Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Nonostante una buona prestazione al Giorgione non è riuscita l’impresa di portare a casa un punto dall’Euganeo di Padova. Troppo forte la squadra patavina oramai lanciata verso la vittoria del campionato. Troppa la differenza tecnica tra i goleador biancoscudati e i rossostellati comunque autori di una buona prestazione, tenuto conto della forza dell’avversario. Ora arrivano le tre sfide decisive per la salvezza contro Legnago, Dro e Kras Repen, tre scontri diretti da affrontare in sequenza e da vincere o almeno da non perdere per evitare i playout. «Siamo pronti a vincere queste tre sfide – dice Leonardo Mattioli, il numero 10 castellano che anche domenica è stato uno dei migliori -. Dobbiamo conquistare tre vittorie a partire da domenica contro il Legnago, dove diventa fondamentale affrontare la partita con la giusta mentalità di chi deve vincere ma soprattutto deve cercare di non perdere. Poi diventano assolutamente da vincere le sfide contro Dro e Kras, due formazioni che ci stanno dietro in classifica e che dobbiamo staccare». Contro il Padova era impossibile fare punti? «Sono fortissima, non lo scopriamo noi. Più di tanto non possiamo rammaricarci se non per essere stati un po’ troppo titubanti nel 1° tempo ma d’altronde loro sono partiti fortissimo e non era facile ribattere alle loro folate offensive. Nella ripresa poi ci siamo espressi meglio e abbiamo avuto diverse occasioni. Comunque non era a Padova che dovevamo conquistare punti salvezza». Anche contro il Padova la squadra ha giocato a viso aperto, nei prossimi scontri diretti può essere utile cambiare atteggiamento, magari per essere più prudenti? «Assolutamente no, sarebbe controproducente cambiare modulo adesso, quando è dall’inizio della preparazione che giochiamo in una certa maniera e con una certa mentalità offensiva. Contro Belluno, Clodiense e Padova abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Soprattutto nelle prime due. Meritavamo qualche punto in più per quanto si è visto in campo e per le occasioni avute». Fiducioso per la salvezza senza i playout? «Sicuramente. Ora abbiamo questi tre scontri diretti e possiamo davvero dare la svolta al nostro campionato. Tutta la squadra vuole la salvezza e tutti siamo concentrati verso quell’obiettivo».
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Montebelluna rinvia ancora una volta l’appuntamento con la vittoria, che manca ormai da un mese esatto. I biancocelesti non sono andati al di là di un pareggio, subendo la rimonta della Triestina nel recupero. Una vera beffa, tuttavia va detto che l’1 a 1 è risultato sostanzialmente giusto. L’avvicinamento alla quota salvezza comunque continua, anche se il passo della formazione di Pasa non è spedito come in passato. «Brucia tantissimo essere stati raggiunti a poco dalla fine. Però tutto sommato la Triestina ha meritato il pareggio – osserva Giacomo Cusinato, autore del gol del Monte -. Loro hanno pressato tanto alla ricerca del pareggio, però la nostra prestazione non è stata brutta e ci siamo difesi bene». È il tuo secondo gol in campionato. «Sono contento. Nell’occasione sono stato anche fortunato a trovarmi nel posto giusto. Sul cross dalla sinistra di Frassetto l’ho presa bene e la palla è entrata in rete. Questa la voglio dedicare a mio padre, perché ha fatto tanti sacrifici e mi sta aiutando molto in questa esperienza calcistica». Adesso vi aspetta il Mori. «È una partita fondamentale. Sarà difficile perché loro devono assolutamente vincere, però con una vittoria arriveremmo a quota 40 e quindi praticamente in salvo. Dobbiamo provarci».
Ore 21.30 – (Tribuna di Treviso) Tombolo è terra di allevatori e produttori di carne. Terra di ciclisti (Bepi Beghetto vinse l’oro olimpico a Roma ’60) e calciatori (risiede l’ex azzurro Dino Baggio). A pochi metri dall’ex Lazio, prova a farsi largo Giacomo Cusinato, classe ’97, l’ultima scoperta del Montebelluna. Domenica con una superba girata ha regalato l’illusorio vantaggio ai biancocelesti. È fra le promesse lanciate quest’anno. Riscontri interessanti sono arrivati anche da Nicola Fasan, che ha vestito la maglia azzurra al Torneo di Arco. Ma di scuola montebellunese è lo stesso Alex Rizzotto, oggi agli Allievi dell’Inter, che si è meritato la partecipazione agli Europei Under 17. «Forse un gol così bello non l’avevo mai fatto, peccato che la rete presa alla fine l’abbia un po’ bruciato», osserva Cusinato. Cresciuto nelle giovanili del Cittadella, è dovuto passare, suo malgrado, attraverso due fallimenti. Prima l’esperienza interrotta a Treviso, poi l’avventura conclusa a Padova. Buon per Giacomo, al Monte non erano sfuggite le sue qualità, tanto che già nel gennaio 2014 si trasferì in via Biagi, centrando con gli Allievi la Final Six. Ama giocare a destra nel 4-3-3, ma può fare l’esterno di centrocampo e la seconda punta. «Obiettivi? La salvezza con la squadra e altri 2-3 gol», rivela. Aveva già colpito a Dro, è al secondo sigillo. «La dedica? A papà Giulio, che mi scarrozza e fa tanti sacrifici».
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro con il pareggio contro l’Union Ripa taglia la fatidica quota 40 da tutti indicata come quota salvezza quando mancano 7 giornate alla fine del campionato. In classifica la squadra dei presidenti Gaiba e Michielan perde una posizione (7.) ma i playoff restano sempre lontani 6 punti visto il pareggio della Clodiense col Belluno. Nel 2 a 2 di Pedavena si sono messi ancora in luce gli attaccanti Andrea Nobile e Alessandro Cattelan entrambi in gol come nel derby contro il Montebelluna. L’allenatore Feltrin parla di pareggio giusto anche se c’è un po’ di rammarico per qualche occasione di troppo sprecata nel 1° tempo: «Credo che il risultato sia equo per quanto si è visto in campo. Nel 1° tempo forse potevamo raccogliere di più visto che abbiamo creato almeno tre nitide palle gol. A inizio ripresa invece sono riusciti a metterci in difficoltà fino a quando siamo passati al 4-2-3-1, un modulo che al momento ci sta dando garanzie. Sono contento dell’immediata reazione allo svantaggio del 2 a 1 perché siamo riusciti a creare numerose ripartenze pericolose anche se in futuro dovremo avere meno frenesia nelle giocate e stare attenti a far girare di più la palla». Domenica seconda trasferta consecutiva contro il Tamai.
