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Ore 21.00 – (TuttoLegaPro) Già promosse in Lega Pro sette squadre (Akragas, Rimini, Padova, Maceratese, Lupa Castelli Romani, Castiglione e Andria), mancano all’appello due posti per salire dalla Serie D ai professionisti: nel girone A al Cuneo (78 punti) basta un pareggio nella sfida casalinga al Paschiero di domenica contro la Caronnese, per mantenere le distanze sul Sestri Levante, secondo a quota 75. Mentre nel girone E la Robur Siena (69 punti in classifica), deve guardarsi le spalle dal Poggibonsi (secondo a 67 punti). Per entrambe le formazioni domenica ci sarà un turno in trasferta: i bianconeri giocheranno in casa della Massese, mentre i giallorossi giocheranno sul campo della Colligiana.
Ore 20.00 – (Trentino) «Stiamo chiudendo nel peggiore dei modi. Mi spiace molto legare il mio nome a questa annata disgraziata, ma non tutto è da buttare: in questi mesi abbiamo fatto esordire qualcosa come una ventina di giocatori in serie D. I nostri giovani sono un grande patrimonio. E poi prima di Dro abbiamo fatto vedere qualcosa di importante». E’ amareggiato Luca Lomi dopo l’ennesimo 4 a 0 arrivato domenica scorsa per mano dei cugini del Mori S. Stefano. Un poker che rende ancora più impietose le statistiche di queste ultime nove partite dei rotaliani: 37 gol subiti e solo 1 fatto; zero punti in tasca e ultimo posto in classifica a meno 6 dallo stesso Mori e a meno 18 dalla terzultima in classifica, il Kras Repen. Un incubo che, per fortuna, terminerà domenica con l’ultimo match interno del campionato, contro il Tamai, e che rappresenterà una sorta di “liberi tutti” per giocatori e staff tecnico. Lomi che farà dalla prossima settimana? Sicuramente la mia esperienza qui a Mezzocorona è finita. Anzi direi “per fortuna siamo alla fine” e per fortuna chiudiamo questa parentesi che ormai sta diventando quasi patetica. Il mio futuro, però, spero sia ancora in panchina. Questa stagione mi è servita a capire che voglio continuare ad allenare. E’ quello che fa per me e sono pronto a ripartire, con un progetto serio, anche da categorie più basse. A questo punto non importa il livello, mi importa cosa c’è dietro. Nonostante la pioggia di sconfitte consecutive di questi ultimi tre mesi? Esatto. Il giro di boa della nostra stagione è stato Dro. Fino a quel primo marzo ci stavamo ancora giocando la salvezza. Chiunque veniva a Mezzocorona non aveva vita facile ed eravamo una squadra rispettata e rispettabile. Poi a salvezza sfumata tutto è crollato. D’altronde le motivazioni sono venute meno e alle spalle non c’era (e non c’è ndr) nessuna società a spingerci e a sostenerci. Siamo rimasti soli, abbandonati a noi stessi, e con tanti giovani in organico o giochi al 150% ogni partita oppure a questi livelli rischi di incappare in brutte figure. E’ quello che, purtroppo, è successo in questi ultimi incontri. I giovani: sono loro il tuo lascito a questa società? Spero di si. Spero di aver trasmesso loro la passione e l’amore che io ho per questo sport. E spero di avergli lasciato qualcosa sul piano tecnico e umano. Loro, comunque, sono stati grandi. Molti di questi ragazzi giocavano il sabato con gli juniores e la domenica con noi. Insomma vorrei fosse chiaro che squadra e staff hanno davvero fatto il massimo. Anche io negli ultimi mesi ho fatto molto fatica ad andare avanti. Per proseguire dovevo ripensare alla prima parte di campionato e a quello che eravamo riusciti a fare fino a marzo. Che succederà al Mezzocorona? Non lo so. In queste condizioni sarà difficile possano partecipare anche all’Eccellenza. Ma il futuro non mi riguarda. Io penso solo a chiudere questa stagione. Speriamo di riuscire a congedarci dai nostri tifosi in maniera dignitosa.
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Ultimo allenamento in terra triestina ieri mattina per gli alabardati, che sul campo di Prosecco hanno lavorato alla presenza del presidente Marco Pontrelli rientrato in città. Nel pomeriggio hanno preso armi e bagagli e sono partiti per Marina di Ravenna, sede del ritiro dove la squadra preparerà la decisiva sfida di domenica a Legnago. Ieri per il trasferimento sono stati utilizzati mezzi privati, ma ovviamente domenica mattina sarà un pullman a portare gli alabardati da Marina di Ravenna a Legnago, visto che la distanza è comunque considerevole, circa 170 km. Poi a fine partita rientro in Romagna per tornare ai propri mezzi, con la speranza che il campionato non sia finito e la squadra di Gagliardi si sia guadagnata l’accesso ai play-out. Anche ieri dal fronte societario è trapelata la volontà di portare tutta la squadra lontano da Trieste e dai veleni che inevitabilmente circolano in questo periodo per garantire ai giocatori maggiore tranquillità. Ma c’è anche il classico obiettivo di questo tipo di vigilie: cercare di fare gruppo, isolarsi da tutto e concentrarsi al massimo sulla partita. Perché se il Kras vincerà a Chioggia, una vittoria a Legnago degli alabardati è d’obbligo, se si vuole evitare che la partita di domenica decreti la retrocessione diretta. Ieri Gagliardi ha lavorato soprattutto sulla tattica e sui movimenti in fase offensiva, prima di chiudere con una partitina a tutto campo. La buona notizia è il rientro in gruppo di Arvia, fermo nei giorni scorsi per mal di schiena. L’esperto alabardato però va tenuto sotto controllo e potrebbe anche essere risparmiato visto che su di lui grava la diffida: in caso di cartellino giallo a Legnago, salterebbe l’eventuale gara dei play-out contro il Dro. Una situazione pericolosa che purtroppo riguarda anche altri quattro alabardati, ovvero Manzo, Bedin, Giannetti e Celli. Il tecnico alabardato dovrà gestire con grande attenzione questo aspetto, anche perché non è che si può poi risparmiarsi troppo, visto che come detto a Legnago bisogna vincere. L’impressione è che oltre ad Arvia potrebbe essere preservato anche qualcuno degli altri quattro. Ieri Di Piero è rimasto fermo per una botta al costato, ma nulla di preoccupante, in porta a Legnago ci sarà. In difesa Fiore dovrebbe far coppia con Giannetti in mezzo (Piscopo è squalificato), e forse potrebbe anche esserci un ritorno sulla sinistra di Celli, da lungo tempo assente per guai muscolari. Vista la situazione, a centrocampo i sicuri di giocare sono Spadari e Proia, mentre in attacco è ancora da decidere chi affiancherà Daniele Rocco. Ventuno i convocati per il ritiro di Marina di Ravenna, e nonostante non potrà essere della partita per la squalifica, c’è anche capitan Piscopo, che lavorerà assieme al gruppo e seguirà la squadra anche a Legnago.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Dal pour-parler alle mani che si stringono a volte basta un soffio, altre passano secoli. Quel che è certo è che Marcello Bizzotto, direttore sportivo veneto alle prese con un anno sabbatico dopo l’esperienza con il Marano, con l’Union Ripa di Max Giusti ha parlato. «Siamo a un semplicissimo pour-parler – assicura il ds – ci siamo incontrati nei giorni scorsi, un incontro informale per capire se quanto meno ci fosse la disponibilità e la volontà di approfondire il discorso, niente di più». E la disponibilità c’è? «Certo, ci mancherebbe. Sediamoci e parliamone. Sarebbe indubbiamente una bella ripartenza dopo l’anno in cui ho deciso di fermarmi al termine dell’esperienza a Marano. Vediamo, se son rose fioriranno». La società si è sbilanciata? «No, ora devono finire il campionato, poi sistemare le cariche societarie e poi immagino penseranno al mio ruolo, quello del direttore sportivo. Lasciamo che prima la squadra chiuda la stagione». Qui però circolano già i nomi di mister legati a lei. «Impossibile fare nomi per il mister se non si sa ancora quello del ds. Davvero, non abbiamo affrontato alcun tipo di discorso tecnico, ci siamo semplicemente conosciuti». Quest’anno ha seguito il girone? «Certo, c’erano due corazzate di un’altro pianeta, poi le classiche outsider come Belluno e Sacilese e via via tutte le altre». Tra le outsider in molti si aspettavano anche il Ripa. «Pure io, per come avevano lavorato l’anno scorso e per il grande girone di ritorno con cui avevano chiuso la stagione. Si vede che le cose sono andate diversamente». Con Bizzotto l’Union tornerebbe outsider? «Questo bisogna chiederlo alla società che nelle prossime settimane imbastirà il futuro in base ai suoi programmi. Programmi che io, oggi, non conosco».
Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Tra presente e futuro, il Ripa Fenadora sta vivendo l’ultima settimana di questa stagione con un occhio al campo (c’è la trasferta a Castelfranco contro il Giorgione da preparare) e l’altro alla programmazione della prossima stagione. La società lavora ma ancora non si espone e intanto il mister Massimiliano Parteli rimane alla finestra in attesa di conoscere il suo destino. «Sto aspettando le decisioni societarie», dice l’allenatore dell’Union. «In quest’ultimo mese sono uscite parecchie voci e si sono sentiti nomi, ma io non ho parlato con la società, che non mi ha comunicato niente. Nel frattempo non dò nemmeno credito a tutte queste voci, aspetto che sia il presidente Nicola Giusti a comunicarmi la sua decisione. In questo momento non mi interessa neanche parlare di queste cose, non ci sto proprio pensando perché voglio rimanere concentrato sugli allenamenti. Adesso penso a finire bene il campionato e con la società parleremo più avanti, forse già la settimana prossima», spiega Parteli. «Spero comunque che la società prenda una decisione quanto prima e mi faccia sapere al più presto». C’è la sensazione che sia arrivata la fine di un ciclo? «Per quanto mi riguarda, non vedo la fine di un ciclo», risponde Parteli. «Vedo un gruppo, una società e uno staff che per quella che è la mia opinione potrebbero ancora dare molto. Queste però non sono valutazioni che devo fare io. Penso solamente a fare bene il mio lavoro, che è preparare bene la gara di domenica per finire bene il campionato». Il Giorgione. Ieri l’allenamento era facoltativo e oggi la squadra si ritrova per preparare la partita: «Abbiamo la voglia di chiudere bene la stagione. Mi piacerebbe finire vincendo, ma sappiamo che non sarà facile perché troviamo un Giorgione molto motivato. Noi comunque stiamo bene, lo abbiamo dimostrato sia nel derby che contro il Padova. Intendiamo onorare al meglio il campionato». Voglia di vincere. È out il centrocampista Matteo Mastellotto, che attende l’esito della risonanza magnetica al ginocchio sinistro che nelle ultime settimane è tornato a dargli fastidio e non vuole sgonfiarsi. Non dovrebbe essere niente di grave, comunque si aspetta di vedere dagli esami strumentali cosa c’è che non va. L’attaccante Sebastiano Solagna invece scalpita per esserci nonostante i problemi alla cervicale. Il mister non vorrebbe rischiarlo, ma i due valuteranno insieme. Gli altri sono tutti a disposizione per la trasferta di domenica (non ci sono squalificati). «Schiererò una formazione che vuole fare bene», commenta Max Parteli. «Farò giocare i ragazzi che sono più motivati e hanno voglia di dimostrare il proprio valore. Non vogliamo regalare niente, sia per la regolarità del campionato che per noi stessi. Vogliamo finire bene questo campionato, come abbiamo finito bene quello scorso».
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’ultima, ma non per davvero. Il Belluno marcia compatto verso l’ultima giornata di campionato in programma domenica pomeriggio. Quando al polisportivo arriverà il Montebelluna dell’amico Daniele Pasa, ultimamente non particolarmente in forma: due pareggi (0-0 con il Fontanafredda e 1-1 con l’Arzignano) prima del clamoroso 1-5 interno contro il Giorgione di domenica scorsa. Ai gialloblu, che dovranno fare a meno degli squalificati Masoch e Pellicanò, resta soltanto da capire quando dovranno tornare in campo per giocarsi i playoff, dalla scorsa settimana conquistati matematicamente. Se la truppa di Vecchiato chiuderà la regular-season quarta (ovvero se la Sacilese vincerà contro il Dro) o quinta, si torna in campo domenica 17 maggio con la sfida tra la 4. e la 5.. Se invece Corbanese e compagni riusciranno nell’impresa di arrivare terzi (battendo il Montebelluna e con un passo falso della Sacilese) allora si slitta di tre giorni e si gioca mercoledì 20 contro la vincente della prima partita.
Ore 17.50 – (Corriere delle Alpi) Stefano Mosca sta bene al Belluno. Il terzino agordino ha giocato praticamente sempre nel girone di ritorno, mentre in quello di andata, vista la rosa più ampia e la regola dei fuoriquota, è stato costretto a qualche panchina. Non succedeva da anni, ma per Mosca non c’è nessun problema. «Ribadisco quello che ho detto a metà stagione – commenta il difensore gialloblù – preferisco far parte di questo fantastico gruppo, lottare per i play off e magari fare anche qualche panchina, piuttosto di cambiare ambiente per giocare di più. Stare fuori qualche volta è una cosa che ci può stare, soprattutto nella prima parte di stagione dove avevamo una rosa più ampia rispetto ad ora. E poi c’è la regola dei fuoriquota, e quella va rispettata. La mia stagione? Penso di aver fatto un buon campionato. Quella del Belluno invece è stata una stagione positiva. Non dimentichiamoci che abbiamo fatto sei vittorie consecutive e a gennaio abbiamo raggiunto con un bel po’ di anticipo la salvezza, il nostro primo obiettivo». Abbonati ai play off. Per il secondo anno consecutivo i gialloblù hanno raggiunto gli spareggi di maggio. E chi l’avrebbe mai detto? «Due anni fa sicuramente nessuno, i play off della scorsa stagione sono stati una sorpresa, mentre questi no. Non è mai facile riconfermarsi. Potevamo fare di più? Nella seconda parte dell’anno abbiamo perso tanti punti. Tenere il passo del Padova sarebbe stato impossibile, mentre quello dell’Altovicentino si poteva. Visto il girone di andata forse potevamo pensare di fare qualche punto in più. Adesso speriamo di arrivare terzi – continua Mosca – non dipende solo da noi, ma intanto proviamo a vincere contro il Montebelluna. D’ora in poi non si possono fare conti, pensiamo ad una partita alla volta, ogni settimana sarà un obiettivo nuovo e se arriveremo quarti non sarà facile giocare in tempi ravvicinati». Domenica c’è il Montebelluna. «La classifica giovani D valore è finita – continua il terzino agordino – guardiamo solo i lato calcistico. Sono una squadra spensierata e giovane che vorrà rifarsi dalla brutta sconfitta interna della settimana scorsa per 5-1 contro il Giorgione. CI sono tanti fattori da considerare, ma noi pensiamo solo a noi stessi». Bertagno e Radrezza, allarmi rientrati. Martedì il metronomo e il capitano del Belluno si erano allenati a parte per i rispettivi infortuni (affaticamento muscolare per il primo e fascite plantare per il secondo). Entrambi però sono tornati a disposizione di Roberto Vecchiato che per domenica non potrà contare solamente sugli squalificati Yari Masoch e Paolo Pellicanò. Sarà costretto alla tribuna anche l’ex Sadio Samba, che contro il Giorgione ha rimediato tre giornate.
