Live 24! Padova-AltoVicentino 1-1: inizia la festa dei biancoscudati prima della volata per il tricolore

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Ore 22.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tra Spezia e Vicenza finisce con un pareggio senza reti al Picco ma nel finale, con Ragusa e Cocco, i biancorossi hanno le migliori occasioni per vincere la partita. Alla vigilia in casa biancorossa c’era grande attesa per la sfida contro il lanciatissimo Spezia, un test che i ragazzi di Pasquale Marino hanno superato a pieni voti cancellando i dubbi sulla condizione fisica che era parsa in calo nelle gare contro il Brescia e la Virtus Entella. La compagine berica ha invece giocato alla pari contro lo Spezia, ribattendo colpo su colpo e, al tirar delle somme, avendo avuto la capacità di creare più occasioni da gol rispetto ai bianconeri. Alla fine ne è uscito un pareggio tutto sommato giusto se si analizza la gara nel suo complesso, ma che rinforza la convinzione nei propri mezzi della squadra biancorossa che, pur giocando senza la difesa titolare, ha mostrato determinazione, attenzione e concentrazione in tutte le fasi importanti del match. In difesa Camisa e Gentili, ottima la loro prestazione, hanno annullato il bomber Catellani, che non si è mai reso pericoloso; il Vicenza ha sì sofferto qualche volta sugli esterni, ma ha sempre trovato il modo di trovare la chiusura giusta terminando ancora una volta con la porta di Vigorito inviolata. Come detto la prova di carattere poteva essere coronata anche da una vittoria, visto che i biancorossi nei minuti di recupero hanno costruito due nitide occasioni d’oro con Ragusa e Cocco per trovare anche il colpaccio, che forse avrebbe castigato oltre misura lo Spezia ma non sarebbe nemmeno stato immeritato. La squadra è viva e la speranza per il sogno della serie A diretta rimane accesa anche se il Frosinone, pareggiando a Cittadella, sabato prossimo in casa contro il Crotone, avrà l’occasione di chiudere tutti i discorsi per la promozione diretta, presentandosi all’ultima al Menti già con la A in tasca. La cronaca registra una buona partenza dei biancorossi che dopo un’iniziativa di Ragusa sulla sinistra con passaggio verso Vita, anticipato di un soffio da Datkovic al momento di concludere, ha una chance con Moretti che però calcia fuori. Il primo tiro verso la porta del Vicenza è di Nenè su calcio di punizione che non sortisce effetti di alcun tipo. Al 24’ Catellani viene lanciato in profondità, l’attaccante sbaglia lo stop che l’avrebbe diretto da solo verso la porta ma riesce a servire Nenè che batte a rete centralmente, trovando pronto Vigorito. Un minuto più tardi occasione d’oro per i biancorossi con Cocco che, approfittando di una scivolata di Datkovic, può tentare il pallonetto a superare Chichizola ma la sfera cade oltre la traversa di pochissimo. Al 31’ un rimpallo in area libera Migliore sulla sinistra, il suo diagonale attraversa tutto lo specchio della porta di Vigorito, con Nenè in ritardo sulla traiettoria e sfera che termina sul fondo. Al 38’ ancora Nenè servito da Kvrzic, dopo un’azione di quest’ultimo sulla destra, sbaglia clamorosamente il tocco a porta vuota, ciabattando sul fondo un pallone che bastava spingere in rete. Il primo tempo si chiude con il risultato a reti bianche e lo Spezia leggermente superiore. Al 10’ della ripresa Moretti tenta la conclusione dalla sua «mattonella» su punizione costringendo Chichizola in angolo. Sul corner successivo svetta di testa Cocco ma la conclusione è centrale e il portiere delle Aquile blocca senza problemi. Al 69’ dopo un lungo periodo di predominio territoriale del Vicenza, c’è una fiammata dello Spezia con Kvrzic che su cross di Catellani viene lasciato tutto solo in area a colpire di testa ma fortunatamente la sua inzuccata termina alta. Stessa sorte quattro minuti più tardi tocca ad un colpo di testa di Nenè ma al 75’ su punizione calciata da Moretti è bravissimo il portiere Chichizola a volare su un altro colpo di testa ancora di Cocco indirizzato sotto l’incrocio. Al 90’ incredibile matchball per il Vicenza con Cinelli che serve largo Ragusa: l’attaccante si allunga palla in avanti e poi spara contro Chichizola in uscita, la sfera torna verso Cinelli che per due volte batte a rete trovando in entrambi i casi l’opposzione della difesa di casa. Un minuto più tardi l’ultimo sussulto del match vede ancora Ragusa protagonista con un traversone su cui Cocco si avvita ma senza trovare lo specchio della porta.

Ore 22.00 – (Giornale di Vicenza) Come a Brescia, ma meno di Brescia. Anche a La Spezia, una parte del tifo biancorosso è stata presa di mira da una sassaiola dei sostenitori liguri mentre viaggiava sui pullman al termine della partita. Nessuno fortunatamente è rimasto ferito, ma il vile attacco avrebbe portato al danneggiamento di alcuni vetri dei mezzi. Il lancio di sassi ha spaventato non solo i supporter del Vicenza, reduci dalla brutta esperienza di Brescia dove era rimasto ferito nell´agguato il giovane tifoso Andrea Groppo, ma anche i cittadini che si trovavano per strada e hanno cercato rifugio nei negozi per evitare di essere coinvolti. Quando i tifosi berici hanno subìto l´assalto sono scesi per difendersi ma a quel punto sono intervenute le forze dell´ordine impedendo che gli schieramenti venissero a contatto e che la situazione precipitasse. Lentamente, poi, si è tornati alla normalità e i pullman sono potuti ripartire alla volta di Vicenza. Nessun arresto dopo l´accaduto, anche se sarebbero stati identificati alcuni vicentini scesi dai pullman e nei prossimi giorni le posizioni di alcuni tifosi verranno esaminate. «Purtroppo anche questa trasferta – ha commentato con grande amarezza, al ritorno da La Spezia, Angelo Barbaro delle Prime Uve – è stata macchiata dall´attacco indiscriminato dei tifosi dello Spezia. I nostri pullman erano cinque e sono stati presi di mira i primi due. Quando ci hanno attaccati siamo scesi perchè altrimenti avrebbero spaccato tutto». Alla fine nessuno si è fatto male, ma la paura è stata tanta.

Ore 21.50 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza ancora una volta sfodera carattere e buon gioco e chiude addirittura la partita in avanti sfiorando il gol in almeno due occasioni. E al tirar delle somme la squadra più pericolosa è stata quella biancorossa, Mauro Vigorito ha sicuramente corso qualche brivido, ma non è stato certo impegnato come Chichizola. «Si è visto il Vicenza che conosciamo – sottolinea il portiere – abbiamo disputato una grande partita mettendo in campo lo spirito giusto, abbiamo pure avuto diverse occasioni ma purtroppo non siamo riusciti a segnare. Comunque è un buon punto, ottenuto su uno dei campi più difficili di tutta la serie B, lo Spezia è una grande squadra ma noi non siamo da meno e lo abbiamo dimostrato». Addirittura se qualcuno deve recriminare siete proprio voi. «Infatti lo 0-0 ci va un po´ stretto, però siamo molto contenti per la prestazione e saremo questi fino alla fine». Un Vicenza che ha dimostrato di esserci anche fisicamente chiudendo appunto all´attacco. «Ma questo noi lo sapevamo, magari nelle tre gare in una settimana ci sta una leggera flessione, ma nessun dubbio sulla tenuta, così come sappiamo che abbiamo ancora tanto da dare». Come ha visto i suoi compagni? «Con la determinazione e l´impegno di sempre, cose che non ci sono mai mancate, sono stati bravi a sbagliare poco o niente, hanno cercato di applicare fino alla fine quanto il mister aveva chiesto e ci sono riusciti, è mancato solo il gol, peccato!». Di sicuro alla fine ha lavorato di più il suo collega. «Questo non può che farmi piacere vuol dire che la mia squadra ha attaccato, oltretutto Chichizola è uno dei portieri migliori e infatti ha salvato il risultato in almeno due occasioni». Voi ci credete ancora? «Sì e ci crederemo fino a quando la matematica ce lo dirà, mancano due giornate alla fine e siamo in corsa per qualcosa di straordinario che va al di là di qualsiasi aspettativa».

Ore 21.40 – (Giornale di Vicenza) In attacco o in difesa, Lorenzo Laverone risponde sempre presente. E ogni volta sfodera una prestazione fatta di generosità e qualità, come ieri da terzino destro nella difficilissima partita di La Spezia. Laverone, se qualcuno aveva dei dubbi, avete risposto sul campo con una prestazione maiuscola: il Vicenza c´è, eccome. «Contro uno Spezia così, in piena forma, non era facile. Invece abbiamo fatto bene tutti e raccolto un punto preziosissimo, visto che in questo modo rimaniamo in vantaggio sullo Spezia anche per quanto riguarda gli scontri diretti». Lei è tornato terzino e ha dovuto correre come un matto…. «Sapevo di avere un avversario molto tosto come Situm ed è stato un duello combattutissimo, tanto che alla fine avevo i crampi. Mi fa piacere aver messo la mia duttilità a servizio della squadra: oggi dietro eravamo contati, viste le assenze di Sampirisi e Manfredini, ma credo che il reparto abbia risposto alla grande». Cosa ha pensato su quell´ultimo pallone in cui è arrivato ad anticipare di un soffio Giannetti? «Anche lui mi ha detto che se non avessi spizzato la palla probabilmente avrebbe segnato… Per fortuna l´ultima corsa è stata utile, sarebbe stata davvero una beffa».
Anche perché, pochi minuti prima, anche il Vicenza era andato più volte vicino al gol…. «Infatti è stata una partita in cui entrambe le squadre ci hanno provato con generosità. Adesso noi siamo determinati ad andarci a riprendere la vittoria a Livorno: se riusciremo a giocarci la promozione diretta nella sfida finale con il Frosinone sarà fantastico, altrimenti siamo comunque pronti a tuffarci nei playoff con entusiasmo e determinazione. Magari qualcuno temeva che fossimo a corto di energie, invece si è visto che avevamo pagato solo le tre partite nell´arco di una settimana, com´era capitato già in precedenza in questo campionato. Del non si può andare a mille in 42 partite: quello che conta adesso è essere pronti per la fase decisiva».

Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Gli scettici sono stati smentiti: il Vicenza non ha mollato, anzi. E nella vibrante sfida di La Spezia, dove ha ribattuto colpo su colpo, nel finale ha creato più di un´occasione per segnare il gol della vittoria. In particolare proprio in extremis Ragusa e Cinelli nella stessa azione ci hanno provato per ben tre volte, costringendo la difesa di casa a chiudere in affanno. Cinelli, quella fulminante ripartenza sulla sinistra poteva davvero regalarvi il successo. «Purtroppo ci è mancato solo il colpo vincente, ma ci abbiamo provato fino alla fine. Potevamo vincere come, onestamente, va detto che potevamo perdere: secondo me è stata una bellissima partita, in cui entrambe le squadre hanno provato a giocarsela. Personalmente preferisco di gran lunga questi incontri, e mi auguro che possa vedersi qualcosa di simile sabato prossimo a Livorno». A chi temeva che il Vicenza avesse finito la benzina, avete risposto in maniera importante. «Ma noi lasciamo parlare tutti, poi però rispondiamo sul campo. Oggi eravamo alle prese con assenze importanti, giocatori a mezzo servizio per qualche problema fisico, eppure chi è andato in campo ha fatto benissimo. Credo che si debba fare un plauso alla difesa in emergenza che ha concesso poco o nulla a un attacco molto forte, ma direi che i complimenti vanno a tutta la squadra che si è confermata compatta e determinata più che mai». Anche a centrocampo avete dimostrato di essere ancora tonici, nonostante abbiate giocato quasi tutte le partite in tre…  «Si è confermato il valore che abbiamo dimostrato in tutto il campionato, non solo oggi: abbiamo buoni automatismi di gioco e sappiamo farci rispettare. Se qualcuno, dopo le ultime partite, temeva che ci sentissimo già arrivati o non avessimo più energia, si deve ricredere: la benzina c´è e c´è anche voglia di continuare a stupire fino alla fine». Cosa si sente di dire alle centinaia di tifosi che vi hanno seguiti e applauditi? «Li ringrazio, ma loro lo sanno già che ce la metteremo tutta, perché sappiamo quanto questo campionato possa segnare una svolta importante per tutti: giocatori, società, tifosi, città. Ovvio che anche le altre squadre in lotta ci proveranno, ma noi non ci tireremo indietro e oggi su un campo certamente difficile lo abbiamo dimostrato una volta di più».

Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Il primo a credere in una grande prova del Vicenza era stato proprio il tecnico Pasquale Marino e ancora una volta ha avuto ragione. Nonostante le tante assenze i suoi giocatori hanno tenuto testa ad una delle squadre più in forma del momento e a fine partita l´allenatore biancorosso ha espresso tutto il suo orgoglio: «Questa squadra – ha sottolineato Marino – ha fatto sacrifici enormi per fare tutti questi punti, mi spiace che alcuni esperti di calcio si siano sbagliati visto che ci davano per morti e solo perchè magari nelle tre gare in otto giorni c´è stato un calo che è fisiologico visto che non abbiamo un organico molto folto. Comunque a me interessa solo il fatto che di fronte ad una delle squadre più in forma i ragazzi abbiano offerto una buona prestazione». Alla vigilia nessuno lo avrebbe detto che sareste riusciti a creare più occasioni da gol dello Spezia. «In effetti loro ne hanno avute un paio ma niente di più e noi, nonostante l´emergenza, perchè non ci dimentichiamo che abbiamo dovuto cambiare quasi tutta la linea difensiva, abbiamo risposto bene ad uno degli attacchi migliori del momento. Anche questo per me è un motivo di orgoglio perchè i miei ragazzi hanno fatto capire che sono pronti intanto per queste due gare ed eventualmente per i playoff». Parlare dei singoli è difficile perchè anche stavolta il merito va al gruppo però Brighenti ha giocato senza dubbio in condizioni difficili, Ragusa ha fatto pure il centrocampista e Camisa e Gentili hanno risposto alla grande. «È una caratteristica dei nostri ragazzi rispondere, ogni volta che vengono chiamati, sempre al massimo delle loro possibilità, ma io su questo non ho mai avuto dubbi e, ripeto, se sono stati fatti così tanti punti è perchè alleno giocatori straordinari che si impegnano a prescindere se poi giocano o no: è un gruppo con dei valori importanti, umani e professionali». Comunque alla fine Brighenti ha retto tutta la partita. «Lui e Garcia Tena mi dovevano coprire i 90´ tanto che era prevista una staffetta visto che entrambi in settimana non erano stati bene, però poi Nicolò ha tenuto e allora non ho fatto il cambio, comunque io sono soddisfatto della prestazione di tutti». A 180´ dalla fine il Vicenza è ancora in corsa per la promozione diretta in serie A, un obiettivo che all´inizio del campionato non era nemmeno ipotizzabile. «Essere qui a lottare per la serie A diretta è ancor più motivo d´orgoglio, proprio per questo è un peccato non essere riusciti a vincere a La Spezia perchè magari ci avrebbe dato qualche chance in più. Comunque noi adesso dobbiamo pensare solo ad andare a Livorno e anche là tentare di vincere e in ogni caso dobbiamo cercare di mantenere una posizione privilegiata in classifica per affrontare al meglio gli eventuali playoff».

Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) “Questo è un covo di pirati, questa è Spezia, che ne dici?”. Beh, cosa vuoi che ti dica? Che la Serie A diretta ormai è andata, ma che almeno s´è ritrovato un bel Vicenza, tonico e capace di mettere in difficoltà una squadra forte, tra le più in forma del campionato. Il pari conquistato al Picco è senza dubbio pesante e di qualità, ma lascia spazio anche a parecchi rimpianti. Già, perché alla fine è come uscire dal covo dei pirati senza il tesoro. Una vittoria, che poteva anche starci, avrebbe tenuto il Vicenza in corsa per il secondo posto e i gol sbagliati, soprattutto nel finale, restano lì come testaroli pesantissimi sullo stomaco. Però bisogna essere obiettivi e va quindi riconosciuto che anche lo Spezia ha sciupato le sue brave occasioni. Il pari, insomma, in qualche modo ci sta. Più che altro, alla luce dei risultati di ieri, che rendono un po´ più solido il terzo posto della squadra di Marino, aumentano i rimpianti per i punti gettati alle ortiche contro Brescia ed Entella. Ma in ultima analisi va molto bene così. Perché, nel calcio come nella vita, non bisogna mai dimenticare da dove si viene. E se in novembre qualcuno avesse detto che il Vicenza in maggio si sarebbe ritrovato al terzo posto, sarebbe stato sepolto da una risata. E quindi va bene il punto conquistato nel covo dei pirati. Ecco, spieghiamo ´sta faccenda del covo dei pirati. La citazione è presa di peso dall´inno dello Spezia, un motivetto accattivante, con un´anima rock e che comunque rende bene l´idea del clima complicatissimo con cui hanno dovuto fare i conti i biancorossi (e in questo contesto si inquadra la sassaiola del dopogara di cui riferiamo a parte). Quasi 8mila cuori caldissimi, che facevano un tifo d´inferno e che sognavano l´aggancio. Un ambientino rovente, abbellito (si fa per dire…) dall´accanimento contro gli ex Moretti e – soprattutto – Di Gennaro. Il regista, in modo particolare, è stato fischiato e insultato fino al momento della sostituzione: un atteggiamento incredibilmente ostile, quello del pubblico spezzino, che inevitabilmente ha finito per innervosire il faro del gioco biancorosso, presto ammonito e costretto a giocare sul filo di una tensione davvero fuori dal comune. A tutto questo aggiungiamo poi che il Vicenza è sceso in campo con una difesa improvvisata che comunque, a dispetto delle molte occasioni concesse agli avversari, ha retto sostanzialmente bene. Sarà il caso, invece, di riflettere un po´ sui problemi di mira che hanno contribuito a rendere amare alcune delle ultime prestazioni. I numeri, si sa, difficilmente mentono. E allora snoccioliamo. Il Vicenza non segna da tre giornate. Per trovare un gol bisogna tornare a quattro turni fa quando un difensore, Brighenti, andò a bersaglio contro il Varese. Prima ancora – a Cittadella – c´era stato bisogno di un rigore di Di Gennaro. Insomma… è vero che nel calcio moderno tutti devono saper far tutto, ma sarà buona cosa riprendere a bastonare con maggiore e migliore frequenza i portieri avversari. Brighenti è proprio l´uomo dell´ultima speranza. L´ultimo a fare un gol, l´ultimo ad arrendersi. E così, a dispetto di una condizione fisica precaria, viene inserito a sorpresa sul lato sinistro della difesa. Difesa che, come si diceva, regge pur essendo ampiamente rimaneggiata. Certo, l´imprecisione dello Spezia aiuta. Il primo che sciupa è Catellani, poi Cocco si inventa un pallonetto che meriterebbe maggior fortuna. Al 31´ sbaglia Migliore, ma la cosa… peggiore la fa qualche minuto dopo Nenè: nessuno saprà mai come si possa sbagliare un gol a porta vuota a mezzo metro dalla porta stessa. Meglio non indagare e tirare dritti sino al secondo tempo, quando gli aquilotti danno l´idea di poter prendere il sopravvento. Ma è solo un´idea, perchè nel finale Cocco, Ragusa e Cinelli hanno le palle buone per il gol da tre punti. Ma purtroppo la pirateria in casa dei pirati non riesce. Può andar bene anche così. Può andar bene anche quel terzo posto che ti consente di saltare il primo turno dei play off e di giocare le partite di ritorno in casa. Sarebbe comunque bellissimo. Degno di un gruppo di ripescati che ha fatto venire il mal di mare ai pirati. E che ha dalla sua parte il tifo caldo di un popolo che ci crede e che ieri era ottimamente rappresentato da circa 400 tifosi, che hanno sostenuto a gran voce la squadra e che hanno cavallerescamente onorato la memoria di Ramon, capo ultras spezzino da poco scomparso.

Ore 20.50 – Qui Euganeo: squadra e società scendono dal palco ma continua la festa nel parcheggio Sud.

Ore 20.20 – Qui Euganeo: sale sul palco la squadra di quest’anno, accolta da applausi e bandiere sventolanti.

Ore 20.00 – Qui Euganeo, parla Dan Thomassen: “Mi emoziono davvero a vedere tutta questa gente che ci festeggia! Ringrazio i miei compagni di ieri e di oggi, non ho parole per esprimere quanto gioisco!”

Ore 19.55 – Qui Euganeo, parla Daniele Gastaldello: “Senza la parentesi di Padova non sarei nessuno adesso! Sarò per sempre legato a questi colori…”.

Ore 19.50 – Qui Euganeo, parla Andrea Bergamo: “Loro sono partiti meglio di noi, ma entrambi siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo! Faccio davvero i complimenti a tutta la squadra e alla società per quanto fatto quest’anno”

Ore 19.40 – Qui Euganeo, salgono sul palco alcuni dei protagonisti della promozione del 2001: Alessandro Ferronato, Renzo Tasso, Paolo Antonioli, Andrea Bergamo, Daniele Gastaldello e Dan Thomassen.

Ore 19.30 – Qui Euganeo: moltissimi tifosi alla festa degli ultras, squadre attese sul palco.

Ore 19.20 – (Gazzettino) Un punto per restare aggrappati ai play out. Il verdetto del Tombolato non sorride più di tanto al Cittadella, che aveva l’assoluta necessità di vincere. Considerando però il valore dell’avversario, a un passo da una storica promozione, e la buona reazione al gol firmato nel primo tempo da Soddimo, c’è comunque da guardare il bicchiere mezzo pieno. Tanto più che la rete del pareggio è stata realizzata da un esordiente, il diciottenne attaccante Giulio Bizzotto, sedici centri in questa stagione con la Primavera, coraggiosamente lanciato nella mischia da Foscarini al 26’ della ripresa e capace otto minuti più tardi di timbrare il suo primo acuto in serie B e di tenere ancora in vita la squadra granata a 180 minuti dalla fine del campionato. La corsa ovviamente è sull’Entella, che tra l’altro ha il vantaggio degli scontri diretti favorevoli. È difficile, molto difficile, ma non impossibile. Il Cittadella ha dunque il dovere di provarci, sfruttando al meglio il turno favorevole di sabato prossimo sul campo di un Catania ormai fuori da tutti i giochi e perciò a corto di stimoli. La formazione di casa ha faticato a prendere le misure al Frosinone. Il 4-4-2 scelto per l’occasione da Foscarini (che all’ultimo ha dovuto rinunciare a Barreca per un risentimento al flessore) è sembrato troppo prevedibile sul piano offensivo. La catena di destra, formata da Bazzoffia e Cappelletti, ha funzionato a corrente alternata mentre Sgrigna, allargato sulla corsia opposta e quasi mai supportato da Donazzan, solo di rado è entrato nel vivo del gioco. Meglio gli ospiti nelle loro ripartenze, sfruttando la fisicità di Ciofani, la tecnica individuale di Dionisi e la rapidità di Soddimo. Proprio quest’ultimo al 27’ ha mandato in visibilio i quasi mille tifosi al seguito della squadra ciociara con un sinistro a incrociare che non ha dato scampo a Pierobon. Evidenti nell’occasione le responsabilità di Cappelletti che si è fatto superare troppo facilmente dall’avversario. Il duello si è riproposto poco dopo la mezz’ora e a vincerlo è stato ancora una volta l’esterno d’attacco del Frosinone che con un tiro dal basso in alto è andato a scheggiare la traversa. Unico squillo della truppa granata un destro da lontano di Rigoni respinto in angolo da Zappino. Il meglio di sè il Cittadella lo ha dato nella ripresa, grazie anche agli aggiustamenti di Foscarini. Dopo un’opportunità non sfruttata da Dionisi in contropiede, la squadra di casa è andata a un passo dal pareggio con Coralli (9’) che da distanza ravvicinata si è fatto ipnotizzare dal portiere ospite. Straordinari nell’azione successiva i riflessi di Pierobon, capace di deviare sulla traversa un tiro a colpo sicuro di Ciofani. La prima svolta si è avuta dopo la sostituzione di Coralli (dentro Kupisz) e l’accentramento di Sgrigna. Il fantasista romano ha preso per mano i compagni e ha guidato l’assalto alla ricerca del pareggio. Quando poi è entrato in campo il diciottenne Bizzotto il tasso di pericolosità della squadra è ulteriormente lievitato fino alla meritata rete del pareggio (34’), con Sgrigna nelle vesti di uomo-assist e l’esordiente attaccante implacabile goleador.

Ore 19.10 – (Gazzettino) «È dall’inizio dell’anno che sogno questo momento». Così irrompe in sala stampa Giulio Bizzotto, goleador salva-Cittadella, che continua: «Fare il mio esordio in serie B realizzando anche un gol è proprio il massimo. Peccato perchè avremmo meritato la vittoria e invece dobbiamo accontentarci del pareggio». Sulla sua prestazione, aggiunge: «Mi sono mosso bene fra le linee, forse avvantaggiato dal fatto che i difensori del Frosinone non mi conoscevano». Diciotto anni e mezzo, nativo da Nove nel vicentino, Bizzotto è granata tutto di un pezzo: «Sono cresciuto nel Cittadella e in dieci anni ho avuto diversi allenatori. Tutti mi hanno insegnato qualcosa, ma quest’anno con Giulio Giacomin sto disputando la mia migliore annata, finora ho realizzati 16 gol nel campionato Primavera. Sono più convinto nei miei mezzi e vedo maggiormente la porta. Oltre al calcio voglio fare bene anche a scuola, ho gli esami di ragioneria a Bassano». Su quanto possa valere questo gol, conclude Bizzotto: «Tanto o niente, dipende se ci salviamo. Per il morale vale comunque molto. Lo dedico alla mia famiglia, in particolare a mia mamma che mi ha insegnato valori importanti». Il tecnico Claudio Foscarini non può che partire dalla novità-Bizzotto: «È due mesi che si allena regolarmente con noi. Lo sto seguendo da vicino e confidavo nella sua freschezza, soprattutto mentale, perchè vedevo alcuni giocatori intasati di testa. È uno che vede la porta e non ci pensa tanto a calciare. In questo momento c’è bisogno di chi ha la testa sgombra». Alle domande su un Coralli lento e sul modulo, riprende il tecnico di Riese: «Vedo Coralli come tutti gli altri durante la settimana. Se uno cammina negli allenamenti non gioca il sabato. Per quanto riguarda il modulo avevamo preparato sia il 4-4-2 che il rombo da mettere in pratica a seconda delle necessità. Sgrigna è in grado di attuarli entrambi. Sa partire in fascia ed è bravo a rientrare per accentrarsi calciando a rete. Con il Frosinone avevamo preparato la partita volendo distribuire equamente le energie nel corso della gara puntando anche a un maggiore possesso palla, mentre in alcune precedenti gare avevamo iniziato con ritmi alti per passare in vantaggio, ma pagando inevitabilmente nel finale. Il Frosinone è squadra un po’ sorniona, ma quando cambia passo sa diventare pericolosa. Dopo aver subito il gol la nostra reazione c’è stata». Sulla situazione generale. «È più di un mese che stiamo cercando l’episodio favorevole, che non è arrivato. Calcoliamo che ci mancano tre punti per superare l’Entella, per le altre può succedere di tutto. Noi comunque dobbiamo cercare di fare nostri i sei punti in palio, altrimenti discorsi diversi possono non valere niente». Sul pubblico (in tribuna anche il presidente della Lega di serie B Abodi e il sindaco Bitonci), conclude Foscarini: «Sinceramente mi aspettavo più gente da parte nostra, ma ci sta».

