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Ore 22.10 – (Trentino) La squadra, probabilmente, ci sarà, Luca Lomi e il suo “vice” Giorgio Fadda no. Se in Piana Rotaliana non scorrono ancora i titoli di coda il merito è solamente dei giocatori che, per evitare d’incorrere in squalifiche, penalizzazioni e sanzioni pecuniarie (queste ultime due sarebbero a carico della società), intendono onorare sino all’ultima giornata il campionato. Contro il Kras Repen, diretta rivale del Dro per un piazzamento “favorevole” all’interno della zona playout (i friulani hanno ormai poche chances di salvarsi direttamente, ndr), in panchina non ci saranno né il tecnico gialloverde né il suo “vice”. «Il motivo è semplice – spiega Lomi -: sia io che Giorgio lavoriamo e, vista la situazione, non ci sembra il caso di assentarci per partecipare alla trasferta. Personalmente, ma parlo anche a nome del mio collaboratore, in questo momento il lavoro ha la priorità, visto che dalla società non riceviamo regolarmente lo stipendio e, probabilmente, da qui a fine stagione non percepiremo più un euro nonostante ci fosse un accordo tra noi e il presidente. I ragazzi, invece, intendono scendere in campo, a patto ovviamente che qualcuno si occupi di organizzare la trasferta. Anche se, in questo momento, non c’è nessuno che si occupa direttamente della cosa». Domenica è andato tutto bene dal punto di vista logistico? Ci siamo ritrovati direttamente al campo alle 13.30 e ogni giocatore ha mangiato a casa propria. Non proprio il massimo, ma non si poteva fare altrimenti. Al campo ci hanno dato un mano Danilo Tarter (l’ex direttore sportivo, ndr) e un altro volontario, che si sono occupati delle questioni organizzative. Altrimenti, sinceramente, non so come avremmo fatto e mi riferisco al materiale, alla “gestione” della terna arbitrale e a tutte le questioni extra campo. Per quanto riguarda la trasferta di Monrupino, ripeto, non so come intenda comportarsi la società: io non sento nessuno da tempo immemorabile e, dunque, non so quali siano le intenzioni della dirigenza. Domani (oggi, ndr) e mercoledì ci alleneremo regolarmente, si fa per dire, assieme alla squadra juniores e poi giovedì, se ci sarà la possibilità, i ragazzi scenderanno in campo. Con il consueto impegno: quello non è mai mancato. E in panchina chi ci sarà? Chi lo sa. Forse il tecnico della juniores Amedeo Cerbaro, ma sinceramente non so se la società ha provveduto a chiedere la sua disponibilità. Io lo vedrò al campo domani (oggi, ndr) e parleremo anche di questo. Ma, ad oggi, non so dirvi chi guiderà la squadra contro il Kras Repen. Tra queste mille difficoltà, domenica la squadra è riuscita a disputare una prova più che onorevole contro l’Altovicentino. Senza dubbio. Sono uscito dal campo orgoglioso dei miei ragazzi e, a fine partita, ho detto loro che non meritano questa classifica e valgono molto ma molto di più dell’ultimo posto in classifica. Abbiamo preso gol subito, ma siamo rimasti in partita, abbiamo provato a giocare a calcio contro una squadra molto più forte di noi senza prendere un’imbarcata. I miei giocatori possono andare in giro a testa altissima, qualcun altro no. Dalla società avete ricevuto comunicazioni negli ultimi giorni? No, zero assoluto ma, sinceramente, non ci aspettavamo nulla. Ci passi l’espressione: il Mezzocorona è ormai alla frutta. Ah magari, quel momento l’abbamo passato da un pezzo.
Ore 21.50 – (Trentino) Dentro o fuori. La sconfitta di sabato contro la capolista Biancoscudati Padova poteva essere messa in preventivo anche se, per come è maturata, qualche rammarico l’ha lasciato a Stefano Manfioletti e alla sua truppa. Di pensare a ciò che “è stato”, però, non vi è tempo, perché dopodomani il Dro sarà impegnato nella partita “spartiacque della stagione”, visto che ad “Oltra” arriverà il Giorgione, sestultimo della fila. «La prestazione è stata più che positiva – commenta l’allenatore gialloverde – e da quella dobbiamo ripartire. La squadra ha avuto un ottimo approccio ed è rimasta sempre concentrata. Nel secondo tempo, quando abbiamo cambiato modulo passando dal “5-3-2” al “4-3-3”, siamo riusciti a creare più di un grattacapo al Padova. La partita era stata preparata bene, ma il gol subito dopo pochi minuti ha scombussolato tutti i piani. Nonostante questo abbiamo reagito e il punteggio finale non rende merito alla prova del Dro». Adesso c’è da pensare al Giorgione. Il programma settimanale prevede due allenamenti, oggi e domani, e la rifinitura di giovedì mattina. Inutile girarci troppo attorno: quella contro i veneti (che saranno privi dell’ex Maran, infortunatosi domenica, e del difensore centrale Vio, squalificato per cinque turni dal Giudice Sportivo) è la partita più importante del campionato. «Per noi ma anche per i nostri avversari – conclude Manfioletti – e sappiamo benissimo di avere un solo risultato a disposizione. La salvezza diretta è distante otto punti, ma noi dobbiamo ragionare anche in chiave playout e cercare di raggiungere il quintultimo o sestultimo posto. Come si prepara una partita di tale importanza? Con serenità, curando i dettagli, come del resto abbiamo sempre fatto, e senza caricarla di ulteriori significati visto che i giocatori sono perfettamente consci dell’importanza del match e non hanno bisogno di essere “caricati” ulteriormente dall’esterno».
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) «Questa sconfitta proprio non ci voleva». A Castelfranco, il giorno dopo il ko casalingo subito dal Giorgione contro il Legnago, l’umore non è dei migliori ma già si pensa alle prossime due sfide che saranno decisive per evitare i playout. Intanto è arrivata la bastonata dal giudice sportivo che ha appiedato il difensore Gianmarco Vio per 5 giornate: «Espulso per condotta sleale, alla notifica del provvedimento, rivolgeva all’arbitro espressioni gravemente ingiuriose poggiandogli, al contempo, la mano sul petto e spingendolo lievemente». Giovedì si ripartirà da Dro, contro una squadra che in classifica segue il Giorgione a 4 punti, mentre dopo Pasqua arriverà al Comunale il Kras Repen che insegue, a 5 punti, i castellani. Due sfide importanti e da vincere se si vuole covare qualche speranza di evitare l’appendice playout. La classifica ora parla di un Giorgione in piena lotta nella griglia playout ma la possibilità di evitare gli spareggi staccando la terz’ultima di almeno 8 punti, e attualmente il Kras Repen è dietro di 5, lascia comunque aperte varie soluzioni per la salvezza diretta. Ora però bisogna dimenticare Legnago e vincere, ne è convinto l’allenatore Paganin ma anche i giocatori. «Il calcio è questo – ripete il mister – contro il Legnago abbiamo preso un gol su piazzato a tempo scaduto, abbiamo sbagliato un rigore e un’occasione che potevano cambiare l’andamento ma non parlo di fortuna o sfortuna, è andata così ed ora non possiamo fare altro che pensare a vincere le prossime due gare». Morale sotto i tacchi e pure infortuni e squalifiche in previsione delle prossime partite sono gli aspetti che più preoccupano: «Dalla partita col Legnago usciamo con tre infortunati (Maran, Vigo e Mattioli), inoltre abbiamo Donè ancora fuori mentre Vio è stato squalificato. Contro il Dro ci sarà da rivoluzionare la difesa, Giacomazzi giocherà al centro del reparto, un ruolo che ha già ricoperto. A Dro servirà la massima concentrazione per non commettere quegli errori che ci hanno condizionato». Domenica, nella ripresa, s’è visto anche un calo fisico. «Il secondo tempo contro il Legnago è stato condizionato dall’uscita di due giocatori di corsa e sostanza come Maran e Vigo forse abbiamo pagato più questi infortuni che un calo vero e proprio dal punto di vista fisico. Dall’allenamento di stasera vedremo di fare la conta degli infortunati per affrontare nel migliore dei modi la partita di giovedì».
Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Piove sul bagnato in casa del Giorgione. Al calo dei risultati (un solo punto conquistato nelle ultime cinque partite) con il rischio playout, si aggiungono le cinque giornate di squalifica comminate dal giudice al centrale Gianmarco Vio e la rottura del legamento crociato dell’altro difensore, Gianluca Maran. Gianmarco Vio, difensore centrale classe 1995, espulso per condotta sleale nello scontro salvezza perso con il Legnago, è stato appiedato dal giudice sportivo per cinque turni perché «alla notifica del provvedimento disciplinare, rivolgeva all’arbitro espressioni gravemente ingiuriose poggiando, nel contempo, la mano sul petto dell’ufficiale di gara e spingendolo lievemente». Salvo ricorsi della società rossostellata, Vio potrà rientrare solo all’ultima giornata contro il Ripa Fenadora. Tre invece i giocatori squalificati nell’Union Pro: due gare a Visinoni, una gara a Zanette e Saitta. L’altra grana del Giorgione riguarda Gianluca Maran, neoacquisto del mercato invernale. Il ginocchio del terzino sinistro classe 1994 (figlio di Rolando, mister del Chievo) ha ceduto nel corso della partita con il Legnago. Gli ulteriori accertamenti medici svolti ieri pomeriggio hanno confermato la rottura del legamento crociato, la peggiore delle prognosi possibili. Sarà operato domani all’ospedale di Negrar, i tempi di recupero si annunciano lunghi. La serie D tornerà in campo giovedì prossimo con le sfide Dro-Giorgione, Union Pro-Triestina e Montebelluna-Tamai.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro perdendo 2-0 a Tamai ha compromesso seriamente le possibilità di agganciare la zona playoff anche se va detto che l’obiettivo di partenza era la salvezza diretta. Il quinto posto occupato dal Belluno è distante adesso 8 lunghezze con 18 punti ancora in palio, serve quindi una mezza impresa. ESPERIMENTO RINVIATO – Contro il Tamai si è visto per la prima volta in campo il tridente «pesante» composto da Andrea Nobile, Comin e Cattelan. Sullo 0 a 0 i primi due si sono divorati un gol a testa che sembrava fatto e che avrebbe potuto cambiare le sorti del match. L’allenatore Francesco Feltrin giudica così il nuovo modulo di gioco: «Ho voluto provare qualcosa di nuovo schierando insieme Nobile, Comin e Cattelan ma l’esperimento è riuscito a metà: ripartivamo bene nel primo tempo mentre nella ripresa ci siamo un pò appiattiti. Si tratta di un modulo da rivedere ma possiamo fare sicuramente meglio, già a partire dalla partita contro la Triestina». FESTA ROVINATA – Amaro record per il difensore centrale Dario Zanette che domenica ha inanellato la presenza numero 400 in Serie D, il giocatore è stato tra l’altro sfortunato protagonista nella carambola che ha scaturito il primo fortunoso gol di Petris. ASSENZE – Per la prossima partita casalinga contro la Triestina (giovedì alle 15) mancheranno per squalifica i difensori Saitta e Zanette (erano in diffida e sono stati ammoniti) e l’attaccante Visinoni espulso direttamente nel finale di gara e appiedato dal giudice per due giornate. BENTORNATO – Una delle poche note liete della sconfitta di domenica è stato il rientro in campo negli ultimi 20 minuti del centrocampista Marco Rossi, assente da 3 mesi e mezzo a causa di problemi alla schiena.
Ore 20.30 – (Il Piccolo) Domenica, dopo la sconfitta con la Clodiense, fra giocatori e staff tecnico serpeggiava un certo scoramento in casa alabardata. Di sicuro la prova della Triestina non è stata brillante, soprattutto se paragonata a quelle degli ultimi due mesi, e di sicuro potrebbe esserci un fisiologico calo, ma forse parlare di allarme è in qualche modo esagerato. Ferazzoli fa benissimo a preoccuparsi e a tenere tutti sulla corda, perché questa squadra appena abbassa un attimo la tensione diventa immediatamente meno convincente, ma non va dimenticato chi aveva di fronte la Triestina. La Clodiense è la squadra che nel 2015 ha fatto meglio escluso il Padova, ed è l’unica che vanta ancora l’imbattibilità, per cui non si può certo parlare di squadra ampiamente alla portata della Triestina. E nonostante la giornata storta, l’Unione a pochi minuti dalla fine stava pareggiando e cercava perfino di vincere. Quindi il tecnico ha il sacrosanto dovere di incavolarsi per un evitabilissimo gol preso su corner a bocce ferme, però la sconfitta della Triestina va vista in un contesto preciso. La Triestina sta facendo un buon girone di ritorno, se la gioca con tutti ma si è sempre detto che ci sono ancora 5-6 squadre nettamente superiori nel girone e la squadra di Chioggia è sicuramente una di queste. Probabilmente, la delusione della sconfitta è stata amplificata dalle contemporanee vittorie di Tamai e Legnago che hanno allontanato la quota della salvezza diretta, ma su questo punto bisogna essere realistici. Ha ragione Ferazzoli quando parlando di salvezza diretta, la descrive come un mezzo miracolo calcistico (comunque ancora possibile), sottolineando che l’obiettivo dichiarato è sempre stato quello di una buona posizione ai play-out. Perché non va scordato da dove partiva questa Triestina, che dopo otto giornate aveva 2 punti e che aveva chiuso il girone di andata a quota 11. Con queste premesse, centrare una buona posizione nella griglia dei play-out, guadagnandosi la possibilità di giocare lo spareggio al Rocco e con due risultati su tre a disposizione, sarebbe già un buon risultato. Se poi arriveranno da qui alla fine cinque vittorie e una salvezza diretta a quel punto clamorosa, ben venga. In ogni caso, se Ferazzoli avverte una flessione anche comprensibile dopo la rincorsa, allora la sosta pasquale arriverà a puntino e spetterà al tecnico resettare tutto per arrivare al decisivo rush finale con le batterie nuovamente cariche. SQUALIFICHE. Come previsto, Daniele Rocco è stato squalificato per un turno. All’Union Pro, che la Triestina affronterà giovedì a Mogliano Veneto, mancheranno però ben tre giocatori, Visinoni, Saitta e Zanette, tutti fermati dal giudice sportivo. Ieri nelle file alabardate non si è allenato Celli per una distorsione alla caviglia, la cui entità non preoccupa però lo staff alabardato.
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) La regola dell’uno. Un punticino alla volta, il Ripa Fenadora è sempre più vicino alla salvezza. Con il pareggio di Fontanafredda, i neroverdi hanno guadagnato un punto sulla zona play-out, centrando il quinto risultato utile consecutivo (quattro pari e in mezzo la vittoria col Tamai), e sono dove volevano essere, a un successo da quota 40. L’obiettivo è raggiungerla giovedì al Boscherai contro il Mori penultimo, per festeggiare bene la Pasqua. «È stata una giornata positiva», commenta il ds Alberto Faoro. «Volevamo venire via da Fontanafredda con dei punti per continuare la serie di risultati utili, facendo una buona prestazione, e abbiamo centrato tutti questi obiettivi. Nel primo quarto d’ora abbiamo sofferto, poi abbiamo preso il controllo della partita, pareggiando e avendo qualche occasione per vincere. Non siamo riusciti a farlo, ma nel complesso prosegue il trend positivo di solidità e va bene così. Abbiamo fatto tutto quello che volevamo fare, è mancata solo la vittoria che a forza di buone prestazioni arriverà». Pasqua a quota 40. È l’obiettivo dell’Union, che vuole tornare al successo in casa che manca da tre mesi. L’ultima volta è stato il 4 gennaio. «Vogliamo tornare alla vittoria in casa, questo è l’obiettivo che ci siamo posti per passare una Pasqua serena e fare un passo decisivo verso la salvezza, comunque non sarà facile», ammonisce il direttore sportivo. «Troviamo una squadra ben organizzata. È vero che la classifica parla chiaro e non dobbiamo cercare alibi per cui bisogna vincere a tutti i costi, però per portare a casa queste partite serve fare tutto bene». La lezione di Mezzocorona. Si ricorda bene della sconfitta contro l’ultima in classifica all’andata, il diesse Faoro. «Non possiamo certo pensare che sia facile giovedì, perché non lo sarà», sottolinea. «Il Mori è in una posizione di classifica non positiva, però non ha niente da perdere e di sicuro non verrà qua in gita, ma si giocherà le sue carte. Dobbiamo fare una grande partita, con intensità, altrimenti non si fa risultato e Mezzocorona lo dimostra». Concentrazione. È la parola d’ordine: «Bisogna tenere altissimo il livello della concentrazione», rimarca Alberto Faoro. «Poi nelle ultime cinque giornate abbiamo un calendario difficile, con partite prestigiose come il derby e la gara con il Padova che vogliamo poter giocare con la serenità di chi non ha l’obbligo di fare punti a tutti i costi perché altrimenti si rischia. Vogliamo chiudere la pratica salvezza il prima possibile. Dobbiamo prepararci bene alla sfida col Mori, senza pensare che venga a fare una partita remissiva e raggiungere i 40 punti, che è un passo importante verso la salvezza. L’importante è che chi scende in campo ci metta intensità, voglia e determinazione».
