Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia/Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Sarà pure frutto del caso, una curiosa fatalità, ma ha in sé un bel significato che racchiude tutto ciò che gli ultimi giorni hanno significato, nelle emozioni e nelle sensazioni. A San Giorgio in Bosco, ieri pomeriggio, il Padova è tornato di fronte ai propri tifosi. Semplicemente per un’amichevole, presenti quasi 150 persone, ma soprattutto nel giorno di San Giorgio: il protettore dei guerrieri valorosi, come lo sono stati i Biancoscudati. La loro guerra l’hanno già vinta, la prossima inizierà tra un mese quando, di fronte alle dominatrici degli altri 8 gironi della Serie D, si giocheranno il titolo di campioni d’Italia dilettanti. «E noi lo vogliamo, ci teniamo molto», annuncia Giuseppe Bergamin, che ieri, sul campo del paese in cui ha vissuto per 22 anni, ha visto all’opera orgoglioso la sua squadra. «Sarebbe l’autentica ciliegina sulla torta, ma soprattutto, essendo una manifestazione a livello nazionale, è giusto onorarla e fare di tutto per vincerla. Ci pensate, che bella sarebbe la maglia dell’anno prossimo con lo scudetto tricolore?».
[…]Maggio sarà “caldissimo” sul campo, perché la squadra di Parlato cercherà di regalare un’altra gioia alla società e ai tifosi nella poule scudetto, ma anche negli uffici di viale Rocco, dove si sta già cominciando a scrivere il futuro del Biancoscudo. Una parte della squadra sarà confermata, ma prima di tutto bisognerà decidere chi saranno allenatore e ds. Con Carmine Parlato e Fabrizio De Poli c’è già stato, lunedì pomeriggio, un primo incontro interlocutorio: «Sono due persone con cui ci siamo già confrontati», spiega Bergamin. «Da parte nostra c’è l’intento di continuare a lavorare con loro, e il passo successivo sarà condividere progetti e obiettivi. Non abbiamo fretta, le cose vanno fatte quando tutti ne sono convinti: noi come società lo siamo, e penso anche loro due. Vogliamo dare l’annuncio prima della fine di maggio, io confido che si arrivi alla riconferma di entrambi: è quello a cui aspiriamo, e credo anche i diretti interessati».
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Molti bambini hanno applaudito il Padova nella prima uscita post promozione in Lega Pro, alla quale hanno assistito circa duecento persone. Un’amichevole all’insegna della festa quella giocata ieri a San Giorgio in Bosco, non solo perchè era il giorno dedicato al patrono, ma anche naturalmente per la truppa di Parlato e per il ritorno del presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin che ha abitato a lungo in paese, dove è anche nata sua moglie, presente allo stadio. «Questo campo è stato inaugurato nel 1974 e c’ero anch’io in quella partita – afferma Bergamin – per quattro-cinque anni ho giocato qui e questo è stato il mio paese per ventidue anni, senza dimenticare che mia moglie è orginaria di San Giorgio in Bosco, pertanto siamo di casa. È un piacere aver disputato la nostra prima partita da promossi in Lega Pro insieme agli amici». Un flash sui prossimi appuntamenti che attendono la squadra. «Nelle tre partite di campionato che restano vogliamo fare nove punti, poi la poule scudetto è un altro nostro obiettivo: riuscire a metterlo sulla maglia sarebbe la ciliegina sulla torta».