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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Dopo l’incontro di mercoledì in Comune con i capigruppo, nel quale ha esposto le sue rivendicazioni e strappato l’impegno a essere presente alle prossime conferenze degli stessi capigruppo riguardanti la Triestina, la Curva Furlan torna ad assicurare che non smetterà di incitare la squadra in questo finale di stagione, cercando di trascinarla verso la salvezza. Ieri, in un altro comunicato nel quale è stata rivendicata la coerenza del gruppo, la curva Furlan ha infatti ribadito l’appoggio ai giocatori: «Abbiamo deciso, anzi, non abbiamo mai smesso, di sostenere chi scende in campo, indossando la nostra maglia, fino a fine campionato. Al di là dei risultati – dice la nota – si continuerà a spingere questa squadra verso l’obiettivo della salvezza. Nello stesso modo, coerentemente, continueremo nella contestazione alla proprietà e con la critica all’operato del Comune, finché non ci saranno segnali concreti di un “cambiamento di rotta”». Proprio nell’ottica di un appoggio e di vicinanza alla squadra in vista delle ultime decisive partite, a partire da quella di domenica con il Mori, il gruppo della Curva Furlan annuncia la sua presenza all’allenamento odierno della Triestina, una presenza che vuol essere di supporto ed entusiasmo, come fosse una partita ufficiale.
Ore 21.30 – (Il Piccolo) Allarme totale sul fronte under in casa alabardata. La situazione era già diventata molto problematica mercoledì, dopo la ricaduta di Federico Celli, che aveva avvertito il riacutizzarsi del problema muscolare al retto femorale della gamba sinistra, e aveva già messo nei guai Gagliardi in vista della fondamentale partita di domenica contro il Mori Santo Stefano (inizio ore 15), come noto da vincere assolutamente per riuscire a restare aggrappati almeno al treno che porta ai playout. Il problema di Celli, infatti, si aggiungeva a quello della squalifica di Spadari e apriva un buco fra gli under di classe 1994. Una doppia assenza che costringeva comunque Gagliardi a qualche altra soluzione d’emergenza rispetto alle previsioni. La soluzione che aveva in mente il tecnico, era quella già vista al suo esordio sulla panchina alabardata contro il Dro, ovvero affidare le fasce difensive ai due baby della squadra alabardata, Crosato (classe 1997) e Ventura (classe 1996), con il primo spostato a sinistra e il secondo a destra. Ma ieri in allenamento è arrivata un’altra tegola: Ventura infatti ha terminato anzitempo la seduta per una contusione alla caviglia che adesso sarà tutta da valutare in questi due giorni. Ma non è tutto: anche altri due baby potenzialmente utili sono rimasti fermi, Nuzzi per problemi alla schiena e Loperfido per un ginocchio malconcio. Insomma, la situazione under è davvero da allarme rosso. L’unico altro 1994 in rosa, infatti, è quel Sittaro che però finora in questa stagione ha messo assieme appena 125 minuti giocati e non sembra certo rientrare nei piani del tecnico alabardato come titolare, anche se ora questa ipotesi deve comunque essere presa in considerazione. Al momento dunque gli unici tre under sicuri di giocare contro il Mori sono Crosato, il portiere Di Piero e ovviamente Pasquale Manzo, autore del gol del pareggio a Tamai, che sarà schierato nel tridente offensivo. Altra soluzione che potrebbe essere presa in considerazione, è quella di utilizzare a questo punto anche Giordano assieme a Manzo fin dal primo minuto in fase offensiva, con probabile sacrificio di Milicevic. Gagliardi dovrà inoltre saccheggiare a piene mani da quello che rimane nella rosa degli Juniores per portare qualche rincalzo in panchina. Decisivi saranno comunque gli ultimi due allenamenti, anche per verificare le condizioni fisiche degli acciaccati. Anche il Mori Santo Stefano però, che ricordiamo è già matematicamente retrocesso, non se la passerà bene. Oltre all’assenza dalla panchina dell’allenatore Zoller, squalificato, i trentini dovranno anche fare a meno dei difensori Benedetti e Concli, anch’essi fermati dal giudice sportivo.
Ore 21.00 – (Tribuna di Treviso) Un allenatore vicentino che deve vedersela con l’Altovicentino in un momento felice per il calcio berico. Ingredienti che valgono un racconto, a due giorni da un match che per il rilanciato Giorgione può significare salvezza. Antonio Paganin, da questa stagione al timone dei castellani, proverà a raccogliere un successo pesante con la seconda forza del campionato, che per spessore e prospettive è attualmente la quarta realtà pallonara della provincia vicentina. Seconda forza che è guidata dal quasi coetaneo Diego Zanin da San Stino, vecchia conoscenza biancoceleste, avendo firmato due promozioni con il Treviso. «Sulla carta non c’è partita, ma le motivazioni dell’Alto potrebbero risultare leggermente inferiori e dovremo essere eventualmente bravi ad approfittarne», osserva l’ex interista Paganin, «Magari imitando il Parma con la Juventus. L’orgoglio può fare la differenza e l’ultima vittoria con la Sacilese fa ben sperare, perché arrivata non pensando: siamo giovani e incapaci di amministrare». L’Alto è nato dalla fusione fra Marano e Trissino-Valdagno, mantenendo stesse proprietà e ambizioni del torneo precedente: «Una società cresciuta tanto negli ultimi anni e paragonabile per dimensioni al Chievo. Reciterà un ruolo importante in futuro e quest’anno non ha vinto il campionato, solo perché sulla strada ha trovato il Padova, trascinato dal suo popolo. Sarà la grande favorita della prossima stagione». Paganin risiede a Vicenza, ma i colori biancorossi li ha indossati solo da Esordiente. Non può esistere rivalità con l’Alto. «Abbiamo passione, storia e tradizione», riassume, «Da noi il calcio si vive in modo particolare, c’è fama di conoscere e confrontarsi». Rivedrà domenica Zanin, con cui condivise – una vita fa – l’avventura nella Rappresentativa veneta Giovanissimi: «L’ho seguito con stima nelle esperienze con Treviso e Reggina. Mai facile prendere in mano una squadra a stagione in corso». Il Vicenza può volare in serie A, il Bassano si prepara al salto in B, il Real è realtà consolidata, l’Alto sembra la prossima destinata al professionismo… «Merito della nostra testardaggine e caparbietà», chiosa, «Come imprenditori e sportivi. Io stesso, che ho creduto in un gruppo giovane, mi riconosco in questa impostazione. E merito pure del legame con il territorio, l’anima che pulsa».
