Live 24! Castiglione-Padova, -4: ancora assenti Amirante e Petrilli. Prevendita a quota 250

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Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) In attesa del nuovo riassetto societario l’Union Pro annuncia il nuovo direttore sportivo. Al posto di Valeriano De Pieri che lascia dopo 3 anni di ottimi risultati con 2 promozioni, verrà promosso il team manager Marcello Benedetti. La società ringrazia De Pieri «per la professionalità dimostrata e per le indubbie capacità gestionali che hanno consentito alla nostra prima squadra di avere sempre una rosa ampiamente attrezzata per raggiungere di volta in volta gli obiettivi prefissati a inizio stagione». Nei prossimi giorni il presidente Marco Gaiba si incontrerà nuovamente con l’allenatore Feltrin per vedere se ci sono i presupposti per prolungare il matrimonio.

Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) «L’emotività non la si allena». Dopo la disfatta interna contro l’Union Ripa Antonio Paganin analizza cosa è successo in quella che doveva essere la partita della salvezza, la sfida interna quasi scontata che doveva dare la certezza della permanenza in D evitando lo spareggio. Per uno che da giocatore ha vissuto sfide a livello nazionale ed internazionale giocarsi una salvezza in un campionato di Dilettanti poteva sembrare una sciocchezza. Invece per i suoi giovani ragazzi non è stato così, hanno pagato oltremodo quella che era la pressione per una sfida assolutamente da vincere. «Dal punto di vista fisico e di tenuta del campo come si è visto non ci sono stati problemi – esordisce l’ex giocatore dell’Inter -. La squadra ha avuto il giusto atteggiamento sin dall’inizio. Ha segnato, dominato la partita e poi al primo episodio negativo, ovvo il gol subito su punizione deviata dalla barriera, ha subito quell’uno-due che ti mette ko dal punto di vista emotivo. Questi ragazzi li ho allenati sia fisicamente che tecnicamente dal punto di vista emotivo non potevo fare di più. L’emotività si allena in campo facendo esperienza con tante partite giocate e anche queste esperienze negative aiutano a crescere. Purtroppo hanno subito questo nella partita più importante, nel calcio ci sta. Ora però bisogna essere bravi a non piangersi addosso ma a pensare subito allo spareggio. Sin dal primo allenamento di questa sera. Una sfida è chiusa, se ne apre subito un’altra». Ora c’è la sfida con il Kras Repen: una partita da affrontare come? «Con la consapevolezza che dobbiamo entrare in campo per vincere senza pensare che può bastare anche un pareggio. Se si entra in campo per pareggiare prima o poi il gol lo prendi. Magari su un episodio sfortunato o su un errore. Quindi l’unica soluzione è quella di cercare di andare in vantaggio per vincere la partita». I vostri avversari arrivano allo spareggio con un umore ben diverso dal vostro. Hanno riacciuffato la speranza di salvarsi nell’ultima partita. «Il Kras è una squadra esperta che non fa un gran calcio ma che cerca di sfruttare i tuoi errori per magari punirti in contropiede. Loro pur essendo obbligati a vincere difficilmente cambieranno la loro mentalità e il loro modo di giocare, magari rimarranno lì ad aspettare per 80’ per poi colpirti nel finale ed è quello che noi dovremo evitare. Dovremo cercare di chiudere la partita prima, quello che non siamo riusciti a fare contro l’Union Ripa».

Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Soffrire. Sempre e comunque. Da tre stagioni a questa parte il Giorgione ha abituato i suoi tifosi a finali di campionato al cardiopalmo: due anni fa il playout fratricida con il Montebelluna, l’anno scorso la salvezza diretta conquistata in extremis ed ora lo spareggio con il Kras Repen. La sfida con i triestini, in programma domenica 24 maggio alle ore 16, si gioca in gara unica a Castelfranco. In virtù del miglior piazzamento in classifica, il Giorgione avrà il vantaggio del fattore campo e la possibilità di salvarsi anche in caso di pareggio al termine dei tempi supplementari. In attacco rientra capitan Gazzola, l’altro ieri premiato per le 450 presenze in maglia rossostellata. Ma è un Kras che si presenterà all’Ostani moralmente galvanizzato, avendo acciuffato i playout per i capelli, l’esatto contrario di quanto si respira in casa Giorgione dopo l’evitabile sconfitta interna con il Ripa Fenadora. Il tecnico Antonio Paganin dovrà quindi lavorare soprattutto sull’aspetto psicologico della sua giovane truppa. Mister, la sensazione nel day after? «Ci abbiamo messo del nostro, siamo stati molto sciocchi nel pensare che dopo l’iniziale vantaggio la vittoria fosse scontata. Troppe le azioni non finalizzate. Poi subisci gol, cambia l’aspetto emotivo, la situazione ti scivola di mano facendoti innervosire, e ti esponi come accaduto nel secondo gol bellunese. Serviva un pizzico di attenzione in più, soprattutto in occasione della loro terza rete. Comunque non c’è nessun rancore verso il Ripa Fenadora, anzi, mi ha fatto piacere trovare un’avversaria che ha onorato l’ultimo match nonostante fosse già salva. La parte che gestiremo in questi giorni è quella emotiva: dobbiamo mettere nel cassetto la delusione, recitando il mea culpa e resettando tutto». Sul playout. «È chiaro che avremo il grosso vantaggio di giocare a Castelfranco con due risultati utili su tre per salvarci, ma va ricordato che l’anno scorso Vittorio e Monfalcone sono retrocesse per aver perso i playout in casa contro Dro e Mezzocorona. Chi gioca in trasferta, come il Kras, spesso arriva agli spareggi dopo aver sfiorato la retrocessione diretta, vantando una miglior condizione psicologica». Parliamo degli italo-sloveni. «Sono avversari esperti, cercheranno di trascinare la gara nei minuti finali: più rimarrà in bilico, più cercheranno di sfruttare la maggior esperienza. A differenza del Giorgione, non la metteranno sul piano del ritmo, a maggior ragione con l’alta temperatura prevista. In trasferta hanno raccolto più punti perché in genere non hanno dovuto fare la partita, ma il 24 maggio sarà diverso essendo obbligati a vincere. Noi però non siamo abituati a fare calcoli e ce la giocheremo».

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Ancora un clamoroso colpo di scena in casa alabardata: da ieri sera, Giuseppe Ferazzoli è nuovamente l’allenatore della Triestina. La fumata bianca è arrivata dopo un incontro svoltosi a Roma fra il presidente Pontrelli e lo stesso tecnico, che come si ricorderà era stato esonerato a Pasqua, pochi giorni dopo la sconfitta di Mogliano Veneto contro l’Union Pro. All’epoca era stato chiamato Gagliardi, ma evidentemente la scelta si è rivelata sbagliata, tanto che il tecnico cosentino era stato sollevato dall’incarico domenica mattina, prima della gara con il Legnago, nella quale in panchina era andato Stefano Lotti. Ieri il clamoroso dietro front di Pontrelli, che è tornato sui suoi passi e sulla decisione presa poco più di un mese fa, riconsegnando la squadra a Ferazzoli in vista del play-out con il Dro che si giocherà il 24 maggio. Il tecnico stamane si metterà in viaggio da Roma proprio assieme a Pontrelli e nel pomeriggio condurrà il primo allenamento al Lido Adriano, nel ritiro di Marina di Ravenna. Un ritorno che sarà certamente gradito ai giocatori che hanno sempre seguito il tecnico romano, ma anche alla tifoseria che ha sempre avuto un’ottima opinione di Ferazzoli ed era rimasta decisamente contrariata dal suo esonero. «Dopo due giorni di attenta riflessione – spiega in un comunicato la società alabardata – il presidente Pontrelli ha ritenuto opportuna questa scelta in considerazione del momento cruciale della stagione e del legame di stima e fiducia che lega il coach laziale a tutto l’entourage alabardato, reputando Ferazzoli la persona più indicata per guidare la squadra nell’ultima decisiva partita della stagione. Un particolare ringraziamento va al tecnico Stefano Lotti – continua la nota – per aver dato la propria disponibilità in una fase così delicata e per la professionalità dimostrata a Legnago». Svaniscono quindi in un colpo solo tutti i legittimi dubbi su una preparazione al play-out che con Lotti sarebbe stata un po’ sui generis, considerati i problemi di lavoro dell’allenatore triestino, che avrebbe potuto recarsi in Romagna solamente nel week-end. Adesso invece la Triestina, pur nella scelta inconsueta di un ritiro così lungo a 300 km da Trieste, avrà un allenatore a tempo pieno fino alla sfida di Dro. Anzi, l’allenatore che meglio di tutti conosce questa squadra, e che attraverso il lavoro è riuscito a dare compattezza al gruppo e a trovare un equilibrio tattico che ha dato alla Triestina la possibilità di guadagnarsi quantomeno i play-out.

