Live 24! Legnago-Padova, -3: esauriti in venti minuti i 1.300 biglietti!

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 22.00 – (Il Piccolo) Non si può dire che di questi tempi non ci siano movimenti attorno alla Triestina. Nonostante il presidente Pontrelli abbia più volte dichiarato in pubblico di non avere intenzione nè necessità di cedere la sua società al sindaco arrivano richieste di informazioni. La scorsa settimana l’incontro in Municipio con un gruppo di imprenditori veneti. Ieri è arrivato a Trieste il presidente dell’Alto Vicentino Rino Dalle Rive. Roberto Cosolini sceglie il massimo riserbo («Ho l’abitudine di parlare con chi mi chiede un colloquio» si limita a dire il primo cittadino). Fatto sta che ieri alle 15.50 il titolare della Safond Martini, assieme a Massimo Colino, ha varcato la soglia dell’entrata secondaria del palazzo Comunale. «Si è trattato di un chiacchierata informale – spiega Colino – nella quale Dalle Rive ha chiesto informazioni al sindaco su eventuali possibilità di sviluppo della sua impresa a Trieste. E comunque è stata ribadita la disponibilità a parlare anche di Triestina qualora l’attuale proprietà fosse interessata». Ma al momento si sa che Pontrelli è intenzionato ad andare avanti per la sua strada. Del resto ne ha piena legittimità. «È evidente – chiude Colino – che l’attuale proprietà ha le risorse per programmi ambiziosi… Ad ogni modo, se Pontrelli dovesse ripensarci, sa come trovarci». Nonostante la Triestina non navighi in ottime acque i potenziali aspiranti all’Unione sembrano esserci. Ma i matrimoni si fanno in due.

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Nell’analisi della partita di domenica contro il Dro, dovendo trovare qualche segnale positivo, il nuovo tecnico alabardato Gagliardi ha puntato l’attenzione su un dato effettivamente significativo: quella di domenica scorsa è stata appena la seconda volta in tutte le partite al Rocco, che la Triestina non ha subito gol. A ben vedere, quella col Dro è stata la terza occasione di rete alabardata inviolata in tutto il campionato, perché in trasferta era capitato di tornare senza gol sul groppone solo alla prima di campionato a Mezzocorona. Un dato decisamente preoccupante quello della tenuta difensiva dell’Unione, alla quale evidentemente il tecnico cosentino cerca di porre rimedio, anche se c’è il rischio della coperta corta e di essere poco pungenti in attacco, proprio nel momento in cui bisogna vincere più che pareggiare. Sotto il profilo delle difese groviera, comunque, si può ben dire mal comune mezzo gaudio. La difesa della Triestina è infatti in linea con le dirette rivali con le quali si sta giocando la griglia play-out. L’Unione ha subito finora 47 reti in 30 partite, in pratica oltre un gol e mezzo a incontro. Sta perfino peggio però il Kras, che di reti ne ha prese 48, mentre hanno fatto leggermente meglio Dro e Giorgione, entrambe con 44 gol al passivo. Ma proprio dal computo attivo-passivo delle reti, arriva almeno un dato positivo per la Triestina, che del quartetto delle pericolanti vanta il miglior attacco e anche la miglior differenza reti. Merito di un attacco che pur altalenante, finora è riuscito ad andare in gol 36 volte, anche se è inutile ricordare che in questo dato una parte fondamentale ce l’ha avuta Daniele Rocco. Il Kras segue con 35 gol segnati ma è un dato un po’ drogato dalle 7 reti rifilate recentemente al Mezzocorona. Molto più sterili invece Giorgione e Dro, che hanno realizzato entrambe 30 reti e viaggiano a braccetto con una differenza reti di – 14, mentre il Kras è a -13 e la Triestina a -11. Insomma, l’Unione ha qualcosa in più in attacco rispetto alle dirette avversarie, ma anche una difesa leggermente più ballerina. Gagliardi deve trovare la quadratura per rendere più impermeabile il reparto difensivo, ma senza penalizzare la fase offensiva e la verve del bomber Rocco. SQUALIFICHE. La Triestina dovrà fare a meno di Daniele Proia nella trasferta di domenica a Tamai (inizio ore 15): ieri infatti dal giudice sportivo è arrivato puntuale lo stop per un turno. Nelle file del Tamai sarà squalificato Petris. Tornando alle file alabardate, continua purtroppo a essere molto folto l’elenco dei diffidati: al gruppo che comprendeva Spadari, Celli, Arvia e Ventura, ora si è aggiunto anche Bedin.

Ore 21.10 – (Messaggero Veneto) La sfida è sulla carta semplice, considerato che l’avversario non vince da 7 giornate. Tuttavia la Sacilese domenica dovrà affrontare il Giorgione priva di due pedine fondamentali. Il giudice sportivo di serie D, infatti, ha fermato Beccia e Boscolo Papo: l’esterno e il centrocampista staranno fuori per un turno per recidiva in ammonizioni. Si tratta dei giocatori che più influiscono sulla manovra biancorossa, difficili da sostituire anche per l’assenza di alternative in panchina: Marchetto lancerà dunque qualche giovane e proverà così a dare l’assalto al Giorgione, in modo tale da ottenere la vittoria e blindare il terzo posto. Ai trevigiani mancherà Dotti, stoppato pure lui per un turno. E mentre Fontanafredda e Montebelluna, domenica di fronte, non hanno squalificati, Tamai e Triestina dovranno rinunciare a un giocatore a testa: gli alabardati non avranno Proia, le “furie rosse” invece capitan Petris. Entrambi sono stati fermati per una giornata. La sfida perde due centrocampisti importanti nell’economia del gioco dei rispettivi team. Anche in zona gol: Petris, due settimane or sono, con una doppietta ha regalato il successo ai suoi che mancava da tre mesi, Proia, invece, prima aveva firmato il pari al 91’ col Montebelluna, poi aveva dato il la al blitz con l’Union Pro. La sua prodezza però è stata resa vana nei minuti di recupero, quando la squadra ha subìto due reti ed è stata sconfitta.

Ore 20.50 – Sull’argomento biglietti è intervenuto a Padovagoal.it anche Fabrizio Boron, assessore comunale con delega a Edilizia privata, Edilizia comunale, Edilizia monumentale, Manutenzioni, Verde e parchi urbani, Arredo urbano, Acque fluviali nonché grande tifoso biancoscudato: «Trovo che tutta la gestione dei biglietti da parte degli organi competenti – sottolinea – sia stata sbagliata e penalizzante per la nostra tifoseria, che quest’anno si è sempre comportata in modo sostanzialmente corretto durante le trasferte. Giocare a Legnago è già di per sé penalizzante per l’esigua ricettività del Sandrini, se poi aggiungiamo che sono stati negati pure i 500 biglietti in più chiesti dal Padova in accordo con il Legnago, ecco che c’è qualcosa che stride in tutto questo. Dispiace, perché sarà una giornata storica e perché sono convinto che domenica il Padova tornerà in Lega Pro (a proposito, oggi si dovrebbe sapere l’eventuale location della festa promozione ndr) e non ci saranno altre trasferte come quella di Legnago. Io ci sarò per tifare il biancoscudo, ma sono profondamente dispiaciuto per come sono stati trattati i tifosi in questa occasione».

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Ripa Fenadora con il dubbio Solagna in vista della partita decisiva per la salvezza di domenica in casa contro il fanalino Mezzocorona. Il centravanti neroverde ha preso una gomitata alla base del collo, dove si era fatto male due anni fa ad Abano (i medici gli avevano trovato due ernie cervicali). Prudenza quindi. «Sono un po’ bloccato», dice Sebastiano Solagna, che anche ieri mattina ha fatto delle terapie e sta un po’ meglio, ma la cautela di fronte a un problema così delicato è d’obbligo. «Spero di recuperare, vediamo come si mette, però temo che sia più lunga del previsto. Non posso sottovalutare la cosa». A caccia dei 3 punti. «La partita di domenica è determinante. Una vittoria domenica significherebbe salvezza e ci permetterebbe di affrontare le ultime tre partite in tranquillità, tra cui il derby e l’incontro col Padova che è una bella vetrina». Infermeria. Al dubbio Solagna si aggiunge anche quello di Brotto, che difficilmente recupererà. Lunedì ha provato ad allenarsi con il gruppo ma ha dovuto rinunciare presto e non c’è particolare ottimismo. Più probabile invece i rientri di Dassiè a centrocampo e Mastellotto in attacco per dare ossigeno a un reparto in emergenza. In difesa rientra dalla squalifica il centrale De March. Dovrà invece scontare un turno di stop Gjoshi, che stava facendo bene in diversi ruoli a seconda delle necessità. Il Mezzocorona. «È una squadra un po’ allo sbando, che ha subito dodici gol nelle ultime due partite, però non dobbiamo sottovalutarla. Dobbiamo dimostrare in campo di volerci salvare». Momento delicato. «Veniamo da un periodo di alti e bassi», commenta l’attaccante del Ripa Fenadora. «Abbiamo fatto prestazioni altalenanti e ci capita di concedere qualcosa. Non siamo al cento per cento: anche domenica scorsa abbiamo fatto bene un’ora dal punto di vista della concentrazione e della determinazione, poi ci siamo disuniti. Al minimo errore o ci castigano o siamo noi che regaliamo qualcosa. Si tratta di attenzione, è un discorso di attenzione. Peccato per come è arrivata la sconfitta con l’Arzignano, in vantaggio e con l’uomo in più dovevamo fare meglio». L’Union va all’attacco. «E’ una pecca il fatto di non sfondare in avanti e diventa tutto più difficile anche a livello mentale se non riesci a sbloccarla. Ci impegneremo a cercare di più la porta», commenta Seba Solagna. «Tra squalifiche e infortuni abbiamo anche dovuto cambiare tanto ed è mancata la possibilità di trovare continuità. Abbiamo giocato con un modulo nuovo anche domenica scorsa, il 3-5-2. Ci stiamo impegnando e tutti si sono messi a disposizione, adattandosi in altri ruoli e sacrificandosi», aggiunge. «Non vinciamo in casa dal 4 gennaio e sarebbe bello regalare una gioia ai tifosi che ci danno una mano».