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) I Gusv al fianco dell’Union per conquistare il derby. Una partita si gioca anche dagli spalti e al polisportivo di Belluno a dare manforte ai neroverdi ci sarà in gran forza il Gruppo ultrà sorci verdi. I Gusv da anni seguono il Ripa La Fenadora e anche in questa occasione saranno, assieme agli altri tifosi feltrini, l’uomo in più che lotterà sia per superare i gialloblù sia per conquistare i punti che mancano alla salvezza e che proprio la sfida di domenica potrebbe regalare ai ragazzi allenati da mister Max Parteli. Fra loro non può mancare Luca Palma, pietra d’angolo del gruppo: «Il nostro campionato non è rivolto al Belluno. Dobbiamo però fare bene questa partita per conquistare la salvezza che, inutile nasconderlo, era il nostro vero obiettivo». La storia dei derby parla neroverde: nessuna sconfitta in 6 sfide con la Feltrese in Eccellenza e solo una nei 5 incontri di D con il Belluno. Perché l’ago della bilancia pende sempre (o quasi) a favore del Ripa La Fenadora? «Per il carattere, non ci sono dubbi. La squadra allenata da Max Parteli ha carattere a differenza di molti altri. Lo si è visto anche in questo periodo difficile: testa alta e sempre avanti. La squadra e la società hanno sempre dimostrato la loro tempra resistendo anche a chi, volontariamente, ha tentato di rompere l’equilibrio. Torno così a ripetere quello che ho detto tempo fa: le critiche maggiori sono arrivate dalla “tribuna centrale”, dove sono tutti allenatori, e non dalla curva. Noi abbiamo sempre avuto fiducia nel gruppo». A dicembre in Paradiso e ora a cercar salvezza. «Continuo a pensare che sia tutto frutto di un calo mentale. La squadra si è trovata molto in alto nella classifica e forse questo ha appagato i ragazzi. Poi è arrivata una sconfitta, poi un’altra e un’altra ancora e pian piano è diventato sempre più difficile reagire. Chi conosce l’Union sa che la forza per reagire c’è». Tornando al derby: pronostico? «Senza dubbio il finale sarà 2-1 in favore dell’Union. E spero che le due squadre siano al completo così la sfida sarà ancora più bella». Chi farà la differenza? «Marco Dassiè: corre più di tutti. Domenica avremo una grande soddisfazione».
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) E se vendicassimo il 4-1? Mirco Barp, tifoso «digitale» del Belluno, due sole partite perse e una manciata regalate ai casalinghi con i suoi preziosi streaming da trasferta, è pronto per il derby. E prima azzarda, poi confessa. «Un risultato secco? 4-1 per vendicare la gara di ritorno dell’anno scorso – attacca il Mirco gialloblù – ma è una classica partita da tripla, difficile indovinare il pronostico. Spero solo si vinca e che l’uomo partita sia Corbanese». Il derby sembra arrivare in sordina rispetto ai precedenti. «Ma l’anno scorso ci si giocava la posizione in classifica, chi sarebbe stato davanti all’altro, quest’anno no. Ora i giochi sono fatti, non ci sono grossi problemi di classifica e l’Union non avrà problemi a salvarsi. Ecco, forse volendo centrare i playoff e possibilmente arrivando terzi, stavolta abbiamo qualche stimolo in più noi. Detto questo, io non sono precisamente uno da derby. Anzi, per il Ripa alla fin fine ho sempre simpatizzato». Come si vince una partita così? «Con una voglia incredibile di non lasciarlo agli altri, con grinta. E secondo me ai gialloblù è rimasto qui quello dell’anno scorso…». Da un paio di giornate il Belluno ha dimostrato di avere superato un momento difficile. «Penso abbiano pesato la rosa corta e gli infortuni, ma io non ho mai visto la squadra persa e distratta. A Mori fine primo tempo eravamo a -2 dalla vetta, poi è successo qualcosa e dalla miglior difesa d’Italia in serie D abbiamo iniziato a prendere una media di 2 gol a partita… In compenso il Belluno dell’andata è stato il migliore in assoluto». Chi ti piacerebbe vedere in gialloblù il prossimo anno? «Brotto, anche se qualcuno non gli ha ancora perdonato la prima esperienza a Belluno». E chi ti piacerebbe rivedere? «Pescosta, Pellicanò e Sommacal. Per alcuni invece, come Merli Sala, Corbanese e Duravia non mi sorprenderei se arrivassero offerte, ma mi fido ciecamente di una società da 110 e lode: squadra di quasi tutti locali e seconda nella classifica Giovani D valore. Meglio di così…». La partita più bella fino a oggi? «Fontanafredda e Sacile: la rimonta e la consacrazione».
Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) Brotto scalpita per il derby. È un rientro importante per il Ripa Fenadora quello del bomber che con i suoi gol ha trascinato la squadra nel girone d’andata. Prima di un ritorno a corrente troppo alternata, complici le tante gare saltate per squalifica e infortuni. Anche se la forma fisica migliore è lontana adesso sta meglio, sta riprendendo ad allenarsi con continuità, domenica scorsa ha giocato un tempo e a Belluno vuole esserci. «Mi piacerebbe, vediamo», va cauta la punta neroverde. «Ci sono miei compagni che stanno meglio di me, probabilmente non partirò titolare. Poi vedremo come starò, anche se la mia condizione non può essere ancora buona. Sto pagando un po’ fisicamente, dopo aver fatto tre allenamenti in un mese. Però c’è tanta voglia, che può compensare alcune cose. Se non mi fa male il ginocchio e non ho dolori, la stanchezza si supera con la voglia». Un pronostico? «2-3, vinciamo noi». Sfida spettacolare, insomma. Ma l’andamento? «Mi aspetto una gara combattuta, con azioni da una parte e dall’altra, sempre sul filo di lana». E gli uomini derby quali saranno? «Radrezza per il Belluno, per noi Antoniol. Sono loro che possono indirizzare il derby, che sarà una partita tosta, sotto il profilo nervoso dispendiosa, nessuno mollerà un centimetro. Spero che sarà giocata a viso aperto, senza paura. Siamo fuori casa, ma vogliamo fare un grande risultato». Quale la chiave tattica del derby? «Per vincere un derby ci vuole coraggio. Il Belluno è un’ottima squadra e non è semplice metterla in difficoltà. Ma nel momento in cui non li fai giocare, loro possono innervosirsi e concedere qualcosa. Non bisogna aspettarli: è un derby che si deciderà a centrocampo. Il pericolo pubblico numero uno? «Non ce n’è solo uno. Il Cobra è il capocannoniere, Radrezza ha ricominciato a giocare e a segnare, Mosca continua a fare gol. Poi ci sono le punizioni di Duravia e Bertagno, c’è l’imbarazzo della scelta». Che atmosfera vi aspettate, il pubblico può essere un fattore? «Speriamo che ci sia lo stadio pieno, con una buona presenza di pubblico e che venga fuori un bel spettacolo, che starà a noi offrire. Sono sicuro che tutto il contorno sarà all’altezza. Il Belluno si sta giocando la possibilità di fare i play-off ed è sempre un derby, che ha un sapore particolare per tutti. È una sfida diversa dalle altre, ma vale sempre 3 punti. È una partita che metterà in campo dei valori».
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Obiettivo vincere. Simone Corbanese suona la carica a due giorni dal derby tra Belluno e Ripa Fenadora. Il capocannoniere del campionato vuole infilare la terza vittoria consecutiva, ma non gli interessa segnare, gli basta portare a casa l’intera posta. «L’importante è che la palla vada dentro, in un modo o nell’altro», esordisce commenta con un sorriso il “Cobra”, «va bene anche un autogol, non mi interessa la gloria personale». Nel giornale uscito ieri il capitano e portiere del Ripa Fenadora, Paolo De Carli, ha ricordato come nel derby di Coppa Italia del 2014 fosse riuscito a parare un rigore a Corbanese, ma per il bomber gialloblù è una pagina già chiusa. «Non ho nessun tipo di ansia, di rigori ne ho sbagliati più di uno, fa parte del gioco. A me interessa vincere». Che derby si aspetta Corbanese? «Spero prima di tutto che sia una bella partita per le persone che verranno allo stadio. Mi aspetto una gara aperta, noi abbiamo i nostri obiettivi e loro hanno le loro motivazioni». Ieri capitan Radrezza ha detto che sarà proprio il “Cobra” l’uomo decisivo. Altri candidati? «Radrezza, ovviamente. Andrea meriterebbe di fare un gol decisivo, sarei contento se succedesse. Ma faccio anche un altro nome: Damiano Schincariol. Nel girone di ritorno ha giocato di meno, ma si è sempre allenato, dando sempre il cento per cento: è un esempio per tutti». Nelle ultime due partite il Belluno ha raccolto due vittorie, dimostrando di essere tornato in salute. «Ci servivano questi sei punti per scalare nuovamente la classifica, nella seconda parte di stagione abbiamo fatto pochi punti e volevamo tornare alla vittoria. Il terzo posto? Ci tenevamo molto a riprendercelo, abbiamo fatto tutto il girone di andata tra le prime e sarebbe stato un peccato mollare proprio adesso. Ci teniamo a rimanere lì davanti». Record superato: con la rete al Kras Repen il Cobra ha toccato quota 21, superando il record personale che risaliva a due stagioni fa. «Ogni anno mi chiedono quanti gol farò, il mio obiettivo ogni anno è la doppia cifra e cercare di migliorare quello prima. A volte ci si riesce, a volte no, questa categoria la conosco bene, non è mai facile fare gol». Dalla difesa arriva la voce di Ivan Merli Sala, che non si nasconde: il derby per lui vale più dei tre punti in palio. «Il derby non è mai una partita come tutte le altre, ha un fascino unico, quasi magico. Un nostro successo sarebbe fantastico, per noi, per la società, per i nostri tifosi. E sarebbe il passo forse decisivo verso i play-off. Sicuramente arriviamo a questo appuntamento in una condizione psico-fisica migliore rispetto a un mese fa, le due vittorie consecutive hanno dimostrato che ci siamo ancora».
