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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Un’ora e mezza di incontro ieri in Comune fra una delegazione della Curva Furlan e i capigruppo sulla questione Triestina. I tifosi hanno chiesto che cambino i modi di agire dell’Amministrazione sulle faccende alabardate: serve maggior trasparenza, mentre negli ultimi anni secondo la curva Furlan c’è stata poca chiarezza e scarsa comunicazione. Una mancanza di rispetto, secondo i tifosi, amplificata poi dalle gestioni societarie degli ultimi anni. Oltre a parlare di Pontrelli e dei motivi della contestazione, dello stadio e della questione marchio, che se le cose non si sistemano potrebbe essere ritirato, i tifosi hanno rimproverato al Comune un atteggiamento troppo passivo sulla questione e scarsa sorveglianza sulle proprietà, invocando più attivismo e meno misteri. Preso atto di questo, i capigruppo si sono impegnati a invitare anche i tifosi nelle prossime conferenze con eventuali novità sulla Triestina, tenendoli aggiornati costantemente. Soddisfatto il gruppo della curva Furlan: «Abbiamo avuto tanta pazienza – dice un loro portavoce – ma ora ci stava a cuore parlare con tutte le forze politiche e affermare che la Triestina è un bene della città che va salvaguardato. I politici hanno anche ammesso delle mancanze ed è importante l’impegno a riceverci nelle prossime conferenze. Presto saremo aggiornati: vogliamo essere parte in causa, basta silenzi e perdite di tempo». Cosolini, assente per altri impegni improrogabili, ha inviato alla riunione un documento, nel quale oltre a ribadire il costante impegno dell’Amministrazione su questo fronte, ha confermato il recente incontro con due imprenditori interessati alla Triestina, uno nel solo caso di permanenza in serie D, l’altro pronto a intervenire in corsa a prescindere dalla salvezza: di entrambe le opportunità è stato informato Pontrelli, che ha ribadito però la sua indisponibilità a qualsiasi trattativa.
Ore 21.10 – (Il Piccolo) Un appello a città e tifoseria di restare uniti e aiutare la squadra verso la salvezza, ma anche alcune puntualizzazioni sul suo arrivo a Trieste e sui suoi primi dieci giorni sulla panchina alabardata: il tecnico della Triestina Gianluca Gagliardi, dopo i due pareggi con Dro e Tamai e una classifica molto difficile, fa il punto della situazione prima del rush finale di campionato: «Vorrei che fin dalla partita di domenica contro il Mori – dice il tecnico – i tifosi ci diano una grande mano e un forte sostegno per raggiungere quello che è un miracolo sportivo, nel quale io però credo fermamente. La salvezza dipende da tutti: vorrei che le componenti attorno alla squadra remino tutte dalla stessa parte e stiano unite alla ricerca dello stesso obiettivo, almeno fino ai play-out compresi e a salvezza raggiunta. Poi si potrà discutere di altro e si potrà parlare di tutto, ma solo se ci sarà questa unità di intenti avremo delle possibilità di salvarci, altrimenti diventa davvero dura perché è ovvio che la situazione non è facile». Gagliardi poi vuole chiarire alcuni aspetti legati al suo arrivo sulla panchina alabardata: «Io non sono a Trieste perché chiamato da Pontrelli: a chiedere la mia disponibilità a dare una mano alla Triestina è stata una persona importante del mondo del calcio, che ovviamente è in contatto con la società. Chiamiamolo un interlocutore che conosce l’attuale proprietà e che ha fatto il mio nome: io ho accettato solo perché si trattava di una realtà importante come la Triestina e comunque, come ho già avuto modo di dire, il primo contatto c’era stato già ad agosto, prima dell’inizio del campionato, ma come ho già detto non potevo venire per motivi personali. Quindi, in questo senso, non sono un uomo di Pontrelli e non dipendo da nessuno, ma sono l’allenatore della Triestina». Detto questo, l’allenatore cosentino assicura che i rapporti con la proprietà sono ottimi: «Visto che il mio nome è stato fatto da altri, Pontrelli mi ha conosciuto solo una volta che sono arrivato a Trieste: mi ha valutato e apprezzato, appurando che posso essere la persona giusta. E ci tengo a dire che io sulla società non posso davvero dire nulla, non ho niente da eccepire: dal primo giorno che sono a Trieste non mi ha fatto mancare niente, mi ha messo a disposizione tutto quello che mi aveva assicurato. E in questo contesto la squadra sta lavorando benissimo». Il primo passo, comunque, è quello di battere il Mori Santo Stefano, anche se Gagliardi avverte che non sarà una passeggiata: «Anzi, io credo sia la partita più difficile fra quelle affrontate finora. Tutte sono da vincere, ma tutti capiscono le difficoltà di questa squadra, per cui serve un forte appoggio da parte della tifoseria». A complicare le cose, un nuovo problema fisico per Celli e la squalifica di Spadari, che priva in un solo colpo il tecnico delle due pedine classe 1994. Nel Mori mancheranno i difensori Benedetti e Concli, anch’essi squalificati.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) È tornato il sorriso in casa del Giorgione. La vittoria sul campo della Sacilese e la riduzione della squalifica al difensore Gianmarco Vio hanno ridato fiducia ad un ambiente che sino a qualche giorno fa sembrava quasi rassegnato a doversi accontentare dei playout per la salvezza. «La squadra è libera da condizionamenti e può giocarsi tutte le carte – ha detto il mister Antonio Paganin – oltretutto possiamo contare anche sul rientro di Vio (condonate due giornate, ndr) domenica prossima contro l’Altovicentino». La squadra vista a Sacile è parsa in forma, con un Episcopo in grande spolvero, autore di una pregevole doppietta, e una difesa che nonostante le tante assenze è riuscita a bloccare le avanzate dei temibili avversari. Le possibilità di salvezza evitando i playout sono tante tenendo conto che ora la Triestina è a sei punti, e ce ne vorrebbero 7 per poter evitare gli spareggi, mentre Tamai e Fontanafredda precedono i rossostellati di tre lunghezze e con tre partite da giocare tutto è ancora possibile. «La salvezza la possiamo raggiungere o agganciando chi c’è sopra, o magari lasciando la Triestina a più di 7 punti – ha rimarcato il mister – è un obiettivo che ritengo possibile anche alla luce dell’andamento del campionato e del calendario. Un torneo in cui si procede molto piano e le compagini impegnate nella lotta per i playoff lasciano poche briciole. Domenica dovremo vedercela con l’Altovicentino, poi derby a Montebelluna e chiusura col Ripa: nessuno regala nulla, ma per noi è più semplice con avversarie che tendono a giocare e non fanno barricate. Con le grandi, per di più, abbiamo fatto sempre meno fatica, vedi domenica scorsa e all’andata proprio con l’Alto». Domenica i castellani ospiteranno l’Altovicentino, la grande delusa di questo campionato che ha dovuto cedere il passo ad una imprendibile «Biancoscudati Padova», e che all’andata fu beffata da Gazzola e compagni. «Tre partite da vincere» chiude il mister castellano che potrà contare, oltre che sul rientro di Vio in difesa, anche sui recuperi oramai completati di Donè e Giacomazzi con quest’ultimo che potrà tornare a far valere il suo peso nel centrocampo rossostellato. Mancherà invece Prosdocimi, squalificato per una giornata.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) La Rappresentativa del girone C della serie D perde all’esordio nella Juniores Cup. Contro gli omologhi del girone A non è bastato un gol del montebellunese Cusinato per garantire un risultato positivo alla squadra di Sergio Arnosti. Più avanti dal punto di vista fisico, la selezione ospite ha anche sfruttato una papera dell’estremo Andreatta per far suo il match. La prima occasione capita al 19′ al padovano Marcandella che, servito da una sventagliata di Urbani, si trova solo davanti al portiere ospite Balsamo ma calcia incredibilmente fuori. Un minuto dopo la risposta di Novara, che colpisce di testa sugli sviluppi di un corner cogliendo la traversa, sulla ribattuta Gallo mette in rete, gol però annullato per fuorigioco. Poco dopo la mezzora il team triveneto va vicinissimo alla rete con una punizione dal limite di Fanelli destinata all’incrocio dei pali, eccellente il riflesso del portiere avversario che vola a deviare in angolo. Al 37′ passano gli ospiti. Cross dalla destra, Gallo lascia scorrere la palla per Novara che di prima intenzione calibra un rasoterra imprendibile. Dopo l’intervallo la selezione triveneta raddrizza subito con il montebellunese Cusinato, che svetta di testa su cross dal fondo di Urbani e supera Balsamo. Al 4′ Andreatta è bravo a ribattere una conclusione ravvicinata di Dattilo su contropiede. È poi Marcandella all’8′ ad effettuare un pregevole slalom nel cuore dell’area, il suo tiro non inquadra però lo specchio. Inizia la girandola di cambi, ma è un clamoroso errore al 21′ dell’estremo Andreatta, che si lascia sfuggire in rete un’innocua punizione di Gallo, a regalare il nuovo vantaggio alla formazione ospite. Alla mezzora il solito Marcandella obbliga Balsamo ad una difficile deviazione in due tempi. Nel finale sempre Marcandella a provarci, Balsamo salva di nuovo il risultato.