Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 21.40 – (Trentino) Luca Lomi e i suoi giocatori hanno finalmente, dopo tanti mesi, un motivo per sorridere: ancora una settimana e poi il calvario (sportivo, s’intende) sarà finito. In Veneto e in una parte del Friuli c’è chi mastica amaro, ma riflessioni sul “terribile” finale di stagione arrivano anche dalla nostra provincia. Il motivo è presto spiegato: è innegabile che i recenti risultati della squadra rotaliana abbiano in parte “falsato” il campionato. Il Dro, ad esempio, nel girone di ritorno ha pareggiato con il Mezzocorona (1 a 1) in quella che è stata l’ultima partita che i gialloverdi della Piana hanno affrontato a ranghi completi e con qualche speranza legata al pagamento dei rimborsi spese. Da lì in poi il “Mezzo” ha “mollato” (comprensibilmente, per carità) la presa, lasciando punti facili a Legnago e Kras Repen, dirette rivali del Dro nella corsa verso la salvezza. E, presumibilmente, lo stesso avverrà domenica prossima, quando in via Santa Maria arriverà il Tamai dell’ex De Agostini, attualmente sestultimo in classifica in coabitazione con il Giorgione e, numeri alla mano, invischiato nella corsa salvezza. Lomi e la squadra proveranno a congedarsi dal pubblico amico con una prova quantomeno dignitosa anche se, nelle ultime nove partite, sono arrivate altrettante sconfitte con una sola rete all’attivo (quella segnata da Caridi nei primi minuti del match contro la Clodiense) e ben 38 al passivo. Al triplice fischio ci sarà l’immediato rompete le righe e poi si aprirà il “baillame” pre estivo per capire cosa ne sarà della società di via San Giovanni Bosco, che avrebbe diritto d’iscriversi al prossimo campionato d’Eccellenza ma la cui situazione finanziaria è semplicemente disperata. Ci sarà un altro “caso” Trento oppure il “Mezzo” sparirà dal panorama calcistico provinciale?
Ore 21.20 – (Trentino) La prima certezza è che il Dro disputerà sicuramente i playout, la seconda è che la “partitissima”, che metterà in palio la permanenza in categoria, si giocherà sicuramente in Trentino. E non è poco. Il pareggio di Monrupino, a conti fatti, è dunque un risultato positivo, sia per come è maturato (con doppia rimonta) sia perché ha permesso a Manfioletti e ai suoi di allungare nei confronti della Triestina, ora distante quattro lunghezze. La sfida di domenica contro la Sacilese servirà dunque solamente per le statistiche visto che, qualsiasi sarà il risultato finale, la posizione in classifica del Dro non cambierà. Anche in caso di vittoria e contemporanea sconfitta (improbabile) del Giorgione: l’arrivo a pari punti (a quota 38) premierebbe comunque i trevigiani, che si trovano in vantaggio negli scontri diretti. Ecco allora che, contro i friulani, Manfioletti eviterà di utilizzare i calciatori diffidati (sono ben sei: Bonomi, Adami, Allegretti, Chesani, Bertoldi e Ajdarovski) e terrà a riposo l’acciaccato Donati oltre al lungodegente Proch, con quest’ultimo che potrebbe tornare a disposizione per la gara playout in programma il 24 maggio. C’è un altro “però” da prendere seriamente in considerazione: se il Dro dovrà affrontare la Triestina (ad oggi è l’ipotesi più probabile) nella sfida da “dentro o fuori” per la salvezza, come verrà gestito il massiccio afflusso di tifosi giuliani? Al seguito della formazione alabardata si muoverà certamente un gran numero di supporters e questo potrebbe creare qualche problema alla società gialloverde. Che, è bene ricordarlo, in occasione della sfida interna contro i Biancoscudati Padova (altra società che muove tantissimi tifosi), fu costretto ad “emigrare” al “Briamasco”, perdendo di fatto ogni vantaggio derivante dal fattore campo.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Un play-out da giocarsi in trasferta a Dro, la retrocessione diretta o addirittura uno spareggio con il Kras, nel quale la perdente andrebbe direttamente in Eccellenza e la vincente se la giocherebbe poi con lo stesso Dro: sono i tre scenari possibili a cui va incontro l’Unione domenica. PLAY-OUT. Per essere sicura di giocare i play-out a Dro (partita secca, due risultati su tre a disposizione dei trentini), gli alabardati devono vincere domenica a Legnago. In quel caso, qualsiasi sia il risultato del Kras, il play-out è sicuro. Se invece la Triestina pareggia, deve sperare che il Kras non vinca in casa della Clodiense. Ma c’è addirittura la possibilità che gli alabardati arrivino lo stesso ai play-out in caso di sconfitta a Legnago: in quel caso deve perdere anche il Kras. RETROCESSIONE. Uno scenario senza più appelli quella della retrocessione diretta, ma purtroppo ancora possibile. Perché si verifichi, la Triestina deve arrivare in classifica dietro al Kras, caso che si concretizzerebbe in caso di pareggio e sconfitta degli alabardati e contemporanea vittoria dei carsolini in quel di Chioggia. A dire il vero, bisogna anche che Tamai e Giorgione vincano (o solo pareggino se gli alabardati perdono): in quel caso infatti la Triestina avrebbe 8 o più punti di distacco dalla sestultima e non avrebbe diritto ai playout. Ma a Tamai (impegnato a Mezzocorona) e Giorgione (in casa con l’Union Ripa) si possono dare praticamente per certi i tre punti. DERBY-SPAREGGIO. C’è poi un caso che porterebbe a una doppia appendice di campionato: se la Triestina perde e il Kras pareggia, entrambe finiscono a 31. Contando che Tamai e Giorgione facciano almeno un punto, alabardati e carsolini si contendono dunque il quartultimo posto che porta ai playout col Dro, e il terzultimo posto che invece, in virtù del troppo distacco dalla sestultima, porta alla retrocessione. E il regolamento dice che se si deve decidere una retrocessione, si va allo spareggio secco in campo neutro. Pertanto si giocherebbe un Triestina-Kras: chi perde retrocede, chi vince va giocarsela con il Dro.
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) La salvezza diretta del Giorgione, senza passare per i playout, oramai è vicina. Con la netta vittoria nel derby di Montebelluna i ragazzi di Paganin hanno ora la possibilità di raggiungere il traguardo battendo domenica tra le mura amiche l’oramai salvo Union Ripa. Potrebbe essere sufficiente anche un risultato diverso, se il Kras Repen non riuscirà a vincere lo scontro con la Clodiense, ma a Castelfranco la parola d’ordine ora è concentrarsi sulla vittoria, senza dover attendere il risultato delle dirette avversarie, tra le quali c’è anche il Tamai che si trova a pari punti con i castellani e che potrebbe essere superata in classifica. La vittoria nel derby ha davvero galvanizzato un gruppo che sino a 4 partite fa sembrava spacciato. «Ci abbiamo sempre creduto – dichiara Antonio Baggio, l’attaccante di Ramon tornato al gol domenica -. Anche quando la classifica ci vedeva sotto e con poche possibilità di rimonta eravamo convinti che ce la potevamo fare. La classifica non rispecchiava i reali valori di questa squadra. Manca ancora un passo, ma ora tutto dipende da noi, se vinciamo siamo salvi e concludiamo alla grande questo campionato». A Montebelluna si è visto un Giorgione in grande forma. «Si, siamo passati all’inizio e nonostante il loro pareggio non ci siamo demoralizzati e abbiamo continuato a giocare per vincere. Non era facile sia perché di fronte c’era una squadra che ci teneva a fare bene sia perché giocare con l’obbligo del risultato a volte può fare brutti scherzi». Sei entrato nel finale e tornato al gol. Soddisfatto della tua stagione? «Si, sono entrato per chiudere la partita. È il mio 10. gol stagionale e non è male visto che ho giocato da titolare solo 14 partite. Sicuramente all’inizio mi aspettavo di giocare di più ma ci sta anche entrare a partita in corso come mi è capitato in parecchie occasioni. L’importante è farsi trovare sempre pronti per 90’ o anche solo per 10’. Chiaramente il mio obiettivo è quello di partire sempre da titolare ma siamo in tanti ed è giusto che il mister valuti le condizioni di tutti». Domenica speri di chiudere da titolare contro il Ripa? «Si, ma l’importante è che la squadra chiuda al meglio la stagione. Dobbiamo vincere e per farlo dobbiamo entrare in campo come contro il Montebelluna: ovvero senza pensare al Kras o al Tamai, ma pensando solo alla nostra partita e ai gol che dobbiamo fare e non subire. Nelle ultime partite abbiamo fatto un bel salto di qualità con una maggiore continuità in tutti i reparti, in particolare in difesa dove abbiamo dimostrato una maggiore solidità».