Ore 20.50 – (Il Piccolo) Nonostante abbia ottenuto un solo punto nelle ultime due partite (Padova e Montebelluna), la Triestina in questo girone di ritorno sta tenendo sicuramente un buon ritmo. Con 15 punti ottenuti in dieci partite, l’Unione non è solo l’ottava squadra della classifica dopo il giro di boa, ma sta viaggiando con una perfetta media di 1,5 punti a partita. Un ritmo che, spalmato su tutto il campionato, significherebbe 51 punti, insomma un tranquillo torneo di metà classifica senza la minima sofferenza. Peccato che la Triestina ha sul groppone un handicap enorme, quello di un girone di andata chiuso ad appena 11 punti. Il problema è che attualmente la squadra di Ferazzoli ha 26 punti e pertanto, anche conservando questa media pur soddisfacente, nelle restanti 7 partite farebbe 10-11 punti, cosa che la porterebbe a uno score finale di 36-37 punti. Una quota che dovrebbe assicurare una buona posizione nella griglia dei play-out, ma non certo la salvezza diretta. E, lo ripetiamo, stiamo parlando comunque di un cammino positivo. In questo girone di ritorno, infatti, la Triestina al Rocco ha ottenuto 2 vittorie, 2 pareggi ed è capitolata solo col Padova, mentre in trasferta è addirittura imbattuta avendo colto 4 pareggi oltre all’impresa della vittoria sul terreno dell’Altovicentino. Insomma bene, ma non basta. Dunque la Triestina deve ulteriormente accelerare e portare l’attuale media di 1,5 a 2 punti a partita. Una mission impossible? No di certo. Difficilissima sì, questo è sicuro, ma non impossibile, perché in aiuto alla Triestina viene un calendario estremamente interessante e, sulla carta, piuttosto favorevole. Tre delle prossime quattro sfide casalinghe al Rocco, quelle con Dro, Mori S.Stefano e Fontanafredda, sono match abbordabili in cui bisogna fare bottino pieno, altrimenti non è necessario fare nemmeno altri calcoli. Tre successi che significherebbero 9 punti. Molto dipende quindi dalla partita casalinga di domenica con la Clodiense (attenzione, si gioca alle 15 perché sarà entrata in vigore l’ora legale), e ovviamente dalle tre trasferte che ancora dovranno affrontare gli alabardati. E sotto questo aspetto, se quella in casa dell’Union Pro sembra ostica, le altre sui campi del Tamai e del Legnago sono tutte da giocare. Se da questo pacchetto di quattro partite arrivassero altri 5 punti, allora si che l’Unione potrebbe davvero compiere l’impresa. ALLENAMENTO. Ieri intanto gli alabardati, dopo il consueto riposo del lunedì, sono tornati ad allenarsi. Per fortuna l’infermeria resta vuota e Ferazzoli continua ad avere a disposizione tutta la rosa.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Mangiare la colomba pasquale dopo aver raggiunto i 40 punti, la quota che vorrebbe praticamente dire salvezza. Questo l’obiettivo in casa Ripa Fenadora, che per riuscirci deve fare almeno 4 punti nelle prossime due gare ravvicinate, domenica a Fontanafredda e al Boscherai giovedì 2 aprile con il Mori. A fissare la tabella di marcia è il difensore Alberto De March, che come tutta la squadra nell’ultimo periodo ha aumentato il rendimento, salendo di livello dopo la crisi. «Abbiamo due partite in cui dobbiamo continuare a fare risultato e vincere per cercare di salvarci matematicamente prima di Pasqua», dice. «L’anno scorso con 39 punti c’era la salvezza, quest’anno sarà più o meno lo stesso. Anche un pareggio e una vittoria per arrivare a 40 andrebbero bene». Non perdere. Questo il primo obiettivo: «Domenica affrontiamo il Fontanafredda che ha 1 punto in meno e se non perdiamo lo lasciamo dietro. Ovvio comunque che andremo lì per vincere, ma anche un punto farebbe classifica». Verso il Fontanafredda. «Stiamo bene fisicamente, corriamo 90′ e anche il morale è abbastanza alto perché veniamo da quattro risultati utili di fila», spiega il centrale. «Il Fontanafredda è una buona squadra, allestita bene, che viene da un buon momento e in casa darà qualcosa in più. Noi dobbiamo fare la nostra partita, che prepareremo bene in settimana. Cercheremo di portare gli episodi e la fortuna dalla nostra parte per fare risultato». Tallone d’Achille. Sono i falli laterali: «Ci facciamo sorprendere troppo spesso, con gli avversari che riescono a uscire, crossare o tirare. Dobbiamo metterci meglio in campo sulle rimesse, sia a favore che a sfavore. È un aspetto da migliorare. È un fatto di attenzione, perché siamo uomo contro uomo. Appena la palla esce dobbiamo cercare subito di risistemarci bene per rendere la vita difficile agli avversari». Difesa sistemata. Dopo aver preso tredici gol in sei partite, l’Union ne ha subiti tre nelle ultime quattro. «Fine gennaio-inizio febbraio ci ha rovinato la media gol subiti, perché sia nel girone d’andata che adesso gli avversari fanno fatica a segnarci. Ci simo risistemati e va bene così, anche perché meno gol prendi e più è facile fare punti», osserva Alberto De March. «Personalmente ho fatto male quelle partite in cui tutta la squadra non girava. Non stavo neanche bene fisicamente, però adesso stiamo bene tutti e in effetti si vede. Siamo un’altra squadra», aggiunge il centrale. «Se prendiamo pochi gol è merito di tutti. Le punte pressano alto e i centrocampisti coprono. Se la squadra sta bene, tutti corrono insieme e nel modo giusto, poi si fa anche meno fatica e ne traiamo tutti vantaggio».
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno regala un sorriso ai ragazzi dell’AIPD. L’Associazione Italiana Persone Down era al Polisportivo con alcuni ragazzi e ha potuto trascorrere un pomeriggio insieme alla squadra di mister Vecchiato. Al termine dell’allenamento i giocatori hanno anche giocato con loro. «Siamo sempre felici di poter contribuire, con piccoli gesti, a iniziative come questa», commenta Vecchiato. «Lo sport è una importante risorsa educativa per le persone con la sindrome di Down – spiega Maria Paolina De Nale, coordinatrice dell’AIPD – ogni disciplina sportiva, oltre ai benefici fisici, porta con sé delle precise dinamiche che consentono ai ragazzi di entrare in relazione con molte altre persone in contesti differenti, di mettersi in gioco e di dimostrare quali possano essere le loro reali capacità e i loro limiti. Ringrazio il Belluno e spero che in futuro si possano ripetere esperienze sportive come questa».
Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) A un passo dall’eguagliare un record personale. Contro la Clodiense Simone Corbanese ha messo a segno la diciannovesima rete stagionale, consolidando il primato nella classifica cannonieri della serie D. Due stagioni fa, quando alla guida del Belluno c’era Roberto Raschi, il bomber gialloblù mise a segno venti gol, mentre lo scorso anno le reti sono state “solamente” sedici. Ora mancano sette partite e il “Cobra” ha tutto il margine necessario per raggiungere e superare il record personale. Anche se lui assicura di non pensare ai numeri. «Giuro che non ci penso – commenta l’attaccante – non nascondo che mi fanno piacere questi numeri ma ho imparato a conoscermi, più ci penso e più i gol non arrivano. Sono tranquillo, non ho l’ansia di dover segnare a tutti i costi». Numeri importanti. Da quando Corbanese ha iniziato a giocare in prima squadra tra Belluno, Sacilese e Montebelluna ha messo a segno novantotto gol in campionato in 247 presenze, che sommati ai dieci in Coppa Italia fa 108, niente male. Nel derby di andata contro il Ripa Fenadora aveva segnato il gol numero cento in prima squadra, festeggiato con una maglietta celebrativa. Ne stai preparando un’altra? Manca poco per fare tripla cifra in campionato. «La maglietta era stato un regalo molto apprezzato da parte di Paolo Polzott, per adesso non ho preparato niente, non ci penso. Voglio vincere sabato contro la Sacilese. Loro favoriti? I numeri parlano chiaro, stanno facendo meglio di noi nelle ultime settimane ma per la partita di sabato non c’è ne per nessuno. Continueremo a lavorare duramente durante la settimana per limare le disattenzioni». Poi magari fai un gol come all’andata e li mandi a casa. Un gol da trenta metri o forse anche di più. «Non è proprio così facile – sorride Simone – diciamo che non ne ho fatti tanti così, sicuramente di più da dentro l’area». Attaccare il terzo posto o difende il quarto? «La nostra filosofia è sempre quella di guardare le squadre che abbiamo davanti quindi dico il terzo posto, vogliamo essere ambiziosi e vincere ogni partita. Il momento è difficile, ma proveremo a dare di più e vincere». Andrea Radrezza non si è allenato. L’attaccante non ha preso parte agli allenamenti di ieri, per il problema muscolare che lo aveva colpito una settimana fa; difficile il suo rientro per l’anticipo con la Sacilese. Mister Vecchiato dovrà fare a meno anche dello squalificato Sebastiano Sommacal e dell’infortunato Paolo Pellicanò, che però ieri ha ripreso a correre. Yari Masoch ha svolto quasi tutto il lavoro con la squadra, partitella in famiglia a parte, mentre Schincariol è rimasto a casa per un attacco influenzale. Padova – Dro è sulla Rai. Il match tra la capolista e la squadra trentina verrà giocato in anticipo, in contemporanea con il Belluno, e la partita sarà trasmessa su Rai Sport.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Pareggiando con la Giana abbiamo messo un altro mattone nella costruzione della salvezza. Ora ci restano sette partite per completare l’opera, sapendo che c’è molto in ballo per il futuro del Venezia e per ciascuno di noi sul piano personale». A fine ottobre, quando tornò sulla panchina arancioneroverde al posto dell’esonerato Dal Canto, Michele Serena si era detto fiducioso circa le possibilità del Venezia di inseguire un posto nei playoff per la serie B. Sfumato con largo anticipo questo obiettivo ora la priorità è confermarsi in Lega Pro, traguardo che il tecnico mestrino affronta con grandi motivazioni. «Non c’è spazio per la delusione, perché durante il campionato sono spuntate difficoltà e abbiamo dovuto affrontare tante problematiche – spiega Serena – alla luce delle quali dover raggiungere la salvezza in Lega Pro è uno stimolo enorme. Non mi lamento per i tanti infortuni e squalifiche, perché comunque avremmo potuto essere più continui e oggi con 5-6 punti in più magari faremmo altri discorsi». Lo 0-0 di Gorgonzola ha consentito di restare a +7 sulla Giana (al momento ultima squadra in zona playout) con 4 punti su 6 conquistati negli scontri diretti.
«Avevamo tutto da perdere, loro vincendo avrebbero conquistato su di noi 4-5 punti – calcola Serena tenendo a mente il -2 che colpirà il Venezia -. A parte i primi 15′ i ragazzi mi sono piaciuti e potevano anche fare bottino pieno in un ambiente molto carico». Sabato seconda trasferta di fila, a Bergamo contro l’AlbinoLeffe (ore 19.30), poi mercoledì 1. aprile al Penzo i 90′ col Lumezzane precederanno le sfide con Bassano e Pavia in lotta per la serie B. «Mi aspetto un finale di campionato importante dal Venezia, in ballo per tutti non c’è solo il presente. Il mio futuro? Sabato a Bergamo, del resto parleremo più avanti. Rimanere in Lega Pro viene prima di tutto». Da lunedì la Berretti ha prestato in prima squadra Marton, Fabbro e Kastrati, oltre ai già noti Dell’Andrea, Scanferlato e Callegaro. L’unico sicuro assente sabato sarà Espinal, mentre ci sono possibilità di recupero per gli acciaccati Scialpi, Giorico e Varano. Nessuno squalificato per il Venezia, nell’AlbinoLeffe fermato il centrocampista Gazo.
Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’infermeria del Venezia è sempre più affollata e poco ci manca che siano più i giocatori ai box che quelli in campo. A fare compagnia a Raimondi, che ne avrà per un mese a causa della lesione all’adduttore della coscia destra, da lunedì ci sono Vinicio Espinal e Maurizio Peccarisi, mentre ieri si sono aggiunti Alessandro Scialpi, Daniele Giorico e Federico Varano. Il problema più grave riguarda Espinal, che lamenta un guaio al flessore e sembra difficilmente recuperabile per la partita di sabato con l’Albinoleffe. Più ottimistiche le previsioni su Scialpi (adduttore), Giorico (tendine) e Varano (flessore), visto che per tutti dovrebbe trattarsi di uno stop precauzionale, che non dovrebbe precluderne l’impiego. Peccarisi è alle prese con il «solito» ginocchio e nel frattempo è tornato in gruppo Tommaso Bellazzini.
Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Espinal out per Bergamo: il problema muscolare accusato dopo la partita di sabato a Gorgonzola ha consigliato lo staff medico del Venezia a fermare il centrocampista per riaverlo a disposizione per il turno infrasettimanale contro il Lumezzane. Ieri doppio allenamento, ma ancora una volta Serena ha dovuto viaggiare al mattino con numeri ridotti chiamando alcuni ragazzi della Berretti per la seduta pomeridiana. Oltre a Espinal, centrocampisti nei mirino: Alessandro Scialpi ha accusato lunedì un affaticamento agli adduttori, Daniele Giorico è tornato da Gorgonzola con un’infiammazione al tendine d’Achille, mentre Federico Varano accusa un fastidio ai flessori. Tutti e tre sono recuperabili per la partita contro l’Albinoleffe anche se avranno pochi allenamenti nelle gambe. Serena riavrà a disposizione Bellazzini (che ha saltato le partite con Cremonese e Giana) e Cernuto, ma ha perso un mese Raimondi, mentre Peccarisi continua a convivere con un dolore al ginocchio che gli ha impedito ieri di allenarsi. Stavolta il Venezia non ha squalificati, mentre nell’AlbinoLeffe non potrà andare in panchina il tecnico Amedeo Mangone, espulso per proteste nel finale sabato contro l’Alto Adige. I bergamaschi dovranno fare a meno anche di Francesco Gazo fermato per un turno. Mercoledì, invece, il Lumezzane non potrà schierare Genevier al Penzo essendo stato squalificato per due giornate. Alla prossima ammonizione saranno squalificati Simone Sales e Simone Magnaghi. Sabato a Bergamo (ore 19.30) l’arbitro sarà Francesco Catona di Reggio Calabria.
Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) In un altro contesto basterebbe… metterci una “x” sopra e non parlarne più. Vuoi mettere? Un bel pareggio in casa del Novara capolista, una corazzata che si trova in Lega Pro quasi per caso, sarebbe un risultato di quelli da… ditemi dove devo firmare e cerchiamo pure di fare in fretta. In realtà, però, le cose non sono così semplici. Vuoi perchè il Novara tra le mura amiche concede pochissimo (12 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta per i piemontesi), vuoi soprattutto perchè un pareggio non cambierebbe molto la classifica del Real. La squadra di Marcolini al momento si trova in una sorta di terra di mezzo, al riparo da grossi guai e con la speranziella di tornare a rivedere la zona playoff. Il fatto è che per dare senso e vivacità al finale del torneo servirebbe qualche colpaccio. Ci sarebbe bisogno del famoso filotto. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: a prescindere dal valore della capolista, il colpo grosso è nelle corde di questa squadra? L´arida lettura dei numeri non dà risposte confortanti. Lontano dal Menti, infatti, il Real ha pareggiato per ben 8 volte. Un record nel girone. Si viagga a velocità costante dunque, con pochi acuti (4 vittorie) e pochissime sbandate (solo tre le sconfitte). Un cammino lineare che trova conferma anche nel conteggio dei gol (15 fatti e altrettanti subiti). Riassumendo: con la valigia in mano la squadra biancorossa è una sicurezza. Non regala grandi emozioni, ma non va neanche a farsi male. Il fatto, però, è che con l´avvicinarsi della stretta finale c´è la necessità di pigiare sull´acceleratore. L´occasione evidentemente è delle meno propizie, ma a questo punto del campionato nome e valore dell´avversario contano fino a un certo punto. Resta da dire che Novara-Real Vicenza sarà arbitrata da Paolo Formato di Benevento. Con l´arbitro si saranno gli assistenti Rosario Zinzi e Giorgio Ceravolo di Busto Arsizio. Per quel che riguarda i provvedimenti del giudice sportivo, scatta la diffida per Quintavalla.
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Forse ci vuole la consapevole incoscienza di Daniel Semenzato per prendere l´Alessandria per la coda. La stessa leggerezza che con la Pro Patria gli ha permesso di fabbricare un gol da funambolo, mica da terzino: il primo avversario saltato come una porta a Madonna di Campiglio il secondo bevuto con una finta tipo aperitivo al bar, eppoi il portiere infilzato col tocco all´angolo. «Voi vi stupite ma vi dimenticate che io nel vivaio dell´Inter sono nato da ala e soltanto dopo mi hanno impostato da difensore – ricorda il laterale – quindi l´istinto offensivo mi è rimasto. Però è vero, ai 30 metri ho visto un varco e in quel momento mi è saltato in testa di buttarmi dentro. Puro istinto, ogni tanto mi capita…». Succede spesso: 6 reti lo scorso torneo, 3 quest´anno, alla faccia dei compiti di retrovia. «Questo è marginale, conta affrontare l´Alessandria in maniera diversa da come era accaduto un mese fa col Novara: niente timori, giochiamocela a viso aperto e con spensieratezza. Sapendo che una vittoria ci farebbe volare ma anche un pareggio ti terrebbe in corsa per qualunque obiettivo». Seme tra le elette predilige i grigi. «Il Novara può vantare un mucchio di grandi nomi, ma l´Alessandria del trio davanti è quella che mi dà più garanzie di solidità». Quindi chiama a raccolta la gente di Bassano, anche perchè dal Piemonte il presidente alessandrino ha caricato a molla i supporter che caleranno in massa da queste parti. «I tifosi ci sono sempre stati vicini nei due anni che io sono qui – riconosce – tuttavia mi piacerebbe davvero che ci fosse una cornice al top per l´occasione. Da fuori uno non ci fa caso, ma se sei in campo avvertire l´affetto e il sostegno dei tuoi aficionados ha un peso specifico e incide un bel po´ sul rendimento». La partita di sabato sarà diretta da Antonio Rapuano di Rimini (assistenti Fabio Hager di Trieste e Antonio Quitadamo di Modena).
Ore 17.20 – Davide Sentinelli è stato tenuto a riposo a causa di un leggero attacco influenzale. Le condizioni di Bortot e Zubin verranno invece valutate venerdì durante la rifinitura, mentre Cunico non sarà della partita sabato col Dro.
Ore 17.00 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Abano-Fiorenzuola 3-2, Fidenza-Este 0-0, Piacenza-Thermal Abano 3-2, San Paolo-Formigine 2-1.
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.00 – Qui Guizza: inizia il secondo tempo della partitella, in campo ora anche Mazzocco. Assenti, invece, Sentinelli e Bortot. Lavoro a parte per Cunico e Zubin.
Ore 15.30 – Qui Guizza: iniziata la partitella in famiglia, regolarmente in campo Salvadori e Lanzotti che torna quindi a disposizione. Giocano con gli Juniores
anche Busetto, Dené e Pittarello.
Ore 15.20 – Qui Guizza: pioggia battente e forte vento. Prevista un’amichevole in famiglia con alcuni Juniores Nazionali.
