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Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vittoria del cuore e per cuori forti. Sofferta, voluta, cercata e alla fine ottenuta. I biancorossi riprendono a marciare e ritrovano i tre punti tra le care, vecchie mura del glorioso stadio Menti. Vittoria che vale doppio perché ottenuta contro una pericolosa diretta concorrente per la serie A e che proietta temporaneamente il Vicenza al secondo posto a pari punti con il Bologna, aspettando la gara degli emiliani attesi dalla difficile trasferta a Brescia. Insomma, per un notte il Vicenza si è trovato in serie A. Vittoria al Menti che mancava dal 21 febbraio (Vicenza-Crotone 1-0) con le ultime tre gare casalinghe in cui la squadra aveva raccolto due pareggi ed una sconfitta contro la capolista Carpi. Si riprende la marcia verso la serie A con la consapevolezza di aver tutte la carte in regola per poter centrare la promozione, senza dover necessariamente passare per la roulette dei playoff. Nessuna novità di formazione, con Di Gennaro che rientra dopo la giornata di squalifica; in campo c’è pure Moretti che ha superato l’attacco febbrile degli ultimi giorni. Si rivede anche Petagna, inizialmente in panchina, che ha pienamente recuperato dalla lesione muscolare che lo ha tenuto fermo ai box per alcune settimane. Nell’Avellino mister Rastelli deve fronteggiare le assenze di Zito (squalifica), di Visconti e dell’estremo difensore Frattali alle prese con la varicella. In porta spazio all’ex granata Gomis mentre al posto di Zito, match-winner nell’ultimo turno gioca Kone. Prima dell’inizio Vicenza allineato in mezzo al campo con una maglia bianca numero 25 in ricordo del povero Piermario Morosini, prematuramente scomparso il 14 aprile di tre anni fa durante la gara Pescara-Livorno. Avvio difficile: il Vicenza non trova spazi e non riesce a sviluppare la propria manovra bloccato nella propria metà campo dal pressing molto alto degli avversari. La prima azione degna di nota i biancorossi riescono a confezionarla solo al 15’ con Cocco che in area serve di sponda Giacomelli che non trova l’impatto con la sfera. Partita bloccata con l’Avellino che tiene palla e il Vicenza che sembra voler solo aspettare l’occasione giusta. Che puntualmente arriva al 37’; su una pallone vagante Chiosa si addormenta, Cocco è lesto a rubare palla e ad infilare un rasoterra sull’angolino opposto dove Gomis non può arrivare: sigillo numero 17 del bomber ed il Menti esplode di gioia. Primo tempo avaro di emozioni col Vicenza che fatica e che pare meno in palla del solito, ma va benissimo pure così. Si ricomincia con l’Avellino che prova subito a rimettere le cose a posto; al 6’ Trotta prova la conclusione dal limite, Vigorito è attento e si salva respingendo a pugni uniti. Al 10’ altro pericolo con Castaldo ben imbeccato da un cross di Schiavone che di testa spedisce di pochissimo a lato della porta difesa da Vigorito. Al 18’ squillo del Vicenza; cross di Giacomelli per l’accorrente Moretti che non riesce a colpire di testa per una questione di centimetri. Gara difficile, l’Avellino è un avversario molto tosto che non ci sta ad uscire sconfitto dal Menti. Si soffre in campo e sugli spalti, anche perché non si è abituati a vedere il Vicenza pressato ed in affanno. Al 33’ mischione in area biancorossa con D’Angelo che alla fine tira ma Vigorito blocca a terra. Ultimi 10’ di gara con l’Avellino a trazione anteriore tutto proteso in avanti alla ricerca del pari. Finale al cardiopalma, con gli oltre diecimila presenti che spingono la squadra alla vittoria. Il triplice fischio è un’autentica liberazione, è stata una gran fatica. Ma sarà così fino alla fine del torneo, d’altronde c’è in ballo la serie A. Quindi meglio prepararsi a soffrire fino in fondo, ben sapendo che questa squadra ha tutta l’intenzione di regalare un sogno ai propri tifosi. Un sogno che si chiama serie A e che ora è un po’ più vicino.
Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) Federico Moretti salterà il derby col Cittadella, ma intanto gioisce per la bella vittoria sull´Avellino. Il centrocampista biancorosso era diffidato e l´ammonizione rimediata ieri sera gli è costata la squalifica. «È un´ammonizione senza senso – spiega in prima battuta -. Mi sono persino fatto male al capezzolo e questo può testimoniare che ho colpito il pallone col petto». Salterà la gara col Citta. E pensate che derby sarebbe stato per Moretti, che ha giocato a Padova e ora veste la maglia del Vicenza. «Mi dispiacerà molto non essere in campo, ma sarò allo stadio per tifare i miei compagni; sono certo che disputeranno un grande incontro». E veniamo al successo sull´Avellino. «Abbiamo vinto il doppio confronto, dimostrando un eccezionale carattere, contro una squadra rognosa e molto forte a cui bisogna fare i complimenti per come ha giocato. Noi siamo stati però più bravi». Il numero 4 del Vicenza si è anche esibito, nella ripresa, in quella che è la sua specialità: il calcio piazzato dalla lunga distanza. «Ne era uscita una buona conclusione, peccato che il pallone non sia sceso alla fine». Grazie alla vittoria sugli irpini, la squadra di Pasquale Marino, e i tifosi, continuano a sognare la serie A. «Noi ci crediamo – afferma Moretti -. Questo Vicenza è umile, sta ottenendo grandi risultati.Cerchiamo sempre di essere perfetti e stavolta lo siamo stati soprattutto nel carattere»
Ore – (Giornale di Vicenza) E meno male che il 17 dovrebbe essere un numero sfortunato. Il diciassettesimo gol nello straordinario campionato di Andrea Cocco è invece uno dei più preziosi della collezione del bomber: una rete che vale tre punti e l´aggancio al Bologna secondo in classifica per una notte. Grazie al suo capocannoniere (che ora guida la classifica marcatori assieme a Marchi della Pro Vercelli e Calaiò del Catania) il Vicenza può continuare a credere nella promozione diretta in serie A: un sogno che i tifosi biancorossi vogliono vivere ad occhi aperti. Cocco, un gol importantissimo che si è costruito tutto da solo. «Era un pallone spiovente, ci ho creduto, ho vinto il contrasto e sono riuscito a piazzare bene la conclusione. Sono molto contento perché è stato un gol molto importante: volevamo ritrovare la vittoria in casa che mancava da un po´ di tempo, e in più ci ha consentito di conquistare tre punti particolarmente pesanti». Gol numero 17: comincia a pensare anche alla classifica dei cannonieri? «Ma no. Io penso solo a fare quello che mi chiede l´allenatore, a giocare per i compagni, aiutandoli nella costruzione della manovra. Se poi arriva anche la soddisfazione personale del gol, ovviamente sono ancora più contento». C´è una dedica speciale? «Sì. Questa rete è per una ragazza sarda di Vicenza che tra poco si dovrà operare al cuore: le mando un grande in bocca al lupo». Stavolta la vittoria è stata più sofferta di altre, è d´accordo? «Sì, l´Avellino si è confermato un avversario molto tosto e ci ha reso la vita complicata, però siamo stati bravi a mantenere sempre alta l´attenzione, conquistando una vittoria che ci consente di confermarci ad altissimi livelli. Festeggiare in un Menti così pieno di tifosi felici è davvero fantastico».
Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza fa suo lo scontro diretto con l´Avellino e sale al secondo posto in classifica. Il direttore generale Andrea Gazzoli, a fine partita, sottolinea: «Sì, dopo aver chiuso un paio di gare in credito, è andata per il verso giusto. I ragazzi sono stati molto attenti ed il gran gol di Cocco ci ha permesso di costruirci sopra la partita, è bravura anche questa». Tre punti importanti per questo Vicenza lanciato verso la promozione. «Beh, intanto importanti per la corsa ai playoff, anche perché così dovremmo scrollarci di dosso qualche squadra, ma bisogna aspettare i risultati di domani (oggi per chi legge)». La squadra che va così bene può aiutare la trattativa con gli imprenditori vicentini? «Senza dubbio. Stiamo di certo costruendo qualcosa di importante e penso che nei prossimi giorni si possa arrivare a qualcosa di concreto. Tengo a sottolineare una cosa: sto seguendo la trattativa e presenzio alle riunioni e devo dire che ho toccato con mano la passione di queste persone che stanno portando avanti questo progetto».