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Sconfitto ma felice. Francesco Posocco è tornato ieri a Belluno dopo la bella esperienza con la rappresentativa di serie D che ieri, al Centro tecnico federale di Coverciano, ha giocato un’amichevole di lusso contro la nazionale Under 19, anticamera di quella Under 21 storicamente fucina dei migliori talenti del calcio azzurro. Un match vinto dalla nazionale con il risultato di 3-0, che non deve però ingannare sulla competitività della selezione in cui ha giocato anche l’attaccante gialloblù. Che, insieme ai compagni, si è tolto comunque una bella soddisfazione. Il biondo ex Vittorio Veneto, dalla scorsa estate agli ordini di mister Vecchiato, è stato schierato nell’undici titolare disputando tutti i 45 minuti a sua disposizione. Posocco e Canova, anche lui al rientro da un ritiro prestigioso, quello con la rappresentativa Juniores del girone C di serie D, torneranno a disposizione del mister questo pomeriggio per il penultimo allenamento prima del derby. Nel frattempo il resto del gruppo ha continuato la preparazione segnando a oggi un nuovo «tutti disponibili». QUI UNION RIPA – Un solo assente nelle fila neroverdi che domenica come previsto dovrà rinunciare al grande ex Sebastiano Solagna, alle prese con un problema di cervicale che potrebbe aver compromesso il suo finale di stagione. I BIGLIETTI – Inizia oggi intanto la prevendita dei biglietti per il match di domenica (fischio d’inizio alle 15 al polisportivo) che fino ad allora saranno acquistabili nei seguenti locali: la segreteria dell’Ital-Lenti Belluno in piazzale della Resistenza (dentro lo stadio), il bar Al Duomo nell’omonima piazza di Belluno, la Tabaccheria Brandalise di via Vittorio Veneto 45 e la segreteria dell’Union Ripa. I prezzi dei biglietti sono fissati a 10 (intero) e 5 euro (ridotto per ragazzi tra 14 e 18 anni e genitori del settore giovanile gialloblù); ingresso omaggio per i ragazzi del settore giovanile e le persone portatrici di handicap.
Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) Belluno favorito, ma Ripa Fenadora battagliero e con tutte le intenzioni di provare a fare il colpaccio. A suonare la carica in casa neroverde è il capitano Paolo De Carli. Cresce l’attesa nella settimana pre-derby. In mezzo, la sfida nella sfida tra il portiere feltrino e il bomber bellunese Corbanese: «La sfida mi stuzzica, perché mi fa sempre gol», risponde De Carli. «Però in coppa gli ho parato il rigore, quindi possiamo dire di essere uno pari nel duello che spero di vincere io». Più voglia di vincere o paura di perdere? «Sicuramente più voglia di vincere», dice il portiere e capitano del Ripa Fenadora. «Noi non siamo ancora matematicamente salvi e l’obiettivo è di fare punti, che siano 3 oppure 1, ma il Belluno penso sia quasi costretto a vincere, data la posizione in classifica. Non ho paura di perdere, perché conosco il valore che abbiamo e so fin dove possiamo arrivare». Borsino della vigilia. Volendo dare una percentuale, «partiamo col 40 per cento di possibilità contro il 60 per il Belluno», commenta De Carli. «Arriviamo al derby sereni, senza pressioni e con una solidità ritrovata dopo un po’ di smarrimento all’inizio dell’anno solare. Siamo consapevoli che possiamo fare bene, sapendo che affrontiamo la terza forza del campionato». Uomo derby. Paolo De Carli indica «Antoniol». In ogni caso «sarà una bella partita, combattuta». Quanto alle sensazioni, quelle del derby al Boscherai della scorsa stagione sono insuperabili: «Durante il riscaldamento c’erano già 400-500 persone, un’emozione unica». Una carezza per Radrezza. «Sono contento per Radrezza», ci tiene a dire Paolo De Carli. «E’ un caro amico e sono contento che sia rientrato. Gli ho scritto un messaggio l’altro giorno dicendogli che sono felice che sia tornato anche al gol. Spero possa esserci anche lui per questa partita, anche se è uno degli uomini più pericolosi del Belluno. Sono contento che possa giocare il derby, perché se lo merita sia come persona che come giocatore». Il dream team di De Carli. Premessa: è un gioco. De Carli è una bandiera del Ripa Fenadora, ha fatto tutta la trafila delle promozioni e guardandosi indietro (quindi senza scegliere giocatori della squadra del giorno d’oggi), il top 11 neroverde che schiererebbe nel derby sarebbe: «Fabio Zatta in porta (vincendo il ballottaggio con Giusti per il posto tra i pali), difesa a quattro con Alain Mores a destra, a sinistra Moreno Vanin e i due centrali Giglioli e Denis Lira; centrocampo con Lele Scopel in mezzo insieme a Coppi, a destra Maset e a sinistra Luca Dal Pozzo. Le due punte Comel e Campigotto». Con questa formazione, «finirebbe 3-0 per noi, sicuramente». Gol? «Rigore procurato dal “califfo” Comel, Maset e Giglioli di testa».
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Vietato sottovalutare il Ripa Fenadora. Nonostante la squadra del Boscherai sia praticamente salva (manca veramente poco al raggiungimento del traguardo), il capitano del Belluno Andrea Radrezza non si fida dei neroverdi e in campo non vede favoriti per il derby di domenica. «Il Ripa Fenadora non è ancora salvo e ha un calendario difficile – spiega Radrezza – dopo di noi dovranno affrontare il Padova e dopo il Giorgione, che sta lottando per la salvezza. Non sono tre partite semplici e contro di noi giocheranno per fare punti e per cercare di chiudere il discorso salvezza. Anche il Belluno vuole ovviamente vincere, i tre punti nel derby sarebbero una spinta importante per i play off, quindi mi aspetto una bella partita senza nessun favorito. L’unico fattore che ci da un pizzico di vantaggio è giocare al Polisportivo, dove l’anno scorso abbiamo già vinto». Chi sarà decisivo? «Dire Andrea Radrezza sarebbe troppo semplice – sorride il capitano del Belluno – anche se personalmente vorrei tanto esserlo. Per la stagione che sta vivendo e per quello che rappresenta in spogliatoio dico Simone Corbanese. Al di la della nostra amicizia sta facendo un’annata splendida, ha superato il suo record di gol personale e credo che potrà essere decisivo, ancora una volta». Derby equilibrati. Fino ad ora le sfide tra le due squadre sono in perfetta parità. Nelle ultime due stagioni Belluno e Ripa Fenadora si sono affrontati cinque volta e il bilancio è di una vittoria a testa e tre pareggi. «È ora di rompere questi equilibri – continua il bomber di origini padovane – vogliamo che la vittoria venga dalla nostra parte e per farlo dovremo dare il cento per cento, come abbiamo fatto contro l’Altovicentino. Sono sicuro che facendo così porteremo a casa molte vittorie, non solo nel match di domenica ma anche in futuro». Gol che manca. Segnare nel derby è una cosa che ancora ti manca, ci stai facendo un pensierino? «Uno solo? – sorride “Radre” – al gol ci penso ogni allenamento e ogni domenica, Mi piacerebbe molto farlo, anche perché fino ad ora al Ripa Fenadora sono riuscito solo a segnare ai calci di rigore, dopo il pareggio al Polisportivo in Coppa Italia». Nessun squalificato. Non ci sono assenze dettate dal giudice sportivo tra le due squadre che si daranno battaglia domenica alle 15 al Polisportivo di Belluno. Per i gialloblù è entrato in diffida Yari Masoch. La squadra di Roberto Vecchiato si è allenata regolarmente ieri alla Gol Arena, l’intera rosa è a disposizione del tecnico a parte il solito Ruben D’Incà, che sta recuperando dopo la rottura del crociato a gennaio.
