Live 24! Padova, Biancoscudati battuti in finale dal San Cesareo: sfuma il sogno-scudetto per gli Juniores Nazionali

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Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo l’incontro di mercoledì sera allo stadio “Baracca” di Mestre dove è stato sancito lo scambio di categorie fra l’Ac Mestre (farà la Serie D con mister Feltrin in panchina) e l’Union Pro, la società del Terraglio ha comunicato le prime mosse riguardanti sede di gioco e nuovo organigramma. L’Fc Union Pro disputerà le partite di Eccellenza 2015/16 nell’impianto sportivo di Mogliano o di Preganziol, in base alla compilazione dei calendari (visto che anche il Mestre giocherà a Mogliano, ndr). Le partite del settore giovanile al comunale di via Ferretto e allo stadio di Preganziol. Le due società lavoreranno distintamente mantenendo ciascuna la propria autonomia ma con costante collaborazione per realizzare sull’area metropolitana un progetto che riguardi tutto il settore giovanile anche attraverso la collaborazione di altre società calcistiche. Ad allenare l’Union Pro in Eccellenza sarà Luca Cammozzo (ex Mestre) con Mauro Bovo preparatore dei portieri. Gli Juniores Regionali saranno affidati a Claudio Moser, mentre quelli Sperimentali li allenerà Stefano Berto. Gabriele Rado allenerà i Giovanissimi Regionali con Francesco Stefanelli che sarà il preparatore atletico di tutto il settore giovanile. Bernardo Chinellato è stato confermato come responsabile e coordinatore del settore giovanile. A fianco del presidente Gaiba restano da nominare un nuovo direttore generale al posto di Alessandro Lunian e un nuovo ds al posto di Marcello Benedetti passato al Mestre. SALUTI – L’ex dg Lunian ha spiegato le sue dimissioni con una lettera su fb. Dopo i ringraziamenti ha motivato la sua scelta dicendosi contrario allo scambio di categoria col Mestre, pensiero condiviso da parecchi tifosi. «Il calcio – la sintesi del suo pensiero – è sinonimo di socializzazione, aggregazione e competitività. Ho preferito mettermi da parte per una mia scelta etica legata a questa società e alla mia fede biancoblu (Fc Union Pro). Mi ritornano in mente le parole di don Rodrigo a don Abbondio (Promessi Sposi) «questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai!». Giocare in una società in cui sei cresciuto calcisticamente, rappresentare la città e vestire quella maglia deve essere un onore per tutti voi, ci sono giocatori che hanno detto: ho sempre tenuto a quella maglia e alla storia che rappresenta. Era la mia seconda pelle e quando ho tolto quella maglia per l’ultima volta è stato come togliermi parte della mia anima».

Ore 21.50 – (Il Piccolo) Quando la scorsa estate era stato annunciato come il nuovo diesse dell’Unione Triestina 2012, a soli 26 anni e con esperienze fra i dilettanti, era stato accolto subito con grande scetticismo. Eppure Michele Maragliulo, fra le innumerevoli accuse della tifoseria alla gestione Pontrelli, è stato alla fine uno dei meno bersagliati. E pur nei limiti di una scarsa esperienza, durante la stagione ha se non altro dimostrato passione e costante vicinanza alla squadra, anche nei momenti più turbolenti. Ora però la sua avventura a Trieste è già finita: lo annuncia lui stesso, con grande serenità. «Nessuna scelta forzata e nessun problema con la società, che non mi ha mai chiuso le porte – spiega Maragliulo – si tratta solo di motivi personali: semplicemente torno a casa perché devo dare spazio ad altre priorità e altri impegni. Ringrazio Pontrelli che mi ha dato questa grande possibilità, anche quando in realtà non lo meritavo perché non ero professionalmente pronto a un impegno di questa portata, che però per me ha rappresentato un anno di grande crescita. Il presidente ora sta giustamente cercando una crescita e sono certo riuscirà a portare avanti il progetto Triestina, che ho avuto l’onore di condividere per un anno». Un anno intenso, ricco di difficoltà, che per Maragliulo ha rappresentato un prezioso bagaglio di esperienza: «Per me è stato un sogno, un’esperienza bellissima che mi ha dato una crescita umana e professionale enorme: del resto arrivando a 26 anni da una realtà di dilettanti e piombando in un contesto come quello di Trieste, per il quale non ero certamente pronto, come si fa a non crescere? Ho lavorato in una piazza favolosa». E anche se l’annata è stata tribolatissima, con una salvezza acciuffata all’ultimo secondo, Maragliulo se ne va rivendicando dei meriti: «Lascio a distanza di un anno, e nonostante tutti gli enormi problemi che ci sono stati e la situazione da cui eravamo partiti, lascio la Triestina ancora in serie D: per questo sono tranquillo, sereno e orgoglioso. Cosa farò dal punto di vista professionale? Ora stacco per un po’, il tempo di ritornare nel mio piccolo mondo laziale dopo l’enormità dell’esperienza triestina. Poi vedrò di approfondire qui qualche contatto che ho già avuto in ambito locale». L’ultimo pensiero di Maragliulo è per i tifosi alabardati: «Porterò per sempre l’Unione nel cuore, Trieste è una piazza speciale. Dalla decisione del mio addio ho ricevuto tantissimi attestati di stima, e non pensavo davvero in questa quantità: ne sono orgoglioso. Certo, con una parte di tifosi sono andato in contrasto, ma li capisco benissimo: è una piazza dove si mette tanto amore, si soffre questa realtà e la loro dimensione dovrà essere per forza un’altra: la Triestina è una nobile decaduta all’inferno, un inferno che non dovrà più rivivere».

Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) Non è un’estate come le altre per il Ripa Fenadora, che sul campo va verso la rivoluzione con tante partenze e pochi rinnovi, anche nello staff tecnico, mentre sul fronte societario prosegue il dialogo con la Feltrese, che potrebbe sfociare nella sottoscrizione della collaborazione tra i due settori giovanili all’inizio della prossima settimana. Mercato in fermento. Sul fronte degli arrivi, il nuovo direttore sportivo Bizzotto si sta muovendo, ma per le ufficialità probabilmente bisognerà aspettare ancora quindici giorni, finché non si apriranno i tesseramenti a luglio. È difficile che prima la società faccia qualche annuncio, se non quello dello staff tecnico della prima squadra e della Juniores con il nome del nuovo allenatore per il quale oggi potrebbe essere il giorno buono. L’Union è un cantiere aperto e le dinamiche sono in evoluzione, legate in primis a dove verranno sistemati i fuori quota. Nel frattempo è sfumata l’ipotesi Levico Terme per Nicola Tomasi, centrocampista in uscita dal Ripa Fenadora su cui si è fatto vivo anche il San Giorgio Sedico (Eccellenza), ma anche qui niente da fare. Resterà a giocare in serie D, bisognerà vedere dove. In attesa di destinazione anche il difensore centrale Tiziano Slongo. Capitolo fusione. Il canale di comunicazione tra Ripa Fenadora e Feltrese ormai è ben avviato, con l’obiettivo di arrivare a organizzare subito i settori giovanili in maniera collegiale. Le due società hanno avuto ulteriori incontri nei giorni scorsi e all’inizio della prossima settimana forse si potrebbe mettere nero su bianco l’accordo. «Siamo in via di definizione», si limita a dire per il momento il presidente dell’Union Nicola Giusti, che vista la delicatezza e allo stesso tempo la complessità dell’operazione di far avvicinare i mondi neroverde e granata, fa sfoggio di cautela. «È una situazione in evoluzione e ancora non c’è niente di ufficiale, ma stiamo parlando per trovare gli accordi giusti che bisogna prendere. Stiamo facendo riflessioni per organizzare i due settori giovanili in maniera coordinata». Più che ottimismo per un’operazione che sta prendendo sempre più piede e sembra vicina al traguardo, il numero uno del Ripa Fenadora dice che «c’è la buona volontà da entrambe le parti».

Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ci sarà un Buratto in più, nel motore del Pordenone. I colloqui al De Marchi non sono ancora iniziati. Dalla prossima settimana lo staff della direzione sportiva neroverde inizierà le conversazioni per allestire la squadra e c’è un nome che si aggiunge a Gianni Careri, già certo di restare. È quello di Matteo Buratto, centrocampista del ’94, protagonista della cavalcata-scudetto, confermato indipendentemente dalla categoria che affronterà il ramarro. Si riparte anche da lui, con Mattielig che si allontana dalla Triestina e si riavvicina al Bottecchia. Non resteranno invece Pramparo e Gianluca Migliorini, come il portiere Bazzichetto. Altri congedi nel pacchetto arretrato con Rosania, Ghinassi, Fissore e Ferrani. Si ritirerà Sasha Bjelanovic. E a Sacile? Si prospetta un riavvio del mercato sulle ali dell’investimento targato Mazzarella. In pole per la panchina c’è Tomei, con un budget da medio-alta classifica. Ancora movimenti a Fontanafredda, dove si registra la conferma definitiva di Malerba e l’interesse sempre più vivo per Alvarez, difensore argentino della Sanvitese. Si continua a cercare un portiere fuoriquota. Caccia ai giovani anche a Tamai, mentre l’accordo per Florean è sempre più vicino. Ci vorrà tempo, infine, per Paladin.