Ore 15.00 – Qui Guizza: terminata la sessione video per i Biancoscudati, che si apprestano a scendere in campo per l’allenamento.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sono giorni importanti in casa Vicenza, considerato che si sta entrando nel vivo la trattativa con il gruppo qatariota che, anche se non ci sono conferme dirette, ieri è arrivato a Vicenza andando nel pomeriggio anche a visitare il centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina. Nulla è trapelato da via Schio, ma i prossimi giorni dovrebbero dare un’accelerata alla trattativa che dura da almeno un paio di mesi per portare ad una conclusione della contrattazione. In attesa di sapere se la vicenda relativa alla cessione del Vicenza calcio registrerà un altro nulla di fatto o se in via Schio ci sarà il cambio di proprietà, Pasquale Marino e i suoi ragazzi si stanno preparando al big match contro la capolista Carpi che si disputerà sabato al Menti con fischio d’inizio alle ore 18. Una gara importante, al punto che lo stadio biancorosso ha già fatto registrare il tutto esaurito. E, quindi, ci si aspetta un pubblico superiore alle diecimila unità. «Quando devi affrontare la capolista del torneo c’è sempre un’attesa e una carica particolare — spiega l’esterno Lorenzo Laverone — ma noi dobbiamo preparare la gara come facciamo sempre, senza caricarla troppo. L’attesa che tra la tifoseria cresce giorno dopo giorno la avvertiamo anche noi, ma l’entusiasmo che si respira in città deve essere uno stimolo e non creare aspettative eccessive». Laverone, arrivato in estate dal Varese, un campionato da protagonista culminato con la promozione in serie A l’ha già vissuto con la maglia del Sassuolo nella stagione 2012-2013 ma, in questa stagione più di ogni altra, sta finalmente trovando quella continuità che gli ha permesso di dimostrare tutte le sue qualità. La prima è senza dubbio la grande duttilità, perché dopo aver giocato nelle scorse stagioni quasi sempre da terzino, sotto la guida di Marino è diventato l’esterno d’attacco del tridente biancorosso. «La prima volta che il mister mi ha schierato in quel ruolo era ad Avellino e lo ha fatto quasi per necessità — spiega Laverone — devo dire che mi sono trovato bene subito, riuscendo a sfruttare la mia capacità nei cross che fino ad ora hanno mandato a rete sette volte i compagni. Di gol finora ne ho segnato uno solo ma come assist credo di aver fatto un buon lavoro». Superata quota 50 punti, in casa biancorossa tutti hanno archiviato la pratica salvezza e sanno che adesso si può puntare a qualcosa di più importante. «L’aver centrato l’obiettivo di inizio stagione con largo anticipo è molto positivo — sottolinea Laverone — però noi continueremo a pensare e a preparare una partita alla volta, cercando di ottenere il massimo da ogni gara. Procederemo così fino al termine del torneo e alla fine vedremo dove saremo stati capaci di arrivare». In un torneo che lo sta vedendo grande protagonista, Laverone ha conseguito anche la laurea in Economia aziendale, segno che doti come serietà, grinta e perseveranza non sono riservate solo al campo ma l’hanno portato al conseguimento di un importante obiettivo personale. «Non mi piace lasciare cose a metà — sorride — sono felice di aver portato a termine questo percorso, lo dovevo alla mia famiglia. Ho fatto tanti sacrifici ma per ottenere i risultati, nella vita come nello sport, quella è la sola strada».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Al centro tecnico di Isola Vicentina ieri non c´erano solo Pasquale Marino e i giocatori. Al Morosini si sono presentati anche il presidente Tiziano Cunico e l´advisor per la vendita del club Ippolito Gallovich e non da soli ma in compagnia di due-tre persone che ieri hanno visto per la prima volta il Centro dove si allena il Vicenza. Erano gli investitori stranieri del gruppo con consistenti interessi in Qatar con i quali è da tempo in corso una trattativa per la cessione della società di via Schio. Dunque, come avevamo annunciato, stavolta sono arrivati. E intanto il fatto che siano qui cancella i dubbi che erano sorti dopo un paio di rinvii nelle ultime settimane. Quanto meno l´interesse è confermato ed è concreto. Non se n´è saputo molto di più perché il riserbo è stretto, però non è difficile immaginare che gli investitori stranieri abbiano fatto tappa a Milano, negli uffici dello studio milanese di consulenza finanziaria che fin dall´inizio ha fatto da intermediario, prima di arrivare a Vicenza. Da quanto era filtrato alla fine della scorsa settimana, l´agenda di lavoro di questi giorni dovrebbe prevedere lo svolgimento di alcuni incontri per mettere a fuoco gli ultimi aspetti della trattativa in vista di un possibile accordo. Va ricordato che gli interlocutori di Cunico e Gallovich, fin dall´inizio protagonisti dei contatti con il gruppo estero, si sono detti disposti a trattare l´acquisto del Vicenza Calcio e anche del centro tecnico di Isola. Il che spiega fra l´altro il motivo della loro visita di ieri. Considerata la loro presenza a Vicenza non è da escludere che gli investitori stranieri possano anche chiedere di assistere alla partita di sabato contro il Carpi, magari a conclusione della loro visita. In ogni caso sembra chiaro che per questa trattativa sia arrivato il momento della svolta.
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Mentre il Menti registra il tutto esaurito, Vicenza Calcio e Comune si sono trovati di nuovo attorno al tavolo per parlare del futuro dell´impianto. Il faccia a faccia non ha riservato novità significative rispetto a quanto è stato anticipato proprio da Il Giornale di Vicenza dieci giorni fa. L´obiettivo è farsi trovare pronti in caso di promozione in serie A. Gli assessori Dalla Pozza, Nicolai, Balbi e i dirigenti del Vicenza hanno cercato di risolvere l´interrogativo che già si erano posti nell´incontro del 12 marzo: quali interventi devono essere avviati in caso di passaggio di categoria? Per aumentare la capienza (fino a 16 mila posti) è necessario riaprire la curva Azzurra e adeguare i Distinti. Ma non solo. Nella lista delle operazioni figura anche l´illuminazione. I lavori sarebbero svolti dal Vicenza Calcio in cambio di una nuova concessione per la gestione dello stadio. I tempi, ovviamente, stringono. Comune e società si troveranno tra due settimane ed esamineranno il possibile programma degli interventi. L´obiettivo è concludere l´accordo entro fine campionato, quando, cioè, si avrà la certezza o meno della massima serie.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Biglietti finiti, già nel pomeriggio di ieri. Il Vicenza ha dovuto chiudere le rivendite, a malincuore perché dovrà lasciar fuori tanti tifosi, ma i tagliandi a disposizione del popolo biancorosso quelli sono: 10.274. E sono stati venduti tutti, letteralmente “bruciati” in due giorni. Curva Sud per prima e a ruota Distinti e tribuna, non è rimasto un tagliando per la partita con la capolista Carpi e quindi chi non ce l´ha in tasca dovrà rassegnarsi a guardare la gara in Tv. Una dimostrazione tangibile della passione dilagante per una squadra che s´è guadagnata sul campo l´affetto dei tifosi e la possibilità di giocare per la serie A, da ripescata che all´inizio dell´avventura avrebbe firmato per una salvezza ottenuta a metà marzo. Piange il cuore (e piange anche il cassiere…) pensando che finora le prenotazioni dei tifosi del Carpi sono 160 in un settore, la curva Nord, che ha 1.300 posti, la maggior parte dei quali resteranno vuoti. Ma, come ha spiegato ieri sul nostro giornale, il dg Andrea Gazzoli, non ci si può far nulla: quel settore, in base alle norme, va riservato per intero alla tifoseria ospite e gli altri, ex curva Azzurra e tribuna-famiglia oltre allo spicchio tra Distinti e curva Nord, non sono utilizzabili perché inagibili. Considerando che la partita di sabato (inizio alle 18) è una delle due fuori abbonamento, oltre al record stagionale di presenze farà registrare anche un bell´incasso. Un pubblico così è impagabile e avrebbe riempito sicuramente anche uno stadio molto più capiente del Menti di oggi. Per trovare una gara con più di 10 mila spettatori in via Schio bisogna tornare indietro di 5 anni: il botteghino ne contò 10.576 il 24 aprile 2010 in un derby con il Padova, i cui tifosi occuparono tutti i 1.300 posti della Nord e si unirono ai rivali della Sud nella fischiata a due squadre che si accomodarono senza remore in uno 0-0 utile alla corsa-salvezza di entrambe. In ogni caso la partecipazione dei tifosi biancorossi per la sfida alla capolista Carpi resta straordinaria: tanto per capirsi, le presenze si fermarono a 9.517 in occasione di una gara decisiva come l´andata dei playout con l´Empoli (0-0) il 3 giugno 2012. Andando indietro negli anni, dall´ultima retrocessione dalla A e cioè dall´estate 2001 in poi, ci fu un pienone anche il 25 maggio 2008, ma era un altro decisivo scontro-salvezza con il Ravenna: 10.300 a spingere il Vicenza, vittorioso con un gol di Zampagna. Per trovare numeri maggiori, quando la capienza era però superiore a quella attuale di 11.574 posti, occorre risalire al 3 maggio 2003 e guarda caso anche allora la gente riempì l´impianto di via Schio con il sogno serie A in testa. Era la squadra di Mandorlini, tornata in corsa grazie ad una straordinaria rimonta ma poi “scoppiata” nel momento decisivo: 13.368 spettatori per Vicenza-Sampdoria finita 2-1 per i blucerchiati con tanti saluti ai sogni di scalata, il top dall´estate del 2001 a oggi. Nell´ideale “top ten” entrano anche i 12.663 presenti di un Vicenza-Modena terrificante nell´anno di Fascetti (k.o. per 0-5) del 28 ottobre 2001 e soprattutto i 12.309 del 25 giugno 2005, altra giornata da dimenticare: sconfitta nel ritorno dei playout con la Triestina (0-2) e retrocessione, poi evitata con la riammissione in B. La profonda differenza rispetto agli anni passati sta nel fatto che stavolta i tifosi riempiranno il Menti non con il batticuore per la salvezza ma con ilsogno della A.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Cittadella a passo doppio nel girone di ritorno rispetto ai risultati dell’andata. Lo dicono le cifre con 19 punti in undici partite, gli stessi raccolti nelle ventuno gare prima del giro di boa. Tra i motivi di questa svolta i nuovi acquisti azzeccati dal diggì Marchetti a gennaio, la riapparizione in porta di Andrea Pierobon come una cometa che indica la via e il ritrovamento di Pellizzer come una perla preziosa che si era smarrita. Ma non solo. Claudio Foscarini sottolinea: «Tutti indubbiamente hanno dato qualcosa in più. I nuovi arrivati hanno garantito l’equilibrio in attacco e la copertura sulle fasce, venuti meno per qualche infortunio che aveva pesato nel girone di andata. Anche la difesa ha trovato il suo equilibrio con Andrea Pierobon, ma i passi in avanti sono stati fatti dall’intera squadra». E aggiunge: «Si è ricreata la mentalità necessaria per portare a casa il risultato. Cito solo le espulsioni che nell’andata hanno pesato moltissimo. Con l’atteggiamento positivo della squadra, anche il comportamento dei singoli ne ha tratto giovamento». Michele Pellizzer è l’emblema di questa superata situazione di disagio, forse perchè come capitano ne ha risentito maggiormente. Riprende Foscarini: «Noi abbiamo sempre avuto grande fiducia in lui. Può essere che abbia sentito più di altri certe situazioni. L’importante è aver ritrovato il capitano degli anni passati, il suo ruolo non è poca cosa». Adesso sarà fondamentale continuare su questa strada e dimostrare quella maturità mancata spesso in passato, cioè saper cogliere due vittorie di seguito. Domenica al Tombolato ci sarà la Ternana e Foscarini tiene alta l’attenzione: «È una squadra con l’acqua alla gola che verrà a fare la partita della vita. Per noi sarà una prova difficilissima da superare. Servirà una grande prestazione per dare continuità ai risultati. Abbiamo davanti due partite delicate con Ternana e Latina, dobbiamo fare punti in entrambe». SQUADRA. Ieri si è fermato Barreca per l’influenza, ma già oggi dovrebbe rientrare. Scaglia invece si è sottoposto a ecografia con esito negativo, per cui si tratta soltanto di una contrattura all’adduttore della coscia sinistra; il giocatore domani spera di riprendere con un lavoro differenziato. Oggi doppia seduta, poi allenamento al pomeriggio fino a sabato. Camigliano rientrerà venerdì dall’Under 20 impegnata nel “Quattro Nazioni”. Nella sfida con gli umbri tornerà a disposizione il polacco Kupisz, mentre Benedetti sconterà la giornata di squalifica.