Ore 19.00 – (Mattino di Padova) «La nostra passione non retrocede!». Alla fine è rimasto quello striscione, nello spicchio di Gradinata est occupato dagli ultras della Vecchia Guardia, a testimoniare che ancora non è finita. Anche se, più che di passione, adesso bisogna parlare di fede. E speranza. Quelle a cui si aggrappa l’ambiente granata per non vedere scivolare mestamente, dopo sette stagioni di fila tra i cadetti, il Cittadella in Lega Pro. Sino al 34’ della ripresa di ieri, infatti, la squadra di Foscarini aveva quasi tutt’e due i piedi in terza serie, condannata com’era alla sconfitta – sarebbe stata la sesta nelle ultime sette giornate – dall’ennesima distrazione difensiva, che al 27’ del primo tempo aveva consentito all’effervscente Soddimo di infilarsi a tutta velocità nel cuore della difesa padovana, e di battere con un preciso rasoterra Pierobon nell’angolo opposto a quello di tiro. Poi, per gli strani giochi del destino che nel calcio si divertono a sovvertire ciò che sembra acquisito, la carta della disperazione calata sul prato del Tombolato dal tecnico trevigiano – dentro il ragazzo-bomber della Primavera e fuori Bazzoffia – si è rivelata il jolly vincente, assicurando un pareggio che restituisce vigore al gruppo, in grado di tentare il tutto per tutto a 180’ dalla fine. Baby Bizzotto, salvaci tu. Sarebbe stato ingiusto che il testa-coda più incerto della 19ª giornata di ritorno si concludesse con la vittoria dei gialloblù di Stellone, bravi, per carità, a concretizzare l’unico vero affondo portato alla porta avversaria prima della mezz’ora, ma calati vistosamente nella seconda parte di gara, quando, contrariamente alle volte precedenti, il Citta è venuto fuori imperiosamente, stringendo d’assedio l’area presidiata dall’ottimo Zappino e chiamandolo a parate decisive. Insomma, opportunisti e solidi, i ciociari avevano monetizzato al massimo l’opportunità creata in avanscoperta, puntando a congelare il gioco e a gestire senza sussulti il vantaggio. Che poi lo stesso Soddimo avesse colpito, sempre incuneandosi sulla sinistra, la parte superiore della traversa dopo il gol (correva il 33’), ci stava: galvanizzati dall’1-0 e con 800 tifosi festanti in curva a pregustare la festa anticipata per il salto in serie A, Gucher & C. erano andati via sul velluto sino al riposo. E nella ripresa, pochi secondi prima dell’1 a 1, avevano pure sprecato con Daniel Ciofani, davanti a Pierobon, la palla del 2 a 0, con il portierone bravissimo a deviare la conclusione sulla traversa. Ma proprio lì, quando era stato sul punto di andare definitivamente al tappeto, il Citta si è aggrappato al “gioiellino” pescato al 26’ dalla panchina, il (quasi) ragioniere (si diplomerà a luglio) Giulio Bizzotto, che all’esordio fra i cadetti non si è fatto piegare le gambe dall’emozione, ma anzi si è caricato, sulle esili spalle, il peso di tutta la squadra e ha rimesso i conti a posto. Il non ancora 19enne vicentino – è nato a Nove il 15 ottobre 1996 – ha visto Sgrigna avvicinarsi da destra all’area, gli ha dettato il passaggio, e, ricevuta la sfera al bacio, l’ha indirizzata in diagonale sul palo più lontano (34’). Impresa titanica. Giusto celebrare il piccolo “eroe”, ma bisogna essere più realisti del re: il Cittadella è una squadra in grave crisi, psicologica e pure fisica. Alcuni giocatori (Cappelletti e Coralli) sono irriconoscibili, altri arrancano, troppo pochi, a partire dalla bandiera Pierobon, sembrano crederci. E poi le scelte del tecnico lasciano perplessi: come si fa a rinunciare a Minesso, che sino alla gara di Brescia compresa era stato uno dei più pimpanti? Mistero. Sgrigna regista a Bari è un assurdo: ieri ha cambiato volto al match quando, uscito Coralli, è stato avanzato a ridosso di Stanco. Va fatto giocare davanti, perché è l’unico che inventa. Troppi rimescolamenti, anche se il materiale umano è questo, non eccelso, ma neppure dei più scarsi. E sino al 21 marzo, il sabato del blitz di Livorno, aveva comunque garantito la salvezza. Ora tutto è maledettamente complicato. Servono 6 punti su 6, il che significa battere Catania (in trasferta) e Perugia (al Tombolato). Per giocarsi poi i playout, sempreché si chiuda davanti all’Entella. È durissima, davvero.

Ore 18.50 – (Mattino di Padova) Il ragioniere che sa metterla dentro. Ragioniere, Giulio Bizzotto non lo è ancora, ma lo diventerà dopo i prossimi esami di maturità che affronterà all’istituto Einaudi di Bassano. Per i gol, invece, non c’è bisogno di alcun diploma da prendere: li sa già fare. E lo ha dimostrato andando a bersaglio 16 volte nel campionato Primavera e trovando la prima rete in serie B dopo appena 8 minuti dal suo ingresso in campo. Un esordio con i fiocchi. Nel dopopartita tutti cercano lui prima ancora degli allenatori. E la piacevole sorpresa è ritrovarsi davanti un ragazzo tanto agile in campo quanto spigliato con i microfoni. «Forse per il fatto che non mi conoscevano, ho goduto di una certa libertà in attacco», commenta. «Il gol? Mi sono inserito tra le linee e Sgrigna, che è uno che in quanto a visione di gioco non ha rivali, mi ha messo lì una gran palla. La dedica? Alla mia famiglia, che mi sostiene da sempre». “Biz”, che non ha ancora 19 anni, confessa che si aspettava di giocare: «Il mister non è uno che ti convoca tanto per fare, per cui sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento e volevo farmi trovare pronto. Se questo gol cambia qualcosa? Dipende: se il Citta si salverà, sarà stato importante, altrimenti no», risponde con umiltà. In campo dice di ispirarsi a Messi, «ma è chiaro che è impossibile paragonarsi ad uno come lui». Se deve citare un allenatore importante per la sua crescita, spiega che «ho imparato qualcosa da tutti, ma quello che mi ha trasmesso di più è proprio Giulio Giacomin, il mister della Primavera. Anche grazie a lui ho preso consapevolezza delle mie qualità in zona-gol. Questa è la mia prima stagione in doppia cifra nelle categorie giovanili ma fino all’anno scorso giocavo a centrocampo o da trequartista». Ora invece è diventato grande.

Ore 18.40 – (Mattino di Padova) Le prime parole, è quasi naturale, sono per Bizzotto. Claudio Foscarini, in sala-stampa, lo chiama “il ragazzino”. «Ho visto qualche giocatore “intasato” di testa, anche chi, per l’esperienza che ha, dovrebbe offrire un altro contributo. Il ragazzino era più libero e non mi meraviglia che abbia trovato il gol e sia stato pericoloso. Dimostra quanto sia importante avere la mente sgombra. Per me non è una sorpresa: Bizzotto si sta allenando con noi da due mesi, lo vedo ogni giorno. È uno che vede la porta e non ci pensa due volte a tirare». A differenza che a Bari, stavolta il secondo tempo è stato migliore del primo. Il tecnico spiega che «avevamo provato sia il “4-4-2” classico che il rombo a centrocampo e sapevamo di poter cambiare modulo in corso d’opera. Volevamo distribuire le nostre energie nel corso dei 90’, vista l’esperienza di altri incontri in cui, dopo una partenza a razzo, abbiamo faticato. All’intervallo, però, ci siamo detti: qui occorre cambiare ritmo». E sui singoli Foscarini dice: «Coralli fuori forma? Non è una questione fisica, a volte conta di più la mente. Sgrigna è cresciuto nella ripresa quando si è potuto accentrare? Ma lui si accentra anche quando parte da esterno: nel secondo tempo tutta la squadra ha alzato il baricentro e lui è entrato di più nel vivo del gioco». Così, invece, Roberto Stellone, tecnico del Frosinone: «Nei primi 45’ meglio noi, nella ripresa è uscito il Cittadella, che in più occasioni, quest’anno, ha perso senza meritarlo».

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto) Troppo tardi, forse. Perché a quota 41 ci vuole un miracolo per acciuffare quantomeno i playout. Perché il Cittadella che sfonda nel finale riprendendo il Frosinone e sfiorando ripetutamente il successo, si aggrappa alla categoria con la forza della disperazione, ma stavolta potrebbe aver trovato il colpo di coda fuori tempo massimo. Sarà vero? I segnali di vita ci sono, qualche risultato della concorrenza incoraggia a non mollare, ma la classifica resta molto pesante e bisognerebbe vincere a Catania, facendo il bis con il Perugia, per evitare la retrocessione. L’1-1 col Frosinone non è affatto un risultato da disprezzare, ma (nonostante i playout siano ancora possibili) il tempo è quasi scaduto e il gioiello del giovanissimo Giulio Bizzotto (classe 1996 e 16 gol con la Primavera granata, entrato nel finale e letteralmente scatenato alla ricerca del sorpasso), non basta. «Ha fatto un grandissimo gol — spiega nel dopogara Claudio Foscarini — e si è mosso in modo molto intelligente. È un ragazzino che ha tanta qualità, è stato bravo a entrare in partita nel modo migliore. Servono atteggiamenti sbarazzini come il suo, io ci credo ancora. Abbiamo ancora la possibilità di arrivare ai playout, bisogna andare a Catania con la convinzione di poter fare risultato pieno». Per un tempo si gioca al piccolo trotto, il gran caldo la fa da padrone. Il Frosinone spinge in avvio, Pierobon è bravissimo in due occasioni, poi tra il 26’ e il 27’ ecco la svolta: prima Nasca annulla un gol a Ciofani per un dubbio fallo di Dionisi, poi è Soddimo a saltare netto Cappelletti depositando il pallone alle spalle di Pierobon. Non è finita, perché il Frosinone prova a sfruttare l’impasse del Cittadella, frastornato e quasi abbandonato dai propri tifosi. Soddimo scheggia la traversa al 33’, poi Coralli sbaglia incredibilmente il tap-in vincente al 38’ da due passi. Poco dopo la difesa frusinate balla paurosamente, poi nella ripresa Dionisi fallisce due volte il 2-0. E il Cittadella riparte, cominciando la ripresa con un atteggiamento molto diverso rispetto a quello della prima frazione. Colpisce la scarsa affluenza sugli spalti e il silenzio che accompagna la partita. Sembra quasi che la gente non ci creda più e questo è l’aspetto più grave da tenere in considerazione. Zappino si supera su Coralli all’8’, Ciofani sul capovolgimento sbaglia clamorosamente il raddoppio, poi per due volte è Sgrigna a sfiorare il pari. La svolta finale arriva fra il 32’ e il 35’: prima Pierobon compie un vero miracolo deviando sulla traversa il tiro a colpo sicuro di Daniel Ciofani, poi al 35’ Bizzotto sfrutta al meglio un bell’assist di Sgrigna e deposita il pallone alle spalle di Zappino. Il giovanissimo attaccante granata ha gli occhi che brillano: «E’ stato un esordio da sogno — sorride nel dopo partita — ho cercato di farmi trovare pronto e nei primi dieci minuti ho avuto tanta libertà, probabilmente perché non mi conoscevano tanto. Mi dispiace per la vittoria mancata, in questo momento è molto pesante non essere riusciti a vincere. La classifica è complicata, ma dobbiamo andare a Catania per vincere». Nel finale il Cittadella ci crede, Nasca annulla un gol a Bizzotto che sfiora poco dopo il bis personale. In pieno recupero Donazzan evita il tracollo deviando in angolo il cross di Santana che se n’era andato sulla sinistra. Al Massimino mancherà Sgrigna, ammonito per simulazione e quindi squalificato per cumulo di cartellini. Potrebbe toccare di nuovo a Bizzotto? Foscarini glissa, ma la freschezza di questo giovanissimo (e assai promettente) attaccante potrebbe essere l’ultima ancora di salvezza a cui aggrapparsi.

