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Ore 21.40 – (Il Piccolo) La Triestina è al lavoro a Marina di Ravenna per preparare la decisiva sfida di domani a Legnago (inizio ore 15, arbitra Madonia di Palermo). Ieri primo allenamento nel ritiro romagnolo, nelle strutture del Lido Adriano: il portiere Di Piero è rimasto ancora fermo in via precauzionale, mentre Arvia e Manzo non hanno forzato i carichi di lavoro pur partecipando all’intera seduta. Ma se in Romagna la squadra alabardata sta cercando serenità e concentrazione, guardando la classifica l’Unione non se la passa certo bene, anzi è sull’orlo del baratro. A causa degli appena 5 punti raccolti nelle ultime sei partite, la situazione è disperata perché agli alabardati quasi certamente servirà una vittoria a Legnago per riuscire ad acciuffare almeno i play-out. Non è un caso che l’unica altra squadra del lotto delle pericolanti ad avere avuto un rendimento così deficitario nell’ultimo mese e mezzo sia stato il Kras (anche per i carsolini 5 punti in sei partite), che infatti è messo ancora peggio dell’Unione visto che alla squadra di Monrupino potrebbe non bastare nemmeno un successo. La speranza della Triestina è di trovare almeno un Legnago già in vacanza, visto che i veneti sono in pratica già salvi da tre turni. Un auspicio suffragato anche dai numeri: è vero che il Legnago nell’ultimo periodo ha fatto il doppio dei punti della Triestina, ma è anche vero che dopo aver infilato un’incredibile sequenza di quattro vittorie consecutive (Mezzocorona, Giorgione, Belluno e Clodiense) e aver messo in cassaforte la salvezza, la compagine veronese ha colto solamente un punto nelle ultime tre partite: ma attenzione, sembra una frenata più di classifica che di concentrazione, perché in fondo il Legnago ha ceduto 1-2 in casa con la corazzata Padova, ha pareggiato a Dro 0-0 e domenica scorsa ha combattuto sul campo della Sacilese perdendo per 3-2. Insomma, almeno in apparenza, non sembra certo una squadra che ha tirato i remi in barca. Anche se difficilmente scenderà in campo col coltello fra i denti. Ma anche se passasse l’ostacolo Legnago con conseguente diritto di affrontare il Dro, la Triestina che avversaria troverebbe nei play-out? Una compagine ostica e anche discretamente in forma, visto che i trentini hanno ottenuto 9 punti negli ultimi cinque turni e sono imbattuti da fine marzo. Che non è una buona notizia, considerato che l’unico risultato utile per gli alabardati nell’eventuale spareggio sarebbe la vittoria. In questo periodo il Dro ha battuto Giorgione e Clodiense, pareggiando invece con Triestina, Legnago e Kras. La Triestina quindi, se ancora non lo si era capito, dovrà sudare ben più delle proverbiali sette camice per riuscire ad agguantare la salvezza.
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ultima giornata della stagione regolare domani alle 15 in Lega D. Non conterà nulla per il Fontanafredda (41) che, già salvo, festeggerà la permanenza in categoria con il Mori Santo Stefano (21), matematicamente retrocesso. Conterà per la Sacilese (59), qualificata per i playoff, che però vuole conservare il terzo posto dall’assalto del Belluno (58, domani impegnato in casa con il Montebelluna). I liventini saranno ospiti del Dro (35). Conterà molto invece per il Tamai: ha 38 punti come il Giorgione, con il quale è in lotta per evitare i playout. I ragazzi di De Agostini (squalificato) giocheranno in casa del Mezzocorona (12), altra trentina che ha già perso la D da tempo. MISSIONE DA COMPIERE – «Pure noi, come il Pordenone – esordisce Stefano De Agostini -, avremo la nostra finale e una missione da compiere: conservare la categoria». Un compito sulla carta più facile, vista la rassegnazione del Mezzocorona. «Sì – ammette il tecnico -. Ormai giocano con tanti giovani e anche la società, mi dicono, vive un momento difficile. Non è però da escludere un colpo di coda. Dovremo stare parecchio attenti. Conosco i trentini, è gente orgogliosa». Stefano dovrà accomodarsi in tribuna. Facile che ritrovi vecchi amici: lì ha allenato nella stagione 2011-12. «Altri tempi – sorride – e altre ambizioni del team gialloverde». In questo campionato le assenze di De Agostini sono costate punti. «Non c’è questo pericolo a Mezzocorona – risponde -. La tribuna è a ridosso del campo e la mia voce si sentirà benissimo, anche perché non è previsto un grande afflusso di pubblico». DUELLO A DISTANZA – Una vittoria a Mezzocorona metterebbe al sicuro le Furie rosse, indipendentemente dal risultato del Giorgione che ospiterà l’Union Ripa. Il Tamai infatti è in vantaggio (1-0 e 0-0) negli scontri diretti con i castellani. Nella gara d’andata, Sellan e Zambon firmarono il 2-0. Domani De Agostini avrà tutti a disposizione. Il difensore Faloppa è corteggiato dal Belluno dell’ex compagno di reparto Vecchiato.
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Dieci giorni per definire il futuro. Rivoluzione o no che sia. «E se mi vogliono nominare un’altra volta alla presidenza, non dirò di no». Nicola Giusti (ieri erroneamente abbiamo pubblicato il nome Max: ce ne scusiamo con il diretto interessato e con i lettori) sta già lavorando all’Union Ripa prossima ventura. Vedremo molte facce nuove, «però attenti che la montagna potrebbe partorire il topolino», avverte il presidente uscente. Quasi a lasciare intendere che non è detto si vada incontro a una rivoluzione. La prima tappa sarà l’assemblea dei soci, in calendario lunedì 18 maggio, per eleggere il nuovo direttivo. «Io resterò nella compagine sociale – spiega Giusti – e comunque nel giro di pochi giorni il direttivo nominerà il presidente». Quanto a un’eventuale ricandidatura, Nicola preferisce aggirare la questione. E a precisa domanda ribadisce: «Non dirò di no a un’eventuale nomina». A cambiare, però, potrebbero essere i principi ispiratori del club, perché adesso, a poche ore dal termine di una stagione molto travagliata – ricordiamo tre eventi straordinari: la sconfitta 7-5 nei quarti di Coppa con la Correggese; l’esonero e il reintegro, nel giro di 48 ore, di Max Parteli; il silenzioso «esilio» di Sandro Andreolla – Giusti ammette che «la gestione è stata un po’ alla buona». In fondo, è l’altra faccia di una medaglia che era stata il punto di forza del club neroverde, protagonista di un’impetuosa scalata dalle categorie dilettantistiche minori fino alla serie D: un ambiente famigliare, molto orgoglioso, altrettanto ambizioso, abile a reperire risorse in grado di allestire rose competitive. «Alla fine però le decisioni le prendevo io, occupandomi di ogni cosa a 360 gradi», riconosce Giusti, senza dimenticare il ruolo del direttore generale, Dal Soler, ma non citando il direttore sportivo, Faoro. «Dobbiamo seguire lo statuto, mettere i puntini sulle “i”. Se ne occuperà il direttivo, affidando le deleghe». Una vera e propria riorganizzazione dalla quale potrebbe uscire una Union Ripa forte. Diversa, ma forte. E i contatti con il direttore sportivo Bizzotto? «È vero, ci siamo visti, ma io ho parlato con 5-6 persone», dice Giusti. Che lancia un messaggio ai giocatori: «Se hanno qualche dubbio, vengano a parlare con me. Non sto prendendo impegni con nessuno, non ho titolo per farlo». Ma tra 10 giorni potrebbe avercelo di nuovo.
