Live 24! Padova, allenamento pomeridiano per i Biancoscudati: ultime sgambate prima del “rompete le righe”

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Ore 21.50 – (Il Piccolo) La delusione e la consapevolezza. Sono i due sentimenti che in queste ore prevalgono all’interno del Kras Repen dopo lo spareggio perso a Castelfranco Veneto, una ferita, naturalmente, ancora aperta. Il rammarico per una serie D sfumata in una gara è palese in tutto l’ambiente biancorosso. La speranza di battere in trasferta il Giorgione c’era ed era anche piuttosto alta. Purtroppo però l’ammirevole verve dei giovani avversari e una direzione di gara altamente insufficiente – dalle riprese televisive è stata confermata l’inesistenza sia del primo calcio di rigore assegnato ai veneti, sia del fuorigioco fischiato a Grujic lanciato a tu per tu contro il portiere veneto – si sommano purtroppo alla giornata no di più di qualche giocatore carsolino. Un trittico che ha fatto sì che alla terza partecipazione in serie D, sia giunta anche la terza retrocessione consecutiva. Alla delusione si affianca però anche la consapevolezza. Il Kras Repen sa che a Castelfranco Veneto è accaduto ciò che nel calcio può starci: perdere. Ma una sconfitta fa seguire sempre il tentativo di un pronto riscatto. Alla luce dell’inchiesta sul “calcio scommesse” che si è abbattuta anche sulla serie D, tenendo conto dei problemi economici di diversi sodalizi alle prese con bilanci in rosso e magari anche di qualche possibile fusione tra club, il Kras avrebbe sicuramente la possibilità di ambire ad un ripescaggio. A fine partita e anche ieri dai vertici del sodalizio non è trapelato nulla di chiaro in merito al futuro della società di Monrupino. Anche perché è evidente che chiedere di tornare a giocare in serie D comporterebbe una situazione in bilico che i carsolini vorrebbero evitare, visto che la risposta da parte degli organi preposti dovrebbe slittare a non prima di agosto. Cosa fare dunque? Per ora una delle parole chiavi del Kras Repen è ringiovanire la rosa dei giocatori, sia che il futuro si chiami Eccellenza oppure serie D. Tra ieri e oggi tre dei quattro giocatori arrivati a Monrupino durante il mercato di riparazione – Del Nero, Mosetti Casaretto e Rondinelli – sono tornati ai loro rispettivi luoghi natii. Oggi toccherà al siciliano Luciano Rabbeni. Un saluto inevitabile, avvenuto peraltro in maniera consensuale, dopo l’epilogo di Castelfranco Veneto. Per quanto riguarda invece il resto della rosa rimane ancora da capire quali saranno gli orientamenti del presidente e direttore sportivo Goran Kocman. Le decisioni su un sodalizio in costante crescita per quanto riguarda il settore giovanile, ma ancora alle prese con la ricerca di una propria fisionomia per quanto riguarda la prima squadra, arriveranno entro la fine del mese di maggio. Ci vorrà dunque ancora qualche giorno di riflessione per sapere le strategie adottate da un sodalizio che nel 2016 celebrerà i suoi primi 30 anni di attività.

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primo incontro interlocutorio sul tema Mestre in campo a Mogliano, ieri nel Municipio del centro trevigiano. La storia è nota: l’Union Pro cederebbe la serei D al Mestre (fuso con la Mestrina) in cambio dell’Eccellenza e nell’eventualità non fosse disponibile il Baracca la squadra vorrebbe giocare a Mogliano. L’assessore allo sport Mancini ha incontrato i presidenti Sereena (Mestre) e Gaiba (Union Pro) ribadendo la sua volontà di non perdere la serie D che da quattro anni la sua città disputa. «Capisco l’Assessore – dichiara Gaiba – ma non ci sono alternative al momento, oltretutto i tempi sono stretti per le iscrizioni ma anche per impostare una squadra competitiva sia per la D che per una Eccellenza ad alto livello (dell’Union Pro, ndr)». «Ci rivedremo nei prossimi giorni per trovare una soluzione al problema – afferma l’assessore – è vero che lo stadio è dato in gestione all’Union Pro ma è di proprietà del comune che ha investito dei soldi per metterlo a norma. Forse quando le società dell’Union Pro, della Mestrina e del Mestre si sono accordate tra loro senza interpellare anche l’assessorato preposto, non hanno fatto i conti con l’oste».

