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Ore 22.10 – (Il Piccolo) Qualcosa si muove. Dopo la notizia del dissequestro delle maglie rossoalabardate, altre buone nuove sono arrivate sul fronte economico per quanto riguarda le spettanze ai giocatori: questa settimana, infatti, anche il resto del gruppo ha ricevuto una mensilità e pertanto è stato completato il famoso giro di pagamenti che dieci giorni fa era iniziato con il contagocce. Pontrelli dunque, che aveva giustificato ai giocatori (con conseguente comunicato congiunto) il ritardo nei pagamenti con il sequestro di un conto corrente, si sta muovendo con coerenza. Del resto la nuova proprietà ha ereditato, certo consapevolmente, un bilancio con una perdita di 483.746 (debiti per 773 mila euro) determinata (come si legge nel bilancio depositato e approvato relativo all’esercizio 30 giugno 2013-30 giugno 2014) da 1 milione e tremila euro di costi a fronte di 531 mila euro di ricavi. Insomma la Triestina guidata per otto mesi dal tandem Cergol-Puglia e per quattro dalla coppia Mbock-Mehmeti ha avuto costi doppi rispetto alle entrate. Pontrelli ad agosto è diventato amministratore unico di una società in una situazione di fatto prefallimentare. Il 27 dicembre l’assemblea (cioè lo stesso Pontrelli in quanto unico socio) ha approvato un bilancio “portando a nuovo la perdita”. Insomma, in assenza della ricostituzione del capitale, il vertice societario, in caso di insolvenza dichiarata, rischia di assumersi illimitatamente la responsabilità dell’operato. Ma nella nota integrativa allegata ci sono due elementi interessanti. «Al fine delle ricostituzione del patrimonio aziendale – si legge – il precedente socio Mbock ha rinunciato a tutte le poste appostate in bilancio in conto finanziamento per un totale di 97.930 euro, mentre l’attuale compagine ha già provveduto ad effettuare nuovi conferimenti per 129.618 euro». Questa è la situazione fotografata a dicembre. Ricapitolando: circa 230 mila euro della perdita preesistente sono stati colmati. Certo nel bilancio depositato non ci sono dati sull’andamento dell’esercizio in corso ma Pontrelli e anche Mbock avrebbero appostato in bilancio finanziamenti superiori ai 103 mila versati in conto capitale nei due esercizi precedenti. La situazione insomma è tutt’altro che rosea, le alternative a settembre non c’erano (dopo un primo approccio di Stratex nemmeno oggi si sono appalesate), e l’attuale proprietà sta cercando di erodere il debito. Pontrelli sostiene che ha già onorato il 60% del pregresso. Piaccia o non piaccia (come lamentano i tifosi non senza ragioni) finora più di qualcosa è stato fatto anche se la strada è lunga e non è scontato che vada a buon fine. Ma qualcosa si muove e giocatori e creditori vedono almeno in parte soddisfatte le rispettive istanze. Come si ricorderà, il martedì della scorsa settimana c’era stato lo sciopero perché i promessi bonifici non erano ancora arrivati sui conti dei giocatori: subito dopo i rimborsi erano però iniziati a giungere, ma a singhiozzo, tanto che dopo alcuni giorni erano solo sette i giocatori pagati. In questi giorni tutti hanno ricevuto il pattuito. Ma non solo, dai giocatori trapela anche la notizia che sarebbe già partita anche una seconda mensilità per tutti. Andasse regolarmente in porto anche questo pagamento, il ritardo sui rimborsi inizierebbe a diventare limitato, anzi visto che la situazione fra i giocatori è piuttosto variegata, un paio di loro sarebbero praticamente quasi in regola. E’ anche vero che al momento la situazione migliora solo per i giocatori e non per gli altri che lavorano attorno alla squadra e con la società.
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giocheranno regolarmente domani, però con inizio alle 15, Fontanafredda e Tamai. I rossoneri (35 punti in classifica), reduci dall’importante pareggio di Sacile (0-0), ospiteranno al Tognon l’Union Ripa La Fenadora (36). Una buona occasione per il sorpasso e per arrivare a soli due passi dalla fatidica quota 40, ritenuta garanzia di salvezza diretta. De Pieri dovrebbe avere tutti gli uomini in rosa a disposizione. Probabile la conferma dell’undici che ha fermato la Sacilese. In casa anche le furie. Ospite al Comunale di Tamai sarà l’Union Pro Mogliano, che nelle ultime 8 gare (4 vittorie, 3 pareggi) si è arreso solo all’Altovicentino (0-1). I rossi devono interrompere la serie nera di 4 sconfitte consecutive ed evitare di scivolare in piena zona playout. Assenti fra i padroni di casa Davide Furlan (ginocchio in disordine) e Faloppa (squalificato). In dubbio la presenza di Zambon (caviglia).
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Miracolo al Boscherai. In settimana si è compiuto un prodigio (stando alle parole di mister Max Parteli) che ha allontanato tutti gli acciacchi dai giocatori dell’Union Ripa La Fenadora, nono a quota 36 punti. Così domani a Fontanafredda (i friulani sono decim con 35 punti) si presenterà una rosa con ampia possibilità di scelta. Rientrano infatti Frangu, Ponik, Tibolla e Solagna che meno di sette giorni fa sulla maglia avevano un punto di domanda anziché il numero. Rimane fuori Pellizzer il quale, allenandosi una sola volta la settimana causa lavoro, giocherà oggi con la Juniores, ma per lui è ancora aperta la serie D «perché se lo merita», parola da Parteli. L’assenza più pesante è comunque quella di Gianmarco Brotto, tornato al gol domenica dopo un digiuno che durava dal 30 novembre e squalificato un turno per un discusso rosso rimediato con l’Union Pro. Arbitrerà Pietro Esposito di Aprilia (Latina).
Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Con due partite in cinque giorni, spazio al turnover e quattro punti da conquistare come obiettivo minimo per arrivare a quota 40 prima di Pasqua, che vorrebbe dire salvezza vicinissima per il Ripa Fenadora. Domani c’è la sfida con il Fontanafredda e l’infermeria in casa neroverde si è finalmente svuotata. In difesa il terzino Frangu, a centrocampo Tibolla e in attacco Ponik sono tutti recuperati. A parte il bomber Brotto, squalificato per una giornata dopo l’espulsione di domenica scorsa, mister Massimiliano Parteli ha la squadra al completo. «Sono tutti a disposizione e pronti per partire dall’inizio», dice l’allenatore dell’Union. «Finalmente posso contare su tutti gli effettivi, eccetto Brotto che per noi è un giocatore importantissimo, però abbiamo già dovuto sopperire alla sua assenza in questa stagione e sappiamo già quale strada intraprendere». Turnover. «Giocando anche giovedì, con due impegni in cinque giorni farò qualche cambiamento», spiega Parteli. «Cercherò di gestire la rosa, l’obiettivo è fare almeno quattro punti per arrivare a quota 40 prima di Pasqua (l’Union è a 36), che vorrebbe dire fare un passo importante verso la salvezza». Il Fontanafredda. «È una partita importante», esordisce Parteli. «Dovremo approcciare bene l’inizio della gara. Il Fontanafredda gioca in casa e vorrà vincere per chiudere il discorso salvezza. Noi dobbiamo farci trovare pronti e pensiamo come prima cosa a non perdere. Affrontiamo un avversario che è dietro di noi di un punto, per cui è importantissimo tenerlo alle nostre spalle. Comunque giocheremo per i tre punti. Sarà una partita da interpretare bene. Il Fontanafredda gioca molto sulla fisicità dei giovani e davanti ha Florean e Alcantara, giocatori che possono segnare in qualsiasi momento e a cui bisogna prestare particolare attenzione». Attenzione. È la parola d’ordine: «Dobbiamo andare in campo con la voglia di continuare la serie positiva. L’attenzione è la cosa principale», sottolinea Parteli. «Dobbiamo correggere anche gli errori commessi contro l’Union Pro, soprattutto il gol preso da rimessa laterale. Ci abbiamo lavorato in settimana, perché gol così non bisogna concederli, ancora di più in uno scontro diretto come questo». La lezione dell’andata. «Ci ricordiamo la partita dell’andata», commenta il mister. «Il Fontanafredda è stata una delle squadre che ci ha messo più in difficoltà e avevamo vinto con carattere, soffrendo in casa».
Ore 20.50 – (Giornale di Vicenza) «Il nostro giudice è il campo verde», le parole di Toscano alla vigilia di Novara-Real Vicenza. I vicentini infatti domani saranno di scena al Piola, stadio in cui fino a poco tempo fa giocavano i migliori campioni della serie A. E ad attenderli, come sabato scorso contro la Cremonese anche se per motivi molto diversi, ci sarà un clima rovente: il Novara è nel mirino della Giustizia sportiva per il caso stipendi. L´udienza con la decisione finale è stata rinviata al 10 aprile, ma la società piemontese rischia dai 2 ai 4 punti di penalizzazione. Pena che, se confermata, varrebbe il primato del Novara nel girone A di Lega Pro. Fondamentale quindi per gli azzurri andare a punti, ma domenica se la dovrà vedere con il Real. Un Real Vicenza in forma, che ha recuperato tutti i suoi giocatori, fatta eccezione per il giovane Caporali: il centrocampista ha rimediato un colpo alla caviglia in allenamento e si è allenato a parte. Un Real non ancora fuori dai giochi, anche se l´impresa per raggiungere gli spareggi è ardua, però fino a che la matematica non condanna la formazione di Marcolini è giusto crederci. «L´obiettivo nostro è dimostrare la nostra forza in tutte le partite» – commenta il mister – credo sia, a prescindere da tutti gli obiettivi di classifica, ciò che la mia formazione dovrà fare fino alla fine, per un discorso anche di soddisfazione personale, di possibilità di dimostrare a se stessi, alla società e a tutto il mondo professionistico che siamo una squadra composta da giocatori di ottimo livello che possono dire la loro in questa categoria e magari anche in una categoria superiore». E allora a Novara si proverà lo sgambetto alla capolista che era già riuscito al Real nel girone d´andata.