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Venezia, ultimo atto, ancora una volta con una formazione condizionata da squalifiche e infortunati. Serena non vuole cali di tensione, ma le motivazioni dell’Alessandria sono superiori, e non potrebbe essere altrimenti visto che i grigi di D’Angelo si giocano i playoff nel duello a distanza con il Como. Ultimo atto di una stagione travagliata, condizionati da avvicendamenti tecnici, infortuni, squalifiche e problematiche societarie che hanno pesato sul rendimento e sui risultati. Con la penalizzazione di tre punti che impedisce al Venezia di sognare quanto meno un posto in Tim Cup. Da domani si volta pagina. Sul fronte della formazione l’ultimo a cedere è stato Cernuto, da giorni dolorante alla spalla sinistra, uscito venerdì senza terminare la partitella e costretto a dare forfait ieri mattina. Una defezione pesante perché Serena doveva già lamentare le assenze di Legati (squalificato) e di Peccarisi (infortunato), tanto da disegnare una difesa inedita con Capogrosso ed Espinal al centro, Dell’Andrea e Sales (recuperato quasi in extremis) esterni. Bacchetta di regia affidata a Giorico con Zaccagni a destra, poi ballottaggio tra Varano e Hottor, visto che nemmeno Bellazzini fa parte della lista dei 18 convocati, mentre Greco, Raimondi e Guerra avranno libertà di muoversi sul fronte offensivo. Dall’altra parte D’Angelo recupera Morero e Iunco, fuori gioco la scorsa settimana a Meda per squalifica, potrebbe abbandonare il 3-5-2 per lanciare il 4-3-3 provato in settimana contro la Berretti. L’Alessandria deve solo vincere, a prescindere dal risultato del Como con cui condivide il quarto posto, ma i lariani sono in svantaggio nel confronto diretta (2-0, 0-1). Alessandria che dovrà ritrovare la verve smarrita nell’ultimo mese (due punti in quattro partite), ma soprattutto ritrovare il gol che manca da 360’ visto che l’ultimo centro dei piemontesi l’ha fissato Iunco al 90’ nel 3-0 alla Pro Patria. Due mesi a rilento per l’Alessandria (8 punti in 9 partite), che alla 27ª giornata, da capolista, aveva 11 punti di vantaggio sul Como. Probabili formazioni. Alessandria (4-3-3): 1 Nordi; 2 Sosa, 4 Morero, 5 Sirri, 3 Sabato; 7 Vitofrancesco, 8 Obodo, 6 Mezzavilla; 11 Rantier, 9 Marconi, 10 Iunco. A disposizione Palumbi, Picone, Spighi, Cavalli, Nicolao, Mora, Germinale. Allenatore: L. D’Angelo. Un. Venezia (4-3-1-2): 1 Fortunato; 2 Dell’Andrea, 5 Capogrosso, 6 Espinal, 3 Sales; 8 Zaccagni, 4 Giorico, 7 Varano; 10 Greco; 9 Guerra, 11 Raimondi. A disposizione D’Arsiè, Chin, Scialpi, Hottor, Callegaro, Marton, Magnaghi). Allenatore: M. Serena. Arbitro: Prontera (Bologna).

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) È giunta l´ora. Oggi a Pavia andrà in scena l´ultimo atto della stagione del Real Vicenza. La sfida di oggi vale poco dal punto di vista della classifica per i biancorossi che, dopo aver conquistato il matematico accesso alla Tim Cup per la prossima stagione, non ha più nessun obiettivo a breve termine. Resta però la settima posizione. Una posizione da difendere dall´attacco dell´Arezzo che oggi al Comunale se la vedrà con l´Alto Adige. Due punti di differenza tra i vicentini e i toscani (Real 51, Arezzo 49), vale a dire che il Real con un punto avrebbe la certezza della settima piazza per la differenza reti: 6 per i biancorossi, mentre per gli aretini è 1. Le intenzioni del Real però non sono quelle di farla facile al Pavia: «voglio concludere bene, come abbiamo cercato di fare in tutte queste ultime partite», dice mister Marcolini, «sicuramente darò altro spazio a ragazzi a cui ho fatto giocare meno partite, come è giusto che sia». «Per loro – continua il tecnico biancorosso – ci sarà l´opportunità di mettersi in mostra, andiamo a Pavia per fare una bella partita e cercare di fare risultato, con la nostra mentalità». Tante le assenze tra le file del Real Vicenza. Sarà quindi un Real formato “giovani”. Giovani che comunque hanno già dimostrato di dar del filo da torcere a tutti. Difficile però capire chi saranno i prescelti da Marcolini che nell´ultimo periodo ha dato il turno ai “baby”. Pavan, per cui il tecnico biancorosso ha avuto parole di elogio nel post partita di Real – Pordenone, dovrebbe avere la maglia da titolare scolpita addosso. Quel che è un pò un mistero è dove Marcolini lo schiererà: nel ruolo di difensore centrale dove mancano sia Polverini che Solini o nella sua posizione “preferita” davanti alla difesa? Altro che ha dato certezze è Chiarello, grinta e qualità nelle sue giocate, anche lui dovrebbe partire dal primo minuto. Restano Ungaro, Caporali (al rientro da un infortunio) e Sandrini, quello che fino ad oggi ha trovato meno minutaggio. Dall´altra parte il Pavia. Terzo in classifica, gli basta un punto per assicurarsi la partecipazione ai play off. Marcolini, però, non si aspetta dai lombardi una prestazione attendista: «onestamente per come ho visto il Pavia quest´anno è sempre stata una squadra propositiva che ha cercato di condurre le partite. Credo che l´importanza della posta per loro non possa far altro che indurli a fare una gara d´attacco, dove proveranno ad imporre il loro ritmo. Presumo ci sarà anche molta gente allo stadio che cercherà di caricarlo. Vedremo se riusciranno a fare il loro gioco o se noi saremo bravi a tenere botta e pungerli in tutte le occasioni che ci concederanno». Un Pavia che si presenta domani con tanta carne al fuoco: un obiettivo importante a portata di mano, un ambiente caldo. Caldo perchè quest´ultima settimana ha visto un inaspettato cambio in panchina: l´esonero di Maspero e l´arrivo di Vavassori che ha lasciato un pò tutti sbigottiti. «Mi spiace che Maspero non abbia potuto terminare la stagione, quando soprattutto questa stagione l´ha visto spesso protagonista e spesso in testa», commenta Marcolini, «non conosco le dinamiche della società quindi non posso esprimermi», osserva ancora il tecnico che aggiunge: «Quel che ne rimane è la difficoltà per noi di preparare la partita perché non abbiamo idea di come si schiereranno e di quali giocatori utilizzeranno, però noi andiamo avanti per la nostra strada». Tanti i dubbi in effetti sul possibile schieramento del Pavia. L´unica certezza, alla fine, è che Ferretti non ci sarà, così come non ci sarà Bruno nel Real, salta il duello tra bomber. Pare che Vavassori opterà per un insolito 4-4-2 dovendo anche fare i conti con qualche acciacco causato da problemi muscolari (tra cui Ghiringhelli, Carotti e Biasi). Potrebbe dunque rinunciare a qualche “suo” titolare in vista dei play off.

Ore 18.15 – Tommaso Bortot: “Un’emozione unica vedere lo stadio pieno oggi! Ed una vittoria personale, perché a quest’età è ancora più bello. Devo comunque continuare a lavorare a testa bassa, dev’essere un trampolino di lancio e non un punto d’arrivo! Il futuro? Non ho ancora sentito nessuno, quindi è un grosso punto di domanda ma stare qui sarebbe bello…”.

Ore 18.10 – Emil Zubin: “La doppia cifra? Se contiamo anche i due fatti col Pordenone siamo a 10! Il gol? È uno schema provato e riprovato in allenamento, e ha fruttato. Il pubblico? È stata una bella festa per loro ma anche per noi. L’ingresso coi figli poi è stato emozionante… La partita? Volevano dimostrare il loro valore, quindi hanno giocato fino all’ultimo. Dedico il gol alla famiglia, che oggi era presente. Il futuro? Dopo la poule scudetto ne parleremo, nel bene o nel male”.

Ore 18.05 – Giuseppe Bergamin: “Mi dispiace che sia finito il campionato, perché vorrei provare ancora emozioni come quella di oggi! La giornata odierna ci ripaga di quanto fatto in quest’anno…”.

Ore 18.00 – Ore Roberto Bonetto: “Il pubblico? È una grande risposta da parte del pubblico, ci sono stati vicini dall’inizio dell’anno e ci hanno accompagnato in questa cavalcata. Le aspettative ad inizio di questa stagione? Vincere il campionato… No scherzo dai, lo volevamo ma ci vuole anche fortuna per riuscirci. E ho ringraziato Dalle Rive per aver smantellato la sua squadra in inverno, ci ha dato una grande mano! Il prossimo anno? L’obiettivo è di fare bene, certamente non penso di vincere il campionato. Magari tra due anni… Lo stadio? Non ne parlo, sono cose delicate e particolari”.

Ore 17.55 – Diego Zanin: “A parte il gol non abbiamo concesso nulla! La loro forza sono i calci piazzati e l’hanno sfruttato a dovere. Non parlo dei singoli, faccio i complimenti a tutta la squadra perché ha fatto una grandissima partita! Il Padova non ha mai tirato in porta… Se siamo arrivati a 15 punti dal Padova vuol dire che qualcosa abbiamo sbagliato! Ora iniziano i playoff, dobbiamo recuperare le energie”.

Ore 17.50 – Rino Dalle Rive: “Volevamo fare bella figura dopo aver perso nettamente il campionato! Il Padova ha stravinto e meritatamente, ed i 15 punti di distanza ne sono la prova. Io pensavo di giocarmela fino alla fine, e invece… Fatica stare dietro a chi non perde mai! Forse se ci davano il primo rigore su Marrazzo vincevamo anche, ma il pareggio è il risultato più giusto. I playoff? Se non li vinciamo è un fallimento… Tornassi indietro non farei scappare Cunico, Ferretti e Rondon. Il Padova cerca soci? Anch’io li cerco! Non posso, io ho creato l’AltoVicentino e lì morirò”

Ore 17.38 – Sorpresa in sala stampa, dove, durante la conferenza, irrompono le figlie di Carmine Parlato che regalano al mister un quadro con le foto più belle della stagione. 

Ore 17.30 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Adesso si chiude una competizione e se ne apre un altra. Vediamo squalifiche, infortuni, condizione fisica. In due partite dovremmo dare il massimo e giocarla bene. Ci teniamo a fare bene la poule scudetto, affrontiamo gare di livello che vanno preparate. La chiave della partita? Il giubbotto (e ride, ndr). Nell’arrabbiatura ho provato a indossare il giubbotto scaramantico, ma è stata una coincidenza. Oggi eravamo lenti sugli esterni alti, troppo prevedibili. Ho cercato di attaccare più alti, dando più fisicità ad Amirante. E’ stata una partita equilibrata. L’avversario? Io non parlo mai di loro. Ricordiamoci però di non guardare solo una partita. Un giocatore va giudicato su setto o otto partite, perché novanta minuti non bastano. I campionati li vinci su 34 partite, battendo le più piccole, non le più grandi. In Lega Pro il pubblico? In ogni ragazzo dovrà esserci personalità e consapevolezza di non fare confusione. A volte giocando in alcune piazze si diventa troppo belli e poco essenziali. Il tifoso padovano da l’inizio sempre fino alla fine, ti incita se non molli mai. L’importante è dare il massimo e uscire sempre tra gli applausi. Questa squadra ha sempre sputato sangue, dovremmo continuare così. Sognare? Non è detto che uno possa fare una squadra per salvarsi e non capovolgere il risultato. I soldi non sempre fanno il risultato, nel calcio c’è anche una componente diversa. Si pensi al Carpi in serie B, che è riuscita a conquistare la promozione nel massimo campionato.”.

Ore 17.25 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Abbiamo fatto davvero tanti punti, fare 27 vittorie, 4 pareggi e 3 partite sono numeri importanti, che ti portano a stravincere il campionato. Vedere 7mila persone in serie D? C’erano anche tante donne, oggi è la festa della mamma, faccio un augurio a tutti. Questo pubblico è un qualcosa in più, penso solo alla delusione che rischiavamo di dare se fallivamo. Tutti sono coinvolti in questa annata, per le delusioni che ci sono state in passato. Il pubblico di Padova non vale neanche la Lega Pro, per la passione e per il cuore vale la serie B e anche la serie A. Aver vissuto in questa piazza mi ha aiutato. Già dal ritiro ho trasmesso ai ragazzi questa passione, lo dovevamo a tutta la città. Grazie a tutti ancora. Tra poco tutto finirà, ci sarà un po’ di malinconia, gruppi del genere non è facile trovarli tutti gli anni. Questi ragazzi sono andati oltre, è facile dire che ti chiamavi Padova e allora si vince il campionato. Provate a chiedere a tutti cosa significasse iniziare come è stato lo scorso agosto. Già da subito abbiamo trovato l’amalgama giusta, cercando di semplificare a tutti il lavoro”.

Ore 17.15 – Poule scudetto – Girone Nord: Padova, Castiglione delle Stiviere, Cuneo, Girone Centro: Siena, Rimini, Maceratese, Girone Sud: Lupa Castelli Romani, Fidelis Andria, Akragas.