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Della Triestina uscita vincente da Dro, capitan Luca Piscopo era non solamente l’unico “sopravvissuto” dalla scorsa stagione, ma è anche il solo che ha vestito la maglia alabardata per tutti i tre anni che hanno visto l’Unione fra i Dilettanti, tra Eccellenza e serie D. Un’esperienza di quelle che restano, vivendo situazioni di tutti i tipi, dentro e fuori dal campo. Piscopo, cosa ha provato domenica scorsa alla fine della partita di Dro? Una grossa gioia: dopo un anno durissimo, nel quale ogni giorno succedeva qualcosa e c’era un problema, riuscire comunque a salvarsi è stata come una liberazione, un’emozione davvero grande. Sinceramente alla vigilia avevo dentro una precisa sensazione, insomma me la sentivo che sarebbe finita bene. Per questo ci ho creduto fino all’ultimo, anche se è ovvio che ci è girata anche bene. Un mini bilancio delle tre stagioni? Questa è stata la più dura? Ogni annata ha avuto le sue particolarità. Questa a maggior ragione: c’era una proprietà nuova con poca esperienza nel calcio, e di conseguenza qualche errore di gestione c’è stato. Inoltre la squadra era più debole delle passate stagioni, però abbiamo onorato l’impegno centrando la salvezza. Resterebbe alla Triestina anche il prossimo anno? Già in questi giorni ho ricevuto delle chiamate, ma devo dire che con un progetto serio sarei felicissimo di rimanere. Ho già detto quali sono i miei obiettivi: arrivare a 100 presenze con la Triestina e tornare nei professionisti con la maglia alabardata. Insomma, sarà dura liberarsi di me. In tre anni avrà apprezzato la passione della tifoseria alabardata. Da Dro sono tornato col pullman dei tifosi, assieme alle Mule Alabardate, a Godeas e a tanti altri. Se ai tifosi ha fatto piacere condividere con me questi momenti bellissimi, significa che qualcosa ho lasciato e penso di aver dimostrato, sia sul campo che fuori sul piano umano. E questo mi lega ancor di più a questi tifosi eccezionali. C’è qualcosa che si rimprovera di questo suo periodo alabardato? Forse quest’anno ho avuto qualche espulsione di troppo, dovuta anche al nervosismo, che andava gestito meglio. Probabilmente, essendo l’unico a essere rimasto della scorsa stagione, le problematiche le ho assorbite tutte da solo nella prima parte di torneo, anche perché i risultati non davano una mano. Forse ho accusato troppa responsabilità tutta sulle mie spalle e mi sono caricato di troppa pressione. Cosa pensa che accadrà ora? Premetto che le vicende politico-societarie non le conosco in modo preciso, quindi non lo so. Da quel che ho sentito, penso che Pontrelli voglia allestire una grande squadra, aiutato credo da Irneri: se questo accadrà e ci sarà una notevole possibilità economica, spero anche che si mettano delle persone esperte di calcio al posto giusto. Se invece arriveranno altre persone o un’altra proprietà, mi auguro ovviamente che venga a cambiare in meglio per la Triestina.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Mister dell’Union Ripa lo è già stato, qualche settimana fa, per circa 48 ore. Poi il dietrofront, il richiamo di Parteli e ora la panca per davvero (l’annuncio ufficiale in un orario inusuale, a ridosso della mezzanotte di lunedì, sul sito e sui profili sociale del club neroverde). A quei giorni però, a cui reagì da signore e uomo di sport con la esse maiuscola, Renato Lauria non vuol pensare. «Nessun pensiero all’indietro – assicura lui – sto solo guardando avanti, pensando a tutto ciò che bisogna fare. Con entusiasmo, tanta voglia e partendo da un sincero “grazie” alla società». La prima cosa da fare, chiuso lo staff, sarà la rosa. «Intanto sono felice di accogliere Paolo Zanon come mio secondo. È un bravissimo ragazzo. In queste ore daremo un nome e un cognome anche alle altre pedine, poi inizieremo a lavorare alla rosa». Con l’altra novità dell’estate, il ds Bizzotto, c’è sintonia? «Sì, e ne sono felice. Ha già lavorato in situazioni simili, dunque ha esperienza. Abbiamo molte idee in comune». Di che situazione parla? «La società ha deciso e annunciato il ridimensionamento del budget. L’obiettivo sarà una salvezza tranquilla, a costi ridotti, con una rosa giovane. E tutto questo mi piace: è una sfida importante, ancora più difficile e per questo stimolante». Una strategia che richiederà pazienza. «Senza quella e senza serenità non si va da nessuna parte, in nessun luogo di lavoro. Sarà una parola chiave. Dovendo lavorare con i giovani, punteremo sul loro entusiasmo e sulla loro voglia di mettersi in mostra. I tifosi? Potranno e dovranno criticarci ogni volta che lo vorranno. Aiuta a crescere». La parola d’ordine del Ripa di Lauria? «Consapevolezza. Perché quando si è consapevoli dei propri mezzi, e di come poterli sfruttare, attraverso lavoro e umiltà, gli obiettivi diventano raggiungibili». Quali caratteristiche deve avere un giocatore da Ripa? «Disponibilità, attaccamento alla maglia e voglia di giocarsi il posto a ogni singolo allenamento». Uomini chiave? «È presto per parlarne. Integrerò di sicuro qualche “mio” Junior in preparazione per capire se hanno mentalità e fisico per stare in D. Però ora fare nomi di chi resta, parte e arriva è prematuro». Modulo? «Più che un modulo penso a una filosofia che sappia poi adottarsi a più moduli, permettendomi più possibilità. Voglio un Ripa con una mentalità offensiva e propositiva. Il mio destino voglio crearlo da me, non aspettare che siano gli altri a indicarmelo». Guarderà il Belluno? «Solo per interesse del movimento calcistico bellunese. Dobbiamo crescere tutti per arrivare a non dover più pescare i giovani chissà dove, trovandoli in casa. Il Belluno si sta consolidando, noi stiamo per ripartire. Nessuna sfida a nessuno, per quanto mi riguarda. E aspetto in D pure Raschi, uno che dimostra che anche in quanto ad allenatori dovremmo guardare di più nei nostri campi di calcio». PRONTO PAGANELLI? – Bizzotto, nel frattempo, si sta muovendo. Il ds neroverde fresco di nomina avrebbe infatti chiamato nelle scorse ore Riccardo Paganelli, attaccante classe 1987, lo scorso anno prima all’Altovicentino e poi al Rimini. E Sottovia? Pare torni all’Altovicentino.

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Renato Lauria è ufficialmente il nuovo allenatore del Ripa Fenadora. Per il dopo-Parteli, la società ha scelto la soluzione interna, promuovendo in prima squadra il tecnico della Juniores. L’annuncio è arrivato a un orario inconsueto, quasi a mezzanotte di lunedì. A dire il vero, Lauria era già stato allenatore designato per qualche ora dopo l’esonero (poi rientrato) di Parteli a inizio marzo. «Guardo solo avanti», commenta Renato Lauria. «C’è questa bellissima occasione e il resto non mi interessa». L’ANNUNCIO. «La società comunica di avere assegnato a Renato Lauria la conduzione tecnica della prima squadra per la stagione 2015-2016», scrive la dirigenza, che ufficializza anche il nome del vice: «Lauria sarà affiancato nelle sue mansioni nel ruolo di vice allenatore da Paolo Zanon. Nei prossimi giorni verranno comunicati lo staff tecnico della prima squadra e della Juniores nazionale». PRIME IMPRESSIONI. «Ero uno dei papabili, però finché la cosa non è stata ufficiale erano solo chiacchiere», racconta Lauria, «sono contento da quando ho avuto l’ufficialità; prima sentivo, però non ascoltavo più di tanto». NUOVO CORSO. «C’è un ridimensionamento economico e un ringiovanimento della rosa, cosa che rientra nel mio modo di pensare il calcio e ne sono ben lieto», dice il neo allenatore dell’Union, «in conseguenza di questo e del gioco che voglio fare, andremo a trovare e a confermare i giocatori che possono rientrare nella nuova situazione. Costi contenuti e ringiovanimento sono le basi su cui partire per raggiungere l’obiettivo salvezza. Le idee sono chiare, nei prossimi giorni verranno sentiti i giocatori e prese le decisioni conseguenti». Lauria si dice «molto contento e voglioso di cominciare. Ringrazio la società per questa opportunità. Un mattone alla volta: il primo è creare una filosofia comune e lavorare con la giusta intensità già dalla preparazione, sicuri che il lavoro sul campo paga. L’importante è creare la mentalità e un gruppo forte». IMPRONTA DI GIOCO. «La mentalità sarà quella di voler fare la partita, essendo protagonisti a prescindere dall’avversario», spiega Lauria, «lo spirito deve essere propositivo, con un gioco di squadra in tutte le zone di campo per distribuire la fatica lavorando l’uno per l’altro. Al momento il modulo non è importante, dipenderà anche dalle caratteristiche dei giocatori; lo schema tattico verrà di conseguenza. Ma l’importante è l’atteggiamento». I GUSV DEL RIPA FENADORA. Attraverso la propria pagina Facebook, il gruppo ultrà sorci verdi «saluta e dà il benvenuto a mister Lauria, augurandogli un buon lavoro, convinto che porterà aria nuova e molta esperienza».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il suo sarebbe l’ennesimo ritorno in provincia, dopo le esperienze con la maglia della Sanvitese (buoni anni, quelli) e con quella, più prestigiosa, dei ramarri (stagione però non proprio esaltante). Il nome che circola in queste ore è uno di quelli noti, che nel dilettantismo ha mosso passi importanti. Ed è accostato al Tamai. Si tratta di Michele Lestani, centrocampista oggi in forza all’Adriese, nell’Eccellenza veneta. Ci sarebbe lui in cima alla lista dei desideri di Stefano De Agostini. Dalle geometrie del “Lesta” si ripartirebbe per ristrutturare il centrocampo delle Furie rosse, in vista di una stagione che odora di rivoluzione. Non dovrebbe essere difficile incassare il sì del giocatore, desideroso com’è di riprovare la serie D, dopo averla lasciata l’anno scorso con la maglia dell’Ufm. Davanti invece piacciono sempre Baldrocco e Rocco, con quest’ultimo che ha detto di preferire la Triestina a qualsiasi altra destinazione. Tutto da verificare però il futuro dei giuliani. Ergo, il nome resta lì, buono per il Tamai.
Sul fronte Fontanafredda (le squadre attive sul mercato sono al momento solo rossi e rossoneri), si registra la probabile partenza dell’ex pordenonese Frison (difensore, classe ’95, arrivato a stagione in corso) e del portiere Vicario (’96, cresciuto nelle giovanili dell’Udinese come Frison). Il Fontanafredda quasi certamente li perderà entrambi.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il doppio significato dei «perché no» di Furlan e Beccaro. Due delle quattro punte cercate da Fardin (le altre sono Brotto e Acampora) raccontano i loro contatti. «Il Belluno? Ha parlato con il mio procuratore – spiega Furlan -. Prima voglio e devo parlare con il Tamai e con le altre società che mi hanno cercato, ma Belluno sarebbe sicuramente una piazza importante, seria; un bel posto in cui far bene». «Con il Belluno ho cenato – racconta invece Beccaro – ma in questo momento sto parlando anche con il Padova. E se chiama il Padova… difficile dirgli di no». LO STAFF – Il Belluno presenterà il nuovo staff tecnico per la stagione 2015/2016 domani mattina alle 12.30 all’Hotel Astor del centro storico. Alla presenza del Cda verrà dunque battezzato il terzo anno di Roberto Vecchiato alla guida della prima squadra, il primo del suo secondo Ivan Da Riz alla guida del settore giovanile e il ritorno in famiglia di Modesto Bonan quale responsabile dell’area tecnica del settore giovanile stesso.

Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Il tecnico Vecchiato non frena i sogni dei suoi giovani. Sembra che squadre professioniste abbiano messo gli occhi su alcuni fuoriquota gialloblù, prima su tutti la Spal con Francesco Posocco; ma anche Paolo Pellicanò potrebbe prendere il volo. Vecchiato ha giocato vent’anni tra Eccellenza e C2 e il salto tra il dilettanti e il professionismo lo conosce bene. «Non è sicuramente un salto facile», spiega l’allenatore del Belluno, «ma se capita l’occasione è giusto che un giocatore se la possa giocare fino in fondo. Se qualcuno dei nostri dovesse andare in Lega Pro sarebbe motivo di orgoglio non solo per me ma per tutta la società. Se arriveranno delle richieste vorrà dire che i ragazzi se le sono meritate». Ieri il ds Augusto Fardin ha fatto capire che quasi sicuramente “Calca” tornerà in gialloblù, dove ritroverebbe l’allenatore che lo ha lanciato la scorsa stagione. Il suo ritorno in Piazzale della Resistenza significherebbe però l’addio certo di Ivan Merli Sala. «Bisogna valutare molte cose», continua Vecchiato, «ma credo che una cosa escluda l’altra. Nicola si è giocato la sua stagione tra i professionisti ed è stato sfortunato, ha avuto un problema di salute e poi la distorsione ad una caviglia. In più non dimentichiamoci che quest’anno il salto di categoria era doppio. Se non verrà riscattato dal Real Vicenza spero che torni da noi. Ivan? Per ora non ci sono novità, nelle prossime settimane il ragazzo si incontrerà con la società e capiremo le sue intenzioni». Dopo due grandissime stagioni è normale chiedersi in quale reparto il Belluno potrebbe lavorare di più per rinforzare ulteriormente la rosa. «Sicuramente dovremo prendere un giovane per reparto», spiega Vecchiato, « inevitabilmente bisogna adeguarsi all’età dei fuoriquota. Il gruppo è già competitivo ma prima di tutto bisogna mantenere i giocatori che sono già in rosa». Fardin è alla ricerca di un portiere, possibilmente 1997 o 1996, perché Damiano Schincariol partirà sicuramente. I fuoriquota che potrebbero tornare sono Stefano Longo e Lorenzo Moretti, entrambi 1997, quest’anno in prestito al San Giorgio Sedico in Eccellenza. Mercoledì 22 luglio si riparte. La data è ancora ufficiosa ma ad oggi sembra che il Belluno comincerà la preparazione in questa data. La squadra non andrà in ritiro ma rimarrà ad allenarsi al Polisportivo. La società gialloblù domani alle 12.30 all’Hotel Astor Belluno ha convocato una conferenza stampa per presentare lo staff tecnico 2015-2016. All’evento saranno presenti il presidente della squadra Livio Gallio, il CDA della società gialloblù, il direttore sportivo Augusto Fardin, l’allenatore Roberto Vecchiato, il responsabile del settore giovanile Ivan Da Riz e il responsabile dell’area tecnica del settore giovanile Modesto Bonan.

Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ ancora tutto fermo in casa del Venezia. Dietro le quinte è al lavoro il collegio dei sindaci che a breve presenterà il piano elaborato a tutela dei creditori, dopo che all’assemblea dei soci venerdì il presidente Yuri Korablin non si è presentato per motivi di salute. Ma chi sperava che nel frattempo arrivassero segnali positivi da Mosca è rimasto deluso: nulla si sa circa le tempistiche di guarigione del numero uno arancioneroverde. La dirigenza spererebbe di vederlo comparire la settimana prossima, ma al riguardo non c’è nulla di concreto. E non ci sono segnali, per ora, neppure di bonifici in arrivo: se davvero Korablin intende proseguire nel progetto deve quanto prima ripianare le perdite, per fermare quel procedimento avviato dal collegio dei sindaci. E intanto il Venezia rischia di perdere i pezzi pregiati per strada. Dopo Fortunato all’Arezzo, ora è il turno di Tommaso Bellazzini, corteggiato da parecchi club. Tra questi la Pro Vercelli, che ha festeggiato la salvezza in serie B e che sta tentando non poco il trequartista: da una parte il ritorno nella serie cadetta, dall’altra la totale incertezza del Venezia, non è difficile immaginare cosa sceglierà il giocatore.

Ore 17.50 – Qui Appiani: fischio finale, Padova-San Paolo 5-0 e Biancoscudati che accedono ai quarti.

Ore 17.40 – Qui Appiani: “manita” dei Biancoscudati, a segno Babolin. Padova-San Paolo 5-0.

Ore 17.10 – Qui Appiani: poker dei Biancoscudati e doppietta personale per Pittarello. Padova-San Paolo 4-0.

Ore 16.50 – Qui Appiani: fine primo tempo, Padova-San Paolo 3-0. In campo nei Biancoscudati anche Busetto.

Ore 16.40 – Qui Appiani: eurogol di Minozzi con una punizione alla Cristiano Ronaldo da 25 metri. Padova-San Paolo 3-0.

Ore 16.25 – Qui Appiani: raddoppio dei Biancoscudati, a segno Giuliato. Padova-San Paolo 2-0.

Ore 16.10 – Qui Appiani: Juniores Nazionali del Padova in vantaggio dopo soli cinque minuti nella gara di ritorno degli ottavi di finale per lo Scudetto di categoria, a segno Pittarello. Padova-San Paolo 1-0.

