Live 24! Padova, i giocatori riposano ma la società no: c’è la Lega Pro da preparare

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Ore 22.30 – Semifinale Poule scudetto, fischio finale: Maceratese-Akragas 1-3. La finale sarà dunque Siena-Akragas.

Ore 21.45 – Tris dell’Akragas, a segno Meloni. Maceratese-Akragas 1-3.

Ore 21.35 – Inizia la ripresa di Maceratese-Akragas.

Ore 21.20 – Semifinale poule scudetto, fine primo tempo: Maceratese-Akragas 1-2, i siciliani tornano in vantaggio nel finale grazie ad un’autorete.

Ore 21.15 – Pareggio della Maceratese, a segno Romano. Maceratese-Akragas 1-1.

Ore 20.40 – Akragas in vantaggio, a segno De Rossi. Maceratese-Akragas 0-1.

Ore 20.30 – Poule scudetto, inizia allo stadio “Helvia Recina” di Macerata la seconda semifinale tra Maceratese ed Akragas.

Ore 20.20 – (Il Piccolo) A Lucca da allenatore, a Dro da tifoso: Ezio Rossi può dire di essere stato presente a due imprese molto diverse della storia alabardata. Già, perché l’ex tecnico della Triestina domenica scorsa in Trentino era in mezzo ai supporters alabardati a tifare Unione nel play-out decisivo per la salvezza. Rossi, ma come le è venuta l’idea di andare a vedere la Triestina? «Tutto è partito tramite contatti facebook con gli amici di Trieste. Io non sapevo nemmeno dov’era Dro: quando ho visto che era vicino al Lago di Garda, visto che avevo un impegno quei giorni a Verona, ho deciso di esserci. Ho chiamato anche un tifoso storico dell’Unione, il dottor Renzo Secreto che sta a Torino, e abbiamo deciso di andarci. Inoltre lunedì sarei stato anche a una partita di beneficenza a Mantova. Insomma ho combinato tante cose assieme». E a Dro ha ritrovato tanti tifosi alabardati. «Ho ricevuto la solita accoglienza molto affettuosa: ho visto la partita in mezzo ai tifosi e devo dire che mi è successa una cosa molto particolare». Quale? «Se uno ha giocato o allenato in varie squadre, quando poi va a vedere le partite di queste squadre a cui è affezionato, di solito non esulta mai, almeno io non l’ho mai fatto. Forse perché il nostro mestiere ci fa diventare un po’ insensibili e si esulta solo per chi stai giocando o allenando in quel momento. Ebbene per la prima volta dopo 33 anni mi sono trovato a esultare come un tifoso qualunque e a gioire braccia all’aria. È successo al secondo gol della Triestina: mi sono immedesimato nella sofferenza dei tifosi e devo ammettere di essermi commosso». Che esperienza è stata? «Incredibile vedere il calore di tutta questa gente nonostante la categoria: uno spareggio per salvare la serie D non è certo esaltante, anzi deprimente. Eppure la passione continua: evidentemente, come quelli del mio Toro, quelli alabardati sono tifosi che si fortificano nelle disgrazie». Lucca è stata un’altra cosa. «Altri tempi, altri obiettivi. Quando si lotta per salire si arriva da una stagione esaltante, però forse vale più il numero dei 300 tifosi di Dro che i 3000 di Lucca, perché è più facile star vicini alla squadra quando le cose vanno bene». Dell’attuale situazione in casa alabardata cosa pensa? «Io non conosco le persone dell’attuale proprietà, quindi non posso certo giudicarle. Di certo, parlando in generale, la Triestina ha bisogno di gente seria. Più di una volta in giro ho cercato di consigliare a tanti di andare a far calcio a Trieste, per me è la piazza ideale per farlo, anche se una serie D non è una categoria che alletta. Ma Trieste è una realtà unica e credo sarebbe ora che anche qualcuno della città si facesse avanti per dare una mano».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per gli altri sarà un po’ come fare la spesa. Si sta per aprire il “supermarket Sacilese”, figlio di quelle acque incerte in cui sta provando a navigare il club dei Presotto in serie D. A oggi, l’ipotesi più probabile è quella di una permanenza dell’attuale presidenza alla guida dei biancorossi. Ovviamente, però, si scalerebbero non una e non due, ma tre marce. La Sacilese ripartirebbe fortemente ridimensionata, senza i suoi pezzi migliori. Partirebbe Spagnoli, che ha offerte anche dalla LegaPro, e lo seguirebbero gli altri “vecchi” che hanno fatto la fortuna di Zironelli (prima) e Marchetto (poi). Si tratta dei vari Beccia, Baggio, Boscolo Papo, tutti con un piede lontano da Sacile, ma soprattutto tutti entrati nell’orbita dell’asso pigliatutto della Quarta serie. Si parla naturalmente dell’Altovicentino di Dalle Rive. Il presidente, si dice, ha già posto le basi per la spesa durante e dopo il playoff di domenica, vinto dai suo. L’ex Marano li vorrebbe tutti e tre, i “tenori” biancorossi. Non è escluso che nelle prossime settimane provi a prenderseli seriamente. Nel frattempo la società parlerà anche con il tecnico Marchetto, che sarebbe disposto a restare anche con un progetto low cost. In casa del Tamai invece si lavora al rinnovo della fiducia a Petris (il capitano vorrebbe restare) e si proverà a tenere Faloppa (si allontana il Belluno, ma si affacciano altre offerte). A Fontanafredda, entro fine settimana, la società incontrerà ufficialmente i giocatori. Decisioni in arrivo.

Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) Gira la giostra del mercato dilettanti, tra indiscrezioni, conferme e partenze. In Serie D, sarebbe nel mirino dell’Altovicentino Alessandro Beccia (’85), centrocampista della Sacilese. L’ipotesi prende particolarmente corpo se si considera che uno dei principali candidati alla panchina veneta è Mauro Zironelli, che ha allenato Beccia nelle ultime stagioni in biancorosso. Sul fronte Tamai, invece, si va verso un rinnovo con Fabrizio Petris (’86).

