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Ore 22.10 – (Il Piccolo) «Accontentiamoci del pareggio che ha evitato al Giorgione di non distanziarci». Goran Kocman, alla fine, è contento. Il suo Kras Repen non ha brillato a Castelfranco Veneto, ma allo stesso tempo non ha neanche demeritato. «E’ stata una partita equilibrata nella quale noi sicuramente non abbiamo sfruttato al meglio le ripartenze», analizza il presidente, presente, come sempre, sugli spalti ad osservare i suoi ragazzi. Sotto la lente d’ingrandimento, ancora una volta, la difficoltà a finalizzare l’azione. «Spesso eravamo troppo frettolosi, e anche poco concentrati. Ci è mancata lucidità nel passaggio finale. Peccato davvero, anche perché poi abbiamo seriamente rischiato di perdere», aggiunge Kocman. Una nota di merito del presidente va al giovane portiere triestino Luca D’Agnolo: «Sono contento che abbia fatto una bella prestazione. Luca ha fatto una parata formidabile grazie alla quale non abbiamo incassato il secondo gol che probabilmente avrebbe chiuso il risultato. Bene così». Sulle condizioni di Misha Babichev, uscito per un problema alla caviglia, il presidente pare sereno: «Ora vedremo, ma credo si tratti solamente di una brutta contusione, niente di più». Le altre note negative arrivano dagli squalificati. In seguito alle ammonizioni ricevute da Knezevic e Fross, i due giocatori non scenderanno in campo contro il Belluno. «Sono due assenze importanti, ma sono sicuro che li sostituirà farà bene», replica Kocman. A conti fatti, se il campionato fosse terminato ora, il Kras Repen dovrebbe giocare lo spareggio per rimanere in serie D contro il Dro. In trasferta. «Ecco, questo è un punto chiave – spiega il presidente biancorosso -. Il nostro compito nellle prossime quattro partite e raggiungere il maggior numero di punti per cercare di arrivare a giocare la partita del play-out in casa». A tale proposito pare sempre più evidente che lo scontro decisivo si disputerà tra tre domeniche quanto a Repen arriverà proprio il Dro. «Quella sarà una partita molto importante, ma in realtà anche gli altri tre scontri avranno un grande valore: non sarà facile ma dovremo raccogliere punti contro Belluno, Biancoscudati Padova e Clodiense”, conclude il presidente biancorosso.
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il pareggio interno contro il Kras Repen ha lasciato l’amaro in bocca a un Giorgione che ora davvero vede allontanarsi le speranze di salvarsi evitando i playout. Matteo Bevilacqua è il portiere del rossostellato che domenica è stato praticamente inoperoso per 90’ e che non è riuscito a compiere il miracolo di parare il rigore concesso al Kras. «Purtroppo è andata così – commenta Bevilacqua – abbiamo gettato una grande occasione per risalire in classifica. Contro il Kras abbiamo gestito il gioco per quasi tutta la gara ma nel finale è arrivato questo rigore un po’ dubbio. Pur essendoci il tocco di mano poteva anche non essere fischiato, vista la distanza ravvicinata tra i due giocatori». La prova del Giorgione come deve essere valutata? «Rispetto alle precedenti partite la squadra ha giocato meglio. Ha dominato. Loro hanno avuto solo l’occasione del rigore ma purtroppo non siamo riusciti a concretizzare le nostre occasioni. L’aver giocato meglio rispetto alla precedente partita, tenendo conto che ci mancavano anche alcuni uomini importanti, comunque dà fiducia alla squadra in vista delle prossime partite». Ora si fa dura: i playout sono sempre più vicini. «Non molleremo sino alla fine. Vogliamo raggiungere la salvezza evitandoli e se non sarà possibile cercheremo di vincere anche lo scontro dei playout. Le possibilità ancora ci sono, la Triestina è sotto di 4 punti, Tamai e Fontanafredda ci precedono di 5 punti. Ora ci attendono 4 partite contro squadre che pur essendoci davanti potrebbero essere anche appagate come Sacilese, Altovicentino, Montebelluna e Union Ripa. L’Altovicentino e la Sacilese hanno già raggiunto i playoff, l’Union Ripa ha la salvezza in tasca, così come il Montebelluna, ma visto che è un derby non ci regaleranno nulla. Non sarà facile, lo sappiamo, ma daremo il tutto in campo per cercare di raggiungere l’obiettivo».
Ore 21.30 – (Tribuna di Treviso) Un precipizio lungo 7 giornate da cui prova faticosamente a riemergere. Un digiuno di vittorie che dura dal 22 febbraio e difficilmente nel prossimo turno con la Sacilese troverà fine. A 4 partite dal termine della stagione regolare, il Giorgione sembra destinato ai playout. Il Tamai attualmente salvo è a 5 lunghezze, ma il tecnico Antonio Paganin studia il calendario e ritiene di poter guardare al futuro con fiducia. La squadra appare in condizione e c’è pure la possibilità che lo spareggio salti: la terzultima – oggi la claudicante Triestina, staccata di 4 incollature – dovrebbe accumulare un ritardo superiore ai 7 punti. Il pareggio nell’ultima uscita con il Kras Repen assomiglia a un’occasione persa. Paganin, ottimista per il prosieguo del torneo? «Se avessimo vinto con il Kras, nessuno si sarebbe scandalizzato. Sono fiducioso, perché creiamo tanto, anche se poi concretizziamo poco. Siamo la squadra che si è procurata più rigori di tutti: 12. Non succede per caso, significa che nelle aree avversarie ci siamo. Sul piano del gioco, non ci hanno mai messi sotto. E domenica avevamo pure una Juniores camuffata in difesa, ma non abbiamo concesso nulla». Cosa manca al suo gruppo? «Siamo molto giovani e non abbiamo uno “storico” in termini di cinismo e malizia. Ci sono ragazzi usciti dai campionati giovanili, che non avevano la dimensione “D”». Pensa di scongiurare i playout? «Sì. Al 50%, se non al 60%, credo di poterli evitare. O raggiungendo chi è sopra di noi, o magari lasciando la Triestina a più di 7 punti. Ed è un obiettivo che ritengo possibile anche alla luce dell’andamento del campionato e del calendario. Un torneo in cui si procede molto piano e le compagini impegnate nei playoff lasciano poche briciole. Dovremo vedercela con Sacilese, Altovicentino, Montebelluna e Ripa: nessuno regala nulla, ma per noi è più semplice con avversarie che tendono a giocare e non fanno barricate, affrontando le partite tranquille e aperte. Con le grandi, per di più, abbiamo fatto sempre meno fatica. Pensate al successo all’andata con l’Alto. Non ci poniamo limiti, siamo capaci di vincerle tutte e quattro». Nel ritorno avete esultato solo 3 volte e l’ultima 2 mesi fa: quando si è incarognito un campionato più che onesto in relazione all’organico? «Ci mancano il punticino con il Legnago e la vittoria con il Kras. Saremmo a 34 punti e con le più immediate rivali a tiro. A pesare come un macigno è stata la partita con i veronesi, che si è rivelata uno spartiacque. Al di là della sconfitta, Maran si è infortunato gravemente e Vio ha rimediato 5 turni di squalifica. Vigo l’abbiamo recuperato invece solo per il Repen. Poi a Dro ci siamo trovati senza 6 elementi, pagando dazio sul piano fisico».