Ore 16.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate al termine dell’allenamento odierno da Fabrizio De Poli: “Il ritiro a Pieve di Cadore? L’accordo è già stato raggiunto, il nostro avvocato sta studiando le carte e poi metteremo nero su bianco ma già settimana prossima dovremo ufficializzare. Sarà dal 18 luglio al 2 agosto, il campo è quello di Sottocastello ed il 26 faremo la prima amichevole contro una rappresentativa locale. Poi abbiamo contattato un paio di squadre di serie A per un’altra amichevole ma stiamo aspettando delle risposte… Il mercato? Non abbiamo ancora parlato di budget…”.

Ore 15.40 – Qui Guizza: termina la partitella, in grande spolvero Cicioni, autore di una tripletta.

Ore 15.20 – Qui Guizza: partitella in corso a ruoli invertiti. Nella squadra rossa Petrilli in porta e Cicioni e Petkovic in attacco con Sentinelli.

Ore 15.00 – Qui Guizza:

Ore 14.40 – (Tribuna di Treviso) La partita è ancora apertissima, anche se le premesse sono a dir poco ingarbugliate. Il fatto è che il calcio smuove pulsioni quasi primitive e le novità sono dure da mandar giù anche quando l’alternativa è nebulosa. La passione non conosce, insomma, mezze misure. Oggi o al massimo domani l’amministrazione comunale di Treviso farà a sapere all’imprenditore vicentino Lino Diquigiovanni cosa ne pensa del progetto di esportare da noi il suo Real Vicenza di Lega Pro, facendolo giocare al Tenni assieme all’Acd Treviso. Progetto che da parte loro gli ultras della curva “Di Maio” hanno già detto apertamente di contestare. Nelle scorse ore l’atto più clamoroso, con l’esposizione di uno striscione di contestazione alle finestre della sede municipale di Palazzo Rinaldi. A tal proposito, però, è spuntato un documento, datato 25 maggio, in cui i rappresentanti legali di cinque club biancocelesti (Il “Toni Barba”, il “Gigi Beghetto”, il “Paolo Bianco”, il “Caberlotto” e il “Treviso Friends”) «comunicano il loro totale appoggio e sostegno alla nuova società calcistica del Presidente Lino Diquigiovanni, dopo aver conosciuto il progetto di rinascita del Treviso Calcio», Tutto questo a dimostrazione che, evidentemente, non tutta la piazza è avversa all’arrivo di una seconda realtà. «In questi giorni ho voluto parlare con qualche rappresentante della tifoseria – spiega Lino Diquigiovanni – ribadendo che siamo qui per solo costruire qualcosa di positivo: nella vita ho imparato che bisogna muoversi, meno cose capisci e meno risultati avrai. In ogni caso la decisione spetta esclusivamente al sindaco e spero arrivi presto, i tempi tecnici non sono infiniti; di tutto il resto francamente non mi preoccupo». «Io, com’è naturale – aggiunge Diquigiovanni – spero che il responso sia positivo, ma nel caso dovesse essere negativo non ne farei un dramma, cercherei altre soluzioni in un’altra città o potrei restare a Vicenza, o magari anche smettere. Ma sia chiaro un concetto: a Treviso non voglio creare alcun tipo di casino». Intanto, in attesa che l’Acd illustri la composizione della nuova società ci sono da registrare le dimissioni, dopo quelle dell’avvocato Marcello Totera da presidente, anche del dottor Alessandro Quercia da vicepresidente, carica che condivideva con Paolo Pini. Se son rose, direbbe il saggio, fioriranno.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ancora un paio di giorni e poi si saprà tutto. Il presidente del Real Vicenza Lino Diquigiovanni ha inviato una richiesta scritta formale al Comune di Treviso per chiedere l’accoglimento della sua proposta di trasferire il Real Vicenza, con tanto di titolo sportivo in Lega Pro, dal Menti al Tenni per la prossima stagione, con tutto quello che ne consegue: «Ci daranno una risposta entro giovedì (domani, ndr ) – spiega telegraficamente Diquigiovanni – se sarà positiva andremo avanti come abbiamo progettato, altrimenti prenderemo altre strade». Una di queste porta a Valdagno e alla trattativa con il patron Rino Dalle Rive. Difficile comprendere, visto lo stretto riserbo che circonda questa eventuale operazione, se si tratti di una cessione societaria, di una fusione o di un’acquisizione di un titolo sportivo. Pare che fra domanda e offerta, in questo caso, ballino circa 800mila euro di differenza, ma di tratta di voci. Sempre secondo i rumours che circolano fra gli addetti ai lavori, l’AltoVicentino (in caso di fumata bianca) si trasferirebbe temporaneamente al Menti in attesa della sistemazione dello stadio Dei Fiori di Valdagno. Resa possibile, quest’ultima, da un finanziamento dell’Unione Europea di 600mila euro che sarebbe stato «intercettato» dopo le ultime modifiche al progetto presentato. Ma prima c’è Treviso. E la sensazione è che Diquigiovanni voglia andare fino in fondo.

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Si continua a lavorare sul fronte Treviso. Le ultime notizie fanno presagire che si sta procedendo per il trasferimento del Real Vicenza nella città della Marca. Il presidente biancorosso Diquigiovanni ha inviato lunedì il suo progetto al sindaco di Treviso, Giovanni Manildo e ora attende la sua risposta, forse già oggi. I tempi cominciano a essere stretti e questo è solo un primo passo, poi ce ne sarebbero molti altri da fare.Dopo l´incontro interlocutorio di venerdì il sindaco ha commentato: «Un colloquio interessante, ora naturalmente vogliamo comprendere bene i dettagli e studiare i contenuti del progetto, per capire qual è la soluzione migliore per la città. Naturalmente mi vedrò anche con Paolo Pini, vicepresidente dell´Acd Treviso: certo, una convivenza di due società mi sembra non facilmente realizzabile, però vedremo».Ancora in bilico dunque le sorti del Real, ma da Treviso non arrivano messaggi incoraggianti dai tifosi, almeno non da quelli della curva Sud Fabio Di Maio che, oltre al comunicato pubblicato qualche giorno fa, hanno appeso fuori da Palazzo Rinaldi, una delle due sedi del Comune di Treviso, uno striscione in cui, in maniera esplicita si dichiarano contrari l´arrivo di Diquigiovanni a Treviso.Ma sembra che l´imprenditore vicentino non se ne preoccupi troppo, anche perché pare che abbia incontrato i rappresentanti di un´altra frangia di tifosi che avrebbero invece espresso il loro entusiasmo per il progetto.Pare comunque confermato che, se anche il Real dovesse trasferirsi a giocare al Tenni, la sede legale della società rimarrebbe a Vicenza.COPPA DISCIPLINA. Ieri intanto è giunta la notizia del riconoscimento attribuito al Real Vicenza cui Diquigiovanni tiene molto: la società ha vinto la Coppa Disciplina di Lega Pro. Già in occasione della cena di fine anno, in attesa dell´ufficialità, il presidente aveva detto: «È motivo di grande soddisfazione per me e voglio ringraziare tutti i ragazzi per questo». Il Real Vicenza si è aggiudicato la Coppa con il punteggio di 13,35, superando la FeralpiSalò con 16,80 e poi l´Alto Adige con 18,60. Ultimo in graduatoria il Messina.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) La fine è nota. Minel Sabotic, il lungo centrale montenegrino della Reggiana sa già come finirà domenica. «Al ritorno passiamo noi», ha dichiarato a Tutto Reggiana. «Non abbiamo mai incontrato una formazione offensivamente forte come il Bassano e per come si è messa la partita direi che il pareggio è un ottimo risultato argomenta lo stopper svezzato dalla Correggese in D – nell´ultima porzione di gara eravamo stanchi e ci è mancata la lucidità anche se loro hanno corso molto più di noi. Tuttavia sento che passeremo noi tiene a puntualizzare e in ogni caso ce la metteremo tutta, non possiamo accontentarci». Lui no di sicuro. Il leader difensivo titolare De Giosa, è in forte dubbio per il guaio muscolare che l´ha tolto di mezzo a metà contesa al Mapei e allora Sabotic invece che soli 45´ potrebbe sciropparsene 90 con una casacca da protagonista. Non solo: l´altro nella lista degli ammaccati è il regista Vacca, uscito anzitempo per il risentimento al polpaccio che già l´aveva condizionato nella settimana d´avvicinamento al match. Qualora il playmaker titolare dovesse abdicare è pronto Dario Maltese, metronomo tascabile di cui sino a un paio d´anni fa si narravano mirabilie, pure lui impiegato per uno spezzone di gara a Reggio e appena rientrato da un infortunio. Inoltre starà fuori lo squalificato Siega in prima linea e lì è pronto uno fra Petkovic e Ricci a rilevarlo. Tra i giallorossi invece, l´appiedato Proietti sarà surrogato da Cenetti che con Davì darà vita a una mediana più fisica che cerebrale e in gare come queste proteggersi non è mai una brutta cosa delegando ai fantasisti dalla cintola in su il compito di inventare e magari ogni tanto anche stangare. Sul primo round di semifinale è intervenuto intanto anche il presidente granata Alessandro Barilli che sullo stesso portale ha ribadito come «Il Bassano ha dimostrato di stare molto bene atleticamente, ci ha messo in difficoltà specie negli ultimi 20 minuti, anche se non concordo con l´analisi a caldo di Asta che sosteneva come i virtussini meritassero di vincere 4-1. Le opportunità da gol si sono quasi equivalse, loro correvano tantissimo ma noi non abbiamo mai mollato».

