Live 24! Union Ripa La Fenadora-Padova, -5: finisce 7-2 l’amichevole con l’Albignasego, poker per Amirante

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Ore 22.25 – Serie B, i risultati finali: Brescia-Vicenza 3-0, Carpi-Bari 0-0, Cittadella-Spezia 1-3, Crotone-Avellino 2-0, Entella-Varese 0-1, Latina-Perugia 0-0, Livorno-Modena 1-1, Pescara-Pro Vercelli 1-0, Ternana-Frosinone 0-1, Trapani-Lanciano 1-0.

Ore 22.20 – (Il Piccolo) «Visto che il presidente Pontrelli ha tirato in ballo me e Rino Dalle Rive voglio ricordare che non siamo noi a dover prendere l’iniziativa per trattare della Triestina ma eventualmente il suo proprietario». Massimo Colino, che due settimane fa, aveva avuto un incontro assieme a Dalle Rive con il sindaco Cosolini precisa qual è lo stato dell’arte dopo le dichiarazioni rilasciate da Pontrelli («Non li ho mai sentiti»). «La disponibilità di Dalle Rive c’è ed è stata manifestata al sindaco che ci ha detto che Pontrelli non vuole vendere. Il presidente dice che ha un solido progetto. Meglio per l’Unione…Se ci ripensa sa come contattarci».

Ore 22.10 – (Il Piccolo) La sofferta vittoria sul Mori Santo Stefano ha lasciato più motivi di soddisfazione o di preoccupazione in casa alabardata? Sul fronte della classifica non ci sono dubbi: grazie anche ai risultati delle rivali nella lotta verso i play-out, la domenica è stata decisamente favorevole alla Triestina, che non solo ha superato il Kras ma ha rosicchiato due punti a Giorgione e Dro. L’aspetto poco convincente riguarda semmai la prestazione. Gagliardi ricorda che la classifica parla chiaro sul valore non eccelso della squadra, ma sottolinea che la scarsa tranquillità è dovuta soprattutto alla poca abitudine alle vittorie e al fatto che in queste partite decisive la palla scotta, specialmente in una squadra così giovane. E proprio per questo il successo può essere stato una buona medicina per sbloccare la testa degli alabardati. Tra l’altro, nel dopopartita Gagliardi ha voluto anche chiarire meglio alcuni concetti espressi la scorsa settimana sul suo arrivo a Trieste e sul personaggio che lo aveva messo in contatto con la Triestina, che a suo parere sono usciti in modo equivoco: «Volevo precisare – dice il tecnico cosentino – che Pontrelli lo conosco fin dallo scorso agosto, è lui che mi ha voluto qui, ma come ho già detto la scorsa estate non ero potuto venire e solo quando possibile ho accettato, anche per il nome della Triestina. Il personaggio a cui mi riferivo, è quello che ci ha fatti conoscere, tutto qua: ma è una persona che non c’entra niente con la Triestina né tantomeno con il futuro della società alabardata. E non è nemmeno uno sponsor, perché io di sponsor non ne ho». Tornando al campo, le conseguenze positive dei risultati di domenica sono evidenti. A questo punto, con il Giorgione a 35 punti che al massimo potrà arrivare a 41, alla Triestina bastano ancora 3 punti per avere la certezza di giocare i play-out. Questo anche nel malaugurato caso di un sorpasso ad opera del Kras. Quindi il successo del Mori è stato davvero prezioso, perché avvicina sensibilmente l’Unione agli spareggi. ma non solo: si è aperta anche una ghiotta possibilità di poter giocare il play-out in casa, anche se questo non dipende solo dalla Triestina. Il Dro che precede di 3 punti la squadra alabardata, domenica sarà impegnato nello scontro diretto contro il Kras a Monrupino e chiuderà il campionato in casa con la Sacilese: se la Triestina batterà il Fontanafredda e magari sfrutterà la trasferta contro un Legnago già salvo all’ultima giornata, potrebbe anche riuscire nel colpaccio di agganciare il Dro e poter così giocare lo spareggio fra le mura amiche, con due risultati su tre a disposizione. Ma è ovvio che per poter ambire alla salvezza, servirà qualcosa di più della Triestina vista contro il Mori.

Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ezio Vendrame quando giocava in C con il Padova, in una partita a suo dire combinata e destinata allo 0-0 contro la capolista Cremonese capitanata da Emiliano Mondonico, per dare una scossa dribblò la sua intera squadra da un lato all’altro del campo. Arrivò sino a fintare il tiro davanti al proprio portiere, che si tuffò inutilmente su di lui cercando di levargli il pallone, per poi fermarsi in prossimità della linea di porta e tornare indietro. In quell’occasione un tifoso sugli spalti morì d’infarto. Quando questo gli fu riferito, Vendrame rispose chiedendo come fosse possibile che un debole di cuore lo andasse a vedere giocare. Senza chiedere un finale tragico, qualcosa di più ci si poteva attendere da Fontanafredda – Tamai. Il sinistro “tagliato” di Furlan è stato un bel gesto tecnico. Il volo d’angelo di Sellan è stato un buon colpo. Il tempismo di De Martin è stato sagace. Il rigore di Tonizzo intuito, ma non parato. Il punto ciascuno transita Fontanafredda e Tamai verso una salvezza senza playout, che si materializzerà negli ultimi 180′.

Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Poteva essere rischioso per entrambe accontentarsi di un punto. Fortunatamente per loro, invece, il Giorgione, prima delle squadre dentro la zona play-out, non è andato oltre il pareggio con l’Altovicentino ed è rimasto a 3 lunghezze. Così a Fontanafredda e Tamai per dirsi al sicuro basterà raccogliere 3 punti nelle ultime due giornate. Così facendo, infatti, i castellani potrebbero al massimo raggiungere le due pordenonesi, con cui, però, in caso di arrivo in parità, sarebbero penalizzati dagli scontri diretti: due sconfitte con il Fontanafredda, un ko e un pari col Tamai. Il calendario di mobilieri (Arzichiampo in casa e Mezzocorona in trasferta) e rossoneri (trasferta a Trieste e chiusura al Tognon con il già retrocesso Mori Santo Stefano) induce a pensare positivo. Verdetti. Nell’attesa, sono salite a 6 le squadre già sicure di un posto in Lega Pro per la prossima stagione. Oltre al Padova di Parlato (ancora in corsa per battere il record di punti, 85, della scorsa stagione alla guida del Pordenone), Castiglione (girone B), Rimini (D), Lupa Castelli Romani (G), Fidelis Andria (H) ed Akragas (I).

Ore 21.20 – Serie B, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Brescia-Vicenza 2-0, Carpi-Bari 0-0, Cittadella-Spezia 1-0, Crotone-Avellino 1-0, Entella-Varese 0-0, Latina-Perugia 0-0, Livorno-Modena 0-1, Pescara-Pro Vercelli 1-0, Ternana-Frosinone 0-1, Trapani-Lanciano 1-0.

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il momento negativo della Clodiense, che contro la Sacilese ha rimediato la quarta sconfitta consecutiva (0-3), rischia di far dimenticare ed magari azzerare quanto di buono la squadra lagunare ha fatto in questa stagione agonistica. Una stagione che, ricordiamo, era partita con il solo obiettivo della salvezza, con squadra nuova, e che già da un mese è stato raggiunto. La picchiata in negativo, arrivata nelle ultime quattro giornate, però non deve passare inosservata e giustificata. Società, allenatore e giocatori sono tutti sul banco degli imputati, tutti con le loro colpe. «Ci sentiamo tutti colpevoli – ci dichiara il direttore generale Mauro Boscolo Gallo – perché non è ammissibile concludere un campionato, condotto alla grande, con questi risultati. Probabilmente il desiderio di confrontarci con il Padova ci ha danneggiato e quella sconfitta ci ha condizionato, così pure l’aver raggiunto la salvezza in largo anticipo. Non sono delle scusanti ma un’ipotesi di spiegazione per questo negativo momento della stagione». Domenica prossima la trasferta contro l’Altovicentino si presenta proibitiva, con il rischio di un’altra sconfitta. «Indubbiamente affronteremo la vicecapoclassifica in formazione fortemente rimaneggiata per le assenze di Carlucci, Moretto, Tiozzo e Casagrande. Cercheremo di dare il meglio e di concludere con dignità il campionato». Poi il futuro, il prossimo campionato. E quale Clodiense vedremo? «Purtroppo ogni anno abbiamo dovuto fare i conti con la realtà – ci dichiara Mauro Gallo – con molte critiche e poco aiuto da parte della città. Non voglio ritornare sulle solite polemiche ma credo che se non ci fosse stato come Presidente Ivano Boscolo Bielo, non sarebbe stato possibile mantenere la categoria. Se vogliamo guardare al futuro, magari anche mantenendo le tradizioni, c’è bisogno del coinvolgimento della città».