Ore 20.20 – (Corriere delle Alpi) Ultimo atto della stagione per il Ripa Fenadora, ormai matematicamente salvo, domani in trasferta contro il Giorgione che invece deve conquistare i punti per evitare i play-out. «Stimoli però ce ne sono sempre», sottolinea il vice allenatore Mauro Fin, «si tratta di una partita di serie D che è una vetrina importante per i giocatori e comunque è sempre importante per la società, perché portiamo addosso i colori dell’Union e bisogna fare bene». MOTIVAZIONI. «Probabilmente non sono le stesse del derby col Belluno e dalla partita contro il Padova, ma la maturità di un gruppo si vede quando riesce a trovare gli stimoli anche in gare come questa», evidenzia il vice allenatore neroverde, «il Giorgione si giocherà il tutto per tutto per restare fuori dai play-out (al momento ha gli stessi punti del Tamai nel testa a testa, ndr). Troveremo una squadra che ha l’obiettivo salvezza e quindi sarà dura». IL GIORGIONE. «Ci aspettiamo un avversario che non vorrà concedere niente», osserva Mauro Fin. In casa neroverde, i dubbi sono due: il centrocampista Mastellotto e l’attaccante Solagna, entrambi difficilmente ci saranno. «In ogni caso abbiamo una rosa fatta di uomini che possono giocare ogni partita. Chiunque scenderà in campo darà il massimo», rimarca il vice allenatore dell’Union, «da quando abbiamo raggiunto la salvezza c’è maggiore serenità e si vede anche nelle prestazioni della squadra, che gioca con più scioltezza; e questa ce la porteremo anche col Giorgione. È l’ultima partita del campionato e, con tutto quello che è successo nel ritorno, se vinciamo facciamo 4 punti in meno dell’anno scorso. Confermarsi il secondo anno è molto più difficile rispetto al primo; e qui potrebbe stare lo scarto rispetto alla passata stagione».
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il Montebelluna domani, Faloppa subito dopo. Se un occhio del Belluno (quello di mister Vecchiato) guarda all’ultima sfida della regular season in programma domani pomeriggio contro il Montebelluna (unici assenti Masoch e Pellicanò, squalificati), l’altro occhio (quello del ds Fardin) guarda al Belluno che verrà per la prossima stagione. Che facilmente dovrà fare a meno di Ivan Merli Sala. Nulla è scritto, il giocatore non ha dato risposte e ufficialmente se ne parlerà a playoff finiti, ma che Ivan possa accasarsi altrove anche per motivi familiari è cosa nota. L’idea che stuzzica mister Vecchiato sembrerebbe essere chiamare alla sua corte un vecchio compagno di battaglie, Alberto Faloppa, classe 1980, oggi compagno di reparto di Simone Brustolon al Tamai. L’alternativa? De March non convince a pieno il tecnico gialloblù, che invece riabbraccerebbe molto volentieri Nicola Calcagnotto. L’ex gialloblù, quest’anno al Real Vicenza, ha giocato pochissimo in Lega Pro e a Belluno tornerebbe molto volentieri. Il problema però sono i due anni di contratto che lo legano ai vicentini.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Vincere e sperare nel terzo posto. Il Belluno ospita il Montebelluna e vuole un successo per provare a tornare sul terzo gradino del podio, posizione che gli farebbe saltare il primo turno playoff. Se così non fosse, Corbanese e compagni dovranno vedersela prima con l’Arzignanochiampo. Da quarto in classifica il Belluno giocherebbe in piazzale della Resistenza, da quinto si giocherebbe tutto in trasferta. Per l’allenatore Roberto Vecchiato ci sono buone notizie per quanto riguarda gli infortunati. «Bertagno e Radrezza hanno recuperato completamente dai rispettivi infortuni e saranno a disposizione», spiega, «anche se abbiamo già conquistato i playoff vogliamo assolutamente ottenere questa vittoria. Se la Sacilese dovesse infatti perdere punti contro il Dro potremmo chiudere al terzo posto. La settimana è trascorsa serenamente e in gruppo c’era sicuramente tanta soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo. La nostra stagione però non è ancora finita; anzi, ci stiamo preparando al massimo per disputare i playoff al 100% della condizione. Nel frattempo pensiamo a vincere col Montebelluna per festeggiare tutti insieme una grande stagione gialloblù». A fine partita ci sarà un “pasta party” per tutti organizzato dalla società. Belluno in vantaggio negli scontri diretti. La partita del girone di andata, giocata il 4 gennaio in casa del Montebelluna, finì 1-0 per i gialloblù e il gol vittoria lo mise a segno Ruben D’Incà che domani non potrà esserci per l’infortunio al ginocchio che lo ha costretto a terminare in anticipo la stagione. Chi gioca? Vecchiato è costretto a lasciare in tribuna Paolo Pellicanò e Yari Masoch, entrambi fermati dal giudice sportivo. La buona notizia però è che entrambi saranno arruolabili per la prima sfida playoff. Tra i pali c’è Damiano Schincariol mentre per la difesa i centrali sono senza dubbio Ivan Merli Sala e Sebastiano Sommacal; sulle corsie dovrebbero esserci Stefano Mosca a sinistra e Danny Paganin a destra. A centrocampo Simone Bertagno va in cabina di regia supportato da Mike Miniati e probabilmente da Giovanni Pescosta. In attacco Francesco Posocco è il quarto fuoriquota che compone il tridente insieme a Simone Corbanese e Marco Duravia. L’alternativa potrebbe essere arretrare il centrocampista di Montebelluna in mediana e far partire Andrea Radrezza dal primo minuto a discapito di Mike Miniati. Nelle fila del Montebelluna mancheranno l’ex Sadio Samba (appiedato per tre giornate dopo la sfida interna persa col Giorgione), Bressan e Bonso.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Da una parte (quella neroverde) domina la soddisfazione per un sogno sempre vivo, dall’altra (arancioneroverde) l’unico tormento è il silenzio Korablin e non un passato che potrebbe tornare in qualche modo d’attualità. Di sicuro l’acquisto all’asta del marchio della Ssc Venezia fallita nel 2009, da parte dei nostalgici neroverdi e a discapito dell’Fbc Unione Venezia, ha riacceso tra i tifosi le discussioni di sempre su colori e identità mai sopite dalla fusione del 1987. «È stata ottenuta una grande vittoria – esulta Gianluca Fido dell’associazione Cuore Neroverde – perché il logo Ssc Venezia incorpora anche il vecchio Ac Venezia 1907 che chiaramente speriamo di poter utilizzare al più presto, dal Laguna Venezia di Promozione o da chiunque ne voglia riconoscere il valore storico. Il nome sarà il primo passo, poi ci sarebbero la possibilità di giocare al Penzo e la restituzione della Coppa Italia del 1941 a una società che porti i colori di allora. Questa è la strada che abbiamo imboccato, l’Unione Venezia continui pure per la sua». «La vicenda sta generando un’esagerata preoccupazione – il parere di Franco Vianello dell’associazione VeneziaUnited – solo perché qualcuno si è appropriato dell’inutile e poco significativo marchio Ssc Venezia, appartenuto alla fallimentare gestione dei fratelli Poletti. La situazione dell’Unione Venezia non è rosea, Korablin ci pare ormai è al capolinea e urge individuare una soluzione prima che ci si trovi davanti all’irreparabile. Questa è la vera preoccupazione, non affannarsi per le sorti di un marchio privo di qualsiasi appeal». Sulla sponda neroverde fiducioso Giorgio Scarpa. «Spero si stia per chiudere una diatriba vecchia di 30 anni. Le due realtà proseguano pure per il loro percorso parallelo, credo debbano essere contenti anche i tifosi fedeli al VeneziaMestre. Forse per l’Fbc Unione Venezia saremo una spina nel fianco, perché si cercherà di far diventare Ssc Venezia un passepartout per poterci chiamare Ac Venezia 1907. La Coppa Italia? Dovrebbero custodirla in Comune a testimoniare una grande pagina per una città in cui oggi possono convivere più squadre, tutte a loro modo legittime». «Noi non siamo preoccupati – assicura Andrea Vianello della Curva Sud VeneziaMestre – quel marchio è una scatola vuota, ma soprattutto la nostra storia è nata nel 1987 e tutte le emozioni sono arancioneroverdi. Non ci servono altri malumori, già basta e avanza Korablin che continua a disinteressarsi della sua società invece di programmare cercando coinvolgimento e aggregazione». Sull’argomento interviene anche Flavio Rossetto, presidente del Laguna Venezia neo retrocesso in Promozione. «Noi il prossimo anno cambieremo denominazione, resta da capire come ci chiameremo».