Ore 20.20 – (Tribuna di Treviso) Cinque gol in un colpo solo, il Giorgione non li aveva mai segnati nelle 141 partite degli ultimi 4 anni, cioè da quando è tornato in serie D. Se poi a farne le spese nel derby è una storica “bestia nera” come il Montebelluna (piegata solo una volta nei precedenti 9 scontri diretti), l’impresa è di quelle che entrano nel cuore dei tifosi castellani. È un pokerissimo frutto della prima doppietta stagionale di capitan Gazzola, unita al nono gol del bomber Baggio, al quinto dell’ex Vigo e al primo di Nenzi. Intanto i rigori a favore del Giorgione salgono a 14 (di cui 11 realizzati): è il record del girone, sintomo di una compagine presente spesso e volentieri nell’area avversaria. Episodi arbitrali a parte, il 5-1 del S. Vigilio mette in luce un Giorgione frizzante nella fase cruciale della stagione. Centrando il quarto risultato utile consecutivo, la truppa di Paganin (sestultima) è riuscita a scavare un solco di 8 punti rispetto al Kras Repen (terzultimo): se finisse così, i rossostellati si salverebbe senza passare per le forche caudine del playout, scenario quasi insperato a inizio stagione. Gazzola e compagni hanno il destino nelle proprie mani: nel turno conclusivo sarà sufficiente battere il Ripa Fenadora per mantenere la categoria, a prescindere dagli altri risultati. I bellunesi, reduci dalla sconfitta per 1-2 con la capolista Padova, si presenteranno all’Ostani con la salvezza già in tasca: improbabile che abbiano il dente avvelenato per il 3-0 a tavolino di fine 2013, quando il Giorgione fece ricorso riguardo la vicenda Murataj. Vincere con il Ripa Fenadora significherebbe inoltre superare i punti raccolti nello scorso campionato. Per l’occasione il tecnico Antonio Paganin chiama a raccolta i tifosi: «In queste settimane abbiamo dimostrato di saper gestire in maniera positiva la pressione posta dalla classifica. Ci sarà bisogno del supporto di tutti per chiudere in bellezza: chiameremo a raccolta il popolo di Castelfranco per avere il supporto dei nostri tifosi perché sia davvero una festa per tutti quelli che hanno i colori rossostellati nel cuore». E tornando al derby di Montebelluna: «Ci serviva una partita di questo genere e siamo riusciti a farla senza sbagliare nulla. Il gruppo ha tirato fuori nei 90’ tutte le lezioni apprese nel corso della stagione dando prova, ancora una volta, di meritare la permanenza nella categoria nonostante la giovane età». La matematica dice già alcune cose. Il Giorgione (38 punti) chiuderà al 99% in sestultima posizione: ha gli stessi punti del Tamai, ma i friulani vantano gli scontri diretti a favore e si congederanno con una facile vittoria sul derelitto Mezzocorona. Inutile agganciare il Fontanafredda (41) sempre per il problema dei testa a testa. I castellani potrebbero essere raggiunti dal Dro (35), però stavolta sarebbero loro a sfruttare gli scontri diretti. Giudice sportivo. Pioggia di squalifiche sul Montebelluna: tre giornate a Samba (colpo ad un avversario), due a Bonso e una a Bressan. Nel Giorgione è stato fermato per un turno Andrea Gazzola: se i castellani evitassero i playout, e se il capitano classe 1983 decidesse di chiudere con il calcio a questi livelli, il trionfo di Montebelluna potrebbe essere stata la sua ultima partita in maglia rossostellata dopo 15 anni.
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il giorno dopo la bruciante sconfitta interna nel derby con il Giorgione, in casa del Montebelluna si mastica ancora amaro. L’1 a 5 rimediato dai biancocelesti non è stato di sicuro ben digerito, come spiega il difensore Nicolò Severgnini: «Non ho ancora smaltito la delusione per aver perso così male contro i cugini. Ci tenevamo a chiudere in maniera positiva gli impegni davanti ai nostri tifosi, invece è finita nel modo peggiore. Dispiace perché la sfida con il Giorgione è sempre molto sentita, in campo e anche fuori». Dopo essere andati sotto alla prima occasione avevate subito raddrizzato l’esito. Poi che cosa è successo? «Sicuramente loro avevano un obiettivo molto importante da raggiungere, e una volta sull’1 a 1 hanno continuato ad attaccare. Noi abbiamo commesso alcune disattenzioni, e puntualmente siamo stati puniti. Peccato soprattutto per l’espulsione di Sadio, mancava tutto un tempo e se fossimo rimasti in undici avremmo potuto provare a recuperarla. Ci si è messo anche l’arbitro, commettendo una serie di errori che non ci possono stare in serie D». Adesso vi rimane la trasferta di Belluno. «Il nostro spirito ci porta sempre a cercare i tre punti. Abbiamo disputato un campionato straordinario, raggiungendo tutti gli obiettivi programmati, vogliamo chiudere in bellezza».
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro, sfumato il sogno playoff dopo la sconfitta contro il Belluno, sta già pianificando la prossima stagione che potrebbe essere meno rosea di quella che si concluderà domenica ad Arzignano con il sesto posto già in cassaforte. Questa sera ci sarà un incontro fra il presidente Marco Gaiba e l’allenatore Francesco Feltrin per vedere se ci sono i presupposti per prolungare il legame che dura da 3 campionati. Lo stesso presidente Gaiba ci spiega come stanno le cose: «A livello societario dobbiamo capire bene come sono i discorsi perché il mio socio (Maurizio Michielan, ndr) mi ha manifestato la volontà di non continuare. Io da solo non sono in condizione di poter fare la Serie D al livello di quest’anno quindi dobbiamo vedere un attimo cosa riusciamo a costruire. Ci sono varie possibilità sul tavolo, dobbiamo vedere qual è la scelta migliore per l’Union Pro». Nel caso restasse da solo alla guida che prospettive ci sarebbero? «Bisognerebbe fare una Serie D con molti più giovani in rosa però ci sono più possibilità sul piatto. Certamente non vogliamo disperdere tutto il lavoro fatto fino adesso perché abbiamo creato qualcosa che funziona e che vogliamo continuare a sviluppare. Stiamo cercando chi ci possa dare una mano a livello di soci o di sponsor però vogliamo persone che siano credibili e intenzionate a sposare un progetto non solo per 6 mesi o un anno ma a lungo termine. Sono in ogni caso abbastanza ottimista sul fatto che alla fine qualcosa di positivo ne venga fuori».
Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla Montagna. Deve aver ben presente questo detto, Rino Dalle Rive, alla vigilia dello scontro dell’ultima di campionato. Beffa del destino, mette di fronte all’Euganeo il Padova fresco di promozione e il suo Altovicentino. Per il secondo anno Carmine Parlato (ex Pordenone, ora a Padova) gli ha impedito il salto tra i pro. Pare che ora il proprietario della Safond Martini sia deciso a mollare il Vicentino per ritentare la scalata in una piazza prestigiosa come Trieste. Ha già esposto il suo piano a Cosolini, sindaco giuliano. Si arrenderà e mollerà, il contestato Pontrelli, proprietario dei rossoalabardati? E poi: le garanzie economiche di Dalle Rive “caricheranno” i muli in vista del finale di stagione? L’ipotesi muove i pensieri delle furie. Tamai e Giorgione sono sestultimi a quota 38. I rossi sono però in vantaggio negli scontri diretti e in caso di arrivo a pari punti sarebbero i castellani a dover affrontare i playout. Per evitare guai, il Tamai dovrà vincere a Mezzocorona, lasciando al Giorgione (che ospiterà l’Union Ripa) la non remota possibilità scontrarsi nei playout (se non con il Kras) con una Triestina politicamente e ora anche economicamente forte della proposta di Dalle Rive. Ai primi contatti seguiranno i fatti? C’è davanti tutta un’estate per scoprirlo.