Ore 20.30 – (Gazzettino) Il vice presidente Giancarlo Pavin è arrivato ieri allo stadio a metà allenamento, proprio quando Angelo, l’addetto alla manutenzione, aveva appena finito di tosare per bene il manto erboso del Tombolato, mentre Filippo Scaglia continuava a corricchiare attorno. Sul campo sintetico il resto della squadra, che agli ordini del tecnico Claudio Foscarini stava mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti nella mezz’ora di studio in sala stampa. Il rebus della difesa per domani contro la Ternana sembra indirizzato alla sostituzione degli infortunati Pellizzer e Scaglia con Camigliano e De Leidi, ma Pavin non si rassegna: «C’è ancora un giorno di tempo e Scaglia potrebbe essere recuperato. Cappelletti, poi, potrebbe fare anche il difensore centrale con De Leidi in fascia destra». Questione di centimetri, forse, con Avenatti e Ceravolo in arrivo, ma De Leidi ha un buono stacco in elevazione. Visti i movimenti in campo, ogni soluzione è comunque possibile con Foscarini che potrebbe variare anche durante la partita. Agostino Camigliano, appena rientrato dalla convocazione con l’Under 20, che ha battuto la Svizzera a Lecco per 3-0, dovrebbe esserci domani contro la Ternana. «Ho saputo dell’infortunio di Pellizzer – afferma l’ex Entella – e mi dispiace. Spero che almeno Scaglia ce la possa fare». Poi continua: «Sono a disposizione, noi dobbiamo sempre farci trovare pronti perchè durante la partita può succedere di tutto. Sono entrato al posto di Pellizzer contro il Bologna e di Scaglia a Livorno, mentre sono partito dall’inizio con il Varese». Sulla sua chiamata in azzurro, riprende: «A Lecco ho giocato soltanto negli ultimi minuti, ma in nazionale è sempre un orgoglio e uno stimolo esserci. Sono esperienze che aiutano a crescere. Forse è meglio aver fatto panchina contro la Svizzera perchè adesso mi trovo più riposato per giocare con la maglia granata». Quanto alla sfida con gli umbri, conclude: «Sarà una partita importantissima per la salvezza, ma anche le altre nove gare che rimarranno saranno fondamentali. La serie B è strana e c’è tanto equilibrio per cui i punti bisogna cercarli dappertutto, senza fare calcoli».
Ore 20.10 – (Mattino di Padova) Cappelletti c’è. E, vista l’aria che tira, è già una certezza a cui aggrapparsi. Nel Cittadella che, in un colpo solo, domani pomeriggio contro la Ternana rischia di ritrovarsi senza la coppia difensiva titolare, infortunata (sicura l’assenza di capitan Pellizzer, probabile quella di Scaglia) toccherà a lui comandare la linea a quattro della retroguardia, nella quale entreranno Camigliano e De Leidi. Il vero dubbio riguarda la sua posizione, vale a dire se Foscarini terrà Daniel nel consueto ruolo di terzino destro o se lo sposterà in mezzo. «Mi sa che effettivamente sono io quello che ha più esperienza fra i quattro. Ma se sarò o meno io a dare i tempi ai compagni dipenderà dal ruolo: è bene che sia un difensore centrale a guidare la difesa, perché gli esterni non possono avere la stessa prospettiva. Ancora, in ogni caso, non abbiamo deciso come saremo disposti» afferma il diretto interessato che, numeri alla mano, è anche l’elemento più spesso sceso in campo dall’inizio della stagione nelle file granata, avendo totalizzato 2.790 minuti, più di Scaglia (2.658) e di Barreca (2.617). Preoccupato dalla Ternana? In attacco non ci sarà Bojinov, ma Ceravolo e Avenatti sono clienti pericolosi. «Non ho dubbi sul valore di Camigliano e De Leidi. L’unica incognita è data dal fatto che non hanno mai giocato assieme in partita. D’altra parte, sin qui, non avevamo mai dovuto fare i conti con il doppio forfait contemporaneo di Pellizzer e Scaglia. Chiunque giochi dovremo stare attenti, perché questa è una sfida più difficile di quella di Livorno: lì erano i toscani a dover “fare” la gara, qui siamo noi: ci troveremo davanti una squadra coperta, un po’ come il Crotone. Sbloccare subito il risultato potrebbe permetterci di gestire l’incontro come preferiamo». C’è da dire che sin qui, questo Citta, quando ha avuto la possibilità di spiccare sul serio il volo è sempre incappato in una giornata storta. «Non sono scaramantico e non ho paura di dire che questa potrebbe essere la giornata della svolta: con un successo ci porteremmo a più cinque sugli umbri. Vero è che ci siamo trovati in situazioni analoghe contro Entella e Crotone e, tutte e due le volte, abbiamo sprecato l’occasione».
Ore 19.50 – (Gazzettino) Terremoto al Thermal: escono di scena Carlo Contarin e Mario Vittadello, arrivano Alberto Briaschi e Massimo Pedriali, entrambi ieri al fianco della squadra in vista della sfida con il Montemurlo. Briaschi è stato diesse del Marano e del Delta Porto Tolle, mentre Pedriali è una soluzione interna dato che allenava la formazione juniores nazionale, che sarà affidata a Riccardo Caporello (ex Saccolongo). Il preparatore atletico Gianluca Molon seguirà Pedriali in prima squadra, mentre a curare i portieri sarà Davide Rossetto. «Vittadello era stato portato da Contarin garantendo al 100 per cento che non ci sarebbero stati problemi per la salvezza – esordisce il presidente Pierluigi Maistrello – Invece la situazione non è semplice e da un po’ di settimane si respirava una brutta aria. Con l’arrivo di Briaschi e di Pedriali speriamo di dare stimoli nuovi ai ragazzi e quella tranquillità che non c’era nell’ultimo periodo. Crediamo alla salvezza». Un flash di Pedriali: «È stata una sorpresa, sarà mio compito ridare autostima ai ragazzi, le qualità ci sono». Giovedì sera Contarin non ha incontrato Maistrello, ma ha avuto un faccia a faccia con Moreno Valdisolo che, oltre a essere sindaco di Teolo, è imprenditore e principale sponsor del Thermal. «Valdisolo è stato sempre il mio unico interlocutore in società, altre figure non ce ne sono state. Non trovandomi più in sintonia con il Thermal ho ritenuto opportuno interrompere il rapporto di collaborazione. Spero che questo scossone possa aiutare i ragazzi a trovare le giuste motivazioni, hanno i mezzi per salvarsi». Vittadello era subentrato nel mese di gennaio a Bisioli: «È giusto seguire la decisione di Contarin. Se il mio modo di fare calcio non è più in sintonia con quello del Thermal, mi metto da parte e auguro alla squadra di raggiungere la salvezza». Così invece il sindaco: «Le colpe non sono da ricercare solo all’interno dello staff tecnico, è una situazione contingente di difficoltà e forse anche la società non è stata in grado di gestire una categoria come la serie D. Sul piano economico riusciremo a terminare la stagione grazie all’aiuto di alcuni amici che mi stanno dando una mano, ma dobbiamo guardare al futuro per avere prima squadra e settore giovanile all’altezza». La fusione con l’Abano? «È venuta un po’ meno, siamo orientati ad andare ognuno per la propria strada. Perno del progetto era il centro sportivo di Bresseo, però abbiamo convenuto che non sarebbe semplice da gestire». Possibile che ci torni il Padova? «Abbiamo avuto alcuni incontri interlocutori, ma non c’è stata una proposta formale da parte del club biancoscudato. Non appena sarà risolto il contenzioso con il vecchio Padova, procederò a un bando per affidare l’impianto».
Ore 19.30 – (Mattino di Padova) Una vera e propria rivoluzione di (fine) marzo. Giovedì sera, il diesse sportivo della Thermal Carlo Contarin e l’allenatore Mario Vittadello hanno rassegnato le dimissioni per «mancanza di sintonia e divergenze insanabili con la proprietà». La decisione è stata ufficializzata ieri mattina, e poco dopo è stato pure annunciato il nome del nuovo responsabile tecnico della Prima squadra, Massimo Pedriali. Alla base dello scontro tra la dirigenza aponense, Contarin e Vittadello, ci sarebbero alcune critiche mosse per i risultati negativi dell’ultimo periodo, costati la zona retrocessione. La Thermal, infatti, ha perso ben sette delle ultime dieci partite. Un ruolino di marcia considerato insoddisfacente, alla luce di un mercato invernale in cui sono arrivati giocatori importanti come Ragusa, Bolchi, Cassese e Marzocchi per far fronte alle cessioni di Strussiat, Parpajola e Rocco. Contarin, tuttavia, preferisce glissare: «Le mie idee sulla gestione della squadra non erano più in linea con quelle della proprietà» spiega. «Tanto è vero che, mercoledì scorso, non ho nemmeno seguito la squadra a Piacenza per il turno infrasettimanale. Ho un modo diverso di intendere il calcio, motivo per cui ho deciso di passare il testimone ad altri». Il direttivo della Thermal, presieduto da Pierluigi Maistrello, ha accettato le dimissioni senza dolersene troppo: da mesi, infatti, Contarin viveva da separato in casa. Contarin ha ricoperto il ruolo di diesse per un anno e mezzo, senza riuscire a bissare il buon lavoro della prima stagione, complice il taglio di budget imposto dopo la rottura con l’imprenditore (e direttore generale) Francesco Chesi. «La società ha fatto presente a Contarin e Vittadello che gli sforzi economici fatti a dicembre sul mercato non stavano producendo i risultati sperati» replica Maistrello. «Probabilmente si sono sentiti presi in causa e hanno deciso di lasciare. Ora, però dobbiamo ripartire subito». E la Thermal, per l’appunto, affiderà l’arduo compito di salvare una squadra relegata al penultimo posto a un nuovo mister, il ferrarese Massimo Pedriali (promosso dalla Juniores nazionale), seguito dal preparatore atletico Gianluca Molon e dal nuoco diesse Alberto Briaschi . Pedriali sarà il quarto allenatore rossoverde dopo Vinicio Bisioli, dimessosi per motivi di salute, Andrea Vezzù, mister in pectore per tre settimane e, da dicembre, Mario Vittadello (portato da Carlo Contarin), che ha deciso di andarsene sbattendo la porta: «Mio padre, che è mancato da poco, mi ha insegnato l’onestà e la correttezza. Ho accettato di allenare una squadra in difficoltà, con la certezza che l’unione d’intenti e il lavoro avrebbero pagato, ma negli ultimi tempi troppe persone remavano da un’altra parte» afferma l’ex Clodiense e Monselice. «Ho salutato i ragazzi e spero tanto che riescano a raggiungere la salvezza». Domani la Thermal affronterà in trasferta “forzata” il Jolly Montemurlo (allo stadio “Ballarin” di Chioggia) a causa dei lavori di rifacimento del manto erboso dello stadio delle Terme.