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Con le dimissioni di Alberto Faoro da direttore sportivo, sono iniziate le grandi manovre al Ripa Fenadora per la prossima stagione. Aspettando il consiglio di lunedì, in cui con grande probabilità verrà riconfermata la carica di presidente di Nicola Giusti, la prossima mossa è quella del sostituto di Faoro, che dovrebbe essere il vicentino Marcello Bizzotto, ex Eurocalcio Cassola. Difficili i ripensamenti dell’ultima ora, magari tornando su Antonio Tormen, liberatosi dal Belluno. Sul fronte allenatore, data per scontata la mancata riconferma di Massimiliano Parteli, prende sempre sempre più forma l’idea Renato Lauria, promosso dalla Juniores Nazionale. Un tecnico giovane, ma già esperto dopo gli anni a Cavarzano in Promozione. Scendono le quotazioni dell’ex Altovicentino Enrico Cunico.

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Divorzio annunciato. Ma in punta di piedi. Il direttore sportivo del Ripa Fenadora Alberto Faoro ha comunicato al presidente Nicola Giusti le sue dimissioni da diesse. È la fine di un bellissimo ciclo per Faoro, fatto di molte vittorie. «È stata una scelta difficile e dolorosa – dice Faoro – io ero uno di quelli che era presente quando questa squadra è stata fondata e l’Union resterà sempre nei miei pensieri. Lunedì c’è il consiglio e forse sarò presente, perchè sono sempre un dirigente, ma ho deciso di lasciare per valutare altre possibilità senza mancare di rispetto a nessuno». È stata una scelta obbligata, visti gli ultimi due mesi un po’ burrascosi? «Posso dire che Giusti se l’aspettava, ma tengo a dire che ho sempre messo il bene dell’Union davanti a qualunque cosa, ho sempre dimostrato grande attaccamento alla maglia. Con il presidente abbiamo avuto una gestione serena di questa situazione, anche per il rapporto che ci ha legato in questi anni. Lo ringrazio per sette anni indimenticabili. Poi ringrazio il tecnico Parteli, colui mi ha fatto avvicinare a questa squadra insieme a Severino Gasperin. E poi tutti i giocatori avuti in questi anni». Non era possibile ricucire il rapporto? «A determinate condizioni sarei potuto anche restare, ma me ne vado senza polemica, non se sento proprio il bisogno. Credo che con tre promozioni, due campionati vinti, una coppa, due secondi posti e due ottimi tornei di serie D, il mio lavoro possa essere giudicato proprio in base a questi risultati. Anche i 45 punti di quest’anno sono tanta roba». Non era possibile restare con un altro ruolo? Magari con un ds a tempo pieno? Magari quel Marcello Bizzotto che dovrebbe arrivare adesso. «L’Union è nata in Prima categoria e per molti aspetti è rimasta invariata, mentre in serie D andavano fatte delle integrazioni. Io ho un lavoro a cui tengo molto e che non mi permette di fare il ds a tempo pieno. Non faccio queste valutazioni e non so chi prenderà il mio posto. Avere un ds esterno ha i suoi pro e i suoi contro». Parteli sembra essere arrivato ai titoli di coda… «Chi ha a cuore l’Union deve essere grato a Max. Può avere fatto errori, ma i risultati non si discutono. Non spetta più a me decidere, ma se fossi rimasto avrei spinto per la riconferma, c’erano le basi per continuare. Poi Parteli è un professionista e deve accettare anche che la società voglia cambiare ». Quanto ha influito nella tua decisione l’esonero poi rientrato di Parteli? «Sono cose che devono restare all’interno della società, ma la decisione di farlo rientrare è stata giusta, abbiamo fatto otto risultati utili su dieci. Quell’episodio ha ricompattato il gruppo. Quest’anno abbiamo giocato senza prima punta dopo la cessione di Moresco, poi con Brotto a metà servizio, la squadra ha fatto benissimo». E il futuro di Faoro? «Le mie future nozze non c’entrano nulla con la mia decisione – sorride – io voglio restare nel mondo del calcio, perchè ritengo di avere maturato delle competenze. Ho parlato con alcune squadre, ma nulla di concreto finora. Mi piacerebbe fare ancora il ds, ma anche l’osservatore o il consulente di mercato in serie D. Sono libero di parlare con tutti e mi legherò ad una squadra solo con una proposta allettante».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «E ora vorrei fare un’altra annata, questa volta tutta intera, a Tamai». Spazzata via con esagerata vigoria (6-0 a Mezzocorona) l’ombra dei playout, Stefano De Agostini riesce a essere ironico anche nei confronti di se stesso. «Sì – spiega -, perché in quella 2013-14 sono arrivato in corsa (sostituendo Gianluca Birtig, ndr) e in questa mi sono “mangiato” metà partite fra espulsioni e autoesclusioni per malesseri personali. In altre parole – sorride -, vorrei non entrare a metà e non uscire così spesso». ALTALENA ROSSA – La storia del campionato dei rossi gli dà ragione. «Se ricordo le speranze della scorsa estate – ammette De Agostini -, devo dire che è stato un campionato deludente. Dopo un’andata durante la quale tutto filava liscio siamo arrivati a un passo dai playoff. Lì sono cominciati i problemi. Dopo le 4 sconfitte consecutive di marzo ho temuto il peggio. Siamo scivolati sino a un punto dai playout. Siamo stati tutti, società e squadra, bravi a resistere e a riprenderci. In altri posti non sarebbe successo. Nelle ultime 7 gare abbiamo fatto 2 vittorie e 4 pareggi». Stefano vorrebbe riprovare con lo stesso gruppo. «Sì – conferma -: i numeri dicono che abbiamo la quarta miglior difesa e davanti un tris di attaccanti da 30 gol (12 Federico Furlan, 10 Zambon e 8 Sellan). L’unica pecca è che abbiamo pareggiato troppe volte: 14, come il Dro. Meglio vincere una e perdere l’altra che pareggiarle entrambe». E adesso? «Ora – ride di gusto – ci aspettano altre due battaglie. Ma a tavola. Una in casa domani e una in trasferta venerdì, a base di pesce». I playout sono una questione di gare secche fra Giorgione e Kras e fra Dro e Triestina. L’OMBRA SULLA FESTA – Ha già celebrato la salvezza il Fontanafredda: goleada (5-1) al Mori Santo Stefano, con tripletta di Gargiulo e doppietta di Florean. La fiesta rossonera è stata viziata però da una dichiarazione di Maurizio De Pieri: «Non so – rivela il tecnico – se resterò a Fontanafredda». È forse stressato da un risultato eccezionale conquistato con una squadra giovane e a basso budget. Ha provato a sdrammatizzare Giampietro Bertolini. «Maurizio è giustamente stanco – parola di presidente -. Speriamo ci pensi bene: per noi è confermato». Da sabato l’attenzione si sposterà sul torneo giovanile Città di Fontanafredda, dedicato a Rino Maluta e Carlo Castellarin. BRONZO BIANCOROSSO – Resta in attività solo la prima squadra della Sacilese, che con il 3-2 a Dro ha confermato il podio della passata stagione e accede ai playoff. I liventini entreranno in scena al secondo turno, mercoledì 20 al XXV Aprile, con la vincente del match fra Belluno (quarto) e Arzichiampo (quinto). L’ulteriore vincente andrà a sfidare l’Altovicentino (secondo) a Valdagno.

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Obiettivo raggiunto, scongiurato il rischio play-out. Il Tamai ottiene la salvezza in scioltezza, dilagando (6-0) sul campo del già retrocesso Mezzocorona. Per il secondo anno la formazione mobiliera si salva all’ultima giornata e per la seconda volta con mister De Agostini (la stagione scorsa salito in corsa), riuscito nuovamente a tagliare il traguardo prefissatogli dalla società. Basterà per la sua riconferma dopo un torneo comunque tribolato? L’incognita è destinata a rimanere tale ancora per qualche giorno. Intanto, il club mobiliere può brindare alla permanenza in categoria per la quattordicesima volta consecutiva (una dei più longevi). Soprattutto per quanto mostrato nella prima parte della stagione (26 punti sui 41 totali), gioia meritata, che la società ha voluto dedicare alla memoria di Riccardo Meneghel, il giovane difensore mobiliere scomparso lo scorso settembre, che il 6 maggio avrebbe compiuto 20 anni.