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) E se fosse proprio Acampora? Sul suo nuovo attaccante il Belluno non si sbilancia e opta per un democratico 25 per cento di possibilità a testa: Furlan, Beccaro, Brotto e Acampora. Quest’ultimo però dall’Argentina, dove si trova oggi e dove resterà fino al 20 luglio, si sbilancia. «Sì è vero – conferma Antonio, oggi del Monfalcone ma vicino allo svincolo – il mio procuratore ha parlato con il Belluno. Cosa ne penso? Che è una bella opportunità, che è una bella piazza e che negli ultimi anni la squadra ha fatto ottimi campionati. Presto deciderò cosa è meglio per me». Poi però, l’ammissione. «Non mi sono dato una data entro cui decidere, ma appena sarò veramente convinto lo farò. Il Belluno sì, mi interessa e ci sto riflettendo molto in questi giorni. Per quanto mi riguarda ci sono grandi probabilità». LO SPONSOR – Chi non lesina in complimenti a Acampora è mister Giuliano Zoratti, suo allenatore al Monfalcone. «Lo conosco da quando era un ragazzino all’Itala San Marco – assicura – e so una cosa soltanto: segna sempre». «È un ottimo giocatore – spiega il tecnico – e ora si svincolerà pure, dunque sarà libero di decidere il suo destino. In queste ore mi ha chiesto informazioni su di lui anche il Tamai». GLI ALTRI – Per quanto riguarda Brotto pare che non tutta la società gialloblù sarebbe felice di ri-accogliere l’ex. Furlan invece piace da tempo (almeno tre anni) e martedì l’attaccante ha ammesso che «i contatti ci sono, li sta tenendo il mio procuratore. Ci sono anche altre squadre, ma Belluno sarebbe sicuramente una piazza importante per fare bene». Qualche dubbio in più invece per Beccaro: «Sono in contatto anche con il Padova – ci ha confessato – e se chiama il Padova…». VALZER DI BOMBER – I nomi in circolo sono questi e il loro giro dovrebbe portare novità pure in casa Union Ripa. In casa Lauria-Bizzotto bisogna sostituire una coppia come Brotto-Andreolla e uno dei primi candidati è stato Sottovia della Sacilese. Il biancorosso però a quanto pare starebbe per tornare all’Altovicentino, dunque nisba. Sondaggi invece sono stati fatti per Riccardo Paganelli, classe 1987 del Rimini.

Ore 18.50 – Semifinale Poule scudetto, fischio finale: Siena-Castiglione 2-1, i mantovani accorciano le distanze con Cazzamalli ma a passare sono i bianconeri. In serata Maceratese-Akragas.

Ore 18.45 – Raddoppio del Siena, a segno Titone. Siena-Castiglione 2-0.

Ore 18.30 – Siena in vantaggio grazie alla rete siglata da Crocetti al 28′ della ripresa. Siena-Castiglione 1-0.

Ore 18.05 – Poule scudetto, iniziata la ripresa di Siena-Castiglione.

Ore 17.50 – Semifinale Poule scudetto, fine primo tempo: Siena-Castiglione 0-0.

Ore 17.30 – Risultato ancora fermo sullo 0-0 dopo i primi trenta minuti di gioco tra Siena e Castiglione.

Ore 17.00 – Poule scudetto: inizia in questo istante allo stadio “Tubaldi” di Recanati la sfida tra Siena e Castiglione, prima semifinale.

Ore 16.30 – (Corriere delle Alpi) Ruben D’Incà guarda già alla prossima stagione. Il fantasista del Belluno si sta allenando da tre settimane per arrivare pronto al ritiro che inizierà (data ufficiosa), il 22 luglio. «Il ginocchio sta rispondendo bene – spiega l’attaccante di Longarone – nelle ultime settimane mi sono allenato tutti i giorni come la squadra. Adesso che il campionato è finito farò dal lunedì al sabato, due volte a Belluno per seguire dei trattamenti con la fisioterapista Monica D’Alfonso e gli altri giorni seguirò un programma e mi allenerò a casa per conto mio». Pensi di essere pronto per il primo giorno di preparazione? «Quel giorno saranno cinque mesi e mezzo dopo l’operazione, andiamo con calma, Perchè non bisogna accelerare tempi. Ovviamente farò il possibile per essere pronto». Hai già trovato parlato con la società? «Ufficialmente ancora no ma non credo ci saranno problemi per rimanere. Non sarò più fuoriquota? È vero, fuoriquota o no il posto bisogna sempre sudarselo, da “vecchio” bisogna ovviamente lavorare ancora di più. Per il momento penso solo a recuperare bene dall’infortunio. Poi si vedrà».

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Tempo di premiazioni a fine stagione e i primi riconoscimenti vanno a Elia Legati e Marco Dell’Andrea. Festa alla Gazzera per i soci della Pattuglia ArancioNeroVerde, guidati dal presidente Angelo Torresin, che hanno voluto festeggiare Serena e i suoi giocatori alla chiusura della stagione. Elia Legati ha ricevuto il premio come “Miglior giocatore” della stagione, mentre a Marco Dell’Andrea, che ha esordito a Meda contro il Renate, uno dei tanti ragazzi della Berretti lanciati in prima squadra da Michele Serena, è stato consegnato il premio come miglio giovane.