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Si chiude con un’altra vittoria la «campagna» trentina del Montebelluna. Dopo i tre punti conquistati a Mori nel recupero infrasettimanale, i biancocelesti hanno fatto bottino pieno anche in casa del Mezzocorona, seppellito per 5 a 0 dalle reti di Sadio (2), Garbuio, Nicoletti e Giglio. Con la vittoria ottenuta contro la cenerentola del girone la squadra di Daniele Pasa sale a 44 punti in classifica. «Adesso che la salvezza è stata raggiunta siamo più tranquilli e possiamo divertirci senza l’assillo di fare punti a tutti i costi – osserva il capitano Manuel Perosin – rispetto alla gara con il Mori siamo partiti subito forte e, dopo aver sbloccato il risultato con Sadio, tutto è stato facile». Ci avete preso gusto. Dove volete arrivare? «Ci sono ancora dodici punti in palio, noi vogliamo provare a fare meglio dell’anno scorso, quando chiudemmo a quota 48. È un obiettivo che ci siamo posti, d’accordo con Pasa e tutti gli altri. Non saranno di sicuro partite facili, troveremo avversari che sono ancora a caccia di punti per salvarsi come il Fontanafredda oppure il Giorgione, però il traguardo non è troppo distante e ci impegneremo per raggiungerlo». L’obiettivo del capitano da qui alla fine invece qual è? «In tanti mi chiedono di fare un gol, ma personalmente non ci tengo molto. Per me l’importante è che la squadra continui il suo percorso di crescita».
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro vincendo a Fontanafredda ha tenuto vive le speranze di playoff quando mancano 4 giornate alla fine del campionato. Mister Feltrin ha così potuto festeggiare nel migliore dei modi la centesima panchina dell’Union. La sua permanenza anche per la prossima stagione è al momento poco probabile ma non sono esclusi ripensamenti. Nel frattempo il ds De Pieri si gode il momento positivo dei biancoblù: «La vittoria di domenica poteva essere anche più nitida. Nel finale abbiamo sbagliato più volte il raddoppio per un po’ di egoismo. Dopo il vantaggio abbiamo gestito bene la partita, bravissimi i difensori e con Serena come sempre gigante in mezzo al campo». Vista l’ottima stagione proprio di Serena (il cartellino è del FavaroMarcon) sarà difficile vederlo ancora a Mogliano il prossimo campionato? «So che Riccardo è seguito da diverse squadre di LegaPro che ogni domenica mandano un loro osservatore a vederlo, stiamo a vedere cosa succede». Con 5 punti da recuperare, quante possibilità dà alla sua squadra di arrivare quinta? «Tutto l’ambiente adesso è euforico e quindi proviamo a sfruttare il momento positivo fino alla fine. Ora incontriamo le ultime due Mori e Mezzocorona sperando di fare 6 punti a poi avremo i due scontri diretti contro Belluno e Arzignano. C’è quasi tutta la rosa a disposizione e questo alla fine potrebbe fare la differenza».
Ore 20.20 – (Corriere delle Alpi) «Domenica è vietato sbagliare». Ilir Frangu dà la scossa in questa settimana decisiva in casa neroverde. L’Union ha l’opportunità di chiudere il discorso salvezza in casa contro il Mezzocorona, ultimo in classifica e ormai allo sbando, e non può sprecare l’occasione a quattro giornate della fine. È anche l’ultima partita della stagione al Boscherai per il Ripa Fenadora, visto che poi mancheranno solo altre tre partite, di cui due trasferte e la sfida col Padova del 3 maggio che si disputerà a Feltre allo stadio Zugni Tauro per motivi di ordine e sicurezza pubblica. VERSO IL MEZZOCORONA. «E’ una settimana un po’ difficile dopo la sconfitta con l’Arzignano, però ci stiamo allenando bene, preparandoci al meglio con l’obiettivo di vincere col Mezzocorona e chiudere una volta per tutte la questione salvezza per poi starcene più sereni», dice Frangu, «domenica scorsa eravamo a un passo, poi ci siamo giocati la vittoria per colpa di qualche errore e speriamo di non combinare la frittata anche domenica». SETTIMANA DECISIVA. «C’è da lavorare bene, soprattutto sull’attenzione, che è quella che ci è mancata domenica. Dobbiamo restare sereni», sottolinea Ilir Frangu, «siamo avvantaggiati rispetto al Mezzocorona che ha molti problemi. A noi basta fare la nostra partita, dando il massimo e cercando di limitare gli errori. Facendo così, il campo ci darà ragione. Sono tre punti fondamentali per poi affrontare le ultime tre gare con tranquillità». VOGLIA DI TORNARE A VINCERE IN CASA. La gioia in casa manca ormai da quattro mesi e mezzo (l’ultimo successo sul campo amico è il 3-0 contro il Giorgione del 4 gennaio) e il Ripa Fenadora vuole tornare ad assaporarla, per festeggiare davanti ai propri tifosi la salvezza nell’ultima partita a Pedavena del campionato. «E’ da troppo che manca la vittoria in casa e sarebbe l’ora di centrarla», aggiunge Ilir Frangu, «questa è una grandissima occasione e vediamo di fare bene per festeggiare con i nostri tifosi». ORA L’ATTACCO. Condizionata anche da infortuni e assenze, la squadra ultimamente ha faticato in fase realizzativa: sette reti nelle ultime dieci gare e più di un gol nella stessa partita solo una volta nel 2-2 contro l’Union pro. Serve concretizzare un po’ di più. INFERMERIA. Sulla via del recupero ci sono il jolly offensivo Matteo Mastellotto e il centrocampista fuori quota Marco Dassiè, che domenica scorsa erano indisponibili. Hanno più di qualche possibilità di farcela per la sfida col Mezzocorona, mentre pare più difficile il rientro di Gianmarco Brotto, che comunque ci proverà. Torna dalla squalifica Alberto De March in mezzo alla difesa.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Felice e equilibrato. Il Belluno, smaltita la sbornia Altovicentino, è tornato al lavoro con la testa sul Kras Repen, prossimo avversario nella prima delle ultime quattro giornate di campionato che mettono in palio i palyoff. E le notizie dalla prima seduta di allenamento sono buone. «Pellicanò ha lavorato con il gruppo – assicura Roberto Vecchiato – e se nei prossimi giorni dimostrerà di poter correre senza avere male, tornerà disponibile. Al ritrovo di oggi (ieri,ndr) abbiamo registrato qualche problemino per Mosca e Paganin, ma nulla di grave». «Il gruppo è concentrato – continua Vecchiato – una vittoria così fa bene al morale, ma sappiamo che ci vuole equilibrio: non ci si deprime prima, non si impazzisce di gioia poi. Detto questo sicuramente, dopo settimane non facili e non belle, abbiamo costruito e vissuto la vittoria più bella». Domenica però, questo è il succo, piedi per terra. Che la “non regola” del calcio vale anche al contrario: se si può vincere con la seconda si può pure perdere con la quart’ultima.