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro con la quarta vittoria consecutiva accarezza ormai i playoff, un solo punto il distacco dall’Arzignano Chiampo quinto, e si prepara per il volatone finale. Domenica prossima a Mogliano è atteso il Belluno (quarto) che vanta 3 lunghezze in più e che può quindi essere agganciato e virtualmente superato visto che gli scontri diretti sarebbero in quel caso a favore dopo aver vinto già all’andata. Nell’ultima giornata poi l’Union giocherà ad Arzignano in quello che si preannuncia come un vero e proprio scontro diretto. Intanto, la trasferta trentina ha avuto un gusto particolare soprattutto per l’attaccante Gabriele Comin che con la doppietta realizzata è arrivato a 50 gol con la squadra del Terraglio e che a fine partita ha voluto ringraziare tutti su Facebook: «50esimo goal in campionato con la stessa maglia… 3 stagioni incredibili per me e per tutti i miei compagni. Grazie a tutti!!». Lele, arrivati a 180′ dalla fine del campionato sarebbe un peccato mancare i playoff. «Il bilancio fini qui è più che positivo sia a livello personale che, soprattutto, di squadra. Non avevo mai giocato in serie D e devo dire che è un bel campionato davvero. Ci stiamo togliendo delle grandi soddisfazioni dimostrando di meritare questa categoria come certifica la conquista del nostro obiettivo iniziale, la salvezza, con largo anticipo. Adesso ci mancano queste 2 partite dove possiamo conquistare un risultato incredibile come quello di accedere ai playoff. In ogni caso la stagione è da ritenersi ottima». Sei invece arrivato a 88 presenze totali, quota 100 arriverà in maglia Union Pro? «Questo dipenderà ovviamente dalla mia permanenza il prossimo anno. Personalmente sono molto affezionato a questa maglia e alle persone che ci sono. Intanto penso a concludere il meglio possibile questa stagione e poi vedremo assieme alla società cosa fare in futuro».

Ore 20.10 – (Tribuna di Treviso) Prima sembrava una chimera, poi una pazza idea. A due giornate dal termine, però, il sogno sta diventando realtà. La matricola Union Pro è a un passo dal quinto posto che vale i playoff. Gli scontri diretti con Belluno e Arzichiampo potrebbero garantirle un risultato insperato solo sei mesi fa, quando l’attacco non vedeva la porta e tanti addetti ai lavori ritenevano la squadra destinata a lottare per non retrocedere. La manita rifilata al Mezzocorona è solo l’ultima dimostrazione di forza di una compagine che appena l’anno scorso, di questi tempi, festeggiava la promozione in serie D. Il capitano Gabriele Comin, che si è accasato in Promozione e ha vissuto il duplice salto, è l’interlocutore più adeguato per commentare il magic moment. Grazie alla doppietta realizzata domenica, il 31enne veneziano ha toccato quota 9 gol in stagione, tagliando lo speciale traguardo delle 50 reti in campionato con la maglia dell’Union (56 con le coppe). «Sono qui dal primo giorno della fusione e stiamo scrivendo una favola», esordisce Comin, «Nessuno si aspettava di poter competere per i playoff, ma questo è il bello del calcio». La Pro come il Chievo. «Spareremo le ultime cartucce, consci che con due vittorie nelle ultime due partite, raggiungeremmo i playoff», incalza, «Forti degli scontri diretti, forse basterebbero anche un successo e un pareggio. Se ci riusciremo, sarà un motivo di soddisfazione per tutti, nonché risultato di prestigio. Rispetto all’Arzichiampo, siamo mentalmente più liberi, perché la post-season non era nei nostri programmi. Ci crediamo, ci speriamo». Sarebbe l’ennesima impresa. «Già il nostro campionato fin qui è un’impresa», osserva, «L’approccio con la categoria era stato duro per tutti: prendevamo gol alla prima occasione e non riuscivamo a segnare. Ma quel momento difficile ci ha dato una consapevolezza diversa: i nuovi si sono integrati e siamo diventati squadra». Gioia supplementare per chi ha partecipato alla cavalcata della Pro fin dal principio: «Questo è stato in assoluto il mio primo campionato in D, non potevo augurarmi di meglio. Alla Pro mi sono tolto le soddisfazioni più belle e mi piacerebbe rimanere anche la prossima stagione. Al futuro, però, non ci penso. Voglio avere la mente sgombra dai pensieri e concentrarmi sulle due partite che restano». Salvo playoff. «Abbiamo battuto il Belluno già all’andata, ma in quel periodo era in palla e terzo in classifica», conclude, «Fu davvero un grande scalpo. Stavolta troverà una Pro lanciata e cresciuta, si vedrà un’altra partita. Sarà un anticipo di playoff». E Comin inizierà a prendere confidenza con l’aria rarefatta dell’alta quota.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Due settimane or sono un parziale sciopero all’ultimo allenamento e poi la sconfitta casalinga con il Giorgione. L’altra settimana un incontro chiarificatore, in un ristorante sul Livenza, fra la presidenza e i giocatori più rappresentativi: scadenze e incombenze economiche ancora in sospeso l’argomento chiarito. Risultato: la Sacilese è tornata alla vittoria dopo tre stop. Un tris di sconfitte in fila che l’accomunavano alla Clodiense, di cui è stata ospite. I tre gol liventini a zero praticamente estromettono i veneti dal quartetto playoff. Questa eliminazione di una concorrente diretta, a due giornate dal termine, è il fatto più importante accaduto in serie D. RIPARTITI – «Per la posizione in classifica, confermando il terzo posto, vinceremmo il campionato delle squadre “vere” di serie D. Bisogna però capire quanto sia stata scarica la Clodiense, oppure se siamo tornati noi a fare belle cose, come i gol», ammette Denis Fiorin. Perché gli avversari, se non hanno aperto le porte, hanno praticamente spianato la strada alla Sacilese, pure procurandosi tre espulsioni negli ultimi 25′. «Alla terzultima di campionato e in superiorità numerica – dice il direttore sportivo – abbiamo arrotondato. Andiamo di corsa verso i playoff, che non serviranno a nulla, in particolare dopo la riforma della LegaPro. Sono costi in più per le società e non si approda da nessuna parte. Neanche 10 palloni per le giovanili, ci riconoscono. Forse servono per il terzo che introitano le casse federali. Da anni sono una barzelletta solo italiana, in Figc non hanno capito che il mondo cambia».

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Un balzo play-off, due passettini salvezza. Sorride la Sacilese, tirano un sospiro di sollievo Fontanafredda e Tamai. E così nel complesso la giornata di serie D può essere archiviata con soddisfazione per i colori provinciali. La riscossa. E’ ancora “viva” la Sacilese di Carlo Marchetto. Le ultime tre sconfitte, soprattutto quella con il Giorgione, avevano fatto temere una pericolosa caduta libera in prossimità del traguardo. Invece a Chioggia in un solo colpo i biancorossi hanno ritrovato gioco, brillantezza e vittoria. Un successo pesantissimo, perchè vale il controsorpasso sul Belluno al terzo posto e una seria ipoteca su un piazzamento play-off (più 4 sull’Union Pro a due giornate dal termine). «E’ un obiettivo – commenta Marchetto – che la squadra vuole a tutti i costi e che penso meriti. Ora però guai a sottovalutare gli impegni con Legnago e Dro. Il terzo posto ci garantirebbe di giocare in casa il secondo turno e dobbiamo provare a conservarlo sino alla fine». Scoperta. Il tecnico liventino, intanto, non disdegna anche uno sguardo al futuro, decidendo di far esordire un attaccante classe ’98: è senegalese, si chiama Dieye Matar, ha già mostrato cose molto interessanti con allievi e juniores (suo uno dei due gol che hanno illuso di poter passare il turno play-off a Mezzocorona) e c’è già chi scommette sia un altro talento del vivaio destinato a palcoscenici più blasonati.

Ore 19.10 – Queste, invece, le dichiarazioni del sindaco di Albignasego Massimiliano Barison e dell’assessore allo sport Gregori Bottin: “Per noi è un’autentica festa ed è motivo di grande gioia, anche perché mister Parlato è di Albignasego! In più ritrova il suo amico ed ex compagno Maniero, meglio di così…”.

Ore 19.00 – Queste le dichiarazioni di Pippo Maniero: “Mi ha davvero commosso coi suoi complimenti! L’ho sempre seguito da allenatore, e spero continui col Padova perché era dai tempi di Giordani e Puggina che non si respirava un’aria simile. Quando dai il massimo le tue qualità escono sempre…”.

Ore 18.50 – Queste le dichiarazioni di Carmine Parlato: “Abito a 100 metri da qua! Con Pippo siamo amici da tanti anni, gli avevo promesso di venire a trovarlo e di fare un’amichevole quindi mi pare il minimo visto che abbiamo giocato insieme al Padova nella stagione 1990/91! Scrivete pure che attaccanti come lui ne ho visti ben pochi… Basta vedere la sua carriera! Eravamo giovani, e come tali dovevamo tenere la bocca chiusa e far parlare i fatti. E soprattutto è rimasto uguale nonostante ne sia passato di tempo, e gli fa onore perché in molti invece si dimenticano degli ex compagni col passare degli anni. Novità sul rinnovo? Vediamo in settimana…”.

Ore 18.40 – Presente ad Albignasego anche Sebastiano Aperi, operatosi ieri al ginocchio destro a Roma.

Ore 18.38 – Qui Albignasego: fischio finale, Padova-Albignasego 7-2.