Ore 17.00 – Risultati dell’ultima giornata: ArziChiampo-Union Pro 1-2, Belluno-Montebelluna 1-1, Clodiense-Kras Repen 1-2, Dro-Sacilese 2-3, Fontanafredda-Mori S. Stefano 5-1, Giorgione-Union Ripa La Fenadora 2-3, Legnago-Triestina 1-2, Mezzocorona-Tamai 0-3

Ore 16.50 – Termina la partita: Padova- AltoVicentino 1-1.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ diviso a metà il cuore dei tifosi giallorossi che anche oggi, dalle 15 al Mercante, torneranno in tribuna per sostenere i ragazzi di Antonino Asta contro la Feralpi. Da una parte in città si gioisce per l’ottima annata, impensabile su questi livelli ad inizio stagione. Dall’altra però c’è chi non dimentica le occasioni perse che hanno portato a vivere quest’ultimo impegno stagionale prima degli eventuali playoff con tanta incertezza e una buona dose di preoccupazione, oltre che con l’orecchio teso alla sfida che il Novara giocherà contro il Lumezzane. Perché se in campo Iocolano e compagni non dovranno distrarsi, sulle tribune saranno in molti invece i tifosi che, oltre ad incitare i propri beniamini, guarderanno inevitabilmente anche al risultato della formazione piemontese. Polemiche e ricorsi annunciati a parte, Bassano non vuole lasciare nulla al caso e dopo essersi ridipinta di giallorosso con coccarde, poster e bandiere, è pronta a rispondere con i fatti anche a chi, dalla vicina Vicenza o da qualche salotto televisivo, in questi giorni ha accusato il tifoso bassanese di essere freddo e poco presente. La risposta la daranno oggi le tribune gremite e la grande festa, indipendentemente dal risultato, organizzata dalle 19 nella centralissima piazza Terraglio. Stand gastronomico gratuito, giocatori, staff, tifosi e appassionati tutti assieme. Una stagione comunque esaltante anche se è chiaro che la ciliegina da tre punti contro la Feralpisalò e un «grappino» di buone notizie da Lumezzane non guasterebbero affatto.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Sciupato il match ball di Monza, ora, a scenari ribaltati, l´impresa del Bassano è dover ricacciare il dentifricio nel tubetto: battere la Feralpi nel pomeriggio al Mercante pregando che il Novara non vada oltre il pari a Lumezzane. Fortemente improbabile ma non ancora impossibile. Intanto Stefano Rosso rompe il silenzio successivo ai 5 punti restituiti celermente ai piemontesi e invia una lettera aperta a Giovani Malagò numero uno del Coni, al presidente federale Carlo Tavecchio, naturalmente a Mario Macalli, uomo forte di Lega Pro e a Enrico Cataldi, capo della Procura Federale. Domandando a loro ciò che chiunque di noi si chiede da settimane senza avere risposta. E cioè come sia possibile che questo torneo concluderà stasera la regular season con ancora in ballo il terzo e ultimo grado di giudizio in merito alla sentenza Novara, in carnet la prossima settimana. «In pratica oggi anche in caso di primato in classifica non saremmo certi di poter festeggiare» il pensiero del presidente che pretende regole certe e insuperabili e non verdetti a distanza di un anno dagli accadimenti. «Noi siamo un club virtuoso che paga puntualmente alle scadenze e rispetta gli impegni – sottolinea – non abbiamo mai subìto una violazione, ma chiediamo che i dubbi e le perplessità vengano spazzate via. Siamo una famiglia che dal calcio non ricava certamente utili e vuole valutare se sia opportuno continuare a investire in questo sistema». Non lo sostiene apertamente Stefano, ma la sgradevole sensazione di un torneo falsato si respira tutta, pure se Tonino Asta si tiene alla larga dai cattive pensieri che hanno poderosamente inquinato la volata promozione. «Per adesso io bado al campo e quando, proprio dopo la sconfitta interna col Novara di fine febbraio, ho radunato i ragazzi dicendo loro che sarebbe stato meraviglioso arrivare all´ultima giornata con qualcosa in palio, non mi immaginavo di potermi giocare ancora la B – rivela il nocchiero del Soccer Team – per questo trovo fantastico essere ancora in lizza. E non sto qui a rimuginare sull´errore di Pietribiasi a Monza. Una settimana fa il Condor era disperato e in lacrime perchè ci tiene da morire, io allora gli ho telefonato il giorno dopo per rincuorarlo. Lui continuava a non darsi pace per un errore pesantissimo, così gli ho ricordato certe reti da 3 punti come quelle di Sassari e Lumezzane, senza le quali oggi forse rischieremmo di stare fuori anche dai playoff. No, io Pietribiasi me lo tengo stretto». Nel rendez-vous con la Feralpi che ha la pancia piena ma ha già annunciato che non farà sconti a chicchessìa, oltre al portiere Rossi (va dentro Grandi e in panca il guardiano della Berretti, Scaranto) è in forte dubbio Bizzotto che ha saltato la rifinitura per il riacutizzarsi della sciatalgia che lo sta tormentando da 15 giorni. Ergo, con Zanella squalificato, Ingegneri titolare e forse Bizzo tra i rincalzi. Il treno è passato, magari Bassano fa in tempo a salirci in corsa.

Ore 14.10 – (Trentino) Chiudere la stagione con un risultato positivo (raggiungere la quota “psicologica” di 20 punti) e dedicarlo ad Alessandro Bertolini, papà del preparatore atletico lagarino Leonardo e storico tifoso neroverde da sempre vicino alla società e attivissimo nel volontariato della comunità, scomparso ieri. Quello che scenderà in campo oggi al “Tognon” di Fontanafredda sarà dunque un Mori Santo Stefano doppiamente motivato e deciso a concludere a testa alta l’esperienza in serie D. Poi sarà tempo di pensare al futuro e alla prossima stagione, con l’allenatore Davide Zoller che sarà certamente confermato sul “ponte di comando” (manca solamente l’ufficialità) assieme a gran parte della rosa. Da domani la società ragionerà in ottica regionale, ma oggi c’è da onorare il match in terra friulana. Il tecnico lagarino non potrà disporre di Tisi, assente per motivi di lavoro (ma che, “notiziona” di questi giorni, potrebbe restare anche l’anno prossimo in Eccellenza: sarebbe un gran colpo per il Mori), e del giovane Libera, quest’ultimo in gita scolastica. Zoller si affiderà al “5-3-2” con Poli tra i pali, mentre i tre difensori centrali saranno Concli, Pruenster e Dal Fiume con Pozza e Igor Dossi sulle fasce. A metà campo Sceffer agirà da playmaker con Calliari e capitan Cristelotti interni e in avanti toccherà ancora alla coppia formata da Deimichei e Tranquillini. Il Fontanafredda, che una settimana fa ha conquistato l’aritmetica salvezza espugnando il “Nereo Rocco” di Trieste, oggi festeggerà la permanenza in categoria.

Ore 14.00 – (Trentino) «Se arriveremo a undici giocatori scenderemo in campo, altrimenti no. E’ tristemente molto semplice». Luca Lomi è sconsolato, ma non può far altro che prendere atto della situazione. I convocati per l’ultima sfida stagionale sono quattordici, ma: «Osti e Bara – spiega il tecnico gialloverde – sono acciaccati e le loro condizioni verranno valutate nel corso del riscaldamento pre partita. Il rischio, dunque, è quello di essere contati e, qualsiasi altro problema dell’ultimo momento, ci impedirebbe di raggiungere il numero minimo per scendere in campo, visto che nei quattordici convocati ci sono anche i due portieri Zomer e Clementi». La stagione “terribile” del Mezzocorona si conclude oggi pomeriggio con la sfida al Tamai: per i gialloverdi è una sfida priva di qualsiasi significato, mentre le “furie rosse” friulane devono assolutamente vincere per garantirsi la salvezza diretta senza dover guardare ai risultati di Kras Repen e Giorgione. Dalla società (se tale, ormai, si può definire il sodalizio di via San Giovanni Bosco) nessuna novità. Dopo la partita di oggi cosa succederà? I “rumors” provenienti dalla Piana Rotaliana raccontano di alcuni ex dirigenti gialloverdi pronti a ripartire con un progetto “locale” nel caso in cui l’attuale presidente Alberto Grassi decidesse di “chiudere”, ma altre fonti dicono che il massimo dirigente rotaliano sia intenzionato ad iscrivere la squadra al prossimo campionato d’Eccellenza per non perdere la proprietà dei tesserati. Sarebbe l’ennesima decisione scellerata ma, arrivati a questo punto, non ci sarebbe da stupirsene. Intanto, però, la squadra (abbandonata da mesi al proprio destino) proverà ad onorare l’ultimo impegno della stagione. Se Osti e Bara riusciranno ad essere della partita, Lomi si affiderà al “4-3-3” con Zomer tra i pali e linea difensiva composta da Luci e Mitterer sulle corsie esterne con Corrà e Gironimi al centro. A metà campo Lorenzi agirà da playmaker con Osti e Alouani, mentre in avanti capitan Bentivoglio guiderà il tridente che sarà completato da Albenberger e Bara. Se Osti non dovesse farcela, scontato l’inserimento di Baldo in difesa con conseguente spostamento di Mitterer nei tre di centrocampo, mentre Ilou sostituirebbe Bara in caso di defezione di quest’ultimo.

Ore 13.50 – (Trentino) L’ultima e poi saranno playout. Ad “Oltra” il Dro riceve oggi la Sacilese in un match ininfluente ai fini della classifica per la squadra di Stefano Manfioletti. I gialloverdi sono matematicamente quintultimi, non possono migliorare l’attuale posizione e, allora, oggi il tecnico droato farà, giustamente, i propri “conti” in vista dello spareggio salvezza in programma il 24 maggio. «L’obiettivo di oggi – spiega l’allenatore droato – è quello di disputare una buona partita e chiudere nel migliore dei modi la stagione regolare, ma sarei un bugiardo se dicessi che non stiamo già pensando alla sfida playout che giocheremo tra due settimane. In questo senso faremo le opportune valutazioni per quanto riguarda l’utilizzo di certi giocatori». Manfioletti lascerà dunque certamente a riposo i sei diffidati Bonomi, Adami, Allegretti, Chesani, Bertoldi e Ajdarovski e l’acciaccato Cicuttini (andranno tutti in panchina ma difficilmente verranno impiegati a partita in corso), mentre Donati e Proch, i cui infortuni sono più seri rispetto a quello del centravanti, non sono stati nemmeno convocati. L’undici titolare è praticamente fatto e il modulo scelto dall’allenatore gialloverde è il “4-4-2”. Davanti a Bordignon toccherà a Calcari e Ciurletti presidiare le due corsie esterne con Ischia e Serrano al centro. Bazzanella e Colpo saranno i due mediani con Ruaben e Grossi esterni, mentre in avanti Cremonini agirà a supporto di Bortolotti, che verrà impiegato come prima punta. La Sacilese, che ha bisogno del successo per “blindare” il terzo posto, si presenterà ad “Oltra” senza gli squalificati Favaro e Mboup. Marchetto, subentrato a stagione in corso a Zironelli ed ex giocatore del Trento, si affiderà all’ormai collaudato “3-4-3” con il tridente Spagnoli – Sottovia – Beccaro in avanti.