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per Simone Magnaghi, bergamasco di Lovere cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, quello di stasera con l’AlbinoLeffe (ore 19.30) è un derby in piena regola. E magari l’aria di casa gli darà quel quid in più per rompere a beneficio del Venezia, proprio all’«Atleti Azzurri», quel digiuno di gol che dura da oltre tre mesi. «Tutti gli attaccanti vivono per segnare e non sarò certo io a provare a far credere che per me sia diverso – confida il centravanti arancioneroverde -. Il gol mi manca (dal 2-0 del 20 dicembre a Busto Arsizio, ndr) però in questi casi tutti suggeriscono di pensarci il meno possibile perché prima o poi arriverà. Bene, mai come ora voglio seguire questo consiglio sperando mi aiuti». Con l’infortunio di Raimondi (fuori un mese) per Magnaghi sembrano potersi riaprire stabilmente le porte dell’undici titolare come una settimana fa a Gorgonzola. «Contro la Giana è successo tutto velocemente, il mio compagno ha avuto un problema muscolare durante gli ultimi tiri in porta a fine riscaldamento. Io ho potuto prepararmi in extremis per 6-7 minuti dopodiché mi sono trovato in campo. Non ho segnato, su un colpo di testa avrei potuto fare molto meglio, però la prestazione mi ha confortato e dato morale». L’ex Tritium, Viareggio, Entella e Prato, dopo un girone di andata da 7 gol a Venezia, sembra aver pagato più dei compagni di reparto l’aumento della concorrenza venutasi a creare con l’arrivo di Guerra. «A Pordenone alla seconda di campionato mi erano bastati 10′ per entrare e fare centro – ricorda Magnaghi -, questo per dire che non è una questione di «quanto» sto in campo. L’aspetto più rilevante da migliorare è solo l’incisività, il saper approfittare anche dell’unica palla nitida che ti capita. Questo è l’obiettivo di tutti noi». Il Venezia è atteso da un altro match clou in chiave salvezza. «Stiamo mettendo dei mattoni importanti a suon di prestazioni solide e regolari. Sappiamo che l’AlbinoLeffe necessità di punti per blindare i playout, ma la nostra squadra nonostante le assenze è in salute e ha tutto per compiere un altro passo avanti. Per quanto mi riguarda farò di tutto per sbloccarmi a due passi da casa».
Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia cerca punti pesanti a Bergamo. Pur in emergenza per le tante assenze, stasera gli arancioneroverdi sfidano l’Albinoleffe con un solo obiettivo: uscire dalla Val Seriana con i tre punti. Dopo il pareggio di una settimana fa con la Giana, l’obiettivo è incrementare la distanza dalla zona playout per chiudere la stagione con relativa tranquillità. Anche perché dietro l’angolo ci sono i punti di penalizzazione, che potrebbero modificare in peggio la classifica degli arancioneroverdi: il primo punto di penalità, relativo alla scadenza del 16 dicembre, è atteso per il 9 aprile ma poi dovrebbe arrivare il deferimento riferito al termine del 16 febbraio, sempre per il mancato versamento dei contributi, con altro punto di penalità in arrivo. Visti i tempi, però, non è detto che questo secondo punto venga sottratto a campionato in corso: in ogni caso è meglio per la squadra mettere punti in cassaforte conquistandone il più possibile sul campo, per poi assorbire le eventuali sanzioni con maggiore tranquillità. La prima occasione per fare un buon bottino è sicuramente quella di oggi, con una squadra che al momento si trova in piena zona playout. «Ma non facciamoci ingannare dalla classifica», avverte mister Michele Serena che ricorda la vittoria di una settimana fa ai danni del Sud Tirol e il pareggio conquistato in precedenza sul difficile campo del Novara. «Questa è una squadra che ha qualità, soprattutto perché ora non dipende più soltanto dai gol di Momentè. C’è anche Silva Reis, che io peraltro conosco bene perché quando allenavo lo Spezia l’ho affrontato da avversario, era al Prato e ricordo quanto ci mise in difficoltà. E’ una squadra che sta attraversando un buon momento, e poi vorrà migliorare il proprio piazzamento. Non so – aggiunge il tecnico – se può ancora correre per la salvezza diretta, ma può puntare al miglior posizionamento nella griglia playout. E vorrà sfruttare questa partita in casa. Mentre noi siamo in emergenza e non abbiamo potuto preparare la partita al meglio». Raimondi, Peccarisi, Scialpi, ma anche Scanferlato: tutti out, mentre Espinal figura tra i 18 convocati ma difficilmente sarà disponibile, se necessario. In difesa rientra però Cernuto e soprattutto torna Bellazzini, pur non ancora al top della condizione fisica. «Tommaso ci serve assolutamente, conto molto su di lui», è la speranza di mister Serena che lo schiererà dietro le due punte Guerra e Magnaghi. In panchina, invece, avrà ben poca scelta, con i soli Esposito e Greco, più Espinal, a fare da «chiocce» ai ragazzini convocati per raggiungere il numero minimo. L’Albinoleffe invece sarà priva di mister Mangone e Gazo, entrambi squalificati.
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Altra tappa verso il lido della tranquillità per il Venezia che prova a passare indenne anche la trasferta di Bergamo. Lo svincolo Albinoleffe – Lumezzane in cinque giorni potrebbe mettere definitivamente al sicuro la squadra di Serena. Bergamaschi da non sottovalutare, partita da affrontare senza guardare la classifica degli avversari che nel 2015 hanno tenuto un passo più o meno simile al Venezia. Serena ancora in emergenza, ormai non è più una notizia, ma la norma con l’insidia anche di una lunga lista di diffidati. Formazione ancora una volta dettata dalle assenze, per nulla compensate dal rientro di Bellazzini. Con Peccarisi, Giuliatto, Scialpi, Espinal (in panchina solo per far gruppo), Scanferlato e Raimondi fuori dai giochi, in aggiunta a Carcuro e Hottor, Serena non ha molte alternative. In difesa rientra Cernuto con Varano confermato a centrocampo e Bellazzini a scorrazzare dietro alle due punte, Magnaghi e uno tra Guerra e Greco. Il bomber sente aria di casa e punta a ritrovare il gol che manca da Busto Arsizio. Dall’altra parte Amedeo Mangone, terzo tecnico della stagione dal 2 dicembre dopo Pala e Bonazzi, sembra aver trovato la quadratura del cerchio per l’Albinoleffe, terz’ultimo in classifica a causa delle nove sconfitte consecutive accusate tra novembre e gennaio, ma in costante crescita (17 punti conquistati nelle ultime 11 gare dove ha perso solo con Pavia e Real Vicenza). Mangone ha perso per squalifica Gazo a centrocampo, ma ha recuperato Allievi e Pesenti, occhio all’ex Momentè (13 reti). Notizie in arrivo anche da Roma. Monza due punti di penalizzazione, Venezia e Novara rinviate al 9 e 10 aprile. Nessuna sorpresa per il Venezia, che riceverà la penalizzazione, ma il 9 aprile in quanto il presidente Korablin ha chiesto il patteggiamento per il periodo di inibizione e l’incartamento deve essere visionato dalla Procura Generale dello Sport del Coni. Il Monza con questi due punti di penalizzazione scivola al quint’ultimo posto e ora il Venezia ha otto lunghezze di vantaggio sulla zona playout. Le formazioni. AlbinoLeffe (4-3-1-2): 1 Offredi; 2 Savi, 6 Allievi, 5 Moi, 3 Anghileri; 7 Bradaschia, 4 Spinelli, 8 Maietti, 10 Corradi; 9 Momenté, 11 Silva Reis. A disposizione Amadori, Ondei, Pacifico, Girasole, Bentley, Pesenti, Vorobjovs. Allenatore: Mangone (squalificato, in panchina Facciolo). Un. Venezia (4-3-1-2): 1 Fortunato; 2 Capogrosso, 6 Legati, 5 Cernuto, 3 Sales; 8 Zaccagni, 4 Giorico, 7 Varano; 10 Bellazzini; 9 Magnaghi, 11 Guerra. A disposizione D’Arsié, Dell’Andrea, Callegaro, Esposito, Espinal, Panfilo, Greco. Allenatore: Serena. Arbitro: Francesco Catona di Reggio Calabria.
Ore 18.10 – Settore giovanile: gli Juniores Nazionali del Padova vincono matematicamente il proprio girone con due giornate di anticipo grazie alla vittoria per 1-0 col Dro ed accedono alle finali nazionali.
Ore 17.55 – Salvatore Amirante (attaccante Padova): “Sono molto contento dei gol e della prestazione della squadra. La doppietta? Bene, ma meglio la vittoria. Il primo gol? Mi mancava il tap-in ravvicinato, sono i gol più belli. Otto punti di vantaggio? A me basta arrivare con quattro all’ultima… Ma se vinciamo le prossime due partite possiamo dire che è fatta”.
Ore 17.50 – Matteo Nichele (centrocampista Padova): “Non è mai facile vincere con queste squadre, che si chiudono facendoti di conseguenza giocare male. I due cambi iniziali rischiavano di farci perdere la bussola ma siamo subito entrati in carreggiata portandoci in vantaggio. Continuando per questa strada arriviamo in fondo il prima possibile”.
Ore 17.45 – Michael Salvadori (difensore Padova): “Nella ripresa ci siamo abbassati un po’ troppo ed abbiamo forse calato un po’ il ritmo, ed è un errore che non dobbiamo commettere. Cicioni ha compiuto una grande parata a dieci minuti dal temine, ma è l’unico rischio che abbiamo corso. Il 2-0? Ho sentito Amirante che urlava “Arrivo arrivo!” e quindi ho pensato che era meglio spostarsi…”.