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Sospiro di sollievo. Filippo Scaglia, ieri nel primo pomeriggio, è uscito sollevato dall’ospedale di Cittadella. L’ecografia a cui si è sottoposto ha dato esito negativo: nessuna lesione muscolare all’adduttore della gamba sinistra. Contro il Livorno, nella partita di sabato scorso, ha rimediato soltanto una contrattura. Per il medico sociale granata Ilario Candido, il centrale difensivo del Citta «dovrà lavorare a parte per un paio di giorni, ma non è escluso che possa recuperare in tempo già per la gara di domenica contro la Ternana». «Sono proprio contento» gli fa eco lo stesso Scaglia, «sento ancora il muscolo indolenzito ma poteva essere un guaio più grave. Ho sentito l’adduttore indurirsi mentre anticipavo Galabinov. Poi ho provato a rimanere in campo ma in un’azione successiva, saltando, ho avvertito di nuovo dolore, così ho preferito chiedere la sostituzione per non aggravare il problema». Sarebbe un recupero importante, il suo. A ribadirlo sono le statistiche della Lega serie B, aggiornate al match di sabato: dicono che proprio il 23enne numero 13 di origine torinese comanda la classifica relativa ai palloni recuperati nel corso dell’intero campionato, con 767 interventi riusciti, davanti a Rea del Varese (737) e a un altro difensore granata, Cappelletti, che arriva a 727. Triplo rientro. Ieri pomeriggio al Tombolato, alla ripresa degli allenamenti dopo due giorni di riposo, si sono rivisti al campo sia Tomasz Kupisz, che ha lavorato assieme al preparatore atletico Andrea Redigolo ma che è pronto a rientrare dopo il forfait di Livorno, sia i lungodegenti Filippo Lora e Andrea Signorini, che tali non sono più. «Entrambi hanno risposto bene a livello fisico dopo la fase di riabilitazione a cui si sono sottoposti ultimamente. Ovviamente ora dovranno recuperare la condizione atletica persa in questi mesi di forzato riposo, ma possiamo essere ottimisti» il commento del dottor Candido. Tutti e due i giocatori sono reduci da un intervento chirurgico, il primo al ginocchio, il secondo alla tibia. E così, alla ripresa, mancavano solo Camigliano (che da domenica è con la nazionale under 20 di Evani, per preparare l’amichevole in programma giovedì allo stadio Rigamonti Ceppi di Lecco con i pari età della Svizzera), Barreca, influenzato, e, ovviamente, Schenetti, da poco passato sotto ai ferri per l’operazione di sutura del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Benedetti squalificato. Un solo squalificato nelle file del Citta per il prossimo turno: è Alessio Benedetti, che già era diffidato e che a Livorno è stato ammonito “per comportamento scorretto nei confronti di un avversario”. Nessuno è invece stato fermato dal giudice sportivo nelle file della Ternana di Attilio Tesser. I biglietti. Disponibili i tagliandi per la gara con gli umbri, in programma domenica alle ore 15, al Tombolato. Come sempre sono acquistabili sul circuito TicketOne o rivolgendosi alla sede di via Ca’ dai Pase 41/B, a Cittadella, con orari 9-12.30 e 15-18.30. Sabato sede aperta dalle ore 9 alle ore 11.30, mentre i botteghini dello stadio domenica saranno a disposizione a partire dalle 13.30. La gara, come di consueto inzierà alle 15.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Turno infrasettimanale oggi alle 14.30 per le formazioni padovane del girone D. ESTE. Va fare visita al pericolante Fidenza, che Gianluca Zattarin ha visionato in occasione del pareggio con il Delta: «È una squadra in difficoltà di classifica, ma che ha ottenuto qualche risultato importante come nell’ultimo turno. Dobbiamo tornare alla vittoria fuori casa. Veniamo da un periodo nel quale stiamo dando continuità e andiamo avanti per la nostra strada». Alle assenze di Rubbo e Bonazzoli si aggiungono quelle di Piva e Albanesi, mentre Beghin è in dubbio. ABANO. Allo stadio di Monteortone riceve il Fiorenzuola, tre punti dietro agli aponensi che sono settimi. «È una partita da affrontare con la testa alla salvezza dato che se vinciamo chiudiamo definitivamente il discorso – spiega Massimiliano De Mozzi – Questo ci darebbe la serenità per provare a pensare nelle gare restanti al sesto posto che dà accesso ai play off», in virtù del fatto che la Correggese (seconda) è in finale di Coppa Italia. Barichello recupera almeno per la panchina. Sempre ai box Ballarin e non sarà della gara Giusti che lunedì ha avuto un incidente stradale riportando qualche ammaccatura. THERMAL. L’imperativo è fare punti nella trasferta con il Piacenza per risollevarsi dal terz’ultimo posto, ultima poltrona utile per i play out. C’è da riscattare la batosta (3-0) rimediata con il Romagna Centro. «Dobbiamo prendere questa gara come un’occasione importante per dimostrare che la squadra non è quella di domenica – sottolinea Mario Vittadello – Mi sono confrontato con i ragazzi, ora mi aspetto la risposta sul campo. Tutti ci auguriamo di fare 24 punti nelle gare che restano per chiudere il discorso salvezza, ma dobbiamo prendere in considerazione anche l’eventualità che la salvezza può passare attraverso i play out». Lucon si aggiunge ai forfait di Marzocchi, Baldovin e Celi. SAN PAOLO. Non può sbagliare all’Euganeo lo scontro diretto salvezza con il Formigine (un punto avanti) per abbandonare l’ultimo posto. I play out sono attualmente a due lunghezze (Thermal). Ecco Vito Antonelli: «È una partita fondamentale. Vincerla varrebbe doppio per la classifica e per guardare al finale di stagione con ottimismo. In questo momento il primo obiettivo è agguantare i play out». Rientra Caco, in dubbio Filippo Sambugaro, squalificato Zurlo.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Abano e Atletico San Paolo in casa, Thermal ed Este in trasferta (calcio d’inizio alle 14.30): sarà un mercoledì decisivo per le quattro squadre padovane impegnate nel turno infrasettimanale. Abano e San Paolo affronteranno rispettivamente Fiorenzuola e Formigine, mentre la Thermal se la vedrà con il Piacenza, non lontano dallo stadio “Ballotta”, che ospiterà invece Fidenza-Este. Abano-Fiorenzuola. Con la salvezza in saccoccia, i neroverdi potranno giocarsi le ultime otto partite con più tranquillità. Il sesto posto, che nei gironi a 20 squadre vale i playoff, è ancora raggiungibile, motivo per cui l’Abano potrebbe anche tentare il colpaccio. Ma i playoff fanno gola pure al Fiorenzuola, che ha solo tre punti in meno rispetto alla formazione aponense (39). I ragazzi di mister De Mozzi sono favoriti da un ottimo periodo di forma: sei risultati utili consecutivi, divisi equamente tra vittorie e pareggi. Sarà l’ultima partita allo stadio delle Terme prima della chiusura per i lavori di manutenzione, che costringeranno capitan Antonioli e compagni a emigrare a Este e Legnago. Arbitro: Federico Fontani di Siena Fidenza-Este. Devono vincere entrambe: Este e Fidenza stanno inseguendo due traguardi diversi e non troppo lontani. I giallorossi, che nell’ultimo weekend si sono fatti staccare di altri due punti dalla Correggese, hanno ben sette lunghezze da recuperare per raggiungere il secondo posto occupato dalle “tigri” biancorosse. Non sarà una partita dal risultato scontato, perché il Fidenza, con i suoi 30 punti, è tutt’altro che salvo. L’Este, tra l’altro, scenderà in Emilia senza tre pedine fondamentali, bloccate in infermeria: Bonazzoli, Rubbo e Beghin. Arbitro: Marco Stampatori di Macerata. Atletico San Paolo- Formigine. Più scontro diretto di così non si può: la penultima (Formigine) se la vedrà con l’ultima (San Paolo) della graduatoria. Una sfida importante soprattutto per l’Atletico San Paolo, all’ultima chiamata per entrare nell’orbita dei playout. La salvezza diretta è un miraggio ma i ragazzi di Vito Antonelli, con un colpo di reni, potrebbero cercare punti decisivi per ravvivare le speranze. Arbitro: Nicola Donda di Cormons Piacenza-Thermal. All’andata finì 4-2 per la Thermal Abano, ma i rossoverdi se la passavano ancora discretamente. Al “Garilli” l’undici di mister Vittadello dovrà vincere a tutti i costi, anche perché si troverà davanti una squadra “delusa” (i biancorossi puntavano alla vittoria del campionato) e già in zona playoff. In casa Thermal, si punta ancora la salvezza tra mille difficoltà. Arbitro: Raffaele Agrò di Terni.
