Live 24! Castiglione-Padova, -3: termina 5-0 l’amichevole col Campodarsego. Prevendita a quota 360

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Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Daniele Pasa potrebbe non essere più l’allenatore del Montebelluna. Dopo due stagioni più che positive, caratterizzate dal raggiungimento tranquillo della salvezza e dalla conquista dei premi economici assegnati per la classifica dei Giovani Di Valore, le strade del tecnico di San Gaetano e della gloriosa società di via Biagi potrebbero infatti dividersi. Ieri nel tardo pomeriggio in sede si è svolto un incontro a tre, al quale hanno partecipato il presidente biancoceleste Marzio Brombal, il vice Norio Brombal e lo stesso Pasa. Bocche naturalmente cucite al termine del summit, che è servito soprattutto per analizzare la stagione appena conclusa. Un appuntamento dai toni pacati, com’è nello stile del massimo dirigente del Monte e dell’ex fantasista dell’Udinese, che è comunque sembrato essere interlocutorio. L’unica certezza al momento, come più volte dichiarato dallo stesso, appare essere la volontà di Daniele Pasa, che non ha mai fatto mistero di essere disponibile a proseguire l’avventura sulla panchina biancoceleste. La sua conferma non è stata però ufficializzata dal presidente Brombal, circostanza che pare preludere ad un addio. Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri.

Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Scambio di titoli sportivi, panchine girevoli. Scenari intricati, panchine congelate e aggrappate all’evolversi degli eventi. Panchine su cui rimarrà tutto come prima. Nemmeno il tempo di finire la stagione e il calcio nostrano offre parecchi spunti d’interesse. Dall’ambito societario a quello tecnico. La notizia che fa più rumore arriva dall’Union Pro, che da neopromossa è stata interprete di un favoloso torneo in D. Stando a quanto trapela dalle segrete stanze, il club moglianese potrebbe abbandonare il massimo campionato dilettantistico. Circola un’ipotesi clamorosa: lo scambio di matricole fra Pro e Mestrina. I biancoblù tornerebbero in Eccellenza, mentre i vicini di casa salirebbero in D. Soluzione percorribile, trattandosi di località limitrofe, e con fattibilità quotata dai bene informati oltre il 50%. Ci sarebbe un doppio cambio di denominazione, permettendo così il felice esito dell’accordo. Non c’è però nulla di concreto, difficile azzardare previsioni. E perché la Pro, protagonista di una splendida favola, dovrebbe auto-retrocedersi? Come la prenderebbero i tifosi? Tutto nasce dal disimpegno di Maurizio Michielan, titolare al 50% del club del Terraglio. L’altro socio Marco Gaiba non riuscirebbe a reggere da solo il peso economico della serie D. Obiettivo è cercare investitori che possano tamponare l’uscita di Michielan: si sta lavorando per trovare una soluzione che consenta alla Pro di sopravvivere in D. Altrimenti, prenderà corpo il matrimonio con la Mestrina (c’è il dilemma dello stadio Baracca) e il conseguente trasloco dei moglianesi in Eccellenza. Ed è proprio l’incertezza societaria ad alimentare i punti interrogativi attorno al destino del tecnico Francesco Feltrin. Potrebbe toccare a lui guidare la Mestrina in caso di trasferimento in D, ma non si può escludere una sua permanenza alla Pro, qualora i moglianesi mantengano la categoria. E il possibile scambio di categoria con il Treviso? Raccontano di una chiacchierata, poi tutto è morto sul nascere. Restando nel capoluogo, la cordata milanese legata ad Andrea Cani ha confermato invece «il massimo interesse per la piazza Treviso, pur lamentando un trattamento discutibile da parte della proprietà sia in fase di trattativa, sia nel comunicare la non accettazione dell’offerta. Dal 4 maggio silenzio assoluto, nessuna risposta. Già a dicembre tutto era naufragato in modo grottesco». Avevamo detto di panchine girevoli. Il riferimento è a Feltrin: potrebbe essere un’opzione per il Montebelluna in caso di mancata permanenza di Daniele Pasa. A tal proposito, la prosecuzione del matrimonio con il tecnico di San Gaetano è data al 50%. Gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti e Pasa ha manifestato la volontà di continuare. Si attende l’incontro con il presidente. L’alternativa potrebbe essere Loris Bodo, ex Mezzocorona.

Ore 20.40 – (Trentino) Se dipendesse esclusivamente dalla tranquillità e dalle certezze non vi sarebbe alcun dubbio: il Dro sarebbe già salvo. I gialloverdi sono al lavoro da martedì per preparare la sfida da “dentro o fuori” di domenica 24 maggio contro l’Unione Triestina. Manfioletti e i suoi avrebbero evitato volentieri l’incrocio con la formazione alabardata che, inutile girarci troppo attorno, è decisamente più forte rispetto al Kras Repen. Ad “Oltra” il clima è sereno e non potrebbe essere altrimenti: il Dro ha raggiunto l’obiettivo stagionale, facendo meglio, almeno per ora, rispetto alla scorsa stagione (quando disputò il playout in trasferta) e adesso si giocherà tutto in 90′ (o 120′) minuti contro una Triestina che sta vivendo l’ennesimo momento difficile di una stagione che definire “tribolata” è puro eufemismo. In casa friulana regna infatti la confusione più totale e, negli ultimi giorni è successo veramente di tutto con il presidente Pontrelli e i suoi collaboratori che hanno regalato un colpo di scena dietro l’altro. Domenica mattina, a poche ore dalla sfida decisiva contro il Legnago (poi vinta), la società ha esonerato il tecnico Gianluca Gagliardi (che era arrivato solo poche settimane fa), riaffidando momentaneamente la squadra all’ex allenatore Stefano Lotti, che aveva a sua volta guidato gli alabardati nella prima parte di campionato, prima di dimettersi a fine ottobre. Martedì ecco un’altra novità inaspettata: sulla panchina della Triestina è stato richiamato in fretta e furia Giuseppe Ferazzoli, arrivato in Friuli lo scorso autunno e sollevato improvvisamente dall’incarico un mese fa, per l’appunto, per far posto a Gagliardi. Da ieri la compagine alabardata è in ritiro a Marina di Ravenna e resterà in Romagna sino alla vigilia della sfida di “Oltra”, quando salirà direttamente in Trentino. La certezza è che il Dro si presenterà, al netto d’infortuni dell’ultima ora, all’appuntamento “clou” della stagione a ranghi completi: domenica scorsa Manfioletti ha tenuto a riposo tutti e sei i calciatori diffidati e dunque a rischio squalifica e anche gli infortunati di medio – lungo corso Donati e Proch dovrebbero essere recuperabili. C’è poi l’incognita pubblico: da Trieste, è facilmente prevedibile, salirà un gran numero di tifosi al seguito della compagine alabardata. Quanti? Quanti ne potrà ospitare la tribuna in Dalmine dell’impianto di “Oltra” (che, come sempre, ospiterà i tifosi avversari) e nemmeno uno in più. L’ipotesi spostamento a Trento (come già accaduto in occasione della sfida d’andata contro i Biancoscudati) o Rovereto? Non esiste proprio: il Dro giocherà sul proprio campo.