Ore 17.20 – Sospiro di sollievo per Lazar Petkovic: semplice trauma distorsivo al polso sinistro per il portiere, che ieri ha saltato l’amichevole di Agna. Domani nel corso della rifinitura verranno valutate le sue condizioni per capire se potrà essere della partita domenica contro l’AltoVicentino.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sgambata infrasettimanale per il Venezia di mister Michele Serena che al centro sportivo «Marco Polo» di Vittorio Veneto ha affrontato in amichevole la locale formazione militante nel campionato veneto di Eccellenza. In vista della trasferta di dopodomani ad Alessandria, ultimo impegno stagionale per gli arancioneroverdi, il tecnico lagunare ha giostrato nell’arco degli 80′ (la seconda frazione è durata 35′) venti uomini, dosando le energie. Gara sostanzialmente disputata a ritmi piuttosto blandi che ha divertito maggiormente nei primi 45′ anche grazie al costante impegno della squadra di casa allenata da Giuseppe Ton, ex vice di Angelo Gregucci per diversi anni. La difesa alta dei rossoblù di casa mette un po’ in difficoltà le maglie avanzate dei veneziani che spesso finiscono in fuorigioco; così la rete del vantaggio è un’azione manovrata finalizzata dal cross di Raimondi per l’inzuccata vincente di Greco. Poco dopo è Varano a raddoppiare sfruttando un disimpegno errato dei locali e bucando la rete con un preciso pallonetto. La frazione regala emozioni e si chiude con le reti di Greco, Varano e del baby di casa Posocco. Nella ripresa ampio stravolgimento di formazione in casa lagunare e score che viene rimpinguato nel finale con le segnature di Magnaghi ed un’autorete del bomber di casa Della Bianca.
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Cuore Neroverde beffa il Foot Ball Club Unione Venezia aggiudicandosi il marchio della defunta Società Sportiva Calcio Venezia. Questo l’esito dell’asta giudiziaria tenutasi ieri mattina a Mestre nello studio di Francesco Loero, curatore fallimentare dell’Ssc Venezia fondata nell’estate 2005 sulle ceneri dell’Associazione Calcio Venezia 1907, e dichiarata fallita il 29 ottobre 2009. Un’operazione che pare sia costata 30 mila euro a Cuore Neroverde (associazione organica al club dilettantistico del Laguna Venezia, appena retrocesso in Promozione), con una disponibilità molto più alta rispetto a quella proposta dall’Unione Venezia partendo dalla base d’asta di 6.000 euro. Tutto da capire l’uso che Cuore Neroverde farà del logo di cui da ieri ha la piena titolarità. I vincitori dell’asta non lo dicono ma dietro – oltre al sogno di poter riutilizzare il nome storico Ac Venezia 1907 per l’attuale Laguna – potrebbe esserci la volontà di avere un’unica squadra chiamata Venezia proprio facendo valere il possesso del marchio (ovviamente non si parla di «titolo sportivo») appena acquisito. «Non ci aspettavamo di vincere – assicura Marco Semenzato, presidente di Cuore Neroverde – ma è un momento storico perché col marchio acquisito, nel quale era confluito quello dell’Ac Venezia, possiamo preservare la tradizione dei nostri colori. Il logo in questione è arancioneroverde? È l’eredita diretta della storia neroverde iniziata nel 1907». Dall’altra parte parla Mattia Collauto. «Ci tenevamo ad acquisire il marchio Ssc Venezia – spiega il dirigente dell’Unione promotore del tentativo andato a vuoto – perché quel logo arancioneroverde, con le date 1907 e 1929 dei vecchi Venezia e Mestre, è un patrimonio dei tifosi e sarebbe logico che a custodirlo fosse chi è il proseguimento storico nonché principale riferimento calcistico cittadino. Spero solo, ma dubito, ne venga fatto un buon uso senza alimentare antagonismi insensati e non costruttivi». «Non ci poniamo nemmeno il problema di ipotetiche rivalità – aggiunge il dg Dante Scibilia che sottolinea come titoli sportivi e Coppa Italia restino all’Unione -. Noi abbiamo fatto la nostra offerta, è stata superata ma non è la possibilità di usare un marchio a scalfire il ruolo di riferimento nel territorio che all’Fbc Unione Venezia è dato dalla continuità dei colori arancioneroverdi, dalle persone e dai tifosi».
Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Sono giorni di attesa e di calma apparente in laguna. Domenica la squadra di Michele Serena andrà ad Alessandria per l’ultima di campionato. Gli occhi di tutti, però, sono puntati al futuro della società, un futuro quanto mai incerto e nebuloso in cui il presidente Yury Korablin non ha ancora svelato il copione ai suoi dirigenti. «Dobbiamo ancora capire se il presidente ha la volontà di proseguire questa avventura sportiva — spiega il direttore generale Dante Scibilia — al momento non abbiamo alcun riscontro in questo senso e il futuro societario rimane un punto interrogativo». Le parole del dg veneziano rafforzano lo smarrimento che aleggia tra i tifosi. «Da parte della società — precisa Scibilia — c’è la volontà di andare avanti ma al presidente viene chiesta una partecipazione attiva nelle scelte del club e con una condivisione degli obiettivi e dei programmi». Intanto ieri il club arancioneroverde ha visto sfumare la possibilità di acquisire il marchio della vecchia Ssc Venezia, la società dichiarata fallita nel 2009. All’asta fallimentare, infatti, il dirigente lagunare Mattia Collauto ha dovuto arrendersi all’offerta fatta da un terzo soggetto. La società Fbc Unione Venezia, in una nota, precisa che «oggetto di vendita dell’asta tenutasi innanzi al curatore del fallimento Ssc Venezia è unicamente il marchio Ssc Venezia, registrato dalla fallita società così come indicato nel bando pubblicato. Tale aggiudicazione consente solamente l’uso del marchio e della denominazione ad esso collegata, ossia Ssc Venezia. E’ pacificamente escluso secondo diritto, qualsiasi rivendicazione riferita ai trofei e ad altri diritti poiché di proprietà esclusiva del Fbc Unione Venezia. La società valuterà le azioni opportune da intraprendere in sede civile e penale al fine di tutelare l’immagine e gli interessi del club».
Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Cuore Neroverde si aggiudica l’asta per il marchio Società Sportiva Calcio Venezia, la denominazione che il club arancioneroverde ebbe dal 2005 al 2009, anno del secondo fallimento (ufficializzato il 29 ottobre 2009 dal tribunale di Venezia) prima con la presidenza di Lorenzo Marinese e poi con il triennio di Arrigo Poletti. Niente da fare per Mattia Collauto e l’FBC Unione Venezia, concorrente nell’asta che si è tenuta ieri nello studio mestrino del curatore fallimentare Francesco Loero. La base di partenza dell’asta era di 6000 euro, dopo alcuni rilanci, è rimasta sul tavolo solo l’offerta di Cuore Neroverde, rappresentata dal vicepresidente Gianalberto Scarpa Basteri. «Oggi è un giorno felice» sintetizza Marco Semenzato, presidente di Cuore Neroverde, «nello statuto della nostra associazione uno degli obiettivi è proprio il recupero e la salvaguardia della storia del Venezia e dei colori neroverdi. Abbiamo ritenuto fosse importante acquisire questo marchio che appartiene alla storia di questo club, visto che nel 2005 si è “tirato dietro” anche tutto quanto c’era in passato, quindi anche la memoria dell’AC Venezia 1907. La nostra intenzione non era di andare contro qualcuno, ma solo di acquisire una parte della storia del calcio veneziano». Cuore Neroverde ha instaurato da mesi un rapporto stretto di collaborazione con il Laguna di Venezia che potrebbe valutare eventuali ipotesi di utilizzo del nuovo marchio SSC Venezia. Sul versante opposto la mancata acquisizione viene assorbita con estremo realismo. «Ci siamo presentati all’asta perché era un dovere della nostra società cercare di acquisire anche il marchio SSC Venezia, che rappresenta un periodo non lungo e di passaggio, ma che fa sempre parte della storia del club» ha precisato il direttore generale Dante Scibilia, «nello stesso tempo non eravamo nemmeno disposti a spendere cifre altissime per un marchio e non per un titolo sportivo. Per questo motivo, a un certo punto dell’asta, abbiamo ritenuto di non rilanciare. Alà di quanto è stato detto o scritto nei giorni scorsi, noi non abbiamo mai e poi mai avuto l’intenzione di cambiare denominazione sociale, che è e rimarrà FBC Unione Venezia». «Per noi cambia poco» aggiunge Mattia Collauto, «la società punto di riferimento del territorio rimarrà l’FBC Unione Venezia».