Ore 18.33 – Qui Albignasego: settimo gol per il Padova, c’è gloria anche per Mateus Leal, giovane brasiliano in prova. 7-2.

Ore 18.30 – Qui Albignasego: 6-2 per il Padova e poker per Amirante.

Ore 18.28 – Qui Albignasego: quinto gol per il Padova, ancora Amirante in rete su schema da calcio di punizione. 5-2.

Ore 18.10 – Qui Albignasego: poker del Padova e doppietta personale per Amirante. 4-2.

Ore 18.09 – Qui Albignasego: Padova in vantaggio, gran destro a giro di Amirante. 3-2.

Ore 18.04 – Qui Albignasego: pareggio dei Biancoscudati, a segno Segato. 2-2.

Ore 17.56 – Qui Albignasego: inizia il secondo tempo. Nei Biancoscudati Fanelli e Mateus (giovane brasiliano in prova) prendono rispettivamente il posto di Faggin e Pittarello. Nell’Albignasego in campo anche l’ex biancoscudato Guerrino Gasparello.

Ore 17.47 – Qui Albignasego: fine primo tempo, Padova-Albignasego 1-2.

Ore 17.40 – Qui Albignasego: raddoppio dell’Albignasego e doppietta personale per Naselli. 2-1.

Ore 17.20 – Qui Albignasego: pareggio del Padova, rete di Pittarello imbeccato alla perfezione da Busetto. 1-1.

Ore 17.17 – Qui Albignasego: vantaggio dell’Albignasego, a segno Niselli che scarta Cicioni in uscita ed insacca a porta vuota.

Ore 17.02 – Qui Albignasego: inizia l’amichevole tra il Padova e l’Albignasego.

Ore 16.50 – Qui Albignasego: strette di mano tra gli ex Biancoscudati Carmine Parlato e Pippo Maniero, affiancati dal sindaco Massimiliano Barison e dall’assessore allo Sport Gregori Bottin.

Ore 16.40 – Qui Albignasego: riscaldamento per i Biancoscudati. Questo l’undici titolare del Padova: Cicioni; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Faggin, Segato, Mazzocco; Cunico; Pittarello, Amirante.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Cos’è un derby? È quella partita che l’Union Ripa La Fenadora non perde (quasi) mai. I risultati confermano o quasi questa tesi perché a sostegno si possono produrre almeno 12 elementi di «prova». Quella dozzina di derby giocati fra Eccellenza e serie D, uno solo dei quali perso dai neroverdi. È innegabile quindi che ci sia una ricetta diversa che consente all’ambiente di preparare e affrontare questo tipo di gare, da tutti definite «particolari», «impronosticabili», «partite a sé». Se Obelix, amico di Asterix, non ha bisogno della pozione magica perché c’è finito dentro da piccolo, anche l’Union sembra caduta nel calderone di Panoramix. Solo che la formula della pozione è studiata per i derby. L’ultimo in ordine di tempo domenica al polisportivo di Belluno, giocato davanti a 800 spettatori. Il pronostico della vigilia privilegiava quasi unanimemente il Belluno, al massimo qualcuno prevedeva un pareggio. Invece la sfida si è chiusa con un 2-2. Un risultato giusto, ma con una traversa di De March che grida vendetta. La prestazione dei neroverdi ha messo in mostra il vero valore della squadra appena uscita da un periodo buio che l’aveva fatta precipitare dai vertici alle zone paludose della classifica, pericolosamente vicino alla zona playout. Halil Gjoshi, esterno destro di difesa e centrocampo del Ripa La Fenadora, nel post gara di domenica aveva dichiarato «si dicono tante cose in giro, poi nei derby siamo grandi» e le conferme sono molte. A cominciare dal 2011, il primo anno in Eccellenza. A inizio stagione arriva subito il successo nel girone di Coppa ai danni della Feltrese replicato poi nell’andata di campionato (1-0) e confermato nel ritorno (0-1) con gol di Herrera al 48’ del secondo tempo. Stessa storia nella stagione successiva con l’incapacità dei granata di conquistare il successo: 2-2 in Coppa, reti inviolate all’andata e successo Union (1-0) nel ritorno con gol di Tormen dopo soli 94 secondi. Con l’approdo in serie D il derby diventa questione provinciale e subito l’Union si propone con un successo ai rigori in Coppa subendo però il 2-1 nella gara di andata del campionato. Un’onta cancellata con lo storico 4-1 al Boscherai, davanti a 2 mila spettatori. Union sempre a testa alta nei derby anche in questa stagione. Eliminato il Belluno in Coppa ai rigori, poi due pareggi in campionato: 1-1 all’andata e 2-2 al ritorno. Il Ripa La Fenadora è una macchina da derby. E domenica, si giocherà allo Zugni Tauro di Feltre, per sfidare il già promosso Padova.

Ore 16.20 – (Corriere delle Alpi) Alla pari col Belluno. Il Ripa Fenadora esce con questo orgoglio dal derby, oltre alla salvezza matematica con due giornate d’anticipo che fa pensare alla sfida di domenica contro il Padova come a una festa (si giocherà allo Zugni Tauro di Feltre): «La cosa più bella che mi rimane è essere andati a casa di una delle squadre più forti del campionato a tenergli testa, meritando ampiamente un risultato positivo. È la soddisfazione principale», dice il ds neroverde Alberto Faoro. «Significa che ci sono valori importanti, sia a livello di squadra che di staff, dimostrati in toto». 2-2 e salvezza. «Il punto e la salvezza non sono cose da poco, ma quello che spicca è aver fatto una prestazione di questo tipo davanti a una bellissima cornice di pubblico e in una sfida così importante», rimarca Faoro, che mette l’accento sull’ottavo risultato utile nelle ultime nove gare: «C’è della qualità e c’è una base importante, nonostante il fatto che ci troviamo a pensare di avere qualche punto in meno rispetto a quanto avremmo voluto». Linea verde. «È stata una domenica quasi perfetta. Lo sarebbe stata se avessimo vinto. La cosa più bella che ci portiamo via è aver fatto una prestazione importante e aver meritato ampiamente il risultato contro una squadra forte come il Belluno, avendo giocato con una squadra giovane: avevamo davanti un tridente che non fa neanche 60 anni in tre (Ponik 21 anni, Savi 17 e Cibin 19 fanno 57 anni messi insieme). È una soddisfazione questa», rimarca Faoro. «Chi l’avrebbe detto che con un attacco così giovane saremmo andati al Polisportivo a fare una partita come quella che abbiamo fatto. Bisogna dare grande merito ai ragazzi e a chi li ha preparati dal punto di vista tecnico, tattico e atletico». Il Belluno. «Ho visto una squadra molto solida e forte. Il Belluno ha un’organizzazione di gioco importante e dei giocatori determinanti, con un attaccante come Corbanese che ha fatto 23 gol, Bertagno e Merli Sala, che è un difensore veramente forte. Questo non può che aumentare la nostra soddisfazione. Dei tre derby giocati ne abbiamo vinto uno ai rigori e pareggiati due. Ci dà orgoglio e soddisfazione. Adesso il Belluno si giocherà l’accesso ai play-off e speriamo per loro che ottengano il risultato migliore possibile, perché se lo meritano e anche per il calcio della nostra provincia». Ora il Padova. «Possiamo toglierci lo sfizio di arrivare a una sfida così prestigiosa come quella di domenica con la mente libera per godersi la giornata e cercare di fare un risultato importante», osserva il diesse. «L’obiettivo è fare una grande partita e offrire un bello spettacolo a Feltre, al pubblico e a tutti».

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Due punti separano il Belluno dal traguardo playoff. Questo significa che, negli ultimi 180’ di campionato, potrebbero bastare anche due pareggi: a Mogliano contro l’Union Pro e infine al polisportivo, contro il Montebelluna. Ma accontentarsi, si sa, non è nell’indole della squadra guidata da Roberto Vecchiato. Il quale, al termine del derby pareggiato per 2-2 contro l’Union Ripa la Fenadora, non ha fatto mistero di voler chiudere il discorso già fra cinque giorni: «Andremo a Mogliano con la consapevolezza che, in caso di successo, disputeremo i playoff». Sulla stessa lunghezza d’onda, il bomber del Belluno, e del torneo, Simone Corbanese: «Ora ci giochiamo la stagione. Domenica il nostro unico obiettivo deve essere la vittoria». Dopo essere stati scavalcati dalla Sacilese al terzo posto, i gialloblù avranno il compito di mantenere la quarta piazza: perché da quest’anno, chiudere ai piedi del podio significa giocare il primo turno della post season davanti al pubblico amico. Rispetto alla scorsa stagione, infatti, la formula è cambiata: quarta (in questo momento, il Belluno) e quinta (Arzignano) daranno vita a una gara secca (il 17 maggio), che metterà in palio un pass per accedere al secondo turno. Dove ad attendere la vincente dello spareggio (in caso di parità anche al termine dei supplementari, passerebbe la meglio classificata in campionato), ci sarà la terza del girone C: ora come ora, la Sacilese. E in tal caso, si gioca mercoledì 20, chiaramente a Sacile (qualora la graduatoria rimanesse così). Finita? Macché, siamo solo all’inizio: nella terza fase entra in scena la seconda classificata. Ovvero, l’Altovicentino: da affrontare domenica 24 maggio, in casa sua. E dal 31, decolla la quarta fase: quella che vedrà impegnate le vincitrici del terzo turno, più la miglior semifinalista della Coppa Italia di serie D. A quel punto, ci si tuffa nel mese di giugno, quando sono previsti altri tre step: l’ultimo, con la finalissima, è in calendario il 14. Più che una maratona, un’Odissea: chi arriverà in fondo, si sobbarcherà un mese extra di calcio giocato.