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Rotta verso Treviso. Diquigiovanni pare sempre più indirizzato verso la città della Marca, ma prima serve l´approvazione del Consiglio Comunale. Per andare avanti con il suo progetto, infatti, l´imprenditore vicentino deve ottenere il via libera dal sindaco Giovanni Manildo e dai suoi collaboratori. L´assessore allo sport Ofelio Michielan negli scorsi giorni non si era sbottonato e aveva detto: «Noi ci diamo ancora un paio di giorni per decidere. Ho già parlato anche con l´avvocato Totera che ha fatto da tramite con l´Acd Treviso (ex presidente), ora dobbiamo prendere in esame un paio di situazioni per avere poi chiarezza su tutti i fronti. Il progetto di Diquigiovanni lo vedo interessante, però prima di prendere una posizione vogliamo sentire anche altre realtà. In primis c´è una società che quest´anno ha lavorato qui, anche se con non molta fortuna, quindi la mia preoccupazione è capire quale progetto concreto per il futuro mi propone questo club». Ma ora pare che l´ora X sia arrivata: oggi si riunirà il Consiglio Comunale di Treviso e si spera che Lino Diquigiovanni riceva una risposta. Nell´ipotesi in cui il progetto del presidente biancorosso venga approvato si procederà con l´iter burocratico e, se non dovessero esserci intoppi, il Real potrebbe trasferirsi a Treviso. Ma se la risposta dovesse essere negativa? Bel problema. O forse no.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ la settimana decisiva per la scalata alla serie B del Bassano. Lo 0-0 del Mapei Stadium non è propriamente il migliore dei risultati: alla Reggiana, infatti, basterà pareggiare segnando almeno un gol domenica prossima al Mercante per staccare il pass per la finalissima contro la vincente di Matera-Como. Ma il Bassano ci crede e venderà cara la pelle, trascinato dal suo condottiero Antonino Asta. Domenica a Reggio Emilia, tra gli addetti ai lavori, si parlava molto del futuro dell’allenatore giallorosso che ha catturato le attenzioni di due club di serie B. Pescara e Catania si sono già fatte avanti con decisione e il tecnico di Alcamo, ovviamente, pur lusingato ha rispedito al mittente le avances rimandando ogni discorso a dopo i playoff. A sentire i soliti bene informati le possibilità di una permanenza sulla panchina del Bassano nella prossima stagione di Asta sono legate a un’eventuale promozione in serie B del club dei Rosso. Dovesse riuscire la scalata, Asta dovrebbe rimanere; viceversa sarebbe difficile rinunciare al richiamo di una categoria superiore. Per la sua eventuale successione (ma sono discorsi molto prematuri) è rimbalzato con insistenza il nome di Michele Serena, allenatore molto stimato e e ora appeso a una conferma a Venezia legata alla sopravvivenza stessa del club arancioneroverde. Tutti discorsi che andranno eventualmente verificati dopo l’esito della rincorsa playoff, che sta entusiasmando città e tifoseria. Nel frattempo a Reggio Emilia l’attesa per il big match di ritorno è davvero febbrile. Colombo ha perso in un colpo solo De Giosa (lesione al bicipite femorale) e Siega (squalificato come Proietti ma la città ci crede. È stato allestito un maxischermo per domenica in piazza dei Martiri a Reggio Emilia ed è prevista un’alta affluenza, in considerazione della capienza disponibile dello stadio Mercante e della sospensione, per motivi di ordine pubblico, dell’iniziativa «Porta due amici allo stadio».