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In questa stagione ha portato alla salvezza il Chievo. Rolando Maran è un allenatore che si è costruito la carriera di tecnico facendo molta «gavetta», facendo prima il vice a Brescia, e poi allenando in serie B a Cittadella, Brescia, Bari, Triestina, Vicenza e Varese, dove ha giocato i play off perdendoli in finale contro la Sampdoria dell’altro ex allenatore del Vicenza Beppe Iachini. «Fu un campionato caratterizzato da una rimonta esaltante – ricorda l’allenatore trentino – arrivai che il Varese era in zona retrocessione e lo portai ai play off. Una stagione che ha molte analogie con quella del Vicenza di quest’anno, anche se per l’affetto che mi lega ai colori biancorossi spero che il finale sia diverso». Ai play off Maran superò in semifinale il Verona di Andrea Mandorlini, e poi perse la finale contro la Sampdoria. «Purtroppo conquistare i play off è un grande risultato, ma se poi li perdi ti resta un grande rammarico e la sensazione di non aver ottenuto nulla». E ancora: «Nel calcio però ci si ricorda di chi vince, mentre si tende a dimenticare i secondi – sottolinea Maran – non so quanto sia giusto ma è la dura legge dello sport. In quei play off il Varese arrivò con una buona condizione psicofisica, convinto di potercela fare, giocò dando tutto, e così la sconfitta portò delusione ma nessun rimpianto». Il tecnico trentino il Vicenza in questo campionato l’ha visionato tre volte, in cui ha potuto apprezzare il lavoro svolto da Pasquale Marino e dai suoi ragazzi. «Quando sono venuto il Vicenza ha sempre vinto – precisa sorridendo Maran – e quindi verrà anche nei play off sperando di portare ancora bene. La squadra, soprattutto nel girone di ritorno, ha giocato un ottimo calcio, riuscendo nell’impresa di ottenere 41 punti, un bottino che in serie B non centri certo per caso. I play off però sono un campionato a parte, si azzera quasi tutto, basti pensare che in quell’annata a Varese noi la Sampdoria l’avevamo battuta sia all’andata che al ritorno, ma poi contro di loro perdemmo la finale play off. In 180 minuti la differenza tra vincenti e perdenti sarà minima, e sarà determinata dagli episodi. In queste partite conta molto essere concentrati e attenti su tutti i palloni, e riuscire a non farsi condizionare da ansie, oppure da pressioni di qualsiasi tipo che possono anche bloccare le gambe. Per questo la condizione atletica è molto importante perché chi corre di più ha indubbi vantaggi, ma anche a livello di testa non bisogna avere defaillance, che costerebbero care». Venerdì sera a Pescara il Vicenza affronterà una squadra che ha conquistato i play off all’ultima giornata e ha grande entusiasmo dopo aver espugnato Perugia 2-1. «Il cambio di panchina probabilmente ha dato la scossa giusta – spiega Maran – ma nei play off non credo ci sia grande differenza di valori tra le squadre che hanno conquistato la fase finale. Il Pescara dispone di un attacco molto forte, ma ha anche subito molti gol; il Vicenza ha dimostrato di essere formazione più compatta ed equilibrata, e ha senza dubbio i mezzi per mettere in difficoltà la formazione di Oddo».

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) E adesso finalmente si sa chi tenterà di sbarrare la strada al Vicenza in semifinale: il Pescara, ex squadra di Pasquale Marino, vittorioso nella sfida in gara unica contro il Perugia. Ma in casa biancorossa si cerca di non dare importanza all´avversario di turno, chiunque esso sia, della serie: pensiamo prima di tutto a noi stessi.«C´è poco da commentare – dice infatti il direttore generale Andrea Gazzoli – quando si arriva a questi livelli si tratta comunque di squadre forti, per noi cambia poco nel senso che in ogni caso ci dovremo preparare al meglio».Ma il Pescara proprio battendo il Perugia ha dimostrato di essere più forte.«Ho visto la partita e devo dire che il Pescara ha vinto meritatamente e dunque stavolta ha senza dubbio dimostrato di essere più forte del Perugia, ma detto questo noi dovremo comunque lavorare al meglio e prepararci per essere al massimo della condizione, insomma avremmo fatto la stessa cosa anche se avessimo dovuto affrontare il Perugia perchè a questo punto per passare il turno bisogna disputare gare di alto livello». La rimonta subita dal Perugia, secondo il capitano del Vicenza Alessandro Camisa, può fornire una lezione importante: «Se ce ne fosse stato bisogno, si è avuta l´ennesima riprova che occorre sempre stare concentrati, provando a vincere dal primo all´ultimo minuto, perché se si prova a vivere di rendita la si può pagare cara osserva -. Il Perugia era passato in vantaggio, giocava in casa e aveva anche il favore della migliore posizione in classifica, invece alla fine ha meritatamente prevalso il Pescara perché ha cercato con maggiore convinzione il successo».Il doppio confronto con gli abruzzesi, secondo Camisa, sarà particolarmente suggestivo: «Mi fa molto piacere soprattutto per i nostri tifosi, perché so quanto è bello e sentito il gemellaggio con i pescaresi. Sarà uno spot bellissimo per il calcio in genere, una grande festa di sport e uno spettacolo meraviglioso, ma ovviamente noi in campo faremo di tutto per conquistare il successo».L´attaccante Stefano Giacomelli vivrà una doppia sfida da ex: «A Pescara mi sono trovato bene, ho ancora tanti amici e sono felice per loro, anche se da spoletino mi dispiace per i tantissimi amici e parenti che speravano nella vittoria del Perugia».Il piccolo fantasista umbro crede che la vittoria degli abruzzesi sia legittima: «Ha vinto la squadra che ci ha provato di più e nel complesso ha giocato meglio, ma il Perugia deve mangiarsi le mani perché una volta passato in vantaggio aveva la partita in pugno Il calcio però è fatto così, non ci si può mai accontentare. Noi ora siamo pronti ad affrontare le due partite con il Pescara con grande entusiasmo e determinazione: loro sono molto forti, soprattutto in attacco, ma non saremo da meno».