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno al lavoro sotto l’occhio vigile di Ivan Da Riz. Il mister Roberto Vecchiato non ha condotto l’allenamento di ieri pomeriggio per stare insieme alla sua famiglia e al suo secondo genito Samuele, nato sabato alla viglia del match contro l’Union Pro. «Anche se non ero a Belluno, ho dato disposizione che gli acciaccati Simone Bertagno e Andrea Radrezza lavorassero a parte, in modo che possano recuperare nel giro di un paio di giorni dai rispettivi infortuni», commenta l’allenatore Roberto Vecchiato riferendosi all’ affaticamento al quadricipite della gamba destra per Bertagno e alla fascite plantare al piede sinistro per il capitano gialloblù. «Anche quest’anno abbiamo centrato i playoff, ma credo che sia stato più difficile farlo in questa stagione. Confermarsi non è mai semplice, ma i ragazzi hanno sempre lavorato duramente per raggiungere l’obiettivo e ci meritiamo questa grande soddisfazione. Ora cercheremo di lavorare nel modo giusto in settimana per preparare la sfida contro il Montebelluna, anche perché dobbiamo tentare di arrivare terzi in classifica, sperando in un passo falso della Sacilese». «Siamo tutti concentrati per queste ultime partite», prosegue, «consapevoli che niente comunque potrà scalfire questa fantastica stagione gialloblù». Con la vittoria contro l’Union Pro, il Belluno ha conquistato matematicamente i playoff con un turno di anticipo, per il secondo anno consecutivo. Se nella scorsa stagione il traguardo era forse inaspettato, quest’anno la squadra ha voluto ripetersi, riuscendoci alla grande. Domenica contro il Montebelluna Corbanese e compagni hanno la possibilità di migliorare i punti della scorsa stagione, ma per farlo serve una vittoria, in caso di pareggio il bottino sarebbe eguagliato. Un successo terrebbe anche viva la possibilità di un terzo posto, ma bisognerà sperare anche in un passo falso della Sacilese, impegnata in casa del Dro. Tra le fila gialloblù non saranno del match Pellicanò e Masoch, entrambi fermati dal giudice sportivo per il raggiungimento limite delle ammonizioni. Nella rosa del Montebelluna mancheranno Bressan e Bonso, oltre che l’ex di turno Sadio Samba, fermato per tre giornate. Il match non sarà comunque una partita normale, perché si affronteranno le prime due classificate della graduatoria “Giovani D valore”.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tre volte nelle ultime quattro stagioni la Sacilese ha raggiunto i playoff. Memorabile la prima, quando i biancorossi di Carmine Parlato scavalcarono all’ultima giornata i cugini del Pordenone e raggiunsero il quinto posto, l’ultimo utile per accedere all’appendice nobile. Niente overseason nel 2013, quando la squadra sempre con Parlato (passato poi durante l’estate al Pordenone) chiuse all’ottavo posto. La scorsa stagione sotto la guida di Mauro Zironelli, dopo essersi piazzati dietro Pordenone e Marano, Favret e compagni eliminarono il Belluno e lo stesso Marano, fermandosi poi al terzo turno dei playoff a Matelica. Quest’anno, con ancora 90′ da giocare (a Dro), si sono già garantiti l’appendice. GESTIONE FAMILIARE – Mancano da definire posizione in griglia e avversario del primo turno. Il percorso inorgoglisce società e popolo biancorosso. All’orizzonte però cominciano ad addensarsi i nuvoloni grigi. È dal 2008 che la coppia Presotto-Nadal sta finanziando praticamente da sola il movimento sacilese. Promesse tante, aiuti pochi. È gestione familiare, in tutti i sensi. «Non so – si è lasciata sfuggire Lidia Nadal, prima del match con il Legnago – se ce la faremo ancora». Sicuramente a partire da settembre non sarà più squadra da playoff. Sacilese giovane e programmi ridimensionati? «In questo momento – ha risposto la first lady – garantiamo solo la gestione in corso». RINGRAZIAMENTI SOLIDALI – Spesso sono stati chiamati in causa amministratori e operatori economici dell’Altolivenza. «A nome di tutti i sacilesi – dice Roberto Ceraolo – ringrazio Presotto e Nadal per l’ennesimo risultato straordinario, che dà ulteriore prestigio alla nostra comunità. Da tifoso – sottolinea il sindaco – la soddisfazione è ancora più grande. C’era chi profetizzava un crollo dopo le dimissioni di Zironelli. Invece società e squadra hanno reagito alla grande e con Marchetto lottano addirittura per ripetere il terzo posto dell’anno scorso». D’accordo, ma sostegni per il futuro? «Nessun Ente pubblico – sostiene il primo cittadino – può intervenire direttamente con sostegni economici a società di calcio. Dovrei – sorride – aumentare le tasse e spiegare ai cittadini perché lo faccio. Personalmente però già da tempo mi sto impegnando a stimolare persone che potrebbero dare una mano. Gente motivata. Purtroppo – ammette Ceraolo – non ho ancora ottenuto risultati tangibili. Non per questo ho ridotto il mio impegno. Io – promette – non mollo».
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) All’ultima ne mancheranno due. A tagliare la rosa a Roberto Vecchiato in vista dell’ultimo impegno di campionato contro il Montebelluna, in programma domenica pomeriggio al polisportivo, è stata la giustizia sportiva. Se alla prima seduta della settimana, ieri, la truppa si è allenata con Ivan Da Riz (Vecchiato era ancora in «permesso paternità») – lavoro a parte per gli acciaccati Bertagno e Radrezza – contro l’ex Daniele Pasa per scarsa disciplina saranno esclusi Yari Masoch e Paolo Pellicanò, squalificati per un turno per somma di ammonizioni. Con loro in tribuna anche l’altro ex Sadio Samba, che dunque come nella gara di andata non potrà sfidare i suoi vecchi compagni, e Bonso.
Ore 18.00 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno al lavoro sotto l’occhio vigile di Ivan Da Riz. Il mister Roberto Vecchiato non ha condotto l’allenamento di ieri pomeriggio per stare insieme alla sua famiglia e al suo secondo genito Samuele, nato sabato alla viglia del match contro l’Union Pro. «Anche se non ero a Belluno, ho dato disposizione che gli acciaccati Simone Bertagno e Andrea Radrezza lavorassero a parte, in modo che possano recuperare nel giro di un paio di giorni dai rispettivi infortuni», commenta l’allenatore Roberto Vecchiato riferendosi all’ affaticamento al quadricipite della gamba destra per Bertagno e alla fascite plantare al piede sinistro per il capitano gialloblù. «Anche quest’anno abbiamo centrato i playoff, ma credo che sia stato più difficile farlo in questa stagione. Confermarsi non è mai semplice, ma i ragazzi hanno sempre lavorato duramente per raggiungere l’obiettivo e ci meritiamo questa grande soddisfazione. Ora cercheremo di lavorare nel modo giusto in settimana per preparare la sfida contro il Montebelluna, anche perché dobbiamo tentare di arrivare terzi in classifica, sperando in un passo falso della Sacilese». «Siamo tutti concentrati per queste ultime partite», prosegue, «consapevoli che niente comunque potrà scalfire questa fantastica stagione gialloblù». Con la vittoria contro l’Union Pro, il Belluno ha conquistato matematicamente i playoff con un turno di anticipo, per il secondo anno consecutivo. Se nella scorsa stagione il traguardo era forse inaspettato, quest’anno la squadra ha voluto ripetersi, riuscendoci alla grande. Domenica contro il Montebelluna Corbanese e compagni hanno la possibilità di migliorare i punti della scorsa stagione, ma per farlo serve una vittoria, in caso di pareggio il bottino sarebbe eguagliato. Un successo terrebbe anche viva la possibilità di un terzo posto, ma bisognerà sperare anche in un passo falso della Sacilese, impegnata in casa del Dro. Tra le fila gialloblù non saranno del match Pellicanò e Masoch, entrambi fermati dal giudice sportivo per il raggiungimento limite delle ammonizioni. Nella rosa del Montebelluna mancheranno Bressan e Bonso, oltre che l’ex di turno Sadio Samba, fermato per tre giornate. Il match non sarà comunque una partita normale, perché si affronteranno le prime due classificate della graduatoria “Giovani D valore”.
Ore 17.40 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova invita tutti i tifosi a recarsi Domenica 10 Maggio con largo anticipo allo Stadio Euganeo, per godere appieno della festa organizzata nell’arco di tutta la giornata per la promozione in Lega Pro e di indossare un capo biancoscudato munendosi di bandiere e sciarpe. Prima della sfida Biancoscudati Padova – AltoVicentino: Ore 13.40 – 14.10 partita dimostrativa dell’Associazione Onlus Veneto for disable, che si occupa di calcio per atleti celebrolesi e amputati (www.calciovenetofd.it). Ore 14.10 – 14.20 i giocatori e i membri dello staff tecnico della Biancoscudati Padova verranno chiamati ad uno ad uno, raggiungendo il cerchio del centrocampo per prendersi l’applauso finale del pubblico. Durante l’intervallo tra il primo ed il secondo, oltre al consueto appuntamento con gli “spara maglie” biancoscudati, vi sarà una sorpresa con protagonisti i ragazzi del Settore Giovanile. Al termine della gara la festa non sarà ancora finita! Il popolo biancoscudato si sposterà nel Parcheggio Sud dello Stadio Euganeo dove la Tribuna Fattori ha organizzato una festa promozione ad hoc. Questo il programma: Ore 17.00 – Concerto dei Supernova Oasis Tribute Band. (www.supernovaonline.it). Ore 19.00 – Saliranno sul palco la squadra della promozione in C1 (2000/2001) e tutti i protagonisti di questa fantastica annata. A presentare, intrattenere ed animare la serata Lady Helen. Al termine staff e calciatori omaggeranno i presenti con alcune magliette celebrative della promozione, poi resteranno per cenare e bere qualcosa assieme ai tifosi. Ore 20.30 – Roccoluto DJ e Lady Helen in console. Per tutta la durata della festa saranno in funzione: Paninoteca e piadineria, birreria e cocktail bar, enoteca e spuncetteria, stand materiale Tribuna Fattori. VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!! FORZA PADOVA!