Ore 12.00 – Giudice Sportivo: nessuna sanzione o squalifica per Padova e Dro. Entra in diffida Michael Salvadori, che sarà dunque squalificato alla prossima ammonizione.
Ore 11.40 – (La Nuova Venezia) Clodiense – Biancoscudati Padova si giocherà regolarmente allo stadio “Aldo e Dino Ballarin” di Chioggia giovedì 2 aprile alle ore 17. Sarà però una partita riservata a pochi fortunati, visto che la capienza dell’impianto chioggiotto, in questo momento è notevolmente ridotta. Con le due curve chiuse da tempo perchè non più a norma, saranno aperte solamente la gradinata est e la tribuna centrale. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Chioggia, Riccardo Rossi, ha infatti fatto sapere che non vi sarà alcun intervento per aumentare la capienza dello stadio in quanto, a suo dire, non vi sono i tempi tecnici per operare il tal senso, anche se i calendari e, di conseguenza, il giorno della sfida con il Padova, sono noti da agosto. Lavori che, come promesso dall’ex assessore allo sport Narciso Girotto, dovevano partire in un primo momento a settembre, poi rimandati a gennaio e di fatto mai iniziati. E allora ecco la soluzione tampone che, probabilmente, scontenterà parecchi sportivi che avevano piacere di assistere all’incontro e che, naturalmente, causerà nelle casse della Clodiense un mancato introito notevole. In pratica la gradinata est (adiacente la riva del Lusenzo) sarà riservata interamente ai tifosi del Padova ma non potrà contenere più di 480 spettatori, mentre ai tifosi locali saranno riservati i 408 posti della tribuna centrale: totale 888 biglietti disponili. «In questi mesi abbiamo provato di tutto» spiega il direttore generale granata Mauro Boscolo Gallo «ma purtroppo ci dobbiamo accontentare di questa situazione. Avevamo richiesto di invertire il campo ma per regolamento non è possibile, poi avevamo chiesto di giocare a Mestre o a Treviso ma, per motivi diversi, anche queste situazioni non andavano bene. Peccato perchè si poteva riempire il “Ballarin” con almeno 2000 spettatori. Non sarà così, ce ne rammarichiamo e ne prendiamo atto». Agli addetti ai lavori (stampa e riprese televisive), oltre alla piccola postazione che può ospitare non più di sei persone, sarà eventualmente riservato l’ultimo gradino della tribuna centrale. Giovedì e venerdì (26 e 27 aprile) inizia la prevendita (biglietteria stadio) per i tifosi che hanno assistito alla gara con il Belluno che potranno esercitare il diritto di prelazione, mentre martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile (dalle 16.30 alle 18.30) ci sarà la prevendita libera. I 480 tagliandi destinati alla tifoseria del Padova saranno gestiti direttamente dalla società biancoscudata. E questo è un altro problema, perchè i supporter biancoscudati si muovono a migliaia e – vuoi per la partita della loro capolista, vuoi per l’opportunità di una gita con cena di pesce annessa – erano già pronti per l’invasione.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Zubin si ferma di nuovo e la sua presenza nell’anticipo di sabato all’Euganeo con il Dro è a forte rischio. Contrattura al flessore della gamba sinistra è l’esito dell’accertamento clinico al quale l’attaccante si è sottoposto ieri pomeriggio, subito dopo aver lasciato anzitempo la seduta d’allenamento visibilmente stizzito con tanto di manata data a una porta. Il giocatore appare più sollevato dopo l’esame: «È una contrattura, l’importante è che non ci sono lesioni. Forse ero ancora un po’ affaticato da domenica e ho sentito un fastidio, pensavo di essermi fatto più male. Ce la metterò tutta per cercare di esserci sabato, ma bisogna vedere come vanno le cose nei prossimi giorni». L’abbiamo vista molto contrariato nel lasciare il campo. «Ero arrabbiato e demoralizzato perché in tutti questi anni non ho mai avuto niente e ora me ne capita una dietro all’altra. Ogni volta che inizio a stare bene e a entrare in forma, capita qualcosa per la quale devo stare fermo dieci-quindici giorni e non riesco a dimostrare ciò che vorrei fare sul campo come domenica», occasione nella quale Zubin ha messo a segno una doppietta, ha fornito l’assist per il sigillo lampo di Petrilli e ha procurato un rigore. Il tutto ricoprendo il ruolo di Cunico. A proposito del capitano, anche ieri ha continuato a svolgere il suo programma differenziato e con il Dro sarà quasi certamente ancora assente. Ecco allora che l’eventuale indisponibilità di Zubin comporterebbe la necessità di dover adattare qualche altro biancoscudato come trequartista, con Petrilli e Mattin tra i possibili papabili. Vanno poi monitorate le situazioni di Mazzocco e Bortot, che hanno svolto un lavoro in palestra: da valutare se il centrocampista ce la farà per sabato, appare più complicato il recupero del difensore (contrattura con piccola lesione). E anche Salvadori si è allenato a parte. Intanto, dopo la seduta, pasticcini e brindisi per festeggiare un doppio avvenimento: è nata Kelly, secondogenita di Cicioni, e Thomassen ha compiuto 34 anni.
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Tutti presenti con o senza biglietto. Il sostegno alla squadra per il raggiungimento del nostro obiettivo è più importante delle loro problematiche”. È il messaggio pubblicato sulla pagina facebook della tribuna Fattori, a fronte della capienza di poco inferiore a mille posti dello stadio Ballarin di Chioggia dove il Padova giocherà giovedì 2 aprile alle 17. Si preannuncia una corsa al tagliando, tanto più che l’assessore Rossi di Chioggia ha affermato che non ci sono tempi tecnici per effettuare lavori e per poter aumentare la capienza in tempo utile per la gara con i biancoscudati.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il versamento del denaro verrà suddiviso nell’arco di trentasei mesi. L’avvocato Simone Perazzolo era stato incaricato dalla vecchia società di predisporre l’accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’articolo 182bis della nuova legge fallimentare. Il Calcio Padova spa ha un debito nei confronti del Comune di complessivi 321 mila euro, derivante da mancati pagamenti di canoni, utenze, tariffe d’uso degli impianti, che verrà coperto con le seguenti modalità: 150 mila in tre rate (una entro 180 giorni dall’omologazione dell’accordo, la seconda entro 18 mesi e la terza entro 36); la cessione all’amministrazione comunale in tempi brevi della piena ed esclusiva proprietà del marchio registrato del Calcio Padova e delle “memorabilia” (coppe, trofei cimeli e foto della società dalle origini a oggi); la cessione degli arredi, delle attrezzature e dei locali della sede che risultano ancora occupati. «La proposta – si legge nella delibera – viene accolta in quanto prevede un congruo versamento che andrà a coprire le somme dovute a titolo d’imposta e le spese vive sostenute negli impianti. Ma, soprattutto, consente di restituire alla città il marchio e tutto il materiale che narra la storia calcistica del Padova».
Ore 10.50 – (Gazzettino) L’ultimatum di Massimo Bitonci scadrà il 30 settembre. Se entro quella data la vecchia proprietà non verserà un primo acconto per iniziare a saldare il debito di 150 mila euro, l’amministrazione comunale presenterà istanza di fallimento. Ieri, infatti, con l’approvazione di una delibera di giunta presentata dall’assessore allo sport Cinzia Rampazzo, l’amministrazione ha deciso di accogliere la proposta che prevede la cessione al Comune delle attrezzature, delle coppe e del titolo: quest’ultimo, poi, da Palazzo Moroni sarà girato in comodato gratuito anno per anno ai Biancoscudati Padova. Il sindaco, però, ha sottolineato a chiare lettere che, se la scadenza non verrà rispettata l’accordo di ristrutturazione del debito decadrà automaticamente. «Abbiamo aderito al piano che ci è stato presentato – ha sottolineato il primo cittadino – ma vogliamo che ci siano tempi certi e quindi è stata indicata una data, che sarà tassativa. Se nel frattempo la vecchia società inizierà a pagare, c’è la possibilità che il titolo venga liberato e che quindi la squadra, all’inizio della prossima stagione, possa tornare a chiamarsi “Calcio Padova”».