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Buone notizie per Roberto Vecchiato. Pellicanò oggi pomeriggio ricomincia a correre e Masoch sta migliorando ulteriormente: per il finale di stagione l’allenatore del Belluno potrebbe avere una panchina quasi quasi… affollata. «Iniziamo persino a essere troppi», sorride Vecchiato, «ma siamo contenti perché la rosa adesso è di venti ragazzi, con due 1998; e così va bene. Pellicanò ha fatto una terapia particolare e ricomincerà a correre, domenica potrei portarlo in panchina a far numero e spero di averlo a disposizione per il derby. Masoch mi ha detto che si sente meglio, e queste sono buone notizie». Contro l’Altovicentino la squadra gialloblù ha giocato una partita quasi perfetta annichilendo gli avversari con un grande spirito e mettendo in campo tanta attenzione, quella mancata recentemente. «L’attenzione non è stata solo dei difensori ma di tutta la squadra», continua Vecchiato, «la cosa fondamentale sarà mantenerla anche nelle prossime partite. Stiamo lavorando per cercare di non perdere questo carattere. Il destino del Belluno? E’ in mano nostra, i playoff ora dipendono solo da noi. Domenica ci aspetta una partita durissima contro il Kras Repen che ha bisogno di punti per salvarsi. In casa sono riusciti a battere squadre come Sacilese e Ripa Fenadora. Per quanto riguarda il derby ancora non ci penso». Giovani D valore. Ieri pomeriggio la federazione ha comunicato la classifica finale dei “giovani D valore” e, come già calcolato nelle scorse settimane, il Belluno si è confermato in terza posizione alle spalle di Mezzocorona e Montebelluna. A questa classifica andranno aggiunti ad ogni squadra il 10% dei punti in più nel caso le società svolgano l’intera attività del settore giovanile (allievi, giovanissimi, esordienti e pulcini); ma questa minima percentuale non cambierà la classifica delle prime posizioni. La ormai certa retrocessione del Mezzocorona farà salire in prima posizione il Montebelluna e in seconda il Belluno che si aggiudicherà 15000 euro. «L’anno scorso siamo arrivati quarti in questa classifica», conclude Vecchiato, «e in questa non era sicuramente l’obiettivo primario; ma verso Natale ci siamo resi conto che potevamo fare bene e alcune scelte sono state prese in quest’ottica. Siamo molto soddisfatti di questo risultato». Classifica finale: Mezzocorona 2772, Montebelluna 1630, Belluno 1584, Legnago 1343, Mori S. Stefano 1118, Fontanafredda 1051, Triestina 1006, Union Pro 999, Giorgione 944, Sacilese 939, Arzignanochiampo 918, Kras Repen 801. Clodiense 746, Ripa Fenadora 634, Altovicentino 619, Padova 532, Tamai 510, Dro 317.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Figc stanga il Monza e serve al Venezia, sabato al Penzo col Pavia (ore 15), il primo match point per la matematica salvezza. La permanenza in Lega Pro sarà matematica, in caso di successo sui lombardi, dopo che ieri il Tribunale Nazionale della Federcalcio ha inflitto 4 punti di penalizzazione al Monza: i brianzoli, che già scontavano un -2, sono sempre in 16. posizione (l’ultima che disputerà i playout) ma con 35 anziché 39 punti. Evidente dunque come il Venezia possa sorridere dall’alto del suo 8. posto a quota 46, forte di un rasserenante +11 che pur non tiene conto del secondo e ultimo -1 in arrivo nei prossimi giorni. Oggi il legale rappresentante della società, l’avvocato Gianmaria Daminato, sarà spettatore interessato a Roma davanti al Collegio di Garanzia del Coni che discuterà la richiesta avanzata dal presidente della Lega Pro, Mario Macalli, di veder annullata la delibera del 15 dicembre scorso con cui l’assemblea delle società (Venezia compreso) aveva bocciato il bilancio di esercizio al 30 giugno 2014. Domani, invece, Daminato sarà ascoltato in vista della già citata seconda penalizzazione, delicata a questo punto non tanto per il punto che sarà tolto in classifica quanto per la durata della squalifica aggiuntiva che subirà il presidente Yury Korablin (già inibito per 40 giorni dopo il primo procedimento). Al Taliercio la squadra, dopo lo splendido e fondamentale successo di Bassano, prepara i 90′ di sabato contro il Pavia (terzo in graduatoria) degli ex Marino e Pederzoli. Ieri come previsto il Giudice Sportivo ha fermato per un turno Federico Varano, uno dei più positivi nell’impresa dello stadio Mercante. «Nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria del Venezia e, ovviamente, siamo felicissimi di aver stupito tutti – afferma il jolly offensivo classe ’95 -. Secondo me la gara di Bassano l’abbiamo vinta in primis sul piano emotivo. Ora è quasi fatta e col Pavia sono sicuro che i miei compagni piazzeranno subito il bis».
Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Dopo il successo sul Bassano, il Venezia prepara il secondo big match di questo finale di stagione. Sabato al Penzo arriva il Pavia, terzo in classifica con 63 punti. Michele Serena dovrà fare i conti l’assenza di Varano per squalifica, essendo arrivato domenica all’ottava ammonizione. E c’è qualche acciacco da tenere sotto controllo, in particolare per Dell’Andrea, uscito dolorante dal match a causa di una vecchia lesione al retto femorale. Gli accertamenti hanno escluso problemi più gravi, ma la sua situazione verrà valutata giorno per giorno. Intanto Raimondi è rientrato in gruppo dopo lo stop dovuto alla lesione all’adduttore rimediata nella partita contro la Giana Erminio. Un rientro anticipato di circa una settimana, che fa ben sperare in vista di un suo possibile utilizzo sabato. Domani intanto è in calendario l’ultima puntata relativa alle penalizzazioni: il Tribunale nazionale dovrebbe comminare un punto di penalità per i mancati versamenti dei contributi di novembre dicembre.
Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) Venerdì sera il Venezia potrebbe essere già salvo, anche se solo la matematica non fa tirare il meritato sospiro di sollievo, senza dover aspettare il match del giorno successivo contro il Pavia. Il motivo? La penalizzazione inflitta ieri al Monza dal Tribunale nazionale federale-sezione Disciplinare, presieduto dall’avvocato Salvatore Lo Giudice. La “mazzata” per il club brianzolo è di quelle che lasciano il segno: 4 punti in meno in classifica. Tanto da scendere da 39 a 35 punti, ovvero a 11 lunghezze dal Venezia, margine che domani si assottiglierà di un punto in quanto anche il club arancioneroverde passerà per la seconda volta davanti al Tribunale Nazionale Federale-Sezione Disciplinare. Resteranno, comunque, dieci punti di margine: se venerdì sera il Monza perdesse in casa nel’anticipo contro il Pordenone anche la matematica stabilirebbe la permanenza ufficiale del Venezia in Lega Pro. Se il Monza dovesse pareggiare o vincere, il Venezia dovrebbe quanto meno fare lo stesso risultato dei brianzoli sabato pomeriggio contro il Pavia al Penzo. Il Tribunale Federale Nazionale ieri ha inflitto anche due punti di penalizzazione al Savona (girone B) e uno all’Aversa Normanna (girone C), non si è invece ancora espresso sulla penalizzazione da infliggere al Novara, una decisione che finirà per incidere in maniera determinante, in un senso o in un altro, nella corsa per la promozione diretta in serie B. Saldo. Il presidente Korablin ha intanto provveduto al pagamento del “sospeso” relativo al bimestre gennaio-febbraio 2015. Dopo aver saldato gli stipendi dei due mesi ai tesserati ei contributi del mese di gennaio, sono stati eseguiti anche i versamenti per le ritenute Irpef e i contributi Inps del mese di febbraio. Pagamento che ha evitato al Venezia il terzo deferimento della stagione, adesso il prossimo step sarà il 16 giugno, data entro la quale dovranno essere effettuati i pagamenti relativi al bimestre marzo-aprile, poi si arriverà alle scadenze annuali per poter iscriversi al prossimo campionato di Lega Pro, quando il Venezia dovrà dimostrare di aver saldato anche le pendenze pregresse, ovvero quelle che hanno portato alla penalizzazione. News dal campo.. Sales, Giorico e Raimondi in più per Michele Serena rispetto all’ultima trasferta a Bassano, Varano in meno, puntualmente squalificato ieri pomeriggio dal giudice sportivo per un turno. Cresce di condizione anche Hottor, ma il centrocampista del settore giovanile del Milan non gioca praticamente da oltre anno e potrebbe tornare a disposizione per le ultime due gare. Dell’Andrea accusa un fastidio al retto femorale, residuo di un vecchio infortunio, le sue condizioni sono monitorate quotidianamente dallo staff medico arancioneroverde. L’arbitro della partita con il Pavia sarà Livio Marinelli di Tivoli.