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Seicentomila euro in arrivo dalla Regione Veneto. Serviranno per la realizzazione di un campo in sintetico e per continuare la ristrutturazione dello stadio dei Fiori. Già, ma per quale campionato? Promozione Real. È di qualche giorno fa l´intervista a Barbara Diquigiovanni, che accennava all´ipotesi di abbandonare il Menti. Con destinazione Valdagno? In realtà tra Lino Diquigiovanni e Rino Dalle Rive, patron dell´Altovicentino, la distanza sembra siderale. Si vocifera anche di un colloquio fra i due “pres” sul futuro dei rispettivi club di sicuro però il presidente del sodalizio nato dalla fusione tra Marano, Valdagno e Trissino non ha nessuna intenzione di abbandonare le Piccole Dolomiti. «Ho parlato con il sindaco e gli ho ribadito la nostra intenzione di non muoverci di qui». E il resto, leggi Vicenza, Triestina e compagnia… contante? «Sciocchezze». Non tutte, però. «Riguardo alla società alabardata, se si concretizzeranno delle situazioni lavorative in loco non è detto che non intervenga con una persona di mia fiducia». Giovani. Se la serie C è l´ambizione, il vivaio, affidato alle cure di Paolo Baio, è il cuore del progetto. Soddisfatto per l´ascesa di Gnoukouri alla corte di Mancini (fino a gennaio il ragazzo giocava qui), per la crescita del giovane Pettinà e per le convocazioni nella Nazionali Under di un paio di ragazzi, Dalle Rive non ha neppure esitato a sponsorizzare il prestigioso “Ferroli”, organizzando un intero girone in terra vicentina. Ma è il rapporto stabilito con l´Inter che lo inorgoglisce di più: «Siamo diventati centro di formazione. Vuol dire che al di fuori della Lombardia siamo il loro punto di riferimento e che i tecnici nerazzurri saranno qui spesso a confrontarsi con i nostri». E, ovviamente, che l´Altovicentino sarà un serbatoio privilegiato da cui attingere. E non pensiate che il futuro sia distante, anzi: «C´è un ragazzino, che ho scovato a Parigi che ha già ingolosito alcune società di serie A. Certamente l´Inter ne sarà informata, ma se questo cresce bene, senza infortuni e senza montarsi la testa, diventerà un fenomeno. Anzi, già lo è». Tifosi. Trecento biglietti, 6 pullman di tifosi. Acquistabili a 10 euro l´uno più eventuali diritti di commissione. È il pacchetto messo a disposizione dalla società Biancoscudati Padova per i tifosi dell´Altovicentino. Tagliandi acquistabili con commissione nei punti vendita del circuito TicketOne fino alle 19 di sabato e domenica (a 10 euro) alla biglietteria Nord dello stadio, dalle 14.15 alle 15.15. Ingresso gratuito per i bambini nati dal 1° gennaio 2003 in poi, provvisti di documento all´entrata.
Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.20 – Qui Guizza: a bordo campo anche Sebastiano Aperi, in stampelle dopo l’operazione al ginocchio destro. Tempi di recupero sui cinque-sei mesi.
Ore 15.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento dopo una breve sessione in palestra. Ancora a parte Amirante.
Ore 15.20 – Qui Guizza: ancora nessun biancoscudato in campo, probabile seduta video in corso.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si è chiuso con una sconfitta (2-1 con la Pro Patria) ma col «record» stagionale di pubblico il campionato casalingo del Venezia. Quello dei 1.523 presenti con 952 paganti, infatti, è il miglior dato per il club arancioneroverde in un’annata davvero soffertissima, chiusa con una media in calo per la settima delle ultime otto stagioni, oltre che la più bassa di sempre dalla fusione del 1987 a oggi. Nel campionato che per Legati e compagni chiude i battenti domenica ad Alessandria (ore 15), il team di Michele Serena al Penzo ha avuto al suo fianco 21.322 fedelissimi, vale a dire 1.122 (1.162 nel 2013/14) in ciascuna delle 19 uscite. Un dato peraltro solo virtuale essendo come da prassi comprensivo della quota fissa di 571 abbonati (questi sì in ascesa rispetto ai 480 di dodici mesi prima), i quali però spesso si sono tenuti alla larga da Sant’Elena. Il quadro, quindi, è ancora più desolante rispetto ai numeri ufficiali già ben poco confortanti, in primis visto che in 7 gare su 19 (lo scorso anno in 4 su 15) non è nemmeno stato raggiunta quota mille: il picco negativo curiosamente non c’è stato contro la Giana (996 presenti) nello sciagurato orario delle 11 del mattino, bensì contro l’Arezzo (860) alle 15 di mercoledì 4 marzo. Prima dei 1.523 di Venezia-Pro Patria la migliore affluenza risaliva alla prima giornata contro il Renate (1.517), seguita dai ko con Monza (1.301) e Novara (1.307) che avevano chiuso l’era di Dal Canto in panchina. Continuando nei paralleli lo scorso anno i picchi erano stati di 1.850 presenti con l’Entella e 1.746 col Savona, mentre l’ultima volta con più di 2.000 spettatori resta sempre la finale playoff di Lega Pro2 col Monza (2.765) giocata però al Mecchia di Portogruaro. Per l’Unione Venezia, nato nell’estate 2009, la miglior stagione rimane il 2010/11 in serie D (1.752 di media con 1.400 abbonati) in concomitanza con l’acquisto di Yury Korablin dal compianto Enrico Rigoni. Ieri pomeriggio gli arancioneroverdi si sono ritrovati al Taliercio dopo tre giorni di riposo concessi da Serena: il Giudice Sportivo ha squalificato capitan Legati per un turno, nell’Alessandria rientreranno Iunco e Morero. Domani alle 17.30 amichevole a Vittorio Veneto (al golf club Marco Polo) con i trevigiani militanti in Eccellenza.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una settimana piena, con tanto di amichevole domani. Mister Michele Serena vuole chiudere la stagione del Venezia nel migliore dei modi e così, per tenere alta la tensione in vista della partita di domenica ad Alessandria, ha programmato una partita a Vittorio Veneto: gli arancioneroverdi scenderanno in campo domani alle 17, al Golf Club Marco Polo, per giocare contro la Falmec Vittorio Veneto, squadra che quest’anno ha militato nel girone B di Eccellenza dopo la retrocessione dalla serie D. Per il resto, la settimana è iniziata ieri con l’allenamento pomeridiano sul campo del Taliercio e con la conta delle defezioni: fuori Peccarisi, che quasi certamente non ci sarà domenica, a causa di una leggera distorsione al ginocchio. Ma si sono allenati a parte, per acciacchi vari, Sales, Cernuto e Bellazzini. Domenica, inoltre, il tecnico arancioneroverde dovrà fare a meno di capitan Legati, squalificato per una giornata dal giudice sportivo per recidività in ammonizione (ha collezionato ben 11 gialli). Oggi intanto a Roma presso la Corte federale d’appello si discuterà del ricorso presentato dal Venezia lo scorso 29 aprile contro i punti di penalizzazione e contro l’inibizione del presidente Korablin: a causa delle due sanzioni, per il mancato pagamento dei contributi di settembre-ottobre e di novembre-dicembre il presidente ha subito 4 mesi di inibizione e non potrà rappresentare a livello federale il Venezia fino al 19 agosto. Si punta a ottenere uno sconto, anche alla luce delle riduzioni decise dopo gli ultimi ricorsi.