A suo avviso queste voci possono disturbare la squadra? «Non penso proprio, intanto perché il tecnico Marino è bravo prima di tutto a lavorare sul campo e poi a tenere fuori la squadra da ogni questione che non riguardi il calcio giocato. E comunque questo è possibile anche grazie alla maturità dei giocatori».
Ore – (Giornale di Vicenza) Tre punti pesanti. Uno scontro diretto che lascerà il segno, un altro tassello per l´impresa promozione. Il tecnico Pasquale Marino sa bene che è stata gara sofferta e lo ammette subito: «È stata difficilissima, ma abbiamo saputo soffrire quando è stato il momento di farlo, poi nel primo tempo, nonostante le ripartenze, loro non hanno avuto occasioni». Il bel gol di Cocco ha risolto la sfida. «Beh chiaro che loro poi si sono buttati in avanti con molta veemenza per cercare di sfruttare la fisicità dei loro attaccanti e qualche buona opportunità l´hanno avuta però devo fare gli elogi alla mia squadra». Elogi soprattutto perchè… «Si è comportata veramente da squadra, i giocatori hanno cercato di aiutarsi, hanno lottato su ogni pallone quando c´era l´opportunità di ripartire». Alla vigilia lei aveva detto che avevate molta rabbia per aver raccolto un solo punto nelle ultime due gare. «Ci credo, ne dovevamo fare quattro, poi non è che l´Avellino ha avuto le occasioni che avevamo avuto noi con la Pro Vercelli o col Carpi: loro in fondo ne hanno avute due, ma ci sta in 90 minuti e aver concesso così poco ad un avversario così forte è merito nostro, per questo sono soddisfatto della prestazione dei miei». Magari la sconfitta col Carpi vi ha insegnato qualcosa. «Ogni gara ha una sua storia e le casualità nel calcio ci sono sempre, a volte ti va bene altre va male. Col Carpi è stato clamoroso ad esempio che in due occasioni con palla nostra, due giocatori sono caduti sul pallone subendo così le ripartenze che ci hanno punito; stavolta la squadra è andata in campo concentrata perchè sapevamo cosa ci aspettava, loro sono stati bravi a pressare, poi ovvio la gara è cambiata quando l´abbiamo sbloccata e abbiamo potuto giocare un po´ di rimessa». Sulle fasce stavolta è parso un Vicenza più affaticato.
«No, è stato bravo l´Avellino nel primo tempo a pressarci ma non penso che la squadra abbia avuto problemi fisici».
Ore 20.50 – (Giornale di Vicenza) Bisogna tornare all´estate del 2001 quando scese e non risalì più al piano nobile. Oggi, 14 anni dopo, il Vicenza è di nuovo in serie A: almeno per una notte, magica, è tornato lassù. Finchè non giocherà la sua partita, oggi pomeriggio, il Bologna, agganciato grazie al successo sull´Avellino, è dietro ai biancorossi, che lo hanno battuto sul suo campo dopo il pareggio al Menti. Sono lunghi 14 anni, solo un po´ meno dei 16 che fu necessario attendere per tornare in serie A nel 1995 con Guidolin. Che guarda caso ieri sera era in tribuna: la notizia si è sparsa in fretta e la Sud gli ha anche dedicato il vecchio coro dei tempi belli. Quasi una picchiata vertiginosa nel tempo e nei ricordi, innescata dal ritorno alla vittoria della squadra di Marino che in una sola sera ha tolto di ruota un pericoloso diretto concorrente, l´Avellino, e ha agganciato il Bologna al secondo posto che garantisce la promozione diretta. Oggi pomeriggio toccherà ai rossoblu emiliani rispondere all´allungo dei biancorossi, anche se alla fine della stagione mancano 7 partite. Tante, con una classifica così corta, per correre troppo avanti con il cuore e con lo sguardo. Ma quella parola, serie A, che per lunghi anni è rimasta su un pianeta a distanza siderale dai bassifondi in cui ha dovuto dibattersi, adesso il Vicenza e il popolo del Menti, schierato come sempre al suo fianco (di nuovo oltre 10 mila), la possono pronunciare. Il Vicenza, che nelle ultime 6 giornate aveva raccolto un solo successo, assai meno comunque di quanto meritato, ha sfoderato l´acuto al momento giusto, come fanno le squadre vere e convinte dei propri mezzi. In pratica ha gettato la maschera e lanciato il guanto di sfida a chi ci vuol provare: per la corsa alla serie A il Vicenza c´è. Allacciare le cinture, da qui al 22 maggio, la sera del gran finale al Menti con il Frosinone, saranno 630 minuti di campionato da adrenalina. La squadra di Marino ha vinto una gran bella partita, di quelle senza fronzoli e tutta sostanza, con un avversario di fronte il cui valore rende più prezioso il successo. L´Avellino s´è battuto alla pari e il pari avrebbe anche meritato, ma il Vicenza di ieri sera non era quello sfortunato e anche sprecone di Vercelli, nè quello spettacolare ma scapestrato atterrato dal Carpi, bensì una squadra che giocato con giudizio, forza e cinismo. Nel primo tempo, con gli avversari bravi a inaridire le fonti di gioco biancorosse e a chiudere i corridoi laterali con tanto pressing e applicazione tattica, il Vicenza ha accettato di subire il maggior possesso palla dell´Avellino, che a lungo ha fatto la partita, ma non gli ha concesso quasi nulla nei paraggi di Vigorito. Ha chiuso i varchi con attenzione ed è ripartito, faticando però a sua volta a trovare sbocchi. Una partita di quelle che spesso sono decise da un episodio: la giocata astuta e chirurgica di Cocco (spallata, controllo e diagonale all´angolino) è stata una prodezza personale, quasi avulsa dalla manovra di una squadra che poi però è stata brava e matura nel difendere la vittoria fino in fondo, meritandosi la gemma regalata dal bomber.
Ore 20.30 – (Il Piccolo) Le voci di un avvicinamento a Trieste del presidente dell’Alto Vicentino Rino Dalle Rive circolano da qualche settimana. Ma negli ultimi giorni si sono intensificate. Anzi il facoltoso imprenditore veneto, titolare della Safond Martini, avrebbe strappato un appuntamento con il sindaco Cosolini per la prossima settimana. L’oggetto della chiacchierata non sarebbe in primis la Triestina (anche se è difficile che l’argomento resti sullo sfondo) ma le opportunità che potrebbero aprirsi per l’imprenditore su una città che nei prossimi mesi potrebbe cambiare volto (dalla Ferriera a Porto Vecchio). Ma la chiacchierata, negoziata da una vecchia conoscenza del calcio nostrano come Massimo Colino, non è nell’agenda del sindaco. «Non ho nessun appuntamento con Dalle Rive» dice Roberto Cosolini. Ma il primo cittadino in questi giorni si è occupato di Triestina. La scorsa settimana ha incontrato un gruppo di imprenditori pronti (quantomeno a parole) a sostenere finanziariamente la società in questo ultimo scorcio di stagione e disposti conseguentemente a intavolare una trattativa con Pontrelli per il futuro. «La Triestina è una società privata – continua il sindaco – e dopo aver sentito questi signori ho avvertito l’attuale proprietà dell’Unione. Ho ricevuto il presidente Pontrelli martedì (il giorno nel quale è stato ufficializzato l’esonero del tecnico Giuseppe Ferazzoli ndr) il quale mi ha rassicurato sul fatto che la Triestina ha l’autosufficienza finanziaria per portare avanti il suo progetto». Nulla di nuovo insomma anche perché Pontrelli e Di Piero avevano ribadito questo concetto nell’incontro con i media della scorsa settimana. Insomma attorno alla Triestina i movimenti ci sono ma la certezza (a meno di smentite) è che in questo momento l’attuale proprietà non sia intenzionata a mollare il colpo. Del resto rimane un mese e mezzo di attività sportiva da gestire che decreterà la salvezza o meno dell’Unione. E il mantenimento della serie D non è indifferente nè per il progetto di Pontrelli nè per i programmi futuri di eventuali nuovi investitori.