Ore 19.50 – (Messaggero Veneto) Panchina o tribuna? Ci sono allenatori che pensano si possa incidere di più guardando una partita dall’alto, rispetto alla posizione tradizionale. Questione di ampiezza del campo visivo e di prospettiva. Non sappiamo se Stefano De Agostini e Maurizio De Pieri siano tra questi, ma è certo che domenica hanno inciso, e bene, sulle sorti delle loro squadre, pur costretti a rimanere fuori dal rettangolo verde. Entrambi per scontare un turno (il secondo per il tecnico mobiliere) di squalifica. Lo testimonia il fatto che Tamai e Fontanafredda hanno superato, pur con diverso esito, gli insidiosi test di giornata, traendone ossigeno nella rincorsa alla salvezza. Rinascita. Soprattutto per la squadra di De Agostini, la vittoria sull’Union Pro, una delle rivelazioni del torneo, ha il profumo della rinascita. Il successo mancava dall’ultima gara dell’andata (2-0 al Mezzocorona): in pratica più della metà del girone di ritorno (10 partite)a secco. Sino alla doppietta di capitan Petris. La terza in carriera per il centrocampista, forse la più importante. Perchè quando si è reduci da 4 ko di fila, tra cui l’ultimo (a Valdagno) del tutto immeritato, la paura comincia a prenderti le gambe, oltre che la testa. Averla scacciata, con merito, dimostrando orgoglio e quella voglia di lottare spesso invocata dall’allenatore, rappresenta una possibile svolta della stagione. Play-out ricacciati a 4 punti. Morale e fiducia ritrovati. In attesa di prossimi riscontri, a partire da giovedì a Montebelluna. Solidità. Tre indizi fanno una prova. Il Fontanafredda ha trovato la quadratura del cerchio con il 4-5-1 estratto dal cilindro di mister De Pieri, tecnico preparato e duttile. Con l’Union Ripa i rossoneri hanno colto il terzo risultato utile di fila, miglior striscia positiva del girone di ritorno per Malerba e compagni. E hanno guadagnato un altro punticino sulla zona play-out, che ora dista 6 lunghezze. Non si è ancora al sicuro, ma rispetto a un mese fa si respira tutt’altra aria. Merito, come detto, anche del nuovo assetto tattico, che dà maggiore solidità alla squadra (appena due gol subiti in 270 minuti) senza penalizzare la fase offensiva. Alcantara, in tal ambito, si dimostra “fuoriquota” coi fiocchi: settima perla stagionale. Non è bastata a piegare la resistenza dei bellunesi, ma è valsa comunque un punto prezioso. Fieno in cascina per affrontare con maggiore tranquillità anche impegni sulla carta proibitivi come quello di giovedì a Valdagno con l’Altovicentino, giunto alla quinta vittoria di fila.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno rischia seriamente di non fare i play off. Il calo di rendimento dei gialloblù nel girone di ritorno sta mettendo in pericolo anche la quinta posizione, anche perchè l’ Arzignano sta viaggiando a ritmi incredibili. Dall’11 gennaio, prima di ritorno, il Belluno ha giocato undici partite raccogliendo due vittorie, sei pareggi e tre sconfitte, numeri ben diversi rispetto all’andata. Era però diversa anche la rosa a disposizione di Vecchiato che nella prima parte di stagione ha sempre avuto, o quasi, l’intero gruppo a disposizione. Da gennaio la sfortuna si è abbattuta sul Belluno, che negli ultimi mesi ha perso Yari Masoch e Palo Pellicanò per diverse settimane, oltre ad Andrea Radrezza che, dopo il rientro dall’infortunio al crociato, è stato tormentato da problemi muscolari. Alcune normali squalifiche, e la cessione di Samba a dicembre, hanno fatto il resto e le soluzioni a disposizione sono state sempre più obbligate, vista la giovane età della panchina. In più, la squadra ha anche avuto un calo di attenzione. «I numeri parlano chiaro, il calo c’è stato – commenta il difensore Sebastiano Sommacal – non siamo una squadra che subisce molto, ma in questo periodo abbiamo avuto anche molti episodi a sfavore. Stiamo lavorando per cercare di ridurre i tiri che subiamo ogni partita, che comunque sono già pochi». Nella prima parte di stagione i gialloblù avevano la miglior difesa del campionato, nel ritorno hanno incassato diciannove gol in undici partite. «Abbiamo lasciato qualche punto di troppo per strada, ma sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato più difficile e che avremmo trovato squadre più agguerrite. Il tutto è stato sommato a diversi infortuni, che possono capitare durante l’anno, ma che sicuramente non hanno reso la vita facile». Il terzo posto sembra compromesso, il quarto lo si è perso domenica per colpa della Clodiense. L’obiettivo principale è giocare i play off? «Guardo sempre alla terza posizione, è vero che ci hanno superato, ma possiamo riprenderli. Mancano sei partite e saranno tutte combattute. Ma non guardiamo più alla classifica e pensiamo solo a giocare. L’obiettivo rimane il terzo posto, che vuol dire fare i playoff. La mia stagione personale? Sono soddisfatto, ho giocato molto. L’anno scorso sono sceso meno in campo ma ho avuto l’opportunità di imparare un nuovo ruolo (terzino, ndr) che si è rivelato utile alla squadra e al mister in questa stagione». Ieri pomeriggio i gialloblù sono tornati alla Gol Arena per il primo allenamento settimanale in vista del turno infrasettimanale di giovedì in casa del Legnago. Aggregato nel gruppo anche Andrea Radrezza.
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacilese 2.0: è la versione aggiornata. Quella di Carlo Marchetto. Forse non sarà bella come l’originale di Mauro Zironelli, di certo è più pratica. Da quando li dirige l’ex tecnico della juniores i biancorossi hanno pareggiato il derby con il Fontanafredda e vinto le altre quattro gare, compresa quella di sabato a Belluno (3-1). Un successo che prenota il terzo gradino del podio e ha messo di buonumore tutti gli “amici” di Fardin, Mezzacasa e Vecchiato, transfughi biancorossi all’ombra delle Dolomiti. SALUTI FRA AMICI – «Augusto Fardin, ds del Belluno e mio amico – punge subito Denis Fiorin – dichiara spesso che io devo ringraziarlo ogni volta che lo vedo. Beh – sorride il ds della Sacilese -, sabato l’ho ringraziato ben tre volte». A Belluno Marchetto ha fatto 13. Tanti sono i punti conquistati dalla Sacilese nelle 5 gare sotto la sua gestione. «Già – annuisce Fiorin -. Quando Ziro se n’è andato tutti pensavano che avremmo mollato, che saremmo finiti fuori dalla zona playoff. Invece siamo saldamente al terzo posto e – esagera – non abbiamo ancora perso le speranze di agganciare l’Altovicentino (ora 8 punti sopra a 6 gare dalla fine e con il Padova capolista ancora da incontrare, ndr). Certo – ammette il ds – la “mano” di Zironelli si vede ancora. Gran parte del lavoro d’impostazione è stato fatto da lui e non finiremo mai di ringraziarlo. Marchetto ha dato alla squadra un po’ di concretezza in più. Inoltre – aggiunge – le dimissioni di Zironelli hanno fatto avvicinare ulteriormente la dirigenza al gruppo». FRA DUE LITIGANTI – Tutti aspettavano il duello fra capocannoniere e vice. Fra Corbanese (19 gol, rimasto a secco chiuso fra Manucci e Baggio) e Sottovia (16 gol, assente per squalifica) ha vinto Alberto Spagnoli che ha siglato il suo sesto centro stagionale. «Alberto – i complimenti arrivano da Posocco, autore del momentaneo vantaggio gialloblù – ha fatto un gol fantastico. Da lì è iniziata la nostra Caporetto». La Lega D torna in campo giovedì alle 15. La Sacilese, d’accordo con l’Arzichiampo, ospite al XXV Aprile, posticiperà l’orario d’inizio alle 18. MISSIONE SALVEZZA – Buon passo avanti verso la salvezza domenica sia del Fontanafredda (a quota 36 dopo l’1-1 con l’Union Ripa) e del Tamai (34) dopo il successo (2-0, doppietta di capitan Petris) sull’Union Pro Mogliano. Giovedì saranno entrambe in trasferta. Match sulla carta proibitivo per i rossoneri ospiti dell’Altovicentino. Le furie ritrovate andranno invece a far visita al Montebelluna.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Partita venduta? Assolutamente no nella maniera più categorica. Certe allusioni sono del tutto infondate e mi danno molto fastidio, ma mai quanto il fatto di aver buttato via solo per colpa nostra una partita già vinta». A distanza di tre giorni dall’incredibile 3-3 di Bergamo – e alla vigilia dei 90′ di domani al Penzo col Lumezzane (ore 17) – il ds lagunare Ivone De Franceschi non esita a definirsi «avvelenato», per la clamorosa rimonta consentita a un AlbinoLeffe sotto di tre gol (e ancor più nettamente nel gioco) fino ad un quarto d’ora dal termine. «Certi commenti e sospetti, circa un’ipotetica volontarietà nel regalare un punto ai nostri avversari, non li voglio nemmeno considerare e ne prendo le distanze – sbotta il dirigente padovano -. D’altra parte non posso andare a suonare il campanello a tutti i tifosi cercando di convincerli che siamo «solo» stati calcisticamente scellerati (il termine era ben più colorito, ndr)». De Franceschi parla a ragione di superficialità. «È tutto l’anno che lo siamo, questo è il motivo per cui non abbiamo mai fatto il salto di qualità, no di certo per l’assenza di qualità. Esposito? Troppo facile cercare il colpevole dando un nome e un cognome. Tutti a Bergamo sono stati imbarazzanti. Non c’è una logica per aver staccato la spina e sperperato un 3-0 in maniera così eclatante, bastava un po’ d’intelligenza e ci saremmo regalati un finale di campionato sereno». Dopo il Lumezzane e dopo Pasqua sotto con Bassano e Pavia in lotta per la serie B. «Il Venezia può non temere nessuno, però solo sul campo bisogna dimostrare di aver imparato da una così severa lezione». Quanto alle chiacchiere «partita venduta» sui social network anche il tecnico Michele Serena taglia corto. «Non posso rispondere alle idiozie, anzi per chiudere la bocca a chi parla a vanvera vorrei proprio che il Venezia le vincesse tutte da qui alla fine. Contro il Lumezzane mi aspetto una grossa reazione di rabbia per riprenderci quei tre punti che sabato erano già nostri. Spiegazioni? Nessuna, ho fatto rivedere e analizzato la partita ai giocatori, perché non voglio far passare per normale qualcosa che non lo è».
Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Per fortuna torniamo in campo subito. Quando perdi la cosa migliore è giocare subito per riscattarsi». Un lapsus rivelatore quello di Tommaso Bellazzini che, ripensando al rocambolesco 3-3 con cui il Venezia ha chiuso il match di Lega Pro con l’Albinoleffe, facendosi rimontare tre reti nell’ultimo quarto d’ora, parla di sconfitta e non di pareggio. «Per come è maturato il risultato è come se avessimo perso» spiega. Tanta la delusione tra gli arancioneroverdi tornati subito ad allenarsi per preparare la sfida di domani al «Penzo» (ore 17) contro il Lumezzane.
«Abbiamo un forte desiderio di rivalsa, abbiamo un doppio motivo per voler vincere al Penzo. Vogliamo cancellare la delusione del 3-3 con l’Albinoleffe, ma anche vendicarci di quella sconfitta dell’andata arrivata nel finale». Allora finì 3-2, il Venezia era andato sotto, poi s’era portato in vantaggio con una gran punizione proprio di Bellazzini, in gol anche sabato. «Ho segnato di destro, che non è il mio piede, ma è perché non sto ancora bene – dice il fantasista che sta convivendo con un’infiammazione ossea che non passa – Stringo i denti, il dolore c’è». Intanto sui social network polemica sul 3-3, con accuse di combine legate alle scommesse. Liquida la faccenda con schiettezza mister Serena: «Sono str… che non si commentano».
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) In attesa di ricevere giovedì 9 aprile il primo punto di penalizzazione, ieri è arrivato anche il secondo deferimento per il presidente Korablin, quale legale rappresentante pro tempore del club, e di conseguenza il Venezia per responsabilità diretta, relativo al mancato pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps del bimestre novembre e dicembre. Insieme al Venezia sono state deferite anche Savona (girone B), Savoia, Barletta e Aversa Normanna (girone C). Intanto va in archivio il 3-3 di sabato scorso. «Quando perdi partite come quella di Bergamo, hai solo voglia di ritornare subito in campo e cercare il riscatto». Il lapsus di Tommaso Bellazzini nella scelta del verbo (perdere invece di pareggiare) testimonia l’atmosfera che si respira all’interno dello spogliatoio dopo il pareggio con l’Albinoleffe. Ieri mattina Serena ha vivisezionato in sede la partita di sabato sera con i giocatori. «L’abbiatura mi passerà solo dopo due-tre vittorie, quindi è meglio cominciare subito contro il Lumezzane» ha puntualizzato il tecnico del Venezia, «non mi era mai capitato in tanti anni che sono su un campo di calcio: inspiegabile». Parole secche anche sulle allusioni messa in rete da qualche tifoso: «Certe cavolate non meritano nemmeno la risposta. Per 75’ ho visto il miglior Venezia della stagione, io voglio vincere tutte le partite». Tommaso Bellazzini ieri ha svolto solo una parte dell’allenamento puntando soprattutto sulle terapie per alleviare l’infiammazione. «Non è semplice convivere con questo dolore, la sosta pasquale mi consentirà di rifiatare un po’. Forse è per questo che ho segnato di destro. Un bel gol, davvero, ma c’è ben poco da rallegrarsi». Bellazzini è uscito sul 3-0 e ha assistito alla parte finale della partita seduto in panchina. «C’è una delusione pazzesca, come se avessimo perso 4-0. Ben venga il Lumezzane, abbiamo anche un conto in sospeso dal match d’andata quando perdemmo nel finale una partita che dovevamo vincere». Anche quel pomeriggio Bellazzini illuse il Venezia con una punizione magistrale in apertura di secondo tempo. «Se sommiamo la rabbia per il pareggio di Bergamo, abbiamo molti motivi per vincere domani. Ripartiamo dai 75’ iniziali della partita di Bergamo dove il Venezia ha giocato benissimo, togliendo l’ultimo quarto d’ora possiamo avere solo certezze sul nostro lavoro». In diffida anche Giorico, una lista da far tremare: oltre agli infortunati Carcuro e Raimondi, sono in odor di squalifica Sales, Giorico, Scialpi, Espinal, Varano, Greco e Magnaghi. Ieri out Greco, a casa con la febbre, lavoro parziale anche per Giorico. Azzurro. Ancora una chiamata in azzurro per Giulio Marian che oggi e domani parteciperà allo stage della Nazionale under 16 di Lega Pro sul terreno del “Giacinto Facchetti” di Milano-Interello.
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Una sconfitta, quella subìta a Novara, che lascia l´amaro in bocca al Real Vicenza. Già, perché i vicentini hanno dato filo da torcere alla prima della classe fino all´ultimo. E a fare la differenza è stato un episodio, a dirla tutta un episodio dubbio: un intervento di Carlini su Evacuo giudicato falloso. Niente proteste da parte di Marcolini, ma un pizzico di rammarico sì, perché questa volta il suo Real meritava qualcosa di più. Sono stati i biancorossi a premere a creare di più, peccato che ancora una volta, il gol non sia arrivato. La squadra di Toscano ha dato dimostrazione della sua forza difensiva e proprio quando il Real aveva conquistato campo e creato qualche varco. E poi l´episodio decisivo è stato a favore del Novara. Ma la prestazione del Real lancia un segnale positivo per il finale di stagione: certo, i play-off sono sempre lontani, mentre si avvicina da dietro l´Arezzo (che sarà ospite dei vicentini giovedì al Menti), ma le possibilità di centrare un buon piazzamento rimangono buone. Attenzione però, i “buoni” del Real domenica sono stati puniti severamente da Formato. Sul taccuino dell´arbitro sono finiti in quattro: Polverini, Carlini, Dalla Bona e Quintavalla. Quintavalla era in diffida e salterà la partita di giovedì contro l´Arezzo. E questa non è affatto una buona notizia per Marcolini. Suona nuovamente il campanello d´allarme in difesa: Quintavalla out per squalifica e Piccinni ai box per l´infortunio rimediato domenica nel primo tempo. Ieri non si è allenato, nei prossimi giorni si vedrà se potrà essere in campo contro l´Arezzo. Resta da dire che Marcolini domenica ha voluto cambiare le carte in tavola schierando Chiarello e Pavan al posto di Lavagnoli e Malagò, più quotati alla vigilia. L´inserimento di Pavan non è un colpo di scena: era stato utilizzato a più riprese nel girone d´andata (e Malagò è in diffida). Mentre la sorpresa è Chiarello al posto di Lavagnoli: per il giovane vicentino è l´esordio stagionale dal primo minuto.
Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Bassano ci sono rimasti un po’ male, ma non si sono scomposti più di tanto. A sperare nei favori altrui si rischia di rimanere delusi, fatto sta che il Real Vicenza ha perso 1-0 a Novara e in vetta alla classifica, dopo lo straordinario successo di sabato sull’Alessandria, c’è stato il controsorpasso dei piemontesi. Come già accaduto in altre occasioni, però, la classifica potrebbe (anzi dovrebbe) essere nuovamente stravolta dalla Giustizia sportiva, ma fino a quando non arriva l’ufficialità è lecito avere dubbi. I fatti: il Novara è deferito per irregolarità contabili diffuse da luglio in poi, in arrivo ci sono almeno due punti di penalizzazione, ma il legale Cesare Di Cintio è riuscito fra un cavillo e l’altro a far rinviare ulteriormente la decisione del Tribunale federale nazionale al prossimo 10 aprile, falsando ulteriormente un campionato già traballante. E il presidente del Novara Massimo Di Salvo dice: «Stiamo vivendo una situazione che viene comparata a realtà ben diverse dalla nostra e questa cosa non mi fa stare troppo bene, noi siamo comunque tranquilli». A Bassano vigilano. In un sistema tutt’altro che limpido e per molti versi agonizzante come quello del calcio italiano, ci si può aspettare di tutto. Perché due punti in più o in meno fanno la differenza per la promozione dalla Lega Pro alla Serie B. Eccome se la fanno…
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) O vince domani o la stagione del Como si chiude qua. Per i lariani nel vetusto Sinigaglia è un braccio di ferro senza appello. Il Bassano, invece, almeno una chance di rilancio dopo ce l´ha ugualmente, ma senza il bottino comasco il quartetto playoff è bello che inscatolato. Asta semmai deve fronteggiare i rituali problemi di formazione: Toninelli sarà squalificato, il lungodegente Maistrello è out, Proietti e Nolè sono a mezzo servizio e partiranno dalla panchina e Cattaneo, uscito anzitempo con l´Alessandria per un risentimento muscolare è in forte dubbio proprio nella sfida vicino casa sua a cui teneva di più. Tra i rivali marcheranno visita il veterano Cassetti e il terzino mancino Fautario, entrambi appiedati dal giudice sportivo e così il buon Tonino dovrebbe ripristinare Zanella e Bizzotto, tandem di centrali di retrovia con Priola spostato a destra. Qualora Cattaneo gettasse la spugna e fosse valutato troppo alto il rischio di spendere l´ammaccato Nolè per 90´ minuti, si fa strada l´ipotesi Stevanin esterno alto come nel primo tempo di Sassari. Detto che fischia Illuzzi di Molfetta, Cenetti rassicura. «Abbiamo carattere e cuore smisurato – garantisce – siamo pronti a combattere anche a Como e prolungare il sogno». Nel frattempo annotiamo una curiosità riguardo Kevin Lasagna, il panzer del Carpi che ha mandato di traverso il sabato del Lane. In estate il primo a catapultarsi su di lui, cannoniere della D, era stato il Bassano con Seeber che aveva visto lungo, come avevamo riportato su queste pagine. Poi però si è presentato il Carpi che poteva offrire una categoria superiore, consolidata da una brillante salvezza. Argomenti sufficienti a dirottare il Lasagnone (nel senso di prestanza e fisico esplosivo) in Emilia e non qui. Intanto sono ore delicate per Petrone e il difensore Pelagatti, gli ex giallorossi scesi ad Ascoli assieme a Berrettoni. L´altra sera dopo il ko di Forlì e una volta rientrati in sede nelle Marche, tecnico e giocatori bianconeri sono stati accolti da oltre 200 ultrà inferociti per la sconfitta che è costata il primato in classifica. Sotto gli occhi delle forze dell´ordine, c´è stato un ruvido faccia a faccia con l´allenatore. Mentre Pelagatti ha negato di avere mai offeso i supporter bianconeri («Non me lo permetterei mai» ha detto).