Ore 15.50 – (Corriere delle Alpi) Vola qualche parola di troppo e il Belluno si arrabbia. A fine partita un tifoso gialloblù ha rivolto alcuni commenti alla squadra che non sono andati giù ad alcuni giocatori, che sono andati ad affrontarlo in difesa del gruppo. Tra questi Yari Masoch ha cercato di calmare gli animi del suo capitano Andrea Radrezza, che era veramente arrabbiato. «C’è stata qualche parola di troppo da parte di una persona in particolare – spiega il centrocampista agordino – è anni che parla a sproposito e abbiamo ritenuto opportuno rispondergli. Il suo atteggiamento ci ha infastidito, ma sono andato a portare via Radrezza. Forse era meglio rispondere con l’indifferenza». Ennesimo pareggio. Tra Belluno e Ripa Fenadora è la quarta X su sei incontri. Nonostante le sfide tra le due squadre siano in perfetta parità la sensazione è che i neroverdi abbiano interpretato meglio le partite. A partire da quella di ieri. «I derby credo siano sentiti da entrambe le parti, non saprei dire se loro interpretano meglio le partite in questi casi, nel match di domenica hanno giocato meglio di noi solo a tratti. Sicuramente il Ripa Fenadora è una bella squadra». Bene fino all’1-0. Il Belluno è passato in vantaggio con il rigore di Simone Corbanese, dopo sono arrivate le difficoltà. «Abbiamo perso le distanze – continua Masoch – i nostri avversari hanno trovato spazi e ci hanno messo in difficoltà con giocate semplici. Dopo è arrivata la loro rete, un gol che non bisogna prendere. La palla è finita sotto il sette, ma era un cross in mezzo e non una conclusione. Il pareggio gli ha dato fiducia e da quel momento non è più stata una bella partita da vedere. Il loro secondo gol è arrivato ancora una volta da calcio d’angolo, come accaduto spesso quest’anno, dopo però siamo stati bravi a recuperare e penso che il pari sia il risultato più giusto». Sfida fondamentale. Domenica il Belluno va a Mogliano per sfidare l’Union Pro, la partita sarà decisiva in chiave playoff. «Per giocare gli spareggi dobbiamo vincere, per tornare terzi invece non dipende più solo da noi. Abbiamo bisogno di fare sei punti in due partite e sperare che la Sacilese ne perda per strada».

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primo maggio al Penzo, biglietti a due euro per richiamare i tifosi nel congedo casalingo del Venezia. Questa l’iniziativa lanciata dalla società lagunare in vista dell’ultima uscita stagionale a Sant’Elena – venerdì alle ore 15 contro la Pro Patria – degli arancioneroverdi di Michele Serena, reduci dalla matematica conquista di una comoda salvezza in Lega Pro. Per i 90′ con i bustocchi i biglietti, sia in prevendita sia allo stadio, costeranno due euro in tutti i settori (esclusa solo tribuna d’onore). Così è stata praticamente esaudita la richiesta dell’associazione VeneziaUnited che aveva proposto l’ingresso gratuito (opzione non praticabile per la normativa legata ai biglietti nominativi) «per festeggiare la permanenza in Lega Pro iniziando a frenare la disaffezione favorendo un riavvicinamento ai colori arancioneroverdi». Al contempo VeneziaUnited ha rivolto al presidente Yury Korablin, in una lettera che gli sarà recapitata anche in russo, un «ultimatum». «Il fallimento di questa gestione, dopo 4 anni, è sotto gli occhi di tutti, per la penalizzazione di 3 punti e per la presenza, mai così deprimente, del pubblico allo stadio. La situazione economica evidentemente non è né brillante, né florida ed è davvero inaccettabile che una presidenza sia così assente e lontana dal cuore delle vicende sportive. Korablin deve decidere «cosa fare da grande»: se resta alla guida lo deve fare fino in fondo con programmi e progetti precisi. Se viceversa il club è solo un tram per raggiungere la meta «stadio nuovo» che solo lui pensa sia raggiungibile alle condizioni date, lo invitiamo a dissociare le due attività e a trovare qualcuno che possa investire su un progetto sportivo di lunga prospettiva».

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Nonostante la salvezza finalmente raggiunta, il Venezia conferma la stagione tribolata sul piano delle assenze e degli infortuni. Anche in vista di venerdì primo maggio, nella sfida del Penzo contro la Pro Patria, mister Michele Serena dovrà fare i conti con vari forfait. Sicure le assenze di Raimondi e Greco, che oggi saranno squalificati dal giudice sportivo dopo i cartellini gialli rimediati sabato con la Torres. Ma probabile anche l’assenza di Tommaso Bellazzini, uscito sabato dal campo al 20’ minuto, per un problema all’adduttore. Ieri il centrocampista arancioneroverde è stato sottoposto a risonanza magnetica e fortunatamente non sono emerse lesioni: sarà dunque valutato dallo staff medico giorno per giorno. Ma è ormai da mesi che Bellazzini convive con il dolore dovuto a un’infiammazione ossea in zona inguinale e, visto che mancano solo due partite, con la salvezza già raggiunta può darsi che staff medico e staff tecnico preferiscano optare per la prudenza. E potrebbe chiudere qui la stagione anche Simone Sales, che ha rimediato una distorsione con stiramento dei legamenti alla caviglia la cui gravità è ancora da valutare. Ieri, inoltre, lavoro differenziato per Raimondi che ha riportato una botta al ginocchio, ma che comunque non ci sarà per la squalifica, e per Peccarisi a causa di una botta al quadricipite. E’ intanto iniziata la prevendita al match di venerdì in programma alle ore 15 contro la Pro Patria. Essendo l’ultimo appuntamento casalingo della stagione, la società ha stabilito una promozione speciale per ringraziare i tifosi dell’affetto dimostrato, mettendo in vendita i biglietti al costo di due euro in tutti i settori esclusa la Tribuna d’Onore, sia in prevendita che al botteghino. Al termine della partita del Venezia, alle 17,30, al Penzo si disputerà il match tra gli allievi regionali del Venezia e l’Ssd Eurocalcio.

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Ultimo appuntamento casalingo per il Venezia e lancio promozionale della società: venerdì 1 maggio la squadra di Serena ospiterà al Penzo (ore 15) la Pro Patria e nell’occasione il biglietto, sia in prevendita che al botteghino, costerà 2 euro. L’iniziativa è valida per tutti i settori, fatta eccezione per i posti in tribuna d’onore. La prevendita è iniziata ieri mattina e proseguirà fino a mezzogiorno di venerdì, i tagliandi potranno essere acquistati nella sede del club in via Torino (da oggi a giovedì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, la sede rimarrà chiusa venerdì) oppure nei punti convenzionati con Vela (piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia Infopoint, Lido di Venezia, Mestre via Verdi, Dolo e Sottomarina). I biglietti si possono acquistare anche on line collegandosi al sito www.vivaticket.it. Al termine della partita tra Unione Venezia e Pro Patria, giocheranno gli Allievi regionali di Venezia ed EuroCalcio (ore 17.30). Serena perderà gli attaccanti Greco e Raimondi, entrambi in diffida ed entrambi ammoniti a Sassari, in dubbio anche Bellazzini, mentre tornano a disposizione a centrocampo Espinal e Scialpi. Bellazzini ieri si è sottoposto a risonanza magnetica che non ha evidenziato lesioni, il centrocampista toscano sarà monitorato quotidianamente dallo staff medico. Fuori gioco anche Sales che ha riportato contro la Torres la distorsione e lo stiramento ai legamenti della caviglia. Oltre a Raimondi, ieri lavoro differenziato per Peccarisi. Possibile l’inserimento di Dell’Andrea sull’out mancino della difesa, con Magnaghi e Guerra unici attaccanti a disposizione di Serena, a meno che non venga spostano in posizione più avanzata anche Varano.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Nicola Pavan, classe 1993, originario di Zugliano, dopo un periodo in sordina durante la gestione Favaretto, torna protagonista tra le file del Real Vicenza. Il ritorno di Marcolini è per lei è anche un ritorno in campo. Nelle ultime cinque giornate ha sempre giocato tutti i 90 minuti «Sicuramente tornare a giocare è sempre piacevole perché lo scopo alla fine è quello. Non ne faccio una colpa a Favaretto, ogni allenatore ha le sue idee e bisogna accettarle e rispettarle. Con Marcolini ho sempre avuto più spazio e più fiducia dal parte del mister, con lui mi trovo molto bene»
Un ruolo importante il suo. In mezzo al campo, vicino a uno come Dalla Bona. Com´è giocare con lui? «È una soddisfazione avere accanto giocatori del genere. Solo fino a qualche anno fa li vedevo solo in tv e speravo, sognavo di poter giocare con loro. Anche in settimana osservarli come si allenano, è tutto di guadagnato, da imparare. In più non fanno pesare la loro esperienza, anzi ti aiutano». Di questo finale del Real tutto in salita, cosa dice? Un digiuno dalla vittoria un pò troppo prolungato. «Un periodo un pò così, purtroppo abbastanza lungo in cui secondo me, nelle stesse partite con Arezzo e Bassano, avremmo meritato di più. Però arriviamo sempre lì, e manca quel qualcosa in più per portare a casa una vittoria. Ora abbiamo due sfide difficili contro Pordenone e Pavia. Dobbiamo trovare dentro di noi una motivazione per riuscire ad affrontarle al meglio, altrimenti si rischia di far passare questa stagione, secondo me positiva, per un anno normale». A due giornate dalla fine del campionato, si è parlato di futuro? «Io sono legato da contratto anche per l´anno prossimo con il Real Vicenza. Abbiamo deciso che prima di parlarne portiamo a termine questa stagione, poi si vedrà». Lei è cresciuto nel vivaio del Vicenza. Cosa ne pensa di questa stagione stellare dei biancorossi? «Fa piacere questo momento che il Vicenza sta attraversando, anche perchè è inaspettato. Da vicentino non si può non essere tifosi, la città, la piazza e tutti questi supporter che ogni sabato riempiono lo stadio se lo meritano. Poi bisognerà vedere come si muoverà anche la società, negli ultimi anni la situazione è un pò strana».

