Live 24! Padova, giornata di colloqui per De Poli dopo la due giorni ligure: in ballo i rinnovi di contratto

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Ore 22.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Nessun dietrofront, ma l’ufficialità. L’Union Pro fa un passo indietro ripartendo dall’Eccellenza, dando così vita al Progetto Mestre. Grande entusiasmo alla festa per i 90 anni dello stadio Francesco Baracca a Mestre, durante la quale i presidenti Marco Gaiba (Union Pro) e Stefano Serena (Ac Mestre, la società nata dalla fusione tra Mestre e Mestrina 1929), hanno sancito l’intesa e fatto chiarezza alle molte notizie che si erano rincorse nelle ultime settimane. Ha infatti inizio una collaborazione importante tra le due società, che oltre a prevedere il già noto scambio di titoli sportivi (con Mestre in serie D al Comunale di Mogliano), punta a creare un settore giovanile di riferimento non solo per la regione, ma a livello nazionale. «Sono onorato di far parte di questo progetto – afferma Gaiba -. Dopo aver costruito una realtà tra Mogliano e Preganziol andata oltre ogni più rosea aspettativa. Quando il mio socio (Maurizio Michielan, ndr) ha lasciato la società, mi sono trovato ad affrontare la realtà dei fatti, e di una situazione economica che ha portato a guardarsi intorno». Che soluzioni c’erano? «Sono arrivati in molti a bussare alla porta, ma nessuno di questi dava le garanzie per poter portare avanti quanto di buono costruito in questi anni. Parlando con Stefano Serena, ho capito come potessimo realizzare qualcosa di davvero importante, mantenendo società distinte e scambiando i titoli sportivi, permettendoci così di continuare quello che in questi anni abbiamo fatto alla grande: lavorare con i giovani. Al momento, tutti i nostri ragazzi militano nelle massime categorie, dagli juniores elite ai giovanissimi elite. E adesso, abbiamo la possibilità di poter andare avanti». Quali gli obiettivi? «Questa collaborazione, nella quale ci addentriamo con grande entusiasmo, porterà ad accrescere notevolmente la nostra visibilità e quella dei nostri sponsor, e ci consentirà di far crescere i nostri ragazzi permettendo loro di giocare in Eccellenza. I migliori di ambedue i settori giovanili infatti saranno valorizzati con la prima squadra, cosa difficile da attuare quando si gioca la D. Adesso pensiamo a riconquistare velocemente la categoria, con l’invito a tutti i tifosi di supportarci in questa sfida, che sappiamo di poter vincere, come abbiamo dimostrato di saper fare, grazie alle grandi qualità del nostro staff».

Ore 22.30 – (Tribuna di Treviso) Se a Montebelluna si sta per definire il tassello più importante, all’Union Pro regna l’incertezza. Il nome del nuovo allenatore biancoceleste si dovrebbe conoscere tra domani e sabato. Le maggiori chance sembrano averle Andrea Basso e Loris Bodo, che sanno lavorare con i giovani e l’ultima stagione hanno allenato gli Allievi, l’uno (quotazioni in crescita) a Bassano e l’altro all’Altovicentino. Da non trascurare la pista che porta a Checco Feltrin, visto che il futuro della Pro è nebuloso. Quest’ultimo darebbe la priorità ai moglianesi, ma sullo scambio di titoli fra Pro e Mestrina pende ancora la spada di Damocle della gestione del “Baracca”: idee più chiare si dovrebbero avere dopo il ballottaggio per il sindaco di Venezia, previsto domenica prossima. Resta sempre alta la probabilità che la Pro “autoretroceda” in Eccellenza, anche se negli ultimi giorni sta prendendo corpo un’altra ipotesi: che tutto resti come prima, che la Pro continui a fare la D e la Mestrina l’Eccellenza, stringendo nel contempo una forte collaborazione e rinviando eventuali passaggi di titoli alla stagione successiva. In attesa di sviluppi, qualche giocatore ha fatto altre scelte: Rossi e Trevisiol si sono accasati al Nervesa, Igor Furlan al Treviso, mentre il bomber Comin non dovrebbe essere confermato. Severgnini, viceversa, sembra destinato a lasciare Montebelluna e potrebbe virare sulla Pro. In via Biagi, l’obiettivo è mantenere lo zoccolo duro e trattenere Giglio, che in dicembre era stato corteggiato da Padova e Altovicentino.

Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ora è ufficiale: l’Ac Mestre, la società nata dalla fusione tra Mestre e Mestrina 1929, l’anno prossimo militerà in serie D. Dopo le molte notizie che si sono rincorse, sono le parole del presidente Stefano Serena a chiarire il futuro del calcio in terraferma e dell’ambizioso progetto in cui è coinvolta anche l’Union Pro, con il quale verrà effettuato il cambio di titoli sportivi, arrivate durante la festa che ha celebrato i 90 anni dello stadio Francesco Baracca. Alla quale hanno partecipato moltissimi tifosi e ragazzi, nonché i candidati sindaco della città di Venezia, Luigi Brugnaro e Felice Casson, che hanno entrambi confermato la volontà di procedere nei lavori di adeguamento dell’impianto, inadatto al campionato di serie D. Motivo per il quale la stagione del Mestre inizierà sul campo del Mogliano, in attesa che la nuova amministrazione dia il benestare alla ristrutturazione dell’impianto o, eventualmente, della costruzione del nuovo Baracca. «Ogni volta che lo guardo, mi vien da pensare che sia davvero un sacrilegio privarcene – afferma Serena – e invito tutti, a partire dalle istituzioni, affinché ci sia il via libera perché questa possa restare la nostra casa. Ma fino ad allora, invito tutti i tifosi a seguirci con entusiasmo e passione anche a Mogliano, sperando che questo esodo sia il più breve possibile». La manifestazione d’affetto da parte della città è stata davvero ampia, ed infatti Serena vuole mettere le cose in chiaro: «Ci impegniamo a costruire una squadra che possa competere ai massimi livelli, per noi quest’anno non sarà di passaggio. Con l’Union Pro, la cui prima squadra giocherà in Eccellenza, puntiamo a costruire un settore giovanile d’elite partendo dalla loro più che solida base, contando su un bacino d’utenza davvero ampio, in cui lavoreranno persone e dirigenti capaci e nel quale i migliori giovani saranno valorizzati nella loro prima squadra. Il progetto è ambizioso e partiamo con tanto entusiasmo ma questa è una promessa: se entro la stagione 2016-17 non ci saranno stati sviluppi sulla questione stadio, considererò terminata la mia avventura».

Ore 22.10 – (La Nuova Venezia) Mestre avrà la sua serie D. Con l’Ac Mestre. Ad annunciarlo ieri sera allo stadio Baracca, davanti ai tifosi è stato il presidente Stefano Serena. Categoria conquistata non sul campo ma con una precisa operazione che ha visto coinvolti tre sodalizi sportivi. Il primo proprio quello di Serena, quel Mestre Calcio che ha disputato il campionato di Prima categoria e sarebbe stato tra i primi candidati per un ripescaggio in Promozione. Poi la Mestrina 1929, società di Eccellenza. Infine, a portare in dote la serie D, l’Union Pro Mogliano del presidente Marco Gaiba. «Mestre andrà in serie D» annuncia Serena ad una platea che non aspetta altro, «ma almeno per la prima parte della stagione giocheremo a Mogliano, in attesa che la nuova giunta ci conceda la possibilità di giocare al Baracca» prosegue Serena, «o almeno in uno stadio altrettanto capiente. Ma per rispetto a questo terreno di gioco, mi auguro che lo stadio Baracca torni ad essere la casa del Mestre. Siamo anche disposti ad assumerci gli oneri per gli adeguamenti, purché ci diano garanzia di una gestione prolungata». Parola a Marco Gaiba. «L’Union Pro Mogliano giocherà in Eccellenza a Mogliano, per dare spazio a giovani emergenti e promettenti».

Ore 21.50 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora continua a perdere pezzi. Il prossimo tassello che sembra destinato a lasciare il Boscherai è Nicola Tomasi. Il centrocampista, ormai ex neroverde, ha trovato l’accordo con il Levico Terme, squadra trentina che ha vinto l’Eccellenza e che la prossima stagione giocherà in serie D. Oltre a lui, insieme a molti altri, sono sul piede di partenza anche Matteo Mastellotto ed Enrico Antoniol, in direzione Treviso. Entrambi i giocatori erano stati contattati dal San Giorgio Sedico ma alla fine raggiungeranno la squadra biancoceleste. I sedicensi invece sono alla ricerca di un centrocampista e potrebbe essere Sebastiano Solagna, anche lui destinato a lasciare la squadra feltrina. Da non sottovalutare invece il possibile ritorno di Ivan Longo, quest’anno alla Sospirolese in Terza categoria. Sul fronte giovani c’è la possibilità che il Belluno lasci Stefano Longo e Lorenzo Moretti al San Giorgio Sedico. Mister Ferro è ancora un’incognita. Il presidente della Plavis Bepi Pol ha confermato il tecnico per la prossima stagione, ma lui non ha ancora dato la propria disponibilità e prima vuole avere alcune garanzie. Tra qualche giorno la situazione dovrebbe sbloccarsi.