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) E’ un bis speciale. Perché ripetersi nel calcio è sempre complicato. E lo diventa ancora di più se circa a due terzi della stagione ci si trova a dover cambiare, non per scelta, una solida e apprezzata guida tecnica. La Sacilese è riuscita nell’impresa di superare anche ostacoli imprevisti e a confermarsi ai piedi del podio del girone triveneto. Carlo Marchetto e il resto dello staff sono stati abili ad attutire al minimo le conseguenze delle dimissioni di Mauro Zironelli: in 11 partite, 7 vittorie, 3 sconfitte e un pareggio. Ventidue punti che sono valsi la volata finale per il terzo posto, a scapito delle rimonte di Belluno e Arzichiampo. Il tutto condito dalla soddisfazione per il solito, prezioso apporto dei “big”, e per un attaccante biancorosso (Sottovia) tornato a toccare, dopo diverso tempo, quota 20 gol, superando i vari Dall’Acqua e Adriano. E pure per una “cantera” che continua a rivelarsi fonte di talenti. Non è un caso che il gol-vittoria a Dro sia arrivato dai piedi del giovane (classe ’97) Riccardo Barattin. Play-off. Ma in casa biancorossa non è ancora tempo di bilanci. Ci sono da affrontare i play-off, appendice che la scorsa stagione portò i liventini a giocarsi l’accesso ai quarti di finale a Matelica, nelle Marche. Probabilmente varranno soltanto per la gloria e comunque arrivare alla finalissima del 14 giugno pare compito davvero improbo. Ma intanto la Sacilese ci prova: comincerà la sua avventura dalla seconda fase di girone, in programma mercoledì 20 maggio, quando sfiderà in gara secca e sul proprio campo la vincente di Belluno-Arzichiampo, prima gara che si svolgerà domenica. Ad attendere la vincente delle prime due fasi c’è l’Altovicentino: si giocherà a Valdagno domenica 24 maggio. Le rivali. Dire quale sarebbe l’avversario migliore per Favret e compagni è alquanto difficile. Ma paradossalmente, vista la grande rivalità delle ultime due stagioni, il Belluno dell’ex Vecchiato potrebbe essere preferibile all’Arzichiampo. Questo dice almeno il campionato: i vicentini, infatti, sono stati gli unici a infliggere alla Sacilese una doppia sconfitta, ovvero sia all’andata che al ritorno. Ed entrambe le volte è andato a segno l’ex neroverde Martin Trinchieri, un autentico spauracchio per la difesa biancorossa. Non bastasse, l’Arzichiampo è l’unica squadra cui i liventini non sono riusciti a segnare nell’arco dell’intero torneo. Con il Belluno, invece, episodico ko all’andata, causato da un eurogol dell’ex Corbanese, e netta vittoria al ritorno (3-1). Con i gialloblù, inoltre, già la scorsa stagione lo spareggio disse bene: 1-0 con gol di Favret. Se la tradizione conta qualcosa…

Ore 18.50 – Castiglione-Padova, prevendita a quota 250.

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La notizia rallegra il futuro. Che Ivan Da Riz sarebbe stato il nuovo responsabile del settore giovanile, al posto dell’uscente Toni Tormen, era noto da tempo. Che al suo fianco sarebbe tornato Modesto Bonan, invece, no. Proprio così, l’uomo dei muscoli che portarono il Belluno in C torna in gialloblu. La sua enorme esperienza sarà al servizio esclusivamente del settore giovanile, niente prima squadra. Modesto insomma, al fianco di Ivan Da Riz, «alleverà il futuro». «Ringrazio la società per la grande opportunità ma soprattutto per la grande fiducia nei miei confronti – afferma Da Riz in seguito alla nomina – Il lavoro che ci aspetta è tanto e avrò bisogno dell’aiuto di tutti per continuare a sviluppare e migliorare il nostro vivaio. La persona invece che curerà la parte tecnica e che mi affiancherà in questa nuova avventura sarà Modesto Bonan». «Il settore giovanile come sempre avrà due obiettivi principali – spiega il successore di Toni Tormen – uno sportivo, che punta a far raggiungere la prima squadra a più ragazzi possibile, e uno educativo, sicuramente il più importante, dove con il gioco del calcio si cerca di far capire e apprezzare i valori dello sport e in generale della vita. Il mio compito sarà proprio quello di lavorare al meglio per cercare di centrare entrambi gli obiettivi». A Bonan dunque, autore tra i tanti di un libro considerato una sorta di bibbia dagli addetti ai lavori (1, 2, 3… palla. 500 giochi e 40 unità didattiche per mano e per piede, edito da Agorà Libreria Editrice) il compito di far crescere il Belluno di domani, tanto nel fisico quanto nella testa. «Desidero ringraziare Tormen per il lavoro svolto e per la sua professionalità – il commento del presidente Livio Gallio – Dopo attenta valutazione abbiamo deciso di affidare il delicato incarico di responsabile del settore giovanile a Ivan Da Riz, di cui abbiamo avuto modo di apprezzare la competenza e la professionalità». BOLLETTINO. Come volevasi dimostrare Merli Sala ha forzato i tempi e con i punti in testa ieri pomeriggio ha svolto interamente l’allenamento per preparare il match dei playoff contro l’Arzignano il cui fischio d’inizio è stato confermato ieri alle 16.

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Ivan Da Riz è ufficialmente il nuovo responsabile del settore giovanile del Belluno. Una nota della società ha annunciato la separazione consensuale con Antonio Tormen e confermato che al suo posto ci sarà il vice di Vecchiato, Ivan Da Riz. La notizia non è una novità, le voci di una separazione si rincorrevano ormai da due mesi e la scorsa settimana Tormen lo aveva confermato un post di saluti sulla pagina facebook del settore giovanile della squadra. Ivan Da Riz, oltre al nuovo incarico, continuerà anche a ricoprire l’attuale ruolo di secondo allenatore di Roberto Vecchiato. «Nelle scorse settimane ci siamo incontrati con Antonio Tormen e abbiamo consensualmente deciso di non proseguire la collaborazione – spiega il presidente del Belluno Livio Gallio – desidero ringraziarlo per il lavoro svolto e per la sua professionalità. Riteniamo che Ivan Da Riz sia la persona giusta per dare continuità alla politica societaria avviata negli ultimi anni e che già ci ha dato molte soddisfazioni, tra le quali annoverare nella prima squadra molti giocatori bellunesi provenienti dal nostro settore giovanile e la conquista del secondo posto nella classifica Giovani D Valore». «Ringrazio la società per la grande opportunità ma soprattutto per la grande fiducia nei miei confronti – dice Da Riz – il lavoro che ci aspetta è tanto e avrò bisogno dell’aiuto di tutti per continuare a sviluppare e migliorare il nostro vivaio. La persona, invece, che curerà la parte tecnica e che mi affiancherà in questa nuova avventura sarà Modesto Bonan, il preparatore atletico della squadra che conquistò nel 2003 la promozione in C2. Il settore giovanile come sempre ha due obiettivi principali: uno sportivo, che punta a far raggiungere la Prima squadra a più ragazzi possibile e uno educativo, sicuramente il più importante, dove con il gioco del calcio si cerca di far capire e apprezzare i valori dello sport e in generale della vita. Stiamo definendo l’intero staff e nel prossimo periodo sveleremo i nomi di tutti gli allenatori e collaboratori». La squadra si è allenata regolarmente ieri pomeriggio, Ivan Merli Sala nonostante i sette punti di sutura in testa, ha svolto la parte fisica con i compagni, ma non ha preso parte alla partitella finale. Andrea Radrezza, invece, è rimasto fermo per la solita fascite plantare e dovrebbe riprendere ad allenarsi oggi o al massimo domani. Occhio ai diffidati. Per la sfida contro l’Arzignano Roberto Vecchiato ha a disposizione l’intera rosa ma bisognerà stare attenti ai numerosi diffidati tra cui Stefano Mosca, Simone Bertagno, Simone Corbanese, Giovanni Pescosta e Marco Duravia. Nelle fila avversarie mancherà il centrocampista Gabriele Azzolini fermato dal giudice sportivo.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Credeva di aver toccato il cielo con un dito con la manciata di minuti giocati nel ko del Venezia al Penzo con la Pro Patria. Invece Matteo Callegaro, 17enne centrocampista di Martellago, domenica ad Alessandria è diventato il titolare più giovane lanciato in prima squadra da mister Serena. «Grazie a due persone in particolare, Michele Serena per avermi dato fiducia in una gara difficile a prescindere dalle tante assenze, e Mattia Collauto per avermi finalmente portato al Venezia la scorsa estate dopo nove anni al Padova» sorride il giovane, in campo fino al 73’nell’1-1 del Moccagatta. Battute a parte quello nel vivaio biancoscudato è stato un proficuo percorso per Callegaro. «Il Venezia mi aveva scartato a 7 anni, giocavo a Martellago e mi prese il Padova con cui sono cresciuto disputando sempre campionati nazionali. Quest’anno ho potuto fare lo stesso con la Berretti arancioneroverde, purtroppo abbiamo finito in calando complici il passaggio di molti di noi in prima squadra, però per mesi abbiamo espresso davvero un bel calcio». Tifoso milanista, il suo modello è però lo juventino Marchisio. «Perché è il prototipo del centrocampista completo che sa fare tutto. Io nasco come regista davanti alla difesa, ma mister Maurizio Rossi mi ha spostato a mezzala, esperimento che rifarei subito. Ad Alessandria i compagni mi hanno aiutato a vincere l’emozione, anche prendendomi un po’ in giro, come Greco ed Espinal che avrebbero voluto misurarmi i battiti del cuore. L’unico neo è stato l’assenza di capitan Legati: sarebbe stato fantastico giocare con lui che mi aveva regalato la sua maglia quando facevo il raccattapalle all’Euganeo». Matteo Callegaro ha anche già indossato la maglia azzurra in due raduni dell’Italia Under 18 di Lega Pro. «Il futuro? Vorrei restare a Venezia, spero che la mia avventura sia appena cominciata». Oggi pomeriggio riprendono gli allenamenti dopo il match di Alessandria che ha lasciato in eredità a Giorico una gara di squalifica: in agenda due amichevoli, domani a San Donà (ore 17 al Davanzo) con i biancocelesti vincitori del girone-Basso Piave di Terza categoria, venerdì a Noale (ore 18.30) con la Calvi dominatrice dell’Eccellenza veneta.

Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) Doppia amichevole per il Venezia. Serena non fa sconti alla squadra, che riprenderà ad allenarsi nel pomeriggio al Taliercio. Amichevole domani a San Donà (stadio Davanzo, ore 17) contro la formazione locale, amichevole venerdì (ore 18.30) sul campo della Calvi che ha conquistato la promozione in serie D. Sarà l’occasione per rivedere all’opera i giovani lanciati da Serena (Dell’Andrea, Callegaro, Chin, Marton), consentire agli acciaccati di ritrovare la condizione. In una stagione costellata da tante squalifiche, non poteva mancare l’ultimo stop inflitto dal giudice sportivo: Daniele Giorico ha collezionato ad Alessandria l’ottava ammonizione della sua seconda esperienza al Venezia e sconterà il turno di squalifica nel prossimo campionato. Stamattina giornata di festa per il settore giovanile dell’FBC Unione Venezia con circa 500 ragazzini dalla terza alla quinta elementare che “caleranno” al Taliercio (dalle ore 9) per l’atto finale del progetto “Rispetto”, ideato e organizzato dalla Venezia Soccer Academy in collaborazione con il club arancioneroverdi. Saranno gli studenti delle scuole Cavanis di Venezia, Pellico, Battisti e Virgilio di Mestre, che sono intervenuti nelle tappe preliminari del progetto, a partecipare alla festa del Taliercio che vedrà la partecipazione di Castagna e Collauto, Scibilia e De Franceschi, testimonial saranno invece Capogrosso, Cernuto, Bellazzini, Sales, Greco, Espinal e Legati, oltre ai tecnici del settore giovanile guidati da Beltramelli e Bovo, gli ideatori dell’iniziativa.

Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) È cominciata l´ultima settimana di allenamenti per il Real Vicenza. Ieri, seduta pomeridiana per i ragazzi di Marcolini che si sono ritrovati dopo la partita di Pavia. Allegria e serenità tra i giocatori biancorossi. Mentre fuori dal campo si continua a lavorare in ottica futura. Negli ultimi giorni se n´è parlato tanto: oltre al possibile trasferimento dal Menti, si vocifera anche che il presidente Diquigiovanni potrebbe vendere il titolo. E c´è qualcuno che, negli ultimi anni, ci sta provando con insistenza a guadagnare la Lega Pro: Rino Dalle Rive. Il patron dell´Altovicentino è corteggiato da tanti club della Lega Pro, ma, ad ascoltare quel che si sente in giro, sembrerebbe che il problema sia la distanza da casa. Ed è qui che spunta il Real di Diquigiovanni. Che ci siano contatti tra i due imprenditori vicentini non sembrano esserci dubbi, ma è difficile capire a che punto sia la trattativa. Intanto, in attesa di capire concretamente quale sarà il futuro del Real Vicenza, Marcolini parla della sua stagione appena conclusa e di quello che potrebbe essere il prossimo anno. Come giudica questa sua annata alla guida del Real? «Sono contentissimo dell´esperienza di quest´anno, mi sono trovato bene in un ambiente che mi ha fatto lavorare in serenità e, anche se c´è stato quell´intervallo poco piacevole, i rapporti sono sempre rimasti ottimi. Il bilancio, quindi, è assolutamente più che positivo». Sul futuro invece, le piacerebbe rimanere qui? «Dire che non ci penso sarebbe una cosa non vera, ma di questo parleremo quando ci incontreremo con il presidente, credo che sarà una cosa a brevissimo termine. Poi valuteremo insieme il da farsi, con grande serenità come abbiamo fatto fino ad oggi. Ci confronteremo, ognuno dirà le proprie esigenze, sia io che la società. Io posso solo dire che mi sono trovato benissimo, quindi i presupposti perché si possa continuare a parlarne ci sono tutti, ma è normale che poi le valutazioni andranno fatte insieme, ponderando moltissimi fattori». Si discute tanto in questi giorni di un possibile trasferimento del Real dal Menti. Cosa ne pensa? «È difficile. Giocare in un campo dove ci sono pochissimi spettatori è un fattore limitativo. Io posso commentare solo questo dato tecnico. Per il resto non so dove la società, la squadra si dovrebbero trasferire, quale sarebbe la nuova realtà, quindi è difficile esprimermi. Credo sia un peccato che una società che sta lavorando così bene e un gruppo che comunque ha giocato un buon calcio come ha fatto quest´anno, lo abbia fatto sempre davanti a pochissime persone. Sotto questo punto di vista dispiace, ma sono questione che può affrontare la società».

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) A dispetto della diretta tv sulla Rai, è previsto un esodo di supporter da Castellamare: oltre 500 irriducibili saliranno domenica al Mercante a sostenere le vespe in ossequio alla piazza calda e passionale com´è quella stabiese. Già, ma come sono poi questi gialloblù del Golfo? Sino a poco più di un mesetto fa li guidava Pippo Pancaro, l´ex terzino laziale, poi però l´hanno cacciato e al suo posto hanno promosso il secondo Marco Savini, il quale ha confermato il piazzamento playoff con l´ultimo posto utile (il quarto), schivando le ire del presidente Manniello che aveva preteso gli spareggi come obiettivo minimo e che adesso si dice sereno e fiducioso per questa postseason. Il direttore generale Improta, ex regista di Napoli e Catanzaro in A, dice che i suoi vorranno arrivare in fondo, mentre il neotrainer Savini ha già fatto sapere che «ora si punta direttamente alla B». Normale, per chi in cadetteria ci stava sino a 12 mesi fa, anelare di tornarci a stretto giro di posta. Applicano abitualmente un 4-3-1-2 con il trequartista dietro le due punte e il più forte del mazzo è il bomber Samuel Di Carmine, 14 reti al suo attivo, come Pietribiasi. Dietro di lui in doppia cifra c´è Francesco Ripa (10 sigilli nel suo conto attivo), mentre non mancano le pedine di esperienza, da Francesco Nicastro (8 bersagli), Francesco Bombagi (6 reti, dalla cintola in su alla Juve Stabia si chiamano quasi tutti Francesco), ma occhio in mezzo alla sterminata esperienza di Fabio Caserta, uno che ha trascorso una vita in cadetteria. Senza contare William Jidayi, il fratello dell´ex giallorosso Christian, che magari non possiede un piede particolarmente educato ma è una forza della natura, un cingolato che tutto travolge sul suo cammino. Quanto a Bassano, è evidente che Tonino Asta questa settimana e sino al termine dei playoff dovrà recitare innanzitutto da mental coach prima che da semplice allenatore. Perchè al di là delle dichiarazioni capibili e comprensibili dei giocatori che si sforzano tutti quanti di sfoggiare una positività indispensabile per fare strada nel barrage per la B, è palese che il contraccolpo di una promozione accarezzata eppoi evaporata in extremis, complice in primis il tiraemolla dei discutibili verdetti in tribunale e in seconda battuta un paio di riprovevoli erroracci sottoporta, debba essere ancora assorbito. Ecco allora che il ruolo di specialissimo motivatore tenuto da don Tonino potrebbe tracciare il solco. Nel frattempo medici e fisioterapisti proveranno a rimettere in piedi l´ammaccato Bizzotto (la schiena lo sta condizionando) pure se con la Juve è pronto Zanella a indossare la casacca da titolare. E intanto, salvo cambiamenti dell´ultima ora, secondo talune indiscrezioni, la Procura Federale, ovvero l´organismo che in prima istanza aveva penalizzato il Novara di 8 punti, sarebbe pronta a impugnare la sentenza e ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni (il terzo e ultimo grado di giudizio) contro la decisione di restituire 5 punti ai piemontesi. Se così fosse, gli scenari potrebbero mutare, anche se la tempistica in vicende simili è un mistero buffo.

Ore 16.40 – (Biancoscudati Padova) Dopo la chiusura “trionfale” della sua prima stagione, la Biancoscudati Padova festeggia la promozione, e il ritrovato legame con la città, partecipando alla Campionaria, fiera-simbolo di Padova capace di richiamare ogni anno un pubblico di 300mila visitatori, in programma da sabato 16 a domenica 24 maggio 2015. I “campioni” della società padovana saranno così fra i protagonisti della più antica Fiera dei Campioni italiana, nata nel 1919 dallo sforzo congiunto di tutte le categorie economiche e quest’anno anche vetrina delle iniziative padovane collegate all’Expo. Nello stand della Biancoscudati Padova, ospitato al padiglione 8, sarà possibile “incontrare” la società e raccogliere informazioni su alcune iniziative in programma nel prossimo futuro, fra tutte il Padova City Camp, stage estivo per i ragazzi dai 6 ai 14 anni in programma dal 15 giugno al 10 luglio a centro sportivo Memo Geremia. Nel corso della Campionaria visiteranno lo stand anche alcuni fra giocatori e tecnici e, nella giornata inaugurale, il Presidente Giuseppe Bergamin e l’Amministratore delegato Roberto Bonetto, in Campionaria per incontrare tifosi e semplici curiosi e raccontare loro “il sogno” alla base della nascita della società. Allo stand verrà inoltre proposto il merchandising della società, prodotto da Trefcom srl e da 665.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella “Under” contro “Over”, in porta con quest’ultimi Zubin.