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) In principio Dell’Andrea, poi è toccato a Scanferlato, alla fine Callegaro e Marton. Sorride Mattia Collauto, responsabile del settore giovanile dell’FBC Unione Venezia, che puntava dieci mesi fa a veder debuttare qualcuno dei suoi giovani in prima squadra. Michele Serena l’ha esaudito, non per doveri societari, ma per l’impegno e le qualità dei ragazzi arancioneroverdi: Giacomo Marton, attaccante, e Matteo Callegaro, centrocampista, hanno festeggiato l’esordio tra i professionisti contro la Pro Patria. Il primo è subentrato al 32’ del secondo tempo prendendo il posto di Magnaghi, il secondo ha rilevato Varano nei minuti di recupero. Classe 1997 entrambi, punti di forza della Berretti di Maurizio Rossi, tutti e due frequentano l’istituto Morin, tutti e due sono arrivati al Venezia, seppur in periodi diversi, dal Padova. «Non me l’aspettavo proprio» racconta Matteo Callegaro, primo anno in arancioneroverde, veneziano di Martellago e per nove stagioni nelle giovanili del Padova, «sarebbe stato più bello esordire con una vittoria o con un risultato positivo, però scendere in campo al Penzo, davanti ai nostri tifosi, è stato davvero gratificante ed emozionante». Giacomo Marton, mestrino della Gazzera, è al Venezia da due stagioni e mezza dopo aver iniziato nella GazzeraOlimpiaChirignago. «Quando sono entrato, il Venezia stava effettuando il massimo sforzo per acciuffare il pareggio, che alla fine, compresa la clamorosa traversa colpita da Giorico, ci stava tutto. C’era il sentore che qualcuno di noi avrebbe potuto debuttare con la Pro Patria, ma i dubbi sono caduti solo quando Serena mi ha detto di cambiarmi per entrare. Peccato per la sconfitta, immeritata, ma resterà sempre un giorno da ricordare». La mancata iscrizione alla Lega Pro del Calcio Padova ha provocato la scorsa estate la diaspora di tantissimi ragazzi del settore giovanile biancoscudato e Callegaro, convocato inizio dicembre per lo stage della Nazionale di Lega Pro under 18, è stato uno degli elementi arrivati al Venezia. Il centrocampista era già andato in panchina in tre occasioni, sempre in trasferta, a Gorgonzola contro la Giana, a Bergamo con l’Albinoleffe e a Bassano. «Giocare al Penzo è un’altra cosa». Una manciata di minuti che resteranno nella memoria. Giacomo Marton, che si è fatto un bel regalo per i 18 anni compiuti il 27 aprile, si era invece accomodato in panchina solo nel derby del Mercante contro il Bassano, venerdì l’esordio. «Ho cercato di dare il mio contributo, eravamo in rimonta, ho sperato davvero che potessimo acciuffare almeno il pareggio dopo il gol di Legati. Quest’anno è stato compiuto un grande lavoro a livello di settore giovanile. So che Collauto ha sempre auspicato che qualcuno di noi potesse esordire in prima squadra, quel giorno è arrivato prima con Dell’Andrea e oggi con me e Matteo. Speriamo che sia solo l’inizio».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) È tornato al lavoro il Real Vicenza di Michele Marcolini. Dopo un lungo week end, ieri sono scesi in campo i biancorossi. La vittoria di venerdì è stata un´iniezione di buon umore dopo due mesi di alti e bassi. Ma in infermeria al Real in quest´ultimo periodo c´è sempre fila: dopo Dario Polverini che saluta la stagione dalla tribuna, dà forfait anche Diego Vannucci. Il difensore vicentino nell´ultimo periodo ha tenuto duro nonostante non stesse benissimo, ma una botta al ginocchio gli è stata fatale e difficilmente riuscirà a recuperare per la partita di domenica contro il Pavia. Buone notizie invece sul fronte Matteo Solini che ha recuperato e da ieri si è riaggregato al gruppo e anche Carlo Caporali dovrebbe essere disponibile per domenica. Sull´altro fronte il Giudice Sportivo conferma: annullato il duello tra i bomber Bruno-Ferretti. Entrambi si siederanno in tribuna tra i “cattivi”, Ferretti però avrà l´opportunità di allungare in classifica migliori marcatori sul centravanti biancorosso nei play off, graziato dal giudice che gli ha dato una sola giornata di squalifica per la manata rifilata a un suo avversario nella partita contro il Como di venerdì scorso. Ma i guai non sono finiti per Marcolini: il mister l´ha già dato a vedere che in questo finale vuole dar spazio ai giovani e quindi forse non sarà un grosso problema per lui, ma la difesa del Real dovrà fare a meno anche di un altro importante tassello: Riccardo Carlini, anche lui squalificato per recidività in ammonizione. Marcolini dovrà inventarsi anche questa volta qualcosa di nuovo, anche se, con Pavan nel “suo” nuovo ruolo da centrale, in cui ha dimostrato di sapersi destreggiare molto bene, Quintavalla a destra e Piccinni a sinistra, potrebbe aver già risolto i suoi grattacapi. A proposito di giudice, sarà Marco Capilungo di Lecce ad arbitrare l´atto finale della stagione biancorossa contro il Pavia dov´è cominciata la nuova avventura di Giovanni Vavassori sulla panchina dei lombardi.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Veleno Cattaneo, ha dormito dopo Monza? «No, non sono riuscito a prendere sonno. Continuavano a passarmi nella mente le immagini delle occasioni non sfruttate al Brianteo. Penso alla mia di opportunità, ho calciato di prima intenzione quando avrei potuto tranquillamente stoppare, prendere la mira e tirare. Oppure quella di Stefano Pietribiasi: il pallone gli è sbattuto contro schizzando via in maniera incredibile e a gran velocità. Assurdo, c´ero io alle sue spalle. Di solito in quei casi se uno non riesce a impattare, ce la fa il compagno. Lì invece la palla ha preso una traiettoria incontrollabile che ha beffato entrambi. Fa rabbia perchè se ci capitasse altre 10 volte segneremmo 11 gol… ». Ma adesso è necessario andare oltre… «Certamente. Il giorno dopo sbollita la rabbia ho puntato subito sul match con la Feralpi di domenica al Mercante. C´è ancora una chance concreta che mi voglio, anzi ci vogliamo giocare sino in fondo. Per carità, Salò anche se non ha più obiettivi di classifica da rincorrere ce la metterà giù dura ugualmente, anche perchè nel calcio di oggi nessuno ti regala più nulla ed è giusto così. Ma sono convinto che per lo stesso motivo pure il Novara a Lumezzane non vivrà una passeggiata. Certo, è favorito, avrà un mucchio di tifosi al seguito e possiede il destino in mano, ciò che noi non abbiamo più. Ma intanto proviamoci». Dovrete non farvi condizionare dalle notizie che giungeranno da Lumezzane… «Esatto. Preoccupiamoci di battere la Feralpi che non sarà affatto agevole, poi sarà inevitabile non percepire dalle tribune o dalla panchina l´andamento di Lumezzane. Ma magari può capitare al Novara ciò che accaduto a noi a Monza. E in ogni caso dopo ci sarebbero i playoff da testa di serie, inimmaginabile solo a sognarlo lo scorso luglio». La prevendita va a gonfie vele, l´appoggio popolare è importante… «La gente a Monza ci è stata vicina alla grande anche dopo un pari amaro, vedrete che lo farà anche stavolta, non ho dubbi».
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il 31 gennaio del 2010 la sua carriera ha vissuto, almeno finora, il momento più importante; Federico Marchetti, portiere titolare del Cagliari, chiede il cambio e mister Allegri chiama Mauro Vigorito a sostituirlo. Il portiere di Macomer mostra personalità, subisce gol da Jovetic per il 2-2 finale e torna in disparte, fino all’ultima giornata quando gioca, ancora al Sant’Elia, da titolare contro il Bologna. «Sono bei ricordi – sottolinea Vigorito – ma dopo quella stagione il Cagliari non mi ha confermato mandandomi in prestito in Lega Pro. Lo scorso anno ero a Venezia e quando questa estate mi ha chiamato il Vicenza non ho avuto dubbi nel dire di sì». Vigorito arriva a Vicenza con il ruolo di secondo di Nicolas Bremec, ma ad inizio del girone di ritorno si guadagna i galloni da titolare. «Mi sono sempre impegnato al massimo cercando di migliorarmi – spiega – Bremec mi ha aiutato molto dandomi tanti consigli utili, tra di noi il rapporto è molto leale e corretto. Purtroppo in porta ci può giocare uno solo, credo sia normale che mi sia impegnato al massimo per convincere il mister a darmi la maglia da titolare». Quello di Vigorito è stato un campionato molto positivo, così come ha fatto benissimo la squadra. «Eravamo partiti per salvarci e adesso ci troviamo al terzo posto a pari merito con il Bologna, che in estate era la super favorita per la serie A. Ad oggi abbiamo conquistato il diritto di giocare i playoff, ma in queste ultime tre gare vogliamo restare in corsa per il seocndo posto fino all’ultima partita. Alla fine tireremo le somme e, se sarà, ci prepareremo per i playoff cercando di conquistare un sogno. Certi treni passano una volta nella vita sportiva di un calciatore». Contro Brescia e Virtus Entella c’è stata una frenata forse inaspettata, dovuta anche ad una pressione che può aver condizionato più di qualche giocatore. «Ho giocato sempre con la stessa attenzione, senza avvertire pressioni particolari – spiega Vigorito – e credo che lo stesso sia stato per i miei compagni. Dopo una lunga rincorsa una flessione ci può stare, a Brescia e con la Virtus Entella non è stato il miglior Vicenza, ma reagiremo a La Spezia». Contro i liguri in difesa mancheranno Sampirisi, Manfredini, D’Elia e forse Brighenti. «Senza dubbio sarà un problema in più, ma chi è stato chiamato in causa ha sempre risposto bene e sarà così anche a La Spezia».