Ore 19.10 – Torneo internazionale giovanile di Abano Terme: il Padova passa il turno quale seconda del girone grazie alla vittoria dell’Ajax sul Toronto. I Biancoscudati sfideranno dunque il Milan domani alle ore 16.00 a Torreglia negli ottavi di finale.
Ore 18.39 – Qui San Giorgio in Bosco: fischio finale, Padova-San Giorgio in Bosco 7-1.
Ore 18.37 – Qui San Giorgio in Bosco: 7-1 del Padova con un gran diagonale di Petrilli.
Ore 18.34 – Qui San Giorgio in Bosco: gol di pregevole fattura di Amirante, che supera il portiere con un pallonetto. 6-1.
Ore 18.17 – Qui San Giorgio in Bosco: a segno anche Pittarello, imbeccato alla perfezione da Amirante. 5-1.
Ore 18.08 – Qui San Giorgio in Bosco: cambio di massa nei Biancoscudati, questo l’undici in campo ora: Lanzotti; Faggin, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Fanelli, Segato; Pittarello, Cunico, Petrilli; Amirante.
Ore 18.03 – Qui San Giorgio in Bosco: eurogol di Ferretti, che lascia partire dai 20 metri una bordata all’incrocio opposto. Applausi a scena aperta, 4-1.
Ore 17.53 – Qui San Giorgio in Bosco: inizia il secondo tempo. Nel Padova Sentinelli e Dené subentrano a Thomassen ed Ilari.
Ore 17.45 – Qui San Giorgio in Bosco: fine primo tempo, Padova avanti 3-1.
Ore 17.43 – Qui San Giorgio in Bosco: accorcia le distanze il San Giorgio delle Pertiche. 3-1.
Ore 17.34 – Qui San Giorgio in Bosco: tris del Padova, gol di Nichele di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. 3-0.
Ore 17.27 – Qui San Giorgio in Bosco: raddoppio dei Biancoscudati, a segno con un tap-in Ilari, imbeccato da Ferretti. 2-0.
Ore 17.00 – Qui San Giorgio in Bosco: Biancoscudati in gol dopo soli 19 secondi, a segno Ferretti. 1-0.
Ore 16.59 – Qui San Giorgio in Bosco: inizia l’amichevole tra Padova e San Giorgio in Bosco.
Ore 16.40 – Qui San Giorgio in Bosco: Biancoscudati in campo per il riscaldamento prima dell’amichevole. Questo l’undici titolare: Lanzotti; Bortot, Thomassen, Dionisi, Degrassi; Nichele, Fenati; Ilari, Zubin, Busetto; Ferretti.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È un Venezia pressoché al completo quello che dopodomani farà visita alla Torres (ore 14.30) nella terz’ultima uscita del campionato di Lega Pro. La trasferta a Sassari, che potrebbe valere la matematica salvezza partendo dal +7 sul Monza e sui playout, è del tutto inedita per il Venezia sia pre sia post-fusione. In terra sarda il team lagunare ha fatto visita ovviamente al Cagliari, nonché alla Carbosarda nell’epoca neroverde, senza però mai scendere in campo al «Vanni Sanna». L’unico precedente con la Torres resta dunque quello del 14 dicembre scorso al Penzo, quando Zaccagni e Raimondi firmarono il 2-0. Un risultato che l’undici di Michele Serena (squalifica, in panchina andrà il vice Davide Zanon) proverà a bissare potendo contare su quasi tutti i giocatori: l’unico in dubbio è il centrocampista Scialpi per la tonsillite, ma sabato scorso contro il Pavia ha esordito tra le riserve il ghanese Hottor dopo una stagione sfortunata, persa tra squalifica e infortuni. Scontato il turno di stop torna a disposizione Varano, ma la sensazione è che la formazione titolare sarà la stessa che avrebbe meritato la vittoria sul Pavia. In rialzo la condizione e le chance di Raimondi, capace di avere un buon impatto sabato scorso dopo un mese di assenza per problemi muscolari: nel caso a fargli spazio sarebbe uno tra Guerra e Greco, dando per scontata la conferma di Bellazzini come trequartista.
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia prepara la trasferta di sabato a Sassari (ore 14,30) contro la Torres, sfida che potrebbe garantire la salvezza diretta: «formalità» che manca, anche se gli arancioneroverdi con 45 punti sono a +7 dalla zona playout, a tre turni dalla fine. «Mancano gli ultimi tre sforzi, tre partite da giocare al meglio. Dobbiamo raccogliere i punti che ci servono, ma anche cercare di chiudere bene la stagione», è l’auspicio di Francesco Cernuto. «Ci teniamo come squadra e come staff, vogliamo conquistare i punti per la matematica, ma poi continueremo a giocare con la stessa intensità», aggiunge il difensore, seconda stagione in arancioneroverde. Partito riserva, Cernuto piano piano si è ritagliato uno spazio da titolare. «Sono abbastanza contento della mia stagione. A parte infortuni e squalifiche, sono partito defilato ma poi mi sono conquistato un posto». Con la Torres non ci sarà mister Michele Serena in panchina, squalificato, mentre il gruppo sta lavorando al completo, tolto Scialpi a casa con la tonsillite. Primi rumors di mercato: si registra l’interesse dell’Arezzo per Stefano Fortunato.
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Da sette anni è il vice “silenzioso” di Michele Serena, un’avventura iniziata nel Venezia e al Venezia il giro si è chiuso. Al momento. Davide Zanon sostituirà Serena in panchina a Sassari a causa della squalifica rimediata dal tecnico di Carpenedo. Venezia, Mantova, Grosseto, La Spezia, Padova, le tappe di un viaggio in comune con l’aggiunta di Massimo Lotti quando arrivò la chiamata dello Spezia. In sette anni di sodalizio è la prima volta che Michele Serena salta una partita. «Così sono anch’io al debutto tra i professionisti» osserva Davide Zanon, «da un lato mi può far piacere, ma la squalifica di Michele la trovo una punizione esagerata. Siamo nel finale della stagione, abbiamo bisogno di tutti, a cominciare dal nostro allenatore in panchina. Vediamo di prepararci al meglio a questa situazione nuova anche per noi». Un anno nelle giovanili del Favaro, poi nell’estate del 2008 Davide Zanon riceve la telefonata di Michele Serena. «Mi chiese se mi andava di dargli una mano al Venezia. Non ci ho pensato un secondo, e il sodalizio continua ancora oggi. Nessuna crisi del settimo anno? Assolutamente no, più passa il tempo e più ci capiamo al volo, quasi senza nemmeno parlare». Un rapporto cementato in ambienti e in situazioni non semplici. «Anche questo è vero, se c’è la tranquillità non ci piace. A parte le battute, se ci guardiamo indietro, ci rendiamo conto ogni nostra esperienza come staff tecnico è stato in situazione particolari, ma qua siamo a casa, avvertiamo l’aria di casa nostra». Rosa quasi al completo, Serena e Zanon ritrovano Varano, mentre non salirà sul volo per Alghero solo Alessandro Scialpi, ancora bloccato a casa da una forte tonsillite. «Ci aspetta una partita tosta, anche perché non è semplice giocare a Sassari. Non dobbiamo illuderci che la vittoria di Bolzano abbia tranquillizzato i nostri avversari che vorranno conquistare contro di noi altri punti-tranquillità. Noi ci siamo, stiamo crescendo, la squadra si sta finalmente esprimendo come può, giocando bene, altrimenti non avremmo vinto a Bassano e non avremmo messo in difficoltà il Pavia. E stiamo parlando di due squadre che puntano alla promozione in serie B». Un Venezia in serie positiva da sette partite dove ha conquistato 11 punti, e senza i tre della penalizzazione sarebbe appaiato al settimo posto al Real Vicenza. «Da un lato è un peccato, visto come ci stiamo esprimendo, che il campionato stia per finire, ma i giocatori cominciano ad avvertire la stanchezza. Ci restano tre sforzi da compiere, vediamo di ottenere il massimo».
