Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia
La vigilia è calda, come non mai. Domani all’Euganeo arriva la Sacilese, e Carmine Parlato, che sulla panchina della squadra friulana ha conquistato un quinto posto in serie D tre anni fa, è atteso con la sua squadra allo scoglio più duro di questo finale di stagione. È lui l’ex più illustre in una gara che ha tanti significati per alcuni biancoscudati. Sono infatti tre, oltre al tecnico, i giocatori con trascorsi nella squadra biancorossa. Uno sicuramente non sarà della partita, mentre gli altri due si giocano il posto insieme ai compagni. A cominciare da Nicola Segato, che dopo un inverno difficile, vissuto più dalla panchina che in campo, è il maggiore accreditato a ritagliarsi uno spazio nella sfida con i friulani: «In questo momento il mister mi sta dando fiducia, e io sono questo», spiega il centrocampista vicentino. «Cerco di dare tutto ogni domenica, appena c’è l’occasione».
«Non ho trascorso un periodo facile: dopo le due giornate di squalifica (rimediate per l’espulsione contro il Mezzocorona, ndr) ho avuto un periodo, diciamo così, in discesa: stando fermo ho accusato un leggero calo fisico, e quando sono rientrato l’allenatore a volte ha fatto altre scelte. Nell’ultimo periodo sono riuscito a riprendermi un po’ ciò che avevo perso, e chissà se domani capiterà di nuovo: l’ultima volta all’Euganeo non è andata benissimo, mi auguro che il finale sia diverso». Contro il Dro, appunto, Segato è rimasto in campo appena 3 minuti: tempo di toccare un pallone e poi fuori, sacrificato per colpa dell’infortunio di Petkovic. Vuole riprenderselo, il pubblico dell’Euganeo, magari con quel gol che sogna dall’inizio della stagione: «Sarebbe anche ora, mancano poche gare e lo sto inseguendo da troppo tempo. Sarebbe il gol dell’ex, ci terrei anche per ciò che è avvenuto all’andata, dalla parata nel primo tempo al palo che ho colpito nella ripresa. Quella di domani è una gara importante, ma non è la più difficile di questo finale: secondo me le successive saranno ancora più difficili, perché incontreremo squadre che non sono ancora salve».
Chi, invece, potrebbe partire solo dalla panchina è Matteo Dionisi, che nella Sacilese ha giocato dal 2011 al 2013: «Ma ormai ci sono abituato, il mio è un ruolo atipico con la regola dei giovani ed è normale che più di qualche volta sia stato costretto a stare in panchina», rileva. A Chioggia è stato autore di un’ottima prova, ma ciò potrebbe comunque non bastare per la riconferma: «L’importante sarà portare a casa i tre punti, questa è una gara molto dura e contro un avversario che gioca bene, e che scende in campo con un “3-4-3” molto particolare. All’andata avremmo meritato noi, e fu un peccato perché con il senno di poi anche un solo punto avrebbe fatto molto comodo». Daniel Niccolini, l’ultimo ex, è invece già certo di vederla dalla tribuna: «E sto rodendo», confessa il difensore, «soprattutto perché con le tre giornate di squalifica potrei rischiare anche di vedermi la festa, tra un paio di gare, da bordocampo. Ma l’importante è chiudere presto il discorso: meglio festeggiare con il Kras dalla tribuna che in campo con il Ripa». Rifinitura oggi alle 10.30 alla Guizza.