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Mancano due giorni all´ultimo atto. Domenica calerà il sipario sulla stagione del Real Vicenza. Una stagione che ha visto i biancorossi cavalcare il sogno di un obiettivo importante, inaspettato: quello di stare tra le grandi della Lega Pro e partecipare alla lotta per la promozione in B. Un sogno durato tutto il girone d´andata, che a partire da gennaio però è andato piano piano svanendo. L´esonero di Marcolini, accompagnato dallo sciopero dei giocatori per la decisione della società. L´arrivo di Paolo Favaretto, cinque partite per lui sulla panchina biancorossa, e poi il brusco dietro front del presidente Lino Diquigiovanni che ha ammesso il suo errore e ha riconsegnato a Marcolini le redini della squadra. L´1-0 strappato con i denti al Pordenone ha riportato il sorriso al Real e gli assicura la qualificazione alla Tim Cup della prossima stagione. Un obiettivo importante, prestigioso se si pensa che questo Real è nato solo nel 2010, per volontà di Diquigiovanni che ha unito tre società partendo dall´Eccellenza per arrivare ad oggi, tra le migliori nove (mal che vada) della Lega Pro nel giro di cinque anni. Ma manca ancora la partita col Pavia. La squadra di Marcolini si presenterà decimata a causa di infortuni e squalifiche: Polverini, Vannucci e capitan Tomei ko e Bruno e Carlini out per volontà del giudice sportivo. Ancora qualche dubbio sulle condizioni di Matteo Solini che sta recuperando, ma non è al pieno della forma. Real Vicenza che andrà ad affrontare il Pavia, al centro dell´attenzione per il cambio di panchina, ma con un piede già nei play off. Ai lombardi serve almeno un punto per la matematica, in caso di sconfitta invece dovranno guardare ai risultati di Arezzo e Alessandria.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Interviene di rado, l´ultima volta è stato a marzo alla vigilia di Bassano-Alessandria, ma quando prende la parola è sempre per scuotere e caricare l´ambiente. Il presidente Stefano Rosso accende l´atmosfera prima della sfida alla Feralpi di domenica alle 15 al Mercante. «È stato un campionato fantastico – ha sottolineato in una nota ufficiale il pres -: grandi prestazioni, il calore della città e dei tifosi. Concludiamolo allora alla grande rendendo omaggio a questi ragazzi domenica. Aspetto tutti allo stadio per incitare, tifare e gioire per il nostro Bassano. Perchè comunque vada sarà un successo. E forza Bassano!». Contestualmente il club giallorosso conferma la promozione valida ormai per l´intera stagione (ingresso gratuito sino a 18 anni) e vara un´iniziativa speciale in coincidenza con la festa della mamma. Tutte le mamme infatti, che si presenteranno al botteghino prima della gara accompagnate dal loro figlio entreranno con un solo euro e riceveranno un omaggio dalla società sino a esaurimento scorte. Ergo ci si avvia a una cornice al velodromo ragguardevole, come ormai questo Bassano è abituato. Intanto, come anticipato, con la Feralpi toccherà a Matteo Grandi indossare i galloni da titolare in campionato per la prima volta in questa stagione: l´infortunio di Rossi, che l´ha tolto anzitempo di mezzo, spalanca la porta a quest´altro ragazzone romagnolo, ravennate di provincia a differenza del compagno ammaccato (che è ravennate di città), il quale, Coppa Italia a parte, aspettava da un pezzo la sua occasione e l´ha avuta nella gara che conta di più. Al centro della retroguardia si rivede Bizzotto che ha recuperato dal malanno alla schiena per rilevare lo squalificato Zanella.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quello di domani sarà un big match a tutti gli effetti e lo Spezia affronterà il Vicenza dopo aver conquistato tre vittorie consecutive e aver creato attorno alla squadra un entusiasmo notevolissimo. I tifosi liguri stanno preparando una presenza molto numerosa, considerato che la prevendita ha superato quota duemila biglietti venduti, con circa cinquecento tagliandi dei distinti ancora disponibili, una cinquantina in tribuna e ottocento in curva. A Vicenza si sono già assicurati il biglietto oltre trecento tifosi, quindi all’antivigilia del match sono certi 6.500 tifosi, ma è chiaro che il numero è destinato a lievitare ancora raggiungendo e superando le 8.500 unità. Anche perché non è detto che da Vicenza, dove le ultime due partite hanno spento un po’ gli entusiasmi, oggi non vengano organizzati altri pullman oltre a quelli organizzati dal centro di coordinamento clubs biancorossi, e da «La Vicenza Ultras». Al Picco scenderà in campo un Vicenza molto rimaneggiato soprattutto in difesa, considerato che Sampirisi e Manfredini sono squalificati, D’Elia è infortunato e Brighenti sta tentando un recupero in extremis ma non è certo al meglio. Pasquale Marino dovrà quindi inventarsi la linea difensiva, visto che anche Garcia Tena è stato fermato nei giorni scorsi da un attacco febbrile e il giovane Jesse Edge è partito per rispondere alla convocazione dell’under 20 neozelandese. L’allenatore del Vicenza probabilmente abbasserà Laverone nel ruolo di terzino destro, con Camisa e Gentili che giocheranno al centro. Più problematico trovare il difensore di fascia sinistra dove potrebbe giocare Brighenti se recupererà, oppure Garcia Tena che ieri si è rivisto al campo dopo due giorni in cui è stato bloccato a letto. Nel ruolo di difensore mancino, Marino ieri ha provato addirittura anche Ragusa, a testimonianza dello stato di difficoltà della retroguardia berica. Marino in attacco potrà contare sul rientro di Cocco dopo la squalifica, con l’attaccante sardo che ingaggerà un gran duello con Catellani che con 19 reti è il capocannoniere della serie B. Mister Bjelica domani dovrà rinunciare solo allo squalificato Brezovec ma con il ritorno di Bakic, Giannetti e De Las Cuevas, il tecnico dello Spezia non ha che l’imbarazzo della scelta e la possibilità di schierare l’undici più pronto per una partita che è davvero molto importante per entrambe le squadre. Vincendo infatti lo Spezia aggancerebbe il Vicenza che, pur largamente rimaneggiato, si prepara a difendere con le unghie e con i denti la terza posizione in classifica.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Un occhio al campo e uno all´infermeria. Pasquale Marino proverà a trovare maggiori certezze nella rifinitura di stamattina ad Isola (al Morosini alle 10). Con quattro assenti certi (Manfredini e Sampirisi squalificati, D´Elia per infortunio muscolare, Edge in Nuova Zelanda) e due convalescenti in dubbio (Brighenti per un affaticamento e Garcia Tena per l´influenza), la difesa è il reparto in maggiore emergenza. Ieri Brighenti ha svolto parte dell´allenamento in gruppo, ed è stato provato per uno spezzone anche come terzino sinistro; sarebbe proprio quello il ruolo naturale di Garcia Tena, che però anche ieri era debilitato dai postumi influenzali e si è allenato prevalentemente in palestra. Ecco perché la linea difensiva davanti al portiere Vigorito a La Spezia potrebbe essere composta da Laverone, Camisa, Gentili e dal meno “malconcio” tra il veronese e il catalano. Se almeno il centrocampo sembra indenne da nuove defezioni oltre al lungodegente Sciacca, in attacco Marino dovrà tenere conto di un Giacomelli che magari alla fine potrà essere convocato, ma difficilmente potrà rendere al meglio, condizionato dal forte dolore al fianco sinistro dopo la botta rimediata durante Vicenza-Entella. Si profila quindi la partenza da titolare di Ragusa come esterno offensivo di sinistra, con Vita sulla destra e Cocco al centro. Stamattina, come detto, ultimo test a disposizione al Morosini, prima della partenza per La Spezia (dove ci saranno circa 200 tifosi biancorossi).