Ore 20.10 – (Il Piccolo) La decisione dei tifosi di togliere il marchio all’attuale società, l’Unione Triestina 2012, a partire da lunedì 25 maggio, è definitiva e rimarrà tale qualsiasi sia il risultato dei play-out, anche a fronte di aumenti di capitale o ingressi in società di altri imprenditori, anche locali: è la dura presa di posizione di Centro di coordinamento e Curva Furlan nei confronti dell’attuale proprietà, manifestata ieri in un comunicato. Il Centro di coordinamento ha fatto partire la relativa lettera alla Triestina, motivando la revoca del marchio: oltre alla discutibile gestione complessiva, dicono i tifosi, ci sono da registrare ritardi nel periodico controllo dei bilanci (l’appuntamento di martedì scorso è saltato) e il danno di immagine proveniente dalla nota questione delle divise da gioco poste sotto sequestro. La presa di posizione sul marchio è stata espressa ieri mattina, attraverso le rispettive delegazioni guidate da Sergio Marassi e Lorenzo Campanale, anche nella sala del consiglio comunale, presenti i capigruppo e il sindaco Cosolini. «Tutti gli schieramenti politici – dice la nota congiunta di Centro di coordinamento e Curva Furlan – hanno preso atto della scelta ed hanno comunicato il loro sostegno in merito a questa sofferta ma doverosa decisione, rivendicando l’importanza decisiva della mozione approvata la settimana scorsa, in cui è stato affermato che l’intera città, rappresentata politicamente dal consiglio comunale, preme su questa società affinché non faccia orecchie da mercante davanti alle varie offerte d’acquisto e si decida a vendere per il bene della Triestina e di Trieste». Nel caso invece Pontrelli non si decida a vendere, davanti ai capigruppo i tifosi hanno anche prospettato diverse soluzioni: si è parlato di possibile acquisizione di diritti sportivi da altre società, possibilmente in serie D, alle quali i tifosi potrebbero cedere poi il marchio. Anche se per ora tutto resta nel campo delle ipotesi. Da parte sua il sindaco ha ribadito che al più presto verrà fatta con gli appositi uffici una verifica su tutti i pagamenti riguardanti la gestione dello stadio Rocco da parte dell’attuale proprietà: se si riscontreranno delle irregolarità, ci potrà essere una rescissione del contratto sullo stadio. La decisione della tifoseria, comunque, è senza possibilità di dietro front. «Questa è l’unica soluzione possibile – dice ancora il comunicato – poiché anche a fronte di aumenti di capitale o ingressi in società di altri imprenditori (anche locali), la decisione rimarrà la medesima. È emersa un’unità d’intenti tra le istituzioni e i tifosi per fare tutto ciò che è possibile e immaginabile al fine di giungere all’obiettivo. E se necessario, si cercherà di allargare il più possibile il fronte della contrapposizione a questa proprietà per fare in modo che in questa città non abbia più nessuno che la sostenga e “niente da gestire”». I tifosi hanno comunque assicurato appoggio alla squadra nello spareggio di Dro: «Qualora non fosse chiaro a qualcuno, noi ribadiamo il nostro sostegno a questa squadra, siamo sempre stati e ancora saremo vicini a loro fino alla fine».

Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Parteli non è più l’allenatore del Ripa Fenadora. Quella iniziata all’Union è una rivoluzione silenziosa (dal vertice societario non arrivano dichiarazioni), ma che fa rumore e che dopo le dimissioni da ds di Alberto Faoro prosegue con l’addio al mister artefice di due promozioni, di un sesto posto al primo anno in serie D e del nono posto nella stagione appena conclusa. La decisione, che era nell’aria, è stata comunicata martedì dal presidente Nicola Giusti a Massimiliano Parteli, che adesso è libero di trovarsi un’altra squadra. Come suo sostituto in casa neroverde, nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Renato Lauria, che in caso di promozione dalla Juniores nazionale alla prima squadra lascerebbe aperta una possibilità – il condizionale è d’obbligo – a una nuova esperienza sulla panchina del settore giovanile per Sandro Andreolla, che sta seguendo il corso allenatore Uefa B. Nessuna dichiarazione dal presidente. «Non dico nulla sul nostro futuro e non parlo di gossip di mercato». È lapidario Nicola Giusti. Quanto alle dimissioni di Faoro da ds: «Con Alberto ho parlato, ci siamo confrontati e le sue dichiarazioni dicono tutto. Non c’è niente da aggiungere e da commentare, a 360 gradi. Quello che c’era scritto sul giornale è il suo punto di vista, che è condivisibile. Lunedì è in programma l’assemblea dei soci per il rinnovo del direttivo e immagino che lo rivedrò lì, perchè Faoro è sempre un dirigente». Riorganizzazione societaria. Del futuro, Nicola Giusti, in scadenza di mandato come presidente, non parla: «Non c’è niente da dire». Il momento per farlo arriverà più avanti e allora guarda alla stagione appena conclusa e dice di essere rimasto contento della prestazione di domenica scorsa: «I giovani in particolare hanno fatto molto bene, chiudendo con onore una stagione che per il risultato finale è molto importante perché è stata raggiunta la salvezza», sottolinea. Facendo i conti, «45 punti in classifica sono un buon risultato, poi è chiaro che è stata una stagione travagliata. Abbiamo avuto delle difficoltà, ma dopo molti anni ci sta anche un anno con qualche difficoltà. Questo credo che rientri nella normalità delle cose». Capitolo campo. Il Ripa Fenadora inizierà la prossima stagione sul campo di Rasai, dove si aspetta solo la convocazione della commissione di vigilanza pubblici spettacoli per l’omologazione. «Nel giro di qualche settimana dovrebbe essere tutto a posto dal punto di vista procedurale», dice Nicola Giusti, che annuncia: «Sono in corso le rifiniture, ma i lavori sono terminati a da inizio stagione giochiamo lì». Con l’inverno poi, l’Union tornerà al Boscherai. «Siamo fortunati perché abbiamo una casa al mare e una in montagna», commenta il presidente. «Rasai sarà il nostro impianto autunnale e primaverile, mentre Pedavena sarà quello per l’inverno. È una bella comodità e bisogna dire bravi ai due sindaci di Seren (Loris Scopel prima e il successore Dario Scopel adesso) e ai tecnici del Comune. La matassa che si sono trovati per le mani non era semplice da dirimere e sono stati perseveranti, impegnandosi con molta determinazione a trovare le risorse per poter fare i lavori e venire a capo di tutte le cose che c’erano da mettere a posto, non solo per le partite di calcio di serie D, ma per la messa in sicurezza complessiva dell’impianto».

Ore 19.10 – Prevendita Castiglione-Padova, staccati 360 biglietti. Ne rimangono ancora 80 a disposizione dei tifosi biancoscudati per il settore Ospiti.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Comunicazioni di servizio. La sfida con l’Arzignano si avvicina e il Belluno si prepara ad accogliere per la prima volta da anni una sfida di playoff. L’anno scorso l’unico match giocato fu a Sacile, stavolta grazie al quarto posto e al nuovo regolamento, gli ospiti saranno gli avversari, dunque Trinchieri&Co. L’ORARIO – La prima novità rispetto alla regular season è che il fischio d’inizio slitta alle 16. I BIGLIETTI – Per quanto riguarda i prezzi non cambiano di un centesimo, ma c’è uno sconto nuovo, riservato agli abbonati. Chi infatti aveva sottoscritto la tessera per l’intera stagione avrà diritto al 50 per cento di sconto e pagherà 5 euro il biglietto. SACILE – Qualora il Belluno dovesse battere l’Arzignano, migliorando così ufficialmente il risultato dell’anno scorso dopo aver pareggiato i punti in regular-season (59), la tappa successiva dei playoff riporterebbe Corbanese e compagni in Friuli, proprio come un anno fa, per sfidare la Sacilese nel secondo turno in programma mercoledì 20. LA SITUAZIONE – Ieri intanto la truppa di Vecchiato si è regolarmente allenata accogliendo in gruppo anche Andrea Radrezza. Il capitano gialloblù ha superato la fascite plantare che lo stava frenando da qualche giorno e ha così ripreso a lavorare con 24 ore di anticipo rispetto alla tabella di marcia che lo avrebbe voluto fermo fino a oggi. Con lui e il resto dei compagni anche Ivan Merli Sala, che la tabella di marcia l’ha proprio stracciata e la cui presenza domenica pomeriggio, nonostante i 7 punti di sutura alla tempia, non è minimamente in discussione. Unico assente, per febbre, il giovane Paoletti che mister Vecchiato spera di riavere già oggi o al più tardi domani per l’ultima sessione prima del match.