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) A San Pio continuano gli allenamenti del Real Vicenza. Buone notizie per Marcolini che ha recuperato Diego Vannucci. A tre giornate dal termine, parola a Lino Diquigiovanni, presidente dei biancorossi. Presidente, un finale sottotono quello del Real, almeno a guardare i risultati. Bene invece le prestazioni e i giovani, che ne pensa? «Forse all´andata c´era qualche motivazione in più. Le buone prestazioni ci sono state, forse è mancata la determinazione di concludere quello che si era costruito. Ci sono state comunque anche tante coincidenze e tanti altri fattori che hanno inciso, ma io devo darmi delle risposte. Il girone dell´andata l´abbiamo concluso al primo posto, al ritorno siamo sestultimi con 18 punti. Eppure la squadra è sempre la stessa, anzi abbiamo cercato anche di rinforzarla. Probabilmente l´entusiasmo che c´era è scemato». Del futuro di questo Real se n´è parlato? «Per il momento no. Non abbiamo ancora parlato di rinnovi. Adesso pensiamo a finire il campionato, poi si comincerà a fare qualcosa». Cosa chiede ai giocatori e a mister Marcolini in queste ultime tre partite? «Di vincerle tutte e tre. Non sono un ipocrita e ogni partita la voglio vincere, anche perché abbiamo la squadra per poterlo fare e l´abbiamo dimostrato». E dello straordinario momento che sta vivendo il Vicenza Calcio cosa dice? «Credo che sia motivo d´orgoglio e di soddisfazione per tutta la provincia e per la città se il Vicenza riuscisse a conquistare la serie A. È qualcosa di inaspettato e bello». E del Bassano? «Il Bassano si merita di stare dove sta in questo momento. È una società seria con giocatori che hanno voglia di mettersi in mostra. Due punti glieli abbiamo regalati anche noi venerdì». La stagione che sta finendo è stata caratterizzata da tante penalizzazioni che hanno ribaltato la classifica. Come vede la situazione? «È un macello. Sono preoccupato dell´operatività della Lega Pro. I punti di penalizzazione al Novara possono starci. Quel che più mi lascia perplesso è la gestione della Federazione. La Lega la vedo inoperosa. Non va in cerca delle risorse che a mio parere ci sono».
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Gigante, pensaci tu. Per arginare le malefatte di Jo Condor Bruno, un fromboliere da 16 timbri sinora, Tonino Asta è ricorso al corazziere Zanella, il pivottone di retroguardia inserito a sorpresa per schierare l´artiglieria pesante e ingabbiare il pericolo pubblico numero uno del Real. Con Zanellone su Bruno, Bassano è rimasta la valle felice, come da carosello e Jo Condor Bruno disinnescato. In verità, designato alla marcatura del centravanti biancorosso avrebbe dovuto essere in partenza Nicola Bizzotto, tipo peraltro roccioso e stopper tignoso. E invece Asta ha calato il jolly: dentro i muscoli e i centimetri del lungo Zanella e l´incubo Bruno si è dissolto: una sola palla davvero giocabile in tutti i 90´, al 28´ del primo tempo, murata da una mandrakata del portiere Rossi. «Pensare di non concedere neanche un´opportunità a un implacabile veterano come Bruno sarebbe stato impensabile – conviene il difensore scledense – ho badato al sodo. Con uno come lui bisogna essere essenziali e mirare alla sostanza dell´intervento. Sono soddisfatto della mia prestazione, un paio di giorni prima della gara ho capito che sarebbe toccato a me, ho tenuto alto il livello di concentrazione e con l´aiuto dei compagni è stato tutto più semplice». Ora però incombe il braccio di ferro di sabato al Mercante col Renate (alle 14.30), rivale mai piegata in un triennio di incroci pericolosi. «La lezione di due settimane fa col Venezia ci è servita – argomenta – sappiamo come affrontare i brianzoli, una formazione che sarà prudente e accortissima davanti alla loro area. Gli spazi saranno minimi ma ci stiamo preparando appositamente per incontrare e superare questo tipo di difficoltà. Poi nell´ultima in casa siamo scivolati dopo un filotto aperto di 6 vittorie consecutive. Una sbandata ci può stare, soprattutto se poi al Menti ci siamo rimessi subito in carreggiata». Il difensore giallorosso anticipa il canovaccio della contesa. «Il Renate è specialista nel proteggersi e scattare a colpire in campo aperto, servirà tanta pazienza e la lucidità di finalizzare le occasioni che si presenteranno facendo leva sulle nostra qualità superiore». Zanella ignora la volatona promozione preferendo indirizzare testa e mente solo sui lombardi. «Sappiamo ciò che ci aspetta, eppoi faremo leva sul sostegno della nostra gente. Può apparire una banalità, ma quando ci si gioca un campionato è di grande aiuto per noi giocatori».
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con il Carpi che vede il traguardo della serie A a soli tre punti, la volata per il secondo posto sembra al momento riservata a Vicenza, Bologna e Frosinone, in rigoroso ordine di classifica. I biancorossi di Pasquale Marino — ora come ora secondi e quindi promossi direttamente in A — volano sulle ali dell’entusiasmo di un pubblico da categoria superiore e non hanno la grande pressione di dover vincere a tutti i costi, come accade invece a Bologna. L’ottima condizione fisica ed atletica e la compattezza del gruppo sono i punti di forza dei biancorossi, dove giovani e veterani sono ben mescolati tra di loro. La difesa prende pochi gol e in attacco Cocco e il rientrante Ragusa stanno facendo la differenza, sostenuti da un centrocampo in cui il trio formato da Cinelli, Di Gennaro e Moretti continua a giocare a livelli di assoluta eccellenza. Punti deboli in questo momento il Vicenza sembra averne pochi, l’unico neo è dato dalla lunga lista di diffidati (Sampirisi, Laverone, Garcia Tena, Cinelli, Sciacca, Ragusa, Cocco e Petagna). Le alternative a disposizione di Marino sono però di buon livello. Appaiato al Vicenza ma con lo scontro diretto a sfavore, c’è il Bologna che oggi, classifica alla mano, andrebbe ai playoff. La super favorita dell’estate, si è rinforzata a gennaio con giocatori sulla carta fortissimi per la categoria: Mancosu, Sansone e Gastaldello. Un Bologna che guardando i singoli giocatori dispone di un attacco stellare, con Cacia, Acquafresca e Laribi a cui, come detto, si sono aggiunti Sansone e Mancosu. Ma il calcio non è scienza esatta e lo dimostra il fatto che i rossoblù segnano poco: i cinque 0-0 collezionati al Dall’Ara nelle ultime sette gare rappresentano il limite più evidente del Bologna di Diego Lopez. Proprio la grande pressione e il dover conquistare la serie A a tutti i costi, pare essere il limite più grande della formazione emiliana, tesi confermata in questi giorni dal difensore rossoblù Maietta che ha apertamente parlato di un Bologna qualitativamente più forte del Carpi ma bloccato mentalmente da una situazione che si sta complicando. La piazza inoltre rumoreggia e le contestazioni a Lopez non mancano. Subito dietro a Vicenza e Bologna c’è il Frosinone che, partito per puntare ai playoff, si trova a poter puntare alla serie A diretta e, ovviamente, i ciociari faranno di tutto per ottenerla. Il punto di forza della squadra è senza dubbio il vecchio stadio Matusa, dove gli uomini di Stellone hanno totalizzato ben 39 punti, frutto di 11 vittorie, sei pareggi e una sola sconfitta con la Ternana. A dare forza alla solidità casalinga del Frosinone c’è un attacco che dispone di un tandem molto forte e ben equilibrato come quello formato da Dionisi e Daniel Ciofani, autori fino ad ora di 23 reti in due. Un rendimento che in trasferta cala vistosamente, come testimoniano le nove sconfitte patite lontano dal Matusa. E la fragilità esterna può essere il tallone d’Achille del Frosinone, in questo finale di campionato.