Ore 16.30 – Qui Guizza: terminano colloquio e allenamento.
Ore 16.20 – Qui Guizza: colloquio finale a bordo campo per mister Parlato coi giocatori, disposti a semicerchio.
Ore 16.00 – Qui Guizza: schemi anti-Clodiense. Regolarmente in gruppo anche Salvadori.
Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro atletico.
Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro in palestra per Bortot, corsa a parte per Cunico.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si ferma dopo undici partite consecutive la serie positiva del Vicenza nella Serie B , con un 2015 nel quale era ancora imbattuto, avendo ottenuto prima della battuta d’arresto di sabato scorso contro il Carpi, sette vittorie e quattro pareggi. «Prima o poi doveva succedere, mica potevamo non perdere più – sottolinea il centravanti del Vicenza Andrea Cocco – la cosa che ci dispiace è che avremmo meritato senza dubbio il pareggio, ma stavolta ci è girato tutto storto». A nove giornate dalla fine del campionato cadetto il Vicenza è terzo in classifica con un distacco di quattro punti dal secondo posto, che vale la promozione in Serie A diretta, occupato dal Bologna e con cinque punti di vantaggio dal Perugia, che si trova in nona posizione, la prima fuori dai playoff. «Con 27 punti ancora in palio può succedere di tutto a questa classifica – spiega l’attaccante sardo – Adesso noi dobbiamo archiviare subito la sconfitta subita contro il Carpi e pensare alla partita di giovedì sera a Vercelli, su un campo in sintetico, dove loro hanno finora fatto molto bene ottenendo ben 30 punti sui 38 finora conquistati». Continua il bomber: «Siamo consapevoli che le difficoltà da superare saranno molte, ma il nostro gruppo è unito e compatto, a nessuno di noi passa per la testa di mollare anche di un centimetro. A Vercelli dobbiamo riprendere il cammino, ripartendo pensando una partita alla volta, così come abbiamo fatto fino ad oggi». A Vercelli nel Vicenza mancherà Di Gennaro fermato dal giudice sportivo per un turno, un’assenza importante anche in considerazione del fatto che a centrocampo Sciacca è out da tempo a causa del problema allo scafoide del piede sinistro e il giovane Sbrissa è ai box per un affaticamento ai muscoli flessori. «Sono cose a cui penserà il mister – precisa Cocco – quello che posso dire è che abbiamo una rosa competitiva e finora chiunque è subentrato ha fatto bene. Per esempio quando io ho saltato per infortunio le partite contro Bari e Crotone, Petagna che mi ha sostituito ha giocato bene, ha segnato e il Vicenza ha ottenuto sei punti». Conclude fiducioso l’attaccante: «Finora il campo ha dimostrato come in questa squadra nessuno è indispensabile, anche se Di Gennaro è senza dubbio uno dei centrocampisti più forti di questo campionato di Serie B».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Chiedere al Cittadella come si fa, oppure al Pescara. Sono le uniche due squadre che sono riuscite a vincere sul campo della Pro Vercelli che giovedì 2 aprile (inizio alle 20,30) ospiterà il Vicenza nel turno prepasquale del campionato. La formazione piemontese fa una maledetta fatica a raccogliere punti in trasferta e i numeri lo confermano: 13 partite perse delle 17 disputate fuori casa. Ma quando gioca davanti ai proprio tifosi la Pro Vercelli va presa con le molle, e non solo per il campo dello stadio Piola che è in sintetico e inevitabilmente è un piccolo vantaggio per chi ci è abituato. In casa la Pro Vercelli ha raccolto 30 dei 38 punti di una classifica che obbliga i piemontesi a lottare per la salvezza. Ma il Bologna, secondo, sul suo terreno ha raccolto 28 punti e dunque la Pro in casa viaggia come una big. Tanto per dire: neppure il Carpi capolista e fresco vincitore al Menti è riuscito a imporsi al Piola, bloccato sullo 0-0. La Pro Vercelli in casa ha perso solo contro il Pescara (0-4 nella classica giornata storta) e in tempi più recenti con il Cittadella (0-1), una delle squadre più in forma dall´inizio del girone di ritorno. Il bilancio interno della Pro Vercelli parla di 8 vittorie, 6 pareggi e, appunto, 2 sole sconfitte. Un avversario ostico dunque, come d´altra parte si era dimostrato anche all´andata al Menti, in occasione dell´esordio interno di Pasquale Marino sulla panchina del Vicenza. In quella gara la Pro Vercelli era passata addirittura in vantaggio e ci vollero due calci di punizione di Federico Moretti per ribaltare il punteggio a favore dei biancorossi. Al Menti era stato Marchi a mettere paura al Vicenza e il capocannoniere (16 centri come Calaiò del Catania e Granoche del Modena) sarà l´avversario da tener d´occhio, oltre che il protagonista di un altro duello a distanza con Cocco, che ha segnato solo un gol in meno ma con appena un rigore tirato rispetto ai 5 trasformati da Marchi.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Stop a Di Gennaro per una giornata. Il lungo elenco dei diffidati con cui in genere si arriva a questo punto del campionato comincia a presentare il conto e stavolta tocca al regista dei biancorossi, destinatario del cartellino giallo nella partita con il Carpi. Ma la lista resta ricca, i giocatori a rischio sono Cinelli, Garcia Tena, Laverone, Petagna, Ragusa e Sciacca, ai quali proprio ieri si è aggiunto Moretti. Tra i provvedimenti del giudice anche l´ammonizione con diffida al medico sociale del Vicenza Giovanni Ragazzi (allontanato dal campo alla fine del primo tempo) per «espressione irrispettosa nei confronti dell´arbitro». Salato il conto della sfida con il Carpi per le casse di via Schio: 6 mila euro di ammenda per «il lancio di una bottiglia in plastica e di alcuni accendini sul terreno di gioco», lancio che, secondo la motivazione del giudice, provocava anche «un´interruzione della gara di circa un minuto» al 36´ del secondo tempo. Paga anche Cocco, ed è la regola, per «avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria». Sono 1.500 gli euro di ammenda, di prassi per chi prende il giallo per simulazione. Nessun provvedimento è stato adottato nei confronti di giocatori della Pro Vercelli, prossima avversaria.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Con Davide Di Gennaro squalificato, toccherà a Federico Moretti dirigere il gioco del Vicenza a Vercelli. L´indicazione, peraltro prevedibile, è stata confermata dall´allenamento pomeridiano svolto ieri pomeriggio al Morosini, il primo in cui la squadra ha iniziato effettivamente a preparare il prossimo impegno, dopo la seduta defaticante di domenica. Moretti regista. La squadra ieri si è esercitata prevalentemente nello sviluppo dell´azione offensiva a partire dall´uscita dall´area dei difensori. Moretti è stato uno dei pochi a non alternarsi ad alcun compagno, dettando sempre la manovra come regista centrale. Sarà dunque l´ex centrocampista del Catania il faro del gioco biancorosso giovedì sera al Piola: il testimone che gli cede Di Gennaro è di quelli pesanti, ma Moretti ha già mostrato di poter interpretare il ruolo con la giusta personalità. Vita titolare? Con Moretti in regia si libererà la casella della mezzala destra. Data la cronica indisponibilità di Sciacca, il maggiore indiziato a subentrare sarebbe Sbrissa, che tuttavia anche ieri si è allenato a parte per gestire l´affaticamento ai flessori che lo condiziona da una decina di giorni. «Va un po´ meglio» ha riferito il centrocampista, che oggi proverà a riaggregarsi al gruppo. A questo punto però, data la vicinanza della prossima partita, sembrano in rialzo le quotazioni di Alessio Vita, già subentrato con piglio apprezzabile nel secondo tempo contro il Carpi: il centrocampista ex Monza quindi a Vercelli agirebbe sul centrodestra da “gemello” di capitan Cinelli, come sempre inamovibile sul centrosinistra del reparto centrale. Cambi in difesa. Il reparto che potrebbe cambiare maggiormente è la difesa. Pare scontato il rientro di D´Elia, che ha scontato la squalifica, come terzino sinistro. Ed è più di un´ipotesi rivedere dall´inizio Manfredini, ormai pienamente ristabilito già dalla scorsa settimana, pronto a ricomporre la coppia centrale con Brighenti: a cedergli il posto sarebbe Gentili, incappato assieme al compagno in una serata difficile contro il Carpi, con Lasagna che ha implacabilmente castigato le incertezze della difesa biancorossa. Ieri Marino ha comunque alternato tutti i difensori a sua disposizione, maggiori indicazioni sulle sue reali intenzioni dovrebbero emergere dall´allenamento di oggi pomeriggio e soprattutto dalla rifinitura di domani mattina. Ragusa accelera. In attacco, con ogni probabilità, il tecnico di Marsala non ritoccherà il collaudato trio Laverone-Cocco-Giacomelli. Quest´ultimo, dopo le corse a perdifiato di sabato, nei primi allenamenti di questa settimana si è preparato a parte per evitare sovraccarichi muscolari, ma la sua disponibilità non è in dubbio. In sua assenza ieri come esterni offensivi di sinistra si sono alternati Spinazzola e Ragusa. L´attaccante in prestito dal Genoa sabato ha riassaporato il clima-partita dopo cinque mesi e spera di poter aumentare il minutaggio contro la Pro Vercelli. Intanto nelle simulazioni di ieri ha confermato di non avere smarrito il senso del gol, riuscendo spesso a spedire il pallone in fondo al sacco con potenza e precisione. Ci vorrà invece ancora una decina di giorni per poter contare nuovamente su Petagna, che ieri ha iniziato a corricchiare a bordo campo. Edge in Nazionale. Da oggi e per una settimana il Vicenza non avrà a disposizione il giovane difensore Jesse Edge, convocato con l´Under 20 della Nuova Zelanda per doppio un test amichevole in Uzbekistan. Il biondo difensore si riaggregherà al gruppo biancorosso dopo Pasqua, a partire da martedì 7 aprile.