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacilese: ieri il duo presidenziale Presotto-Nadal ha incontrato Maurizio Mazzarella, valutando “peso” e serietà della cordata. L’idea sulla quale si lavora? Gestione della prima squadra in capo al gruppo dell’avvocato (che per farlo metterebbe sul piatto un budget di almeno 200 mila euro), conservando in proprio tutto il vivaio. L’intesa può essere definita in tempi brevi. Intanto quella che poche ore fa era solo un’idea può già diventare realtà. Il giro delle punte libera un posto e permette l’ingaggio di un top player. Lauro Florean non voleva perdere la D, nonostante l’offerta del Portomansuè fosse di quelle buone. Il Tamai ha superato i veneti e ora è vicino all’ex attaccante del Pordenone scudettato: l’affare potrebbe chiudersi già la prossima settimana. Contatti sotterranei, quelli tessuti da Stefano De Agostini, figli dei buoni rapporti con il giocatore. Arriva Florean, quindi, e parte Federico Furlan. La punta è stata lasciata libera e dovrebbe accordarsi con la Liventina Gorghense. Ora manca l’assalto decisivo a Paladin: se dovesse andare in porto, l’attacco del Tamai sarebbe al completo. Giorni di conferme a Fontanafredda. Resteranno Ortolan, Roveredo e Tonizzo, che hanno trovato l’accordo definitivo. «Anche Malerba resta al 99%», dicono dalla società. Si attende l’offerta giusta per Alcantara, mentre in difesa piace il giovane Vettoretto (’97) del Chions. Ancora da risolvere il rebus portiere, si cerca un under. Clamorosa voce da Padova: Matteo Nichele (che piace ancora al Pordenone) ed Emil Zubin potrebbero finire alla Triestina. Serena nuovo tecnico della FeralpiSalò, Scienza ad Alessandria.

Ore 21.10 – (Messaggero Veneto) Mazzarella-Sacilese: la situazione si evolve. Ieri l’avvocato pordenonese, già ds neroverde, ha incontrato la famiglia Presotto, cui ha illustrato il suo progetto per rilevare – a capo di una cordata di imprenditori interessati – parte della società liventina. E le prime impressioni sono state positive. Secondo indiscrezioni, Mazzarella avrebbe indicato in Ermanno Tomei l’allenatore cui affidare la “ripartenza” e il difficile compito di provare a ripetere l’exploit messo a segno dalla coppia Zironelli-Marchetto, ovvero la conquista di due terzi posti consecutivi in serie D. A Tomei – che eventualmente bisognerebbe “sottrarre” alla Sanvitese, con cui sta già da tempo programmando la prossima stagione in Eccellenza – magari non si chiederebbe tanto, però potrebbe essere l’uomo giusto cui affidare un gruppo di giovani ambiziosi e di qualità. I Presotto, dal canto loro, avrebbero apprezzato le idee dell’avvocato, ma sarebbero indecisi sul da farsi: sempre secondo i “rumors” dell’ambiente, infatti, in questi giorni sarebbe spuntata una seconda cordata di imprenditori pordenonesi, intenzionati a rilevare economicamente la totale gestione della prima squadra, e non soltanto la metà, come avrebbe proposto Mazzarella. Altre notizie che fanno rumore sono quelle che rimbalzano da Trieste, dove il presidente degli alabardati Marco Pontrelli ha rilasciato a “Il Piccolo” dichiarazioni eloquenti sul alcune trattative che starebbe portando avanti: «Posso dire che siamo a buon punto per portare a Trieste l’attaccante Zubin e il centrocampista Nichele (entrambi attualmente al Padova ndr), mentre da Pordenone dovrebbe arrivare Mattielig. Non sono affari già chiusi, ma siamo molto avanti». Parole che scottano, poiché non arrivano direttamente dal numero uno della società giuliana. E sono affermazioni che mettono in forte dubbio le ipotesi avanzate ultimamente, ovvero il possibile ritorno di Nichele al Pordenone e la conferma del bomber da parte di Carmine Parlato. Discorso diverso per Mattielig, che con la maglia della Triestina ha già militato nella stagione 2011-2012, quando il team era in Prima divisione Lega Pro. Per lui il ritorno in terra giuliana parrebbe più realistico, vista la situazione d’incertezza che sta vivendo il Pordenone, sospeso tra un possibile ripescaggio in Lega Pro e la permanenza in serie D.

Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Damiano Schincariol va al Treviso. Il giocatore ha trovato l’accordo con la dirigenza e a meno di sorprese dovrebbe essere il fuoriquota del 1995 per la squadra trevigiana nel campionato di Eccellenza. I biancocelesti hanno contattato anche Ivan Merli Sala facendogli un’offerta importante e il giocatore sta prendendo in considerazione tutte le possibilità. Per lui sarebbe un ritorno, visto che aveva già giocato al Treviso due anni nelle giovanili tra il 2006 e il 2008, quando la Prima squadra era in serie B. A Merli Sala le offerte però non mancano. Dall’Eccellenza è arrivata anche la richiesta da parte del Trento, neo promossa, mentre in serie D il Legnago si è fatto avanti con un’offerta concreta, mentre l’Altovicentino ha avuto solo qualche contatto ma poco più. Merli Sala non ha mai nascosto il fatto di stare bene a Belluno, ma vorrebbe una sfida affascinante che possa anche rilanciarlo. La piazza di Belluno non è da disdegnare ma è risaputo che la squadra gialloblù non ha le forze e la volontà di voler provare a salire di categoria e tornare tra i professionisti, esperienza già vissuta una decina di anni fa. Anche l’Abano Terme, in serie D, è alla finestra per il giocatore bellunese.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Sandro Musso svela l’impegno effettivo di Sdl nella trattativa con il Mantova, una trattativa che con o senza soci nuovi è destinata ad andare a buon termine. Perché, come sottolinea lo stesso Musso nel corso del suo intervento alla cena organizzata a Castellucchio dai dirigenti di Viale Te: «Il Mantova mi ha lasciato un’emozione, questi dirigenti mi hanno dato un’emozione. Non so se i soci nuovi arriveranno, di sicuro la voglia di lavorare assieme che tutti i soci mantovani e il presidente Di Matteo hanno dimostrato è l’ingrediente principale per arrivare ad una conclusione positiva, alla quale bisogna aggiungere quel pizzico di sana follia che diventa indispensabile in vicende come queste». La trattativa si svilupperà in maniera concreta, stando alle parole di Musso anche in funzione dell’entusiasmo che alla fine è diventato la vera novità che il “realismo” di Musso sembrava nascondere. Ieri sera al cospetto di alcuni (non tanti) imprenditori e di numerosi tifosi intervenuti per conoscere il futuro del Mantova, Musso ha ribadito ancora una volta che: «Sdl c’è, anche se qualcuno teme che non costituiremo un progetto esaltante assicuro che nel momento in cui abbiamo deciso di intervenire a tempo di record per concludere il campionato siamo intervenuti. Questi sono fatti, non chiacchiere». Da oggi, quindi, il tempo delle parole, delle trattative segrete, dovrebbe essere finalmente messo da una parte. Ai dirigenti bresciani, a Di Matteo e ai soci mantovani il compito di rispettare nei fatti le parole spese ieri sera di fronte ai rappresentati di una città che da tempo ha capito come sia possibile, nei limiti delle rispettive forze, fare ciascuno la propria parte. Musso ha concluso il suo intervento con uno slogan: «Chi vuole aiutarci ci aiuti. È il Mantova che deve chiamarci al lavoro, noi faremo la nostra parte». Tra i rappresentati della dirigenza biancorossa non sono mancati i sorrisi di fronte alle parole di Musso. Tirelli, Giovanardi e Bompieri con lo sguardo hanno dimostrato la loro concordanza di vedute. A questo punto diventa doveroso per mettere in pratica il progetto accelerare i tempi: «Non facciamo invenzioni – dice Musso – non siamo santoni. Al di là della passione servono i budget che devono essere messi a punto prima e non dopo. I soldi vanno messi prima, il programma sarà pluriennale per stabilizzare la società. Su queste linee opereremo evitando che Mantova finisca con l’essere preda di problemi finanziari che ogni anno ne mettano a rischio l’attività futura».

Ore 20.00 – (La Provincia Pavese) Trovato l’accordo con il nuovo allenatore Michele Marcolini, il Pavia può cominciare a costruire la rosa per la stagione 2015-2016. A differenza dello scorso anno, quando si ripartiva da zero dopo il cambio di proprietà e una nuova dirigenza, il lavoro da compiere è diverso. Si tratterà anzitutto di fare il punto su chi è destinato a rimanere, e quindi si potrà passare a inserire i nuovi tasselli, anche in relazione alle nuove idee tattiche del nuovo mister, che ha già spiegato di voler adottare anche in azzurro il 3-5-2. Partendo dalla difesa, schierata a tre come con Maspero all’inizio della stagione appena conclusa, c’è poco da aggiungere. In porta si rincorrono voci non confermate su una partenza di Facchin, nel frattempo potrebbe arrivare Iannarilli dal Gubbio. Quanto ai difensori centrali gli «anziani» Biasi e Abbate hanno avuto un rendimento alto, Cristini è stata una piacevole sorpresa e Malomo, capace tra l’altro di ricoprire più posizioni, ha decisamente convinto. A gennaio è arrivato anche Marino, un passato quasi tutto in B, che ha confermato le sue qualità. Al pacchetto di centrali va aggiunto Ghiringhelli, che ha giocato sia come terzo centrale che sulla fascia destra. Anche lui è tra i confermati, con Cardin che è la sua alternativa sulla corsia laterale. A sinistra invece sicuramente arriveranno rinforzi: il club vorrebbe cedere Sabato, anche Angelotti dovrebbe cambiare casacca e qualche dubbio c’è su Sereni, che aveva iniziato bene per finire in calando, anche per via di parecchi problemi fisici. Un obiettivo sarebbe Simone Rizzato del Trapani, mentre un jolly sarebbe Riccardo Carlini, in grado di giocare sia centrale di difesa che laterale, un giocatore che mister Marcolini ha avuto sia a Lumezzane che quest’anno al Real Vicenza. A centrocampo, l’arrivo ormai imminente di La Camera e quello molto probabile di Marco Cristini, fratello di Andrea, andrebbe a completare un reparto che può contare già su Pederzoli, Rosso e Carraro. Potrebbe lasciare l’azzurro Carraro e arrivare Mantovani del Renate, mentre un altro dato per partente è Corvesi, che però nel 3-5-2 di Marcolini potrebbe trovare spazio. In attacco, giocando con le due punte, il reparto appare persino affollato. Marcolini vuole assolutamente tenere Cesarini, che ha qualche offerta dalla B (Livorno, per esempio) ma ha un altro anno di contratto e non partirà se non di fronte a un’offerta irrinunciabile. Discorso analogo per Ferretti, che può partire e in quel caso il Pavia andrebbe a caccia di un centravanti di peso e con alti numeri realizzativi. Resta Soncin, come pure Marchi, mentre è in bilico Cogliati, un’ala che rischia di trovare poco spazio nel 3-5-2. In partenza anche Romanini e Grbac.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Prima di metà luglio il Pordenone non saprà nulla del ripescaggio». Lo afferma il friulano Renzo Burelli, consigliere nazionale e già presidente regionale della Figc. «A fine giugno si completeranno le iscrizioni, poi si considereranno le eventualità di ripescaggio – aggiunge -. Nel frattempo saranno stabiliti i criteri. Sperando che le brutte notizie non continuino», si lascia scappare, riferendosi a Dirty soccer e al coinvolgimento del vicepresidente federale Claudio Lotito. Ma il criterio più gravoso è l’importo a fondo perduto? «La politica iniziale era di non fare ripescaggi – ammette -. I 600 mila euro a fondo perduto, oltre alla fidejussione, sono una discriminante. Anche Mauro Lovisa, che mi ha chiamato per maggiori dettagli, ha confermato essere un’ipotesi gravosa. La settimana prossima ci sarà un altro Consiglio federale. Varrà anche il voto dei rappresentanti di LegaPro. Che però sono uno in meno (il presidente Macalli è squalificato, ndr) e gli altri due sono spaccati. La LegaPro potrebbe arrivare al commissariamento». Ci sono altri criteri oggettivi, come impiantistica e bacino di utenza, ma nel calcio valgono molto quelli soggettivi. In altre parole, com’è visto il Pordenone? «Sicuramente sia a Roma in Figc che a Firenze in LegaPro è visto benissimo. È considerata una società con i conti a posto, condotta da gente per bene. Ho la sensazione che, pure in quegli ambienti, siano dispiaciuti della retrocessione».