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Per la prima volta nella sua storia ultracentenaria il club di via Schio ha una donna al vertice: è Vittoria Franchetto, nominata ieri dal Cda del Vicenza calcio alla presidenza onoraria. «Sono contenta di questa nomina, per me è un onore perché sono innamorata del Vicenza e dei colori biancorossi». Dichiarazione stringata della neopresidentessa, in linea con il personaggio, donna imprenditrice, riservata, lontana per carattere dalle lusinghe del palcoscenico alle quali preferisce il basso profilo e la concretezza delle azioni. Vittoria Franchetto è presidente di Pulitalia United Group, gruppo industriale che ingloba le attività di Caffè Vero ed è attivo nel campo della detergenza industriale (Pulitalia spa, Pulitalia Due spa), formazione ricerca e selezione del personale (PerFormare), servizi aziendali (Pulitalia Mobile spa, Pulitalia Servizi spa, Marc-one spa) e finanziari (Fin-puli spa). A Vicenza da oltre 50 anni, Vittoria Franchetto è da sempre una fedelissima tifosa dei biancorossi, sempre al suo posto in tribuna e al fianco della società nella buona e nella cattiva sorte, come ama dire. E non per niente con il marchio Pulitalia all´inizio e poi con gli altri la famiglia Franchetto sostiene il club di via Schio dalla stagione 1987-88 attraverso sponsorizzazioni e non solo. Nel frattempo sono cambiati proprietari e dirigenti, ma la presenza di Vittoria Franchetto al fianco della società è rimasta una costante e anche per questo il Cda della società di via Schio ha deciso ieri di nominarla alla presidenza onoraria, come ufficializzato in una nota nella quale fra l´altro si fa riferimento anche «al fervido e autentico attaccamento, uniti a compostezza e dirittura morale» dell´imprenditrice. Calcio e ciclismo sono da sempre le passioni sportive di Vittoria Franchetto (che è anche commendatore dell´Ordine equestre del Santo Sepolcro), madre di Marco, che è amministratore delegato di Pulitalia United Group e fa parte di quel gruppo di imprenditori vicentini che proprio in queste settimane hanno costituito la Vi.Fin e così hanno contribuito, sostanzialmente sotto forma di un prestito, a garantire al Vicenza Calcio la tranquillità economica nell´affrontare le scadenze di pagamento fino al termine della stagione sportiva e dell´esercizio di bilancio. Quegli stessi imprenditori che in futuro potrebbero anche diventare interlocutori privilegiati di Finalfa per un eventuale passaggio di proprietà. Ma questa è un´altra storia, in attesa di vedere come andrà a finire un campionato che potrebbe riservare una gioia grandissima e inattesa e che sicuramente regalerà tante emozioni nelle ultime 6 giornate ai sostenitori biancorossi e quindi a Vittoria Franchetto, da ieri anche presidentessa onoraria ma soprattutto grande tifosa del Vicenza.
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Tonino Ragusa rulla sulla pista di decollo. Niente ritardi, stavolta: sabato al Menti contro il Varese il jet biancorosso partirà puntualissimo alle 15, dal primo minuto, come non accadeva dalla partita di Catania del 25 ottobre scorso, 6 mesi fa. In base a quanto si è visto nella partitella di ieri, a cedergli il posto sarà Giacomelli. Marino conta così di ottenere un duplice vantaggio: da un lato vuole recuperare a pieno Ragusa, dopo i confortanti progressi evidenziati nelle scorse settimane, coronati dal guizzo decisivo di Cittadella per la conquista del rigore della vittoria; dall´altro potrà far riposare il piccolo fantasista umbro, uno dei più “spremuti” nell´esaltante cavalcata biancorossa, che tra l´altro proprio alla fine della partitella ieri ha accusato un leggero fastidio agli adduttori di destra. Cambi sulle fasce. La sostituzione dell´attaccante di sinistra non sarà l´unica nello scacchiere biancorosso. L´infortunio muscolare di D´Elia (lesione all´adduttore breve, venti giorni di stop) innesca infatti un effetto domino che interesserà tutte le fasce. Come a Cittadella, il posto del terzino sinistro campano sarà preso da Sampirisi, che dunque traslocherà di fascia; a quel punto Laverone, da esterno offensivo destro, arretrerà in difesa su quella corsia, cedendo a Vita il suo posto nel trio d´attacco con Cocco e Ragusa. Torna Moretti. Un cambio è previsto anche a centrocampo: Moretti, che ha scontato la squalifica, contro il Varese tornerà titolare come mezzala destra. Sbrissa partirà quindi dalla panchina, ma Marino anche a Cittadella ha avuto l´ennesima riprova che in caso di bisogno il giovane centrocampista trevigiano è pronto a fare al meglio la sua parte. Pericolo giallo. Il Vicenza del resto nelle prossime settimane avrà bisogno dell´apporto dell´intera rosa. Sono ben otto infatti i giocatori che alla prossima ammonizione dovranno scontare un turno di squalifica: a rischio c´è quasi tutto l´attacco (Cocco, Petagna, Ragusa), ma anche sulle fasce sono in diffida i vari Sampirisi, Laverone, Garcia Tena e c´è da mettere in conto la prolungata assenza di D´Elia. A centrocampo il rischio squalifica incombe invece su Cinelli. Sciacca operato. In diffida ci sarebbe pure Sciacca, che però ormai da dicembre per sua sfortuna ha terminato la stagione: il giocatore siciliano è stato operato ieri ad Abano all´osso scafoide del piede sinistro dal professor Volpe. L´intervento, molto complesso, è tecnicamente riuscito e adesso Sciacca spera di poter cominciare il prima possibile (si ipotizzano circa due mesi) il percorso per tornare a calcare i campi da gioco nel prossimo campionato. Auguri. Trittico fondamentale. Oltre al rischio di squalifiche, Marino nelle prossime partite dovrà gestire al meglio le energie psicofisiche del gruppo. Il Vicenza infatti è atteso da tre partite racchiuse in una settimana: sabato al Menti contro il Varese, martedì sera a Brescia e poi il sabato successivo in casa con l´Entella. Ecco perché anche un tecnico come Marino, che ha dimostrato di non amare il turnover, inevitabilmente in questo trittico fondamentale farà ricorso a qualche cambio mirato per ottenere sempre il massimo dai suoi giocatori. Calendario alla mano, sono proprio queste infatti le partite in cui il Vicenza deve tentare di allungare su Bologna e Frosinone, per poi affrontare con un prezioso “tesoretto” di vantaggio le durissime trasferte consecutive a La Spezia e Livorno, prima del confronto diretto con il Frosinone al Menti dell´ultima giornata.