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) L´intero settore ospiti è già completamente esaurito. Gli 800 biglietti a disposizione dei tifosi della Reggiana sono stati bruciati in prevendita e ora i supporter granata ne reclamano ancora nella tribuna centrale. Ma la gradinata principale è destinata ai sostenitori giallorossi e sino a sabato sarà così. Anche qui i tagliandi stanno andando via molto spediti, motivo per cui tanto la società che le forze dell´ordine per motivi di sicurezza invitano gli aficionados virtussini a sbrigarsi ad acquistare il biglietto nelle rivendite (Edicola Gioia accanto allo stadio e Novantesimo in Galleria Verci) poiché di questo passo i botteghini domenica rimarranno chiusi. «Chi non è provvisto di tagliando di ingresso, domenica non si presenti neppure allo stadio avverte il dirigente capo del Commissariato, David De Leo nella circostanza potenzieremo il servizio d´ordine e cureremo particolarmente la viabilità nelle zone adiacenti il velodromo, tanto nelle ore antecedenti che successive la partita prevista alle 18. Non solo: la cintura di sicurezza rispetto al match di 15 giorni fa con la Juve Stabia verrà ulteriormente ampliata e gli sportivi reggiani saranno accolti comunque con l´ospitalità dedicata agli appassionati stabiesi che infatti hanno apprezzato. E se a Reggio i Fedelissimi del Bassano hanno ricevuto un trattamento rivedibile, qui non accadrà», ha chiosato De Leo. In tribuna anche tantissimi bambini delle scuole calcio del territorio per iniziativa del Soccer Team.Qui Reggiana. Intanto in casa granata, oltre allo squalificato Siega è sicuro il forfait del centrale difensivo De Giosa: gli esami strumentali hanno evidenziato una lesione del bicipite femorale della coscia e almeno 10 giorni di stop. Quanto al regista Vacca anche ieri non si è allenato rimanendo a riposo e svolgendo terapie specifiche per il risentimento al polpaccio. Oggi dovrebbe riprendere gradualmente il lavoro e comunque lo staff medico è fiducioso di poterlo recuperare in tempo. Al suo posto è pronto il talentino Dario Maltese, anch´egli appena riattivato da un malanno. Proprio Maltese dice la sua. «Adesso dobbiamo portarci a casa l´accesso in finale ha affermato a Tutto Reggiana all´andata ci siamo presi questo 0-0 che non è male dinanzi a un Bassano che ha davvero tantissima qualità in prima linea». A Reggio allestiranno un maxischermo nella centralissima Piazza Martiri del 7 Luglio per consentire ai tifosi rimasti in Emilia di assistere alla gara trasmessa da Tele Tricolore, l´emittente di punta in città. Ad arbitrare il match è stato designato Francesco Guccini, omonimo del cantautore modenese, della sezione di Albano Laziale che ha già diretto il Bassano a Mantova, quando i virtussini si imposero per 2-1. A coadiuvarlo gli assistenti Christian Rossi di La Spezia e Oreste Muto di Torre Annunziata. Infine ieri il Monza, la squadra che ha sbarrato la strada della B diretta ai giallorossi, è ufficialmente fallito. Lo ha decretato il Tribunale brianzolo. Ora al club, impegnato negli spareggi salvezza, è stato concesso l´esercizio provvisorio sino a fine stagione.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Dopo il grave infortunio a Catania il 25 ottobre dello scorso anno, Antonino Ragusa ha lavorato durissimo per tornare a giocare prima della fine del campionato. Durante la sua assenza i compagni hanno portato il Vicenza alla volata finale per i playoff, obiettivo che alla fine ha contribuito a centrare anche l’ex genoano. «Se non mi facevo male magari neanche ci andavamo — scherza Ragusa — ma battute a parte la squadra è stata eccezionale, ha compiuto una rimonta incredibile e adesso vogliamo giocarcela fino in fondo». Un obiettivo arricchito dal terzo posto in classifica, una posizione che concede chiari vantaggi nella fase finale dei playoff. «Devo dire che nell’ultima partita di campionato battere il Frosinone è stata una vera sofferenza — sottolinea Ragusa — purtroppo ci siamo complicati la vita sbagliando tanti gol e quando il Frosinone è passato in vantaggio ci è caduto il mondo addosso. Però alla fine siamo riusciti a rimontare e a vincere la partita, adesso dobbiamo pensare al Pescara che ha dimostrato di stare bene e di avere valori tecnici importanti». Ragusa avrebbe potuto tornare a sfidare il Perugia a cui ha già segnato due gol, invece torna a Pescara dove nel 2014 è stato eletto miglior giocatore del campionato degli abruzzesi. «A Pescara sono stato bene e ho trascorso una stagione positiva — spiega Ragusa — ma quello che conterà domani è il risultato del Vicenza e non certo quello di Ragusa… Per questo giocherò per la squadra, per ottenere un risultato che ci possa avvicinare al superamento del turno. Loro contro il Perugia hanno vinto con merito e hanno confermato che diposngono di un organico di primissimo livello per la serie B ma noi, con tanti sacrifici e lavoro, siamo arrivati fino a qui e non vogliamo fermarci». Per andare avanti e centrare la finale, potrebbero servire anche i gol di Ragusa che prima del grave infortunio subito al ginocchio, aveva segnato al Menti il gol vittoria contro il Bari. «Da allora è passato parecchio tempo — sottolinea l’ex pescarese — anche se in mezzo ci sono cinque mesi in cui sono stato fermo. Però non posso negare che il gol mi manca, anche se non deve diventare un’ossessione. E poi conta che vinca il Vicenza, quello è l’importante, non certo chi segnerà». Ragusa misura le parole ma si capisce che lui e i suoi compagni credono che il sogno della serie A possa concretizzarsi. «Saremmo dei pazzi se non ci credessimo — sorride — sappiamo bene che non sarà facile ma noi siamo convinti di potercela fare e daremo tutto per conquistare l’obiettivo. Adesso la parola spetta al campo, quello del terreno di gioco sarà il verdetto inappellabile ma noi siamo pronti».