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Alla penultima, poi, trasferta a Feltre con l’Union Ripa per il Padova, e gara interna con la Clodiense per gli avversari. Quindi lo scontro diretto, ammesso che in palio ci sia ancora qualcosa e che il campionato non sia già deciso. Numeri e calcoli. Perché i biancoscudati, con otto punti di vantaggio a sette gare dalla bandiera a scacchi, hanno dalla loro i numeri: se riusciranno a vincere le prossime cinque partite, ogni altro risultato non avrà più valore. Arrivando, con 15 punti in più, a toccare quota 81 punti in classifica, l’Altovicentino non potrebbe più raggiungerli. Conquistando quattro vittorie nelle prossime giornate, il Padova potrebbe addirittura festeggiare a Legnago, se l’Altovicentino dovesse incappare in un altro passo falso. Diversamente, continuando a macinare successi il giorno del trionfo potrebbe giungere alla terz’ultima, all’Euganeo contro il Kras Repen, e allora la festa, davanti al proprio pubblico, sarebbe davvero grande.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Perché il Padova è atteso sì, sabato alle 15, alla sfida col Dro allo stadio Euganeo, ma poi se la vedrà a Chioggia contro una delle squadre che nel girone d’andata l’ha messo maggiormente in difficoltà. Mentre l’Altovicentino salirà a Mezzocorona, sul campo di una delle due trentine ormai spacciate (l’altra è il Mori) e condannate alla retrocessione, e poi riceverà un tranquillo Fontanafredda. Decisamente più importante sarà la trentesima giornata: a Padova arriverà la Sacilese, prima squadra in stagione capace di battere i biancoscudati, mentre la squadra di Diego Zanin salirà a Belluno: se i biancoscudati riusciranno a superare indenni anche questo scoglio, la strada si farà in discesa. Perché nelle successive due domeniche Parlato e i suoi se la vedranno con Legnago e Kras Repen, mentre l’Altovicentino dovrà scacciare i fantasmi del girone d’andata contro Arzignano e Giorgione, le due formazioni che nel girone d’andata furono capaci di sconfiggere la truppa vicentina.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Sette gare per decidere una stagione, un mese e mezzo per chiudere ogni tentativo di rimonta ed esultare per una promozione in Lega Pro più che meritata. È ufficialmente scattata la volata finale della serie D, quella che sancirà come si concluderà il duello tra Padova e Altovicentino. I biancoscudati hanno un vantaggio di otto punti, per la squadra di Dalle Rive la sola speranza che Parlato e i suoi scivolino proprio sul più bello. Sfida a distanza. Difficile dire se una delle due abbia un calendario più agevole, da qui al 10 maggio, quando la classifica sarà definitiva proprio al termine dello scontro diretto all’Euganeo. Potremmo dividere in due il cammino che separa Padova e Altovicentino dell’epilogo stagionale: tre gare più ostiche per i biancoscudati, poi tre partite – almeno sulla carta – più difficili per i vicentini. Sarà necessario, quindi, che Cunico e compagni tengano duro fino alla settimana dopo Pasqua.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È una settimana nera per il Padova dal punto di vista degli infortuni. La dea bendata s’è rivoltata contro Carmine Parlato, che dopo aver perso nei giorni scorsi i vari Mazzocco, Bortot, Cunico e Salvadori, ieri pomeriggio s’è visto privare anche di Emil Zubin. Nuovo intoppo per l’attaccante sloveno, che ieri pomeriggio è uscito anzitempo dalla seduta di allenamento a causa di un fastidio muscolare accusato durante la partitella finale. Precipitatosi a eseguire l’ecografia di rito, con il responso medico è arrivata l’ennesima tegola: semplice contrattura, per fortuna, ma forfait quasi scontato contro il Dro. Una brutta grana per Parlato, che domenica aveva schierato l’ariete sloveno al posto dell’infortunato Cunico. Sabato contro il Dro non ci sarà nessuno dei due, e da oggi si apre la caccia al sostituto. Parlato cercherà almeno di recuperare Michael Salvadori e Davide Mazzocco: il terzino sinistro diventa imprescindibile visto il forfait di Bortot, e potrebbe essere impiegato di nuovo sul versante di destra (con Degrassi sulla mancina) oppure in avanti, con l’impiego di Dionisi in posizione di terzino destro che garantirebbe maggior copertura contro i veloci esterni trentini.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Clodiense-Biancoscudati si giocherà regolarmente allo stadio Aldo e Dino Ballarin di Chioggia giovedì 2 aprile alle ore 17. Sarà però una partita riservata a pochi fortunati, visto che la capienza dell’impianto chioggiotto, in questo momento, è notevolmente ridotta. Con le due curve chiuse da tempo perché non più a norma, saranno aperte solamente la gradinata est e la tribuna centrale. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Chioggia, Riccardo Rossi, ha infatti fatto sapere che non vi sarà alcun intervento per aumentare la capienza dello stadio in quanto, a suo dire, non vi sono i tempi tecnici per operare il tal senso. E allora ecco la soluzione tampone che, probabilmente, scontenterà parecchi sportivi. In pratica la gradinata est (adiacente la riva del Lusenzo) sarà riservata interamente ai tifosi del Padova ma non potrà contenere più di 480 spettatori, mentre ai tifosi locali saranno riservati i 408 posti della tribuna centrale: totale 888 biglietti disponili. «In questi mesi abbiamo provato di tutto – ammette il direttore generale granata Mauro Boscolo Gallo – ma purtroppo ci dobbiamo accontentare di questa situazione». Avevamo richiesto di invertire il campo ma per regolamento non è possibile, poi avevamo chiesto di giocare a Mestre o a Treviso ma, per motivi diversi, anche queste situazioni non andavano bene». Agli addetti ai lavori (stampa e riprese televisive), oltre alla piccola postazione che può ospitare non più di sei persone, sarà eventualmente riservato l’ultimo gradino della tribuna centrale. Martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile (dalle 16.30 alle 18.30) inizierà la prevendita libera. I 480 tagliandi destinati alla tifoseria del Padova saranno gestiti direttamente dalla società biancoscudata.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Bitonci, comunque, ha preteso di fissare una scadenza. Se entro il 30 settembre non sarà avvenuta la restituzione del nome e del simbolo e non sarà partito il bonifico della prima rata, sarà lo stesso Comune patavino a presentare istanza di fallimento. La speranza dell’amministrazione è che la restituzione del logo e del nome avvenga prima di settembre così da poter cedere in comodato gratuito alla Biancoscudati Padova il vecchio logo e permettere al club di iscriversi al campionato di Lega Pro con la vecchia denominazione. Sul fronte Acp 1910, l’accordo con il Comune consentirebbe di superare la soglia del 60% dei creditori e dare il via alla ristrutturazione del debito come prevede l’articolo 182bis della nuova legge fallimentare. Un lieto fine dopo una stagione amarissima? La storia del vecchio Calcio Padova, purtroppo, è ancora tutta da scrivere, a prescindere dalla riuscita o meno del piano di ristrutturazione del debito. La procura padovana sta indagando anche per una presunta evasione fiscale e una possibile distrazione di fondi da parte degli amministratori del club del presidente Penocchio. Reati penali che non si possono cancellare con un semplice concordato.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Padova in Lega Pro con logo, marchio e trofei. Questo il sogno dei tifosi biancoscudati, che potrebbe realizzarsi grazie all’ultimatum del sindaco Massimo Bitonci che ieri, dopo aver incontrato Simone Perazzolo, (il legale del Calcio Padova 1910), ha fatto approvare in giunta l’accordo che prevede la cancellazione del debito contratto dalla società di Penocchio con l’amministrazione (circa 320 mila euro) in cambio di denaro contante e cimeli storici. Bitonci, la settimana scorsa, aveva intimato alla vecchia società, ora inattiva, di chiudere la vicenda del debito, altrimenti avrebbe presentato lui stesso istanza di fallimento in tribunale. La presa di posizione di Bitonci è stata vincente, a quanto pare. Il patto, infatti, (la delibera porta la firma dell’assessore allo sport, Cinzia Rampazzo), prevede la restituzione di una parte e dei debiti per gli affitti e le utenze mai pagati per l’utilizzo degli stadi Euganeo e Appiani in denaro. Più la restituzione del nome, del simbolo e le memorabilia (coppe, trofei). La proprietà dell’Acp 1910 si è impegnata a versare nelle casse di Palazzo Moroni 150 mila euro in tre rate da 50mila euro ciascuna. La prima entro 180 giorni dall’ufficialità dell’accordo, la seconda entro 18 mesi e infine la terza entro 36 mesi.