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Venerdì maggio potrebbe essere una data impossibile da dimenticare per il Bassano. Se il vantaggio sul Pavia dovesse aumentare di un punto, infatti, i giallorossi potrebbero festeggiare la prima promozione della propria storia a Monza. Sempre che oggi la Corte di Giustizia federale non proponga un ribaltone clamoroso rispetto agli otto punti di penalizzazione inflitti al Novara, nel tardo pomeriggio arriverà la sentenza d’appello: « A Monza daremo l’anima – ringhia il tecnico Antonino Asta – non abbiamo ancora fatto nulla e non possiamo sbagliare. Quindi calma e sangue freddo. Sarebbe bello però che venerdì a Monza ci fosse un piccolo esodo dei nostri tifosi per una giornata che potrebbe essere storica».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) A Monza venerdì c´è molto più di un Gran Premio in ballo, ma Bassano è come se scendesse in campo anche oggi quando la Corte d´Appello Federale, salvo slittamenti, discuterà il ricorso del Novara in merito agli 8 punti di penalizzazione. Soffia un´aria strana. C´è chi si è già sbilanciato: uno sconto significativo di almeno 2 punti; altri si sono spinti più un là pronosticando un “buono” di 4 o 5 lunghezze. Che inizierebbero a diventare un problema poiché il Novara salirebbe a 2 o 3 punti dai giallorossi che sarebbero ugualmente padroni del loro destino, ma i biancoblù avrebbero comunque un terzo e ultimo grado di giudizio al Coni nella prima decade di maggio o al limite un paio di giorni dopo la fine dei campionati in cui provare a limare ulteriormente l´handicap. E mentre Tonino Asta si sforza di isolare i suoi in proiezione del duello in Brianza, la tifoseria organizzata prepara un seguito corposo per il braccio di ferro dell´1 maggio in Lombardia. Già i primi pullman sono stati riempiti. Ma con i Fedelissimi si mobilitano anche i Boys, la frangia più calda degli aficionados giallorossi, presenti in gran numero nel faccia a faccia coi brianzoli. E allora conforta sapere che al Brianteo rientreranno tanto capitan Iocolano che Semenzato, entrambi assenti per squalifica col Renate. Mentre non ci sono sanzioni del giudice sportivo in arrivo per gli altri virtussini. Non solo: Asta e lo staff medico stanno facendo di tutto per rilanciar il lungodegente Maistrello, out da quasi due mesi e mezzo per un piede fratturato. Un consulto specialistico nelle prossime ore sarà risolutivo in quest´ottica e in ogni caso Tommy rientrerebbe in tempo per l´ultima puntata del 10 maggio col Feralpi Salò al Mercante. Intanto Mattia Proietti ragiona una gara per volta. «Era normale che sabato fossimo un po´ contratti – ammette – ci stiamo giocando un patrimonio. Il Monza si gioca tutto, noi molto di più».

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La vittoria ottenuta contro il Varese ha consentito al Vicenza di occupare il secondo posto solitario della classifica di serie B, una posizione che la compagine biancorossa dovrà difendere fino al termine del campionato. «Siamo secondi da soli in classifica, ed è un passaggio molto importante della nostra stagione – spiega Pasquale Marino – adesso dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo, e seguire la strada tracciata. Nello spogliatoio si respira un clima di serenità, tutti noi sappiamo bene i sacrifici fatti per arrivare sino a qui e quelli che ancora serviranno per confermare quanto di buono fatto finora». Il tecnico del Vicenza oltre non vuole andare, la strada da seguire è quella di pensare e preparare una partita alla volta. «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di lottare su ogni pallone, partita dopo partita – sottolinea Marino – ad oggi non abbiamo conquistato nulla, e quindi c’è solo da tenere i piedi ben piantati a terra e continuare a lavorare duro. L’attenzione e la concentrazione dovrà essere sempre massima, soprattutto in vista della gara di domani (oggi per chi legge, ndr ) che sarà difficile, perché, come abbiamo visto contro il Varese, vincere è difficile con tutti. A maggior ragione contro il Brescia che senza le gravi difficoltà societarie e la pesante penalizzazione di sei punti sarebbe in lotta per i play-off e la Serie A perché dispone di un organico composto da giovani importanti e da calciatori che hanno maturato grande esperienza sia in Serie B che nella massima serie. Pur giocando con il peso di una classifica molto brutta, il Brescia ha centrato dei risultati importanti e qualche settimana fa contro il Bologna meritava qualcosa in più del pareggio. Sono andati poi a vincere a Pescara e questo testimonia come abbiano mezzi tecnici ben più importanti della loro classifica». In vista della gara di Brescia, Marino sembra intenzionato a schierare il Vicenza che ha costruito la grande rimonta in classifica, con Laverone che tornerà a giocare nel tridente d’attacco. «Deciderò con calma prima della gara – precisa l’allenatore del Vicenza – quello che è certo è che dovremo fare a meno di Cinelli squalificato e di D’Elia e Sciacca infortunati. Inoltre Ragusa è a disposizione, e ci fa piacere perché, come tutti, ci potrà dare una grossa mano».