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il bomber ritorna. E vuole solo vincere. Dopo aver scontato l´inattesa squalifica contro l´Entella (determinata non da un episodio di campo, ma da “espressioni ingiuriose” sentite all´ingresso negli spogliatoi dopo Brescia-Vicenza dal collaboratore della procura federale: caso più unico che raro), Andrea Cocco ha un´idea fissa in mente: «Noi domani andiamo a La Spezia per conquistare tre punti e continuare a inseguire l´obiettivo della promozione diretta – dichiara senza esitazioni -. Nulla è ancora compromesso, secondo me abbiamo ancora parecchie possibilità. Basta giocare da Vicenza». Questa determinazione nasce anche dalla rabbia accumulata per la squalifica? «Non me l´aspettavo e ci sono rimasto molto male, questo è certo. Però ormai è acqua passata, dobbiamo essere concentrati solo sulla partita di domani, perché per noi è fondamentale e ce la vogliamo giocare alla grande». Peccato non affrontarla al meglio, viste le assenze e la stanchezza accumulata da chi ha giocato di più . «Ma questo non può essere un alibi. È proprio in questi frangenti che si vedono le grandi squadre, sta a noi dimostrare di esserlo. E per quanto riguarda la stanchezza, sono sicuro che non ci saranno problemi: un conto sono le tre partite ravvicinate, un altro è avere tutta la settimana per prepararsi. Sono certo che si vedrà un Vicenza tonico e concentrato per l´intera partita». La squadra farà grande affidamento su di lei per finalizzare la manovra. Non segna da un mesetto, 1-0 sull´Avellino il 10 aprile: il gol le manca? «Ma no, alla fine sono solo un paio di partite. Piuttosto spero di tornare ad aiutare come devo i miei compagni, dopo la prestazione un po´ sottotono di Brescia. Come ho detto, conta solo vincere: che segni io o un altro, non cambia nulla». Quindi nessuno stimolo speciale per la sfida a distanza con il capocannoniere del campionato Catellani? «Non ci penso proprio. A me interessa conquistare tre punti. Se poi contribuisco anche con un gol, tanto meglio, ma segnare e non vincere sarebbe una consolazione molto magra». Purtroppo adesso il Frosinone ha 4 punti di vantaggio, quindi non dipende più solo da voi . «Questo è vero, ma sarebbe un vero peccato ritrovarsi alla fine a mangiarsi le mani per non avere comunque fatto il massimo e scoprire che la promozione sarebbe stata raggiungibile. Intanto c´è lo scontro diretto finale, e poi nel frattempo il Frosinone affronterà Cittadella e Crotone, due squadre di valore che giocheranno alla morte per conquistare la salvezza, mica stenderanno tappeti rossi ». Lo Spezia affronterà questa sfida caricato a mille dalle ultime vittorie in serie. «Sarà una partita difficile, contro un avversario forte e in un campo caldo, tradizionalmente ostico. Però noi siamo un gruppo a cui il carattere non manca, e siamo pronti al confronto senza alcun timore». Se non altro, visto che vorrà vincere a tutti i costi, stavolta la squadra avversaria non si chiuderà a riccio . «Avremo sicuramente le nostre occasioni, gli spazi per inserirci, e dovremo sfruttarli a dovere. Ma dovremo stare anche molto attenti a non perdere palloni ingenuamente, perché secondo me lo Spezia gioca un po´ come il Carpi: capitalizza al meglio gli errori degli avversari». I tifosi vi seguiranno anche in questa trasferta: a prescindere dall´esito finale, per loro avete comunque disputato un campionato straordinario. «Li ringraziamo per il loro sostegno incondizionato, ma noi a questo punto non ci vogliamo accontentare: abbiamo faticato tanto per arrivare in alto, adesso siamo determinati a sfruttare questa occasione unica e concretizzare il sogno che inseguiamo».
Ore 13.10 – (Biancoscudati Padova) Nella giornata di giovedì 7 Maggio, il Capitano della Biancoscudati Padova Marco Cunico, Matteo Nichele e il preparatore dei portieri Adriano Zancopè assieme ad un rappresentante della Fondazione Carobbi Ceregatti hanno consegnato un assegno di 1000 Euro alla Presidente del centro ricerche della Città della Speranza Stefania Fochesato.
Ore 12.40 – (Gazzettino) C’è al Tombolato l’atmosfera che cova l’impresa con la squadra granata concentrata in quella che appare come la partita del destino. Domani serve una vittoria sul Frosinone perchè il Cittadella si rimetta in corsa verso la salvezza. Più che i proclami contano i fatti e la squadra vuole dimostrarlo. Altrimenti c’è davvero la possibilità che il Frosinone festeggi in anticipo la promozione in serie A, sostenuto da un migliaio di tifosi (già 600 biglietti acquistati dagli ospiti) che sono previsti al seguito. «Ci resta solo questa possibilità -commenta il vice di Foscarini, Edoardo Gorini-, noi con il Frosinone dobbiamo superarci, come abbiamo fatto altre volte in passato e non solo a Cremona, per ottenere un risultato che appare impossibile alla vigilia. In questo momento stiamo lavorando per riuscirci con il Frosinone. Vogliamo provarci fino in fondo e più le situazioni sono difficili, più grande è la soddisfazione per esserci riusciti». Il Cittadella non molla e stavolta Claudio Foscarini non ha giocatori squalificati. Rientrerà Daniel Cappelletti in difesa e a centrocampo tornerà Nicola Rigoni, che era rimasto in panchina a Bari. Non sarà ancora pronto Federico Gerardi, anche se l’attaccante spera in un miracolo. Spiega l’ex Reggina: «Da due giorni ho ripreso a correre e sto intensificando il recupero con accelerazioni e cambi di direzione. Non sto ancora allenandomi con il pallone, ma mi auguro di provarci quanto prima». Il suo rientro appare più probabile per le ultime due partite in trasferta a Catania e nell’ultima in casa con il Perugia, ma il suo apporto avrà valore soltanto se il Cittadella sarà in corsa, perciò la partita di domani con il Frosinone è condizionante per ogni considerazione successiva. Nell’impresa del Cittadella ci crede in particolare il tecnico Claudio Foscarini, che sul confronto con il successo del 2008 a Cremona, che valse la promozione in serie B, osserva: «Ogni situazione è diversa, ma con Cremona vedo delle analogie. La squadra sta lavorando concentrata sull’obiettivo e come ci è riuscita allora può farcela anche adesso. C’è una differenza però: allora il rischio era quello di restare in categoria (C1 ndr), adesso si rischia la retrocessione». Oggi pomeriggio ci sarà l’allenamento di rifinitura, domani alle 15 il match con il Frosinone. Arbitrerà Luigi Nasca di Bari.