Ore 20.10 – (Il Piccolo) Se la Triestina vuole riuscire ad acciuffare una posizione di vantaggio nei play-out (la salvezza diretta è ancora possibile ma bisognerebbe in pratica vincere tutte e cinque le partite rimanenti), deve assolutamente trasformare il Rocco in una roccaforte inespugnabile, anzi deve uscire con i tre punti da ogni sfida casalinga. Dalle partite contro Dro, Fontanafredda e Mori Santo Stefano devono infatti arrivare 9 punti, prima di poter pensare a cosa raccogliere a Tamai e Legnago. Ma uno dei primi problemi che si trova di fronte il nuovo tecnico Gianluca Gagliardi, sarà proprio quello di invertire quella che è stata finora la tendenza del fattore campo nella stagione alabardata. Nello stadio di casa, la Triestina finora ha raccolto appena 12 dei suoi 26 punti totali, in pratica ha avuto un rendimento superiore in trasferta. Lo score dell’Unione davanti al pubblico amico è infatti di appena 2 vittorie (contro il Mezzocorona su rigore nel recupero e contro il Legnago), 6 pareggi e 6 sconfitte. La squadra alabardata nel girone di andata non è mai riuscita a vincere al Rocco, e la prima vittoria era arrivata appunto in modo rocambolesco contro il Mezzocorona. Insomma il fattore campo finora non si è visto. Sarà la pressione che mette uno stadio del genere, la tensione di giocare davanti al pubblico triestino o qualche strana maledizione, fatto sta che la Triestina finora è andata meglio fuori casa che fra le mura amiche. Un dato non da poco se si è decisi davvero a far valere il fattore Rocco (non il bomber Daniele, bensì lo stadio) in questo finale di campionato. Anche perché se davvero sarà play-out, si cerca almeno di giocarlo in casa. Ma per fortuna, in quel caso, oltre al fattore campo c’è il vantaggio di poter disporre di due risultati utili su tre, perché basterebbe il pareggio, anche al termine degli eventuali supplementari. E se l’Unione ha dimostrato un’enorme difficoltà nel trovare la vittoria in casa, consola il fatto che nel caso si giocasse a Trieste basterebbe anche il pari. In ogni caso, se c’è un aspetto psicologico, oltre che tecnico, nel rendimento non certo esaltante della Triestina in casa, Gagliardi dovrà lavorare anche su questo. In questi giorni in allenamento il tecnico si sta dimostrando un vero martello, ma bisognerà vedere ovviamente domani contro il Dro (inizio ore 15, arbitra Citarella di Matera) la reazione dei giocatori dopo questo cambio in panchina e i conseguenti differenti metodi di lavoro. E a proposito di stadio Rocco, la società alabardata l’aveva richiesto al Comune per la rifinitura di questa mattina, ma gli è stato negato, offrendo come alternativa il Grezar. Ma considerate le condizioni del terreno di quest’ultimo impianto, la Triestina effettuerà l’allenamento di stamane a Prosecco.
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) CITTÀ DI FONTANAFREDDA – Al Tognon domani arriverà l’Union Pro Mogliano (43), reduce dal successo (2-1) sulla Triestina. Il Fontanafredda (36) punta ad avvicinare quota 40, conosciuta anche come quota salvezza. De Pieri avrà tutti gli uomini a disposizione. Ieri intanto, nella sala consiliare di Vigonovo, è stato presentato il 15. Torneo giovanile Città di Fontanafredda e la sesta Coppa Pagotto. Parteciperanno anche le formazioni giovanissimi di Juventus, Udinese, Verona e Bologna. Il testimonial è Totò Di Natale. FURIE IN TRASFERTA – Gara importante a Mori (15) anche per il Tamai (35), in miniserie positiva: 4 punti nelle ultime 2 gare. I padroni di casa, virtualmente già retrocessi, hanno perso (0-3) il recupero di mercoledì con il Montebelluna. A De Agostini mancherà ancora Davide Furlan. Brustolon ha un pollice lussato, ma dovrebbe farcela.
Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Il Tamai è tornato a sorridere: i due risultati utili di fila (e i 4 punti) hanno allontanato il pericolo play-out. Serve un ulteriore passo, cioè la vittoria in trasferta. Ed è ciò che domani le “furie rosse” cercheranno sul campo del Mori. La squadra di De Agostini, infatti, se si esclude il fanalino Mezzocorona, è quella che nel girone non vince da più tempo in esterna: risale al 5 ottobre l’ultimo successo lontano da casa: 2-0 sul campo del Legnago. Da allora 7 pareggi e 4 sconfitte. «Bisogna cambiare marcia – conviene il tecnico dei mobilieri –: il tempo stringe e noi abbiamo la volontà di chiudere la pratica salvezza senza passare dai play-out». Però il Mori, dopo aver capito che scenderà in Eccellenza, si è risollevato: 4 punti in 3 partite, con la perla del successo esterno col Kras. Il Tamai invece si è fermato a quel blitz nel Veronese. Era una delle tre affermazioni in trasferta a inizio campionato, precedute dalle imprese sul campo del Giorgione (1-0 alla prima giornata) e quindi a Chioggia nel recupero (1-4). Dopo, le “furie rosse” firmarono 4 pareggi di fila (Kras, Union Ripa, Union Pro e Triestina), mantenendo l’imbattibilità sino a novembre. Poi la prima sconfitta, con l’Arzignano, quindi il pari col Belluno, il ko di Padova, il punto col Dro, i rovesci con Sacilese e Altovicentino e infine l’1-1 di Montebelluna. In Trentino De Agostini avrà un problema da gestire: i diffidati, incrementati con l’ingresso tra gli squalificabili di Petris e Ursella. A ogni modo il tecnico avrà l’intera rosa a disposizione, eccetto Davide Furlan. Chiamato a timbrare Zambon, a secco da diverse gare. Il match sembra però quello giusto, perché che con la trentine il bomber si esalta: bis all’andata con lo stesso Mori, gol al Mezzocorona e al Dro. Nel mirino c’è la doppia cifra, che dista un centro.
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Sull’infermeria sventola la bandiera neroverde. Come contro il Mori, anche in vista della sfida con l’ArzignanoChiampo di domani, la rosa a disposizione di mister Parteli è notevolmente ridotta nel reparto d’attacco. Non saranno disponibili per la trasferta, a meno di un miracolo dell’ultimo minuto, sia Brotto sia Mastellotto, entrambi per problemi al ginocchio, mentre il centrocampista Dassié viene fermato da un acciacco alla caviglia rimediato nella sfida interna con il Mori. Fra Union Ripa La Fenadora (38) e ArzignanoChiampo (48) ci sono 10 punti di differenza che sistemano le due squadre rispettivamente alla ricerca della salvezza e a ridosso dei playoff quindi con la stessa voglia di vincere. Per far questo Parteli dovrà affidare il reparto avanzato a persone di esperienza come Solagna e a giovani come Savi. Dirigerà la gara Marco Nehrir di Cagliari assistito da Alberto Beltrame di Udine e Mauricio Jesus Fettarappa di Monfalcone.
Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Nel Ripa Fenadora, Slongo scalpita per ritrovare spazio, sfruttando l’assenza per squalifica di De March al centro della difesa e punta Arzignano per rilanciarsi in campionato. Il difensore classe 1994 nativo di Sovramonte, arrivato nella finestra di mercato invernale dal Montebelluna, sta cercando di convincere Parteli in vista della partita di domani, però mette davanti a tutto la squadra: «Ho voglia di giocare, mi alleno sempre al meglio per farmi trovare pronto, poi il mister fa le sue scelte e non ho nessun tipo di problema da questo punto di vista. Spero che arrivi l’opportunità, perché è da tempo che la cerco. L’importante è non abbassare la guardia e stare sul pezzo». Verso Arzignano. L’Union arriva da sei risultati utili consecutivi, tra cui però solo una vittoria. Con l’asticella della salvezza a quota 40, mancano due-tre punti per chiudere il discorso. Dall’altra parte l’Arzignanochiampo sta volando sulle ali dell’entusiasmo, in piena rimonta verso la zona play-off con cui lotta testa a testa col Belluno, impegnato a sua volta con la vicecapolista Altovicentino. «Ci stiamo avvicinando bene alla partita», dice il centrale neroverde Tiziano Slongo. «Troveremo un avversario in forma e cercheremo di affrontarlo al meglio, provando a ricavare il più possibile con la consapevolezza che siamo vicini alla meta dei 41 punti per la salvezza. Siamo sereni, anche perché abbiamo dimostrato di essere in forma». Clienti scomodi per la difesa. La retroguardia neroverde domani si troverà di fronte il bomber Trinchieri, Carlotto e Fraccaro, che ha giocato con Slongo l’anno scorso a Sacile ed erano insieme anche a Bassano: «Lui è molto bravo», racconta il centrale del Ripa Fenadora. «L’Arzignano ha una bella rosa. A inizio anno magari ha avuto qualche problema ma poi si è rialzato e sta lottando per i play-off. Sarà una bella partita». Si prospetta una sfida affascinante «e c’è anche questo stimolo per fare bene». Infermeria. Restano in forte dubbio Brotto (più no che sì) e Mastellotto (in forse per un ginocchio gonfio) in attacco e il giovane Dassiè a centrocampo (alle prese con noie alla caviglia, proverà ad andare almeno in panchina). Emergenza indisponibili. «Sicuramente ci sono dei problemi dal punto di vista della rosa perché siamo in pochi, però ognuno di noi può entrare in campo e dare il meglio per aiutare la squadra», commenta Slongo. «Le alternative agli assenti comunque ci sono, giovani ma valide. Con l’Arzignano non dovremo aver paura. In difesa siamo solidi e in ripartenza possiamo fargli male, anche perché dietro i nostri avversari non sono forti come in attacco. I vari Ponik, Savi e Cibin sono giocatori magari meno fisici ma veloci e sfruttando la rapidità possiamo colpire. Da parte nostra servono attenzione e concentrazione per 90’».
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Senza Pellicanò e Miniati e con i pronostici a sfavore. Il Belluno è pronto per la difficilissima sfida contro l’Altovicentino secondo della classe. Confermata l’indisponibilità del mancino, squalificato il centrocampista, Vecchiato ha ritrovato nell’ultima seduta della settimana gli influenzati Paoletti, Duravia e Pescosta, dunque disponibili. Quel che è certo è che contro l’Altovicentino (fischio d’inizio alle 15 sotto gli occhi dell’arbitro Matteo Guddo di Palermo) ci vorrà il miglior Belluno possibile. Gli avversari infatti arriveranno al polisportivo da 6 vittorie consecutive (3 sconfitte, 2 pareggi e 1 vittoria per il Belluno), 14 gol fatti (8 il Belluno) e soltanto 2 subìti (contro gli 11 dei gialloblù). Fortuna che nel calcio tutto è possibile…
Ore 17.40 – (Corriere delle Alpi) Sfida proibitiva. Il Belluno domani ospita l’Altovicentino, seconda della classe. La squadra gialloblù non sta attraversando un periodo brillante, ma se vuole centrare i play off deve battere la squadra vicentina, non sicuramente il cliente migliore da affrontare. «Pima o poi bisogna affrontare tutti – spiega l’allenatore del Belluno Roberto Vecchiato – abbiamo un calendario molto simile alle nostre avversarie per i playoff e i conti li faremo solamente alla fine. Che partita mi aspetto? Verranno al Polisportivo per vincere e attaccarci subito. L’Altovicentino è una squadra costruita per vincere e ha fatto un campionato a parte insieme al Padova. In rosa hanno tante soluzioni e sappiamo che ci sarà da soffrire anche se il Belluno anche quando è uscito sconfitto non ha mai perso la propria identità di gioco. In questo momento abbiamo due problemi, il primo è legato ai cali di attenzione mentre il secondo è un dato oggettivo ed è quello degli infortuni che ci mette in difficoltà sui numeri». Paolo Pellicanò ancora fermo ai box. Il terzino classe 1995 non si è allenato, ma potrebbe ricominciare a correre domani. «Forzare i tempi del suo recupero non avrebbe senso a questo punto della stagione – spiega Vecchiato – abbiamo provato ad un certo punto ma il ragazzo ha ancora male e non sarà rischiato. Yari Masoch? Si è allenato con la squadra e dovrò valutare il suo impiego dal primo minuto, tenendo in considerazione ovviamente il discorso giovani. Stessa cosa vale per Andrea Radrezza. Con Miniati squalificato, un vecchio deve rimanere fuori e devo anche pensare ad eventuali cambi per non trovarci in difficoltà a partita in corso». I numeri dell’Altovicentino. La squadra vicentina ha la seconda miglior difesa del campionato dopo quella della Sacilese, con ventotto gol subiti mentre l’attacco ha realizzato cinquantasette reti, dieci in meno della capolista Padova. Chi gioca? In difesa Ivan Merli Sala e Sebastiano Sommacal compongono la coppia centrale, mentre sulle corsie esterne a destra dovrebbe esserci Giovanni Pescosta e a destra si potrebbe rivedere Danny Paganin. A metà campo Roberto Vecchiato deve rinunciare per squalifica a Mike Miniati e, insieme a Simone Bertagno, potrebbe tornare dal primo minuto Yari Masoch, con Marco Duravia arretrato in mediana. Davanti, ovviamente, Simone Corbanese guida l’attacco con Francesco Posocco ed Andrea Radrezza, che potrebbe ritrovare una maglia da titolare.
Ore 17.10 – Serie B, la classifica: Carpi 71, Bologna 57, Vicenza 56, Frosinone 54, Avellino 52, Livorno 51, Perugia e Spezia 50, Pescara 48, Lanciano 47, Bari 45, Ternana 43, Modena e Trapani 42, Catania e Latina 41, Crotone, Entella e Pro Vercelli 40, Cittadella 39, Brescia 32, Varese 28.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Bari-Crotone 1-1, Brescia-Bologna 1-1, Catania-Trapani 4-1, Cittadella-Carpi 0-1, Frosinone-Pescara 2-1, Lanciano-Latina 1-1, Modena-Virtus Entella 2-0, Pro Vercelli-Livorno 3-3, Spezia-Ternana 0-1.
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il punto di forza del Bassano? La programmazione societaria, quella continuità tecnica che è diventato il vero valore aggiunto della squadra giallorossa». Guarda con ammirazione Michele Serena al «modello Bassano», un club dove l’improvvisazione non pare proprio essere di casa. Proprio per questo però, a sentire l’ex terzino della Fiorentina, il Venezia dovrà mostrare il suo volto migliore nei 90′ di domani allo stadio Mercante (ore 18). «Sulla carta c’erano squadre più quotate dei vicentini, penso a Novara e Alessandria – l’analisi di Serena – però il primato del Bassano è tutto fuorché casuale. Un gruppo di giocatori che lavora assieme da due anni, abituato a stare al vertice e a questo punto credo favorito per la promozione diretta in serie B». Il Venezia – questo pomeriggio la rifinitura prima della partenza verso il monte Grappa – cercherà comunque di negare agli avversari la settima vittoria consecutiva. «La loro rimonta dev’essere per noi un grande stimolo, soprattutto perché facendo risultato possiamo avvicinarci al nostro traguardo della matematica salvezza. Ci arriviamo in discreta condizione, la sosta è servita a Bellazzini e Peccarisi per convivere meglio con i loro acciacchi, Raimondi e gli squalificati saranno gli unici (oltre ai lungodegenti Carcuro, Hottor e Giuliatto, ndr) assenti». In difesa mancherà Sales a sinistra e in cabina di regia Giorico. «Con Sales avrei avuto sei difensori, così ne ho solo 5 e minori possibilità di scelta (dovrebbe toccare a Dell’Andrea, ndr). Mi spiace l’assenza di Giorico, non lo conoscevo prima di allenarlo, devo dire che mi ha colpito positivamente in questi mesi. Vedrò, senza cambiare modulo, chi mettere in mezzo tra Scialpi e Bellazzini». Serena dovrà scegliere tra il 4-3-3 e il 4-3-1-2, ma in mediana non sembra avere chance Esposito, che contro il Lumezzane non era stato nemmeno convocato. «Anche a 5 giornate dal termine e anche a 40 anni un calciatore può sempre migliorare. Ci aspetta un calendario tosto ma la convinzione di poter fare punti per salvarci del tutto ci deve dare forza. Come faremo punti a Bassano? Ribattendo colpo su colpo sul piano dell’aggressività».
Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Sappiamo che sarà una partita difficile, ma sarà anche stimolante per noi. Affrontiamo la prima della classe, che sta facendo davvero un grande campionato. Ma noi abbiamo le qualità per fare un’ottima partita e anche per fare male a qualunque avversaria». Elia Legati inquadra così la sfida di domani pomeriggio (ore 18) a Bassano contro l’attuale capolista. Un derby che sulla carta lascia poche chance agli arancioneroverdi. Eppure il capitano non vuole partire sconfitto. «Una partita difficile, certo. Ma vogliamo andare là a giocarcela». La squadra di mister Michele Serena sta piano piano recuperando i vari infortunati e domani mancheranno Raimondi e i soliti Hottor e Carcuro, cui si aggiungono gli squalificato Sales e Giorico. Ancora una volta il reparto difensivo dovrà essere rimaneggiato e qualcuno tra Capogrosso e Dell’Andrea dovrà adattarsi sulla fascia sinistra. «Purtroppo non siamo mai stati tutti, ma ora le cose iniziano ad andare meglio. E il fatto di aver recuperato un po’ di infortunati ci consente di allenarci meglio, con più ritmo. Per quanto riguarda gli squalificati, ci adatteremo così come abbiamo sempre fatto fino ad ora». Una vittoria e tre pareggi nelle ultime quattro partite per il Venezia. Sei vittorie consecutive per il Bassano. E’ questo il ruolino di marcia delle due avversarie relativo all’ultimo periodo. «Loro sono sicuramente in grande salute. Stanno vivendo un gran momento. Per quanto riguarda le loro caratteristiche — osserva Legati — dovremo stare attenti soprattutto al gioco sulle fasce e ai cross, sempre molto insidiosi». Il Venezia non è ancora al sicuro rispetto alla zona playout (+7 dal Monza), complice anche il punto di penalizzazione arrivato e quello che arriverà il 16. «La classifica la guardiamo ma siamo concentrati sulla partita. Vogliamo chiudere la stagione nel migliore dei modi, non solo per il presente, ma anche — chiude il capitano — per quello che sarà il futuro del Venezia».
Ore 15.50 – Serie B, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Bari-Crotone 0-1, Brescia-Bologna 1-1, Catania-Trapani 0-1, Cittadella-Carpi 0-1, Frosinone-Pescara 1-0, Lanciano-Latina 0-0, Modena-Virtus Entella 2-0, Pro Vercelli-Livorno 2-2, Spezia-Ternana 0-0
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia mette la capolista nel mirino, assorbito il punto di penalizzazione e in attesa del secondo verdetto, previsto per giovedì 16 aprile. Quattro risultati utili consecutivi per gli arancioneroverdi (6 punti), sei vittorie di fila per i giallorossi di Antonino Asta. «Il Bassano è in testa alla classifica con pieno merito», ha sottolineato Michele Serena, «è il risultato di una politica societaria oculata, che poggia su fondamenta solide e con una programmazione avviata da più stagioni. In questo momento è la squadra con le maggiori chance di salire direttamente in serie B». Venezia che nelle ultime 5 giornate potrebbe decidere o meno le sorti promozione di Bassano, Pavia e Alessandria. «Non abbiamo un calendario semplice», ha ammesso il tecnico, «anche perché poi dovremo andare a Sassari, campo difficile, e ricevere la Pro Patria, che si sta giocando i playout o la retrocessione diretta. Dobbiamo fare punti per metterci al sicuro, prima li faremo e meglio sarà. È inutile star qua a pensare dove collocare la quota salvezza, non dipende da noi quanto dal Monza che attualmente è quint’ultimo: più punti farà il Monza e più salirà la quota salvezza. Se noi andiamo a Bassano, il Monza andrà ad Alessandria, ma pensiamo solo a casa nostra». Serena senza gli squalificati Sales e Giorico («È’ stata una piacevole scoperta, è la prima volta che giochiamo senza di lui da quando è rientrato») con Dell’Andrea («Adatteremo qualcuno a giocare a sinistra») e Scialpi candidati principali a partire dal primo minuto al centro tra Zaccagni ed Espinal. La sosta ha permesso a Bellazzini e Peccarisi, che stanno convivendo con fastidiosi acciacchi, di tirare il fiato tanto che il “Bela” dovrebbe piazzarsi alle spalle delle due punte, quasi sicuramente Guerra e Greco. Hottor sta crescendo, ma dopo oltre un anno di assenza bisogna avere pazienza, Raimondi la prossima settimana rientrerà in gruppo. «Sulla carta, Novara e Alessandria possiedono un organico magari superiore al Bassano», ha aggiunto Serena, «ma in questo momento la squadra di Asta è quella che sta meglio. Noi tenteremo in tutti i modi d’ interrompere la serie di vittorie consecutive dei vicentini, dobbiamo aspettarci di essere aggrediti fin dal fischio d’avvio, sono convinto che possiamo giocarci le nostre carte». Oggi rifinitura al pomeriggio, al termine partenza per Bassano. Novara. Si conoscerà solo lunedì o martedì l’entità della penalizzazione che sarà inflitta al Novara dopo l’udienza di ieri pomeriggio davanti alla Disciplinare del Tribunale nazionale Federale. Contemporaneità. La Lega Pro aveva pensato di giocare in contemporanea le partite dell’ultimo turno, ma nelle ultime ore si è consolidata l’ipotesi che la contemporaneità venga estesa alle ultime tre giornate differenziando il giorno di disputa dei tre gironi.
Ore – (Giornale di Vicenza) Arriverà lunedì se non addirittura martedì la sentenza sui deferimenti multipli del Novara che deve rispondere di sei diverse imputazioni. Il cospicuo materiale difensivo prodotto ieri dal club piemontese davanti al Tribunale Federale di Roma ha allungato i tempi spingendo i giudici a un´analisi più approfondita che si protrarrà sino all´inizio della prossima settimana. La co-capolista assieme al Bassano rischia una penalità da 2 sino a 6 punti di handicap. Il Novara scenderà in campo oggi a Mantova certamente più tranquillo. Cenetti alla carica. Ragazzo spazzola della comitiva, Jack Cenetti fa servizio completo al trequartista rivale in transito e quando può, coltiva le chiome dei compagni, ma non di Semenzato che evita accuratamente le forbici di Cenetti perchè lui, del provetto Figaro partenopeo, proprio non ne vuol sapere. Cenetti è anche quello deputato ai riti scaramantici, inclusa la fattura che lo scorso anno fece in un pranzo pregara a Pietribiasi per sbloccarlo dal digiuno offensivo e il Condor ricominciò a segnare a raffica quello stesso pomeriggio dopo aver assorbito la formuletta magica. «I rituali classici li hanno tutti – ammette -. Ma adesso non occorrono sortilegi speciali, sta procedendo tutto al meglio». Jack peraltro è un amuleto vivente: tre promozioni negli ultimi 4 anni con Carpi, Venezia e Bassano, insegue ora una quaterna. «Se azzeccassimo il gran colpo a Bassano sarebbe un successo epocale, probabilmente il più bello. Di buono c´è che dipende tutto da noi, senza badare a quello che fanno gli altri. Perciò niente pressione di alcun tipo e concentriamoci su un avversario alla volta, quello che fa la concorrenza non deve minimamente riguardarci. A Venezia 2 anni fa centrammo un balzo in C1 dopo una gran rimonta e non posso serbare rancore». Essenziale. Come è in campo.
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Davide Consolaro all´Altovicentino? È un´ipotesi. Il ds, fresco di separazione (indolore e consensuale) dal Real potrebbe accasarsi al club del patron Dalle Rive. Per ora si tratta solo di una voce che non trova conferme ufficiali; a questo punto, quindi, non resta che vedere cosa accadrà nei prossimi giorni. E intanto domani si giocherà Torres-Real Vicenza. All´andata al Menti è stato un pareggio pirotecnico. 3-3. E che rischio per il Real. A meno di dieci minuti dal triplice fischio il risultato era di 1-3. Poi sono arrivate le zampate di Bardelloni e Bruno che hanno riportato a galla i biancorossi. Ma stavolta le cose potrebbero andare diversamente. La Torres nelle ultime nove partite è riuscita ad andare a segno solo una volta. Il bottino del Real è decisamente più consistente con sette gol, ma anche la media delle reti dei vicentini è scesa notevolmente. Come ha annunciato Marcolini, inutile aspettarsi belle partite da qui fino alla fine del campionato. Facile invece prevedere che a Sassari, ad aspettare il Real, ci sarà una barricata difensiva che più di tanti rischi non vorrà correre. Si, perché forse un pareggio farebbe più comodo alla squadra di Bucchi, anche se domani i sardi hanno la possibilità di allungare sulle dirette concorrenti alla salvezza: il Monza, impegnato oggi contro il più quotato Novara, e il Lumezzane che se la vedrà invece con il Como domenica all´ora di pranzo. Infine c´è la sfida nella sfida, quella tra i due bomber: Sasà Bruno e Pasquale Maiorino che già si è messo in mostra contro i biancorossi con quel siluro che Tomei non ha potuto far altro che guardare. E neanche a dirlo a tenere viva la partita dell´andata per i vicentini è stato bomber Bruno con due gol e un assist per Bardelloni. Bruno è in testa alla classifica cannonieri con 16 reti e Maiorino è in quinta posizione a quota 12.