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per lui e per il suo Venezia sarà il debutto assoluto in casa della Torres. Ma soprattutto, sul piano personale, sarà la prima volta in cui non potrà «giocare» la partita da bordo campo. Tanto basta a Michele Serena per tenere alte le antenne in vista dei 90′ di domani (ore 14.30) al «Vanni Sanna» di Sassari. «Sarebbe umano avere una sorta di rilassamento dopo due ottime prestazioni contro Bassano e Pavia, a noi però non deve assolutamente accadere – il messaggio del tecnico lagunare alla sua squadra – e mi aspetto che i ragazzi affrontino la Torres con lo stesso atteggiamento che ha fruttato 4 punti contro le prime due della classe». Serena dovrà vivere dalla tribuna la sfida della possibile matematica salvezza (al Venezia basterà fare lo stesso risultato del Monza ad Arezzo), mentre in panchina toccherà al vice Davide Zanon in tandem col ds Ivone De Franceschi. «In 18 anni da calciatore ero stato espulso poche volte (due col VeneziaMestre in C1 a 18 anni, tre con la Fiorentina in serie A tra il ’95 e il ’97 contro Juventus, Cagliari e l’Inter, ndr) e mai da allenatore. Francamente non mi aspettavo la squalifica dopo il Pavia: ero sì uscito dall’area tecnica, ma perché gli altri avevano mancato di rispetto a noi e non viceversa. Pazienza, la accetto e penso a una Torres che come noi cercherà la matematica salvezza senza aspettare i risultati altrui». Ieri al Taliercio si è fermato Espinal per l’influenza che ha già messo ko Scialpi: questa mattina allenamento alle 8.45 per chiarire se il centrocampista dominicano salirà sull’aereo che alle 12.10 decollerà verso Alghero via Roma. Serena porterà con sè 19 giocatori compreso il portiere della Berretti Boaretto (’96), che coprirà le spalle a Fortunato (sulle cui tracce si sarebbe già messo l’Arezzo) e D’Arsiè. «Sarà importante stare attenti a non scoprirci perché i loro tre attaccanti sono molto rapidi, da Maiorino e Baraye a Bonaiuto che ho avuto lo scorso anno a Padova. Dobbiamo puntare al massimo, per il presente e per il nostro futuro a Venezia. Personalmente firmerei subito per rivedere lo stesso sprint delle ultime gare».
Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La prima volta di mister Michele Serena in tribuna. E la prima volta di Davide Zanon da capo allenatore in panchina. La trasferta di domani in Sardegna, per la sfida Torres-Venezia (ore 14,30), registra un singolare debutto. «Non ero mai stato squalificato nei miei anni da allenatore. Anzi, non ero neanche mai stato espulso», sottolinea mister Serena alla vigilia della partenza che avverrà oggi a mezzogiorno, subito dopo la rifinitura. «E’ la mia prima volta in carriera, mentre da giocatore mi era capitato solo due volte, sempre quando ero alla Fiorentina». La «prima» di mister Serena è frutto di un provvedimento del giudice sportivo giudicato da tutti eccessivo. «Non stavo protestando con gli arbitri, né tantomeno ho mancato di rispetto alla panchina avversaria», dice ricordando il frangente costato l’espulsione nel match di sabato con il Pavia. «Era stata la panchina avversaria – aggiunge – a provocarci e io avevo chiesto che ci venisse portato rispetto. Certo, ho oltrepassato l’area tecnica…». Un comportamento segnalato dal quarto uomo e sanzionato dall’arbitro con l’espulsione. Letto il referto, il giudice sportivo ha ritenuto di punire il tecnico arancioneroverde con la giornata di squalifica. «Quello che hanno scritto non corrisponde all’accaduto, ma ormai è andata così. Non posso che accettare il provvedimento». Per Davide Zanon, dunque, si prospetta un debutto visto che nei sette anni in panchina con Serena non era mai capitata un’occasione simile. «Per un verso mi fa piacere, d’altra parte mi dispiace perché la squalifica di Michele è una punizione esagerata. In questo finale di stagione abbiamo bisogno di tutti, anche dell’allenatore in panchina». Squadra quasi al completo, fuori Scialpi e in dubbio Espinal.
Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) «Orecchie belle dritte, non mi fido della Torres». Michele Serena va giù dritto, come sempre, anche se domani a Sassari dovrà soffrire ancora di più non potendo andare in panchina a causa del turno di squalifica ricevuto dal giudice sportivo. «È la prima volta che mi mandano fuori come allenatore, ma anche da giocatore ho rimediato solo due espulsioni: una per fallo da ultimo uomo e una per proteste. Entrambe quando giocavo nella Fiorentina, seppur in stagioni diverse». Serena non si aspettava la squalifica. «Sono solo uscito dall’area tecnica, e anche di un bel po’ contro il Pavia, è vero», ha ammesso Michele Serena, «ma non ho offeso nessuno. Mi sembra una squalifica eccessiva, ma ormai è andata». Spazio, quindi, al fedelissimo Davide Zanon, all’esordio da capo allenatore. «Non sono mai stato a Sassari, né da calciatore né da allenatore», spiega il tecnico, «non conosco l’ambiente, non so cosa ci aspetta, che tipo di campo ci sia e quanto tifo abbia la Torres. Tutti elementi che devono farci prendere questa trasferta con le pinze. Massima attenzione da parte di tutti. Troveremo anche una squadra galvanizzata dal blitz di Bolzano, vittoria che le ha consentito di salire a 43 punti, ma non ancora in salvo e quindi a caccia del successo-tranquillità contro di noi». Tutte le partite del girone A si giocano in contemporanea con inizio alle 14.30, orario che consentirà al Venezia di rientrare a Mestre in tarda serata e già domenica mattina inizierà a preparare il match del primo maggio contro la Pro Patria. «Nemmeno noi siamo matematicamente salvi, mi basterebbe ripetere le prestazioni offerte con Bassano e Pavia. Rischi di un calo di concentrazione? Non dovrà capitare, ma ho giocato e inconsciamente a volte accade. Ripeto quello che ho detto 10-15 giorni fa: queste partite sono fondamentali per i miei giocatori per giocarsi un’eventuale riconferma, ma anche per mettersi in mostra con altri club. Ogni anno il numero di squadre si assottiglia e i posti diminuiscono, quindi mi aspetto una prova positiva anche a Sassari». Venezia con 7 punti di vantaggio sul Monza quint’ultimo e impegnato domani ad Arezzo. «Potrebbe arrivare la salvezza matematica anche perdendo se il Monza soccombesse, ma vogliamo centrare questo obiettivo con le nostre gambe anche per allungare la serie positiva». Notte con il dubbio Espinal per il tandem De Franceschi-Serena: il centrocampista ieri era a casa con la febbre e solo questa mattina il tecnico saprà se il dominicano sarà della trasferta. Rifinitura di buon mattino al Taliercio, poi il volo per Roma attorno a mezzogiorno, tappa intermedia del trasferimento ad Alghero e poi in pullman a Sassari. Diciannove i convocati, compreso il portiere della Berretti Alessandro Boaretto, classe 1996.