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Amsterdamsche è certa, la Salernitana più sì che no, la Lazio no. Siamo solo a giugno ma il Belluno, che corre su tutti i fronti, sta già imbastendo le amichevoli estive. E una, l’ultima, l’ha già confermata. Sarà quella contro gli olandesi dell’Amsterdamsche (già incontrati la scorsa estate), organizzata dalle due società lunedì 31 agosto alle 18.30 a Ponte nelle Alpi. L’anno scorso finì 3-1 per il Belluno e con una mezza rissa che di amichevole aveva pochino, ma a quanto pare bellunesi e olandesi sono rimasti in buoni contatti e dunque vada per il remake. SALERNITANA – Un’altra formazione che terrebbe molto a incontrare i gialloblù è la Salernitana, convinta che l’amichevole di un anno fa (risultato finale 0-0) portò decisamente fortuna avendo poi centrato la promozione in serie B. Il Belluno ora deve solo capire se si riuscirà a incastrare le date perché un rischio di accavallamento proprio con il match contro gli olandesi in realtà c’è. LAZIO – Chi molto difficilmente sfiderà Corbanese e compagni è invece la Lazio di mister Pioli. Il ritiro in Cadore non è in discussione, ma dovendo partecipare ai preliminari di Champions League molto probabilmente i biancazzurri inizieranno sui campi di Auronzo la preparazione troppo presto per poter incontrare i gialloblù (che invece inizieranno il 22 luglio) prima di tornare a casa. PADOVA – L’altra e al momento ultima società che ha già contattato il Belluno per organizzare un’amichevole è il Padova neopromosso in LegaPro, ma al momento non c’è nulla di concreto.

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) I fuoriquota protagonisti di marcato. Il Belluno, dopo aver ceduto Andrea Radrezza al San Giorgio Sedico ed aver acquistato Antonio Acampora dal Monfalcone, si concentra ora sui giovani. Per ora le certezze sono gli addii di Damiano Schincariol e Danny Paganin. Il portiere classe 1995 è stato ufficializzato ieri dal Treviso, mentre il difensore verrà lasciato libero di andare in una squadra dove potrà avere più spazio e molto probabilmente sarà il San Giorgio Sedico. Chi invece non tornerà in gialloblù sicuramente è Lorenzo Moretti che rimarrà con la maglia sedicense. Il suo rientro in Piazzale della Resistenza sarà solamente a livello burocratico, giusto il tempo per tornare a Sedico. Il futuro di Stefano Longo dovrebbe essere lo stesso anche se lui, potendo giocare terzino, potrebbe essere molto utile alla rosa di mister Vecchiato, quindi la sua posizione è quindi in standby. Un altro giocatore ancora incerto sul suo futuro è Francesco Posocco. «Il ragazzo comincerà la preparazione ad inizio luglio con la Spal – conferma il direttore sportivo Augusto Fardin – farà una prova e poi si vedrà il suo futuro. Se non verrà tenuto sicuramente tornerà in prestito da noi. Confermo le operazioni che coinvolgono Danny Paganin e Lorenzo Moretti al San Giorgio Sedico. Per quanto riguarda Gabriele Brino stiamo parlando e penso che verrà deciso qualcosa entro la fine della prossima settimana. Ottimista? Lo sono di natura». Il Belluno quindi sta cercando un paio di fuoriquota per la difesa viste le partenze. Andrea Di Bari il 1 luglio sarà libero di trovarsi una squadra, il ragazzo non è stato infatti confermato dalla società gialloblù. Il ds Fardin è alla ricerca di un centrale, possibilmente 1996 o 1997. Paolo Pellicanò invece ha dato la sua disponibilità a restare. «Stiamo cercando di dare più soluzioni possibili a mister Vecchiato – continua il direttore sportivo gialloblù – la priorità è quella di dare visibilità ai bellunesi. Davanti aspetteremo di capire il futuro di Posocco. Se non dovesse tornare qualcuno arriverà, anche se abbiamo ragazzi molto interessanti da noi come Emanuele Paoletti e Alessandro Marta». Capitolo Ivan Merli Sala. «Ivan molto probabilmente andrà via – conclude il dirigente del Belluno – e molto probabilmente tornerà da noi Nicola Calcagnotto. Noi però aspetteremo Merli Sala fino all’ultimo, adesso andrà in ferie in Svezia e poi vedremo, magari torna e cambia idea». Cambio in presidenza. La settimana prossima potrebbe essere annunciato il nuovo numero uno di Piazzale della Resistenza. Dopo i mandati di Sergio Carbonari e Livio Gallio, quest’ultimo uscente, a meno di sorprese sarà Gianpiero Perissinotto a sedere sulla poltrona più alta della società. Come già annunciato ufficialmente invece il nuovo responsabile del Settore Giovanile sarà Ivan Da Riz mentre il responsabile di gestione, ruolo completamente nuovo della società, sarà Simone Soccal.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) La fumata è fondamentalmente bianca. Sì, perché l’accordo con il ds Erminio Gizzarelli ed il tecnico Alessio Delpiano c’è ed è solo da ratificare: in loro il Castiglione avrebbe due capisaldi importanti da cui partire nella costruzione della squadra che affronterà per la terza volta l’avventura professionistica. I condizionali però sono d’obbligo perché la certezza che il Castiglione possa realmente iscriversi alla prossima C è tutt’altro che acquisita e scontata. Da un paio di settimane la dirigenza rossoblù, in modo più o meno velato e anche con l’emissione di un comunicato, lamentava il poco sostegno dell’imprenditoria locale al progetto. In sostanza solo i soliti noti si erano detti pronti ad appoggiare la società, nessun segnale dalle pur numerose imprese del territorio nonostante l’opera condotta anche dall’amministrazione comunale. A complicare ulteriormente le cose però ora sarebbero arrivate anche delle defezioni importanti da parte di soggetti già dettisi disposti a sposare la causa. È questo il motivo per cui, pur essendoci già strette di mano ed accordi, il Castiglione temporeggia nell’ufficializzare i primi incarichi a livello tecnico. A metà della prossima settimana ci sarà un summit societario: in via Lonato si sta facendo il possibile per far quadrare il cerchio e in quella sede, conti alla mano, si cercherà di capire se ci sono le reali possibilità di imbarcarsi in una stagione già di per sé complicata. Nel frattempo anche l’amministrazione comunale si sta dando da fare e non è da escludere nelle prossime ore l’emanazione di un comunicato congiunto con la società in proposito. «La situazione è, per così dire, sub-judice – spiega in due parole il presidente Ernesto Valerio –, avevamo già rimarcato il fatto che il nostro progetto avesse ricevuto pochi aiuti dal tessuto imprenditoriale del territorio. È stato un po’ frustrante perché alcuni continuano a tentennare, altri non ci hanno mai nemmeno risposto. Il problema purtroppo ora è anche più grande, perché ci sono state delle defezioni importanti e dobbiamo rivalutare tutto. I tempi ormai sono stretti. Metà della prossima settimana è la dead-line: ci sarà una riunione dei soci e capiremo cosa fare. Se l’esito sarà positivo, come tutti speriamo e ci auguriamo, a quel punto io, il ds Gizzarelli e mister Delpiano, con cui abbiamo già un accordo di massima, partiremmo a lavorare a testa bassa sul progetto tecnico per il 2015/2016». La situazione non è disperata, ma grave sì, almeno quanto quella di tre anni fa. La speranza è che oggi come allora si riesca a fare quadrato per vivere una Lega Pro conquistata sul campo. Altrimenti toccherà ripensare a tutto, anche alla categoria.

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Nonostante il periodo di empasse sul fronte societario c’è una stagione da programmare. Dopo l’addio di mister Ivan Juric e quello del ds Alfio Pelliccioni (quest’ultimo ancora da definire visto che la rescissione del contratto non è ancora stata messa nero su bianco) è caccia aperta al nuovo staff tecnico. Eugenio Bianchini è il nome caldo per il ruolo di direttore sportivo. Quest’anno ha operato con il Ciliverghe in serie D (squadra che poteva contare su alcuni ex Mantova come Davide Bersi e Stefano Franchi). Bianchini ha avuto un contatto con Sdl, il tutto però è stato bloccato in attesa di una schiarita sul versante societario. In tema di allenatori restano aperte due ipotesi. La prima riguarda Dario Marcolin, quest’anno al Catania in serie B. La seconda (quella al momento più probabile) porta al nome di Riccardo Maspero che nell’ultima stagione ha guidato il Pavia prima di essere esonerato proprio prima della fase playoff. Curiosità: nello staff di Maspero operano anche due tecnici mantovani. Il vice infatti è Luca Bozzini di Volta Mantovana, il preparatore atletico è Corrado Merighi di San Giorgio.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) La trattativa più estenuante della storia biancorossa sembra destinata a chiudersi nel giro di una settimana. Il condizionale è d’obbligo, ma Sdl e soci mantovani sono arrivati al dunque. Ieri Bompieri, Tirelli e Giovanardi si sono riuniti per definire l’ultima offerta per l’ingresso in società da proporre ai dirigenti bresciani: «L’idea è quella di offrire una nuova proposta alla Sdl – spiega il socio Carlo Giovanardi – che probabilmente sarà l’ultima, quella definitiva. Siamo disponibili ad aumentare i carichi economici a nostro favore in modo da favorire l’ingresso dei bresciani nel contesto societario». Bocche cucite sui termini della proposta, ma chiaramente tutto ruota intorno alla situazione debitoria pregressa, quella che in sostanza è di competanza dell’ex numero uno Michele Lodi. Lodi che si è impegnato formalmente ad onorare i vari pagamenti che però necessitano di tempo. Tempo che il Mantova ha centellinato: il 25 giugno infatti scade il termine per il pagamento degli stipendi relativi alle mensilità di marzo e aprile. In questo caso ci sarebbe un contributo della Sdl a sostegno del Mantova. Stesso discorso per quanto riguarda le pratiche relative all’iscrizione al prossimo campionato. In questo caso il termine fissato dalla Lega Pro è il 30 giugno. Si tratta della famosa fideiussione bancaria di 400mila euro (a cui c’è da aggiungere la tassazione). Qui il discorso è meno complicato: in caso di ingresso della Sdl nel pacchetto azionario la cifra sarebbe divisa (in base alle quote che dovrebbero essere 60% Sdl e 40% soci mantovani). «Abbiamo cercato di elaborare una strategia chiara per mandare in porto la trattativa – commenta Giovanardi – e speriamo di chiudere al più presto. Al di là degli strascichi della cena di mercoledì sera credo che il progetto che i bresciani hanno in testa sia positivo e ambizioso». Dal canto suo Sandro Musso nei prossimi giorni riceverà e valuterà la proposta mantovana, anche se le parole espresse nel corso delle ultime uscite pubbliche lasciano poco spazio all’immaginazione. Sdl vuole il Mantova e punta a chiudere in tempi brevi per cominciare a impostare la documentazione per l’iscrizione. E Di Matteo? L’attuale presidente biancorosso si limita a dire che: «ho un ottimo rapporto con Musso, Di Loreto e gli altri dirigenti della Sdl. Quando saranno in società, se lo vorranno, sarò disponibile a parlare con loro. Per il resto confermo la volontà di cedere le mie quote gratuitamente». La prossima puntata potrebbe essere quella definitiva, questo almeno l’augurio di una tifoseria che non ne può più.