Ore 15.40 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto. Ancora assenti Amirante e Petrilli.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento pomeridiano dopo la sessione mattutina.

Ore 14.50 – Castiglione-Padova, venduti in meno di un’ora tra i 150 e i 200 biglietti.

Ore 14.30 – Una ventina di tifosi in coda all’apertura della tabaccheria in via Buonarroti al quartiere Arcella.

Ore 14.10 – Iniziata la prevendita per Castiglione-Padova.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con 35 reti subite quella biancorossa è la terza miglior difesa del campionato cadetto; meglio hanno fatto solo il Bologna con 34, e il Carpi con 26. Uno dei principali artefici di questo ottimo rendimento è Nicolò Brighenti che in questa stagione ha offerto un rendimento molto positivo, arricchito anche da tre reti realizzate. «Non posso dire di non essere abbastanza soddisfatto di come sono andate le cose finora – ammette la diga dei biancorossi – però il campionato non è ancora finito e la mia concentrazione, come quella di tutta la squadra, è rivolta agli ultimi 180 minuti del torneo, consapevoli che potrebbero essercene anche altri. Per questo non è ancora tempo di bilanci, bisogna attendere la fine della stagione». Brighenti sabato scorso a La Spezia ha giocato in condizioni fisiche non ottimali, e in un ruolo non suo. «Sono contento della prestazione del Vicenza, e del fatto che sono riuscito a giocare senza patire conseguenze dal punto di vista fisico – precisa Brighenti – per quanto riguarda il ruolo, da terzino sinistro avevo giocato altre volte. La cosa più importante è che sto meglio e quindi credo che per sabato a Livorno sarò a disposizione del mister». Una gara quella di sabato in Toscana, che potrebbe valere un’intera stagione. «Noi sappiamo che dovremo cercare di vincere – sottolinea il difensore di Bussolengo – e solo alla fine andremo a chiedere il risultato di Frosinone e Bologna. Sappiamo che il Frosinone ha la possibilità di chiudere i conti battendo il Crotone, ma questo non deve interessarci perché il nostro compito è quello di battere il Livorno». Nel gruppo biancorosso c’è la consapevolezza che la stagione del Vicenza potrebbe allungarsi con i play off, e Brighenti assicura che la squadra è pronta anche a quell’evenienza. «Se dovremo giocare i play off sarà fondamentale arrivare al terzo posto che garantisce di evitare il primo turno. Tutte situazioni che conosciamo bene, ed è per questo che stiamo lavorando per preparare al meglio la gara di sabato a Livorno. Solo da domenica poi penseremo al Frosinone, pensiamo ad una partita alla volta».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza se le giocherà fino in fondo le sue chance di promozione diretta, tante o poche che siano. Se le deve giocare, anche se il pronostico e la classifica dicono che alla vigilia del penultimo turno di campionato il Frosinone è in vantaggio nello sprint per il secondo posto. Sono 4 i punti in più della formazione laziale, che fra l´altro giocherà in casa con il Crotone, mentre al Vicenza toccherà la trasferta sul campo del Livorno, ultima delle qualificate, in questo momento, ai playoff. E tuttavia mai dire mai: la partita il Frosinone deve vincerla e avrà di fronte un avversario che si gioca una fetta di salvezza. La squadra di Marino deve cercare di far bottino pieno a Livorno, perché all´ultima giornata è in programma lo scontro diretto Vicenza-Frosinone e non ci si può proprio arrivare con i rimpianti. Certo, è indiscutibile che il Frosinone parta da una posizione di vantaggio a 180 minuti dalla fine e dunque va considerata l´ipotesi playoff, cioè il torneo post-campionato che mette in palio un terzo biglietto per la serie A. E allora vale la pena ricapitolare perché, come ha sottolineato Marino alla fine della partita a La Spezia, è importante cercare di fare il maggior numero di punti nelle prossime due gare e arrivare più in alto possibile in classifica.  RECUPERO. Prima di tutto chi arriva al terzo e quarto posto salta il turno preliminare dei playoff e va direttamente in semifinale. Dunque oggi Vicenza (terzo) e Bologna (quarto) non giocherebbero il turno preliminare in gara secca del 26 maggio che, classifica di oggi alla mano, vedrebbe in calendario Perugia-Pescara e Spezia-Livorno, cioè sesta contro settima e quinta contro ottava. Un bella possibilità di recuperare energie fisiche e nervose per chi arriva al terzo e quarto posto. Restando al giochino, con la classifica odierna il Vicenza che oggi è terzo, in semifinale aspetterebbe la vincente di Perugia-Pescara. IN CASA. Le squadre che chiudono al terzo e quarto posto giocano in casa la gara di ritorno della semifinale (2 giugno, andata 29 maggio). E anche quella dell´eventuale finale (5 e 9 giugno le due partite), se non si qualificano entrambe: in questo caso il ritorno è sul campo della terza classificata in campionato. RISULTATI. Arrivando al terzo e quarto posto c´è anche il vantaggio che a parità di punti e di reti segnate nei due confronti di semifinale ed eventuale finale passa il turno e vince la meglio classificata in campionato. E quindi al Vicenza di oggi, terzo, basterebbero ipoteticamente quattro pareggi per andare in A ai playoff.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Lavoro differenziato al centro Morosini di Isola solo per D´Elia e Giacomelli. Il difensore esterno sinistro salterà sicuramente anche la partita di Livorno; per l´attaccante, che lamenta ancora dolore al costato, resta il dubbio, ma è evidente che le valutazioni dello staff tecnico e medico si allungheranno anche all´eventualità dei playoff. L´allenatore biancorosso potrà recuperare Sampirisi e Manfredini, che hanno scontato il loro turno di squalifica, sostituiti da Camisa e Gentili, che hanno svolto ottimamente il compito a La Spezia e che potrebbero dunque restare in lizza per un posto. Nell´allenamento previsto nel pomeriggio di oggi al centro tecnico forse se ne saprà qualcosa di più, visto che Marino come d´abitudine dovrebbe provare l´assetto della squadra in vista della prossima partita, sabato a Livorno.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Potete chiamarlo Cannavaro, potete chiamarlo Robocop. Oppure, molto più semplicemente, potete chiamarlo Nicolò Brighenti. Un difensore che in questo campionato si è dimostrato fondamentale non solo per il livello delle sue prestazioni, ma anche per la generosità e il carattere che gli hanno permesso di giocare anche quando, come sabato scorso a La Spezia, il fisico acciaccato avrebbe reclamato un po´ di riposo.
Brighenti, la prima domanda è d´obbligo: come sta? «Meglio, grazie. All´inizio della settimana mi sono ancora allenato senza forzare per evitare di sovraccaricare i flessori di sinistra, ma adesso direi che il recupero è completo. Qualche acciacco, dopo un campionato così intenso, è inevitabile, ma toccando ferro mi sembra di poter affrontare questo finale decisivo in buone condizioni». Sabato scorso non doveva nemmeno giocare, ma alla fine ha lottato come sempre per novanta e più minuti… «Anch´io non credevo di poter reggere per tutta la partita, tanto è vero che già si pensava alla staffetta con Garcia Tena che pure aveva avuto un po´ di problemi in settimana, invece per fortuna ho tenuto botta». Ha tenuto, e alla grande, anche il Vicenza che molti ritenevano “cotto”. «Avevamo disputato due partite un po´ sottotono, e qualcuno da fuori pensava che non avessimo più energie. Ci ha fatto un po´ sorridere leggere anche dichiarazioni di altre squadre che si auguravano di incrociare noi ai playoff, dandoci per bolliti.… Credo che la risposta sul campo sia stata eloquente».  «Del resto, se siamo al terzo posto e lottiamo ancora per il secondo, qualche buona carta da giocare ce l´abbiamo, non vi pare?».
Quanto contano, a livello di classifica e morale, la prestazione e il punto di La Spezia? «Volevamo i tre punti per incalzare il Frosinone, ma è stato comunque importantissimo difendere il terzo posto. Per come abbiamo giocato, sicuramente abbiamo dato una dimostrazione di maturità, forza e personalità che aumenta le nostre certezze in vista delle ultime due partite di campionato e degli eventuali playoff». Secondo la logica del calcio, sabato il Frosinone vincerà con il Crotone e festeggerà la promozione diretta. «Sono d´accordo, la classifica fa presupporre questo. Però nel calcio spesso di logico c´è poco, e comunque il Crotone mica regalerà nulla, perché la sua salvezza è ancora tutta da conquistare. Noi, in ogni caso, dovremo comunque cercare il successo a Livorno, per non avere rimpianti e perché comunque anche blindare il terzo posto diventerebbe molto importante in vista dei playoff». Carpi e Frosinone in serie A subito: sarebbe un verdetto giusto? «Magari il gioco del Carpi non è bello, nel senso della spettacolarità, ma se sono primi con largo margine significa che se lo sono meritato, quindi è giusto applaudirli». Anche il Livorno sabato avrà bisogno di tre punti per accedere ai playoff. «Infatti sarà un´altra partita in cui nessuno si risparmierà. Vantaggiato e Galabinov sono due ottimi attaccanti, me li ricordo dall´andata, ma credo che tutta la squadra amaranto sarà determinatissima. Noi abbiamo tanti diffidati, compreso me, ma non potremo star lì a pensarci: speriamo di arrivare all´ultima giornata senza essere più ammoniti, perché in caso di playoff le sanzioni si azzererebbero, ma queste ultime due partite sono troppo importanti per farsi condizionare». E se a fine partita arriverà la notizia della vittoria del Frosinone? «Inizieremo a prepararci per giocare i playoff al meglio. Abbiamo disputato un campionato straordinario, ma non è finita e non ci vogliamo fermare: il bello viene adesso, e vogliamo a tutti i costi completare l´opera».