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Comincerà venerdì sera a Pescara l´avventura nei playoff del Vicenza. Gli adriatici, come diciamo in questa pagina, hanno vinto il preliminare con il Perugia e i biancorossi venerdì dovranno affrontarli senza gli squalificati Cocco e Di Gennaro: due assenze pesanti, visto che stiamo parlando del capocannoniere del Vicenza e della B con 19 gol e del miglior regista del campionato, inserito nella Top 11 ideale dagli allenatori del torneo cadetto. Come sua abitudine, Pasquale Marino non intende comunque piangersi addosso, e ha già iniziato ad impostare la formazione per partire con il piede giusto nella corsa-playoff.Tocca a Petagna. Non sembrano esserci dubbi per la sostituzione dei due squalificati. In attacco il tecnico ha provato in pianta stabile come Petagna: sarà lui quindi il riferimento avanzato nel tridente, supportato da Laverone a destra e da Ragusa a sinistra, attualmente in vantaggio su Giacomelli.Moretti regista. In cabina di regia l´alter ego di Di Gennaro sarà ancora una volta Moretti. La mezzala sinistra sarà l´inamovibile Cinelli, mentre come interno destro si avvia alla conferma Vita, con Sbrissa come primo cambio.Speranza Manfredini. Per quanto riguarda la difesa, anche Thomas Manfredini ha svolto lavoro differenziato per il dolore al tendine d´Achille del piede destro. Oggi proverà a rientrare in gruppo: se il test darà esiti rassicuranti, Manfredini potrebbe tornare a comporre la coppia titolare con Brighenti, al rientro dalla squalifica. Se ci fossero dubbi sulle sue condizioni fisiche è comunque pronto Gentili, favorito rispetto a Camisa anche per la posizione, dato che in genere il primo è utilizzato da centrale di sinistra, proprio come Manfredini. Tutto già definito invece per quanto riguarda i terzini, con le conferme di Sampirisi a destra e D´Elia a sinistra.Allarme Cocco. Per il centravanti, che dovrà saltare la gara di venerdì per squalifica, è suonato un campanello d´allarme: durante la partitella, girando su se stesso per tirare, ha avvertito una fitta all´inguine di destra e si è accasciato al suolo. Cocco dopo qualche minuto si è rialzato, assistito dallo staff, e ha più volte provato a sollecitare il muscolo con vari movimenti. Prudenzialmente l´attaccante ha preferito non proseguire l´allenamento ed è rientrato negli spogliatoi, toccandosi l´inguine dolente ma senza zoppicare. Le sue condizioni verranno attentamente monitorate in questi giorni, con la speranza di poterlo recuperare in tempo per il ritorno.Poche invece le speranze di avere a disposizione Spinazzola sia all´andata che al ritorno, visto che la botta alla coscia destra rimediata contro il Frosinone costringe ancora l´esterno ad allenarsi in palestra senza forzare.I possibili 11. Questa la probabile formazione per Pescara: Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Gentili (Manfredini), D´Elia; Vita, Moretti, Cinelli; Laverone, Cocco, Ragusa. Marino avrà a disposizione l´allenamento di oggi pomeriggio e la rifinitura di domattina per le sue valutazioni.

Ore 12.00 – (Gazzettino) A meno di ripensamenti dell’ultima ora, nemmeno oggi sarà il giorno della «fumata» per Stefano Marchetti. L’attuale direttore generale del Cittadella ieri era in sede, per sbrigare l’ordinaria amministrazione, ma non ha in agenda una data precisa per discutere del suo futuro con il presidente Andrea Gabrielli. Il numero uno granata non vorrebbe perdere il suo dirigente di fiducia dopo il divorzio dall’allenatore Foscarini, anzi: secondo le intenzioni e i desideri del numero uno della società, il «nuovo» Cittadella dovrebbe ripartire proprio da Stefano Marchetti. Gabrielli ha sempre evidenziato il lavoro del dg, anche l’altra sera in tv nel corso della trasmissione «Lunedì Granata»: «Prenderò sempre le difese di Marchetti, perché in questi anni è stato un soggetto indispensabile per il Cittadella. In termini economici è pesante la retrocessione, ma Marchetti aveva preso in considerazione anche questa evenienza, con contratti automaticamente ribassati in caso di retrocessione. Rimarrà con noi? Vogliamo che sia ancora lui il soggetto da cui ripartire, cercherò di trattenerlo, farò il possibile. È seguito da altri club, vedremo cosa succederà». Parole chiare quelle di Andrea Gabrielli, indirizzate in un’unica direzione: la conferma dell’attuale dirigente. Marchetti, dal canto suo, non ha ancora deciso niente: «Con il presidente mi sento ogni giorno, anche oggi (ieri per chi legge, ndr) mi sono trovato in sede ma non abbiamo nemmeno sfiorato il mio futuro. Quando ci sarà l’occasione giusta, quando entrambi avremo il necessario tempo da dedicare alla questione, affronteremo il problema». Marchetti non si sbottona: «Non ho deciso ancora niente. Ne parleremo assieme, senza fretta». Nodo allenatore: la scelta della guida tecnica della prima squadra sarà l’espressione del direttore generale. Marchetti o un altro, toccherà al diggi la scelta del prossimo allenatore del Cittadella, che ripartirà dalla Lega Pro. In pole il nome dell’attuale tecnico della Primavera Giulio Giacomin, secondo di Foscarini per diversi anni.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Fumata grigia. L’atteso incontro tra Stefano Marchetti e Andrea Gabrielli c’è stato ieri, ma, come chiarisce lo stesso direttore generale, «con il presidente ci sentiamo quotidianamente, non c’è niente di strano nel fatto che mi sia visto con lui». Non è un mistero, tuttavia, che stavolta in ballo ci sia qualcosa di importante, come la sua permanenza all’interno del Cittadella nella prossima Lega Pro. «È ancora troppo presto per prendere qualsiasi decisione al riguardo. Il campionato è terminato soltanto lo scorso venerdì e la botta presa è stata forte. Ho bisogno di tempo per riflettere». Il suo nome in queste ore è stato accostato al Cagliari, assieme a quelli di Perinetti e Capozucca, per sostituire il diesse Marroccu, dimissionario. «Proposte ne ho e ne ho avute e fa piacere riceverle, ma nemmeno queste condizionano la mia decisione. Ora come ora sono solo stanco. Capisco Sacchi e Guidolin, che si sono fatti da parte. Lo so che è facile controbattere che lavorare nel mondo del calcio è meglio che in miniera, ma lo stress è forte». Le contestazioni di una parte dei tifosi dopo il ko con il Perugia pesano sulla decisione? «Non mi faccio influenzare da cori o striscioni, ma posso dire che mi spiace aver sentito e letto certe cose. Qui si dava la serie B come qualcosa di assodato, questo tipo di contestazioni mette in discussione quanto fatto nel corso degli anni in un paese di 20 mila abitanti e con risorse limitate. E non voglio passare come quello permaloso: le critiche ci stanno, non le offese». Si imputa qualche colpa, ad esempio nella costruzione di una rosa che, nel girone d’andata, si è rivelata corta alla luce degli infortuni? «Credo di aver fatto tutto ciò che c’era da fare. Ad inizio anno tutti applaudivano le riconferme di Pellizzer e Scaglia, e giocatori come Coralli, Sgrigna e Rigoni. Se poi qualcuno non ha reso come negli anni precedenti, cosa ci possiamo fare? Succede, il calcio non è matematica. A gennaio abbiamo rinfoltito la rosa con Kupisz e Stanco. E poi, di cosa stiamo parlando? Datemi 2 punti in più contro Modena e Ternana, che ci stavano comodamente, e ci saremmo salvati». È presto anche per parlare del futuro tecnico e della possibile promozione ad allenatore della prima squadra di Giacomin o Gorini? «Non c’è fretta».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Stando ai rumors, uno dei giocatori finito da qualche settimana sul taccuino di De Poli sembra essere l’attaccante Riccardo Bocalon, di proprietà dell’Inter, che nelle ultime due stagioni in Lega Pro ha segnato trentatré gol con le maglie di Venezia e Prato. Staff tecnico. De Poli ha raggiunto un’intesa di massima per la conferma dei collaboratori di Parlato, ossia il vice Rino Lavezzini, il preparatore atletico Adriano Zancopè e il preparatore atletico Alan Marin. Per la fumata bianca mancano da limare alcuni particolari. Ritiro. Entro questo fine settimana dovrebbero essere definiti gli ultimi dettagli per la sede del ritiro precampionato a luglio che, salvo sorprese, sarà Pieve di Cadore. Juniores. Alle 16 allo stadio Appiani si gioca la gara di ritorno tra Biancoscudati Padova e Atletico San Paolo.