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Merli Sala e Radrezza tornano a disposizione. Il difensore e il capitano gialloblù hanno svolto l’intero allenamento con la squadra e per domenica contro l’Arzignanochiampo saranno a disposizione di Roberto Vecchiato. «Stanno bene entrambi e per il primo turno play off ci saranno – commenta l’allenatore del Belluno – Ivan durante questi allenamenti ha fatto particolare attenzione nei contrasti, ma contro l’Arzignano, con una dovuta fasciatura, giocherà. Il suo futuro? Non ne abbiamo più parlato, sono concentrato per questa partita. Non è comunque l’unico con cui la società deve parlare, a fine di una stagione è tutto aperto e per tutti i giocatori». Un avversario da rispettare. L’Arzignano ha concluso il campionato in quinta posizione a soli tre punti dai gialloblù, la sfida si preannuncia equilibrata. «È una squadra con un potenziale offensivo molto alto – continua Vecchiato – davanti hanno cinque “vecchi”. Personalmente mi aspettavo che arrivassero tra le prime, non hanno magari grande qualità ma hanno tanta fisicità e forti individualità. Il Belluno può mettere in campo più tecnica ma niente paragoni, le due squadre sono molto diverse anche se ci mettiamo a guardare la classifica noi, loro e la Sacilese siamo arrivati tutti e tre attaccati in sei punti». Quanta voglia e quante motivazioni ha il Belluno per andare avanti? «Ci mancherebbe, abbiamo tanta voglia di continuare. La squadra sta bene, ma un po’ di stanchezza può essere normale. Speriamo di poter incontrare nuovamente la Sacilese. Non abbiamo nessuna fretta di andare i vacanza, qua giochiamo a calcio e stiamo tutti bene». Corbanese vs Trinchieri. Il bomber gialloblù e l’attaccante dell’Arzignano sono stati compagni di squadra diversi anni fa con la maglia del Belluno. In questa stagione si sono contesi il trofeo come miglior marcatore e a spuntarla è stato il “Cobra” che in 33 gare disputate ha segnato 24 reti, otto su rigore. Trinchieri si è classificato in seconda posizione con 21 e con tre penalty. La sfida tra loro è ancora aperta. Nel match di ritorno al Polisportivo fu proprio l’attaccante argentino a sbloccare l’incontro dopo solo undici minuti grazie anche ad un’incertezza di Davide Solagna. Nella ripresa Simone Corbanese di testa, grazie all’ennesimo assisti di Marco Duravia, riacciuffò il pareggio e alla fine la partita finì in parità e fu decisa propria dai due attaccanti gialloblù. Marijanovic come il Cobra. L’attaccante sloveno ex Belluno ha messo a segno anche lui ventiquattro reti in serie D ma nel girone A con la maglia dell’OltrepoVoghera. I due però non si sono incrociati in Piazzale della Resistenza perché nella stagione 2011-2012 il “Cobra” andò in prestito al Montebelluna.

Ore 18.00 – Salvadori e Bortot non hanno partecipato all’amichevole odierna a causa di piccoli problemi ai piedi. La loro presenza non è comunque in dubbio in vista di domenica.

Ore 17.45 – Qui Campodarsego: fischio finale, Padova-Campodarsego 5-0.

Ore 17.29 – Qui Campodarsego: altro eurogol, questa volta è Pittarello a siglarlo con una bordata di destro dai 22 metri che si insacca sul secondo palo. 5-0.

Ore 17.23 – Qui Campodarsego: Petrilli subentra a Dionisi.

Ore 17.09 – Qui Campodarsego: poker dei Biancoscudati, rete di Zubin. 4-0.

Ore 17.05 – Qui Campodarsego: tris del Padova, pregevole pallonetto di Cunico dai 20 metri. 3-0.

Ore 17.00 – Qui Campodarsego: inizia la ripresa. Questo l’undici biancoscudato: Lanzotti; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Degrassi; Fenati, Nichele; Dionisi, Cunico, Pittarello; Zubin.

Ore 16.48 – Qui Campodarsego: fine primo tempo, Padova-Campodarsego 2-0.

Ore 16.44 – Qui Campodarsego: eurogol di Ferretti, bordata del “Rulo” da 25 metri che termina all’incrocio. 2-0.

Ore 16.37 – Qui Campodarsego: Biancoscudati in vantaggio, a segno Segato su rigore conquistato da Ilari, chiuso in sandwich da due difensori avversari. 1-0.

Ore 16.25 – Qui Campodarsego: rigore per i padroni di casa, ma Lucchini spedisce la sfera sul palo. Nel Padova Dené viene sostituito da Roberto Bonomo, centrocampista classe ’93 in prova.

Ore 16.03 – Qui Campodarsego: inizia l’amichevole tra il Campodarsego e il Padova.

Ore 15.50 – Qui Campodarsego: nei padroni di casa in campo quale capitano l’ex biancoscudato Maurizio Bedin.

Ore 15.40 – Qui Campodarsego: riscaldamento per le due squadre. Questo l’undici titolare biancoscudato: Petkovic; Buse, Thomassen, Niccolini, Degrassi; Mazzocco, Segato; Dionisi, Ilari, Dené; Ferretti.