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È nata la Vi.Fin. spa — la società di imprenditori vicentini nata per aiutare il Vicenza calcio a chiudere la stagione in corso al meglio — e alla sua costituzione presenta alcune variazioni rispetto alle previsioni. Non fanno parte della società Stelvio Dalla Vecchia (Utensilnord Srl) e Lino Chilese (Came Srl e presidente dell’ArziChiampo) che proprio all’ultimo hanno deciso di non aderire. Entrano l’attuale ad del Vicenza Dario Cassingena che, con Leonardo Adamo, sarà amministratore e Gian Luigi Polato che, nella trattativa in questione è stato il legale di fiducia di Marco Franchetto (Pulitalia Spa, Caffè Vero) e ricopre tuttora la carica di vicepresidente del Vicenza. A confermare il tutto è Alfredo Pastorelli, nominato presidente di Vi.Fin. «Confermo che Chilese e Dalla Vecchia non fanno parte della società: Dario Cassingena sarà amministratore e l’avvocato Polato, che ha contribuito di suo, è entrato di diritto nella nuova società». Pastorelli poi non nega che senza l’intervento degli imprenditori vicentini, molto difficilmente la scadenza del 16 di aprile sarebbe stata rispettata. «Cosa sarebbe accaduto senza il nostro intervento è difficile dirlo — precisa — ma l’importante è che, grazie alla collaborazione degli imprenditori che hanno aderito all’iniziativa, il problema sia risolto e che adesso la società sia in grado di arrivare a fine stagione senza particolari problemi». Quelli potrebbero arrivare a fine stagione nel caso in cui il Vicenza restasse in serie B. «Chiaramente una eventuale promozione della squadra in serie A risolverebbe molti problemi — ammette Pastorelli — ma non è vero che, in caso di serie B, la nostra operazione non avrebbe futuro. Senza dubbio le difficoltà sarebbero molte di più, ma posso dire già adesso che stiamo lavorando anche per un “piano B”, anche se ci auguriamo che non serva». Il prossimo passo da compiere è allargare i componenti della Vi.Fin., dando ulteriore forza alla nuova società. «La cosa che mi ha fatto piacere è stato ricevere subito un paio di telefonate da persone che volevano saperne di più — spiega Pastorelli — e questo fa ben sperare in un’ottica futura. Del resto se siamo riusciti a raccogliere un gruzzolo importante e a costruire una nuova società in una quindicina di giorni, credo che con un po’ più di tempo a disposizione si potrà fare ancora meglio. Io sono ottimista e molto fiducioso che lo stato delle cose possa evolvere al meglio». Il tutto affinché il progetto possa portare la Vi.Fin. a controllare il Vicenza calcio. «Intanto inizieremo ad entrare in contatto e ad interagire con l’attuale società, considerato che abbiamo acquisito anche un piccola percentuale di quote, ma è chiaro che almeno fino a fine stagione potremo operare più una funzione di controllo che decisionale. Poi è chiaro che l’intento è quello di andare ad acquisire anche la totalità delle quote di Finalfa Srl e di gestire il Vicenza calcio. Ma perché questo accada devono accadere tante cose, e quindi c’è ancora molto lavoro che ci aspetta. Di sicuro abbiamo la volontà di fare bene: ho sempre detto che con Vicenza ho un debito di riconoscenza e mi piacerebbe ricambiare contribuendo a scrivere delle pagine importanti della storia della squadra della città».
Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Mentre la tifoseria berica attende con ansia l’imminente derby di venerdì sera a Cittadella, la classifica di serie B ha mutato ieri il suo aspetto. Due le notizie che interessano direttamente la formazione biancorossa e che cambiano la classifica del torneo cadetto. Andiamo con ordine. La prima novità riguarda il Bologna. Ieri sera la squadra rossoblu si è vista restituire il punto di penalizzazione in classifica che «ballava» dallo scorso ottobre. Le camere riunite della Corte Federale hanno deciso, a Roma, di assegnare nuovamente il punto su cui vertevano le disquisizioni della procura Figc. La penalizzazione era stata comminata per un ritardo nel pagamento dell’Irpef nel maggio dell’anno scorso. Una trafila durata quasi un anno e che potrebbe essere ora all’epilogo finale. La procura adesso potrebbe appellarsi solo al Coni per mutare di nuovo la classifica. I felsinei quindi vedono consolidare il secondo posto in solitaria con 58 punti. Dietro, a 57 punti, si posiziona il Frosinone, che ieri nel recupero ha battuto il Latina 1-0, superando in classifica proprio il Vicenza che, senza giocare, scende al quarto posto a -1 dai laziali. A decidere la partita una rete di Dionisi al 31’ del primo tempo.
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Sale la temperatura a Vicenza in vista del derby di Lega Pro tra Real Vicenza e Bassano, in atto venerdì sera al Menti. Il giudice sportivo non ci mette il becco: nessuno squalificato né tra i biancorossi, né tra i giallorossi. Ad arbitrare l´incontro invece sarà Francesco Fiore di Barletta, assistito da Cipressa e Bresmes. E a pochi giorni dalla sfida contro i cugini bassanesi prende parola capitan Tomei. Si sente il clima da derby? Sicuramente. Per noi giocatori è una partita come le altre, ha lo stesso valore. Per la società è molto sentita vista questa rivalità buona che c´è, come è giusto che ci sia. È pur sempre un derby e in una categoria importante, tra due squadre tra l´altro che stanno lavorando a mio avviso molto bene. Al Menti, che magari sarà un po´ più caldo del solito… Sì, purtroppo questa probabilmente è la debolezza del Real Vicenza. Non avere un pubblico degno della categoria e, nel bene e nel male, giocare in uno stadio di grande prestigio che contiene 15 mila spettatori con solo un mucchietto di spettatori, non ti dà la stessa carica di andare in altri stadi decisamente più caldi. Cosa ne pensa di questo Bassano che lotta per la serie B? Loro stanno facendo qualcosa di egregio, a livello societario, ma non solo. Chi teme di più tra di loro? È una squadra che va temuta nella sua compattezza. Trovarsi lì davanti non è assolutamente facile, ed è merito di tutti i giocatori, di tutto lo staff tecnico e della società. Guardando al Real: gli ultimi pareggi vi stanno un pò stretti. Assolutamente sì, a partire da quello contro l´Arezzo in casa. Ma anche contro la Torres il pareggio ci sta stretto, siamo andati lì con grande fame e voglia di farci vedere, notare. Una partita per il nostro futuro, soprattutto per i giovani. Penalità al Monza e il Real è matematicamente salvo. Sì, i quattro punti al Monza ci assicurano la salvezza. Noi stiamo lavorando bene, nella massima tranquillità e serenità, visto appunto che la classifica, ce lo permette. Speriamo venerdì di fare una buona gara e tornare alla vittoria.
Ore 17.00 – Queste le indicazioni fornite dai Carabinieri di Legnago per la viabilità in vista della gara tra veronesi e padovani di domenica 19 aprile, con inizio alle 15.00. Imboccare l’autostrada Padova – bologna in direzione Bologna, uscire a Villamarzana (Rovigo Sud) e proseguire sulla Transpolesana in direzione Verona per circa 35 km fino all’uscita Legnago – Vangadizza. Da lì seguire indicazioni stadio (sito in via Olimpia 1). Subito dopo il ponte di via Olimpia i tifosi verranno smistati tra locali e ospiti. Ai tifosi padovani verrà consentito di parcheggiare lungo la strada che circonda lo stadio nel tratto che passa dietro il Settore Ospiti Distinti e la sede della Legnago Salus.
Ore 16.40 – Giorno di permesso, invece, per Nicola Petrilli, che tornerà in gruppo già domani.
Ore 16.20 – il massaggiatore Wais Baron spiega il motivo dell’assenza di Mattin: “Ha una piccola cisti vicino all’osso sacro, la situazione va valutata con attenzione perché potrebbe anche essere operato ma per il momento aspettiamo”.
Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 15.40 – Qui Guizza: partitella “Under” contro “Over”.
Ore 15.20 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento pomeridiano. Ancora assenti Petrilli e Mattin.