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Obiettivo: rovinare la festa al Frosinone. Perché, ad andare a controllare come procede la prevendita della sfida in programma domani alle 15 al Tombolato, l’impressione che si ha è proprio questa: i tifosi ciociari hanno tutta l’intenzione di presentarsi a Cittadella per celebrare una vittoria che potrebbe addirittura spedire subito in serie A gli uomini di Stellone. A ieri sera erano 600 i biglietti già venduti agli ospiti, ma è credibile stimare che alla fine saranno più di un migliaio i sostenitori gialloblù in arrivo e, alla fine della conta, se i 1.144 posti a loro disposizione in curva Nord non andranno esauriti, ci si andrà comunque vicini. In casa granata, invece, la risposta rimane tiepida: nonostante la promozione pensata per l’occasione, con la possibilità di ricevere un biglietto gratis per la partita con il Perugia del 22 maggio, per ora i tagliandi staccati risultano poco più di un centinaio. L’affluenza è quella standard, ben lontana rispetto al viavai registrato nella settimana che, per fare un esempio recente, aveva preceduto il derby con il Vicenza. Cosa succede se… Il turno alle porte potrebbe già essere decisivo per entrambe le squadre. Il Frosinone, con il successo per 2-1 sul Bologna dello scorso turno, si è portato a + 4 sul Vicenza e sui felsinei e ora ha tra le proprie mani il suo destino: un colpaccio al Tombolato, unito alla contemporanea sconfitta del Vicenza e al pareggio o al k.o. del Bologna, permetterebbe di strappare il pass promozione con due turni di margine. Per quanto riguarda la truppa di Foscarini, l’ipotesi a cui nessuno vuole pensare è quella di un rovescio casalingo accompagnato dai successi dell’Entella nell’anticipo di stasera a Livorno e del Crotone nel posticipo di domenica con il derelitto Varese. In questa malaugurata eventualità capitan Pellizzer e compagni scivolerebbero dritti in Lega Pro. Gerardi verso il no. La seduta di ieri pomeriggio non ha portato novità nelle file granata: rimangono fuori causa Schenetti e Scaglia, mentre Gerardi continua a seguire un programma di lavoro differenziato. Se anche Foscarini deciderà di convocarlo, di sicuro non lo farà partire dall’inizio. Probabile il ritorno al canonico 4-4-2 dopo l’esperimento del centrocampo a 5 di Bari. I dubbi maggiori riguardano, però, proprio il reparto di mezzo, dove potrebbero essere riproposti sia Rigoni che Minesso. Nelle file degli ospiti va segnalato che sono tornati a disposizione i due attaccanti Ciofani e Dionisi, i quali nei giorni scorsi avevano tenuto in allarme Stellone: entrambi sono guariti dai rispettivi sintomi influenzali, allenandosi regolarmente. Arbitro e precedenti. A dirigere la sfida sarà Luigi Nasca della sezione di Bari. Un fischietto incontrato spesso dai granata nella loro storia: già 10 i precedenti collezionati con lui, costellati da due successi (entrambi nella stagione 2013/14, vittoria nel derby con il Padova a ottobre e scorribanda a Reggio Calabria ad aprile, sempre per 1-0), quattro pareggi e quattro stop. In questo campionato ha diretto lo scialbo 0-0 casalingo contro la Ternana dello scorso 29 marzo. Per quanto riguarda il passato con il Frosinone, quella di domani sarà la quarta sfida al Tombolato tra le due compagini. Il primo incontro risale alla stagione 2008/09 e finì 0-0. Nella stagione successiva i ciociari s’imposero proprio grazie ad un gol dell’attuale allenatore, Roberto Stellone. Il terzo e ultimo match tra le due squadre risale alla stagione 2010/11 con Sansone che al 92’ rispose al vantaggio di Piovaccari. Nella gara di andata dello scorso 20 dicembre fu invece Scaglia a trovare il gol del pareggio negli ultimi minuti, replicando all’1-0 di Ciofani.
Ore 11.50 – (Giornale di Vicenza) Scatta stasera con Livorno-Entella la terzultima giornata di campionato: anticipo decisivo sia nella corsa ai playoff, con i toscani attardati e obbligati a vincere per non perdere il treno che porta agli spareggi, sia nella lotta salvezza, in cui i liguri hanno assoluto bisogno di punti. Nel programma del sabato spicca Bologna-Avellino. I felsinei non vogliono lasciare strada libera al Frosinone per il secondo posto e hanno tentato la carta del cambio di allenatore last-minute (l´esperto Delio Rossi al posto di Diego Lopez); gli irpini, rilanciati dalla fondamentale vittoria in rimonta sul Pescara, proveranno a consolidare la propria posizione nella griglia playoff. Nel frattempo il Frosinone è atteso dalla trasferta di Cittadella: ad attenderli troveranno un avversario che si giocherà in questa partita casalinga molte delle residue possibilità di agguantare una difficilissima salvezza. Saranno due le sfide salvezza dal peso specifico elevatissimo: a Trapani sarà di scena il Modena, mentre la Ternana ospiterà la Pro Vercelli. In entrambi i casi il fattore campo potrebbe recitare un ruolo determinante. Se Carpi-Lanciano sarà solo una nuova passerella di festeggiamenti per i padroni di casa, ben altre motivazioni avrà il Crotone nel posticipo di domenica alle 18: allo Scida arriva un Varese già condannato. I calabresi devono quindi assolutamente cogliere questa occasione favorevolissima per ottenere tre punti irrinunciabili nella difficile lotta per rimanere in serie B. Il programma. Oggi alle 20.30: Livorno-Entella. Domani alle 15: Bologna-Avellino, Brescia-Catania, Carpi-Lanciano, Cittadella-Frosinone, Latina-Bari, Pescara-Perugia, Spezia-Vicenza, Ternana-Pro Vercelli, Trapani-Modena. Domenica alle 18: Crotone-Varese. La classifica. Carpi punti 78; Frosinone 67; Vicenza e Bologna 63; Spezia 60; Perugia 59; Pescara e Avellino 57; Livorno 55; Bari 51; Lanciano 49; Catania 48; Modena, Latina e Trapani 46; Ternana e Pro Vercelli 45; Crotone 44; Entella 43; Cittadella 40; Brescia (-6) 36; Varese (-4) 32.