Ore 09.20 – (Corriere del Veneto) Ci spiega i dettagli dell’operazione? «Vogliano scandagliare i mercati dei paesi emergenti e avviare alcune collaborazioni. Nei prossimi giorni verrà definita la partnership con l’Independente Fc de Limeira e con Arte da Bola. L’Independente è una squadra di A2 del campionato Paulista; Arte da Bola è l’agenzia che cura la parte tecnica di prima squadra e Under 20. Siamo in trattativa con un club paraguaiano e abbiamo posto le basi per lavorare con il Pirin Blagoevgrad, Seconda divisione bulgara» In cosa consisterà fattivamente questa collaborazione? «L’accordo è quello di valutare eventuali profili dei migliori giovani calciatori che si metteranno in luce nei club con cui andremo a stringere gli accordi e, di volta in volta, portarli in Italia per testarli nel nostro campionato» Com’è nata la vostra collaborazione con l’Indipendente? «Tramite Oswaldo “Gera” Freitas Junior, ex giocatore brasiliano che ha militato nelle squadre di calcio a 5 del Benfica, del Corinthias e del Palmeiras. Ci siamo incontrati a Padova e poi a Limeira e ora attendiamo soltanto di mettere nero su bianco l’accordo». Nel frattempo la squadra continua a vincere. E il vantaggio sull’Alto Vicentino rimane immutato… «Le giornate passano e le cose vanno sempre bene. Speriamo quindi che la situazione duri fino alla fine. Direi che siamo sulla buona strada, ma non è ancora finita».
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Un viaggio di dieci giorni. Prima in Bulgaria, poi in Paraguay e infine in Brasile. Il ds del Padova, Fabrizio De Poli, ha assistito al Mundialito Sub17 e annotato i nomi di tanti giovani interessanti, gettando le basi per il futuro dei Biancoscudati, vicini alla Lega Pro. L’unica incognita sono gli infortuni, visto che oltre a Mazzocco, Cunico, Bortot e Salvadori, ieri si è fermato pure Zubin, che aveva appena ripreso a segnare e a giocare a pieno ritmo. Pare comunque che si tratti solo di una contrattura. De Poli, ci racconta un po’ la sua missione in Sudamerica? «Sono molto contento, quando tocchi con mano certe realtà e vedi all’opera ragazzi che sono il futuro del nostro calcio ti riconcili un po’ con questo mondo». Prima del Sudamerica è stato in Bulgaria. «Ho messo quel viaggio come prima tappa del mio tour con Marco Bergamin, che mi ha accompagnato durante questi giorni in cui sono lontano dall’Italia. Stiamo lavorando per il presente ma anche per il futuro» Ci sono collaborazioni alle porte con più di un club fra Paraguay, Bulgaria e Brasile.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Euganeo, avanti tutta per l’avvicinamento della curva sud al campo di gioco. Il sindaco Massimo Bitonci, intervenendo lunedì sera alla trasmissione «Tuttincampo» su Tv7 Triveneta, ha rilanciato la sua intenzione di intervenire per l’ammodernamento di un complesso inadatto al calcio e che non piace ai tifosi. «Purtroppo sappiamo tutti quanto male è stato fatto l’Euganeo — ha spiegato il primo cittadino — e sappiamo anche quanto inutile sia diventata la pista di atletica, usata solo una volta all’anno per il Meeting che si tiene fra luglio e agosto. Per questo vogliamo intervenire e abbiamo già le idee di come farlo». Bitonci ha illustrato un piano dettagliato che prevede la creazione di una struttura analoga nella zona nord della città: «Stiamo pensando a realizzare una pista simile a Mortise — ha sottolineato — e così facendo avremmo la possibilità di realizzare una curva mobile adatta alla necessità della tifoseria. È un’ipotesi molto avanzata, è già stata stanziata la somma e in caso di promozione verrà realizzata». La delibera verrà messa ai voti il 2 aprile, ma la sensazione è che stavolta non ci saranno intoppi. Inoltre non sarà l’unico intervento che verrà compiuto dal Comune: «Stiamo guardando anche più in là — evidenzia Bitonci — in quanto bisogna fare una valutazione seria per valorizzare l’intero impianto. Credo che sia una zona ottimale per realizzare anche un centro sportivo, con altri campi da calcio ed altri impianti». La strada è, dunque, segnata: 250mila euro già messi a bilancio per lo spostamento della curva sud a ridosso del terreno di gioco, migrazione in altra zona della città delle attività legate all’atletica, progetti in via di definizione con l’intervento dei privati per trasformare l’Euganeo finalmente in uno stadio adeguato alle esigenze della città. Ci vorranno anni ma finalmente, dopo anni di immbolismo, qualcosa su questo fronte si muove.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Ecco perché, nell’aderire al cosiddetto piano di ristrutturazione del debito presentatoci dagli avvocati di Cestaro e Penocchio, abbiamo voluto fissare una scadenza. Il patto, in sostanza, sarà valido fino al 30 settembre prossimo. Ciò significa – evidenzia il sindaco — che, se entro quella data non si sarà passati dalle parole ai fatti, cioè la concreta restituzione del nome e del simbolo e con il pagamento della prima tranche dei soldi che ci devono, chiederemo il fallimento. Con tutte le conseguenze negative che esso comporterebbe». Palazzo Moroni, come si legge nella delibera stesa dall’assessore allo Sport, Cinzia Rampazzo, vanta un credito di circa 320mila euro, frutto di affitti ed utenze non saldati per l’utilizzo degli stadi Euganeo ed Appiani. E il Calcio Padova, oltre alla cessione del nome, del simbolo e dei «memorabilia» (coppe, trofei, cimeli, foto e materiali d’archivio) si sono impegnati, grazie al concordato preventivo accordato loro dal tribunale, a versare nelle casse del Comune un totale di 150mila euro in tre rate da 50mila euro ciascuna: la prima entro 180 giorni dall’omologazione dell’accordo, la seconda entro 18 mesi e la terza e ultima entro 36 mesi. Da registrare, intanto, le dichiarazioni fatte sempre da Bitonci, l’altra sera in diretta tivù a Tv7 Triveneta: «Contatti con Cestaro? Dallo scorso anno non ne ho voluti più avere, perché mi sono sentito umanamente offeso dopo la sua mancata fideiussione. Ha fatto promesse che poi si sono rivelate falsità. Da cittadino, spero e soprattutto chiedo che venga fatta una verifica sulla passata gestione per vedere chiaramente cos’è realmente successo nelle stagioni scorse».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) «Spero e credo che il Padova potrà disputare la prossima stagione non solo in una categoria più alta della serie D, ma anche con il nome e con il simbolo che spettano alla squadra della città. Io, in proposito, sono molto fiducioso e mi auguro che chi di dovere mantenga gli accordi che abbiamo preso». Parola del sindaco Massimo Bitonci che, ieri mattina a Palazzo Moroni, ha prima incontrato l’avvocato Simone Perazzolo, uno dei legali del «vecchio» Calcio Padova 1910 (quello, per intenderci, guidato prima da Marcello Cestaro e poi da Diego Penocchio), e poi ha fatto approvare dalla giunta il patto siglato con gli ultimi titolari del club di viale Rocco. Dal punto di vista del municipio, prima di entrare nel merito del documento sottoscritto dalle parti, l’obiettivo era e resta duplice: recuperare una parte dei soldi che, da diverso tempo, l’Acp 1910 deve al Comune e, soprattutto, entrare in possesso del nome e del simbolo della «vecchia» società, per poi concederli in comodato d’uso gratuito a quella nuova, la Biancoscudati Padova, guidata da Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto. Intanto nei prossimi giorni, una volta espletate tutte le formalità e salvo colpi di scena al momento difficili da prevedere, a fronte del piano di ristrutturazione, la vecchia società verrà messa in liquidazione e i creditori pagati con accordo transattivo. «Quello che, come Comune, abbiamo firmato, è un accordo che ci soddisfa — spiega Bitonci — ma, se dovessimo accorgerci che qualcuno ci sta prendendo in giro, non esiteremmo un secondo a fare marcia indietro e a presentare, come già minacciato nei giorni scorsi, istanza di fallimento».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventottesima giornata, sabato 28/domenica 29 marzo ore 15.00): ArziChiampo-Kras Repen, Belluno-Sacilese (sabato 28 marzo, ore 15.00), Fontanafredda-Union Ripa La Fenadora, Giorgione-Legnago, Mezzocorona-AltoVicentino, Mori S. Stefano-Montebelluna, Padova-Dro (sabato 28 marzo, ore 15.00), Tamai-Union Pro, Triestina-Clodiense.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 66, AltoVicentino 58, Sacilese 50, Belluno 48, Clodiense 46, ArziChiampo 42, Union Pro 40, Montebelluna 37, Union Ripa La Fenadora 36, Fontanafredda 35, Legnago 33, Tamai 31, Giorgione 30, Dro e Triestina 26, Kras Repen 25, Mori S. Stefano 14, Mezzocorona 12.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventisettesima giornata: AltoVicentino-Tamai 2-1, Clodiense-Belluno 2-2, Dro-ArziChiampo 1-5, Kras Repen-Mori S. Stefano 0-1, Legnago-Mezzocorona 2-0, Montebelluna-Triestina 1-1, Sacilese-Fontanafredda 0-0, Union Ripa La Fenadora-Union Pro 2-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 24 marzo: allenamento alla Guizza per i Biancoscudati, si ferma anche Zubin causa contrattura