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Una profonda e incrollabile passione per i colori neroverdi. Ecco cosa ha spinto Gianalberto Scarpa Basteri, 38enne avvocato veneziano, ad aprire il proprio portafoglio investendo una cifra superiore ai 30 mila euro pur di assicurarsi il marchio Ssc Venezia. «Un acquisto fortemente voluto perché in quel nome è confluito nel 2009 quello storico dell’Ac Venezia 1907. Non voglio prendermi tutti i meriti perché senza l’associazione Cuore Neroverde – di cui Scarpa Basteri è vicepresidente -, che da anni lavora in questa direzione, non saremmo potuti arrivare a questo punto». Una questione di cuore con radici robuste e ancora vive. «Sono nato a Ferrara solo perché è la città di mia mamma, ma in famiglia siamo veneziani doc – si racconta -. Mio nonno da bambino mi raccontava le gesta del «Grande Venezia», non potevo non appassionarmi, il fascino delle maglie neroverdi prescindeva dalla categoria. Non nascondo però di aver seguito la squadra anche nel post fusione, ci sono state annate di entusiasmo e trasporto in curva». Qualcosa però si è rotto sei anni fa. «Dopo il fallimento della Ssc Venezia la nuova società è stata ribattezzata Unione Venezia e questa scelta, pur legittima e con una sua logica, per me e altri ha segnato un punto di svolta. Con Cuore Neroverde cerchiamo di fare qualcosa di buono per la nostra città, tenendo vivi i ricordi e i colori per continuare a testimoniare cosa è stato il Venezia. Ad esempio mia moglie Ludovica, romana, oggi è più sfegatata di me». Gianalberto Scarpa Basteri, che dal mese di gennaio è console onorario del Bangladesh per il Veneto («Un rinoscimento per aver assistito alcuni cittadini nelle loro cause di lavoro, ma anche un modo per far capire a quella comunità che a Venezia non sono in un posto qualsiasi» spiega) assicura che non ci sarà antagonismo con l’Unione Venezia. «Abbiamo il massimo rispetto per i sacrifici che sta facendo il club e per i tifosi che da anni la seguono. Semplicemente siamo due realtà diverse: va da sè che non abbiamo preso il marchio Ssc Venezia per lasciarlo nel cassetto e valuteremo tutte le possibilità di tornare ad utilizzare lo storico Ac Venezia 1907».
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Allarme difesa nel Venezia che domani ad Alessandria (ore 15) chiuderà il suo campionato di Lega Pro. Mister Serena non potrà contare sullo squalificato Legati e sull’infortunato Peccarisi, mentre Cernuto è in forte dubbio per un problema alla spalla. Di sicuro al centro slitterà Capogrosso al cui fianco potrebbe toccare ad Espinal (se Cernuto non ce la facesse) con Dell’Andrea e Sales (recuperato) sulle fasce. Ieri dopo due settimane Bellazzini si è allenato in un gruppo che comprende i Berretti Marton, Callegaro, Chin e Manetti: ko invece lo sfortunato Scanferlato che nell’amichevole di Vittorio Veneto si è rotto il ginocchio sinistro (crociato anteriore, collaterale e menisco). Proprio il test in terra trevigiana ha contrariato l’allenatore lagunare: «Qualcuno potrebbe rimanere a casa perché non è adeguatamente motivato e andare in giro a brutte figure non mi piace – il disappunto di Serena -. L’Alessandria è costretta a vincere per essere sicura di fare i playoff, il Venezia ha il dovere di provare a renderle la vita più dura possibile. Io lo sport l’ho sempre inteso così, chi non lo fa oggi solo perché siamo già salvi potrebbe avere questo atteggiamento anche in futuro, e ciò non va bene».
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia saluta domani la stagione con la trasferta ad Alessandria. Una sfida che per gli arancioneroverdi ha ben poco significato, tranne una residua speranza di centrare l’accesso alla Tim Cup. Per la squadra piemontese, invece, i tre punti sono fondamentali per la corsa ai playoff. Uno gap di motivazioni che non sarà facile riequilibrare. «Ma noi dobbiamo andare in campo con il nostro spirito di sempre», avverte Stefano Fortunato. Il portiere arancioneroverde confida nella carica agonistica dei compagni: «Non intendiamo permettere a nessuno di fare festa a spese nostre, anche se le motivazioni possono essere più forti. Faremo di tutto per giocare al meglio delle nostre possibilità». Ancora una volta la squadra di Serena sarà in emergenza e a pagare dazio sarà soprattutto il reparto arretrato, dove mancherà capitan Legati per la squalifica così come è sicuro il forfait di Peccarisi, infortunato. In dubbio ci sono poi Sales, appena riaggregato alla squadra dopo il problema alla caviglia, e Cernuto che lamenta un problema alla spalla tanto che ieri, durante la partitella, si è fermato per il riacutizzarsi del dolore. Se la difesa dovesse presentare dei «buchi», Serena potrebbe chiedere a Espinal di sacrificarsi in difesa. «Purtroppo nell’arco della stagione siamo stati penalizzati dalla rosa corta a causa dei tanti infortuni. Non è facile — osserva Fortunato — affrontare un campionato in queste condizioni. A gennaio c’è stata una rivoluzione dettata anche dalle scelte societarie di ridurre i costi e tutto questo è andato ad incidere sull’andamento complessivo della stagione, che comunque io valuto positivamente». Alla vigilia dell’ultima giornata il bilancio è d’obbligo e per Fortunato ha comunque il segno più, sia sul piano collettivo che individuale. «Credo che non avremmo potuto fare meglio di così. La squadra è sempre stata competitiva, non siamo mai stati inferiori a nessuno. Qualche volta i risultati non ci hanno premiato, ma credo che sarebbe stato difficile fare di più. Per quanto mi riguarda sono contento: sono partito come secondo portiere e sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio». Come la stagione scorsa, quando Fortunato chiuse la stagione da titolare «soffiando» il posto a Vigorito, questa volta il portiere era destinato a fare il vice di Zima, invece tra l’infortunio al dito del ceco e poi la sua partenza a gennaio, è stato promosso sul campo. Il futuro di Fortunato in arancioneroverde non è però scontato. Dipenderà se la società saprà dare garanzie in tempi brevi. «La mia prima scelta è il Venezia. Ma ci è stato detto che ci sono difficoltà. Vediamo come si sviluppano le cose. E’ chiaro che valuterò eventuali proposte, anche se rimango a disposizione del Venezia».
Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) Si ferma a Vittorio Veneto la stagione di Giulio Scanferlato, uscito per infortunio nel secondo tempo dell’amichevole di giovedì: il diciannovenne centrocampista della formazione Berretti si è sottoposto ieri pomeriggio a risonanza magnetica che ha evidenziato la lesione del legamento crociato anteriore, la lesione di secondo grado del legamento collaterale e la lesione anche del menisco esterno del ginocchio sinistro. Scanferlato si dovrà sottoporre a intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato e meniscectomia laterale. Tanti dubbi per Michele Serena alla vigilia della partenza per Alessandria sia per le defezioni sia per un calo di concentrazione. «Non mi è piaciuto l’atteggiamento di qualche giocatore nell’amichevole di Vittorio Veneto, andiamo ad Alessandria per giocare una partita vera contro una squadra che vuole la vittoria per passare ai playoff. Quindi verrà via solo chi mi garantirà il massimo». Problemi in difesa anche se Serena ha recuperato Sales, con Peccarisi out e Legati squalificato il tecnico arancioneroverde si augura che la spalla sinistra di Cernuto, uscito pochi minuti prima della fine della partitella, tenga, ma è possibile la convocazione di Manetti, altro ragazzo della squadra Berretti. Si è rivisto in campo Tommaso Bellazzini («È il primo giorno che fa un allenamento completo dopo la partita di Sassari»), che potrebbe accomodarsi inizialmente in panchina, Espinal e Greco non hanno disputato la partitella per motivi precauzionali mentre da centrocampo in su giocherà chi garantirà maggior affidabilità tenendo conto che Serena potrebbe portare anche ad Alessandria i giovani Chin, Callegaro e Marton.
Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 79, Frosinone 68, Bologna e Vicenza 64, Spezia 61, Perugia 60, Avellino, Livorno e Pescara 58, Bari 51, Lanciano 50, Latina e Trapani 49, Catania e Pro Vercelli 48, Modena 46, Ternana 45, Crotone 44, Virtus Entella 43, Cittadella 41, Brescia 39, Varese 32.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Bologna-Avellino 1-1, Brescia-Catania 4-2, Carpi-Lanciano 0-0, Cittadella-Frosinone 1-1, Latina-Bari 2-0, Pescara-Perugia 2-2, Spezia-Vicenza 0-0, Ternana-Pro Vercelli 0-1, Trapani-Modena 3-0.
Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Continua il lavoro del Real Vicenza in vista dell´ultimo impegno dell´anno. Ieri a San Pio X allenamento pomeridiano per Marcolini e i suoi ragazzi. Tanti gli assenti: a bordo campo Vannucci, Tomei e Polverini, infortunati. Out Bruno, mentre niente da fare per Matteo Solini che anche ieri ha continuato ad allenarsi a parte e non potrà essere quindi disponibile per la partita di domani, contro il Pavia. L´atto finale per il Real Vicenza porterà dunque la firma dei più giovani. Già nelle scorse partite il tecnico aveva dato prova di voler testare e dare anche il giusto spazio ai meno esperti. Sarà Francesco Bonato il sostituto di capitan Tomei per difendere la porta del Real. Nella difesa a tre a destra Marcolini dovrebbe affidarsi al solito Quintavalla; enigma nel ruolo di centrale dove potrebbe essere il turno di Nicola Calcagnotto, oppure il tecnico biancorosso potrebbe continuare l´esperimento con Pavan, dopo la bella prova di venerdì scorso contro il Pordenone. A sinistra dovrebbe giocare Piccinni, salvo sorprese. Nel centrocampo a cinque invece, molti più dubbi, con tanti giovani che potrebbero avere la chance di mostrare il loro valore. Con Bruno fuori la coppia d´attacco biancorossa dovrebbe essere Gomes – Margiotta, mentre Bardelloni potrebbe agire da esterno sinistro. Insomma, una formazione rimaneggiata, ma l´obiettivo rimane quello di vincere. Il presidente Diquigiovanni ci tiene, l´aveva detto già qualche settimana fa, nelle ultime tre partite si aspettava dai suoi nove punti. Tre sono arrivati la settimana scorsa, vedremo se il Real riuscirà a chiudere in bellezza questa stagione.
Ore 15.55 – Serie B, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Bologna-Avellino 0-1, Brescia-Catania 2-0, Carpi-Lanciano 0-0, Cittadella-Frosinone 0-1, Latina-Bari 1-0, Pescara-Perugia 0-0, Spezia-Vicenza 0-0, Ternana-Pro Vercelli 0-1, Trapani-Modena 2-0.
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il conto alla rovescia è quasi terminato. Solo 90 minuti separano il Bassano dall’approdo diretto alla serie B o dall’aggancio al treno playoff. Dipende se i giallorossi chiuderanno al primo o al secondo posto. La missione si annuncia difficile, non tanto perché i giallorossi non abbiano nelle corde il successo contro il Feralpisalò, quanto perchè il Lumezzane, avversario del Novara, non ha ambizioni di classifica, se non quella di migliorare il proprio posizionamento nella griglia playout. In settimana il presidente Stefano Rosso ha diffuso un appello alla città e un ringraziamento alla squadra per quanto fatto. «É stato un campionato fantastico — ha detto Rosso — grandi prestazioni, stadio pieno, il calore della città e dei tifosi. Concludiamola alla grande rendendo omaggio a questi ragazzi, domenica. Vi aspetto tutti allo stadio per incitare, tifare e gioire per il nostro Bassano! Perché comunque vada sarà un successo».
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Siccome chiunque fosse presente a Monza 8 giorni fa ha trascorso la settimana con appiccicate agli occhi al risveglio mattutino, le immagini delle occasioni divorate davanti al portiere De Lucia, che scorrono in sequenza come in un display, dà sollievo riascoltare le parole di Giusto Priola espresse davanti ai cronisti. «Al Brianteo credo che saremmo potuti andare avanti a giocare altre due ore che non avremmo mai segnato – argomenta il difensore – sono partite che nascono e muoiono così. Piuttosto è più importante trasformare la rabbia che portiamo dentro in energia positiva da tradurre in campo domani. Riconosco che non sia semplice, ma noi non abbiamo mai sbagliato due volte di fila in campionato, dimostrando di saperci sempre rialzare. Per questo dico: preoccupiamoci di battere Salò senza guardare quello che combina il Novara. Tantopiù che ho visto gente meravigliosa che ci ha applaudito dopo uno 0-0 a Monza amarissimo. Vi assicuro che altrove in ben poche piazze sarebbe accaduto qualcosa del genere. E noi questi tifosi vogliamo ringraziarli con una vittoria subito». Inevitabile un accenno al Novara e alla bagarre delle penalizzazioni. «Discuto la tempistica non i contenuti – la fa breve – qui ci sono squadre e atleti che si giocano e futuro, i tempi di giudizio sono da rivedere”. Intanto Beppe Scienza, tecnico della Feralpi, dopo un biennio a Salò si separerà dal sodalizio lombardo: ieri l´annuncio. Domani dalle 19 in Piazzale Terraglio in centro storico, i Fedelissimi allestiscono un mini buffet per applaudire la squadra e un´annata indimenticabile a prescindere».