Ore 11.20 – L’arbitro di Padova-AltoVicentino sarà il signor Pietro Scatigna di Taranto, coadiuvato dagli assistenti di linea Pacifico e Laudato.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Sul campo è stata una sgambata per la truppa di Parlato, con il tecnico che ha fatto ruotare tutti i giocatori a disposizione schierando una formazione per tempo. Nella prima frazione è andato a segno Pittarello, che ha colpito anche una traversa. Nella ripresa sono arrivati gli altri sigilli con Cunico, Ilari, Nichele, Thomassen (rigore) e Zubin, quest’ultimo nei panni del mattatore con una tripletta. Al termine della partita tutti i giocatori si sono ritrovati al bar Centrale del paese per un rinfresco offerto dal club agnense. Intanto, oggi alle 18 Cunico e compagni saranno al Macron Store (viale della Croce Rossa 118) per firmare le maglie celebrative della promozione in Lega Pro e il materiale ufficiale del Padova presente in negozio. Sono stati venduti 755 tagliandi in vista della sfida con l’Altovicentino.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Passando all’amichevole (vittoria 8-0), è stata un’autentica festa organizzata al meglio dalla Virtus Agna che milita in Seconda categoria, e alla quale hanno partecipato almeno duecento tifosi. Tanto che per accogliere la gente era presente anche la protezione civile del paese. I biancoscudati sono arrivati in pullman, e naturalmente per loro c’è stata gloria grande. Soprattutto quando i ragazzini del settore giovanile di casa si sono scatenati all’intervallo della partita, e anche durante il secondo tempo, subissando di richieste di autografi i giocatori. Proprio i baby calciatori di casa hanno accompagnato le squadre all’ingresso in campo, e prima del fischio d’inizio si è svolta anche una breve cerimonia: il sindaco Gianluca Piva e l’assessore allo sport Carlo Vedovetto hanno consegnato al direttore sportivo Fabrizio De Poli una targa in ricordo dell’evento, e un targa è stata data anche all’ex ala destra biancoscudata Maurizio Barbierato (46 partite in serie C dal 1969 al 1972) che è di Agna.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Infrazione (sembra lieve) allo scafoide della mano sinistra. Dovrà attendere l’esito della risonanza in programma oggi Petkovic per sapere se sarà a disposizione con l’Altovicentino nell’ultima partita di campionato. Il portiere non ha partecipato all’amichevole di ieri sul campo della Virtus Agna: sul suo braccio un vistoso bendaggio, anche se non chiude la porta alla possibilità di recuperare per domenica. «Sono caduto male mercoledì in allenamento e mi sono fatto male. Sento dolore, ma non sono preoccupato. Magari domenica gioco, mi dispiacerebbe saltare la partita con l’Altovicentino». Anche perché sarebbe la seconda volta, dato che all’andata a Valdagno era andato solo in panchina a causa di un infortunio muscolare rimediato nell’ultima partita del 2014 con l’Union Ripa La Fenadora e che lo aveva costretto a stare a lungo fermo.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Ed è stata, per la piccola cittadina come per tutta la zona della Bassa, raramente visitata dai biancoscudati, una grande occasione di festa: il Comune ha voluto omaggiare la società biancoscudata con una targa, a ricordo della visita e della grande stagione che sta per concludersi, e ne ha riservata una anche a Maurizio Barbierato, ala destra biancoscudata tra il 1969 e il 1972 sotto le gestioni di Rosa e Matè, presente al campo e agnense di nascita. Sul terreno di gioco, di fronte ad almeno 200 tifosi accorsi per l’occasione, Parlato ha mescolato le carte in vista del match di domenica, mantenendo il “4-2-3-1” iniziale ma variando gli uomini tra primo e secondo tempo. Nella prima frazione, conclusasi sull’1-0 per la squadra biancoscudata, è andato in rete, in avvio, Pittarello, che successivamente ha anche sfiorato la doppietta colpendo la traversa, mentre il portiere di casa, Furlan, si è esibito in diversi interventi decisivi a negare il bis ai vari Ferretti, Fenati e Denè. Nella ripresa Parlato ha calato sul campo il probabile attacco titolare di domenica, con il trio Ilari-Cunico-Petrilli dietro a Zubin. E i risultati si sono visti: prima capitan Cunico, poi Ilari, quindi Zubin (tripletta), Nichele e Thomassen (rigore) hanno arrotondato il punteggio finale sul’8-0. Il reparto offensivo biancoscudato affila le armi in vista dell’Altovicentino.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il problema, al limite, potrebbe porsi per la scelta dell’uomo da schierare tra i pali. Ansia Petkovic. A poche ore dalla sfida con l’undici di Diego Zanin, infatti, un altro guaio rischia di minare i piani di formazione del tecnico partenopeo. Nelle battute conclusive dell’allenamento di mercoledì Lazar Petkovic è rimasto vittima di un fastidioso infortunio al polso sinistro: in una semplice fase di gioco il portiere serbo è caduto a terra con tutto il peso del corpo sul polso, accusando un forte dolore. Le lastre effettuate ieri mattina non sono riuscite a sciogliere i dubbi sulle sue condizioni: sembra che l’estremo difensore sia rimasto vittima di una lieve infrazione allo scafoide, ma solo la risonanza magnetica programmata per questa mattina potrà chiarire al cento per cento l’entità dell’infortunio. «Io spero di esserci, mi dispiacerebbe molto perdere anche questa partita», le parole di Petkovic, che anche all’andata fu costretto a saltare l’incontro di Valdagno dopo il brutto infortunio muscolare patito all’Euganeo contro Ripa La Fenadora. Gol e applausi in amichevole. Per la prima volta nella sua storia, ieri il Padova è stato impegnato sul terreno del comunale “Zanellato” di Agna.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Mancano ormai 48 ore, e poi scatterà l’ultima, grande festa. Padova si mobilita in vista della chiusura del campionato di serioe D: domenica arriva l’Altovicentino, sconfitto nella lunga corsa alla Lega Pro dalla squadra di Parlato, che si presenterà di fronte al proprio pubblico esultante per chiudere in bellezza il girone C, dominato da settembre in poi, e per vendicare la sconfitta del match d’andata a Valdagno. L’Euganeo è pronto a vestirsi come nei giorni migliori: sin dal mattino (e con il clou in serata) la Tribuna Fattori animerà il parcheggio sud con stand gastronomici, musica e la presenza delle vecchie glorie del 2001, mentre alle 14 in punto, ad un’ora dall’inizio del match, tutti i giocatori biancoscudati sfileranno all’interno dello stadio richiamati a gran voce dallo speaker per il meritato applauso dei tifosi. E la prevendita comincia a volare: già 775 biglietti sono stati staccati sino a ieri sera, complice la promozione a prezzi stracciati (dai 2 euro per la “Fattori” in su) che durerà sino a domenica mattina nei punti vendita e sul sito Ticketone. Parlato, per l’occasione, dovrebbe mandare in campo la migliore formazione possibile: spazio di nuovo al “4-2-3-1”, con Zubin in avanti, visto che Ferretti è squalificato e Amirante nemmeno ieri ha preso parte all’amichevole infrasettimanale, e il trio composto da Ilari, Cunico e Petrilli alle sue spalle.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’ennesima tappa di un festeggiamento infinito, in attesa della passerella di domenica all’Euganeo, è andata in scena mercoledì sera al club Piermario Morosini di Conselve. I tifosi della Bassa hanno voluto celebrare la squadra protagonista di una stagione da record, ospitando 9 giocatori, quasi una formazione intera: in porta Petkovic, in difesa Dionisi e Sentinelli, a centrocampo Segato e Ilari, Cunico trequartista dietro il tridente Amirante, Ferretti e Zubin. Tutti seduti allo stesso tavolo, al fianco di mister Parlato, del vice-presidente Bonetto e del preparatore dei portieri Zancopè. Classici cori, abbracci e foto con i tifosi, prima che sullo schermo venissero proiettati tutti i gol della stagione. Ma l’ovazione più grande è arrivata nella seconda parte della serata, quando ha fatto capolino anche il presidente Giuseppe Bergamin, accolto da una standing ovation e che ha subito regalato qualche battuta delle sue. «Ho confermato Parlato ma ci ho ripensato e l’ho messo in discussione», ha scherzato il patron, prima di ringraziare così la platea: «Il successo di questa stagione ha riqualificato il nostro nome e quello della nostra città. Sono fiducioso per il proseguo e andremo avanti per ottenere qualcosa di più prestigioso, mettendoci un grande impegno. Mantenendo la modestia che ci ha contraddistinto quest’anno, potremo raggiungere nuovi obiettivi e darvi altre soddisfazioni». Parole sottoscritte da Edoardo Bonetto: «Vogliamo costruire ancora una squadra forte per farvi divertire». Il club presieduto da Matteo Bagatella, ha regalato a mister e dirigenza una bottiglia celebrativa e alla squadra un dvd con i ringraziamenti di tanti tifosi.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un grave lutto ha colpito Claudio Ottoni. Nella sua casa di Albano Laziale è mancato papà Gioacchino. Aveva 93 anni, compiuti giovedì scorso. L’anziano genitore dell’ex capitano biancoscudato aveva condotto la sua vita nei campi, da appassionato agricoltore qual era. Ultimamente non stava bene e ieri mattina, dopo essersi alzato e aver fatto colazione, ha espresso il desiderio di tornare a letto. Poco dopo è spirato nel sonno. Oltre alla moglie Franca, ha lasciato nel dolore i figli Giuseppe, Maurizio, Claudio e Angelo. I funerali si svolgeranno oggi, alle 15.30, nel duomo della cittadina laziale. A Claudio le condoglianze della redazione sportiva del “mattino”. (Red. – La redazione di Padovagoal si unisce al cordoglio e porge le proprie condoglianze a Claudio Ottoni).