Ore 17.40 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Un bel passo avanti, oggi ho visto una bellissima partita e il risultato è quello che serviva. Avevamo difficoltà di formazione, e non abbiamo risentito della pressione. Risultato meritato, e speriamo di recuperare tutti per questo rush finale. Dobbiamo rimanere concentratissimi, mi piacerebbe chiudere con 6 vittorie nelle ultime 6 gare. I biglietti per la trasferta di giovedì? Ne chiederemo altri, ma non dipende da noi. Speriamo sia una trasferta gioiosa per i nostri tifosi. Stiamo già pensando anche alla prossima stagione, d’altronde i tempi sono comunque brevi. Aiuti per la Lega Pro? Bisogna prima capire l’entità e le idee di questi aiuti, stiamo valutando quali possono essere le nostre forze. La Lega Pro richiede qualità diverse e ha un peso diverso, ma sarà un peso che eventualmente sopporteremo con gioia”.
Ore 17.35 – Edoardo Bonetto (vicepresidente Padova): “Oggi era difficile, anche all’andata ci hanno messo in difficoltà. È anche vero che ora i punti pesano di più, pertanto non dobbiamo commettere passi falsi. Abbiamo avuto varie defezioni, l’ultimo Petkovic dopo pochi minuti. Amirante? Grandi tutti oggi, anche Cicioni che a dieci minuti dal termine ha salvato il risultato. Ferretti? Non ha bisogno di segnare per avere la nostra fiducia: è amato e stimato da tutti, pertanto deve solo lavorare tranquillo”.
Ore 17.30 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Il primo minuto? La scelta di Segato trequartista evidentemente non si doveva fare… Mi è dispiaciuto molto per la sua sostituzione e per l’infortunio di Petkovic, ho optato per Mattin perché era l’Under che più si avvicinava al ruolo di trequartista. Devo fare un grande applauso ai miei ragazzi, dal primo all’ultimo, perché non è mai facile vincere sempre e vincere queste partite. E statisticamente non è mai facile vincerne due consecutive in casa! Oggi tutti hanno fatto un’ottima gara, si sono guadagnati la domenica libera… Il Dro? Tiri in porta non ce ne sono stati ma il merito è anche dei miei ragazzi, che sono andati a chiudere subito gli spazi. Petkovic? Ha preso una botta sulla nuca con successivo svenimento ma per fortuna non è nulla di grave anche se con le botte in testa non si scherza. Finché non si raggiunge l’obiettivo bisogna stare sul pezzo, fino all’ultima partita non si molla una virgola. Recuperare qualcuno giovedì? Proviamo Zubin e Cunico, per Bortot la questione è più complicata. La Clodiense? Godiamoci questa grande vittoria e facciamo riposare i ragazzi dai…”.
Ore 16.57 – Finale all’Euganeo: Padova-Dro 2-0, doppietta di Amirante, entrambi i gol nel primo tempo all’8′ e al 37′
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sono attesi addirittura in duemila, ospiti compresi, oggi al Mercante per quella che può essere tranquillamente definita la partita dell’anno. Bassano-Alessandria vale molto, se non tutto, in chiave promozione diretta. Si gioca alle 15 e l’attesa è febbrile. «Ho percepito in settimana l’attesa della città per questa partita — sorride alla vigilia Antonino Asta — è un riconoscimento per quanto di buono ha fatto la squadra in questi due anni. Abbiamo sentito il nostro pubblico sempre più vicino e speriamo siano numerosi e rumorosi». Un pareggio, forse, lascerebbe ancora aperta ogni possibilità, ma un successo pieno avrebbe probabilmente un peso determinante per l’una o per l’altra squadra. In classifica c’è un solo punto di differenza (59 i piemontesi, 58 per i giallorossi), sul campo gli equilibri saranno spostati da una parte o dall’altra probabilmente solo da un episodio. «E’ un match atteso — ammette Asta — e il merito va a quello che hanno fatto i ragazzi. L’Alessandria è una squadra strutturata, applica bene la fase difensiva e grazie al 3-5-2 fa molta intensità in mezzo al campo. Hanno un ottimo possesso palla e dovremo essere bravi a fermare la loro costruzione di gioco e ripartire con i nostri esterni». E sul «peso» del match Asta ha le idee chiare: «Non so se sia una partita decisiva. Ci sono ancora molti punti in palio, da oggi inizia un nuovo campionato composto da sette finali. Tutte le partite sono decisive allo stesso modo, sono convinto che i campionati non si vincano negli scontri diretti, bensì in tutte le restanti gare». La chiave, secondo Asta, sarà quella di evitare timori reverenziali o ansie manifestate, per esempio, nella partita persa al Mercante contro il Novara. «Mi hanno fatto piacere le parole di Semenzato di settimana — sottolinea Asta — non dobbiamo entrare in campo timorosi. Ho detto ai miei ragazzi che tutti e 21 i giocatori in rosa devono fare la partita perfetta, anche quelli che staranno in tribuna, nel sostenere i propri compagni. Ho visto in tutti una gran voglia di giocare questa partita». Gli uomini chiave che potrebbero decidere la partita: Angelo Nolè da una parte, Antimo Iunco dall’altra. All’andata fu 0-0 dopo un primo rinvio maturato a causa del maltempo. Adesso siamo alla resa dei conti. O dentro o fuori, il sogno della B può diventare realtà.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Potete scartabellare finchè volete, ma oggi, numeri alla mano, è la partita più importante della storia del Bassano. I giallorossi erano quarti anche nel marzo di quattro anni fa in C1, ma allora la vetta era molto più distante e alla fine non acchiapparono neppure i playoff. Al momento invece le sensazioni sono molto diverse, c´è l´impressione di potersi sedere al tavolo delle elette e di alzarsi solo a giugno. Ecco perchè con l´Alessandria nel pomeriggio al Mercante (via alle 15, si va verso il pienone) tirare a vincere equivale al sorpassone in vetta, ma non perdere significa ballare al gran galà sino alla fine. «Ma io quoto le parole di Semenzato nell´intervista apparsa l´altro giorno – interviene Asta – non dobbiamo essere timorosi come accaduto nel primo tempo col Novara un mese fa ma aggredire con giudizio i nostri avversari. I piemontesi sono eccezionali nel possesso palla, fanno mirabile densità in mediana e senza essere micidiali nelle ripartenze gestiscono la manovra e guadagnano progressivamente metri sino a colpirti all´improvviso, anche coi calci piazzati. Sono la squadra che conta meno sconfitte del campionato, appena 4 su 31, prendono pochissimi gol e a noi non conviene andarli ad attaccare alti come facciamo sempre. Dovremo cambiare strategia per l´occasione: aspettarli un po´ più indietro e innescare i nostri esterni». Nolè è arruolabile almeno per la panchina dopo un mese di riparazione, mentre Proietti, alle prese con una punta di sospetta pubalgia, dovrebbe sedersi tra i rincalzi e valutare poi se schierarlo per uno spezzone. «Sono tutte finali sino a maggio – riattacca don Tonino – perciò viviamole in modo sbarazzino ma con consapevolezza. Gli scontri diretti sono importanti. Però se perdo oggi e vinco le altre sei chiudo alla grande. Quindi proviamo a fare risultato anche oggi, tenendo presente che il torneo dopo prosegue ed è nelle gare cosiddette normali che si conquistano le promozioni». Da Alessandria saranno circa 600 gli irriducibili che caleranno al velodromo. «E io voglio i nostri tifosi numerosi e rumorosi. So che lo saranno di sicuro».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Da via Schio non arriva nessuna conferma, ma oggi al Menti ad assistere al big match tra Vicenza e Carpi potrebbero esserci anche i vertici della cordata estera che sta trattando il 100% della società berica. Le contrattazioni procedono nel massimo riserbo ma pare che l’offerta potrebbe arrivare domani, in quanto le variazioni sulla bozza di accordo stilata dai professionisti in rappresentanza della cordata araba avrebbe bisogno di non poche variazioni, in quanto alcune condizioni di acquisto sarebbero state cambiate negli ultimi giorni. E’ comunque confermata l’intenzione da parte della cordata araba di acquisire tutte le quote del Vicenza e anche il centro tecnico di Isola Vicentina, di proprietà della River Srl che l’ha acquistato dalla società biancorossa. Ed è confermato anche che nella proposta saranno presenti due proposte di acquito: una con il Vicenza in serie B e l’altra nel caso la squadra ottenesse la serie A. E ieri sera si sono ritrovati anche gli imprenditori vicentini che stanno trattando con Sergio Cassingena l’acquisto di una quota di minoranza del Vicenza come opzione alternativa. Il confronto aveva lo scopo di capire chi è seriamente intenzionato a proseguire (dei nominativi citati nei giorni scorsi, cioè Alfredo Pastorelli, Alberto Morato, Massimo Masolo, Lino Chilese e Alberto Stella, pare che gli ultimi due abbiano deciso di non proseguire) nel progetto di acquisire quote della società biancorossa.