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Per il Mantova c´è in gioco la salvezza. Per il Real Vicenza c´è in gioco l´orgoglio. Il presidente Lino Diquigiovanni l´ha detto chiaramente: l´obiettivo è vincere le ultime tre partite. Gli avversari? Si giocano tanto. Il 1° maggio al Menti i biancorossi ospiteranno il Pordenone. Terzultimi in classifica ad una sola lunghezza dall´ultimo posto che significherebbe retrocessione. Coltello tra i denti quindi per i friulani per provare ad andarsi a giocare la categoria ai playout. Nell´ultimo turno invece, il Real se la vedrà con il Pavia, ad oggi secondo, a cui sicuramente le motivazioni non mancheranno. Ma prima c´è il Mantova. Domani i vicentini scenderanno in campo al Martelli in cerca dei tre punti. Dopo le belle prestazioni, è ora per Marcolini e i suoi di tornare alla vittoria. Finalmente arriva anche una buona notizia: Diego Vannucci, esterno sinistro del centrocampo a cinque di Marcolini, sarà disponibile. Spauracchio venerdì durante la partita contro il Bassano, quando Vannucci ha lasciato il campo dolorante dopo soli 15 minuti. Niente di grave. Dopo qualche giorno di riposo, sembra essere tornato in forma e da mercoledì si è riaggregato al gruppo. In fase di recupero il difensoreMatteo Solini, ma non sarà disponibile domani per la partita contro la squadra lombarda. Anche Riccardo Carlini non sarà del match, spedito in tribuna dal giudice sportivo per la generosa espulsione rimediata nel derby contro il Bassano. Marcolini quindi, dovrà ridisegnare per l´ennesima volta la sua difesa (rispetto a quella schierata contro i cugini giallorossi), ma potrà mettere in campo Quintavalla, Polverini e Piccinni. Ma non si può escludere che, dopo le belle prestazioni con cui i giovani Beccaro, Pavan, Chiarello e Ungaro hanno ripagato la fiducia datagli dal mister, Marcolini non decida di cambiare le carte in tavola e dar spazio a quelli che ne hanno avuto meno nel corso di questa stagione. Il Mantova invece arriva carico. Domenica è tornato alla vittoria al Druso, contro l´Alto Adige. Vittoria di misura (0-1) per i ragazzi di Juric, ma di grande importanza. Tre punti messi in cassaforte e un passetto verso la salvezza che per i lombardi potrebbe diventare certezza proprio domani al termine della partita contro il Real. Per il Real Vicenza sarà tutto tranne che una passeggiata. Ma attenzione perché Arezzo e Cremonese marcano stretto i biancorossi. E c´è la Coppa Italia in ballo. La sesta posizione è ancora lì a due punti, infatti, occupata dalla FeralpiSalò che domani non avrà vita facile contro la Giana Erminio.
Ore 17.20 – Flash di Carmine Parlato alla Guizza al termine dell’allenamento odierno: “Sono stati giorni bellissimi di festa e siamo contentissimi per l’obiettivo raggiunto. Adesso però ci aspetta una partita da preparare al meglio e che dobbiamo affrontare con quella professionalità, concentrazione e motivazione che abbiamo sempre avuto durante la stagione. Va benissimo la festa domenica, ma vogliamo continuare a vincere e migliorarci ulteriormente”.
Ore 17.05 – Qui Torreglia, fischio finale: Milan-Padova 4-0.
Ore 16.55 – Qui Torreglia: poker dei rossoneri. Milan-Padova 4-0.
Ore 16.50 – Qui Torreglia: due reti in altrettanti minuti per i rossoneri, che si portano sul 3-0.
Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.35 – Qui Torreglia, fine primo tempo: Milan-Padova 1-0.
Ore 16.20 – Qui Torreglia: rossoneri in vantaggio. Milan-Padova 1-0.
Ore 16.00 – Qui Torreglia: tutto pronto per Milan-Padova, partita valevole per gli ottavi di finale del Torneo Internazionale di Abano Terme.
Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro col pallone. Amirante e Segato si recano in palestra.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) C´è sempre un Renate prima o poi a mettersi di traverso con puntualità svizzera. Ma poi com´è davvero questo Renate che ogni anno finisce alle spalle ma negli scontri diretti è un incubo che riaffiora? Il trainer è l´ex milanista e napoletano Simone Boldini, mentre il pezzo pregiato della collezione è il gioiellino Scaccabarozzi. Con 41 punti i brianzoli, mai battuti dal Soccer Team, sono a +3 sulla zona rischio e restano in piena bagarre salvezza: segnano il giusto (33 gol) ma subiscono abbastanza (47 reti subite, dietro non appaiono impermeabili, pure se il portiere Cincillà è uno sveglio). In esterna hanno collezionato 4 delle 10 vittorie in totale incassando 27 dei 47 gol presi. Fuori casa hanno bollato 14 volte sulle 33 complessive raccogliendo 8 ko dei 14 rimediati sinora. Al velodromo escono sempre con dei punti in tasca. È ora di cancellare le brutte abitudini e spezzare l´incantesimo che dura da tre campionati di fila. NOVARA, APPELLO MARTEDÌ. Verrà esaminato martedì in Corte d´Appello Federale il ricorso del Novara nel secondo grado di giudizio in merito agli 8 punti di penalità comminati ai piemontesi. Non è automatico che il verdetto possa giungere in giornata. Non è escluso uno slittamento di uno o due giorni. Qualora il Novara non fosse soddisfatto della sentenza, potrà rivolgersi in terza e ultima istanza al Collegio Giudicante del Coni che, visti i tempi ristretti, dovrebbe riunirsi nella prima settimana di maggio. Intanto Pablo Gonzalez, stella cometa dei biancazzurri coi suoi 15 gol nel caveau si è espresso in merito al -8 («Noi giocatori non possiamo fare altro che vincere le partite»), esprimendo poi valutazioni lusinghiere sul Bassano. «È la squadra che gioca meglio e che mi ha impressionato di più – ha detto – tanto all´andata che al ritorno. Il loro è un calcio di qualità ma anche molto agonistico dove tutti corrono tantissimo. Credo che meritino proprio di stare lassù». PREVENDITE A GONFIE VELE. Procede alla grande la prevendita per il match col Renate di domani alle 14.30 al Mercante. I biglietti sono disponibili al Novantesimo in Galleria Verci in centro, oppure all´edicola Gioia sotto il Residence City di viale Venezia. E oggi a mezzogiorno in sede verrà illustrata l´iniziativa della città giallorossa in vista di questo torrido finale di stagione. Aderiranno il vicesindaco Campagnolo (presenza fissa al Mercante e spesso in trasferta) e il numero uno dei commercianti Nico Cattarin. Sale ogni ora di più la febbre virtussina.