Ore 15.20 – Castiglione-Padova, aggiornamento sulla prevendita: ancora un centinaio di biglietti disponibili.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il campionato è finito, ma il Venezia continua ad allenarsi e a giocare, almeno in amichevole. Oggi gli arancioneroverdi saranno a San Donà (ore 17 allo stadio Davanzo) per l’amichevole contro la squadra locale, vincitrice del girone Basso Piave di Terza Categoria. Domani invece la squadra sarà a Noale (ore 18,30) e affronterà la Calvi, che ha dominato nell’Eccellenza veneta. Intanto ieri quasi 500 i bambini hanno partecipato ai campi del Taliercio alla festa conclusiva del progetto «Rispetto» organizzato dall’Associazione Venezia Soccer Academy in collaborazione con il Venezia. Una festa dello sport, che ha coinvolto le scuole Battisti, Pellico, Da Vinci, Baracca, Virgilio, Cavanis, Gabelli per un totale di 19 classi. A coordinare le attività, tutti i tecnici del settore giovanile capitanati dagli ideatori del progetto Riccardo Bovo e Francesco Beltramelli. Più una fitta rappresentanza della prima squadra: Elia Legati, Giuseppe Greco, Simone Guerra, Francesco Cernuto, Tommaso Bellazzini, Simone Magnaghi, Vinicio Espinal, Gaetano Capogrosso, Simone Sales, nonché i mister Michele Serena, Davide Zanon e Massimo Lotti. «Sono soddisfatto della buona riuscita della manifestazione, che è il risultato di un progetto importante che ha visto la partecipazione di molte persone», ha detto il responsabile del settore giovanile arancioneroverde Mattia Collauto.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Ultima cena della stagione 2014-2015 per il Real Vicenza. A tirare le somme dell´annata è stato il presidente Lino Diquigiovanni. Il patron del Real ha parlato di bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno. Inutile negare che a metà stagione l´acquolina in bocca era venuta un po´ a tutti. «Se andiamo ad analizzare il trascorso del campionato – ha detto – ci sono state belle soddisfazioni, ma anche amarezze. Nel girone d´andata abbiamo ottenuto risultati importanti che non siamo però riusciti a capitalizzare: al ritorno non abbiamo avuto la stessa intensità, non abbiamo conquistato le stesse vittorie. Abbiamo avuto un calo, come spesso succede, ci siamo sgonfiati, non tanto a livello di prestazioni perchè le partite in cui abbiamo subìto sono state poche. E io, da presidente, devo assumermi le mie responsabilità». Insomma, un Diquigiovanni critico con la squadra e con se stesso, ma comunque soddisfatto per una stagione che ha regalato al Real un ottimo settimo piazzamento e la qualificazione alla Tim Cup 2015-2016. L´imprenditore ha poi voluto dare un voto all´annata biancorossa, interpellando prima capitan Tomei che ha dato alla sua squadra un 8. Per il presidente, però, per giudicare il campionato biancorosso bisogna fare diversi step. Si parte dal 6 per la condotta con la società: »Ci sono stati episodi non proprio felici, ma poi c´è la Coppa Disciplina che contraddice quello che sto dicendo». Non è ancora ufficiale, ma dai conti fatti dalla dirigenza, la Coppa Disciplina dovrebbe andare proprio al club vicentino. «Voglio ringraziare i giocatori e il mister, per me è motivo d´orgoglio e soddisfazione» – ha detto Diquigiovanni – e questo vi fa salire a sette. Per quanto riguarda l´impegno e la professionalità, ho visto una partita, forse due giocate con poca determinazione. Avete sempre lottato e sofferto quando i risultati non venivano. Per questo motivo vi do un altro punto e mezzo, e il mio voto complessivo è 8.5». Più che positivo, quindi, il bilancio di un generoso Diquigiovanni. Poi si passa alle questioni calde: il futuro. Il patron del Real chiede a tutti di avere un po´ di pazienza: «Intanto ci godiamo quest´ultima settimana di allenamenti e poi un po´ di riposo. Lasciatemi del tempo per impostare il programma per il prossimo anno, ne parliamo verso il 20 maggio». Smentite le voci che parlano di una trattativa tra Diquigiovanni e Rino Dalle Rive, presidente dell´Altovicentino a proposito dell´acquisizione del titolo.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ci saranno pure le telecamere di Raisport, domenica pomeriggio alle 15 al Mercante, per seguire Bassano-Juve Stabia, il primo di cinque lunghi step che attendono i giallorossi sulla strada della promozione in serie B. Ai quarti di finale si giocherà su gara secca con supplementari e rigori e con il vantaggio del fattore campo che indubbiamente rappresenterà un elemento importante. E i primi riscontri sull’affluenza di pubblico sono molto positivi: domenica scorsa contro il FeralpiSalò erano in 2500 con record d’incasso e di presenze stagionale, domenica prossima potrebbe esserci il bis nonostante la promozione diretta in serie B sia sfumata. Dalle semifinali in poi la strada sarà ancora in salita. La sfida si giocherà su andata e ritorno e verrà, dunque, azzerato il gap della regular season che favoriva le squadre meglio classificate, come accadeva fino allo scorso anno: «Abbiamo ancora molto da dire – carica Simone Iocolano – non ci fermiamo di certo qui e siamo già tutti concentrati per preparare al meglio i playoff. Dobbiamo voltare pagina, da oggi inizia un nuovo campionato, contro squadre che conosciamo poco, ma credo che anche gli altri dovranno preoccuparsi di noi. Ci riempie d’orgoglio essere riusciti a riempire lo stadio domenica ed aver sentito i nostri tifosi così vicini a noi. E siamo sicuri che lo saranno anche domenica».