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ trascorso un intero girone dalla gara di andata in cui Pasquale Marino si sedette per la prima volta sulla panchina del Vicenza e da allora molte cose sono cambiate. La squadra dal terz’ultimo posto è salita al terzo e la squadra è cresciuta nel gioco e nei risultati in maniera straordinaria. «Pensando all’andata mi vien da dire che c’è una bella differenza, che è cambiato quasi tutto — riflette il tecnico del Vicenza — dopo la sconfitta a Carpi eravamo nelle zone basse della classifica. Poi partita dopo partita siamo risaliti e devo dire che ora si sta un po’ meglio… Ma dobbiamo cercare di estraniarci e di non farci contagiare dalla giustificata euforia all’esterno: dobbiamo vivere questa situazione con serenità, senza tensioni. Affrontare la prima della classe ti porta a prepararti al meglio, ad essere carico e concentrato in vista di una partita in cui si va ad affrontare una squadra forte e solida. Lo stadio esaurito e l’importanza della gara ti portano ad avere gli stimoli al massimo, per questo non c’è bisogno di caricare ulteriormente questa vigilia». Conquistata la permanenza in serie B con largo anticipo, alzare l’obiettivo è la naturale conseguenza, ma mister Marino vuole che i suoi pensino alle gare che restano da giocare con altra ottica. «Finora abbiamo sempre preparato una partita alla volta, senza stilare inutili tabelle. È così che siamo arrivati sino a qui, non vedo perché dovremo cambiare il nostro modo di affrontare le gare. Ci sarebbe il rischio concreto di sprecare molte energie nervose, meglio concentrarsi sull’avversario di turno cercando di trarre il massimo». L’ipotetica classifica stilata dal match di Carpi a oggi, vede il Vicenza primo con 42 punti e il Carpi secondo con 41. Poi il vuoto. «Vista così non si può negare che i numeri sono dalla nostra parte e di conseguenza non posso che essere molto soddisfatto di quello che questa squadra ha saputo costruire, qualcosa d’impensabile all’inizio. Però ci tengo a sottolineare che i risultati non vengono mai per caso, e che per ottenerli ci devono essere tante componenti che spingono verso la stessa direzione. La forza di questa squadra è il gruppo, unito anche fuori dal campo. Lo si vede dal lavoro settimanale, dal fatto che chi sta fuori è il primo tifoso di chi gioca, da come i ragazzi si aiutano tra loro nel corso delle gare». Compattezza che sarà necessaria per affrontare una squadra forte come il Carpi che non perde lontano dal Cabassi dalla trasferta di Avellino dello scorso 12 ottobre e non subisce gol da dicembre, nell’1-1 a Lanciano. «Sono dati che non conoscevo — sottolinea Marino — ma che loro fossero forti lo dicono la classifica e il ruolino di marcia. Possiedono la miglior difesa del campionato, è una squadra solida che gioca un calcio molto agonistico, sa sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione». Chiusa la conferenza del tecnico biancorosso, la parola è passata al vicedirettore generale della Banca Popolare di Vicenza, Emanuele Giustini, che ha presentato l’edizione speciale della maglia biancorossa sponsorizzata BPViGO!, il nuovo servizio di multicanalità della Banca accessibile da internet banking, smartphone e tablet. «ll modo di fare banca è cambiato — ha spiegato Giustini — la filiale ha perso la sua funzione di punto d’incontro tra il cliente e la banca. Si utilizzano sempre più i computer, gli smartphone, i tablet, e BPViGO! è un modo per dialogare costantemente con i nostri clienti da ogni luogo».
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Non saranno allo stadio, a meno di cambiamenti di programma all´ultimo momento, gli investitori stranieri che stanno trattando l´acquisto del Vicenza Calcio con il presidente Tiziano Cunico e Ippolito Gallovich, l´advisor nominato dalla società di via Schio. Sembra infatti che il numero uno del gruppo abbia lasciato l´Italia fin da ieri mattina, seguito poi dagli altri. La partenza sarebbe avvenuta dopo che era stato concluso il lavoro svolto, a Milano, dagli investitori stranieri insieme ai loro consulenti. Difficile riuscire ad avere dettagli precisi, ma sembra che sia stata messa a punto una proposta d´acquisto che in alcuni aspetti è innovativa rispetto a quanto era emerso in precedenza nei contatti sviluppati attraverso l´intermediazione dello studio di consulenza milanese. Tale proposta dovrà ora pervenire a Cunico e Gallovich e pare che ciò potrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana e a quel punto i due delegati alla vendita dal club biancorosso dovranno però avere il tempo per valutarla e quindi inevitabilmente i tempi sono destinati ad allungarsi un po´ rispetto alle previsioni iniziali. Nel frattempo però all´acquisto del club di via Schio pensano anche gli imprenditori che entrati in contatto con il presidente di Finalfa e che dopo un primo incontro si sono rivisti e ne hanno riparlato. Come in precedenza, anche stavolta erano presenti Sergio e Dario Cassingena, quest´ultimo a.d. del Vicenza Calcio e per la società il d.g. Andrea Gazzoli, il d.s. Paolo Cristallini, l´avvocato Gian Luigi Polato e il direttore marketing Ivana Bongiolo. Per quanto riguarda gli imprenditori sembra che fossero presenti Marco Franchetto, Stelvio Dalla Vecchia, Alfredo Pastorelli, Antonio Mandato, Massimo Masolo e Leonardo Adamo. Tra coloro che non erano all´incontro ma hanno dato la loro disponibilità sembra ci siano poi Luigi Morato, Lino Chilese e Cecconello. Nell´incontro sarebbe stata confermata la volontà di proseguire nella trattativa e ora il prossimo appuntamento dovrebbe servire a definire una proposta scritta da presentare a Finalfa, la finanziaria che controlla oltre il 90 per cento delle quote del Vicenza. Pare anche che il gruppo potrebbe nominare due o tre suoi rappresentanti nei contatti con l´attuale proprietà. Se la proposta dovesse essere valutata positivamente, si potrebbe arrivare ad un accordo tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Gentili, Garcia Tena; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli. Sarà questa la formazione che stasera alle 18 scenderà in campo per sfidare davanti ad un Menti tutto esaurito la capolista del campionato. La rifinitura di ieri mattina, svolta finalmente con un bel sole dopo il tempo da lupi dei giorni scorsi, non ha riservato particolari sorprese: Manfredini, pur recuperato, dovrebbe andare in panchina; niente da fare invece per Sbrissa, alle prese con un affaticamento ai flessori che lo costringerà a saltare questa partita. Ragusa pronto. Non sarà facile per il Vicenza superare la difesa meno battuta della serie B. La squadra biancorossa punta ovviamente sull´ottima vena realizzativa di Andrea Cocco, che proverà ad incrementare il suo bottino già ricco di 14 gol nel duello a distanza con Mbakogu (13), e sul grande momento di forma di Giacomelli, protagonista assoluto della vittoria a Modena sabato scorso. I tifosi sperano poi di poter rivedere al più presto in campo Antonino Ragusa, ormai pronto al rientro: anche nell´ultimo allenamento di ieri l´attaccante ex Genoa non si è risparmiato e Marino sa di avere una carta in più se la partita lo dovesse richiedere. Garcia a sinistra. L´unica variazione rispetto alla formazione titolare schierata a Modena riguarderà il terzino sinistro: al posto dello squalificato D´Elia giocherà Garcia Tena, suo naturale sostituto. Il giovane mancino catalano per caratteristiche tende a coprire di più e spingere meno rispetto al pari ruolo campano, ma in settimana si è applicato con grande impegno per supportare più frequentemente i “compagni di fascia” Giacomelli e Cinelli nelle azioni offensive. Vita mezzala. Se Moretti o Cinelli dovessero avere bisogno di un cambio, il maggiore indiziato a subentrare come mezzala sembra Vita. Senza l´infortunato (e sfortunatissimo) Sciacca che ormai ha chiuso la sua stagione, con Sbrissa momentaneamente ai box, potrebbe quindi rivelarsi molto utile la variazione di ruolo che Marino ha già impostato da diverse settimane negli allenamenti per l´ex giocatore del Monza, in precedenza utilizzato come esterno d´attacco.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Sarà spettacolo sugli spalti e in campo. Sarà serata da raccontare. Chi l´avrebbe detto solo pochi mesi fa che il Vicenza avrebbe affrontato il Carpi in una partita ( inizio alle 18) dove la posta in palio sarebbe stata non la salvezza ma la promozione? Risultato sbalorditivo che ha portato l´entusiasmo alle stelle tra i tifosi, ma che nemmeno in questa occasione ha condizionato Pasquale Marino. Il tecnico si è presentato alla conferenza stampa della vigilia con la solita espressione seria, col solito tono di voce pacato e non ha dato spazio a nessun proclama. E a chi gli ha chiesto com´era possibile riuscire a non farsi coinvolgere neppure stavolta, ha risposto: «Dobbiamo estraniarci, l´entusiasmo che è all´esterno è piacevole, ma ci deve contagiare in modo positivo, senza assilli particolari e non deve crearci tensioni, tanto che noi abbiamo preparato la gara come facciamo di solito. Certo sappiamo che incontriamo la squadra prima in classifica e pure con un buon distacco, dunque non c´è bisogno di caricare i ragazzi, così come ci fa tanto piacere sapere che lo stadio è esaurito, l´aver riportato l´entusiasmo è bello». Ce l´ha un ricordo nitido del suo debutto a Carpi nella gara d´andata?
«Sì le vampate di calore dopo la sconfitta, perchè eravamo penultimi con un punto sull´ultima, meno male che adesso si sta meglio». Lo sa che molti dicono che il Vicenza di oggi è una delle poche squadre che può tenere testa al Carpi? «Fa veramente piacere quando ci sono giudizi positivi, noi però viviamo alla giornata quindi non facciamo tabelle o progetti a lunga scadenza e per me, anche grazie a questo modo di ragionare, siamo arrivati fin qui. Noi non dobbiamo fermarci a pensare troppo, perchè vorrebbe dire sprecare energie mentali che invece servono molto di più quando giochiamo. Meglio concentrarci sull´avversario di turno, cercando di raccogliere il massimo da ogni gara, è la nostra filosofia e va portata avanti fino alla fine». I numeri parlano chiaro: dalla gara dell´andata il suo Vicenza ha raccolto 42 punti, il Carpi 41. «Sono bei numeri, sono soddisfatto di quello che la squadra è riuscita a fare, era impensabile per tutti, inutile raccontare oggi che qualcuno si sarebbe aspettato quanto oggi stiamo vivendo, ma questo significa che lavoro con dei ragazzi molto tenaci e con la voglia di migliorare. E aggiungo che formano un gruppo unito anche fuori dal campo e si vede, i risultati non arrivano mai per caso, ci devono essere molte componenti che remano tutte dalla stessa parte». Il Carpi ha la miglior difesa del campionato. «E questo significa che è squadra solida e che sfrutta al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori e poi ha pure alcuni elementi adatti a ripartire. Di sicuro merita il posto che ha in classifica e mi fa pure piacere per il tecnico Castori che ha fatto tanta gavetta ed è giusto che pure lui arrivi nella massima serie». Sarà un bel duello pure in attacco: nel Vicenza Cocco con 14 reti, nel Carpi Mbakogu con 13. «Hanno caratteristiche diverse e così come Cocco per noi è il massimo, così Mbakogu lo è per loro, è un attaccante completo che si sposa molto bene col suo gruppo. Noi magari giochiamo più col fraseggio e dunque ci va meglio senza dubbio Cocco, che è molto bravo a giocare pure con i compagni». Comunque due attaccanti così garantiscono spettacolo…
«È chiaro che da due giocatori così magari ti aspetti qualche colpo importante sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista qualitativo, perchè hanno entrambi le qualità per far cambiare corso ad una partita». Ha studiato qualcosa di particolare per Mbakogu? «Noi faremo attenzione a tutto il reparto, poi ormai è difficile trovare squadre che marcano a uomo, siamo nel 2015».