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Campanello d´allarme per Manfredini nella rifinitura di ieri mattina. L´esperto difensore dopo pochi minuti si è avvicinato a Marino, si è tolto la scarpa destra e gli ha indicato la parte interna del piede: un colpo rimediato nel finale della partita contro il Varese gli provoca ancora dolore. Per precauzione da quel momento ieri Manfredini si è limitato ad osservare i compagni. Lo staff medico proverà a metterlo nelle condizioni di scendere comunque in campo; in alternativa è aperto il ballottaggio tra Camisa e Gentili, con il capitano leggermente favorito per far coppia con Brighenti al centro della difesa. Novità a sinistra. Quella di Manfredini sarebbe un´ulteriore modifica apportata da Marino alla “metà” sinistra della sua squadra, che comunque per questa partita è destinata a cambiare praticamente del tutto rispetto al Vicenza schierato contro il Varese. Nell´ultima partita su quel versante l´allenatore ha inserito tra i titolari Manfredini come centrale difensivo, Sampirisi da terzino, Cinelli nel ruolo di mezzala e Ragusa come esterno d´attacco. Detto di Manfredini, vediamo quali sono le intenzioni di Marino per stasera. Al posto del terzino titolare D´Elia, sempre in gestione differenziata per l´infortunio agli adduttori, si dovrebbe rivedere Garcia Tena. Non ci sarà nemmeno Cinelli, squalificato: a fare la mezzala sinistra al suo posto scalerà Moretti, con Sbrissa inserito sul centrodestra. In attacco ripartirà dall´inizio Giacomelli; di conseguenza Ragusa, pur “graziato” dalla squalifica, dovrebbe andare in panchina. Ritorno all´antico. Dopo il Vicenza più inconsueto di sabato scorso, si profila insomma un ritorno all´antico. In attacco, infatti, assieme a Giacomelli ci saranno Cocco al centro e Laverone sulla destra, a ricomporre il trio più collaudato: l´esterno toscano, utilizzato da terzino contro il Varese, tornerà quindi ad avanzare. Come terzino ritroverà invece la sua fascia abituale Sampirisi. Gli 11 anti-Brescia. Questa in definitiva la probabile formazione: Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Manfredini (Camisa), Garcia Tena; Sbrissa, Di Gennaro, Moretti; Laverone, Cocco, Giacomelli. A sostenere i biancorossi sono attesi circa 800 tifosi.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Di nuovo in campo stasera a Brescia (inizio alle 20.30) per un´altra gara da non sottovalutare. Il Vicenza partita dopo partita si avvicina al sogno ma sa bene che basterebbe un attimo di disattenzione per rischiare di compromettere ogni cosa. Proprio per questo il tecnico Pasquale Marino in questo finale di campionato è molto attento a tenere sotto controllo l´aspetto mentale dei suoi giocatori: né troppo euforici, né ansiosi. Di sicuro lui è bravo a dare l´esempio riuscendo a tenere un atteggiamento sempre molto equilibrato. Niente pare intaccare la sua calma, così quando gli si chiede dell´infortunio a Manfredini lui senza scomporsi spiega: «No, ha preso una botta al piede e allora lo abbiamo fermato a titolo precauzionale, valuteremo domani (oggi per chi legge), diciamo che c´è qualche dubbio». Almeno è arrivata la bella notizia che per Ragusa non è scattata la squalifica. «Sì, bene, perchè abbiamo un elemento in più a disposizione e fa piacere». Però resta in diffida e così qualcuno ha pensato che forse sarebbe stato meglio se scattava la squalifica, dopo sarebbe stato a posto per questo finale. «Vorrà dire che farà il bravo e non prenderà altre ammonizioni». L´impressione è che però stavolta lei preferisca non impegnarlo di nuovo dall´inizio, insomma lo fa rifiatare. «Non ho ancora deciso la formazione e dunque non so, poi lo sapete, non la dico mai prima della gara». L´ultima di campionato vi ha lanciato al secondo posto solitario, un obiettivo strepitoso.
«È importante però, ripeto, dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo». Avete scalato davvero una montagna: che sensazioni state vivendo all´interno dello spogliatoio? «Devo dire di grande serenità e lo dico sinceramente perchè sappiamo quello che abbiamo fatto e i tanti sacrifici che ci sono voluti per arrivare fino a qui, ma sappiamo anche che dopo per mantenere quanto costruito se ne devono fare ancora di più e dunque l´obiettivo è davvero quello di lottare su ogni pallone». Ma il clima tra i giocatori? «Di serenità, anche perchè non abbiamo ancora vinto niente. Si lavora con entusiasmo, ma tempo per fermarsi a pensare non ce ne sta, siamo già sotto a preparare la gara col Brescia, dunque c´è la concentrazione massima su quanto ci aspetta». Altro avversario che naviga in brutte acque, ma si sa la disperazione a volte far tirar fuori forze inaspettate. «Intanto noi rispettiamo il Brescia e il suo organico perchè senza le vicende societarie secondo me sarebbe in lotta per la serie A, non c´entra niente con la bassa la classifica; ha buoni giocatori e poi ha pure una buona organizzazione di gioco, in fondo gli hanno tolto sei punti e giocare in questa condizione è difficilissimo, infine ha fatto risultati buoni, ad esempio ha vinto a Pescara, ma anche col Bologna aveva fatto bene». Seconda gara di quella che potrebbe essere la settimana della svolta definitiva se tutto andrà come deve. «Lo sapete, noi non facciamo nessuna tabella, fatta questa partita ci butteremo subito su quella successiva. Lo ripeto: da qui alla fine l´importante è restare concentrati, perchè sprecare energie a far di conto quando ci servono tutte quando giochiamo?». Per chiudere un suo commento sugli atti di violenza prima, durante e dopo la gara Torino-Juventus e su quanto accaduto dopo Atalanta-Empoli tra i giocatori. «Spero che gli organi competenti facciano qualcosa e venga punito chi ha sbagliato». Ma non crede che con questa risposta passi l´impressione che sempre, ognuno di voi, alla fine rimanda il problema ad altri? «Di questi episodi si parla da sempre, purtroppo ogni tanto si ripetono. Ci vuole l´impegno da parte di tutti, dobbiamo darci una regolata».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella è ancora in bilico: da una parte c’è la strada verso la salvezza, dall’altra il precipizio della Lega Pro. La squadra di Claudio Foscarini è terz’ultima in classifica, ma ha il tempo e i punti a disposizione per tirarsi fuori da sola, senza aspettare i risultati degli altri, a patto che torni immediatamente a vincere. Tutto si deciderà nelle prossime cinque partite (tre in casa e due fuori), e proprio dal Tombolato passerà la salvezza. A cominciare della sfida di stasera con lo Spezia, nell’ultimo turno infrasettimanale della stagione. E sarà tutt’altro che una passeggiata, dal momento che la formazione di Bjelica con il 3-0 rifilato al Trapani si è rilanciata nella corsa per i play off – dopo aver raccolto soltanto due punti nelle precedenti quattro partite – e non farà sconti a nessuno, tantomeno al Cittadella. I granata sono però ormai abituati a guadagnarsi tutto da soli, senza aspettare e né sperare in regali altrui. Ma devono rimboccarsi per bene le maniche, perché non basta più lo scarno ruolino di marcia degli ultimi cinque turni, con solo due pareggi all’attivo. Lo sa bene Claudio Foscarini, lo sanno i giocatori, lo sanno i tifosi. «Sono ancora fiducioso e convinto che il Cittadella è ancora in corsa – sottolinea il tecnico – A Brescia in parità numerica avevamo fatto bene, ho una squadra che mi dà garanzie e nonostante le difficoltà del momento possiamo farcela». La medicina è semplice «Siamo alla ricerca mentale di una vittoria, ci darebbe lo slancio. I tre punti ci servono, dobbiamo per forza di cose conquistarli e non importa l’avversario che avremo di fronte, anche se ha qualcosa in più di noi: l’equilibrio spesso viene spezzato dai singoli episodi che possono fare la differenza in un senso o nell’altro». Anche in una piazza notoriamente tranquilla come Cittadella si avverte la tensione del momento. «Ci sta, ma siamo abituati a trovarci in queste situazioni e possiamo uscirne». Quanto allo Spezia, l’allenatore sottolinea: «È fra le prime non per caso, a livello tecnico e tattico gioca molto bene». Foscarini dovrà fare a meno degli squalificati Cappelletti e Donazzan, ma recupera Pierobon, Barreca e Camigliano. «Ho la possibilità di scegliere, magari qualcuno che non ha giocato a Brescia lo farà con lo Spezia. La linea difensiva sarà rivista, ci saranno dei cambi come potrebbero esserci in altri reparti». QUI SPEZIA. «Il Cittadella è una squadra ostica, ha bisogno di punti per salvarsi, ma non possiamo fare sconti a nessuno, dato che noi stessi siamo alla ricerca di un risultato positivo per confermarci nelle zone nobili della classifica». Questo il pensiero di Nenad Bjelica, alla vigilia della partita. Il tecnico dovrà fare a meno di giocatori importanti (Bakic, Giannetti, Ciurria, De Las Cuevas e Luna), ma si dice fiducioso: «Siamo in un buon momento, sia mentale che fisico, pertanto proveremo a vincere la partita».

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) «La vittoria è di importanza vitale per noi». Non fa ricorso a sfumature Claudio Foscarini, alla vigilia di Cittadella-Spezia, partita valida per il quint’ultimo turno del campionato di serie B in programma stasera al Tombolato. Non lo fa perché, con i suoi uomini in zona retrocessione e reduci da due pareggi e tre sconfitte, ha poco senso girarci intorno: «Se dovessimo perdere, potremmo anche andarcene a casa», afferma, non a caso, il tecnico granata. Ha già in mente chi mandare in campo contro i liguri? «Sicuramente ci sarà un po’ di turnover in tutti i reparti, ma voglio prendermi ancora un po’ di tempo prima di decidere, aspettando anche la rifinitura di domattina (stamane, ndr). Perdiamo gli squalificati Cappelletti e Donazzan, ma ritroviamo Camigliano, che è fresco dopo aver saltato tre partite ed è un’opzione importante per la nostra linea difensiva, e Barreca, che rientrerà sulla sinistra. A Kupisz ho dato un turno di riposo a Brescia perché sin qui non aveva mai rifiatato, ma sta bene e potrebbe rientrare dal primo minuto. Chiunque giochi, comunque, dovrà essere aggressivo su ogni pallone». A proposito di atteggiamento: contro Carpi e Vicenza il Cittadella ha regalato un tempo all’avversario, mentre a Brescia si è vista una squadra oltremodo contratta. Che lezione è possibile trarre da queste partite? «È inevitabile pagare una certa tensione nella nostra situazione: dovete capire che i giocatori sono professionisti, ma anche uomini. Detto questo, le ultime sono state gare diverse. Se ripenso alla prova di sabato, mi resta un forte rammarico perché sono convinto che potessimo portare a casa i tre punti e, se non ci fosse stata l’espulsione di Donazzan, avremmo potuto giocare in maniera diversa. Le sfide con Carpi e Vicenza ci dicono, invece, che contro un certo tipo di squadre – e anche lo Spezia rientra nella categoria – ogni minimo errore può essere fatale. Per questo mi aspetto un Citta concentrato sino all’ultimo minuto». In attacco potrebbe ritagliarsi uno spazio anche Bizzotto, magari a match in corso, accanto a Sgrigna, rimasto in panca a Brescia? «I cambi dell’ultima gara sono stati dettati dall’espulsione, che ci ha costretto a tamponare le falle. Per quanto riguarda Bizzotto, sicuramente sarà convocato. È un giovane che ha qualità e giocate imprevedibili ma davanti ha Coralli, Stanco e Sgrigna». La buona prestazione di Valentini a Brescia ha intaccato le gerarchie in porta? «Eh, mi piacerebbe schierare tutt’e due i portieri (e Foscarini sorride), ma non mi pare si possa. Valentini ha colto la sua opportunità, giocando bene, ma ripresenterò Pierobon». Lo Spezia sarà privo di Bakic, Giannetti, Ciurria, De Las Cuevas e Luna, ma è reduce dal 3-0 rifilato al Trapani ed è in piena corsa playoff: che squadra si aspetta di trovarsi di fronte? «Hanno bisogno di punti per raggiungere il loro obiettivo e sono fra le due o tre formazioni che esprimono il miglior calcio in serie B. Giocano in ampiezza, sfruttando tutto il campo, sono molto organizzati e agguerriti. Ma lo saremo anche noi. Ormai mancano soltanto 5 partite e non possiamo guardare il nome dell’avversario che abbiamo davanti o ragionare sul calendario. I tre punti ci servono».