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Ognuno si approccia come crede a un braccio di ferro che è un rovente dentro o fuori, un faccia a faccia senza domani. Il presidente della Juve Stabia, Franco Manniello (la cui società si è beccata mille euro di multa per i petardi fatti esplodere nel derby col Benevento) ad esempio carica a molla i suoi. «Con il Bassano ci giochiamo l´intera stagione – comunica il numero uno delle “Vespe” – la presenza della nostra gente a Bassano è fondamentale e anche i giocatori ci tengono tantissimo. Il loro entusiasmo può segnare questo spareggio. Per noi ritornare in B sarebbe essenziale, ma affrontiamo una squadra come il Bassano che ha conquistato gli stessi punti, 74, di una fuoriserie come il Novara e quattro lunghezze più di noi. Per questo non basterà essere al cento per cento, ma occorrerà andare oltre, servirà la partita perfetta. Per adesso speriamo di recuperare Ripa e Caserta che sono in infermeria». Diametralmente opposto l´avvicinamento all´incontro di Werner Seeber, digì virtussino. «Viviamola con positività e leggerezza – dice – dovevamo salvarci e invece siamo ai playoff, perciò assoluta serenità e gioia senza aspettative eccessive». Intanto ieri mattina si è tenuta la prima riunione operativa del Gos, il Gruppo Operativo di Sicurezza in merito alla gara di domenica e nel pomeriggio il dirigente del Commissariato, David De Leo ha fatto il punto in merito alle modalità relative all´ordine pubblico. Attualmente da Castellammare sono attesi indicativamente oltre 500 supporter stabiesi, un numero che secondo alcune stime è destinato a salire nelle prossime ore. In ogni caso il Bassano ha messo a disposizione 757 tagliandi per i sostenitori gialloblù. «I residenti nella regione Campania potranno acquistare un biglietto soltanto se provvisti della tessera del tifoso – ha sottolineato De Leo – e anche chi è domiciliato fuori dalla Campania e vuole comprare un ticket nel settore ospiti deve possedere la tessera dal tifoso. Inoltre nella circostanza non vale l´iniziativa “Porta un amico”». Per l´evento sarà potenziato il servizio di steward con almeno 30 addetti ulteriori all´opera, mentre anche la viabilità nell´area adiacente allo stadio subirà delle modifiche rispetto al solito, da osservare nel pomeriggio di domenica. Il suggerimento delle forze dell´ordine, esteso agli aficionados del Golfo è quello di munirsi del tagliando on line entro le 19 di sabato. Opportuno ricordare come il match sia organizzato dalla Lega Pro che ha deciso i prezzi dei biglietti. Non valgono le abituali agevolazioni del Bassano e pure gli abbonati dovranno acquistare il biglietto, meglio se in prevendita. Sino a 14 anni ingresso ridotto, inclusi i bimbi piccoli.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Vicenza, quando si parla di stadio, l’unica certezza è che il vecchio «Romeo Menti» così com’è è ormai inadeguato anche per il campionato di B. E non tanto per la capienza, che dopo la riapertura della curva Azzurra è salita a 13.173 posti, quando per la fatiscenza delle strutture, l’inadeguatezza dei servizi igienici in molti settori, e il limitatissimo comfort per il pubblico. Da anni si parla di stadio nuovo, con il progetto presentato dall’Enic a fine degli anni 90’, la proposta dell’Arena degli eventi di Vicenza Futura, il Campus Menti più recente. Proposte che non hanno avuto futuro, e il perché lo spiega il dg del Vicenza Andrea Gazzoli. «Da quando sono arrivato a Vicenza mi sono preso a carico il problema dello stadio e ho tratto alcune conclusioni. Ho visionato una lunga serie di progetti e di bellissimi plastici, ma devo dire chiaramente che sempre è mancato lo studio di fattibilità. Che senso ha presentare una cosa se poi non la puoi realizzare? E non parlo solo di costi, ma anche di una funzionalità e di un uso che non sia solo relativo al giorno della gara, ma che consenta di utilizzare la struttura negli altri giorni della settimana». Insomma per uno stadio nuovo a Vicenza, si dovrà ripartire quasi da zero. «Diciamo che come società ora abbiamo dato la precedenza in problemi da risolvere per farci trovare pronti in caso di promozione in serie A. Come è noto la capienza minima nella massima serie è di 16.000 posti e per arrivarci è chiaro che dovremo aprire i settori attualmente chiusi. Mi riferisco alla tribuna Famiglia, e allo spicchio che si trova tra i distinti e la gradinata nord, settore riservato agli ospiti. Inoltre potremo installare un altro tornello nei distinti per aumentarne la capienza, dopo aver già ottenuto circa 300 posti in più in gradinata sud e aver reso agibile la curva Azzurra. Ma oltre alla capienza c’è da adeguare anche l’impianto di illuminazione che in serie B deve avere un valore minimo di illuminamento verticale di 800 lux, mentre in serie A è richiesto di 1650 lux. Un potenziamento importante che è allo studio da parte dei tecnici». Si lavora quindi per il domani, con una nuova struttura che pare ancora molto lontana dal poter essere realizzata. «Qualche idea ce l’abbiamo – precisa Gazzoli – siamo andati a capire come hanno lavorato a Udine. In un eventuale progetto si dovrà discutere anche della capienza, perché si può scegliere di avere una capienza limitata per aver gli spalti spesso esauriti, come ha scelto di fare la Juve; questo anche in funzione dei costi: uno stadio da 16.000 costa molto meno della metà di uno da 30000». Di fatto il vecchio Menti, con qualche rattoppo, è destinato ad ospitare il Vicenza ancora per un po’ di anni. Anche perché nei prossimi giorni, il Consiglio Federale discuterà la possibilità di giocare nella massima serie in un impianto sottodimensionato con una deroga rinnovabile per tre anni, a patto che sia già stato approvato un progetto per l’adeguamento dell’impianto stesso. Un salvacondotto a tempo, che permetterebbe di lavorare per 36 mesi per adeguare uno stadio senza obbligare le società a cercare ospitalità in una città vicina. «Al momento è solo una proposta – spiega Gazzoli – e se fosse tutto dovrebbe passare dall’approvazione della Commissione provinciale di vigilanza. Anche in questo caso abbiamo già mosso qualche passo, di sicuro, in caso di serie A, non ci faremo cogliere impreparati».