Ore 12.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Anticipo di lusso alle 15 al Polisportivo di Belluno fra i gialloblù di Roberto Vecchiato e la Sacilese. Il match è quasi uno spareggio per il terzo gradino del podio. Al di là delle posizioni in classifica delle contendenti (Sacilese con 2 punti in più), la sfida è una delle più sentite dell’intera stagione. Vuoi per gli ex biancorossi presenti a Belluno in campo (Corbanese in primis), in panca (Roberto Vecchiato) e in sede (Augusto Fardin ds e Paolo Mezzacasa segretario), vuoi per le code polemiche dei confronti della passata stagione regolare e dei playoff. ASSENTE INGIUSTIFICABILE – Non sarà invece della sfida Dario Sottovia, squalificato. Un giallo per un’ingenua protesta nel corso del derby con il Fontanafredda priverà il pubblico della sfida diretta fra il “Cobra” (Simone Corbanese), capocannoniere del girone con 19 reti e autore del gol decisivo nella partita d’andata al XXV Aprile, e il suo vice (appunto Dario Sottovia) con 16. STESSA VOGLIA – Roberto Vecchiato ha già lanciato la sfida all’ex squadra. «Non siamo certamente quelli che vinsero (1-0, ndr) al XXV Aprile – premette il tecnico gialloblù -. Forse quello era il miglior Belluno della stagione. La voglia di battere la Sacilese però è rimasta la stessa e ci metteremo l’anima per fare il bis». Nell’occasione Vecchiato dovrebbe recuperare anche Pellicanò e Masoch, dopo le lunghe assenze per infortunio. Non ci saranno D’Incà, Raddrezza e Sommacal. PRESENTE & FUTURO – Nella Sacilese rientrerà Beccaro. Per Marco, assente da un mese, sarà la prima agli ordini di Carlo Marchetto. Prenderà il posto di Sottovia in prima linea, assieme a Craviari e Spagnoli. A centrocampo giocheranno Mboup, Favret, Boscolo Papo e Beccia. Davanti a Favaro toccherà a Peressini, Baggio e Manucci. «Lo so – sorride Marchetto – che per molti in società e fra i tifosi quella con il Belluno è una gara del tutto particolare. Noi però non dobbiamo guardare al passato, ma al presente e al futuro che questa sfida potrebbe garantirci. Non sarà decisiva per la conquista del terzo posto, tuttavia tenere i gialloblù a distanza ci galvanizzerebbe per lo sprint finale». Tutto da seguire il confronto tra il capocannoniere dei veneti e il portiere biancorosso Favaro, che da 4 turni non subisce gol.
Ore 12.40 – (Messaggero Veneto) Un anticipo che profuma di spareggio. La Sacilese si reca a Belluno (inizio alle 15) per affrontare la squadra che la segue in classifica a due lunghezze. In palio il terzo posto, attualmente occupato dai liventini. Piazzamento soltanto simbolico? Da quest’anno no. Il nuovo regolamento dei play-off, infatti, prevede che la terza classificata acceda direttamente alla seconda fase, in cui sfiderà la vincente del confronto che impegnerà quarta e quinta. Tra Sacilese e Belluno negli ultimi anni c’è in ballo anche la palma di “prima dei normali”: la scorsa stagione furono Pordenone e Marano le squadre fuori portata, stavolta sono Padova e Altovicentino. E dietro le corazzate ci sono sempre loro: un anno fa la spuntò la Sacilese, che si impose sui veneti anche nei play-off, in questa stagione il discorso è ancora apertissimo. Non bastasse, c’è la rivalità legata ai diversi ex presenti nelle fila bellunesi, in particolare il bomber Corbanese, il tecnico Vecchiato e il ds Fardin. La Sacilese arriva al big match sull’onda di 10 punti nelle ultime quattro giornate e di una difesa bunker, che non prende gol da oltre 360 minuti. Oggi un test severo davanti a una delle punte più prolifiche del girone, per l’appunto l’ex Corbanese, già letale all’andata al XXV aprile con un eurogol sotto i riflettori di Raisport. Salterà una sfida nella sfida, perché al cospetto del “Cobra” bellunese non ci sarà l’uomo più prolifico della squadra di Carlo Marchetto, l’attaccante Sottovia, che deve scontare un turno di squalifica. Un’assenza pesante per il tecnico biancorosso, che però recupera Beccaro e Biasi Manolache. Il primo partirà dal via, unica novità annunciata rispetto all’undici che ha impattato col Fontanafredda domenica scorsa. Probabile 3-4-3: Favaro; Peressini, Baggio, Manucci; Mboup, Favret, Boscolo, Beccia; Spagnoli, Beccaro, Craviari. Una defezione di un certo spessore anche per il Belluno, capace sei giorni fa di rimontare la Clodiense pur con un uomo in meno: il perno della difesa Sommacal. La squadra di Vecchiato non vince in casa dal 7 febbraio scorso, con il Fontanafredda (2-1), ma guai a fidarsi quando, come oggi, ci sono in gioco motivazioni e punti dalla valenza speciale.
Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «A Sacile, il gol più bello della mia carriera. Ma ormai è passato». Simone Corbanese lucida il mirino, in vista del big match contro la Sacilese: oggi, al polisportivo (dirige Lorenzo Dalla Palma, fischietto di Milano) non ci si gioca solo tre punti, ma anche il terzo posto. E una buona fetta di qualificazione ai playoff. Alle 15, va in scena l’ultimo atto di una sfida infinita: fra ricorsi, accuse più o meno velate, gare intense ed equilibrate sul campo, dirette tv e reti d’autore. Come quella che decise l’andata: firmata dal Cobra. Una perla trasmessa anche sugli schermi di Rai Sport: vista e rivista? «La ricordo come un’emozione grande, per tutto ciò che il gol rappresentava in quel momento. Avevo sbagliato un rigore (calciato fuori, ndr) e il risultato era ancora in equilibrio. In più, non ho segnato molte volte da una simile distanza». Tornando al presente e premesso che i friulani sono a +2 in classifica, siamo davanti a uno scontro diretto già decisivo per la terza piazza? «Decisivo non credo, però vincere può dare una grossa una mano». Come arriva il Belluno all’appuntamento? «Bene, sicuramente molto carico. E, in questo senso, il 2-2 di domenica scorsa (recuperando un doppio svantaggio in inferiorità numerica, ndr) ha portato ulteriori conferme: il gruppo è solido, unito, non ha mai mollato e non ha intenzione di farlo. Il pareggio con la Clodiense ci ha dato ancor più forza e stimoli. Siamo pronti». Peserà maggiormente l’assenza di un perno della retroguardia come Sebastiano Sommacal o di un bomber come il biancorosso Sottovia, 16 centri stagionali finora? «Io sono abituato a guardare la mia squadra e so che un difensore come Seba, per noi, è indubbiamente importante. Tuttavia, affronteremo l’impegno senza pensare agli assenti. Come sempre». Che partita è lecito attendersi? «Di alto livello. Per quanto ci riguarda, vogliamo continuare a giocare un buon calcio». LA FORMAZIONE – Di sicuro mancherà lo squalificato Sommacal, mentre rientrano Pellicanò e Masoch: mister Vecchiato li rischierà dal primo minuto? È solo uno dei tanti di dubbi di formazione, nell’avvicinamento alla supersfida di oggi pomeriggio. Questo il possibile undici anti-Sacilese: Solagna; Pescosta (Paganin), Merli Sala, Di Bari (Pescosta), Pellicanò; Duravia, Bertagno, Miniati, Mosca; Posocco, Corbanese.
Ore 12.20 – (Corriere delle Alpi) Uno spareggio per il terzo posto. Appuntamento oggi alle 15 al Polisportivo, con il Belluno che affronta la Sacilese. I padroni di casa si trovano alle spalle dei biancorossi di soli due punti e una vittoria significherebbe sorpasso. Nel match di andata il Belluno si impose 1-0 grazie a una perla di Simone Corbanese. Tra infortuni e squalifiche i gialloblù si presentano in campo con più di un’assenza, ma non hanno nessuna intenzione di lasciare punti a una Sacilese che sulla carta forse rimane la favorita. Nel girone di andata i numeri a disposizione di mister Vecchiato erano ben altri: «Quella contro la Sacilese è una partita sempre molto sentita», dice il mitser, «ci aspetta un incontro molto difficile da affrontare. È vero che la grande rimonta contro la Clodiense ha dato morale e convinzione ai ragazzi e che lentamente stiamo recuperando qualche giocatore, ma anche domani dovremo fare i conti con alcune defezioni». «Ci teniamo a centrare l’obiettivo delle prime tre posizioni», prosegue Vecchiato, «un vanto per l’intera società e per tutti i suoi ragazzi. La Sacilese è una squadra forte, che rispetto alla scorsa stagione si è rinforzata molto. Per questo essere qui a parlare di scontro diretto per il terzo posto rappresenta per noi un grande motivo d’orgoglio e di soddisfazione». La sfida degli ex. Belluno contro Sacilese non è solo una partita che vale la terza posizione in classifica, ma vede schierati in campo e fuori numerosi ex nel Belluno. Sul terreno di gioco ci saranno Simone Bertagno e Simone Corbanese e lo stesso mister Vecchiato ha giocato svariati anni tra le fila biancorosse. Nella dirigenza sono ex anche il direttore sportivo Augusto Fardin e il segretario Paolo Mezzacasa. Chi gioca? Mister Vecchiato deve rinunciare a Sebastiano Sommacal per squalifica e Andrea Radrezza per infortunio. Le buone notizie però non mancano perché Paolo Pellicanò in settimana ha ricominciato a correre e dovrebbe andare in panchina mentre Yari Masoch potrebbe essere pronto per il rientro dal primo minuto. Arruolabile anche Emanuele Paoletti. Tra i pali gioca Davide Solagna, al centro della difesa Ivan Merli Sala farà coppia con il giovane Andrea Di Bari. Sulle corsie esterne dovrebbero esserci Giovanni Pescosta e Stefano Mosca. A metà campo Simone Bertagno va in cabina di regia supportato da Mike Miniati e probabilmente dal rientrante Yari Masoch. Davanti bomber Corbanese guida l’attacco insieme a Marco Duravia e Francesco Posocco. L’alternativa potrebbe essere Paganin dal primo minuto in difesa con Pescosta o Mosca spostati a metà campo, tutto dipenderà dalle condizioni di Masoch. La Sacilese non avrà bomber Sottovia (16 reti in campionato) per squalifica mentre Beccaro dovrebbe rimanere ancora fuori per infortunio.