Ore 12.50 – (Gazzettino) Sabato a Catania si deciderà il destino del Cittadella. Per dirla con il capitano Michele Pellizzer «o la va o la spacca» perchè a questo punto serve la vittoria (che manca da otto partite) per restare in corsa per la salvezza. «Al Massimino – sostiene il difensore granata – sarà una partita tosta. I siciliani in questi giorni sono in ritiro dopo il ko con il Brescia e noi non abbiamo alternative al successo». È una situazione molto difficile, che non trova paragoni con altre vissute negli ultimi campionati. Soprattutto è “strana” perchè capita nella stagione il cui la società mirava alla colonna di sinistra del televideo. «Questo è il calcio – risponde Pellizzer – con la sua imprevedibilità che stravolge tante previsioni di inizio stagione. Noi ci siamo cacciati in questa brutta classifica per un insieme di cause, dove trovano spazio anche nostre responsabilità. Nel girone di andata siamo stati penalizzati da decisioni disciplinari come mai in passato ci era capitato. In particolare nel girone di ritorno abbiamo lasciato per strada tanti punti per nostre ingenuità. Ma guardare indietro non serve, bisogna concentrarsi nei restanti centottanta minuti per riuscire dove finora non è andata per il verso giusto». «Premesso che ogni stagione fa storia a sè – continua il capitano – ritengo l’attuale momento il più difficile rispetto agli anni scorsi. A due giornate dalla conclusione non abbiamo centrato quei risultati che altre volte avevamo ottenuto. Non è però finita, noi ci crediamo e finchè la matematica non ci condanna abbiamo l’obbligo di lottare per venirne fuori anche questa volta». Sulla compattezza dello spogliatoio, Pellizzer è pronto a mettere la mano sul fuoco: «Siamo sempre stati uniti e come capitano faccio un elogio a tutti i miei compagni perchè se lo meritano. La loro disponibilità è sempre stata al massimo». Sulla società e sui tifosi, conclude: «La dirigenza ci appoggia in tutto e l’intero ambiente ci mette sempre a nostro agio. Noi giocatori ci sentiamo in colpa per non essere riusciti finora a rispondere con i risultati in modo consono, ci proveremo fino in fondo. I tifosi ci sono sempre vicini soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà, anche se c’è sempre qualcuno che esce dal coro, ma ci sta l’eccezione. La nostra tifoseria si è sempre distinta e si sta distinguendo per l’affetto che ha nei nostri confronti». LA SQUADRA. Nell’allenamento di ieri ancora lavoro differenziato per Barreca e Gerardi, oggi nella doppia seduta dovrebbero allenarsi in gruppo. «Con le cure che sto seguendo va sicuramente meglio – spiega l’ex Toro – ma il flessore della coscia sinistra non è ancora del tutto a posto. Sono comunque fiducioso di esserci a Catania».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Bizzotto? Beh, sulla carta io e lui potremmo formare una bella coppia». Federico Gerardi scalpita, ma con giudizio. Da una parte la voglia di tornare in campo nelle file del Cittadella è fortissima, dall’altra è il primo a sapere che, dopo la distorsione al ginocchio sinistro con interessamento al legamento collaterale, rimediata nel match con il Carpi dello scorso 11 aprile, non è il caso di forzare i tempi. «Ma credo che già domani (oggi, ndr) tornerò ad allenarmi in gruppo e che a Catania potrò esserci», confida il 27enne centravanti granata, che, al pari di Antonio Barreca, nella seduta di ieri pomeriggio ha continuato nel lavoro differenziato, ma solo per non correre alcun inutile rischio. Come sta ora? «Avverto ancora un po’ di dolore, ma è normale in casi come il mio, e so che dovrò conviverci per un po’. Non nego che speravo di poter rientrare molto prima, ma lo staff medico mi ha consigliato prudenza, perché un infortunio al ginocchio, anche se non ci sono state rotture, è sempre delicato da gestire». Che ne pensa del talentino Bizzotto, e dei suoi 20 minuti con gol contro il Frosinone? «Oltre che per il gol, si è messo in mostra con una serie di spunti, mostrando vivacità. Purtroppo ha iniziato ad allenarsi regolarmente con noi della Prima squadra nel periodo in cui io ho lavorato a parte, per cui non ho avuto mai l’occasione di vederlo “dal vivo”. Ma credo proprio che con lui potrei formare una coppia d’attacco interessante, perché abbiamo caratteristiche compatibili. Io sono la prima punta che fa da riferimento, lui la seconda, che svaria su tutto il fronte». Di fatto baby Biz ha portato una ventata d’aria fresca in un reparto offensivo che stenta: l’ultimo gol di un attaccante è quello che ha realizzato proprio lei, con una deviazione di sinistro su assist di Minesso, nell’infausta serata di Latina, lo scorso 2 aprile. La gara da cui è partita la crisi che vi ha fatto precipitare in zona retrocessione… «Quella sconfitta è stata un duro colpo per noi. E comunque ora si parla tanto delle nostre difficoltà in zona-gol, ma questo è un momento difficile per tutta la squadra, non solo per il nostro reparto. Cosa manca? Secondo me soltanto un episodio favorevole che ci permetta di sbloccarci. Sono convinto che poi giocheremmo più sciolti». Intanto, però, il tempo stringe e occorre recuperare tre punti all’Entella in due partite. A Catania che gara si aspetta? «Sinceramente avremmo preferito affrontare un avversario già salvo, invece i siciliani cercheranno proprio contro di noi i punti per restare in serie B che ancora non hanno. Facile immaginare che sarà una battaglia e credo che anche l’ambiente avrà il suo peso. So che il Catania è in ritiro e che i tifosi non sono contenti del rendimento degli uomini di Marcolin. Bisognerà capire come reagiranno ad un’eventuale contestazione, situazioni del genere sono sempre difficili da affrontare». Per Pellizzer & C oggi è in programma una doppia seduta, con palestra alla mattina e campo al pomeriggio. Domani ci sarà l’ultimo allenamento a Cittadella, mentre venerdì la convocazione dei giocatori al Tombolato è stata fissata per le 13, con il volo Venezia-Catania in partenza alle 15.40. Infine, da alcuni giorni sono iniziati i lavori per la copertura della tribuna Est, che faranno salire a 6.000 i posti coperti allo stadio. Sarebbe un vero peccato se l’intervento riguardasse l’impianto di una squadra in Lega Pro.

Ore 12.00 – (Gazzetta di Mantova) La Lega Nazionale Dilettanti ha reso noto ieri, in seguito a sorteggio, il cammino che attenderà il Castiglione nella Poule scudetto di Serie D. I rossoblù saranno in campo domenica allo stadio Lusetti (ore 16), contro il Biancoscudati Padova, per il primo turno. Riposerà il Cuneo, altra formazione coinvolta nel girone 1 dei rossoblù. In base al risultato della sfida ai veneti verrà decretato il proseguo del cammino. In caso di vittoria gli aloisiani riposeranno il 20 per tornare in campo domenica 24 in quel di Cuneo. Altrimenti si giocherà, sempre a Cuneo, già mercoledì. Il Padova ha vinto con largo anticipo il suo girone ed è allenato dall’ex Mantova Carmine Parlato. Al seguito della squadra veneta ci saranno anche numerosi tifosi. Saranno almeno 500 gli spettatori padovani presenti domenica al Lusetti. La prevendita scatterà oggi (biglietti da 10 a 15 euro, ridotto 7 e 10). Negli altri due gironi si partirà con Robur Siena-Rimini (riposa Maceratese) e Akragas-Lupa Castelli Romani (riposa Fidelis Andria). L’intento sarà quello di migliorare il risultato della Poule 2011/2012: i rossoblù uscirono al primo turno dopo lo 0-0 col Vallèe d’Aoste e lo 0-4 contro il Venezia.

