Padova, Parlato: “Il futuro? Prima portiamo il Padova dove tutti vogliamo! E mancano cinque gare, ma…”

Condividi

Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Carmine Parlato, con la Clodiense avete allungato un ciclo fantastico di vittorie in attesa dell’ultimo sforzo. «Volevamo regalarci una bella Pasqua sotto l’aspetto dei risultati e dei punti e devo dire che i ragazzi sono stati fantastici. È stato giusto premiarli con un giorno di vacanza in più». Cosa le è più piaciuto della vittoria a Chioggia? «L’atteggiamento e la strategia tattica che avevo pensato e che i ragazzi hanno messo in pratica al 100 per cento». Con quest’ultimo successo ha tra l’altro battuto se stesso: a parità di giornate il Padova ha più punti rispetto al Pordenone che ha condotto l’anno scorso in Lega Pro. «A oggi è così, bisogna vedere più avanti. Ma questo mi rende orgoglioso e mi dà ancora di più forza e consapevolezza, anche se dobbiamo restare in campana». Cinque partite alla fine e otto punti di vantaggio sull’Altovicentino. Il traguardo è sempre più vicino. «L’asticella della percentuale si è alzata, ma non mi piace mai fare conti».

«Parto dal presupposto che sono cinque gare, ma possono essere anche tre. Cerchiamo di pensare a una partita per volta e di portare a casa il risultato pieno nelle prossime tre». Si aspettava di avere tra le mani un Padova così costante nell’arco della stagione? «Nessuno se lo sarebbe aspettato, ma ho lavorato per farlo diventare quello che è. E l’ho fatto insieme alla società, al direttore sportivo De Poli e ai ragazzi. Abbiamo fatto in modo di fare rivivere a noi stessi, e a quell’onda gigante che sono i nostri tifosi, quella gioia legata ai trascorsi del passato nei quali chi veniva allo stadio lo faceva con passione e con il cuore». Ha giocato nei biancoscudati e da vent’anni vive in città. Senza togliere nulla ai traguardi raggiunti in altre piazze, quest’anno ci ha messo qualcosa in più del suo? «Quando alleni la squadra della città in cui vivi e nella quale hai giocato hai un dovere umano, di principi, di educazione, di rispetto e di non venire meno alle aspettative che è più alto rispetto agli altri. E sto cercando di portarli avanti insieme ai ragazzi».

La società le ha dato una Ferrari per la categoria. «Siamo molto competitivi, ma la rosa vera e propria si è formata a novembre-dicembre. Adesso è facile dire che il Padova ha una squadra da Lega Pro, ma a queste persone dico che dovevano venire il 5 agosto a vedere come eravamo messi. Siamo stati bravi tutti, ringrazio De Poli e la società che mi ha ascoltato e che mi è stata vicina confrontandoci quotidianamente per risolvere tutte le problematiche». Ancora un po’ di riposo, da oggi si torna sul pezzo. «Ho salutato i ragazzi prima di Pasqua dicendo loro di rilassarsi, ma anche di mordere l’osso ogni tanto. Mancano cinque gare, adesso la più importante è quella con la Sacilese». Spera di restare sulla panchina del Padova anche l’anno prossimo? «Con Bergamin, Bonetto e De Poli ci sentiamo quotidianamente e abbiamo un rapporto molto sincero. Da parte mia c’è la disponibilità di sedersi a un tavolino a fine campionato e parlarne, ma quello che conta oggi è portare il Padova dove tutti vogliamo».




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com