Ore 19.00 – (La Provincia Pavese) Con il direttore generale azzurro Massimo Londrosi a La Valletta, invitato a seguire Malta- Bulgaria, ma con l’occasione anche per visionare atleti di calcio internazionale, quella di ieri è stata una giornata interlocutoria per il calciomercato estivo dell’A.C.Pavia. Se per conoscere dal vivo il nuovo allenatore azzurro Michele Marcolini bisognerà attendere la presentazione ufficiale presso la sede dell’Associazione Motonautica Pavia alle ore 10,30 di sabato 20 giugno nei giorni scorsi l’ex mister del Real Vicenza è stato protagonista in prima persona di due giornate di lavoro e di discussione sulle trattative da portare avanti per completare la rosa della sua nuova squadra. Un lavoro frutto anche della profonda conoscenza di un campionato di Lega Pro dove l’allenatore è stato protagonista nelle ultime due stagioni tra Lumezzane e Real Vicenza. Nomi vecchi e nuovi sono stati valutati e contattati dopo un summit tra Marcolini, il direttore generale Massimo Londrosi e il vicepresidente azzurro David Wang. E proprio in queste ore un’idea quanto mai concreta è spuntata per coprire la fascia sinistra nel 3-5-2 che sarà il modulo del Pavia 2015-16. Si tratta del terzino del Sud Tirol Marco Martin. Il 27enne friulano milita dal gennaio 2010 a Bolzano, tranne una breve parentesi in B con poco spazio a Pescara. E’ sicuramente elemento di categoria e che può fare al caso di un Pavia che già lo scorso anno aveva pescato dal Sud Tirol Alex Pederzoli e aveva tentato di ingaggiare anche un altro centrocampista, Alessandro Campo. Martin è tra i tre nomi di nuovi acquisti che il Pavia potrebbe annunciare ad inizio della prossima settimana. Gli altri due sono quelli di cui si parla da qualche tempo. Il primo è Giovanni La Camera, che dopo aver lasciato il Pavia ha militato tra Padova e Cittadella in serie B e poi in Lega Pro a Benevento e poi alla Juve Stabia, è sicuramente un obiettivo vicinissimo agli azzurri in vantaggio sul Brescia. Secondo alcuni un accordo sarebbe stato raggiunto. Dal Real Vicenza dovrebbe seguire Marcolini un altro centrocampista Marco Cristini, fratello maggiore di Andrea difensore del Pavia già in questa stagione. Per Cristini, La Camera e Martin l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nei primi giorni della prossima settimana. Se la proprietà cinese ha dato una ventata internazionale al Pavia in queste ore la spedizione a Malta del dg Londrosi lo vedrebbe anche a visionare un giocatore considerato tra i migliori della nazionale maltese e che nel suo paese ha ricevuto riconoscimenti come miglior calciatore dell’anno. Ieri sera nella gara Malta-Bulgaria un occhio di riguardo da parte del direttore azzurro sarebbe stato per la mezzala maltese Clayton Failla della formazione campione in carica del suo paese l’Hibernians. Un giocatore che potrebbe dare un ulteriore tocco di internazionalità al Pavia.

Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) Ci sono amori che non finiscono, anche se non consumati. E quando se ne crea l’occasione possono riaccendersi. Quello tra il Pordenone e il tecnico della Primavera del Torino, Moreno Longo, non è mai realmente sorto, nonostante il corteggiamento da parte del club neroverde nella scorsa estate. Ma il presidente Lovisa stravede per lui e vorrebbe ancora affidargli la panchina dei ramarri. Non c’è riuscito perché il tecnico, che era in scadenza, aveva deciso di rinnovare con il Toro sino al 2017. Ma secondo indiscrezioni il Pordenone ci riproverà. Il divorzio da Fabio Rossitto non è ancora ufficiale, ma di fatto il rapporto con l’allenatore che ha sfiorato una clamorosa salvezza si è concluso. E allora, seppur a fari spenti, è già partita la caccia al sostituto. Viva, ma più fredda, la pista che porta a Daniele Pasa, ex Montebelluna. Un sogno, o forse no, il tecnico della Primavera granata che stasera (alle 21) a Chiavari si giocherà contro la Fiorentina l’accesso per il secondo anno alla finalissima scudetto. Longo si è dimostrato abilissimo con i giovani, pratica un calcio esteticamente godibile, e pur rifiutandola è stato lusingato dalla corte neroverde di un anno fa, visto che considera il Pordenone una società seria e ambiziosa. Stavolta potrebbe accettare? Difficile, ma non impossibile, se il Pordenone fosse ripescato in Lega Pro. Nelle ultime ore un altro nome prestigioso è affiancato alla panchina neroverde. E’ quello di Bruno Tedino, già al timone dei ramarri per due stagioni 15 anni fa e attuale ct della nazionale under 17. Da pordenonese d’adozione, e pure amato, un suo ritorno sarebbe gradito alla piazza. Anche nel suo caso, però, pare fondamentale ottenere il ripescaggio, perché al tecnico azzurro non mancherebbero altre proposte allettanti e, soprattutto, per la sua bravura a lavorare con i giovani e scovare nuovi talenti. In linea con la nuova filosofia societaria in caso di serie C: pochi esperti, ma di grande qualità, in un gruppo verde. Per un’eventuale ripartenza dalla serie D, con l’obiettivo di stravincere, si fa il nome di Giuseppe Magi, ieri premiato assieme al portiere della Sacilese Favaro a Camaiore. Ha condotto la Maceratese (girone F) in Lega Pro con un percorso senza sconfitte. Avrebbe dovuto accasarsi all’Altovicentino, che però ha scelto l’ex liventino Mauro Zironelli.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Korablin in tribunale, altro passo verso il baratro per il Venezia. Potrebbe essere ad un punto di svolta, no di certo positivo, il calvario cui il presidente Yury Korablin sta sottoponendo da mesi il Venezia e i suoi tifosi. «Il collegio sindacale ha dato mandato ad un legale di fiducia – ha spiegato ieri il dg arancioneroverde, Dante Scibilia – di presentare un ricorso in tribunale per ottenere un decreto di accertamento della causa di scioglimento della società. Il tribunale convocherà le parti (il socio unico Korablin, ndr) per verificare se vi sia stata l’erosione del capitale sociale al di sotto dei limiti di legge. In questo caso convocherà l’assemblea (del cda fanno parte solo il patron russo e la consigliera Zhanna Chesnokova, ndr) per la messa in liquidazione della società». Termini tecnici e di diritto per ribadire in sostanza come Korablin non stia rispettando gli impegni economici cui si era obbligato giuridicamente a far fronte. Essendo andata deserta (con tanto di certificato medico da Mosca a documentare problemi di salute) l’assemblea dei soci del 22 maggio, nel corso della quale il presidente avrebbe dovuto ripianare un passivo di almeno un milione di euro, il collegio sindacale presieduto da Roberto Querci Della Rovere ha dunque deciso di avviare – a tutela del suo operato di organo di autocontrollo – una procedura per riscontrare la sussistenza di motivi sufficienti a chiedere lo scioglimento dell’Fbc Unione Venezia Srl. Sotto la lente d’ingrandimento il capitale sociale del club (28.986 euro, ora evidentemente inferiore al minimo di 10 mila euro previsto dalla legge, essendo partito l’accertamento giudiziario) che risulta in rosso come detto di circa un milione. Un disavanzo che comprende iva, ritenute e contributi non pagati sugli stipendi dei calciatori da settembre a dicembre 2014, nonché gli emolumenti di marzo-aprile 2015 che i tesserati attendono entro fine giugno; non comprese le pendenze verso fornitori e terzi, che ammontano a circa 500 mila euro. «L’accertamento avrà i suoi tempi e la scadenza decisiva resta comunque quella del 30 giugno per l’iscrizione – rimarca Scibilia -. Se entro quella data Korablin pagasse il Venezia potrebbe essere iscritto, ma ad oggi non è arrivata nemmeno la tranche di soldi ventilata a inizio settimana. Acquirenti? Non ho nessun mandato, nessuno può sedersi a parlare con me».

Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Niente di nuovo sul fronte russo, mentre arriva l’atto ufficiale del collegio sindacale. Dopo il forfait del presidente Yuri Korablin all’assemblea del 22 maggio scorso, era atteso il provvedimento dei sindaci a tutela dei creditori. E nei giorni scorsi il provvedimento è stato depositato presso il Tribunale. «Il collegio sindacale — riferisce il dg Dante Scibilia — ha dato mandato ad un legale di fiducia di presentare un ricorso in tribunale volto ad ottenere il decreto di accertamento della causa di scioglimento della società». In soldoni significa che, di fronte a una situazione debitoria conclamata e all’erosione del capitale sociale, la messa in liquidazione è di fatto l’unica strada per tutelare i creditori, mediante la vendita del patrimonio. A questo punto, spiega il dg, «il tribunale dovrà convocare le parti per accertare l’erosione del capitale sociale al di sotto dei limiti di legge e, nel caso ciò si fosse verificato, convocherà l’assemblea per la messa in liquidazione della società». Poiché l’erosione c’è stata e il socio (cioè Korablin) non ha provveduto a ricapitalizzare e a ripianare i debiti, ora interviene il tribunale con la liquidazione coatta. La conseguenza che si prospetta all’orizzonte è la chiusura delle attività, sportive e non, del Venezia: se non accadrà nulla nel frattempo (leggi bonifico dalla Russia), si arriverà alla messa in liquidazione e la società sarà cancellata dalla Federazione, perdendo il titolo sportivo. Naturalmente questo processo si può fermare: i tempi non saranno rapidi e prima che si metta in moto qualcosa di irreversibile, Korablin potrà versare capitale fresco nelle casse del Venezia ed impedire che possa scomparire dal panorama sportivo per un provvedimento del Tribunale. Ad incombere invece sono le scadenze relative all’iscrizione al campionato. I bonifici devono arrivare al più presto altrimenti, Tribunale o no, il Venezia non riuscirà ad iscriversi alla prossima stagione di LegaPro.

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Si apre la strada verso la messa in liquidazione per l’FBC Unione Venezia. Situazione critica, ma ancora risolvibile, qualora il presidente Yuri Korablin facesse arrivare i soldi necessari, un milione e mezzo circa per coprire le perdite del passato e i 400 mila euro della fidejussione per iscriversi alla prossima Lega Pro. Dopo la mancata ricapitalizzazione della società, a causa dell’assenza del patròn russo all’assemblea convocata davanti al notaio il 22 maggio scorso, il collegio dei sindaci, composto da Roberto Querci Della Rovere, Matteo Zennaro e Alessandro Cenacchi, è passato alla fase operativa. Il primo passo è stato quello di affidare ad un legale il mandato di presentare il ricorso in Tribunale volto a ottenere il decreto di accertamento della causa di scioglimento della società. «In sostanza il Tribunale convocherà le parti per verificare se c’è stata l’erosione del capitale sociale al di sotto dei limiti di legge», spiega il direttore generale Dante Scibilia. E nel caso rilevasse questa erosione? «Nel caso in cui si fosse verificato, convocherà l’assemblea per la messa in liquidazione della società». Una procedura che può essere bloccata solo nel caso in cui arrivassero i soldi necessari, prospettiva che in questo momento sembra di difficile realizzazione. «A ieri non è arrivata nessuna comunicazione da parte del presidente Korablin, siamo sempre fermi alla telefonata dell’altro giorno con un suo collaboratore». Questa situazione si è creata per la mancata ricapitalizzazione sociale, anche se la messa in liquidazione della società difficilmente avverrebbe prima della scadenza dell’iscrizione al campionato. «Sì, i tempi tecnici sono più lunghi» precisa ancora Scibilia, «anche dopo questa azione il futuro del Venezia è solo nelle mani di Korablin: se il presidente versa i soldi necessari, la società si iscrive alla prossima Lega Pro, altrimenti non potrà presentare la domanda di iscrizione». Sulle voci rimbalzate nelle ultime ore che indicano il direttore sportivo Ivone De Franceschi nel mirino del Cittadella, il direttore generale arancioneroverde non si nasconde. «Ci sentiamo spesso e ci vediamo tutti i giorni con De Franceschi. Se ci fosse qualcosa di concreto, penso che me l’avrebbe detto. Dovesse trovare un’alternativa valida, sarei io il primo a esserne dispiaciuto perché so il lavoro che ha fatto dal primo giorno in cui è arrivato, però capirei la sua scelta». Un po’ quello che è successo per Michele Serena che ieri mattina è stato presentato dai dirigenti della Feralpisalò e ha iniziato ufficialmente la sua avventura in verdeblu.

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Sale l´attesa in casa Real Vicenza. Altro giorno di silenzio dal fronte Treviso, ma ci si aspetta una risposta definitiva da un momento all´altro. Intanto l´altra squadra di Treviso continua a presentare la sua rosa, quindi si va ad aggiungere un altro pezzo del puzzle per avere un´immagine più chiara della situazione: nessun contatto con l´Acd. Se Diquigiovanni dovesse riuscire a sfondare la porta della città della Marca, la sua realtà andrebbe a coesistere con quella già presente.In coda, ad aspettare il verdetto, ci sono i giocatori. In prima fila capitan Matteo Tomei, che ha un altro anno di contratto con il Real Vicenza. Assieme a lui, attendono Dario Polverini, Daniele Dalla Bona, Matteo Piccinni, Emanuele Bardelloni, Matteo Malagò, per citarne alcuni. E i più giovani, che soprattutto nell´ultima parte della scorsa stagione si sono fatti ben notare tra cui Nicola Pavan, Riccardo Chiarello, Carlo Caporali e Giuseppe Ungaro. «Per quanto riguarda il mio mercato – ha detto il portierone del Real – è ancora tutto fermo. Sto aspettando le sorti della mia squadra perché sono legato al Real Vicenza fino al 30 giugno e poi per un altro anno. Mi piacerebbe rimanere e fare ancora un altro anno il capitano del Real». Una situazione di incertezza, quella dei giocatori biancorossi e capitan Tomei commenta così: «Ho visto la conferenza stampa del presidente. Lui ha fatto le sue considerazioni e secondo me anche giuste: lui ha fatto tanto per Vicenza, che non lo sta però ripagando. Vorrebbe portare la sua competenza e professionalità da un´altra parte. Speriamo che Treviso apra gli occhi e faccia entrare il nostro presidente per un programma a lungo termine».

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La scelta di Pasquale Marino di lasciare la panchina del Vicenza — anche se il tecnico di Marsala, contrariamente a quanto ci si attendeva, non ha ancora rescisso il contratto che lo lega al Vicenza e firmato con il Catania — avrà conseguenze anche sulla composizione dell’organico della squadra biancorossa che disputerà la prossima stagione. Con Marino la rosa a disposizione del tecnico siciliano avrebbe subito poche variazioni, ma soprattutto sarebbe stato confermato l’impianto di gioco con i conseguenti vantaggi di poter ripartire da un gruppo affiatato e consolidato. Dopo l’addio di Marino e l’arrivo di un nuovo tecnico, che verrà scelto la settimana prossima, lo scenario cambia completamente perché il Vicenza che verrà potrebbe giocare anche con un modulo diverso e presentare tante facce nuove. Molti infatti saranno i giocatori che lasceranno a fine giugno la maglia biancorossa per fine prestito, dai meno utilizzati come il portiere Serraiocco, i difensori Alhassan e Garcia Tena e gli attaccanti Spinazzola e Petagna. Ritorneranno alle squadre di appartenenza i difensori Sampirisi e Manfredini, il fulcro del centrocampo Di Gennaro e la punta esterna, pupillo di Marino, Ragusa. Potrebbe lasciare Vicenza anche Moretti che è arrivato l’estate scorsa dal Catania con la formula del prestito con diritto di riscatto, operazione che la società berica sta valutando se esercitare. Un lungo elenco di partenti, a cui si dovranno aggiungere probabilmente anche il portiere Bremec e il mediano Sciacca. Il quadro che ne esce è di una squadra che cambierà molto, anche perché i vari Brighenti, D’Elia, Laverone, Sbrissa, Giacomelli e Cocco hanno parecchie richieste e potrebbero, non tutti ovviamente, essere ceduti qualora l’offerta fosse ritenuta congrua. Soprattutto il giovane Sbrissa, che piace a Palermo e Sassuolo, e Cocco, sul quale hanno già puntato Cagliari e Pescara, sono già al centro di numerosi interessamenti. Tutto però è congelato fino a quando non verrà scelto il nuovo allenatore con l’area tecnica che sta valutando i vari Mangia, Gautieri e Asta, con il profilo del tecnico del Bassano che al momento pare quello che convince di più.