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Tra riposi annunciati, squalifiche e rientri, prosegue la marcia d’avvicinamento al prossimo turno di campionato per Belluno e Union Ripa la Fenadora. Il derby incombe, ma fare punti (possibilmente tre) contro Kras Repen e Mezzocorona ha la priorità su tutto. Anche sul fascino di un duello fra squadre della stessa provincia. BELLUNO – A Monrupino, contro il Kras, mister Vecchiato potrebbe avere una freccia in più al suo arco: Paolo Pellicanò, infatti, è sulla via del recupero. Ieri, a differenza degli affaticati Paganin e Mosca, l’ex terzino della Feltrese si è regolarmente allenato con il gruppo. Le ultime due sedute settimanali chiariranno una volta per tutte se Pellicanò sarà arruolabile per la trasferta di domenica o meno. Ultime due? Sì, perché i gialloblù saranno impegnati sul rettangolo verde oggi e sabato mattina, mentre domani potranno godere di una giornata di riposo. Nel frattempo, il Kras Repen dovrà rinunciare al suo bomber: Radenko Knezevic, fermato con un turno di squalifica. UNION – Il futuro può attendere: quello prossimo con il derby. E quello più lontano, con una rivoluzione ormai alle porte. Ciò che conta è l’attualità: domenica al Boscherai approda il Mezzocorona. Un avversario ormai condannato all’Eccellenza. E, quindi, da sconfiggere a ogni costo. Anche se, sulla corsia di destra, mancherà lo squalificato Halil Gjoshi. Ma all’Union di certo non mancano le armi per bucare la peggior difesa del campionato.

Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) Andiamo in finale play off. Andrea Radrezza ha le idee chiare: lavorare duramente per migliorare ancora la propria condizione e arrivare più in fondo possibile agli spareggi, e la finale non sarebbe niente male. «Speriamo che la stagione finisca il più tardi possibile, quindi dopo maggio – racconta il capitano del Belluno Andrea Radrezza – non vogliamo porci limiti. Il nostro obiettivo è quello di centrare i play off e di giocarceli fino alla fine». L’obiettivo di Andrea Radrezza invece qual’è? «Voglio andare di conseguenza – sorride “Radre” – farò del mio meglio per aiutare la squadra. Per me questo è l’anno della rinascita, mi alleno duramente ogni giorno, sto tornando e spero di arrivare al meglio per questo finale di stagione. Dopo i tanti mesi che sono rimasto fermo ho avuto dei problemini ma spero di averli superati e in questo momento mi sento bene». La settimana perfetta. I giorni che hanno preceduto il match contro l’Altovicentino sono stati positivi per l’attaccante gialloblù. Il tutto coronato dalla rete del vantaggio contro i vicentini. «Questa settimana è iniziata altrettanto bene, la squadra è tornata alla vittoria contro la seconda in classifica e questo è un ottimo segnale. Sarà importante in futuro non fare passi indietro. Nel girone di ritorno abbiamo faticato di più contro le squadre piccole ma sapevamo la seconda parte di campionato è più difficile perché chi ha bisogno di salvarsi ci mette l’anima e si chiude in difesa per raccogliere punti. Il Belluno durante il campionato ha sempre giocato il suo calcio, gli avversari lo sanno e in campo ci aspettano. Domenica avremo una sfida durissima contro il Kras Repen su un campo piccolo. Dovremo avere pazienza e non aver fretta di segnare, le partite si possono vincere anche al novantesimo minuto». Qual’è il futuro di Andrea Radrezza? «Questa analisi va al di la del gol e della prestazione contro l’Altovicentino – spiega l’attaccante del Belluno – ora che sto meglio farò di tutto per giocarmi la riconferma qui al Polisportivo, per me sarebbe importante rimanere perché questa è casa mia. Vedremo, nel calcio non si può mai sapere. Il prossimo gol? Lo dedicherò sempre a mia moglie e a mio figlio». Secondo allenamento settimanale. Non hanno preso parte al lavoro Danny Paganin e Stefano Mosca, reduci dalle fatiche del match contro l’Altovicentino. Si è allenato regolarmente invece Paolo Pellicanò, che potrebbe tornare a disposizione per domenica contro il Kras Repen. La squadra gialloblù si allenerà questo pomeriggio e sabato mattina mentre domani osserverà un giorno di riposo.

Ore 19.30 – Questo il comunicato apparso sulla pagina ufficiale della Tribuna Fattori su Facebook: “TUTTI A LEGNAGO!!! Invitiamo tutti i nostri ragazzi e tutti i tifosi del Padova rimasti senza biglietto a recarsi alle biglietterie dello stadio di Legnago in questi giorni per acquistare il biglietto. NON C’È ALCUNA DETERMINA CHE IMPONGA LA VENDITA SOLO AI RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI VERONA! NON POSSONO RIFIUTARSI DI DARVELI! In ogni caso venite tutti anche senza biglietto perché da nostra visita odierna abbiamo constatato la presenza adiacente il campo di una collinetta dove ci si può posizionare per vedere la partita. Poi magari se rimarranno biglietti casalinghi invenduti….. NESSUNO DI NOI, NESSUN TIFOSO DEL PADOVA DEVE RINUNCIARE ALL’EVENTUALE FESTA. IL PADOVA SIAMO NOI E NESSUNO FERMERÀ LA NOSTRA PASSIONE! AVANTI TIFOSI PADOVANI!”. Le associazioni dei tifosi starebbero anche pensando ad una sorta di class action contro queste limitazioni territoriali.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Sarebbe da pazzi smembrare questa squadra, a Bassano si è visto cosa avrebbe potuto fare questo Venezia». Con la permanenza in Lega Pro pressoché acquisita – la matematica arriverà sabato, battendo al Penzo il Pavia (ore 15), o già venerdì sera, se il Monza non vincesse col Pordenone – il ds Ivone De Franceschi abbozza un bilancio dando uno sguardo alla prossima stagione. «Per me, se sarò ancora ds del Venezia, non avrebbe senso riazzerare tutto un’altra volta. È vero che non siamo mai stati davvero in corsa per i playoff, ma al contempo la classifica non ci ha mai creato apprensione. Nel ritorno abbiamo perso solo 3 gare, siamo in serie positiva da 5 e, contando le ultime 17, saremmo a -3 dai playoff». Numeri che alimentano rimpianti. «In partenza sono stati fatti degli errori, ma pian piano con Serena la squadra è cresciuta per atteggiamento e competitività nonostante una lunga serie d’infortuni. E abbiamo sempre giocato con due ’95 (Zaccagni e Varano, ndr.), lanciando un ’97 come Dell’Andrea». Per De Franceschi non tutto è da buttare ma la base di partenza sarà comunque scarna: solo capitan Legati e Raimondi hanno il contratto per il 2015/16, mentre il 30 giugno scadranno quelli dei portieri Fortunato e D’Arsiè, dei difensori Cernuto, Capogrosso, Sales, Peccarisi, dei centrocampisti Bellazzini, Espinal, Carcuro, Scialpi e della punta Greco. Tutti gli altri, invece, rientreranno per fine prestito alle rispettive società: Varano e Magnaghi (Atalanta), Guerra (Benevento), Giuliatto (Parma), Giorico (Cagliari), Zaccagni ed Esposito (Verona) e Hottor (Milan). «In primis bisognerà capire le intenzioni, anche economiche, del presidente Korablin sperando si voglia creare un senso di appartenenza alla piazza». Oggi a Roma il Venezia sarà in udienza al Tribunale nazionale della Figc in vista della seconda e ultima penalizzazione di un punto. Ieri al Novara sono stati tolti ben 8 gettoni; in vetta quindi è tornato il Bassano, seguito dal Pavia, atteso sabato al Penzo.