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Dopo i timori suscitati nell´allenamento di martedì, quando era stato costretto a uscire dal campo di allenamento in anticipo rispetto ai compagni per una fitta all´inguine avvertita al momento di calciare in porta, le notizie giunte ieri sul conto di Andrea Cocco sono state abbastanza rassicuranti. Non dovrebbe trattarsi di nulla di preoccupante e il centravanti, che comunque domani sera non avrebbe potuto giocare a Pescara perché squalificato, sembra in grado di recuperare per la sfida di ritorno della semifinale in programma al Menti la sera di martedì 2 giugno alle 21.Indubbiamente una buona notizia, considerato che tra squalifiche e infortuni il Vicenza che si prepara al debutto nei playoff dovrà cominciare la sua corsa verso il sogno promozione con non poche assenze e di spessore.Oltre a Cocco è infatti squalificato anche Di Gennaro, che peraltro non sarebbe stato schierato già con il Frosinone se non ce ne fosse stato bisogno, perché dolorante ad un polpaccio. Il regista potrà così recuperare al meglio per la partita del ritorno col Pescara. Allo stadio Adriatico domani sera Marino non potrà impiegare neppure Manfredini e Spinazzola (oltre a Sciacca ovviamente), ambedue frenati da infortuni dai quali devono recuperare.Dunque il Vicenza dovrà fare di necessità virtù e puntare sulla compattezza del gruppo e anche sulla capacità di rispondere sempre al meglio da parte dei giocatori utilizzati di meno. In campionato è sempre andata così, chi ha sostituito i compagni titolari in quel momento si è dimostrato all´altezza e basta fare l´esempio di Petagna, che domani sera prenderà il posto di Cocco ed è stato già determinante a Livorno dopo il suo ingresso nel finale.Questa mattina la squadra svolgerà la rifinitura e quindi, dopo che Marino avrà deciso la lista dei convocati, partirà per l´Abruzzo.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Compiere 35 anni ed essere ancora protagonisti in una squadra che lotta per la serie A non è da tutti. Del resto Thomas Manfredini, da quando è arrivato a Vicenza, ha dimostrato con i fatti di essere tutt´altro che un giocatore sul viale del tramonto: la sua sicurezza ha contribuito a consolidare le certezze di un pacchetto arretrato che per numero di gol subiti è stato il terzo del campionato cadetto, tra i punti di forza di una squadra che domani a Pescara giocherà la semifinale d´andata dei playoff.Manfredini, auguri! Ieri ha festeggiato 35 anni preparando la semifinale di playoff: sembra già di per sé un bel regalo«Grazie mille. Se penso che sono già 35 mi viene un po´ di malinconia, sinceramente Però se mi guardo attorno vedo che alla mia età tanti giocatori ormai sono a casa. Io invece ho avuto la fortuna qui a Vicenza di vivere con i miei compagni una stagione straordinaria, e adesso spero di poter fare la mia parte anche nelle partite decisive. Purtroppo, però, non credo proprio di farcela per domani».Il tendine d´Achille del piede destro le fa ancora molto male?«Ho provato, ma le sensazioni non sono state buone. Non è proprio il caso di scendere in campo se so di non poter aiutare al massimo i miei compagni: meglio che giochi chi sta bene ed è ugualmente bravo. Io farò il tifo, e cercherò di essere a disposizione per la partita di martedì».Il vostro avversario sarà il Pescara: se lo aspettava?«Prima dell´allenamento martedì, in spogliatoio, tra di noi abbiamo un po´ giocato a fare dei pronostici: sarà che sono vecchietto, ma li ho azzeccati entrambi. Il Perugia aveva tutto da perdere, mentre il Pescara arrivava con l´entusiasmo della vittoria sul Livorno e nei playoff il fattore psicologico è una delle componenti che incidono di più. Ecco perché avevo immaginato che Pescara e Avellino potessero vincere a dispetto dei pronostici della maggioranza degli opinionisti».E dire che, secondo molti, proprio Perugia e Spezia erano le squadre più in forma«Ma l´Avellino è la squadra che mi ha fatto la maggiore impressione, quando l´abbiamo affrontata. Sono fisici, tosti, determinati: ci hanno messo in grande difficoltà, e occhio che noi abbiamo giocato altrettanto bene, non eravamo mica quelli di Brescia, quando abbiamo sbagliato partita. Adesso, comunque, l´Avellino avrà una semifinale davvero dura con il Bologna».Quali sono invece i maggiori punti di forza del Pescara, gli avversari più temibili?«Melchiorri secondo me è il gioiellino della serie B: un attaccante che arriverà presto in serie A e non da comparsa. Ha qualità, è veloce, ha destro e sinistro, è forte fisicamente: un giocatore completo, oltretutto giovane e con ampi margini di miglioramento. Inoltre è supportato da un ottimo collettivo».Nell´andata a Pescara purtroppo mancheranno tre pezzi da novanta come Cocco, Di Gennaro e lei.«Il valore di Andrea e Davide non si discute, io magari posso portare esperienza là dietro, ma abbiamo la serenità di avere un gruppo importante: non a caso, durante questo campionato, spesso abbiamo offerto prestazioni di grande spessore in situazioni quasi d´emergenza. Sono certo che sarà così anche domani a Pescara. Mi fa piacere per il gemellaggio tra i tifosi, che renderà la partita una festa sugli spalti, ma in campo giustamente sarà battaglia, e noi la giocheremo con determinazione e intelligenza, consapevoli delle dinamiche del doppio confronto su 180 minuti».Questo Vicenza può davvero aspirare alla promozione?«Non solo può, ma deve. Mi fa sorridere che molti addetti ai lavori e avversari indichino qualunque altra squadra tranne noi Meglio così. Se magari dopo la vittoria a Bologna avevamo tutti i riflettori addosso e le squadre contro di noi si sono sempre chiuse a riccio adottando un pressing asfissiante, adesso ce la potremo giocare con più serenità e più spazi a disposizione. Venderemo cara la pelle: tutta la nostra città ci è vicina, è ora che Vicenza torni nel calcio che conta».