Ore 16.10 – (Giornale di Vicenza) Molte cose succederanno da qui all´inizio della prossima stagione, ma un dato di fatto è facilmente intuibile: a fine agosto si vedrà un Vicenza molto diverso da quello della stagione da poco conclusa. Parecchi, infatti, sembrano i giocatori destinati a cambiare casacca. Cominciamo da Federico Moretti, che è di proprietà del Catania. Il centrocampista potrebbe tornare proprio al club siciliano, dove ad allenarlo troverebbe Pasquale Marino (che però, ad oggi, non ha ancora trovato l´accordo con la società isolana e che comunque deve risolvere il biennale che lo lega al clubdi via Schio). Tornando a Moretti, bisogna dire che il Vicenza può esercitare il diritto di controriscatto e quindi la trattativa si annuncia complessa. Ai piedi dell´Etna potrebbe ricrearsi una sorta di Vicenza 2: il Catania, infatti, avrebbe chiesto al club di via Schio anche il difensore Nicolò Brighenti. E non è tutto, perchè in rossazzurro potrebbero trovare spazio anche Antonino Ragusa e Davide Di Gennaro, ormai a tutti gli effetti ex biancorossi (erano in prestito rispettivamente dal Genoa e dal Palermo). Pare poi che il portiere Federico Serraiocco, in prestito dal Teramo, verrà lasciato andare. Da valutare, invece, la posizione di Nicolas Bremec, che ha il contratto in scadenza. Alessio Vita, che è in prestito dal Sassuolo, probabilmente rimarrà in biancorosso (l´accordo è biennale). E a proposito di Sassuolo, dall´Emilia arriva un´indiscrezione secondo cui Giovanni Sbrissa potrebbe trasferirsi in neroverde. ALLENATORI. Il Vicenza continua a guardarsi intorno alla ricerca dell´erede di Pasquale Marino. Sicuramente piace Tonino Asta, allenatore del Bassano. Parlare dell´ex granata in questo momento però è problematico perchè domani i giallorossi giocheranno il ritorno dello spareggio per la B con il Como e quindi in riva al Brenta si pensa solo alla gara che vale una stagione. Circolano poi i nomi di Carmine Gautieri e Devis Mangia. Va annotato che qualcuno nei giorni scorsi aveva parlato di Mimmo Di Carlo (pista non percorribile), mentre altri tirano in ballo Gigi De Canio (altro nome che non pare spendibile). Si sente addirittura parlare del grande ex Francesco Guidolin, ma in questo caso se non è fantascienza poco ci manca. LEGA B. Le leghe di seconda divisione europee ieri per la prima volta si sono riunite allo Juventus Stadium per confrontarsi sulle politiche sportive, economiche, commerciali e di marketing. Promotrici dell´iniziativa la Epfl, l´associazione delle leghe europee, rappresentata da Alberto Colombo, la Lega Serie B, in qualità di coordinatrice del gruppo di lavoro, rappresentata dal direttore generale, il vicentino Paolo Bedin e dal suo staff. Presenti i rappresentanti di tutte le sei principali associazioni. Impegnativa l´agenda dei lavori del workshop: fari puntati sulla mutualità di sistema e sui meccanismi di solidarietà tra prime e seconde divisioni, che hanno confermato ancora una volta la grande disparità fra la realtà italiana e la distribuzione delle risorse all´interno degli altri sistemi europei.

Ore 15.50 – (Giornale di Vicenza) Per poter avere un progetto bisogna senza dubbio programmare il futuro altrimenti si rischia di restare fermi ai buoni propositi. Insomma, se il Vicenza vuole sperare che quanto fatto quest´anno non venga sperperato deve per forza prima di tutto cercare di trovare una stabilità economico-finanziaria che gli permetta appunto di programmare la prossima stagione, stagione che partirà ufficialmente tra meno di un mese. Che le spese da sostenere siano tante è cosa risaputa, basti pensare che per fine mese dovranno essere trovati 1 milione e 400 mila euro per gli stupendi e i contributi, più 800 mila per l´iscrizione al campionato di serie B. Dunque riuscire a contenere le uscite è fondamentale. Dove intervenire? Una voce che nel bilancio pesa molto è il pagamento rateizzato dell´Iva, circa 1 milione e 800 mila euro l´anno da pagarsi ogni tre mesi, con rate di circa di 450 mila euro l´una. L´idea venuta al presidente della Vi.Fin Alfredo Pastorelli che è pure, cosa assai rilevante, presidente della Colombo Finanziaria Spa che da circa trent´anni opera proprio nell´acquisto di crediti fiscali da procedure concorsuali, è quella di ottenere un´ulteriore dilazione del pagamento dell´Iva, come dire che si potrebbe passare da una spesa di 1 milione e 800 mila l´anno ad una di circa 400 mila l´anno. Per saperne di più ci siamo rivolti direttamente a lui che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande.Presidente Pastorelli è vero quanto abbiamo saputo e cioè che sta tentando di ottenere una ulteriore dilazione del pagamento dell´Iva?«Sì è vero, stiamo provando a dilazionare l´intero debito dagli attuali cinque anni, come saggiamente è stato fatto, a circa vent´anni sfruttando le possibilità che attualmente la legge offre e che consente appunto di chiedere un´ulteriore spalmatura».A suo avviso riuscire ad ottenere questa dilazione è importante per il futuro del Vicenza?«Stabilito che fino ad ora le rate sono sempre state pagate regolarmente, è ovvio che se si riesce a centrare questo obiettivo dopo ci sarebbe più disponibilità finanziaria da investire nel Vicenza».È vero che se si centra questo obiettivo lei potrebbe essere il prossimo presidente del Vicenza?«Diciamo che se si riesce ad ottenere questa ulteriore spalmatura dopo potrei prendere in seria considerazione l´ipotesi di essere il prossimo presidente, sempre che i soci della Vi.Fin siano d´accordo».Senta, già che ci siamo, può dirci se è vero che voi della Vi.Fin avete un diritto di prelazione sull´acquisto delle quote del Vicenza?«Mi spiace, per ora preferisco non entrare nel merito della questione».Allora diciamo che il futuro del Vicenza è legato anche alla Vi.Fin. Lei come lo vede?«Bisogna fare un passo alla volta, vediamo se riusciamo ad ottenere questa dilazione dell´Iva a vent´anni. Solo dopo potremo avere un quadro più chiaro e quindi si potrà pure programmare meglio il futuro».C´è la possibilità che nella Vi.Fin entri qualche altro imprenditore?«In questo momento no, però più avanti potremmo valutare questa possibilità».Il no del tecnico Pasquale Marino è ancora fresco. Come l´avete preso?«Ci è molto dispiaciuto, a me forse più di tutti perchè mi ero illuso di averlo convinto a restare».E adesso?«La società e in modo particolare il diesse Paolo Cristallini si stanno guardando attorno per sondare alcune candidature. Penso comunque che sarà una scelta ponderata, meglio non avere fretta».

Ore 15.20 – (Gazzettino) Una telenovela infinita. Neanche ieri si sono registrati significativi passi in avanti sul fronte Marchetti-Cittadella, perché tutto è legato alle decisioni che prenderà il Carpi sul nome del nuovo direttore sportivo, ma anche dall’Emilia non traspare alcuna indicazione precisa. Il Carpi ieri ha comunicato di giocare a Modena il prossimo campionato di serie A, e soprattutto ha mollato la presa sul suo ds Giuntoli, a questo punto libero di accasarsi a Napoli. È stato il presidente Claudio Caliumi ad annunciarlo a margine dell’annuncio sullo stadio, ringraziando il dirigente per i sei anni bellissimi conditi da grandi vittorie. Lo stesso Caliumi per il successore ha svelato che «Ci sono tre nomi in ballo, ne stiamo discutendo». I tre indiziati – almeno su questo fronte da Carpi sono certi – sono Sogliano, Romairone e Marchetti, appunto. Il presidente Caliumi si è sbilanciato sui tempi, dicendo che «Domani (oggi per chi legge, ndr) sapremo tutto e prenderemo una decisione in merito». Sarà vero? Tutto dipende da questa decisione, con il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli che ha allargato le braccia ed è disposto ad aspettare ancora, «ostaggio» della società emiliana e quindi di Stefano Marchetti. Nella cena di giovedì sera tra il presidente e il suo direttore si è deciso di non parlare finché il Carpi non avrà comunicato il nome del nuovo direttore sportivo, e la situazione di stallo sta cambiando anche i programmi e la «vita» ordinaria della società granata. Ieri, ad esempio, Stefano Marchetti doveva essere in Liguria per la semifinale Roma-Lazio del campionato Primavera, ma il dirigente è rimasto nel suo ufficio a Cittadella, oggi per la seconda semifinale tra Torino e Fiorentina è stato accreditato Roberto Musso. Indizio che porta a pensare al divorzio tra Marchetti e il Cittadella? Da Carpi, intanto, ieri sera davano in ascesa le quotazioni di Romairone, «uomo» vicino all’uscente Giuntoli, con Marchetti in seconda battuta. Più staccato Sogliano. Dovesse spuntarla Romairone, Marchetti resterebbe a Cittadella, e con lui buona parte dei giocatori dell’attuale rosa. Già, perché l’eventuale partenza di Marchetti rimetterebbe tutto in gioco, la scelta dell’allenatore della prima squadra e la rosa dei giocatori della nuova stagione sportiva. I vari Coralli, Sgrigna, Paolucci, Gerardi hanno una specie di impegno morale con il Cittadella e l’attuale dg, che potrebbe venire meno se cambiassero gli scenari. Almeno su un fronte, a Cittadella si stanno facendo passi in avanti: la copertura della gradinata est procede secondo i programmi e i tempi stabiliti. Ultimata la piattaforma, da Cittadella fanno sapere che ai primi di agosto i lavori saranno completati. Per l’esordio in Coppa Italia o al massimo per il turno successivo.