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Il Frosinone ha 4 punti di vantaggio e disputerà in casa la partita di sabato contro il Crotone, un avversario in lotta per la salvezza. Il Vicenza invece dovrà affrontare in trasferta il Livorno, un rivale diretto nella corsa di vertice. Insomma, sulla carta favorito è il Frosinone nello sprint per il secondo posto. Ma in fondo “basterebbero” una mezza frenata del Frosinone e un colpaccio del Vicenza per riaprire i giochi per la promozione diretta e rimandarli all´ultimo turno. E in quel caso la partita Vicenza-Frosinone di venerdì 22 maggio sarebbe evidentemente uno scontro stellare. E se invece il Frosinone dovesse vincere e quindi tagliare il traguardo della serie A con 90 minuti di anticipo? Il Vicenza andrà ai playoff, risultato assolutamente straordinario viste le premesse della stagione da ripescata dopo due retrocessioni di fila e un´eliminazione al primo turno nei playoff di Lega Pro. Non solo, ma facendo gli stessi risultati del Bologna, che oggi ha gli stessi punti dei biancorossi, il Vicenza ci andrebbe da terzo in classifica per il vantaggio negli scontri diretti. Allora, ricapitolando, il Vicenza va atteso con fiducia e con speranza, sulla scorta dell´ottima prova di La Spezia, cui purtroppo è mancato solo il gol, al prossimo turno. Poi vedremo. Ma se dovessero essere playoff, diciamo subito che questo Vicenza potrà giocarsi alla grande le sue possibilità. Lo dicono i risultati che la squadra ha ottenuto in campionato contro le squadre che oggi andrebbero ai playoff, e cioè nell´ordine dell´attuale classifica: Bologna, Spezia, Perugia, Avellino e Pescara o Livorno (le ultime tre sono oggi a pari punti è una resterà fuori dai playoff). Per avere fiducia nel Vicenza basterebbe il passo straordinario della squadra nel girone di ritorno, con l´unica frenata del punto raccolto nelle due gare con Brescia ed Entella. Ma c´è di più. I biancorossi non hanno mai perso contro nessuna delle altre formazioni oggi in zona playoff. Con il Bologna 0-0 in casa e 2-0 al Dall´Ara; con lo Spezia 1-0 in casa e freschissimo 0-0 in Liguria; con il Perugia 3-1 in casa e 2-2 in Umbria; con l´Avellino doppio 1-0, al Partenio e in casa; con il Pescara 2-1 in casa e 2-2 all´Adriatico; con il Livorno per ora 0-0 in casa e ritorno da disputare sabato. Un ruolino di marcia da completare sabato nella sfida a Livorno contro la squadra di Panucci ma che dice da solo come in caso di playoff il Vicenza abbia tutte le carte per giocarseli con le giuste ambizioni. D´accordo che il mini-torneo di fine stagione per un posto in serie A ha caratteristiche tutte particolari, in primo luogo perché arriva alla fine di un campionato massacrante di 42 partite e perché giocare un torneo concentrato in un paio di settimane è cosa molto diversa dall´affrontare le partite una alla volta nell´arco di tanti mesi, ma i risultati degli scontri diretti qualcosa vogliono pur dire. E la squadra di Marino ha già dimostrato di non essere inferiore a nessuna delle altre, anzi è stata capace spesso di batterle. Ma intanto i biancorossi andranno a cercare il colpo pieno a Livorno dove peraltro troveranno un´avversaria spalle al muro, visto che in questo momento sarebbe fuori dai playoff perché in svantaggio nelal classifica avulsa con Avellino e Pescara che hanno 58 punti come i toscani (10 punti i campani, 4 gli abruzzesi e o i toscani). Ma a La Spezia il Vicenza ha dimostrato di essere all´altezza del compito.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Pasquale Marino tiene tutti sulla corda. A differenza di quanto accade in genere il mercoledì, la partitella di ieri ha lasciato più di un dubbio sulla formazione che il tecnico biancorosso intende schierare sabato a Livorno. In bilico. Va detto che questo è un momento particolare: il Vicenza è infatti in bilico tra la prospettiva di giocarsi la promozione diretta nella sfida al Menti dell´ultima giornata contro il Frosinone, e quella (oggettivamente più probabile) di dover passare dai playoff. Ecco allora che anche la preparazione atletica deve tenere conto di entrambe le eventualità: non a caso ieri il gruppo ha lavorato a lungo in palestra e in campo sul potenziamento muscolare, prima di disputare la consueta partitella in famiglia su metà campo, sotto lo sguardo attento di Marino. Carte mischiate. Come accennato, il tecnico però non ha dato indicazioni chiarissime sulla probabile formazione titolare, mescolando le carte praticamente in ogni reparto. Maggiori certezze sembrano esserci in attacco, dove si profila la conferma del tridente Vita-Cocco-Ragusa, già utilizzato a La Spezia. Difficilmente infatti potrà essere della partita Giacomelli, ancora alle prese con il forte dolore al fianco sinistro per la botta rimediata contro il Varese: anche ieri l´attaccante si è limitato ad un allenamento personalizzato più blando in palestra, come accade ormai da dieci giorni. Abbondanza dietro. A differenza della scorsa settimana, la difesa sabato potrà contare sui rientri degli squalificati Manfredini e Sampirisi, più Brighenti e Garcia Tena che hanno pienamente recuperato dai rispettivi acciacchi. Data l´ottima prestazione di Camisa e Gentili al Picco, proprio il reparto arretrato torna quello con più alternative, e tutte di qualità. Gli unici difensori ancora indisponibili saranno Edge (in Nuova Zelanda con la sua Nazionale) e D´Elia, che dovrebbe essere pronto per l´ultima di campionato. Alla fine potrebbero spuntarla Laverone e Sampirisi come terzini, e Brighenti-Manfredini come centrali, ma non è escluso che le valutazioni in previsione dei probabili playoff possano portare anche a qualche scelta diversa. I due cecchini. A centrocampo l´ipotesi più accreditata rimane la conferma del trio Moretti-Di Gennaro-Cinelli, anche se ieri Marino non ha dato le consuete certezze. Nella cronaca del pomeriggio al Morosini, merita di essere segnalata la splendida punizione a giro durante la partitella di Di Gennaro, che ha spedito il pallone a baciare il palo prima di depositarsi in rete. E ha suscitato più di un sorriso l´exploit nelle esercitazioni finali sui tiri da fuori che ha visto protagonista assoluto Moretti. Il centrocampista in precedenza era stato l´unico a non segnare mai nei numerosi tentativi “pre-gara”, durante i quali si erano distinti soprattutto Vita, Ragusa e Mancini. Quando però il vice-allenatore Mezzini ha annunciato «Adesso chi sbaglia, va in spogliatoio», proprio Moretti ha sbaragliato la concorrenza segnando 6 gol di fila con altrettanti tiri imparabili a fil di palo, meritandosi le scherzose “maledizioni” di Vigorito. Toto-formazione. Marino avrà ancora a disposizione l´allenamento di oggi e la rifinitura di domani mattina per sciogliere gli ultimi dubbi. Per il momento, questa sembra la formazione più probabile per sabato a Livorno: Vigorito; Laverone, Brighenti, Manfredini, Sampirisi; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Vita, Cocco, Ragusa.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Chi spera in un Catania “remissivo” con il Cittadella, si sbaglia di grosso. La sconfitta di Brescia, con i quattro gol subiti, non è andata giù a nessuno, meno che mai al tecnico Dario Marcolin che non ha nascosto tutta la sua amarezza per la prestazione di sabato scorso e ha mandato la squadra in ritiro. I rossazzurri si allenano e dormono a Torre del Grifo, cercando la giusta concentrazione in vista della gara con il Cittadella. La formazione etnea non è ancora aritmeticamente salva e Marcolin non ha gradito alcuni atteggiamenti dei suoi giocatori a Brescia: «È vero che la salvezza è vicina, ma a forza di ripetere che basta poco si rischia di staccare la spina. Adesso quindi tutti in silenzio e si lavora. Bisogna tirarsi su le maniche e concentrarsi sul Cittadella, quella di sabato dev’essere la nostra partita». Per i ragazzi di Claudio Foscarini sarà l’ultima spiaggia, non così per il Catania che ha ancora un “bonus” da giocarsi. «Anche muovere la classifica è importante nella nostra posizione. A Brescia lo dovevamo fare, ma non ci siamo riusciti. Per il Catania sabato non sarà una partita da dentro o fuori, abbiamo tre punti di vantaggio sui play out, ma vogliamo mettere la firma decisiva sulla salvezza». Sabato al Massimino sono attesi oltre diecimila tifosi, che faranno sentire la propria voce nonostante l’amarezza per la brutta sconfitta di Brescia. Sarà l’ultima gara in casa e il pubblico etneo vuole un congedo festoso. SCOMMESSE. Ieri è uscita una nota ufficiale della Lega di serie B in merito ad alcune notizie di stampa emerse nei giorni scorsi secondo le quali la partita Catania-Trapani dello scorso 11 aprile sarebbe stata oggetto di flussi anomali di scommesse. La Lega ha precisato che il monitoraggio eseguito per il tramite della Uefa attraverso il sistema Bfds – Betting fraud detection system – non ha evidenziato alcun rilievo dal punto di vista delle scommesse. Il monitoraggio, che ha riguardato tutte le partite giocate dal Catania nello scorso mese, non ha dato alcun esito. QUI CITTADELLA. Tutti in gruppo i granata. Claudio Foscarini potrà contare anche su Barreca e Gerardi che si stanno allenando regolarmente con la squadra. Oggi la seduta di rifinitura per il Cittadella, quindi le convocazioni del tecnico per la trasferta in terra siciliana.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Per uno come lui, che vive a Piazzola sul Brenta ma è nato a Cittadella, il peso da portare è doppio. Mattia Minesso non lo nasconde: «Non posso essere contento e credo sia normale per chi, come me, Pierobon o Busellato, è nato da queste parti: giochiamo “a casa” e avvertiamo una responsabilità importante verso la maglia che indossiamo. Se ci troviamo in questa situazione a due giornate dal termine vuol dire che abbiamo commesso degli errori, io come i miei compagni», ammette l’esterno offensivo del Citta. «Ora abbiamo di fronte un’ultima chance e dobbiamo sfruttarla». La chance in questione si chiama Catania, avversario degli uomini di Foscarini nella trasferta di sabato. Il Citta ci arriverà con due novità rispetto alla gara impattata per 1-1 con il Frosinone: Barreca e Gerardi da ieri si sono riaggregati al gruppo e saranno, con ogni probabilità, del match. Un match che Minesso vorrebbe giocare, dopo tre turni in cui ha trascorso in campo appena 35’, pochi per uno che è stato titolare fisso per buona parte della stagione. «Tutti vogliamo esserci in partite come questa, ma è giusto che il tecnico faccia le sue scelte. Io fisicamente sto bene. Il Catania? Vorrà conquistare contro di noi i punti che gli servono per non giocarsi la salvezza all’ultima giornata: me lo aspetto aggressivo. Sulla carta è una squadra di qualità, costruita per stare ai piani alti e con giocatori come Calaiò, che sanno vedere la porta. Ma noi se vogliamo tenere accesa la speranza non abbiamo alternative alla vittoria». In allenamento Foscarini sta continuando a provare il giovane Bizzotto, che potrebbe partire titolare al “Massimino”. «Il suo gol sabato scorso ci ha regalato qualche speranza in più», conclude Minesso, «ma non è giusto caricarlo di troppe responsabilità. Intanto, però, ha dovuto pagare pegno portando le paste in spogliatoio…». Un sacrificio che il baby talento sarà ben contento di ripetere per altri gol.