Ore 12.00 – (Trentino) Comunque andrà a finire quella di oggi per il Dro sarà una giornata storica. I gialloverdi vanno a caccia dell’impresa all’“Euganeo” di Padova contro la capolista Biancoscudati davanti alle telecamere di Rai Sport 1, che trasmetterà in diretta, a partire dalle 15, l’incontro. La “mission” è di quelle “impossible”, ma la formazione trentina potrà giocare con la tranquillità di chi non ha nulla da perdere. Il campionato “vero” della squadra guidata da Stefano Manfioletti inizierà infatti giovedì prossimo con l’impegno casalingo contro il Giorgione, diretta rivale nella corsa che porta alla salvezza diretta. «Ai ragazzi – racconta il tecnico droato – ho chiesto semplicemente di giocare a calcio, nel vero senso dell’espressione, e di ripetere la prestazione fornita all’andata quando, con applicazione e concentrazione, facemmo un’ottima figura. Poi sarà il campo a parlare. Sicuramente giocheremo in un contesto molto diverso dal solito (sono attesi almeno 4mila spettatori), ma questo deve rappresentare un grande stimolo per tutti quanti». Manfioletti ha scelto il modulo (sarà “5-3-2”) ma non gli undici che scenderanno in campo. Tra i pali sarà ballottaggio sino all’ultimo tra Bonomi (che è diffidato) e Bordignon, mentre la linea difensiva, secondo l’ipotesi più probabile, dovrebbe essere composta da Bazzanella e Chesani sulle corsie laterali con Ischia, Serrano e uno tra Adami e Allegretti al centro. In mezzo al campo Ciurletti (favorito su Bertoldi) agirà da playmaker con Colpo e Ruaben interni e in avanti Proch sarà il supporto dell’ “ariete” Cicuttini. Le alternative, però, non mancano, perché il tecnico trentino potrebbe schierare Bazzanella davanti alla difesa e, in quel caso, Allegretti (o Calcari) si posizionerebbero sulla corsia di destra. Quasi sicuramente, dunque, il giovane Cremonini non sarà inizialmente della partita: il “talentino di scuola Alto Adige ha bisogno di “tirare il fiato” in vista del rush finale, durante il quale il Dro sarà impegnato in quattro sfide dirette contro Giorgione, Legnago, Unione Triestina e Kras Repen. I Biancoscudati veleggiano con il vento in poppa verso la Lega Pro. A sette turni dalla fine della stagione regolare la squadra di Parlato ha otto punti di margine sull’Altovicentino. Tantissimi, ma i veneti vogliono chiudere i conti prima possibile. Out per infortunio Zubin e Bortot, torna a disposizione Busetto. In avanti ballottaggio tra Amirante e Ferretti per una maglia da titolare. Ieri, intanto, come già accaduto in occasione della sfida tra Biancoscudati Padova e Mezzocorona dello scorso autunno, un gruppo animalista ha affisso sui cancelli dello stadio “Euganeo” uno striscione “pro Daniza”, contro il Trentino e le squadre di casa “nostra”. Il nesso? Non esiste.
Ore 11.40 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mazzocco; Ilari, Aperi, Petrilli; Amirante.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Cunico è assente, quasi sicuri anche i forfait di Bortot e Zubin. «Speranze? Poche, quasi niente», replica il tecnico. Mentre sulla scelta dell’undici iniziale precisa: «Ci sono due priorità. Devo ponderare bene la scelta dell’under classe 1996 e in base a questa farò ruotare tutti gli altri: Busetto, Degrassi e Pittarello sono alla pari, Lanzotti è un po’ più indietro. E poi scegliere se giocare con un trequartista o con un altro attaccante. Il tutto tenendo conto del campo pesante, che richiede una gamba importante, e della forza fisica dell’avversario». Terrà conto anche dell’impegno giovedì con la Clodiense? «Ringrazio la società che mi ha messo a disposizione una rosa di ottimi uomini e atleti, poi chi è subentrato ha fatto sempre bene». Parlato non dà certezze neppure sulla scelta del vice Petkovic: «Cicioni o Lanzotti? Devo fare i conti come un ragioniere per non creare difficoltà alla squadra». ANTICIPI. Oltre al Padova oggi si gioca anche Belluno-Sacilese.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Si aspetta una partenza sprint come con il Giorgione? «Magari, ma ogni partita fa storia a sè. In campo ci sarà tanto agonismo, mi auguro che i ragazzi riescano a esprimersi al meglio mettendoci anche intensità, cinismo e contendo la forza fisica degli avversari nei duelli uno contro uno». Nel secondo tempo con il Giorgione c’è stata qualche sbavatura di troppo: cosa ha detto alla squadra? «Di correggere l’aspetto psicologico. Poi nei gol presi potevamo e dobbiamo fare meglio, ma con il Dro conta portare a casa i tre punti. Non c’è mai niente di facile e di solito nella seconda gara di fila in casa si fa un po’ più di fatica, speriamo che non sia così». Tra l’altro la partita sarà trasmessa in diretta da Raisport 1, una vetrina importante. «Ho già detto ai ragazzi di non mettersi il nastro nei capelli, ma di colorarsi gli occhi tipo Marines». Scusi, in che senso? «C’è chi mette il nastro nei capelli per estetica e chi per scaramanzia, una volta che ho accertato con il diretto interessato che è per scaramanzia, va bene. Ma l’importante è che abbia il sangue agli occhi, questo deve essere l’atteggiamento. Stiamo facendo un cammino importante e faremo di tutto per portare a casa un’altra vittoria».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Il traguardo del ritorno in Lega Pro è dietro l’angolo e il Padova ha l’opportunità di fare un altro prezioso passo avanti nell’anticipo di campionato con il pericolante Dro, secondo appuntamento consecutivo all’Euganeo. Battere i trentini vorrebbe dire portare a undici le lunghezze di vantaggio sull’Altovicentino (in campo domani), più di un’ipoteca quando mancherebbero sei giornate alla fine del campionato, anche in caso di successo dei diretti rivali. Naturalmente niente va dato per scontato, ma la truppa biancoscudata non ha mai tradito davanti al proprio popolo: dieci vittorie e tre pareggi i precedenti che fanno sperare in un’altra giornata di festa. Eloquente il tecnico Carmine Parlato: «Chiedo i tre punti ai ragazzi, ormai siamo in dirittura d’arrivo. Affrontiamo una squadra fisicamente tra le migliori del campionato, viene da una batosta in casa (5-1 con l’Arzichiampo, ndr) e vorrà reagire. Dobbiamo dare ritmo e qualità per andare a prenderci una vittoria che desideriamo».
Ore 11.00 – (Gazzettino) I botteghini dell’Euganeo oggi apriranno alle 13.30 e non sarà un problema munirsi del tagliando, al contrario di quanto avverrà per la trasferta di giovedì (ore 17) a Chioggia per cui sono solo 480 i biglietti a disposizione del popolo biancoscudato che verrà sistemato in gradinata est (12 euro, prevendita a Padova la prossima settimana). I pochi rimanenti tagliandi per il pubblico di casa (tribuna centrale) saranno venduti ai botteghini dello stadio martedì e mercoledì dalle 16.30 alle 18.30. La partita di oggi verrà trasmessa in diretta su RaiSport 1 (canale 57) con telecronaca di Federico Calcagno e Franco Peccenini. E per gli abbonati biancoscudati appassionati di pallavolo domani c’è la possibilità di seguire la partita della Tonazzo con Latina (PalaFabris ore 18) al prezzo simbolico di un euro, presentando la tessera ai botteghini. Sarà presente una rappresentanza della dirigenza e della squadra. Grande successo infine per la App del Padova per smartphone e tablet già scaricata da 2.500 persone. Per chi effettua il download un biglietto omaggio per una delle tre ultime gare all’Euganeo.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Con il calcio ha chiuso definitivamente? «Mai dire mai nella vita, ma non ne sento la mancanza. Mi piace questa nuova avventura nella quale sarò coinvolto a Treviso, poi un giorno spero di tornare a vedere qualche partita dei biancoscudati. Li ho sempre seguiti attraverso i media, tra un po’ di tempo tornerò da tifoso allo stadio. Tra l’altro ho amici nella nuova società: conosco Edoardo Bonetto sin da bambino quando giocava nel settore giovanile e conosco anche i suoi genitori; Parlato faceva parte della squadra quando ero in società, lo seguo con affetto e faccio il tifo per tutti loro; De Poli l’ho incrociato molte volte quando ero al Padova e lui lavorava per altre società». I biancoscudati sono a un passo dal ritorno nei calcio che conta tra i professionisti. «Mi è dispiaciuto tutto ciò che è successo con il vecchio Padova, vicenda che ho vissuto da spettatore inerme come tutti. E mi fa piacere che abbiano preso in mano la situazione persone serie come Bergamin e Bonetto. Il Padova è la squadra della mia città, per la quale ho sempre tifato e ho avuto il grande privilegio e onore di lavorarci. Da tifoso non posso che essere contento se le cose vanno bene e spero che la società torni al più presto nei palcoscenici che merita».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Un taglio netto con il passato. Dopo oltre vent’anni nel Padova, l’ex direttore generale biancoscudato Gianluca Sottovia si tuffa in un nuovo mondo, quello dei gelati. Proprio oggi alle 16 in pieno centro a Treviso (davanti al Duomo) si terrà l’inaugurazione della nuova gelateria artigianale “La Romana” della quale è appunto socio con il fratello Alberto, e che fa parte dell’omonima catena riminese di gelaterie che ha una quarantina di punti vendita in Italia, incluso a Padova (corso Milano). «Ho completamente voltato pagina – esordisce Sottovia – Dopo ventitré anni di lavoro al Padova sono arrivato a un punto nel quale, anche per un discorso familiare, ho deciso di fare qualcosa di diverso nella vita. Già da un anno e mezzo con alcuni imprenditori amici ho aperto una società di comunicazione che gestisce la pubblicità per alcune radio (Italia anni 60, Stereo Città e Radio Cafè, ndr) e adesso con mio fratello ho creduto in questo nuovo progetto e ci siamo buttati con entusiasmo in questa attività. Abbiamo fatto un corso nella sede centrale de La Romana nel quale abbiamo anche imparato a fare il gelato, poi naturalmente al nostro fianco avremo anche alcuni collaboratori».
