Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Un taglio netto con il passato. Dopo oltre vent’anni nel Padova, l’ex direttore generale biancoscudato Gianluca Sottovia si tuffa in un nuovo mondo, quello dei gelati. Proprio oggi alle 16 in pieno centro a Treviso (davanti al Duomo) si terrà l’inaugurazione della nuova gelateria artigianale “La Romana” della quale è appunto socio con il fratello Alberto, e che fa parte dell’omonima catena riminese di gelaterie che ha una quarantina di punti vendita in Italia, incluso a Padova (corso Milano). «Ho completamente voltato pagina – esordisce Sottovia – Dopo ventitré anni di lavoro al Padova sono arrivato a un punto nel quale, anche per un discorso familiare, ho deciso di fare qualcosa di diverso nella vita. Già da un anno e mezzo con alcuni imprenditori amici ho aperto una società di comunicazione che gestisce la pubblicità per alcune radio (Italia anni 60, Stereo Città e Radio Cafè, ndr) e adesso con mio fratello ho creduto in questo nuovo progetto e ci siamo buttati con entusiasmo in questa attività. Abbiamo fatto un corso nella sede centrale de La Romana nel quale abbiamo anche imparato a fare il gelato, poi naturalmente al nostro fianco avremo anche alcuni collaboratori».
Con il calcio ha chiuso definitivamente? «Mai dire mai nella vita, ma non ne sento la mancanza. Mi piace questa nuova avventura nella quale sarò coinvolto a Treviso, poi un giorno spero di tornare a vedere qualche partita dei biancoscudati. Li ho sempre seguiti attraverso i media, tra un po’ di tempo tornerò da tifoso allo stadio. Tra l’altro ho amici nella nuova società: conosco Edoardo Bonetto sin da bambino quando giocava nel settore giovanile e conosco anche i suoi genitori; Parlato faceva parte della squadra quando ero in società, lo seguo con affetto e faccio il tifo per tutti loro; De Poli l’ho incrociato molte volte quando ero al Padova e lui lavorava per altre società». I biancoscudati sono a un passo dal ritorno nei calcio che conta tra i professionisti. «Mi è dispiaciuto tutto ciò che è successo con il vecchio Padova, vicenda che ho vissuto da spettatore inerme come tutti. E mi fa piacere che abbiano preso in mano la situazione persone serie come Bergamin e Bonetto. Il Padova è la squadra della mia città, per la quale ho sempre tifato e ho avuto il grande privilegio e onore di lavorarci. Da tifoso non posso che essere contento se le cose vanno bene e spero che la società torni al più presto nei palcoscenici che merita».