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) L’ultima spiaggia? Non proprio, ma di sicuro quella di stasera contro lo Spezia, a cinque giornate dalla fine del campionato di serie B, rappresenta una delle ultime ancore di salvataggio sulla strada della salvezza per Claudio Foscarini e il suo Cittadella. Costretti a vincere per rimanere aggrappati alla speranza di conservare la categoria contro lo Spezia lanciato verso i playoff: «Ed è una squadra che mi piace molto – sottolinea l’allenatore trevigiano – perché merita il posto che occupa e perché gioca un buon calcio, proponendo trame offensive sempre interessanti e ricercando le fasce laterali con costanza e determinazione. Ma, arrivati a questo punto, non possiamo più guardare l’avversario, bisogna vincere e basta. Dovessimo perdere stasera, sarebbe sicuramente molto grave». Foscarini recupera Pierobon, Camigliano e Barreca, che rientrano dopo le rispettive squalifiche, ma perde Cappelletti e Donazzan, fermati dal giudice sportivo. La difesa sarà da reinventare e la rifinitura di oggi chiarirà ogni dubbio. L’ipotesi che va per la maggiore è De Leidi a destra, Barreca a sinistra e il duo Camigliano-Pellizzer in mezzo: «Chiaro che dietro cambierò per forza di cose più di un uomo – ammette Foscarini – per quanto riguarda gli altri reparti vedremo dopo la rifinitura. Devo valutare il recupero fisico di molti giocatori, in base a quello farò le mie scelte. Bizzotto? È giovane e sta facendo bene, ma davanti a lui ci sono Coralli, Sgrigna e Stanco, ci sono delle gerarchie». Coralli scalpita e potrebbe essere titolare, accanto a lui o a Stanco ci sarà sicuramente Sgrigna.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Siamo fuori strada se diciamo che il budget per la stagione 2015-2016 oscillerà tra i quattro e i cinque milioni di euro? «Non parlo di cifre, dico solo che vogliamo fare le cose per bene e solo allora potremo dire se sono tre, quattro o cinque. In ogni caso allestiremo una squadra competitiva perché siamo il Padova. Abbiamo un programma triennale che prevede un certo tipo di crescita. Ma anche quest’anno avevamo un programma triennale e abbiamo centrato subito l’obiettivo, non mettiamo limiti alla provvidenza». Con un budget destinato inevitabilmente a lievitare avete già fissato un tetto al numero dei giocatori che formerà la rosa? «Facciamo un passo alla volta: primo la conferma del diesse, secondo quella del tecnico. Poi insieme a loro ragioneremo sul gruppo. Oggi come oggi sarebbero tutti da riconfermare, sono ragazzi straordinari, ma parleremo della rosa non prima di inizio giugno. Ora dobbiamo concentrarci sul finale di stagione». Riguardo all’eventuale ingresso di nuovi soci, già sul Gazzettino di sabato Bonetto aveva dichiarato che non c’è la fila fuori. «Non c’è scritto da nessuna parte che debba entrare qualche socio. L’azionariato popolare? È in stand by. Penso che a breve ci sarà un altro incontro per definire, al di là dell’azionariato, una collaborazione per portare dentro nuovi sponsor». La nuova convenzione con il Comune per l’Euganeo e l’Appiani? «Durerà tre anni, come il nostro programma».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Vendicare la sconfitta di Valdagno è un sassolino che si vuole togliere anche lo stato maggiore biancoscudato, pur avendo già coronato l’obiettivo del salto nei professionisti. E al riguardo sono eloquenti le parole dell’amministratore delegato Roberto Bonetto: «Dobbiamo dare il massimo in questo finale di stagione per raggiungere quello che è diventato adesso il traguardo principale. Io e il presidente Bergamin vorremo cucirci addosso lo scudetto, e vorremo avere anche la soddisfazione di battere l’Altovicentino». Proprio ieri, come di solito accade al lunedì, Bonetto e Bergamin si sono incontrati per fare il punto sulle questioni societarie. Tra gli argomenti all’ordine del giorno c’era anche quello della riconferma di De Poli e Parlato. «In settimana ci ritroveremo con diesse e allenatore, e spero di trovare quell’intesa auspicata da tutti. Un cda in programma mercoledì? No, sono riunioni per approntare la prossima stagione e ne faremo altre con chi segue la parte amministrativa per mettere a fuoco il bilancio previsionale in vista dell’anno prossimo dato che ci sarà un aumento consistente del costo lavoro dovendo versare i contributi».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Il Padova ha strameritato di vincere il campionato, e sono solo chiacchiere che io abbia fatto un’offerta a Parlato». Il presidente Rino Dalle Rive dell’Altovicentino rende onore al capolavoro dei biancoscudati e stoppa sul nascere alcuni rumors su un suo presunto interessamento al tecnico della promozione in Lega Pro. «Sono sempre convinto che la carta vincente dei biancoscudati sia stata proprio Parlato. So che a Padova devono decidere, ma non mi sono neanche mai sognato di contattarlo. È anche una questione di buona educazione con il campionato ancora in corso, io sono abituato ad aspettare sempre il termine della stagione per riflettere sul da farsi». Il patron vicentino riserva un flash anche su Zubin: «Ho fatto di tutto per prenderlo a dicembre, ma ha scelto il Padova. Anche se non ha giocato molto, la sua presenza è importantissima anche nello spogliatoio». Tra due domeniche nell’ultima giornata di campionato l’Altovicentino sarà di scena all’Euganeo. «Ci sarò di sicuro, non voglio perdermi una cornice così spettacolare. Bissare il successo dell’andata? Sarebbe bello, ma ripeto: il Padova ha strameritato di vincere».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Dopo aver goduto di un giorno di riposo il Padova torna in campo oggi alle 17 allo stadio Montagna di Albignasego per affrontare un’amichevole con la formazione locale che milita in Prima categoria, allenata dall’ex biancoscudato Pippo Maniero. «Sarà mia soddisfazione incontrare Maniero e Parlato con i nostri cittadini e giovani sportivi del territorio», afferma l’assessore allo sport Gregori Bottin. In occasione dell’evento sarà promosso il progetto “Operazione codice arcobaleno, adotta l’ambulanza Polly” della Croce Verde. Domani i biancoscudati si alleneranno al centro sportivo alla Guizza, mentre giovedì è fissata un’altra amichevole a Fontaniva.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Qual è stato il segreto che le ha permesso di superare già tutti i suoi precedenti primati? «Rispetto agli anni scorsi ho trovato sicuramente un po’ più di convinzione, ma mi hanno anche aiutato un organico e una squadra importanti, che mi hanno permesso di arrivare più facilmente alla conclusione in porta. Sono stati d’aiuto per me come per tutti gli altri, basti pensare che ci sono già tre giocatori in doppia cifra e un altro paio prossimi ad arrivarci, sottoscritto compreso». Intanto le appartiene il record di presenze stagionali, 31su 32 partite: nessun altro compagno ha fatto meglio… «Ho saltato solo la gara d’andata con il Giorgione, e sono contento perché, raggiungessi o meno la doppia cifra, comunque finirei l’annata senza rimpianti. Sono arrivato a Padova con molte speranze e chiudo il torneo forte di tante amicizie, dentro e fuori dal campo, che non avrei mai pensato di instaurare. Qui ho trovato davvero un bell’ambiente e tanta gente che mi vuole bene». Lei, Aperi e Petrilli avete seguito il ds De Poli dal Martina. È plausibile che adesso siate tra i primi sulla lista dei “rinnovabili”. «La società sta lavorando per il mister e per il direttore, quello dei giocatori è un discorso che verrà affrontato più avanti. Intanto mi auguro di vincere lo scudetto e poi di rimanere qui, poi si vedrà».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Però, lo ammetto, sul momento mi era venuta voglia di batterlo, di provare a raggiungere la doppia cifra subito. Ho chiesto a Ferretti se poteva lasciarmelo, lui non ha voluto e la cosa è morta lì». Nessun rancore, quindi? «Ma no, ci mancherebbe! Era Gustavo, ripeto, a doverlo tirare: ci siamo parlati, c’è stato uno scambio di idee e ci siamo chiariti subito. Alla fine ho letto che mi ha anche chiesto scusa pubblicamente, non sarebbe stato necessario…». Lei, però, gli aveva appena servito l’assist per il gol dell’1 a 0, il decimo del “Rulo”. «Vero, vorrà dire che mi terrò una delle più belle azioni della stagione. È stato bravissimo “Zubo” (Zubin, ndr) a darmi il pallone sulla corsa con il tacco, poi, vedendo il movimento a tagliare di Gustavo, l’ho servito con l’esterno: è un colpo nelle mie corde, anche se non vi ricorro molto spesso. Nel complesso tutta l’azione è stata molto bella». Doppia cifra rimandata a Feltre, allora? «Lo spero, mi piacerebbe molto siglare il decimo gol stagionale. Per me sarebbe la prima volta in carriera, finora non ci sono mai riuscito. Se non dovesse accadere, in ogni caso, 9 reti rappresentano comunque il mio record personale. Non potrei lamentarmi comunque».