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Al cuor non si comanda, ma neanche al richiamo della Serie A. Sono ore decisive per il futuro di Stefano Marchetti e, di rimando, del Cittadella. Dopo l’incontro di giovedì sera in pizzeria, ieri mattina il direttore generale granata ha rivisto nuovamente il presidente Andrea Gabrielli nella sede della società in via Ca’ dai Pase. E ieri sera, a quanto ci risulta, c’è stata un’ulteriore telefonata fra i due, probabilmente decisiva. Stretto riserbo da parte degli interessati sui contenuti dei colloqui, ma il numero uno del club avrebbe chiesto al d.g. di Fontaniva una risposta definitiva entro il week end, perché il campionato è ormai terminato da tre settimane, le trattative di mercato stanno entrando nel vivo, la squadra è ancora senza allenatore e la società non può permettersi di perdere altro tempo. Marchetti, com’è noto, è vicinissimo al Carpi, neo-promosso nel massimo campionato. Con la famiglia Gabrielli e con il Cittadella esiste per lui un rapporto che va ben oltre quello strettamente professionale, ma l’occasione di lavorare in A è di quelle difficili da rifiutare. Il suo nome continua ad essere in pole position fra quelli vagliati in questi giorni da Stefano Bonacini, proprietario del Carpi. Una cosa è sicura: Bonacini, patron del marchio della moda Gaudì, ha terminato il suo giro di incontri con i candidati chiamati a sostituire Cristiano Giuntoli, passato al Napoli, ed è quindi immaginabile che entro poche ore sarà sciolto il mistero. Marchetti è il favorito perché il suo profilo si avvicina più di tutti a quello di Giuntoli, andando ben oltre alle funzioni del semplice direttore sportivo. In questa corsa, se la vede soprattutto con Sean Sogliano: l’ex ds del Verona ha già incontrato in due occasioni la dirigenza emiliana, ma pare essere un gradino sotto nelle preferenze per via delle alte richieste economiche presentate. In lizza c’è anche Giancarlo Romairone, l’ultimo dei papabili incontrati da Bonacini, mercoledì sera a cena, mentre quelle di Bonato (destinato allo Spezia) e Perinetti sembrano alternative tramontate. Di fatto i destini di Carpi e Cittadella sono legati a doppio filo, con Marchetti che, nel caso non si concretizzasse l’opportunità, sarebbe accolto senza indugi da Gabrielli. In caso contrario le alternative non mancano (Zocchi? De Franceschi?). Ma occorre mettere un punto, perché i pezzi pregiati granata hanno mercato, da Sgrigna al baby Bizzotto, sul conto del quale, dopo l’ottima stagione con la Primavera e il gol realizzato al debutto in serie B contro il Frosinone, era uscita la “voce”, stoppata sul nascere, di un interessamento della Fiorentina. Mentre altri elementi su cui potrebbe puntellarsi un Citta in grado di ritentare subito la scalata alla Serie B, da Paolucci a Busellato, hanno chiarito di voler prima aspettare un confronto con il d.g. per rimanere. Si allunga, intanto, la lista delle pretendenti di Barreca, che il Torino, dopo aver già ricevuto una richiesta dal Frosinone, potrebbe girare al Cagliari all’interno della trattativa per Avelar, valutato 2,5 milioni più, appunto, Barreca. E prendono forza le “voci” che vogliono Claudio Foscarini sulla panchina del Modena: sembrerebbe giocarsela con l’ex tecnico del Novara Toscano, ma anche con Gattuso e Bucchi.

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La prima notizia è un segnale importante che arriva dal botteghino. Nella tarda mattinata di ieri è stato registrato il sold out per la tribuna «locali» del Mercante che domani, per la finale di ritorno dei playoff che mette in palio la serie B tra Bassano e Como, sarà quindi gremita in ogni ordine di posto. Vicino al sold out (ancora un centinaio i biglietti disponibili) pure il settore ospiti, con una folta rappresentanza di tifosi in arrivo dalla Brianza. La sfida tra attaccanti sarà uno dei temi più importanti della domenica bassanese. In attacco Stefano Pietribiasi sfiderà Simone Ganz, a segno all’andata con una rete pesantissima che potrebbe risultare decisiva in ottica promozione. E lo stesso Ganz è carico a mille in vista di 90 minuti che valgono la serie B. Dentro o fuori, non ci saranno vie di mezzo o soluzioni alternative per Bassano e Como. «Per me è un momento magico — sottolinea il figlio d’arte a TuttoLegaPro — il mio rendimento di quest’anno è grazie alla squadra, mi trovo molto bene con i compagni e con l’ambiente. Quando un giocatore è sereno dentro e fuori dal campo, si vede. Per un attaccante fare gol è la cosa più bella: ne ho fatti tanti e anche pesanti. Prima di Mantova per un mese e mezzo non sono riuscito a segnare. Ci sta, nell’arco di un’annata. Poi a Mantova mi sono sbloccato e quel gol mi ha dato il giusto via per i playoff. Per un attaccante l’aspetto mentale conta molto ed io sto bene sia fisicamente che mentalmente». Sul Bassano, Ganz ha le idee chiare: «Sarebbe sbagliato arrivare alla partita con la convinzione di poterla gestire — chiude l’attaccante lariano — anche perché loro recuperano due giocatori importanti, davanti sono forti e quindi sono molto pericolosi. Dovremo giocare la nostra partita: ci sono tutte le possibilità per fare una grande prestazione e guadagnare la promozione, ma tocca a noi farlo nel modo giusto». Ganz transiterà dalle parti di Nicola Bizzotto, autore di una stagione sinora davvero positiva. Bizzotto non molla e rilancia la sfida al Como. «Sapevamo di affrontare una squadra in forma — sospira — soprattutto da un punto di vista mentale loro stanno bene e si vede. All’andata hanno vinto con due gol di scarto e quindi dovremo fare lo stesso noi domani davanti al nostro pubblico per portare la sfida almeno ai supplementari: sarebbe la terza volta, io non ho mai smesso di crederci. Dispiace per le occasioni avute domenica e non sfruttate al meglio, ora dobbiamo dare tutto per ribaltare il risultato e riuscire nell’impresa». Le ultime sulle probabili formazioni in campo al Mercante: Antonino Asta recupera Furlan come esterno alto destro e Pietribiasi nel ruolo di centravanti e tornerà così al 4-2-3-1 con tutti i titolari schierati in contemporanea. Sul fronte lombardo Carlo Sabatini dovrebbe riproporre l’undici che ha vinto all’andata con l’unico dubbio rappresentato dalle condizioni di Cristiani, ai box per una fascite plantare e a serio rischio forfait. Nel capoluogo lariano è stato allestito anche un maxischermo, che accoglierà i tifosi che non potranno essere presenti a Bassano.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Domani a tifare giallorosso ci sarà anche un ex d´eccezione.Osvaldo Jaconi, lei da comasco…«Alt! Lecchese. Io sono di Mandello del Lario, che quando sono nato io 68 anni fa era provincia di Como, oggi invece è sotto Lecco. C´è una rivalità spropositata e quando giocavo in B col Lecco al Como ho segnato: era la rete del pareggio al Sinigaglia, che soddisfazione…».Domani è più dura per il Bassano…«Ho avuto modo di seguire i giallorossi, alcuni di quelli che giocano ora come Proietti, Toninelli e Iocolano c´erano anche con me. Spero solo che i 2-0 incassato in contropiede in maniera così inusuale per il Soccer Team non comprometta lo spareggio per i miei ex ragazzi. Perché l´1-0 puoi anche rimontarlo, ma due gol sono pesanti. Poi fatemi fare una considerazione…»Prego«Chiariamo un aspetto: il Bassano avrebbe meritato di salire in B già a maggio poiché non è concepibile che i tempi biblici della nostra giustizia sportiva condizionino l´annata. Io non discuto le imputazioni, non è compito mio farlo, ma la tempistica sì, è inaccettabile».Ai playoff però è un altro mondo…«È proprio così, chi è più in palla in questa fase passa. Eppure dopo la semifinale con la Reggiana ho mandato un sms a Iocolano, che ora con quei ricci è quasi irriconoscibile, dicendogli: Simone, ora portaci in B. Io ci conto ancora».Come si prepara una rimontona del genere?«Come sempre. Come se dovessi vincere una gara normalmente. Con calma e senza frenesia, è più importante non prenderlo che farlo, puoi segnare l´1-0 anche a 5 minuti dalla fine, dopo il terrore ce l´hanno gli altri e può accadere di tutto. Piuttosto c´è un aspetto che trovo profondamente ingiusto».Quale?«Il nuovo regolamento playoff. Non esiste che se il Bassano vince con 2 gol di scarto debba giocarsi anche i supplementari. Un premio alla migliore in classifica dovrai pur darlo o no? Ecco, lì bisogna tornare alla normativa precedente».Questo Como però ha il vento in poppa…«Concordo. All´andata più che puntare il dito sul portiere nell´1-0 io darei meriti a Le Noci, fantasista di categoria superiore. Eppoi uno come Asta, per quanto bravo sia, ha faticato a disegnare la partita senza punte, né Pietribiasi, che ho avuto a Ivrea, né Furlan, né Maistrello. Non riusciva a tenere alta la palla. Ora ne riavrà almeno due e può impostare il duello in altro modo».Osvaldo, lei con chi sta?

Ore 13.40 – (Gazzettino) Tra l’altro il diesse biancoscudato domani assisterà quasi certamente alla finale di ritorno dei play off di Lega Pro tra il Bassano e il Como allenato dall’ex biancoscudato Carlo Sabatini. Tra i giocatori del Bassano indicati come possibili obiettivi dei biancoscudati figurano il trequartista Iocolano e il difensore Bizzotto, anche se su di loro non manca la concorrenza di altri club, un paio dei quali di categoria superiore. Sempre riguardo ai possibili obiettivi in entrata, non sono più un mistero le piste che portano al centrocampista De Risio (legato a un altro anno di contratto al Benevento) e all’esterno Arcidiacono, entrambi assistiti dal procuratore Gerry Palomba, che è anche l’agente di Aperi, altro biancoscudato che ha buone possibilità di restare, fermo restando che dovranno essere valutati i progressi al ginocchio operato.