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Salvatore D´Elia non sarà a disposizione per la partita a La Spezia e non è una buona notizia, ma era scontato, visto l´infortunio che lo aveva costretto a lasciare il campo al Menti contro l´Entella. Se la risonanza magnetica cui è stato sottoposto l´esterno ha almeno escluso ogni lesione, il dolore all´adduttore sinistro resta: il recupero però non dovrebbe richiedere tempi lunghi come si poteva temere. Resta il fatto che i dubbi sull´assetto della difesa a La Spezia sono sempre di più. L´ultima novità negativa, proprio di ieri, è che Garcia Tena è stato fermato da un attacco febbrile. Un guaio che si aggiunge alle squalifiche di Manfredini e Sampirisi e, appunto allo stop di D´Elia. Poi c´è Brighenti che anche ieri ha svolto lavoro differenziato, come Giacomelli, dopo essere stato fermato alla vigilia della gara con l´Entella per l´affaticamento ai flessori. Nell´allenamento di oggi pomeriggio al Morosini, quello dedicato di solito alla prova generale della squadra in vista della partita, dovrebbero giungere maggiori indicazioni sull´assetto a cui pensa Marino per il reparto arretrato. Certo è che di fronte ad un avversario che ha segnato 10 gol nelle ultime tre gare non ci volevano proprio le complicazioni che il Vicenza dovrà invece affrontare allo stadio Picco. Le note positive riguardano l´attacco, che potrà contare nuovamente su Cocco e Ragusa (ieri sera ospiti del club biancorosso di Noventa che festeggiava il 50° delle fondazione) che rientreranno dopo aver scontato il turno di squalifica, ma restano in diffida. Lo Spezia ha a sua volta uno squalificato, il centrocampista Brezovec, che secondo le statistiche della Lega di B è stato autore del maggior numero di assist nell´ultimo turno.
Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) «Sono stato e sto bene qui a Vicenza, è una città che assomiglia ad Udine dove sono stato tre anni benissimo. Speriamo di concludere bene questa stagione e rimanere qualche anno come è stato ad Udine». È quanto ha detto il tecnico biancorosso Pasquale Marino ai microfoni di Sky, intervistato sul presente e sul futuro. La presenza a Isola di tanti ex giocatori (tra quelli che hanno vestito il biancorosso Roberto Baronio) e tecnici che stanno seguendo il corso federale per conseguire il patentino Uefa-Pro di prima categoria sotto gli occhi vigili di Renzo Ulivieri, presidente dell´associazione italiana degli allenatori, è stata l´occasione per il servizio realizzato dall´emittente satellitare a pagamento che versa alla serie B i diritti per la copertura televisiva. Marino ha commentato la frenata della squadra nelle ultime partite, confermando però tutta la sua fiducia nel finale. «C´è stato un calo di risultati – ha detto l´allenatore – ma la settimana è iniziata bene e abbiamo maturato la convinzione di giocarcela fino alla fine». Il Vicenza non ha certo un calendario agevole, dovendo affrontare nei 270 minuti conclusivi due trasferte a La Spezia e a Livorno contro due dirette concorrenti in zona playoff prima di giocare al Menti l´ultima gara contro il Frosinone, oggi secondo con 4 punti di margine sui biancorossi e sul Bologna. Marino, che è subentrato a Gianni Lopez dopo 10 giornate di campionato, ha guidato la squadra alla rimonta dalla terz´ultima fino a toccare la seconda posizione, quella che vale la promozione diretta. Ieri ai microfoni di Sky il tecnico ha accennato anche al suo futuro, dopo aver rilanciato la sfida-promozione per le tre giornate che restano.
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Parare la delusione e rilanciare l´entusiasmo. In vista delle ultime tre partite della stagione regolare e degli eventuali playoff, il Vicenza deve avere l´atteggiamento di un bravo portiere, che si fa trovare pronto nei momenti difficili e fa ripartire subito il gioco verso l´attacco. Il portiere biancorosso, Mauro Vigorito, è convinto che sarà proprio questo lo spirito del gruppo, già proiettato verso il decisivo confronto diretto di sabato a La Spezia. Vigorito, a fine partita contro l´Entella lo sconforto era palpabile. Siete riusciti a voltare pagina? «Certamente, anche perché secondo me sotto il profilo della prestazione, a differenza di Brescia, abbiamo poco da rimproverarci. Magari non siamo stati brillantissimi perché era la terza partita in una settimana, ma l´atteggiamento è stato quello giusto: fino alla fine abbiamo giocato per vincere». C´è stato bisogno anche di lei, però, per fermare qualche pericolosa ripartenza degli ospiti. «Sono lì per questo. In partite come l´ultima, quando la nostra squadra gioca prevalentemente in attacco, bisogna tenere la concentrazione al massimo per non farsi sorprendere all´improvviso. Ma in verità non abbiamo concesso loro grandi occasioni: dalle mie parti gli attaccanti avversari sono arrivati giusto un paio di volte». Dica la verità: c´era il contatto in area su Masucci? «No, e ci tengo a sottolinearlo. Non avrei problemi a riconoscerlo, tanto non cambierebbe nulla. La verità è che la dinamica dell´azione potrebbe anche aver ingannato l´arbitro, che però era vicino e ha visto che non c´è stato alcun contatto». A fine partita, nonostante la vittoria mancata, il Menti vi ha applauditi. «Questo per noi è uno stimolo ulteriore a dare il massimo in tutte le partite che ci aspettano. La gente che ci segue apprezza il nostro impegno, vede che non ci risparmiamo, e non ci chiede altro: sa che tutti insieme stiamo costruendo una stagione straordinaria, e ci aiuta a proseguire lungo questa strada». Non teme che potrebbe essere controproducente dare tutto fino alla fine, se poi si dovesse passare dai playoff? «Assolutamente no. Intanto perché secondo me abbiamo ancora moltissimo da giocarci per quanto riguarda la promozione diretta, visto l´ultimo scontro diretto al Menti con il Frosinone. E poi perché è comunque molto importante ottenere la miglior posizione possibile, in modo da saltare l´eventuale quarto di finale e giocare da una posizione di vantaggio le sfide di andata e ritorno». In questo senso sarà molto importante il confronto di sabato a La Spezia. Peccato affrontarlo con qualche assenza, soprattutto in difesa. «Purtroppo nell´arco di un campionato può capitare. Noi però siamo tranquilli, perché abbiamo fiducia nelle qualità di tutti i compagni della rosa, che hanno sempre dimostrato di poter fare alla grande il proprio compito». Osservato speciale il capocannoniere del campionato Catellani? «È in un momento di forma eccezionale, ma è un po´ tutto l´attacco dello Spezia ad avere una caratura di prim´ordine, a cominciare da Nenè, che io stimo e conosco molto bene perché è stato mio compagno al Cagliari. Comunque noi rispettiamo tutti e non temiamo nessuno, e credo che anche loro saranno preoccupati di dover affrontare un Vicenza un po´ arrabbiato e molto determinato». I tifosi cominciano a pensare anche al futuro. Lei conta di rimanere a Vicenza? «Ho un altro anno di contratto qui, e ho trovato l´ambiente ideale, quindi credo proprio di sì. Per quanto mi riguarda non ne farei certo una questione di categoria, visto che il Vicenza mi ha dato l´opportunità di rilanciarmi in un momento delicato della mia carriera, e per me la riconoscenza è un valore importante».