Ore 11.40 – (Biancoscudati Padova) “Il Castiglione Calcio informa che in occasione della partita FC Castiglione-Biancoscudati Padova, in programma domenica 17 maggio allo stadio “San Pietro – Lusetti” alle ore 16, su disposizioni della Questura di Mantova, la prevendita dei tagliandi riservati ai sostenitori ospiti sarà aperta da mercoledì 13 maggio alle ore 14.00 fino a sabato 16 maggio alle ore 19.00. Da oggi verranno messi in vendita i tagliandi del Settore Ospiti che ha una capienza di 440 posti. In caso di esaurimento già in prevendita, la Società Castiglione metterà a disposizione ulteriori 200 tagliandi del settore adiacente al Settore Ospiti. La domenica allo stadio, infine, verranno messi in vendita per entrambe le tifoserie i tagliandi di Tribuna Centrale e Tribuna Laterale sul lato opposto a quello del Settore Ospiti. Sul territorio di Padova il punto vendita abilitato alla prevendita dei biglietti é: Tabaccheria Drago Samuele, Via Buonarroti nr 89/91 Padova (PD). Tel. 049 8643127 Si precisa che domenica 17 – sempre su disposizioni della Questura di Mantova – non saranno in vendita tagliandi di Settore Ospiti presso il botteghino dello stadio. In giorno della gara, la vendita sarà abilitata per entrambe le tifoserie solo per il settore Tribuna Laterale e Tribuna Centrale. Prezzi: biglietto settore ospiti intero euro 10 – ridotto euro 7 biglietto tribuna laterale intero euro 10 – ridotto euro 7 biglietto di tribuna centrale (settore 1 e Gold) intero euro 15 – ridotto euro 10 *ridotti (donne, under 18, over 65 e pensionati)”