Ore 14.40 – Giudice Sportivo: un turno di stop per Salvatore Amirante, che domenica ha ricevuto la quarta ammonizione stagionale. Nessuna sanzione o squalifica per il Legnago.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) È il rinvio del rinvio del rinvio. Un rinvio al cubo insomma. Per la terza volta di fila (la quarta se si considera il primo slittamento al 10 aprile) viene posticipata la sentenza del Tribunale Federale riguardo alla penalizzazione del Novara (e della Reggina nel girone C) per il quale il procuratore Palazzi ha chiesto 3 punti di handicap. Domani (forse) il verdetto di una vicenda francamente farsesca. Nel mezzo, il Monza si è beccato 4 punti di sanzione e scende a 35. Nel frattempo, mentre Tonino Asta, in scadenza a giugno, ha dichiarato a Radio Colosseum che «il Bassano deve lasciarsi alle spalle il ko col Venezia e pensare ai quattro spareggi che restano a prescindere da ciò che accadrà al Novara», sempre il timoniere virtussino si è espresso anche sul suo futuro. «Valuteremo con calma – ha ribadito – se arriverà una proposta in grado di farmi crescere professionalmente la prenderò in considerazione». Per ora deve prendere atto di miglioramenti della caviglia malconcia di Toninelli, assente coi lagunari, che se confermerà i progressi delle ultime ore verrà arruolato nel braccio di ferro coi biancorossi. Tuttora out, invece, il lungodegente Maistrello. Intanto per i tifosi che intendono seguire venerdì sera il Bassano al Menti col Real sarà necessario esibire la tessera del tifoso se residenti nella cintura urbana di Bassano, mentre non è indispensabile se abitanti in un comune limitrofo. «Personalmente trovo assurdo che per una partita come Real-Bassano si debba adottare lo stesso protocollo, che so, di un Napoli-Roma o quasi – sbotta Gianantonio Bertoncello, leader dei Fedelissimi – credo che si dovrebbe fare uso di buon senso». «Ma come – continua – uno che vive in centro e magari è persona degnissima deve provvedersi della tessera e un altro, ragiono per paradosso, domiciliato per esempio a Cassola e Romano, comuni a ridosso di Bassano, potenzialmente più pericoloso, entra senza tessera? Mi pare davvero una misura senza logica. Ma mi domando: se un giorno in campionato dovessero incontrarsi Vicenza e il Real cosa succede? Entrano solo i vicentini con la tessera? È un calcio senza un minimo di ragionevolezza”.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Presidente Alfredo Pastorelli ce l´avete fatta, ieri mattina è nata Vi. Fin. Spa. «La cosa che al momento attuale più ci fa piacere è senz´altro quella di essere riusciti ad aiutare la società così da chiudere questo campionato in tutta tranquillità». Lei è stato nominato presidente della neocostituita società con due amministratori, uno dei quali è Dario Cassingena. «Posso affermare di aver spinto per questo, perchè ho trovato giusto che essendo Dario l´attuale amministratore delegato del Vicenza calcio condividesse questa nuova esperienza, lui sa bene come stanno le cose e le conosce da dentro». Senta, questa società che compito avrà? «Per ora solo quello di finanziare il Vicenza in modo da essere sereni da qui alla fine della stagione».
Ma questo finanziamento ha portato… «Che Finalfa ha ceduto una piccola percentuale di quote». Lei sa bene però che i tifosi biancorossi sperano che questo sia solamente il primo passo per un impegno, nel breve, assai più importante da parte vostra. «Di sicuro questo è un primo passo e pure concreto, non l´abbiamo tirata lunga mesi: ci siamo parlati, ci siamo incontrati e abbiamo fatto, adesso speriamo di proseguire su questa strada per poter così programmare un futuro più tranquillo non solo nel breve termine». Ma lei è fiducioso sulla possibilità di arrivare ad una vera e propria acquisizione del Vicenza calcio? «Io sono ottimista per natura, poi so che quanto è stato fatto è merito della grande disponibilità di alcuni imprenditori vicentini e del loro attaccamento al Vicenza. Tra loro ci sono pure io che sono toscano ma che vivo qui da trentasette anni e che tanto ha avuto da questa città, diciamo che ho cercato di rendermi utile sapendo quanto è grande l´amore dei vicentini per i colori biancorossi».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Ieri mattina è stato messo il primo mattone di quella che potrebbe essere la nuova storia del Vicenza calcio. È nata infatti Vi. Fin. Spa, la società fondata da un gruppo di imprenditori vicentini per dare una mano concreta ai colori biancorossi. In pratica subito dopo la fondazione della società è stato emesso un finanziamento in grado di coprire le pressanti scadenze finanziarie, la prima delle quali, quella di domani, che prevede un esborso di 970 mila euro per il pagamento di stipendi e contributi di tutti i contratti depositati in Lega. C´è da sottolineare che qualora non si fosse provveduto al pagamento di questa rata sarebbe scattata una penalizzazione che però non sarebbe stata conteggiata in questo campionato. La Vi. Fin Spa ha come presidente Alfredo Pastorelli (presidente della Colombo finanziaria Spa) e due amministratori: Dario Cassingena, attuale a.d. del Vicenza, e Leonardo Adamo. Gli altri soci sono Marco Franchetto (Gruppo Pulitalia e Caffè Vero), Stelvio Dalla Vecchia (Utensilnord), Luigi Morato (Morato Pane), Gian Luigi Polato attuale consigliere del Vicenza e Antonio Mandato, pure lui consigliere biancorosso. Insomma in tutto otto persone, ma non è detto che il numero nelle prossime settimane non possa aumentare e che altri invece, che parevano intenzionati a farne parte, non decidano di seguire altre strade, ma pur sempre con l´intento di dare una mano. Intanto ieri la Vi. Fin. Spa ha fatto questo finanziamento e Finalfa, la finanziaria che detiene oltre il 90 per cento delle quote del Vicenza e che è presieduta da Sergio Cassingena, ha ceduto una piccolissima parte di queste. Adesso la speranza è che da qui possa nascere un´aggregazione più ampia di imprenditori vicentini, capace di arrivare all´acquisizione della maggioranza delle quote del Vicenza.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Crescono le aspettative per il derby di dopodomani sera al Tombolato con il Vicenza. È un derby bifronte di estrema importanza per i granata che sono decisi a lottare per abbandonare i bassifondi della classifica mentre i berici guardano in alto puntando alla serie A. Le tifoserie sono in fermento con il centro di coordinamento dei club granata mobilitato per questo evento straordinario. Ieri sera erano 4300 i posti già prenotati (compresi i 1577 abbonati), di cui circa 1400 dei tifosi vicentini che hanno esaurito la curva ospiti di 1.144 posti e stanno occupando la tribunetta laterale ovest lato nord. I residenti dei Comuni vicentini prossimi a Cittadella potranno accedere alle tribune est e ovest anche senza la tessera del tifoso. Nicola Rigoni, cresciuto nel vivaio del Vicenza, è pronto agli ordini del tecnico Claudio Foscarini. Sui suoi trascorsi biancorossi, precisa: «Erano situazioni diverse. Allora il Vicenza lottava per non retrocedere e anche l’ambiente è cambiato parecchio». Sulla squalifica di Moretti non fa affidamento: «La squadra di Marino è quadrata e ha costruito sul collettivo la sua forza. Non dobbiamo guardare a un singolo giocatore». Un anno fa il Cittadella aveva 