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel centrocampo del Vicenza si è ritagliato uno spazio importante, quasi da insostituibile. Su 36 turni di campionato Antonio Cinelli ne ha saltato uno solo per squalifica, la gara interna contro il Modena, costata la panchina a mister Lopez. Ma sia il tecnico romano che Pasquale Marino hanno sempre puntato su Cinelli, che ha risposto con un rendimento costante e di ottimo livello, molto diverso da quello offerto nella stagione scorsa in lega Pro. «E’ vero – ammette – in questo campionato sono partito convinto di fare bene, ho lavorato tanto fin dal ritiro, e sono riuscito ad esprimermi bene. Nello scorso torneo ho giocato su standard più bassi, e senza dubbio la colpa è soprattutto mia». Cinelli arriva Vicenza nel gennaio 2013, stagione già compromessa con la squadra quasi condannata alla retrocessione. «Ricordo benissimo quei sei mesi, non riuscimmo mai a colmare il distacco con la quint’ultima e alla fine retrocedemmo in lega Pro pareggiando al Menti contro la Reggina all’ultima giornata. Fu una grande delusione per tutti, ma soprattutto per i tifosi biancorossi che ho sempre considerato da serie A». Un campionato, quello in corso, che ripaga i tifosi di tanti anni di amarezze e delusioni, ma che adesso vogliono che il sogno della promozione si realizzi. «Conosco bene le sofferenze sportive che i tifosi del Vicenza hanno dovuto sopportare negli anni scorsi – spiega Cinelli – e sapere di poter regalare loro delle grandi soddisfazioni ci dà forza e ci spinge a dare tutto per conquistare un obiettivo che ad inizio stagione nessuno poteva nemmeno sognare. La nostra posizione di classifica è meritata, e il campo ha dimostrato che abbiamo i mezzi per arrivare fino in fondo. Andremo avanti preparando una partita alla volta, provando a vincerle tutte. Ma non sarà facile, domani al Menti affronteremo il Varese, ultimo. Domenica scorsa ha pareggiato con l’Avellino che 15 giorni fa ci ha messo in difficoltà. E’ la B, un campionato dove niente è scontato, per cui per battere il Varese dovremo giocare al meglio».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) L´epilogo vittorioso di Cittadella è stato solo l´ultimo episodio, quello che ovviamente è ancora scolpito nella memoria. Ma vincere al 91´ come sono riusciti a fare i biancorossi grazie al rigore realizzato da Di Gennaro al Tombolato, non è un caso fortunato e isolato. Basta ricordare ad esempio la stoccata, splendida, a coronamento di un micidiale contropiede con cui Lores Varela (guarda combinazione ceduto a gennaio al Varese, l´avversario di domani) firmò all´89´ il prezioso successo al Menti contro lo Spezia nel girone di andata del torneo. Dalle statistiche diffuse dalla Lega di serie B emerge che il Vicenza è la squadra della serie cadetta che ha saputo migliorare il suo risultato nel secondo tempo. Alle sfide vinte con Cittadella e Spezia nella ripresa si può aggiungere ad esempio quella addirittura ribaltata in casa con il Perugia nel secondo tempo: da 0-1 all´intervallo a 3-1 al 90´ con tripletta di Cocco. Ma già dalla gestione-Lopez il Vicenza aveva mostrato questa sua caratteristica, figlia della tenacia e del temperamento. In casa contro il Bari dallo 0-0 al 45´ all´1-0 a fine partita grazie al gol di Ragusa. Per non parlare della prima gara al Menti con Marino in panchina: dall´1-1 alla fine del primo tempo al successo per 2-1 in virtù di due reti su punizione segnate da Moretti. Insomma, il campionato ha detto che il Vicenza è una squadra che non molla mai, che sa rincorrere l´obiettivo senza perdersi d´animo anche di fronte ad episodi sfavorevoli. E se i punti raccolti nel secondo tempo sono tanti significa che la squadra ha ormai grande convinzione nei suoi mezzi e anche che Marino può pescare in panchina valide alternative ai titolari.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Allestire una squadra di calcio è un po´ come produrre un vino: si va ad annate. E non sempre la stessa vigna porta gli stessi frutti. Prendete questo Vicenza in lotta per la serie A e quello che due anni fa retrocesse in Lega Pro: adesso è tutto così bello da non sembrare vero; anche due anni fa i tifosi biancorossi non ci volevano credere, ma per il motivo opposto. Qualcuno che c´era allora c´è anche oggi: Antonio Cinelli, ad esempio. Sarà lui domani pomeriggio ad indossare la fascia di capitano al Menti contro il Varese, provando a guidare il Vicenza ancora più vicino al sogno della promozione. Cinelli, lei è uno dei testimoni di declino e rinascita del Vicenza. Cos´è cambiato in due anni? «È un discorso semplice e complesso al tempo stesso. Ogni squadra è frutto di un´alchimia: a volte funziona, altre no. Di sicuro le motivazioni incidono moltissimo. La convinzione, la coesione, la voglia di vincere che si respira in questo Vicenza in passato non si era mai sentita così forte. Il merito è di tutti, dai giocatori, ai tifosi, alla società, ma è innegabile che il contributo di un tecnico come Marino sia stato fondamentale per fare questo definitivo salto di qualità». Lei sembra quasi un altro giocatore, come del resto Giacomelli o Brighenti: merito solo dell´esperienza maturata nel frattempo? «Di certo la strada per noi è stata tutta in salita, e lo stesso discorso vale per Camisa, Gentili, Bremec: la voglia di riscatto ci ha dato sicuramente qualcosa in più. Ma ogni esperienza, anche quella più negativa, se presa nel modo giusto ti fortifica. E poi nel frattempo ci siamo sempre allenati con impegno, apprendendo tanto dai tecnici e dai compagni, quindi adesso in un contesto ideale, circondati e supportati anche dall´entusiasmo di tutta la provincia, riusciamo ad esprimerci al meglio». Questo Vicenza sta benissimo anche dal punto di vista atletico: avete energie sufficienti per tenere nella lunga volata? «Io credo proprio di sì, perché nessuno dà segni di calo. E anche in questo caso conta il gruppo: in ogni allenamento nessuno si risparmia, corriamo tutti come matti seguendo le indicazioni del preparatore, e questo ci porta ad essere abituati a reggere lo sforzo fino all´ultimo minuto». Peccato per le diffide che incombono su molti di voi, compreso lei. «Ma questo non è un problema. Abbiamo già dimostrato di avere tante soluzioni per sopperire al meglio a qualunque assenza, anche a quelle dei giocatori in apparenza insostituibili, quindi sono sicuro che ogni volta andrà comunque in campo un Vicenza competitivo». Il Varese, prossimo avversario domani, pare invece ormai spacciato. «Però, per il discorso che si faceva prima, noi sappiamo bene come ci si senta: due anni fa eravamo noi nei loro panni. E ricordo la rabbia, l´orgoglio che ci spingeva ad affrontare ogni avversario senza avere ormai più nulla da perdere. Non a caso verso la fine del campionato allora centrammo qualche successo poco prevedibile, quindi non sottovalutiamo il Varese, perché non verrà al Menti per fare una passeggiata: anche con l´Avellino è andato vicino al colpaccio». In questo momento il Vicenza è padrone del proprio destino. «E questo è un bel vantaggio, che dobbiamo cercare di salvaguardare: se vinciamo noi, gli altri non ci possono fare niente, i loro risultati non ci interessano. Speriamo di restare lì davanti fino alla fine». A quel punto sarebbe serie A. «Il sogno di ogni bambino che gioca a calcio. Io l´ho solo sfiorato, andando in panchina un paio di volte con la Lazio: arrivare a giocarci un minuto con il Vicenza, dopo una promozione guadagnata sul campo, sarebbe il massimo».