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ giorno di scadenze «extrasportive» oggi per il Venezia. Il Tribunale federale, infatti, comminerà il punto di penalizzazione per non aver pagato i contributi dei mesi di novembre e dicembre. Ma nella stessa giornata la società arancioneroverde potrà attestare di aver regolarmente pagato stipendi, contributi e ritenute dei mesi di gennaio e febbraio, essendo arrivato il bonifico del presidente Korablin nei giorni scorsi, che è andato a coprire gli ultimi contributi mancanti. Si chiude così una volta per tutte il capitolo penalizzazioni. E in classifica non ci saranno particolari ripercussioni, visto che, pur scendendo a 45 punti, il Venezia allunga sensibilmente sul Monza, penalizzato a sua volta di 4 punti e sceso dunque a quota 35: con dieci lunghezze di vantaggio e quattro partite da disputare gli arancioneroverdi si avvicinano così alla salvezza matematica. Anzi: se domani sera il Monza dovesse perdere con il Pordenone, si potrebbe già festeggiare il mantenimento della categoria, prima ancora di scendere in campo sabato contro il Pavia. E chissà che a salutare il raggiungimento dell’obiettivo non ci sia in tribuna anche il presidente Yuri Korablin. Una sfida, quella del Penzo, che non è più contro la terza forza del campionato ma contro la vicecapolista. La penalizzazione di 8 punti del Novara ha infatti ridisegnato la vetta, occupata ora dal Bassano con 64 punti, seguito appunto dal Pavia con 63. Intanto la squadra continua ad allenarsi praticamente al completo. Resta in forse soltanto il giovane Dell’Andrea.

Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) Classifica sconvolta in Lega Pro: martedì con la penalizzazione di 4 punti del Monza, ieri con gli 8 punti inflitti al Novara. Zona salvezza e zona promozione-playoff rivoluzionate dalla giustizia sportiva. Se la prima decisione ha reso meno tormentato il cammino del Venezia verso la salvezza matematica, che potrebbe arrivare già venerdì sera in caso di sconfitta dei brianzoli, la “mazzata” ricevuta dal Novara riapre clamorosamente la corsa alla promozione diretta in serie B e anche la lotta per entrare nei playoff visto che adesso la classifica mette nell’ordine Bassano (64 punti), Pavia (63), Alessandria (62), Novara (59) e Como (57). Sempre che la Corte d’Appello Federale, alla quale inoltrerà ricorso il Novara, non modifichi nuovamente la classifica. «Noi andiamo avanti per la nostra strada» spiega Michele Serena, «ma è stato sicuramente un terremoto, tutto è stato rimesso in discussione tanto che anche il Como è rientrato in corsa per i playoff. Il Venezia potrà essere arbitro della promozione, ma a noi interessa solo chiudere in crescendo la stagione. Comunque è ridicolo che un regolamento da cambiare possa consentire che si creino situazioni di questo tipo a un mese dalla fine del campionato». Dalla panchina al campo. «Per noi non cambia nulla» conferma anche capitan Elia Legati, «affronteremo le quattro partite che rimangono con la stessa determinazione di Bassano perché vorremmo vincerle tutte e quattro. Lo dobbiamo a noi, al nostro allenatore e al nostro direttore sportivo. In queste ultime settimane si decide la programmazione della prossima stagione, vogliamo misurarci con Pavia e Alessandria come abbiamo fatto con il Bassano». Anche sulla lotta promozione Legati è preciso. «Non posso giudicare l’entità della penalizzazione perché non conosco il caso nei dettagli, però non è possibile che arrivi una sentenza a quattro giornate dalla fine del campionato». Intanto oggi sarà di nuovo il turno del Venezia al cospetto dei giudici per rispondere del secondo deferimento relativo al mancato versamento dei contributi Inps e Irpef per il bimestre novembre-dicembre 2014. Venezia che è sempre in attesa di sapere quando Zaccagni dovrà scontare il turno di squalifica, già patteggiato, per il caso del doppio procuratore quando il centrocampista era nelle giovanili del Verona. Il Venezia rischia solo un’ammenda visto che la seconda procura è stata siglata quando Zaccagni era già arancioneroverde.

Ore 17.50 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che tutti i biglietti a disposizione dei tifosi padovani per la gara Legnago Salus – Biancoscudati sono stati venduti. Il giorno della gara (domenica 19 aprile, inizio ore 15) non saranno venduti biglietti, pertanto la Società invita i tifosi padovani sprovvisti di tagliando a non recarsi a Legnago. La società Biancoscudati Padova si dice amareggiata per la situazione che si è venuta a creare, nonostante i tentativi di cambiare la sede della gara e di ottenere un quantitativo maggiore di biglietti. In accordo con la Legnago Salus, eventuali tagliandi residui della prevendita riservata ai tifosi locali, saranno messi a disposizione dei supporter patavini nel pomeriggio di sabato 18 aprile.

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il presidente Stefano Rosso ha ricevuto la notizia mentre si muoveva in elicottero per lavoro: «Novara penalizzato di otto punti». Telegrafica e altrettanto diretta. Una vera mazzata si è abbattuta ieri sull’ormai ex capolista del girone A di Lega Pro con il verdetto del tribunale federale. I mancati o ritardati pagamenti di stipendi (incentivi all’esodo) e contributi vari nel 2014 sono costati il -8 al Novara, che però annuncia immediato ricorso: «Prendiamo atto del pronunciamento da parte del Tribunale federale, che in primo grado ha penalizzato in modo pesante la nostra società — si legge in una nota della società — ed essendo noi convinti delle intenzioni e degli elementi di diritto, faremo ricorso ricordando che in udienza erano stati chiesti dall’accusa 3 punti di penalità». Profilo basso, come sempre, da parte del Bassano, ora in testa alla classifica: «Siamo contenti — dice il ds Werner Seeber — anche se non vogliamo speculare sulle disgrazie altrui. Cerchiamo di pensare solo a noi, anche se è una situazione paradossale a quattro giornate dalla fine. Ci chiediamo quando verrà deciso l’ultimo grado, visto che il Novara farà ricorso». Questa è la nuova classifica del girone A: Bassano 64, Pavia 63 (-1), Alessandria 62, Novara 59 (-8), Como 57.

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Dopo sei giorni di pensatoio e quasi 20 tra un rinvio e l´altro, ieri pomeriggio il Tribunale Federale si è finalmente pronunciato sul caso Novara infliggendo una perentoria penalizzazione all´ex capolista: 8 punti di handicap in merito ai sei deferimenti a carico del sodalizio piemontese che doveva rispondere dei ritardati pagamenti degli stipendi da maggio ad agosto 2014 e dei relativi contributi Irpef per calciatori, tecnici e dipendenti della società. Sono stati inibiti per 15 mesi il presidente De Salvo e per 3 mesi il presidente del collegio sindacale del club Gatti. Al Novara è stata comminata un´ammenda di 10 mila euro. Per effetto della sentenza il Novara scende in classifica a quota 59 e il nuovo leader solitario a 64 punti diventa il Bassano, in testa a un´ammucchiata selvaggia che comprende a 63 il Pavia, a 62 l´Alessandria e il Novara quarto a 59, tallonato però dal Como a 57 nella corsa all´ultimo posto playoff. Il presidente De Salvo ha già annunciato ricorso mentre il legale Cesare Di Cinto ha comunicato l´intenzione di impugnare la sentenza d´urgenza in Corte d´appello Federale e, se non bastasse, anche al Collegio Giudicante del Coni, ultimo grado di giudizio. Entrambi gli organismi dovranno esprimersi prima del 10 maggio, termine della stagione, per non inficiare la regolarità del campionato e la disputa degli spareggi. Nel girone sud, la Reggina si è vista appioppare 12 punti di sanzione ed è retrocessa in D. La nuova classifica. Bassano 64 punti; Pavia 63; Alessandria 62; Novara 59; Como 57.

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Attimi di tensione all’annuncio del sold out, ma tutto è stato ricomposto in pochi minuti. Delusione per chi è rimasto a bocca asciutta.

Ore 16.15 – QUI EUGANEO: ESAURITI IN VENTI MINUTI I 1.300 BIGLIETTI!

Ore 15.55 – Qui Euganeo: entra in biglietteria il presidente Bergamin, inizia la prevendita!

Ore 15.40 – Qui Euganeo: almeno 200 persone in attesa.

Ore 15.30 – Qui Guizza: amichevole in famiglia per i Biancoscudati.

Ore 15.10 – Qui Euganeo: aumenta di minuto in minuto la coda di tifosi in attesa dell’apertura della prevendita di Legnago-Padova. Ovazione all’arrivo del presidente Giuseppe Bergamin, che si ferma a parlare coi tifosi.

Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A 24 ore dalla sfida di Cittadella, i tifosi del Vicenza si preparano ad una pacifica invasione della città murata, considerato che saranno almeno duemila i supporter biancorossi al seguito della squadra. Per la verità le richieste dei tifosi vicentini sono state molte di più, ma la capienza del Tombolato (7.623 spettatori) ha fatto sì che molti non potranno assistere al derby allo stadio. «Diciamo che giocheremo in campo neutro o quasi — sorride Davide Di Gennaro — e questa sarà una ulteriore spinta a fare bene. Ma ormai, che i nostri tifosi siano per noi un’arma in più, non è certo una novità. Averli al nostro fianco è senza dubbio un vantaggio, anche se poi spetta a noi ricambiare tanto affetto e fiducia, giocando una partita all’altezza delle nostre possibilità, con la consapevolezza che il Cittadella sarà avversario difficile». All’andata gli uomini di Claudio Foscarini misero in grossa difficoltà i biancorossi, che riuscirono a pareggiare nella ripresa con un rigore di Cocco. «A dispetto della loro posizione di classifica, il Cittadella dispone di un buon organico e gioca bene a calcio, per cui per noi non sarà certamente facile». Di Gennaro sa che probabilmente il tecnico del Cittadella cercherà di limitarlo con una marcatura a uomo, ma ormai l’ex palermitano ci ha fatto l’abitudine. «Che le squadre avversarie cerchino di limitarmi fa parte del gioco — spiega Di Gennaro – ma succede da un po’ di partite e noi abbiamo trovato le contromisure. Se gli avversari cercano di bloccarmi, ci sono altri miei compagni che hanno le caratteristiche per iniziare la manovra, non credo che sia un grosso problema». Più che i singoli quindi, conteranno le prestazioni delle due squadre nel loro complesso. «Ritengo di sì — conferma Di Gennaro — in serie B del resto non esistono giocatori che da soli possano determinare il risultato di una gara. Giocare a Cittadella è difficile per tutti, è un campo particolare e loro contro di noi si giocano tanto, si trovano in una posizione di classifica molto delicata. Ma accade quasi in ogni stagione e poi, puntualmente, ne vengono fuori e riescono a mantenere la categoria». Nonostante tutto è un Vicenza che deve cercare di vincere, soprattutto dopo la vittoria del Frosinone nel recupero e dopo la restituzione del punto di penalità al Bologna. «Per noi quella di Cittadella deve essere la prima di sette finali — precisa Di Gennaro — finora abbiamo sempre pensato e preparato una gara alla volta e così faremo fino alla fine del torneo. Siamo consapevoli che dobbiamo recuperare qualcosa su Frosinone e Bologna, ma con 21 punti a disposizione tutto può ancora succedere. Quello che è certo è che noi daremo il meglio di noi stessi per ottenere il massimo. Poi sarà il campo a stabilire quanto bravi saremo stati». Dalla sponda granata, gli ex della partita saranno Nicola Rigoni, Mattia Minesso, ed Alessandro Sgrigna che a gennaio è stato in predicato di vestire la maglia del Vicenza. «C’è stato un contatto, ma niente di più — spiega il fantasista romano — la cosa non ha mai preso piede e quindi non c’è mai stata la concreta possibilità che lasciassi Cittadella». Contro il Vicenza per Sgrigna non è mai una partita qualsiasi, anche se l’attenzione del numero 10 granata è tutta rivolta alla salvezza del Cittadella. «Affrontare adesso il Vicenza non è certo facile — precisa Sgrigna — ma nella nostra situazione non possiamo permetterci di guardare chi abbiamo davanti; dobbiamo solo pensare a vincere perché per salvarci serviranno almeno altri 11 o 12 punti. E prima arriveranno, tanto meglio sarà per noi».

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Pochi dubbi per Marino in vista del derby col Cittadella. Nelle file del Vicenza, che ieri ha svolto l´allenamento pomeridiano al centro tecnico Morosini (solo Sciacca ha lavorato a parte) l´unico titolare indisponibile sarà Moretti, che è squalificato e sarà sostituito dal primo minuto da Sbrissa. La formazione sarà quindi, per dieci undicesimi, quella che ha battuto l´Avellino al Menti col gol di Cocco. Nel Cittadella mancherà l´infortunato Gerardi; l´attaccante si è procurato contro il Carpi una distorsione al ginocchio sinistro e per lui la stagione può dirsi conclusa. Stamattina è in programma la rifinitura al centro tecnico Morosini. INIZIATIVA BENEFICA Il Vicenza, attraverso la piattaforma sociale “Non è sempre un gioco-Oltre lo sport, la forza di un gesto”, promuove una speciale serata a sostegno dell´iniziativa del Villaggio Sos, “Pane Quotidiano”, che ha dato vita ad una cooperativa sociale per la produzione del pane e di altri prodotti da forno curata e gestita dai ragazzi dell´associazione che potranno così imparare un mestiere e proporsi per un futuro inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto verrà presentato durante il concerto dell´Accademia Bizantina che si svolgerà il 6 maggio, alle 20.30, al teatro Olimpico. A dare forza all´iniziativa ci sarà anche il Vicenza che sarà presente con la prima squadra. TRE TURNI A FIGLIOMENI Un pugno alla schiena rifilato ad un avversario direttamente dalla panchina, quando il gioco era fermo, è costato all´ex difensore biancorosso Figliomeni, ora al Latina, tre giornate di squalifica. È successo nel derby tra Frosinone e Latina valido per il recupero della 12a giornata di ritorno. Cinque, in tutto, i giocatori squalificati.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Un passo alla volta, dalle ultime posizioni della classifica alla lotta per la serie A. Il Vicenza ci ha messo tanta determinazione ed umiltà, per risalire la china e sovvertire i pronostici. Il giocatore che forse più di ogni altro simboleggia questo percorso è Mauro Vigorito: arrivato con la prospettiva di fare il portiere di riserva in Lega Pro, si è guadagnato il posto da titolare in una squadra di serie B che punta alla promozione. Vigorito, sia sincero: se glielo avessero detto in agosto ci avrebbe creduto? «Il nostro campionato va oltre ogni più rosea aspettativa, questo è chiaro a tutti. Onestamente io la speranza che potessimo essere riammessi in serie B l´ho avuta fin dal primo momento in cui se n´è parlato; poi però c´è stata la prova del campo, ed è lì che ci siamo sudati, conquistati e meritati punto dopo punto, quindi è giusto esserne orgogliosi. Avevo scelto di misurarmi con una realtà come Vicenza, con una storia e una passione calcistica importanti, a prescindere dal ruolo che avrei avuto: giorno dopo giorno ho avuto tante conferme di aver fatto la scelta migliore». Lei ha scalato le gerarchie interne, ma con Bremec c´è grande stima reciproca. «Come dico sempre, è un privilegio potermi confrontare quotidianamente con un professionista del suo livello. Credo di essere stato bravo e fortunato a sfruttare le occasioni che mi si sono presentate, poi la squadra ha cominciato ad avere una certa costanza di rendimento e a quel punto la scelta del tecnico è stata quella di non cambiare». Crede di essere cresciuto in qualche aspetto specifico del suo ruolo? «Mi sento migliorato molto come portiere in generale. Del resto ci alleniamo duramente con un preparatore come Senatore che ha un´esperienza enorme, e i frutti si vedono. Soprattutto nelle uscite, in quest´ultimo periodo, c´è stato bisogno di farsi valere, e mi sono sentito sempre tranquillo, consapevole di avere la situazione sotto controllo con naturalezza». Tra i tanti attaccanti temibili del campionato, chi le ha fatto l´impressione maggiore? «Per come è andata, purtroppo le qualità di Lasagna me le ricorderò a lungo… Ma gli attaccanti di alto livello in serie B sono tanti: Castaldo e Trotta dell´Avellino ad esempio, nell´ultima partita, sono stati due clienti difficilissimi. Se spesso riusciamo a reggere bene è perché tutta la squadra difende alla grande, si sacrifica con compattezza, a cominciare da Cocco per finire con me». Bologna o Frosinone: quale considera il concorrente diretto più temibile? «Non saprei. Noi dobbiamo solo guardare a noi stessi, affrontare una partita alla volta: è questa la mentalità che ci ha portato a conquistare tante vittorie, deve essere ancora questa a caratterizzarci nella volata finale». Che derby si immagina a Cittadella? «Sarà una partita durissima, forse più di molte altre, perché manca poco alla fine e tre punti valgono doppio per noi, ma soprattutto per una squadra come il Cittadella che lotta per salvarsi. Sappiamo però che il Tombolato sarà una specie di Menti-bis: avere così tanti tifosi al nostro fianco, com´è già capitato ad esempio a Bologna e Modena, ci darà una grande carica. Speriamo al fischio finale di poter festeggiare anche questa volta per continuare a sognare».