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I soldi non arrivano, Korablin non si fa trovare, iscrizione a rischio e futuro sempre più in pericolo per un Venezia che sembra ormai abbandonato al suo destino. Ad annunciare la fumata nerissima è il dg Dante Scibilia, sostanzialmente respinto ieri pomeriggio nel suo tentativo di riprendere col presidente Yury Korablin il filo diretto riallacciato per appena qualche minuto lunedì dopo mesi di totale incomunicabilità. «Sono riuscito a parlare solo con un collaboratore, il quale non ha saputo rispondere a nessuna delle mie domande «quando arriva il presidente?» e «quando arrivano i soldi?» – la rabbia di Scibilia -. Ho percepito che non è stato fatto ancora nulla e in un momento tanto delicato per la sua società questo modo di «non lavorare» è del tutto inconcepibile». All’iscrizione mancano 19 giorni, le casse sono sempre vuote e urge almeno un milione di euro. «Il Venezia non sta bene e la totale assenza di trasparenza da parte di Korablin rende tutto sempre più difficile. Io oggi non sono in grado di dire se pagherà e iscriverà la squadra, mio malgrado io non sono in condizione di aiutare la società e non ho nemmeno un mandato a sondare eventuali compratori o possibili soci». Nel mese trascorso dalla fine del campionato Scibilia aveva con largo anticipo prospettato a Korablin alcune soluzioni che avrebbe migliorato il quadro. «Avremmo potuto chiedere all’Inps di rateizzare contributi e ritenuto arretrate, nonché chiedere di anticipare la riscossione di alcuni crediti. Ho provato ad aiutarlo in tutti i modi ma non mi ha mai risposto e ora non c’è più tempo. Davvero trovo inconcepibile un simile comportamento. Magari domani arriveranno i soldi però, ripeto, lavorando così non si va da nessuna parte, se non lo capisce e continua a nascondersi allora non c’è possibilità di andare avanti». Domani l’ex tecnico Michele Serena sarà presentato quale nuovo allenatore della FeralpiSalò. «Avevamo un mattone, una sola certezza per ripartire ed era Serena che se ne è dovuto andare perché oggi al Venezia manca tutto, non ci sono chiarezza né certezze, figuriamoci un progetto. A due settimane dall’iscrizione stiamo parlando del nulla. Il rammarico è grande per i tifosi organizzati che sono sempre stati esemplari e meriterebbero rispetto».

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La prima telefonata da Mosca era stata tanto rapida quanto precisa: avanti con il progetto, presto arrivano i soldi, aveva detto in sostanza Yuri Korablin. Invece quella di ieri tra il dg Dante Scibilia e uno stretto collaboratore del presidente del Venezia è stata molto più faticosa e, soprattutto, riporta tutto in bilico. «Non ho avuto certezze — riferisce il dg non nascondendo delusione e perplessità — la mia valutazione è che si sta mancando di rispetto alla città e alle persone che lavorano per il futuro del Venezia». Le risposte del collaboratore di Korablin sono state vaghe, soprattutto sul versante finanziario, nonostante l’impegno dell presidente a far arrivare i soldi in settimana. «Invece non è arrivato ancora nulla. E adesso mi dicono che stanno vedendo come farli arrivare, che devono sentire i loro soci. Io mi aspettavo che li avessero già pronti da trasferire. Siamo sempre nel campo delle promesse non mantenute». La volontà di andare avanti c’è, «ma mancano le conseguenze alle parole — sottolinea Scibilia — ho chiesto chiarezza sulle prospettive e questo collaboratore mi ha risposto che ne avrebbe parlato con il presidente. Ho chiesto se sarebbe venuto a Venezia e la risposta è stata “forse”. Insomma, siamo in mezzo al guado e il tempo stringe». Due settimane o poco più per iscrivere la squadra al campionato, mettendo sul piatto quel milione e mezzo necessario a chiudere le varie pendenze. Così non è neppure possibile trovare alternative, in caso di dismissione. «Non ho alcun mandato, non posso certo impegnarmi», dice il dg che pure in queste settimane era stato contattato da persone eventualmente interessate a rilevare la società. Intanto arrivano i saluti di Michele Serena, accasatosi alla Feralpi. «Questo non è un momento facile per me, ma ci tengo a ringraziare le persone che sono il vero patrimonio del’Unione Venezia. Un grazie e un abbraccio ai tifosi che, capendo le difficoltà, ci sono stati vicini».

Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) Dopo le promesse, a voce, seppur a distanza di chilometri, Yuri Korablin ritorna a nascondersi. Quello di ieri doveva essere il giorno del confronto telefonico tra il presidente e il direttore generale Dante Scibilia: il contatto c’è stato, ma dall’altra parte del filo c’era solo un collaboratore di Korablin e le parole non sono state per nulla incoraggianti. «Mi aspettavo di parlare con lui e che mi desse risposte precise» riferisce Dante Scibilia, «invece siamo ritornati nell’incertezza generale: non si sa quando e se arriva, non si sa quando e se arriveranno i soldi, non si quando potremo parlare di persona. Si ripropone quel senso di non trasparenza con il quale abbiamo convissuto per l’intera stagione. Io non possiedo la palla di cristallo, Korablin è sempre stato imprevedibile e può anche capitare che entro il 30 giugno arrivi e sistemi tutto quello che c’è da sistemare, ma oggi ritorniamo nell’incertezza generale, nell’impossibilità di programmare e di conoscere il nostro futuro. Basterebbe la chiarezza, la trasparenza, anche nel caso in cui non volesse più andare avanti, ritenesse di non investire più, volesse vendere la società, ma questo avrebbe dovuto dirlo a gennaio non a metà giugno. Niente, nemmeno questo. Inoltre, due giorni fa mi dice alcune cose che fanno intravvedere a luce, ieri, e non direttamente ma da un suo collaboratore, ritorniamo indietro invece che andare avanti». Sembra di rivedere le sequenze di cinque anni fa quando chi doveva decidere prometteva a vuoto o non si faceva trovare. «Le parole non servono più, servono i fatti, e in tempi brevi» aggiunge un preoccupato Scibilia, «se non ce la fa più, che lo dica chiaramente, almeno lo sappiamo senza tormentarci ogni giorno. Io non posso dare nessun ultimatum a Korablin, sarebbe ridicolo, però il tempo scorre inesorabile e siamo sempre al punto di partenza. Capisco anche Michele Serena che sia andato via, cosa doveva fare in questa situazione? Ha dato tutto se stesso al Venezia, come me, come De Franceschi e chi collabora con noi. Korablin, è vero, è il padrone, ma il club è anche della città e dei suoi tifosi, che ci sono sempre stati vicini e sostenuto in questa stagione, e meritano anche loro risposte concrete e non frasi fumose che cambiano da un giorno all’altro. Da un anno intero lavoriamo al buio, alla fine dell’anno cosa ci resta in mano? Niente. Assistere impotenti che la casa frana, non è piacevole per chi ci abita dentro. Adesso io ho bisogno di risposte concrete da parte della proprietà, e in tempi rapidissimi». Il tempo del parafulmine è scaduto, ma forse sta scadendo anche il tempo dell’Unione.