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Il Cittadella giocherà domani a Brescia una partita molto delicata con Foscarini che dovrà ancora una volta inventarsi una formazione inedita per le squalifiche di Pierobon, Barreca e Camigliano, mentre Scaglia, Gerardi e Schenetti sono infortunati. Assenze anche nel Brescia, ma il tecnico granata guarda ai suoi, e sceglierà chi sta meglio. Il reparto più colpito è la difesa, dove potrebbero giocare Cappelletti, Pellizzer, De Leidi e Donazzan, con le alternative di Pecorini e Signorini. Foscarini potrebbe cambiare anche modulo, magari a gara in corso, contando sul recuperato Lora sulla trequarti. Di sicuro rietreranno dopo un periodo di assenza il portiere Alex Valentini e il capitano Michele Pellizzer. VALENTINI. L’ex Spezia ha disputato l’intero girone di andata, poi è subentrato Pierobon. Adesso tocca a lui. «È sempre un dispiacere quando non giochi -sostiene Valentini-, ma ho accettato le scelte del tecnico e mi sono sempre allenato per farmi trovare pronto. Ce la metterò tutta perchè la squadra possa portare a casa i tre punti a Brescia. Ci teniamo tutti e vedo compattezza nel gruppo per ottenere questo risultato. La volontà c’è sempre stata, ma a questo punto non possiamo più sbagliare e ogni partita è come una finale per raggiungere la salvezza». Il momento per il Cittadella non è dei migliori, ma la voglia di riuscirci è tanta: «Nelle ultime partite – considera Valentini – le buone prestazioni ci sono state, a parte il secondo tempo con il Vicenza che ritengo un episodio momentaneo. Adesso però servono solo i risultati, che noi dobbiamo ottenere con più cinismo sia davanti che dietro». PELLIZZER. La lesione al flessore della coscia destra nella partita con il Bologna è diventata un calvario con la ricaduta nel match a Livorno. «Adesso sono a posto sotto tutti i punti di vista -afferma il capitano- e ho tanta voglia di rifarmi perchè il campo mi è mancato». A Brescia la difesa del Cittadella sarà ancora una volta inedita. «Ci siamo abituati -continua- perchè in questo campionato spesso qualcuno non era disponibile, ma cercheremo anche stavolta di reagire nel modo migliore e sono convinto che chi giocherà darà il massimo». Sulla situazione di classifica, aggiunge: «Abbiamo lasciato per strada parecchi punti non raccogliendo quanto avremmo potuto. Adesso non dobbiamo più concedere nulla e ultimamente stiamo insistendo soprattutto a livello mentale per non commettere errori e essere più efficaci. A Brescia sarà la partita più importante della stagione». Questa mattina (alle 10,30) la squadra effettuerà la rifinitura e nel pomeriggio partirà per Brescia. Domani i tifosi saranno in trasferta con alcuni pulmini e auto private, mentre altri si organizzeranno nelle sedi dei vari club. Al bar stadio i soci del club Angelo Gabrielli pranzeranno insieme, con una grigliata.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Attacco spuntato contro difesa in emergenza. Brescia-Cittadella, cruciale scontro diretto per la salvezza in serie B in cartellone domani allo stadio Rigamonti, si può inquadrare anche così. In casa lombarda, sicuri assenti Corvia e Sodinha, la speranza è quella di recuperare Caracciolo, ai box dallo scorso 21 marzo. Al Tombolato Foscarini fa invece le prove per la retroguardia anti-rondinelle tra infortuni e squalifiche: l’ipotesi più plausibile è che Cappelletti venga accentrato ad affiancare il rientrante Pellizzer, con Pecorini a destra e De Leidi spostato sulla corsia mancina. Il tecnico di Riese Pio X sta, però, valutando l’inserimento di Donazzan: tolto Barreca, è lui l’unico altro terzino sinistro di ruolo nella rosa granata, anche se fin qui non è stato utilizzato per un solo minuto. Meno problemi negli altri reparti: a centrocampo resta solo da assegnare la maglia di chi affiancherà Rigoni in mediana, mentre in attacco si va verso la conferma della coppia Stanco-Sgrigna. Numeri a confronto. Le statistiche dicono che la squadra di Calori è terz’ultima per numero di vittorie (9), davanti proprio al Cittadella (8) e al Varese (7). E soltanto il Varese ha perso più incontri (17 contro 16). La difesa, con 52 gol incassati, è migliore solo di quella del solito Varese (59) e del Trapani (61). Eppure, nelle graduatorie del torneo elaborate dalla Panini Digital, i lombardi sono ai primi posti in molti parametri: terzi per possesso palla a partita (26’29” di media, il Citta è penultimo con 22’28”), terzi nel numero di palloni giocati (598.6, il Citta è 16º con 518.4), secondi nella percentuale di passaggi riusciti (65.9% contro il 19º posto del Citta con il 56.5%), per non parlare del possesso palla nella metà campo avversaria: Brescia secondo con 10’40”, Citta 19º con 8’40”. Numeri che, per quanto riguarda i prossimi rivali, non sembrano quelli di una squadra messa così male. Peccato che alla fine conti solo buttarla dentro. Brescia a benzina verde. L’ultima partitella in famiglia disputata dagli avversari dei padovani si è chiusa sull’1-1 (reti di Da Silva per i titolari e Valotti fra le riserve) ed è servita a Calori per provare l’undici in campo, che verosimilmente sarà schierato con un “4-3-2-1”, con Da Silva attaccante centrale. Caracciolo non ha giocato, continuando nel lavoro differenziato, diversi i giovani chiamati a ovviare alle assenze. Arbitro campano. A dirigere la sfida di domani sarà Vincenzo Ripa di Nocera Inferiore. Un solo precedente con i granata per il fischietto campano, legato al suo debutto in B, lo scorso 25 ottobre, nella gara a Crotone finita 2-2, con l’insperato pari a tempo scaduto di Busellato. Nell’occasione nessun espulso ma cartellino giallo “facile” per Ripa: ne estrasse ben 10.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Le assenze sono tante (Scaglia, Gerardi, Schenetti, Camigliano, Pierobon e Barreca), la classifica molto precaria, la tensione ai massimi livelli. A Cittadella, però, nessuno si vuole arrendere e la trasferta di Brescia, sul campo di una squadre più in difficoltà della categoria, l’unico obiettivo possibile non può che essere la vittoria. Ci si aggrappa a tutto, anche alla tradizione positiva di Claudio Foscarini contro Alessandro Calori. Il 14 marzo del 2011 i granata sconfissero 3-1 proprio il Padova di Calori, poi esonerato. Ieri allenamento pomeridiano molto intenso al Tombolato: lavoro differenziato per Gerardi, ko Scaglia (per entrambi è molto probabile che la stagione sia terminata) e Schenetti, Lora invece è tornato a lavorare a pieno regime.
