rosso sembrano essere maggiori. Intanto si è complicata la pista che porta al centrocampista del Benevento Carlo De Risio. Dopo aver raggiunto un accordo di massima per l’ingaggio, c’è stato un improvviso rilancio della Casertana e il Padova si è ritirato (strategicamente?) dalla corsa. Non si vogliono alimentare aste, anche per non far passare il messaggio che si sia disposti a spendere senza criterio. Stesso discorso per Pietro Arcidiacono, «braccato» dal Matera: nonostante alcune dichiarazioni dell’attaccante, la questione non è ancora chiusa.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Tutto come previsto. Ieri mattina c’è stato l’incontro fra il capitano del Padova Marco Cunico e il ds Fabrizio De Poli e ha portato all’attesa fumata bianca. Cunico ha rinnovato fino al 30 giugno 2016, con reciproca soddisfazione delle parti. «Era quello che volevo fortemente — ha dichiarato il capitano — non vedevo strade che non portassero a Padova… Voglio andare avanti con il discorso iniziato nella scorsa stagione e continuare così a vincere con questa maglia. L’anno prossimo ci saranno chiaramente più difficoltà, ma dobbiamo portarci dietro quanto fatto nella passata stagione perché ci darà la forza necessaria per fare bene: tenere uno zoccolo duro è importante». Cunico sa che farà parte del progetto, ma sa anche che arriveranno altri giocatori a rinforzare il reparto offensivo: «Vogliamo tutti fare un buon campionato — chiosa il fantasista vicentino — e se si gioca a Padova bisogna farlo per vincere. Rappresentiamo il Padova e dobbiamo portare avanti la storia di questa società e di questa città».
Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.
Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.
Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.
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E’ successo, 15 giugno: rinnovo contrattuale per Marco Cunico, che rimane a Padova per un’altra stagione.