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) È l´ora X. Ma questa volta per davvero. Il 30 giugno è vicino e, se il Real si volesse iscrivere alla Lega Pro, i tempi stringono. Ancora una volta i fari sono puntati su Treviso. Unica strada per far sì che si continui a parlare di Real, o meglio perché Diquigiovanni rimanga nel suo amato mondo del pallone. Nessun incontro martedì per la figlia Barbara in terra trevigiana, è lei stessa a dirlo. Ma il dialogo con la città della Marca pare si sia davvero riaperto. E il momento è delicatissimo. Entro il fine settimana bisognerà avere una risposta definitiva. Se fosse sì, il team di Diquigiovanni dovrà occuparsi in tempo record di tutta la burocrazia del caso. Se fosse un altro rifiuto, l´imprenditore vicentino dovrebbe gettare la spugna e per il Real si profilerebbe il triste destino che negli ultimi giorni sembrava ormai certo: la chiusura. E invece Diquigiovanni non ha ancora esaurito le sue risorse.Ma è il caso di essere positivi? Forse sì, forse no. Un polverone: Treviso è invasa dai mormorii della gente. Subito il comunicato della Curva Sud Fabio Di Maio sembrava aver delineato una netta opposizione dei tifosi biancocelesti. Oggi la situazione pare un po´ diversa, i trevigiani sembrano divisi in pro e contro Diquigiovanni, ma la fazione dei no non sembra più avere il sopravvento. Forse il fatto che Diquigiovanni abbia reso noto che avrebbe offerto due milioni di euro chiedendo all´amministrazione solo qualche spicciolo (si fa per dire, si parla di centomila euro) per la gestione del Tenni, ha fatto riflettere qualche sostenitore nella città della Marca. La solidità economica di Diquigiovanni, d´altronde, sta facendo gola a più di qualche club sparpagliato in giro per tutta l´Italia, eppure lui vuole solo Treviso. E a Treviso un imprenditore con questa disponibilità manca da parecchio tempo, e nonostante tutte le belle parole sul nuovo Acd Treviso, pare che tra i nuovi soci manchi proprio la forza pecuniaria. Se a questo si aggiunge il curriculum di tutto rispetto dell´imprenditore vicentino che, in cinque anni, ha portato il suo Real dall´Eccellenza alla Lega Pro, forse i dubbi dei tifosi trevigiani si alimentano. Poi c´è la questione che Lino Diquigiovanni dello sport ha fatto «il suo ossigeno», per dirlo con parole sue. Insomma, Diquigiovanni pare proprio una botte di ferro. Il suo difetto? Essere vicentino? I tifosi smentiscono quest´accusa di campanilismo, mentre non gli va giù che, a quanto noto, il Real Treviso, o quel che dovrebbe essere, non sarebbe al 100% trevigiano. Anzi, si parla di allenamenti e settore giovanile che rimangono a Vicenza. E poi c´è il legame che Diquigiovanni pare avere con Corvezzo, definito uno «spauracchio onnipresente» (da www.forzatreviso.it). Una questione che sembra non avere mai fine, ma siamo arrivati veramente all´ultimatum.

Ore 17.50 – Semifinale poule scudetto Juniores Nazionali, fischio finale: Padova-Seregno 2-0, Biancoscudati in finale!

Ore 17.20 – Raddoppio del Padova, gol di Faggin! Padova-Seregno 2-0.

Ore 17.05 – Padova in vantaggio, a segno Materazzo! Padova-Seregno 1-0.

Ore 16.50 – Fine primo tempo: Padova-Seregno 0-0.

Ore 16.30 – Risultato ancora fermo sullo 0-0 tra Padova e Seregno.

Ore 16.10 – (Giornale di Vicenza) Nel tardo pomeriggio di ieri il club biancorosso ha diffuso la nota ufficiale sulle dimissioni del presidente.Ecco il testo del comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Vicenza Calcio: «Il signor Tiziano Cunico ha rassegnato, in data odierna (ieri per chi legge, ndr), le proprie dimissioni. Il consiglio di amministrazione, anche a nome di tutti i collaboratori della società, ne prende atto ringraziandolo per l´attività svolta e l´entusiasmo profusi nel corso del proprio mandato».Lo stesso comunicato prosegue poi con la nota che Cunico ha chiesto di pubblicare.«Il Presidente – dice ancora il comunicato della società biancorossa – ha voluto, con una nota, che di seguito pubblichiamo, prendere commiato così, ringraziando tutti i tifosi del nostro Lane».E dunque ecco anche il testo del saluto di Tiziano Cunico, che si è rivolto sostanzialmente ai tifosi biancorossi e che dice così: «Con la sofferenza che una tale decisione inevitabilmente comporta, sono a comunicarvi che a causa dell´accentuarsi degli impegni quotidiani connessi allo sviluppo delle mie attività imprenditoriali, divenuti sempre più pressanti ed inderogabili soprattutto in quest´ultimo periodo, non sono in grado di continuare a dedicare al Vicenza Calcio il tempo e l´attenzione che lo stesso merita.Per questo – continua il messaggio indirizzato da Cunico – mi sono visto costretto a rassegnare le dimissioni da ogni carica amministrativa ricoperta in seno alla società. In un momento come questo non posso dimenticare l´incessante affetto e vicinanza con cui voi tutti mi avete accompagnato e sostenuto durante il mio mandato di presidente e che, vi assicuro, conserverò tra i ricordi più cari.Auguro di cuore al Lane ed alla sua splendida tifoseria – conclude il suo saluto Tiziano Cunico – di cogliere quel traguardo sportivo che un club così prestigioso merita e che solo una sorte avversa ha impedito di raggiungere nella stagione appena conclusa.Con l´amicizia di sempre e con un forte abbraccio a voi tutti».

Ore 16.00 – Inizia a Camaiore la semifinale della poule scudetto degli Juniores Nazionali tra Padova e Seregno.

Ore 15.50 – (Giornale di Vicenza) Tiziano Cunico si è dimesso e la decisione del presidente del Vicenza, in carica da un paio d´anni, non si può dire sia giunta a sorpresa, considerato che nelle ultime settimane le avvisaglie di una separazione erano state più di una.Cunico, come si legge nella nota ufficiale del club che pubblichiamo qui a fianco, ha motivato la decisione con obblighi di lavoro ormai non più conciliabili con l´attività di massimo dirigente del club di via Schio. E tuttavia non è sfuggito che negli ultimi tempi le mosse della società di via Schio non siano state sempre il frutto di una piena condivisione tra i dirigenti.Insomma alcune diversità di vedute sono emerse e anche la vicenda della cessione della società, di cui era stato investito in modo particolare Cunico, ha avuto sviluppi che talora non lo hanno coinvolto in prima persona.Basti pensare all´accordo con gli imprenditori della finanziaria Vi.Fin raggiunto direttamente dalla proprietà, cioè da Finalfa. Tra l´altro proprio in quei giorni Tiziano Cunico ha anche rimesso la delega a vendere che aveva ricevuto dalla proprietà.Ora Cunico resterà in carica per l´ordinaria amministrazione finché il Cda non nominerà un nuovo presidente. E d´altra parte Dario Cassingena in qualità di amministratore delegato ha tutti i poteri di firma per assicurare la piena gestione della società.In serata poi il Vicenza Calcio ha anche comunicato in una nota il rinnovo del contratto che legherà fino al 30 giugno 2016 al Vicenza il direttore sportivo Paolo Cristallini e il direttore generale Andrea Gazzoli, esprimendo un plauso al lavoro compiuto nei rispettivi ambiti.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Pasquale Marino darà oggi la sua risposta, dopo una lunga giornata nella quale i responsabili del Vicenza, rappresentanti della proprietà e dirigenti e i responsabili di Vi.Fin lo hanno incontrato e gli hanno formulato la proposta ufficiale per confermarlo anche per la prossima stagione. Il tecnico di Marsala, che ieri è tornato appositamente in città per l´appuntamento, ripartirà stamattina per l´isola ed entro la serata comunicherà la sua scelta: ha anche una proposta del Catania, il club rimasto in lizza con il Vicenza, visto che il Cagliari ha scelto Massimo Rastelli, soffiandolo all´Avellino, e il Bologna avrebbe virato con decisione sul tecnico biancorosso nel caso in cui non fosse stato promosso per puntare a vincere il prossimo campionato di serie B.La giornata è stata lunga e senza pause per la società di via Schio, ed è cominciata con un primo incontro, importante, tra i rappresentanti dell´attuale proprietà e quelli della società Vi.Fin presieduta da Alfredo Pastorelli, che in aprile ha finanziato il club biancorosso per aiutarlo a fronteggiare le scadenze di pagamento. Com´è noto, adesso serviranno altri soldi, più o meno un milione e 400 mila euro, per mettersi in regola con le scadenze di fine stagione che è necessario rispettare per l´iscrizione al prossimo campionato, per la quale è richiesto anche il deposito della fideiussione da 800 mila euro. Ma da questo punto di vista pare proprio che non ci saranno problemi, anche grazie alla disponibilità confermata dalla Vi.Fin a sostenere il Vicenza. Ovviamente nel quadro di un accordo che dovrà essere perfezionato sotto alcuni aspetti, tra i quali per esempio l´eventuale passaggio di quote da Finalfa alla Vi.Fin stessa, già avvenuto in aprile, sia pure in modo molto marginale.La questione del futuro assetto societario si è intrecciata nelle ore successive con la questione-tecnica, sulla quale non c´era da discutere, perché Vicenza e Vi.Fin hanno puntato da subito sulla conferma di Marino. Così nelle ore successive al vertice sul club, Sergio e Dario Cassingena, Gian Luigi Polato, Andrea Gazzoli e Paolo Cristallini, insieme ad Alfredo Pastorelli e al figlio Nicola, hanno incontrato l´allenatore.Il Vicenza, a quanto si è potuto sapere, ha prodotto il massimo sforzo per convincere Marino a restare. Si parla addirittura di un contratto triennale e di un´offerta economica superiore di alcune decine di migliaia di euro a quella che avrebbe presentato il Catania. L´incontro è stato lungo e si è cercato di accontentare l´allenatore sotto diversi profili, compreso l´impegno a mantenere anche tutto lo staff (e quindi il tecnico in seconda Massimo Mezzini, il preparatore atletico Mauro Franzetti e il preparatore dei portieri Catello Senatore). Si è parlato anche della disponibilità del Vicenza a supportare un progetto tecnico in linea il più possibile con i desideri di Marino.Insomma, un colloquio a 360 gradi nel quale il Vicenza ha messo in campo la miglior proposta possibile per tenersi l´artefice di una stagione chiusa ad un passo dalla finale per la serie A.Intanto, mentre si discuteva della questione tecnica, la giornata biancorossa viveva in altre stanze e in altro luogo un altro momento importante, quello delle dimissioni da presidente di Tiziano Cunico, che ha ufficializzato, anche con un messaggio ai tifosi, la decisione di lasciare la carica dopo due anni. Una scelta peraltro nell´aria da alcune settimane.Molto più incerta invece la partita sulla panchina, nonostante dopo la sconfitta col Pescara si fosse quasi dato per scontato l´addio di Marino. Tutt´altro invece. Il futuro del tecnico di Marsala potrebbe essere ancora a Vicenza, ci sperano proprietari e dirigenti per i quali resta la prima scelta e che confidavano di avere la risposta già alla fine della prolungata riunione.Il direttore sportivo Paolo Cristallini alla fine ha spiegato: «Sì, è stato un lungo incontro, Marino è venuto apposta dalla Sicilia. C´era il cda del Vicenza al completo e c´erano i rappresentanti di Vi.Fin e devo dire che da parte di tutti è stato profuso ogni sforzo per convincere il tecnico a restare. A mio avviso il punto centrale è il progetto a lungo termine che gli abbiamo proposto. Adesso Marino ha in mano tutti gli elementi e ha potuto rendersi conto della stima e dell´affetto che ci sono nei suoi confronti. Lui ci ha detto che ci darà una risposta domani (oggi per chi legge). Più ottimista o pessimista? Noi abbiamo fatto tutto quanto potevamo e nell´incontro siamo stati aperti e sinceri, insomma abbiamo parlato più col cuore, come si fa tra persone che si stimano davvero. Certo adesso – ha concluso Cristallini – sta a lui solo prendere la decisione».In tarda serata la società ha anche emesso un comunicato sull´incontro avvenuto con l´allenatore, nel quale si dice fra l´altro che «la proposta e le garanzie presentate hanno trovato consenso nell´allenatore che si è riservato alcune ore di ulteriore riflessione».Marino darà una risposta in giornata, tifosi biancorossi con il fiato sospeso.