Ore 11.50 – (Giornale di Vicenza) Sei giornate alla fine del campionato. La prima mossa nella volata per la promozione tocca stasera alle 21 al Bologna, ospite del Bari: i pugliesi devono vincere se vogliono dare un senso al loro finale di stagione, ma gli emiliani sono impegnati gomito a gomito con Vicenza e Frosinone per la conquista del secondo posto. Il primo anticipo, stasera alle 19, si giocherà però a Catania, dova sarà ospite la Ternana: gli etnei, rilanciati da quattro successi di fila, vincendo potrebbero addirittura cullare una piccola speranza di agguantare i playoff. Agli umbri potrebbe andare benissimo anche un pareggio per avvicinarsi alla salvezza. Domani invece potrebbe essere il gran giorno del Carpi che può puntare a festeggiare la prima storica promozione in serie A con enorme anticipo cogliendo un risultato positivo a Frosinone. I laziali dal canto loro sperano di trovare un avversario meno “famelico” ormai a un passo dalla A. Di tutt´altro tenore il confronto tra Brescia e Cittadella: una sfida-salvezza che i padroni di casa devono vincere per sperare ancora, ma un´eventuale sconfitta rischia di risultare fatale anche per i padovani. Nel frattempo Perugia e Livorno si contenderanno tre punti molto pesanti in zona playoff, mentre il Lanciano si giocherà gran parte delle residue speranze di acciuffare gli spareggi nel derby abruzzese del Biondi contro il Pescara. Due le partite che vedranno confrontarsi tra loro formazioni intenzionate a salvarsi senza passare dai playout: Modena-Crotone e Pro Vercelli-Latina possono indirizzare in maniera forse determinante il destino delle contendenti. Le speranze di salvezza di Trapani ed Entella dovranno intanto misurarsi in trasferta con due formazioni che puntano ai playoff: i siciliani sono attesi da uno Spezia il cui margine d´errore è ridotto al minimo, mentre l´Entella sarà di scena al Partenio contro un Avellino in fase calante (un solo successo nelle ultime cinque partite, di cui tre perse). Per tutti ci sarà poco spazio per gioire o recriminare: lunedì e martedì sera si disputerà già la prossima giornata di campionato.
Ore 11.20 – L’arbtiro di Padova-Kras Repen sarà il signor Samuele Bruni di Fermo, coadiuvato dagli assistenti di linea Biava e Vayr.
Ore 11.00 – (Gazzettino) A pochi passi da Bergamin c’è il sindaco Roberto Miatello, che fa gli onori di casa. «Siamo orgogliosi di avere il Padova con noi e anche Bergamin che è un nostro concittadino. Siamo tutti tifosi dei biancoscudati».Passando alla partita, prima del fischio d’inizio i baby calciatori del San Giorgio in Bosco hanno formato due file dando il cinque ai giocatori al momento dell’ingresso in campo, e poi hanno posato insieme a loro per la foto di rito a centrocampo. Per attendere il primo sigillo ci sono voluti esattamente diciannove secondi con la firma di Ferretti. Giocando sul velluto i biancoscudati sono andati a segno anche con Ilari e con Nichele, mentre prima dell’intervallo c’è stata gloria per l’attaccante di casa Molin. In avvio di ripresa stessi interpreti per il Padova (eccetto Denè) e Ferretti ha timbrato la doppietta personale. Poi, come previsto, spazio a tutti gli altri biancoscudati, tra i quali Pittarello che ha insaccato con un diagonale, Amirante in rete con un pallonetto e Petrilli che ha chiuso i conti. Al triplice fischio torta per tutti con la scritta «Padova, Lega Pro». Niente test per Petkovic e Cicioni. Oggi alle 15 appuntamento alla Guizza per proseguire la preparazione in vista della sfida casalinga con il Kras Repen.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Molti bambini hanno applaudito il Padova nella prima uscita post promozione in Lega Pro, alla quale hanno assistito circa duecento persone. Un’amichevole all’insegna della festa quella giocata ieri a San Giorgio in Bosco, non solo perchè era il giorno dedicato al patrono, ma anche naturalmente per la truppa di Parlato e per il ritorno del presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin che ha abitato a lungo in paese, dove è anche nata sua moglie, presente allo stadio. «Questo campo è stato inaugurato nel 1974 e c’ero anch’io in quella partita – afferma Bergamin – per quattro-cinque anni ho giocato qui e questo è stato il mio paese per ventidue anni, senza dimenticare che mia moglie è orginaria di San Giorgio in Bosco, pertanto siamo di casa. È un piacere aver disputato la nostra prima partita da promossi in Lega Pro insieme agli amici». Un flash sui prossimi appuntamenti che attendono la squadra. «Nelle tre partite di campionato che restano vogliamo fare nove punti, poi la poule scudetto è un altro nostro obiettivo: riuscire a metterlo sulla maglia sarebbe la ciliegina sulla torta».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Sarà un’altra domenica di festeggiamenti per il popolo biancoscudato, questa volta allo stadio Euganeo. In occasione della partita con il Kras Repen i club aderenti all’Aicb «Luna Biancoscudata», «Conselve» e «In3pd» allestiranno una coreografia in tribuna est, per la quale chiedono il contributo dei tifosi che occupano questo settore. In particolare, sarà esposto uno striscione nel quale si riassumerà la stagione trionfale della truppa di Parlato e sono stati preparati quattromila cartoncini multicolori che saranno alzati a raffigurare un disegno, che sarà svelato solo domenica. L’ideatore della coreografia è Emanuele Longhin, presidente del club Luna Biancoscudata. «Con questa iniziativa vogliamo esprimere la nostra gratitudine alla squadra e alla società». Naturalmente domenica si respirerà per tutta la partita un clima di grande entusiasmo attorno a Cunico e compagni, e quasi certamente sarà superato il record stagionale di presenze. Dopo la partita i festeggiamenti proseguiranno con giocatori, staff tecnico e dirigenti al completo che andranno a fare visita alla sede degli ultras a Rubano (via Galilei) per brindare e cantare.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Domenica, contro l’undici carsolino, il tecnico dovrà fare i conti con ben quattro squalifiche, tre delle quali in difesa, e non toccherà il numero di “under” in campo, comunque quattro. Bortot e Degrassi dovrebbero presidiare le fasce, Ilari e Petrilli giocheranno quasi sicuramente sulle corsie esterne d’attacco, mentre in avanti, dopo averlo sognato nell’ultimo mese e mezzo, dal primo minuto potrebbe rivedersi Gustavo Ferretti. Sette bellezze. E proprio il “Rulo”, ieri pomeriggio, è stato uno dei protagonisti del match amichevole di San Giorgio in Bosco, quando nella ripresa ha fissato la sua doppietta con un sinistro a giro piazzato impeccabilmente sotto l’incrocio dei pali. Nel 7-1 nei confronti della locale squadra di Prima Categoria sono andati a segno anche Petrilli, Amirante, Pittarello, Ilari e Nichele. Per il San Giorgio rete della bandiera di Mattia Molin. Poi tutti a festeggiare con una grande torta biancoscudata.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Con Carmine Parlato e Fabrizio De Poli c’è già stato, lunedì pomeriggio, un primo incontro interlocutorio: «Sono due persone con cui ci siamo già confrontati», spiega Bergamin. «Da parte nostra c’è l’intento di continuare a lavorare con loro, e il passo successivo sarà condividere progetti e obiettivi. Non abbiamo fretta, le cose vanno fatte quando tutti ne sono convinti: noi come società lo siamo, e penso anche loro due. Vogliamo dare l’annuncio prima della fine di maggio, io confido che si arrivi alla riconferma di entrambi: è quello a cui aspiriamo, e credo anche i diretti interessati». Futuro prossimo. Nell’immediatezza, come detto, ci sono però altre tre partite da qui al 10 maggio, nelle quali il Padova cercherà di continuare a frantumare tutti i record rimasti. Parlato cercherà di dare un po’ di minutaggio a coloro, in rosa, che non hanno trovato moltissimo spazio in questa stagione e poco nell’ultimo periodo, ma non stravolgerà la squadra in campo: vuole un undici che possa comunque dire la sua e vincere, con il Kras, con il Ripa La Fenadora e soprattutto con l’Altovicentino all’ultima giornata.