35 punti (adesso 39, ndr) e proprio in questo periodo infilò quattro vittorie consecutive (Cesena, Reggina, Varese e Trapani) in un periodo fecondo e determinante per la sua salvezza. Secondo Rigoni, però, non si può fare un confronto con la situazione attuale: «Ogni partita fa storia a sè e ogni campionato è diverso. Quest’anno c’è ancora più equilibrio rispetto agli anni scorsi con una classifica cortissima. Si fa presto a scendere e a salire. Noi dobbiamo fare punti guardando una partita alla volta». L’exploit nel finale dello scorso campionato potrà comunque rafforzare nei granata la convinzione che ce la possono fare, come indicano le ultime convincenti prestazioni, a patto però di migliorare il tasso di concretezza. Nell’ultima partita contro il Carpi Rigoni non si sentiva pronto e Foscarini lo lasciò in panchina perchè gli serviva un «Rigoni a posto sotto tutti i sensi», spiegò nel dopo gara. «Sabato scorso -precisa il giocatore- non mi sentivo al 100% sul piano fisico. Il campionato non sarebbe finito con il Carpi, è una questione di coerenza anche nei confronti dei compagni. Non importa chi gioca, ma chi è più pronto. Adesso mi sento a posto e voglioso di dare il mio apporto». SQUADRA. Ieri doppia seduta con Pellizzer e Paolucci ancora precauzionalmente a parte. Il capitano non ha completamente recuperato dopo la contrattura al flessore della coscia destra, mentre l’ex Pescara sta smaltendo una infiammazione al ginocchio destro. Oggi e domani l’allenamento sarà alle 17, mentre venerdì la rifinitura è prevista alle 10,30. Alle 20,30 tutti al Tombolato.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Non sarà una partita qualsiasi, la prossima, per Nicola Rigoni. Non può esserlo perché è cresciuto nelle giovanili del Vicenza, arrivando a debuttare in prima squadra, in serie B, già nella stagione 2006/07. Ma non può essere una gara fra le tante, anche perché gli ultimi due capitomboli consecutivi del Cittadella regalano ulteriore importanza all’anticipo di campionato di venerdì sera al “Tombolato”. Un anticipo che, se non ci saranno sorprese, coinciderà con il suo rientro da titolare. «Mi sono allenato in gruppo anche prima della partita con il Carpi, ma non mi sentivo a posto e così ho preferito non rischiare, dopo il fastidio ai flessori accusato con la Ternana», spiega il 24enne regista granata. «Era giusto lasciare spazio a chi stava meglio di me. Adesso, però, sono pronto». Emozionato all’idea di trovarsi davanti le maglie biancorosse? «È una partita diversa dalle altre per me, non lo nego. Ma l’emozione è rimasta confinata all’ingresso al “Menti”, nella gara di andata. Al “Tombolato” non ci sarà spazio per i ricordi». Che sfida si attende? «Diversa da quella con il Carpi. Il Vicenza fa più possesso palla e “gioca” di più. In comune con gli emiliani ha l’entusiasmo che deriva dal momento che sta attraversando». La squadra di Marino è una delle rivelazioni della stagione: se l’aspettava così in alto? «Questo Vicenza ha sorpreso anche me. Sappiamo quali difficoltà abbia avuto a livello societario, però è anche vero che in campo non sta rubando nulla, anzi. Alla fine ha pescato dal mercato giocatori di qualità e ha un tecnico valido: la mano di Marino si vede tutta». Chi porterebbe via ai prossimi avversari? «Nessuno. Non lo dico per ingraziarmi i compagni, ma perché ho piena fiducia nel nostro gruppo. E lo ribadisco alla luce delle ultime partite: non abbiamo raccolto punti, ma le prestazioni offerte dicono che il Cittadella c’è». Intanto, però, è ripiombato in zona retrocessione… «Ma ci sono otto squadre raccolte in tre punti! Già vincendo il derby ci tireremmo fuori da questa situazione». Cassiere in festa. Tra abbonati (1.577) e biglietti staccati, siamo già oltre le 4.000 presenze: comunque vada a finire, a festeggiare sarà chi gestisce gli incassi. Già tutti esauriti i posti riservati agli ospiti in curva Nord, procede spedita la prevendita anche per gli altri settori, con un migliaio di tagliandi acquistati dai sostenitori granata. La proiezioni portano a ipotizzare tra le 4.500 e le 5.000 presenze. Out solo Gerardi. Pellizzer e Paolucci, che lunedì hanno lavorato a parte in via precauzionale, ieri sono rientrati in gruppo. Fuori causa il solo Gerardi, che dopo la distorsione del ginocchio sinistro rimediata con il Carpi rischia di aver terminato anzitempo la sua stagione.
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto) Sono 4200 i posti già occupati fra curva ospiti, locali, tribuna coperta e tribuna est. Il Tombolato si riempie in vista del superderby Cittadella-Vicenza in programma venerdì sera alle ore 20.30 come anticipo. L’attesa cresce con il passare delle ore, dato che si tratta di uno snodo cruciale per i rispettivi obiettivi. Il Cittadella è terzultimo e ha assoluto bisogno di punti per continuare a inseguire la permanenza nella categoria; il Vicenza è appena un punto dietro al Bologna e punta al sorpasso prima della fine della stagione regolare. Ieri non sono stati segnalati ulteriori contrattempi in infermeria per Claudio Foscarini. L’infortunio di Federico Gerardi, come già si era intuito, purtroppo è molto serio (distorsione al ginocchio con interessamento del legamento collaterale), ma per il resto il gruppo è tutto a disposizione del tecnico trevigiano. Il rebus attacco è quantomai attuale: Stanco, Coralli e l’ex Sgrigna partono più o meno sullo stesso piano. Stupisce per altro l’accanimento di una parte della tifoseria contro Coralli, autore sinora di 10 gol, ma che è diventato oggetto di un ampio dibattito all’interno della tifoseria. In difesa dovrebbe tornare Scaglia, a centrocampo scalpitano Rigoni e Busellato, ma non sono da escludere sorprese. Nessuna squalifica in arrivo dal giudice sportivo, mentre il Vicenza, che arriva all’appuntamento con il vento in poppa, dovrà rinunciare a Federico Moretti, uno dei punti di forza del centrocampo di Pasquale Marino. Al suo posto dovrebbe partire il giovane Sbrissa, ora in netto vantaggio rispetto all’ex monzese Vita. Non ci sarà dal primo minuto neppure Antonino Ragusa, che dopo la rottura del crociato a fine ottobre 2014 sta completando l’iter di recupero, dopo aver assaggiato nuovamente il campo due volte nelle ultime settimane. Situazione simile a quella di Filippo Lora, clinicamente guarito, ma che a differenza del collega non ha ancora strappato la convocazione.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Così il direttore generale dei veronesi Mario Preto. «È la cosa più logica e giusta. Sarebbe stato per noi vantaggioso da un punto di vista economico venire a giocare anche al Plebiscito come ci è stato proposto, ma sarebbe stato irriguardoso per i nostri tifosi, i nostri sponsor e tutta la nostra realtà. Abbiamo già suddiviso i biglietti dando priorità ai tifosi biancoscudati per venire a festeggiare a Legnago. Domenica sarà una partita con i connotati della festa, anche se in campo nessuno regalerà niente, al termine della quale speriamo di festeggiare i rispettivi obiettivi. Si tratta di gestirla bene». Prosegue. «Abbiamo anche l’orgoglio di aver l’unico stadio veronese nei dilettanti omologato per la Lega Pro tanto da aver ospitato l’anno scorso la Virtus Vecomp, sarebbe stato brutto privarsi di questo spettacolo. Gli incassi fanno gola a tutti, ma c’è un limite».