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Con Davide Di Gennaro ci si era dati un appuntamento, quando il Vicenza era riuscito a tagliare con enorme anticipo il traguardo dei 50 punti valido per la salvezza. «Se verso metà aprile saremo ancora in una posizione ai vertici della classifica – aveva detto il regista – allora varrà la pena iniziare a fare un certo tipo di considerazioni». Di Gennaro, adesso ci siamo davvero. Che tipo di “considerazioni” vale la pena cominciare a fare? «Mi pare molto semplice: siamo in lotta per la serie A e cercheremo di giocarcela al meglio delle nostre capacità. Ovvio che adesso si guarda anche la classifica, si dà un occhio al calendario e ai risultati delle dirette concorrenti. Senza ansie, ma anche senza alcun tipo di appagamento». Può arrivare la promozione diretta, o meglio orientarsi con prudenza ai playoff? «Da quel punto di vista non cambia nulla: si affronta una partita alla volta per vincerla. I distacchi in classifica sono troppo ristretti, Carpi a parte, per fare calcoli diversi. Non temo comunque che la squadra si possa “spremere” troppo anzitempo: se anche alla fine si dovessero affrontare i playoff, avremo un entusiasmo tale che non ci sarà alcun problema di recupero delle energie o delle motivazioni. Non dimentichiamoci mai che dovevamo lottare per una salvezza che sembrava difficilissima, quindi dobbiamo essere orgogliosi e caricatissimi per quello che siamo stati capaci di fare, un´impresa straordinaria». Che cosa teme di più della squadra padovana? «Intanto le motivazioni, visto che loro sono in piena lotta per non retrocedere. E poi la loro abitudine a disputare questo tipo di campionato: ogni volta sembra che siano spacciati, invece con determinazione e merito al momento decisivo sanno tirarsi fuori, guidati da un tecnico esperto e capace come Foscarini. Possono cambiare gli interpreti, ma lo spirito di questa squadra è molto ben definito, e non a caso affrontarla è sempre “rognoso” per chiunque». All´andata proprio il Cittadella è stata una delle squadre a farvi soffrire di più al Menti. «Lo ricordo bene, in particolare nel primo tempo sono stati molto aggressivi e ci hanno messi in grande difficoltà. Dovremo dimostrare di essere cresciuti da quella partita, cercando di condurre da subito il gioco come sappiamo fare». Su di lei si prevede l´ormai immancabile marcatura a uomo. «Ormai lo sappiamo, ma abbiamo anche tante alternative per uscire comunque palla al piede dalla nostra metà campo, impostando la manovra senza bisogno di buttar via il pallone. Loro proveranno a renderci la vita difficile, noi dobbiamo comunque imporre la nostra qualità di gioco». Al suo fianco dovrebbe giocare Sbrissa, che essendo nato a Castelfranco avrà l´emozione di essere protagonista praticamente a casa sua… «Giovanni, con le sue qualità, per me ha un grande avvenire assicurato: una delle sue doti maggiori è proprio la serenità, la maturità con cui riesce ad affrontare la partita, a prescindere dalla sua importanza. Per questo sono sicuro che saprà reggere benissimo l´emozione e farà la sua parte nel modo migliore».

Ore 13.40 – CATTIVE NOTIZIE DA VERONA: LA QUESTURA LOCALE HA RIFIUTATO LA RICHIESTA (AVANZATA SIA DAL LEGNAGO CHE DAL PADOVA) DI CONCEDERE 500 BIGLIETTI EXTRA PER I TIFOSI BIANCOSCUDATI. RIMANGONO DUNQUE 1.300 I TAGLIANDI A DISPOSIZIONE QUESTO POMERIGGIO IN PREVENDITA.

Ore 13.30 – (Gazzettino) 7.632 posti: tanta è la capienza del Tombolato, e per la prima volta dai lavori di ampliamento avvenuti nel 2008, con il ritorno del Cittadella in serie B, domani sera ci sarà il “tutto esaurito”. Merito dell’attesissimo derby con il Vicenza, sentito da entrambe le tifoserie, per ragioni ovviamente diverse. I biancorossi, attualmente quarti in classifica ma a un solo punto dal secondo posto, sono in piena corsa per la promozione diretta in serie A; i granata, invece, hanno disperato bisogno di punti per raggiungere la salvezza. Il grande interesse per la partita e la breve distanza che separa Vicenza da Cittadella stanno convogliando i tifosi al Tombolato. A ieri sera sono stati venduti oltre 3.300 biglietti, a questi vanno aggiunti i 1.573 abbonati e tutti gli accrediti richiesti per la gara in notturna. Il totale porta a superare i 5.000 tagliandi, e di questo passo è facile quindi prevedere il “tutto esaurito” per il derby, anticipo della 15. giornata del girone di ritorno. Facciamo i conti: la curva destinata ai tifosi del Vicenza è “sold out” dall’inizio della settimana, e sono 1.144 posti, per il settore ospiti c’è ancora un po’ di disponibilità dei 300 biglietti della tribuna ovest laterale scoperta, al prezzo 23 euro. La tribuna ovest è piena, tutte le persone che vorranno assistere al derby dovranno accomodarsi in gradinata est, che ha la capienza di 5.226 posti (i biglietti costano 14 euro). In questo settore potranno accedere i residenti della provincia di Vicenza, con o senza Tessera del tifosi, dei comuni limitrofi a Cittadella. La biglietteria della sede di via Ca’ dai Pase sarà aperta oggi dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30, e domattina dalle 9 alle 12.30, quindi si potranno acquistare i restanti biglietti della gradinata est direttamente allo stadio dalle 16 in poi. Intanto dal campo tutto procede senza intoppi in casa granata. L’unico giocatore fermo è Gerardi che sta facendo terapie per il ginocchio. Gli altri sono in gruppo e perciò domani sera rivedremo in campo Pellizzer e Rigoni, assenti con il Carpi, mentre sembra già definita anche la coppia d’attacco, formata da Stanco e Sgrigna, quest’ultimo altro ex della partita.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Quota 5.000 è sempre più vicina. Ieri sera si è oltrepassato il tetto dei 3.400 biglietti venduti per Cittadella-Vicenza, in cartellone domani sera, alle 20.30, al “Tombolato”. Numero a cui vanno aggiunti i 1.577 abbonati granata. Superare la cifra tonda è praticamente certo, per una sfida attesa per ragioni di classifica – gli uomini di Foscarini hanno assoluto bisogno di punti salvezza, quelli di Marino vogliono tener vivo il sogno della promozione diretta – e per la rivalità nel derby tra due città distanti solo pochi chilometri. Le scintille in campo, del resto, non sono mai mancate. La breve storia della sfida conta 13 precedenti in serie B, con un bilancio di 5 affermazioni granata, 4 pareggi e 4 vittorie biancorosse, ma anche di 3 espulsi e 8 ammoniti. Tutto parte nella stagione 2001/2002. Sulla panchina del Citta siede il “profeta” Ezio Glerean. Allo stadio “Menti”, di fronte a 10 mila persone, si impone la squadra di casa con la doppietta su rigore di Schwoch, gli ospiti accorciano grazie a Ghirardello. Il ritorno vede i biancorossi aprire e chiudere il referto con un’altra doppietta, questa volta di Margiotta, inframmezzata dal pareggio e temporaneo vantaggio del Citta con Turato e Sturba: 2-2 il risultato al 90’, in un campionato chiuso tristemente con la retrocessione. L’ultimo confronto è il Vicenza-Cittadella dello scorso 22 novembre: un 1-1 scandito dai gol di Minesso e Cocco, su rigore, ma più ancora caratterizzato dalle smanie di protagonismo dell’arbitro Pairetto, che condiziona pesantemente una gara che i padovani avrebbero meritato di incamerare. Vale la pena poi di soffermarsi sul nome di Sgrigna, ex della sfida con Minesso e Rigoni. Nel derby del 2008/2009, il primo dopo il ritorno in cadetteria dei granata, con Pierobon in porta, il Citta perde di misura l’andata (gol allo scadere di Botta) e pareggia al “Menti”, con il fantasista romano che risponde a Meggiorini. Ma è bene ripensare ai ricordi piacevoli: sono state due le stagioni chiuse con un doppio successo granata. Nell’annata 2009/2010, a Cittadella, Iunco e Ardemagni siglano il 2-1 finale, mentre il ritorno è deciso dai gol di Pesoli su rigore e ancora di Iunco. Due anni dopo, straripanti vittorie sia al “Tombolato” (4-2, segnano Schiavon, Maah, a doppietta, e Di Carmine), sia al “Menti”: finisce 4-1 (Di Nardo, doppio Di Carmine e Di Roberto). Bei tempi.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) «Non è il momento più difficile di questo campionato perché abbiamo chiuso il girone d’andata all’ultimo posto. Ma di sicuro si tratta di una fase delicatissima, che dobbiamo superare ad ogni costo». Sono circa le 19.30 quando Andrea Pierobon esce dalla doccia dopo l’allenamento svolto nel tardo pomeriggio al Tombolato. Al derby col Vicenza, crocevia fondamentale di questo finale di stagione, il Cittadella si presenta con l’acqua alla gola. E con la consapevolezza che, quando giochi bene e non raccogli punti, allora sì bisogna preoccuparsi: «In effetti non siamo tranquilli in questo senso — conferma l’eterno portiere granata, 46 primavere e nessuna voglia di smettere — nelle ultime tre partite avremmo meritato di fare un ampio bottino e invece abbiamo preso solo un punto. Troppo poco, visto che la classifica è cortissima. È anche vero che siamo tutti lì, basta una vittoria per tornare su e sono convinto che abbiamo ancora tante carte da giocarci sulla strada della salvezza. Siamo abituati a giocare con l’acqua alla gola, per questo non siamo particolarmente preoccupati». La quota sopravvivenza lo scorso anno è stata piuttosto bassa. Con i 47 punti conquistati il Cittadella ha staccato il pass per la salvezza senza i playout. Quest’anno è opinione comune che 50 punti potrebbero non bastare: «Quello che penso – sottolinea Pierobon – è che ogni anno si dice sempre la stessa cosa, ma alla fine le cose vanno diversamente. È vero però che 47 punti non basteranno. Con 50 io penso che ci si salverà, ma è anche vero che non possiamo fare troppi calcoli». Tradizione favorevole col Vicenza: conterà? «Spesso li abbiamo messi in difficoltà, è vero. Ma queste cose contano poco, alla fine sono situazioni e momenti diversi». Capitolo prevendita: 3500 i biglietti venduti, con gli abbonati si sfonda quota 4700 spettatori. Il settore ospiti è esaurito. Dal campo: Pellizzer e Paolucci sono regolarmente a disposizione.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Il “calvario” societario del San Paolo è a un passo dalla svolta. Dopo mesi di difficoltà e di promesse non mantenute (gruppo olandese), domani il club gialloblù avrà un nuovo organigramma. Nella sede di via Canestrini si terrà una conferenza stampa nella quale sarà spiegato il progetto che vede in prima linea una decina di genitori. Martedì sera nel vicino istituto Gramsci si è tenuta infatti una riunione alla quale hanno appunto partecipato papà e mamme che hanno i figli nel vivaio gialloblù ed è stato proposto, e accettato, il piano che darà un futuro alla società sia con riguardo alla valorizzazione del settore giovanile e sia alla prima squadra, a prescindere dalla categoria nella quale si ritroverà al termine della stagione (serie D o Eccellenza in caso di retrocessione). Top secret al momento i nomi dei genitori che formeranno il nuovo quadro dirigenziale e che dovrebbero aiutare economicamente la società insieme ad alcuni sponsor. Del gruppo non farà parte l’attuale presidente Giuseppe Tramonti, che dovrebbe però restare al fianco della nuova compagine come consulente. Quindi sarà nominato un nuovo presidente e lo stesso vale per le altre cariche, inclusa quella del direttore generale. Curiosità: la salvezza della prima squadra, oltre a mantenere la categoria, garantirebbe anche un premio di diecimila euro dalla Lega per l’utilizzo dei giovani nell’attuale campionato di serie D. In questa speciale classifica infatti il San Paolo è al terzo posto, alle spalle di Rimini (primo) e Abano (secondo). Premio che però sfumerebbe in caso di retrocessione.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Anderson Piva Milanez ha lasciato l’Este per tornare in Brasile. L’attaccante 21enne, originario di San Paolo, ieri pomeriggio si è imbarcato all’aeroporto “Valerio Catullo” di Verona concludendo così, con quattro giornate di anticipo (playoff esclusi), l’avventura in maglia giallorossa. Piva, arrivato in estate con gli altri due carioca Tulio Bagatini Marotti e Leonardo Albanesi, era fermo ai box da fine febbraio per un infortunio al ginocchio. Le poche speranze di tornare in campo entro maggio, e un filo di saudade, lo hanno spinto a salutare la squadra anzitempo per continuare le cure in Brasile. Lo scarso impiego (10 presenze e un gol) da parte di mister Gianluca Zattarin e le esigenze legate alla regola dei fuoriquota in vista della prossima stagione (i giocatori classe 1994 non figureranno più come under) fanno pensare che, quello di Piva, sia un viaggio di sola andata. Intanto si è conclusa con l’ultima giornata di campionato “Giovani D valore”, l’iniziativa del Dipartimento Interregionale che incentiva la valorizzazione dei giovani talenti provenienti dai vivai delle società di Serie D. Il turno ha delineato per ogni girone il podio della speciale classifica ottenuta in base all’utilizzo dei calciatori più giovani in campo. Nel girone C, primo il Mezzocorona, poi Montebelluna e Belluno; nel girone D, ha vinto il Rimini davanti alle padovane Abano e San Paolo.