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Nello 0-0 con la Ternana hanno vinto i portieri, come ha sottolineato il presidente Andrea Gabrielli alla fine della partita. Ciò non significa che abbiano perso gli attaccanti, in particolare quelli granata che con Gerardi e Minesso in apertura, poi per due volte con Stanco e nel finale con il clamoroso palo di Coralli, hanno avuto le occasioni più ghiotte per gonfiare la rete ospite. Stanco, per la verità, ci era riuscito al quarto d’ora del primo tempo, ma per un presunto fuorigioco l’arbitro Nasca ha annullato la rete. «Avevo fatto un gol valido – sostiene invece l’interessato – che avrebbe messo la partita in discesa per noi. Sono convinto che avremmo potuto farne degli altri». Stanco poi rilegge le due situazioni favorevoli avute nella ripresa: «Ho colpito il pallone troppo bene, di collo pieno al volo. I tiri erano forti e centrali che il portiere Brignoli ha respinto, ma in quei frangenti non ci si mette a fare calcoli. Poi aggiunge: «Ho fatto di tutto per fare gol, ma non mi appello alla sfortuna. Sono gesti che vengono preparati negli allenamenti e non sempre in partita riescono come si vorrebbe. Ci sono anche i portieri e ogni situazione è diversa. Personalmente rifarei esattamente quello che ho fatto e sono contento perchè quando un attaccante ha le occasioni vuol dire che la squadra sta facendo bene». Quanto all’andamento della partita, conclude: «È stata una delle migliori gare disputate dal Cittadella. Abbiamo anche rischiato qualcosa, ma sempre cercando il gioco e le occasioni sono state numerose. È andata così, ma possiamo andare a Latina convinti nelle nostre forze e puntando ai tre punti. Sappiamo che giovedì troveremo un avversario molto ostico da superare, ma tutti gli incontri sono difficili e sta a noi fare il possibile per portare a casa il risultato». Clamorosa, come detto, anche la palla finita sul palo al 93′. Spiega Coralli, che alla sera ha avuto la febbre e ieri ha saltato l’allenamento: «Sono arrivato giusto di corsa colpendo di testa. Ho dovuto abbassarmi perchè la palla era a mezza altezza, ma lo rifarei perchè di piede mi sarebbe stato più difficile. Mi sono disperato per l’occasione non sfruttata, sono due punti lasciati per strada. Ora voltiamo pagina e cerchiamo di rifarci a Latina».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) «Era un gol talmente bello che doveva essere concesso per principio». Ci scherza su, Francesco Stanco. Ma è evidente che quanto accaduto contro la Ternana ancora gli rode, con quella rete annullata dopo neanche un quarto d’ora per un fuorigioco che non sembrava esserci. Che sensazione ha avuto dal campo? «Che fosse regolare. Quando ho visto che Kupisz stava per crossare mi sono fermato, e quando mi è arrivata la palla, che ho colpito al volo, avevo i difensori davanti a me. Oltretutto nessuno ha protestato, fra gli umbri. Pure questo qualcosa vorrà dire, no?». Spiace anche perché, sbloccato il risultato, il Cittadella avrebbe potuto impostare la gara nel modo che preferisce. Nel secondo tempo, invece, è stato Brignoli a negarle un gol per certi aspetti più facile. «È stata la classica situazione in cui l’attaccante sbaglia perché prende troppo bene la palla, una conclusione “sporca” sarebbe andata probabilmente a bersaglio. Mi sento responsabile per i tre punti che non sono arrivati». Dopo i 5 centri nelle prime otto uscite, da quattro partite è a digiuno. Gli avversari hanno imparato a conoscerla o è solo sfortuna? «Di sfortuna non mi sentirete mai parlare, non ci credo. E alle attenzioni “particolari” dei difensori sono abituato. È vero, invece, che nelle tre giornate precedenti alla sfida di domenica non mi sentivo particolarmente brillante, con la Ternana, al contrario, ho avuto subito altre sensazioni. Dirò di più: sono comunque convinto che la mia sia stata una buona prova, perché mi sono fatto trovare più volte al posto giusto. In questi casi il gol prima o poi arriva». Magari a Latina nel match di giovedì sera. Sarà quello l’incontro della svolta? «La situazione di classifica dei pontini è la stessa degli umbri, e vincere in casa loro ci permetterebbe di allungare sul gruppo che lotta per la salvezza. Ma non dimentichiamo che il Latina è stato costruito per i playoff e, da quando è allenato da Iuliano, ha ritrovato slancio. In ogni caso, sarei contento se ripetessimo la stessa prestazione di domenica, perché, al di là degli errori sotto porta, è stata una delle nostre migliori partite». Resta da capire quale sarà l’undici che potrà scendere in campo: soltanto oggi si avranno gli esiti delle ecografie a cui si sono sottoposti ieri sera Rigoni e Scaglia. Pellizzer salterà sicuramente anche questa sfida e rientrerà con il Carpi, mentre Camigliano, dolorante alla spalla, ha raggiunto la Nazionale Under 20 che stasera sfiderà la Svizzera a Lugano. Ieri al Tombolato mancava pure Coralli, influenzato. Multa e diffida. Il giudice sportivo ha sanzionato la società granata di 2.000 euro per insulti dei suoi tifosi all’arbitro Nasca, mentre Camigliano, ammonito, è entrato in diffida.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Juniores Nazionali. Biancoscudati Padova e San Paolo conquistano in contemporanea il “pass” per la fase finale con due turni di anticipo. Nel girone C buona gara dell’Este in casa del Legnago, ma alla fine arriva diciannovesima sconfitta stagionale (1-0). Nel girone D è la rete di Babolin a regalare i tre punti ai biancoscudati sul campo del Dro. Una alla volta hanno mollato tutte le avversarie di fronte alla marcia imperiosa dell’Atletico San Paolo nel girone G: i gialloblù battono 2-0 il Castelfidardo (reti di Dechechi e Guariento) e raggiungono quota 60 punti in classifica, con sette lunghezze di vantaggio sul Delta Porto Tolle, costretto a dividere la posta da un combattivo Thermal Abano Teolo (2-2). Consolida il settimo posto l’Abano che si affida a parecchi allievi e supera 4-2 la Recanatese: doppietta di Michelotto e reti di Cuccato e Gastaldello. GIRONE C: Pergolettese-Montichiari 0-0; Legnago-Este 1-0; Ciserano-Sondrio 0-1; Villafranca Vr-Mapello Bonate 1-0; Ciliverghe-Virtus Vecomp 1-1; Altovicentino-Arzignano 2-4; Castiglione-Aurora Seriate 1-1. Classifica: Virtus Vecomp 61, Villafranca Vr 54, Altovicentino, Ciliverghe e Pergolettese 47, Castiglione 38, Arzignano 32, Castellana e Montichiari 31, Mapello Bonate 30, Sondrio 27, Aurora Seriate e Legnago 25, Ciserano 13, Este 10. GIRONE D: Tamai-Fontanafredda 3-1; Montebelluna-Mezzocorona 1-3; Union Pro-Mori 1-2; Union Ripa-Triestina 4-1; Kras Repen-Giorgione 0-6; Dro-Biancoscudati Padova 0-1; Sacilese-Belluno 0-0. Classifica: Biancoscudati Padova 58, Giorgione 51, Mezzocorona 45, Sacilese 43, Union Ripa 40, Montebelluna 34, Mori 32, Tamai 31, Triestina e Fontanafredda 30, Union Pro 27, Kras Repen 24, Dro 14, Belluno 10. GIRONE G: Romagna Centro-Bellaria 1-2; Atletico San Paolo-Castelfidardo 2-0; Jesina-Rimini 0-3; Abano-Recanatese 4-2; Ribelle-Clodiense 0-1; Civitanovese-Alma Juve Fano 4-1; Thermal Abano Teolo-Delta Porto Tolle 2-2. Classifica: Atletico San Paolo 60, Delta Porto Tolle 53, Alma Juve Fano 48, Rimini 47, Vis Pesaro e Civitanovese 43, Abano 35, Bellaria e Clodiense 30, Thermal Abano Teolo 28, Castelfidardo 24, Jesina, Recanatese e Romagna 22, Ribelle 9.