Ore 11.20 – (Gazzettino) Sarà invece riproposta l’iniziativa del canale telematico Sportube (24 milioni di contatti), anche se l’eccessiva frammentazione delle partite andata in scena quest’anno dovrebbe essere rivista a favore di uno «spezzatino» più moderato. Il tutto è stato discusso all’interno di una Lega Pro nella quale si respira un clima di fibrillazione alla luce di un bilancio non ancora approvato, con il presidente Mario Macalli squalificato per sei mesi e con il direttore generale Francesco Ghirelli prima licenziato e poi reintegrato dal tribunale del lavoro di Firenze. Tanto che la riunione di lunedì è stata autoconvocata dai cosiddetti club «dissidenti» (una trentina) per cercare una soluzione a una situazione sempre più difficile. «Non ho capito bene chi siano i dissidenti – afferma Bergamin – ma il Padova ha solo ascoltato, anche perché non abbiamo ancora titolo per prendere una posizione. È stato importante partecipare per capire come ragionano gli altri presidenti: li ho visti appassionati e vogliosi di portare avanti il meglio per le loro società, manifestando però preoccupazione per la situazione. Si aspettano un aiuto dalla Lega Pro».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Altra novità riguarda l’iscrizione al campionato: la fideiussione sarà ridotta dagli attuali seicentomila a quattrocentomila euro, con la possibilità di usufruire di un’ulteriore riduzione di centomila euro se il tetto degli ingaggi ai giocatori non supererà un milione di euro complessivi, oppure di cinquantamila euro se il monte ingaggi sarà compreso tra uno e due milioni. «Daremo un budget al direttore sportivo per allestire la squadra – sottolinea Bergamin – ma in questo momento non è possibile dire se staremo sotto o sopra al milione di euro. La riduzione della fideiussione è un beneficio fino a un certo punto, visto che il nostro costo lavoro più o meno raddoppierà». Per il semplice motivo che con il passaggio ai professionisti la società biancoscudata dovrà versare anche i contributi dei giocatori sotto contratto. È stato poi deciso, anche se manca ancora l’ufficialità, che il campionato 2015-2016 dovrebbe partire nell’ultimo fine settimana di agosto, mentre sulla composizione dei gironi non sono emerse novità: l’attuale divisione orizzontale (Nord, Centro, Sud) sembra essere quella più congeniale alla maggioranza dei club sia per un discorso di costi delle trasferte e sia agevolare i tifosi.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Ventiquattro giocatori professionisti in rosa, otto dei quali dovranno essere under 21 per ottenere il massimo dei contributi previsti. È una delle novità annunciate lunedì a Firenze in occasione della riunione della Lega Pro, alla quale ha partecipato anche il Padova rappresentato dal presidente Giuseppe Bergamin e dal diesse Fabrizio De Poli. Riguardo l’allestimento degli organici, le società potranno anche decidere di non inserire giovani, perdendo però i contributi: basta invece tesserarne almeno cinque per rientrare nei requisiti richiesti, ovviamente nella misura minore. Rispetto all’ultimo campionato quindi non conterà più il principio del calcolo dell’età media nell’undici titolare, ma solo tesserare i giovani (richiesta dell’Assocalciatori). Sulla questione, la posizione del Padova è chiara. ««Cercheremo di fare il massimo per ottenere la contribuzione più alta – sottolinea Bergamin – E penso che lo faranno tutte le società alla luce delle difficoltà che hanno manifestato nel gestire le rispettive situazioni sulla base degli attuali introiti, tanto che si stanno cercando ulteriori strade per ottenere ancora di più».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Non è un mistero che dopo la conquista della promozione in Lega Pro, lo stato maggiore biancoscudato ci tenga in particolar modo a cucirsi addosso anche lo scudetto, impresa che Parlato ha compiuto un anno fa alla guida del Pordenone. «I miei collaboratori mi hanno già dato informazioni su Castiglione e Cuneo – afferma l’allenatore biancoscudato – Entrambe sono ottime squadre che hanno vinto i rispettivi gironi, ma intanto concentriamoci sui mantovani che tra le mura amiche sono una compagine che gioca più a viso aperto». Parlato si sofferma anche su suoi colleghi che guidano le rivali del Padova. «Sono ottimi allenatori, sia Delpiano del Castiglione che ha fatto sempre bene e sia Iacolino del Cuneo, che tra l’altro mi ha allenato per poco più di un mese quando giocavo nella Viterbese. È una persona cara e lo rivedrò con grande affetto». Il tecnico commenta così l’esito del sorteggio: «Possiamo disputare in casa la seconda partita con il Cuneo, il che ci consente di evitare una trasferta molto lunga, ma ciò che conta di più è passare il turno. E dipenderà tutto dal risultato che faremo con il Castiglione». Intanto ieri pomeriggio la squadra ha ripreso la preparazione: non sono allenati Petrilli e Amirante. Da verificare le loro condizioni per la sfida di domenica.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Padova subito in campo domenica alle 16 per il debutto nella poule scudetto sul campo dei mantovani del Castiglione. Questo l’esito del sorteggio che si è tenuto ieri in Lega, e che prevede mercoledì 20 la seconda giornata, con il Cuneo (domenica riposa) impegnato con la perdente della sfida di domenica, mentre riposerà appunto la squadra che avrà vinto la prima gara o, in caso di pareggio, che ha giocato in trasferta (ossia il Padova). Nell’ultima giornata sarà invece di scena ancora il Cuneo con la compagine che non ha giocato mercoledì. Le vincenti di ciascun girone (tre triangolari) e la migliore seconda si contenderanno lo scudetto alle final four, in località ancora da definire. Riguardo alla sfida con il Castiglione, ieri i virgiliani avevano proposto ai biancoscudati di anticipare la sfida a sabato, ma la società si è opposta. Eloquenti le parole del direttore sportivo Fabrizio De Poli: «Abbiamo rifiutato per favorire i nostri tifosi e perchè abbiamo già preso l’impegno di disputare giovedì un’amichevole con il Campodarsego e non vogliamo spostarlo. Tra l’altro non ci interessa avere eventualmente un giorno di recupero in più. L’esito del sorteggio? Sono contento di giocare già domenica e anche in trasferta».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Il via libera pare da tempo imminente, ma ancora non arriva e gli altri creditori (con alcuni dei quali non è stata ancora trovata in toto la quadratura del cerchio), si stanno spazientendo. Ecco perché, in assenza di novità entro fine maggio – così è stato deciso – ognuno si sentirà libero di muoversi nella maniera più opportuna. Questo comporta la possibilità di nuove istanze di fallimento, il ritorno della procedura in tribunale, con tempi più lunghi e conseguenze tutte da scoprire in caso di sentenza di fallimento. Nessuna ripercussione, va precisato, ricadrà sull’attuale Padova che potrà comunque tornare alla vecchia denominazione, ma i tempi per riappropriarsi del logo sarebbero più lunghi, anche perché il credito dell’amministrazione comunale (poco più di 300 mila euro) che in parte dovrebbe essere pagato con la restituzione del biancoscudo, non è di tipo privilegiato (come gli stipendi, i contributi previdenziali e l’Irpef) e dunque rischierebbe di restare insoddisfatto.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Il vecchio Padova torna a intravedere nubi grigie all’orizzonte. Sembrava destinato a buon fine il piano di ristrutturazione del debito con i creditori, ma da qualche settimana tutto tace. Se in passato si indicava in febbraio il termine per definire il tutto, ora le parti in causa vedono nel mese in corso quello del «dentro o fuori». Con il ritiro delle domande di fallimento da parte dell’avvocato Mattia Grassani e della società di broker Ni.Pa srl – il cui titolare Alfredo Pastorelli è ora al vertice della Vi. Fin, l’organismo di imprenditori berici che sta aiutando il Vicenza Calcio – la vertenza è uscita dalle aule del tribunale per essere portata avanti in via stragiudiziale con una particolare forma di concordato. Perché questo possa essere certificato da un professionista e poi omologato dal tribunale, occorre che l’accordo di ristrutturazione venga raggiunto con un numero tale di creditori da rappresentare almeno il 60 per cento degli importi complessivamente dovuti. Per superare tale soglia manca ancora l’ok del Credito Sportivo che avanza una somma attorno ai due milioni di euro relativa alla gestione Penocchio.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E proprio Parlato, che l’anno scorso la poule scudetto l’ha affrontata e vinta con il Pordenone, spiega come si vive questa esperienza: «Sicuramente con serenità: non ci sarà di certo la foga del campionato, ma la voglia di dimostrare chi siamo rimane immutata. Difficile dire chi sia la favorita, sinceramente spero che sia il Padova a vincere, ma tra le maggiori accreditate mi dicono esserci le squadre del Sud». L’avvicinamento. Dopo tre settimane di “noia”, a campionato già vinto, il Padova riprende dunque a fare sul serio. Oggi doppio allenamento alla Guizza, domani l’amichevole contro il Campodarsego, neopromosso in D, al “Gabbiano”. Ieri non si sono allenati in via precauzionale sia Petrilli che Amirante, le cui condizioni non dovrebbero comunque preoccupare, mentre a fine seduta, per festeggiare la conclusione del campionato, squadra e società si sono fermate alla Guizza per una simpatica grigliata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I commenti. «Il Castiglione ci aveva subito chiesto di anticipare la prima gara a sabato, ma pensando ai nostri tifosi e all’amichevole già programmata per giovedì con il Campodarsego abbiamo detto di no»: questo il retroscena svelato dal diesse Fabrizio De Poli ieri pomeriggio alla Guizza. «Nel complesso sono soddisfatto del sorteggio: dopo aver giocato in casa domenica scorsa con l’Altovicentino, fare subito la trasferta è l’ideale, e misurarsi con una realtà che non conosciamo è sempre affascinante». Della stessa opinione anche il tecnico: «Il sorteggio è andato bene, l’unico aspetto veramente rilevante era quello della trasferta e diciamo che possiamo essere contenti di non dover andare sino a Cuneo. Per il resto, sia Castiglione che Cuneo sono squadre con un livello simile al nostro: i miei osservatori le hanno visionate nelle ultime settimane, e da oggi cominceremo a studiarle sul serio con i ragazzi. I due allenatori, tra l’altro, li conosco bene: Alessio Delpiano del Castiglione era mio avversario sul campo, Salvatore Iacolino, mister del Cuneo, era invece il mio allenatore a Viterbo, in C/2».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Rimane solo da capire quando: nel caso in cui sia il Castiglione ad aggiudicarsi la sfida di domenica, sarà mercoledì 20 alle ore 16 (con gli orari che possono comunque variare in base alle esigenze delle due società); viceversa, in caso di pareggio o di vittoria dei Biancoscudati, la gara con i piemontesi andrà in scena la domenica successiva tra le mura amiche di viale Rocco. La formula. Tre partite per decidere chi passerà di diritto alle final four, entrando tra le migliori quattro. Ad aggiudicarsi il pass per le semifinali non saranno solo le tre vincitrici dei rispettivi triangolari, ma anche la migliore seconda classificata. E qui il calcolo per stabilire chi acquisirà tale diritto diventa complicato: oltre ai punti ottenuti nei triangolari, saranno infatti considerate la posizione in Coppa Disciplina e l’età media più giovane calcolata sulle formazioni schierate nelle partite dei triangolari. Capitolo incassi: i soldi ricavati dalla vendita dei biglietti per ogni singola gara saranno divisi in parti uguali, con la Lega Dilettanti che percepirà un terzo degli introiti e le due società che si spartiranno i rimanenti due/terzi.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) E adesso la poule scudetto entra davvero nel vivo. Archiviato solo tre giorni fa il campionato di Serie D, il Padova si tuffa nel mini-torneo che domenica prenderà il via per designare, tra tutte e nove le vincitrici dei gironi della categoria, quella che potrà fregiarsi del titolo di campione d’Italia dilettanti. Il sorteggio, effettuato ieri, ha dato una mano alla squadra di Carmine Parlato: il Padova, infatti, scenderà in campo già domenica 17, e lo farà in trasferta, a Castiglione delle Stiviere (Mantova). Le alternative. Il regolamento impone che ogni squadra disputi una partita in casa e una in trasferta: con la scelta di Castiglione-Padova, in programma alle ore 16 allo stadio “Lusetti”, è fortunatamente sfumato lo spauracchio della trasferta a Cuneo, un viaggio di quasi 470 chilometri, che avrebbe sicuramente indotto anche molti tifosi a starsene a casa. Il Padova, giocando la prima nella cittadina mantovana, affronterà poi la vincitrice del girone A all’Euganeo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il Castiglione ha chiuso il girone D al comando con 74 punti, il Padova ha fatto ben di meglio con 85, mentre il Cuneo è stato costretto a sudare fino all’ultima giornata (79 punti, uno in più del Sestri Levante). Il club lombardo aveva chiesto l’anticipo al sabato pomeriggio, ma la dirigenza biancoscudata si è opposta. Nel frattempo dietro le quinte si continua a lavorare a fari spenti per il maxi-progetto del rifacimento dello stadio Euganeo da 25mila posti. Dopo il no recapitato nelle scorse settimane dai Supermercati Alì per un ingresso in società, è emersa invece la conferma della massima disponibilità da parte del titolare Francesco Canella a partecipare al rifacimento e al riammodernamento del complesso di viale Nereo Rocco. Non solo nuova curva da avvicinare al campo, dunque. Roberto Bonetto e Giuseppe Bergamin fanno sul serio e vanno avanti per la propria strada. E altri privati potrebbero presto intervenire.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Con ventiquattro ore di anticipo rispetto alla data comunicata ad alcune delle società coinvolte, la Lega Nazionale dilettanti ha effettuato il sorteggio del triangolare della poule scudetto dilettanti che vedrà coinvolto anche il Padova di Carmine Parlato. Si comincia domenica 17 alle ore 16 allo stadio «San Pietro – Ugo Lusetti» di Castiglione delle Stiviere con Castiglione-Padova, poi per la seconda giornata dipenderà dal risultato della prima partita. In caso di successo esterno o di pareggio il Padova riposerebbe mercoledì 20 per poi tornare in campo domenica 24 in casa contro il Cuneo. In caso di sconfitta a Castiglione, invece, la partita dell’Euganeo coi piemontesi verrebbe disputata mercoledì 20 maggio.
«A livello logistico ci abbiamo guadagnato – sorride Parlato – affrontiamo due avversarie di eccellente livello tecnico. In casa il Castiglione ha sfruttato il fattore campo raccogliendo punti preziosi contro squadre importanti, ma anche fuori casa ha dimostrato di essere un gruppo solido, vincendo molto e subendo pochi gol. Anche l’anno scorso disputammo la prima partita fuori casa contro la Giana Erminio, speriamo sia di buon auspicio».

Ore 08.38 – Prima giornata poule scudetto – Girone Nord: Castiglione-Padova, riposa Cuneo. Girone Centro: Siena-Rimini, riposa Maceratese. Girone Sud: Akragas-Lupa Castelli Romani, riposa Fidelis Andria.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica finale: Padova 85, AltoVicentino 70, Sacilese 62, Belluno 59, ArziChiampo 56, Union Pro 55, Clodiense 49, Montebelluna 47, Union Ripa La Fenadora 45, Fontanafredda 44, Legnago 43, Tamai 41, Giorgione 38, Dro 35, triestina 34, Kras Repen 33, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentaquattresima ed ultima giornata: ArziChiampo-Union Pro 1-2, Belluno-Montebelluna 1-1, Clodiense-Kras Repen 1-2, Dro-Sacilese 2-3, Fontanafredda-Mori S. Stefano 5-1, Giorgione-Union Ripa La Fenadora 2-3, Legnago-Triestina 1-2, Mezzocorona-Tamai 0-6

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 12 maggio: sorteggiata la prima sfida della poule scudetto, sarà Castiglione-Padova. Primo allenamento per i Biancoscudati, a parte Amirante e Petrilli.




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