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Prime sfide e primi risultati a sorpresa nel turno preliminare dei playoff di serie B.Il primo colpaccio è stato messo a segno dal Pescara: dopo avere acciuffato gli spareggi al fotofinish, battendo e superando il Livorno nell´ultimo turno di campionato, gli abruzzesi hanno disputato una partita arrembante nel preliminare a Perugia. L´atteggiamento spavaldo della squadra di Oddo è sembrato un po´ spiazzare gli umbri, che tuttavia erano anche passati in vantaggio all´inizio della ripresa con Goldaniga. Il grande merito del Pescara a quel punto è stato quello di avere la forza per ribaltare meritatamente il risultato grazie a Politano (con la complicità del portiere del Perugia Koprivec) e al rigore di Bjarnson.Saranno dunque i biancazzurri, domani, ad ospitare il Vicenza alle 18,30 nell´andata delle semifinali.La vera impresa è stata però compiuta dall´Avellino, ottavo in classifica, che si è imposto sul campo dello Spezia (quinto) al termine di una partita epica: gli irpini hanno infatti giocato in dieci contro undici per oltre ottanta minuti, visto che l´incontro è finito ai supplementari e l´espulsione di Arini è avvenuta al 41´ del primo tempo, appena un minuto dopo il momentaneo vantaggio avellinese con Zito.Lo Spezia per lunghi tratti dell´incontro ha esercitato una pressione costante, e quando Brezovec ha trovato il pareggio al 71´ tutti si aspettavano il colpo del ko. L´Avellino invece ha resistito con caparbietà, riuscendo pure a rendersi pericoloso in ripartenza, e dopo aver conquistato i supplementari ha centrato il gol della vittoria con Comi al 96´. Ora gli irpini sfideranno il Bologna.C´è l´attesa anche per i playout tra Entella e Modena: andata il 30 maggio a Chiavari, ritorno il 6 giugno in Emilia. La permanenza in categoria vale per la matricola ligure ma ancor più per il Modena, tanto più che il prossimo anno due formazioni della provincia, Sassuolo e Carpi, saranno in serie A.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Chi prenderà il posto in panchina lasciato vacante da Claudio Foscarini? La scelta dopo la nomina del direttore generale, con Andrea Gabrielli che caldeggia la conferma di Stefano Marchetti. Nei prossimi giorni ci sarà il confronto tra le parti, e nonostante Marchetti abbia una vasta platea di ammiratori nel panorama calcistico nazionale, sembra davvero possibile la conferma del diggi anche nella prossima stagione. Dovesse restare lui, la scelta dell’allenatore ricalcherà quelle fatte negli anni passati: il tecnico sarà una figura che conosce bene l’ambiente. E chi meglio della guida della Primavera? È successo con Maran nel dopo Glerean, è stato così anche per Foscarini. In pole position c’è quindi Giulio Giacomin, che preferisce però non entrare nel merito della questione: «È presto per affrontare certi argomenti. Il Cittadella deve prima sistemare i piani alti, scegliere il direttore, poi tutto avverà di conseguenza». Già, perché l’allenatore della prima squadra è l’espressione del dirigente esecutivo, dell’uomo-mercato. E se non dovesse esserci Marchetti, magari vedremo un cambio di strategia anche nella scelta del tecnico. Ma se arrivasse la chiamata, Giacomin cosa risponderebbe? «Che sono pronto. In fondo è l’aspirazione di ogni allenatore arrivare alla prima squadra». Sarebbe l’esordio per Giacomin, per tanti anni vice di Foscarini: «Ho fatto il suo secondo per otto anni: due in C1 e 6 in serie B. Ho imparato tanto da una persona eccezionale, prima ancora di un bravo tecnico». Positiva anche l’esperienza in Primavera: «Essere l’allenatore di una squadra significa che devi prenderti le responsabilità delle scelte che fai. È stato un anno positivo, i ragazzi mi hanno trasmesso tanto, si impara sempre». Il lavoro di Giacomin ha dato i suoi frutti: «L’esordio di Bizzotto in prima squadra, con il gol al debutto, è stato il coronamento della nostra stagione, il compito delle giovanili è questo. Ci potevano essere altri giocatori a fare il salto, ma la situazione del Cittadella non ha permesso l’ascesa di nuovi giovani. Due o tre, però, penso siano pronti». Il pensiero finale di Giacomin alla società: “I giocatori passano, ma finché il Cittadella potrà contare su dirigenti come Gabrielli e Pavin, il calcio ci sarà sempre».