Ore 15.00 – (Gazzettino) Siamo all’epilogo della vicenda Marchetti-Cittadella. Oggi infatti è previsto l’incontro – a questo punto decisivo – tra l’attuale direttore generale e Andrea Gabrielli. Sul tavolo del presidente la conferma o il divorzio dal dirigente, cercato e sembra pure destinato al Carpi. Non ci saranno ulteriori rinvii: o dentro o fuori. Quando pareva cosa fatta il rinnovato legame tra il Cittadella e Marchetti, al quale affidare la ricostruzione della squadra dopo la retrocessione in Lega Pro, l’addio del ds del Carpi Cristiano Giuntoli ha scompigliato le carte in tavola: il Napoli vuole Giuntoli per il dopo-Bigon (quadriennale pronto per il ds), e l’interessato ovviamente non ha perso tempo a chiedere la liberatoria al Carpi. La società emiliana, appena promossa in serie A, si è ritrovata spiazzata, e il presidente Stefano Bonacini è stato costretto a trovare il sostituto in tutta fretta. Tre i nomi delle prime ore: Sogliano, Perinetti e Marchetti, appunto. Colloqui con tutti e tre, ma i primi due dirigenti costano troppo per i bilanci del Carpi, che ieri ha incontrato e si è confrontato con Marchetti. Bocche cucite da ambo le parti, ma le sensazioni emerse sono positive. Sia chiaro: Marchetti non ha firmato niente per nessuno, se la deve vedere con altri due contendenti. Nereo Bonato, ds in uscita dal Sassuolo, e Giancarlo Romairone, ex dirigente dello Spezia: sono i due in corsa per il posto da dirigente del Carpi. Il presidente Bonacini spera ancora di far cambiare idea a Giuntoli, con il quale dice di intrattenere «un’amicizia fraterna», collaborando assieme da sei anni. E c’è un altro presidente che spera la stessa cosa per quanto riguarda il proprio dirigente: Andrea Gabrielli attende la decisione di Marchetti. Ieri in serata si è limitato a dire che «la situazione è nebulosa, altro non posso aggiungere», confermando però che il faccia a faccia è imminente: «Domani (oggi per chi legge, ndr) ci troveremo per capire cosa fare. Ne sapremo di più». Impressioni? Esattamente tutto il contrario di una settimana fa. Se nello scorso weekend pareva (quasi) scontata la conferma di Marchetti a Cittadella, adesso sembra (quasi) certo il divorzio. E si fa già il nome del sostituito, che si dice sia stato indicato dallo stesso Marchetti: Moreno Zocchi, 46 anni, con esperienze a Pavia, Spezia e Cremonese. L’apice della carriera con lo Spezia, dove ha centrato campionato, coppa e supercoppa nel 2012. Talent scout, tra i giocatori scovati da Zocchi figura Mirko Valdifiori, attualmente all’Empoli, prelevato dal Cesena e portato a Pavia nel 2006.

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) Stefano Marchetti verso il Carpi, Moreno Zocchi candidato a prendere il suo posto a Cittadella. All’improvviso, tira aria di rivoluzione in casa granata. L’attuale d.g. pare essere il candidato principale a ricoprire il ruolo di direttore sportivo nella società modenese salita in Serie A, ruolo lasciato libero da Cristiano Giuntoli, passato al Napoli. Ieri pomeriggio Marchetti ha incontrato Stefano Bonacini, presidente del Carpi. Un colloquio per conoscersi e valutare eventuali programmi futuri. Senza firma sul contratto, per il momento. Ma il dirigente del Citta è tra i favoriti perché in grado di ricoprire la parte “a tutto tondo”, avvicinandosi alla figura incarnata da Giuntoli negli scorsi anni e sino a pochi giorni fa, quando ha deciso di accettare l’offerta di De Laurentiis. Al momento, sembra avere qualche chance in più rispetto a Sogliano, Perinetti, Romairone e Pompilio, gli altri pretendenti. In ogni caso è davvero questione di ore per la decisione. In casa Citta, tuttavia, non si può restare a guardare. E così emerge già il primo nome per la sua sostituzione, quello di Moreno Zocchi, accostato da radiomercato alla società dei Gabrielli. Ma chi è Zocchi? La sua carriera si è sviluppata in Lega Pro, tra Perugia, Legnano, Pavia, Spezia (nel 2012 i liguri conquistarono campionato, Coppa Italia e Supercoppa, eppure il rapporto si concluse con un esonero a fine marzo difficile da motivare) e Cremonese. Tra le sue scoperte anche l’azzurro Valdifiori, ai tempi in cui lavorava al Pavia. Sin qui siamo comunque ai rumors. È probabile che già dopo l’incontro in programma stasera tra il presidente Andrea Gabrielli e Marchetti si capirà quale strada sarà imboccata perché, come ha chiarito al nostro giornale il numero uno della società granata, «entro questo week end prenderemo una decisione». L’altro aspetto su cui il patron si è espresso in modo chiaro è che il Cittadella presenterà domanda di ripescaggio in serie B. Una prospettiva, questa, che acquisisce vigore in virtù delle notizie delle ultime ore. L’inchiesta sul calcioscommesse si è infatti arricchita di un nuovo capitolo, quello relativo a Savona-Teramo (di cui riferiamo a parte e a pag. 49). In buona sostanza, un’altra società potrebbe saltare nella prossima serie B aggiungendosi al Parma. Il club emiliano è a rischio fallimento dopo che le aste per la sua acquisizione non hanno portato risultati, anche se i curatori fallimentari sono stati autorizzati a procedere sino a venerdì attraverso trattative private per trovare una soluzione. Di fatto, Brescia, Cittadella ed Entella sono alla finestra per provare a restare tra i cadetti.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto) L’incontro c’è stato ed è stato positivo. Stefano Marchetti è un serio candidato alla poltrona di ds del Carpi, ma l’ultima scelta spetterà al presidente Stefano Bonacini. Oltre a Marchetti, in ballo anche Perinetti e Bonato, oltre alla soluzione interna rappresentata dal responsabile dell’area scouting Giuseppe Pompilio. Marchetti ha un rapporto eccellente con Cristiano Giuntoli, in uscita da Carpi in direzione Napoli dove lo aspetta un quadriennale. In occasione di Italia-Albania U21 a Carpi lo stesso Giuntoli, indicando Marchetti in tribuna, disse: «È il più bravo di tutti». Fra i possibili sostituti in caso di addio di Marchetti ci sono Moreno Zocchi (ex Cremonese) e Ivone De Franceschi (Venezia).