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È il giorno del big-match al Picco di La Spezia e il ko di Brescia e il pareggio con la Virtus Entella non hanno minato il morale di Pasquale Marino e della squadra. «In difesa mancheranno Sampirisi e Manfredini per squalifica e D’Elia per infortunio — sottolinea il tecnico — inoltre Brighenti non è al meglio e anche Garcia Tena è stato frenato in settimana dalla febbre. C’è qualche difficoltà ma sono convinto che alla fine i ragazzi sapranno fare bene contro un avversario che viene da tre vittorie consecutive». La sfida di oggi è fondamentale per cullare ancora la possibilità di arrivare all’ultima partita giocandosi la promozione diretta, oppure in chiave playoff per mantenere una buona posizione in graduatoria. «Lo Spezia possiede un organico forte, sia come qualità che quantità, costruito per fare un campionato di vertice — dice Marino — ma finora abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con tutti e sarà cosi anche contro la squadra di Bjelica». Nel Vicenza rientrano Ragusa e Cocco, che ingaggerà una sfida a distanza con Catellani, capocannoniere della serie B: lo spezzino è a quota 19, il biancorosso a 17. «Si affronteranno due attaccanti che hanno fatto benissimo — sottolinea Marino — ma questo è un aspetto che mi interessa poco. Quello che conta è la squadra, anche se è fuori discussione che entrambi abbiano fatto cose straordinarie; da soli, però, non avrebbero potuto segnare così tanto». L’allenatore del Vicenza chiarisce anche i dubbi sulla condizione fisica della squadra che ai più è parsa in calo. «Il problema fisico non si pone, il Vicenza non è “cotto” e lo dimostreremo sul campo — precisa Marino — se l’avversario si chiude, come è accaduto quasi sempre nelle nostre ultime gare, la difficoltà da parte nostra aumenta perché spetta a noi fare la partita. Ma il Vicenza sta bene e potrà puntare ad un buon finale di campionato e sarà pronto ad andare anche oltre se sarà necessario». Parole che esprimono fiducia anche per la sfida del Picco, gara in cui i liguri cercheranno di agganciare in classifica i biancorossi. «Il Vicenza giocherà alla pari, non capisco perché non debba essere così — sottolinea Marino — nel girone di ritorno la squadra ha fatto più punti di tutti, e non può essere una partita persa a cambiare lo stato delle cose. Anche con l’Entella abbiamo disputato complessivamente una buona partita, soprattutto nel secondo tempo, pur senza riuscire a vincere. Quanto fatto ci deve dare forza, dobbiamo essere consapevoli delle potenzialità del gruppo, e giocare come abbiamo dimostrato di saper fare».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza oggi al Picco partirà quasi certamente da meno sei, se non addirittura da meno sette. Il riferimento non è ai punti in classifica, ma ai giocatori sui quali Pasquale Marino non potrà di fatto fare affidamento. Difesa decimata. Le assenze si concentreranno nel reparto difensivo proprio oggi che dovrà vedersela con il capocannoniere del campionato, lo scatenato centravanti Catellani (6 gol nelle ultime tre gare). Oltre agli squalificati Manfredini e Sampirisi, all´infortunato D´Elia, all´“emigrato” Edge (in Nuova Zelanda con l´under 20), anche Nicolò Brighenti ieri ha quasi alzato bandiera bianca. Il centrale veronese infatti non ha svolto la rifinitura con i compagni, limitandosi a esercizi di scarico in piscina. Marino l´ha convocato e non ha escluso di poterlo schierare, ma il giocatore non potrà essere al meglio. Vecchia guardia. Il Vicenza oggi si affiderà alla “vecchia guardia”, con il ritorno di Camisa al fianco di Gentili (il capitano non gioca dalla trasferta del 7 marzo a Pescara) e l´arretramento di Laverone come terzino destro, mentre a sinistra si rivedrà Garcia Tena, l´unico giocatore recuperato “last minute” dall´influenza. Titolarissimi. Giocheranno i “titolarissimi” Moretti-Di Gennaro-Cinelli, con la speranza che l´intera settimana di allenamenti abbia consentito loro di recuperare dopo il tour de force degli ultimi tre turni ravvicinatissimi. Giacomelli ko. In attacco Giacomelli sarà in panchina solo per onor di firma: è ancora molto forte il dolore al fianco sinistro per la botta rimediata con l´Entella; ieri il fantasista si è limitato a corricchiare a bordo campo. Al suo posto sulla sinistra tornerà titolare Ragusa, con Cocco al centro e Vita sulla destra.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Sarà un finale tutto in salita per il Vicenza, ma dopo il bellissimo cammino che l´ha portato nelle posizioni di vertice sarebbe una follia non stringere i denti e dare fondo a tutte le energie per tentare di agguantare il sogno promozione. E l´atteggiamento del tecnico Marino, alla vigilia della gara di oggi a La Spezia (inizio alle 15), era proprio questo: massima concentrazione e nessuna concessione alla sfortuna che in settimana tra squalifiche e infortuni ha fatto fuori ben quattro difensori. L´allenatore biancorosso è uomo molto pratico ed ha così inquadrato il momento: «Sì, c´è qualche problema in difesa però sono convinto che alla fine i ragazzi daranno tutto e sapremo gestire le forze, perchè ci aspetta una gara fondamentale per cullare ancora il sogno di arrivare alla promozione diretta o in chiave playoff per mantenere una buona posizione di classifica». In questa partita c´è anche lo scontro anche tra super cannonieri: di là Catellani con 19 reti e nel Vicenza Cocco con 17. «Entrambi hanno fatto cose straordinarie, però Cocco ha segnato più gol su azione. Se si va a vedere le reti in movimento, e dunque senza calci di rigore, Andrea è quello in assoluto che ha più marcature all´attivo. Rimane il fatto che se per noi Cocco è fondamentale, mentre Catellani lo è per lo Spezia». Cliente assai scomodo il bomber, sta segnando a raffica! «Ma anche Cocco lo è e dunque pure loro dovranno stare attenti». Comunque è proprio lo Spezia come squadra che sta andando bene, non per nulla viene da tre vittorie. «Intanto c´è da dire che ha un organico molto forte sia come qualità che come quantità, perchè è stato costruito per fare un campionato di vertice, noi sappiamo chi affronteremo. Certo, quando giochiamo tre gare in otto giorni paghiamo qualcosina però dà fastidio che subito ci sia chi pensa che siamo cadaveri, invece non è così, poi c´è da dire che è proprio il nostro modo di giocare che ci fa soffrire quando abbiamo più gare in una settimana». Cioè? «Perchè quando uno gioca col fraseggio, come appunto facciamo noi, se c´è un po´ di stanchezza si perde in lucidità e allora si diventa un po´ più prevedibili, mentre altre squadre che magari giocano a ripartire su spazi ampi necessitano di meno precisione. Comunque credetemi, di sicuro non abbiamo un problema da un punto di vista fisico e quando siamo riusciti a lavorare per tutta la settimana lo abbiamo dimostrato con i fatti». Par di capire che le abbia dato fastidio che qualcuno abbia messo in dubbio la vostra tenuta fisica. «No, ho solamente espresso la mia opinione e secondo me faremo sia un buon finale di campionato, sia saremo pronti eventualmente per andare oltre, dimostreremo sul campo che non siamo sulle gambe». Comunque sarà importante una prova di autostima a Spezia. «Non capisco proprio perchè non dovremmo credere in noi, solamente perchè si è perso in casa del Brescia o non si è riusciti a vincere con l´Entella? Certo a volte pesano di più certe assenze, però la squadra aveva ed ha autostima, noi abbiamo fiducia sia nei singoli, sia nel gruppo e d´altra parte se ci è riuscito quello che ci è riuscito è proprio perchè crediamo in noi». Com´è oggi il clima nello spogliatoio visto che dopo il pareggio con l´Entella i giocatori sono parsi dispiaciuti? «Questo mi fa piacere, vuol dire che sono responsabili, dunque è normale ci sia amarezza quando non riesci a vincere anche perchè siamo abituati bene, però finita la partita si gira anche pagina e si ricomincia a lavorare in allegria. Guardate ve lo dico: a volte mi fanno pure arrabbiare perchè tengono lo stereo troppo alto in spogliatoio». Voi credete ancora nella promozione diretta? «Noi dobbiamo crederci, o meglio dobbiamo dare il massimo delle nostre possibilità e sappiamo che Spezia è una tappa fondamentale per capire dove possiamo arrivare». Anche perchè loro tenteranno l´aggancio. «Mi sembra ovvio visto l´organico che hanno, vediamo come andrà».