Ore 11.50 – (Gazzettino) Il prezzo del tagliando è 10 euro per i primi due settori, mentre la tribuna centrale costa 15 euro. L’ingresso è gratuito per i giovani nati dall’1 gennaio 2003 in poi. Sono invece 800 i tagliandi riservati ai tifosi del Legnago; nel caso in cui, al termine della prevendita locale, dovessero restarne, saranno girati al Padova. Queste le parole del presidente Giuseppe Bergamin. «Abbiamo parlato questa mattina (ieri, ndr) con il club scaligero e la questura di Verona ha valutato che non la ritiene una partita a rischio, quindi giochiamo a Legnago. Ci hanno dato 1.300 tagliandi da mettere in vendita, ai quali eventualmente si aggiungeranno quelli restanti dalla prevendita del Legnago. Ci dobbiamo accontentare, non si può fare diversamente. C’è un pizzico di rammarico perché domenica probabilmente sono intenzionati a seguirci più tifosi del solito, ma non si può fare niente e non è una decisione che spetta a noi». Se i tifosi biancoscudati dovessero comunque presentarsi allo stadio senza essere muniti del tagliando? «Gli spazi sono quelli, potrebbero restare a sentire la partita più che a vederla. Ci abbiamo provato, ma non si può fare niente, peccato».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Si gioca a Legnago, è ufficiale. L’attesa sfida in programma domenica, che quasi certamente certificherà la promozione del Padova in Lega Pro, andrà in scena allo stadio scaligero «Sandrini» e non a Rovigo, che era l’ipotesi più accreditata per motivi di ordine pubblico legati all’esodo in massa del popolo biancoscudato. Nel comunicato pubblicato ieri pomeriggio sul sito internet del Padova si legge che «la partita si terrà regolarmente allo stadio Sandrini. Su richiesta del Legnago, per permettere a più tifosi possibile di recarsi allo stadio già muniti di biglietto, la prevendita del settore ospiti distinti, della tribuna laterale nord e della tribuna centrale si terrà nelle biglietterie sud dell’Euganeo a partire da giovedì». Al riguardo, ecco gli orari: domani e venerdì dalle 16 alle 19.30, sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. In tutto sono 1.300 i biglietti messi a disposizione dei tifosi biancoscudati: 750 per i distinti (scoperti), 500 per la tribuna laterale nord (coperta) e 50 per la tribuna centrale (coperta).
Ore 11.30 – (Gazzettino) La promozione arriverà quasi certamente nella sfida col Legnago. Lo sentite nell’aria? «Sì, specie dopo quanto successo domenica: nostra vittoria e concomitante sconfitta dell’Altovicentino. Se vinciamo col Legnago siamo a posto, prepareremo la gara come sempre per portare a casa i tre punti». Si giocherà nello stadio dei veronesi e non tutto il popolo biancoscudato potrà assistere alla partita. «È un peccato, ma mi metto nei panni del Legnago: cambiare stadio non sarebbe stato corretto per i loro tifosi. Speriamo di vincere e poi torneremo a Padova per festeggiare la promozione con tutti i nostri tifosi che non sono potuti venire allo stadio».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Inseguito a lungo e finalmente arrivato. Nicola Segato ha realizzato il suo primo sigillo biancoscudato domenica in campionato: un penalty impeccabile che ha consentito di superare la Sacilese portando il Padova a un passo dalla Lega Pro. «L’allenatore mi aveva indicato come primo rigorista, il secondo era Ilari – afferma Segato – e speravo capitasse un rigore. Sono andato sul dischetto tranquillo: anche l’anno scorso col Delta Porto Tolle in Lega Pro ne ho calciati con successo un paio in partite molto importanti come quella di domenica. Non scelgo mai un angolo prima, aspetto sempre l’ultimo secondo per calciare. Una bella emozione e ho dedicato il gol ad Aperi». Prodezza fondamentale per i tre punti. «Abbiamo affrontato una squadra molto forte sul piano del gioco e la sfida poteva essere decisa solo sfruttando un palla inattiva, come è stato».
Ore 11.00 – In corso alla Guizza l’allenamento mattutino dei biancoscudati, assenti Mattin e Petrilli.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Sono 1.300 i biglietti a disposizione dei tifosi del Padova per Legnago. La prevendita si terrà nelle biglietterie Sud dell’Euganeo a partire da domani, con i seguenti orari: giovedì 16 e venerdì 17 dalle 16 alle 19.30 e sabato 18 dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. I prezzi. Settore Ospiti Distinti (scoperto) 10 euro (capienza 750 posti); Tribuna Laterale Nord (coperta) 10 euro (capienza 500 posti); Tribuna Centrale (coperta) 15 euro (capienza 50 posti). Ingresso gratuito per i ragazzi/e nati dal 1º gennaio 2003 in poi (senza biglietto, presentando un documento d’identità all’ingresso dello stadio).
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) «La loro presa di posizione è anche comprensibile», aggiunge Bergamin. «Per il Legnago potrebbe essere comunque una giornata da inserire negli annali. A noi dispiace un po’, perché probabilmente un bel gruppo di tifosi non potrà essere allo stadio, ma dobbiamo adattarci. Sono abbastanza convinto che la festa ci sarà, anche se non c’è nulla di scontato e la promozione dobbiamo conquistarcela sul campo. Quindi, a chi rimarrà senza biglietto dico solo una cosa: che se sarà davvero festa, torneremo a casa e la faremo anche con chi sarà rimasto a Padova». Il Prato senza… spazio. Ed effettivamente un ulteriore problematica c’è. Perché chi era presente ai grandi festeggiamenti per la conquista della serie B, nel 2009, ha ancora negli occhi la folla radunatasi in Prato della Valle ad attendere il pullman scoperto della squadra di Sabatini, e non vede l’ora di rivivere un simile tripudio. Prato della Valle che, proprio domenica prossima, fino alle 20 sarà però occupato dagli eventi a margine della Maratona Sant’Antonio. Nei prossimi giorni, quindi, bisognerà anche individuare una location alternativa per l’eventuale bagno di folla, in modo che tutti i tifosi sappiano dove confluire nel caso in cui la promozione matematica arrivi proprio domenica.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Non si andrà quindi a Rovigo, lo stadio che era stato originariamente “individuato” come alternativa credibile, vista la possibilità di ospitare 4 mila posti e la distanza esigua fra le due città. E il Legnago Salus, che per voce del proprio direttore generale Mario Preto sin dal primo momento si era opposto a questa eventualità, ha avuto ragione nella sua intransigenza. Le reazioni. I tifosi, bontà loro, se la sono dovuta mettere via. E così pure la società. «Ci dispiace», ammette il patron biancoscudato, Giuseppe Bergamin. «Noi possiamo solo prendere atto delle decisioni della Questura di Verona, che ha reso omologabile lo stadio per la partita, indipendentemente dal flusso di persone che si presenteranno. Sinceramente anch’io mi sarei aspettato una decisione diversa, in modo che l’esodo dei nostri tifosi potesse essere più consistente: posso garantire che, per quanto in nostro potere, il Padova ha fatto il massimo. Ma non siamo nella posizione per decidere autonomamente, quando si va a giocare in casa altrui». Se non altro, la società è riuscita a “strappare” una cinquantina di tagliandi in più in tribuna centrale coperta, rispetto ai 1.250 precedentemente concessi dal Legnago, mentre rimane valido l’accordo secondo cui, in caso avanzino biglietti tra quelli riservati ai tifosi veronesi, questi saranno destinati ai padovani.