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Stanno iniziando i lavori per la copertura della tribuna est del Tombolato mentre la squadra di Claudio Foscarini sta preparando il colpaccio con il lanciatissimo Frosinone per uscire con un colpo di reni dalla zona retrocessione. Andrea Pierobon nella sua lunga carriera di calciatore ha vissuto spesso situazioni di difficoltà. «La ricetta -ammette il portierone granata- non è facile perchè le stiamo provando tutte senza trovare la svolta di cui abbiamo bisogno. Ogni stagione ha le sue peculiarità, per cui non è possibile fare paragoni. In altre situazioni difficili siamo riusciti a venirne fuori compattando ancor di più il gruppo e dando ognuno più del cento per cento. Lo stiamo facendo, anche se lottare in una situazione che peggiora è sempre più arduo. Abbiamo però un ambiente che non ci mette pressioni come in altre piazze e questo è un vantaggio. Ci siamo riusciti negli anni scorsi e faremo di tutto per riuscirci anche stavolta». La forza di volontà non sta venendo meno. «La società ci crede e noi pure -riprende Pierobon-. Adesso conta parlare poco e dimostrarlo con i fatti. Sono convinto che spesso gli episodi condizionano i risultati e per noi ultimamente sono girati tutti storti, ma con la perseveranza potremo rimetterci in corsa perchè le occasioni da gol le abbiamo create». Proprio il gol è ciò che manca al Cittadella. Continua il numero uno granata: «Non serve guardare indietro, dobbiamo concentrarci al massimo sul prossimo obiettivo cercando quella concretezza che è mancata nell’ultimo periodo. Con il Frosinone siamo consapevoli di giocarci tantissimo per cui ce la metteremo tutta per centrare la vittoria che ci manca da troppe partite». La società ha lanciato il biglietto omaggio nell’ultima partita col Perugia per coloro che acquistano il biglietto in tribuna est con il Frosinone. Sui tifosi, conclude Pierobon: «Serve l’apporto di tutti. Capisco il loro disagio, ma il loro sostegno ora è più importante». Anche ieri Gerardi ha svolto un lavoro differenziato in piscina e in palestra. Sul suo recupero dichiara: «Le sensazioni sono ogni giorno più positive. Valutiamo di giorno in giorno, per sabato spero di esserci». Oggi doppia seduta, domani e venerdì allenamento al pomeriggio.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) «Ne ho viste di imprese impossibili, in carriera. E proprio per questo credo ancora nella salvezza». Dall’alto della sua invidiabile longevità sportiva, Andrea Pierobon è l’estremo baluardo di questo Cittadella che prova disperatamente a rimanere aggrappato alla serie B. E la sua voce si è sentita anche in spogliatoio. Che umore c’è nel gruppo? «È normale che il morale non sia a mille, ma proprio per questo abbiamo avuto un lungo confronto tra di noi già alla ripresa degli allenamenti. Lo scoramento deve lasciar posto alla consapevolezza che possiamo farcela». La situazione, però, è ancora più complicata di quanto non fosse nella passata stagione… «Io, piuttosto, vedo analogie con l’annata 2008/09: allora arrivammo all’ultima giornata con l’obbligo di battere il Rimini, sperando in altri risultati favorevoli. Potrebbe riaccadere. In ogni caso, per noi, l’obiettivo è ottenere 9 punti nelle prossime tre partite». Cominciamo dalla prima: cosa teme di più del Frosinone? «È la squadra più in forma del momento, e anche la loro euforia è un’arma, perché ti spinge a dare di più. Ma se pensano di venire qui a fare un solo boccone del Cittadella, beh, si sbagliano di grosso». La gara di Bari ci dice, tuttavia, che arrivate allo sprint in condizioni fisiche non eccezionali. «Non stiamo peggio degli altri. Il problema è che la tensione ci fa consumare molte più energie rispetto agli avversari, ma non sono preoccupato da questo punto di vista: stiamo lavorando bene». Ad ogni partita lei stabilisce un nuovo primato. In un’intervista di qualche mese fa aveva dichiarato che sulla decisione di continuare a giocare nella prossima stagione peserà anche il piazzamento finale di quest’anno. Ci ha riflettuto nel frattempo? «Ai record ora non penso. E cosa farò l’anno prossimo è l’ultimo dei miei problemi. Ora punto solo a questa salvezza, che possiamo ancora raggiungere». Magari con l’aiuto dei tifosi, grazie alla promozione sul biglietto d’ingresso per il match con il Frosinone (per chi lo acquista c’è in omaggio il tagliando per Cittadella-Perugia del 22 maggio). Al momento le prevendite procedono a rilento, mentre sono già 300 i tagliandi staccati nella città laziale. «Dico solo che la prossima è la partita più importante dell’anno: mi aspetto che i nostri tifosi prendano i biglietti e che ci incitino per tutti i 90’. Ne abbiamo bisogno. Poi che ci critichino e fischino pure, se le cose andranno male. Ma soltanto alla fine». Djbril azzurrino. C’è anche il baby talento del Cittadella Nasif Djbril tra i convocati della selezione Allievi della B Italia, che riunisce i classe ’99 più promettenti della serie cadetta, per partecipare alla prossima Lazio Cup. Dal 19 al 23 maggio i ragazzi di Piscedda si misureranno contro gli Allievi, fra gli altri, di Fiorentina, Roma e Inter. Il torneo, all’8ª edizione, si svolge sui campi di Latina, Fondi e Fiuggi.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Ha già giocato in Lega Pro per diverse stagioni, cosa cambierà per la squadra rispetto a quest’anno? «Dal punto di vista atletico e della qualità tecnica è un campionato di un gradino superiore, dato che non c’è molta differenza con la serie B». Dicevamo che Parlato e De Poli hanno firmato un biennale. «Una scelta all’insegna della continuità e un premio per due persone che sono state fondamentali in questa stagione trionfale. Quando si sale di categoria e vengono confermate due figure chiave, questo ti permette di ripartire con un piede avanti rispetto agli altri». Domenica vi attende l’ultima sfida di campionato con l’Altovicentino che è stata la vostra vera rivale. «A inizio anno mi auguravo di entrare in campo per questa partita tenendo in braccio i miei bambini perché voleva dire che avevamo vinto il campionato, e sarà proprio così. Festeggeremo ancora un po’, anche se in campo cercheremo di vincere a tutti i costi». Tanto più che vi attende la poule scudetto, altro obiettivo dichiarato della proprietà biancoscudata. «La società ci tiene a vincerla, ci prepareremo nel modo migliore».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Non era il mio obiettivo diventare capo cannoniere della squadra, è stato mascherato dalla stagione che hanno avuto i nostri attaccanti: Ferretti ha segnato molto pur giocando poco per qualche problema fisico, mentre Amirante e Zubin sono a arrivati a metà campionato». Oltre a essere il capitano, è diventato una bandiera della squadra. Ha già avuto un primo incontro con la società per parlare del futuro? «Non ho parlato ancora con nessuno, di sicuro lo farò nel bene o nel male. Non so la tempistica, ma da quello che ho capito la società cercherà di fare passare questa coda di campionato senza far trapelare più di tanto». Immaginiamo che ci tenga a essere confermato. «È fuori discussione, a tutti piacerebbe restare dopo una stagione del genere per portare avanti questo progetto». Oltre alle sue qualità e alla sua esperienza, è anche un uomo spogliatoio. Un motivo in più perché le venga rinnovato il contratto. «Se andiamo a sensazioni, sono positive. Sono soddisfatto di ciò che ho fatto». Parlato e De Poli hanno firmato per due anni. Si aspetta eventualmente anche lei un accordo simile? «Di sicuro non litigo per chiedere un triennale, mi va bene guardare un anno alla volta. Alla mia età (37 anni)non mi posso aspettare un accordo pluriennale, ma la durata del contratto non è un problema».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Il biancoscudo mi è entrato nel cuore». Marco Cunico si sente ormai parte integrante del Padova, conquistato da una piazza che ha saputo trasmettere alla squadra tutto il suo calore accompagnandola fino alla conquista della Lega Pro. «Ho conosciuto un ambiente che ha saputo vivere le difficoltà iniziali con grande dignità ed entusiasmo, e sicuramente ne sono rimasto coinvolto. Siamo tutti contenti di aver riportato il Padova nella categoria minima che gli compete: sotto sotto, all’inizio era una bella responsabilità, ce la siamo presa vivendola nel modo giusto». Si aspettava un’annata così esaltante? «Siamo partiti con delle incognite importanti, non mi aspettavo che andasse tutto liscio in questo modo. Sembra quasi che abbiamo vinto il campionato in carrozza, ma siamo stati bravi noi a rendere il compito facile ed è stato possibile grazie al fatto che alla base c’è stato un lavoro quotidiano importante». Anche a livello personale le cose sono andate a meraviglia: con il sigillo realizzato all’Union Ripa La Fenadora è salito a quota tredici, nessuno ha fatto meglio in squadra. «Ho sempre dato il massimo e fa piacere ricevere tanti attestati di stima. I gol? Sono molti, anche questa è una bella soddisfazione».
