Fonte: Gazzettino, Andrea Miola
«Non faremo sconti a nessuno, Padova compreso». Parole e musica di Andrea Pagan, allenatore della Clodiense, pronta ad affrontare i biancoscudati domani alle 17 allo stadio «Aldo e Dino Ballarin» di Chioggia in quella che si annuncia come una delle sfide più difficile di qui a fine stagione. E c’è da credere al tecnico dei veneziani, visto lo stato di grazia con cui arrivano all’atteso appuntamento: striscia positiva di tredici partite (sei vittorie, l’ultima domenica a Trieste, e sette pareggi) e unica squadra del girone imbattuta nel 2015. «Stiamo bene, non possiamo nasconderlo – riprende Pagan – i ragazzi si esprimono al meglio e non hanno timori. Raggiunta la quota salvezza, che era il nostro primo obbiettivo, ora c’è più tranquillità e minore frenesia, per cui ce la possiamo giocare con tutte le avversarie a viso aperto». Una stagione comunque positiva nel suo complesso, come dimostra il pareggio ottenuto all’andata all’Euganeo, con un’ottima prova dei granata: «Abbiamo sempre fatto bene, trovando equilibrio e compattezza; in quest’ultimo periodo siamo più concreti, mentre prima era mancata un po’ di attenzione e la cosa ci è costata qualche punto».
«Il nostro quarto posto era insperato pure nel migliore dei pensieri, ma a questo punto pensiamo a migliorarci ancora e raggiungere la Sacilese che ci precede in classifica. Giochiamo dunque per fare punti, anche contro i biancoscudati, in questa sorta di ultimo sforzo prima della sosta pasquale». Così sul Padova: «Penso e spero sarà promosso. Rispetto all’Altovicentino, che ha un potenziale offensivo enorme, lo vedo più attrezzato, quadrato ed equilibrato nei vari ruoli, ma c’è da stare sempre sul pezzo perché le cose possono cambiare in due gare e già si è visto. Potessi togliergli un giocatore, in questo momento direi Amirante perché manovra, finalizza e dà peso, ma sono forti tutti; manca Nichele, ma giocherà Segato, penso poi a Ferretti e ai giovani». Però… «Io mi tengo stretti i miei – aggiunge subito dopo – meno esperti ma molto affamati e all’altezza. Non abbiamo niente da perdere e non faremo sconti, e lo stesso succederà quando affronteremo l’Altovicentino perché è nel nostro dna giocare alla morte».
Che derby sarà? «Sono gare in cui le motivazioni salgono e anche la nostra piazza, in un momento un po’ particolare avrebbe bisogno di entusiasmo con un risultato importante. Spero in una bella giornata di calcio e in una gara divertente, spettacolare e senza tatticismi, tra due squadre sempre propositive». Peccato per la limitata capienza dello stadio: «Credo sia un autogol, sempre che si potesse fare qualcosa, ma sono cose che vanno oltre le dinamiche calcistiche». Pagan una decina di anni fa è stato vice di Franco Gabrieli alla guida degli allievi nazionali del Padova, per poi guidare per un triennio la stessa formazione del Cittadella e la primavera: «I derby con il Padova erano sempre molto sentiti; ricordo volentieri quello vinto per 2-1 all’Appiani, giocando molto bene e tra noi c’era l’ex Di Nardo, reduce da un infortunio. Quelli persi li ho dimenticati».