Ore 13.30 – (Gazzettino) Petrilli non è l’unico giocatore attualmente in organico che sembra vicino alla riconferma. Un altro nome caldo è quello di Dionisi, il cui pregio maggiore è la capacità di ricoprire più ruoli in campo. Ieri, stando ai rumors, si era sparsa una voce relativa a un incontro tra il suo agente Alessandro Ranieri e De Poli, in realtà l’incontro si terrà a breve. «Nelle prossime ore sarò in zona vicino a Padova – spiega Ranieri – ed entro lunedì o martedì dovremo vederci con il direttore De Poli. Da parte nostra c’è la massima disponibilità, il ragazzo si trova bene a Padova e ha disputato un ottimo campionato. Le sensazioni sono positive, anche se dobbiamo ancora parlare della questione economica». Intanto, De Poli si sta muovendo naturalmente in più direzioni, anche se restando in tema di eventuali riconferme detta così gli appuntamenti fissati nella sua agenda. «Lunedì parlerò con Cunico, e nei giorni successivi cercherò di valutare le posizioni di altri quattro-cinque potenziali tesserati».

Ore 13.20 – (Gazzettino) «Stiamo aspettando la documentazione per fare il contratto, ma siamo già d’accordo sulla parola». La conferma di Nicola Petrilli sembra praticamente già in tasca stando alle parole del suo procuratore Giovanni Tateo. Di sicuro il direttore sportivo De Poli ha lasciato intendere nei giorni scorsi che l’esterno di scuola Juventus è gradito ai biancoscudati anche nella prossima stagione, tanto più che è un giocatore che conosce assai bene avendolo già avuto nella sua precedente esperienza al Martina proprio in Lega Pro, portandolo appunto quest’anno all’ombra del Santo. E la fiducia del diesse è stata ampiamente ricambiate da Petrilli che nella seconda parte del campionato vinto trionfalmente dal Padova si è rivelato un valore aggiunto per la squadra.

Ore 13.00 – Le dichiarazioni a caldo a fine partita di Gualtiero Grandini, allenatore dei Biancoscudati: “Loro negli episodi sono stati più bravi di noi. Abbiamo fatto noi la gara ma non siamo riusciti a finalizzare quanto creato. Il risultato dice che abbiamo perso però usciamo comunque a testa alta perché abbiamo fatto il possibile per conquistare lo scudetto”.

Ore 12.57 – Finale scudetto Juniores Nazionali, fischio finale: Padova-San Cesareo 0-1.

Ore 12.50 – Concessi sei minuti di recupero.

Ore 12.38 – Ci prova su punizione Marcandella, palla di poco a lato.

Ore 12.36 – San Cesareo in 10 ad un quarto d’ora dal termine, rosso diretto per Rufini, autore di un brutto fallo su Mbengue.

Ore 12.33 – Altra doppia occasione per il Padova: Mbengue non trova la porta da distanza ravvicinata ma la palla arriva sui piedi di Babolin, la cui conclusione viene però respinta in angolo da Vetriani.

Ore 12.31 – Doppia clamorosa occasione per il Padova! Conclusioni a botta sicura per Matterazzo e Marcandella, ma sono bravi prima Sabelli a respingere e quindi Vasari ad immolarsi di testa.

Ore 12.20 – Doppio cambio nel Padova, Dovico e Giuliato subentrano a Pittarello e Faggin.

Ore 12.17 – Ci prova Matterazzo dalla distanza, palla alta.

Ore 12.15 – Padova in avanti in massa alla ricerca del pareggio, ma la difesa del San Cesareo fa buona guardia.

Ore 12.05 – Inizia la ripresa della finale scudetto degli Juniores Nazionali tra Padova e San Cesareo.

Ore 11.50 – Finale scudetto Juniores Nazionali, fine primo tempo: Padova-San Cesareo 0-1.

Ore 11.45 – Krasniqi prova a raddoppiare per il San Cesareo, ma è bravissimo in quest’occasione Vanzato ad uscire a valanga murando il tiro del numero 11 laziale.

Ore 11.42 – Conclusione dalla distanza di Faggin, para a terra Sabelli.

Ore 11.39 – Calcio di punizione dai 20 metri di Fanelli, para senza problemi Sabelli.

Ore 11.37 – Il Padova prova a reagire, ma manca di lucidità negli ultimi 16 metri.

Ore 11.27 – San Cesareo in vantaggio: conclusione da fuori area di Krasniqi, Vanzato non trattiene colpevolmente il pallone su cui si avventa Alonzi, che insacca indisturbato da pochi passi. Padova-San Cesareo 0-1.

Ore 11.21 – Rischia l’autogol Busetto, che colpisce la traversa della porta difesa da Vanzato dopo aver svirgolato il pallone nel tentativo di liberare l’area dopo un batti e ribatti.

Ore 11.16 – Occasionissima per il Padova! Pittarello scende sulla sinistra, penetra in area e serve Faggin, che da pochi passi si vede respingere dal portiere la conclusione a botta sicura. Sulla ribattuta si avventa da terra Pittarello, ma la sfera termina di poco a lato. Biancoscudati vicinissimi al vantaggio.

Ore 11.15 – Occasione anche per il San Cesareo con Sabelli, la cui conclusione dal limite viene bloccata da Vanzato.

Ore 11.11 – Padova ancora in avanti, ma Sabelli esce sui piedi di Babolin sventando la minaccia.

Ore 11.07 – Prima occasione per il Padova: Babolin vede sulla destra l’accorrente Bortot, il cui cross basso viene raccolto in area da Marcandella che lascia partire un destro di prima intenzione che termina di poco alto.

Ore 11.03 – Inizia in questo istante a Camaiore la finale scudetto degli Juniores Nazionali tra Padova e San Cesareo.