Ore 11.10 – (Gazzettino) «Al quale ho chiesto – ha precisato Valdisolo – di accertare tutti i danni pretesi dal comune di Teolo che, in caso di fallimento della vecchia società, si aggiungeranno, purtroppo senza titolo di prelazione, fra le altre pretese creditizie». Con i Biancoscudati Padova, invece, Valdisolo non vuole ripetere gli errori compiuti a suo avviso dai precedenti amministratori. Ai quali rimprovera la sottoscrizione di una convenzione per un periodo lunghissimo. E con poche garanzie per l’amministrazione. Che i campi ora riprendano vita non può che far piacere a tutti. Lo stato in cui sono ridotti, nonostante le manutenzioni minime del Comune, fa però malinconia. Magazzino e spogliatoi, sono infatti trasformati in punto di smistamento dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti da distribuire ai residenti. Quasi un emblema della fine che può fare l’impianto, in assenza di una società sportiva in grado di farli rinascere.

Ore 11.00 – (Gazzettino) La riconsegna della chiavi dei campi e degli spogliatoi, tuttavia, non si annuncia come una mera formalità. «Mi fa piacere – ha spiegato Valdisolo – che il nuovo Calcio Padova si “riprenda” gli impianti. Ma la struttura, nello stato in cui ora si trova non può essere riconsegnata. Prima vanno accertate e concluse tutte le pendenze che l’amministrazione comunale di Teolo vanta nei confronti della vecchia proprietà biancoscudata». Non è infatti un caso che i precedenti inquilini, all’incombere della crisi che ne ha determinato l’estinzione dalla categoria dei professionisti, non avrebbero effettuato alcune attività di manutenzione straordinaria. E che, di conseguenza, la stessa agibilità degli impianti tornati nelle mani del comune di Teolo sia compromessa. Il sindaco ha voluto affidare la questione dei campi ad un perito.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Società nuova, impianto vecchio. I Biancoscudati Padova, infatti, appena approdati in Lega Pro, vogliono infatti riprendersi il loro vecchio centro sportivo di via Euganea, ritenuto una base logistica irrinunciabile per programmare il decollo a nuovi traguardi della prima squadra e anche del settore giovanile. La richiesta è già stata formalizzata, sia pure in via informali, dai vertici del club di viale Nereo Rocco al sindaco Moreno Valdisolo, il quale è ben contento di riaprire le porte dell’impianto alla nuova società biancoscudata, dopo la diserzione della gara informale per affidare i campi ad un nuovo inquilino. La richiesta di riaprire i battenti sportivi a Bresseo ha come data iniziale il prossimo luglio, quando cominceranno i ritiri e riprenderà a pieno regine l’attività agonistica.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Ancora fermi Amirante e Petrilli: il primo per un’infiammazione al ginocchio che lo mette a rischio per la sfida di domenica con il Castiglione, primo turno dei triangolari della poule scudetto, e il secondo, con maggiori possibilità di recupero, per un affaticamento agli adduttori. Oggi alle 16 agli impianti del Gabbiano amichevole con il Campodarsego, neopromosso in serie D. Intanto sono già in vendita i biglietti per la sfida a Castiglione delle Stiviere. A disposizione del Padova, fino alle 19 di sabato alla tabaccheria Drago in via Buonarroti 89, 440 tagliandi del settore ospiti di cui 250 già venduti ieri (costo 10 euro, 7 per donne, under 18, over 65 e pensionati). In caso di esaurimento, la società mantovana invierà ulteriori 200 biglietti di tribuna laterale. Ai botteghini dello stadio saranno acquistabili solo quelli di tribuna laterale (10 euro) e centrale (15). Organizza la trasferta l’Aicb con un pullman che partirà dal capolinea del tram alla Guizza alle 8.45 e con tappa all’Euganeo alle 9 (per informazioni 338-4578666 o 329-4246440). Il Padova sarà infine presente con uno stand alla Fiera campionaria che comincerà sabato prossimo.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) È intanto scattata ieri, prendendo un po’ tutti alla sprovvista, la vendita dei tagliandi del settore ospiti dello stadio “Lusetti” di Castiglione. La società mantovana, ha annunciato l’apertura delle vendite nella tarda serata di martedì: ieri pomeriggio, all’unico punto abilitato (la tabaccheria di via Buonarroti all’Arcella) si sono comunque presentati diversi supporter, richiamati dal tam-tam su internet che si era propagato in mattinata. Dei 440 tagliandi disponibili, al costo di 10 euro l’uno (7 per il ridotto) ne sono stati staccati già 250. Oggi saranno messi a disposizione i rimanenti 190, e in caso di esaurimento e di ulteriore necessità il Castiglione ne potrebbe mettere a disposizione altri 200 per un diverso settore dello stadio. Domenica, giorno della gara, su disposizioni della Questura di Mantova, i biglietti del settore ospiti non saranno acquistabili: ai botteghini i tifosi biancoscudati potranno eventualmente acquistare i biglietti per la tribuna centrale (15 euro) o per la laterale (10). L’Aicb ha organizzato la trasferta a Castiglione in pullman con partenza alle 8.45 (info e prenotazioni 338.4578666 o 329.4246440).