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Al termine staff e calciatori omaggeranno i presenti con alcune magliette celebrative della promozione, per poi uniris alla cena assieme agli ultras. Ieri, intanto, il Padova ha raggiunto Agna per l’ennesima amichevole del tour programmato a inizio stagione in tutte le località della provincia. La partita è terminata 8-0, sugli scudi Emil Zubin che ha messo a segno una tripletta, a segno anche Nichele, Thomassen, Ilari, Cunico e Pittarello. «Voglio la massima concentrazione da parte dei ragazzi in questo finale di stagione — sorride Carmine Parlato — se qualcuno pensa che abbiamo la pancia piena si sbaglia di grosso. Abbiamo l’obiettivo concreto di battere l’Altovicentino e, contemporaneamente, di puntare allo scudetto dei dilettanti. Fino alla fine della stagione, non ci fermeremo». A proposito della poule scudetto: per il primo triangolare il Cuneo nel girone A ha tre punti di vantaggio sul Sestri Levante e nel girone B il Castiglione ha già in tasca il pass per la Lega Pro.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sono già ben 755 biglietti venduti in prevendita. Padova-AltoVicentino, per quanto ininfluente ai fini della classifica, è una partita che stuzzica l’interesse di addetti ai lavori, curiosi e soprattutto dei tifosi, che vogliono chiudere in bellezza la stagione. Con un successo pieno il Padova salirebbe all’incredibile quota di 87 punti: due in più rispetto al record ottenuto lo scorso anno da Carmine Parlato di 85 alla guida del Pordenone. Nessun altro, negli altri gironi, ha fatto meglio e, in attesa della poule scudetto, l’entusiasmo della tifoseria è ai massimi livelli. Domenica sono in allestimento diverse iniziative per celebrare al meglio il ritorno in Lega Pro. La Tribuna Fattori ha organizzato un evento al parcheggio sud dello stadio Euganeo, dove negli ultimi anni si è tenuto anche l’evento «Appiani in Festa». Si comincia alle 10 del mattino, con l’apertura stand con cibo e birra per tutti. Alle 14.30 momentanea sospensione della festa e spostamento all’interno dello stadio per allestire la coreografia e seguire Padova-AltoVicentino. Dopo il fischio finale alle 17 è in programma il concerto dei Supernova Oasis tribute band, mentre due ore più tardi salirà sul palco la squadra della storica promozione in serie C1 nel 2001 e successivamente arriveranno al gran completo anche i giocatori dell’attuale rosa biancoscudata.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) I casi presi a modello dai due industriali padovani, titolare il primo della Sunglass Srl e l’altro della Thema Italia Spa, sarebbero principalmente due. Quello di Modena dove, tra il 2002 e il 2007, la società gialloblu (51%) e il Comune (49%) hanno acceso un mutuo presso il Credito Sportivo e hanno investito circa 15 milioni di euro per ristrutturare il vecchio stadio Braglia facendolo diventare un piccolo gioiello. E quello di Udine dove, proprio in questi mesi, è entrato nel vivo il restyling del Friuli sostenuto interamente dall’Udinese Calcio (alla quale il municipio ha concesso per 99 anni il terreno in cui sorge l’impianto) e sempre attraverso un prestito del Credito Sportivo: qui la spesa complessiva dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro. Inoltre, nel progetto che ad inizio settimana Bergamin e Bonetto hanno sottoposto al sindaco potrebbero essere coinvolte non solo le catene di supermercati Alì e Pam che attorno all’Euganeo possiedono ognuna una superficie di circa novantamila metri quadri, ma anche eventuali nuovi soci del club biancoscudato. L’obiettivo, dei vertici del club sarebbe pure quello di far vivere lo stadio sette giorni su sette collocando nell’impianto e a fianco una sorta di centro commerciale con tanto di negozi, ristoranti e altre attività. Da parte della compagine di viale Rocco, il prima passo nella direzione appena tracciata dovrebbe essere rappresentato dalla richiesta a Palazzo Moroni di avere in concessione per 99 anni l’area comunale in cui si trova l’Euganeo proprio come successo ad Udine con l’Udinese e il Friuli. Il piano, come detto ambizioso e suggestivo, è ancora in fase nascente. Ma le intenzioni di Bergamin e Bonetto (e dei possibili nuovi investitori) sembrano molto, molto serie.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Ristrutturare completamente l’Euganeo e farne davvero un impianto destinato al calcio e soltanto al calcio. Per intenderci: uno stadio da venticinquemila posti a sedere senza l’attuale pista d’atletica (il meeting annuale traslocherà al Colbacchini dell’Arcella) e con gli spalti finalmente a pochi metri dal terreno di gioco. Quello illustrato lunedì scorso al sindaco Massimo Bitonci dagli imprenditori Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Biancoscudati Padova, è un progetto a dir poco ambizioso e suggestivo. E forse, per certi versi, pure un po’ esagerato per una società rinata da meno di un anno e appena tornata tra i professionisti dopo aver stravinto il campionato di serie D. Non è stato affatto semplice scoprire quanto si siano detti, quattro giorni fa a Palazzo Moroni, il primo cittadino e i vertici del club di viale Rocco. A differenza dei tanti altri incontri avvenuti in passato questa volta i presenti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione (oltre al sindaco e ai vertici del Padova c’erano anche l’assessore comunale allo Sport Cinzia Rampazzo e il caposettore Urbanistica e Servizi Catastali del municipio Franco Fabris). Tantomeno il sindaco solitamente sempre pronto a concedersi a taccuini e microfoni. Ma le parole corrono visto che Bergamin e Bonetto hanno presentato a Bitonci un dettagliato piano triennale per trasformare l’area dell’Euganeo in una vera e propria cittadella dedicata al calcio prevedendo non solo la realizzazione del nuovo centro d’allenamento per la prima squadra e le giovanili, ma pure (ecco la novità assoluta) il completo rifacimento dello stadio.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaquattresima ed ultima giornata, domenica 10 maggio ore 15.00): ArziChiampo-Union Pro, Belluno-Montebelluna, Clodiense-Kras Repen, Dro-Sacilese, Fontanafredda-Mori S. Stefano, Giorgione-Union Ripa La Fenadora, Mezzocorona-Tamai, Legnago-Triestina, Padova-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 84, AltoVicentino 69, Belluno e Sacilese 59, ArziChiampo 56, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda 41, Tamai e Giorgione 38, Dro 35, Triestina 31, Kras Repen 30, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentatreesima giornata: AltoVicentino-Clodiense 3-0, Kras Repen-Dro 2-2, Montebelluna-Giorgione 1-5, Mori S. Stefano-Mezzocorona 4-0, Sacilese-Legnago 3-2, Tamai-ArziChiampo 1-2, Triestina-Fontanafredda 0-1, Union Pro-Belluno 0-1, Union Ripa La Fenadora-Padova 1-2.
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E’ successo, 7 maggio: i Biancoscudati battono 8-0 l’Agna in amichevole, in grande spolvero Zubin, autore di una tripletta