Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
«Il mio ingresso è una logica conseguenza di ciò che ho visto durante l’anno. Conosco bene la famiglia Bergamin e ho avuto modo di apprezzare la famiglia Bonetto. Un viatico annunciato nel senso che era corretto dare una mano e lo faccio volentieri». A parlare è Giampaolo Salot, nuovo socio del Padova, nel quale già quest’anno ha ricoperto il ruolo di consigliere. Torinese di nascita, è arrivato nella nostra città negli anni 1990 dove ha continuato a coltivare la passione per il calcio. «Ho giocato da giovane nel torinese, sono arrivato fino al livello che precede il campionato di Promozione. Sono tifoso della Juventus, qualcuno lo considera un pregio e qualcuno un difetto. Ma è una cosa che mi accomuna a Roberto Bonetto, anche lui è tifoso della Juve». Immaginiamo, però, che adesso il Padova prevalga su tutto. «Quando sono arrivato negli anni 90 mi ero appassionato vedendo alcune partite, anche se è solo negli ultimi otto-dieci anni che frequento assiduamente lo stadio. Ma all’epoca mi era piaciuta la grinta e la voglia che ci mettevano quelle squadre biancoscudate nonostante un’inferiorità tecnica rispetto agli avversari. E poi qui ho trovato l’amore, mi sono sposato e ho un figlio. Sono ormai un padovano a tutti gli effetti».
Tornando all’attualità, lei e i suoi “colleghi” Poliero e Tosetto entrate in società ripartendovi il 40 per cento delle quote. «Il discorso delle quote è la cosa meno importante, ciò che conta era dare un segnale di voler fare bene alle due famiglie che già c’erano senza snaturare quello che era stato già fatto, tra l’altro al meglio guardando i risultati. Di sicuro la proprietà rimane con il 60 per cento ad appannaggio delle famiglie Bergamin e Bonetto come è giusto che sia. Nel calcio si dice squadra che vince, non si cambia». Insieme a Tosetto e Bergamin qualche anno fa aveva fatto parte della cordata che aveva trattato con l’ex presidente Cestaro l’acquisizione di una quota del vecchio club. «La mia conoscenza con Tosetto risale proprio a quel periodo. Avevamo valutato la possibilità di entrare nel Padova di allora, poi l’operazione non è andata in porto». La sua conoscenza con Poliero? «Non è di lunga data, ho avuto modo di conoscerlo in quest’ultimo periodo. È una bravissima persona, ha le caratteristiche corrette per fare parte della squadra». Padovani, amanti del calcio e con un certo profilo sono i requisiti che cercavano Bergamin e Bonetto nei nuovi soci. «Per fare parte del gruppo bisogna essere tifosi e amanti del Padova e della città. Poi le persone si conoscono, chi da qualche tempo in più, chi da un po’ meno. Ma il modus operandi è comune: cercare di fare il bene del Padova. Ed è con questo spirito che sono entrato».