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Retrocedere è una mazzata difficile da sopportare. Ma, paradossalmente, presenta pure qualche vantaggio, racchiuso in una clausola che prende il nome di “paracadute”. Una sorta di “cuscinetto” che potrebbe rendere meno dolorosa la prossima annata in Lega Pro per il Cittadella, il quale si prepara a ricevere 800 mila euro dalla Lega di Serie B. In attesa di capire se Stefano Marchetti resterà come direttore generale e, a cascata, di avere il nome del futuro allenatore, è il caso di ripartire dalle parole del presidente Andrea Gabrielli, che già subito dopo il match perso contro il Perugia all’ultima di campionato ha chiarito che «l’obiettivo ora è quello di tornare in questa categoria, in cui abbiamo dimostrato di poter stare bene. E vogliamo farlo il prima possibile, perché la Lega Pro può rivelarsi un bagno di sangue». L’idea del presidente, non è un mistero, è quella di conservare per quanto possibile l’ossatura da categoria superiore di questa stagione e ritentare subito la scalata. E al rammarico per un ripescaggio che, anche in caso di fallimento del Parma e conseguente ripartenza della società emiliana dalla Serie D, è da escludere, fa da contraltare, appunto, la possibilità di investire il tesoretto del “paracadute”. Ma di cosa parliamo? Si tratta di un corrispettivo economico assegnato alle squadre che retrocedono e che serve a limitare i danni ingenti causati dal passaggio alla categoria inferiore, dovuti essenzialmente alla perdita degli introiti dei diritti tv. Per le formazioni che scendono dalla A alla B ammonta a 30 milioni complessivi, ripartiti in considerazione degli anni di permanenza nella massima serie prima della retrocessione. Per le retrocesse dalla B alla Lega Pro questo è, invece, il “paracadute”: 900 mila euro alla quart’ultima, 800 mila alla terz’ultima (è il caso del Citta), 700 alla penultima e 600 all’ultima classificata. Intanto, ieri mattina Claudio Foscarini è passato nella sede della società. Nessun incontro per l’ormai ex tecnico, ma una visita di routine per raccogliere i suoi effetti. Appare sempre più probabile che non ci sia alcun ritrovo per i giocatori dopo la retrocessione. Di fatto, c’è già il “rompete le righe”.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Cinquina secca per la Biancoscudati Padova sull’Atletico San Paolo negli ottavi di finale degli juniores nazionali. Non vuole rischiare la formazione di Grandini, benché avvantaggiata dal due a zero dell’andata. Comincia in avanti e chiude la gara in venti minuti. Al 6′ Giuliato innesca Pittarello e l’ex in diagonale non perdona. All’11’ ancora Pittarello solo davanti a Schievano cerca il pallonetto leggermente alto. Al 18′ controllo e pallone sotto l’incrocio dei pali di Giuliato per il raddoppio locale. Al 24′ si fanno vivi gli ospiti, oggi in divisa bianca, con Dechechi che non inquadra da buona posizione lo specchio della porta. Al 25′ va a segno l’Atletico San Paolo su calcio d’angolo ma l’arbitro fischia prima che la palla entri ravvisando un fallo in area piccola. Al 31′ Minozzi su punizione dai venti metri toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali. Cerca il bis il trequartista al 40′ ma coglie in pieno la traversa. La ripresa si apre con un’occasione di Babolin che approfittando dell’uscita di Schievano calcia a porta vuota ma colpisce l’esterno della rete. Lo imita un minuto dopo nell’area avversaria Dechechi. Al 7′ il poker: Minozzi pesca millimetricamente Pittarello che segna sull’uscita del portiere. Non mollano gli ospiti, al 25′ bella azione di Lombardo che conclude con un sinistro che sibila a fil di palo e al 32′ Pigozzo non trova la deviazione ad un passo dalla porta. Fissa il punteggio Babolin al 35′ su assist di Pittarello. Nel finale Schievano respinge con bravura il tiro a colpo sicuro di Duru. Senza problemi la direzione di Tremolada, da segnalare le prestazioni di Lombardo e Gomiero per l’Atletico San Paolo e di Matterazzo e Vanegas per la Biancoscudati Padova. Nei quarti di finale la Biancoscudati Padova affronterà in gara di andata e ritorno l’Alma Juve Fano che ha eliminato il Giorgione.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Non c’è stata storia nel derby degli ottavi di finale per lo scudetto Juniores. La partita che poteva rappresentare la riscossa dell’Atletico San Paolo, dopo il ko dell’andata, si è trasformata in una goleada biancoscudata. All’Appiani è finita 5-0 per il Padova (già forte del 2-0 conquistato sabato scorso), che si qualifica ai quarti di finale e oggi conoscerà il nome dell’avversario che affronterà sabato 30 (ritorno il 6 giugno). Grandini ieri ha potuto permettersi anche un po’ di turn-over, lasciando in panchina, tra gli altri, Dovico e Marcandella, protagonisti all’andata. Il tecnico biancoscudato, soprattutto, ha potuto contare su due prestiti della prima squadra come Busetto (schierato terzino sinistro) e Pittarello. Proprio quest’ultimo ha sbloccato il risultato al 5′ con un diagonale da centroarea. Al 19′ è arrivato il raddoppio con un pregevole destro al volo di Giuliato. Al 33′ il gol più bello lo ha firmato Minozzi, con una splendida punizione “alla Pirlo”, che si è insaccata all’incrocio. L’Atletico San Paolo è parso tramortito, le ha provate tutte per cercare almeno la rete della bandiera, ma ha mostrato un “gap” sia tecnico che, soprattutto, fisico. Nella ripresa Pittarello ha realizzato la propria doppietta all’8′ in contropiede, prima del 5-0 firmato da Babolin al 36′. A pochi minuti dal 90′ espulsione del sanpaolino Costantini, reo di aver applaudito ironicamente l’arbitro dopo aver richiesto (senza successo) un’ammonizione per Pittarello.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Essendo ormai svincolato, potrebbe essere la volta buona. Idem per l’esterno d’attacco classe 89 Marco Beccaro, padovano di Reschigliano e per dodici anni nel settore giovanile biancoscudato. «In questo momento – ha dichiarato al Gazzettino di Belluno – sto parlando anche con il Padova (l’altra squadra è appunto quella bellunese, ndr). E se chiama il Padova, è difficile dirgli di no». Occhio poi a Riccardo Bocalon, attaccante di proprietà dell’Inter e autore di 33 reti nelle ultime due stagioni di Lega Pro in forza al Venezia e al Prato. AVIS BIANCOSCUDATA – Durante la seduta di ieri, alcuni rappresentanti del club hanno consegnato a giocatori e tecnico le tessere onorarie del sodalizio per ringraziarli per l’opera di sensibilizzazione svolta sul tema della donazione del sangue attraverso il progetto «Obiettivo 9.000».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Quanto all’albergo prescelto, già raggiunto l’accordo di massima con il Consorzio del Centro Cadore, la documentazione è ora al vaglio dei legali biancoscudati per la formalizzazione. C’è poi la partita del mercato, quella sicuramente più attesa dai tifosi che al momento dopo l’incontro di martedì tra Parlato, De Poli, Bergamin e Bonetto, sembra prevedere, come primi sviluppi, una serie di colloqui individuali con i protagonisti della stagione in via di conclusione per la definizione del loro futuro. Questo non impedisce, tuttavia, il circolare nell’ambiente dei primi nomi di possibili futuri volti nuovi, finora tutti attaccanti. Su Pietro Arcidiacono, punta catanese di 27 anni in forza al Martina (9 gol), con sei stagioni in Lega Pro alle spalle e quattro presenze in B con l’Empoli nel campionato 2008-09, in tempi non sospetti De Poli ha già speso parole di stima, ammettendo che già lo avrebbe voluto nel passato torneo.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Squadra in ritiro a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto. Tassello dopo tassello, prende forma il Padova 2015-2016. Per una curiosa coincidenza, ieri sono stati definiti anche gli ultimi giorni dell’attuale stagione, con il programma delle sedute fino al “rompete le righe” e l’avvio della prossima, con il consueto ritiro estivo. I giocatori si alleneranno fino a venerdì 5 giugno, giorno in cui all’Appiani è programmata alle 17 un’amichevole con una rappresentativa delle finaliste del campionato Ucp, il tutto con ritmi decisamente soft dato che, oltre a quella di ieri pomeriggio, sono previste sedute solo domani e mercoledì della prossima settimana. Ben diverso il carico di lavoro previsto nel bellunese, con la squadra che lavorerà sui campi di Sottocastello. Il 26 luglio ci sarà un’amichevole con una rappresentativa locale e il diesse De Poli è in contatto con un paio di squadre di serie A (nei dintorni si alleneranno la Lazio ad Auronzo e forse la Sampdoria a Sappada) per un appuntamento di prestigio.