Ore 13.40 – (Gazzettino) Vincere, per non fare calare il sipario con due giornate di anticipo. Il Cittadella oggi non può più sbagliare: con il Frosinone servono i tre punti, l’unico risultato che lascerebbe intatte le speranze di salvezza. Claudio Foscarini, schietto come sempre, alla vigilia dell’incontro non cerca giri di parole: «Ci giochiamo un’intera stagione in novanta minuti. Vale per noi e anche per il Frosinone, quindi sarà una partita tosta, da cuori forti. Sulla carta è difficile, ma non impossibile». I ciociari sono lanciatissimi in classifica. «Magari non avremo il morale a mille come i nostri avversari, ma sono convinto che arriviamo preparati all’appuntamento. Possiamo e dobbiamo colmare le differenze con l’impegno e le buone intenzioni, con il cervello e il cuore. Il Frosinone finora ha “sofferto” le piccole…». Il tecnico non spende però troppe parole per «caricare» il gruppo, limitandosi a fare leva su un aspetto in particolare: «Conta soprattutto lo stato d’animo, l’umore della squadra. Il Cittadella deve crescere mentalmente, deve fare in tre partite quello che non gli è riuscito nelle precedenti sette. È un’impresa, ma ci siamo abituati». In effetti il Cittadella ha sempre superato i momenti difficili. «Di fronte al “dentro o fuori” tutti, squadra compresa, hanno fatto emergere le migliori qualità, non hanno mai sbagliato. In nove anni è stato così: nei momenti difficili abbiamo compiuto l’impresa, anche quando nessuno avrebbe puntato un soldo su di noi. Sono i numeri a testimoniarlo». A livello tattico Foscarini non si espone più di tanto: a Bari il centrocampo a tre, con Sgrigna a fare da play, ha dato buoni frutti. «Possiamo partire in una maniera e finire in un’altra, non credo conti molto la strategia, piuttosto si devono concretizzare le occasioni, cosa che non è successa una settimana fa. Abbiamo provato un modulo e anche l’altro, siamo pronti a tutto, l’importante è che vadano in campo giocatori che offrano le necessarie garanzie sia a livello tecnico che mentale». Quanto al Frosinone, aggiunge; «Subisce poco e crea tantissimo, davanti è temibile, in mezzo al campo può contare su una delle migliori coppie della categoria. È una buona squadra, e sta vivendo un momento esaltante». L’undici iniziale del Cittadella sarà più o meno quello di Bari. «Gerardi non ce la fa. Si è aggregato al gruppo, ha cominciato con il pallone ma non è ancora pronto. Sono fiducioso di averlo per la trasferta di Catania». In mezzo al campo torna Rigoni, potrebbe essere questa l’unica novità. QUI FROSINONE. Foscarini ha chiamato il pubblico granata a sostenere il Cittadella, di sicuro al Tombolato ci sarà l’invasione dei tifosi ospiti: sono annunciati in settecento al seguito della squadra che si gioca la promozione diretta in serie A. Così il tecnico Roberto Stellone alla vigilia dell’incontro: «Mancano tre partite alla fine, bisogna affrontare questa come se fosse l’ultima. Il Cittadella viene da un periodo negativo, cercheranno di vincere per uscire dalla zona retrocessione. È una buona squadra e nonostante i punti in classifica cerca sempre di proporre gioco e non di distruggere quello avversario». Sulla formazione: «Ciofani sta bene come pure Dionisi. I tifosi verranno in tanti, cercheremo di regalare loro un’altra gioia». L’ANTICIPO. Il Livorno sconfigge 2-1 in pieno recupero l’Entella, risultato a favore del Cittadella che resta a tre punti di distacco dalla squadra ligure.
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Tra paradiso e inferno. Dove il paradiso è il sogno chiamato Serie A che inseguono i ciociari, mentre l’inferno è lo spettro della Lega Pro che i granata vogliono scacciar via. Cittadella-Frosinone, in cartellone questo pomeriggio al “Tombolato”, si presenta anche così. O, per dirla con le parole usate da Claudio Foscarini (nella foto grande) nella conferenza stampa della vigilia, «come una partita fondamentale, tanto per noi quanto per loro. Una gara difficile ma, sono convinto, non impossibile da vincere. Certo, siamo chiamati a fare nei prossimi tre turni quello che non ci è riuscito negli ultimi sette. Ma io credo ancora nella salvezza: da quando sono qui, nei momenti drammatici questa squadra ha sempre tirato fuori il meglio». «IL MODULO? NO, IL CUORE». Nessuna novità dall’infermeria: come previsto, oltre a Scaglia e Schenetti, mancherà pure Gerardi, che si spera di poter recuperare per le prossime partite, ma che non è stato convocato per questa. Al suo posto, in panca, il baby Bizzotto. Dal canto suo, mister Foscarini non svela se riproporrà il centrocampo “folto” visto a Bari o se tornerà al classico 4-4-2. «Potremmo iniziare come al “San Nicola” e cambiare formula in corso d’opera, ma quel che conta non è il modulo, bensì lo spirito con cui andremo in campo. A Bari la strategia non era sbagliata: volevamo rimanere bassi e ripartire, cosa che siamo riusciti a fare, anche se non abbiamo sfruttato le nostre occasioni. Ma, lo ripeto, nel corso di questa settimana ho lavorato soprattutto sullo stato d’animo dei miei giocatori, che conta ancor più delle gambe». I ballottaggi principali riguardano centrocampo e attacco: scontato il rientro di Rigoni in mezzo, ci sono Minesso e Bazzoffia che si contendono una maglia in fascia, mentre Coralli e Stanco si giocano il posto davanti. L’APPELLO AI TIFOSI. Di fronte c’è la squadra più in forma del momento, quel Frosinone che già oggi, in caso di vittoria e concomitanti risultati favorevoli di Vicenza e Bologna, potrebbe festeggiare l’approdo alla massima serie e raggiungere così il Carpi. «Statistiche alla mano, è la squadra che tira di più in porta in tutta la Serie B e subisce poco in difesa. In mezzo ha la coppia di giocatori migliori della categoria, formata da Gori e Gucher, e in attacco può contare su due elementi come Ciofani e Dionisi, che sanno mettere in difficoltà le difese», è l’analisi di Foscarini, «Ma, al di là dei singoli, quello che colpisce è la convinzione che riversano in campo» sottolinea il tecnico granata. Una convinzione che si ritrova anche nei tifosi: a ieri erano 700 i biglietti venduti ai sostenitori ciociari, contro i quasi 200 staccati per quelli di casa. Contando i circa 1.500 abbonati del Citta e i tagliandi venduti oggi, alla fine si può ipotizzare di avere sugli spalti circa 2.000 supporter granata contro un migliaio di ospiti. Davvero molti. «E io», conclude Foscarini, «sottoscrivo l’appello lanciato nei giorni scorsi da Pierobon: chiedo ai nostri tifosi di accorrere numerosi e di non mugugnare al primo retropassaggio o tocco sbagliato. Fischiate alla fine, se ce lo meriteremo, ma incitateci nel corso di tutta la gara. Ne abbiamo davvero bisogno».