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Non c’è più tempo per rimediare agli errori. È questo il pensiero espresso da Stefano Marchetti al termine dell’allenamento di ieri pomeriggio. La squadra sta bene, i giocatori continuano ad impegnarsi al massimo e il direttore generale non ha mai smesso di credere nel gruppo. «Vedo i ragazzi lavorare con grande impegno e determinazione, adesso tutti gli sforzi della settimana li dobbiamo concentrare sabato a Brescia dove mi attendo segnali importanti dal Cittadella». Tappa a questo punto fondamentale: «È una gara molto, ma molto importante per noi – sottolinea Marchetti – Ora non servono più le parole, contano solo i fatti, i punti da portare a casa». Il dirigente granata non ha fissato la quota-salvezza. «Non ho fatto calcoli e nemmeno servono in questo momento. Siamo terz’ultimi e questo dato è quello che conta, sappiamo che per salvarci ne dobbiamo mettere tre dietro di noi». Il tempo stringe, mancano solo sei giornate al termine ma il Cittadella è ancora padrone del proprio destino. «Un vantaggio, certo, ma le partite le dobbiamo vincere, non c’è più tempo per rimediare agli sbagli. La squadra deve giocare al massimo delle proprie possibilità, gara dopo gara, e pensare come fosse sempre l’ultima del campionato. Il Cittadella è consapevole di non meritare la posizione di classifica che occupa in questo momento, perché a parte il secondo tempo con il Vicenza i ragazzi avevano sempre giocato bene, costruito tanto ma raccolto pochissimo». Sabato ci saranno diverse assenze da una parte e dall’altra: quanto peseranno nell’economia della gara? «Il Cittadella ne ha avute tante in tutta la stagione, se c’è una squadra che può recriminare in questo senso siamo noi. Foscarini non ha mai avuto la rosa al completo, per una ragione o per un’altra, e non mi fermo nemmeno ad elencare tutti i casi. Arrivati a questo punto, però, non dobbiamo pensare a questo o quel giocatore che mancherà: ognuno deve agire per il bene del Cittadella, gettare il cuore oltre l’ostacolo, come si suol dire». Determinazione, grinta, entusiasmo, tenuta atletica, mentalità: quali di queste componenti farà la differenza a Brescia? «Per vincere servono tante cose, ma prima di tutto penso all’anima e al cuore. Il Cittadella deve giocare da squadra che non accetta il terz’ultimo posto. Se siamo finiti così in basso le colpe ci sono, abbiamo fatto i nostri errori, ma vogliamo tirarci fuori. Da soli. Il tempo c’è, sarà difficile, ma lo è stato ogni anno». Marchetti chiude con una considerazione sull’incontro “Lezione di Integrità” avuto ieri con Lega, istituto di Credito Sportivo e Sportradar. «È stata un’esperienza bellissima, importante. Si sono toccati e spiegati argomenti interessanti, concetti e regole nuove legate al mondo delle scommesse. Gli interlocutori si sono dimostrati tutti persone competenti e molto preparate, ho visto i ragazzi seguire con attenzione ogni argomento trattato».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) La serie B? Vale due miliardi di euro soltanto di scommesse. Per il 70% i soldi investiti provengono dall’Asia, lì dove l’attenzione per il calcio delle cosiddette “big five” (Spagna, Inghilterra, Germania, Italia e Francia) è altissimo e non riguarda solo i campionati maggiori. A rivelarlo è Marcello Presilla, responsabile per l’Italia di Sportradar, società leader nell’analisi dei flussi di scommesse e nella lotta alle combine. Ieri ha tenuto, assieme a Gianluigi Pocchi, responsabile delle attività di Integrity della Lega Serie B, una lezione ai giocatori e allo staff tecnico del Cittadella, nell’ambito di “Regoliamoci. Le regole del gioco pulito”, progetto realizzato con il contributo dell’Istituto per il Credito Sportivo. Il tour formativo è iniziato a Bari e oggi proseguirà a Vicenza, per concludersi a metà maggio a Carpi. «L’obiettivo è quello di informare i giocatori sulle dinamiche legate ai possibili tentativi di frode, sui rischi di un eventuale coinvolgimento diretto, sulle tecniche che le organizzazioni criminali utilizzano per avvicinare i tesserati: una vera e propria lezione di “autodifesa”, resa più efficace grazie alla visione e all’analisi di episodi realmente accaduti. A Cittadella abbiamo trovato una platea attenta», spiega Presilla. «Ovvio che le scommesse non vadano demonizzate: di per sé dimostrano che gli eventi interessati affascinano. Ma è chiaro che i giocatori devono capire che per loro si tratta di un prodotto tossico». Claudio Foscarini lo sa bene. L’allenatore granata è stato in prima persona vittima del calcioscommesse, nella stagione 1984/85. «Giocavo con il Piacenza e un giocatore (Reali, ndr) truccò lo spareggio con il Vicenza. Nonostante fosse un compagno di squadra, non mi resi conto di quanto accaduto e lo scoprii soltanto dopo. Da allora molte cose sono cambiate, perché oggi si scommette persino sul numero dei cartellini gialli o dei corner in una partita». E che il calcioscommesse abbia fatto passi avanti lo dimostra il fatto che «anche i social network sono diventati uno strumento di contatto per ottenere informazioni: l’approccio avviene in maniera assai soft, via Facebook, cercando la fiducia dei giovani calciatori. Un ragazzo può avere informazioni molto preziose per chi scommette: chi gioca, chi resta fuori, gli infortunati, e in base a queste informazioni le quote cambiano. Spesso atleti e dirigenti non si rendono conto di tutto questo. Le variazioni di quote vengono agganciate dal nostro sistema, che è il più avanzato nel mondo e che può segnalare immediatamente una frode», conclude Presilla. La “lezione” si è tenuta alla mattina al Tombolato. Nel pomeriggio Pellizzer e compagni si sono allenati regolarmente, assente il solo Scaglia, mentre Gerardi ha lavorato a parte. Nel pomeriggio, a vestire i panni degli studenti sono stati i ragazzi delle formazioni Primavera e Allievi.
Ore 12.40 – (Corriere del Veneto) Brescia-Cittadella sarà, oltre che una sfida salvezza, pure la partita degli assenti. Perché, se è vero che fra i granata mancheranno Pierobon e Barreca per squalifica, Gerardi, Schenetti e Scaglia per infortunio e c’è pure qualche acciacco, a Brescia non se la passano meglio. In due mesi si sono fermati moltissimi giocatori: prima Antonio Caracciolo (ora recuperato) e poi Andrea Caracciolo, poi Budel, Morosini e Sodinha, senza dimenticare che il giudice sportivo ha squalificato per tre giornate Corvia, privando di fatto Alessandro Calori di tutto l’attacco titolare. Un’occasione da sfruttare per i granata, reduci da tre sconfitte consecutive e con la difesa da reinventare. In porta giocherà Valentini, in difesa gli unici centrali disponibili sono De Leidi e Pellizzer, Camigliano è squalificato. All’occorrenza potrebbe giocare in mezzo Cappelletti, a sua volta però in diffida e quindi a rischio. A sinistra potrebbe esserci la prima chance per Donazzan? Lecito dubitare, visto che Foscarini proprio non lo vede. Possibile Pecorini a destra, con Cappelletti accanto a Pellizzer e De Leidi a sinistra.
Ore 12.10 – Torneo di Abano, fischio finale: Padova-Toronto 3-1! Importante successo in rimonta per i Biancoscudati, l’eventuale passaggio del turno dipenderà dal risultato di Ajax-Toronto nel pomeriggio.
Ore 11.40 – Torneo di Abano, 1-1 il risultato al momento tra Padova e Toronto.
Ore 11.10 – (Gazzettino) E la prossima settimana, anche per recuperare quelle non giocate le scorse settimane, ne sono state programmate altre due. Appuntamento martedì ad Albignasego e giovedì a Fontaniva, sempre con calcio d’inizio alle 17. Domani seduta pomeridiana, sabato mattina la rifinitura, sempre ai campi della Guizza. GLI STUDENTI PROMOSSI. In attesa di quella scolastica, i giovani biancoscudati Busetto e Bortot festeggiano quella sul campo e nelle rispettive classi – entrambi frequentano istituti tecnici – non sono mancati i complimenti dei compagni. «In molti si sono congratulati – racconta il difensore di Pellestrina che studia a Chioggia – ma in realtà era stata più commentata la recente partita che abbiamo giocato contro la Clodiense». È andata meno bene a Bortot che a Bassano, dopo un lunedì di vacanza, non ha trovato i compagni in classe in quanto all’estero in gita scolastica. «Però si è complimentata con me la professoressa d’italiano».