Ore 12.20 – L’arbitro di Clodiense-Padova sarà il signor Giuliano Parrella di Battipaglia, coadiuvato dagli assistenti di linea Meloni e Mazzocut Zecchin.
Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un’altra grande prestazione ha permesso alla Clodiense di espugnare (1-2) il «Nereo Rocco» di Trieste. Ancora una prova da vera squadra che permette all’undici lagunare di effettuare quel sorpasso in classifica sul Belluno, fallito la domenica precedente proprio contro i gialloblu bellunesi (2-2). Particolarmente soddisfatto del risultato contro la Triestina, ma ancor di più della prestazione del collettivo, il dg lagunare Mauro Boscolo Gallo. «Abbiamo disputato un’ottima gara che si poteva già chiudere nel primo tempo quando le occasioni non sono andate a buon fine, di Piaggio e poi di Siega – è il commento del dirigente granata – Abbiamo poi avuto qualche momento di difficoltà per la bravura della Triestina ma poi abbiamo controllato la partita. Mi preme sottolineare la bravura del gruppo. La nostra è una vera squadra, gioca da squadra». Archiviato il successo di Trieste ora le attenzioni sono tutte rivolte a giovedì (inizio ore 17) quando al Ballarin scenderà la capolista Padova per un derby che si preannuncia scoppiettante. Purtroppo la mancata realizzazione di alcuni improrogabili lavori sul fatiscente stadio chioggiotto non consentirà a molti tifosi (specialmente padovani) di poter seguire la partita. «La capienza attuale del “Ballarin” risulta di circa mille spettatori – ci informa Mauro Gallo – E quindi, d’accordo con la Pubblica Sicurezza, potranno essere ospitati solo 480 tifosi del Padova che saranno alloggiati nella tribuna Lusenzo. Gli altri spettatori saranno ospitati in prato e nella tribuna centrale. Sarà anche disponibile, gratuitamente, il parcheggio di Borgo S. Giovanni del deposito autobus». PADOVA – Poco più di un’ora per polverizzare 480 biglietti. Sono andati a ruba ieri pomeriggio alle biglietterie sud dell’Euganeo i tagliandi messi a disposizione dei tifosi del Padova. Ora ai tifosi biancoscudati non resta che cercare di acquistare un biglietto nel settore riservato ai tifosi di casa recandosi al stadio Ballarin: prevendita oggi e domani dalle 16.30 alle 18.30.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Prevendita, questa, che scatterà oggi e domani dalle 16.30 alle 18.30: saranno trecento i biglietti messi a disposizione, tenendo conto che una quarantina di tifosi chioggiotti hanno già esercitato il diritto di prelazione. E allora non è da escludere che più di qualche supporter padovano si presenti al botteghino del Ballarin. Naturalmente uno spostamento in massa del popolo biancoscudato che quest’anno si è ripetuto in tutte le trasferte della squadra comporta per le autorità locali anche l’organizzazione di un piano di sicurezza. In particolare, è previsto che i tifosi del Padova vengano radunati nel parcheggio Actv adiacente al cimitero per essere successivamente scortati allo stadio e fatti entrare dalla stradina nella quale si trovano una banca e le poste. Una volta entrati nell’impianto, saranno fatti transitare sotto la curva sud, attualmente chiusa, per poter poi prendere posto nel settore a loro riservato, ossia la gradinata est verso la riva del Lusenzo.
Ore 11.30 – (Gazzettino) C’è qualche “rischio” se un numero consistente di tifosi dovesse presentarsi comunque senza biglietto allo stadio? «Si sono comportati sempre benissimo nell’arco della stagione, sarà una trasferta tranquilla». Che i 480 tagliandi venissero spazzati via era preventivabile data l’euforia che si respira nell’ambiente. «Noi ci speravamo, anche perché siamo nel rush finale di campionato e ovviamente siamo felici che i nostri tifosi ci stiano vicino. Giovedì è una partita fondamentale, può essere la chiave di volta del campionato». Esauriti, come detto, i tagliandi per il settore riservato agli ospiti (gradinata est), i tifosi biancoscudati hanno comunque un’altra possibilità per assistere alla partita: quella di acquistare un biglietto nel settore riservato ai tifosi di casa recandosi allo stadio Ballarin.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Poco più di un’ora per polverizzare 480 biglietti. Sono andati a ruba ieri pomeriggio alle biglietterie sud dell’Euganeo i tagliandi messi a disposizione dei tifosi del Padova in vista della sfida di giovedì pomeriggio (ore 17) con la Clodiense. Nutrito il numero di persone che già all’apertura dei botteghini si è messa in fila per accaparrarsi il biglietto (ciascuno poteva acquistarne al massimo cinque), fino appunto all’esaurimento degli stessi, a conferma che la febbre per questa partita è altissima e che l’entusiasmo che si respira attorno alla truppa di Parlato è alle stelle. La società si è anche mossa per cercare di ottenere una disponibilità maggiore di tagliandi, ma non c’è stato verso per motivi di agibilità dell’impianto. «La Clodiense – conferma il vice presidente Edoardo Bonetto – ci ha risposto che non è assolutamente fattibile. Purtroppo tanti nostri tifosi dovranno restare fuori».
Ore 11.10 – (Gazzettino) La ripresa della preparazione in vista della trasferta di Chioggia è stata l’occasione per fare il punto sugli acciaccati. Per la sfida al “Ballarin” potrebbe tornare a disposizione almeno per la panchina Zubin, che ha effettuato una parte di lavoro con i compagni. «È quasi a posto» le parole del diesse De Poli. Sul campo, a parte, si è rivisto anche Cunico che sta recuperando da una lesione al collaterale mediale: corsa rettilinea e qualche esercizio blando con il pallone sotto gli occhi del “prof” Marin, ma le speranze di recuperare per giovedì sono praticamente nulle. «Ci vorrebbe un mezzo miracolo – afferma l’interessato – e non so neanche se vale la pena rischiare. Domani (oggi, ndr) proverò a fare qualche cambio di direzione». Altro forfait sarà quello di Bortot che ha proseguito il suo programma di recupero. Ai box anche Salvadori per un’infiammazione al tendine d’Achille, oggi comunque dovrebbe rientrare in gruppo. Pronto eventualmente Busetto, che tra l’altro è di Pellestrina. Intanto, venerdì alle 17 è fissata un’amichevole al Vallini con la Piovese: nell’occasione Parlato darà spazio ai biancoscudati non impiegati con la Clodiense.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il cartellino giallo rimediato con il Dro lo obbligherà giovedì a saltare la trasferta con la Clodiense. Matteo Nichele è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo (ottava ammonizione) e tornerà a disposizione per la sfida casalinga con la Sacilese. Tra l’altro, nella gara d’andata con la Clodiense proprio Nichele era stato l’autore del gol del momentaneo vantaggio biancoscudato. Tornando al giudice, è entrato in diffida Petrilli che si aggiunge a Bortot, Degrassi, Salvadori, Amirante e Ferretti.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) L’importante è che chi l’ha sostituita abbia fatto il suo dovere, arrivando a conquistare contro Giorgione e Dro sei punti preziosi. «Era importante far punti in quelle gare, nelle quali non dovevamo assolutamente perderne, ma il bello è adesso. Arriviamo al clou della stagione consapevoli di aver fatto tutto quanto dovevamo, e se usciamo bene anche dalle prossime gare con Clodiense e Sacilese mettiamo un mattone importante su ciò che stiamo costruendo. In un modo o nell’altro saranno queste due a decidere il nostro finale di stagione». Quella veneziana è la squadra del momento, imbattuta da dicembre e in serie utile da 13 giornate. Pur senza Nichele, squalificato, servirà un Padova al massimo. «Sarà un bello scoglio per noi, l’importante è tenere gli occhi aperti perché la fregatura è sempre dietro l’angolo. La nostra consapevolezza non si deve trasformare in presunzione: la differenza si vede dall’approccio, se una squadra va molle nei contrasti, se cerca le giocate più difficili, vuol dire che ha troppa sicurezza di sé ed è un errore da evitare. Mettere la stessa intensità dell’avversario, ma dimostrare doti tecniche superiori: questo significa avere la consapevolezza da grande squadra».