Ore 12.10 – (L’Arena) Il Legnago di Di Loreto lo scorso campionato si salvò nell’ultima giornata, quest’anno la salvezza arriva a quattro giornate dal termine: allo stadio «Ballarin» di Chioggia, grazie al 2-0 firmato da bomber Daniele Fioretti (13 in tutto finora), i biancazzurri hanno allungato la serie positiva totalizzando 19 punti nelle ultime sette gare. E adesso gli elogi a mister Orecchia si sprecano. Il tecnico arrivò a Legnago il 9 dicembre dopo la sconfitta di Padova, con la squadra era caduta in zona play out. La partenza con il nuovo condottiero non fu facile: 3 pareggi consecutivi, il ko di Valdagno, altre due patte con Kras Repen e a Montebelluna. La prima vittoria solo l’8 febbraio dopo sette tentativi: 2-0 con l’Union Ripa. Quindi un altro pareggio a Tamai e il 22 febbraio il ko casalingo con l’Union Pro . Si temeva il peggio ma a Fontanafredda l’inizio della gran rimonta biancazzurra: in svantaggio di due gol il Legnago vince (3-2). Valente e compagni cambiano marcia con sei vittorie e un pareggio. Il Legnago sotto la cura del tandem Orecchia-Romanato è cresciuto atleticamente e la gran condizione fisica sopperisce a qualche carenza tecnica. Orecchia è riuscito anche ad impostare bene tatticamente la squadra, cambiando quasi sempre pedine in ogni gara. Lo stesso allenatore della Clodiense Andrea Pagan ha riconosciuto domenica scorsa i meriti del Legnago «bravo a costruirsi i due gol». E tra tre giorni al «Sandrini» arriva la capolista Padova – a due punti dall’obiettivo – che vuole festeggiare in riva al Bussè la promozione in Lega Pro, mentre il Legnago punta a celebrare con i suoi tifosi una salvezza diretta che appena un mese e mezzo fa sembrava chimerica. Nel ritorno i biancazzurri, in 13 gare, hanno conquistato 22 punti. Meglio hanno fatto solo la capolista Padova (34 ), Arzignano (26), Altovicentino (25) e Clodiense (23). Nella partita d’andata all’Euganeo il Padova vinse di misura (2-1) ma il Legnago tenne in apprensione i quattromila spettatori. Dal canto suo Orecchia – solo due sconfitte in 16 gare – si è fatto tagliare i capelli da Farinazzo e ora fa lo scaramantico: «Non siamo ancora salvi matematicamente, daremo il massimo per far bella figura con la capolista». Legnago e Padova si sono sfidati al «Sandrini» (allora Comunale) il 30 agosto 1972 per la Coppa Italia Semipro. Vinse il Legnago per 2-0 con i gol di Bonomi e Sbampato. Il Legnago schierava Giaretta, Burtini, Lucchini, Sbampato, Rossetti, Moro, Manservigi, Gonella, Tomiet, Baggio e Bonomi (allenatore Menti). Il Padova rispondeva con Galassi, Panisi, Marin, Colladini,Grava, Monari, Tombolato (21′ st Vecchi), Frisoni, Ciclitira, Gennari (20′ st Miozzo) e Bigon II (allenatore Perazzolo). L’arbitro era Testuzza di Genova, i marcatori furono Bonomi al 5′ del primo tempo e Sbampato al 43′.

Ore 12.00 – Arrivato già da circa mezz’ora presso le biglietterie dello stadio Euganeo il primo tifoso biancoscudato intenzionato ad accaparrarsi il prezioso tagliando per Legnago-Padova.