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Esauriti tutti i possibili obiettivi stagionali – scudetto escluso – ora ai Biancoscudati è rimasta la grande possibilità di divertirsi. Contro il Kras Repen l’hanno fatto in tutto e per tutto con 4 gol, grandi giocate e applausi a scena aperta da parte del pubblico dell’Euganeo. E nel bello di aver già concluso la stagione con la conquista aritmetica della promozione, e di poter provare a far segnare il più possibile i propri giocatori senza paura di sbilanciarsi troppo a livello tattico, il Padova vive della sfida nella sfida che negli ultimi 180’ si aprirà nel reparto avanzato. Cunico, il capitano, è capocannoniere con 12 reti, Ferretti è balzato ad una sola rete di distanza sopravanzando Amirante, fermo a 10. E poi ci sono Ilari e Petrilli, rispettivamente a quota 9 e 8: il secondo con il Ripa sarà squalificato, mentre il primo, dopo aver servito l’assist a Ferretti per il decimo gol stagionale dell’argentino, per un attimo aveva sperato che dal dischetto il “Rulo” potesse ricambiargli il favore. «Alla fine è stato giusto che lo calciasse lui, era il rigorista designato visto che Cunico sedeva in panchina», ammette Ilari il giorno dopo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Per il sodalizio presieduto da Sergio Melai la scelta è stata quasi obbligata, visto l’eccellente risultato raggiunto dalla coppia di imprenditori dell’Alta, che ha scommesso sul rilancio di un patrimonio importantissimo per l’immagine della città e della provincia, che rischiava di finire nell’oblìo, investendovi oltre 2 milioni di euro. Quanto a Zanardi, i successi parlano per lui, e dopo la frattura scomposta alla clavicola il ritorno alle competizioni, avvenuto in occasione della Maratona S. Antonio con una gara a senso unico, condotta da solo dall’inizio alla fine, conferma che siamo di fronte ad un uomo… bionico, capace di stupire il mondo non solo come pilota di auto ma anche nel paraciclismo. I tre premiati, che riceveranno la prestigiosa statuetta raffigurante il volto di Michelangelo Buonarroti, succedono a Stefano Santuz, direttore generale della Tonazzo Volley Padova, e alla squadra Plebiscito 2001, vice-campione d’Italia nella pallanuoto femminile, premiati lo scorso anno.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’appuntamento è fissato per lunedì 18 maggio, alle ore 20.30, nella solita, elegante cornice della “Montecchia”, a Selvazzano. Il “Cenacolo” chiamerà a raccolta i propri soci, oltre a varie autorità, per la consegna del Premio Michelangelo, giunto alla 28ª edizione. Il prestigioso riconoscimento, che ogni anno viene assegnato all’atleta e al dirigente sportivo padovani “autori di imprese, nella stagione agonistica o in carriera, di particolare rilievo”, è stato assegnato agli artefici della rinascita del Biancoscudo, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, mentre come atleta ci sarà il tributo ad un altro grande nome dello sport, diventato ormai padovano a tutti gli effetti: Alex Zanardi, due volte campione paralimpico con l’handbike. Nell’albo d’oro i due soci che hanno rilanciato il calcio a Padova, portandolo in una sola stagione dalla Serie D in Lega Pro, sono stati preceduti, a livello di Padova, solo da Marino Puggina, il presidente della storica promozione in serie A nel giugno 1994, vincitore della terza edizione, nel 1990.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È perfettamente riuscita l’operazione di ricostruzione del legamento crociato del ginocchio destro di Sebastiano Aperi. L’attaccante catanese, infortunatosi due settimane fa nel corso di un allenamento alla Guizza, ieri pomeriggio è stato operato dal professor Cerulli al Policlinico Gemelli di Roma, e all’intervento ha assistito anche il medico sociale biancoscudato, Pierantonio Michieli, che ha poi rassicurato la società sulla buona riuscita dell’operazione. Tra qualche giorno Aperi potrà tornare a Padova e iniziare il lungo periodo di riabilitazione. Oggi, intanto, la squadra di Parlato sosterrà allo stadio di Albignasego un’amichevole, alle ore 17, contro la formazione locale che milita in Prima Categoria. In vista del match di domenica a Feltre con l’Union Ripa il tecnico recupera in un colpo solo Niccolini, Sentinelli, Salvadori e Segato, ma dovrà fare a meno di Petrilli, che sarà squalificato.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nubi all’orizzonte al momento non se ne vedono, la fiducia dilaga su tutto il fronte, ma fino a quando non arriveranno le firme è bene mantenere un minimo di prudenza. Domenica la squadra sarà impegnata a Feltre contro il Ripa La Fenadora, poi all’ultima giornata all’Euganeo sbarcherà l’AltoVicentino. Dulcis in fundo, ecco la poule scudetto, con l’obiettivo di cucire sulle maglie il tricolore dilettanti. Nel frattempo ieri è stata smentita la voce sul possibile ingresso in società di Federico e Gianni Pegorin, titolari della Pettenon Cosmetici e del marchio Alter Ego, già sponsor della Luparense Calcio a cinque. Il gruppo è in forte ascesa con 65 milioni di euro di fatturato e un’alta marginalità, ma non pare interessato a entrare nel cda biancoscudato: «Noi non abbiamo mai sentito nessuno – taglia corto Gianni Pegorin – siamo già nel calcio a cinque, ma non abbiamo in programma un ingresso nel mondo del calcio».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Anche da parte di Parlato c’è fiducia e ottimismo, anche se il tecnico campano non si sbilancia più di tanto: «Abbiamo discusso abbastanza di questa situazione – spiega il diretto interessato – ci siamo tutti espressi a pieno titolo, riconfermo quello che ho detto in precedenza, c’è la volontà da entrambe le parti ma abbiamo ancora pensare a un campionato e a una poule scudetto». Nel tardo pomeriggio il presidente Giuseppe Bergamin, raggiunto nel bel mezzo di una riunione operativa societaria, spiegava telegraficamente: «Come abbiamo già avuto modo di ribadire in più occasioni, la voglia è quella di andare avanti assieme, adesso stiamo confrontandoci proprio per stilare un programma e fra gli argomenti trattati c’è anche la questione della riconferma dell’attuale staff tecnico, a partire dal direttore».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Domani, o al massimo giovedì, potrebbe essere il giorno giusto per la tanto attesa fumata bianca. Carmine Parlato e Fabrizio De Poli, rispettivamente allenatore e direttore sportivo del Padova nella stagione che sta per andare in archivio, potrebbero ricevere l’investitura ufficiale e la riconferma anche in Lega Pro. Nell’ambiente si respira un’aria di deciso ottimismo, confermato anche dallo stesso De Poli: «Ognuno ha presentato il proprio punto di vista e sta facendo le rispettive valutazioni – sottolinea il diesse – ma c’è grande fiducia che si possa andare avanti assieme».
Nessun riscontro a proposito della voce arrivata da Foggia a proposito di un interessamento del Padova per Roberto De Zerbi, ora allenatore della formazione pugliese dopo un passato da giocatore con la maglia biancoscudata.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentatreesima giornata, domenica 3 maggio ore 15.00): AltoVicentino-Clodiense, Kras Repen-Dro, Montebelluna-Giorgione, Mori S. Stefano-Mezzocorona, Sacilese-Legnago, Tamai-ArziChiampo, Triestina-Fontanafredda, Union Pro-Belluno, Union Ripa La Fenadora-Padova.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 81, AltoVicentino 66, Belluno e Sacilese 56, ArziChiampo 53, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda e Tamai 38, Giorgione 35, Dro 34, Triestina 31, Kras Repen 29, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentaduesima giornata: ArziChiampo-Montebelluna 1-1, Belluno-Union Ripa La Fenadora 2-2, Clodiense-Sacilese 0-3, Dro-Legnago 0-0, Fontanafredda-Tamai 2-2, Giorgione-AltoVicentino 0-0, Mezzocorona-Union Pro 0-5, Padova-Kras Repen 4-0, Triestina-Mori S. Stefano 2-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 aprile: giorno di riposo per i Biancoscudati.




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