Ore 14.40 – (Gazzettino) Otto partite alla fine del campionato, cinque in casa e tre fuori: la salvezza del Cittadella passerà inevitabilmente per il Tombolato, e pazienza se le prossime due gare consecutive prevedono la prima (Carpi) e la terza (Vicenza) in classifica. «Abbiamo un calendario difficile, ma al completo possiamo fare bene con chiunque», il pensiero di Foscarini. Che poi spiega: «La squadra ha raccolto troppo poco nelle ultime due partite per quanto è riuscita a costruire. Potevamo, dovevamo portare a casa più punti, ma il Cittadella mi è piaciuta, a tratti anche entusiasmato. Per questo mi sento di dire che ce la possiamo giocare alla grande, anche contro la capolista». Un avversario difficile, il più difficile: «Sta dimostrando di valere il posto in classifica, ha la migliore difesa e il secondo attacco del girone. Credo sia l’emblema della concretezza, basta ripensare alla partita dell’andata, dove abbiamo fatto gli stessi tiri in porta, ma loro li hanno trasformati tutti in gol». Cosa farà la differenza nel big match: tattica, gamba, attenzione? «Credo un po’ tutte le componenti, il Carpi ha la mentalità vincente, e dobbiamo copiarlo in questo, lo ripeto spesso ai miei giocatori. Loro lottano e credono su tutti i palloni. Il Cittadella mi dà fiducia, è cresciuto, non è quello che ha perso a Carpi, ma dovrà stare attento ai piccoli dettagli, che fanno la differenza». Il Carpi è micidiale nelle ripartenze: sta forse pensando a una gara d’attesa per non scoprirsi troppo? «Anche quest’aspetto l’abbiamo valutato con la squadra. In gara ci saranno momenti di pressing sugli avversari, altri dove sarà il Cittadella ad aspettare il Carpi. L’importante sarà leggere nel modo giusto le situazioni». Foscarini recupera tutti gli assenti: Pellizzer, Scaglia e Rigoni figurano nella lista dei convocati, da capire chi dei tre possa giocare all’inizio, difficile che il tecnico li rischi in blocco. In difesa quindi De Leidi dovrebbe essere della partita, favorito Scaglia su Pellizzer. In mediana Rigoni e Paolucci, confermata la coppia d’attacco Stanco-Gerardi, preferita anche alle motivazioni che può avere un ex come Sgrigna. «Mi sono piaciuti a Latina, hanno fatto molto bene. Al di là delle motivazioni guardo tanto la condizione, e Gerardi è uno dei più in forma della squadra. Loro due danno fisicità, ma si aiutano anche nei movimenti e portano avanti un grande lavoro per la squadra». QUI CARPI. Castori potrebbe scegliere il 4-4-2, il modulo provato nella rifinitura, con Mbakogu e Lasagna terminali offensivi. Nel caso invece del 4-4-1-1 Lollo giocherebbe al posto di Lasagna. «Sarà una partita difficile, non è il Cittadella dell’andata. Conosciamo le insidie della partita, e di sicuro non andremo a giocare con un atteggiamento superficiale. Dopo le due vittorie con Vicenza e Bologna un pizzico di euforia è naturale, ma non ci siamo rilassati, i ragazzi si sono allenati sempre con impegno e serietà», le parole del tecnico alla vigilia.
Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Oggi la prima della classe, il Carpi che corre come un Tgv e ha perso solo 4 partite sin qui; venerdì prossimo la terza, quel Vicenza che, ripescato dalla Lega Pro, sta stupendo tutti e punta senza mezzi termini al salto diretto in serie A. In sette giorni il Cittadella è atteso da due sfide tremende, che affronta entrambe davanti al pubblico amico, visto che il calendario lo porterà a giocare, da qui al 22 maggio, cinque volte in casa e tre fuori (Brescia, Bari e Catania). Claudio Foscarini, proprio riferendosi alla successione cronologica degli impegni a cui è chiamata la sua squadra in questo (decisivo) mese e mezzo, ammette: «Sì, la salvezza per noi quest’anno passa dal Tombolato. Perciò dovremo essere maggiormente bravi a sfruttare l’opportunità che ci viene offerta, anche se i miei, per come li ho visti nel girone di ritorno, si identificano più in una squadra da trasferta, capace di esaltare meglio determinate sue caratteristiche». Attenti sì, ma non rinunciatari. Se ne deduce, dunque, che di fronte ai lanciatissimi emiliani – 19 vittorie e 11 pareggi, 68 punti in cascina, 12 in più del Bologna secondo – vedremo un Citta prudente e preoccupato di non lasciare troppo spazio ad un avversario che sa colpire benissimo nelle ripartenze? Il tecnico granata non si sbilancia troppo sulle contromisure studiate per arginare l’effervescenza di capitan Porcari e compagni, preferendo esaltare i meriti della capolista: «Giochiamo contro la formazione più cinica della serie B, meritatamente in vetta, che conta sulla miglior difesa del torneo (24 reti subìte, ndr) e sul secondo miglior attacco (53 gol, dietro a quello del Pescara), una compagine difficile da contrastare. Perché cinica? Perchè mi sono riguardato i numeri della gara d’andata e ho rilevato che abbiamo fatto gli stessi tiri in porta, solo che il Carpi ha segnato 5 volte su altrettante conclusioni, noi no. Basta poco per dare loro modo di farti male: segno di grande organizzazione e di una mentalità da alta classifica, appunto, testimoniata dal fatto che stanno vincendo il campionato». E allora, che Cittadella si augura di vedere in azione? «Il momento è buono, anche se nelle ultime due partite abbiamo raccolto poco (un solo punto, contro la Ternana, ndr), pur dominando a lungo, ad esempio, a Latina. Ci siamo preparati nel modo giusto e sono sicuro che ci presenteremo all’appuntamento al meglio. Ho bisogno di giocatori che siano motivati in ogni senso, sia mentalmente che fisicamente. Non siamo più quel Citta che beccò 5 reti al “Cabassi”, siamo cresciuti, c’è una grande compattezza, una forza mentale diversa. Dunque, siamo pronti. La tattica sarà sicuramente importante, ma conoscendo Porcari & C. e sapendo quanto siano micidiali nei contropiede, chiederò ai ragazzi di metterci massima attenzione sulle fasce. Certo, si può pensare di andare ad aggredirli, con un pressing alto, quando hanno la palla, ma si può pure aspettarli, lasciando loro il compito di “fare” la partita, ed essere noi quelli che provano a buttarsi negli spazi per colpire. Vedremo, è lecito pure rischiare qualcosina…». Recuperati. La rifinitura di ieri pomeriggio è servita a dissipare, se ce ne fossero ancora, le ultime perplessità sul conto dei grandi assenti delle precedenti giornate: i due centrali difensivi Scaglia e Pellizzer sono abili ed arruolabili, e con loro c’è pure Rigoni, un perno del centrocampo. Cappelletti, che aveva avvertito dei fastidi alla schiena, è a posto. «Certo, per trequarti della settimana i tre hanno effettuato sedute a parte», puntualizza l’allenatore, «ma devo parlare con tutti e verificare se la loro condizione mentale soprattutto sia la migliore auspicabile». Passaggio necessario, è chiaro, ma che dovrebbe essere affrontato senza problemi. Il match è di quelli tosti, il Citta ha bisogno di tutti (ovviamente out Camigliano, squalificato per tre giornate), ma gli elementi di maggiore esperienza servono come il pane. Unico dubbio è quello che riguarda la coppia d’attacco: propendiamo per la riconferma di Stanco-Gerardi, ma non sono da scartare le alternative Stanco-Sgrigna (unico “ex”) o Gerardi-Sgrigna.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) «Adesso i punti pesano come macigni». E’ un Foscarini pacato e concentrato quello che prepara la viglia di uno dei match più importanti della stagione. Oggi al Tombolato (ore 15) arriva il Carpi, super-capolista in serie B e reduce dal magnifico 3-0 rifilato al Bologna. Forse il peggiore degli avversari da affrontare per i granata, ancora scottati dal 3-2 di Latina e a cui serve una vittoria per uscire dalle sabbie mobili della zona playout. «Abbiamo recuperato tutti gli infortunati, compreso Cappelletti che aveva qualche problema negli ultimi giorni — continua il tecnico granata — sono a disposizione anche Rigoni, Scaglia e Pellizzer, pedine importanti contro la squadra che sta guidando il campionato». Poche le incognite di formazione: la difesa sarà quella tipo, con Cappelletti, Scaglia, Pellizzer e Barreca davanti a Pierobon tra i pali. A centrocampo il dubbio riguarda l’impiego di Paolucci, con Benedetti e Busellato che scalpitano. Davanti, a fare coppia con Stanco c’è un ballottaggio tra Sgrigna e Gerardi. «Ha fatto molto bene a Latina — dice Foscarini — è in forma e mi sta piacendo». I granata sono attesi da un doppio turno casalingo. Dopo il match con gli emiliani, venerdì sera è in cartello l’atteso derby col Vicenza. «Affrontiamo una gara alla volta — conclude Foscarini — mancano poche partite e i punti pesano. Di fronte avremmo una squadra he all’andata ci punì malamente. Siamo abituati a lottare per i traguardi che ci siamo prefissati e vogliamo fortemente la salvezza. Il calendario è complicato, ma ce la giocheremo». Il Carpi arriva al Tombolato nelle migliori condizioni. Castori scioglierà prima del match il dubbio in attacco, con Mbakogu in vantaggio su Lollo.
