Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia
Il Biancoscudo torna finalmente a casa. «Non se n’era mai andato», tiene a precisare più di qualche tifoso. Presto il Calcio Padova 1910 riavrà nuova vita e ripartirà, con la tara dei debiti scongiurata, dalla Lega Pro: a distanza di un anno dal luglio 2014, che ha segnato la scomparsa dal professionismo del club biancoscudato, tutto ritornerà come avrebbe dovuto essere, prima del patatrac. La novità. Pochi giorni prima della fine di marzo il vecchio Padova ha visto accolta la domanda di cambio di denominazione, per cui oggi è iscritto alla Camera di Commercio come Football Padova Spa: una svolta improvvisa, che permetterà all’attuale proprietà della Biancoscudati Padova di chiedere il cambio di denominazione in Calcio Padova 1910, appunto. «Era uno dei primi obiettivi che ci eravamo posti quando, nello studio del notaio Doria, costituimmo la Biancoscudati Padova», ricorda il vicepresidente Edoardo Bonetto. «Riportare il Padova in Lega Pro, attraverso un piano triennale, e cercare di riprenderci nome, logo e trofei della vecchia società erano i nostri due immediati obiettivi, ciò che i tifosi e la città di Padova ci chiedevano. Siamo molto soddisfatti, stiamo mantenendo quanto abbiamo promesso ad inizio stagione».
Il timore – fondato – era che con la vecchia proprietà si arrivasse ad un vero e proprio “braccio di ferro”, con il Biancoscudo nelle mani di un presidente bresciano e la nuova società, tutta padovana, costretta a stare a guardare. Invece c’è stata l’inversione di rotta, in netto anticipo rispetto alle aspettative. «Non me l’aspettavo, lo ammetto», prosegue Bonetto jr., «ma confidavo nel sindaco Bitonci, che sin dalla prima volta che ci siamo visti ci ha sempre dato la propria disponibilità, pronto a venirci incontro e ad aiutarci. Ed effettivamente ha sempre mantenuto quello che ha promesso: noi abbiamo pensato solo al nostro obiettivo sportivo, e siamo rimasti in disparte a guardare quanto accadeva dietro le quinte con la vecchia società. Un mese fa, poi, ci siamo detti disponibili a riprendere logo e denominazione, e se il primo, importante passaggio è avvenuto così presto, grandi meriti vanno dati all’amministrazione comunale». Massimo Bitonci ha messo Penocchio & C. di fronte ad una scelta: da un lato l’immediata “liberazione” del marchio e il pagamento, entro settembre, dei 150 mila euro di debito, dall’altro la minaccia dell’istanza di fallimento da parte del Comune. E i risultati si sono visti subito. «Non sappiamo ancora come ci muoveremo, a stagione conclusa ci siederemo tutti attorno ad un tavolo e decideremo come agire: in ogni caso, tutti vogliamo ripartire già da quest’estate con il nome Calcio Padova e il logo storico della società».
Certezza su tempi e modalità del come avverrà il cambio di denominazione, è bene ricordarlo, al momento non ce ne sono: solo verso fine aprile la Federazione dovrebbe diramare un comunicato specificando i passaggi necessari da effettuare. Successivamente, se in linea con quanto avvenuto nelle ultime stagioni, le domande dovranno essere presentate entro fine giugno-inizio luglio: in questo arco temporale la Biancoscudati Padova dovrà indire un’assemblea dei soci, che delibererà il cambio di denominazione. Verbali dell’assemblea, domanda, atto costitutivo, statuto sociale ed elenco dei componenti degli organi direttivi saranno quindi inviati a Roma, con la Figc che poi darà il suo – praticamente certo – parere positivo. Su i calici. E la festa allora sarà doppia. Perché tra la Lega Pro riconquistata e il Calcio Padova di nuovo in mano ai padovani, l’estate sarà serena. «Ed è proprio la categoria la nostra conquista più importante», conclude il vice-presidente. «In un modo o nell’altro nome e logo prima o poi sarebbero tornati, mentre i campionati bisogna vincerli sul campo e conquistare questa categoria non è una cosa semplice. Ma finchè non arriverà l’aritmetica, non potremo essere tranquilli». Da parte loro, i tifosi non stanno più nella pelle: il Calcio Padova sta per tornare. Vincente, in grande stile, dove avrebbe dovuto essere un anno fa se non fosse successo l’imponderabile. Nel mezzo c’è una stagione entusiasmante, che ha riportato in città l’amore per la squadra e la gioia del tifo: non tutto il male, forse, è venuto per nuocere.