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Ma in questo momento non abbiamo ancora preso una decisione sulle eventuali conferme o meno. Con De Poli abbiamo concordato che al massimo entro la fine della prossima settimana, e comunque prima che venga dato il “rompete le righe”, ci saranno incontri individuali con ciascuno dei ragazzi per spiegare a loro le varie situazioni». Naturalmente ci saranno movimenti anche in entrata per rafforzare l’organico alla luce del salto in Lega Pro. «Di sicuro bisogna portare a casa qualche giocatore di categoria – prosegue l’allenatore – e prima di prenderlo dobbiamo far loro uno screening sul piano tecnico, psicologico e umano. Chi arriverà al Padova dovrà avere le caratteristiche che hanno messo in mostra quest’anno i ragazzi: oltre alle qualità tecniche e alle grandi motivazioni, sono proprio i valori umani quelli che ritengo più importanti».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Abbiamo iniziato a ragionare su quelle che potrebbero essere determinate mosse future in chiave mercato. Siamo ancora a livello embrionale e, una volta che avremo definito il budget, De Poli inizierà a muoversi». È l’amministratore delegato Roberto Bonetto a rendere noto il succo dell’incontro andato in scena ieri mattina nella sede del Padova tra la proprietà, il direttore sportivo e Carmine Parlato. Oltre ad andare a caccia di nuovi giocatori, naturalmente saranno fatte valutazioni sui biancoscudati attualmente in rosa ai fini di una loro eventuale riconferma. E al riguardo Parlato è eloquente. «Fare nomi in entrata è prematuro, anche se abbiamo già iniziato a fare qualcosa. Fermo restando che l’obiettivo non è stravolgere la squadra, perchè siamo consapevoli che tenere uno zoccolo duro del gruppo attuale è una base di partenza importante. Le valutazioni saranno fatte in maniera onesta e sincera, senza prendere in giro nessuno».