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Quanto a capitan Cunico, si cercherà un recupero in extremis ma le sensazioni, a detta dello stesso giocatore, non sono incoraggianti: «Sto lavorando per tenere alta la condizione», ha spiegato ieri dopo aver ancora una volta lavorato lontano dalla squadra, «ma il problema maggiore sono i cambi di direzione, è un riscontro che ancora non abbiamo: proveremo qualcosa in più domani (oggi, ndr), anche se temo che bisognerà aspettare ancora. Proveremo sino all’ultimo per vedere se potrò essere a disposizione giovedì, ma sinceramente la vedo dura: penso che utilizzeremo questi giorni per prepararmi al meglio in vista della gara con la Sacilese». E con quella in programma fra due giorni saranno tre consecutive le gare che Cunico vedrà dalla tribuna, dopo averne saltata una sola (per squalifica, contro il Giorgione, all’andata) in tutto il resto del campionato. «Sto rosicando, devo ammetterlo. Mi spiace soprattutto che non sia una noia muscolare: è stato un infortunio da impatto, non ci si può fare niente e posso solo mettermela via. Le ultime due domeniche all’Euganeo sono state brutte, ho seguito le partite seduto vicino al tunnel e soprattutto mi sono sentito solo un tifoso».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Pochi giorni e si ritorna nuovamente in campo. In più: troppi acciacchi da risolvere. A soli quattro giorni di distanza dalla vittoriosa sfida con il Dro, giovedì pomeriggio il Padova sbarcherà a Chioggia per una delle gare più delicate di questo finale di stagione. E non solo per l’alto tasso di rischio che si corre di fronte ad una squadra imbattuta dallo scorso 14 dicembre, ma anche perché Parlato deve fare ancora una volta la conta degli indisponibili. E anche se per Petkovic, dopo lo spavento di sabato pomeriggio, l’allarme è rientrato, il tecnico biancoscudato rischia di dover rinunciare ancora una volta a Cunico, Zubin e Bortot. Tre pedine fondamentali fuori nel momento decisivo della stagione. L’ariete sloveno sta bene, ieri ha svolto parte dell’allenamento con i compagni prima di lavorare a parte, e dovrebbe riuscire ad andare in panchina. Non altrettanto si può dire per il terzino scuola Bassano, che continua a seguire il proprio programma differenziato e potrebbe tornare in campo dopo Pasqua, contro la Sacilese.
Ore 10.00 – Questo il messaggio apparso nella serata di ieri sulla pagina “FBC Union Clodia Sottomarina 1971” su Facebook: “Da giorni in città si percepisce una forte agitazione per il fatto che una squadra blasonata come il Padova, verrà a giocare a Chioggia contro una squadra la cui matricola è nata a Fossò. Si fa fatica a capire cosa dovrebbe importare a un tifoso granata dell’Union C.S. della partita in questione. Come se a un tifoso del Hellas Verona dovesse importare qualcosa del Taranto che gioca in campo neutro a Verona contro il Vicenza. Sarà una giornata normalissima, come da diversi anni a questa parte, una giornata da passare in divano, al lavoro, a farsi una passeggiata o a negozi con la propria dolce metà”.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Una volta dentro l’impianto, verranno fatti transitare sotto la curva sud (al momento chiusa) per poter poi prendere posto nella gradinata est. Una situazione che ha fatto storcere il naso non solo ai tifosi del Padova, ma anche ad un simbolo del calcio chioggiotto, nonché grande doppio ex, come Franco Cerilli: «È una vergogna», ha dichiarato l’ex centrocampista al quotidiano “La Nuova Venezia”, «che una città come Chioggia non sia riuscita a rendere più capiente lo stadio, nonostante da tempo si conoscesse la situazione. Non capire quale sostegno una partita come questa avrebbe potuto avere sulla Clodiense stessa ma anche sull’indotto è un errore gravissimo. Purtroppo, però, come sempre, a Chioggia lo sport non viene mai preso in considerazione e queste sono le conseguenze».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Fallito anche l’ultimo tentativo effettuato dal presidente Giuseppe Bergamin di chiedere altri biglietti a disposizione: «Ho fatto un’altra chiamata ma non si può risolvere nulla, la capienza è questa», ha commentato poco dopo il numero uno di viale Rocco. «Peccato, visto che i biglietti sono stati esauriti in poco tempo». Gli unici tagliandi disponibili sono quelli per i tifosi locali e questo pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30, i botteghini saranno aperti anche a Chioggia. Non essendoci biglietti nominali, in teoria i tifosi biancoscudati potrebbero anche decidere di andare a Chioggia oggi e prendere i tagliandi per la tribuna di casa, anche perché la prelazione voluta dalla società granata, riservata ai tifosi che avevano conservato il biglietto della gara contro il Belluno, non ha tolto molti spazi. Rimangono ancora più di 300 tagliandi disponibili, mentre si sta già mettendo a punto il piano di sicurezza che prevede di raccogliere i tifosi biancoscudati nel parcheggio Actv adiacente al cimitero, per poi essere scortati allo stadio.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Biglietti esauriti in un amen e nessun altro posto a disposizione. Si conclude nella maniera più prevedibile, e allo stesso tempo desolante per i tifosi del Padova, la prevendita per la partita di campionato in programma giovedì alle 17 a Chioggia contro la Clodiense. I biglietti a disposizione dei sostenitori biancoscudati erano solo 480, considerato il pessimo stato in cui versa lo stadio “Ballarin”, che ha le curve chiuse e le due tribune agibili solo per metà della propria capienza. La prevendita è stata aperta ieri alle 15.30 allo stadio Euganeo, con i tifosi che si sono accalcati già qualche minuto prima, formando in breve tempo una lunga coda. I tagliandi sono stati esauriti in appena un’ora e dieci minuti e alla fine i sostenitori rimasti in coda a bocca asciutta erano poco meno di una decina.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il presidente del Padova Giuseppe Bergamin precisa: «Abbiamo già chiesto altri biglietti alla Clodiense, ma la risposta è stata negativa. Questi sono e questi rimangono. Ci auguriamo che vada tutto bene e che non ci siano altri problemi». Ieri, intanto, è stata emessa un’ordinanza comunale dal municipio di Chioggia che chiude al traffico tutto il tratto di via Granatieri di Sardegna che va da dal passaggio a livello ferroviario di via Turati fino a viale della Stazione, includendo anche Ponte Padre Cavanis e Campo Marconi fino a via Cavour. Tutti i veicoli parcheggiati nella zona verranno rimossi dalle forze dell’ordine dalle ore 15 alle 19.30. Potranno transitare solo i residenti o i frontisti che dovranno raggiungere la loro abitazione e/o posto di lavoro, i veicoli diretti al cimitero e i veicoli dei tifosi già dotati di biglietto per entrare allo stadio «Ballarin».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Una situazione estremamente rischiosa, che mette a nudo le evidenti carenze mostrate nell’occasione dalle autorità, nonostante le pressioni esercitate dalla Clodiense e dal Padova per aumentare la capienza dell’impianto. Ma i lavori previsti per gennaio sono stati via via rimandati e adesso il primo giorno di prevendite ha fatto comprendere quello che era evidente a tutti. Ossia che i biglietti riservati ai padovani sono palesemente insufficienti rispetto alla richiesta della tifoseria ospite. Le due dirigenze avevano discusso il possibile spostamento della partita a Mestre, a Treviso o a Porto Tolle, senza che tuttavia si riuscisse ad arrivare a un piano alternativo condiviso e percorribile.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Tutto come previsto. Sono bastati 45 minuti per polverizzare i 480 tagliandi messi a disposizione dalla Clodiense per la partita in programma dopodomani, giovedì, all’«Aldo e Dino Ballarin» di Chioggia contro il Padova. E adesso? Il problema andrà per forza di cose affrontato e in qualche modo gestito e risolto al più presto e nel miglior modo possibile, visto che l’intenzione di molti tifosi biancoscudati è quella di recarsi ugualmente sul litorale veneziano. Con due opzioni: tentare di acquistare – già oggi in prevendita – il biglietto per la partita nel settore riservato ai locali oppure (ipotesi ancora peggiore) provare a forzare il cordone di polizia e entrare ugualmente allo stadio. Il piano di sicurezza, emanato con ordinanza comunale emessa ieri, prevede di raccogliere i tifosi biancoscudati nel parcheggio Actv accanto al cimitero per poi scortarli dentro l’impianto passando sotto la curva sud del «Ballarin» per far loro prendere posto nella gradinata est verso la riva del Lusenzo.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventinovesima giornata, giovedì 2 aprile, ore 15.00): AltoVicentino-Fontanafredda, Clodiense-Padova (ore 17.00), Dro-Giorgione, Kras Repen-Mezzocorona, Legnago-Belluno, Montebelluna-Tamai, Sacilese-ArziChiampo, Union Pro-Triestina, Union Ripa La Fenadora-Mori Santo Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 69, AltoVicentino 61, Sacilese 53, Clodiense 49, Belluno 48, ArziChiampo 45, Union Pro 40, Montebelluna e Union Ripa La Fenadora 37, Fontanafredda e Legnago 36, Tamai 34, Giorgione 30, Dro e Triestina 26, Kras Repen 25, Mori S. Stefano 14, Mezzocorona 12.
Ore 08.33 – Serie D girone C, i risultati della ventottesima giornata: ArziChiampo-Kras Repen 2-1, Belluno-Sacilese 1-3 (giocata ieri), Fontanafredda-Union Ripa La Fenadora 1-1, Giorgione-Legnago 0-1, Mezzocorona-AltoVicentino 0-2, Mori S. Stefano-Montebelluna sospesa al 14′ st sullo 0-0 a causa di un infortunio occorso all’arbitro, Padova-Dro 2-0 (giocata ieri), Tamai-Union Pro 2-0, Triestina-Clodiense 1-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 30 marzo: primo allenamento settimanale alla Guizza, lavoro a parte per Cunico e Bortot e particolareggiato per Salvadori.