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) La poule scudetto rischia di partire con un’assenza molto pesante. Salvatore Amirante potrebbe alzare bandiera bianca in vista dell’esordio di domenica nell’appendice di campionato che per il Padova scatterà a Castiglione delle Stiviere. L’attaccante ligure non ha del tutto smaltito i postumi del fastidio al ginocchio che due settimane fa l’aveva costretto a saltare la sfida di Feltre: un problema fastidioso, seppur di lieve entità. Dovrebbe, almeno secondo i piani, recuperare in tempo Nicola Petrilli: l’esterno giunto dal Martina nel corso degli ultimi giorni non si è mai allenato con la squadra e ha sempre svolto attività in piscina o in palestra a causa di un malanno all’adduttore, che dovrebbe però riassorbirsi entro sabato. Per il resto tutti abili e arruolabili per il tecnico biancoscudato, che ieri ha fatto svolgere ai suoi un doppio allenamento (era da prima della decisiva domenica di Legnago che non accadeva) e che oggi, alle 16, sosterrà la tradizionale amichevole di metà settimana al centro “Gabbiano” in casa del Campodarsego, neopromosso proprio in Serie D.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Padova sbarca alla Fiera. Da sabato 16 a domenica 24 maggio, la società biancoscudata sarà presente con un proprio stand alla grande manifestazione fieristica nata nel 1919 e capace di richiamare ogni anno a Padova più di 300 mila visitatori. Nello stand della Biancoscudati Padova, al padiglione 8, sarà possibile “incontrare” la società e raccogliere informazioni sulle prossime iniziative (tra cui il City Camp), conoscere giocatori e tecnici che presenzieranno e acquistare il merchandising ufficiale prodotto da Trefcom e 665. Nella giornata inaugurale, il presidente Bergamin e l’amministratore delegato Bonetto saranno allo stand.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Una volta agli atti a Palazzo di Giustizia, e non sarà prima di metà giugno, la parola finale spetterà ai giudici, con l’omologazione dello stesso. Parliamo di un’intesa fra soggetti privati, che consentirà nell’arco di un paio di anni, forse anche qualcosina in più, di restituire quanto dovuto al centinaio di soggetti che avevano stretti rapporti con il Padova. Quanto costerà tale progetto a Cestaro e Penocchio? Una cifra oscillante fra i 6 e i 7 milioni di euro, poco meno della metà del deficit registrato l’estate scorsa, vicino ai 14 milioni (13.8, secondo alcuni, per l’esattezza). Il cavaliere se ne farà carico per la gran parte, ma le garanzie esibite da Penocchio sarebbero state decisive per giungere all’auspicato “via libera”. Per quanto riguarda il nome e lo scudo dell’Acp 1910, non dovrebbero esserci più problemi, una volta ottenuto l’assenso all’accordo con i creditori, per la restituzione al Comune, che lo darà in comodato d’uso gratuito a Bergamin e Bonetto, i fondatori della nuova società.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nel faccia a faccia i due avrebbero ridiscusso delle modalità con cui l’industriale bresciano intende estinguere il mutuo di oltre 2 milioni di euro acceso durante la sua disastrosa gestione al vertice del club di viale Rocco, chiusa con la retrocessione in Lega Pro (a cui poi non ci si è iscritti). L’immobile offerto inizialmente in garanzia non avrebbe convinto il commissario, bloccando così il varo del piano di ristrutturazione del debito, visto che il Credito Sportivo ha un peso non indifferente nell’elenco di creditori che attendono di vedersi restituiti i propri soldi. L’altroieri l’impasse si sarebbe risolto: le nuove ipoteche presentate avrebbero dissolto le ultime perplessità da parte dell’interlocutore, pronto dunque ad apporre la propria firma al piano di rientro, da depositare poi in Tribunale insieme all’asseverazione dello studio professionistico che lo riterrà congruo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il condizionale è d’obbligo, perché sino a quando l’accordo di ristrutturazione del debito non sarà stato depositato in Tribunale non si potrà parlare di pericolo scampato, ma la proprietà del vecchio Padova avrebbe finalmente trovato la quadra per evitare il fallimento della società, sparita dal calcio professionistico nell’estate 2014, pur risultando ancora affiliata alla Figc. L’intesa con almeno il 60% dei creditori adesso ci sarebbe, dopo settimane e settimane di silenzi imbarazzati e di “voci”, mai smentite, di difficoltà a fornire le garanzie richieste. Da indiscrezioni, la svolta sarebbe maturata nell’incontro di martedì a Roma fra l’ex presidente della Spa biancoscudata Diego Penocchio e il commissario straordinario del Credito Sportivo, Paolo D’Alessio, a capo dell’istituto da tre anni.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Comprendo le difficoltà della tifoseria, ma tutti noi non vediamo l’ora di lasciare il prima possibile la serie D anche per queste sfumature. Il prossimo anno col ritorno del biglietto nominale il caos che talvolta ci siamo trovati a gestire si ridurrà in modo drastico». De Poli commenta anche l’ipotesi di modifica sostanziale del regolamento della Lega Pro 2015-2016. E ammette che le strategie in sede di mercato potrebbero cambiare: «Ci sarà un cambio drastico rispetto a quanto accade attualmente – sottolinea – le società potranno anche decidere di non inserire giovani, perdendo però i contributi. Il criterio a cui si dovrà attenersi sarà il tesseramento di almeno cinque under per rientrare nei requisiti richiesti. Rispetto all’ultimo campionato quindi non conterà più il principio del calcolo dell’età media nell’undici titolare, ma solo la presenza in rosa dei giovani di cui parliamo da tempo. Di sicuro cambia molto, perché credo che il ricorso ai ragazzi sarà sensibilmente inferiore e la Lega Pro non sarà più un serbatoio per i vivai delle varie società. Questo ovviamente se passeranno le proposte che sono state presentate. Aspettiamo e vediamo, ma le nostre strategie potrebbero cambiare».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ricordando che il giorno della partita non verranno messi in vendita tagliandi, in virtù delle disposizioni per la sicurezza decise dalle forze dell’ordine, altre lamentele in ordine sparso hanno riguardato i pochi punti vendita, la mancata concessione dei ridotti donna, la scarsa collaborazione del Castiglione, la mancata concessione dello stadio Martelli considerata l’affluenza prevista. Una condizione che ben presto cesserà di portare con sé polemiche di ogni tipo, visto che con il ritorno in Lega Pro torneranno anche i biglietti nominali e la maggior parte degli stadi sarà di capienza sufficiente ad accogliere le carovane di tifosi biancoscudati: «Sicuramente abbiamo affrontato in diverse occasioni problemi di questo tipo – ammette il diesse Fabrizio De Poli – e anche domenica a Castiglione ci sarà questa situazione con cui fare i conti. Giocare a Mantova non è mai stata un’opzione, noi non l’abbiamo mai chiesto né dall’altra parte c’è mai stata un’apertura in tal senso».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) I tifosi del Padova non ne possono davvero più. La serie D, oltre che un’umiliante declassamento di due categorie rispetto alla cadetteria dove si militava fino al maggio 2014, ha portato con sé tutta una serie di problemi a ogni trasferta che hanno disturbato non poco l’esodo che ha accompagnato la trionfale cavalcata biancoscudata. Terminata la stagione regolare, ecco la poule scudetto e l’ennesima trasferta, stavolta a Castiglione delle Stiviere. Pochi biglietti (appena 440), 200 in più in caso di necessità, altrettanti già venduti nel primo giorno di apertura dei punti di distribuzione. Stavolta un unico negozio, una tabaccheria in via Buonarroti all’Arcella. E così, in mattinata, il comunicato diffuso dal Castiglione è stato accolto da mugugni, insofferenza e commenti spazientiti: «Da oggi (ieri, ndr) verranno messi in vendita i tagliandi del Settore Ospiti – viene spiegato nella missiva – che ha una capienza di 440 posti. In caso di esaurimento già in prevendita, la Società Castiglione metterà a disposizione ulteriori 200 tagliandi del settore adiacente al settore Ospiti. La domenica allo stadio, infine, verranno messi in vendita per entrambe le tifoserie i tagliandi di tribuna centrale e tribuna laterale sul lato opposto a quello del Settore Ospiti».

Ore 08.38 – Prima giornata poule scudetto – Girone Nord: Castiglione-Padova, riposa Cuneo. Girone Centro: Siena-Rimini, riposa Maceratese. Girone Sud: Akragas-Lupa Castelli Romani, riposa Fidelis Andria.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica finale: Padova 85, AltoVicentino 70, Sacilese 62, Belluno 59, ArziChiampo 56, Union Pro 55, Clodiense 49, Montebelluna 47, Union Ripa La Fenadora 45, Fontanafredda 44, Legnago 43, Tamai 41, Giorgione 38, Dro 35, triestina 34, Kras Repen 33, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentaquattresima ed ultima giornata: ArziChiampo-Union Pro 1-2, Belluno-Montebelluna 1-1, Clodiense-Kras Repen 1-2, Dro-Sacilese 2-3, Fontanafredda-Mori S. Stefano 5-1, Giorgione-Union Ripa La Fenadora 2-3, Legnago-Triestina 1-2, Mezzocorona-Tamai 0-6

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 maggio: doppia seduta per i Biancscudati, assenti Petrilli ed Amirante con quest’ultimo a rischio per domenica.




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