Ore 11.00 – (Gazzettino) LA SQUADRA. Con il Kras Repen domenica all’Euganeo mancheranno per squalifica Sentinelli, Salvadori, Segato e Niccolini che deve scontare la terza e ultima giornata di stop. A loro si aggiungono gli infortunati Aperi e Mattin. Il primo (lesione al legamento crociato ginocchio destro) è stato visitato martedì a Roma dal professor Cerulli che lo opererà lunedì nella capitale al Policlinico Gemelli. Quanto al centrocampista, a breve è previsto un consulto a cui potrebbe a sua volta seguire un intervento per la rimozione di una cisti all’osso sacro. IL PROGRAMMA. Oggi alle 17 la squadra disputerà un’amichevole a San Giorgio in Bosco (stadio Trento) con la locale portacolori che milita in Prima categoria, per la gioia del sindaco Renato Miatello, grande tifoso biancoscudato e proprio nel giorno in cui si festeggia il patrono San Giorgio. «Saremo il primo Comune ad ospitare il Padova dopo la certezza matematica della promozione in Lega Pro – hanno scritto con orgoglio il primo cittadino e l’assessore allo sport Fabio Miotti – e questa loro scelta ci permette di condividere la loro festa con i nostri concittadini».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Parlato si presenta con i capelli tagliati e con la barba ridotta ai minimi termini. Il suo vice Lavezzini prima della seduta gioca a pallone con la sua vivace cagnolina Maja, e persino le papere che normalmente mai escono dal laghetto recintato vicino al campo d’allenamento, sguazzano per il centro sportivo quasi a volere cercare e salutare i giocatori. L’aria di promozione ha invaso ieri pure il centro Geremia nel giorno della ripresa della preparazione. Buon umore, voglia di scherzare e prendersi in giro tra i protagonisti del campo, il tutto allietato dalla presenza di una decina di ragazzini tra i 12 ei 14 anni che frequentano il centro educativo del Villaggio Sant’Antonio (nella foto), accompagnati dall’educatore Giuseppe Baldo e dallo psicologo Paolo Berti. Dopo la foto e gli autografi di rito, gli ospiti si sono cimentati in gare di rigori, con Busetto e Segato improvvisati portieri, e con una seduta di cross e tiri al volo, il tutto per oltre mezz’ora per poi seguire da bordo campo il resto dell’allenamento. A capitan Cunico è stata infine consegnata una cornice da loro realizzata.
Ore 10.40 – (Gazzettino) CENTROCAMPISTI. Sono tre i giocatori di questo reparto che sembrano avere maggiori possibilità di conferma: Cunico conosce la categoria, è il capitano e può ricoprire anche il ruolo di uomo spogliatoio; Mazzocco ha dimostrato di essere un giovane di grande affidamento e le vicissitudini del Parma (proprietario del cartellino) potrebbero spingerlo ancora in biancoscudato; Segato ha piede e senso tattico, senza dimenticare che un anno fa era nei professionisti (Delta Porto Tolle). Qualche chance anche per Nichele, mentre Mattin e Fenati (Sampdoria) sembrano avere poche possibilità. ATTACCO. Un bomber che garantisca un buon numero di gol in Lega Pro ci vuole, senza togliere nulla alle punte attualmente in organico. Tra queste Amirante sembra avere le quotazioni maggiori in ottica riconferma, mentre Ferretti e Zubin non si discutono per le loro qualità, ma hanno mostrato una certa fragilità muscolare. A meno di colpi di scena, Petrilli, Ilari e Aperi faranno parte del Padova del futuro, mentre Pittarello potrebbe essere mandato a fare le ossa.
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Molti giocatori del Padova possono stare in Lega Pro». Suonava così la dichiarazione dell’amministratore delegato Roberto Bonetto dopo aver assistito al derby Bassano-Venezia un paio di domeniche fa, lasciando intuire che non ci saranno rivoluzioni nella rosa. È inevitabile però che alcuni ritocchi andranno fatti e non sembra azzardato affermare che serviranno almeno un paio di giocatori di categoria per ciascun ruolo. PORTIERI. Potrebbe arrivare un numero 1 con alle spalle qualche anno di esperienza nei professionisti e che affianchi magari Petkovic, che sembra avere le carte in regola per restare. Per Cicioni si potrebbe profilare magari anche un discorso come terzo portiere, mentre Lanzotti dovrebbe fare rientro al Modena. DIFENSORI. Niccolini, Sentinelli e Thomassen sono i tre centrali che si sono alternati quest’anno, ma difficilmente resteranno tutti e tre. È probabile che in questo ruolo venga ingaggiato almeno un elemento esperto per la Lega Pro. Quanto agli esterni, Dionisi potrebbe avere la possibilità di essere confermato anche alla luce della sua duttilità. Tra i giovani Busetto e Salvadori hanno buone speranze di restare come alternative a un paio di nuovi interpreti, appare difficile la permanenza di Degrassi. Bortot è invece in prestito dal Bassano e tornerà alla base.
Ore 10.20 – (Gazzettino) L’onda lunga della festa promozione del Padova si è avvertita anche martedì nella serata organizzata dal club Croce Verde: 130 i presenti alla pizzeria Giramondo di Cadoneghe, con il Padova rappresentato dal team manager Giancarlo Pontin, dall’addetto stampa Massimo Candotti e dai giovani Degrassi e Mattin che al microfono hanno intonato i cori più gettonati del momento. Con loro i vertici dell’Aicb e, padrone di casa, Marco Toso, presidente del sodalizio. «La serata – racconta – era nata come evento di beneficenza e di festa per il nostro terzo compleanno, ma abbiamo avuto la grande fortuna di vederla coincidere con la promozione». Carlo Bermone, presidente della Croce Verde, ha illustrato il progetto a cui sono stati devoluti i proventi della serata e della lotteria. Si tratta dell’acquisto di un’ambulanza per il reparto pediatrico a misura di bambino, arredata come una cameretta e chiamata “Polly”. Chiunque può versare un contributo con bonifico all’Iban IT85M062251218606700000436E con causale “donazione Croce Verde operazione Codice Arcobaleno”
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Esaurito l’iniziale momento di gioco, non si può dire che i Biancoscudati abbiano faticato a ritrovare il ritmo dopo la sbornia da promozione e i due giorni di libertà concessi dal tecnico. Parlato, pur andando incontro al match di domenica, ha preferito far disputare ai suoi una partitella tra giovani e “senatori”, con i ruoli completamente inventati e tante risate che, giustamente, l’hanno fatta da padrone sul campo di una squadra che ha già raggiunto il proprio obiettivo. Sentinelli, Segato e Salvadori domenica saranno squalificati, ma solo da oggi si comincerà a pensare alla possibile formazione da opporre al Kras. Tornano le amichevoli. Esaurita la fase “calda” della stagione, infatti, il Padova da questo pomeriggio torna a disputare le amichevoli in provincia. L’appuntamento è fissato alle 17 a San Giorgio in Bosco, dove Cunico e compagni affronteranno la locale formazione di Prima Categoria. Dalla settimana prossima, invece, i test diventeranno addirittura due: martedì il Padova giocherà ad Albignasego, giovedì prossimo invece a Fontaniva contro la Fontanivese, in entrambe le occasioni alle 17.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I ragazzi, dai 12 ai 14 anni, accompagnati dal loro educatore, Giuseppe Baldo, e dallo psicologo Paolo Berti si sono intrattenuti con la squadra all’inizio dell’allenamento, scattando le foto-ricordo e cimentandosi letteralmente sul campo insieme ai giocatori. «Lo sport è una delle attività che privilegiamo nel nostro progetto di centro educativo pomeridiano, nel corso del quale i ragazzi con famiglie che lavorano posso effettuare attività di doposcuola», le parole di Baldo. «Provengono da tutte le zone della provincia, tre volte alla settimana sono ospiti dei Frati Minori Conventuali del Santo, che al Villaggio di Noventa hanno dato vita già da diversi anni anche a due progetti dedicati ai disabili come il centro diurno e la comunità alloggio “La barchessa”». Alcuni di loro si erano addirittura portati da casa gli scarpini con i tacchetti: giusto il tempo di infilarli ai piedi, e poi via in campo. Prima i Biancoscudati si sono sfidati con i ragazzini nel classico “torello”, poi Nicola Petrilli e Fabio Busetto si sono infilati i guantoni alle mani e hanno sfidato i giovani ospiti ai calci di rigore e ai tiri sui cross di Denè e Dionisi. Grandi sorrisi e un bel momento di socialità. Perché il calcio, a risultati ormai acquisiti, è giusto che si scrolli di dosso quella patina di riservatezza e lontananza che lo ricopre.