Ore 11.40 – (Gazzettino) BIGLIETTI. La prevendita va dalle 16 alle 19.30 alle biglietterie sud dell’Euganeo e c’è da aspettarsi che saranno prese d’assalto dai tifosi. In tutto sono 1.300 tagliandi: 750 per i distinti, 500 per la tribuna laterale nord e 50 per la tribuna centrale. Il prezzo è 10 euro per i primi due settori, mentre la tribuna centrale costa 15 euro. Ingresso gratuito per i giovani che sono nati dall’1 gennaio 2003 in avanti. È aperta anche la prevendita allo stadio di Legnago, ma è valida solo per i residenti a Verona. Intanto, l’Aicb organizza la trasferta in pullman: partenza alle 12.45 dal capolinea del tram alla Guizza e alle 13 dall’Euganeo. I club Camposampiero, Civico 26, Conselve, Cral Acap, Fossa dei leoni, In3pd, Luna biancoscudata, Maserà, Medoacus e Toni Gobbin raggiungeranno Legnago in auto. Per i tifosi che restano in città, il club Fossa dei leoni organizza un ritrovo alle 14.30 all’auditorium Ramin di Cadoneghe (via Rigotti) per seguire su maxi schermo la partita trasmessa in diretta da Telenuovo. LA PROBABILE FESTA. Naturalmente si sta pensando anche alla festa promozione con i tifosi quando la squadra domenica sera farà rientro a Padova. «Questa sera (ieri, ndr) ci riuniamo per capire come festeggiare – afferma l’amministratore delegato Roberto Bonetto – Di sicuro faremo qualcosa, dobbiamo coordinarci e individuare il luogo dove ci possono raggiungere anche i tifosi che non potranno venire a vedere la partita a Legnago».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Proprio alle parole rilasciate da Preto sul Gazzettino di martedì («Al mille per cento si gioca a Legnago, non vedo le condizioni per spostare una partita dei dilettanti»), hanno replicato gli ultras sulla loro pagina facebook: «Siccome con queste sue affermazioni si assume la responsabilità gestionale della partita, le auguriamo che tutto fili liscio e che i 1.500 padovani (forse più) che resteranno fuori dallo stadio si limitino a tirare fuori le sedie e tavolini per giocare a scopone nell’attesa magari di festeggiare la propria squadra in parcheggio. Invitiamo tutti i nostri ragazzi a essere presenti con o senza biglietto, male che vada andiamo a vederla in televisione a casa di questo signore». Questa la replica di Preto: «Non voglio fare polemica, ma l’ordine pubblico non compete a me e ognuno si assume la responsabilità delle proprie azioni».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Il conto alla rovescia per la trasferta con il Legnago, che può spalancare al Padova le porte della Lega Pro, è già iniziato. E oggi si preannuncia una giornata cruciale: a mezzogiorno in questura a Verona si terrà un tavolo tecnico, mentre nel pomeriggio scatterà la prevendita dei biglietti messi a disposizione dei tifosi biancoscudati. ORDINE PUBBLICO. La riunione prevista nel capoluogo scaligero servirà per coordinare tutti gli aspetti organizzativi del pre e post gara allo stadio Sandrini, nonchè per chiarire il numero delle forze dell’ordine che saranno impegnate. Per il Padova sarà presente il segretario Fabio Pagliani, per il Legnago ci sarà il direttore generale Mario Preto. Proprio quest’ultimo, nell’occasione, avanzerà la proposta di ampliare il settore ospiti distinti portando la disponibilità dei biglietti dagli attuali 750 a 1.200-1.300. «Avendo uno spazio più ampio di quello destinato – spiega Preto – ci possono stare più tifosi, anche perché è una partita che va vissuta con lo spirito della festa».