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Aperi, Petrilli; Amirante.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Anche considerato il campo pesante, è questa la qualità che teme di più dei trentini? «Sono una delle migliori del girone da questo punto di vista e vengono da una batosta in casa quindi vorranno reagire: sarà una gara di grande agonismo, dovremo metterci ritmo e intensità, cercando anche di correggere ciò che non è andato nel secondo tempo col Giorgione, vedi i gol presi». Ha dubbi solo sugli interpreti, o anche sul modulo? «Almeno sull’impostazione dubbi non ne ho, ma devo ponderare bene la scelta dell’under. Le speranze di recuperare Bortot, così come Cunico e Zubin, sono quasi nulle. Busetto sta bene, potrebbe anche partire dall’inizio, ma deve togliersi un po’ di paura nei contrasti». Che chiede alla squadra? «Non voglio vedere i nastri nei capelli, quelli che servono per una mera questione estetica: voglio i segni colorati sotto agli occhi, come i Marines, l’atteggiamento giusto per una partita che non sarà facile. La bellezza lasciamola da parte, l’importante sono i tre punti. Per ottenerli dobbiamo fare una partita di grande intensità e qualità, essere cinici e contenere la loro forza fisica».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E allora eccola lì, la soluzione più probabile: il 4-2-3-1 dovrebbe rimanere, con un terzino sinistro (Salvadori) adattato sul versante opposto, e un tris-fantasia con Ilari, Aperi e Petrilli a supporto dell’unica punta, Amirante o Ferretti. Nemmeno Parlato s’è convinto del tutto, deciderà solo all’ultimo. Ed è per questo che la sfida di oggi, quella che avrebbe dovuto essere uno step abbastanza agevole, diventa improvvisamente delicata: «Vorrei fare un sacco di cose, ma non posso farle», ammette il tecnico biancoscudato. »Devo valutare chi schierare degli under e in che posizione metterli, quale giocatore del ’96 far scendere in campo (Busetto, Degrassi, Pittarello o Lanzotti, ndr), e considerare anche chi mi troverò davanti. Mi toccherà mettermi come un ragioniere, a fare i conti a tavolino». Quali potrebbero essere le varianti rispetto a domenica scorsa? «Aperi, Nichele, Dionisi, Ferretti: tutto girerà intorno a questi quattro. Devo riflettere se far entrare l’uno o l’altro, e non sarà facile. Perché la priorità è sempre quella dell’under: se scelgo l’over in attacco inserisco Aperi ma devo togliere Dionisi, il che non è comunque una scelta da fare a cuor leggero perché dietro ho bisogno di cautelarmi contro la forza fisica del Dro».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sulla carta avrebbe dovuto essere l’ultimo step prima di Chioggia e Sacilese, il ciclo di ferro che potrebbe seriamente indirizzare la chiusura del campionato e la promozione in Lega Pro. E invece più di qualcosa ha deciso inaspettatamente di mettersi di traverso: all’Euganeo arriva il Dro per l’inusuale – almeno per quest’anno – anticipo del sabato alle 15 (RaiSport1), e mai come oggi, da diversi mesi a questa parte, Parlato ha avuto le idee meno chiare. Non c’è capitan Cunico, e si sapeva, ma non ci sono nemmeno Zubin e Bortot, ultimi forfait di una settimana nera. Di possibili formazioni, nella rifinitura di ieri, il tecnico biancoscudato ne ha provate addirittura quattro: l’idea-Dionisi, per arginare la fisicità trentina, cozza con l’incastro degli “under” in campo; la suggestione Busetto, a quasi tre mesi dall’infortunio al ginocchio, va contro ogni regola di un graduale recupero fisico; il cambio di modulo, con il passaggio al 4-3-3, non trova il placet di un tecnico cui raramente piace stravolgere gli schemi.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sarà un Dro molto prudente, quello che Stefano Manfioletti disegnerà questo pomeriggio all’Euganeo. Il tecnico trentino, dopo il pesante 1-5 subito sei giorni fa in casa contro l’Arzignano, non vorrebbe incappare in un’altra disfatta. Per questo i gialloverdi, tutti a disposizione, dovrebbero disporsi con una robusta difesa a cinque, con i soli Proch e Cicuttini (che segnò all’andata a Trento) in attacco. La sorpresa potrebbe essere l’esclusione del giovane Cremonini. Unico dubbio in difesa: Chesani o Allegretti. Per la cronaca, l’altra notte all’Euganeo è comparso uno striscione contro il Dro, “colpevole” di essere in Trentino, dove è stata uccisa l’orsa Daniza
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) C’è una grande incognita che attende i biancoscudati: è il terreno di gioco dello stadio Euganeo, messo fortemente sotto stress nell’ultima settimana. Dopo aver disputato la gara di domenica contro il Giorgione, i biancoscudati tornano in viale Rocco dopo soli sei giorni, nei quali a farla da padrone è stata la pioggia incessante caduta tra mercoledì e giovedì. Il manto erboso, risistemato nelle ultime ore dagli inservienti della società, sarà di certo appesantito ma non dovrebbe presentarsi in cattive condizioni nonostante tre giorni fa, sotto violente precipitazioni, si sia giocata anche la sfida tra San Paolo e Formigine. Juniores. Torna in campo questo pomeriggio alle 15 la squadra di Gualtiero Grandini per conquistare la vittoria del girone a due settimane di distanza dal primo tentativo (fallito) contro il Giorgione. Così come la prima squadra, i baby biancoscudati se la vedranno con il Dro, seppur in trasferta: con una vittoria, indipendentemente dal risultato della seconda in classifica, il Padova vincerebbe il girone con due gare d’anticipo forte dei 7 punti di vantaggio, guadagnandosi così l’accesso alle finali nazionali.
Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Mazzocco; Ilari, Aperi, Petrilli; Amirante.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Solitamente si fa sempre più fatica alla seconda partita consecutiva in casa, ma sono fiducioso. Contano unicamente i tre punti, da adesso in avanti mi interessa solo vincere. Non mi interessa come». Una delle possibili soluzioni in fase di valutazione, considerato il recupero di Lanzotti, è che il portiere scuola Modena venga preferito a Petkovic, ma ieri sera questa ipotesi non sembrava in pole-position. Nel frattempo ieri i legali dell’ex presidente del Calcio Padova1910, Diego Penocchio, si sono presentati a Roma al Credito Sportivo per consegnare un documento necessario per le garanzie già fornite all’istituto di credito in chiave saldo del debito. Il procedimento, a quanto viene riferito, è andato a buon fine. E a proposito del completamento del piano di ristrutturazione del debito della vecchia società, sono meglio definite anche le scadenze temporali. L’accordo col Comune di Padova — che ha imposto come scadenza dell’avvio del pagamento delle rate pattuito il 30 settembre — è spiegabile in quanto di prassi il Tribunale, una volta ricevuti tutti i documenti necessari, si prende 120 giorni di tempo per valutare i dettagli e le garanzie e poi per il via libera definitivo al concordato. Se l’ok dovesse arrivare prima, fanno sapere le parti, automaticamente il pagamento verrà inviato prima della fine del mese di settembre.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Atipico. Si gioca di sabato, ci sarà la diretta tv su Raisport1 e la voglia è quella di blindare altri tre punti in condizioni di emergenza. Gli infortuni picchiano duro (Bortot e Zubin gli ultimi ad alzare bandiera bianca), la rosa è falcidiata dalle assenze anche contro un avversario che, oggettivamente, non deve fare paura. «Abbiamo avuto qualche problema — ammette Parlato — per Bortot e Zubin non ci sono chance, per Cunico se ne riparlerà dopo Pasqua. Mancando Bortot i calcoli degli Under andranno fatti sui ‘96, perché ne ho tre a disposizione e le scelte si baseranno, ovviamente, su questo aspetto in particolare. Busetto? Sta meglio, ha le sue possibilità, come gli altri pari età. Poi devo pensare se giocare con un trequartista o con un altro attaccante. Devo pensare anche all’avversario cautelandomi dal punto di vista tecnico-tattico; insomma, le scelte andranno soppesate molto bene e con molta cura». Il Dro sembra in crisi nera, dopo il clamoroso cappotto interno di domenica scorsa contro l’Union Arzichiampo.
«È una squadra forte fisicamente — ribatte Parlato — forse una delle migliori da questo punto di vista. È vero che viene da una batosta casalinga ma vorrà reagire. Noi dobbiamo correggere quanto accaduto domenica nel secondo tempo, soprattutto dal punto di vista psicologico».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventottesima giornata, sabato 28/domenica 29 marzo ore 15.00): ArziChiampo-Kras Repen, Belluno-Sacilese (sabato 28 marzo, ore 15.00), Fontanafredda-Union Ripa La Fenadora, Giorgione-Legnago, Mezzocorona-AltoVicentino, Mori S. Stefano-Montebelluna, Padova-Dro (sabato 28 marzo, ore 15.00), Tamai-Union Pro, Triestina-Clodiense.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 66, AltoVicentino 58, Sacilese 50, Belluno 48, Clodiense 46, ArziChiampo 42, Union Pro 40, Montebelluna 37, Union Ripa La Fenadora 36, Fontanafredda 35, Legnago 33, Tamai 31, Giorgione 30, Dro e Triestina 26, Kras Repen 25, Mori S. Stefano 14, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventisettesima giornata: AltoVicentino-Tamai 2-1, Clodiense-Belluno 2-2, Dro-ArziChiampo 1-5, Kras Repen-Mori S. Stefano 0-1, Legnago-Mezzocorona 2-0, Montebelluna-Triestina 1-1, Sacilese-Fontanafredda 0-0, Union Ripa La Fenadora-Union Pro 2-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 27 marzo: rifinitura per i Biancoscudati, pronti ad alzare bandiera bianca anche Bortot e Zubin.