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Como ci credono, anzi. Sono molto fiduciosi che la promozione possa arrivare dopo il 2-0 dell’andata, tanto che è tutto pronto per la festa. E’ stato raggiunto un accordo tra il club e il Comune per l’allestimento di un maxischermo in piazza Cavour che domenica permetterà ai tifosi che non andranno a Bassano di assistere alla decisiva finale playoff per la serie B. A Bassano, però, vogliono ribaltare un verdetto che sembra opposto alle speranze in casa giallorossa. Il presidente Stefano Rosso terrà una conferenza stampa oggi alle 14 per caricare l’ambiente in vista della decisiva partita al Mercante. Intanto Asta punta sui recuperi di Furlan e di Pietribiasi per scardinare il bunker lariano. Due importanti armi a disposizione del tecnico giallorosso per la rimonta. Difficile ma non impossibile.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Una boccata Dario è ossigeno puro per chi vagheggia la rimontona da sballo e si aggrappa a tutto, anche ai pensieri in libertà dei protagonisti per inseguire il ribaltone. E allora Dario Toninelli è uno che anche nei pensieri è come in campo: va per le spicce e non cerca scorciatoie.Toninelli, quel 2-0 a Como rende tutto più difficile, un ritorno in salita…«È un brutto punteggio ma anche un risultato bugiardo oltrechè eccessivo. Abbiamo avuto lo stesso numero di occasioni che però loro hanno concretizzato e noi no. Dopodichè sono il primo a dire che a Como non è stato il consueto Bassano, anzi abbiamo proprio pescato la più brutta gara della stagione. Il guaio è che è accaduta quando contava di più. Però è una situazione che non ci deve abbattere e vi assicuro che infatti non ci abbatte ma semmai ci spinge a cercare l´impresa delle imprese».E come si realizza?«Facendo in modo di capitalizzare ogni occasione, non importa se arriva al primo minuto o all´ottantesimo, quello che conta è segnare. Ovvio che se vai in rete rapidamente c´è una carica speciale. Ma niente ansie, se imbuchi l´1-0 anche a poco dalla fine, poi loro potrebbero andare in difficoltà e patire ulteriormente la tensione».In garauno eravate partiti bene…«Sì, poi però un gol occasionale e un po´ fortuito c´ha tagliato le gambe. A dimostrazione di come nei playoff pesino enormemente gli episodi. Le sfide possono cambiare da un momento all´altro, certe situazioni girano il match. Per noi l´unico episodio favorevole di quest´anno è stato quello della rete annullata con la Juve Stabia. Poi però sette giorni dopo ci hanno tolto la rete di Nolè con la Reggiana».Il Mercante si sta riempiendo a vista d´occhio…«Ci fa un piacere immenso. Sappiamo quanto incida l´apporto della nostra gente e non sono frasi di circostanza. Una cornice formidabile è il punto di partenza per costruire prodezze memorabili».In spogliatoio che atmosfera si respira?«Di consapevolezza. C´è la convinzione di potercela fare. Nessuno naturalmente si illude, ma pensiamo di poter riscrivere tutto. È l´ultima gara e dopo un´annata indimenticabile, da mattatori dall´inizio alla fine, daremo tutto per prenderci ciò che avremmo anche meritato eppoi vediamo come butta».E se si va ai rigori, andrà a calciarli?«Vuole scherzare? Certo che vado».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Andrea Pagan è il nuovo allenatore dell’Este. L’ex tecnico della Clodiense si accomoda sulla panchina che per cinque anni è stata di Gianluca Zattarin e si accolla l’onore e l’onere di dare una sterzata alla storia della società giallorossa. Pagan è stato presentato ufficialmente ieri pomeriggio nello stadio di via monte Cero a Este, dove è arrivato assieme a parte del suo staff. A fare gli onori di casa il presidente Renzo Lucchiari, che in pochi giorni ha smaltito la delusione per l’ennesimo campionato che non ha portato alla promozione. «Abbiamo deciso di ridimensionare un po’ i costi, ma con Pagan dimostreremo che spendere meno non vuol necessariamente dire avere meno – annuncia il presidentissimo – D’altronde con Zattarin ci siamo lasciati in ottimi rapporti e dovevamo trovare qualcuno che ci permettesse di fare meglio di quanto abbiamo fatto nell’ultima stagione». Su un dettaglio l’Este non cambia rotta: non ci sarà alcun direttore sportivo, niente manager o mediatori arruffoni. A curare le trattative e a scegliere i giocatori saranno Lucchiari, il suo vice storico Stefano Marchetti e l’allenatore. «Che i due siano bravi a trattare – se la ride quest’ultimo – è fuori da ogni dubbio. In due serate mi hanno martellato ed eccomi qua. Comunque mi piace questo modo di gestire la società, è giusto che anche l’allenatore possa scegliere e vagliare i giocatori, poi la trattativa tanto la chiudono sempre loro due». Il nuovo tecnico sorride, ma il progetto è molto serio. «A Chioggia – conferma – non avevo più gli stimoli necessari e sono certo di poterli trovare qui fin da subito. Non sono venuto in una società di sprovveduti o su una panchina della neopromossa di turno. L’Este è in categoria per l’undicesima stagione di fila e questo significa che qui conoscono bene la materia». Sui progetti immediati Pagan e la dirigenza tengono la bocca ben chiusa, ma qualche idea c’è già: mantenere l’ossatura e inserire qualche giovane di belle speranze. Anche se non sarà facile: Beghetto e Rondon, i due gioielli della corona, se ne andranno di sicuro. Rubbo è in forse e pure il difensore brasiliano Bagatini Marotti prenderà altre strade. Sembra che Lelj possa rimanere, assieme a Lorello e al gruppo dei più giovani. «Ma abbiamo già pronto un colpo di mercato da leccarsi i baffi – sussurra Lucchiari, che però fa il misterioso – un trequartista di qualità che seguiamo da anni».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Ha lasciato la Clodiense, squadra della sua città. Poi ha messo la freccia e sorpassato l’altro (e forse l’unico) vero pretendente alla panchina giallorossa, Vinicio Bisioli: Andrea Pagan, 38 anni, è il nuovo allenatore dell’Este. L’ex tecnico delle giovanili di Cittadella (Berretti e Primavera), Padova, Sottomarina e Noventa è stato ufficializzato e presentato ieri, anche se la sua candidatura, negli ultimi giorni, si era fatta sempre più forte. Patron Renzo Lucchiari è rimasto folgorato dalla carica agonistica di Pagan, che, a quanto pare, ha mostrato la sua verve fin dai primi contatti, avvenuti tra sabato e domenica: «Abbiamo scelto un allenatore adatto alla nostra politica di valorizzazione dei giovani», afferma Lucchiari. «Molti tecnici hanno manifestato interesse per la nostra piazza e fa molto piacere che quella dell’Este sia considerata una panchina ambita. Pagan, però, ha dimostrato di avere il profilo giusto per continuare l’ottimo lavoro iniziato da Zattarin: ha allenato le giovanili delle squadre professionistiche più importanti della zona e ha fatto molto bene nel biennio con la Clodiense». Il nuovo mister atestino non rinnega l’ultima esperienza terminata, di fatto, con la firma per l’Este: «È stato difficile lasciare la Clodiense perché, per un chioggiotto, allenare la squadra della propria città è il massimo. Avevo bisogno di nuovi stimoli e quando si è presentato l’Este, non ho potuto dire di no». Sul futuro ha idee chiare: «Parlerò con i giocatori più rappresentativi, dal capitano Lelj ai vari Rubbo, Rondon e Lorello», aggiunge. «Mi piacerebbe che lo zoccolo duro della squadra restasse quello degli ultimi anni. Qui ci sono giocatori importanti, richiesti dalle categorie superiori, ma anche giovani veramente promettenti: Favaro, avendolo allenato nelle giovanili del Cittadella, lo conosco bene ma anche Turea, Diallo e Bagatini Marotti hanno i numeri per far bene in serie D». Come giocherà l’Este di Pagan? «Sarà una squadra propositiva, in grado di imporre il suo gioco. Partirò da una difesa a quattro e da un centrocampo a tre. In attacco, invece, la presenza del trequartista o degli esterni potrà cambiare in base ai giocatori a disposizione». Ad affiancarlo ci saranno Edrik Tiozzo (allenatore in seconda) e Davide Rossetto (preparatore dei portieri).