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sogni, quasi ad occhi aperti. Ma se già solo conquistare la Lega Pro sembrava una missione impossibile solo 9 mesi fa, averla conquistata con tre turni d’anticipo fa capire che niente potrebbe essere proibito, in questa magica stagione. Sul campo si pensa ai prossimi impegni, alla sfida imminente con il Kras Repen all’Euganeo, autentica passerella davanti al pubblico amico dopo il trionfo di Legnago. Sarà l’occasione per un grande abbraccio collettivo, ma anche per celebrare un settore giovanile rinato dalle sue stesse ceneri, che sfilerà a margine della sfida in programma alle 15. In società, però, si guarda anche al futuro, al Padova che verrà e alle scadenze, così lontane nel tempo, che in realtà sono più imminenti di quanto possa sembrare. Un mese decisivo. Maggio sarà “caldissimo” sul campo, perché la squadra di Parlato cercherà di regalare un’altra gioia alla società e ai tifosi nella poule scudetto, ma anche negli uffici di viale Rocco, dove si sta già cominciando a scrivere il futuro del Biancoscudo. Una parte della squadra sarà confermata, ma prima di tutto bisognerà decidere chi saranno allenatore e ds.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sarà pure frutto del caso, una curiosa fatalità, ma ha in sé un bel significato che racchiude tutto ciò che gli ultimi giorni hanno significato, nelle emozioni e nelle sensazioni. A San Giorgio in Bosco, ieri pomeriggio, il Padova è tornato di fronte ai propri tifosi. Semplicemente per un’amichevole, presenti quasi 150 persone, ma soprattutto nel giorno di San Giorgio: il protettore dei guerrieri valorosi, come lo sono stati i Biancoscudati. La loro guerra l’hanno già vinta, la prossima inizierà tra un mese quando, di fronte alle dominatrici degli altri 8 gironi della Serie D, si giocheranno il titolo di campioni d’Italia dilettanti. «E noi lo vogliamo, ci teniamo molto», annuncia Giuseppe Bergamin, che ieri, sul campo del paese in cui ha vissuto per 22 anni, ha visto all’opera orgoglioso la sua squadra. «Sarebbe l’autentica ciliegina sulla torta, ma soprattutto, essendo una manifestazione a livello nazionale, è giusto onorarla e fare di tutto per vincerla. Ci pensate, che bella sarebbe la maglia dell’anno prossimo con lo scudetto tricolore ?».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nonostante tutto Mattin, nato in Svezia da genitori afghani, è entrato nel cuore dei tifosi perla sua naturale spontaneità. E soprattutto perché, durante i festeggiamenti per la promozione, è stato uno dei “capipopolo”, cantando a gran voce tutti i cori della curva. «Stando spesso in panchina ho potuto impararli tutti», scherza. «Il mio preferito è: “Padova tu sei il mio grande amore”. L’immagine che mi rimarrà sempre impressa è la presenza della nostra tifoseria nelle partite contro Altovicentino e Belluno. Era la prima volta che giocavo davanti ad un pubblico del genere, i nostri tifosi sono fantastici». Ma Mattin non è solo una mascotte. Il suo gol contro il Montebelluna ha risolto una partita che poteva cambiare il destino del Padova. «E ne sono felice, è stato un gol pesante. Posso dirlo? Ho avuto… culo».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La vittoria del campionato con tre turni d’anticipo può permettere a Parlato di lanciare nelle prossime partite anche chi ha trovato meno spazio finora. Purtroppo non ci potrà essere uno dei giocatori più attesi. Mattin Najafi, per tutti Mattin, ha infatti chiuso in anticipo la stagione per colpa di una fastidiosissima cisti sacrale. Sarà sottoposto ad un intervento chirurgico, che lo costringerà ad almeno tre settimane di cure speciali. Un vero peccato per un giocatore che, a detta del ds De Poli, è stato la mascotte della squadra. «Credo lo abbia detto perché sono sempre allegro e sorridente», commenta Mattin. «È questa la mia filosofia e non cambierò. Non vale la pena vivere una vita triste. Adesso ovviamente sono dispiaciuto, ma l’operazione era necessaria».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) E qui Galderisi si scalda, si agitano i ricordi dello scempio compiuto meno di un anno fa. «Non riesco nemmeno a nominarli certi personaggi – ringhia Nanu – meglio per loro che non si facciano più vedere in città. Per fortuna sono arrivate persone serie come il presidente Bergamin, che ho chiamato domenica subito dopo la vittoria sul Legnago. Ero a casa a Padova e sentire l’urlo della gente mi ha fatto tornare in mente tantissimi bei ricordi. Cosa ho detto a Bergamin? Rimane fra me e lui, posso solo dire che gli ho fatto i complimenti per la promozione perché la merita lui prima di qualsiasi altro. Ci voleva coraggio a far ripartire da zero una società dopo quello che era accaduto a Padova. Lui e Bonetto ne hanno avuto da vendere, sono proprio contento che abbiano raccolto subito quello che hanno seminato». Poi è arrivata la telefonata a Fabrizio De Poli e quella a Parlato: «De Poli purtroppo non mi ha risposto – spiega Galderisi – ma è stato bravo e colgo questa occasione per estendere i doverosi complimenti anche a lui. Ovviamente con Carmine ho parlato e scherzato, penso di poter dire a nome di tutti i giocatori di quel grande Padova di cui anche lui ha fatto parte che è stato un grande. E che questa promozione ottenuta con tre giornate di anticipo è il suo capolavoro».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) «Al mio fratellino Carmine l’ho detto subito: ci vediamo il prossimo anno in Lega Pro. Poi vedremo se magari ci metteranno in girone assieme o se saremo in due gironi separati. Ma questo non ha importanza…». Giuseppe Galderisi risponde al telefono nel tardo pomeriggio, quando l’allenamento della Lucchese è appena terminato. Nanu è in forma, Lucca gli ha restituito quello che gli aveva tolto da giocatore, ossia una promozione sfumata proprio sul filo di lana. 47 punti già conquistati, salvezza tranquilla e possibilità di programmare per la prossima stagione. «E’ stato un campionato molto positivo sia per me che per la squadra – sottolinea Galderisi – abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi con largo anticipo. Diciamo che, ripensando a quel vecchio Lucchese-Padova che è una ferita ancora aperta dopo tanti anni, la ruota è girata. Adesso mi piacerebbe incontrare la mia ex squadra l’anno prossimo. Anche se non è questa la cosa importante. La cosa più importante è che il Padova sia tornato fra i professionisti dopo solo un anno».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaduesima giornata, domenica 26 aprile ore 15.00): ArziChiampo-Montebelluna, Belluno-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-Sacilese, Dro-Legnago, Fontanafredda-Tamai, Giorgione-AltoVicentino, Mezzocorona-Union Pro, Padova-Kras Repen, Triestina-Mori S. Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 78, AltoVicentino 65, Belluno 54, Sacilese 53, ArziChiampo 52, Clodiense 49, Union Pro 47, Montebelluna 45, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 41, Fontanafredda e Tamai 36, Giorgione 34, Dro 33, Kras Repen 29, Triestina 28, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentunesima giornata: AltoVicentino-ArziChiampo 2-2, Dro-Clodiense 3-1, Kras Repen-Belluno 1-2, Legnago-Padova 1-2, Montebelluna-Fontanafredda 0-0, Sacilese-Giorgione 1-2, Tamai-Triestina 1-1, Union Pro-Mori S. Stefano 2-1, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona 4-0.
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E’ successo, 23 aprile: il Padova batte 7-1 in amichevole il San Giorgio in Bosco, mattatore Ferretti con una doppietta.