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto) Tre partite, nove punti. Per sperare nella salvezza diretta il Cittadella dovrebbe fare il pieno tra lo scatenato Frosinone lanciato verso la serie A (oggi), Catania (al Massimino) e Perugia (nuovamente al Tombolato). Missione impossibile? Quasi, visto e considerato che nel recente passato già diverse volte la squadra ha ribaltato pronostici che la inchiodavano al tappeto. Più probabile un aggancio alla zona playout, considerati gli impacci dell’Entella, sempre che si riesca a scrollarsi di dosso l’insostenibile pesantezza di una crisi che pare senza fine. Questo Cittadella, sempre che non ci sia uno dei soliti colpi di coda, al momento non sembra avere nelle corde la grande rimonta. La condizione fisica pare in calo, con i secondi tempi che mostrano un gruppo in affanno; i gol arrivano col contagocce e la qualità degli avversari è elevata. Insomma, serve lo scatto d’orgoglio che ribalti un verdetto a un passo dall’essere emesso. «Sappiamo di giocarci molto — sottolinea Claudio Foscarini — e sappiamo quanto sia difficile l’impresa che ci attende. Ma spesso ci hanno dato per spacciati e abbiamo ribaltato verdetti che parevano già scritti, ho ancora fiducia nei miei ragazzi. Ci siamo parlati durante la settimana, abbiamo discusso faccia a faccia e spero che questo possa produrre poi risultati sul campo. A Bari la squadra nel primo tempo mi era piaciuta, mentre nel secondo tempo abbiamo fatto fatica. Adesso tocca a noi, non possiamo più permetterci passi falsi. Il Frosinone si gioca tanto ma sta bene sia psicologicamente che atleticamente, è reduce dalla vittoria con il Bologna. Insomma, è una squadra in salute e questo aumenta per noi le difficoltà». Dal capoluogo ciociaro arriveranno almeno 800 tifosi mentre la risposta del pubblico di fede granata è stata per adesso fredda. È il segnale che la città non ci crede più? Foscarini reagisce: «Abbiamo bisogno del sostegno del nostro pubblico, poi se le cose andassero male che fischino pure. In questo senso sono sulla stessa lunghezza d’onda di Pierobon». Roberto Stellone, al contrario, ha già annunciato la formazione gialloblù, che sarà la stessa che ha battuto il Bologna e conta sull’entusiasmo della tifoseria che vuole a serie A. «Va bene questo entusiasmo — sottolinea il tecnico frusinate — ci può dare una grossa mano. Anche perché col Cittadella, contrariamente a quanto potrebbe suggerire la classifica, sarà tutt’altro che una partita semplice. Loro tentano sempre di proporre gioco e sono abituati a lottare fino all’ultima giornata». Tra conti, calcolatrice, ansie e preoccupazioni (fondate), oggi a Cittadella sono in arrivo sentenze importanti. In un senso o nell’altro, questo lo dirà solo il campo.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Scontato allora chiedere se riprenderebbe Cunico e Ferretti che ha già avuto nella passata stagione. «È presto dire ciò che farò tra un mese, però mi piacerebbe e li prenderei in considerazione. Cunico è una persona a dir poco eccezionale, abbiamo sbagliato a lasciarlo andare via. E lo stesso vale per Rulo, altro ragazzo eccezionale: non l’avrei mai lasciato, ma qualcuno si è messo in mezzo. Mi veniva la pelle d’oca sentire Ferretti incitare i compagni in spogliatoio prima della partita, anche se ha un carattere per il quale devi assicurargli il posto al 99 per cento e purtroppo non si può». E la lista degli acquisti non finirebbe qui. «Ilari è un giocatore che vorrei anche di più, e mi piacerebbe Zubin: se in dicembre non combinava con il Padova, sarebbe venuto sicuramente da noi». Tornando alla sfida di domani, i tifosi biancoscudati potrebbero prenderla di mira con alcuni cori all’insegna dello sfottò. «Ognuno fa ciò che vuole, però mi dispiacerebbe perché non me li merito. Ho sempre ammirato la curva del Padova e tutto il popolo biancoscudato, anche ai tempi del mio amico Cestaro. E ho parlato sempre bene del Padova».
Ore 12.20 – (Gazzettino) Un paio di settimane fa sul Gazzettino il patron vicentino aveva smentito i rumors relativi a un suo interessamento per Carmine Parlato, che ha poi prolungato invece il rapporto con i biancoscudati per altri due anni. Dalle Rive, tra l’altro, ha sempre avuto parole al miele per il tecnico del Padova. «Come si fa a non elogiare una persona del genere. Per la serie D è un tecnico eccezionale, per la Lega Pro non lo so, ma spero che faccia bene anche lì. Di sicuro in quella categoria troverà giocatori che sono marpioni, credo che dovranno cambiare molto in squadra dato che tanti giovani sono da serie D e non da Lega Pro». Biennale è anche il contratto firmato dal direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Lo conosco da molti anni, mi fa piacere per lui. Anche perché torna nelle categorie che conosce meglio e avere uno come lui è tanta roba». Ma Dalle Rive sarebbe anche pronto a fare la spesa al Padova, nel caso in cui alcuni biancoscudati non dovessero essere confermati in vista della prossima stagione.
Ore 12.10 – (Gazzettino) «Domenica ci tengo a vincere, sarebbe un’amarezza meno pesante da mandare giù. Non sono contento di essere arrivato secondo». I giochi sono già fatti con il Padova promosso in Lega Pro, ma i grandi rivali dell’Altovicentino vogliono chiudere con orgoglio il campionato e le parole del presidente Rino Dalle Rive sono eloquenti. Insomma, sarà partita vera all’Euganeo anche se in campo si giocherà solo per il prestigio. «Ho sempre ritenuto che il Padova fosse più forte di noi, ma non pensavo di arrivare a fine stagione con quindici punti di distacco: credevo di arrivare a tre lunghezze e di giocarmela all’ultima giornata. Sono arrabbiato (usa un termine più colorito, ndr) con i miei, anche perché a dicembre abbiamo rafforzato la squadra ed è andata molto peggio rispetto al girone d’andata. So cosa è successo, ma i panni sporchi si puliscono in casa». Onore quindi al Padova. «Sì, in tutti i sensi. Appena è stato promosso ho mandato a loro un telegramma di complimenti molto sinceri, credo che l’abbiano apprezzato. Non sono mai invidioso degli altri, bisogna saper anche perdere».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Solo un trauma distorsivo, scongiurata un’infrazione. È rassicurante il responso della risonanza magnetica al polso sinistro alla quale si è sottoposto Petkovic. Il portiere (ancora un po’ dolorante ieri) proverà a infilarsi i guantoni questa mattina alle 10 in occasione della rifinitura in programma all’Euganeo, e solo dopo il test sarà presa una decisione sulla sua presenza o meno con l’Altovicentino. Sempre oggi si riaggregherà ai compagni anche Amirante dopo un programma settimanale di lavoro differenziato (leggero fastidio al ginocchio), con l’attaccante che conta di andare in panchina domani. Proprio Petkovic e Amirante hanno fatto parte del nutrito gruppo di giocatori che ieri pomeriggio ha incontrato alcuni tifosi al Macron Store firmando sciarpe biancoscudate e maglie celebrative della promozione in Lega Pro, e prestandosi anche a qualche scatto fotografico. Cerimoniale al quale non si è sottratto neppure Carmine Parlato, affiancato nell’occasione dal team manager Giancarlo Pontin e dall’addetto stampa Massimo Candotti. Tra i giocatori presente anche il giovane Mattin, per il quale la stagione è terminata già da qualche tempo: martedì tornerà in Svezia, dove la prossima settimana sarà operato per una piccola ciste nel fondo schiena.