Ore 12.20 – (Gazzettino) Anche l’attaccante trentatreenne Davide Matteini del San Paolo figura tra i cinque nuovi indagati dell’inchiesta sul calcioscommesse “Dirty Soccer” che ieri hanno ricevuto un avviso di garanzia emesso dalla procura di Catanzaro. Tra gli altri destinatari del provvedimento ci sono il presidente Luciano Campitelli e il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe del Teramo, il direttore sportivo Marco Barghigiani del Savona e il collaboratore tecnico del Parma, nonché ex diesse della Ternana, Giuliano Pesce. La squadra mobile di Catanzaro ha effettuato anche perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati ad alcuni indagati supporti informatici sui quali saranno effettuati approfondimenti investigativi. Per tutti l’accusa è di avere alterato la gara Savona-Teramo giocata sabato 2 maggio che ha visto gli abruzzesi vittoriosi 2-0 conquistando con una giornata d’anticipo la storica promozione in serie B. Secondo gli inquirenti la partita è stata combinata. Il presidente Campitelli e il diesse Di Giuseppe del Teramo, anche attraverso la mediazione di Matteini, hanno contattato il direttore sportivo Ercole Di Nicola de L’Aquila (già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare partite) che avrebbe contattato due giocatori del Savona, Marco Cabeccia e Alessandro Marchetti, i quali hanno però rifiutato. A questo punto, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, con l’intermediazione dell’allenatore Ninni Corda del Barletta (pure lui già indagato) e del collaboratore tecnico Giuliano Pesce del Parma, Di Nicola avrebbe offerto trentamila euro al direttore sportivo Marco Barghigiani del Savona, che avrebbe accettato il denaro con l’impegno di farsi da tramite con altri giocatori della sua squadra per aggiustare la partita in favore del Teramo. Tornando a Matteini, all’epoca dei fatti non si allenava già più con il San Paolo, pur continuando a rimanerne tesserato fino al termine dell’attuale stagione. L’attaccante ha firmato il 26 settembre 2014 il contratto con il club di via Canestrini, con il quale ha disputato sedici partite con quattro gol, salvo poi lasciare la società all’inizio del nuovo anno. Matteini, come noto, ha anche un passato al Padova avendo indossato la maglia biancoscudata nella stagione 2004-2005 (15 partite e otto gol). Così il presidente uscente Giuseppe Tramonti del San Paolo: «Noi non sappiamo niente di questa storia, tra l’altro se ne è andato via alcuni mesi fa dato che si era infortunato: ci ha presentato un certificato medico ed è tornato a casa. Mi dispiace per lui, non so neanche come abbia fatto a trovarsi coinvolto in questa vicenda. Con noi è rimasto per così poco tempo che non abbiamo avuto modo di conoscerlo più di tanto». Matteini non è il primo giocatore tesserato per una società padovana a essere coinvolto nel nuovo filone sul calcioscommesse. Il 19 maggio era stato arrestato il centrocampista Emanuele Marzocchi del Thermal Abano Teolo per un suo coinvolgimento nelle gare Monopoli-Puteolana, Fidelis Andria-Puteolana e Pomigliano-Brindisi. Marzocchi era arrivato al Thermal in gennaio, e all’epoca dei fatti contestati era in forza alla Puteolana.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Ora si capisce il perché di quelle due retrocessioni”) Da Emanuele Marzocchi a Davide Matteini, passando per Thermal Abano e Atletico San Paolo Padova. Uno centrocampista, napoletano, 31 anni, approdato nel dicembre scorso all’ombra dei Colli Euganei, l’altro attaccante, livornese, 33enne, giunto a fine settembre nella società gialloblù. Coinvolti entrambi nel calcioscommesse, dunque “chiacchierati” (sin troppo…) per il vizietto di giocare sporco, visto e considerato che il primo è finito addirittura in carcere e il secondo si trova pesantemente indagato per aver favorito contatti tesi a “truccare” la partita Savona-Teramo di Lega Pro. Ci penseranno la giustizia ordinaria, e poi – si spera in tempi rapidi – quella sportiva, ad accertare sino in fondo le colpe (per ora già pesanti) di ambedue, e ad emettere le relative sentenze, ma il loro coinvolgimento nel “marcio” del pallone, che non sembra avere più fine, ci porta ad un’inevitabile conclusione: non è stato un caso se sia la Thermal che il San Paolo siano retrocessi dalla Serie D in Eccellenza. Quando si compiono determinate scelte, che sanno più di effetti ingannevoli che di reale sostanza, si accettano per forza di cose i rischi conseguenti. Tantopiù se, come nel caso di Matteini, sin dall’inizio il rapporto con la seconda squadra della città si è rivelato molto tormentato. Tutti sanno nell’ambiente che, ad un certo punto, ha sbattuto la porta e se n’è andato perché il quadro complessivo, inteso come disponibilità economiche del club, si era deteriorato al punto che neppure lui, giocatore dal passato illustre, sarebbe stato più pagato, ma la domanda (legittima) da porsi oggi è un’altra: sapendo che… soggettino ci si portava in casa, era tanto utile alla causa fare un investimento del genere? Al di là di come evolverà la vicenda giudiziaria, ci sembra di poter dire che i Maistrello e i Tramonti della situazione se la sono proprio andata a cercare. Sporcata ulteriormente l’immagine delle loro società, già pesantemente danneggiata da una gestione assurda e completamente sbagliata dell’intera annata: questa è, purtroppo, l’amara realtà di oggi. E allora, scusate, perché non chiudere baracca e burattini e lasciar perdere il calcio? Ne guadagneremmo tutti. Davvero.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto su Teramo, ed è poi rimbalzato a Padova e sull’Atletico San Paolo. La Dda di Catanzaro ieri ha notificato 5 avvisi di garanzia in riferimento ad una nuova pista dell’indagine “Dirty Soccer” sul calcioscommesse, che stavolta riguarda Savona-Teramo, gara della penultima giornata del campionato di Lega Pro, decisiva per la prima, storica promozione in Serie B degli abruzzesi. Oltre ai dirigenti delle due società, sono coinvolti anche due intermediari: e secondo gli inquirenti uno di questi sarebbe l’ex attaccante del Padova e del San Paolo Davide Matteini. È il secondo giocatore di una squadra di casa nostra coinvolto nell’inchiesta: nel primo filone d’indagine era stato arrestato il giocatore della Thermal Emanuele Marzocchi per episodi riferiti a quando militava nella Puteolana. I fatti. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Matteini avrebbe fatto da tramite tra i dirigenti del Teramo, ovvero il presidente Campitelli e il direttore sportivo Di Giuseppe, ed Ercole Di Nicola, ds de L’Aquila, ritenuto a capo di un’organizzazione dedita alle combine di partite, affinchè questi contattasse poi la dirigenza del Savona per l’aggiustamento del match. Non è chiaro in che rapporti fosse con la dirigenza teramana Matteini, il quale nei giorni della gara di Savona aveva già da un pezzo lasciato l’Atletico San Paolo: in passato, prima di vestire biancoscudato, l’attaccante toscano aveva giocato per sei mesi in C/1 proprio nel Teramo. Ma del club abruzzese di allora non è rimasto nessuno: il presidente Romano Malavolta è morto nel 2012, i direttori sportivi hanno preso altre strade, mentre in quel periodo nè Di Giuseppe nè Campitelli facevano parte dell’organigramma. La carriera. Matteini a Padova era arrivato a 22 anni: dopo aver esordito e segnato in Serie B con Palermo e Livorno, aveva fatto parte per sei mesi della squadra biancoscudata allora allenata da Renzo Ulivieri, in Serie C/1, prima di finire al Crotone a gennaio. Dopo l’esperienza in Veneto, ha girato l’Italia raggiungendo la Serie A con Parma ed Empoli prima di iniziare un lungo declino. Ma è soprattutto fuori dal campo che ha fatto spesso parlare di sè: quand’era senza squadra, tre anni fa, partecipò come “tronista” al programma “Uomini e Donne”, mentre nel gennaio 2014, in procinto di firmare per un club del Brunei, nel campionato di Singapore, rifiutò all’ultimo dichiarando: «Non ci sono discoteche, pub o locali. Non danno neppure l’alcol nei ristoranti e le ragazze… lasciamo perdere». Le reazioni. La notizia è stata accolta con stupore in via Canestrini. «Posso solo augurarmi che ne esca pulito», le prime parole del presidente del San Paolo, Giuseppe Tramonti. «Da parte nostra non siamo coinvolti, nessuno è venuto a chiederci conto di nulla e quindi non dobbiamo difenderci da alcunchè. È brutto che il nome della società sia legato a certe vicende, ma, anche se Matteini fino al 30 giugno risulta un nostro tesserato, la squadra l’ha lasciata da gennaio portandoci un certificato medico e chiedendoci di poter tornare a casa. Non dobbiamo rispondere di ciò che ha fatto dopo». Chi ha avuto modo di conoscerlo, come mister Damiano Longhi, lo descrive così: «Non è certo una cattiva persona, ma è un ragazzo un po’ impulsivo: una volta lo lasciai in tribuna per motivi disciplinari, un’altra lo mandai a casa perché rifiutò di venire in panchina. Alcuni suoi atteggiamenti non andavano. Lui l’ha sempre ammesso: senza quel carattere avrebbe potuto fare una carriera diversa».

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) A Padova trascorse sei mesi da protagonista. In panchina c’era Renzo Ulivieri, i biancoscudati erano in Lega Pro e Davide Matteini segnò 8 gol in 15 partite, tanto che a gennaio arrivò la chiamata del Crotone, permettendogli il salto in serie B. Matteini, però, a Padova si era trovato bene, tanto che ci era tornato all’inizio dell’attuale stagione, firmando per l’Atletico San Paolo (serie D, girone D). Ma adesso l’attaccante livornese è nei guai. Perché ha ricevuto un avviso di garanzia, gli hanno perquisito il domicilio e perché, secondo le accuse, sarebbe finito nel vortice del calcioscommesse. Con quale ruolo, al momento, non è ancora chiaro. Il nuovo terremoto che sta mettendo sottosopra i campionati di Lega Pro e di serie D, sfiorando anche la cadetteria, ha prodotto un altro scossone. La novità che si è diffusa nella giornata di ieri riguarda l’avviso di garanzia ricevuto da Matteini nell’ambito dell’inchiesta sulla partita Savona-Teramo del 2 maggio scorso (decisiva per la promozione in B degli abruzzesi) assieme al ds del Teramo Marcello Di Giuseppe e quello del Savona, Marco Barghigian. Matteini, 32 anni, vanta un passato importante con le maglie del Padova e del Vicenza. Nel 2004-2005 disputò una parentesi fantastica con i biancoscudati segnando 8 gol in 15 partite, prima di passare al Crotone. Poi l’esperienza a Vicenza nel 2008, con 5 gol in 17 partite. Nell’attuale stagione Matteini aveva scelto nuovamente Padova e, in particolare, l’Atletico San Paolo (serie D, girone D) per l’ultima parte della sua carriera agonistica. Una stagione discreta, chiusa però con un infortunio. E adesso guai ben peggiori, che l’attaccante livornese dovrà cercare di risolvere e di chiarire al più presto. Va segnalato, peraltro, che Matteini qualche tempo fa era salito agli onori delle cronache anche per aver tentato la fortuna con la via televisiva, da tronista nel format «Uomini e Donne» di Maria De Filippi. Genio e sregolatezza, Davide ha sempre alternato giocate sopraffine a lunghe pause, non riuscendo a trovare quella continuità che gli avrebbe permesso una carriera ben superiore a quella vista finora.

Ore 11.00 – (Gazzettino) SETTORE GIOVANILE – Ieri alla Guizza la festa finale per le otto squadre (153 baby atleti) con presenti il responsabile Giorgio Molon, la coppia Bergamin-Bonetto, Edoardo Bonetto, il nuovo socio Poliero, e Filippo e Riccardo Pancolini dello sponsor Cib Unigas. «Lunedì firmeremo la convenzione triennale per l’Euganeo e l’Appiani – comunica Bonetto – e così avremo tutte le carte pronte per l’iscrizione in Lega Pro. Dopo un controllo dei nostri legali le presenteremo in anticipo rispetto alla scadenza del 20 giugno».