Ore 10.20 – (Gazzettino) I biancoscudati sono tornati al lavoro in vista della sfida con l’Altovicentino in programma domenica all’Euganeo. Con i compagni non si è allenato Amirante, che lamenta ancora un fastidio al ginocchio: l’attaccante seguirà un programma differenziato fino a domani, quando è previsto che si riaggreghi con la squadra per l’amichevole ad Agna. Cicioni è rientrato anzitempo negli spogliatoi per un affaticamento alla schiena. Intanto, il giudice ha squalificato per una giornata Ferretti. Questa mattina Parlato, De Poli e Pontin saliranno a Pieve di Cadore che potrebbe essere la località prescelta per il ritiro pre campionato intorno a metà luglio. BIGLIETTI. In occasione dell’ultima gara di campionato il Padova ha deciso di abbassare il prezzo dei biglietti per festeggiare insieme a tutto il popolo biancoscudato la promozione in Lega Pro. Costo dei tagliandi in prevendita (ticketone): poltrone nord e sud 15 euro (più diritti prevendita); tribuna ovest 10; tribuna est 6; tribuna Fattori 2. Costo dei tagliandi domenica alle biglietterie: poltrone nord e sud 20 euro; tribuna ovest 15; tribuna est 10.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sia sincero, quanto tiene al record di punti che una vittoria le consegnerebbe? «Arrivare a 87 sarebbe qualcosa di clamoroso: non si tratterebbe della classica ciliegina, ma di una vera e propria torta nuziale di dieci piani con pure la stella in cima. Stiamo facendo record su record, e il nome di tutti questi ragazzi rimarrà sempre scritto in calce sotto ad ogni impresa di questa stagione. Ma se in un’annata come questa abbiamo giocato 32 partite alla grande (lascia volutamente fuori dal conteggio quella di Mogliano, ndr), se domenica non ce la faremo non sarò io a fasciarmi la testa. Non è per mettere le mani avanti, ma per dire che non lascerò loro la soddisfazione di vedermi affranto, se non dovessimo vincere». Dal campo. Amirante non si è allenato con i compagni ieri pomeriggio, ma dovrebbe comunque essere disponibile in vista del big match, mentre si è fermato Cicioni, per un leggero mal di schiena. Nella mattina odierna, intanto, una delegazione di società e staff tecnico salirà in Cadore per cominciare a visionare le località che potrebbero ospitare il ritiro pre-campionato quest’estate: Pieve e Calalzo sono al momento le due maggiormente accreditate.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Si chiude con Padova-Altovicentino. Ricorda cosa pensò l’estate scorsa, quando seppe che il calendario vi aveva riservato tale finale? «Dissi, fra me e me: chissà come ci arriveremo, al 10 maggio… Mi chiedevo se davvero saremmo stati in grado di provare ad insidiarli. L’anno scorso, fidatevi, vincere all’ultima giornata è stato massacrante, snervante, un cumulo di tensione. Adesso, invece, ci arriviamo con il risultato già in tasca, e sono contento che nessuno possa più toccarcelo». Non teme che Zanin possa farle uno sgambetto proprio all’ultima giornata? «Se qualcuno pensa che, vincendo all’Euganeo, farà un dispetto al sottoscritto, e che una sconfitta possa lasciare loro la possibilità di prenderci in giro, si sbaglia di grosso. Il campionato non si vince in una partita sola, ce ne vogliono 34: finora noi li abbiamo sempre rispettati, e lo faremo anche domenica, pur con la voglia di prenderci ciò che, immeritatamente, abbiamo perso all’andata».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Di colpo, dopo due settimane tranquille, riecco spuntare il Parlato-lottatore. Dopo la vittoria del campionato a Legnago si era giustamente lasciato andare ad un po’ di distensione, ma adesso è pronto a rimettere il coltello tra i denti. Innanzitutto perché la poule scudetto, che metterà in palio il tricolore dilettanti, nelle prossime tre settimane terrà comunque tutti sul pezzo. Ma soprattutto nell’immediato, perché alle porte c’è la sfida con l’Altovicentino, ben più di una semplice partita di fine stagione. La società chiama a raccolta i tifosi con i prezzi popolari (ne parliamo sopra), mentre il tecnico si appella a tutto il popolo biancoscudato: «Venite in massa allo stadio e aiutateci a battere l’Altovicentino». Mister, il campionato è ormai ai titoli di coda. Lei come si sente? «Molto soddisfatto e appagato, innanzitutto: l’obiettivo che mi ero posto è arrivato, e questo mi ha quasi liberato di un peso. L’ultima esperienza a Pordenone mi aveva insegnato che non bisogna mollare mai, e se quest’anno siamo riusciti a festeggiare in anticipo è stato perché non l’abbiamo fatto nemmeno quando avevamo diversi punti di vantaggio».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È tutto pronto, o quasi, per la grande passerella finale di domenica prossima: la sfida con l’Altovicentino, in programma alle 15, farà scendere definitivamente il sipario su un campionato che a Padova sarà difficile dimenticare, per com’era iniziato e, fortunatamente, soprattutto per come si è concluso. Perciò la società ha deciso di chiamare a raccolta i suoi tifosi: chi acquisterà il biglietto in prevendita, e quindi nei punti vendita Ticketone o su internet, entro domenica mattina, potrà averlo a prezzo stracciato. Il Padova conta così di richiamare il maggior pubblico possibile per il gran saluto dell’Euganeo alla squadra dei record: si va dai 2 euro per la Tribuna Fattori ai 6 per la Tribuna Est, ai 10 per la Ovest e ai 15 per le poltrone Oro. Chi acquisterà, invece, i tagliandi ai botteghini (domenica 10, a partire dalle 13,30) non potrà usufruire della promozione speciale, ma li acquisterà comunque ad un prezzo ribassato rispetto allo standard stagionale, dai 10 euro per la Est ai 20 per le poltrone. Dopo la partita, scatterà la grande festa organizzata dalla Tribuna Fattori a ridosso delle biglietterie Sud. Sin dal mattino gli stand cominceranno ad essere operativi, ma dal pomeriggio si arriverà al clou con l’arrivo della squadra accompagnata da staff e società. Per l’occasione sarà presente anche gran parte della squadra che nel 2001 conquistò la promozione in Serie C/1, da Andrea Bergamo a Felice Centofanti e Diego Bonavina, che sotto la guida di Varrella vinse la Serie C/2. Madrina della giornata sarà la popolare vocalist Lady Helen, al secolo Elena Vezzù, moglie di quel Paolo Antonioli che faceva parte proprio del Padova di allora, che sfilerà insieme ai nuovi trionfatori biancoscudati.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Questo aspetto in particolare rende assai improbabile la conferma dei giocatori più in là con l’età (su tutti Emil Zubin, che compirà 38 anni il prossimo mese di settembre). Nel frattempo è stata fissata al prossimo 29 maggio la data ultima oltre cui non si dovrà andare per far valere gli accordi transattivi che scadono a fine mese fra la vecchia società messa in liquidazione e i creditori. La questione si sta trascinando ben oltre i tempi previsti e la questione che continua a dilatare i tempi è sempre il debito di 2,2 milioni contratto nei confronti del Credito Sportivo. Dopo il respingimento del primo immobile fornito in garanzia a copertura della somma dovuta (era presente un contratto di locazione che, di fatto, rendeva inutilizzabile la garanzia stessa), l’ex presidente Diego Penocchio ha sostituito l’immobile in pegno. Il Credito Sportivo, però, ha avviato da due settimane verifiche formali approfondite prima di dare l’ok definitivo.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Aria di fine stagione nella città del Santo, con una partita di campionato (inutile) ancora da giocare e con la poule scudetto alle porte. E così gli argomenti più gettonati sono le conferme dei giocatori per la prossima stagione, con la società che ha emesso un comunicato per chiarire che « nessuna decisione a livello di organico verrà presa prima della fine dell’ultima gara ufficiale e anzi, le finali verranno considerate un ulteriore importante banco di prova in vista dell’allestimento della rosa per la prossima stagione». Detto che i colloqui con gli agenti dei vari componenti della rosa sono cominciati subito dopo la conquista della promozione in Lega Pro e che la volontà della società è quella di confermare in larga parte il blocco giocatori attualmente in rosa, bisognerà fare i conti con diverse componenti, fra cui l’età media da rispettare (quest’anno 25 anni).
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Da Valdagno lanciano segnali. La partita di domenica, che conta zero per la classifica, visto il gap fra Padova e AltoVicentino, ha un valore simbolico che nessuno intende mettere in discussione. E a nessuno piace perdere, come fa sapere Diego Zanin: «Non posso che ringraziare i ragazzi per quello che stanno facendo – sottolinea l’allenatore della seconda della classe – negli ultimi tempi. Il Padova era lanciatissimo da due mesi a questa parte, ma loro non hanno mai mollato e si sono allenati con grande intensità. In queste condizioni non è facile trovare gli stimoli, ma loro ci sono riusciti e domenica proveremo a giocarcela all’Euganeo. Poi ci saranno i playoff e stavolta sono convinto che gli stimoli li troveremo anche lì, la situazione è molto diversa da quanto accadde dodici mesi fa. Possiamo ancora dire la nostra».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaquattresima ed ultima giornata, domenica 10 maggio ore 15.00): ArziChiampo-Union Pro, Belluno-Montebelluna, Clodiense-Kras Repen, Dro-Sacilese, Fontanafredda-Mori S. Stefano, Giorgione-Union Ripa La Fenadora, Mezzocorona-Tamai, Legnago-Triestina, Padova-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 84, AltoVicentino 69, Belluno e Sacilese 59, ArziChiampo 56, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda 41, Tamai e Giorgione 38, Dro 35, Triestina 31, Kras Repen 30, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentatreesima giornata: AltoVicentino-Clodiense 3-0, Kras Repen-Dro 2-2, Montebelluna-Giorgione 1-5, Mori S. Stefano-Mezzocorona 4-0, Sacilese-Legnago 3-2, Tamai-ArziChiampo 1-2, Triestina-Fontanafredda 0-1, Union Pro-Belluno 0-1, Union Ripa La Fenadora-Padova 1-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 5 maggio: primo allenamento settimanale per iBiancoscudati, lavoro a parte per Amirante mentre si ferma Cicioni a causa di un leggero mal di schiena