Ore 13.40 – (Il Piccolo) Si gioca l’ultima giornata di campionato, ma la speranza di Triestina e tifosi alabardati è che il sipario sulla stagione non cali già oggi. Perché se tutto si chiudesse dopo l’odierna sfida a Legnago (inizio ore 15, arbitra Madonia di Palermo), significherebbe che l’Unione è retrocessa. E sarebbe la quarta retrocessione sul campo negli ultimi sei anni, aggravata dal fatto che sarebbe la prima in assoluto tra i Dilettanti. Scenari da incubo, ai quali nessuno vuole ancora pensare. Anche perché la possibilità di avere ancora un appello e andarsi a giocare tutto nei play-out, è ancora concreta. Se la Triestina vuole assicurarsi lo spareggio con il Dro, oggi a Legnago deve fare solamente una cosa: vincere. In caso contrario, bisognerà aspettare fra sudori freddi e cuori palpitanti notizie da Chioggia, dove il Kras affronta la Clodiense. Nelle eventuali possibilità di questa giornata al cardiopalmo, c’è perfino l’ipotesi di uno spareggio Triestina-Kras nel quale chi perde è retrocesso e chi vince farebbe i play-out con il Dro, cosa che si verificherebbe in caso di sconfitta dell’Unione e pareggio dei carsolini. Ma proprio per togliere ogni dubbio e lasciar perdere i calcoli, la squadra di Gagliardi oggi è chiamata a fare tre punti. Di fronte c’è un Legnago già salvo e tranquillo, che nelle ultime tre partite ha colto solo un punto e non dovrebbe certo giocare con il sangue negli occhi. Ma doveva essere così anche contro il Mori, e invece si ricorderà quanto abbia sudato la Triestina per venire a capo di una già retrocessa. Per preparare al meglio la partita, da giovedì la squadra alabardata è in ritiro a Marina di Ravenna, dove ha ultimato gli allenamenti nella struttura del Lido Adriano: una sede distante ben 170 km dal campo di gioco di Legnago, che stamane gli alabardati raggiungeranno in pullman. Se la scelta del ritiro lontano da Trieste avrà dato i suoi frutti, lo si vedrà solo in campo. Il problema è che Gagliardi è alle prese anche con tanti giocatori in precarie condizioni fisiche e la formazione è ancora in alto mare, come sottolinea lo stesso tecnico: «I ragazzi si sono allenati bene, ma il fatto è che ci sono diversi acciaccati da valutare proprio nelle ultime ore, per cui la formazione la deciderò in extremis». C’è infatti innanzitutto il dubbio del portiere: Di Piero è ancora alle prese con la contusione al costato e pertanto è a forte rischio: nel caso è pronto Zucca. Ma anche Manzo ha un problemino al ginocchio destro da valutare in queste ore. «Non c’è un altro che abbia le caratteristiche per il suo ruolo – spiega Gagliardi – inoltre Manzo è un under, per cui non sono in dubbio solo gli uomini, ma anche l’assetto tattico». Tra gli altri ancora guai alla schiena per Arvia, mentre Aquilani ha un problema alla caviglia. Quanto al rientro di Celli, non sembra ancora pronto per fare novanta minuti, ma potrebbe essere utilizzato in corso d’opera. E infine, giusto per non farsi mancare nulla, occhio ai diffidati in vista dell’eventuale play-out con il Dro (che si giocherebbe il 24 maggio): sotto la mannaia di una squalifica in caso di cartellino giallo ci sono ben cinque alabardati: Manzo, Arvia, Bedin, Giannetti e Celli.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) All’Omero Tognon di Fontanafredda è festa rossonera. Già conquistata la salvezza domenica scorsa al Rocco di Trieste, la società del presidente Giampietro Bertolini organizza per oggi una mega baldoria (proprio così definita nel sito della società www.fontanafreddacalcio.it) nello stand enogastronico situato nei pressi dello stadio, al termine dell’ultimo e ininfluente match della stagione regolare con il già retrocesso Mori Santo Stefano (inizio alle 15 come su tutti gli altri campi). Per le altre due cugine del Livenza (Sacilese e Tamai) bisognerà attendere le 16.45 per liberare (auspicabilmente) l’entusiasmo. BRONZO IN PALIO – La Sacilese si è già assicurata l’accesso ai playoff. Oggi però vuole celebrare il bis del terzo posto, piazzamento ottenuto al termine della passata stagione. Per blindarlo senza dover attendere il risultato dei rivali del Belluno (58, impegnato in casa con il Montebelluna) a Favret e compagni (59 punti in classifica) “basterà” vincere in casa del Dro (35, ormai rassegnato a disputare i playout). Carlo Marchetto sarà costretto a rinunciare agli squalificati Favaro (al suo posto fra i pali giocherà Andreatta) e Mboup (rientrerà Peressini). All’andata al XXV Aprile la gara con i trentini finì 1-1 con gol di Beccia e Proch. MECCANISMO PLAYOFF – È cambiato quest’anno il meccanismo dei playoff. Al termine della stagione regolare la quinta classificata incontrerà in gara unica la quarta in casa di quest’ultima; la vincente incontrerà poi la terza (in casa di quest’ultima) e l’ulteriore vincente incontrerà la seconda (in casa di quest’ultima). Poi si passerà alle successive fasi nazionali. TIMBRO SALVEZZA – Chi non vuole assolutamente prolungare la stagione è il Tamai. Per andare in ferie già oggi i rossi dovranno chiudere davanti al Giorgione che li affianca a quota 38, ma nei confronti del quale sono in vantaggio (1-0, 0-0) negli scontri diretti. I castellani ospiteranno negli ultimi 90 ‘la tranquilla Union Ripa. Non dovrebbero mancare la vittoria. Saranno costrette quindi necessariamente a vincere anche le furie a Mezzocorona. Non dovrebbe essere un’impresona. I trentini sono ultimi e retrocessi da tempo. Il Mezzocorona non vince dal 25 gennaio (3-1 al Belluno), non fa punti dallo scorso 1 marzo (0-0 ad Arzignano), non segna dall’8 marzo (1-5 a Chioggia) e nelle ultime 5 gare ha viaggiato a una media di 5 gol subiti a partita. Tutti a disposizione gli uomini in rosso, finalmente anche Davide Furlan. Unico “assente” Stefano De Agostini. Il mister, squalificato, si accomoderà in tribuna.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Novanta minuti per la salvezza. Il Giorgione oggi in casa contro l’Union Ripa si gioca la permanenza in serie D senza dover ricorrere ai playout. La classifica vede i castellani al sestultimo posto, ancora in zona playout ma la distanza nei confronti della terz’ultima, il Kras Repen, è superiore ai 7 punti e quindi i rossostellati, se finisse così, sarebbero salvi senza dover ricorrere all’appendice degli spareggi ma c’è l’ultima sfida da disputare. Il Kras Repen va a Chioggia, contro una Clodiense che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, mentre il Giorgione se la dovrà vedere con i bellunesi dell’Union senza motivazioni particolari. Serve la vittoria, ripete l’allenatore Antonio Paganin che oltre a tenere alta la tensione dei suoi ragazzi ha fatto anche un appello alla tifoseria. «Dovremo saper gestire in modo positivo la pressione della classifica.In queste ultime settimane abbiamo dimostrato di saperlo fare: ora serve l’ultimo sforzo e per farlo ci sarà bisogno del supporto di tutti per chiudere in bellezza il campionato. Per questo spero che possiamo avere il supporto dei nostri tifosi perché domenica sia davvero una festa per chi ha i colori rossostellati nel cuore». L’obiettivo è la vittoria, anche se potrebbe addirittura essere sufficiente un pareggio se il Kras non vince a Chioggia. «Siamo padroni del nostro destino – aggiunge Paganin -. Con gli ultimi risultati ci siamo conquistati questa possibilità di salvarci direttamente. Per la nostra mentalità entriamo sempre in campo per vincere e lo faremo ancora di più contro l’Union Ripa. C’è da conquistare la salvezza per fare si che il progetto del club vada avanti».
Oggi manca capitan Andrea Gazzola, squalificato. Al suo posto Antonio Baggio con Podvorica ed Episcopo a girargli attorno per quello che potrebbe essere un attacco meno potente ma sicuramente più imprevedibile e fantasioso. Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Dotti, Eberle, Fontana, Vigo, Giacomazzi, Episcopo, De Stefani, Baggio, Mattioli, Podvorica.

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Forti scosse di terremoto in casa Union. Oggi a Castelfranco, contro il Giorgione (38), si chiude la seconda stagione in serie D del Ripa La Fenadora (42), ma è il mercato, già a pieno regime, a tenere banco. Le notizie, non ufficiali, che trapelano, offrono ipotesi di cambiamenti importanti. Sarà quindi l’ultima di campionato, ma anche l’ultima in neroverde per molti della rosa di mister Max Parteli, anch’egli all’addio. Nomi che hanno fatto la storia – recente e non solo – della società. Non vestiranno più di neroverde Gianmarco Brotto, Alberto De March, Enrico Antoniol, Matteo Mastellotto e Paolo De Carli, o almeno questo trapela da fonti vicine ai giocatori. Per Brotto si prospetta una partenza verso la Lombardia mentre per Mastellotto, De March, Antoniol e De Carli rimane il punto di domanda. Per il portiere-capitano si parla di Ztll o Plavis (dell’amico e mister Alessandro Ferro). Altro partente di lusso è il centrocampista Marco Dassié diretto in Lega Pro, livello che secondo i compagni meriterebbe, con la possibilità di rimanere in rosa Union se non dovesse concludersi nessuna trattativa. Se per la panchina, oltre a quello già noto da tempo di Renato Lauria, si fa il nome di Enrico Cunico, per il ruolo di ds Marcello Bizzotto potrebbe prendere il posto di Alberto Faoro. Quanto ai giocatori, fra i pali il più quotato è il già presente fuoriquota Matteo Salsano; per la difesa si parla di Riccardo Baggio (Sacilese), per il centrocampo di Matteo Nichele (ex Belluno, ora al Padova). La nuova coppia d’attacco potrebbe essere composta da Dario Sottovia (Sacilese) e dall’ oriundo argentino Gustavo Ferretti (Padova). Quanto ai fuoriquota, l’Union ha già dimostrato di saperne scovare di validi. E Sandro Andreolla? Attualmente sta partecipando a Sedico al corso per allenatori Uefa-B, patentino che dà la possibilità di allenare squadre iscritte alla Lega nazionale dilettanti fino alla serie D: fra le molte ipotesi ce n’è una che vorrebbe SA10 alla guida della squadra anche in virtù del buon rapporto con il presidente Nicola Giusti. Tornando al calcio giocato, mister Parteli vuole chiudere in bellezza: «Anche se abbiamo già raggiunto la salvezza giocheremo senza regalare niente per onorare al meglio il campionato. Giocheranno molti giovani». Il Giorgione punta alla vittoria per evitare i playout.

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Clodiense, ospitando oggi (ore 15) al Ballarin la formazione del Kras Repen, gioca l’ultima di campionato. Un torneo sicuramente positivo, giocato al di là delle più rosee previsioni con la conquista anticipata della salvezza ma che poteva sicuramente concludersi meglio, cioè con la ciliegina sulla torta dei playoff. Ed invece, proprio nelle battute finali, la squadra allenata da Andrea Pagan è incappata in cinque sconfitte consecutive che l’hanno così estromessa dalle prime posizioni della classifica. «Indubbiamente siamo tutti un po’ mortificati e delusi per questo epilogo di campionato – dichiara l’allenatore Andrea Pagan – ma che non deve cancellare tutto quello di buono fatto durante la stagione. Le cinque sconfitte consecutive spero ci siano servite da lezione per il futuro, specialmente per il sottoscritto. Ora vogliamo chiudere bene il campionato ed è un obbligo morale farlo». Ma la Clodiense si troverà davanti un Kras Repen con l’acqua alla gola, bisognoso di punti per evitare la retrocessione diretta. «Per la formazione friulana la gara odierna è da ultima spiaggia – dice Pagan – e sarà condizionata da risultati provenienti da altri campi. Ma noi c’è un solo risultato, la vittoria. Non regaleremo nulla come nulla è stato regalato a noi durante il campionato». Per quanto riguarda la formazione Pagan si ritrova abbastanza in difficoltà viste le assenze contemporanee di ben tre giocatori della mediana, cioè Olivieri e Carlucci squalificati e Casagrande infortunato. In dubbio anche il giovane difensore Boscolo Nata. Spazio quindi ai vari Chiozzotto, Cigna e Pitteri. Questa la probabile formazione: Okroglic, Pitteri, Boscolo Berto, Tiozzo F., Chiozzotto, Mazzetto, Boscolo Gioachina, Moretto, Pelizzer (Cigna), Mastroianni, Santi (Isotti).

Ore 12.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Ultima di campionato per l’Union Pro che affronta in trasferta l’Arzignano Chiampo in una partita che vale solo per i vicentini già sicuri dei playoff ma che sperano di migliorare l’attuale quinto posto. Per la squadra trevigiana l’unico obiettivo invece è quello di migliorare gli attuali 52 punti e magari di far fare il decimo gol al capitano Lele Comin. L’allenatore Francesco Feltrin chiede un ultimo sforzo alla sua squadra per chiudere in bellezza la stagione: «Ho chiesto ai ragazzi di dare tutto quello che hanno ancora in corpo per ottenere il massimo anche da questa sfida. Per questo cercherò di schierare una squadra equilibrata non facendo troppi cambi rispetto all’undici abituale». Sul suo futuro il mister Feltrin si dice ottimista dopo l’incontro con il presidente Marco Gaiba: «Non abbiamo ancora definito nulla ma a mio avviso ci sono i margini per poter continuare insieme anche il prossimo anno. Speriamo di saperne di più la prossima settimana, nel frattempo sto valutando anche delle proposte che ho ricevuto da altre società ma ci tengo a specificare che, nel caso le condizioni lo permetteranno, la mia precedenza assoluta è sempre per l’Union Pro». Sul fronte formazione possibile l’esordio stagionale del difensore Alberto Bonotto dopo l’operazione ai legamenti crociati del ginocchio. Probabile formazione (4-3-1-2): Ziliotto; Niero, Zanette, Trevisiol, Furlan; Saitta, Busetto, Serena; Visinoni; Cattelan, Comin.

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Per dirla con quel gergo che piace tanto a Paolo Beggio, l´Arzignanochiampo ha ancora fame. Tanta. Perché da quelle parti nessuno ha la pancia piena. C´è in ballo un ipotetico terzo posto (se Sacilese e Belluno dovessero inciampare): vuoi mettere arrivare appena dietro alle due protagoniste? «C´erano due campionati nel girone C – scherza il tecnico -: uno tra Padova e Altovicentino, poi quello tra tutte le altre. E “vincere” quest´ultimo non sarebbe male». Ma c´è anche un´altra vittoria in ballo, quella della classifica cannonieri. Martin Trinchieri, finora, ha scaraventato in porta 21 palloni, Corbanese (sponda Belluno, e dove sennò) appena uno in più. «Dobbiamo farlo diventare il capocannoniere di questo girone – carica Beggio -, perché Martin è indubbiamente l´attaccante più forte che c´è». L´Union Pro, avversario di giornata oggi alle 15 al Dal Molin, è avvisato. «Se possiamo migliorare ulteriormente in questa stagione che è già la migliore nella storia della società, è certo che non molleremo». AGGIUSTAMENTI. La regular season si chiuderà qui, e Beggio deve fare i conti con squalifiche, piccoli acciacchi e aggiustamenti in vista dei playoff di domenica prossima. Con Urbani e Pregnolato fermati per un turno dal giudice, facile che il tecnico lascerà spazio a Marchesini e Carollo. Mentre in porta, complice una leggera botta rimediata da Dall´Amico, andrà Cristofoli. «Ma questo non è un premio – spiega Beggio -, quanto una vera necessità. La forza di questa squadra è che anche chi ha meno minutaggio ha comunque contribuito a questo risultato finale, a partire dagli allenamenti dove hanno sempre dato il massimo, crescendo e facendo crescere i compagni». In panchina ci saranno due ´98 interessanti. «Già da domani potranno dire la loro» – fa sapere il tecnico.

Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Ultimo impegno di campionato per il Montebelluna che, salvo da tempo, chiude il girone di ritorno affrontando in trasferta il Belluno. Dopo le polemiche, innescate qualche settimana fa dai padroni di casa sulla conquista del premio “Giovani di Valore” da parte dei biancocelesti, la formazione di Daniele Pasa giocherà con l’obiettivo di provare a raggiungere quota 49 punti. «Ce ne mancano tre, quindi dobbiamo vincere se vogliamo superare il bottino della passata stagione, però vogliamo provarci – osserva l’allenatore di San Gaetano – di fronte avremo un avversario tranquillo, ormai sicuro di partecipare ai playoff, perciò cercheremo di ben figurare. Poi ci teniamo a chiudere in maniera positiva, anche per cancellare la brutta scoppola rimediata con il Giorgione». La sconfitta nel derby ha lasciato pesanti straschichi, visto che Sadio, Bressan e Bonso sono stati squalificati. «Il primo ha preso addirittura tre turni di stop, forse due sarebbero stati sufficienti, comunque è l’ultima partita e non è il caso di ragionarci troppo, quel che è stato è stato». Ci sarà qualche altro assente? «Nell’ultima rifinitura Guzzo si è procurato un fastidio al ginocchio e quindi non l’ho convocato. Per il resto ci sono tanti ragazzi che hanno tirato la carretta per tutto l’anno, penso a Perosin, Giglio e lo stesso Nicoletti. Ho convocato il ’98 Sartori, ma credo comunque di schierare la migliore formazione possibile». Probabile formazione (3-4-1-2): Rigo, Fabbian, Severgnini, Frassetto; Cusinato, Nicoletti, Perosin, Garbuio; Giglio; Masiero, Frimpong.

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Conta, eccome se conta. I playoff sono in tasca, ma alla vigilia dell’ultima giornata di campionato, che chiamerà lui e i suoi compagni in campo al polisportivo contro il Montebelluna di Lele Pasa (fischio d’inizio alle 15), Ivan Merli Sala non molla nemmeno un centimetro e avverte: «È una partita importantissima, guai fare passi falsi e prenderla sotto gamba». Ma i playoff sono già sicuri. «Sì, ma noi vogliamo giocare quella partita in casa, non ad Arzignano. Vogliamo giocarla davanti al nostro pubblico, sarebbe il coronamento di questa grande stagione, quindi bisogna vincere e chiudere da quarti. L’anno scorso ci rimasi male quando all’ultima in casa, in cui ci giocavamo i playoff, lo stadio era mezzo vuoto; queste sono le partite che valgono mezza stagione, per le quali lotti tutto l’anno ed è bello che siano una festa». A dire il vero si potrebbe finire anche terzi. «In quel caso se ne gioca una in meno e sarebbe la ciliegina sulla torta, ma la Sacilese dovrebbe perdere o pareggiare con il Dro… Come dice il mister abbiamo portato già a casa due risultati straordinari: i playoff per il secondo anno consecutivo e il bonus per la classifica Giovani D valore. Più di così, qui, è impossibile. Già confermarsi non era facile, l’anno scorso eravamo la sorpresa, quest’anno a fronte di due corazzate stiamo chiudendo una stagione da otto in pagella. Se arriviamo terzi? 9 meno. In caso di vittoria con il Montebelluna arriviamo a quota 120 punti in due stagioni». E Merli Sala che voto si dà? «Nessuno, non spetta a me, ma mi sono dato tutto, completamente, per tutto l’anno, dal singolo allenamento alle partite la domenica. Se con il Montebelluna gioco fanno 33 e sono felice». Ultime partite in gialloblù? «Ne parleremo a fine stagione con il presidente. L’anno scorso fui il primo a firmare a fine campionato, appena si prospettò l’idea di restare. Quest’anno aspettiamo, ho parlato con il mister e parlerò con Gallio a giochi fermi». Il Montebelluna che squadra è? «Come noi ha fatto un campionato straordinario. Ha vinto la classifica giovani D valore e gioca sempre e solo con i giovani. Cose così vanno sottolineate e ricordate».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Va in scena oggi alle 15 l’ultima giornata di campionato e i riflettori sono puntati su San Paolo e Thermal che provano ad aggrapparsi alle residue speranze di agganciare l’ultima poltrona dei play out. Qualche possibilità in più ce l’ha il San Paolo impegnato nel derby con l’Abano a Monteortone. I sanpaolini sono terz’ultimi (33 punti), posto che garantisce gli spareggi salvezza a patto di non avere un distacco superiore alle sette lunghezze dalla sest’ultima che è il Ribelle, attualmente avanti di otto. Oltre che sul Ribelle, i gialloblù possono fare la corsa anche sul Bellaria, a quota 42, penalizzato di sette punti lunedì per la posizione irregolare del giocatore Camarà. Il San Paolo deve vincere e sperare che almeno una delle due dirette rivali non faccia altrettanto: il Ribelle affronta in trasferta lo Scandicci (salvo), il Bellaria è in casa con la Virtus Castelfranco (salva). «Dobbiamo vincere e sperare negli altri risultati – esordisce Vito Antonelli – Concentriamoci sulla nostra partita e poi credo nella sportività delle altre squadre». Il San Paolo è reduce dalla vittoria con il Bellaria. «Ci ha dato morale. Vogliamo finire la stagione con dignità, abbiamo dimostrato di essere persone serie e con tutte le difficoltà che abbiamo avuto siamo a una partita da un traguardo che sarebbe straordinario. Se dovessimo invece retrocedere, lo faremo a testa alta». L’Abano è già sicuro di giocare i play off domenica prossima sul campo dell’Este. «Non ci aspettiamo regali dalla formazione neroverde, tanto più che ha giocatori ottimi. E chi ha avuto meno spazio vorrà fare bella figura». Se nelle fila sanpaoline è in dubbio Benucci, nell’Abano saranno risparmiati in vista dei play off Antonioli, Zattarin, De Cesare e Franceschini che sono diffidati, mentre giocheranno solo un tempo Ballarin e Zanardo, a rischio squalifica. Anche Barichello potrebbe non essere tenuto fuori, e Bortolotto dovrebbe giocare solo un tempo. Ma Massimiliano De Mozzi è sicuro: «Andrà comunque in campo una squadra competitiva e proveremo a vincere». Ancora più ridotte le possibilità per il Thermal (31 punti): deve vincere sul campo della Correggese e sperare che San Paolo e Ribelle perdano. Se il San Paolo dovesse pareggiare, fermo restando la sconfitta del Ribelle, il Thermal aggancerebbe i sanpaolini a 34 punti e si andrebbe a vedere la differenza reti (gialloblù attualmente in vantaggio di due gol). «Ho piena fiducia nell’Abano e nello Scandicci – afferma Massimo Pedriali – ma prima di tutto dobbiamo guardare a noi stessi. Abbiamo un’opportunità da sfruttare, le nostre motivazioni sono superiori a quelle della Correggese e non vogliamo avere rimpianti». Lunga la lista degli indisponibili: Banzato, Cacurio, Montin, Cassese, Rotondi, Baldovin, Neagu, Antonello, mentre Sadocco è in dubbio. L’Este chiude il campionato a domicilio con il Piacenza, e Gianluca Zattarin non vuole sentire parlare della prossima sfida play off con l’Abano. «Non capita tutti i giorni di affrontare una squadra come il Piacenza, voglio finire nel migliore dei modi».

Ore 11.40 – (Giornale di Vicenza) È la partita dell´esordio in panchina di Diego Zanin, e che esordio! E dei bomber, assenti, presenti, mancati. Biancoscudati Padova-Altovicentino è amarcord allo stato solido. Mettetevela via, non sarà mai una sfida qualsiasi. Per loro, che rimediarono una scoppola di misura. E ovviamente per i ragazzi di Zanin, che videro aprirsi davanti le porte della C. Il resto, è storia calcistica di questo 2015. E non sarà una sfida qualsiasi neppure per gli attacchi. Mancherà il “mago”, Maurizio Peluso, squalificato e alle prese con il riacutizzarsi della pubalgia, che all´andata confezionò il “pero” della vittoria, come pure, sul fronte opposto, il grande ex Gustavo Ferretti, anche lui appiedato dalla giustizia sportiva e in lotta con qualche acciacco fisico. In compenso sarà in campo Emil Zubin, assente all´andata e colpo sfumato del presidente Rino Dalle Rive, suo grande estimatore dal testa a testa tra il Marano e i ramarri del Pordenone. E vedrete che cercherà la vendetta anche l´altro ex – doppio ex, per nascita e carriera – Marco Cunico, che di questo Padova è una sorta di profeta. In dubbio sia il patavino Amirante che Cozzolino, con Carmine Marrazzo, reduce dall´eurogol contro la Clodiense, pronto alla scommessa: «Finisce 0-1, con un mio gol». Ma sarà soprattutto la partita del ritorno al calcio e al sorriso di Diego Zanin. Aveva lasciato tutto per amore della sua famiglia, poi il ritorno alla tuta: «Devo solo ringraziare il presidente per la fiducia, con il Padova fu una bella sorpresa ma capii subito che questa squadra aveva delle lacune. Secondo in attesa dei playoff, l´Altovicentino gonfia il petto: «Saremo concentrati ancora di più – promette il portiere Florian Logofatu – ci teniamo tantissimo». Rientra Brancato, mentre Dalla Riva è in forse e Dal Dosso solo aggregato. Che sia arrivato il tempo del 4-4-2?