Ore 10.50 – (Gazzettino) QUI NICHELE – «Ho appreso dal giornale – esordisce il centrocampista – della Triestina, di cui nulla so, oltre alle dichiarazioni di De Poli secondo cui non ci saranno ripensamenti e non sarò riconfermato. Pur tranquillo, sono dispiaciuto perché in questa piazza tutto vale doppio e fa male rinunciare a qualcosa che si è conquistato sul campo, sapendo che il mister ti vuole». Poi aggiunge: «La scelta tecnica ci sta, ma l’impressione sin dall’inizio era che qualcosa di me non andasse al diesse. Un mese e mezzo fa, prima della conferma sua e di Parlato, io ero nella lista stilata con i giocatori confermati, poi è cambiato qualcosa e sono l’unico dei quattro ex Pordenone che erano con Parlato che verrà tagliato, cosa che mi fa un po’ pensare dopo che in due anni la mia squadra ha perso solo quattro partite. Sono comunque abituato a lottare e a sudarmela anno per anno, è destino».

Ore 10.40 – (Gazzettino) QUI ZUBIN – «Della Triestina non ho sentito nessuno e vorrei restare a Padova. Così l’attaccante di Capodistria replica alle dichiarazioni del presidente alabardato Marco Pontrelli che ha dichiarato di essere a buon punto sull’ingaggio suo e di Nichele. »Non sono affari già chiusi – ha dichiarato il patron giuliano – ma siamo molto avanti». «Ho letto anche io – riprende Zubin – ma aspetto che il diesse De Poli rientri dalla Liguria, dato che siamo rimasti d’accordo che ci saremmo sentiti, ma non c’è fretta». Pur ancora senza l’ufficialità, si va infatti verso la sua conferma: «In questo momento la mia priorità è Padova. Qui ho vinto, siamo in Lega Pro e pare che anche la società voglia questo per cui la cosa farebbe piacere a entrambi, anche se nel calcio non si sa mai. Solo se non potrò restare, valuterò altre ipotesi». Potremmo vedere l’anno prossimo uno Zubin in versione Altafini o Massaro, che entra nei minuti finali e decide le gare? «Che ci sia concorrenza in avanti lo so bene e conosco pure la mia età, ma penso a gente come Toni e me la giocherò. Non parto dietro a nessuno, mi impegnerò a dare tutto me stesso e sarò comunque a disposizione per qualunque soluzione».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ultimo giorno in Liguria per il diesse De Poli e il tecnico Parlato che hanno seguito le partite della Final Eight del campionato Primavera, rientrando in città nella notte. Da oggi il direttore sportivo dovrebbe riprendere i colloqui con i giocatori in odore di conferma – in particolare Cunico e gli esterni Ilari, Petrilli e Aperi, senza dimenticare Petkovic, Zubin e Dionisi e le altre situazioni in fase di valutazione. Il primo passo è quello di ricreare lo zoccolo duro, basato sul gruppo dello scorso campionato e individuare gli under (almeno cinque, massimo otto) richiesti dal regolamento, per poi meglio definire il fabbisogno nei vari ruoli di nuovi innesti. Tra questi figura Pietro Arcidiacono, che il sito tuttomatera.com dava ormai per certo alla squadra lucana, circostanza smentita dall’interessato che, pur ammettendo l’interesse di qualche società (tra cui il Teramo), ha fatto capire che l’opzione Padova è sempre valida.

Ore 10.20 – (Gazzettino) In Toscana va in scena l’atto conclusivo il campionato juniores nazionale: oggi alle 16 il Padova affronta in semifinale il Seregno. In caso di vittoria, sabato alle 11, sempre a Camaiore, la formazione di Grandini sfiderà la vincente dell’altra semifinale tra i toscani dello Scandicci e i romani del San Cesareo. Ottimista l’ambiente biancoscudato visto che la squadra nelle quattro precedenti gare è andata a segno dodici volte senza subire alcuna rete.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Anche perché, e l’abbiamo visto nella passata stagione, c’è il rischio che qualche club venga penalizzato, salvo poi riacquisire i punti a stagione in corso. E in questo modo si rischia di falsare i campionati. Credo che su questo aspetto qualcosa vada rivisto». La festa. Come detto, alla Guizza è andata in scena la festa del settore giovanile: 154 giocatori in campo, 17 tra allenatori e preparatori, 35 collaboratori. Questi i numeri di un vivaio che l’anno prossimo conterà su due formazioni in più e la scorsa estate è stato ricostruito quasi da zero da Molon: «È stato un grande lavoro di squadra, reso possibile solo grazie a Bergamin e Bonetto. Padova merita di avere un settore giovanile efficiente». Oggi, infine, negli Juniores che giocheranno la semifinale scudetto saranno in campo anche Bortot, Pittarello e Busetto.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «I colloqui riprenderanno da domani (oggi, ndr), quando De Poli tornerà in città. Stiamo discutendo, non c’è fretta. Così come non c’è fretta per gli acquisti, non siamo vicini per il momento a nessun giocatore in particolare. Di sicuro mi piacerebbe, per l’inizio del ritiro, avere già l’ossatura della squadra. L’obiettivo è riuscire a consegnare a Parlato per la partenza verso Pieve di Cadore l’80% della rosa». Anche se alcune trattative sono in fase di stallo, viste le cattive acque in cui versano tante società di Lega Pro. In questi giorni si parla molto di alcune realtà a rischio fallimento, al punto che non si sa ancora con certezza quante squadre saranno ai nastri di partenza della terza serie il prossimo anno. «Dico la verità, questa è una situazione che un po’ mi preoccupa», conclude Bergamin, «non tanto per noi che abbiamo appena cominciato il nostro percorso, ma in generale».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Ed è per questo che vogliamo stare al loro fianco ancora di più nella prossima stagione e il nostro nuovo socio, Massimo Poliero, li seguirà passo dopo passo. L’Appiani sarà la casa dei giovani e vogliamo che anche i nostri ragazzi siano sostenuti sempre più da un grande tifo». Oltre a quel che dice Roberto Bonetto («Il vivaio deve ritornare ai fasti di un tempo»), il Padova sta già programmando la prossima stagione, pensando anche ad una prima squadra dall’età media non troppo elevata: «Cinque giovani saranno obbligatori», continua Bergamin, «ma potremmo averne di più. Mi piacerebbe che la squadra fosse abbastanza giovane, anche se non possiamo prescindere da qualche giocatore più maturo». Non vuole far nomi il presidente, anche perché bisogna sciogliere ancora il “nodo” su qualche conferma, da Zubin, che sta trattando un rinnovo annuale, ad Amirante e Segato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Ho ancora più stimoli ed entusiasmo della scorsa estate, quando è cominciata questa avventura». Il presidente Giuseppe Bergamin saluta e ringrazia così tutti i suoi piccoli calciatori, alla festa del settore giovanile che in qualche modo ha chiuso la stagione della Biancoscudati Padova. Chiusa proprio del tutto no, visto che oggi alle 16 gli Juniores si giocheranno la semifinale scudetto contro il Seregno a Camaiore e, a scanso di intoppi dell’ultim’ora, dovrebbero essere seguiti anche dallo stesso patron, che sbarcherà in Toscana per fare il tifo per i ragazzi di Grandini. «Loro, insieme a tutti gli altri giocatori, sono il futuro della nostra società. Siamo orgogliosi di quanto fatto non solo con la prima squadra ma anche con il vivaio, grazie al lavoro di Molon».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) A centrocampo piace molto De Risio (Benevento), sulla fascia si segue anche Fabiano, che si svincola dal Martina. Per quanto riguarda Zecchin, la trattativa prosegue, al momento senza sviluppi che lascino pensare a un approdo positivo. Per motivi ambientali, certo, ma anche economici, visto che fra domanda e offerta c’è ancora distanza. E gli occhi sono puntati pure su Bassano, dove sono finiti nel mirino Nicola Bizzotto, punto di forza della difesa giallorossa e Iocolano, che però ha richieste anche dalla B. «Confermo che il Padova lo ha visto diverse volte e che è molto interessato a Bizzotto — spiega l’agente del difensore — e ci sono altre due squadre di B che hanno chiesto informazioni. Ma è presto per parlarne, c’è una finale playoff da giocare, lasciamo tranquillo Nicola. Poi vedremo dalla settimana prossima». Il presidente della Triestina Marco Pontrelli, infine, ha dichiarato che sarebbe vicino agli acquisti di Zubin e di Nichele, specificando, inoltre, che arriverà uno fra Ferretti e Amirante. Esiste una trattativa con Zubin e una richiesta per Nichele, che però preferirebbe rimanere vicino a Bassano e spera nella chiamata dell’AltoVicentino. Ferretti è cercato da mezza serie D (Campodarsego, Fenadora, Este Triestina), Amirante rimarrà a Padova.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Fabrizio De Poli e Carmine Parlato anche ieri erano segnalati come molto attivi sugli spalti degli stadi liguri che ospitano le finali del campionato Primavera. Tanti contatti, molti nomi sul taccuino, perché costruire una squadra all’altezza della Lega Pro necessita anche di innesti importanti sotto il profilo dei giovani di serie. Ne servono otto e in questo senso di contatti ne sono stati presi diversi. Ieri, intanto, si era diffusa la voce di un accordo fra il Matera e Pietro Arcidiacono, ma la notizia è stata smentita da fonti vicine all’attaccante, in scadenza di contratto con il Martina. La volontà sarebbe quella di portarlo a Padova, anche se l’impegno economico dell’operazione non è trascurabile. Si lavora molto al mercato degli esterni e sul taccuino si è aggiunto un nome nuovo, quello di Horacio Erpen (Arezzo, ex Venezia), che fa compagnia ad Arcidiacono, Sgrigna (dipende tutto dall’addio o meno di Marchetti), Zecchin e Iocolano (Bassano). Per il ruolo di centravanti resiste la candidatura di Neto Pereira, al momento in Brasile e che ha ancora un anno di contratto con il Varese.

Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.

Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 giugno: secondo ed ultimo giorno in Liguria alla Final Eight del campionato Primavera per Parlato e De Poli. Festa del settore giovanile alla Guizza.




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