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un grande abbraccio lungo tre settimane. È questo, in sintesi, ciò che attende i Biancoscudati da qui al 10 maggio, quando all’Euganeo, contro l’Altovicentino, si chiuderà ufficialmente la Serie D, in attesa degli spareggi tra le vincitrici dei 9 gironi che assegneranno il titolo di Campione d’Italia dilettanti. Tre partite, a cominciare da quella di domenica in casa con il Kras Repen, che per la squadra di Parlato rappresenteranno quasi una passerella dopo la trionfale stagione su cui è calato il sipario a Legnago, con la vittoria per 2-1 sul campo dei veronesi e la matematica promozione in Lega Pro. La prima tappa si è consumata ieri. In modo inusuale, curioso, e certamente più sentito. Il saluto dei piccoli fans. Perché ad accogliere nel pomeriggio alla Guizza i Biancoscudati, radunatisi per il primo allenamento settimanale, non c’erano solo i 15 tifosi che ne hanno approfittato per stringere vigorosamente le mani ai loro beniamini. C’erano anche un’altra quindicina di ragazzi provenienti dal Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana, che anche nelle annate precedenti collaborava in importanti progetti sul sociale con il Calcio Padova ma che mai, prima di ieri, aveva proseguito il percorso con la neonata società di Bergamin e Bonetto.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È stato festeggiato martedì sera, alla pizzeria Giramondo di Cadoneghe, il terzo anniversario del club Croce Verde biancoscudata. Una festa che è coincisa con la prima apparizione pubblica dei giocatori del Padova davanti ai tifosi dopo la vittoria matematica nel campionato di serie D, grazie al 2-1 ottenuto a Legnago. E così non poteva che rivelarsi un tributo quello che quasi un centinaio di appassionati hanno riservato a Mattin e ad Alessandro Degrassi, due degli “under” del gruppo di Carmine Parlato. Ovazioni, abbracci e applausi per entrambi, che si sono lasciati andare nel corso della serata e, preso il microfono in mano, hanno iniziato ad intonare i cori della curva, da “Quando torno a Padova” all’ormai classico “Tanto già lo so che l’anno prossimo giochiamo in Lega Pro”. L’evento è servito anche al club presieduto da Marco Toso per raccogliere fondi da devolvere per il progetto “Adotta l’ambulanza Polly”, ai fini dell’acquisto di un mezzo mobile interamente dedicato alla cura dei bambini.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Capitolo scudetto dilettanti. Lo scorso anno Parlato cucì il «minitricolore» sulle maglie del Pordenone, battendo prima la Lucchese e poi la Lupa Roma in finale. Adesso ci vuole riprovare: «Io sono uno che vuole vincere tutto, anche le amichevoli — sorride il tecnico — per cui questa nuova sfida la prendo molto seriamente. Penso sia anche un modo per metterci alla prova in vista della prossima stagione, considerando che affronteremo squadre di alto livello. Il Castiglione è davvero un’ottima formazione, il Cuneo ha due punti di vantaggio e vedremo se arriverà in fondo. Per il resto spero che l’avversaria più difficile per noi da incontrare sia… il Padova». Ufficializzate, intanto, le date della poule scudetto una volta finita la stagione regolare. Le nove squadre vincenti i gironi inizieranno la corsa allo scudetto il 17, 20 e 24 maggio con le tre giornate dei triangolari. Le Final Four andranno invece in scena con gare uniche in campo neutro rispettivamente il 28 e 30 maggio.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Perché Padova è Padova e immaginare un campionato pieno di difficoltà è una prospettiva che non alletta Parlato. In sostanza: il tecnico campano chiede una squadra competitiva, quantomeno per poter vivere un campionato tranquillo, e confida che la società possa garantirgliela. Il rapporto con il ds De Poli è solido, quello con Bergamin e Bonetto pure. Insomma, i margini perché fra lunedì e martedì si possa arrivare alla fumata bianca ci sono proprio tutti. «Non è giusto entrare nel merito di quello che ci siamo detti con la società — chiarisce Parlato — certi discorsi devono stare al nostro interno, non uscire all’esterno. La voglia di restare c’è, in questo momento nella mia testa c’è soltanto il Padova. Ma bisogna raggiungere un’intesa che soddisfi tutti e non sto affatto parlando dell’aspetto economico, tanto per essere chiari. Fa piacere il rapporto di stima, reciproca, che esiste e sono molto fiducioso che si possa arrivare a un accordo». Real Vicenza, AltoVicentino e un altro club di Lega Pro hanno bussato alla sua porta, lui però non ci sente: «Gli interessamenti di altri club mi fanno piacere, ma ripeto: in questo momento nella mia testa esiste solo e soltanto il Padova. Perché abbiamo fatto qualcosa di grande e dobbiamo trovare il modo di dare continuità al lavoro fatto insieme».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il primo posto nel girone C, la conferma alla guida del Padova e lo scudetto dei dilettanti. Carmine Parlato ha le idee chiare sulle priorità da attribuire al suo presente e al suo futuro e dentro di sé sa bene cosa fare e come farlo. Per quanto riguarda la sua conferma al timone del biancoscudo, dubbi da parte sua ce ne sono pochi. In cima alla lista delle preferenze per Parlato c’è il Padova al primo, al secondo e anche al terzo posto, poi viene tutto il resto: Real Vicenza, AltoVicentino e un altro club di Lega Pro che lo ha sondato con decisione possono serenamente mettersi in lista d’attesa. Dunque Padova tutta la vita ma non a qualsiasi costo. Parlato ha chiesto e chiederà garanzie alla società. Non pretende la luna ma non vuole dilapidare il grande lavoro svolto in questi mesi, sempre a testa bassa e senza sollevare la benché minima obiezione anche quando si presentavano davanti a lui le strettoie più complicate da superare. Sa bene che per una Lega Pro quantomeno competitiva servono almeno cinque o sei giocatori di qualità; giocatori che conoscano la categoria e che offrano un rendimento all’altezza.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaduesima giornata, domenica 26 aprile ore 15.00): ArziChiampo-Montebelluna, Belluno-Union Ripa La Fenadora, Clodiense-Sacilese, Dro-Legnago, Fontanafredda-Tamai, Giorgione-AltoVicentino, Mezzocorona-Union Pro, Padova-Kras Repen, Triestina-Mori S. Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 78, AltoVicentino 65, Belluno 54, Sacilese 53, ArziChiampo 52, Clodiense 49, Union Pro 47, Montebelluna 45, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 41, Fontanafredda e Tamai 36, Giorgione 34, Dro 33, Kras Repen 29, Triestina 28, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentunesima giornata: AltoVicentino-ArziChiampo 2-2, Dro-Clodiense 3-1, Kras Repen-Belluno 1-2, Legnago-Padova 1-2, Montebelluna-Fontanafredda 0-0, Sacilese-Giorgione 1-2, Tamai-Triestina 1-1, Union Pro-Mori S. Stefano 2-1, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona 4-0.
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E’ successo, 22 aprile: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati alla Guizza