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Padova di Carmine Parlato sta battendo tutti i record. Con il successo di Chioggia (2-0) del turno prepasquale ha raggiunto quota 72 a 5 giornate dal termine, superando idealmente in classifica anche il Pordenone della stagione 2013-14. Quello che proprio lui portò fra i professionisti dopo un lungo duello con lo stesso avversario (è cambiato solo il nome da Marano ad Altovicentino) di oggi. Il Pordenone festeggiò la promozione sul filo di lana. Il Padova potrebbe farlo con notevole anticipo. Sulla strada della festa biancoscudata c’è un’altra sua ex squadra, la Sacilese (53), che domani alle 15 sarà all’Euganeo. PARLATO SILENZIOSO – Conosciamo Carmine. Lui riempie i giornali quando le cose non vanno bene. Quando tutto fila liscio lascia parlare i suoi ragazzi. L’ultima sua dichiarazione in casa è stata: «Importante il successo a Chioggia, perché ci permette di affrontare la Sacilese con maggiore serenità». Poi spazio agli altri, dal cattivo Niccolini (3 giornate di squalifica per aver dato uno schiaffo a un avversario) a Cunico, che rientrerà e si riprenderà la fascia di capitano proprio in vista del match con la Sacilese. MARCHETTO ALTRUISTA – Già 9 giorni sono passati da quel «Sacilese-Arzichiampo 0-2» che ha interrotto la striscia (4 vittorie e un pareggio) di Carlo Marchetto. Eppure il “groppo” resta. Difficile mandarla giù a Padova, anche se il tecnico promette battaglia a viso aperto, covando il sogno del colpaccio. «Loro – dice di Zubin e compagni – sono fortissimi. I numeri lo testimoniano. Noi però vorremmo tanto rendere più interessante questa fine campionato per tutti». Per amore dello sport, insomma, e dello spettacolo. Mancherà Dario Sottovia, squalificato. Rientrerà però il padovano Beccaro, insieme a Baggio e Manucci. In panca ritroverà posto Puto, dopo l’assenza per infortunio. «Sarà – si augura Marchetto – una gara affascinante da giocare davanti a più di 6 mila persone. Quando ci ricapiterà?».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Tornando a lei finora ha segnato sette sigilli, ha procurato quattro rigori e fornito otto assist, il tutto saltando otto gare di campionato: davvero niente male. «Ho fatto bene, sono soddisfatto della mia stagione. Peccato aver saltato qualche partita di troppo per via di qualche piccolo infortunio». Domani torna a disposizione dopo essere rimasto ai box per squalifica nell’ultima partita. «Abbiamo gestito le ammonizioni, altrimenti rischiavo di saltare il Padova». Se dovesse andare a segno, cosa fa? «Segnare è sempre un’emozione, quindi esulto per me stesso, ma ovviamente senza fare sceneggiate. E lo farei anche per i miei genitori e mio fratello che saranno in tribuna. Mio papà Gianni e mio fratello Alessandro mi seguono sempre, in questa occasione ci sarà anche mia mamma Emanuela: di solito alla domenica lavora, si è presa un giorno libero perché non capita spesso di vedere il proprio figlio giocare all’Euganeo».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Il che vorrebbe dire quasi certamente in Lega Pro, con il traguardo che è ormai a un passo. «Domenica per i biancoscudati è l’ultimo scoglio, passato il quale non avranno problemi a vincere il campionato. Ma anche se dovessero andare male contro di noi, arriveranno sicuramente primi. Noi verremo all’Euganeo a giocarcela a viso aperto senza fare barricate, come sempre faremo il nostro 4-3-3 offensivo non avendo nulla da perdere. Se facciamo risultato, meglio. Se perdiamo siamo tranquilli dato che davanti abbiamo la squadra più forte del torneo». Da tifoso che effetto le fa il ritorno ormai quasi sicuro del Padova in Lega Pro? «Mi fa piacere. Fin dal momento in cui è uscito il calendario speravo che i biancoscudati vincessero il campionato. Il Padova non ha niente a che fare con questa categoria, deve tornare dove merita. È giusto che sia lì in testa alla classifica, per la continuità di risultati incredibili che ha ottenuto, e che alla fine vinca. Penso che non avrà problemi, arriverà con un vantaggio superiore ai tre punti con l’Altovicentino all’ultima giornata e sarà una festa doppia».
Ore 12.40 – (Gazzettino) «Questa è la partita che aspetto da sempre, è la prima volta che torno all’Euganeo da avversario. Sarà un’emozione unica». Si prepara a vivere una giornata indimenticabile Marco Beccaro, attaccante della Sacilese, ma con una carta d’identità che dice tutto: padovano doc, ex giocatore biancoscudato (dodici anni nel settore giovanile) nonché super tifoso del Padova, tanto da avere anche un nutrito gruppo di amici in tribuna Fattori. «Ho Facebook intasato, mi stanno massacrando di messaggi in questi giorni scrivendomi “vedi di fare il bravo, vedi di non fare scherzi”». Naturalmente ci tiene a fare bella figura, tanto più che nel mercato invernale è stato a un passo dal tornare in biancoscudato. Sembrava tutto fatto, poi cosa è successo? «Nel calcio fino a che non metti la firma sul contratto non si sa mai. Io ci speravo dato che il Padova mi aveva chiamato, anche perché il mio sogno era tornare a giocare con questa maglia. Sono contento di essere rimasto alla Sacilese, ma spero che in futuro capiti un’altra possibilità di tornare al Padova, verrei di corsa anche l’anno prossimo».
Ore 12.10 – Su Ferretti: “È un ragazzo d’oro, e sta cercando di fare dei sacrifici per riprendersi ciò che vuole”.
Ore 12.07 – Su Cunico: “È inutile andare a forzare un giocatore che non è al 100%, quindi valuteremo domani…”
Ore 12.05 – Sulle scelte: “Dubbi? In avanti ho provato varie soluzioni. Forse solo i giovani hanno il posto assicurato…”.
Ore 12.03 – Sulla squadra: “Siamo riusciti a recuperare la condizione di qualche giocatore che era in ritardo, e anche Bortot torna a disposizione”.