Ore 10.50 – Tutto pronto a Camaiore per la finale scudetto tra Padova e San Cesareo. Questa la formazione dei Biancoscudati, schierati col 4-3-3: Vanzato; Bortot, Mbengue, Canton, Busetto; Matterazzo, Fanelli, Faggin; Babolin, Pittarello, Marcandella.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Vero o non vero, di certo c’è che se domani il Bassano non riuscirà a vincere i playoff con il Como e rimarrà in Lega Pro, rivedere Bortot all’Euganeo sarà praticamente impossibile. Settimana di incontri. A partire da lunedì, comincerà nella sede di viale Nereo Rocco il via-vai di procuratori e giocatori. E il primo atteso alla scrivania del “direttore” è il capitano Marco Cunico: per il suo rinnovo contrattuale l’appuntamento è fissato proprio per il 15, e in serata potrebbe arrivare la fumata bianca. Entro domenica 21, presumibilmente, si avrà un quadro abbastanza preciso di tutti i confermati per la prossima stagione. Trattative. Nel mentre, in attesa del 1º luglio e dell’apertura ufficiale del “mercato” estivo, il Padova continua a guardarsi intorno. La prossima settimana potrà diventare fondamentale anche per capire il futuro di Neto Pereira, obiettivo numero uno per l’attacco biancoscudato: ieri a Varese si è insediato il nuovo presidente, il libanese Alì Zeaiter, che dopo aver annunciato di voler costruire una squadra per puntare a vincere la Lega Pro, ha spiegato che la settimana prossima comincerà a parlare con dirigenti e giocatori per lavorare sulla prossima stagione.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Lo spettro della D resta concreto, perché se i due imprenditori fattisi avanti finora (da una parte l’ex campione di baseball Mike Piazza, dall’altra il patron della famosa catena The Space Cinema, Giuseppe Corrado) non decidessero di andare fino in fondo alla trattativa, il club ducale scomparirebbe dal calcio professionistico, così com’era avvenuto per il Padova proprio un anno fa. Gli ostacoli sono tanti, primo tra tutti l’abbattimento del vertiginoso monte-ingaggi da 75 milioni di euro, frutto dei 114 (!) giocatori ancora sotto contratto per le prossime tre stagioni. Se il Parma non si iscrivesse alla Serie B, Mazzocco sarebbe libero a parametro zero e le possibilità di rivederlo a Padova sarebbero alte, nonostante la folta concorrenza. «Noi abbiamo comunicato all’agente l’intenzione di tenerlo», aveva spiegato l’altroieri il diesse De Poli, «e sappiamo che il ragazzo sarebbe ben felice di rimanere qui». Se gli emiliani rimanessero, invece, in vita, si dovrebbe aprire una trattativa tutt’altro che semplice. Quanto a Tommaso Bortot, la questione è diversa: stando ai rumors che giungono da Bassano del Grappa, il direttore sportivo della società di Renzo Rosso, Werner Seeber, dopo i grandi progressi messi in mostra dal giovanissimo terzino classe ’97 con la maglia biancoscudata sarebbe intenzionato a riportarlo in giallorosso, indipendentemente dalla categoria.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Nel “mercato” del Padova, che finora ha portato alla definizione degli estremi difensori per l’anno prossimo, con il rinnovo ormai certo di Lazar Petkovic e l’ingaggio del portierino della Sacilese Alessandro Favaro, ci sono due punti interrogativi da sciogliere. E non sono legati ai 7 giocatori in odore di conferma (Cunico, Ilari, Petrilli, Aperi, Amirante, Dionisi e, appunto, Petkovic) né ai 4 sui quali si sta ancora riflettendo (Thomassen, Niccolini, Segato e Zubin). Sono quelli dei due giovani arrivati in prestito nell’ultima stagione: Tommaso Bortot e Davide Mazzocco. Se la situazione del primo, di proprietà del Bassano, è ancora tutta da definire con i giallorossi impegnata domani nella finale di ritorno con il Como per la promozione in Serie B, per quanto riguarda Mazzocco quella odierna può essere una giornata fondamentale. Futuro dietro l’angolo. Oggi comincerà a tutti gli effetti la corsa all’acquisto del Parma: le trattative private tra i potenziali acquirenti e i due curatori fallimentari nominati dal Tribunale prenderanno il via dopo giorni convulsi.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Senza dimenticare che la formazione Juniores è stata messa in piedi, proprio come la prima squadra, in fretta e furia ad agosto, con soli tre giocatori rimasti dalla diaspora del vecchio Padova. «E in un anno sono cresciuti tanto. La prossima stagione alcuni di loro potranno restare per affrontare il campionato Berretti, altri, a mio modo di vedere, potranno anche già giocare in Serie D». Il Padova arriva in finale con i favori del pronostico, dopo aver battuto il Seregno in semifinale e aver inanellato un ruolino di marcia che parla di 14 gol fatti e nessuno subìto dagli ottavi in poi. Il San Cesareo (comune in provincia di Roma) ha vinto il girone I e in semifinale ha eliminato ai rigori lo Scandicci. Arbitra Alessio Berti di Prato, diretta tv su Rai Sport 1.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In settimana Poliero si era augurato di avere quanto prima un lungo incontro con Giorgio Molon, incontro che ci sarà proprio stamattina, visto che i due affronteranno insieme il viaggio verso la località toscana. «E mi fa molto piacere», sorride il responsabile del vivaio biancoscudato. «Ho già avuto modo di conoscere Poliero e mi ha fatto un’ottima impressione. È una persona di spessore, con grande sensibilità per i giovani e molto motivata. La società sta facendo un lavoro eccellente per riportare in alto il settore giovanile, credo che, se si continuerà di questo passo, in un paio di stagioni raggiungeremo i livelli toccati prima del disastro della scorsa estate». Che valore ha questa finale? «Storico, perché negli ultimi trent’anni Padova ha vinto solo una volta lo scudetto, con i giovanissimi di Viscidi. Non serviva questa finale per testimoniare la bontà del lavoro fatto, ma è un ulteriore conferma che ci rende orgogliosi».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La ciliegina sulla torta all’eccellente lavoro di rinascita del calcio a Padova può arrivare oggi. La Juniores biancoscudata si gioca contro il San Cesareo lo scudetto di categoria, nella finale in programma stamattina alle 11 allo stadio comunale di Camaiore. Lì dove nemmeno i grandi sono riusciti ad arrivare (Cunico e compagni eliminati dalla poule scudetto per colpa della tanto discussa Coppa Disciplina) può farcela, invece, la formazione di Grandini, che ha tutte le carte in regola per regalare alla Biancoscudati Padova il suo primo titolo nazionale. E per l’occasione non mancherà nessuno dello stato maggiore di viale Rocco, dal presidente Bergamin all’a.d. Bonetto, passando per il nuovo socio Massimo Poliero, che a partire dalla prossima stagione ricoprirà proprio l’incarico di presidente del settore giovanile.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Come scoprì Alex Del Piero, una mattina del novembre 1987, Vittorio Scantamburlo, il miglior talent scout che il Calcio Padova abbia avuto nella sua storia, dal dopoguerra in poi? È lui stesso a raccontarlo, condendo poi di tanti altri aneddoti il ricordo di una vita spesa sui campi di pallone (prima come giocatore, poi come allenatore e infine come osservatore), ad Alberto Facchinetti in un libro dal titolo emblematico – “Ho scoperto Del Piero” – presentato ieri al “PePen” di Piazza Cavour (edizioni InContropiede, prezzo 15.50 euro). Oltre all’autore e al protagonista del racconto, sono intervenuti il presidente della Biancoscudati Padova, Giuseppe Bergamin, e Pippo Maniero (legatissimo a Scantamburlo). A 85 anni, pur combattendo con gli acciacchi dell’età, Vittorio ricorda benissimo tutti i ragazzi che ha portato in biancoscudato. Due su tutti, dopo Del Piero: Ivone De Franceschi, spiato da un terrazzo in occasione di un raduno organizzato a Monselice dal Torino, e Luigi Sartor, tesserato nonostante i forti dubbi del padre riguardo alle proprietà tecniche del figlio.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) E a proposito del dg granata, ieri sera c’è stato un nuovo contatto (sembra non ancora risolutore) con Andrea Gabrielli, il tutto mentre il patron del Carpi Stefano Bonacini, contattato in serata, rispondeva con un laconico: «Non ci sono novità» alla domanda se Marchetti fosse il prescelto per il dopo-Giuntoli. Bonacini si è preso qualche ora di tempo in più per riflettere e oggi potrebbe anche decidere. Nelle ultime ore in forte ascesa ci sono le quotazioni di Giancarlo Romairone, mentre Nereo Bonato sembra destinato allo Spezia con uno scambio di «poltrone» assai probabile con Guido Angelozzi in arrivo a Sassuolo. Sean Sogliano, ex ds del Verona, ha fatto richieste tecniche importanti ma è ancora in ballo. Ieri sera Marchetti avrebbe telefonato al presidente Gabrielli per informarlo sugli sviluppi della situazione. Entro la fine della settimana arriverà comunque una scelta, in un senso o nell’altro, che avrà conseguenze a catena. Dovesse rimanere, i piani di rilancio sono stati già tracciati. Dovesse lasciare, si aprirebbe davvero una nuova era: nuovo dg, nuovo allenatore, nuovi collaboratori, rosa rivoluzionata. Ancora poche ore e si saprà tutto: non c’è che dire, il mercato della due padovane di Lega Pro è iniziato a tutta.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La ferma opposizione di una buona parte della tifoseria al ritorno del centrocampista padovano sembra essere un ostacolo difficile da superare per la dirigenza biancoscudata. Al momento le chance sono molto ridotte, mentre rimangono alte le probabilità che Pietro Arcidiacono possa sbarcare in Veneto. Per quanto riguarda le altre posizioni in bilico, quasi certa la conferma di Niccolini , in rialzo le quotazioni di Thomassen , ancora incerta la posizione di Segato . Sul fronte arrivi molto probabile la fumata bianca per De Risio (Benevento) e Fabiano (svincolato dal Martina). Proposti Troiano ed Erpen , ma al momento non sono prime scelte, Giannone andrà in B e Genevier potrebbe essere una buona prospettiva per il centrocampo. Per Diniz la soluzione più probabile è il Lugano con l’attuale responsabile dell’area tecnica del Lecce Antonio Tesoro, ma il Padova spera ancora in un colpo di scena, nonostante il difensore brasiliano preferisca una destinazione estera rispetto al campionato italiano. Buone chance per Bizzotto (Bassano), scarse per Iocolano (Bassano). Per i giovani ci sono tante idee, alcune delle quali verranno approfondite nei prossimi giorni. Quanto a Sgrigna , arriverà soltanto nel caso in cui Marchetti lasciasse Cittadella.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e il diesse Fabrizio De Poli è sempre più vicino alla chiusura del cerchio, quantomeno sul fronte dei rinnovi. Il balletto riguarda alcuni nomi, in particolare quello di Emil Zubin , che a 38 anni da compiere viene considerato molto importante per il progetto e per lo spogliatoio da Carmine Parlato. La società non avrebbe voluto confermarlo per una questione di età, non certo per le doti tecniche indiscutibili; l’allenatore campano ha insistito e potrebbe aver ottenuto il suo scopo. Zubin, pur lasciando aperto uno spiraglio in caso di arrivo di una proposta irrinunciabile, è pronto a firmare un contratto al minimo di stipendio più bonus relativi a gol e presenze. Sempre per quanto riguarda il reparto offensivo, da Varese riferiscono che Neto Pereira sarebbe pronto a chiedere la cessione, nonostante la svolta societaria formalizzata in seno al club lombardo. Se così fosse, per il 36enne centravanti brasiliano aumenterebbero esponenzialmente le chance di un approdo a Padova. Molto complicata le fumate bianche per Iemmello , che dovrebbe rimanere a La Spezia (c’è stato un colloquio fra De Poli e il pari grado Angelozzi alle finali Primavera) e per Zecchin .

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Sul suo block notes sono cerchiati in rosso i nomi di tanti giocatori che poi hanno fatto carriera: Zanin, Dal Canto, Gastaldello, Orlando, Collauto, giusto per citarne alcuni. Ma Vittorio Scantamburlo, celeberrimo «osservatore» classe 1930, ha scoperto soprattutto Alessandro Del Piero. E lo ha raccontato ad Alberto Facchinetti nel libro «Ho scoperto Del Piero», edito da Edizioni inContropiede, presentato ieri in Piazza Cavour al Ristorante Pe Pen. «Notai subito che aveva un driblling e una velocità di esecuzione incredibile — spiega Scantamburlo — e segnalai il suo profilo assieme a quello di Diego Zanin all’allora presidente Giambattista Pastorello. Aveva talento e stoffa, si vedeva che avrebbe fatto strada. Mi disse che il Torino lo aveva provato tre volte e che per tre volte non era andata bene». Nel libro tanti aneddoti e tanti particolari inediti, con le foto degli appunti di Scantamburlo e tutti i giocatori segnalati nel corso degli anni. «E Vittorio nemmeno oggi si è fermato, a 85 anni continua a vedere giocatori e a segnalarli — scherzano ma non troppo alla conferenza — la settimana scorsa ad esempio ha visto all’opera un ragazzino del 2006 del Martellago e ha suggerito di non lasciarselo scappare». Tra le scoperte di Scantamburlo, anche Luigi Sartor: «Il padre — racconta Alberto Facchinetti — aveva un passato fra i dilettanti. Ma Vittorio anche in quel caso ci aveva visto giusto perché, nonostante in molti storcessero il naso, era convinto che sarebbe diventato un grande giocatore. E così è stato, pensate che credo sia uno dei pochi ad aver vinto tre Coppe Uefa nella sua carriera».

Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.

Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 12 giugno: giornata interlocutoria per il mercato biancoscudato, con Fabrizio De Poli impegnato in primis nei rinnovi.




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