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Pure la trionfale stagione del Padova ha la sua piccola sconfitta. Il “braccio di ferro” sulla questione stadio – una sede adeguata ad ospitare la gara che domenica (ore 15) potrebbe essere decisiva per la promozione in Lega Pro – alla fine è stato vinto dal Legnago Salus: il match clou del campionato biancoscudato si giocherà al “Mario Sandrini” di Legnago, e non altrove. I posti per la tifoseria ospite, quindi, non saranno sufficienti a soddisfare tutte le richieste (sicuramente più di 2.000, secondo le aspettative), e da domani scatterà una frenetica corsa al biglietto per chi cercherà, in tutti i modi, di essere fra i 1.300 fortunati che potranno celebrare dalle tribune il trionfo della squadra di Parlato. La decisione. A dirla tutta, però, questa è l’unica partita che non si è giocata sul campo. La scelta di non spostare la sede dell’incontro è stata presa dalla Questura di Verona, che non ha evidentemente ritenuto sussistenti le problematiche sollevate dai colleghi di Padova. Milletrecento tifosi biancoscudati saranno all’interno dell’impianto della cittadina della Bassa Veronese, gli altri fuori: se da un lato la Digos di Padova aveva valutato come “a rischio” la possibile presenza di diverse centinaia di tifosi all’esterno dello stadio “Sandrini” domenica pomeriggio, quella scaligera non ha ravvisato gli estremi per lo spostamento dell’incontro in un impianto più capiente.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Martedì prossimo una nuova risonanza di controllo: in attesa dell’intervento, Aperi sta già sottoponendosi alle terapie del caso. «È presto per parlare di futuro, ma tornerò più forte di prima e spero con tutto il cuore di farlo con questa maglia. Domenica sarò a Legnago a sostenere la squadra, sono convinto che ci sarà da festeggiare. Ne sono sempre stato sicuro: il nostro obiettivo non era solo vincere, era non lasciare nemmeno le briciole dietro di noi». Per lui, purtroppo, il torneo è finito anzitempo in archivio. Ma seppur con poche presenze (12, di cui 3 da titolare), porterà con sé ben 6 gol, e i ricordi più belli del campo: «La rete alla Triestina all’Euganeo e l’assist per Ilari al 94’ nella gara con il Mezzocorona», rivela. «Ma tutto il campionato è stato bello: con un gruppo così è impossibile non essere felici».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Poi, lunedì, la diagnosi impietosa: rottura e imminente operazione. Negli ultimi giorni, nonostante la sua stagione sia già finita, l’attaccante catanese è riuscito a ritrovare il sorriso: merito della società, dei compagni che non l’hanno lasciato solo, degli amici. Segato gli ha dedicato il suo primo gol stagionale, quasi per scusarsi, Nicola Petrilli l’ha preso sottobraccio domenica per portarlo sotto la curva a festeggiare: «E mi sono anche un po’ emozionato», ammette Aperi. «Purtroppo è andata così, questi sono i pericoli del mestiere. Quando avevo 18 anni, e giocavo nell’Eccellenza siciliana, ebbi lo stesso infortunio all’altro ginocchio: rimasi fuori sei mesi, mi operai per mia scelta e feci la riabilitazione grazie ad un amico. Oggi è tutto diverso: ho alle spalle una grande società, il direttore De Poli mi sta trattando come fosse il mio secondo padre e si sta occupando di tutto dicendomi di stare tranquillo. Sono sicuro che questo infortunio non sarà duro come il primo. E poi c’è Petrilli, che mi è stato fisicamente vicinissimo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Com’è crudele, a volte, il destino! Esattamente una settimana fa, dirigendoci verso gli spogliatoi del centro “Geremia”, alla Guizza, avevamo incontrato Sebastiano Aperi. Tranquillo, felice, nonostante il campo, da un po’ di tempo a questa parte, non l’avesse visto più di tanto. «Mi sto preparando mentalmente al Kras Repen, è quello il mio obiettivo», ci aveva confidato con il sorriso. Quasi fosse sicuro che già contro il Legnago il Padova avrebbe festeggiato la promozione, e speranzoso che nelle ultime tre gare, a giochi ormai fatti, ci sarebbe stato un po’ di spazio per lui, che aveva sin lì giocato con il contagocce. Meno di un’ora più tardi, in barba ad ogni bella speranza, il destino gli avrebbe giocato un brutto scherzo. Lo scontro in campo con Segato, banale come in allenamento ce ne sono a decine, il legamento crociato del ginocchio destro che cede, le brutte sensazioni.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo i due giorni di riposo concessi da Parlato, comincia oggi la settimana “ufficiale” che porterà il Padova alla sfida più importante dell’anno, quella di Legnago. L’appuntamento è fissato per le 10.30 alla Guizza, i biancoscudati ricominceranno gli allenamenti sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria di domenica. Oggi pomeriggio, però, è atteso anche il giudice sportivo: Savio Amirante, diffidato e ammonito contro la Sacilese, verrà squalificato e si aprirà quindi la corsa alla sua sostituzione in campo. Ferretti scalpita, ma Zubin è un osso duro…
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La decisione ha immediatamente scatenato la rabbia della tifoseria, visto che le richieste supereranno certamente l’offerta di tagliandi proposta. La prevendita inizierà domani pomeriggio alle 16, ma è facile prevedere che i biglietti finiscano in brevissimo tempo, forse già il giorno stesso. In ogni caso la decisione del Legnago è stata quella di smistare i padovani in due settori e questo potrebbe creare qualche potenziale problema. Una situazione simile a quanto accaduto a Chioggia, dove alla fine su 888 posti disponibili ben 835 andarono alla tifoseria padovana. Tutto è pronto per la festa promozione, visto che manca solo la matematica per stappare champagne. L’impressione è che potrebbero arrivare buone nuove anche da Valdagno, dove l’AltoVicentino affronterà l’ArziChiampo. La squadra guidata da Diego Zanin, infatti, potrebbe subire il contraccolpo psicologico dopo il tracollo di Belluno. Ai biancoscudati mancano due punti per avere la certezza del ritorno in Lega Pro, ma paradossalmente anche perdendo già domenica potrebbe arrivare il semaforo verde. Basterebbe che l’AltoVicentino non vincesse. Tutt’altro che impossibile, appunto.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il braccio di ferro alla fine è stato «vinto» dal Legnago. Il club veronese, che si era opposto alla richiesta del Padova si giocare la partita in programma domenica allo stadio Sandrini in un’altra sede (e cioè lo stadio di Rovigo), ha ottenuto quanto chiesto. E cioè di non «emigrare» per questioni legate agli sponsor. La decisione è stata presa dalla questura di Verona attorno all’ora di pranzo, dopo aver esaminato la segnalazione arrivata dalla Digos di Padova, che suggeriva lo spostamento a Rovigo per motivi di ordine pubblico. Niente di tutto questo. Nel capoluogo scaligero non è stata ravvisata alcuna anomalia o situazione a rischio, ragion per cui nel pomeriggio il presidente Giuseppe Bergamin è stato costretto a prendere atto della decisione, sia pure con rammarico: «Confermo che l’orientamento emerso dopo la riunione fra le due questure è quello di giocare a Legnago. Un peccato — ha detto il numero uno biancoscudato — avremmo voluto eventualmente festeggiare con più tifosi, bisognerà in qualche modo accontentarsi… Ci verranno messi a disposizione 1250 biglietti (poi saliti a 1300 dopo un ulteriore colloquio fra le due società, ndr ), più i rimanenti eventualmente invenduti dei tifosi di casa. La questura di Verona ha valutato che la situazione non presentasse rischi di ordine pubblico. Ci atteniamo a quello che è stato deciso».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentunesima giornata, domenica 19 aprile ore 15.00): AltoVicentino-ArziChiampo, Dro-Clodiense, Kras Repen-Belluno, Legnago-Padova, Montebelluna-Fontanafredda, Sacilese-Giorgione, Tamai-Triestina, Union Pro-Mori S. Stefano, Union Ripa La Fenadora-Mezzocorona
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 75, AltoVicentino 64, Sacilese 53, ArziChiampo e Belluno 51, Clodiense 49, Montebelluna e Union Pro 44, Legnago 42, Union Ripa La Fenadora 38, Fontanafredda e Tamai 35, Giorgione 31, Dro 30, Kras Repen 29, Triestina 27, Mori S. Stefano 16, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentesima giornata: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 2-1, Belluno-AltoVicentino 3-0, Clodiense-Legnago 0-2, Fontanafredda-Union Pro 0-1, Giorgione-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Montebelluna 0-5, Mori S. Stefano-Tamai 1-1, Padova-Sacilese 1-0, Triestina-Dro 0-0
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E’ successo, 14 aprile: arriva la decisione, Legnago-Padova si giocherà regolarmente al “Sandrini” di Legnago.