Ore 12.00 – Arriva Parlato. Sulla Sacilese: “Conosco la squadra e la società, serve grande determinazione perché sia in casa che fuori gioca alla stessa maniera. Domani ancora di più dovremo giocare in 11, tutti insieme. Sarà una partita importante ma non determinante, i tre punti servono tanto a noi quanto a loro. Dobbiamo mordere l’osso e tenerlo in bocca, perché non si può dire niente finché la matematica non ce lo consente… Giochiamo ricordandoci i nostri principi, le nostre qualità ed i nostri valori perché siamo il Padova! La sconfitta dell’andata? C’è voglia di rivalsa, ma anche grande rispetto. Belluno-AltoVicentino? Noi dobbiamo pensare a portare a casa i tre punti, se poi arrivano aiuti da altre squadre ben vengano ma io e noi dobbiamo solo pensare a vincere. Faccio un ulteriore appello ai tifosi, perché col loro apporto possiamo andare lontano. Voglio una bolgia, e vorrei che l’Euganeo diventasse l’Appiani…”.
Ore 11.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.30 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 11.10 – Qui Guizza: schemi anti-Sacilese in corso.
Ore 10.50 – Qui Guizza: termina il colloquio, inizia l’allenamento. In gruppo Cunico e Bortot.
Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura, colloquio con mister Parlato.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Resta ancora in attesa di un responso l’infortunio al ginocchio rimediato da Aperi, visibilmente claudicante anche ieri e di sicuro indisponibile per la sfida con la Sacilese. Lunedì il giocatore sarà visitato da uno specialista, e non è da escludere che sarà sottoposto anche a un’altra risonanza. Può invece considerarsi recuperato Bortot che si è aggregato ai compagni disputando anche la partitella, che è stato il piatto forte della seduta (durata un’ora) effettuata alla Guizza. In particolare Parlato ha provato alcune soluzioni in vista di domani sempre all’insegna del 4-2-3-1. Stando alle indicazioni emerse dal campo Busetto dovrebbe essere confermato terzino destro e al centro del pacchetto arretrato è scontata la presenza di Thomassen per rimpiazzare Niccolini che deve scontare la prima delle tre giornate di squalifica. Nel reparto avanzato sono state provate diverse formule, e a lungo sono stati schierati Ilari, Zubin e Petrilli alle spalle di Amirante. Oggi alle 10.30 al centro sportivo Geremia è fissata la rifinitura e si avrà qualche indicazione in più. Intanto prosegue la prevendita dei tagliandi nei punti vendita Ticketone e sul sito internet omonimo che sarà aperta fino alle 12 di domani, giorno nel quale alle 13.30 apriranno le biglietterie dell’Euganeo.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Chi, invece, potrebbe partire solo dalla panchina è Matteo Dionisi, che nella Sacilese ha giocato dal 2011 al 2013: «Ma ormai ci sono abituato, il mio è un ruolo atipico con la regola dei giovani ed è normale che più di qualche volta sia stato costretto a stare in panchina», rileva. A Chioggia è stato autore di un’ottima prova, ma ciò potrebbe comunque non bastare per la riconferma: «L’importante sarà portare a casa i tre punti, questa è una gara molto dura e contro un avversario che gioca bene, e che scende in campo con un “3-4-3” molto particolare. All’andata avremmo meritato noi, e fu un peccato perché con il senno di poi anche un solo punto avrebbe fatto molto comodo». Daniel Niccolini, l’ultimo ex, è invece già certo di vederla dalla tribuna: «E sto rodendo», confessa il difensore, «soprattutto perché con le tre giornate di squalifica potrei rischiare anche di vedermi la festa, tra un paio di gare, da bordocampo. Ma l’importante è chiudere presto il discorso: meglio festeggiare con il Kras dalla tribuna che in campo con il Ripa». Rifinitura oggi alle 10.30 alla Guizza.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Non ho trascorso un periodo facile: dopo le due giornate di squalifica (rimediate per l’espulsione contro il Mezzocorona, ndr) ho avuto un periodo, diciamo così, in discesa: stando fermo ho accusato un leggero calo fisico, e quando sono rientrato l’allenatore a volte ha fatto altre scelte. Nell’ultimo periodo sono riuscito a riprendermi un po’ ciò che avevo perso, e chissà se domani capiterà di nuovo: l’ultima volta all’Euganeo non è andata benissimo, mi auguro che il finale sia diverso». Contro il Dro, appunto, Segato è rimasto in campo appena 3 minuti: tempo di toccare un pallone e poi fuori, sacrificato per colpa dell’infortunio di Petkovic. Vuole riprenderselo, il pubblico dell’Euganeo, magari con quel gol che sogna dall’inizio della stagione: «Sarebbe anche ora, mancano poche gare e lo sto inseguendo da troppo tempo. Sarebbe il gol dell’ex, ci terrei anche per ciò che è avvenuto all’andata, dalla parata nel primo tempo al palo che ho colpito nella ripresa. Quella di domani è una gara importante, ma non è la più difficile di questo finale: secondo me le successive saranno ancora più difficili, perché incontreremo squadre che non sono ancora salve».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La vigilia è calda, come non mai. Domani all’Euganeo arriva la Sacilese, e Carmine Parlato, che sulla panchina della squadra friulana ha conquistato un quinto posto in serie D tre anni fa, è atteso con la sua squadra allo scoglio più duro di questo finale di stagione. È lui l’ex più illustre in una gara che ha tanti significati per alcuni biancoscudati. Sono infatti tre, oltre al tecnico, i giocatori con trascorsi nella squadra biancorossa. Uno sicuramente non sarà della partita, mentre gli altri due si giocano il posto insieme ai compagni. A cominciare da Nicola Segato, che dopo un inverno difficile, vissuto più dalla panchina che in campo, è il maggiore accreditato a ritagliarsi uno spazio nella sfida con i friulani: «In questo momento il mister mi sta dando fiducia, e io sono questo», spiega il centrocampista vicentino. «Cerco di dare tutto ogni domenica, appena c’è l’occasione».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il bivio finale della stagione. I 90 minuti di domani saranno fondamentali per il destino della Biancoscudati Padova, che si gioca una buona fetta del suo campionato all’Euganeo contro la Sacilese. Complice la contemporanea gara tra Belluno e Alto Vicentino il turno di campionato, a cinque giornate dal termine, diventa lo snodo cruciale del torneo. «La gara è di quelle toste — spiega Marco Ilari — all’andata subimmo la prima sconfitta. Con la Sacilese è un crocevia importante, ci sono due scontri diretti e si potrebbero determinare le distanze». Tra le possibili combinazioni, anche quella di festeggiare l’eventuale promozione lontano dall’Euganeo. «L’importante è vincere il prima possibile — spiega — poco importa dove». Una stagione strepitosa per il giocatore romano, che ha già siglato il record personale di marcature con 9 centri. «Adesso voglio arrivare in doppia cifra — dice — speriamo di segnare con la Sacilese il gol decisivo. Voglio restare a Padova anche la prossima stagione, vestendo così la maglia storica». Ieri la squadra si è allenata alla Guizza, in gruppo sia Cunico, sia Bortot. Si attendevano notizie sull’infortunio al ginocchio di Aperi, ma la diagnosi finale è rimandata a lunedì. La risonanza di ieri è risultata troppo scura per capire l’entità delle lesione, che sembra comunque seria.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentesima giornata, domenica 12 aprile ore 15.00): ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora, Belluno-AltoVicentino, Clodiense-Legnago, Fontanafredda-Union Pro, Giorgione-Kras Repen, Mezzocorona-Montebelluna, Mori S. Stefano-Tamai, Padova-Sacilese, Triestina-Dro.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 72, AltoVicentino 64, Sacilese 53, Clodiense 49, ArziChiampo e Belluno 48, Montebelluna e Union Pro 41, Legnago 39, Union Ripa La Fenadora 38, Fontanafredda 36, Tamai 35, Giorgione 30, Dro 29, Kras Repen 28, Triestina 26, Mori S. Stefano 15, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventinovesima giornata: AltoVicentino-Fontanafredda 2-1, Dro-Giorgione 3-1, Kras Repen-Mezzocorona 7-0, Legnago-Belluno 3-2, Montebelluna-Tamai 1-1, Sacilese-ArziChiampo 0-2, Union Pro-Triestina 2-1, Union Ripa La Fenadora-Mori Santo Stefano 0-0.
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E’ successo, 10 aprile: allenamento alla Guizza per i Biancoscudati, in gruppo anche Bortot.