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Di azionariato popolare quest’anno non se ne parla, resta in stand by in attesa della prossima stagione». Le parole sono di Roberto Bonetto che ha partecipato lunedì, insieme al presidente Giuseppe Bergamin, a un incontro con il direttivo dell’associazione Magico Padova. Sulla riunione il club biancoscudato ha pubblicato un comunicato. «I vertici del Padova hanno espresso apprezzamento per i progetti dell’associazione. Al fine di dare concretezza a questa collaborazione le parti hanno convenuto di istituire una commissione di lavoro che opererà nella predisposizione di iniziative sui temi di maggior interesse dei tifosi. Tra gli obiettivi dell’associazione resta l’azionariato popolare che tuttavia le parti, anche alla luce del nuovo assetto societario, hanno convenuto di traslare. La collaborazione si focalizzerà su obiettivi rivolti ai tifosi e alla valorizzazione del patrimonio padovano, come il rilancio del museo biancoscudato. Il che presuppone la vicinanza tra Padova e associazione a cominciare dai prossimi appuntamenti, tra i quali la campagna abbonamenti 2015-2016».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Nella giornata di oggi, quindi, si penserà intanto a mettere nero su bianco il programma per il ritiro pre-campionato: «Abbiamo l’incontro decisivo», conclude De Poli. «Ci vedremo con i referenti di Pieve di Cadore per chiudere». Secondo programma, il Padova dovrebbe salire in Cadore dal 19 luglio al 2 agosto. Primi passi. Se da un lato si attende la definizione del budget per mettere nero su bianco le prime mosse di “mercato”, dall’altro si continua a lavorare sottotraccia per arrivare all’inizio di luglio con già una buona base di partenza. Da qualche giorno, in via informale, si è cominciato a parlare dei possibili rinnovi di alcuni giocatori che la società e il tecnico vorrebbero confermare. E se tra domani e venerdì si attendono notizie importanti sul futuro delle società titolari dei cartellini rispettivamente di Mazzocco (Parma), che potrebbe rimanere svincolato se la società ducale fallisse, e Neto Pereira (Varese), la prossima settimana è annunciato a Padova il procuratore di Nicola Petrilli per discutere il futuro del suo assistito: le possibilità che rimanga biancoscudato sono buone. Così come quelle per i vari Amirante, Ilari, Cunico, Petkovic e Dionisi, in assoluto i primi della lista.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Parlato ed io», spiega De Poli, «abbiamo parlato con la proprietà della squadra, dei giocatori, di quello che si cercherà di fare nella prossima stagione, e in base alle nostre osservazioni ora spetta ai soci la definizione del quantum che ci verrà messo a disposizione per iniziare a lavorare». Nel corso della riunione non si è entrati nel dettaglio: si sono essenzialmente tirate le somme dell’annata appena conclusa, e si è discusso in termini generali del Padova che da settembre tornerà a calcare i campi del calcio professionistico. «Esaminando anche il vissuto degli ultimi mesi», prosegue il direttore sportivo, «ci siamo soffermati molto in generale su ciò che si potrebbe fare: non abbiamo detto quanti giocatori vorremmo tenere, né quanti e chi vorremmo prendere. Queste considerazioni si faranno quando sarà deciso il budget». Per ora, in ogni caso, fretta non ce n’è, visto che dalla Lega Pro non sono giunte indicazioni circa le norme (tetto alle rose, contributi e numero di under 21 da tesserare) che regolamenteranno le composizione delle squadre iscritte al prossimo campionato.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il futuro tecnico del Padova di Lega Pro, e della campagna acquisti che ne disegnerà i connotati, ha cominciato a delinearsi nella mattinata di ieri. Nel corso di un “faccia a faccia” tra i due referenti tecnici, ovvero Fabrizio De Poli e Carmine Parlato da una parte, e lo stato maggiore della società biancoscudata dall’altra, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto in testa, si è cominciato a pensare alla squadra che verrà, a come bisognerà costruirla, a quanti soldi serviranno per allestirla. È senz’altro quest’ultimo il punto che nei prossimi giorni dovrà essere primo di tutto definito: detto che non è automatico che l’ingresso di tre nuovi soci (Poliero, Tosetto e Salot) porti con sé un incremento delle liquidità da utilizzare in sede di “mercato”, i soci della Biancoscudati Padova avranno ora il compito di decidere quale budget fissare per direttore sportivo e allenatore nella composizione della rosa 2015/16.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Come recita una nota, «i vertici della società biancoscudata hanno espresso nuovamente il proprio apprezzamento per i progetti dell’associazione, quale espressione di una componente importante della tifoseria patavina e manifestazione della “padovanità”». A questo proposito è stato deciso di istituire una commissione di lavoro «che opererà fianco a fianco» della proprietà. Quanto al progetto di azionariato popolare, «alla luce del nuovo assetto societario e delle normative vigenti che regolamentano il mondo delle associazioni, si è convenuto di traslare il progetto stesso. La stretta collaborazione si focalizzerà quindi su obiettivi rivolti e mirati ai tifosi e alla valorizzazione del patrimonio padovano (per esempio, il rilancio del museo biancoscudato)». Ma i tifosi saranno coinvolti di più, sia partecipando ad apposite riunioni societarie che alla prossima campagna abbonamenti.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Massimo Poliero, uno dei tre nuovi soci del Padova, nel futuro organigramma biancoscudato avrà la responsabilità del vivaio. Come aveva lasciato intendere Roberto Bonetto la settimana scorsa, c’era una carica vacante da assegnare, quella relativa al presidente del settore giovanile. Ebbene Poliero, d’intesa con Bergamin e lo stesso a.d., andrà di fatto a ricoprirla. «Ho quattro splendidi figli e credo moltissimo nei giovani», le sue parole dopo l’accordo. «Il nostro obiettivo è creare un centro di formazione tecnica, motivazionale e umana, di eccellenza per cercare di portare sempre più giovani del vivaio in prima squadra. Le premesse ci sono tutte e Giorgio Molon con lo staff e i vari allenatori stanno già facendo un lavoro egregio. A loro va la gratitudine di tutta la società». Intanto, lunedì sia Bergamin che Bonetto hanno incontrato il direttivo dell’azionariato popolare Magico Padova.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo la beffarda eliminazione della prima squadra, c’è ancora una formazione biancoscudata in corsa per il tricolore di categoria. Sono gli Juniores di Gualtiero Grandini, che questo pomeriggio alle 16 scenderanno in campo allo stadio Appiani per il ritorno degli ottavi di finale contro l’Atletico San Paolo. Ai gialloblu servirà un’impresa per ribaltare il 2-0 subìto all’andata, tra l’altro tra le mura amiche, particolare da non sottovalutare visto che si seguono gli stessi criteri delle Coppe europee, e quindi i gol in trasferta valgono doppio. In caso di parità, quindi di vittoria per 2-0 del San Paolo, si andrebbe direttamente ai calci di rigore, senza passare per i supplementari. L’andata dei quarti di finale è prevista già per sabato prossimo, con la Lega che sorteggerà gli accoppiamenti, seguendo criteri geografici. La formazione padovana che passerà il turno, pertanto, dovrebbe vedersela o con la vincente di Giorgione-Fano (andata 1-1) o con quella di Seregno-Virtus Vecomp (2-0). Intanto, quattro giocatori del Padova sono stati convocati nella rappresentativa veneta: si tratta di Matteo Lovato, Lorenzo Schievano e Gabriele Ferrari (Giovanissimi) e Thomas Colacicco (Allievi).

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ieri è stato annunciato anche l’accordo con l’Associazione Magico Padova, che porta avanti il progetto di azionariato popolare per affiancare l’attività del club biancoscudato. Alla luce del nuovo assetto societario e delle normative vigenti che regolamentano il mondo delle associazioni si è convenuto di traslare il progetto azionariato. La stretta collaborazione si focalizzerà quindi su obbiettivi rivolti e mirati ai tifosi e alla valorizzazione del patrimonio padovano, come il rilancio del museo biancoscudato oppure la cura della campagna abbonamenti. E, nel frattempo, sono state abbozzate le prime linee guida della campagna acquisti 2015-2016. In porta Petkovic, se verrà trovato un accordo economico, è favorito su Mazzoni (che vorrebbe tornare a Padova) per diventare il portiere del Padova anche in Lega Pro. Ottime chance di conferma per Salvatori, Mazzocco (se il Parma fallirà), Bortot (col Bassano si sta discutendo), Ilari, Petrilli, Amirante e Aperi. Per Zubin, vista l’età avanzata (38 anni), è allo studio un particolare contratto al minimo salariale con bonus legati a gol, rendimento e presenze fatte. In arrivo in attacco Arcidiacono (Martina) a parametro zero, si può chiudere anche per Beccaro (Sacilese), sempre a parametro zero.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Ieri mattina è stato siglato un preliminare di acquisto per una robusta quota di minoranza dell’attuale Biancoscudati Padova da parte di Massimo Poliero, amministratore delegato di Legor Group. Poliero acquisirà circa il 20% delle quote azionarie e a lui si aggiungeranno Walter Tosetto e Giampaolo Salot, dividendosi un ulteriore 20% e completando così l’acquisizione del restante 40% non in possesso dell’attuale maggioranza formata da Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto. Poliero si occuperà in particolare del settore giovanile: «Sono entrato in contatto con Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto attraverso una comune conoscenza (Sandro Vecchiato della Interbrau S.p.A.) – spiega Poliero – e ne sono stato piacevolmente colpito per la loro umanità, professionalità e passione per il calcio». Poi i dettagli: «Ho fatto un preliminare di acquisto di una quota importante del capitale sociale ma minoritaria rispetto a quella degli attuali soci; l’ allargamento della compagine sociale aiuterà la pianificazione futura integrando competenze ed esperienze. In accordo con Bergamin e Bonetto mi occuperò in modo particolare del settore giovanile per essere più vicino e presente in rappresentanza della proprietà. Il nostro obiettivo è creare un centro di formazione tecnica – motivazionale e umana di eccellenza per cercare di portare sempre più giovani del vivaio in prima squadra».

Ore 08.38 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.36 – Playoff, serie D girone C: AltoVicentino-Sacilese 4-3.

Ore 08.34 – Poule scudetto, passano il turno Castiglione, Maceratese, Siena ed Akragas.

Ore 08.32 – Poule scudetto, i risultati della terza giornata: Padova-Cuneo 2-0, Maceratese-Siena 0-0, Fidelis Andria-Akragas 0-0.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 26 maggio: Biancoscudati al secondo giorno di riposo, mentre si lavora in società per pianificare la prossima stagione.




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