Ore 11.35 – Sulla formazione: “Possono giocare tutti, quindi mi lascio queste ultime 24 ore per deciderla. Amirante? È disponibile, abbiamo un’arma in più per affrontare questa partita. Petkovic? Ringraziando il cielo è tutto a posto, ci sarà anche lui”.
Ore 11.30 – Arriva Parlato. Sull’AltoVicentino: “È senza dubbio una partita di cartello. La affrontiamo con l’obiettivo già in tasca, e sarebbe fantastico concludere con una vittoria migliorando ulteriormente i nostri numeri. Sarà una partita vera, come tutte le ultime peraltro! Si affrontano le due squadre che si sono giocate la promozione, ma i miei ragazzi si sono dimostrati nettamente superiori… La partita dell’andata? Se avessimo giocato per tre giorni non avremmo segnato, ma i miei ragazzi hanno dimostrato in 32 partite di essere strasuperiori a loro, facendo qualcosa di straordinario. Mi auguro che si possa fare come al ritorno con la Sacilese e l’Union Pro! Domani è la festa di tutti i tifosi e delle mamme, quindi vogliamo dare loro una bella soddisfazione. Giochiamo contro una signora squadra ma faremo di tutto per portare a casa i tre punti, anche se non è in una partita che si misura il valore di una squadra bensì in un campionato…”
Ore 11.10 – Qui Euganeo: termina l’allenamento.
Ore 11.00 – Qui Euganeo: gara di calci di rigore.
Ore 10.50 – Qui Euganeo: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 10.30 – Qui Euganeo: schemi anti-AltoVicentino in corso. Regolarmente presenti anche Petkovic ed Amirante.
Ore 10.00 – Qui Euganeo: Biancoscudati già in campo, colloquio con mister Parlato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Padova-Altovicentino avrebbe dovuto essere la partita più importante della stagione, e invece… «E invece sarà la più bella, per noi. Da quando si era capito che il campionato sarebbe stato una corsa a due, tutti ci saremmo augurati di arrivarci in questa situazione. Sarà un giorno di festa, per chiudere in bellezza un campionato che sotto tanti punti di vista è stato di qualità altissima». Sinceramente: c’è una piccola rivincita che volete prendervi? «Non sarà una partita come le altre. Coviamo una piccola voglia di rivalsa: abbiamo vinto noi, vorremmo che anche gli scontri diretti alla fine dicessero quale delle due squadre è la più forte». Tra qualche anno, come ricorderà questo stagione? «È stata un’annata talmente particolare che credo sarà difficile riviverla qui a Padova. Porterò con me il ricordo di un meraviglioso rapporto tra squadra e città». Timori scongiurati per Lazar Petkovic: la risonanza al polso ha escluso infrazioni allo scafoide.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma ci saranno tanti altri protagonisti, a cominciare da Franco Varrella, l’allenatore che guidò quella cavalcata, che sarà affiancato da Andrea Bergamo, il capitano, e poi Daniele Gastaldello, Renzo Tasso, Alessandro Ferronato e Paolo Antonioli. Unica, nel suo genere, sarà però la doppia emozione di chi potrà dire di far parte sia dell’una che dell’altra compagine: Dan Thomassen, giovane promessa in rampa di lancio 14 anni fa e capitano morale del Padova di oggi, avrà l’onore di fare una doppia passerella che nessun altro potrà calcare. «Per quei pochi attimi mi prenderò l’onore di essere anche una vecchia gloria», sorride il difensore danese, «Per me sarà soprattutto l’occasione per vedere tanti amici, alcuni non li vedo da tantissimi anni».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È tutto pronto per il grande abbraccio della città ai suoi eroi. Domani l’ultima partita, con il sogno nel cassetto di fare lo sgambetto all’Altovicentino e vendicare la sconfitta dell’andata a Valdagno, poi il bagno di folla sul palco allestito vicino allo stadio. I protagonisti dell’impresa di quest’anno vicini alle vecchie glorie del Padova che fu, quello che nel 2001 vinse ugualmente la quarta serie, anche se allora era C/2 e non dilettantismo. Non ci sarà l’elemento probabilmente più atteso, Felice Centofanti: l’ex centrocampista, che quell’anno fu anche il capocannoniere biancoscudato con 15 reti, non potrà essere presente poiché seguirà la figlia Martina, nazionale azzurra di ginnastica ritmica, impegnata in una gara.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il tempo poi dirà se il progetto, che punta ad attrarre nuovi soci con la promessa di poter creare una zona commerciale attorno allo stadio e di trasformare l’Euganeo in un complesso da 25mila posti solo per il calcio, decollerà oppure se sarà destinato a restare nel cassetto. Le grandi manovre proseguono, mentre la squadra oggi svolgerà l’allenamento di rifinitura in preparazione del big-match che chiuderà il campionato contro l’AltoVicentino. Ieri è stato concesso un giorno di riposo, mentre Carmine Parlato vuole schierare la formazione migliore per chiudere il campionato alla quota record di 87. Nel frattempo, per la sottoscrizione dei primi contratti con i giocatori bisognerà attendere l’iscrizione ufficiale alla Lega Pro. Un procedimento che verrà fatto con la volontà di costruire una squadra competiva con un budget fra 2,5 e 3 milioni di euro, a seconda dell’entità della raccolta di fondi tramite le sponsorizzazioni nelle prossime settimane.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un progetto ambizioso, di cui si sta discutendo sottotraccia e, in merito al quale, le parti interessate continuano a non voler rilasciare dichiarazioni ufficiali. La notizia del progetto — ancora in fase embrionale — di un completo rifacimento dell’Euganeo con l’eliminazione della pista di atletica, è uscita in un misto di silenzio del Comune, che non ha voluto in alcun modo commentare i rumours, le prevedibili smentite del duo Bonetto-Bergamin e i «no-comment» di chi ha l’aria di saperla lunga e non può esporsi, almeno al momento. Smentite più decise quelle dell’ad («non ci sono possibilità, nego nella maniera più assoluta»), più soft ma sostanzialmente sulla stessa linea quella del presidente («tutto molto bello, ma per fare una cosa simile ci vogliono tanti soldi e noi in questo momento stiamo pensando a tutt’altro»). Dagli uffici di viale Nereo Rocco, al momento, arriva una chiusura apparente su tutto il fronte, mentre da Palazzo Moroni il silenzio è su tutta la linea.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaquattresima ed ultima giornata, domenica 10 maggio ore 15.00): ArziChiampo-Union Pro, Belluno-Montebelluna, Clodiense-Kras Repen, Dro-Sacilese, Fontanafredda-Mori S. Stefano, Giorgione-Union Ripa La Fenadora, Mezzocorona-Tamai, Legnago-Triestina, Padova-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 84, AltoVicentino 69, Belluno e Sacilese 59, ArziChiampo 56, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda 41, Tamai e Giorgione 38, Dro 35, Triestina 31, Kras Repen 30, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentatreesima giornata: AltoVicentino-Clodiense 3-0, Kras Repen-Dro 2-2, Montebelluna-Giorgione 1-5, Mori S. Stefano-Mezzocorona 4-0, Sacilese-Legnago 3-2, Tamai-ArziChiampo 1-2, Triestina-Fontanafredda 0-1, Union Pro-Belluno 0-1, Union Ripa La Fenadora-Padova 1-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 8 maggio: giorno di riposo per i Biancoscudati.