Ore 10.30 – (Gazzettino) In linea con la mission del Panathlon, buona parte della discussione e delle domande rivolte agli ospiti, oltre che sui temi più strettamente sportivi, hanno avuto come filo conduttore gli aspetti educativi, con Bonetto che, dopo avere raccontato l’anno zero del nuovo Padova «all’inizio ci mancava pure l’acqua e quando i giocatori, ognuno vestito a modo proprio, sono partiti per il ritiro sembravano in gita scolastica», ha snocciolato numeri, come quello sui quasi 90 sponsor presenti, e informazioni interessanti. «Tra scuola calcio e squadre, attorno al nostro settore giovanile gravitano 500 bambini e l’anno scorso per quest’attività abbiamo impegnato il 30% del nostro budget. Vogliamo che lo stadio sia ancora di più un luogo di divertimento, con mamme e carrozzine e dedicheremo a questi aspetti molte energie. Abbiamo cercato di portare aria nuova e semplicità con cuore umile, piedi per terra e stando vicini alla gente». «Seguo il Padova dal 1947 – ha dichiarato Zanovello – ed è giusto festeggiare questa splendida cavalcata che tutti abbiamo vissuto con grande passione». Nel corso della serata è stato pure ricordato il socio Paolo Carraro, azzurro di atletica e consigliere della Federgolf recentemente scomparso.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Ancora un prestigioso riconoscimento per il Padova premiato martedì sera alla Piroga di Selvazzano dalla sezione provinciale del Panathlon, movimento internazionale che opera per la promozione della cultura etica e sportiva. In rappresentanza della società biancoscudata l’amministratore delegato Roberto Bonetto, il tecnico Carmine Parlato che ha respirato l’aria dei tempi andati, tornando nel locale in cui da giocatore andava in ritiro, il terzino Michael Salvadori, il dirigente accompagnatore Pierino D’Ambrosio e l’addetto stampa Massimo Candotti. Tra le autorità presenti il presidente regionale del Coni Gianfranco Bardelle e Davide Meneghini, con il professor Renato Zanovello, presidente dell’organismo fino al 2012 e ora responsabile cultura ed etica per Veneto e Trentino Alto Adige, a fare gli onori di casa, in assenza dell’attuale numero uno Renato Del Torchio, fuori città per un impegno di lavoro.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Oggi, intanto, è in programma l’ultima asta fallimentare a Parma per l’acquisizione del club ducale, e il futuro di Davide Mazzocco è legato inevitabilmente a doppio filo alle sorti della società che ne detiene il cartellino. Se l’asta dovesse andare un’altra volta deserta, ciò non significa che il giocatore sarà libero: sino a fine giugno, infatti, eventuali acquirenti interessati potranno ancora acquisire la società trattando direttamente con i due curatori fallimentari, per poi prendere in mano la gestione sportiva. Bisognerà dunque attendere, e molto: solo dal 1º luglio il Padova potrà sottoscrivere i nuovi contratti (compresi i rinnovi dei giocatori di quest’anno), visto che lo status di società dilettantistica non permette accordi preliminari prima di tale data.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sinora l’unica amichevole fissata è quella del 26 luglio, contro la classica rappresentativa dilettantistica locale. «Per ciò che riguarda le altre, non lo sappiamo ancora», conclude De Poli. «Abbiamo contattato già da tempo una o due squadre di Serie A, ma per il momento non abbiamo avuto risposta. Bisognerà anche vedere quali formazioni saranno in ritiro nelle vicinanze». Mercato. Nonostante sia presto per chiudere affari, dietro le quinte il diesse sta continuando a lavorare per gettare le basi della prossima stagione. L’ultima “voce” rimbalza da Sacile, dove l’attaccante padovano Marco Beccaro ha ammesso ad un quotidiano bellunese, che gli chiedeva conto di un interesse dei gialloblù nei suoi confronti, di essere in trattativa con il Padova: «Con il Belluno ho cenato, ma in questo momento sto parlando anche con il Padova. E se chiama il Padova, è difficile dirgli di no», ha spiegato il giocatore, classe ’89, quest’anno alla Sacilese e accostato ai Biancoscudati già a gennaio.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mancano praticamente solo le firme, ma il più ormai è deciso: il ritiro pre-campionato del Padova scatterà sabato 18 luglio e si concluderà domenica 2 agosto. Gli ultimi dettagli sono stati definiti, ora i contratti sono in mano agli avvocati (società biancoscudata da una parte, Comune, Consorzio turistico e Pro Loco di Pieve di Cadore dall’altra) e, se non ci saranno intoppi, al massimo la prossima settimana arriverà l’ufficialità. «Ormai è tutto definito», spiega il direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Le carte sono al vaglio dei legali per ciò che concerne l’aspetto contrattuale, ma l’intesa è stata raggiunta, resta solo da mettere nero su bianco il tutto». Sembrava che la squadra dovesse raggiungere il Cadore domenica 19 luglio, ma alla fine si è stabilito di anticipare la partenza di 24 ore: «Saliremo in montagna il 18 e torneremo a Padova il 2 agosto. La squadra alloggerà all’Hotel “Al Pelmo”, mentre gli allenamenti saranno svolti al campo di Sottocastello».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Passerella in casa del Panathlon per la Biancoscudati Padova. Alla “Piroga” di Selvazzano erano presenti l’amministratore delegato Roberto Bonetto, l’allenatore Carmine Parlato, l’accompagnatore Pierino D’Ambrosio e il terzino Michael Salvadori, premiati con una targa dal professor Renato Zanovello per la promozione in Lega Pro. Con loro anche Gianfranco Bardelle, presidente del Coni regionale, e Davide Meneghini, consigliere comunale di Padova. «Da parte nostra c’è stata una buona dose di incoscienza», ha rilevato Bonetto. «Ma abbiamo voluto prendere la palla al balzo quando Padova ha rischiato di ritrovarsi senza calcio, dopo 104 anni di storia. Abbiamo ricominciato da zero. Ricordo che, quando siamo partiti per il ritiro di Asiago, non avevamo nemmeno le bottigliette d’acqua e i giocatori erano vestiti uno diversamente dall’altro: non sembravamo nemmeno una squadra di calcio. Ora? Il primo obiettivo è portare ancora più padovani allo stadio, renderlo più sicuro e farne, ancor più di oggi, un luogo in cui anche le famiglie possano divertirsi». Parlato si è espresso sull’identikit dei futuri innesti: «Dovranno tenere alla maglia, capire cosa significa venire a giocare a Padova e poi avere qualità tecnico-tattiche da categoria». Michael Salvadori, terzino 20enne, ha descritto le emozioni vissute entrando per la prima volta all’Euganeo. «All’Union Ripa La Fenadora richiamavamo in media 200-300 spettatori. Al debutto qui è stata un’emozione unica uscire dal tunnel dell’Euganeo e ritrovarmi davanti così tanta gente sugli spalti».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La Lega Pro però non è la Serie D… «Di sicuro un passaggio dalla Lega Pro alla B è più indolore: rispetto a quando esistevano Prima e Seconda divisione adesso il divario con la serie D si è acuito. In ogni caso credo che la società abbia tutte le carte in regola per programmare un futuro ricco di soddisfazioni. Rispetto all’anno scorso, c’è un abisso di differenza a livello di proprietà e questo lo hanno capito tutti». Per lei cinque giornate di squalifica in occasione di Livorno-Vicenza. È stato presentato ricorso? «Purtroppo il nostro campionato è finito troppo presto e siamo rimasti molto delusi. È stato presentato ricorso d’urgenza, poi l’urgenza è decaduta in seguito alla nostra uscita dai playoff. Vedremo come andrà, io spero in uno sconto perché credo la punizione sia stata esagerata». Conosce qualcuno del nuovo Padova? «Il ds Fabrizio De Poli ha giocato a Livorno ed è molto conosciuto qui, ma personalmente non abbiamo mai parlato. Conosco bene Rino Lavezzini, il secondo di Carmine Parlato, che ho avuto in passato e che stimo parecchio».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e uno degli argomenti che terrà banco nella costruzione del Padova riguarderà il ruolo di portiere. L’intenzione della società, secondo quanto trapela, è quella di confermare Lazaar Petkovic, anche se per il momento non ci si è ancora seduti a tavolino con il suo agente Silvano Martina per un’intesa. L’accordo è possibile ma non scontato e in questo contesto si inserisce Luca Mazzoni, un ex amatissimo da queste parti a cui piacerebbe tornare a Padova. Mazzoni, quante possibilità ci sono di un suo ritorno a Padova? «A Padova ero stato a meraviglia. Mi ero trovato molto bene in città nonostante l’annata sia stata disgraziata e con me si era trovata bene anche la mia famiglia. Quando andai via dissi che speravo si sarebbe trattato di un arrivederci: sono rimasto della stessa opinione anche dopo un anno». Qual è la sua situazione contrattuale a Livorno? «Ho ancora un anno di contratto ma se si aprisse un’opzione non sarebbe un problema economico. Fermo restando che ancora non so cosa farò e che da Padova, per ora, non ho sentito nessuno». I tifosi la acclamano e lei è intervenuto tramite il suo profilo Fb ufficiale per ringraziare del sostegno… «A Padova ho lasciato molti amici, ho continuato a seguire la squadra anche a distanza e sono molto informato. È stato un campionato eccezionale e faccio i complimenti a tutti, dalla società al tecnico fino ai giocatori, per questo grande risultato ottenuto».

Ore 08.38 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.36 – Playoff, serie D girone C: AltoVicentino-Sacilese 4-3.

Ore 08.34 – Poule scudetto, passano il turno Castiglione, Maceratese, Siena ed Akragas.

Ore 08.32 – Poule scudetto, i risultati della terza giornata: Padova-Cuneo 2-0, Maceratese-Siena 0-0, Fidelis Andria-Akragas 0-0.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 maggio: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, mentre gli Juniores Nazionali passano il turno nella poule scudetto battendo 5-0 il San Paolo.




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