Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
«Cercherò di calarmi nella Lega Pro con la massima determinazione. Ho sette anni in più di esperienza alle spalle e vedrò di farmi rispettare anche con colleghi che sono più bravi mettendo a loro il bastone tra le ruote». Per Carmine Parlato sarà un ritorno nei professionisti, dove ha già avuto modo di allenare per tre stagioni consecutive, ai tempi della serie C2. Il debutto risale al campionato 2005-2006 chiuso al sesto posto con il Rovigo, che l’anno prima aveva condotto appunto alla promozione dalla serie D. Nella stagione successiva ha condotto il Valenzana alla salvezza (conquistata agli spareggi) per fare ritorno al Rovigo a stagione in corso (novembre) nell’annata 2007-2008, terminata con la retrocessione. Ora il tecnico biancoscudato si appresta ad affrontare il suo quarto campionato, questa volta di Lega Pro unica. «Speravo di avere questa possibilità quanto prima e ringrazio la società di avermela data. Vediamo di che pasta sono fatto, lo dico senza presunzione. Anche perché c’è da imparare a qualsiasi età e io devo farlo molto. Ma sono convinto che con l’aiuto della società e insieme ai ragazzi, ci faremo rispettare».
L’anno prossimo sarà un campionato completamente diverso per contenuti rispetto a quello appena concluso. «Il salto di categoria dalla serie D alla Lega Pro si nota, e bisogna capirne le caratteristiche per costruire la squadra. Giocare a quattro, a cinque o con un altro modulo è relativo, le priorità sono altre. Da quello che ho potuto vedere, e confrontandomi anche con De Poli, cambiano molto intensità, fisicità e ritmo gara. Senza dimenticare che in Lega Pro c’è una percentuale di errori molto più bassa rispetto al campionato nazionale dilettanti, quindi dovremo fare un buon lavoro alla base». Lavoro che riguarda naturalmente le operazioni sul mercato, con il direttore sportivo che ha già iniziato a muoversi potendo contare sul budget messo a disposizione dal club. «È giusto che su questo versante lavori De Poli, so in che mani sono e mi fido. Tra di noi c’è comunque un filo diretto continuo, e lui sa perfettamente come la penso». Proprio insieme al diesse e allo stato maggiore del club, Parlato ha visionato lunedì la sede del ritiro a Pieve di Cadore. «È stata una trasferta piacevole».
«Avevo già visto il posto, la società ha voluto appurare con mano le strutture e la località, e il riscontro è stato positivo. Fermo restando la bellezza del paese, a noi interessa andare lì a lavorare. D’altra parte durante un ritiro conta solo allenarsi, mangiare e dormire bene». Vacanze in programma prima di rituffarsi nel lavoro sul campo? «Non ne farò. Andrò a trovare mia mamma a Napoli, per il resto rimango a Padova dato che mia moglie lavora. Staccherò ugualmente la spina dato che è giusto rilassarsi un po’, ma non troppo. Non vedo l’ora di ripartire». Oggi la squadra si ritrova per un allenamento alla Guizza e venerdì dopo l’amichevole all’Appiani con una selezione di giocatori amatori Ucp scatterà il rompete le righe. «Dobbiamo essere tutti molto contenti per come è andata l’annata e dobbiamo ricordarla sempre con orgoglio. Non me ne vogliano le altre società dove ho allenato, ma questa è stata la stagione migliore della mia carriera».