Ore 11.10 – (Gazzettino) «È stato un crescendo per tutta la stagione e sono davvero molto contento di fare parte di un gruppo così. Lo dico sempre anche ai compagni di squadra più giovani, non capita spesso di fare parte di un gruppo come il nostro. Dobbiamo godercelo e darci dentro al 110 per cento». A Legnago è annunciata un’invasione dei tifosi per stare al vostro fianco nel giorno che porterà al ritorno nel calcio che conta. «Di sicuro ci sarà una cornice molto bella, anche se per tutto l’anno sia in casa e sia in trasferta i tifosi ci hanno dato sempre un grandissimo appoggio. Domenica tutto sarà esaltato dal fatto che siamo vicini all’obiettivo». Anche se di partite importanti ne ha già giocate parecchie in carriera, che sensazioni proverà domenica qualche istante prima del fischio d’inizio? «È sempre un’emozione unica quando entri in campo e vedi la curva che canta il nostro inno. Poi però quando inizia la partita cerco di concentrarmi su quello che devo fare, tutto ciò che c’è attorno lo noti meno. Sarà così anche domenica».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Dall’alto della sua esperienza, come si prepara sul campo la settimana che porta a coronare un anno di lavoro? «Si cerca di viverla nella maniera più normale possibile, pur essendo consapevoli di tutto quello che ci gira attorno: mi riferisco al grande entusiasmo che si respira e alla voglia di fare l’ultimo passo decisivo. Lo vogliamo anche noi, ma dobbiamo cercare di fare una settimana uguale alle precedenti e arrivare alla gara di domenica con la fame e con l’entusiasmo giusto». A inizio stagione è tornato a vestire il biancoscudo a distanza di dieci anni dalla sua precedente esperienza. Si aspettava di vivere un’annata a questi livelli? «In estate è successo tutto in fretta e ho voluto fortemente il Padova, anche se neppure io sapevo cosa aspettarmi. Siamo partiti il 5 agosto e nei primi giorni c’erano molti punti interrogativi, ma già dopo la fine del ritiro si cominciava ad avere qualche certezza in più e a vedere che le cose andavano verso la strada giusta».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Siamo belli carichi e consapevoli dell’entusiasmo che si respira attorno a noi. Vogliamo arrivare all’obiettivo». Dan Thomassen è uno dei leader dei biancoscudati che stanno per tagliare il traguardo tanto atteso della Lega Pro e domenica (anche complice la squalifica di Niccolini) sarà tra i protagonisti della trasferta a Legnago che quasi certamente coronerà una cavalcata straordinaria. Un appuntamento che il difensore centrale danese non vuole assolutamente perdersi anche se la spalla è dolente, acciacco rimediato nella partita con la Sacilese tanto da avere giocato il secondo tempo con un’infiltrazione. «In uno scontro con Spagnoli sono caduto malissimo, e ancora adesso sento dolore. Farò in serata (ieri, ndr) una lastra di controllo per vedere che non ci sia qualcosa di strano, ma domenica sarò disponibile. Non voglio assolutamente mancare questa partita e se sarà necessario stringerò i denti. Si tratta soltanto di gestirmi un po’ in questi giorni durante gli allenamenti evitando i contrasti».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Dopo due giorni di riposo i biancoscudati hanno ripreso la preparazione al centro sportivo Geremia in vista della sfida con il Legnago. Doppia seduta con lavoro atletico e tecnico al mattino, ed esercizi per la forza esplosiva e ancora lavoro tecnico al pomeriggio. I giocatori sono apparsi molto motivati in entrambe le sessioni, e non sono mancati i sorrisi. Parlato ha anche tenuto un discorso prima dell’allenamento: «Ho detto ai ragazzi che non abbiamo fatto ancora nulla. Siamo tutti contenti per gli undici punti di vantaggio, ma domenica ci aspetta una tappa fondamentale e dobbiamo prepararci con la massima attenzione e determinazione». Al termine dell’allenamento pomeridiano, prima di andare sotto la doccia i biancoscudati hanno fatto merenda con pizza e qualche bibita. Assente Petrilli che ha avuto un permesso dalla società per motivi familiari, è rimasto ai box Mattin. Sulle sue condizioni ha fatto il punto il massaggiatore Wais Baron: «Ha una piccola ciste vicino all’osso sacro e abbiamo preferito tenerlo a riposo. Potrebbe essere operato? Dobbiamo valutare la situazione, per il momento aspettiamo». Come previsto, è poi arrivata la squalifica di una giornata per Amirante. Quanto al programma del lavoro settimanale, la squadra tornerà in campo oggi e domani pomeriggio, mentre sabato mattina è fissata la rifinitura. Dalla prossima settimana, si spera con la Lega Pro già in tasca, i biancoscudati torneranno a girare la provincia per le amichevoli del giovedì: primo avversario la Plateolese.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Una serata per cominciare a entrare nel clima di domenica e per assaporare quanto succederà nel momento in cui la promozione in Lega Pro del Padova diventerà una piacevole realtà. Per Savio Amirante e Matteo Dionisi, ospiti del club Intrepidi che ha festeggiato il suo terzo compleanno alla Prosciutteria di Campagnola di Brugine, è stato un autentico bagno di entusiasmo, con cori, autografi, fotografie e complimenti di grandi e piccini a caratterizzare l’evento. Un piacevole appuntamento che ha visto presenti numerosi rappresentanti della tifoseria organizzata e con il presidente del sodalizio Nicola Varotto a fare gli onori di casa insieme all’addetto stampa Federico Chinello che così ha introdotto l’evento: «Il Padova non è mai morto come qualcuno voleva farci credere. Possono cambiare partita iva o matricola figc, ma non il senso di appartenenza e la passione, nostra e di persone come Bergamin e Bonetto, padovani come noi, che sono riusciti a trasformare il bruco in farfalla. L’anno prossimo andremo a Cremona, a Mantova e Venezia, noi ci saremo sempre e il nostro obiettivo sarà la serie B». Non è mancato nel corso della serata un affettuoso ricordo di Luca Sartori, il giovane calciatore del Due Stelle e delle giovanili biancoscudate, recentemente mancato a seguito di un incidente stradale.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) A proposito, la prevendita per i sostenitori di casa è già partita nel tardo pomeriggio di ieri e andrà avanti fino a domani. Per dare un diritto di prelazione ai sostenitori del Legnago la società permetterà l’acquisto dei tagliandi soltanto ai residenti nella provincia di Verona. Qualora non fossero venduti tutti i 750 biglietti per i tifosi locali, i restanti saranno messi a disposizione di quelli biancoscudati. Ieri i carabinieri di Legnago hanno dato disposizioni sulla viabilità, concedendo ai tifosi ospiti di parcheggiare lungo la strada che circonda lo stadio nel tratto che passa dietro il Settore Ospiti e la sede del Legnago Salus. LA CAROVANA E I MAXISCHERMI. L’unico pullman di tifosi dovrebbe essere quello allestito dall’Aicb, che partirà alle 12.45 dal capolinea del tram alla Guizza e passerà alle 13 dallo stadio. Il pullman sarà seguito da una lunga carovana d’auto composta dai tifosi dei club Camposampiero, Intrepidi, Conselve, Medoacus, Civico 26, Fossa dei Leoni, Luna Biancoscudata, Maserà, Cral Acap e Toni Gobbin. Sempre il club Fossa dei Leoni ha allestito un maxischermo per guardare la partita in diretta tv all’auditorium Ramin di Cadoneghe.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Parte oggi, ed è destinata a concludersi nel giro di un mezzo pomeriggio, la caccia al biglietto per la decisiva sfida del Padova a Legnago. Archiviate le polemiche sullo stadio, l’attesa per accaparrasi il tagliando per una partita destinata ad entrare a suo modo nella storia del calcio cittadino si fa sempre più febbrile. E mentre i tifosi organizzano pullman, carovane e maxischermi, la società prova a non scontentare nessuno e sta già organizzando l’eventuale festa promozione. LA PREVENDITA. La vendita dei biglietti a Padova si terrà solo ai botteghini dello stadio Euganeo. Oggi le biglietterie apriranno dalle 16 alle 19.30 ed è molto probabile che la coda inizierà a formarsi già dalle prime ore del pomeriggio. Tre i settori riservati ai tifosi del Padova: a dieci euro c’è il settore ospiti distinti, che è l’unico scoperto, ha una capienza di 750 spettatori e accoglierà la parte più calda del tifo biancoscudato. Dalla parte opposta la tribuna è divisa in tre settori. I biglietti per la parte Laterale Nord coperta, a 10 euro, sono 500 e saranno tutti messi a disposizione del Padova. A 15 euro, invece, sono disponibili anche 50 biglietti per la Tribuna Centrale coperta, che accoglierà anche i tifosi del Legnago.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Perché ogni volta che il Padova festeggiava una vittoria, il rientro in spogliatoio dopo la festa sotto i tifosi e il venire a sapere che anche l’Altovicentino aveva strappato i tre punti facevano piombare nello sconforto: «C’è stato un periodo», racconta, «nel quale le nostre vittorie venivano messe in disparte per questo motivo. È capitato praticamente dall’inizio della stagione, ma si è accentuato nell’ultimo periodo nel quale noi abbiamo infilato tante vittorie e la squadra di Zanin non ha mollato: ad un certo punto mi sono fatto sentire con i giocatori, perché dare poca importanza ai nostri meriti, o peggio, pensare che sia più soddisfacente una vittoria se accompagnata da una sconfitta degli avversari, vuol dire non aver capito niente di questo sport». Ed allora eccolo, l’allenatore, alla vigilia del match più importante della stagione, toccare i tasti giusti sulla sua squadra: «Sono stato sincero con loro, e non mi vergogno a dirlo: chi non vedrò in questi giorni con la testa giusta, domenica non giocherà. In spogliatoio ci sono belle sensazioni, ma questa gara dobbiamo prepararla bene. Il più ormai è fatto, ma ci vuole l’ultimo sforzo: domenica andrà in campo il miglior Padova, e se in settimana mi accorgerò che qualche ragazzo sta accusando un’eccessiva euforia, farò scelte diverse».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La prova più dura, paradossalmente, arriva proprio sulla linea del traguardo. Da una parte una squadra, il Padova, che con tre punti può festeggiare la promozione con tre giornate di anticipo; dall’altra il Legnago, che in classifica può dormire già sonni relativamente tranquilli perché la salvezza l’ha ormai quasi matematicamente acquisita: Carmine Parlato, per una settimana, sveste i panni del “mister”. Già ieri, ala ripresa degli allenamenti, è cominciato il lavoro psicologico del “dottor” Parlato: con l’obiettivo ormai quasi raggiunto, tenere alta la guardia e la concentrazione può diventare ancora più difficile. «Non è una settimana come le altre», ammette il tecnico biancoscudato, «La testa dovrebbe essere orientata principalmente al lavoro, ma ci sono bei pensieri che ci rendono euforici ed entusiasti. Non dobbiamo fare l’errore di pensare che sia tutto già fatto: già da stamattina ho detto alla squadra che tutto ciò che è stato fatto finora lo portino in campo domenica, e che solo così sarà più facile che alla fine arrivi la gioia finale». E non è la prima volta che Parlato, quest’anno, è stato costretto a reinventarsi psicologo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È cominciata ieri la settimana di allenamenti della prima squadra biancoscudata. Dopo i due giorni di riposo, Parlato ha fatto svolgere ai suoi giocatori una doppia seduta: al mattino Cunico e compagni si sono dedicati a semplici esercitazioni con il pallone incentrate sul possesso, mentre al pomeriggio hanno svolto un’attività tattica per cominciare ad intavolare la possibile formazione che scenderà in campo domenica a Legnago. Non si è allenato Nicola Petrilli, in permesso per un lutto famigliare e che comunque tornerà oggi alla Guizza, come pure il giovane Mattin, costretto a riposo da una fastidiosa cisti nella zona sacrale. Oggi e domani il Padova tornerà ad allenarsi alla Guizza alle 15, mentre sabato effettuerà l’ultima rifinitura in mattinata. Dalla prossima settimana, invece, dovrebbero riprendere anche le amichevoli del giovedì contro squadre della provincia padovana.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Si può dire almeno se state preparando una festa promozione? «Non ne so nulla, bisognerà che chieda…». Sincero: sperava si giocasse a Rovigo? «No, alla fine è giusto che si giochi a Legnago, ci hanno messo a disposizione un buon numero di biglietti. Se qualcuno sarà costretto a rimanere a casa si rifarà quando festeggeremo tutti assieme». Il prossimo anno che fa? Resta, vero? «Non ne abbiamo ancora parlato con la società. C’è una sorta di patto d’onore, nel senso che è giusto mettersi a discutere quando le cose sono definite. Non prima». Poter programmare con anticipo è un vantaggio… «Da un certo punto di vista lo è. Ma il calcio è cambiato, si va all’ultimo giorno perché i prezzi arrivano persino a dimezzarsi. E poi vengono immessi sul mercato tanti giovani che lentamente devono abbassare le pretese e riversarsi in categorie più basse». Cosa aspettarsi dalla partita di domenica? «I ragazzi devono rimanere concentrati fino alla fine e lo sanno bene, tutto il resto verrà di conseguenza. Siamo padroni del nostro destino, ci siamo quasi: ci manca soltanto l’ultimo piccolo passettino. Ma bisogna farlo».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non conferma una trattativa nemmeno sotto tortura, smentisce un affare fatto anche quando ha la penna in mano. Logico che Fabrizio De Poli, il direttore sportivo che riporterà il Padova fra i professionisti, non si sbilanci nemmeno adesso che solo la matematica divide i biancoscudati dal ritorno in Lega Pro. Una promozione sudata, fortemente voluta e in qualche modo «inventata», considerato che l’estate scorsa si è partiti da zero con un lavoro per certi versi impossibile anche da raccontare. De Poli, ripensando all’estate scorsa cosa le viene in mente? «Che dormivo tre ore per notte, che mi svegliavo alle quattro del mattino, che alle 4.30 ero in doccia e che prima delle cinque iniziavo a rispondere ai messaggi che mi arrivavano. Fra chiamate e sms non avevo tregua… Un “incubo” per certi versi che ho affrontato volentieri, visto il grande amore che mi lega a questa piazza e a questa maglia» La sua maglia numero 7 l’ha mostrata all’inaugurazione del club Civico26 ma non si è sbilanciato sulla promozione: ora lo può fare? «Se mi conoscete, sapete che risponderò di no. Sono abituato a tirare una riga sopra a una cosa quando c’è la certezza di averla chiusa. Possono succedere tante cose…».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentunesima giornata, domenica 19 aprile ore 15.00): AltoVicentino-ArziChiampo, Dro-Clodiense, Kras Repen-Belluno, Legnago-Padova, Montebelluna-Fontanafredda, Sacilese-Giorgione, Tamai-Triestina, Union Pro-Mori S. Stefano, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 75, AltoVicentino 64, Sacilese 53, ArziChiampo e Belluno 51, Clodiense 49, Montebelluna e Union Pro 44, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 38, Fontanafredda e Tamai 35, Giorgione 31, Dro 30, Kras Repen 29, Triestina 27, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentesima giornata: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 2-1, Belluno-AltoVicentino 3-0, Clodiense-Legnago 0-2, Fontanafredda-Union Pro 0-1, Giorgione-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Montebelluna 0-5, Mori S. Stefano-Tamai 1-1, Padova-Sacilese 1-0, Triestina-Dro 0-0

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 aprile: doppio allenamento per i Biancoscudati, assenti Petrilli e Mattin.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com