Ore 11.20 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 11.10 – (Gazzettino) QUI ALTOVICENTINO. Diego Zanin chiude proprio oggi un girone sulla panchina dell’Altovicentino, in attesa dei play off. «Faccio i complimenti al Padova, ha meritato di vincere. Avendo vinto qualche campionato in carriera, posso dire che avremmo dovuto fare qualcosa di straordinario per tenere il passo dei biancoscudati e non ci siamo riusciti. Si vedeva che c’era differenza: intanto per l’importanza di una piazza come Padova, e poi anche nella gestione delle situazioni da parte delle persone che lavorano all’interno della squadra». Proprio Zanin sa cosa vuole dire festeggiare una promozione all’ombra del Santo, dato che agli albori della sua carriera come attaccante ha conquistato la serie B nella stagione 1986-1987. «Se posso il Padova lo batto sul campo, ma tutti i ricordi belli e le emozioni che ho vissuto lì non può togliermeli nessuno. Padova mi ha aiutato a crescere come calciatore e ho potuto conoscere una piazza con una grande tradizione che non merita sicuramente la serie D».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Vogliamo che sia una festa in generale e se arriva anche il risultato, ben venga. Sarebbe straordinario migliorare ancora la classifica. Ma dobbiamo giocare soprattutto per la nostra gente e fare anche un regalo a tutte le mamme per la loro festa, compresa la mia che sarà allo stadio». Questo Padova deve dimostrare ancora qualcosa? «Il traguardo l’abbiamo già raggiunto, poi se vogliamo aggiungere un’altra eventuale vittoria, faremo di tutto per ottenerla». Sull’entusiasmo che si respira, come è giusto che sia, all’interno della squadra il tecnico aggiunge: «Lasciateci godere quest’ultimo periodo, poi si spegneranno le luci e arriverà un po’ di malinconia». Restando ai biancoscudati, nella rifinitura il tecnico ha nascosto il possibile undici di partenza. «È giusto tenere tutti in campana, mi prendo ancora un giorno per decidere». Ferretti sarà comunque costretto a guardare i compagni dato che è squalificato, mentre sono recuperati Petkovic e Amirante che si sono allenati regolarmente.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il Padova chiude oggi il campionato e sarà ancora festa grande all’insegna della promozione in Lega Pro proprio sotto gli occhi dei grandi rivali dell’Altovicentino. Gli attuali quindici punti di vantaggio in classifica sono la cartina di tornasole di una superiorità schiacciante dei biancoscudati, che Carmine Parlato sottolinea a modo suo nella chiacchierata con i cronisti dopo la rifinitura all’Euganeo: «Non c’è voglia di rivalsa per la sconfitta dell’andata, quella è stata la classifica partita nata e finita storta. Ma i miei ragazzi hanno dimostrato nell’arco del campionato di essere non superiori a loro, ma di più: strasuperiori». Pur con i giochi già fatti, resta comunque l’appeal di una partita sentita. «Non è assolutamente una gara normale, si affrontano le squadre che all’inizio del campionato erano accreditate dagli addetti ai lavori come le favorite alla Lega Pro. Fino a un certo punto l’Altovicentino ha dimostrato di potersela giocare con noi, poi li abbiamo staccati notevolmente facendo qualcosa di straordinario. Ci teniamo a fare bella figura, ma con la giusta serenità e con l’obiettivo già in tasca».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Una giornata da gustare fino alla fine, prima allo stadio, poi con la festa degli ultras nel parcheggio sud dell’Euganeo attiva già dalle 10. La società invita i tifosi a raggiungere l’Euganeo in anticipo, con capi biancoscudati e portando sciarpe e bandiere. Gli ultras hanno inoltre preparato per l’occasione una coreografia. All’ingresso delle due tribune in omaggio per le donne prodotti cosmetici dello sponsor Dermomed. Prevista una cornice di pubblico importante, con biglietti a prezzi popolari, se acquistati entro le 12.30 nei punti e nel sito Ticketone. Questi invece i prezzi praticati ai botteghini, aperti dalle 13.30: poltrone 20 euro; tribuna ovest 15; est 10. Poi tutti alla festa della Fattori, con stand gastronomici, concerti, vendita di gadget e con evento clou alle 19, quando saliranno sul palco i protagonisti dell’attuale promozione insieme ai giocatori che salirono in C1 nella stagione 2000-2001. Ci saranno l’allora tecnico Varrella, Antonioli, Bergamo, Ferronato, Gastaldello e Tasso. Poi i calciatori si mischieranno ai tifosi per la cena. Ad anticipare il clima di festa, in settimana la cena promozione del club di Conselve intitolato al compianto Piermario Morosini, con presenti, tra gli altri, nove giocatori, Parlato, Zancopè, Molon e il vicepresidente Edoardo Bonetto a cui poi si è aggiunto il presidente Bergamin. Il presidente del club Matteo Bagatella, dopo avere ripercorso le varie tappe della stagione, ha donato a ciascun rappresentante della squadra un dvd con registrati i particolari ringraziamenti fatti dai tifosi, un modo simpatico e originale per lasciare una traccia indelebile questa fantastica annata.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Pensa che il Padova abbia ancora qualcosa da dimostrare? «La risposta è scontata. Il nostro obiettivo l’abbiamo portato a casa, e prendere i tre punti anche oggi sarebbe solo un qualcosa in più. Non sarà questa partita a sancire quale sia la più forte delle due: noi cercheremo di imporre il nostro gioco e vincere, contro una signora squadra che fino ad un certo punto del campionato, non dimentichiamolo, ha corso affiancata a noi e in alcuni frangenti ci è pure stata davanti, ma non sarà il risultato odierno, comunque andrà, a cambiare il valore della stagione. Siamo stati più forti, sempre». Lei però insegue un record storico. «Raggiungere gli 87 punti sarebbe fantastico, quindi da parte nostra sarà partita vera, come lo sono state tutte quelle giocate sin qui». Nella rifinitura ha nascosto la formazione, come mai? «Non l’ho nascosta, diciamo che il sabato di solito tengo un po’ tutti in campana. L’idea di massima è quella di mandare in campo la formazione-tipo, ma mi riservo di valutare nelle ultime ore alcune possibili variazioni. Alternative di uomini,non di modulo». Ferretti è squalificato, almeno Amirante e Petkovic ci saranno? «Savio è recuperato, è disponibile e, anche se questa settimana si è allenato poco, non ha di certo perso la condizione: è chiaro che dopo il problemino al ginocchio prevale comunque il buon senso. Petkovic invece è recuperato al 100%: come spesso accade, tra il venerdì e il sabato tutti gli acciacchi magicamente spariscono…».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’ultima passerella, l’ultimo grande applauso del popolo dell’Euganeo, arriva nel giorno della partita più attesa. Ma Biancoscudati Padova-Altovicentino, che avrebbe dovuto essere la gara decisiva della stagione, sarà invece la festa totale dell’orgoglio biancoscudato. La Serie D per il Padova finisce oggi, e, anche se c’è ancora uno scudetto da conquistare, l’augurio più spassionato che si possa fare, alla società nata meno di un anno fa dopo il fallimento sportivo del vecchio Acp 1910, è che con questa sfida si chiuda per sempre la pagina del dilettantismo. Con 15 punti di vantaggio sulla principale antagonista, Cunico & C. attendono il meritato applauso dell’Euganeo. E da un certo punto di vista è quasi un peccato che sia tutto già finito. «È vero, per questo vorrei godermi al massimo quest’ultimo periodo», confessa con il groppo in gola mister Carmine Parlato. «Manca una partita, poi la poule scudetto, ma prima o poi arriverà per forza il momento della malinconia, quando si spegneranno le luci su di noi: facciamo in modo che tutto lo stadio diventi una bolgia al nostro fianco per l’ultima volta, noi ci impegneremo per regalare il massimo impegno, come sempre». Una gara che non vale ormai nulla. Conta solo la vostra voglia di rivincita… «Mi metto nella testa dei giocatori: è una partita importante per vari motivi, ma non certo per la sconfitta dell’andata. Il Padova ha dimostrato di essere enormemente superiore all’Altovicentino per tutta la stagione, quindi la nostra rivalsa non conta: oggi giochiamo per la nostra gente, per la nostra città. E anche per tutte le mamme, nel giorno della loro festa: allo stadio ci sarà anche la mia, quindi cercherò di farle un regalo in più».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In soffitta il “3-5-2”: al cospetto del Padova l’Altovicentino cambia modulo, coprendosi con un più quadrato “4-4-2”. Assenti eccellenti il capitano Dal Dosso (fuori da gennaio per una frattura all’alluce) e lo squalificato Peluso, match-winner all’andata. Diversi i dubbi per il tecnico, l’ex biancoscudato Diego Zanin (nella foto): Cozzolino s’è allenato poco in settimana e potrebbe essere rilevato in attacco da Marrazzo, Ricci rientra dalla squalifica per il posto di terzino sinistro ma è in ballottaggio con Dalla Riva, così come Burato e Brancato per la fascia di sinistra a centrocampo. In porta dovrebbe andare Logofatu, e non il giovane Di Filippo, grande protagonista a Valdagno il 4 gennaio.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Che la grande festa abbia inizio. L’ultima giornata di campionato, sebbene inutile ai fini di un torneo vinto già da tre settimane, potrebbe regalare anche il record stagionale di presenze nell’impianto di zona Due Palazzi. Vuoi per la passerella finale di una squadra che è entrata definitivamente nel cuore dei tifosi, vuoi per l’arrivo dell’Altovicentino, unico vero rivale di quest’anno, oggi potrebbe essere raggiunta anche la quota di 6mila spettatori, sfiorata ad ottobre contro il Belluno. A ieri sera erano stati venduti circa un migliaio di biglietti in prevendita, ma si prevede che il grosso afflusso al botteghino si concretizzi oggi, quando le biglietterie dello stadio apriranno dalle 13.30, mentre fino a mezzogiorno i biglietti potranno essere acquistati anche on line al sito di TicketOne. La festa. Nel frattempo sarà già partita la festa dei tifosi biancoscudati. Festa iniziata peraltro ieri sera con l’apertura degli stand della Tribuna Fattori nel parcheggio sud dell’Euganeo. Ma il clou, ovviamente, si avrà oggi. Dalle 10 saranno in funzione gli stand per bere e mangiare, con la parte più “calda” del tifo biancoscudato che si ritroverà nel parcheggio prima di entrare allo stadio. Subito dopo la partita, dalle 17 inizierà il concerto dei Supernova, cover band degli Oasis. Alle 19 saliranno sul palco, per salutare i tifosi, i giocatori protagonisti della promozione dalla serie C/2 alla C/1 del 2001. I vari Gastaldello, Bergamo, Tasso, Ferronato, Antonioli, con Dan Thomassen a fare da collante tra quella squadra e quella di oggi. Dopo le vecchie glorie, infatti, ci sarà la passerella per i Biancoscudati, che hanno trionfato in questo campionato e che dopo essere saliti sul palco si fermeranno a mangiare e bere con i tifosi. A presentare la serata Lady Helen, voce di Radio Bella e Monella. Allo stadio. Non ci sarà, invece, la passerella sul campo. La società, per permettere alla squadra di concentrarsi al meglio per la partita, ha deciso di non far sfilare uno ad uno i giocatori prima del riscaldamento, in mezzo al terreno di gioco. Sarà un pre-partita come tutti gli altri, fatto salvo per la gara dimostrativa, organizzata dalle 13.40, dall’Associazione Onlus Veneto for disable, che si occupa di calcio per atleti celebrolesi e amputati. All’ingresso delle squadre in campo la Tribuna Fattori ha organizzato una coreografia speciale, mentre durante l’intervallo saranno protagonisti i ragazzi del settore giovanile biancoscudato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Senza nulla togliere a tante altre ottime formazioni, sono state forse le due squadre più belle e vincenti della stagione calcistica padovana. Stiamo parlando di Biancoscudati Padova e Pallalpiede, che questo pomeriggio si troveranno faccia a faccia per la prima volta, in occasione dell’ultima gara casalinga in serie D contro l’Altovicentino. La Polisportiva Pallalpiede è la formazione composta solo da detenuti del carcere Due Palazzi e quest’anno ha partecipato per la prima volta al campionato di Terza Categoria, classificandosi al secondo posto e vincendo la Coppa Disciplina nella propria categoria. Oggi una delegazione sarà allo stadio, e per omaggiare il trionfo del Padova regalerà una maglia della squadra, autografata da tutti i giocatori-detenuti, al club biancoscudato. In tribuna ci saranno tre giocatori in permesso-premio,  il presidente Paolo Mario Piva, l’allenatore Valter Bedin e i dirigenti Lara Mottarlini e Andrea Zangirolami. «Noi e il Padova siamo forse ai due estremi del movimento calcistico della provincia», spiega Zangirolami, «ma a volte, come si dice, i due poli si attraggono. La società di Bergamin e Bonetto ha dimostrato grande sensibilità e attenzione al sociale, e mi auguro che in futuro possano esserci altre iniziative  di sensibilizzazione sulle possibilità di rieducazione offerte dallo sport e dal suo importante impatto dal punto di vista sociale».

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Si affrontano le due squadre che si sono giocate la promozione — tuona Parlato — ma i miei ragazzi si sono dimostrati nettamente superiori. E questo nonostante la sconfitta dell’andata, dove, se avessimo giocato per tre giorni non avremmo segnato. I miei ragazzi, però, hanno dimostrato in 32 partite di essere strasuperiori a loro, facendo qualcosa di straordinario. Domani (oggi per chi legge, ndr ) è la festa di tutti i tifosi e delle mamme, quindi vogliamo dare loro una bella soddisfazione. Giochiamo contro una signora squadra ma faremo di tutto per portare a casa i tre punti, anche se non è in una partita che si misura il valore di una squadra bensì in un campionato». Parlato tiene tutti sulla corda, compresi Amirante e Petkovic che hanno recuperato. Quella di oggi, però, sarà una festa vera dentro e fuori dal campo. La Tribuna Fattori ha organizzato un ampio pre e post partita, a cui interverranno sia la squadra della promozione in serie C1 del 2000-2001, sia la squadra di oggi che ha vinto il campionato di serie D restituendo alla città il calcio professionistico dopo un anno d’inferno nei dilettanti. All’esterno dello stadio ci saranno stand gastronomici, birra per tutti, musica e dj set. Insomma, tutto quello che ci vuole per chiudere alla grande una stagione sportiva che ha regalato solo gioie alla tifoseria e alla piazza, dopo un’annata assolutamente da dimenticare in fretta. Poi ci sarà la poule scudetto, con un tricolore da cucirsi sul petto, che il Padova vuole assolutamente centrare per una «doppietta» da consegnare agli annali del calcio dilettanti. Perché sarà anche lo scudetto della serie D ma è pur sempre un scudetto. Non capita tutti i giorni avere la possibilità di vincerne uno.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Partita inutile? Forse per la classifica, non certo per Carmine Parlato e neppure per i tifosi, che vogliono a tutti i costi una chiusura di sipario in grande stile nonostante la promozione in Lega Pro sia già, di fatto, realtà. L’AltoVicentino non è un avversario qualunque, ma è stata la rivale che più di ogni altra ha conteso al Padova il primo posto, salvo poi cedere di schianto nel finale di stagione dopo essere stata a lungo in scia ai biancoscudati. Una rivale agguerrita e da rispettare, così come qualsiasi altro avversario. ma forse anche un pizzico in più, considerato che, fino a quando hanno retto il passo, i vicentini hanno contribuito non poco a rendere vivace e interessante la stagione. E così, con 84 punti in classifica già in cassaforte, la tifoseria ne vuole altri tre per chiudere a 87 e coronare nel migliore dei modi una stagione irripetibile sotto ogni punto di vista. «È senza dubbio una partita di cartello — ammette l’allenatore biancoscudato — la affrontiamo con l’obiettivo già in tasca e sarebbe fantastico concludere con una vittoria migliorando ulteriormente i nostri numeri. Sarà una partita vera, come tutte le ultime che abbiamo disputato sempre con la massima professionalità e con la voglia di fare risultato». E qui arriva il sussulto d’orgoglio, oltre che la voglia di mettere i puntini sulle «i» rispetto al verdetto di fine stagione.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaquattresima ed ultima giornata, domenica 10 maggio ore 15.00): ArziChiampo-Union Pro, Belluno-Montebelluna, Clodiense-Kras Repen, Dro-Sacilese, Fontanafredda-Mori S. Stefano, Giorgione-Union Ripa La Fenadora, Mezzocorona-Tamai, Legnago-Triestina, Padova-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 84, AltoVicentino 69, Belluno e Sacilese 59, ArziChiampo 56, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda 41, Tamai e Giorgione 38, Dro 35, Triestina 31, Kras Repen 30, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentatreesima giornata: AltoVicentino-Clodiense 3-0, Kras Repen-Dro 2-2, Montebelluna-Giorgione 1-5, Mori S. Stefano-Mezzocorona 4-0, Sacilese-Legnago 3-2, Tamai-ArziChiampo 1-2, Triestina-Fontanafredda 0-1, Union Pro-Belluno 0-1, Union Ripa La Fenadora-Padova 1-2.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 9 maggio: rifinitura all’Euganeo per i Biancoscdati, tornano in gruppo Petkovic e Amirante.




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